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Capitolo 9

Lavorazioni per asportazione con ab...-...-.asivi

e lavorazioni non convenzionali

di trucioli prodotti per unit di tempo. (d) Calcc:=' lare il volume medio del truciolo. (e) Se la for=a di taglio tangenziale sul pezzo Fc pari a 50 :r---J. quanto vale l'energia specifica? 9.81 Un rullo di laminazione in acciaio per utensili dc===l diametro di 150 mm viene rettificato con un<mola a disco (Forma l) con diametro 250 mm larghezza 75 mm.n rullo ruota a lO giri/min. St:iL mare la dimensione del truciolo e la forza di ret: -

tifica se d = 0.04 mm, r = 12, C = 5 granilmm2 e la velocit di rotazione della mola N = 3000 girilrnin. 9.82 Stimare il tempo di contatto e la forza media per le seguenti particelle che colpiscono un pezzo di acciaio a l m/s: (a) acciaio con diametro 5 mm; (b) nitrato di boro cubico con diametro 0.1 mm; tungsteno con diametro 3 mm; (d) gomma con diametro 75 mm; (e) vetro con diametro 3 mm. Suggerimento: consultare le Tabelle 2.1,3.3 e 8.6.

-=:

.=

Capitolo 10

Progetti
9.83 Commentare l'idea di combinare, in una sola. macchina utensile, due o pi processi descritti nel presente capitolo. Per quale tipologia di componenti potrebbe essere utile? Preparare degli schizzi preliminari di tale macchina. 9.84 Disegnare schematicamente e commentare vari metodi di fissaggio che possono essere utilizzati per i processi descritti nel presente capitolo. 9.85 Come anche descritto nel Paragrafo 9.4, la finiun parametro da considerare tura superficiale attentamente in fase di progettazione del prodotto. Descrivere quali fattori possono avere un effetto sulla finitura superficiale in rettifica, incluso il ruolo dei parametri di processo, delle apparecchiature e delle attrezzature. lO mm e con profondit di 100 mm in una lega' di rame utilizzando (a) fora tura convenzionale oppure (b) altri metodi. 9.92 Condurre una ricerca bibliografica e spiegare come l'osservazione del colore, della brillantezza e della forma delle scintille prodotte da un'ope razione di rettifica pu essere utile per identificare il tipo di materiale in fase di lavorazione e le sue condizioni. 9.93 Visitare un grande magazzino di ferramenta e
osservare le varie mole in vendita, annotando-

Propriet e lavorazione dei m~teriali .polimerici, prototipazione rapida '~-e attrezzaggio rapido

9.86 L'effetto scala in rettifica stato descritto nel ~aragrafo 9.4.1. Progettare una campagna spenmentale per indagare su tale effetto. 9.87 Descrivere come il progetto e la geometria del pezzo influenzano la scelta della forma e della tipologia di una mola di rettifica. 9.88 Preparare una tabella che riporti le capacit d.elle lavorazioni cort abrasivi, la forma dei pezZI.lavorati, le tipologie di macchine utilizzate, le dImensioni massime e minime dei pezzi e la produttivit. 9.89 ~escrivere un metodo per produrre un disco cIrcolare sottile con spessore linearmente decrescente dal centro verso l'esterno. 9.90 Elencare i vari metodi, meccanici e non meccanici, per la marcatura delle superfici con lettere e
numeri. Indicame

ne la marcatura. Utilizzando i sistemi di codifica riportati nelle Figure 9.4 e 9.5, commentare quanto visto nel negozio includendo una valutazione riguardante le tipologie e dimensioni di mola pi comunemente disponibili. 9.94 Osservare la superficie di una mola mediante
una lente o un microscopio, e confrontarla con

quanto visibile nella Figura 9.6. Strofinare la


mola, premendo con forza, contro diversi mate-

.' .. d' l vorazione dei materiali Questo c!pitolo descrive le carattenstleh.e e I proceSSI l. a lastiche rinforzate): polimeri~ e dei compositi a matrice pollmenca (matene p . , . t do' termoplastici, del termolimerica e le loro la sttuttura, le proprieta e 11 comportam~n o I. indurenti, degli elastomeri e dei COmpOSltla matnce po , caralteristiche tecnologiche ... ' r re componenti discreti, come i processi di lavoraZIOne ImpiegatI per rea Izza .' ametri l'estlUsione e le diverse tecnologie di formatura e stampagglO, I par di processo e le attrezzature utilizzate .' .. ' f per produrre le irormazioni fondamentali su .diverSI proceSSIlimenca eI su Ile a ttreZZaImpl.ega t . componenti in materiale composlto a ma nce po ture ~tilizzate ..... ra ida im iegate i principi delle pi importantI tecmche di prototIpaZIO~e p. 'I P pi in per Il realizzazione in tempi brevi di piccole sene di peZZI per o materiale polimerico ... ' .. f t dei materiab polImenCI le considerazioni progettuall legate alla orma ura e deicompositi a matrice polimerica .. , .. di questi matenall 10 progli aspetti economici legatI alla trasformaZIOne dotti finiti.

riali metallici e non metallici. Descrivere quindi quanto osservato in merito a (a) tipologia di truciolo prodotto, (b) le superfici ottenute e (c) le eventuali modifiche sulla superfieie della mola.
9.95 Alcuni processi utilizzano abrasivi aggregati in

mole mentre altri utilizzano ahrasivi sciolti. Elen~are in modo separato i processi appartenenti a questc due categorie c commentare.

~.96

Sulla base degli argomenti trattati nei Capitoli dal 6 al 9, preparare una tabella riportante i vari processi che eonsentono di realizzare fori. (a)
Dcscrivere

anche

i vantaggi

c le limitazioni

di ciascu-

10.1

Introduzione

vantaggi e limitazioni.

9.91 Sulla base delle informazioni disponibili nei Capitoli 8 e 9, commcntare la fattibilit della produzione di un foro passante del diametro di

no, (b) commentare in merito alla qualit delle superfici e all'integrit superficiale dei fori prodotti e (c) fornire alcuni esempi di applicazioni speciriche .

... l rima volta nel 1909 e viene Il termine materie plastIche e stato usato pe~ pobmen. . PI as tiche , dalla parola .. nimo di a ~ comunemente mterpretato come smo d Il te" Sono uno . . ' . h" essere formate e mo e a . greca plasllkos, slgmftca c e possono .. I I d' randissime dimendei numerosi materiali polimerici costitUiti da ~o eco e I ~tenuti a partire dai .. slOm (maclomolecole ) . I pro d" m d us triali.' e di consumo o ottl 'b bevande imballaggi,. polimeri ccmprendono, tra gli altri, contemton per CI o e '

10.1 Introduzione 602 Capitolo 10 Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

603

C=C _C_C..J.C-C..,.C-C C=C H H FI Ivernici segnaletica, prodotti per la casa, tessuti, strumenti medicali, schiume, C=C catalizzatore I I H I FI (a) H H Calore,pressione, schermi protettivi e giocattoli. Rispetto ai metalli, i polimeri sono gcneralment~ H Monomero caratterizzati da bassi valori di densit, resistenza, rigidezza (Tabella 10.1), conducibilit elettrica e termica e da una buona resistenza all'attacco chimico un elevato coefficiente di dilatazione termica. D'altra parte, l'intervallo di temperature di utilizzo della maggior parte d polimeri generalmente basso, non superando di norma i 350 cC, ed essi n sono dimensionalmente stabili nel tempo come i metalli. Le materie plastich possono essere lavorate alle macchine utensili, colate in forma, deformate saldate per realizzare un'ampia variet di forme complesse con relativa sempli cit. Un altro importante vantaggio rispetto ai metalli costituito dal fatto c le materie plastiche richiedono generalmente poche operazioni secondarie finitura superficiale e spesso non ne necessitano affatto. Esse sono disponibili commercialmente sotto forma di fogli, piatti, mit" barre e tubi di diversa sezione. ;~. Il termine polimero venne impiegato per la prima volta nel 1866. I primi, polimeri erano costituiti da materiali organici naturali derivati da prodotti ani.: mali e vegetali. Tra questi, l'esempio pi comune rappresentato dalla cellulosa; che, attraverso diverse reazioni chimiche, viene trasformata in acetato di cellulosa, impiegato per realizzare pellicole fotografiche (celluloide), fogli per l'imballag.! gio e fibre tessili; essa viene anche trasformata in nitrato di cellulosa per la pro~ duzione di materie plastiche, esplosivi; rayon (una fibra tessile di cellulosa) . vernici. Il primo polimero sintetico fu la feno[formaldeide, un termoindurente, " sviluppato nel 1906 e chiamato Bakelite (un nome commerciale derivato da;, H. Bakeland, 1863-1944)." Tabella
~1'"

Monomero I_____ I

FI H CI CH3 CsHs I I

C C "), (+H H-H (-!-t,l


(e)

I I: CI H H Ipolilelrafluoroelilene I (b) I I n CH3 I -C-C- nIPolietilene(Teflon)I: polimero I I: n' . Unit ripetiiivadel l' IHHIHH:HH II I polistirene Clorurodi Polipropilene Polielilenepolivinile H), ~
n

Figura 10,1

-f,-fl-

H H ,,--,1 H H)

Strutturadi base di alcune molecole polimeriche: (a)molecola di etilene, (b)polietiiene, una catena
lineare di numerose

molecole di etilene, e (c)struttura molecolare di vari polimeri. Queste molecole sono esempi
di elementi costruttivi

di base per le materie plastiche.

10_

ABS

Materiale (MPa) UT5 135 100 701400 755 35140 7021 5583 748 28-70 1048 40100 2035 O 1483 110160 55 110 5570 740 2855

Principali propriet meccaniche di diverse materie plastiche ingegneristiche a temperatura ambientel 7525 755 50-5 mm 200-60 450-40 300-100 20 (GPa) 42 1005 10-1 60-1 31.44 300-5 64 4-2 50010 12510 101 1000-15 lO 7.5 1.43.5 1.42.8 0.41.4 3.5t7 0.0144 0.7-2 1.4-2.8 6 0.7 8.312 2.53 t 3.66 2152 2.82t 1.4-3.5 0.10.14 210 2 inESO 1.2 (%) Rapporto Allungamento di Poisson (v) 5570 4075 ato) forzati) 0.35 0.350.40

AB5 (rinfor= Acetalici Acetalici (r Acrilici Cellulosici

i~

'l'

Cloruro di r:>c===:=>/ivinile Epossidici Epossidici (r ~forzati) Fenolici

Fluorocarbu

r-

Nylon Nylon (rinfor Policarbonati Policarbonati Poliesteri

=
.-:

0.460.48 0.320.40 ato) 0.38 rinforzati) 0.38 rzati) 0.46 ~ nforzati) 0.35

Poliesteri (rinT~ Polietileni Polipropi/eni Polipropi leni C"Polistiren i

' l f h 'nizi negli anni '20 della moderna ..tecnologia delle d t rrep dal IC e I e d a l pe t ro lio le matene as carbone , 'del secolo scorso quando SI commclarono a es ra .' . , .po rImen.. L' e ({ene fu Il pnmo esempio d'I , materie prime Ilecessarie per produrre I f l di base per . po ["[ ene. ti letl tali materie prime e divenne l'elemento costrut IVO l' ti! ~ "1 'drogeno mentre ace ene l:etilene' il plodotto della reaZIOne tra aceti ene e I , .' . r ... k t o I pohmen commerCIa l essa stessa un prodotto della reazIOne tra co e e me an ... '1 '1 . po 1''1 e, l pohmeulmetacn '1 ato e I come il polipropilene il doruro di Ivml ... t' ' .. l' t' matenah sono conosclU I policarbonato sono ottenutl m modo ana ogo, q~es l .. f ndamentali . r" ., .. U beve descnzlOne del processI o , come po .mer! orgamcl smtetlCI. na r t f . riportata nella Fi I per la prodUZIOne dI dIverSI pohmen sm e ICI Igura lOl .. .' . .. r ft to dal matertah composI I a Un gruppo importante di matena I cos l Ul d' opnet qua li l a ngl d ez . ., ' " .. matricepo/imerica,che possiedono un'amplll gamma I.p~.. t a e rigidezza Za la resistenza la resistenza al creep ed elevati valon I resls enz ossiamo annoverare nu. " l' ... specifiche (in rapporto al peso).Tra le loro d . IcaZlom p app , t' l !tore automo bTstico e a II !}lerosi prodotti industriali, di consu~o e .estma l a se cam o della produzioquello aerospaziale. Un'altra innovazIOne Importante nel p

. to sviluppo

, ..

'f

604 Capitolo 10 Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido 10.2

Strutturadei polimeri

605

ne manifatturiera rappresentata dallo sviluppo di tecniche di prototipazione rapida e attrezzaggio rapido, note anche con i termini di desktop manufacturing o free-form fabrication. Queste tecniche rappresentano una famiglia di processi attraverso i quali il modello fisico-solido di un componente viene realizzato diretta_ mente a partire da un modello CAD tridimensionale, in tempi molto pi brevi rispetto a quelli caratteristici della Javorazione dei prototipi tradizionali .

. .

aprire il doppio legame tra gli atomi di carbonio e inizia il processo di collegamento attraverso l'aggiunta di ulteriori monomeri alla catena. Per esempio, i monomeri di etilene (Figura lO.la) si legano per produrre polietilene (Figura 1O.1b); altri esempi di polimeri formati per addizione sono riportati nella Figura 1O.lc. fondamentali dei polimeri sono descritte qui di seguito. Peso molecolare. Il peso molecolare del polimero dato dalla somma del peso molecola re dei monomeri presenti nella catena. Maggiore il peso molecolare di un dato polimero e maggiore la lunghezza della catena. Poich la polimerizzazione un fenomeno casuale, le catene polimeriche prodotte non sono tutte della stessa lunghezza e le lunghezze delle catene seguono una curva di distribuzione (Figura 11.4). Il peso molecolare medIO di un polimero viene determinato ed espresso in maniera statistica attraverso la media. La dispersione che si pu osservare nella dlstnbuzlOne del peso viene indicata come distribuzione del peso molecol~re. (M~D, molecular weight distriblltion). Il peso molecola re e la sua dlstnbuzlone hanno una forte influenza sulle propriet del polimero. Per esempio, la resistenza a trazione e a impatto, la resistenza a rottura e la viscosit allo stato fuso del polimero aumentano con l'innalzamento del peso molecolare (Figura 10.2). La maggior parte dei polimeri commerciali hanno un peso molecolare compreso tra 10000 e 10000000. Grado di polimerizzazione. Talvolta risulta pi conveniente esprimere le dimensioni di una catena polimerica in termini digrado di polimerizzazione (DP, degree oJ polymerization), definito come il rapporto tra i pesi molecolari rispettivamente del polimero e dell'unit ripctitiva. Nella lavorazione dei materiali polimerici (descritta nel Paragrafo 10.10), a un DP pi elevato corrisponde una maggiore viscosit o resistenza al flusso (figura 10.2), che influisce significativamente sulla facilit di forma tura e sul costo complessivo delle lavorazioni. Legami. Nel corso della polimerizzazione, i monomeri vengono uniti attraverso un legame cova/ente, formando cos una catena polimerica. I legami covalenti sono anche chiamati legami primari, per via della loro forza. Le catene polimeriche, a loro volta, vengono tenute assieme da legami secondari, come le forze di van derWaals,i legami a idrogeno e quelli ionici.

~Icune caratteristiche

10.2

Struttura

dei polimeri

Le propriet di un polimero dipendono sostanzialmente (a) dalla struttura delle singole molecole del polimero, (b) dalla forma e la grandezza delle molecole e (c) da come tali molecole sono organizzate nella struttura del polimero. Le molecole polimeriche sono caratterizzate principalmente dalle loro enormi dimensioni, un tratto distintivo rispetto agli altri composti organici. Il monomero costituisce l'elemento costruttivo di base dei polimeri. La parola mero (dal greco meros, che significa "parte") indica la pi piccola unit ripetitiva, analogamente al termine cella unitaria impiegato nel descrivere la struttura cristallina dei metalli (Paragrafo 3.2). La maggior parte dei monomeri sono materiali organici nei quali gli atomi di carbonio sono legati con altri atomi, come ad esempio idrogeno, ossigeno, azoto, fluoro, doro, silicio e zolfo, attraverso legami covalenti (condivisione di elettroni). Una molecola di etilene un semplice monomero costituito da atomi di carbonio e idrogeno (Figura 10. la). Il termine polimero assume il significato di insieme di numerosi monomeri o unit, generalmente ripetute per centinaia o migliaia di volte in una struttura a catena. I polimeri sono quindi molecole a catena lunga, chiamate anche macromolecole o molecole giganti, che vengono formate attraverso un processo di polimerizzazione, cio mediante la formazione di collegamenti e la reticolazione (cross-linking) tra diversi monomeri.

10.2.1

Polimerizzazione

I monomeri possono essere collegati in unit ripetitive per formare molecole pi lunghe ed estese attraverso una reazione chimica chiamata reazione di polimerizzazione. I processi di polimerizzazione sono complessi e vengono qui di seguito descritti soltanto sommariamente. Sebbene esistano numerose varianti, i due processi fondamentali sono rappresentati dalla polimerizzazione per condensazione e dalla polimerizzazione per addizione. a. Nella polimerizzazione per condensazione, i polimeri vengono ottenuti attraverso la formazione di legami tra due tipi di monomeri reagenti. Una caratteristica di questo processo data dal fatto che si ha la condensazione di acqua come sottoprodotto della reazione. Il processo anche noto come polimerizzazione a stadi (step-growth o step-reaction polymerization), perch le molecole polimeriche si accrescono a passi successivi fino a consumare completamente uno dei reagenti. Nella polimerizzazione per addizione, nota anche come polimerizzazione a catena (chain-growth o chain-reaction polymerization), i legami hanno luogo senza sottoprodotti di reazione. Viene chiamata polimerizzazione per reazione a catena a causa dell'elevata velocit con cui lunghe molecole si formano simultaneamente; questo avviene di solito in pochi secondi, con una velocit molto maggiore di quella caratteristica della polimerizzazione per condensazione. In questa reazione, vienc aggiunto un iniziatore per

IJ

Polimeri .1I

Figura 10.2

I I Resistenza a trazione e a impatto I

: commerciali

Effettodel peso molecolare e del grado


di polimerizzazione

I I I
I

sulla resistenza e sulla viscosit dei polimeri.

b.

10'

107

Peso molecolare, grado di polimerizzazione

606

Capitolo lO
Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.2 Struttura dei polimeri

607

,~. ~

Figura 10.3 Rappresentazione schematica di catene polimeriche. (a) Struttura


Ijneare; termoplastici

Figura 10.4 Comportamento dei polimeri in funzione della temperatura, (a) del grado di cristallinit e (b) del grado di reti colazione. Il comportamento sia elastico che viscoso dei
polimeri noto come viscoelasticit.

(a) Lineare

come gli acrilici, le poliammidi, i polietileni e il doruro di polivinile possiedono strutture lineari. Cb)Struttura
ramificata, come nel

(b) Ramificata

o .~
'" Qj
1;;

polietilene,
reticolata;

e (c) struttura
numerose

gomme ed elastomeri possiedono questa


struttura, che viene

'5
::;:

'O

o o

prodotta dalla vulcanizzazione della gomma. (di Struttura a rete, che sostanzialmente rappresenta il risultato di una forte reticolazione' gli esempi compr:ndono
polimeri termoindurenti

Tg

(c) Reticolata

(d) A rete

Temperatura
(a)

Temperatura
(b)

come gli epossidici e i (enolici.

I lega~i second~ri s~no m~lto pi deboli di quelli primari, avendo un'energla. dI leg~me IOfenore dI uno o due ordini di grandezza. In un dato ~ohmero, l aumento della resistenza e della viscosit con il peso molecolare e ~ovuto. IO part~ al fatto ~he una catena polimerica pi lunga richiede un en~rgl.a supenor~ ~er .vlOcere la resistenza dei legami secondari. Per esempIO, [ monome~1 dI ettlene con DP pari al, 6, 35, 140 e 1350 si trovano a temperat~ra cera e plasttca 4. Polimeri lineari .. I P?lim~ri a .fo.rma di catena rappresentati nella Figura 10:1 sono denomInatI pol,men Imeari per via della loro struttura lineare (FIgura lO:~a). Una molecola lineare non necessariamente assume una for~a r~ttth~e~. In ?ggiunta a quelli riportati nella Figura 10.3, vi sono altr.[ !,~hmen hnean, tra cui le poliammidi (nylon 6.6) e il fluoruro di pob~lmle ..(]eneral~ente, ~n polimero costituito da pi di un tipo di struttur.a, perclO ?n pobmero bneare pu contenere alcune catene ramificate e
(SI veda.M i punti 5 e 6 di questa lista). rettcolat~ rettcolazlOne modIfIcano le propriet del polimero.

Polimeri reticolati. I polimeri reticolati (cross-linked) hanno generalmente una struttura tridimensionale (spaziale) composta da catene adiacenti collegate da legami covalenti (Figura lO.3c). I polimeri a struttura reticolata sono denominati termoindurenti o resine termoindurenti, come ad esempio le resine epossidiche, le resine fenoliche e i siliconi (Paragrafo 10.6). La reticolazione ha una influenza significativa sulle propriet dei polimeri (generalmente conferendo loro durezza, resistenza, rigidezza, fragilit e maggior stabilit dimensionale; si veda la Figura 10.4), analogamente a quella che la vulcanizzazione ha sulla gomma (Paragrafo 10.8). da reti tridimensionali di tre I polimeri a rete (network) sono costituiti legami covaI enti attivi, come rappresentato nella Figura 10.3d. Un polimero fortemente reticolato viene anche considerato come un polimero a rete. I polimeri termoplastici che sono gi stati lavorati mediante formatura o deformazione possono essere reticolati al fine di incrementarne la resistenza, sottoponendo li a una radiazione ad alta energia, come la luce ultravioletta, i raggi X o i fasci elettronici. 1\1ttavia, un'eccessiva esposizione alla radiazione pu causare la degradazione del polimero, cio la rottura dei legami primari. 7. Copolimeri e terpolimeri. Se le unit ripetitive in una catena polimerica sono tutte dello stesso tipo, la molecola viene chiamata omopolimero. 1\1ttavia, analogamente a quanto accade con le soluzioni solide delle leghe 'metalliche (si veda il Paragrafo 5.2.1), due O tre diversi tipi di monomeri possono essere combinati per conferire alcune propriet e caratteristiche speciali al poli mero, come ad esempio un miglioramento sia della resistenza che della tenacit, come pure della formabilit del polimero. I copolimeri contengono due tipi di monomeri, ad esempio lo stirene-butadiene, largamente impiegato nei pneumatici per automobili. I terpolimeri ne contengono tre tipi, come nell' ABS (acrilonitrile-butadiene-stirene), usato nei caschi, nei telefoni e nei rivestimenti dei frigoriferi.

ambIente dura.

rispettivamente

nello stato di gas, liquido

'

grasso

La ramificazione

e la

5.

~olim~ri

ramificati.

Le propriet

di un polimero

dipendono

non solo dal

ttpo dI monomeri che lo compongono, ma anche dalla loro disposizione nella strutt~ra m?~ecolare. Ipolimeri ramificati (branched) possiedono cat~ne laterali ramlf[cate (Figura 1O.3b) che vengono clp~le nel cors? del processo di sintesi del polimero. fenscono a.umen.to con II m?to relativo delle catene d~lla resIstenza alla deformazione unite alla catena prinLe ramificazioni inter-

polimeriche e questo causa un e alla rottura. Inoltre la den-

slt.del polllx:eri ramificati inferiore rispetto a quella dei polime;i a catena bneare pOIch le ramificazioni ostacolano l'efficienza di compattazione delle catene. Il comportamento del polimeri ramificati pu essere confrontato.con quello dei polimeri lineari attraverso l'analogia con un mucchio di ramI d'?lbero (p~lim~ri. ra,:,ificati) e una catasta di tronchi (polimeri a c~~en.a ~[~ea~e). L Implgharsl delle ramificazioni nelle tre dimensioni rende plU dIffl,:tle tl moto, il che pu essere direttamente ricondotto a un aumento dI resIstenza.

608

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.2

Strutturadei polimeri

609

Grado di polimerizzazione di nn cIoruro di polivinile , Si determini il peso molecolare di un monomero di cloruro di polivinile (PVC: Se un poli mero di PVC possiede un peso molecolare medio pari a 50000, qual il suo grado di polimerizzazione? " Soluzione. Dalla Figura lO.lc, si pu notare che ciascun monomero di p possiede tre atomi di idrogeno, due di carbonio e uno di cloro, Poich i p atomici di questi elementi sono rispettivamente pari a 1, 12 e 35.5, il peso di monomero di PVC (3)(1) + (2)(12) + (1)(35.5) = 62.5; il grado di polimeriz zione 50000/62.5 = 800.

Regione amorfa

Regione cristallina

Figura 10.5 Regioniamorfe e cristalline in un polimero. Si noti come la regione cristallina (cristallite) abbia una disposizione ordinata delle molecole. All'aumentare della cristallinit migliorano la durezza e la rigidezza del polimero e diminuisce la sua duttilit.

10.2.2

Cristallinit

~,
'epropriet ottiche dei polimeri sono influenzate anche dal grado di cristallinit, .:L'opacit infatti causata dalla riflessione della luce nelle interfacce tra le reiioni cristalline e quelle amorfe (Figura 105), Inoltre, poich l'indice di rifrazio.pe proporzionale alla densit, a una maggiore differenza di densit tra fasi 'morfe e cristalline corrisponde un'opacit del polimero pi elevata. I polimeri ~eompletamente amorfi possono essere trasparenti, come ad esempio il "olicarbonato e gli acrilici.
:t:.L

Polimeri come il polimetilmetacrilato, il policarbonato e il polistirene sono g neralmente amorfi; in altre parole, le catene polimeriche non possiedono un dine a lungo raggio (si veda anche la discussione sulle leghe amorfe nel Para fo 3.11.9). L'organizzazione amorfa delle catene polimeriche viene s descritta come simile a un piatto di spaghetti o come a vermi in un secchio, attorcigliati tra loro. Ad alcuni polimeri, tuttavia, possibile conferire un grado di cristallinit, modificandone quindi le caratteristiche. Questo pu e fatto o durante la sintesi del polimero o attraverso la deformazione (format nel corso delle lavorazioni successive. Le regioni cristalline nei polimeri vengono denominate cristalliti (Fig 105). I cristalli si formano quando le lunghe molecole si dispongono in mo~o ordinato, come quando si ripiega una manichetta antincendio in un armadietto o dei fazzoletti di carta in una scatola. Pertanto, un polimero parzialmente crr stallino (semicristallino) pu essere considerato come un materiale a due fasi (si veda il Paragrafo 5.2.3), in cui una fase cristallina e l'altra amorfa. Attravef: so il controllo della velocit di solidificazione durante il raffreddamento, pb~': sibile conferire ai polimeri diversi gradi di cristallinit, sebbene un polime'r non possa mai essere cristallino al 100%. La cristallinit varia da un cristal~ quasi completo (fino a circa il 95% in volume nel caso del polietilene) ai polimen; scarsamente cristallizzati e in gran parte amorfi. Il grado di cristallinit anhe" influenzato dalla ramificazione. Un polimero lineare pu diventare altameni. cristallino, al contrario di un poli mero fortemente ramificato: Sebbene quest'u!; timo possa sviluppare un qualche grado di cristallinit, non acquisir mai-'un alto contenuto cristallino perch le ramificazioni interferiscono con l'allin mento delle catene nella formazione di un reticolo cristallino regolare. Effetti della cristallinit. Le propriet meccaniche e fisiche dei polimeri so" fortemente influenzate dal grado di cristallinit, All'aumentare della cristallini i polimeri diventano pi rigidi, pi duri, meno duttili, pi densi, meno gommo e pi resistenti ai solventi e al calore (Figura 10.4), L'incremento della densi. all'aumentare della cristallinit dovuto al ritiro di cristallizzazione e a un, compattazione pi efficiente delle molecole nel reticolo cristallino. Per esem-' pio, la forma altamente cristallina del polietilene, nota come polietilene ad densit (HDPE, high-density polyethylene) ha una densit relativa compresa t 0.941 e 0.970 (80-95% di cristallinit) ed pi resistente, pi rigido, pi tena e meno duttile del polietilene a bassa densit (LDPE, low-density polyethylene che cristallino dal 60 al 70% e ha una densit relativa compresa tra 0.910 0.925 circa.

