A.A. 2016/2017
Esercizi svolti su misura e integrale di Lebesgue,
spazi Lp, operatori lineari continui
Marco Bramanti
Politecnico di Milano
December 14, 2016
Esercizi
A. Esercizi su spazi di misura
1
f (x) = arctan .
sin x1
Esercizio 2 Stabilire quali delle seguenti funzioni d’insieme sono delle misure
in R (ad es., sulla -algebra dei Lebesgue-misurabili), giusti…cando le proprie
conclusioni:
Z
2
1 (E) = ex dx;
ZE
2 (E) = xe jxj dx;
E
3 (E) = 3 jEj dove jEj è la misura di Lebesgue;
2
4 (E) = jEj ;
5 (E) = 2 0 +5 1 + 4 1 , dove x0 è la misura di Dirac concentrata in x0 ;
Z
x2
6 (E) = e dx.
E\( 1;0)
1
Esercizio 3 Sia f (x) la funzione di Dirichlet,
1 se x 2 R n Q
f (x) =
0 se x 2 Q.
Rx
Determinare la funzione integrale (di Lebesgue) F (x) = 0
f (t) dt:
1 se x 2 R n Q
f1 (x) =
0 se x 2 Q
1
f2 (x) =
x
1
f3 (x) = arctan
sin x1
1
f4 (x) =
sin 1
( x
1 1
x arctan sin2 1 se x 6= k ;0
f5 (x) = x
1
2 se x = k ;0
sin x se x 2 R n Q
f6 (x) =
x se x 2 Q
2 2
Esercizio 5 Sia fn (x) = nxe n x in [0; 1]. La successione tende a zero pun-
tualmente ma non uniformemente in [0; 1]. In base alla teoria di Riemann non
possiamo quindi calcolare il limite dell’integrale di fn .
[Suggerimento: cerchiamo una maggiorante integrabile. Si calcola fn0 (x) ; si
determina il massimo di fn (x) ; si trova che questo è limitato al variare di n
2
(anzi è costante), perciò vale una disuguaglianza del tipo jfn (x)j c per ogni
x 2 [0; 1] e per ogni n, e il teorema di Lebsegue è applicabile. Per confronto,
si può calcolare direttamente l’integrale (la primitiva è elementare!) e farne il
limite.]
R +1
Esercizio 6 Si calcoli ora il limite di 0 fn (x) dx dove fn sono le stesse fun-
zioni dell’esempio precedente, applicando il teorema della convergenza dominata.
[Suggerimento: per trovare la maggiorante integrabile in [1; +1) dimostrare
che è fn (x) f1 (x) se x 1; per far questo, dimostrare che per ogni x
1 la successione ffn (x)g è monotona decrescente; per far questo, calcolare la
derivata... rispetto ad n.]
2 2
Esercizio 7 Sia fn (x) = n x e n x in [0; 1]. Studiare il limite dell’integrale
su [0; 1] per ; > 0. (Rispetto all’esempio precedente, in questo caso la funzione
non ha una primitiva elementare per ogni ; > 0; perciò è naturale cercare di
calcolare il limite degli integrali senza calcolare gli integrali).
Traccia: il limite puntuale è zero per ogni ; > 0; perciò se troviamo
una maggiorante integrabile, anche il limite degli integrali è zero. Si osservi il
passaggio:
2 2 2 2
fn (x) = n x e n x = (nx) x e nx :
La funzione
n2 x 2
(nx) e
2
è limitata in [0; 1] perché la funzione g (t) = t e t è limitata su [0; +1) (veri-
…carlo) e la funzione precedente è g (nx). Quindi si può scrivere
0 fn (x) cx :
1
Esercizio 8 Sia fn (x) = 1+nx in [0; 1] con > 0. Calcolare il limite di fn e
dell’integrale di fn , usando il teorema della convergenza dominata.
nx
Esercizio 9 Sia fn (x) = 1+n 2 x2 . Dimostrare che fn tende a zero puntualmente
x1=n
R1
Esercizio 11 Sia fn (x) = 1+x2 in [0; 1]. Calcolare limn!1 0
fn (x) dx:
3
Esercizio 12 Sia fn : [0; ] ! R
4
D. Integrali doppi
Esercizio 17 Sia
sin x
f (x; y) = in = [ 1; 1] R.
x2 + y2
Stabilire se f 2 L1 ( ) applicando il teorema di Fubini-Tonelli, cioè control-
lando se un integrale iterato del modulo di f converge.
