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Capitolo 5

ONDE TEM, TE E TM

Una delle pietre miliari nell’ingegneria a microonde è stato lo


sviluppo delle guide d’onda e di altre linee di trasmissione per il
trasferimento a basse perdite di potenza alle frequenze delle microonde.
Sebbene Heaviside studiò la possibilità di propagazione delle onde e.m.
entro un tubo metallico cavo nel 1893, egli stesso negò tale possibilità in
quanto credeva fossero necessari due conduttori per il trasferimento di
energia e.m. Nel 1897 Lord Rayleigh (John William Strutt) provò
matematicamente che l’onda e.m. si propagava in guide d’onda a sezione
trasversale circolare e rettangolare. Rayleigh inoltre osservò che esisteva un
set infinito di modi TE e TM e notò l’esistenza di una frequenza di cutoff
ma fino a quel momento non fu fatta nessuna verifica sperimentale. La
guida fu dimenticata finché nel 1936 non fu “riscoperta” da due ricercatori
indipendentemente. Dopo esperimenti preliminari fatti nel 1932, George C.
Southworth della AT&T di New York presentò nel 1936 un articolo sulla
guida d’onda. Alla stessa conferenza, W.L. Barrow del MIT presentò un
lavoro sulla guida d’onda circolare, con la conferma sperimentale della
propagazione.

5.1 Soluzioni generali per onde TEM, TE, TM

Analizziamo le soluzioni generali delle equazioni di Maxwell per i


casi speciali di propagazione di onde TEM, TE, TM nelle linee di
trasmissioni cilindriche o guide d’onda.
In fig.5.1 è mostrata una linea di trasmissione arbitraria o guida
d’onda, caratterizzata da contorni conduttori paralleli all’asse z. Queste
strutture si ipotizzano uniformi lungo l’asse z e infinitamente lunghe. I
conduttori si supporranno inizialmente perfetti e l’attenuazione potrà essere
calcolata con il metodo della perturbazione. Assumiamo i campi con
Capitolo 5: Onde TEM, TE e TM

dipendenza dal tempo 𝑒 e la propagazione delle onde lungo l’asse z. I


campi elettrico e magnetico possono essere scritti come:

𝐸 (𝑥, 𝑦, 𝑧) = [𝑒̄ (𝑥, 𝑦) + 𝑒 (𝑥, 𝑦)𝑎 ]𝑒 (5.1a)


𝐻(𝑥, 𝑦, 𝑧) = [ℎ(𝑥, 𝑦) + ℎ (𝑥, 𝑦)𝑎 ]𝑒 (5.1b)

Fig. 5.1: Linee di trasmissione arbitrarie

dove 𝑒̄ (𝑥, 𝑦) e ℎ(𝑥, 𝑦) rappresentano le componenti trasverse 𝑎 , 𝑎 del


campo elettrico e del campo magnetico. L’onda definita dal fattore 𝑒 si
propaga in direzione +z mentre l’onda definita da 𝑒 si propaga in
direzione –z.
Se sono presenti perdite nel conduttore o nel dielettrico, la costante
di propagazione è complessa e il fattore 𝑗𝛽 deve essere sostituito da
𝛾 = 𝛼 + 𝑗𝛽.
In assenza di sorgenti le equazioni di Maxwell possono essere scritte
come:

𝛻 × 𝐸 = −𝑗𝜔𝜇𝐻 (5.2a)
𝛻 × 𝐻 = 𝑗𝜔𝜀𝐸 (5.2b)

che esplicitate danno:

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+ 𝑗𝛽𝐸 = −𝑗𝜔𝜇𝐻 (5.3a)

− − 𝑗 𝛽 𝐸 = −𝑗𝜔𝜇𝐻 (5.3b)

− = −𝑗𝜔𝜇𝐻 (5.3c)

+ 𝑗 𝛽 𝐻 = 𝑗𝜔𝜀𝐸 (5.4a)

− − 𝑗 𝛽𝐻 = 𝑗𝜔𝜀𝐸 (5.4b)