Temperatura

di

transizione vetrosa

.polimeriamorfi non hanno un punto di fusione specifico, ma presentano un netto ~ambiamento nel loro comportamento meccanico all'interno di un ristretto inter,vallodi temperatura. I polimeri, amorfi sono duri, rigidi, fragili e vetrosi a basse !emperature, mentre sono gommosi o coriacei a temperature elevate. Questo cambiamento avviene alla temperatura di transizione vetrosa, Tg, chiamata anche temeatura vetrosa (glass temperature), Si utilizza il termine vetroso perch i vetri, .he sono solidi amorfi (Paragrafo 3.11.9) si comportano nello stesso modo (come ~ipu notare ponendo una barretta di vetro su una fiamma e osservando il caml)iamento nel suo comportamento). Sebbene la maggior parte dei polimeri amorfi fresenti questo comportamento, vi sono alcune eccezioni, come il policarbonato, the (a) non rigido o fragile al di sotto della sua temperatura di transizione vetro"'a'e Cb) tenace a temperatura ambiente tanto da essere impiegato, per esempio, ~ella realizzazione di caschi e schermi di sicurezza. Per determinare Tg, il volume specifico del polimero viene misurato e rammato in funzione della temperatura in modo tale da osservare il brusco nbiamento nella pendenza della curva, come di pu vedere nella Figura 10.6. , :!tavia, nel caso di polimeri altamente reticolati, la pendenza della curva camiB~~ gradualmente in prossimit di Tg, rendendone perci difficoltosa la determin<\Zione.La temperatura di transizione vetrosa varia da poli mero a polimero bella 10.2); per esempio, la temperatura ambiente maggiore di Tg per aleuolimeri ed inferiore per altri. I polimeri semicristallini, a differenza degli orfi, presentano un netto punto di fusione (Figura 10.6; si veda anche la TaIR~lla10.2).A causa dei cambiamenti strutturali (noti come transizioni di primo -2Jtline) a cui i polimeri sono sottoposti, il loro volume specifico cala rapidamen'te.a1 diminuire della temperatura.
~~:u

610

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.2 Strutturadei polimeri

611

Figura 10.6
Volume specifico dei polimeri in funzione

Additivi nei polimeri


l polimeri vengono di solito mescolati (compounding) con additivi per conferire loro certe propriet specifiche. Gli additivi modificano e migliorano le caratteristiche dei polimeri in termini di rigidezza, resistenza meccanica, colore, resistenza agli agenti atmosferici, infiammabilit, resistenza all'arco per applicazioni elettriche e lavorabilit. Polimeri Le cariche (filler) sono generalmente costituite da farina di legno (segatura fine), farina di silice (polvere fine di silice), argilla, mica in polvere e fibre corte di cellulosa, vetro e amianto. A seconda del tipo, le cariche migliorano le caratteristiche di resistenza, durezza, tenacit, resistenza all'abrasione, stabilit dimensionale e/o rigidezza delle materie plastiche. Queste propriet raggiungono un valore massimo a diverse percentuali dei vari tipi di combinazioni di polimero-carica.Analogamente a quanto accade per i compositi a matrice polimerica (Paragrafo 10.9), l'efficacia di una carica dipende dalla natura e dalla forza del legame esistente tra il materiale della carica e le catene polimeriche. Grazie alloro basso costo, le cariche hanno un ruolo importante nella riduzione del costo complessivo dei polimeri. l plasticizzanti (plastidzer) vengono aggiunti ad alcuni polimeri per conferire loro flessibilit e morbidezza abbassando la temperatura di transizione vetrosa. I plasticizzanti sono solventi a basso peso molecolare con un punto ebullioscopico molto elevato (in altre parole, non sono volatili). Riducono la forza dei legami secondari tra le lunghe catene molecolari, rendendo cos il polimero morbido e flessibile. L'uso pi comune dei plasticizzanti avviene nel cloruro di polivinile (PVC), che rimane sempre flessibile nell'ambito dei suoi pi svariati impieghi. Altre applicazioni di plasticizzanti comprendono i fogli sottili, i film, itubi e i materiali per l'abbigliamento. La maggior parte dei polimeri sono facilmente attaccabili dalle radiazioni ultraviolette (la luce del sole) e dall'ossigeno, che indeboliscono e rompono i legami primari, provocando la rottura (splitting) delle lunghe catene molecolari. Il polimero poi degrada e diventa fragile e rigido. D'altra parte, la degradazione pu essere benefica, come ad esempio nello smaltimento di oggetti in plastica attraverso la loro esposizione a un attacco ambientale (si vedano anche le materie plastiche biodegradabili nel Paragrafo 10.7.3). Un esempio tipico di protezione dalle radiazioni ultraviolette rappresentato dal mescolamento di alcune materie plastiche e gomme con nerofurno (carbon black), che assorbe una percentuale elevata di radiazioni ultraviolette. La protezione contro la degradazione da ossidazione, particolarmente alle alte temperature, si ottiene attraverso l'aggiunta di antiossidanti al polimero. L'applicazione di vari tipi di rivestimento (coating) rappresenta un modo alternativo per proteggere i polimeri contro l'attacco ambientale. 4. La grande variet di colori disponibili per le materie plastiche si ottiene con l'aggiunta di coloranti; questi materiali possono essere di natura organica (tinte) o inorganica (pigmenti). I pigmenti sono particelle disperse e hanno generalmente una maggiore resistenza alla temperatura e alla luce rispetto alle tinte. La scelta di un colorante dipende dalla temperatura alla quale il polimero dovr operare e dalla durata dell'esposizione alla luce. La maggior parte dei polimeri si infiamma se la temperatura sufficientemente elevata. L'infiammabilit dei polimeri (definita come la capacit di sostenere la combustione) varia considerevolmente a seconda della loro composizione (in termini, ad esempio, di contenuto di cloro e fluoro). L'in-

della temperatura.
I polimeri amorfi, come

gli acrilici e il palicarbonato, hanno una temperatura di transizione vetrosa, Tg! ma non presentano uno specifico punto di fusione, Tm" I polimeri semicristallini,

~ '0
o. "'
Q) Q)

E
::J

r-semicristallini I
//)

I :

I I I I I I

come il polietilene e le poliammidi, durante ii raffreddamento si contraggono bruscamente i n corrispondenza della loro temperatura di fusione.

:g

Tg

Tm

Temperatura

Tabella 10.2 Temperature di transizione vetrosa e di fusione di alcuni polimeri. Materiale Nylon 6.6 Poiicarbonato Poiiestere Polietilene ad alta densit Polietilene a bassa densit Polimetilmetacrilata Polipropilene Palistirene Politetrafluoroetilene (Teflon) Cloruro di polivinile
Gomma
Tg (0C) Tm (0C)

57

265 265 265 137 115 176 239 327 212

150
73

-90 -110 105 -14 100


-90 87 -73

10.2.4

Miscele di polimeri

Al fine di migliorarne il comportamento fragile al di sotl0 della loro temperatu~ ra di transizione vetrosa, i polimeri amorfi possono essere miscelati, di solito con piccole quantit di un elastomero (Paragrafo 10.8), e vengono cos denomi:. nati polimeri modificati con gomma (rubber-modified polymer). Queste piccol~ particelle vengono disperse in tutto il polimero amorfo, aumentandone la tenacit~ e la resistenza agli urti attraverso il miglioramento della resistenza alla propa; gazione delle cricche. La miscelazione (blending) pu interessare numerosi com: ponenti (polyblend) per acquisire le propriet vantaggiose di diversi polimeri:. La miscelazione di polimeri miscibili a livello molecolare non comporta la s: parazione di due fasi distinte (un processo simile all'alligazione dei metalli) ti consente di aumentare la duttilit delle miscele. Nel complesso, le miscele di polimeri ammontano a circa il 20% dell'intera produzione di polimeri.

612 Capitolo 10
Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.3 Termoplastici:

comportamento

e propriet

613

fiammabilit pu essere ridotto realizzando il polimero a partire da mat' rie prime meno infiammabili oppure aggiungendo ritardanti di fialDm come i composti di cloro, bromo e fosforo, Tra gli esempi di polimeri con ' ratteristiche diverse di infiammabilit possiamo riportare (a) i fluorocarb" (ad esempio il Teflon) che non bruciano, (b) il policarbonato, le poliammi e il cloruro di polivinile, che bruciano ma sono autoestinguenti, e (c) g acetalici, gli acrilici, l'ABS, il poli estere, il polipropilene e il polistirene ch bruciano e non sono autoestinguenti . 6. I lubrificanti possono essere aggiunti ai polimeri per ridurre l'attrito d rante le lavorazioni successive e per evitare che i pezzi si attacchino ag stampi. La lubrificazione anche importante nel prevenire l'incollaggio sottili film polimerici tra loro (si veda anche il Capitolo 4).
lo
(a)

Figura Vari

10.7 di deformarsi

modi

dei polimeri: (a) elastico, (b) viscoso, le) viscoelastico (modello di 'N .E

c o
Q)

Maxwell)

e (d) visco-

'"
Q)

D
11
Tempo
11

elastico (modello di Voigt o di Kelvin). In tutti i caSi rappresentati, un carico viene applicato istantaneamente al tempo lo, causando i diversi

Tempo (b)

percorsi deformativi
riportati nella figura.

10.3

Termoplastici: comportamento e propriet

Si sottolineato nei paragrafi precedenti che i legami tra le lunghe caten molecolari adiacenti (legami secondari) sono molto pi deboli dei legami covalen (legami primari) all'interno di ciascuna molecola e che la forza dei legami secondari che determina la resistenza complessiva del polimero. Polimeri lineari e' ramificati possiedono legami secondari deboli. All'aumentare della temperatura del polimero al di sopra della sua temperatura di transizione vetrosa o del suo punto di fusione, alcuni polimeri diventano pi facili da formare o da stampare nelle forme desiderate. La temperatura pi elevata indebolisce i legami secondari (a causa della vibrazione delle lunghe molecole indotta termicamente) e le catene' adiacenti possono cos muoversi pi agevolmente quando vengono sottoposte alle' forze di forma tura. Il polimero ritorna alla sua originale durezza e resistenza se viene successivamente raffreddato; in altre parole, gli effetti del processo sono reversibili. I polimeri che presentano questo comportamento sono noti come tennoplastici; esempi tipici comprendono gli acrilici, i cellulosici, le poliammidi, i polietileni e il cloruro di polivinile. Tuttavia, cicli ripetuti di riscaldamento e raffreddamento dei termoplastici pOssono causarne la degradazione (invecchiamento termico). Il comportamento dei termoplastici dipende principalmente dalla temperatura e dalla velocit di deformazione. Al di sotto della temperatura di transizione vetrosa, la maggior parte dei polimeri rigida, fragile o dura (in una parola, vetrosa, glassy) e si comporta come un solido elastico. Se il carico supera un certo valore critico, il polimero si rompe, proprio come fa un pezzo di vetro a temperatura ambiente. Nella regione vetrosa, la relazione tra la tensione e la deformazione lineare ed espressa come (T = E Se il polimero viene sottoposto a una prova di torsione, allora
T= Gy

'N recuperata TDeformazione .E

c o
Q)

'"
Q)

11

D
11

Tempo (c)

Tempo (d)

'tipici di alcuni materiali termoplastici e termoindurenti a temp~ratura.ambiente sono riportati nella Figura 10.8. Si pu notare come le matene p~a~tlche nell.a 'figura presentino diversi comportamenti, che posso~o esser.e descnttl c?me ng~do, morbido, fragile, flessibile e cos via. Le mate:le plastiche, come 1 met~ll~, poss'ono essere soggette a fenomeni di creep e fatica. Alcune delle carattenstlche principali dei tennoplastici sono descntte nel segUIto.
Figura 10.8

Terminologia generale per la descrizione del comportamento di tre tipi di materie plastiche. PTFE

Il comportamento rigido (vetroso) pu essere rappresentato da una molla avente una rigidezza equivalente al modulo di elasticit del polimero (Figura 1O.7a). Si noti come la deformazione venga recuperata completamente quando il carico viene rimosso all'istante tI' All'aumentare della tensione applicata, il polimero viene portato a rottura proprio come un pezzo di vetro a temperatura ambiente. Le propriet meccaniche dei numerosi polimeri elencati nella Tabella 10.1 indicano che i termoplastici hanno una rigidezza inferiore di circa due ordini di grandezza e una resistenza ultima a trazione inferiore di un ordine di grandezza rispetto a quella dei metalli (Tabella 2.1). I diagrammi tensione-deformazione-

c .~ c
Q)

la sigla del politetrafluoroetilene (Teflon

il nome commerciale).
Fonte: R. L. E. Brown.

Morbido

e flessibile PTFE)

(polietilene,

o
Deformazione

614

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.3 Termoplastici: comportamento e propriet


1 :

615

c:

Figura 10.9 .e, c: Effettodella temperatura '" 2curva tensionesulla Defo",;azione(%)


'(;; '(;;

o ~
Q)

20 1015 410O 8 6

20 40 ~ 25 30 10 O'

70 25'

30 65' 60 ::;; 80' 50' 50

__

'l'

Figura 10.11

Parametriutilizzati per
descrivere la viscosit;

00 deformazione per l'acetato di cellulosa, un termoplastieo. Si noti il calo di resistenza e l'aumento di duttilit

si veda l'Equazione (10.3).

significativi dovuti a un

-+-'1' Il comportamento viscoso espresso dall'equazione


'1'='1 (dV) dy ='1"1 .

innalzamento di temperatura relativamente modesto. Fonte: T.S. Carswell

e H. K. Nason. (10.3) dove "Il la viscosit e dv Idy ="'1 il gradiente di velocit (sizear rate), come rappresentato nella Figura 10.11. I valori di viscosit di alcuni polimeri sono riportati nella Figura 10.12. Quando la tensione a taglio (sizear stress), T, direttamente proporzionale al gradiente di velocit, il comportamento del polimero termoplastico definito come newtoniano. Per numerosi polimeri, tuttavia, il comportamento newtoniano non costituisce una buona approssimazione e l'Equazione (10.3) fornisce previsioni scarse sui risultati del processo. Per esempio, il cloruro di polivinile, il polietilene (a bassa e ad alta densit) e il polipropilene hanno viscosit che decrescono marcatamente all'aumentare del gradiente di velocit (comportamento pseudoplastico). La loro viscosit pu essere espressa in funzione del gradiente di velocit come
"Il

1.

Effel1i della temperatura e della velocit di deformazione. Gli effetti tipi della t~n:~eratura .sull~ resIstenza e sul modulo elastico dei termoplasti sono sImilI a quellI del metalli (si vedano i Paragrafi 2.2.6 e 2.2.7). Perci all:aumentare della temperatura, la resistenza e il modulo di elasticit dimi nUlscono e la tenacit aumenta (Figura 10.9). L'effetto della temperatu~' s~lIa resistenza all'impatto riportato nella Figura 10.10; si noti la gran!' differenza che diversi polimeripresentano nel comportamento all'impatto. Se l. temp~ratura dI un pohmero termoplastico supera Tg, esso diventa dappnma conaceo e pOIgommoso all'aumentare della temperatura (Figu ra 10.4). Alla fine, a temperature pi elevate, ad esempio al di sopra di I per termoplastici semicristallini,. esso diventa un fluido viscoso con uviscosit che decresce all'aumentare della temperatura e della velocit d~formaz~one (strain ~ate). I termoplastici presentano un comportament: Vlscoelasbco, come vIene rappresentato dai modelli a molla-smorzatore riportati nelle Figure 10.7c e 1O.7d, noti rispettivamente come modelli di Maxwell e Kelvin (o Voigt). Quando viene applicato un carico costante il poli~Iero dapprima si. stira a una velocit di deformazione elevata e ~i contmua ad allungarSI nel tempo (ereep; si veda il Paragrafo 2.8), a caus'a d~1 suo comportamento viscoso. Si noti come nei modelli riportati ne1l4 Flgu:a 10.7 la parte elastIca dell'allungamento sia reversibile (recupe~~ elastico), ma come non lo sia altrettanto la parte viscosa .. ;,

= A "'Il-n

(10.4)

dove A l'indice di consistenza (consistency index) ed n l'indice della legg di potenza (power-law index) per il dato polimero. Si pu notare dalle equazioni seguenti che il comportamento viscoso dei termoplastici simile alla sensibilit alla velocit di deformazione dei metalli (Paragrafo 2.2.7), data dall'espressione
(J"=Cem

(10.5)

dove, per il comportamento

newtoniano, m = 1. 't = 1000 S-1

Figura 10.10

'C

Effettodella temperatura sulla resistenza all'impatto di diverse materie plastiche. Si noti come temperatura una

-18

32

Po/icarbonato

modesta variazione della


possa avere

un effetto significativo sulla resistenza all'impatto. Fonte: P. C. Powell.

c. ~

o :: '"

densit

all'impatto Cloruro

J~~~~~:ne ~~:~~~~;~ene
Poiipropilene (230'C)
10

j LjdlPOIiVinile
tI:

U) Q)

Polimetilmetacrilato
90

140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 Temperatura(OC)
(a)

10

10 102 103 Gradien!edi velocit,'t (S-1)


(b)

32

Temperatura('F)

Viscositdi alcuni termoplastici in funzione (a) della temperaturae (b)del gradiente di velocit. Fonte: D. H. Morton-Jones.

616

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.3 Termoplastici: comportamento e propriet

617

C <i Kambour moplastico, R. E.Robertson. presenta e ento in 80 d uniforme alta per ta). provetta one dellaAllungamento(in.) ovettacon

'00

20
O

I6 .& : 25 I 100 I !I 14 5 50 75 3 125 2 '00 Figura I O4 I O 60 x10.13 vengono 40 2 (a)


4

onentatea.
eD

o c ~ 100

12 16O

I I ~

Le molecolemm

Perci, all'aumentare della temperatura del polimero, 1] decresce, a causa della maggiore mobilit delle molecole. Si noti che la viscosit pu essere considerata come l'inverso della fluidit dei metalli fusi in un processo di colata (Paragrafo 5.4.2). Un incremento del peso molecolare (e quindi della lunghezza delle catene) porta ad aumentare 1], a causa del maggior numero di legami secondari presenti. All'allargarsi della distribuzione del peso molecolare, corrisponde un maggior numero di catene pi corte e quindi un calo di 1]. La viscosit aumenta con l'innalzamento della pressione, a causa di un volume libero ridotto (free volume, definito come il volume in eccesso rispetto al volume teorico del cristallo nella regione cristallina del polimero). Sulla base di osservazioni sperimentali che rilevano come alla temperatura di transizione vetrosa, Tg, i polimeri abbiano una viscosit 1] di circa 1012 Pas, stata sviluppata una relazione empirica tra la viscosit e la temperatura per i termoplastici lineari:

lo

g1]

= 12-

17.5!lT 52+!lT

(10.8)

In questa equazione, !lT = T - Tg, in K o C; in questo modo possibile stimare la viscosit di un polimero a ogni temperatura. Scorrimento viscoso e rilassamento. A causa del loro comportamento viscoelastico, i termoplastici sono particolarmente sensibili ai fenomeni di scorrimento viscoso (creep) e rilassamento (stress relaxation), descritti nel Paragrafo 2.8. Con riferimento ai modelli delle Figure 10.7b, 1O.7ce 1O.7d,si pu notare come sotto un carico costante, il polimero sia soggetto a una deformazione ulteriore e, quindi, allo scorrimento viscoso. La deformazione recuperata dipende dalla rigidezza della molla e, quindi, dal modulo di elasticit. Se[ondo il modello di Maxwell del comportamento viscoso (Figura 10.7c), la deformazione causata dall'applicazione di una forza viene chiamata funzione di creep (creep function) ed data dall'equazione

I termoplastici hanno elevati valori di m, e questo sta a indicare che possono essere soggetti a grandi deformazioni uniformi a trazione prima d rottura. Si noti nella Figura 10.13 come, al contrario dei metalli convenz nali, la regione soggetta a strizione si allunga considerevolmente. Questa ratteristica, che si pu trovare anche nei metalli superplastici (descritti Paragrafo 2.2.7), consente ai termoplastici di essere formati in geomet . complesse, come bottiglie per bibite, vassoi per biscotti e per la carne e s gnaletica luminosa, come viene descritto nel Paragrafo 10.10. Si pu not ' anche come l'aumento della velocit di applicazione del carico porti a gliorare la resistenza del polimero. Tra Tg e T m' i termoplastici presentano un comportamento coriaceo gommoso, a seconda della loro struttura e del grado di cristallinit, co viene riportato nella Figura 10.4. Una grandezza che combina le defo zioni dovute al comportamento elastico (e,) e dal flusso viscoso (e,) nominata modulo viscoelastico ed espressa come E, = __(f_ ee + ev Questo termine rappresenta essenzialmente un modulo elastico dipenden te dal tempo .. La viscosit 1] dei polimeri una misura della resistenza delle loro m lecole a scorrere l'una sull'altra e dipende dalla temperatura, dalla pressi ne e dalla struttura e dal peso molecolare del polimero. L'effetto della te peratura pu essere descritto dall'espressione
1]

(t)

= G- +

~t)F

(10.9)

Dove k la rigidezza della molla (AE/l per una molla lineare), 1] il coefficiente di viscosit per lo smorzatore ed F la forza applicata. Per il modello di Voigt (Figura 1O.7d), la funzione di creep
e(t)

~[1 ~ e-(~/")t]F

(10.10)

Nei polimeri il rilassamento delle tensioni avviene nell'arco di un periodo temporale. Si ricordi che il rilassamento delle tensioni fa riferimento a una graduale riduzione degli sforzi sotto l'azione di una deformazione applicata. Per il modello di Maxwell (Figura 1O.7c),la funzione di rilassamento (relaxation ftmction) (10.11) Dove !li l'allungamento e A l'area della sezione istantanea. Il fattore = 1]/ k ha le dimensioni di un tempo e caratterizza la velocit di decadimento della tensione; per questo viene indicato come tempo di rilassamento (relaxation time). Poich sia la rigidezza che la viscosit dei polimeri dipendono in diversa misura dalla temperatura, anche il tempo di rilassamento dipende da essa.

1]oeE1k

Dove 1]0 una costante del materiale, E l'energia di attivazione (l'energia richiesta per iniziare la reazione), k la costante di Boltzmann (13.8 x 10-24 J/K) e T la temperatura (in K)..

618

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.4 Termoindurenti:comportamento e propriet

619

3.

Orientazione. Quando i termoplastici vengono formati o deformati per manentemente, ad esempio mediante stiratura, le lunghe catene molecola"' si allineano nella direzione generale di allungamento. Questo pracess prende il nome di orientazione (orientation) e, come accade per i metalli " polimero diventa anisotropo (si veda il Paragrafo 3.5). Inoltre, il campio~ diventa pi resistente e rigido nella direzione di allungamento (stiramento rispetto alla direzione trasversale. Questo processo costituisce un metod' importante impiegato per migliorare la resistenza e la tenacit dei polime tuttavia, l'orientazione indebolisce il polimero nella direzione trasversa alcuni termoplastici come, ad esempio, il polistirene e il polimetilmetacrilat sviluppano regioni strette, localizzate e cuneiformi di materiale forteme te deformato. Questo fenomeno denominato crazing. Sebbene possa = sembrare delle cricche, in realt queste zone sono costituite da materi spugnoso, che contiene tipicamente il 50% di vuoti. All'aumentare del rico di trazione sulla provetta, i vuoti si uniscono per formare una cricc che porta eventualmente alla frattura. Il fenomeno del crazing stato o servato nei polimeri trasparenti cos come in altri tipi di polimeri. L'a biente e la presenza di solventi, lubrificanti e vapore acque o facilita la comparsa del fenomeno (ESR, environrnental stress cracking, cio fessurazione da sollecitazione in presenza di agenti chimici, e solvent crazing)., Anche le tensioni residue nel materiale contribuiscono al crazing e alla frattura del polimero, cos come le radiazioni ultraviolette. Un fenomeno collegato al crazing lo stress whitening. Quando vengo: no sottoposte a tensioni di trazione, come nella piega, le materie plastiche assumono un colore pi chiaro e questo viene solitamente attribuito alla formazione di microvuoti nel materiale. Di conseguenza il materiale diventa meno traslucido (trasmette meno la luce) o pi opaco. Questo com, portamento pu essere facilmente mostrato attraverso la piegatura di un qualsiasi componente sottile di plastica che si pu trovare tra i giocattoli e' gli oggetti per la casa.

bbassamento della viscosit di un polimero ella lavorazione di un lotto di policarbonato

a 170C per realizzare un dato

"mponente, si rilevato che la viscosit del polica~bon~to doppia rispetto a ella voluta. Si determini la temperatura alla quale Il pollmero dovrebbe essere vorato. luzione. Dalla Tabella 10.2, la Tg per il policarbonato pari a 150C. La sua scosit a 170C si pu determinare attraverso l'Equazione (10.8): '" = 12- 17.5(20) = 7.14 10g'T] 52+20

4. Crazing. Quando vengono sottoposti a tensioni di trazione o a piegatur'

p~rci 'T] 13.8 MPas e, poich questo valore doppio rispetto a quello deside= rato, la nuova viscosit dovrebbe essere pari a 6.9 MPas. Sostituiamo questo valore nell'equazione per ricavare la nuova temperatura: 17.5 (l'>T) log(6.9x106)=1252+l'>T

150 + 21.7 = 171.7 0c. Si attenzione al fatto che in questa soluzione i valori della temperatura sono arrotondati e che la viscosit e molto sensibile alla temperatura.

l'>T = 21.7 C ovvero la nuova temperatura

Rilassamento delle tensioni in un elemento termoplastico posto in trazione Un lungo pezzo di termoplastico viene stirato tra duesuPP?rt~ rigidi fino a .raggiungere un livello di tensione di 5 MPa. Dopo 30 mmuh, Il livello dI ~enslOne misurato calato a met di quello originario. Quando impiegher 11 lIvello dI tensione per raggiunge il valore di un decimo di quello originario? Soluzione. Sostituendo questi dati nell'Equazione (l0.l1),modificata in funzione delle tensioni normali, e considerando che a t = O, u = 5 MPa, abbiamo
5

5.

Assorbimento di acqna. Un limite rilevante di alcuni polimeri, come ad,' esempio le poliammidi (nylon), risiede nella loro attitudine ad assorbire' acqua (igroscopicit). L'acqua agisce come un agente plasticizzante (rende il polimero pi plastico); perci, in buona sostanza, essa lubrifica le catene nella regione amorfa. Tipicamente, all'aumentare dell'assorbimento di umidit, la temperatura di transizione vetrosa, la tensione di snervamento e il modulo elastico del polimero calano bruscamente. Le variazioni dimensionali dei componenti sono un altro effetto evidente dell'igroscopicit, soprattutto quando questi vengono posti in un ambiente umido. Propriet termiche e elettriche. AI confronto con i metalli, le materie plastiche sono generalmente caratterizzate da una bassa conducibilit termica ed elettrica, da un ridotto valore di densit relativa (compreso tra 0.9 e 2.2) e da un coefficiente di dilatazione termica relativamente elevato (maggiore di circa un ordine di grandezza; si veda la Tabella 3.3). Grazie alla loro scarsa conducibilit elettrica, i polimeri vengono comunemente impiegati per la realizzazione di numerosi componenti elettrici ed elettronici. Tuttavia, essi possono essere modificati al punto da essere trasformati in conduttori elettrici, come descritto nel Paragrafo 10.7.2.

= MI eD = MI A A
u(t) = 5e'"

Quindi, l'Equazione (10.11) diventa Inoltre, a t = 30 min, u = 2.5 MPa, cos che 2.5 = 3~ = In ( 2~5} o = 43.3 min

5e'(3D)/;

6.

Perci, il tempo necessario perch u = 0.5 MPa ln(0.5/5) = -t/43.3


t = 99.7 min

Termoindurenti:

comportamento

e propriet

Quando le lunghe catene molecolari in un polimero vengono reticolate nelle tr~ dimensioni, la struttura diventa in realt un'unica molecola gigante con fart! legami covalenti. Questi polimeri prendono il nome di polimeri termoindurenti, resine termoindurenti o semplicemente termoindurenti, perch durante la

620

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.5 Termoplastici: caratteristiche generali e applicazioni

621

~
polimerizzazione la rete viene completata e la forma del componente viene st bilit in maniera permanente. Un comportamento rilevante dato dal fatto c" questa reazione di reticolazione (curing o crosslinking), al contrario di quel dei termoplastici, irreversibile. La risposta di un polimero termoindurente al temperatura pu quindi essere paragonato alla cottura di una torta o alla bol tura di un uovo; dopo essere stati cotti e raffreddati, un successivo riscaldame to non modifica la loro forma. Alcuni termoindurenti, come gli epossidici, i poliesteri e gli uretani, reticol a temperatura ambiente, poich il calore della reazione esotermica sufficie" per farli reticolare. I polimeri termoindurenti non presentano una netta tempe tura di transizione vetrosa. Il processo di polimerizzazione dei termoindure avviene generalmente in due fasi: (1) la prima ha luogo presso l'impianto chimi" dove le molecole vengono parzialmente polimerizzate in catene lineari e (2), seconda fase avviene presso l'impianto di produzione manifatturiera, dove reticolazione viene completata mediante l'applicazione di calore e pressione d rante lo stampaggio e la formatura del pezzo (Paragrafo 10.10)" ". A causa della natura dei loro legami, le caratteristiche di resistenza e durezza dei termoindurenti, al contrario di quelle dei termoplastici, non son influenzate dalla temperatura o dalla velocit di deformazione. U termoindurente tipico rappresentato dalla resina fenolica, che un prodo" della reazione tra il fenolo e la formaldeide. Tra i prodotti tipicamente otten a partire da questo poli mero vi sono i manici e i pomoli delle pentole e dell padelle e vari componenti per prese elettriche e interruttori. Rispetto ai terma plastici, i termoindurenti (Paragrafo 10.6) possiedono generalmente migr propriet meccaniche, termiche e chimiche, una maggior resistivit elettric una migliore stabilit dimensionale. Thttavia, se la temperatura viene suffici temente aumentata, i polimeri termoindurenti cominciano a infiammarsi, a gradare e a carbonizzare.
Applicazioni tipiche

.....

Consigli generali riguardanti diverse applicazioni delle materie plastiche.


Materie plastiche Acetalici, nylon, fenolici, policarbonati, poliesteri, polipropileni, epossidici, poliimmidi. Acetalici, nylon, fenolici, poliimmidi, poliuretani, pol1etilene ad elevatissimo peso molecolare.

Ruote dentate, camme, rulli, valvole, palette per ventilatori, giranti, pistoni. Ruote dentate, strisce e rivestimenti di usura, cuscinetti, boccale, ruate per pattini.

Pneumatici, superfici antisdrucciolo, calzature, pavimentazioni. Superfici di scorrimento, articolazioni artificiali. Ogni tipo di componente e apparecchiatura elettrica, elettrodomestici, dispositivi elettrici. Contenitori per sos(anze chimiche, apparecchiature da laboratorio, componenti per l'industria chimica, contenitori per prodotti alimentari e bevande. Elettrodomestici, stoviglie, componenti elettrici.

Elastomeri, gomme. Fluorocarburi, poliesteri, polietilene, poliimmidi. Polimetilmetacrilato, ASS, fluorocarburi, nylon, policarbonato, poliestere, polipropilene, ureici, fenolici, siliconi, gomme. Acetalici, ABS, epossidici, polimetilmetacrilato, fluorocarburi, nylon, policarbonato, poliestere, polipropilene, ureici, fenolici, siliconi. Fluorocarburi, poliimmidi, siliconi, acetalici, polisulfoni, fenolici, epossidici . ABS, acrilici, cellulosici, fenolici, polietiteni, polipropileni, doruro di polivinile. Acrilici, policarbonati, polistireni,

Maniglie, pomoli, custodie per macchine fotografiche e batterie, rifiniture interne per automobili, raccorderia e accessori per condutture. Lenti, occhiali di protezione, vetrate di sicurezza, segnaletica, apparecchiature per la lavorazione dei prodotti alimentari, strumentazione da laboratorio. Elettroutensili, alloggiamenti, caschi per attivit sportive, corpi telefono.

polistireni,

polisulfoni.
ASS, cellulosici, fenolici, policarbonati, polietileni, polipropileni, polistireni.

