Sei sulla pagina 1di 5

INTEGRALI DOPPI E TRIPLI

R. NOTARI

1. Esercizi
Esercizio 1. Calcolare ∫∫
x − 2y + 1
dxdy
D x+y+1
dove D è la parte finita di piano delimitata dalle parabole di equazione y = x2 e x = y 2 .
Esercizio 2. Calcolare ∫∫
x−3
√ dxdy
D (x − 2) y + 1
dove D è il triangolo di vertici A(1, 1), B(0, 2), O(0, 0).
Esercizio 3. Calcolare
∫∫
4x2 + y 2 − 1
dxdy
D (2x − y − 1)(2x + y + 1)
dove D è il rombo di vertici A(1, 2), B(0, 4), C(−1, 2), O(0, 0).
Esercizio 4. Calcolare ∫∫
x + 2y − 2
dxdy
D 2x2 + 2y 2 − 1
dove D è la porzione di corona circolare di centro l’ origine e raggi 1 e 2 compresa tra le
bisettrici del primo e del secondo quadrante.
Esercizio 5. Calcolare
∫∫
y log(x2 + y 2 )
dxdy
D x
dove D è il triangolo di vertici A(1, 0), B(1, 1), O(0, 0), e D è la parte di D′ esterna alla

circonferenza di centro l’ origine e raggio 1.


Esercizio 6. Calcolare
∫∫∫
x2 + y 2
dxdydz
D x2 + y 2 + z 2
dove D è il dominio compreso tra le sfere di centro l’ origine e raggi 1 e 2.
Esercizio 7. Calcolare ∫∫∫
x+y
√ dxdydz
D x2 + z 2
dove D è la parte del primo ottante (x ≥ 0, y ≥ 0, z ≥ 0) interna alla sfera di centro l’
origine e raggio 2 ma esterna al cilindro x2 + z 2 = 1.
1
2 R. NOTARI

2. Svolgimento
Soluzione { dell’ Esercizio 1. Le due parabole si intersecano nei punti che risolvono il
2
y=x
sistema . Sostituendo la prima nella seconda equazione, otteniamo x = x4 , da
x = y2
cui x = 0, oppure x3 = 1, ossia x = 1, essendo interessati alle sole soluzioni reali. Quindi,
la due parabole si intersecano nei punti O(0, 0) ed A(1, 1). Disegnando le due parabole,
si evince che la regione D che interessa può essere descritta come D = {(x, y)|0 ≤ y ≤

1, y 2 ≤ x ≤ y}. L’ integrale doppio allora diventa l’ integrale iterato
∫∫ ∫ 1 ∫ √y ∫ 1 ∫ √y ( )
x − 2y + 1 x − 2y + 1 3y
dxdy = dy dx = dy 1− dx =
D x+y+1 0 y2 x+y+1 0 y2 x+y+1
∫ 1 ∫ 1( ( 2 ))

y √ y +y+1
= (x − 3y log |x + y + 1|)y2 dy = y − y + 3y log
2
√ dy = (⋆).
0 0 y+ y+1
√ √
Essendo y 2 + y + 1 = (y + y + 1)(y − y + 1), possiamo riscrivere il precedente integrale
come ∫ 1
(√ √ )
(⋆) = y − y 2 + 3y log(y − y + 1) dy =
0
( )1 ∫ 1
2 √ 1 3 √
= y y− y +3 y log(y − y + 1)dy =
3 3 0 0
( )1 ∫ ( )
1 3 2 √ 3 1 2 1 1
= + y log(y − y + 1) − y √ 1− √ dy =
3 2 0 2 0 y− y+1 2 y
∫ √ √
1 3 1 y y(2 y − 1)
= − √ dy = (⋆)
3 2 0 y− y+1
√ √
avendo integrato y log(y − y + 1) per parti. Poniamo ora y = t. Ovviamente, y =
t2 , dy = 2tdt, e quindi possiamo riscrivere l’ integrale precedente come
∫ ∫ 1( )
1 3 1 2t4 (2t − 1) 1 t−2
(⋆) = − dt = − 3 2t + t − t − 2 − 2
3 2
dt =
3 2 0 t2 − t + 1 3 0 t −t+1
( )1 ∫ ( )
1 1 4 1 3 1 2 3 1 2t − 1 3
= −3 t + t − t − 2t − − dt =
3 2 3 2 0 2 0 t2 − t + 1 t2 − t + 1
∫ ∫
16 3 ( )1 9 1 1 16 9 1 4 1
= − log(t − t + 1) 0 +
2
( )2 dt = + ( )2 dt =
3 2 2 0 3
4
+ t − 1
2
3 2 0 3
1+ 2t−1

