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5) La funzione
4 6) La funzione
f (x) = 2 f (x) = (x − 1) ex
log (x − 1)
presenta
in x = 1 presenta
A un punto di minimo relativo in x = −1
A una discontinuità di seconda specie
B un punto di massimo relativo in x = −1
B una discontinuità di prima specie
C un punto di flesso in x = −1
C una discontinuità di terza specie
D un punto di flesso in x = 0
D nessuna delle precedenti
8) La funzione
7) La retta tangente al grafico della funzione
f (x) = |x + 5|
f (x) = log (x + 3) + 2 in x = −5 presenta
nel punto x0 = −2 è A un punto di discontinuità
B una cuspide
A y =x+4 C un punto a tangente verticale
B y =x+2 D un punto angoloso
Cy=x
D y =x−2
1. Calcoli e rappresentazione grafica (uno dei due metodi è sufficiente per la risoluzione):
C inf f (x) = f (0) = 1 perché f è
x≤0
√ strettamente decrescente su (−∞, 0]
A lim f (x) = − lim x = −∞; B lim f (x) = lim (x − 1) = −∞;
x→+∞ x→+∞ x→−∞ x→−∞ inf f (x) = lim f (x) = 0 perché f è
x>0 x→0+
quindi f non è limitata inferiormente. quindi f non è limitata inferiormente.
strettamente crescente su (0, +∞]
Quindi inf f (x) = 0
x∈R
2 −3
2. La matrice ha 3 righe e 4 colonne; il suo rango è ≤ 3. Esiste una sottomatrice non singolare: . Quindi il
−1 3
rango della matrice data è 2 o 3. Procediamo in base al teorema di Kronecker e orliamotale sottomatrice
nei due modi
2 −3 1
possibili. Nel primo modo otteniamo la sottomatrice quadrata di ordine 3 data da B1 = −1 3 −2 che è singolare.
0 −1 1
2 −3 0
Allora consideriamo l’altra sottomatrice quadrata di ordine 3 data da B2 = −1 3 1 , che non è singolare. Allora si
0 −1 −1
conclude che il rango della matrice data vale 3.
p p
3. Calcoliamo la distanza: d(x, y) = (−1 − 3)2 + (1 − (−2))2 = (−4)2 + 32 = 5
4. La funzione f è strettamente crescente nel suo insieme di definizione. Poiché è definita su un intervallo aperto a sinistra e
chiuso a destra, essa in tale intervallo ammette estremo inferiore pari a lim+ f (x) = log 1 − 1 = 0 − 1 e massimo assoluto
x→1
pari a f (3) = log 3 − 1.
4
5. Calcoliamo lim 2 = 0 (perché il denominatore diverge a +∞). Allora in x = 1 la funzione f ha una discontinuità
x→1 log (x − 1)
di terza specie, detta anche discontinuità eliminabile.
6. La derivata prima è f 0 (x) = ex + (x − 1)ex ≡ xex , che si annulla per x = 0; inoltre f 0 (x) < 0 per x < 0 e f 0 (x) > 0 per
x > 0. Dunque x = 0 è punto di minimo relativo. Non essendoci questa possibilità di risposta, andiamo a studiare la derivata
seconda per cercare eventuali punti di flesso. Si ha f 00 (x) = ex + xex ≡ (x + 1)ex . Quindi f 00 (x) = 0 per x = −1, f 00 (x) < 0
per x < −1 e f 00 (x) > 0 per x > −1; allora x = −1 è punto di flesso.
7. La retta tangente al grafico della funzione f nel punto x0 ha equazione y = f (x0 ) + f 0 (x0 )(x − x0 ). Si calcola
1
f (−2) = log(1) + 2 = 2 f 0 (x) = f 0 (−2) = 1
x+3
Allora l’equazione della retta tangente richiesta è y = 2 + (x + 2).
9. L’insieme L0 di livello 0 è (x, y) ∈ R2 | log y − x2 − 3 = 0 = (x, y) ∈ R2 |y − x2 − 3 = 1 .
ˆ e e
log x 1 2 1 1 1
10. Calcoli: dx = (log x) = 1− 0= .
1 x 2 1 2 2 2
SECONDA PARTE
Rispondere alle seguenti domande aperte negli appositi spazi sul foglio di testo. Le risposte devono essere
motivate da adeguati passaggi.
Non verranno accettati fogli aggiuntivi PER NESSUNA RAGIONE.
Questa seconda parte verrà corretta solo se lo studente ha totalizzato un punteggio non inferiore a 5 nella
prima parte. La prova si considera superata solo se la somma dei punteggi delle due parti è non inferiore a
18/30. Un punteggio superiore a 30/30 dà diritto alla lode.
a) (5 punti) Dare la definizione di punto di discontinuità di seconda specie. Stabilire per quali valori dei parametri reali a e
b risulta essere continua su tutto R la funzione
ex , x<0
f (x) = ax + b, 0≤x<1
log x − 2, x≥1
Per tali valori dei parametri tracciare, sul piano cartesiano x0y, il grafico di f .
soluzione:
Per la definizione fare riferimento al libro di testo.