10.5

Termoplastici: caratteristiche generali e applicazioni

Questo paragrafo descrive le caratteristiche generali e le applicazioni tipiche d . principali termoplastici, con particolare attenzione a come essi siano legati a realizzazione di prodotti e al loro comportamento in esercizio. Alcuni consig generali riguardanti diverse applicazioni delle materie plastiche sono riportati nell Tabella 10.3. I termoplastici principali sono descritti qui di seguito. ? 1. Gli acetalici (da acetico e alcol) hanno buone propriet di resistenza, rigi dezza, resistenza al creep, all'abrasione, all'umidit, al calore e agli agen chimici. Tra le applicazioni tipiche vi sono parti meccaniche e componen a cui si richiedono elevate prestazioni per lunghi periodi: cuscinetti, camme, ruote dentate, boccole, rulli, giranti, superfici di usura, condotti, valvole, iniettori a rosa di fori e alloggiamenti. Nome commerciale comune: Delrin:. Gli acritici (come il polimetilmetacrilato o PMMA) possiedono una resi~ stenza moderata, buone propriet ottiche e di resistenza alle condizioni atmosferiche. Sono trasparenti ma possono essere resi opachi e generalmente sono resistenti agli agenti chimici e hanno una buona resistivit elet, trica. Tra le applicazioni tipiche vi sono lenti, parabrezza, dispositivi pe" l'illuminazione e mobili. Nomi commerciali comuni: Orlon, Plexiglas e Lucite .. t

L'acrilonitrile-butadiene-stirene

(ABS) dimensionalmente stabile e rigido, presenta una buona resistenza all'impatto, all'abrasione e agli agenti chimici, possiede buone propriet di resistenza e tenacit anche alle basse temperature. Tra le applicazioni tipiche vi sono tubi, raccorderia, componenti cromati per applicazioni idraulico-sanitarie, caschi, impugnature per utensili, componenti per automobili, scafi per barche, telefoni, valigie, alloggiamenti, elettrodomestici, rivestimenti interni per frigoriferi e pannelli decorativi.

2.

I celIulosici hanno una vasta gamma di propriet meccaniche, a seconda della loro composizione. Possono essere resi rigidi, resistenti e tenaci. Tuttavia, non resistono agli agenti atmosferici, al calore e agli agenti chimici. Tra le applicazioni tipiche vi sono impugnature per utensili, penne, pomoli, intelaiature per occhiali, occhiali di protezione, protezioni per apparecchiature, caschi, tubi e condotti, dispositivi per l'illuminazione, contenitori rigidi, volanti, film da imballaggio, segnaletica, palle da bigliardo, giocattoli e prodotti decorativi.

622

Capitolo 10

Propriet

e lavorazione

dei materiali

polimerici,

prototipazione

rapida e attrezzaggio

rapido

10.6 Termoindurenti:caratteristiche generali e applicazioni

623

5.

I tluorocarburi possiedono una buona resistenza al calore, agli agenti c mici, a quelli atmosferici e alle scariche elettriche; hanno inoltre propri pressoch uniche di antiaderenza e scarso attrito. Tra le applicazioni r che vi sono rivestimenti di apparecchiature per il processo di sostanze c miche, rivestimenti antiaderenti per pentole, isolanti elettrici per fili e c ad alta temperatura, guarnizioni, superfici a basso attrito, cuscinetti e te te. Nome commerciale comune: Teflon. Le poliammidi (dalle parole poli, ammina e acido carbossilico) sono dis nibili in due tipologie principali. a. I nylon (una parola coniata) possiedono buone propriet meccanich di resistenza all'abrasione. Sono autolubrificanti e resistono alla ma gior parte degli agenti chimici. Tutti i nylon sono igroscopici (assorbo acqua). L'assorbimento di umidit riduce le propriet meccaniche e a menta le dimensioni dei componenti. Tra le applicazioni tipiche vi so' ruote dentate, cuscinetti, boccole, rulli, collegamenti meccanici, cernie componenti elettrici, pettini, tubi, superfici resistenti all'usura, guide apparecchiature chirurgiche .. b. Le aramidi (poliammidi aromatiche) hanno resistenza a trazione e rig dezza molto elevate. Tra le applicazioni tipiche vi sono fibre per composi a matrice polimerica (plastiche rinforzate), giubbotti antiproiettile, ca e pneumatici radiali. Nome commerciale comune: Kevlar.

elettrodomestici, isolamenti di cavi, corpi di televisori, tubi, raccorderia, tazze, contenitori per prodotti caseari e succhi di frutta, valigie e corde. I polistireni sono poco costosi, hanno generalmente propriet di medio livello e sono fragili. Tra le applicazioni tipiche vi sono contenitori usa-egetta, imballi, isolamenti schiumati, componenti per elettrodomestici, automobili, radio e televisori, parti per casalinghi e giocattoli (come sostituti del legno ). I polisulfoui presentano un'eccellente resistenza al calore, all'acqua e al vapore e sono molto resistenti all'azione di alcuni agenti chimici ma subiscono l'attacco di solventi organici. Tra le applicazioni tipiche vi sono ferri da stiro, macchine da caff, contenitori per acqua calda, dispositivi medicali che richiedono la sterilizzazione, alloggiamenti per elettroutensili ed elettrodomestici, rifiniture per cabine d'aereo e isolatori elettrici.
TI cloruro di polivinile (PVC) possiede Una vasta gamma di propriet, poco costoso, resiste all'acqua e pu essere modificato per renderlo rigido o flessibile. Non adatto ad applicazioni che richiedano resistenza meccanica e al calore. TI PVC rigido tenace e duro, e viene impiegato per la segnaletica e nel settore delle costruzioni, ad esempio per realizzare tubi e condotti. Il PVC flessibile utilizzato per realizzare il rivestimento di fili e cavi elettrici, tubi flessibili per basse pressioni, calzature, finta pelle, tappezzeria, dischi, guarnizioni, tenute, rifiniture, film, fogli e rivestimenti. Nomi commerciali comuni: Saran e Tygon.

6.

7.

I policarbonati sono versatili e hanno buone propriet meccaniche ed ele triche; hanno inoltre una elevata resistenza all'impatto e possono esse modificati per resistere agli agenti chimici. Tra le applicazioni tipiche' sono caschi di sicurezza, lenti ottiche, vetrate antiproiettile, segnaleti bottiglie, apparecchiature per la lavorazione degli alimenti, parabrez componenti elettrici strutturali, isolatori elettrici, strumenti medicali, co ponenti per attrezzature da ufficio, protezioni per apparecchiature e p che richiedono stabilit dimensionale. N ome commerciale comune: Le I poliesteri (termoplastici; si veda anche il Paragrafo 10.6) hanno b propriet meccaniche, elettriche e chimiche, buona resistenza all'abrasi ne e basso attrito. Tra le applicazioni tipiche vi sono ruote dentate, camm rulli, elementi strutturali, pompe e componenti elettromeccanici. No commerciali comuni: Dacron, Mylar e Kodel. I polietileni hanno buone propriet elettriche e chimiche. Le loro propr' t meccaniche dipendono dalla composizione e dalla struttura. Le tre cl si principali di polipropilene sono: a bassa densit (LDPE), ad alta de (HDPE) e a elevatissimo peso molecolare (UHMWPE, ultrahigh molec weight polyethylene). Tra le applicazioni tipiche per LDPE e HDPE vi son casalinghi, bottiglie, bidoni per rifiuti, condutture, paraurti, valigie, giocat toli, tubi e materiale per l'imballaggio. Il polietilene a elevatissimo pes molecolare viene impiegato per realizzare parti che richiedono eleva tenacit all'impatto e resistenza all'usura abrasiva; tra gli esempi vi sono articolazioni artificiali per ginocchia e anche. Le poliimmidi hanno la struttura di un termoplastico, ma le caratteristic di non fusibilit di un termoindurente (Paragrafo 10.6). Nome commerci comune: Torlon. I polipropileni hanno buone propriet meccaniche, elettriche e chimiche una buona resistenza allo strappo. Tra le applicazioni tipiche vi sono rifinitu re interne e componenti per automobili, dispositivi medicali, componenti pe

Termoindurenti: e applicazioni

caratteristiche

generali

uesto paragrafo descrive le caratteristiche ei principali polimeri termoindurenti.

generali e le applicazioni tipiche

8.

Gli alcbidici (da alchile, che significa "alcol", e acido) hanno buone propriet di isolamento elettrico, resistenza all'impatto e stabilit dimensionale, e assorbono poca acqua. Tra le applicazioni tipiche vi sono componenti elettrici ed elettronici. Gli amminici (urea e melammina) banno propriet che dipendono dalla composizione. Generalmente, gli amminici sono duri, rigidi e resistenti all'abrasione, al creep e alle scariche elettriche. Tra le applicazioni tipiche vi sono alloggiamenti per piccoli elettrodomestici, sedili per servizi igienici, e maniglie. L'urea viene impiegata nei componenti elettrici e elettronici mentre la melammina viene utilizzata per stoviglie. Gli epossidici hanno eccellenti propriet meccaniche ed elettriche, stabilit dimensionale, marcate propriet adesive e una buona resistenza al calore e agli agenti chimici. Tra le applicazioni tipiche vi sono componenti elettrici che richiedono resistenza meccanica ed elevato isolamento, utensili e matrici, adesivi. Le resine epossidiche rinforzate con fibre (Paragrafo 10.9) hanno eccellenti propriet meccaniche e vengono impiegate per realizzare serbatoi pressurizzati, alloggiamenti per motori di razzi, cisterne e componenti strutturali simili. I fenolici sono rigidi ma fragili; sono dimensionalmente stabili e possiedono un'elevata resistenza al calore, all'acqua, alle scariche elettriche e agli agenti chimici. Tra le applicazioni tipiche vi sono pomoli, manici, pannelli

9.

lO.

11.

624

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

Polimeri resistenti alle alte temperature, polimeri conduttori di elettricit e materiali polimerici biodegradabili

625

laminati, telefoni, materiali leganti che mantengono coesi i grani abra . dI una mola da rettifica e componenti elettrici, come dispositivi p cablaggio, connettori e isola tori. er 5. I poliesteri (pol~m~ri termoindurenti; ~iveda a~c~e il Paragrafo 10.5) ha~ no buone propr~eta me~camch.e, elettnche e chImIche. I poliesteri vengo generalmente nnforzalI con fibre di vetro o con altri tipi di fibre. Tr
11:

Polimeri conduttori

di elettricit

applic~zioni tipiche .viso?o barche, valigie, sedie, carrozzerie di autom~b plscm~ e matenaii per Impregnare tessuti e carta: I poli esteri sono anc dispombilI sotto forma di resine da colata. '

~aconduciblit elettrica di alcuni polimeri pu essere aumentata attraverso il ogaggio (doping), cio introducendo nel polimero alcune impurit, come polve, metalliche, sali e ioduri. Inoltre, la conducibilit dei polimeri aumenta con il " ntenuto di umidit e le loro propriet elettroniche possono essere modificate ttraverso l'esposizione a radiazioni. Tra le applicazioni dei polimeri conduttori di lettricit vi sono dispositivi microelettronici, batterie ricaricabili, condensatori, elle a combustibile, catalizzatori, sensori di livello del carburante, pannelli rinatori, rivestimenti antistatici e adesivi conduttori per tecnologie a montaggio perficiale (surface mount technologies; si veda anche il Paragrafo 12.14.4). [

6.

Le poliimmidi possiedono buone propriet meccaniche, fisiche ed elet che alle elevate temperature; sono anche resistenti al creep e hanno buo caratteristiche tribologiche. Le poliimmidi hanno la struttura di' termoplastico, ma le caratteristiche di non fusibilit di un termoinduren Tra le applicazioni tipiche vi sono componenti per pompe (cuscinetti, te te, sedi di valvole, anelli di tenuta e fascette per pistoni), connettori elett ci per utilizzo ad alte temperature, componenti aerospaziali, strutture a elevata resistenza statica e all'impatto, attrezzature sportive e abbigliame to antinfortunistico. I siliconi hanno propriet dipendenti dalla composizione. Generalmen resistono bene agli agenti atmosferici, possiedono eccellenti propriet ele triche in un ampio intervallo di valori di umidit e temperatura e resiston agli agen~i ~himi~i e al calore (si veda anche il Paragrafo 10.8). Tra le app' caZlOm IIpiche VIsono componenti elettrici che richiedono resistenza a elevate temperature, guarnizioni per forni, tenute e materiali resistenti a l'acqua.

Materiali polimerici biodegradabili


irca un terzo delle materie plastiche prodotte oggi appartengono al settore dei rodotti usa-e-getta, come bottiglie, imballi e sacchetti per l'immondizie. Quete plastiche contribuiscono per circa il 10% al quantitativo totale di rifiuti solidi urbani e, in volume, contribuiscono per circa 2-3 volte il loro peso. Con l'impiego crescente di questi materiali e la maggiore consapevolezza dei problemi ambientali derivanti dallo smaltimento di prodotti in plastica e dalla limitata 'capacit delle discariche, si stanno mettendo in campo forze crescenti con l'obiet'tivo di sviluppare materiali polimerici biodegradabili. :::. La maggior parte delle materie plastiche sono state tradizionalmente ottenute da polimeri sintetici che (a) sono derivati da risorse naturali non rinnovabili, (b) non sono biodegradabili e (c) sono difficili da riciclare. La biodegradabilit significa che alcune specie microbiche presenti nell'ambiente (ad esempio, bricroorganismi nel suolo e nell'acqua) provvederanno a degradare parzialmente (o perfino interamente) il materiale polimerico, qualora questo si trovi in particolari condizioni ambientali e senza rilasciare sottoprodotti tossici (si veda anche il ciclo biologico nel Paragrafo 1.4). I prodotti finali della degradazione della porzione biodegradabile dei materiale sono diossido di carbonio e acqua. A causa della grande variet di elementi costitutivi presenti in questi materiali, le plastiche biodegradabili possono essere considerate come materiali compositi; di conseguenza, solo una porzione di queste plastiche pu essere veramente biodegradabile. Tre diverse plastiche biodegradabili sono state'sviluppate finora. Esse possiedono caratteristiche differenti di biodegradabilit e degradano in tempi diversi, compresi tra pochi mesi e pochi anni. Il sistema a base di amido il pi avanzato fra i tre tipi di bioplastiche in termini di capacit di produzione. L'amido pu essere estratto da patate, frumento, riso e granturco. In questo sistema, i granuli di amido vengono trasformati in una polvere che, a sua volta, viene riscaldata e diventa un liquido appiccicoso; diversi leganti e additivi vengono mescolati nell'amido per conferire speciali caratteristiche alle bioplastiche. Il liquido viene successivamente raffreddato, formato in granuli e processato con apparecchiature convenzionali di lavorazione delle materie plastiche (Paragrafo 10.10). Nel sistema a base lattica, si produce acido lattico a partire dalla fermentazione di granturco o di altre materie prime alimentari; l'acido lattico viene poi polimerizzato per produrre un resina di poliestere. Nel terzo sistema, alcuni acidi organici vengono aggiunti ad alcune materie prime dello zucchero. Attraverso un processo appositamente sviluppato,

7.

10.7 Polimeri resistenti alle alte temperature, polimeri conduttori di elettricit e materiali polimerici biodegradabili
Questo paragrafo descrive tre tendenze particolarmente po dei polimeri. rilevanti nello svilup '

10.7.1

Polimeri resistenti alle alte temperature

Vi sono polimeri e miscele polimeriche oggi disponibili per applicazioni a tem~ perature elevate, in particolare per il settore aerospaziale. La resistenza alle alte temperature pu essere mantenuta per brevi periodi se le temperature sono relalIv~mente elevate e per lunghi periodi a temperature inferiori (si veda, ad esempIO, Il Paragrafo 3.11.6 per una considerazione analoga sulle leghe di IItamo). La breve esposizione alle alte temperature richiede generalmente l'impiego. di materiali ablativi o di materiali che si usurano, fondono o vaporizzano per dISSIpare rl calore, come i copolimeri fenolo-silicone, utilizzati per compo- ;, nenti di ,:,azzi.e,missili a temperature di migliaia di gradi. La lunga esposizione per l polImen e al momento limitata a temperature dell'ordine di 260C. Tra i polimeri termoplastici per alte temperature vi sono quelli che contengono fluoro (fluorocarburi), i polichetoni e le poliimmidi. I polimeri termoindurenti per alte temperature comprendono le resine fenoliche e epossidiche, i termoindurenti a base di silicone e i compositi a matrice fenolica e rinforzo di fibre di vetro.

626

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapida

10.8

Elastomeri (gomme): caratteristiche generali e applicazioni

627

la reazione produce un polimero altamente cristallino e molto rigido ch dopo ulteriori trasformazioni, si comporta in modo simile ai polimeri s luppati a partire dal petrolio. Numerosi tentativi continuano ad essere condotti per produrre pl che completamente biodegradabili, utilizzando diversi tipi di rifiuti agri': li (agrowaste), carboidrati e proteine delle piante e oli vegetali. Tra le a plicazioni tipiche vi sono le seguenti . Stoviglie usa-e-getta ottenute da un sostituto dei cereali, come grani riso o farina di frumento. Plastiche realizzate interamente frumento, riso e granturco.
~ Parti in plastica ottenute

aeformazioni elastiche senza arrivare a rottura, (c) sono morbidi e (d) hanno un basso modulo elastico. La struttura di questi polimeri altamente attorcigliata {strettamente contorta o arricciata); essi si stirano ma poi tornano alla loro forma ~riginale dopo che il carico stato rimosso (Figura 10.14). Gli elastomeri possono ssere reticolati e l'esempio pi noto di questa caratteristica fornito dalla , canizzazione (da Vulcano, il dio del fuoco nell'antica Roma) della gomma con zolfo, scoperta da Charles Goodyear nel 1839. A questo proposito, si noti come . pneumatico d'automobile, che costituito da un'unica molecola gigante, non ssa essere rammollito e formato nuovamente. " La durezza degli elastomeri, che viene misurata con, un hurometro (si veda 'Paragrafo 2.6.7), aumenta di pari passo alla reticolazione delle catene limeriche. Una variet di additivi pu essere miscelata con gli elastomeri per 'bnferire loro propriet specifiche, analogamente a quanto viene fatto con i polhneri. Gli elastomeri hanno una vasta gamma di app~icazioni, tra cui vi sono e superfici antisdrucciolo e ad elevato attrito, la proteZiOne contro la corrosIO'e e l'abrasione, l'isolamento elettrico e l'isolamento dagli urti e dalle vibrazio'. Tra gli esempi specifici possiamo citare pneumatici, tubi, sigillanti, calzature, .. esthnenti, guarnizioni, tenute, rulli da stampa e pavimentazioni. Una caratteristica degli elastomeri rappresentata dalla perdita per isteresi trazione o compressione (Figura 10.14). Il ciclo in senso orario riportato nella ,igura 10.14 indica una perdita di energia, in altre parole l'energia meccanica iene convertita in calore; questa propriet ricercata per assorbire l'energia elle vibrazioni (smorzamento, damping) e per isolare acusticamente. . I due tipi principali di elastomeri sono i seguenti.
Gomma naturale. La base per la gomma naturale costituito dal lattice, una linfa simile al latte che si ricava dalla corteccia interna di un albero

a partire da amido estratto da pata

da grani di caff e bucce di riso, deidratate

stampate a pressioni e temperature

elevate.

Polimeri solubili in acqua e composta bili (compostable), per applicazio mediche e chirurgiche. Contenitori per alimenti e bevande (ottenuti da amido di patata, calca e acqua) che possono dissolversi nelle fognature bianche (per acq piovane) e negli oceani senza impatto sull'ecosistema marino. Le prestazioni nel lungo periodo delle plastiche biodegradabili, durante il lo' impiego come prodotti e nelle discariche, non sono state ancora pienamen valutate. Vi anche la preoccupazione riguardo al fatto che l'enfasi posta su biodegradabilit possa in qualche modo distogliere l'attenzione dal tema de riciclabilit delle plastiche e dagli sforzi finalizzati alla conservazione delle terie prime e dell'energia. Il punto fondamentale che oggi il costo dei polhn:', biodegradabili sostanzialmente maggiore rispetto a quello dei polimeri sini'; tici. Di conseguenza, un miscuglio di scarti agricoli, come cartocci di granturc'" frumento, riso e soia (come componente maggiore), e polimeri biodegradab' (come componente minore) costituisce un'alternativa interessante. 'l;
Riciclaggio. Le plastiche riciclate vengono impiegate in maniera crescente realizzare un variet di prodotti, tra cui vi sono componenti di carrozzerie aut , mobilistiche, materiali per l'imballaggio e elementi strutturali architettonici., prodotti di plastica presentano un simbolo triangolare composto da frecce co', al centro uno dei seguenti numeri: l-PETE o PET (polietilene tereftalato) 2-HDPE (polietilene ad alta densit), 3-PVC o V (cloruro di polivinile),4-LDP, (polietilene a bassa densit), 5-PP (polipropilene), 6-PS (polistirene) e 7-altri.

.~
(,)

o "

tropicale. Possiede una buona resistenza all'abrasione e alla fatica ed elevate propriet reologiche, ma ha una scarsa resistenza all' olio, al calore, all'ozono e alla luce solare. Tra le applicazioni tipiche vi sono pneumatici, tenute, tacchi per scarpe, accoppiamenti e supporti motore. A confronto con la gomma naturale, le gomme sintetiche hanno una migliore resistenza al calore, alla benzina e agli agenti chhnici e un intervallo pi elevato di temperatura di utilizzo. Le gomme sintetiche comprendono la gomma naturale sintetica, il butile, lo stirene-butadiene, il polibutadiene e l'etilene-propilene. Il neoprene, il nitrile, l'uretano e il silicone sono invece esempi di gomme sintetiche resistenti all'olio. Tra le applicazioni tipiche delle gomme sintetiche vi sono pneumatici, smorzatori, tenute e cinghie.
Gomme sintetiche. Siliconi. I siliconi (si veda anche il Paragrafo 10.6) hanno il pi elevato intervallo utile di temperatura di tutti gli elastomeri, fino a 315C, a discapito per delle altre propriet, come resistenza statica, all'usura e agli oli, che sono generalmente inferiori a quelle degli altri elastomeri. Tra le applicazioni tipiche vi sono tenute, guarnizioni, isolamenti termici, interruttori elettrici per alte temperature e componenti elettronici vari. Poliuretani. I poliuretani possiedono ottime propriet in termini di resistenza, rigidezza, durezza e hanno un'eccezionale resistenza all'abrasione, al taglio e allo strappo. Tra le applicazioni tipiche vi sono tenute, guarnizioni, cuscini ammortizzanti, diaframmi per formatura di lamiera con stampi in gomma (si veda il Paragrafo 7.5.3) e componenti della carrozzeria di un'automobile come, ad esempio,

Allungamento
Figura 10.14 Tipica curva carico-

allungamento per elastomeri. L'area compresa

all'interno del ciclo


percorso in senso orario,

che indica i percorsi di


carico e scarico, rappre-

senta la perdita per isteresi.l'isteresi d alle gomme la capacit di


dissipare energia, di attenuare le vibrazioni avviene nei pneumatici e

10.8

Elastomeri (gomme): caratteristiche e applicazioni

generali

di assorbiregli urti, come delle automobili e negli antivibrantiper le apparecchiature produttive.

I termini elastomero e gomma vengono spesso usati in maniera intercambiabil come fossero sinonimi. Generalmente, un elastomero definito come un materia' le in grado di recuperare in modo sostanziale le dimensioni e la forma originaria dopo che un carico, ad esso applicato, stato rimosso; una gomma definita come un materiale in grado di recuperare rapidamente dopo essere stato soggetto' a grandi deformazioni. Gli elastomeri (dalle parole elastico e mero) comprendono una grande famiglia di polhneri amorfi che (a) hanno una bassa temperatura di transizione vetrosa, (b) hanno la caratteristica di poter essere sottoposti a grandi

i paraurti.

628

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.9

Compositi a matrice polimerica

629

10.9

Compositi a matrice polimerica

Elevato 380 Elevato Modulo (GPa) Basso2480 Altissimo Bassissimo 2700 1440 2600 3960 328 90 117 2540 1900 64 62 85 73 Elevatoelastico Costo 275 Elevato 415 Densit 970 relativo 135 (kg/m3) Propriet tipiche delle fibre di rinforzo.

a trazione (MPa) 4600 2000 2670 3200 2800 2770 3500 1630 2270 2800 3000

Resistenza

All'h;terno .del ~ruppo dei materiali di maggiore rilevanza vi sono i comp matnce pollmenca (plastlche rmforzate), rappresentati nella Figura 10.15. Q materiali ingegneristici sono definiti come una combinazione di due o pi chimicamente distinte e insolubili. Le loro propriet e le loro prestaziom st rali sono superiori a quelle dei singoli costituenti considerati separatamente. bene le materie plastiche posseggano propriet (particolarmente in termin resistenza, ri.gidezza e resistenza al creep) che sono generalmente inferiori a ci le del metalh e delle loro leghe, queste propriet possono essere migliorate in porando rinforzi di vario tipo nella matrice polimerica. Come riportato nella' bella 10,1, i rinforzi migliorano la resistenza, la rigidezza e la resistenza al ci' delle plastiche e in particolare la loro resistenza e rigidezza specifiche, cioK rapporto al peso. I compositi a matrice polimerica hanno oggi una grande vari di applicazioni nella produzione di aerei, veicoli spaziali, strutture offshore tu zioni, elettronica, automobili, barche, scale e attrezzature sportive. " Il pi antico esempio di composito risale al 4000 a.c. ed costituito l'aggiunta di paglia all'argilla per la costruzione di baracche di fango e matt per usi strutturali. La paglia agisce come fibra di rinforzo e l'argilla la mat ' Un altro esempio di materiale composito dato dalla pratica di rinforzare muratura e il calcestruzzo con tondini di ferro, che ha avuto inizio nell'800: fatto, il calcestruzzo stesso un materiale composito, perch costituito da mento, sabbia e ghiaino. Nel cemento armato, tondini di acciaio conferiscon composito la necessaria resistenza a trazione, poich il calcestruzzo fragi! generalmente ha una scarsa o inutile resistenza a trazione. !

fa: 110

queste propriet possono variare significativamente a seconda del materiale e del metodo La deformazione a rottura per queste fibre

preparazione.

1.5-5.5%.

tipicamente compresa nell'inter-

10.9.1

Struttura dei compositi a matrice polimerica

I compositi a matrice polimerica sono costituiti da fibre (la fase discontinu ~ispersa) disposte all 'interno di una matrice di polimero (la fase continua), co SI pu vedere nella Figura 10.15. Le fibre comunemente impiegate sono di tro, grafite, aramidi e boro (Tabella 10.4). Queste fibre sono forti e rigide e han no valori elevati di resistenza specifica (rapporto tra resistenza e peso) e mod lo specifico (rapporto tra modulo e peso ),.come riportato nella Figura 10.1

ttavia, essi sono generahnente fragili, abrasivi e scarsamente tenaci. Pertanto, fibre, prese singolarmente, hanno scarso valore come elementi strutturali. La atrice polimerica ha senz'altro una resistenza e una rigidezza inferiori, ma ' tenace delle fibre; i compositi riuniscono cos i vantaggi di ciascuno dei due .stituenti (Tabella 10.5). Oltre ad avere resistenza specifica e modulo specifico elevati, le strutture in mposito presentano anche valori maggiori di resistenza a fatica, tenacit e resienza al creep rispetto alle plastiche non rinforzate. La percentuale di fibre (in Volume) nei compositi varia di solito tra 10 e 60%. Nella pratica il massimo coo40
Figura 10.16

Figura 10.15

Resistenza specifica a trazione (rapporto tra Thornel P-100 Spectra 2000 elevato Boro e Grafite
resistenza a trazione

Rappresentazione schematica delle tipologie


di compositi a matrice
'o;
Q)

poiimerica: (a) matrice con particelle, (b) matrice con fibre corte o lunghe oppure con scaglie, (c) fibre continue e (d) laminati, strutture
composite a sandwich

<=

'0;

:S <= Rigidezza/densit (m X 106) Titanio Acciaio'Alluminio


N

lI:

Q)

'b 30 x 20 10

e densit) e modulo Kevlar 129 Thornei 20 Kevlar 15 Grafitee Spectra resistenza 3000 29 Kevlar105 a 900 Celion49 P-55 elevata 1 VetroS Vetro E

a modulo .. 00

* ~

specifico

a trazione

Particelle
(a)

(rapporto tra modu lo di elasticit e densit) per diversi tipi di libra impiegati nei composi ti
a matrice polimerica. intervallo Si noti l'ampio

disponibile di resistenza e modulo specifici.

realizzate impiegando
una schiuma o un cuore

a nido d'ape (si veda anche la Figura 7.48 in


merito alla realizzazione

delle strutture a nido d'ape).

Fibre corte o lunghe oppure scaglie


(b) (c) (d)

630

Capitolo

10

Propriet

e lavorazione

dei materiali

polimerici,

prototipazione

rapida e attrezzaggio

rapido

10.9 Compositia matricepolimerica 4 .

631

Tabella 10.5 Tipologie e caratteristiche generali dei compositi a matrice polimerica, metallica e ceramica.
Materiale

Caratteristiche

Fibre
Vetro Elevata resistenza, Tipicamente bassa rigidezza

ed 5 (magnesio-alluminio-silicato)

e alta densit; i tipi E (calcio-alluminio~borosilicato) sono usati comunemente; sono i pi economici. elevato e a resistenza elevata;' meno dense rispetto

Carbonia Igrafite)
Baro

disponibili

nei tipi a modulo

a quelle di vetro; basso costo. Caratteristiche elevate di resistenza e rigidezza; hanno un filamento di tungsteno al proprio
interno (coassiali); possiedono densit e costi pi elevati.

AramidiIKevlar) Altre
Matrice Termoindurenti Termoplastici

Hanno il miglior rapporto resistenza/peso tra tutte le fibre; costo elevato.