− = 𝑗𝜔𝜀𝐸 (5.4c)

Le precedenti sei equazioni possono essere risolte scrivendo le quattro


componenti trasversali in funzione di Ez e Hz. Ad esempio, Hx può essere
derivata sostituendo nella (5.3a) ad Ey l’espressione (5.4b), per cui si ha:

𝜕𝐸 𝑗𝛽 𝜕𝐻
+ −𝑗 𝛽 𝐻 − = −𝑗 𝜔𝜇𝐻
𝜕𝑦 𝑗𝜔𝜀 𝜕𝑥

𝜕𝐸 𝛽 𝜕𝐻 𝑗𝛽
+ = −𝑗𝜔𝜇 + 𝐻
𝜕𝑦 𝜔𝜀 𝜕𝑥 𝜔𝜀

𝑗𝜔𝜀 𝜕𝐸 𝛽 𝜕𝐻 𝑗 𝜕𝐸 𝜕𝐻
𝐻 = − = 𝜔𝜀 −𝛽
𝜔 𝜇𝜀 − 𝛽 𝜕𝑦 𝜔𝜀 𝜕𝑥 𝑘 −𝛽 𝜕𝑦 𝜕𝑥
Pertanto il set di componenti sarà:

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𝐻 = 𝜔𝜀 −𝛽 (5.5a)

𝐻 =− 𝜔𝜀 +𝛽 (5.5b)

𝐸 =− 𝛽 + 𝜔𝜇 (5.5c)

𝐸 = −𝛽 − 𝜔𝜇 (5.5d)

con 𝑘 numero d’onda di cutoff dato da:

𝑘 =𝑘 −𝛽 (5.6)

e
𝟐𝝅
𝑘 = 𝜔√𝜇𝜀 = (5.7)
𝝀

numero d’onda del materiale che riempie la linea di trasmissione o guida


d’onda.
Se il dielettrico è con perdite, la costante dielettrica è complessa

𝜀 = 𝜀′ − 𝑗𝜀"
e risulta pari a

𝜀 = 𝜀′(1 − 𝑗𝑡𝑎𝑛𝛿)
dove
𝜀"
tan 𝛿 =
𝜀′
è la tangente di perdita del materiale.

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5.1.1 Onde TEM


Le onde trasverso-elettro-magnetiche (TEM) sono caratterizzate da
𝐸 = 𝐻 = 0. E’ evidente dalle eq.(5.5) che in tal caso le componenti
trasverse sono nulle a meno che 𝑘 = 0 (𝑘 = 𝛽 ), nel qual caso si ha un
risultato indeterminato.

Ritorniamo alle equazioni di Maxwell e scriviamo 𝐸 = 𝐻 = 0:

𝑗𝛽𝐸 = −𝑗𝜔𝜇𝐻

𝑗𝛽𝐸 = 𝑗𝜔𝜇𝐻

𝜕𝐸 𝜕𝐸
=
𝜕𝑥 𝜕𝑦

𝑗𝛽𝐻 = 𝑗𝜔𝜀𝐸

𝑗𝛽𝐻 = −𝑗𝜔𝜀𝐸

𝜕𝐻 𝜕𝐻
=
𝜕𝑥 𝜕𝑦
Sostituendo nella prima equazione l’espressione di 𝐻 derivata dalla
quarta equazione: 𝐻 = 𝐸 , si ha:

𝑗𝜔𝜀𝐸
𝑗𝛽𝐸 = −𝑗𝜔𝜇 → 𝛽 𝐸 = 𝜔 𝜇𝜀𝐸
−𝑗𝛽

per cui 𝛽 = 𝜔 𝜇𝜀 (5.8)

come già detto prima.