La funzione f può avere delle discontinuità solo nei punti x = 0 e x = 1.
Per la continuità nel punto x = 0 occorre che valgano le seguenti relazioni
e il suo grafico è
b) (5 punti) Dopo aver dato la definizione di funzione integrale, enunciare e dimostrare il teorema fondamentale del calcolo
integrale.
soluzione:
Fare riferimento al libro di testo.
c) (6 punti) Enunciare il teorema di Cramer.
Stabilire, al variare del parametro reale k, quante soluzioni ammette il sistema lineare Ax = b con
k + 3 −3 −1 1
A = −2 k −3 b = −5
0 1 1 1
soluzione:
Per l’enunciato fare riferimento al libro di testo.
Essendo A una matrice quadrata, il sistema lineare Ax = b ha una ed una sola soluzione quando A è non singolare (teorema
di Cramer). Invece quando la matrice A è singolare ci possono essere infinite soluzioni o nessuna soluzione (e per stabilire
quante soluzioni ci sono si usa il teorema di Rouché-Capelli).
Calcoliamo il determinante della matrice A:
Per k 6= −1 e k 6= −5, il determinante della matrice A è non nullo e quindi la matrice è invertibile; in questi casi il sistema
lineare dato ammette una sola soluzione, data da x = A−1 b.
Altrimenti
se k = −1 oppure k = −5, la matrice A è singolare; occorre stabilire qual è il suo rango. Poiché la sottomatrice
−3 −1
è non singolare, si ha che in questi casi la matrice A ha rango 2.
1 1
Con il teorema di Rouché-Capelli possiamo stabilire quante soluzioni ammette il sistema lineare; occorre studiare il rango
della matrice [A|b], ottenuta accostando b ad A. Vediamo come procedere nei due casi.
k = −5 : k = −1 :
−2 −3 −1 1 2 −3 −1 1
[A|b] = −2 −5 −3 −5 [A|b] = −2 −1 −3 −5
0 1 1 1 0 1 1 1
−3 −1 −3 −1
sappiamo che la sottomatrice è non singolare sappiamo che la sottomatrice è non singolare
1 1 1 1
e che la sottomatrice
3 ×3 che la orla e che la sottomatrice
3 ×3 che la orla
−2 −3 −1 2 −3 −1
−2 −5 −3 −2 −1 −3
0 1 1 0 1 1
è singolare; infatti questa è la matrice A. è singolare; infatti questa è la matrice A.
Col teorema di Kronecker studiamo l’altra sottomatrice Col teorema di Kronecker studiamo l’altra sottomatrice
3 × 3 chela orla 3 × 3 chela orla
−3 −1 1 −3 −1 1
−5 −3 −5 −1 −3 −5
1 1 1 1 1 1
Il suo determinante è non nullo . Quindi per il teorema Il suo determinante è nullo . Quindi per il teorema di
di Kronecker la matrice [A|b] ha rango 3. Kronecker la matrice [A|b] ha rango 2.
Poiché le matrici A e [A|b] hanno diversi ranghi, col Poiché le matrici A e [A|b] hanno ugual rango =2, col
teorema di Rouché-Capelli concludiamo che il teorema di Rouché-Capelli concludiamo che il
sistema Ax = b non ammette soluzioni. sistema Ax = b ammette ∞3−2 = ∞1 soluzioni.
d) (6 punti) Dare la definizione di derivata di una funzione f : (a, b) → R in un punto x0 ∈ (a, b).
Determinare i punti di massimo e minimo relativo della funzione
soluzione:
Per la definizione fare riferimento al libro di testo.
La funzione data è definita per i valori di x tali che x4 − 2x2 + 10 > 0. Poiché
4x3 − 4x x(1 − x2 )
f 0 (x) = − =4 4
x4 2
− 2x + 10 x − 2x2 + 10
e la annulliamo:
f 0 (x) = 0 ⇐⇒ x(1 − x2 ) = 0
Ci sono tre punti stazionari
x = −1, x = 0, x=1
che sono simmetrici rispetto all’origine (per la simmetria della funzione). Studiamo il segno della derivata prima; il
denominatore è sempre positivo, quindi il segno di f 0 dipende solo dal numeratore. Si ha
(
0 > 0 per x ∈ (−∞, −1) ∪ (0, 1)
f (x)
< 0 per x ∈ (−1, 0) ∪ (1, ∞)
Si ottiene che la funzione f è strettamente crescente nell’intervallo (−∞, −1) e nell’intervallo (0, 1), mentre è strettamente
decrescente nell’intervallo (−1, 0) e nell’intervallo (1, ∞).
In rappresentazione grafica:
−1 0 1
Si conclude che i punti x = −1 e x = +1 sono punti di massimo relativo e il punto x = 0 è punto di minimo relativo.
N.B.: avremmo potuto studiare la funzione solo per x ≥ 0 e dedurre il comportamento per x < 0 grazie alla parità.