Nylon, carburo carburo di silicio, nitruro di silicio, ossido di alluminio, si vedano carburo i Capitoli di baro, nitruro 3, 8, 9 e 10. di b di tantalio, acciaio, tungsteno e molibdenoi

dapprima provvedere a fonderli nell'estrusore, come viene descritto nel Paragrafo 10.10.l.Anche i polimeri termoindurenti possono essere trasformati in fibre attraverso trattamenti termici o di diluizione preliminari, che ne permettono l'estrusione. Queste operazioni sono condotte a elevati ritmi produttivi e con un'affidabilit del prodotto molto alta. Quando i filamenti emergono dai fori della filiera, il polimero liquido viene dapprima trasformato in uno stato gommoso e poi salificato. Questo processo di estrusione e solidificazione di filamenti continui viene chiamato filatura (spinnning),un termine che anche impiegato nella produzione di fibre naturali (come lana e cotone), in cui corti spezzoni di fibra vengono torti per formare un filato. Vi sono quattro metodi per filare le fibre, come viene descritto nel seguito. a. Nella filatnra per fusione (melt spinning), rappresentata nella Figura 10.17, il polimero viene fuso mediante estrusione attraverso una filiera e poi direttamente solidificato mediante raffreddamento. Una filiera tipica per questa operazione ha circa 50 fori di diametro pari a 0.25 mm circa e uno spessore di 5 mm circa. Le fibre che fuoriescono dalla filiera sono raffreddate dalla convezione forzata di aria e vengono tirate in modo tale che il loro diametro finale si riduca di molto rispetto a quello dei fori. Polimeri come il nylon, le olefine, i poliesteri e il PVC vengono prodotti in questa maniera. A causa delle importanti applicazioni delle fibre di nylon e poliestere, la filatura per fusione rappresenta il pi importante processo di produzione delle fibre. Le fibre filate per fusione possono anche essere estruse dalla filiera in diverse sezioni, tra cui vi sono le trilobate (triangolo con lati curvi), le pentagonali, le ottagonali e le forme cave. Mentre le varie sezioni descritte sono destinate ad applicazioni specifiche, le fibre cave permettono di intrappolare aria e quindi di fornire un ulteriore isolamento termico.
Figura 10.17

Epossidici e poliesteri, con prevalenza nell'uso da parte dei primi; fluorocarburi, polietersulfone, sii icone e poliimmidi. Polietereterchetone (PEEK), pi tenace dei termoindurenti, e titanio; Alluminio, leghe di alluminio-litio, magnesio di alluminio, carburo di silido e baro. Carburo di silicio, nitruro di silicio,

tra gli altri vi sono fenolici; alla temperatur

ma meno resistente le fibre impiegate e mullite.

Metalli
Ceramici

sono in grafite, ossi

ossido di alluminio

tenuto di fibre pari a 65%; percentuali pi elevate comportano generalme '" una riduzione delle propriet strutturali. Quando un materiale composito con ne pi di un tipo di fibra, viene chiamato ibrido, e generalmente possiede prop t perfino migliori di quelle dei compositi contenenti un solo tipo di fibra.

10.9.2

Fibre di rinforzo: caratteristiche

e produzione

Nel seguito del paragrafo vengono descritte le tipologie principali di fibre o. rinforzo e le loro caratteristiche. 1. Fibre polimeriche. Le aramidi (tra cui il Kevlar) sono le fibre polimeric. di rinforzo pi comunemente usate, hanno elevate caratteristiche di tenaci" e resistenza specifica (Figura 10.16 e Tabella 10.4); possono essere sottop ste a deformazioni plastiche (seppur limitate) prima della rottura e, di co seguenza, possiedono una maggiore tenacit rispetto alle fibre fragili. Tu tavia, le aramidi assorbono umidit (cos come i nylon), che ne riduce propriet e rende pi complicata la loro applicazione, perch si devon considerare gli eventuali effetti di tensioni igrotermiche. Tra gli altri rinfo zi polimerici vi sono il rayon, il nylon e gli acrilici. Lo Spectra (un nome commerciale) una fibra di polietilene ad alt prestazioni, che possiede un elevatissimo peso molecolare e una marcat orientazione delle catene polimeriche.Al confronto con le fibre aramidic la fibra di Spectra presenta una miglior resistenza all'abrasione e alla fa ca a flessione, a parit di costo; inoltre, grazie alla sua bassa densit, caratteristiche migliori di resistenza e rigidezza specifiche. Thttavia, rispe to alle altre fibre presenta una bassa temperatura di fusione e scarse car teristiche di adesione alla matrice. Si introducono di continuo nel merca nuovi tipi di fibre polimeriche, tra cui il Nextel. La maggior parte delle fibre sintetiche impiegate nei compositi a mat ce polimerica vengono prodotte mediante estrusione attraverso una filie (spinneret), che consente di formare filamenti semisolidi continu L'estrusore forza il polimero a passare attraverso la filiera, che pu aver da uno a diverse centinaia di fori. Se i polimeri sono termoplastici, si dev

Tramoggia di alimentazione

Il processo di filatura per fusione per la produzione di fibre polimeriche. Le fibre vengono impiegate
in numerose i tessuti i materiali applicazioni, per

tra le quali vi sono


e i rinforzi compositi.

Torcitura e awolgimento

632

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.9

Compositi a matrice polimerica

633

b. La filatura a umido (wet spinning) il pi antico processo impiegato la produzione di fibre ~ viene utilizzato p~r i polimeri che sono stati p cedentemente dissolti m un solvente. Le filiere sono sommerse in un gno chimico e, quando i filamenti fuoriescono, precipitano nel bagno c mico producendo una fibra che viene poi avvolta in una bobina. Il te . "a umido" fa riferimento all'uso di un bagno liquido di precipitazione, c produce fibre umide. Queste richiedono quindi un' operazione di asci gatura prima di poter essere utilizzate. Le fibre acriliche, aramidiche e rayon possono essere prodotte mediante questo processo. c. La filatura a secco (dry spinning) impiegata per i termoindurent veicolati da un solvente. Tuttavia, anzich precipitare il polimero diluizione, come nella filatura a umido, la solidificazione ottenuta m diante evaporazione del solvente in un getto d'aria o di gas inerte. I fif menti non entrano in contatto con un liquido di precipitazione e pertant non necessario provvedere alla loro asciugatura. La filatura a secco pu essere impiegata per la produzione di acetati, triacetati, elastani a base polietere e fibre acriliche. d. La filatura di gel (gel spinning) un processo speciale impiegato per tenere fibre con resistenza elevata o propriet peculiari. Il polimero n viene fuso completamente o dissolto in un liquido, ma le molecole so legate in diversi punti in forma liquido-cristallina. Questa operazione nera forze intermolecolari elevate all'interno del filamento prodotto, c tribuendo ad aumentare significativamente la resistenza a trazione de fibre. Inoltre, i cristalli liquidi vengono allineati lungo l'asse della fib dalla deformazione subita durante l'estrusione. I filamenti fuoriesco dalla filiera con un orientamento relativo eccezionahnente elevato e contribuisce a incrementare ulteriormente la resistenza della fibra. Q sto processo anche chiamato dry-wet spinning perch i filamenti no prima attraverso l'aria e poi vengono raffreddati ulteriormente in bagno liquido. Alcuni polietileni e diverse fibre aramidiche ad elev resistenza vengono prodotte mediante filatura di gel. Una fase fondamentale nella produzione della maggior parte del fibre costituita dall'applicazione di una deformazione di stiratura s gnificativa per indurre l'orientazione delle molecole polimeriche nel direzione della fibra. A questa' operazione si deve l'elevata resisten delle fibre rispetto a quella dei polimeri in forma massiva. La stiratu pu essere effettuata quando il polimero ancora pieghevole, sub' dopo l'estrusione dalla filiera, oppure pu essere condotta come un'ope razione di trafilatura a freddo. La deformazione indotta pu raggiunge re valori di 800%. 2. Fibre di vetro. Tra tutte le fibre, quelle di vetro sono tra le pi utilizzate meno costose (si vedano anche i vetri nel Paragrafo 11.10.2). I materia compositi contenenti fibre di vetro sono chiamati plastiche rinforzate co fibre di vetro (GFRP, glass-fiber reinforced plastics) e possono contenere t il 30 e il 60% di fibre in volume. Le fibre di vetro vengono prodotte da trafilatura di vetro fuso attraverso piccole aperture in una matrice di pl tino, seguita da operazioni di allungamento meccanico, raffreddamento avvolgimento su un rullo. Un rivestimento protettivo o un'imbozzimatu pu essere applicata alle fibre di vetro per facilitarne il passaggio attrave l'apparecchiatura. Le fibre sono trattate con silani (un idruro di silicio) p migliorarne la bagnabilit e l'adesione alla matrice.

Le principali tipologie di fibre di vetro sono (a) il tipo E, un vetro di calcio-alluminio-borosilicato, che viene usato pi frequentemente; (b) il tipo S, un vetro magnesio-alluminio-silicato, che possiede migliori caratteristiche di resistenza e rigidezza, ma pi costoso rispetto agli altri due tipi, e (c) il tipo E-CR, che offre una maggiore resistenza alle alte temperature e alla corrosione da acidi rispetto agli altri due tipi. Fibre di carbonio (grafite). Le fibre di carbonio (Figura 1O.18a), sebbene pi costose rispetto a quelle di vetro, offrono una combinazione vantaggiosa di bassa densit, alta resistenza e elevata rigidezza; tali compositi sono chiamati plastiche rinforzate con fibre di carbonio (CFRP, carbon-fiber reinforced plastics). Le fibre di grafite sono ottenute attraverso la piro lisi di precursori organici, di solito poliacrilonitrile (PAN) per via del suo costo inferiore. Anche il rayon e la pece (il residuo della piroscissione per catalisi nella raffinazione del petrolio) possono essere utilizzati come precursori. Lapirolisi il processo in cui si inducono trasformazioni chimiche mediante l'apporto di calore, come quando si brucia uno spezzone di filato, che si carbonizza e assume un colore nero. Con il PAN, le fibre vengono parzialmente reti colate, a una temperatura moderata, per impedirne la fusione nel corso delle fasi successive del processo, e allungate simultaneamente. A questo punto, sono sottoposte a carbonizzazione, vengono cio esposte a temperature elevate al fine di espellere l'idrogeno (deidrogenazione) dal PAN. L'intervallo di temperatura pu raggiungere 1500 'C per la carbonizzazione e 3000 'C per la grafitizzazione. La differenza tra carbonio e grafite, sebbene i termini siano spesso utilizzati in maniera intercambiabile, dipende dalla temperatura della pirolisi e dalla purezza del materiale. Le fibre di carbonio hanno un contenuto di carbonio che generalmente va dall'80 a195%, mentre le fibre di grafite di solito ne contengono pi del 99%; la parte restante costituita rispettivamente da grafite e carbonio. Le fibre sono classificate in base al valore del loro modulo elastico, che tipicamente compreso tra 35 e 800 GPa; il valore della resistenza a trazione pu variare da 250 a 2600 MPa. Vi sono anche fibre di grafite conduttive che consentono di conferire propriet di conducibilit elettrica e termica ai compositi a matrice polimerica, come, ad esempio, per la schermatura elettromagnetica e per la protezione dalle scariche elettriche. Queste fibre sono rivestite con un metallo, di solito nichel, impiegando un processo di elettro deposizione continua che tipicamente applica un rivestimento spesso 0.5 mm su una fibra di diametro pari a 7 mm. Matrice Fibredi Kevlar Fibredi carbonia

Tungsteno Diametrodi 0.012 mm Baro Diametrodi 0.1 mm Matrice

(a)

(b)

(a) Sezione di una racchetta da tennis, in cui si possono osservare le fibre di rinforzo aramidiche e in

grafite e (b) sezione di un materiale composito con rinforzo di fibre di baro. F.Carretto

Fonte:

(a) ). Dvorak e

634

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.9

Compositi a matrice polimerica

635

4.

Fibre di boro. Le fibre di boro sono costituite da boro depositato median; tecniche CVD (chemical vapor deposition; si veda il Paragrafo 4.5.1) s fibre di tungsteno (Figura 10.18b) o di carbonio. Queste fibre possiedon propriet ricercate, come valori significativi di resistenza e,rigidezza in tra zione e in compressione e un'elevata resistenza aUe alte temperature. Tut tavia, la presenza del tungsteno implica elevati livelli di densit e di cost per l'intero componente in materiale composito .. : Altre fibre. Tra gli altri materiali per le fibre che vengono comunemen; impiegati nei materiali compositi, vi sono: carburo di tungsteno, nitruro silicio, ossido di aUuminio, zaffiro, acciaio, tungsteno, molibdeno, carbur di boro, nitruro di boro e carburo di tantalio (si veda anche il Capitolo 11 Le fibre metalliche vengono trafilate neUe modalit descritte nel Paragr fo 6.5, sebbene per i diametri pi piccoli i fili vengano trafiiati in fascio ( veda anche il Paragrafo 6.5.3).Anche i whisker, descritti nel Paragrafo 3.8. sono impiegati come fibre di rinforzo. I whisker sono piccoli monocrista a forma di ago che crescono fino al-IO mm in diametro e hanno un asp ratio (definito come rapporto tra la lunghezza e il diametro deUa fib compreso tra 100 e 15.000. A causa delle loro ridotte dimensioni, o so esenti da difetti oppure le imperfezioni in essi contenuti non influenza significativamente la loro resistenza, che si avvicina al valore teorico' resistenza del materiale (Paragrafo 3.3.2).

riduce la propagazione di cricche nel composito in virt della duttilit e della tenacit del polimero della matrice. I polimeri con cui sono re~lizzate le matric~ sono di solit~ eposs,idici, poli~steri, fenolici, fluorocarbun, pohetersulfone o slhcone. Il matenale plU comune e rappresentato daUe resine epossidiche (80% di .tutti i compo~iti. a matr~~e pol~iDerica) e dai poliesteri, che sono meno COStOSI nspetto al pnml. Le polllmmldl, he resistono all'esposizione a temperature che possono raggiungere 300C, engono impiegate con le fibre di grafite.Anche un termoplastico come il polietiterchetone (PEEK) pu essere utilizzato come niateriale per una matrice; essa possiede una tenacit superiore a quell? dei termoindu~enti, ma una resistenza inferiore al calore, dato che pu essere Impiegata In un Intervallo di temperatura limitato a 100-200 cc.

5.

,,,

Propriet dei compositi a matrice polimerica

10.9.3

Diametro e lunghezza della fibra

Il diametro medio delle fibre impiegate nei compositi a matrice polimeric solitamente inferiore a 0.01 mm. Le fibre sono molto.resistenti e rigide a tr ne perch le loro molecole sono orientate nella direzione longitudinale e le cole dimensioni della sezione rendono molto improbabile la presenza di di N nella fibra. Le fibre di vetro, ad esempio, possono raggiungere(!).~una resiste :fj4 30 \,i\)(e \Je\'{oc N 6.\ ,<'iP,e Fibreo\'flg'fle del vetro in forma 5massiva mo o(\e di carbonia trazione di 4600 MPa,OOladdove Rinforzo(%) la resistenza .~ O\,e~( 50 inferiore; perci le fibre di vetro sono pi forti dell'acciaio. 40 Le fibre sono classificate come corte o lunghe, denominate anche fib discontinue o fibre continue. Le fibre corte hanno tipicamente un aspect rat compreso tra 20 e 60, mentre per quelle lunghe esso varia tra 200 e 500. denominazioni di fibre corte e lunghe sono, in genere, basate sull'osservazio' seguente: per una data fibra, se le propriet meccaniche del composito miglio no in conseguenza dell'aumento della lunghezza della fibra, allora la fibra vie classificata come corta. Oltre alle fibre discontinue, i rinforzi nei compositi p s sono assumere la forma di (a) un roving continuo (ottenuto dall'avvolgiment parallelo su bobina di un insieme di filamenti o strand), (b) un tessuto (wove' organizzato secondo una trama e un ordito), (c) uno yam (un filamento ottenu to avvolgendo ad elica pi strand) e (d) mat (fibre continue disposte casualme te e tenute insieme da un legante) di varie combinazioni. Come si pu osserva nella Figura 10.15, gli elementi di rinforzo possono avere anche la forma di pa ticelle e scaglie.
<D

Le propriet generali dei compositi a matrice polimerica dipendono da: (a) tipo, forma e orientazione del materiale di rinforzo, (b) lunghezza delle fibre e (c) contenuto (percentuale) di rinforzo in volume. Le fibre corte sono meno efficaci rispetto a quelle lunghe (Figura 10.19) e le loro propriet sono fortemente condizionate dal tempo e daUa temperatura. Le fibre lunghe trasmettono meglio il carico attraverso la matrice e, pertanto, vengono comunemente usate in applicazioni critiche, in particolare aUe alte temperature. -., Un fattore critico nei compositi a matrice polimerica costituito daUa forza del legame tra la fibra e la matrice polimerica, poich il carico viene trasmess attraverso l'interfaccia fibra-matrice. L'importanza del legame pu essere valutata osservando la Figura 10.20, che mostra le superfici di frattura di una
300 .E 30 International. :S 40 un 30 3che dinoti nylon rinforza4 10 Effettodella percentuale 200 to.20 ' il miglioramen-400 400 ~ 20 ,gSiFonte:60Wilson Fiberfill 100 c: 2 '"
c:: OO
<D

10 8'. Rinforzo 300 (%) 30

100

'" 6 c O c.

O O 'u;

'" c::

c: '" -; 40 10.19 Figura

-, fibre di rinforzo e delladel Rinforzo che di significativo (%) si to ottiene all'aumentare


~ lunghezza di tali fibre sulle propriet percentuale. contenuto meccani-

~ 10 'u;

10.9.4
l. 2.

Materiali per matrici

In un composito la matrice svolge tre funzioni importanti: supporta e trasmette le tensioni alle fibre, che sostengono la maggior p del carico; protegge le fibre contro il danneggiamento fisico e dall'ambiente estero,

r !

636

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.9 Compositi a matrice polimerica

637

figura 10.20 (a) Superficiedi frattura


composito a matrice epossidica rinforzata con
di

fibre di vetro. Le fibre hanno un diametro di


10

mm e un'orientazione

Resistenza e modulo elastico dei compositi ~ m~tric~ polimerica. L~ resistenz~ 'di una plastica rinforzata con fibre longltudmali puo essere dete:mmata m ter .. di resistenza delle fibre e della matrice e del contenuto di fibre m vol~me :~~omposito. N elle equazioni seguenti, il pedice c indica il composlto,fla fibra ed m la matrice. Il carico totale F, a cui il c~mposlto sottoposto viene diVISO tra il carico sulle fibre Ff e quello sulla matnce F m
F, = Ff+ Fm (

casuale. (b) Superficie di frattura di composito


a matrice epossidica

(10.12)

rinforzata con fibre di grafite. Le fibre hanno un diametro di 9-11 mm. Si noti che le fibre sono
raccolte in fasci e sono

che pu essere riscritto come


er,A, = erfAf
(a) (b)

ermAm

(10.13)

tutte allineate nella stessa


direzione. Fonte:

L.J. Broutman.

plastica rinforzata. Un legame debole nel composito causa lo sfilamento della fibra (pullout) e la delaminazione, in particolare in presenza di condizioni amo' bientali avverse, in termini ad esempio di temperatura e umidit. L'adesione all'interfaccia pu essere migliorata attraverso speciali trattamenti superficiali, impiegando ad esempio rivestimenti e agenti di accoppiamento. A questo proposito, le fibre di vetro vengono trattare con si/ano (Paragrafo 10.9.2) per migliorarne la bagnabilit e il legame con la matrice. Generalmente, in un composito a matrice polimerica i massimi valori di rigidezza e resistenza si ottengono quando le fibre sono allineate nella direzione della forza di trazione, il che rende il composito fortemente anisotropo (Figura 10.21). Ne consegue che le altre propriet del materiale, come la rigidezza, la resistenza al creep, la dilatazione termica e la conducibilit elettrica e termica sono anch'esse anisotrope. Le propriet trasversali di tale struttura rinforzata unidirezionalmente sono molto inferiori rispetto a quelle longitudinali. Si noti, per esempio, come sia facile dividere in due longitudinalmente un nastro adesivo rinforzato e come, tuttavia, esso siaresistente quando lo si pone in trazione. A un componente composito pu quindi essere conferita una configurazione ottirnale per una specifica condizione di utilizzo. Per esempio, se esso deve essere soggetto a forze in direzioni biassiali (come in un serbatoio in pressione con pareti sottili), le fibre vengono incrociate nella matrice (si veda anche la cIiscussione sul fi/ament winding nel Paragrafo 10.11.2). I compositi a matrice polimerica possono anche essere realizzati variando le forme e i materiali impiegati per la matrice al fine di conferire al componente alcune propriet specifiche (come la permeabilit e la stabilit dimensionale), di facilitare il processo e di ridurre i costi.
O

. d A A e A sono le aree delle sezioni rispettivamente del composito, della m f . dO area ove c' f 'fibra e della matrice e A, = Af + Am' Indichiamo ora con x a ~azlOne I delle fibre nel composito (si noti che x rappresenta anche la fraZIOnem volume per Ch le fibre sono disposte longitudinalmente m mamera umforme nella ma.. trice). L'Equazione (10.13) pu essere ora nscntta come

er, = xerf +

(1 -

x)erm

(10.14)

La frazione del carico totale supportata dalle fibre pu~ essere quindi calcol~ta nella maniera seguente: dapprima si noti che nel composlto sottoposto a un c~nc? di trazione, le fibre e la matrice vengono sottoposte alle stesse deformazlOlll, (cio e, = ef = em) e poi si ricordi dal Paragrafo 2.2 che er F e=Ii= AE

Ff _ AfEf Fm - AmEm

(10.15)

Poich in ogni caso specifico conosciamo tutte le grandezze chiamate in causa, l'Equazione (10.12) pu essere impiegata per determmare 11rapporto. Ftf F~. Quindi, utilizzando le precedenti relazio~i, il modulo elastiCOdel composlto puo essere calcola sostituendo er nell'EquaZIOne (10.14) con E,
E, = xEf+

(1- x)Em

(10.16)

elle fibre nella o trazione con a in funzione inforzato di

c a: 0.5O 10.21 N o 1.0 Figura 1n 1.5 'iij


<1> <1> <1>

,3, 'r::; c 1!.: 'iij :2 X 500 g:, 1000 '" 2.0

Propriet di un composito a matrice epossidica rinf~r.zato .con fibre di gra~te Si assuma che in un composito a matrice epossldlca nnforzato ~on f1br~ longitudinali di grafite vi sia il 20% di fibre e che queste abbiano un~ resistenza. di 2500 MPa e un modulo elastico di 300 GPa. La resistenza d~lla mat:lce ~possldlca pari a 120 MPa e il suo modulo elastico di 100 GPa. SI calcoli (~) 11modulo elastico del camposito e (b) la frazjone del carico supportata dalle fibre. Soluzione a. I dati forniti sono x = 0.2, Ef= 300 GPa, Em = 100 GPa, Em = 100 GPa, <:Tf = 2500 MPa e erm = 120 MPa. Dall'Equazione (10.16),

E, =
b.

0.2(300) + (1 - 0.2)100 = 60 + 80 = 140 Gpa (10.15):

La frazione del carico FflF m si ottiene dall'Equazione


Ff = (0.2)(300) = 0.75 Fm (0.8)(100)

638

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione

rapida e attrezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

639

Poich e otteniamo o
Fm = FflO.75

erei militari, canne di mazze da golf, racchette da tennis, canne da pescae picc~le c barcazioni. Un esempio pi recente rappresentato dallo sviluppo di una pl':ola barca tutta in composito (un catamarano a doppio scafo) per la Manna MI:tare degli Stati Uniti, che in grado di raggiungere i 50 nodi (80 krn/h), Le lavorazioni dei compositi a matrice polimerica, descritte nel Paragrafo .11, presentano delle significative difficolt ..Num~tose tecniche, innovativ.e no state sviluppate per produrre componentI Sta di grandi che di piccole dlensioni attraverso una combinazione di processi come lo stampaggio, la rmatura, il taglio e l'assemblaggio. Nelle applicazioni critiche essenziale che ngano condotte ispezioni e prove accurate sui materiali al fine di g~rantlfe la esenza di una buona adesione tra la fibra di nnforzo e la matnce m tutta la ttura. stato dimostrato che, in alcuni casi, il costo dell'ispezione pu con'buirc fino a circa un quarto del costo totale del prodotto composito.

F, = Ft + Fr/0.75 = 2.33Ft
Ff = 0.43F,

Pertanto, le fibre supportano il43 % del carico, anche se occupano soltant il 20% dell'area della sezione (e quindi del volume) del composito.

10.9.6

Applicazioni dei compositi a matrice polimerica

La prima applicazione dei compositi a matrice polimerica (nel 1907) era cos tuita da un serbatoio resistente agli acidi realizzato con una matrice in resi fenolica rinforzata con fibre di amianto, La formica, comunemente impieg per rivestire le superfici piane, venne sviluppata negli anni '20 del secolo sc Le resine epossidiche vennero impiegate per la prima volta come materiale matrici negli anni '30. All'inizio degli anni '40 le barche venivano gi realizza in fibra di vetro e le plastiche rinforzate erano impiegate nella costruzione ci aerei, apparecchiature elettriche e attrezzature sportive. Gli sviluppi pi rile vanti nel settore dei compositi iniziarono negli anni '70 e questi materiali ven gono oggi denominati compositi avanzati. Diverse plastiche ibride rinforzate co fibre di vetro e fibre di carbonio sono disponibili per applicazioni alle alte te perature, con un intervallo di utilizzo continuo che pu raggiungere 300C. ': I compositi a matrice polimerica sono tipicamente utilizzati negli a militari e civili e in componenti per razzi, pale di elicottero, carrozzerie d'aut molle a balestra, semiassi, tubazioni, scale, serbatoi in pressione, attrezzatur sportive, caschi per lo sport ed elmetti militari, scafi per imbarcazioni e divers altre strutture. Tra gli esempi di applicazioni specifiche vi sono vari component per gli aerei DC-lO, L-1011 e i Boeing 727, 757, 767 e 777.11 Boeing 777 rea lizzato con circa il 9% in peso (ma, data la minore densit, la percentuale' volume molto pi elevata) di compositi e questa quantit tripla rispetto a: precedenti aerei da trasporto dello stesso costruttore, Le travi e i pannelli de pavimento e la maggior parte dei piani di coda verticali e orizzontali sono rea:: lizzati in materiali composi ti. Grazie al conseguente risparmio in termini di peso, i compositi a matri polimerica hanno contribuito a ridurre il consumo di carburante di circa iI2%.11 nuovo Airbus A380, che ha una capacit di 550-700 passeggeri, presenta stabiliz, zatori orizzontali, alettoni, casse e bordi anteriori delle ali, supporti secondari del1<t fusoliera e la struttura del ponte realizzati con fibre di carbonio, polimer~ tennoindurenti e termoplastici. La parte superiore della fusoliera costituita da strati alterni di alluminio e preimpregnati di resina epossidica rinforzata con fibre di vetro. La struttura dell'aereo passeggeri Lean Fan 2100 quasi interamente realizzata in composito a matrice epossidica rinforzata con fibre di grafite.11 90% circa della struttura dell'aereo leggero Voyager, che circumnavig la Terra nel 1986 senza rifornimenti, era fatta di plastica rinforzata con fibre di carbonio. L'intelaiatura del bombardiere Stealth ottenuta con compositi costituiti da fibre di vetro e di carbonio, matrici epossidiche, poliimmidi per alte temperature e altri materiali avanzati. I compositi rinforzati con fibre di boro vengono impiegati in

Processi di lavorazione dei materiali polimerici


a lavorazione dei materiali polimerici implica operazioni simili a quelle impiee nella formatura e nello stampaggio dei metalli, che sono descritte nei Ca'toli 6 e 7. Le materie plastiche possono essere stampate, colate, defonnate, vorate alle macchine utensili e collegate per realizzare numerose forme con a relativa facilit, e con la necessit di eseguire soltanto poche operazioni condarie e in molti casi nessuna (Tabella 10.6). Come stato precedentemenindicato, i materiali polimerici fondono (i termoplastici) e reticolano (i t~nnoindurenti) a temperature relativamente basse (Tabella 10.2) e perci, al Hontrario dei metalli, sono facili da manipolare e richiedono un'~nergi~ di processo inferiore. Tuttavia, poich le propriet del componentI di plastica sono ~olto condizionate dal metodo di produzione e dai parametri di processo, il I~ro adeguato controllo essenziale per ottenere pezzi di buona qualit. Le materie plastiche sono di solito inviate agli impianti produttivi sotto forma di i;ranuli (pellet) o polveri e vengono fuse un istante prima della formatura, Le plastiche sono anche disponibili in fogli, piatti, barre e tubi, ~h~ possono.e~sere formati per realizzare un'ampia variet di prodotti. I matenah pohm~r~cl allo stato liquido vengono spesso impiegati per produrre matenah composltl.

Estrusione
Nell'estrnsione, materiali tennoplastici grezzi sotto fonna di granuli o polveri vengono versati in una tramoggia e introdotti nel cilindro dell'estrusere (FIgura 10,22): Il cilindro dotato di una vite che provvede a miscelare e trasportare I granuh lungo il cilindro. Le tensioni di taglio e l'attrito interno dovuti all'azione meccaruca della vite, unitamente al contributo delle termoresistenze che avvolgono la sperficie esterna del cilindro, scaldano i granuli e li portano a fusione. Inoltre, l'azione della vite provoca un aumento di pressione all'interno del cilindro. Le viti sono suddivise in tre sezioni distinte: (1) una sezione di alimentazione, che trasporta il materiale dall'area della tramoggia fino all'interno della r~gione centrale del cilindro; (2) una sezione di fusione o di transizione, dove Il calore generato dalla sollecitazione a taglio del materiale provoca l'inizio del processo di fusione; (3) la sezione di trasporto, dove ha luogo un'ultenore azlO-ne di taglio e fusione, contemporaneamente all'aumento della pressione all'i~boccatura della matrice. Le lunghezze di queste sezioni possono essere modlfl. cate per adeguarsi alle caratteristiche di fusione specifiche di ciascun materiale.