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Il numero d’onda di cutoff è nullo, 𝑘 = 𝑘 − 𝛽 = 0, per i modi


TEM.
Quando abbiamo studiato l’eq. delle onde di Helmholtz per le onde
piane in un mezzo generico µ,ε abbiamo visto che per la componente Ex essa
è (1.42):

+ + +𝑘 𝐸 =0 (5.9)

ma per una dipendenza da z del tipo 𝑒 risulta

𝜕
𝐸 = −𝛽 𝐸 = −𝑘 𝐸
𝜕𝑧
per cui la (5.9) si riduce a

+ 𝐸 =0 (5.10)

Un simile risultato si deriva anche per Ey per cui considerando


l’espressione di E assunta nella (5.1a), possiamo scrivere:

𝛻 𝑒̄ (𝑥, 𝑦) = 0 (5.11)

dove 𝛻 = + è l’operatore Laplaciano nelle due dimensioni


trasverse. Il risultato (5.11) mostra che i campi elettrici trasversali 𝑒̄ (𝑥, 𝑦) di
una onda TEM soddisfano l’equazione di Laplace. In maniera identica si
può dimostrare che i campi magnetici trasversali soddisfano l’equazione di
Laplace:

𝛻 ℎ(𝑥, 𝑦) = 0 (5.12)

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I campi trasversali di un’onda TEM sono allora gli stessi dei campi
statici che possono esistere tra due conduttori. Nel caso elettrostatico, il
campo elettrico è stato espresso come gradiente di una funzione potenziale
scalare 𝛷(𝑥, 𝑦) e quindi in modo analogo per il campo trasverso si ha

𝑒̄ (𝑥, 𝑦) = −𝛻 𝛷(𝑥, 𝑦) (5.13)

dove 𝛻 = 𝑎̄ + 𝑎̄ è l’operatore gradiente trasverso in due


dimensioni. Affinché la relazione (5.13) sia valida. deve essere 𝛻 × 𝑒̄ = 0
e questa condizione è valida per i modi TEM in quanto

𝛻 × 𝑒̄ = 𝛻 × 𝛻 𝛷(𝑥, 𝑦) = −𝑗𝜔𝜇ℎ 𝑎 = 0

Usando l’eq. 𝛻 ⋅ 𝐷 = 𝜀𝛻 ⋅ 𝑒̄ = 0 in combinazione con la (5.13)

𝑒̄ = −𝛻 𝛷(𝑥, 𝑦)
si ha:

𝜀𝛻 ∙ 𝑒̄ = −𝜀 𝛻 ∙ 𝛻 𝛷 = −𝜀 𝛻 𝛷(𝑥, 𝑦) = 0 (5.14)

La tensione tra due conduttori può essere calcolata come

𝑉 = 𝛷 − 𝛷 = ∫ 𝐸 ⋅ 𝑑𝑙 (5.15)

dove 1 e  2 sono i potenziali sui conduttori 1 e 2.

Il flusso di corrente su un conduttore può essere calcolato dalla legge


di Ampere:

𝐼 = ∮ 𝐻 ⋅ 𝑑𝑙 (5.16)

dove C è il contorno della sezione trasversale del conduttore.

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Le onde TEM esistono se sono presenti due o più conduttori. Le onde


piane sono esempi di onde TEM, poiché non ci si sono componenti nella
direzione di propagazione; in questo caso, si può pensare che i conduttori
della linea di trasmissione possono essere due piani infinitamente larghi
separati da una distanza infinita. I risultati precedenti mostrano che un
conduttore chiuso (come una guida d’onda rettangolare) non può far
propagare onde TEM poiché il corrispondente potenziale statico in questa
regione sarebbe nullo (o probabilmente costante) portando a 𝑒̅ = 0.
L’impedenza d’onda di un modo TEM può essere calcolata come
rapporto tra le componenti trasversali del campo elettrico e magnetico:

𝑍 = = = =𝜂 (5.17a)

L’altra coppia di componenti dà

𝑍 =− = =𝜂 (5.17b)

Cambiando i risultati della (5.17a) e (5.17b) si ha una espressione


generale per i campi trasversali:

ℎ(𝑥, 𝑦) = 𝑎 × 𝑒̄ (𝑥, 𝑦) (5.18)

Notiamo che l’impedenza d’onda è la stessa di un’onda piana in un


mezzo privo di perdite. Non si deve però fare confusione tra queste
impedenze e l’impedenza caratteristica Zo di una linea di trasmissione che
lega una tensione e una corrente incidenti ed è funzione della geometria
della linea così come del materiale che riempie la linea. L'impedenza d’onda
lega le componenti di campo trasversali ed è dipendente solo dalle
caratteristiche del materiale. L’impedenza caratteristica di un’onda TEM è
Zo=V/I dove V e I sono le ampiezze delle onde di tensione e corrente
incidenti.