3
( ( ))1
16 √ 2t − 1 16 √
= + 3 3 arctan √ = + π 3.
3 3 0 3

Soluzione dell’ Esercizio 2. La retta OA ha equazione y = x, mentre la retta AB ha


equazione y = −x + 2. Possiamo descrivere il dominio D come D = {(x, y)|0 ≤ x ≤ 1, x ≤
y ≤ 2−x}. In accordo a tale descrizione di D, l’ integrale doppio dato diventa un integrale
iterato, ed abbiamo
∫∫ ∫ 1 ∫ 2−x
x−3 x−3
√ dxdy = dx √ dy =
D (x − 2) y + 1 0 x (x − 2) y + 1
∫ 1 ∫ 1
x−3( √ )2−x x − 3 (√ √ )
= 2 y+1 dx = 2 3 − x − x + 1 dx.
0 x−2 x 0 x−2
?? 3
∫ 1 x−3 √ ∫1 √
Calcoliamo separatamente 0 x−2 3 − xdx e 0 x−3 x + 1dx.
√ x−2
Per calcolare il primo integrale, poniamo 3 − x = t, da cui x = 3 − t2 e dx = −2tdt.
Sostituendo, si ha
∫ 1 ∫ √2 ∫ √3 ( )
x − 3√ 2t4 1 1 1 1
3 − xdx = √ dt = 2 √ −t − 1 +
2
+ dt =
0 x−2 3 1−t 21+t 21−t
2
2
( )√ ( √ )
1 3 1 t + 1 3 √ 10 √ 2 + 2
= 2 − t − t + log
=4 3− 2 + 2 log √ .
3 2 t−1 √
2 3 1+ 3

Per calcolare il secondo integrale, poniamo x + 1 = v, da cui x = v 2 − 1 e dx = 2vdv.
Sostituendo, si ha
∫ 1 ∫ √2 2
x − 3√ (v − 4)2v 2
x + 1dx = dv =
0 x−2 1 v2 − 3
∫ √2 ( √ √ )
3 1 3 1
=2 v2 − 1 − √ + √ dv =
1 2 v− 3 2 v+ 3
( √ √ ) 2

√ √ √ √
√ 3+ 6− 3− 2
1 3 3 v + 3 4 2 2
=2 v −v+ log √ = − + 2 3 log √ .
3 2 v − 3 3 3 2
1
Sottraendo i due integrali calcolati, e moltiplicando per 2 si ottiene il risultato voluto.

Soluzione dell’ Esercizio 3. La retta OA ha equazione y = 2x, la retta AB ha equazione