640

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione

rapida e aUrezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

641

Tabella 10.6 Caratteristichedei processi di lavorazione delle materie plastiche e dei compositi a matrice polimeri
Processo
Estrusione

Caratteristiche
Pezzj lunghi, uniformi, pieni o cavi, con sezioni di forma semplice o co'mplessa; ampia buona accuratez .

gamma di tolleranze dimensionali; elevati volumi produttivi; basso costo delle attrezzature. Stampaggio a iniezione Stampaggio di schiuma strutturale
Forme complesse di diverse dimensioni e con elevato grado di dettaglio;

dimensionale; elevati volumi produttivi; elevato costo delle attrezzature. Parti di grandi dimensioni con elevata rigidezza specifica; bassi volumi produttivi; attrezzature meno costose rispetto a quelle dello stampaggio a iniezione. Parti cave di varie dimensioni e con pareti sottili; elevati volumi produttivi e bassi costi per la produzione di contenitori per alimenti e bevande. Forme cave relativamente semplici e di grandi dimensioni; bassi volumi produttivi; bass'~ costo delle attrezzature. Cavit di diversa profondit; volumi produttivi medi; basso costo delle attrezzature. Parti simili a quelle ottenute per ricalcatura; volumi produttivi medi; attrezzature relativamente economiche. Parti pi complesse e con volumi produttivi pi elevati rispetto a quelle ottenute con lo stampaggio a compressione; incidenza degli scarti non trascurabile; costo medio delle attrezzature. Forme semplici o intricate, realizzate con stampi flessibili; bassi volumi produttivi. Lunghi tempi ciclo; le tolleranze dimensionali e i costi delle attrezzature dipendono dallo specifico processo.

I
D

Figura 10.23 Geometria della sezione Filetto


di trasporto di una vite per estrusore.

Stampaggiomediante
soffiatura

1
w =
7rD sin e - w

Cilindro

Stampaggio rotazionale
Termoformatura Stampaggio a compressione

Dalla geometria definita nella Figura 10.23, possiamo scrivere V = w cos e = 71DN cos e

(10.18)
(10.19)

Stampaggio a trasferimento

Colata
Tecnologie di lavorazione dei compositi

dove w la velocit angolare della vite, D il suo diametro. N la velocit di rotazione dell'albero (espressa di solito in giri/min), e l'angolo del filetto e w la sua larghezza. Se il valore di w cos piccolo da poter essere trascurabile, allora il flusso di trascinamento pu essere semplificato come ",'lHD2 N sin e cos e Qd = 2 (10.20) Il valore della portata reale pu essere superiore se la pressione nelle sezioni di alimentazione o fusione aumenta significativamente ma esso di solito inferiore a causa dell'elevata pressione presente all'estremit del cilindro prossima alla matrice. Perci, la portata dell'estrusore pu essere stimata come Q = Qd - Qp
(10.21)

1. Meccanica dell'estrusione dei polimeri. La sezione di trasporto della determina la portata del polimero attraverso l'estrusore. Si consideri u geometria di vite uniforme con un filett~ a passo stretto e un gioco con cilindro molto ridotto (Figura 10.23). In ogni istante, il polimero fuso ha forma di un nastro a elica e questo nastro viene trasportato verso l'us . dell'estrusore dal filetto della vite. Se la pressione costante lunga la z di trasporto, allora la portata volumetrica di polimero che esce dall'est sore, o flusso di trascinamento (drag flow), data da
Qd

= vHW 2

dove Qp una correzione della portata dovuta alla pressione. Per fluidi newtoniani (si veda il Paragrafo 10.3), Qp pu essere espressa come WH3p p7rDH3 sin2 e Q (10.22)
p

Dove v la velocit del filetto nella direzione di estrusione, H la prof dit del canale e W la larghezza del nastro di polimero. Sistema di riscaldamento/ raffreddamento del cilindro
Gola

12'7Ulsin e)

12'71

dove 1 la lunghezza della sezione di trasporto. Perci, l'Equazione (10.21) diventa


Q

p7rDH3 sin2 e ",'lHD2 N sin e cos e 2 12'71

(10.23)

Filtro Termocoppia a maglia del fuso

L'Equazione (10.23) detta caratteristica dell'estrusore. Se noto l'indice n della legge di potenza espressa con l'Equazione (10.4), allora la caratteristica dell'estrusore data dalla seguente relazione approssimata (Rauwendaal, 1984):
Q

Cilindro Cuscinetto reggispinta Canale di raffreddamento della traversa Riduttore Sezione d trasporto

= (4 ~ n)( ",'lHD2 N sin e cos e) - P~D+H~~~:~e

(10.24)

La matrice gioca un ruolo fondamentale nella determinazione della resa dell'estrusore. La caratteristica della matrice l'espressione che mette in relazione la portata con la caduta di pressione attraverso la matrice ed scritta in forma generale come Qdi, = Kp (10.25) dove Qdi' la portata volumetrica attraverso la matrice, p la pressione all'imbocco della matrice e K una costante il cui valore funzione della

Figura 10.22

Rappresentazione schematica di un tipico estrusore.

642

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici,

prototipazione

rapida e attrezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

643

geometria della matrice. La determinazione di K solitamente un'o zione complicata e difficile da eseguire analiticamente, sebbene vi sia disponibilit crescente di strumenti informatici in grado di eseguire previsioni. Di solito K viene quindi determinata sperimentalmente. Tut via, una soluzione in forma chiusa per l'estrusione di un pezzo pieno a zione circolare data da
K

Figura 10.24

Caratteristiche dell'estrusare e della matrice per

l'Esempio 10.5.

= __

1TD4 d_ 128TJ1d

dove Dd il diametro dell'apertura della matrice e ld la matrice. Se sono note sia la caratteristica dell'estrusore matrice, abbiamo un sistema in due equazioni algebriche sere risolte nella pressione e nella portata caratteristiche 2.

profondit d sia quella d che possono del processo.

5 10 Pressione (MPa)

15

Caratteristiche del processo. Dopo essere fuoriuscito dalla matrice, l'est viene raffreddato con aria o attraverso il passaggio in una canaletta ri pita d'acqua. Il controllo della velocit e dell'uniformit del raffredda to importante per minimizzare il ritorno e la distorsione del prodot L'estruso pu anche essere trafilato (calibrato) da un meccanismo di tr no successivamente al raffreddamento; esso viene poi avvolto o tagliat misura. Le forme complesse con sezioni costanti possono essere est . con attrezzature relativamente poco costose. Questo processo an impiegato per estrudere elastomeri. Poich l'estruso ancora molle quando lascia la matrice e viene rilasc ta la pressione, la sua sezione diversa dalla forma dell'apertura d matrice; questo effetto noto come rigonfiamento (die swell, si veda an la Figura 10.57b). Pertanto, il diametro di un estruso a sezione circol per esempio, maggiore dei quello dell'apertura della matrice e la d renza tra i due diametri dipende dal tipo di polimero, essendo questo f meno legato alla viscoelasticit del materiale. necessaria una consi vole esperienza per progettare correttamente matrici per sezioni comp o forme e dimensioni specifiche. Le applicazioni software moderne p no essere di ausilio nel processo di progettazione delle matrici, co esempio il software POLYFLOW, che simula numericamente i proce estrusione di tutti i tipi di polimeri, comprese le varianti dell'estrusi inversa e della coestrusione. Gli estrusori sono generalmente classificati in base al diametro del ciU' dro e al rapporto tra lunghezza e diametro (LI D) del cilindro. I valori tipi assunti da questi parametri negli estrusori commerciali sono compresi tr 25 e 200 mm per il diametro e tra 5 e 30 per il rapporto LlD. Un'appar ~ chiatura per la produzione pu costare da 30000 a 100000 , con un ul riore costo di 30000 per le apparecchiature ausiliarie per il raffredd mento e l'avvolgimento dell'estruso. Sono quindi necessari lunghi perio di produzione per giustificare tali investimenti.

di estrusione. Qual la velocit del materiale che lascia l'estrusore? Si ignori il -llfiamento. luzione. Si noti dalla Figura 10.12 che la viscosit del nylon a 300C circa ri a 300 Ns/m2 e l'area della sezione finale della barra pari ad A = 1TD]/4 = 96 x10-5 m2. La caratteristica dell'estrusore data dall'Equazione (10.23) come
~ HD2

N sin e cos e 2

p71'DH3 sin2 e

12

TJI

71'2(0.007)(0.050)2(0.833) sin 20 cos 20


2

71'(0.050)(0.007)3 sin2 20
12(300)(1) P

,= 2.31 X

10-5 -

(1.75

10-12) P (10.26),
X

.ve Q espresso in m2/s e p in N/ml. Dall'Equazione


K = 1TDj

128

71'(0.005)4
128(300)(0.020)

2.56

10-12

TJ1d

sicch la caratteristica della matrice data dall'Equazione Q

(10.25) come

= Kp =

(2.56

10-12)p

caratteristiche dell'estrusore e della matrice sono diagrammate nella Figura


.24. Si pu notare come, affinch siano entrambe valide, l'estrusore deve opera-

all'intersezione delle due curve. Queste condizioni si possono determinare dal afico o direttamente dalle equazioni precedenti che forniscono p = 5.5 MPa. A uesta pressione, la portata pu essere calcolata come Q = 1.37 X 10-5 m3/s. In base 'area della sezione dell'estruso, la velocit finale Q = vA
v = Q/A

= (1.37 x

10-5)/(

1.96 x 10-5) = 0.70 m/s

Analisi di un estrusore per materie plastiche Una vite per estrusori con un angolo del filetto di 20 ha una zona di traspo lunga 1 m, con un canale profondo 7 mm e un cilindro di diametro pari a 50 La vite viene impiegata per estrudere barre di nylon a sezione circolare con diametro di 5 mm attraverso una matrice profonda 20 mm. La temperatura fuso pari a 300C. Se l'estrusore viene fatto lavorare a 50 giri/min = 0.833 . si determinino le caratteristiche dell'estrusore e della matrice e si calcoli la por

Estrusione di fogli e film. I fogli e i film in materiale polimerico possono essere prodotti utilizzando una matrice piana di estrusione con un'apertura rettangolare sottile. Il polimero, dopo essere stato estruso attraverso tale matrice, assume la forma di un foglio (o foglia) e viene avvolto prima su alcuni rulli raffreddati con acqua e poi su di una coppia di rulli trainanti rivestiti di gomma. Il film sottili vengono tipicamente realizzati a partire dall'estrusione di un tubo (Figura 10.25). In questo processo, un tubo a parete sottile viene estruso verticalmente ed espanso (soffiato), fino ad assumere la forma di una bolla, mediante il soffiaggio di aria calda dal centro della matrice. L'espansione viene protratta fino a che non si raggiunge lo spessore desiderato. La bolla viene di solito raffreddata con aria

644

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

645

Figura 10.25 (a) Rappresentazione schematica della produzione di un film sottile e

di sacchetti di plastica a
partire da un tubo estruso
e poi soffiato con aria e

(b) operazione di soffiatura del film. Fonte: Windmoeller & Hoelscher Corpo

Tubo soffiato

MandjJno

Matrice

fAria
(a) (b)

Altri processi di estrusione. I granuli (pellet), che vengono utilizzati in molte altre tecnologie di lavorazione dei polimeri descritte nel seguito di questo capitolo, sono realizzati mediante estrusione. In questo caso, l'estruso uno spaghetto (rod) di diametro piccolo che viene successivamente spezzettato in piccoli cilindretti, i pellet appunto, subito a valle dell'estrusore. Apportando alcune modifiche, gli estrusori possono anche essere impiegati come sistemi di plastificazione per altri processi di farmatura, come avviene nello stampaggio a iniezione e nello stampaggio per soffiatura.Anche l'estrusione di tubi costituisce una fase preliminare necessaria per i relativi processi di stampaggio per soffia tura e soffiatura di film (si veda sopra). I tubi e le condutture di plastica sono prodotti con un estrusore equipaggiato con una matrice a ragno (spider die), come si pu vedere nella Figura lO.26a (si veda anche la Figura 6.58 per i dettagli). Per la produzione di tubi di gomma rinforzati che possono resistere a pressioni elevate, rinforzi costituiti da cavi o fibre intrecciate a maglia vengono introdotti all'interno dell'estrusore utilizzando stampi opportunamente progettati. La coestrusione, rappresentata nella Figura 10.26b, consiste nell'estrusione simultanea di due o pi polimeri attraverso un'unica matrice. La sezione del prodotto contiene quindi diversi polimeri, ciascuno con le proprie caratteristiche e funzioni. La coestrusione viene comunemente impiegata per forme come i fogli, i film e i tubi, specllmente per l'imballaggio degli alimenti, dove strati diversi di polimero hanno differenti funMatricea ragno Rompiflusso Figura 10.26 Estrusionedi tubi di plastica: la) estrusione effettuata utilizzando una Sezione A-A
Sezione

soffiata attraverso alcuni fori, praticati su di un anello di raffreddament che la circonda, e che pu anche essere impiegato come una barriera p~ impedire un'ulteriore espansione della bolla. Il film soffiato viene vendut come film da imballaggio (dopo che la bolla raffreddata stata tagliat' strisce) o come sacchetti (in cui la bolla viene pinzata e tranciata). I fi possono anche essere prodotti attraverso la rasatura, con coltelli di fa particolare (skiving), di billette solide circolari di plastica, specialmente pe politetrafluoroetilene (PTFE) ..

matrice a ragno (si veda

anche la Figura 6.59)


e aria pressurizzata e

B-B

~i!ni:iL
Film soffiato Si assuma che un sacchetto di plastica, ottenuto da film soffiato, abbia una mensione laterale (larghezza) di 400 mm. (a) Quanto dovrebbe misurare il di metro della matrice di estrusione? (b) Questi sacchetti sono relativamente r stenti. In quale modo si consegue questa resistenza? Soluzione a. Il perimetro del sacchetto (2) (400) = 800 mm. Poich la sezione origina del sacchetto era circolare, il diametro soffiato pu essere calcolato da 'frD. 800 mm o D = 255 mm. Si ricordi che in questo processo un tubo viene espan so fino a raggiungere un diametro compreso tra 1.5 e 2.5 volte il diametr dell'apertura della matrice. Scegliendo il valore massimo di 2.5, il diametr della matrice viene calcolato come 255/2.5 = 100 mm. Nella Figura 10.25 si pu notare che, dopo essere stata estrusa, la bolla viene tirata verso l'alto dai rulli di pinza tura. Perci, oltre alla stiratura diametrale e alla conseguente orientazione molecolare, il film viene stirato, e allungato anche nella direzione longitudinale. L'orientazione biassiale delle molecole polimeriche migliora significativamente la resistenza e la tenacit del film soffiato.

~
B

Gambe del ragno (3)

(b) coestrusione di un tubo per la produzione di bottiglie.

Gambe del ragno (3) A Condottodell'aria


(a)

Ingresso dell'aria

Coestrusionedi un parisonper lo stampaggiomediante soffiatura Estrusore 1

b.

Estrusore2

(b)

&4&

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e atirezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

647

zioni. Queste funzioni comprendono (a) abiologicit per alimenti e liqui (b) effetto barriera per fluidi come acqua o olio e Cc) l'etichettatura d prodotto. Anche i cavi, le strisce e i fili ricoperti di plastica vengono estrusi e riv stiti mediante la coestrusione. Il filo viene introdotto nell'apertura de matrice a una velocit controllata sulla base della portata dell'estruso ' modo tale da produrre un rivestimento omogeneo. Al fine di garantire adeguato isolamento, la resistenza meccanica dei cavi elettrici estrusi vie continuamente controllata subito a valle dell'estrusore; essi vengono anc marchiati automaticamente mediante un rullo al fine di identificare lo s cifico tipo di cavo. Anche i fermagli rivestiti di plastica utilizzati comu mente per la carta sono realizzati mediante coestrusione.

Tramoggia

Figura 10.27

Stampaggio a iniezione
con (a) un pistone e (b) una vite pistonante.

Apparecchi telefonici,
raccorderia per tubazioni, impugnature di utensili

e alloggiamenti sono
esempi di parti realizzate

mediante stampaggio Torpedo Canale di


iniezione a iniezione.

Pezzo stampato
(a)

Sfiati

10.10.2

Stampaggio a iniezione

Lo stampaggio a iniezione (injection molding) molto simile al processo pressocolata in camera calda riportato nella Figura 5.24. I pellet vengono intr dotti in un cilindro riscaldato e portati a fusione. I fuso viene poi forzato a fluir all'interno di uno stampo diviso in due met (Figura 10.27a) dall'azione di u pistone idraulico o della vite di un estrusore. La maggior parte dell apparecchiature moderne del tipo a vite pistonante (reciprocating screw, Fig ra 10.27b). Nel corso della fase di plastificazione, la vite viene posta in rotazio forzando il materiale ad avanzare verso lo stampo. L'accesso allo stampo tu tavia impedito dal materiale che vi stato iniettato nel ciclo precedente (il pt cesso discontinuo ma cic1ico e alcune fasi avvengono in parallelo). All'aume' tare quindi della pressione all'ingresso dello stampo, la vite comincia ad arretrar vincendo una contropressione impostata per migliorare la plastificazione, fino raggiungere una distanza prede terminata, che permette cos di controllare: volume di materiale da iniettare. A questo punto la vite smette di ruotare viene spinta in avanti idraulicamente, forzando il polimero a riempire la cavi! dello stampo. Una speciale valvola di non ritorno, posta sulla punta della vii permette al materiale di fluire solamente in avanti durante la plastificazione ne impedisce il flusso contrario durante l'iniezione. Le pressioni massime che raggiungono al termine della fase di iniezione sono solitamente comprese tra e 200 MPa. Tra i prodotti tipicamente realizzati per stampaggio a iniezione vi son tazze, contenitori, alloggiamenti, impugnature per utensili, pomoli, component per il settore elettrico e delle comunicazioni (come i cellulari), giocattoli raccorderia. Mentre nello stampaggio dei termoplastici si impiegano stampi re lativamente freddi, i termoindurenti vengono stampati in stampi riscaldati, al l'interno dei quali ha luogo la polimerizzazione e la reticolazione. In entrambi casi, solo dopo che il pezzo si sufficientemente raffreddato (per i termoplastici o reticolato (per i termoindurenti), e quindi ha conseguito una rigidezza suffi ciente per resistere alla pressione degli estrattori, si provvede all'apertura dell stampo e all'estrazione del pezzo. Le due met dello stampo vengono successi vamente chiuse e il processo viene ripetuto automaticamente. Anche gl elastomeri possono essere stampati a iniezione. Stampi dotati di carrelli lateral e meccanismi di svitamento sono impiegati per consentire la realizzazione parti con cavit in sottosquadro (rispetto alla direzione di estrazione) e con I presenza di filettature interne o esterne. Grazie al fatto che il materiale viene iniettato allo stato fuso, si posson realizzare forme complesse e con una buona accuratezza dimensionale. Tutt via, analogamente a quanto avviene nei processi di colata dei materiali metalli

(Capitolo 5), durante il raffreddamento il pezzo ritira all'interno della cavit. Si noti anche come le materie plastiche abbiano un coefficiente di dilatazione termica maggiore rispetto a quello dei metalli (Tabella 3.3). Per questi materiali il ntiro lineare varia tra 0.005 e 0.025 mm/mm e il ritiro volumetrico varia tra 1.5 7% (Tabella 5.1 e Paragrafo 11.4). Nello stampaggio a iniezione, il ritiro del materiale che si ha quando questo ancora in fase liquida viene compensato mantenendolo in pressione (compattazione) fino a che non si solidifica il punto di iniezione (gate). Il ritiro che il materiale presenta in fase solida, invece, viene compensato sovradimensionando le cavit. Diversi aspetti relativi allo stampaggio a iniezione vengono descritti nel seguito del paragrafo. Stampi. Gli stampi per iniezione sono costituiti da numerosi componenti, a seconda del progetto del pezzo, tra i quali vi sono i canali di alimentazione (runner) e distribuzione del polimero fuso nelle cavit, i punzoni (core), le matrici (cavity), i canali di raffreddamento, gli inserti e gli estrattori. Gli stampi si possono suddividere in tre tipi principali: a. Stampo a due piastre e a canali freddi (Figura 10.28 e Figura 10.29a), che rappresenta la configurazione di base e la pi semplice. b. Stampo a tre piastre e a canali freddi (Figura 10.29b), in cui il sistema di iniezione viene separato dalla parte dopo l'apertura dello stampo. c. Stampo a canali caldi, noto anche come stampo senza materozza (Figura 10.29c), in cui la plastica fusa viene mantenuta alla temperatura di iniezione in una camera calda.

648

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

649

Punto di iniezione

Cavit

Cavit

Canale Carota Spina di Canale di Spina di principaie guida distribuzione guida


(a)
(b)

Figura 10.28 Rappresentazione deile caratteristiche di uno stampo per stampaggio a iniezione: (a) stampo a d'
piastre, con riportate le caratteristiche pi importanti e (b) stampaggio a iniezione di quattro com

nenti, evidenziando i dettagli e il volume del materiale utilizzato.

Fonte:

ToolingMolds West, Ine:.

Piastra di Piastra Canale


estrazione

Negli stampi a canali freddi, la plastica che solidifica nei canali di alimentazione (materozza) deve essere rimossa mediante un'operazione secondaria di tranciatura. Questa separazione pu essere eseguita automaticamente dal movimento di apertura dello stampo se il punto di iniezione stato progettato leggermente in sottosquadro (sottomarino). Tuttavia, la materozza un materiale di scarto e viene spesso macinata e riciclata. Negli stampi a canali caldi, che sono pi costosi, sulla parte solidificata non rimane attaccata la materozza, perch il sistema di alimentazione non si raffredda. tempi ciclo sono pi corti, perch non necessario attendere fino alla completa solidificazione dei canali (che, essendo pi spessi della parte, si raffreddano pi lentamente). Componenti metallici, come viti, spine e strisce, possono essere posizionati all'interno della cavit e, a processo avvenuto, diventare parte integrante del prodotto stampato (stampaggio a iniezione con inserti o insert molding; si veda la Figura 10.30). Tra gli esempi pi comuni vi sono componenti elettrici e utensili manuali come i cacciavite con l'impugnatura di plastica. Lo stampaggio a iniezione multicomponente, noto anche come coiniezione o stampaggio a sandwitch, permette la formatura di parti con una combinazione di colori e forme. Gli esempi comprendono lo stampaggio multicolore della fanaleria posteriore delle automobili e i giunti sferici realizzati con materiali diversi. Nella cavit possono anche essere posizionate alcune pellicole con riproduzioni a stampa; in questo modo, i componenti non necessitano di essere etichettati o decorati con operazioni secondarie dopo lo stampaggio. Lo stampaggio a iniezione un processo caratterizzato da elevati ritmi produttivi e da un buon controllo dimensionale. ,lipici valori di tempo ciclo sono compresi tra 5 e 60 s ma possono raggi~ngere anche molti minuti per i materiali termoindurenti. Gli stampi, realizzati generalmente in acciaio da utensili o leghe di rame-berillio, possono ospitare cavit multiple in modo tale da stampare pi di un pezzo per ciclo (come nella

-{
Canale
(a)
(b)

Camera calda; i canali non si solidificano

Piastra

Parti
(c) (b) Prodotti realizzati mediante stampaggio a iniezione con inserti. Alcuni componenti metallici vengono

[ [

Figura 10.29 lipologie di stampi impiegati nello stampaggio a iniezione: (a) stampo a due piastre, (b) stampo a piastre e (c) stampo a canali caldi.

incorporati in questi prodotti durante lo stampaggio. Fonte: (a) PlainfieldMolding, Ine. e (b) Rayco Mold and Mfg. LLC.

650

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezza~io

rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

651

pressocolata; Paragrafo 5.10.3). La progettazione dello stampo e il c trollo del flusso del materiale all'interno delle cavit dello stampo s fattori rilevanti per la qualit del prodotto. Altri fattori che Contrib scono alla qualit dei prodotti sono la pressione di iniezione, la tem ratura e il buono stato del polimero. Analogamente a quanto avven per l'estrusione, sono stati sviluppati alcuni modelli numerici per anal zare il flusso del materiale all'interno dello stampo e quindi per mig . rare il progetto dello stampo e definire parametri di processo adegu (finestra di stampaggio). 2. Apparecchiature. Le macchine per stampaggio a iniezione hanno di soli una configurazione orizzontale e la forza di chinsura esercitata sullo sta po viene generalmente generata idraulicamente, sebbene siano oggi disp nibili diversi tipi di macchine elettriche. l modelli elettrici hanno un re' inferiore, una maggiore precisione dei movimenti e sono pi silenzi puliti (non vi olio in pressione) di quelli idraulici. Per questo sono paro colarmente adatte per applicazioni di stampaggio di precisione e di pr dotti biomedicali. Le macchine verticali vengono impiegate per realizz componenti piccoli e con tolleranze strette e per lo stampaggio con ins (la forza di gravit contribuisce a mantenere gli inserti ben posizionati l'interno dello stampo). Le macchine per stampaggio a iniezione sono cla sificate in base alla forza di chiusura. Sebbene nella maggior parte de macchine questa forza generalmente sia compresa tra 1 e 2.5 MN (tra lO e 250 tonnellate), la pi grande macchina oggi funzionante ha una capacit di 80 MN pu produrre parti che pesano fino a 50 kg; tuttavia, i comp" nenti che vengono prodotti hanno tipicamente un peso compreso tra 100 600 g. Le macchine impiegate oggi nello stampaggio a iniezione sono do te di microprocessori e microcomputer alloggiati in un pannello di contr lo, che monitorano tutti gli aspetti del processo. A causa del costo eleva degli stampi, che varia tipicamente tra 20000 e 200000 , sono nec volumi produttivi elevati per giustificare tali investimenti. 3. Sovrastampaggio e ice-cold molding. Il sovrastampaggio (overmoldin una tecnica impiegata per stampare un prodotto multicomponente m differenza della coiniezione, i due materiali non sono iniettati l'uno all" temo dell'altro, bens vengono sovrapposti in fasi successive. Se i mated selezionati sono compatibili, iniettando il secondo componente quando primo si trova ancora a una temperatura elevata, si possono realizzare de" saldature sufficientemente resistenti. Tra le applicazioni tipiche di que's variante di processo vi sono impugnature con rivestimenti di elastom" su termoplastico, cellulari e guarnizioni. Nel caso in cui, invece non vi compatibilit tra i due materiali, si pu realizzare un assemblaggio all'i temo dello stampo (in-mold assembly), poich l'assenza di legame tra essi ne consente il libero moto relativo. In questo modo, ad esempio, possono produrre cerniere e giunti a sfera in un'unica operazione. Il pf cesso denominato ice-cold molding analogo a quello precedente ma ut lizza due componenti costituiti dallo stesso materiale. Il processo avvien in un unico ciclo e impiega uno stampo a due cavit. Un inserto per stam raffreddato e posizionato all'interfaccia tra i due componenti garantis che la bassa temperatura impedisca qualsiasi tipo di legame." Stampaggio a iniezione reattivo. Nel processo di stampaggio a iniezio reattivo (RIM, reaction-injection molding), una miscela di due o pi fluj, reattivi viene iniettata nella cavit di uno stampo (Figura 10.31). Le reazid chimiche tra i componenti hanno luogo rapidamente all'interno dello st

Figura

10.31
del processo

Agitatore

Rappresentazione
schematica

di stampaggio a iniezione Monomero2


reattivo.

po e il polimero solidifica, producendo un componente termoindurente. Tra le applicazione principali vi sono paraurti e parafanghi di automobili, isolamenti termici per frigoriferi e congelatori ed elementi di rinforzo per componenti strutturali. Diverse fibre di rinforzo, come vetro o ,grafite, possono essere impiegate per migliorare la resistenza e la rigidezza del prodotto. Stampaggio di schinma strutturale. Il processo di stampaggio di schiuma strutturale (structural-foam molding) utilizzato per realizzare prodotti in materiale polimerico che hanuo una pelle solida e una struttura interna cellulare. Tra i prodotti tipici vi sono componenti per mobili, involucri di televisori e calcolatrici e alloggiamenti per batterie. Sebbene vi siano numerose tecnologie di lavorazione della schiuma strutturale, essi sono in principio simili allo stampaggio a iniezione o all'estrusione. Per questo processo si possono utilizzare sia termoplastici che termoindurenti ma questi ultimi sono in forma liquida, simili ai polimeri impiegati per lo stampaggio a iniezione reattivo. Stampaggio a iniezione di schiuma. N ella stampaggio a iniezione di schiuma (injection toam molding), detto anche stampaggio assistito dal gas, un termoplastico viene mescolato con un agente schiumogeno (blowing agent; di solito un gas inerte, come azoto, o un agente chimico che produce gas nel corso dello stampaggio), che espande il polimero. Il cuore del pezzo cellulare e la pelle rigida. Lo spessore della pelle pu raggiungere 2 mm e la densit del pezzo pu ridursi al40% di quella di una plastica solida. Di conseguenza, i componenti hanno valori elevati di rigidezza specifica e possono pesare fino a 55 kg.

4.

Stampaggio a iniezione di ingranaggi Dna macchina di stampaggio a iniezione da 250 tonnellate viene impiegata per realizzare ingranaggi di diametro pari a 115 mm e spessore pari a 13 mm. Le ruote dentate hanno un profilo a denti sottili. Quanti ingranaggi possono essere stampati in uno stampo. Lo spessore degli ingranaggi influenza in qualche modo la risposta?

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Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.10

Processi di lavorazione dei materiali polimerici

&53

Soluzione. A causa dei denti sottili, la pressione richiesta in cavit sar prob bilmente dell'ordine dei 100 MPa. L'area (proiettata) della sezione dell'ing naggio 71'(0.115)2/4= 0.01 m2 Ipotizzando che la superficie di separazione d le due met dello stampo sia nel piano mediano dell'ingranaggio, la for' richiesta pari a (0.01)(100 x 106) = MN. La capacit della macchina di 2 tonnellate; quindi la forza di chiusura disponibile (250)(9.800) = 2.45 Pertanto, lo stampo pu ospitare due cavit, producendo due ingranaggi a o . ciclo. Poich non influenza l'area della sezione dell'ingranaggio, lo spessore n condiziona direttamente la pressione in gioco e quindi la risposta rimane la st sa anche per diversi valori di spessore.