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In conclusione possiamo riassumere l’analisi delle onde TEM come


segue:
1. Risolviamo l’eq. di Laplace ∇ Φ(𝑥, 𝑦) = 0. La soluzione Φ(𝑥, 𝑦)
conterrà diverse costanti incognite.
2. Troviamo queste costanti applicando le condizioni al contorno per le
tensioni note sui conduttori.
3. Calcoliamo 𝑒̄ = −𝛻 𝛷 ed 𝐸(𝑥, 𝑦, 𝑧) = 𝑒̄ (𝑥, 𝑦)𝑒
4. Calcoliamo ℎ(𝑥, 𝑦) = 𝑎 × 𝑒̄ (𝑥, 𝑦) e 𝐻(𝑥, 𝑦, 𝑧) = ℎ(𝑥, 𝑦)𝑒 ;
5. Calcoliamo 𝑉 = 𝑉 = 𝛷 − 𝛷 = ∫ 𝐸 ⋅ 𝑑𝑙 e 𝐼 = ∮ 𝐻 ⋅ 𝑑𝑙 ;
6. La costante di propagazione è 𝛽 = 𝜔√𝜇𝜀 e l’impedenza caratteristica è
𝑍 = .

5.1.2 Onde TE
Le onde trasverso-elettriche TE (dette anche onde-H) sono
caratterizzate da 𝐸 = 0, 𝐻 ≠ 0.
Le eq. (5.5) si riducono a:

𝐻 =− (5.19a)

𝐻 =− (5.19b)

𝐸 =− (5.19c)

𝐸 = (5.19d)

In questo caso kc  0 e la costante di propagazione 𝛽 = 𝑘 − 𝑘 è


generalmente una funzione della frequenza e della geometria della linea o
guida. Per applicare le eq. (5.19) dobbiamo prima derivare Hz
dall’equazione di Helmholtz:

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+ + +𝑘 𝐻 =0 (5.20)

che, per una dipendenza da z del tipo 𝑒 per cui 𝐻 (𝑥, 𝑦, 𝑧) =


ℎ (𝑥, 𝑦)𝑒 , può essere ridotta all’equazione bidimensionale:

+ +𝑘 ℎ =0 (5.21)

dove 𝑘 = 𝑘 − 𝛽 .
Questa equazione deve essere risolta imponendo le condizioni al
contorno relative alla geometria della guida d’onda.

L’impedenza d’onda è

𝑍 = =− = = (5.22)

grandezza dipendente dalla frequenza. Le onde TE possono essere guidate


entro singoli conduttori chiusi, così come tra due o più conduttori.

5.1.3 Onde TM
Le onde trasverso-magnetiche TM (dette anche onde-E) sono
caratterizzate da 𝐸 ≠ 0, 𝐻 = 0. Le eq. (5.5) si riducono a:

𝐻 = (5.23a)

𝐻 =− (5.23b)

𝐸 =− (5.23c)

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𝐸 =− (5.23d)

Come nel caso TE, 𝑘 ≠ 0 e la costante di propagazione 𝛽 =


𝑘 −𝑘 dipende dalla frequenza e dalla geometria della guida. 𝐸 può
essere determinata dall’equazione di Helmholtz:

+ + +𝑘 𝐸 =0 (5.24)

che per 𝐸 (𝑥, 𝑦, 𝑧) = 𝑒 (𝑥, 𝑦)𝑒 , si riduce all’eq. d’onda bidimensionale:

+ +𝑘 𝑒 =0 (5.25)

poiché 𝑘 = 𝑘 − 𝛽 .
L’eq. (5.25) deve essere risolta imponendo le opportune condizioni al
contorno. L’impedenza d’onda 𝑍 è:

𝑍 = =− = = (5.26)

e dipende dalla frequenza.