Esercizio 18 Sia
1
f (x; y) = in = [ 1; 1] R.
x (x2 + y 2 )
Calcolare i due integrali iterati di f sul quadrato [0; 1] [0; 1], constatando che
esistono …niti ma diversi tra loro. Perché questo non contraddice il teorema di
Fubini-Tonelli?
E. Spazi Lp
5
Esercizio 22 Calcolare i seguenti limiti giusti…cando il procedimento seguito:
1
X 1
X X1
1 m 2(nm+1)=(m+2)
(a) lim 2+m
; (b) lim 2+1
; (c) lim
m!1
n=1
n m!1
n=1
mn m!1
n=1
n!
1: T : C 0 [ 2; 2] ! C 0 [ 1; 1] ; T f (x) = f (2x)
Z x
2: T : C 0 [ 2; 2] ! C 1 [ 2; 2] ; T f (x) = 3 f (t) dt
0
Z x
3: T : C 0 [ 2; 2] ! C 1 [ 2; 2] ; T f (x) = f (x) + f (t) dt
0
Z x
2
4: T : C 0 [ 2; 2] ! C 0 [ 2; 2] ; T f (x) = f (x) + 3 f (t) dt
0
Z x
0 0
5: T : C [ 2; 2] ! C [ 2; 2] ; T f (x) = f (x) + f (t) dt
0
Z +1
2
6: T : L1 (R) ! L1 (R) ; T f (x) = f (x t) e t dt
1
Z +1
t2
7: T : L3 (R) ! L3 (R) ; T f (x) = f (x t) e dt
1
Z +1
1 1 t2
8: T : L (R) ! L (R) ; T f (x) = f (x t) e dt
1
Z +1
f (x t)
9: T : L1 (R) ! L2 (R) ; T f (x) = sin tdt
1 1 + jtj
10: T : L (R) ! L (R) ; T f (x) = f (x) sin2 x
5 5
6
Svolgimenti
Esercizio 1. La funzione è de…nita e continua per x 6= 0 e sin x1 6= 0, cioè
1 1
x 6= k ; x 6= k ; k 2 Z: La funzione è limitata e: per x ! 0 non esiste limite (né
…nito né in…nito), mentre per x ! k1 ha discontinuità a salto. L’insieme dei
punti di discontinuità è numerabile, dunque di misura di Lebesgue nulla. Perciò
la funzione, essendo limitata, continua quasi ovunque, e de…nita su un intervallo
limitato, è Riemann integrabile.
2
Esercizio 2. 1 è una misura con peso, perché f (x) = ex è misurabile e non
negativa.
jxj
2 non è una misura perché la densità f (x) = xe assume anche valori
negativi; perciò ad esempio 2 ( 1; 0) < 0, mentre la misura di un insieme
dev’essere sempre 0:
3 è una misura.
4 non è una misura perché non è additiva, a causa della non linearità della
funzione t2 : se A; B sono misurabili e disgiunti si ha
2 2 2 2
4 (A [ B) = jA [ Bj = (jAj + jBj) = jAj + 2 jAj jBj + jBj
= 4 (A) + 4 (B) + 2 jAj jBj :
5 è una misura perché combinazione lineare di misure con coe¢ cienti pos-
itivi.
x2
è una misura con peso, rispetto al peso f (x) = e
6 ( 1;0) (x) ; che è
non negativa e misurabile.
Esercizio 4.