Estrusore Parison

Stampo per bottiglie estruso

Ugello

--A
" ; .... : ...~ . : .~.'
;

I]
-= Coitello
*canalidi

,,,."~""

Stampo chiuso e bottigliasoffiata


(a)

10.10.3

Stampaggio mediante soffiatura

Lo stampaggio mediante soffiatura (blow molding) una combinazione modo ta dei processi di estrusione e di stampaggio a iniezione. Nello stampaggio diante estrusione e soffiatura (extrusion blow molding), un tubo viene (a) est (di solito verticalmente), (b) bloccato in uno stampo che ha una cavit molto larga rispetto al diametro del tubo e (c) espanso mediante soffiatura fino a ri pire la cavit dello stampo (Figura 1O.32a).La soffiatura viene di solito effettu con aria a una pressione compresa tra 350 e 700 kPa. In alcune processi l'estrosi pu essere continua e lo stampo si muove con il tubo, per chiudersi poi attorn esso, schiacciandone le estremit (e quindi tranciandone una porzione). L'op zione continua poi con l'allontanamento dello stampo e l'iniezione dell'aria pezzo tubolare. La parte viene successivamente raffreddata ed estratta. Co e tubi corrugati vengono realizzati mediante un processo continuo di blow mo in cui il tubo viene estruso orizzontalmente e soffiato all'interno di stampi in (Paragrafo 10.10.1). N ella stampaggio mediante iniezione e soffiatura (injection blow moldi un pezzo tubolare corto (parison) viene dapprima stampato a iniezione (Fig 1O.32b). In seguito all'apertura dello stampo, il parison viene trasferito all'int no della cavit di un stampo per blow molding. Tra i prodotti tipicamente re zati mediante questo processo vi sono bottiglie di plastica per bevande e co .
nitori cavi.

Macchinadi .' stampaggio


a inieZIone;.

UgellO~ Stampo per parison

Canali di Parison raffreddamento

Parison trasferito allo stampo da soffiatura


(b)

. '

Bottiglia soffiata

Stazione di soffiatura
Fondo dellostampo da soffiatura Bottiglia soffiata Collare dellostampo da soffiatura Testa di trasferimento Estrusore a vite pistonante Aperturadell'ugello (passaggio per ilsoffiaggiodi aria) Stampo da soffiatura eD Stazione di preforma

Il blow molding multistrato consiste nell'impiego di tubi coestrusi, o par che permettono di realizzare strutture multistrato. Esempi tipici di strut multistrato comprendono imballi per alimenti e bevande, con caratteristic barriera agli odori e di impermeabilit, protezione del gusto e dell'aroma, stenza allo sgualcimento, possibilit di riproduzioni a stampa e di essere rie ti con fluidi caldi. Altre applicazioni appartengono ai settori dei prodotti di lezza e dei prodotti farmaceutici.

@ Stazione di estrazione
Piastra di estrazione Bottiglia
(c)

10.10.4

Stampaggio rotazionale

La maggior parte dei termoplastici e alcuni termoindurenti possono essere~ piegati per formare componenti cavi di grandi dimensioni mediant stampaggio rotazionale. I componenti tipici comprendono cestini per rifiu' fi per barche, secchi, alloggiamenti, giocattoli, contenitori per il trasporto e line. Lo stampo di metallo, ha una parete sottile ed realizzato in due p progettati per essere ruotati secondo due assi perpendicolari (Figura 10.33): predeterminata quantit di plastica in polvere viene introdotta nello sta caldo. La polvere prodotta da un processo di polimerizzazione in cui essa p cipita da un liquido. Lo stampo viene riscaldato, in genere, in un forno di gra

Rappresentazionischematiche (a)del processo di b/ow molding per reaiizzare bottigiiedi plastica, (b) del processo di injection blow molding e (c) di una macchina per injection blow molding a tre stazioni, impiegata per la produzione di bottiglie di plastica. mensioni e contemporaneamente ruota attorno ai due assi. Questa azione diibuisce la polvere contro la parete, dove il calore la rammollisce senza fonerla. Nella realizzazione di alcune parti, viene aggiunto un agente chimico alla

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Processi di lavorazione dei materiali polimerici

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Figura 10.33 Il processo di stampaggio


rotazionale (rotomolding

6.-..

r-Riscaldatore~ M

~'I

""

Circuitodel vuoto .

o rotocasting). Cestini per


rifiuti, secchi e palline di plastica possono essere realizzati con questo processo.

Fluidodi
pressurizzazione

~ .. ~;:~&~'J~~"'=m-Plstone
, Circuito~ Stampo del vuoto -~ ~ plastIca Fogli,?di (a) Formaturasotto vuoto (b) Formaturasotto vuoto di una lastra piana a drappo (c) Formatura sotto pressione (d) Formaturasotto pressione con pistone e anello componenti tipicamente realizzati con questo metodo comprendono imballi, artelli pubblicitari, rivestimenti interni per frigoriferi, involucri per elettrodomei e pannelli per box doccia. Parti con fori o aperture non possono essere forti in questa maniera perch non sarebbe possibile sviluppare la differenza di pressione necessaria per la formatura. Dato che la termoformatura una combi: nazione delle operazioni di imbutitura e stiratura, analogamente alla formatura dI lamiera (Capitolo 7), il materiale dovrebbe presentare un allungamento uniforme levato, poich altrimenti si avrebbe la comparsa di zone di instabilit localizzata (strizioni) e la successiva rottura. I terrnoplastici hanno un'accentuata capacit di llungarsi uniformemente, in virt dell'elevato valore del loro esponente di sensibilit alla velocit di deformazione, m (Paragrafo 2.2.7). Le parti cave possono essere prodotte impiegando fogli doppi accoppiati. questa operazione, le due met dello stampo vengono avvicinate chiudendo el mezzo i fogli riscaldati. Questi vengono poi deformati sulle due met dello ampo attraverso un'azione combinata dell'applicazione del vuoto e dell'introduzione di aria compressa tra i fogli. Inoltre, la chiusura dello stampo permette di eseguire una saldatura dei due fogli lungo il perimetro della cavit (si veda la discussione sulla saldatura a lama calda nel Paragrafo 12.17.1). '. Gli stampi per termoformatura sono solitamente realizzati in alluminio, ~oich non richiesta una resistenza elevata. I fori praticat.i nello stamp.o per permettere ['evacuazione dell'aria hanno generalmente un dIametro mferIore a 0,:5 mm, per non lasciare segni sul pezzo. I parametri con cui si valuta la qualit ~ella parte comprendono la presenza di strappi, spessori non uniformi, stampi riempiti inadeguatamente e scarsa replicazione dei dettagli superficiali (defini.:?ne del pezzo).

Anello

Vari processi di termoformatura per fogli termoplastici. Questi processi vengono c~munemente impie-

gati per realizzare cartelli pubblicitari, vassoi per biscotti e caramelle, pannelli per box dOCCIa e imballi.

Asse secondario

c::D

polvere che permette di sottoporre la parte formata a un processo di reticol zione protraendo i! riscaldamento. Attraverso questo processo, vari inserti ; metallo o in plastica possono essere inglobati nei componenti stampati, anaf gamente a quanto accade nello stampaggio a iniezione con inserti, precedent' mente descritto. Polimeri liquidi, denominati plastisol (i! pi noto il plastisol di vinile possono essere impiegati in un processo noto come slush molding. Lo stam> viene simultaneamente riscaldato e motato e la rotazione forza le particelle plastica a spalmarsi sulle pareti dello stampo. La parte si raffredda mentre ancora in rotazione e viene poi rimossa all'apertura dello stampo. Lo stampaggio rotazionale pu produrre componenti con forme cave co plesse e spessori di parete ridotti fino a 0.4 mm. Con questa tecnica sono stat realizzate parti grandi fino a 1.8 x 1.8 x 3.6 m. La superficie esterna della parte una replicazione della finitura superficiale delle pareti dello stampo. Sebben~ tempi ciclo siano pi lunghi rispetto ad altri processi, i costi dell'apparecchiatu e degli stampi sono bassi. Le considerazioni del controllo della qualit implic di solito il peso della polvere introdotta nello stampo, la rotazione dello stamp l'andamento temporale della temperatura durante il ciclo.

10.10.5

Termoformatura

La termafarmatura rappresenta una famiglia di processi impiegati per forma fogli o film di materiale termoplastico su uno stampo mediante l'applicazione calore e pressione o vuoto (Figura 10.34). Un foglio (realizzato per estrusion si veda sopra) viene riscaldato in un forno fino alla temperatura di rammol mento (sagging) ma al di sotto di quella di fusione. Viene poi estratto dal far posizionato sopra uno stampo e forzato ad aderivi mediante l'applicazione vuoto spinto. Dal momento che lo stampo si trova di solito a temperatura -a. biente, la forma della plastica viene bloccata non appena entra in contatto la superficie dello stampo. A causa della bassa resistenza dei materiali form la differenza di pressione provocata dall'azione del vuoto di solito sufficie per eseguire la forma tura, sebbene possano anche essere impiegati aria c() pressa e altri mezzi meccanici.

Stampaggio a compressione
ella stampaggio a compressione (compressian molding), una carica preformata materiale, un volume predefinito di polvere o una miscela viscosa di resina uida e materiale di carica, viene posizionata direttamente nella cavit di uno stampo riscaldato. Lo stampaggio viene eseguito per compressione con l'impiego di un punzone o con la met superiore dello stampo, come rappresentato nella Figura 10.35. La bava che si viene a formare rimossa mediante tranciatura o con ~ltri mezzi. Tra i tipici componenti realizzati con questo metodo vi sono piatti, maniglie, coperchi per contenitori, raccordi, componenti elettrici ed elettronici e ~lloggiamenti. Elastomeri e compositi con rinforzo costituito da fibre spezzettate di lunghe dimensioni vengono formati esclusivamente attraverso questo processo.

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Processi di lavorazione dei materiali polimerici

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Elementi riscaldatori Carota


Punzone

Stampo
carica~ Estrattore

~!~ ..

."

Punzone Parti stampate

Parte stampata
(a) (b) (c)

2. Chiusura dellostampo e riempimentodelle cavit

3. Aperturadellostampo ed estrazione delle parti

Sequenza di operazioni nello stampaggio a trasferimentodi polimeri termoindurenti. Questo processo particolarmente adatto alla realizzazione di parti intricate con spessori di parete variabil i. nto (Figura 10.36). Quando il materiale raggiunge una temperatura adeguata, provvede a iniettarlo in stampi chiusi e riscaldati. A seconda del tip'~ di macina utilizzata, un pistone o un alimentatore a vite rotante forza il materiale a 're attraverso alcuni stretti canali per riempire la cavit dello stampo. A caudell'attrito viscoso, questo flusso genera calore interno, che incrementa la inperatura del materiale e lo omogeneizza. Il processo viene quindi completadalla reticolazione. Poich il polimero allo stato fuso quando entra negli mpi, la complessit del pezzo e il controllo dimensionale si avvicinano a quelella stampaggio a iniezione. Il processo particolarmente adatto per forme intricate che presentano ri di parete variabili. Tra le tipiche parti realizzate per stampaggio a trarimento vi sono componenti elettrici ed elettronici e parti in gomma e silicone. li stampi utilizzati per questo processo tendono ad essere pi costosi di quelli piegati nello stampaggio a compressione e un po' di materiale viene sprecato i canali dello stampo durante il riempimento (si veda anche la discussione sul in transfer molding nel Paragrafo 10.11.1).

(d)

Figura 10.35

Tipologiedi stampaggio a compressione. un processo simile alla forgiatura: (a) a stampo positiv~, a stampo semipositivo e (c) con bava. La bava della parte in (c) viene tranciata. (d) Progetto di'
stampo per stampare a compressione un pezzo con sottosquadri. Questi progetti sono impiegati'

che in altre tecniche di stampaggio e formatura. Lo stampaggio a compressione viene impiegato principalmente per le plasti~ termoindurenti, utilizzando un materiale in uno stato parzialmente polimerizz~ La reticolazione viene completata all'interno dello stampo riscaldato, con te, di reticolazione che tipicamente variano da 0.5 a 5 minuti, a seconda del polinie della geometria della parte e del suo spessore. Pi spesso il pezzo e maggi sar il tempo di reticolazione. Grazie alla loro relativa semplicit, gli stampi' compressione costano generalmente meno di quelli per iniezione. Vi sono tn! di stampi: (1) con bava, per pezzi poco profondi o piatti, (2) positivi, per par alta densit e (3) semipositivi, per produzioni di alta qualit. I sottosquadri geometria del pezzo dovrebbero essere evitati; tuttavia, gli stampi possono progettati per potersi aprire lateralmente (Figura 1O.35d),permettendo una fa rimozione della parte. In generale, la complessit del componente realizzato questo processo inferiore rispetto a quella ottenibile per stampaggio a iniezi', ma si ha un controllo dimensionale migliore. '

Colata
Alcuni polimeri termoplastici, come i nylon e gli acrilici, e termoindurenti, come gli epossidici, i fenolici, i poliuretani e i poliesteri, possono essere colati in stampi rigidi o flessibili per realizzare un' ampia variet di forme (Figura 10.37a). Tra le parti tipiche di questo processo vi sono ingranaggi di grandi dimensioni, cu.netti, ruote, fogli spessi e componenti che richiedono caratteristiche di resinza all'usura abrasiva. Nella colata dei termoplastici, una miscela costituita a un monomero, un catalizzatore e additivi vari viene riscaldata e versata al'interno di uno stampo. La parte viene formata dopo che la polimerizzazione a avuto luogo a pressione ambiente. Forme intricate possono essere ottenute on stampi flessibili (in poliuretano), che vengono successivamente estratti per eformazione. La colata centrifuga (Paragrafo 5.10A) pu essere utilizzata per ormare i termoplastici, compresi quelli rinforzati con fibre corte. I termo'ndurenti sono colati in modo analogo e anche i componenti realizzati sono siili a quelli termoplastici ottenuti per colata.

10.10.7

Stampaggio a trasferimento

Lo stampaggio a trasferimento (transfer molding) rappresenta un ulteriore s' luppo del processo di stampaggio a compressione. II polimero termoindure non reticolato viene posizionato all'interno di una camera riscaldata di trasfe

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Capitolo 10

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Processi di lavorazione dei materiali polimerici

659

Formatura a freddo e formatura ~ Plastica tampo

in fase solida

I... ,~:'"""
\\"t
(a) (b) Figura

(c)

10.37 Rappresentazione schematica delle operazioni di la) colata, (b) inglobamento e (c) incapsulazi~r delle plastiche. "

Inglobamento e incapsnlazione. Una variante del process di colata, particola mente importante per il settore elettrico ed elettronico, rappresenta dall'inglobamento (potting) e dall'incapsulazione, che consistono nel colare plastica attorno a un componente elettrico, in modo tale che questo venga co pletamente incorporato dalla plastica. L'inglobamento (Figura 1O.37b) vie!), effettuato in un alloggiamento o involucro, che diventa parte integrante de prodotto. Nell'incapsulazione (Figura 1O.37c),il componente viene ricoperto co uno strato di plastica solidificata. In entrambe le applicazioni, la plastica fung da dielettrico (isolante). Anche elementi strutturali, come ganci e perni, posso' no essere realizzati attraverso una parziale incapsulazione. ":; , Stampaggio di schiuma. Prodotti come le tazze e i contenitori per alimenti re alizzati in styrofoam, i blocchi isolanti e i materiali da imballo (come quelli i piegati per macchine fotografiche, computer, elettrodomestici e prodotti el tronici) sono ottenuti mediante stampaggio di schiuma (foam molding). materiale costituito da polistirene espanso, prodotto posizionando granuli polistirene (ottenuti dalla polimerizzazione del monomero di stirene) contenell un agente espandente in uno stampo e esponendoli al calore, di solito apportat con getti di vapore. A causa dell'esposizione al calore, i granuli espandono (fin a 50 volte le loro dimensioni originali) e replicano la forma della cavit deU stampo. Il grado di espansione pu essere controllato per mezzo della tempe tura e del tempo di esposizione. Un metodo di stampaggio abbastanza comu utilizza granuli preespansi, che vengono successivamente portati ad espansio completa mediante getti di vapore (aria calda, acqua calda o in un forno) in u camera priva di coperchio. I granuli vengono in seguito posizionati in un cont nitore di stoccaggio e lasciati stabilizzare per un periodo che va da 3 a 12 ore: " questo punto possono essere stampati come descritto precedentemente. I granuli di polistirene sono disponibili in tre taglie: (a) piccoli, per proda ti come le tazze, (b) medi, per pezzi come i contenitori, e (c) grandi, per l stampaggio di blocchi isolanti (che possono essere successivamente tagliati misura). La taglia scelta dipende dallo spessore massimo della parete del pr dotto. I granuli possono anche essere colorati prima dell'espansione o, in alte nativa, si possono impiegare granuli colorati in massa. Lavorazione della schiuma poliuretanica. Questo processo impiegato pe realizzare prodotti come i cuscini e i blocchi isolanti. Consiste in numerosi pro cessi che in pratica si basano sulla miscelazione di due o pi componenti chimi ci. La loro reazione produce una struttura cellulare che solidifica nello stamp Si possono utilizzare diversi tipi di macchine ad alta o bassa pressione per ese, guire questa operazione, tutte dotate di controllo a microprocessore per garan tire una miscelazione adeguata.

,I processi di lavorazione a freddo descritti nei Capitoli 6 e 7, come la laminazione, l'imbuti tura, l'estrusione, la forgiatura, la coniatura e la formatura con stampi in gomma, possono essere impiegati anche per formare materiali termoplastici a temperatura ambiente (formatura a freddo o cold forming). I polimeri comunemente utilizzati in questo processo comprendono polipropilene, policarbonato, ABS e PVC rigido. I requisiti pi importanti sono i seguenti: (a) il materiale deve essere sufficientemente duttile a temperatura ambiente, quindi i polistireni, gli acrilici e i termoindurenti non possono essere formati; (b) la deformazione del materiale deve essere non recuperabile, per poter minimizzare il ritorno elastico e il creep. I vantaggi della forma tura a freddo delle plastiche rispetto alle altre tecniche di formatura sono i seguenti. Le propriet di resistenza, tenacia e allungamento uniforme del materiale vengono migliorate. I polimeri che possiedono un elevato peso molecolare possono essere impiegati per realizzare componenti con propriet superiori. Le velocit di formatura non sono influenzate dallo spessore dei componenti, poich non vi sono processi di riscaldamento o raffreddamento. I tempi ciclo tipici sono inferiori a quelli degli altri processi'di stampaggio. Laformatura in fase solida (solid-phase forming) viene eseguita a mia temperatura che inferiore a quella di fusione del materiale di circa IO-20C (Tabella 10.2), se si tratta di un polimero semicristallino che viene formato quando ancora allo stato solido. I vantaggi di questo processo sulla formatura a freddo risiedono nella riduzione delle forze di formatura e del ritorno elastico. Queste tecniche non sono utilizzate tanto quanto quelle di formatura a caldo, ma di solito sono riservate ad applicazioni speciali. Lavorazione degli elastomeri

Gli elastomeri possono essere formati mediante diversi processi comunemente impiegati per formare i termoplastici. Gli elastomeri termoplastici di solito vengono formati per estrusione e stampaggio a iniezione. L'estrusione il processo pi veloce ed economico. In termini di caratteristiche di processo, un elastomero termoplastico un polimero; in termini di funzionalit e prestazioni invece una gomma (Paragrafo 10.8). Questi polimeri possono anche essere formati "mediante soffiatura e termoformatura. Il poliuretano termoplastico pu essere modellato attraverso tutte le tecniche convenzionali e pu anche essere miscelato con gomme termoplastiche, composti di cloruro di polivinile, ABS e nylon. Per l'estrusione, le temperature sono comprese nell'intervallo da 170 a 230C e, per lo stampaggio,si incrementano di 60C. Tra i tipici prodotti estrusi vi sono i tubi flessibili. I prodotti ottenuti per stampaggio a iniezione coprono un'ampia gamma di applicazioni, come giocattoli per bambini, cablaggi preassemblati e altri componenti per le automobili, oltre agli alloggiamenti, alle basi e ai controlli per elettrodomestici. La gomma e alcuni fogli termoplastici sono formati per calandratura (Figura 10.38), un processo in cui una quantit riscaldata di miscela viene fatta passare attraverso una serie di rulli (masticata) e viene poi estratta sotto forma di foglio. La gomma pu anche essere formata interponendola tra due superfici di tessuto. I prodotti discreti di gomma, come i guanti e i palloncini, sono realiz-

660

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione

rapida e attrezzaggio

rapido

10.11

Processi di lavorazione dei compositi a matrice polimerica

661

Figura 10.38
Rappresentazione

Gomma introdotta Calandre Filmlinito Rullodi estrazione


i

schematica della calandratura. I fogli


prodotti con questa tecnica sono successivamente utilizzati processi, come termoformatura. in altri la

Figura 10.40 (a) Processo produttivo di


un composito a matrice

pollmerica e (b) nastri preimpregnati boroepossidici. Fonte: T.W. Chou, R. L. MCCullough e R. B. Pipes e (b) Textron Systems.

zati immergendo ripetutamente una forma rigida in una miscela liquida di go ma dissolta in un solvente, che aderisce progressivamente alla forma. Il salve viene quindi lasciato evaporare e la gomma viene vuicanizzata, di solito' diante vapore, ed estratta dalla forma.

(a)

(b)

10.11

Processi di lavorazione dei compositi a matrice polimerica

Come descritto nel Paragrafo 10.9, i compositi a matrice polimerica sono delle tipologie di materiali pi importanti e possono essere ingegnerizzati rispondere ad esigenze specifiche, come elevati caratteristiche di resistenza s cifica, rigidezza specifica e resistenza al creep. A causa della loro struttura u e delle caratteristiche individuali dei loro componenti, tali compositi richied. speciali tecniche di forma tura (Figura 10.39). La cura richiesta e le numerose fasi in cui si articola la produzione di com siti a matrice polimerica fanno s che i costi di processo siano elevati. Perta~ un'attenta valutazione e integrazione dei processi di progettazione e di prad zione (ingegneria simuitanea; si veda il Paragrafo 1.2) essenziale per mini .:. zare i costi mantenendo l'integrit del prodotto e agli stessi ritmi produttivi. aspetto critico importante dal punto di vista ambientale rappresentato d polveri generate durante la lavorazione di questi materiali, come ad esempi fibre di carbonia sospese, che, come noto, possono rimanere a lungo nell' di lavoro dopo che la costruzione dei componenti stata completata. ': Le plastiche rinforzate possono essere lavorate tramite le tecniche desc te in questo capitolo, considerando la presenza di pi di un tipo di materiale composito. Come descritto nel Paragrafo 10.9, il rinforzo pu essere costitu

a fibre tagliate a pezzi, tessuti o mat, roving o yarn (fibre leggermente torte) o hbre continue. Le fibre corte vengono comunemente aggiunte ai termoplastici ~~llo stampaggio a iniezione; le fibre macinate possono essere utilizzate nello stampaggio a iniezione re attivo; fibre tagliate a pezzi di lunghezza maggiore vengono impiegate principalmente nello stampaggio a compressione. Al fine di '1\It;mere un buon legame tra le fibre e la matrice polimerica e di proteggere le fibre nel corso delle fasi successive del processo, queste ultime subiscono prece'. ntemente un trattamento superficiale di impregnazione (imbozzimatura). Quando l'impregnazione viene eseguita in una fase separata, i fogli parlmente reticolati che si ottengono vengono identificati con vari termini: Preimpregnati (prepreg). Le fibre continue sono allineate (Figura 1O.40a) e sottoposte a un trattamento superficiale che ne migliora l'adesione alla matrice polimerica. Esse vengono poi rivestite per immersione in un bagno di resina fino a ottenere un foglio o un nastro (Figura 1O.40b). Infine, i singoli pezzi di foglio vengono assemblati in una struttura laminata, come lo stabilizzatore orizzontale dell'aereo da combattimento F-14. Speciali macchine stenditrici controllate a microprocessore sono state sviluppate a questo scopo. Tra i prodotti tipici realizzati in questa maniera vi sono pannelli architettonici piani o corrugati, pannelli da costruzione e da isolamento elettrico ed elementi strutturali di aerei che richiedono una buona capacit di mantenere le propriet meccaniche e la resistenza a fatica quando vengono sottoposti a diverse condizioni ambientali. Sheet-molding compound (SMC). Filamenti continui di fibra di rinforzo vengono tagliati a pezzi per produrre fibre corte (Figura 10.41). Queste sono depositate su uno strato di pasta di resina, di solito una miscela di poliestere, che viene trasportata su un film polimerico, ad esempio di polietilene. Un secondo strato di pasta di resina gli viene posto sopra e il foglio che ne risulta viene compresso passando attraverso alcuni rulli. Il prodotto quindi raccolto su bobine, o posizionato a strati sovrapposti all'interno di contenitori, e immagazzinato fino a che non abbia completato un periodo di maturazione, al termine del quale avr raggiunto la viscosit di stampaggio desiderata. Il processo di maturazione caratterizzato da un controllo della temperatura e dell'umidit e di solito dura un giorno. Lo SMC maturato, che al tatto sembra pelle, ha una durata di scaffale di circa 30 giorni e deve essere utilizzato entro questo periodo. Alternativamente, la resina e le fibre possono essere mescolate soltanto nell'instante in cui devono essere posizionate nello stampo.

Figura 10.39
Componenti a matrice in composito per

una motocicletta Honda.

poJimerica

I pezzi riportati sono una forcella anteriore,

un forcellone posteriore, una ruota e due dischi

dei freni.

662

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.11

Processi di lavorazione dei compositi a matrice polimerica

663

Figura 10.41 Processo di produzione di fogli di composito


a matrice polimerica. Il foglio ancora viscoso
in questa fase e succes-

Barra di fissaggio Taglierina

Pressione atmosferica

Dispositivo di bloccaggio

Ariaalla pressione
di 345 kPa

sivamente pu essere formato per realizzare

continui Filamen~i Pasta di


resina

~}! .. '
Distaccante Rivestimento Resina e vetro in gel Reticolazionea temperaturaambiente o in forno
Strat1ficazione manuale (a) o a spruzzo (b)

. "

'le

Stampo di metallo o plastica

diversi prodotti. Fonte: T.W. Chou, R. L. McCullough e R. B. Pipes.

Distaccante Rivestimento Resina in gel e vetro Stratificazionemanuale o a spruzzo

(a) Formatura con sacca a vuoto e (b) formatura con sacca in pressione. Fonte: T. H. Meister.

3.

Bulk-molding compound (BMC). Questi composti hanno la forma billette, generalmente con un diametro che pu raggiungere 50 mm; S" realizzati in modo analogo agli SMC, cio, per estrusione. Quando ve" no lavorati, i BMC hanno caratteristiche di flusso simili a quelle di un pasto (dough); per questo sono anche indicati come dough-mot' compound (DMC). " Thick-molding compound (TMC). Questo composto unisce le caratte;:' che dei BMC (costo inferiore) a quelle degli SMC (maggiora resisten esso viene solitamente stampato a iniezione, utilizzando fibre spezzet di varia lunghezza. Una delle sue applicazioni principali rappresen da componenti elettrici, a causa della sua elevata resistenza dielettri

4.

e adesivo di polimeri, fibre e additivi. Esso viene generalmente formato in un tronco, per poi essere tagliato a misura prima di essere posizionato nello stampo. Le lunghezze delle fibre variano generalmente tra 2 e 50 mm, sebbene sia possibile impiegare anche fibre lunghe 75 mm. Nello stampaggio a compressione si possono utilizzare anchesheet-molding compound (SMC); questi miscugli sono simili ai BMC, ad eccezione del fatto che la miscela di resina e fibre viene depositata tra due fogli di plastica per realizzare un sandwich che pu essere maneggiato con facilit. I fogli vengono rimossi dopo che lo SMC stato posizionato all'interno dello stampo. Stampaggio con sacca a vuoto (vacuum-bag molding). Come si pu vedere nella Figura 10.42. alcuni preimpregnati vengono deposti in uno stampo e la pressione necessaria per realizzare la forma e sviluppare un buon legame ottenuta coprendo lo strato con una sacca di plastica e facendo il vuoto. Se si rendesse necessario utilizzare temperature e pressioni superiori, l'intero insieme pu essere posizionato in un'autoclave. Si dovrebbe esercitare una certa cura per mantenere l'orientazione delle fibre, nel caso in cui si desideri una specifica orientazione. Nei materiali rinforzati con fibre spezzettate, non si ricerca alcuna orientazione. Per impedire alla resina di incollarsi alla sacca a vuoto, numerosi fogli di vari materiali (tela di rilascio) sono posizionati sopra i fogli di preimpregnato. Sebbene gli stampi possano essere realizzati in metallo, di solito alluminio, molto spesso sono ottenuti a partire dalla stessa resina (con rinforzo) che viene reticolata nel processo. Questa condizione elimina qualsiasi problema derivante da differenze di dilatazione termica tra lo stampo e il pezzo. Stampaggio per contatto (contact molding). Questo processo viene impiegato per realizzare prodotti con rapporti elevati tra l'area della superficie e lo spessore, come piscine, barche, vasche da bagno, docce e involucri. Esso ,utilizza un unico stampo, maschile o femminile (Figura 10.43), realizzato con materiali come compositi a matrice polimerica, legno o gesso. Il processo di stampaggio per contatto una tecnica a umido, perch il rinforzo viene impregnato con la resina al momento dello stampaggio. Il metodo pi semplice viene chiamato stratificazione manuale (hand lay-up). I materiali vengono posizionati e formati nello stampo a mano (Figura 10.43a) e l'azione di schiacciamento espelle ogni trappola d'aria e compatta il pezzo.

Racchetta da tennis in materiale composito Per conferire determinate caratteristiche, come la leggerezza e la rigidezza,. racchette da tennis in materiale composito sono realizzate con fibre di rinfor di grafite, vetro, baro, ceramica (carburo di silicio) e Kevlar. Le racchette han un cuore di schiuma; alcune hanno un rinforzo unidirezionale e altre ce l'h intrecciato. Le racchette con le fibre di baro hanno la rigidezza pi elevata, guite da quelle con fibre di grafite (carbonia), vetro e Kevlar. La racchetta la rigidezza pi bassa ha un rinforzo con 80% di fibre di vetro, mentre in qu pi rigida il rinforzo al 95% grafite e a15% baro; pertanto, quest'ultima h pi alta percentuale di fibre di rinforzo meno costose e la pi bassa percentu di fibre pi costose.