y = −2x + 4, la retta BC ha equazione y = 2x + 4, ed infine la retta OC ha equazione
y = −2x. Il dominio D è semplice rispetto ad entrambi gli assi coordinati, ma deve essere
descritto come D = D1 ∪ D2 essendo D1 = {(x, y)| − 1 ≤ x ≤ 0, −2x ≤ y ≤ 2x + 4} e
D2 = {(x, y)|0 ≤ x ≤ 1, 2x ≤ y ≤ −2x + 4}, oppure in maniera analoga rispetto all’ altro
asse. Possiamo però effettuare un cambio di variabili che trasformi D in un rettangolo
T con lati paralleli agli assi coordinati. Poniamo allora u = 2x − y − 1, v = 2x + y + 1
(notiamo che abbiamo effettuato tale scelta in base anche al denominatore della funzione
da integrare). La trasformazione inversa è x = 14 u + 14 v, y = − 21 u + 12 v − 1 e la jacobiana
di tale trasformazione di coordinate è
( 1 1 )
∂(x, y) 4 4
=
∂(u, v) − 21 12
il cui determinante, in valore assoluto, è uguale a | ∂(u,v)
∂(x,y)
| = 14 .
Trasformiamo ora il dominio. La retta OA ha equazione 2x − y = 0 nel piano [xy], e
quindi ha equazione u = −1 nel piano [uv]. Analogamente, le rette AB, BC, OC hanno
equazioni v = 5, u = −5, v = 1 nel piano [uv]. Quindi, il dominio D viene trasformato
nel dominio T = {(u, v)|1 ≤ v ≤ 5, −5 ≤ u ≤ −1} che è appunto un rettangolo con lati
paralleli agli assi coordinati.
Trasformiamo infine la funzione da integrare. 4x2 + y 2 − 1 = 12 (u2 + v 2 + 2u − 2v), e
(2x − y − 1)(2x + y + 1) = uv. In conclusione
∫∫ ∫∫ 2
4x2 + y 2 − 1 u + v 2 + 2u − 2v 1
dxdy = dudv =
D (2x − y − 1)(2x + y + 1) T 2uv 4
∫∫ ( ) ∫ ∫ −1 ( )
1 u v 2 2 1 5 u v 2 2
= + + − dudv = dv + + − du =
8 T v u v u 8 1 −5 v u v u
4 R. NOTARI
∫ 5 ( )−1 ∫ ( )
1 u2 2u 1 5 4
= + v log |u| + − 2 log |u| dv = − − v log 5 + 2 log 5 dv =
8 1 2v v −5 8 1 v
( )5
1 v2
= −4 log |v| − log 5 + 2v log 5 = − log 5.
8 2 1

Soluzione dell’ Esercizio 4. Visto il dominio e la funzione, risolviamo l’ integrale passando


a coordinate polari x = ρ cos θ, y = ρ sin θ. Ricordiamo che il valore assoluto del deter-
minante della matrice jacobiana della trasformazione è | ∂(x,y)
∂(ρ,θ)
| = ρ. Il dominio D diventa
allora il rettangolo T del piano [ρθ] delimitato da 1 ≤ ρ ≤ 2, π4 ≤ θ ≤ 3π 4
. Sostituendo, si
ha ∫∫ ∫∫
x + 2y − 2 ρ(ρ cos θ + 2ρ sin θ − 2)
dxdy = dρdθ =
D 2x + 2y − 1 2ρ2 − 1
2 2
T
∫ 2 ∫ 3π ∫ 2
ρ 4 ρ 3π
= dρ (ρ cos θ+2ρ sin θ−2)dθ = (ρ sin θ − 2ρ cos θ − 2θ) π4 dρ =
1 2ρ − 1 1 2ρ − 1
2 π 2 4
4

∫ 2 √ ∫ 2 (√ )
ρ(2ρ 2 − π) π−2 1 π+2 1
= dρ = 2− √ √ − √ √ dρ =
1 2ρ2 − 1 1 2 2 ρ 2−1 2 2 ρ 2+1
( )2
√ π−2 √ π+2 √
= ρ 2− log |ρ 2 − 1| − log |ρ 2 + 1| =
4 4 1
√ π−2 √ π+2 √
= 2− log(3 + 2) − log(3 − 2).
4 4

Soluzione dell’ Esercizio 5. Anche in questo caso, calcoliamo l’ integrale doppio passando
a coordinate polari. La retta AB ha equazione x = 1 che in coordinate polari diventa
ρ = cos1 θ . Il dominio D allora diventa il dominio T = {(ρ, θ) | 0 ≤ θ ≤ π4 , 1 ≤ ρ ≤ cos1 θ }.
Effettuando il cambio di coordinate, otteniamo
∫∫ ∫∫ ∫ π ∫ 1
y log(x2 + y 2 ) 4 cos θ
dxdy = tan θ(2ρ log ρ)dρdθ = tan θdθ 2ρ log ρdρ = (⋆).
D x T 0 1