(a) (b) (c) (d)
f1 no sì sì sì
f2 sì no no no
f3 sì no si sì
f4 sì no no no
f5 sì sì no no
f6 no sì no sì
n2 x 2 1 1
fn0 (x) = ne 1 2n2 x2 0 per x2 ;x p ;
2n2 n 2
7
perciò
1 1 1=2
0 fn (x) fn p =p e :
n 2 2
Questa costante è la maggiorante integrabile in [0; 1] ; e per il teorema di Lebesgue,
Z 1 Z 1 Z 1
lim fn (x) dx = lim fn (x) dx = 0dx = 0:
n!1 0 0 n!1 0
8
Ora, per n ! 1 e > 0 si ha
Z n Z +1
2
t2
t e t dt ! t e dt = c;
0 0
1
costante …nita e positiva. Invece n ! 1 per > + 1; perciò per questi
valori di ; il limite degli integrali è in…nito, e quindi è diverso dal limite
dell’integrale. In…ne, per = + 1 si ha
Z 1 Z +1
2
fn (x) dx ! t e t dt;
0 0
che è un limite …nito, ma in ogni caso diverso dall’integrale del limite (che è
zero).
1 0 se x 2 (0; 1]
fn (x) = ! = 0 q.o.
1 + nx 1 se x = 0:
1
0 1;
1 + nx
maggiorante integrabile, quindi
Z 1 Z 1
fn (x) dx ! 0dx = 0:
0 0
Esercizio 9.
Per x 6= 0 e n ! 1;
nx nx 1
fn (x) = = ! 0;
1 + n2 x2 2
n x 2 nx
mentre fn (0) = 0; quindi fn (x) ! 0 puntualmente in R. Notiamo che
1 1
fn = ;
n 2
quindi
1
max jfn (x)j ;
[ 1;1] 2
in particolare kfn kC 0 [ 1;1] non tende a zero, cioè fn non tende a zero uniforme-
mente. Tuttavia poiché
9
e la funzione g è limitata su R (perché è continua e tende a zero all’in…nito), si
ha che per una certa costante c > 0 è
jfn (x)j c
Esercizio 10.
xn
fn (x) = ! 0 per ogni x 2 [0; 1);
1 + x10
1
cioè q.o. in [0; 1] (mentre fn (1) = 2 non tende a zero).
xn 1
0 1 per ogni x 2 [0; 1] ;
1 + x10 1 + x10
e la costante 1 è una maggiorante integrabile. Per il teorema di Lebesgue,
Z 1 Z 1
lim fn (x) dx = lim fn (x) dx = 0:
n!1 0 0 n!1
x1=n
R1
Esercizio 11 Sia fn (x) = 1+x2 in [0; 1]. Calcolare limn!1 0
fn (x) dx:
x1=n 1
fn (x) = ! per x 2 (0; 1]
1 + x2 1 + x2
cioè q.o. in [0; 1] (mentre fn (0) = 0).
x1=n 1
0 per ogni x 2 [0; 1] ;
1 + x2 1 + x2
1
e la funzione 1+x2 è una maggiorante integrabile. Per il teorema di Lebesgue,
Z 1 Z 1 Z 1
dx 1
lim fn (x) dx = lim fn (x) dx = = [arctan x]0 = :
n!1 0 0 n!1 0 1 + x2 4
10
Per ogni x > 0 si ha x < 2 n per n abbastanza grande; quindi per ogni
x > 0 è fn (x) = 0 per n abbastanza grande, perciò
tuttavia
Z Z 2 n
che non tende a zero. Il passaggio al limite sotto il segno di integrale non è
valido.
