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Daniele Barbera
1 Generalità
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è l'aumento del materiale che va a straticarsi nelle sezioni minori. Per risolvere
questo inconveniente si tende ad usare linee di avvolgimento con angoli decres-
centi, ma questo procedimento tende a distorcere i li ,o il nastro, causando al
momento della cura la nascita di stress interni dovuti alla naturale tendenza di
questi a tornare in posizione originaria. Un procedimento risolutivo può essere
quello di far variare la velocità del carrello e quella del mandrino per ottenere
una variazione di angolo desiderata. Molto spesso il carrello arrivato a ne corsa
si ferma e viene fatto girare con un angolo di 90° per deporre degli avvolgimenti
freno per il resto dei li, quindi poi viene rimandato indietro. In ogni caso
l'uso in campo aerospaziale è molto spinto proprio perchè le geometrie da real-
izzare solitamente sono cilindriche o sferiche, nel caso di serbatoi per motori a
solido o liquido e solamente nel caso di ugelli si utilizzano geometrie coniche.
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Figure 2: Macchina lament winding a mandrino rotante
ecace impregnamento del tessuto. Per i sistemi a mandrino sso c'è uno svan-
taggio legato alla densicazione della resina per via della gravità. L'ultimo
aspetto per la produzione di manufatti è la polimerizzazione che necessita di
temperature e pressione. Spesso vengono usati autoclavi, presse riscaldate o
l'azione combinata con tessuti termo restringenti come kevlar. Nel caso di cura
in pressa c'è un problema con elevati spessori, poiché il calore prodotto non si
disperde omogeneamente negli strati e brucia solo quelli più esterni. Esistono
due possibilità; la prima è quella di eseguire più cicli di avvolgimento , il secondo
sfrutta l'impiego di diverse resine con diverse temperature di polimerizzazione.
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delle bobine esauste è molto più semplice. Quest'ultima particolarità spesso
introduce un problema legato agli eccessi di materiale dovuti alle annodature
od imbastiture necessarie per giuntare la bobina in esaurimento con quella di
ricambio.
Le ultime due parti fondamentali del lament winding sono il carrello con il
gruppo di impregnazione e la corona. Il carrello è una struttura che permette
di far muovere la testa lungo il mandrino, soprattutto quando questo è sso e
rotante, come in AVIO per i motori del Vega. Nel carrello se si lavora con avvol-
gimento wet è presente una vaschetta per l'impregnazione, questa contiene un
sistema di rulli che impregnano il lo o il nastro in modo continuo e costante.
Alla ne nel caso di li c'è anche un pettine il cui compito principale è quello
di rimuovere l'eccesso di resina. La testa è la parte più complicata del sistema
perchè deve essere in grado di deporre il materiale seguendo le linee di progetto
,quindi con precisione e velocità, ricordiamo che il mandrino può rotare con
velocità costante. Quando si parla di teste multiassiali ci si riferisce alla possi-
bilità di moto della testa o del carrello, si può va da un minimo di 3 assi ad un
massimo di 9. Il numero di assi e la complicatezza della testa e del carrello sono
direttamente legati alla capacità di mantenere costante durante l'avvolgimento
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l'angolo tra la testa e il punto di tangenza del mandrino. Infatti, deponendo
del materiale con tiro costante si vanno a creare delle zone di sovrapressione nei
punti a curvatura maggiore, qui nasce un eetto di compattazione maggiore.
Questo può far nascere una disomogeneità della distribuzione della resina con
la nascità di vuoti, con il relativo crollo delle caratteristiche meccaniche del
manufatto.