Osservando che 2ρ(log ρdρ = 21 ρ2 (2 log ρ − 1) e si ottiene integrando per parti, abbiamo
che
∫ π ( ( ) )
4 1 1 1
(⋆) = tan θ 2 log − 1 + 1 dθ =
0 2 cos2 θ cos θ
∫ π ∫ π ∫ π
1 4 sin θ 1 4 sin θ 4 sin θ
= dθ − dθ − log cos θdθ =
2 0 cos θ 2 0 cos3 θ 3
0 cos θ
( ) π4 ∫ π
1 1 1 1 4 sin θ
= − log | cos θ| − − log cos θ − dθ =
2 2 cos2 θ 2 cos2 θ 0 2 0 cos3 θ
( ) π4
1 1 1 1 1 1
= log 2 − − 2
= log 2 − .
2 4 2 2 cos θ 0 2 2
?? 5

Soluzione dell’ Esercizio 6. Risolviamo l’ integrale usando le coordinate sferiche. Il


dominio D, in tali coordinate, diventa il parallelepipedo T definito dalle limitazioni
1 ≤ ρ ≤ 2, 0 ≤ φ ≤ 2π, 0 ≤ θ ≤ π, dove

 x = ρ sin θ cos φ
y = ρ sin θ sin φ

z = ρ cos θ
ed il valore assoluto del determinante della matrice jacobiana di tale trasformazione vale
| ∂(ρ,θ,φ)
∂(x,y,z)
| = ρ2 sin θ.
Sostituendo, abbiamo
∫∫∫ ∫∫∫
x2 + y 2
2 + y2 + z2
dxdydz = ρ2 sin3 θdρdθdφ =
D x T
∫ 2 ∫ π ∫ 2π ( )2 ∫ π
1 3
= ρ2 dρ sin3 θdθ dφ = 2π ρ sin θ(1 − cos2 θ)dθ =
3
1 0
(0 )1π 0
14 1 56
= π − cos θ + cos3 θ = π.
3 3 0 9

Soluzione dell’ Esercizio 7. Usiamo le coordinate cilindriche aventi l’ asse y come asse di
rotazione: 
 x = ρ cos θ
y=y .

z = ρ sin θ
La matrice jacobiana della trasformazione è
 
cos θ 0 −ρ sin θ
∂(x, y, z)  
= 0 1 0
∂(ρ, y, θ) sin θ 0 ρ cos theta
ed il valore assoluto del suo determinante è | ∂(x,y,z)
∂(ρ,y,θ)
| = ρ.
Calcoliamo il dominio T in cui viene trasformato D. Il cilindro x2 + z 2 = 1 ha equazione
ρ2 = 1 e quindi ρ = 1. Visto che D è esterno al cilindro, allora ρ ≥ 1. La sfera (solida)
con centro nell’ origine e raggio 2 è formata dai punti che verificano la disequazione
x2 + y 2 + z 2 ≤ 4, che diventa ρ2 + y 2 ≤ 4. Tale disequazione impone, tra l’ altro, ρ2 ≤ 4,
da cui ρ ≤ 2. Inoltre, essendo D contenuto nel primo ottante, abbiamo y ≥ 0, 0 ≤ θ ≤ π2 .

In conclusione, T = {(ρ, y, θ) | 0 ≤ θ ≤ π2 , 1 ≤ ρ ≤ 2, 0 ≤ y ≤ 4 − ρ2 }. Quindi, si ha
∫∫∫ ∫∫∫
x+y ρ cos θ + y
√ dxdydz = ρdρdydθ =
D
2
x +z 2
T ρ
∫ 2 ∫ √4−ρ2 ∫ π ∫ 2 ∫ √4−ρ2 π
2
= dρ dy (ρ cos θ + y)dθ = dρ (ρ sin θ + yθ)02 dy =
∫ 2 ∫ √4−ρ2
1 0 0 1 0
∫ 2 √ ∫ 2( √ )
pi π 4−ρ2 π
= dρ (ρ+ y)dy = (ρy+ y 2 )0 dρ = ρ 4 − ρ2 + (4 − ρ2 ) dρ =
1 0 2 1 4 4
( )2 1
1 3 π 5 √
= − (4 − ρ2 ) 2 + πρ − ρ3 = π + 3.
3 12 1 12

Potrebbero piacerti anche