10.11.1

5tampaggio

Vi sono cinque metodi di base impiegati per stampare i compositi a matrice po merica. 1. Stampaggio a compressione. In questo processo, il materiale viene p zionato tra le due met di uno stampo e viene loro applicata un certa prsione. A seconda del materiale, gli stampi sono a temperatura ambient sono riscaldati per accelerare l'indurimento. Il materiale pu essere in f ma massiva (bulk-molding compound o BMC), che un miscuglio visc

664

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.11

Processi di lavorazione dei compositi a matrice polimerica

665

0.11.2
Rullo Stratificazione
di resina

Filament winding, pultrusion

e pulforming

Spazzola Rovingdi vetro spezzettato Spruzzo

e rinforzo Stampo

Stampo
(a) (b)

Stampo

Gru a cavalletto

Scafo di un'imbarcazione Stampo

~~.

ament winding. Ilfilament winding, che letteralmente significa "avvolgimento filamento", un importante processo in cui la resina e le fibre sono combinanel momento della reticolazione. Parti simmetriche, come tubi e serbatoi, cos e parti assialsimmetriche possono essere prodotte con questo metodo. Il fiento, nastro o roving di rinforzo viene avvolto continuamente attorno a un ndrino o a una forma rotante. I rinforzi vengono impregnati passando attraso un bagno polimerico (Figura 10.44a). Il processo pu essere modificato olgendo il mandrino con materiale preimpregnato. I prodotti realizzati mediante filament winding sono molto resistenti graalla loro struttura altamente rinforzata. Il processo pu anche essere impieo per rinforzare serbatoi in pressione cilindrici o sferici (Figura 10.44b) reaati con materiali come alluminio o titanio. La presenza di un rivestimento rno metallico rende cos il prodotto impermeabile. Il filament winding pu essere utilizzato direttamente su forme di propelknte per razzi allo stato solido. Sono state sviluppate macchine a controllo numerico a sette assi per realizzare arti asimmetriche che dispensano automaticamente numerosi preimpregnati unidirezionali. Tra le tipiche parti asimmetriche realizzate vi sono condotti per motori d'aereo, fusoliere, eliche, palette e montanti.

(c)

Figura 10.43 Metodi manuali di lavorazione dei compositi a matrice polimerica: (a) hand lay-up e (b) sprayQuesti metodI vengono anche chiamati processI a stampo aperto. (c) Lo scafo di una barca reaJizz

mediante questi processi.

Fonte:

Genmar Holdings, Ine.

'-Pultrusion. Parti che presentano elevati rapporti tra la lunghezza e l'area della [lezione e diversi profili costanti, come aste, profili strutturali e tubazioni (simili ;~prodotti metallici trafilati; Paragrafo 6.5), sono realizzati mediante il processo :,dipultrusion. Tra le tipiche parti ottenute con questo processo vi sono canne di ftnazze da golf, semiassi ed elementi strutturali come scale, passerelle e parapetti. In questo processo, sviluppato nei primi anni '50, il rinforzo continuo (roving ,' tessuto) viene tirato attraverso un bagno di polimero termoindurente e poi "'attraverso una lunga matrice di acciaio riscaldata (Figura 10.45). Il prodotto ~:iviene reticolato durante il passaggio attraverso la matrice e poi viene tagliato a ;misura. Il materiale pi comunemente utilizzato nel pultrusion poliestere con ':rinforzi di vetro.

Lo stampaggio pu anche essere effettuato mediante spruzzatura (sprayFIgura 1O.43b). Sebbene l'operazione di spruzzatura possa essere auto tizzata, questi processi sono relativamente lenti e i costi della manodop sono alti. Essi sono semplici, tuttavia, e le attrezzature sono poco cost Soltanto la superficie dal lato dello stampo liscia e la scelta dei materi limitata. Numerosi tipi di scafo per imbarcazione possono essere real zati con questo processo, come si pu vedere nella Figura 10.43c. 4. Stampaggio a trasferimento di resina (RTM, resin transfer molding). questo processo, che si basa sullo stampaggio a trasferimento (Paragr 10.10.7), una resina miscelata con un catalizzatore, viene introdotta a for nella cavit di uno stampo da una pompa volumetrica a pistoni. Nella vit la resina impregna una struttura di fibre di rinforzo, precedentemen posizionata. Il processo una valida alternativa a quelli di stratificazio' manuale, di stratificazione a spruzzo e di stampaggio a compressione, modo particolare per volumi produttivi medio-bassi. Stampaggio a iniezioneltrasferimento. Questa un'operazione automati che combina i processi di stampaggio a compressione, stampaggio a ini zione e stampaggio a trasferimento. Di conseguenza, sfrutta i vantaggi ciascun processo e produce pezzi con propriet migliori.

~;Pulforming. I prodotti con rinforzo continuo e sezione costante sono realizzati 'mediante pulforming. Dopo essere stato tirato attraverso il bagno polimerico, il composito viene afferrato tra le due met di una matrice e reticolato fino a diventare un prodotto finito. Le matrici si spostano e formano i prodotti in successione. Tra gli esempi comuni di parti ottenute con questo processo vi sono impugnature di martelli rinforzate con fibre di vetro e molle a balestra curve per automobili. Figura 10.44 (a) Rappresentazione schematiea del processo di filamentwinding e (b)fibra di vetro ehe viene
avvolta su alcuni rivesti-

5.

(a)

(b)

menti di alluminio per serbatoi di gonfiaggio delle zattere di salvataggio per un Boeing 767. Fonte: Advanced Technical products Group,
Inc., Lincoln Composites.

666

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

667

La prototipazione viene completata in tempi molto pi rapidi e a costi inferiori rispetto ai metodi tradizionali. Si dovrebbe notare, tuttavia, che anche i moderni centri di lavorazione a controllo numerico (Capitolo 8) hanno la capacit di produrre velocemente forme compiesse e costituiscono quindi un'alternativa praticabile per la prototipazione rapida. Questo paragrafo dedicato all'impiego di tecniche di produzione additiva, cio processi che costruiscono i pezzi strato dopo strato. I prototipi possono anche essere prodotti mediante processi sottrattivi (che in pratica comportano operazioni per asportazione di materiale) o attraverso la prototipazione virtuale (che utilizza applicazioni software e grafica avanzate). La produzione additiva comporta implicitamente l'utilizzo di soluzioni integrate hardware e software. Thtti i processi descritti in questo paragrafo costruiscono pezzi strato dopo strato, o "fetta dopo fetta (slice). Per esempio, la Figura 10.46 mostra le fasi di elaborazione che caratterizzano la produzione di una parte. La differenza principale tra i diversi processi additivi risiede nel metodo di produzione dei singoli strati, che hanno uno spessore tipicamente compreso tra 0.1 e 0.5 mm, ma che pu assumere valori maggiori per alcuni sistemi. La produzione di un pezzo mediante prototipazione rapida ha una durata tipica di poche ore per la maggior parte dei componenti. Di conseguenza, questi processi non sono adatti per lunghi periodi di produzione, specialmente perch nella prototipazione rapida il materiale da lavorare spesso costituito da polimeri o laminati molto costosi. Le caratteristiche dei processi di prototipazione rapida sono riassunte nella Tabella 10.7, mentre la Tabella 10.8 elenca le propriet tipiche che possono essere conseguite con queste tecniche.

(a)

Figura 10.45

(a) Rappresentazione schematica del processo di pultrusion e (b) esempi di componenti mediante pultruSion. Fonte: Strongwell Corporation.

10.11.3

Qualit del prodotto

,!1

~e pri~cipali. c~iticit relative alla qualit dei prodotti realizzati con i processi fm qUI descnttl nguardano la presenza di vuoti interni tra strati adiacenti di matenale. I gas volatili che si sviluppano durante il processo devono essere lasciati f~oriuscire dalla struttura a strati attraverso la sacca a vuoto per evitar~ pOroSlt~ dov~te a gas intrappolati. Inoltre, si possono innescare microcricchea ca~sa di una ma~eg~ata reti colazione o a seguito del trasporto 'e della manipo, lazlOne. Questi difetti possono essere rilevati utilizzando scansioni con ultrasuoni e altre tecniche descritte nel Paragrafo 4.8.1.

StereoIitografia
Il processo di stereo litografia (STL, stereolithography) si basa sul principio della reticolazione (indurimento) di unfotopolimero liquido a cui viene conferita una data fonna. Si consideri cosa accade quando un raggio laser viene messo a fuoco e traslato lungo la superficie di un fotopolimero liquido. Il laser provvede a reticolare il fotopolimero fornendo l'energia necessaria per la polimerizzazione. I:energia del laser viene assorbita dal polimero; in accordo alla legge di BeerLambert, l'esposizione decresce esponenzialmente con la profondit secondo la relazione (10.27) dove E l'esposizione espressa come energia per area, Eo l'esposizione sulla superficie del polimero (z = O) e Dp la profondit di penetrazione (nella direzione z) a una specifica lunghezza d'onda del laser ed una propriet del polimero. Alla profondit di reticolazione, il polimero viene esposto a un' energia per area sufficiente per essere trasformato in gel, o (10.28) dove Ec l'esposizione necessaria per trasformare il liquido in lavorazione in un gel e Cd la profondit di reticolazione. Quindi, risolvendo per la profondit di reticolazione
Cd

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

La realizzazione di un prototipo (fisico), cio di un primo modello a grandezz~ n~turale d~u,: prodotto (Figura 1.3), tradizionalmente ha comportato l'impiego di processI di lavorazione flessibile, come le lavorazioni alle macchine utensili descritte n~1Capitol08, utilizzando una variet di attrezzature e apparecchiature, per un penod~ che, di sohto, durava molte settimane, se non mesi. Un progresso Importante nel processi produttivi rappresentato dalla prototipazione rapida; nota anche c~n i termini di desktop manufacturing o freeform fabrication: un processo mediante 11 quale un modello fisico solido di una parte viene realizzato dlre.tt,amente a pa~tire. da un modello CAD tridimensionale. Sviluppata negli anm 80, la prototlpazlOne rapida raggruppa numerose tecniche di consolidamento, come la reticolazione, la deposizione, la solidificazione e la sinterizzazione di materiali polimerici, che vengono descritte in questo paragrafo. L'lmp~rtanza e l'in:patto economico della prototipazione rapida possono essere meglio apprezzati se si valutano i punti seguenti. 1. Il modello geometrico del prodotto viene visualizzato nella sua interezza e da diverse angolazioni su di uno schermo attraverso un sistema CAD tridimensionale. Un prototipo, ottenuto a partire da diversi materiali metallici e non viene prodotto e studiato approfonditamente nei suoi aspetti funzionali ;ecnici ed estetici. '

(10.29)
Dp In (~:)

2.

che rappresenta lo spessore al quale il materiale ha polimerizzato trasformandosi in un gel, sebbene questo stato non possieda una resistenza particolarmente elevata. Riconoscendo questa condizione, il software di controllo sovrappone legger-

668

Capitolo

10

Propriet e lavorazione

dei materiali

polimerici,

prototipazione

rapida

e attrezzaggio

rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido


"
.~ ,.;:

669

mente i volumi retic~la~i, sebbene un ulteriore processo di reticolazione mediante lampade fl~orescentl SIrenda spesso necessario come operazione di finitura .. Processo , Il pol.lmero sul contorno del punto Stampa tridimensionale di legante suriceve' prodotto dal liquido polvere modeling Polyjet Strato di polvere fascio laser non uno strato Stereolitografia un eSP.oslzlOnesuff~clente per pohmenzzare, SI pu dimostrare che la larghezz'; della hnea pohmenzzata, Lw, sulla superficie data da ',Cl'

TabeUa10.7 Caratteristiche dei processi di prototipazione rapida.


dello Solidificazione Reticolazione creazione fuso sinterizzazionelati,strato Reticolazioneleghee uno strato Tecnicaelettronico goccia di Laserlegante, ununa Polimeri,di Fusione di Nessun di Fasciostratometalli polimero ceramiche Materialipolimeriche, Estrusionediecambiamento Titanio fasedi metalTermoplasticicambiamento con pereraffreddamento Polveri fase {acri Fotopolimeri. metalli, Fotopolimeri Fotopolimerizzazione Tipo Fotopolimerizzazione Deposizione di(ABS, policarbonato di uno

liche con resine epossidici, un legante.

o fusione Fuseddeposition

cromo-cobalta, colorabili di titania, eesabbia ceramici polisulfone). con legante, caricate},

L=B(C; w V2D;
dove B il diametro del punto.

(a)

(b)

Vistalaterale

Modello supporto-W.'

j-

(c)

(d)

Figura 10.46

le fasi di, elaborazione che caratterizzano la produzione di un file per stereolitografia: (a) modello tndlmenslonal~ della parte e (b) ti componente viene suddiviso in fette o strati (per facilitare la comprensione ne viene rappresentato solo uno ogni 10). (c)Viene pianificata la disposizione del materiale di supporto e (d) un tnsle,;,e di percorsi dell'utensile viene definito per produrre ciascuno strato. Viene' "portato Il p~rcorso deU estrusore del pezzo nspetto aUa sezione A-A in (d) per un'operazione di
fused-deposltlOn mode/mg.

L'apparecchiatura per stereolitografia (Figura 10.47) comprende una vasca riempita con un fotopolimero (un acrilato liquido foto-reticolabile), che contiene un meccanismo che permette di movimentare verticalmente una piattaforma. Il liquido una miscela di monomeri acrilici, oligomeri (polimeri intermedi o monomeri parzialmente polimerizzati) e un foto-iniziatore che fa partire la polimerizzazione quando viene esposto alla luce laser. Quando la piattaforma si trova nella posizione pi elevata, lo strato di liquido al di sopra di essa poco profondo. Un laser, che genera un fascio di raggi ultravioletti, viene quindi puntato e messo a fuoco sull'area di una determinata superficie del fotopolimero al livello a e traslato lungo il piano x-y. Il raggio reti cola quella determinata porzione del fotopolimero (supponiamo una porzione a forma di anello) producendo un corpo solido. La piattaforma viene quindi abbassata sufficientemente per ricoprire il polimero reticolato con un altro strato di polimero liquido e la sequenza viene ripetuta, Nella Figura 10.47, il processo viene ripetuto fino al raggiungimento del livello b. Si noti come a questo punto la piattaforma si sia abbassata di una distanza verticale ab e che si sia realizzata una parte cilindrica con uno spessore di parete costante. Al livello b, i movimenti del raggio sul piano x-y sono pi ampi, in modo da costruire una struttura a forma di flangia sulla parte formata precedentemente. Dopo che lo spessore desiderato di liquido stato reticolato, il processo viene ripetuto, producendo un'altra sezione cilindrica tra i livelli b e c. Si noti che il polimero liquido circostante ancora fluido, perch non stato esposto alla luce ultravioletta, e che la parte stata prodotta dal basso verso l'alto in singole "fette". La porzione non utilizzata del polimero liquido pu essere reimpiegata per realizzare un'altra parte o un prototipo. Si noti che la parola stereolitografia, usata per descrivere questo processo, dovuta al fatto che i movimenti sono tridimensionali e che il processo simile alla litografia (in cui l'immagine che deve essere riprodotta su di una superficie piana ricettiva all'inchiostro mentre le aree vuote sono repellenti all'inchiostro). Dopo aver completato l'operazione, la parte viene rimossa dalla piattaforma, asciugata e pulita con ultrasuoni e con un bagno alcolico. Infine, essa viene esposta a radiazioni UV per un periodo che pu durare fino a qualche ora, per completare la reticolazione e indurire il polimero.

&70

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

671

Tabella 10.8

Propriet meccaniche di alcuni materiali per la prototipazione rapida.


Resistenza a trazione

Figura 10.47 Motodella Piattaforma; Liquido reticolabile ai raggi UV Superficie del liquido
Rappresentazione

Modulo
elastico

Allungamento
su 50 mm ('lo) Note Ambra trasparente; buon materiale da prototipazione rapida per applicazioni generiche. Ambra trasparente; buona resistenza agli agenti chimici e alla fatica; impiegato per realizzare modelli nello stampaggio con stampi di gomma. Trasparente con una leggera tonalit verde; propriet meccaniche simili

Processo

Materiale Somos 7120a

(MPa)
63

(GPa) 2.59

Sorgente di luce UV

StereoJitografia

2.3-4.1

,I

schematica del processo di stereolitografia. Fonte: 3D Systems, Inc.

Somos 9120a

32

1.14-1.55 15-25

Vasca

WaterShed11120

47.1-S3.6

2.65-2.88 3.3-3.5

a quelle deil'BS;impiegatoper
l'attrezzagglo rapido.

Prototool20lb

72-79

10.1-11.2 1.2.1.3

Opaco e beige; poiimero dalla


resistenza superiore, adatto per componenti automobilistici, alloggiamenti e stampi per iniezione.

Polyjet

FC700

42.3

15-25

Ambra trasparente; buone caratteristiche di resistenza all'impatto, assorbimento della vernice e lavorabilit alle macchine utensili. Bianco, blu o nero, buona resistenza all'umidit; adatto per applicazioni generiche.

FC800 FC900
Fuseddeposition

49.9-55.1 2.0-4.6
52

2.5-2.7

15-25
47

Grigio o nero; materiale molto . '1 flessibile che al tatto sembra gomma ~ o silicone. " Bianco; polimero molto resistente, adatto alla prototipazione rapida e per usi generici.

Polycarbonate

modeling ABS
22

Attraverso il controllo dei movimenti del raggio laser e della piattaforma, mediante un sistema a servocontrollo, con questo processo possibile formare un'ampia variet di componenti. tempi ciclo totali vanno da poche ore a un giorno. Continui progressi si stanno compiendo per (a) migliorare l'accuratezza e la stabilit dimensionale dei prototipi prodotti, (b) sviluppare nuovi materiali modello poco costosi, (c) migliorare le interfacce CAD per trasferire i dati geo'metrici al sistema di prototipazione e (d) aumentare la resistenza dei materiali in modo tale che i prototipi realizzati con questo processo possano veramente 'essere considerati prototipi e modelli fisici nel senso tradizionale. A seconda della capacit, il costo delle apparecchiature per la stereolitografia varia da 100000 a 500000 $, mentre il costo del polimero liquido nell'ordine di 70 $ al litro. Le dimensioni massime del pezzo sono 0.5 x 0.5 x 0.6 m. Uno dei campi principali di applicazione della stereolitografia quello della costruzione di stampi per colata e stampaggio a iniezione (si veda pi avanti).

1.63

Disponibile in pi colori, pi comuM.'H nemente in bianco; materiale resi-

Polyjet polyjet simile a una stampa a getto d'inchiostro, in cui otto testine da stampa depositano il fotopolimero sul vassoio da costruzione. Lampade ultraviolette, posizionate lateralmente rispetto ai getti, reticolano e induriscono . immediatamente ciascuno strato, eliminando cos la necessit di condurre quel. l'operazione di reticolazione dopo la modellazione tipica della stereolitografia. I!risultato una superficie liscia costituita da strati sottili fino a 16 fLm,che pu essere manipolata immediatamente dopo il completamento del processo. Nella prototipazione rapida si utilizzano due materiali diversi: un materiale viene impiegato per il modello, mentre un secondo polimero, simile a un gel, viene utilizzato per il supporto, come riportato nella Figura 10.46. Ciascun materiale viene depositato e reticolato simultaneamente, strato dopo strato. Quando il modello completo, il supporto viene rimosso con una soluzione acquosa. Le dimensioni di costruzione sono abbastanza grandi, con un inviluppo massimo di 500 x 400 x 200 mm. I!processo polyjet possiede capacit analoghe a quelle della stereolitografia e usa polimeri simili (Tabella 10.8). vantaggi principali sono costituiti dalla capacit di evitare le lunghe operazioni di pulizia e soprattutto di reticolazione postprocesso e lo spessore molto pi sottile degli strati, che permette una migliore risoluzione.

stente e dalla lunga durata, adatto


per usi generici.

I! processo

PCABS

34.8

1.83
1.6

4.3

Nero; buona combinazione

di

propriet meccaniche e resistenza al calore . Sinterizzazione laser selettiva Duraform PA

44

Bianco; produce parti dalla lunga


durata, resistenti al calore e agli agenti chimici; adatto per assemblaggi con snap-fit e per attrezzature per colata in terra o silicone.

DuraformGF

38.1

5.9

Bianco; forma del Duraform PA rinforzata con fibre di vetro; ha una maggior rigidezza ed adatto per applicazioni a temperature superiori.

SOMOS201
ST- 1 OOc

17.3
305

14

130 10

137 120

Disponibile in pi colori; imita le propriet meccaniche della gomma. Polvere di acciaio infiltrata con bronzo. Pu subire trattamenti di HIP per raggiungere una resistenza a fatica

Fusione a fascio elettronico

Ti-6AI4V

970-1030

12-16

di 600 MPa.

672

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

673

Filamento termoplastico

!Lx
(a)

Fazzoletti

Isola

Soffittoall'interno di un arco
(b)

JIl

Figura 10.49 (a) Una parte con una sezione a sbalzo che
richiede un materiale

Soffitto

di supporto e (b) tipiche strutture di supporto utilizzate nelle apparecchiature' per


prototipazione rapida.

Fonte: P. F.Jacobs. .ani esterni obliqui. Se la rugosit di questa superficie inaccettabile, la lucidatura vapori chimici o un utensile caldo possono essere impiegati per lisciare la supero ie; inoltre, pu essere applicato un rivestimento, spesso sotto forma di una cera lucidatura. Le tolleranze dimensionali complessive possono venire comproesse se non si presta particolare attenzione all'esecuzione di queste operazioni I finitura.

si muove nella direzione z Tavola

senza elementi Che! Supporto di fissaggio

Rifornimento filamento di
(a)

Sinterizzazione

laser selettiva

Figura 10.48 (a) Illustrazione schematica del processo di fused-deposition modelling e (b) la macchina di prot~ ~, pazione rapida FDMVantage X. Fonte: Stratasys, Ine.

10.12.3

Fused-deposition

modeling

Nel processo dijllsed-deposition modeling (FDM) una testa di estrusione c' trollata da un robot a cavalletto si muove su una tavola lungo due direzioni p' cipali (Figura 10.48). La tavola pu essere sollevata e abbassata a seconda del necessit. Un filamento termoplastico viene estruso attraverso una piccola aper, tura della matrice riscaldata. Lo strato iniziale viene posizionato su un supporto di schiuma estrudendo il filamento a una velocit costante mentre la testa' di estrusione segue un percorso predeterminato (Figura 10.46d).AI completament' del primo strato, la tavola viene abbassata in modo tale che gli strati successN possano essere sovrapposti. Occasionalmente, possono essere richieste parti complicate, come quel rappresentata nella Figura 10.49a. Questo un pezzo difficile da realizzare direi tamente, perch una volta che la costruzione ha raggiunto l'altezza a, lo stratd successivo richiederebbe che il filamento fosse posizionato in un punto al di sotto del quale non c' alcun materiale di supporto. La soluzione a questo problerii consiste nell'estrudere un materiale di supporto separatamente dal materiale modello, in modo tale che un filamento possa essere posizionato senza proble ' al centro del pezzo. Il materiale di supporto viene estruso con un passo di de sizione pi ampio, in modo tale che sia pi debole del materiale modello e p quindi essere spezzato o dissolto successivamente al completamento del pezzo! Nel processo FDM, lo spessore dello strato estruso viene determinato da diametro della matrice di estrusione ed tipicamente compreso tra 0.33 e 0.12 rnm: Questo spessore rappresenta la migliore tolleranza dimensionale ottenibile nell' direzione verticale. Nel piano x-y, tuttavia, l'accuratezza dimensionale pu rag' giungere il valore di 0.025 mm, fintanto che un filamento possa essere estruso all'interno della caratteristica geometrica. Un esame ravvicinato di un pezzo prodotto mediante FDM ci pu indicare l'esistenza di una superficie gradinata sui

la sinterizzazione laser selettiva (SLS, selective lase sintering) un processo basato sulla sinterizzazione di una polvere polimerica (o, meno comunemente, metallica) per ottenere un oggetto finito (si veda anche il Capitolo 11). I componenti base di questo processo sono illustrati nella Figura 10.50. Il fondo della camera di processo dotato di due cilindri: un cilindro di costruzione del pezzo, che viene abbassato in maniera incrementale nel corso della formatura della parte sinterizzata, e un cilindro di alimentazione della polvere, che viene sollevato in maniera incrementale per fornire la polvere all'altro cilindro attraverso un meccanismo a rullo. Uno strato sottile di polvere viene inizialmente depositato nel cilindro di costruzione. Un raggio laser, guidato da un controllo a microprocessore (utilizzando le istruzioni generate dal modello CAD 3D del pezzo), viene quindi focalizzato su quello strato, tracciando e fondendo (o, per i metalli, sinterizzando; si veda il Paragrafo 11.4) una particolare sezione, che poi risolidificher rapidaI1ente in una massa solida (dopo che il raggio laser si spostato verso un' altra sezione). La polvere presente nelle altre aree rimane inconsistente, ma cot~

Figura 10.50
Rappresentazione

schematica del processo


di sinterizzazione laser

selettiva. Fonte: C. Deckard e P. E McClure.

674

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

675

munque in grado si supportare la porzione solida. Un altro strato di polv viene quindi depositato e questo ciclo ripetuto in maniera continua fino a non sia stata prodotta completamente la parte tridimensionale. Le particelle non hanno subito fusione (o sinterizzazione) possono quindi essere rim recuperate. Un'ampia variet di materiali pu essere impiegata in questo proc compresi i polimeri (ABS, PVC, nylon, poliestere, polistirene e resina epossidic cere e metalli, cos come ceramici unitamente a leganti appropriati. L'utilizz polimeri molto pi comune, per via dei laser pi piccoli, meno costosi e Ill complicati che questi materiali richiedono. Con i ceramici e i metalli, prat comune sinterizzare soltanto una miscela di legante polimerico e polveri miche o metalliche; la sinterizzazione viene poi completata in forno.

~
O

i"-- Legante

Figura 10.51 Rappresentazione schematica del processo di stampa tridimensionale. Fonte: E.Sachse M.Cima.

Distribuzionedella polvere

2. Stampa di uno strato

3. Spostamento del pistone

Fusione a fascio elettronico. Lafusione a fascio elettronico (EBM, electon-bli' melting) un processo simile alla SLS e alla saldatura a fascio elettronico (Pa grafo 12.5.1) e impiega una fonte di energia associata a un fascio elettronico" fondere polveri di titanio o cromo-cobalto e realizzare prototipi in metallo. Il pe viene prodotto sotto vuoto e le sue dimensioni sono limitate a 200 x 200 x 180 ~, circa (si veda anche il Paragrafo 12.4.1). Da un punto di vista energetico, que~ processo ha un'efficienza pari al 95% (confrontato con un'efficienza dellO-20 della sinterizzazione laser) e questo fa s che la polvere di titanio venga reahne fusa e sia possibbile produrre parti a piena densit. Si pu raggiungere una ve cit di costruzione di 60 cm3/h, con spessori del singolo strato compresi tra 0.0 0.2 mm. La compressione isostatica a caldo (Paragrafo 11.3.3) pu essere conci ta sui pezzi per migliorarne la resistenza a fatica. Sebbene sia stato finora appl( to principalmente al titanio e al cromo-cobalto, sono in fase di sviluppo le ap cazioni di questo processo all'acciaio inossidabile, all'alluminio e alle leghe di r

4. Fase intermedia

5. Stampa dell'ultimostrato

6. Componente finito

buone caratteristiche di trasmissione del calore e resistenza ~, all'usura. Questo approccio rappresenta una strategia efficiente per l'attrezzaggio ~trapido (rapid tooling).

I ,t che conferiscono
"

,!:~~
Produzione diretta (rapida) e attrezzaggio rapido ;'1 componenti prodotti mediante le diverse tecniche di prototipazione rapida sono
.~ utili non solo per valutazioni di progettazione e per la risoluzione di problemi, ,;ma anche occasionalmente per l'applicazione diretta nei prodotti o per contri:,buire alla fabbricazione diretta dei prodotti. Inoltre, spesso preferibile, per 't ragioni funzionali, l'impiego di parti metalliche, mentre le tecniche pi sviluppaf; te e largamente disponibili di prototipazione rapida comportano l'impiego di

10.12.5

Stampa tridimensionale

Nel processo di stampa tridimensionale (3DP, three-dimensional printing), testina da stampa deposita un legante inorganico su uno strato di polvere n metallica o metallica, come viene riportato nella Figura 10.51. Un pistone, c supporta il letto di polvere, viene abbassato in maniera incrementale e, a og passo, uno strato viene depositato e poi fuso dal legante. La stampa tridimensionale consente una flessibilit considerevole ne scelta dei materiali e dei leganti. I materiali pi comunemente impiegati so miscele di polimeri e fibre, terra da fonderia e perfino metalli. Inoltre, poich possono incorporare testine multiple in una singola macchina, possibile pr durre prototipi a colori avendo a disposizione leganti di diversi colori (Fig 10.52). L'effetto un analogo tridimensionale alle foto stampate utilizzan, stampanti a getto d'inchiostro con tre inchiostri colorati. I componenti prodotti attraverso il processo 3DP sono un po' porosi quindi possono non essere sufficientemente resistenti. La stampa tridimensio naie di polveri metalliche pu essere combinata con la sinterizzazione e l'in' trazione di metalli (Paragrafo 11.4) per produrre componenti con densit pien. utilizzando la sequenza riportata nella Figura 10.53. In questa sequenza, il pei~ viene costruito come descritto precedentemente, dirigendo iTlegante sulle P?!. veri. Tuttavia, alla sequenza di costruzione fa seguito la sinterizzazione p~, volatilizzare il legante e fondere parzialmente le polveri metalliche, proprio co si fa nello stampaggio a iniezione di metalli, descritto nel Paragrafo 11.3.4. T i metalli comunemente impiegati nel processo 3DP vi sono acciai inossidab' alluminio e titanio. I materiali per infiltrazione sono tipicamente rame e bronzo

;i ~ateriali

polimerici. Sebbene i prototipi possano essere prodotti da grezzi di

(b)

(a) e (b) esempi di componenti prodotti mediante stampa tridimensionale. Sono realizzabili anche parti a colori e i colori possono essere mescolati nel volume. Fonte: ZCorp, Inc.