(Questo signi…ca che non è possibile trovare una maggiorante integrabile
indipendente da n, cosa che si capisce ragionando sul fatto che
n 1
fn 2 = 2n sin = 2n
2
quindi se fosse
si dovrebbe avere
n 1
g 2 2n
il che suggerisce
2
g (x) ;
x
funzione non integrabile).
e quindi anche
gn (x) ! 0 q.o. in [0; ] :
Ora però Z Z
n n
gn (x) dx = ( 1) fn (x) dx = ( 1) 2
0 0
11
che non ha limite. In questo caso quindi l’integrale del limite vale zero mentre
il limite degli integrali non esiste neppure. Anche in questo caso non vale,
comunque, il passaggio al limite sotto il segno di integrale.
fn (x) = xn e nx
! 0:
d d x n
xn e nx
= xe = xn e nx
log xe x
= xn e nx
(log x x) < 0
dn dn
per ogni x > 0 e n = 1; 2; 3; ::: Quindi fn (x) f1 (x) ; e f1 è la maggiorante
integrabile indipendente da n: Per il teorema di Lebsegue,
Z +1 Z +1
lim xn e nx dx = lim xn e nx dx = 0:
n!+1 0 0 n!+1
Esercizio 15.
(a) Poiché la funzione
1 1
fn (x) = sin per x 2 [0; 1]
2n x xn
12
Esercizio 16.
(a) Il fatto che f (x) sia misurabile si dimostra come nell’esercizio prece-
dente. Essendo 21n p 1 0 possiamo applicare il teorema di integrazione
jx xn j
(di Lebesgue) per serie e scrivere
Z 1 X1 Z 1
1 dx
f (x) dx = n
p : (1)
0 n=1
2 0 jx xn j
D’altro canto
Z 1 Z 1 xn Z 1 Z 1
dx dt dt dt
p = p p =2 p = 4;
0 jx xn j xn jtj 1 jtj 0 t
perciò
Z 1 X1
1
f (x) dx n
4 = 4:
0 n=1
2
Esercizio 17.
Z 1 Z Z 1 Z
sin x dy
dy dx = jsin xj dx
1 R x2 + y 2 1 R x2 + y 2
Z 1 +1
1 y
=2 sin x arctan dx
0 x x 1
Z 1
sin x
=2 dx < 1
0 x
sin x
perché la funzione x è continua e limitata in (0; 1) : Perciò f 2 L1 R2 :
13
Esercizio 18.
Z 1 Z Z 1 Z
1 1 dy
dy dx = dx
1 R x (x + y 2 )
2
1 jxj R (x2 + y2 )
Z 1 +1 Z 1
1 1 y 1
=2 arctan dx = 2 dx = +1
0 x x x 1 0 x2
Calcolare i due integrali iterati di f sul quadrato [0; 1] [0; 1], constatando che
esistono …niti ma diversi tra loro. Perché questo non contraddice il teorema di
Fubini-Tonelli?
Z 1 Z 1 Z 1 Z x Z 1
1 1
f (x; y) dy dx = dy + dy dx
0 0 0 0 x2 y 2
Z !x Z 1
1 1
1 1 1 1
= + dx = 1+ dx = 1:
0 x y x 0 x x
Z 1 Z 1 Z 1 Z y Z 1
1 1
f (x; y) dx dy = 2
dx + 2
dx dy
0 0 0 0 y y x
Z ! Z 1
1 1
1 1 1 1
= + dy = +1 dy = 1:
0 y x y 0 y y
I due integrali iterati esistono …niti e diversi tra loro. Ciò signi…ca che le ipotesi
del teorema di Fubini-Tonelli non sono veri…cate, ossia: l’integrale doppio e gli
integrali iterati del modulo di f sono tutti divergenti. Difatti, ad esempio:
Z 1 Z 1 Z 1 Z x Z 1
1 1
jf (x; y)j dy dx = 2
dy + 2
dy dx
0 0 0 0 x x y
Z 1 ! Z 1
1
1 1 2
= + dx = 1 dx = +1:
0 x y x 0 x
Esercizio 20. !p
2
p e x
jf1 (x)j = p
jxj
14
è integrabile a +1 per ogni p 2 [1; 1); vicino a 0 per p=2 < 1; cioè p < 2:
Quindi: 1 p < 2:
p
p 1
jf2 (x)j =
1 + jxj
è continua, limitata, è integrabile a +1 per ogni p > 1: Quindi: 1 < p +1:
!p
p 1
jf3 (x)j = p
1 + jxj
1 1
è integrabile vicino a 0 per p=2 < 1; cioè p < 2, a +1 per 2 + 3 p > 1, quindi
p > 65 : Perciò: 65 < p < 2:
Esercizio 21
1
x 2 `p , x = fxn gn=1 R,
1
X p
jxn j < 1:
n=1
1
!1=p
1
X p
kfxn gn=1 k`p = jxn j :
n=1
Disuguaglianza di Minkowsky:
1
!1=p 1
!1=p 1
!1=p
X p
X p
X p
jxn + yn j jxn j + jyn j ;
n=1 n=1 n=1
disuguaglianza di Hölder:
1 1
!1=p 1
!1=q
X X p
X q 1 1
jxn yn j jxn j jyn j per + = 1:
n=1 n=1 n=1
p q
Esercizio 22.