Come i modi TE anche i modi TM possono propagarsi in un
conduttore chiuso così come tra due o più conduttori.

La procedura per analizzare i modi TE e TM può essere così riassunta:


1. Risolviamo l’eq. di Helmholtz ridotta per ℎ (5.21) e ℎ (5.25).
La soluzione conterrà diverse incognite e il numero d’onda di
cutoff 𝑘 incognito.
2. Usiamo le (5.19) e le (5.23) per calcolare i campi traversi da ℎ e
𝑒 .

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3. Imponiamo le condizioni al contorno alle opportune componenti


di campo per calcolare le ampiezze incognite e il numero d’onda
di cutoff 𝑘 .
4. La costante di propagazione è:

𝛽= 𝑘 −𝑘

mentre le impedenze d’onda sono:

𝜔𝜇 𝑘𝜂
𝑍 = =
𝛽 𝛽

𝛽 𝛽𝜂
𝑍 = =
𝜔𝜀 𝑘

5.2 Attenuazione dovuta alle perdite del dielettrico

L’attenuazione in una linea di trasmissione può essere causata o da un


dielettrico con perdite o da un conduttore con perdite. Se indichiamo con αd
la costante di attenuazione dovuta alle perdite nel dielettrico e con αc la
costante di attenuazione dovuta al conduttore con perdite, allora la costante
di attenuazione totale è α =αd +αc.
L’attenuazione causata dal conduttore con perdite può essere calcolata
con il metodo della perturbazione: questa perdita dipende dalla distribuzione
del campo in guida e così deve essere valutata separatamente per ciascun
tipo di linea di trasmissione o guida d’onda. Ma se la linea o la guida è
completamente riempita con dielettrico omogeneo, l’attenuazione dovuta al
dielettrico con perdite può essere calcolata dalla costante di propagazione e
questo risultato si applica a qualsiasi guida o linea riempita con dielettrico
omogeneo.
Pertanto, usando l’espressione della costante dielettrica complessa,
scriviamo la costante di propagazione complessiva come:

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𝛾 = 𝛼 + 𝑗𝛽 = 𝑘 −𝑘 = 𝑘 − 𝜔 𝜇 𝜀 𝜀 (1 − 𝑗 𝑡𝑎𝑛 𝛿)
(5.27)

In pratica, la maggior parte dei materiali dielettrici hanno una perdita


molto piccola (tan 𝛿) ≪ 1, cosicché questa espressione può essere
semplificata usando i primi due termini dell’espansione di Taylor:

1 𝑥
𝑎 +𝑥 =𝑎+ 𝑝𝑒𝑟 𝑥≪𝑎
2 𝑎

L’espressione (5.27) si riduce a

𝛾= 𝑘 − 𝜔 𝜇 𝜀 𝜀 + 𝜔 𝜇 𝜀 𝜀 𝑗𝑡𝑎𝑛𝛿

= 𝑘 − 𝑘 + 𝑗𝑘 𝑡𝑎𝑛𝛿

1 𝑗𝑘 𝑡𝑎𝑛𝛿
= 𝑘 −𝑘 +
2
𝑘 −𝑘

= 𝑗𝛽 + = + 𝑗𝛽
(5.28)
essendo 𝑗𝛽 = 𝑘 −𝑘 e 𝑘 = 𝜔 𝜇 𝜀 𝜀 numero d’onda (reale)
in assenza di perdite.

L’eq. (5.28) mostra che quando la perdita è piccola, la costante di fase


β non varia mentre la costante di attenuazione dovuta al dielettrico con
perdite è data da:

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𝛼 = (onde TE o TM) (5.29)

Questo risultato si applica a qualsiasi onda TE o TM purché la guida sia


completamente riempita con dielettrico.
Questa espressione può essere usata anche per le linee TEM per cui
𝑘 = 0, 𝛽 = 𝑘 e quindi:

𝛼 = (onde TEM) (5.30)

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