(a)
1
X Z
1 1
2+m
= d (n)
n=1
n N n2 + m
15
dove è la misura del conteggio in N. Sia
1
fm (n) = :
n2 + m
lim fm (n) = 0 per ogni n 2 N
m!1
1 1
0< < 2 2 `1
n2 + m n
perché
X1
1
2
< 1;
n=1
n
quindi si può applicare il teorema della convergenza dominata e concludere che
1
X 1
X
1 1
lim 2
= lim 2 = 0:
m!1
n=1
n + m n=1 m!1 n +m
(b)
m 1
lim = 2
m!1 mn2 + 1 n
m m 1
2 2
= 2 2 `1 ;
mn + 1 mn n
quindi si può applicare il teorema della convergenza dominata e concludere che
1
X 1
X 1
X 2
m m 1
lim 2
= lim 2
= 2
= :
m!1
n=1
mn + 1 n=1 m!1 mn + 1 n=1 n 6
(Il valore numerico della somma della serie, che si può calcolare con metodi di
analisi 2 legati
P1 alle serie di Fourier, non è essenziale nella soluzione di questo
1
esercizio: n=1 n2 è già un risultato “numerico”).
(c)
2(nm+1)=(m+2) 2n
lim = :
m!1 n! n!
Poiché
nm + 1 nm + 2n
= n;
m+2 m+2
2(nm+1)=(m+2) 2n
2 `1
n! n!
perciò
X1 X1 X1
2(nm+1)=(m+2) 2(nm+1)=(m+2) 2n
lim = lim = = e2 1;
m!1
n=1
n! n=1
m!1 n! n=1
n!
P1 xn
perché n=0 n! = ex :
16
Esercizio 23.
1. T è lineare,
kT f kC 1 [ 2;2] 9 kf kC 0 [ 2;2] ;
e T è continuo.
= C 1 [ 2; 2] in generale, se f è continua ma non derivabile. L’operatore
3. T f 2
quindi non agisce tra gli spazi indicati.
2
4: T non è lineare, per la presenza del termine f (t) sotto integrale.
0
5: T f 2 C [ 2; 2] ; T è lineare,
e T è continuo.
6: T lineare,
quindi
kT f kL1 (R) = kf gkL1 (R) kf kL1 (R) kgkL1 (R) ;
e T è continuo.
7. Come nel punto precedente, inoltre per la disuguaglianza di Young
e T è continuo.
8. Come nel punto precedente, inoltre per la disuguaglianza di Young
e T è continuo.
9. T lineare,
17
perché g è limitata e
2
sin x 1
1 + jxj 2
(1 + jxj)
integrabile all’in…nito. Per la disuguaglianza di Young,
e T è continuo.
10. T è lineare,
perciò
kT f kL5 (R) = kf gkL5 (R) kf kL5 (R) kgkL1 (R) ;
e T è continuo.
18