676

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

677

Deposizione

del legante

Il metallo di infiltrazione permea il pezzo P/M

',,> '>-

)l
Dettaglio microstrutturale ~

2. Assemblaggio dell'albero

3. Inserimento
iiella staffa

4. Riempimento
con il rivestimento

Le particelle sono debolmente sinterizzate Il legante viene volatilizzato


(a) (b)

Infiltrato da un metallo con temperatura di fusione inferiore


(c)

Figura 10.53

Processo di stampa tridimensionale: fasi di (a) costruzione della parte, (b) sinterizzazione e (cl infilt; zione, per la produzione di parti metalliche. Fonte: ProMetal Division di Ex One Corporation. -5. Fusione/volatilizzazione metallo impiegando le operazioni di asportazione di truciolo descritte nel Ca tolo 8, ci potrebbe essere un vantaggio economico nell'utilizzo di altri appro produttivi. Le tecniche di prototipazione rapida sono spesso incorporate processi convenzionali per affinarli e renderli economicamente pi competi' Il metodo pi semplice per applicare le operazioni di prototipazione rap ad altri processi produttivi consiste nella produzione diretta di modelli o di st (Paragrafo 5.8). A esempio, la Figura 10.54 mostra un approccio per la colat cera persa. In questo caso, i singoli modelli vengono ottenuti da operazioni' prototipazione rapida (stereolitografia, nel caso specifico) e sono utilizzati co: modelli nell'assemblaggio di un albero per colata a cera persa. doveroso not come questo approccio richieda un polimero che fonda e bruci liberando comp tamente lo stampo ceramico; tali polimeri sono disponibili per tutte le forme prototipazione rapida di materiali polimerici. Inoltre, i componenti modellati c in programmi CAD vengono di solito modificati nell'ambiente di progettazi per tener conto del ritiro ed proprio il componente modificato che viene p dotto nell'apparecchiatura di prototipazione rapida . Ancora a titolo di esempio, il 3DP pu facilmente realizzare una con glia di colata in materiale ceramico (Paragrafo 5.8.4), in cui una polvere di o do di alluminio o alluminio-silice viene fusa con un legante di silice. Gli stani devono essere postprocessati in due fasi: reticolazione a circa 150 'C e poi c tura a 1000-1500 Tali parti sono adatte per operazioni di colata in conchig (Paragrafo 5.8.4) e metodi simili consentono la produzione diretta di stampO terra e stampi per stampaggio a iniezione. della cera 6. Riempimento dello stampo con il metallo 7. Raffreddamento 8. Finitura

Fasi produttive di un processo di colata a cera persa che utilizza come modelli alcuni componenti realizzati mediante prototipazione rapida di cera. Questo approccio impiega una staffa per ['operazione di rivestimento ma pu essere utilizzato anche il metodo a conchiglia. Fonte: 3D Systems, Jnc.

Un'altra

applicazione

tipica dell'attrezzaggio

rapido

lo stampaggio

a iniezione

(Paragrafo 10.10.2), in cui lo stampo (o, pi comunemente, un inserto per stampi) viene realizzato mediante prototipazione rapida. Anche gli stampi per colata di una sospensione ceramica (slip casting; si veda il Paragrafo 11.9.1) possono essere prodotti in questo modo. Per realizzare stampi individuali, i processi di prototipazione rapida vengono impiegati direttamente, ma gli stampi verranno modellati con la permeabilit desiderata. Per esempio, nel processo FDM, questo requisito ci obbliga a posizionare i filamenti su ciascuno strato mantenendo una piccola distanza tra filamenti adiacenti. Questi filamenti vengono poi posiz,ionati perpendicolarmente su strati adiacenti. .. Il vantaggio dell'attrezzaggio rapido risiede ~tampo o un inserto per stampi che possa essere nella capacit impiegato di produrre per realizzare uno dei

'c.

Spmponenti senza i lunghi tempi di attesa (tipicamente molti mesi) tradizionalil?-ente richiesti per la produzione delle attrezzature. Inoltre, la progettazione semplificata, perch il progettista ha soltanto la necessit di analizzare un file CAD del pezzo considerato; l'applicazione software poi produce la geometria eli' attrezzatura e compensa automaticamente il ritiro.

678

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.12

Prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

679

Altri approcci di attrezzaggio rapido basati sulle tecnologie di Prototipa zione rapida 'sono descritti nel seguito. 1. Lo stampaggio RTV /colata di uretano, o RTV (room-temperature vulcanizing) moldinglurethane casting, pu essere condotto preparando il modello di u componente mediante una delle tecniche di prototipazione rapida. Il modello viene rivestito con un distaccante e pu essere all'occorrenza mo ficato per definire le linee di partizione dello stampo. Una gomma RT liquida viene versata sul modello e reti cola (di solito entro poche ore) pe produrre le due met dello stampo. Questo viene poi impiegato in opera zioni di stampaggio a iniezione o di stampaggio a iniezione re attivo utiliz zando uretani liquidi (Paragrafo 10.10.2). Uno dei limiti principali di que sto approccio rappresentato dalla durata dello stampo; la reticolazion del poliuretano nello stampo ne provoca un danneggiamento progressiv tanto che lo stampo pu essere utilizzato per non pi di 25 componenti. Con questo approccio si possono realizzare anche stampi in epossidico epossidico caricato con alluminio, ma la progettazione dello stampo richi de un'attenzione speciale. Con la gomma RTV, la flessibilit dello stamp ne permette l'estrazione dal componente reticolato. Con gli stampi ep sidici, l'elevata rigidezza preclude questa tecnica di estrazione e la proge tazione dello stampo diventa pi complicata. Perci, si rende necessar l'uso di angoli di sformo e meccanismi per il disimpegno degli elementi sottosquadro, e altri dettagli che possono essere prodotti mediante stampa gio RTV devono essere evitati. Lo stampaggio a iniezione ACES (aceta! dear epoxy solid) consiste ne l'impiego della prototipazione rapida (di solito stereolitografia) per reali zare direttamente stampi adatti allo stampaggio a iniezione. Gli stampi son conchiglie con un'apertura per permetterne il riempimento con un mai" riale come la resina epossidica, anche caricata con alluminio o con meta bassofondenti. A seconda del polimero utilizzato nello stampaggio a in' zione, la durata dello stampo pu essere appena sufficiente a produrre pezzi, sebbene sia possibile realizzare anche alcune centinaia di pezzi stampo. Nel processo di attrezzaggio con metallo spruzzato (sprayed meta! tooling rappresentato nella Figura 10.55, un modello viene creato attraverso prototipazione rapida. Quindi, un'operazione di spruzza tura di metal (Paragrafo 4.5.1) riveste la superficie del modello con una lega di zinco alluminio. Il rivestimento metallico viene posizionato in una staffa e ingl bato (potting) con un materiale epossidico o epossidico caricato con ali minio. In alcune applicazioni, alcuni canali di raffreddamento posso essere incorporati nello stampo prima di applicare la resina epossidica: modello viene rimosso; due met stampo realizzate in questo modo so quindi utilizzabili per operazioni di stampaggio a iniezione. La durata d lo stampo fortemente dipendente dal materiale e dalle temperature' piegate e pu variare da pochi pezzi a migliaia di componenti. Nel processo Keltool, uno stampo RTV viene prodotto sulla base di modello realizzato mediante prototipazione rapida, analogamente a qua; to descritto sopra. Lo stampo viene in seguito riempito con un miscuglio:,. polvere di acciaio per utensili A6 (Paragrafo 3.10.3), polvere di carburo tungsteno e un legante polimerico, che viene lasciato reti colare. La co~! detta attrezzatura verde (Paragrafo 11.3) viene quindi cotta per volatilizz il polimero e fondere le polveri di acciaio e di carburo di tungsteno. E ,

Figura 10.55 Produzione di attrezzature per lo stampaggio a iniezione mediante il processo di attrezzaggio con metallo spruzzato: (a) un modello e una piastra base vengono preparati mediante un'operazione di prototipazione rapida, (b) una lega di zincoalluminio viene spruzzata sul modello (si veda il Paragrafo4.5.1), (c) la piastra base rivestita e il modello vengono posizionati in una staffa, che viene riempita con resina epossidica caricata con alluminio, (d) dopo la reticolazione} !a piastra base viene rimossa dallo stampo finito ed (e) dopo aver preparato una seconda met stampo, un pezzo viene stampato a iniezione.

(b)

(c)

Modello

~-':.~'-'.~

"-':)r~_'<; ..,.... "","-':_j;::-'

..

(d)

(e)

2.

viene in seguito infiltrata con rame in un forno per ottenere lo stampo finale. Questo pu essere successivamente lavorato alle macchine utensili o lucidato per ottenere caratteristiche superiori di finitura superficiale e tolleranze dimensionali. Gli stampi Keltool hanno dimensioni limitate a circa 150 x 150 x 150 mm, pertanto di solito questa tecnica viene impiegata per realizzare inserti per stampi, adatti per operazioni di stampaggio di elevati volumi produttivi. A seconda del materiale e delle condizioni di processo, la durata dello stampo pu variare da 100000 a lO milioni di pezzi.

3.

4.

Prototipazione rapida di un collettore di iniezione Rover Group, una consociata di British Aerospace, ben nota per i fuoristrada le automobili ad alte prestazioni. Un progetto innovativo di collettore di iniezione (Figura 10.56), basato su una camera in pressione per migliorare l'efficienza del movimento dell'aria nei cilindri, venne sviluppato per un nuovo motore Rover. Tuttavia, la camera molto intricata presenta ampi volumi racchiusi e, di conseguenza, un prototipo dovette essere costruito in un unico pezzo per fornire precise caratteristiche di flusso. Normalmente, Rover si sarebbe affidata alle tecniche tradizionali di realizzazione dei modelli, seguite da operazioni complesse di costruzione delle anime e di colata. Tuttavia, questa operazione costosa ha una durata tipica di 16 settimane. Utilizzando la stereolitografia, Rover produsse un prototipo di c01lettore di iniezione multivia da un file CA in sole 39 ore e a un costo pari a meno del 10% di quello di un prototipo convenzionale. Ma il punto pi importante rappresentato dal fatto che, grazie alla resistenza e all'accuratezza del prototipo, fu possibile attaccarlo a un banco prova per motori e la sua efficienza volumetrica (capacit di lasciar entrare il massimo volume d'aria nel cilindro durante un ciclo in diverse condizioni) pot essere misurata direttamente. Questa procedura permise l'ottimizzazione dei complessi tratti di aspirazione e del-

680

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.13

Considerazioni rogettual; p

681

Figura 10.56 Modello di collettore


di iniezione realizzato

Progetto originale

Distorsione

Progetto modificato

Figura 10.57 Esempi di modifiche progettuali per eliminare


o minimizzare le distordi sioni nei componenti

mediante stereolitografia. Fonte: 3D Systems, Ine.

plastica: (a) modifiche progettuali suggerite per


minimizzare le distor-

sioni, (b) progetto della matrice (esagerato) per


l'estrusione (a) sezione di una Senza quadrata.

Nervatura

questa modifica
progettuale, la sezione del prodOllO non corri-

-~.~
la camera in pressione, e consent a Rover di incorporare alcune iterazi progettuali nel 'prodotto prima di impegnarsi nell'acquisto di attrezzature apparecchiature costose. Fonte: 3D Systems, Inc. e The Rover Group ..

Forma della matrice

=r
~ottile
(c)

Risucchio rv-spessa Nervatura

eD
i
(d)

sponderebbe alla forma desiderata a causa del fenomeno del rigonfiamento, dovuto al

recupero del materiale. (c) Modifica progettuale


in una nervatura per il risucchio minimizzare

Estruso
(b)

10.13

Considerazioni progettuali

Le considerazioni progettuali per la formatura e lo stampaggio dei mate polimerici sono, in gran parte, analoghe a quelle per la lavorazione dei mate metallici. La scelta di un materiale appropriato e di un processo disponibile partire da una lista estesa richiede la valutazione (a) delle propriet meccanic e fisiche, (b) dei requisiti di servizio, (c) dei possibili effetti a lungo termine de lavorazione sulle propriet e sui comportamenti dei materiali, come la stab' . dimensionale e la degradazione, (d) della producibilit, (e) dei costi e (f) smaltimento e dei riciclo alla fine. del ciclo di vita del prodotto. La lista seg riassume le considerazione principali connesse alla progettazione di prodot plastica e in composito. 1. A confronto dei metalli, le materie plastiche hanno una resistenza e u rigidezza inferiori, sebbene i valori di resistenza e rigidezza specifiche compositi a matrice polimerica siano superiori a quelli di numerosi meta Pertanto, le dimensioni della sezione dei componenti realizzati con materiali dovrebbero essere dimensionate con l'obiettivo di mantenere modulo di resistenza (il rapporto tra il momento d'inerzia e la dista della superficie dall'asse neutro) sufficientemente elevato per la rigide richiesta. Un progetto o un assemblaggio inadeguato del componente p portare alla deformazione e al ritiro (Figura 10.57a). La forma complessiva del'componente determina spesso la scelta del par colare processo di stampaggio o formatura. Anche dopo aver selezionat dato processo, il progetto della parte e dello stampo dovrebbe essere tal non causare problemi nella generazione della forma (Figura 10.57b), li controllo dimensionale e nella finitura superficiale. Cos come nella cola delle leghe metalliche, il flusso del materiale nelle cavit dello stampo d vrebbe essere adeguatamente controllato. Anche gli effetti dell'orientazio molecolare dovuta al processo dovrebbero essere presi in considerazio specialmente nell'estrusione, nella termoformatura e nello stampaggio m diante soffiatura.

(rientranza della superficie) causato dal ritiro durante il raffreddamento I polimeri sono in grado di replicare forme complesse nelle operazioni di e (d) irrigidimento del fondo di un contenitore stampaggio. Infatti, uno dei vantaggi principali dei termoplastici risiede nel fatto che un unico pezzo stampato pu sostituire quello che altrimenti sa- di plastica mediante la curvatura a cupola, rebbe stato un assieme di numerosi compouenti, integrandone la forma e soluzione analoga a le funzionalit. I termoplastici sono disponibili in un'ampia variet di ma- quella impiegata per teriali (dalle propriet diverse) e colori, ma di solito richiedono volumi i fondi delle lattine di produttivi abbastanza elevati per giustificare gli investimenti in attrezza- alluminio e contenitori simili. Fonte: F.Strasser. ture (Paragrafo 10.14). Le ampie variazioni di sezione (Figura 10.57c) e i bruschi cambi di geometria dovrebbero essere evitati al fine di ottenere un prodotto di qualit migliore e di aumentare la durata dello stampo. Per quanto possibile, si dovrebbero mantenere spessori uniformi di parete e, se le variazioni fossero inevitabili, dovrebbero essere realizzate gradualmente. Le nervature di rinforzo sono spesso impiegate per aumentare la rigidezza della struttura; le nervature dovrebbero avere uno spessore inferiore rispetto a quello della parete che sono chiamate a rinforzare e la loro altezza non dovrebbe superare il limite di tre volte lo spessore della parete. I risucchi (Figura 1O.57c) possono essere mascherati con tessiture superficiali o scanalature. Inoltre, le nervature dovrebbero presentare uno sformo di 0.5-1.5. Nei componenti in plastica, la contrazione delle sezioni ad ampio spessore pu causare la comparsa di porosit. D'altra parte, l'estrazione di sezioni sottili dagli stampi pu rivelarsi difficoltosa a causa della mancanza di rigidezza. I bassi valori di modulo elastico delle materie plastiche richiedono che le forme siano scelte adeguatamente per migliorare la rigidezza dei componenti (Figura 10.57d), in modo particolare quando si pone l'accento sul risparmio di materiale. Queste considerazioni sono analoghe a quelle che caratterizzano la progettazione dei getti di colata e dei forgiati. Nelle parti prodotte con termoplastici i fori possono essere realizzati, ma comportano una complicazione del progetto dello stampo. Sul bordo di un

2.

682

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

10.14

Aspetti economici della lavorazione dei materiali polimerici

683

foro si viene spesso a formare bava; i fori passanti sono preferibili rispetto a quelli ciechi, quando vengono impiegate le spine, perch nel primo caso una spina pu essere supportata da entrambe le estremit. 7. I componenti dovrebbero essere progettati per facilitarne l'estrazione dagli stampi, in modo tale che le caratteristiche geometriche laterali, come flange o fori che interferirebbero con l'estrazione, vengano evitati. In alternativa, tali dettagli possonoTermoformaturaa compressione carrelli laterali ritraibili essere Colata Alto Estrusione Stampaggio realizzati con Stampaggio a trasferimento iniezione ~~mpaggio rotazionale soffiatura mediante sebbene queste soluzioni complichino molto il progetto dello stampo ~ comportino costi elevati di realizzazione e di manutenzione. Le filettature possono essere ottenute mediante stampaggio, impiegando di solito uno tra i seguenti tre approcci di base: (a) viene utilizzato un punzone contenente la geometria del filetto e, quando il pezzo si solidificato, a!1'apertura dello stampo il punzone viene ruotato e svitato dal pezzo prima di procedere con l'estrazione; (b) il pezzo viene posizionato nello stampo con l'asse del filetto sul piano di partizione dello stampo. Questo approccio comporta la formazione di un po' di bava sul filetto (elimina bile se si spiana la geometria in corrispondenza del piano di partizione), ma evita l'impiego di punzoni e meccanismi di svitamento; (c) per polimeri flessibili, si pu stampare un filetto con creste e gole arrotondate ed effettuare l'estrazione mediante strappo ma, affinch questo approccio abbia successo, la profondit del filetto deve essere bassa e il suo angolo alto.

Tabella 10.9

Costi comparativi e volumi produttivi per i processi di lavorazione dei materiali polimerici.
Volume produttivo tipico, numero di pezzi
Investimento in apparecchiature Basso Alto Alto Molto Basso Medio Medio Medio Medio Basso Medio basso Alto Basso Medio Basso Basso Medio

Ritmo di produzione

Costo delle attrezzature

10

lO'

lO'

lO'

lO'

107

Asportazione

di truciolo

8.

'" Processo Fonte:

continuo Design and Manufacture Inc.

R. L. E. Brown,

or

Plastic

Parts. Copyright

1980

di John Wiley

&

Sons,

Inc.

Ristampa

autorizzata

da John Wiley

& Sons,

9. Lettere, numeri e altri dettagli superficiali possono essere replicati da!1o stampo. La scelta di realizzarIi in rilievo o in depressione dipende dall'approccio seguito nella costruzione dello stampo. Se lo stampo lavorato alle macchine utensili, pi facile scavare le lettere nello stampo, anzich asportare il materiale circostante; perci le lettere dovrebbero essere in rilievo sul pezzo e in depressione sullo stampo. D'altra parte, se uno stampo viene prodotto attraverso il processo RTV a partire da uno sbozzato lavorato per asportazione, pi semplice realizzare lettere in rilievo sullo stampo e in depressione sul pezzo.

stampaggio a iniezione, che hanno un costo direttamente proporzionale alla forza di chiusura. Una macchina da 2000 kN (circa 200 tonnellate) costa mtorno a 100000 $ e una da 20000 kN costa circa 450000 $. Per i material compositi, i costi delle apparecchiature e delle attrezzature per la maggior parte delle operazion! di stampaggio sono generalmente elevati, e sia i ritmi produttivi che i volumI produttivi economici possono variare ampiamente. La determinazione del numero ottimale di cavit in uno stampo particolarmente importante per minimizzare i costi unitari, come nel processo di pressocolata (Paragrafo 5.10.3). Per componenti di pkcole din::ensioni, u~o sta~po pu ospitare numerose cavit, alimentate da un sistema bilanCiato di canalI. Se il pezzo grande, allora pu essere accomodato in un'unica cavit. All'aumentare del numero di cavit, aumenta il costo dello stampo, a causa delle maggiori dimensioni e dell'incremento del tempo di lavorazione. D'altra parte, aumenta anche la produttivit, poich a ogni ciclo si pu stampare un numero maggiore di pezzi. Perci, un'analisi dettagliata deve essere condotta per deter: minare il numero ottimale di cavit, la dimensione dello stampo e la capacita della macchina.

10.14

Aspetti economici della lavorazione dei materiali polimerici

Come in tutti i processi, a!1a fine le decisioni di progettazione e di produzione sono basate sulle prestazioni e sui costi de!1'apparecchiatura, dell'attrezzatura, del materiale e de!1a produzione. La selezione finale di un processo o di una catena di processi dipende anche in gran parte dal volume produttivo. Costi elevati di apparecchiatura e attrezzatura possono essere considerati accettabili nella lavorazione dei materiali polimerici soltanto se i volumi produttivi sono elevati, analogamente a qu~nto avviene nei processi di colata e di forgiatura. Tuttavia, l'impiego di operazioni di prototipazione rapida rende economici alcuni processi per produzioni limitate, come descritto precedentemente, ma le attrezzature e gli stampi hanno una breve durata. La prototipazione rapida idonea per i prototipi e anche per produzioni limitate ma richiede costosi materiali di consumo ed quindi inadatta per produzioni medio-alte. Una guida generale alla scelta dei processi economici per lavorare i materiali polimerici e i compositi viene fornita ne!1a Tabella 10.9. Nei processi di formatura e stampaggio dei materiali polimerici vengono impiegati numerosi tipi di apparecchiature; le pi costose sono le macchine per

Ailineatori

ortodontici

InvisaIign

Gli apparecchi ortodontici per raddrizzare i denti sono disponibili da 50 anni. Questi apparecchi sono costituiti da staffe di metallo, ceraml.ca o plastic~, che vengono attaccate ai denti con dell'adesivo e presentano degli elementi dI CO~nessione a un filo che, a sua volta, fa cedere i denti e li allinea nella forma deSIderata nell'arco di pochi anni. Gli apparecchi ortodontici convenzionali rappresentano una tecnica ben nota e di successo per l'igiene dei denti nel lungo periodo. Ci sono, tuttavia, numerose controindicazioni nell'uso di questi stn~menti: (a) sono antiestetici, (b) le staffe e i fili affilati possono essere doloroSI, (c) intrappolano cibo, comportando una decadenza prematura del dente,. (d) spazzolatura e il lavaggio dei denti sono molto pi difficili e meno effiCIenti

684

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

Riepilogo 685

Figura 10.58 la) Un allineatore per


impieghi ortodontici, di

Figura 10.59 Sequenza produttiva degli


allineatori ortodontici

prodotto utilizzando
una combinazione

Invisalign:(a) creazione
di un calco polimerico

attrezzaggio rapido e termoformatura e (b) confronto tra un


apparecchio convenzio-

nale e gli allineatori trasparenti. Fonte: Align Technologies, Ine.

dei denti del paziente, (b) modellazione al computer per produrre la rappresentazione CADdei profili del dente desiderati e (c) realizzazione dei modelli incrementali dei movimenti del dente desiderati. Fonte: Align Technologies, Ine.
(a)

quando sono presenti gli apparecchi e (e) si devono evitare certi alimenti p" ch possono danneggiare l'apparecchio .. Una soluzione a questi problemi offerta dal prodotto Invisalign, realizz to da Align Technologies. Esso consiste in una serie di allineatori, ciascuno dei quali viene indossato dalle persone per circa due settimane. Ciascun allineatore (Figura 10.58) costituito da una precisa geometria che muove incrementai mente i denti nella loro posizione desiderata. Grazie al fatto che questi oggetti sono inserti che possono essere rimossi per mangiare e per lavarsi i denti, maggior parte delle controindicazioni degli apparecchi convenzionali viene ei. minata. Inoltre, poich vengono prodotti con una plastica trasparente, essi no' comportano alcun serio danno estetico alla persona che li indossa. I! prodotto Invisalign impiega una combinazione di tecnologie avanzate i un processo produttivo che illustrato nella Figura 10.59. I! trattamento inizi con l'esecuzione da parte di un odontoiatra di un calco polimerico dei denti d paziente (Figura 1O.59a). Questo calco viene utilizzato per creare una rappr sentazione CAD tridimensionale dei denti, come si pu vedere nella Figur 10.59b. Applicazioni software CAD di tipo proprietario sono di ausilio nello sviluppo di una strategia di trattamento per muovere i denti in maniera ottimale: Dopo aver sviluppato il piano del trattamento, le informazioni acquisite in formato elettronico vengono impiegate per produrre gli allineatori. Questo vie' ne conseguito attraverso una applicazione innovativa della stereolitografia. Seb' bene siano disponibili numerosi materiali per la stereolitografia, questi presentano una caratteristica sfumatura giallognola che li rendono inadatti all'impiego diretto come prodotto ortodontico. Diversamente, l'apparecchiatura di stereOlitografia produce alcuni modelli delle posizioni incrementali desiderate dei denti (Figura 10.59c). Un foglio di polimero trasparente viene quindi termoformato (Paragrafo 10.10.5) su questi modelli per produrre gli allineatori. Questi vengono quindi inviati all'odontoiatra e nuovi allineatori vengono forniti al paziente secondo la necessit, di solito ogni due settimane. I! prodotto Invisalign diventato molto popolare tra i pazienti che deside' rano perseguire l'igiene dentale e preservare i loro denti a lungo nel corso della propria vita. L'uso della stereolitografia per produrre stampi accurati per termo' formatura in modo rapido e poco costoso consente a questo trattamento ortodontico di porsi come un'alternativa economica. Fonte: Align Technologies, Inc.

I polimeri rappresentano una classe importante di materiali perch possiedono una gamma molto ampia di propriet meccaniche, fisiche, chimiche e ottiche. A confronto dei metalli, i materiali polimerici possiedono generalmente caratteristiche inferiori di densit, resistenza, modulo elastico, conducibilit elettrica e termica e hanno un coefficiente di dilatazione termica pi elevato (Paragrafo 10.1). I materiali polimerici (o materie plastiche) sono costituiti da molecole polimeriche e vari additivi. La pi piccola unit ripetitiva di una catena polimerica prende il nome di monomero. I monomeri vengono collegati attraverso processi di polimerizzazione per formare molecole di maggiori dimensioni. Le propriet di un polimero dipendono dalla struttura molecolare, dal grado di cristallinit e dagli additivi. La temperatura di transizione vetrosa delimita le regioni di comportamento duttile e fragile dei polimeri (Paragrafo 10.2). Alle alte temperature i polimeri termoplastici rammolliscono e diventano facili da formare. I! loro comportamento meccanico pu essere caratterizzato da vari modelli a molla-smorzatore e comprende fenomeni come lo scorrimento viscoso e il rilassamento delle tensioni, il crazing e l'assorbimento di acqua (Paragrafo 10.3). I polimeri termoindurenti sono ottenuti dalla reticolazione delle catene polimeriche; non rammolliscono affatto all'aumentare della temperatura (Paragrafo 10.4).

686

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

Bibliografia

687

Termoplastici e termoindurenti presentano una gamma molto ampia d applicazioni industriali e di consumo con una grande variet di caratteri stiche (Paragrafi 10.5 e 10.6) .. Tra gli aspetti pi importanti riguardanti i polimeri vi sono le materie p stiche biodegradabili; finora ne sono state sviluppate numerose formulazi (Paragrafo 10.7). Gli elastomeri possiedono la capacit peculiare di poter essere sottoposI! grandi deformazioni per poi ritornare alla forma originale alla soppressi ne del carico. Di conseguenza, essi hanno importanti applicazioni co pneumatici, tenute, calzature, tubi flessibili, cinghie e ammortizzatori CI' ragrafo 10.8). Le materie plastiche rinforzate, chiamate anche compositi a matric polimerica, costituiscono una classe importante di materiali ingegneristi caratterizzati da propriet meccaniche superiori e da una marcata leggerez za. Di solito le fibre di rinforzo sono di vetro, grafite, aramidi e boro, menti~ i polimeri epossidici vengono comunemente impiegati come materiale pei la matrice. Le propriet di questi compositi dipendono principalmente dall& :.~fl loro composizione e dall'orientazione delle fibre (Paragrafo 10.9) .. I materiali polimerici possono essere formati e stampati attraverso una variet di processi, come l'estrusione, lo stampaggio, la colata e I~ termoformatura. I polimeri termoindurenti vengono generalmente stam~ pati O colati (Paragrafo 10.10). I compositi a matrice polimerica vengono lavorati per realizzare componenti strutturali, utilizzando polimeri liquidi, preimpregnati, BMC e SMC. Le tecniche di lavorazione comprendono diversi processi di stampaggio, il filament winding e la pultrusion (Paragrafo 10.11)..

Comportamento viscoso:
-

TI

dy (w)=
O"

TlY
O"

Sensibilit alla velocit di deformazione: Modulo viscoelastico: E, = -(---) ee + Viscosit:


TI

Com

ev

= TloeE/kT
=

17.5 T log TI = 12 - 52 + IH Rilassamento:


T roe-t/

tempo di rilassamento:

Z
o"c

.Resistenza di un composito:

= XO"f + (1 -

x)O"m

Modulo elastico di un composito: Ec = xEf + (1 - x)Em


"?-HD2N sin O cos O p71DH3 sin20

Caratteristica dell'estrusore: Q = Caratteristica della matrice:


Qd;e

2
Kp

12T11

7rD4

..per matrici circolari: K = 128;ld

P,rofondit di reticolazione nella stereolitografia: Larghezza della linea nella stereolitografia:

Cd

Dp

In (~:)

La prototipazione rapida ha acquisito un'importanza crescente grazie alli! sua intrinseca flessibilit, al basso costo e ai tempi molto pi ridotti richiesti per la realizzazione dei prototipi. Le tecniche tipiche sono la stereolito: grafia, il polyjet, il fused-deposition modeling, la sinterizzazione laser selettiva e la stampa tridimensionale. La produzione rapida di attrezzature costituisce un ulteriore sviluppo di questi processi (Paragrafo 10.12). La progettazione di componenti di plastica comporta alcune considerazio~ ni relative alle loro caratteristiche di bassa resistenza, bassa rigidezza, elevata dilatazione termica e di una generale scarsa resistenza al calore (Paragrafo 10.13). A causa della grande variet di materiali a basso costo e di tecnologie di processo disponibili, i costi delle lavorazioni delle materie plastiche e dei compositi devono essere tenuti in considerazione, in particolare quando vengono confrontati con quelli dei componenti metallici. Essi comprendono i costi degli stampi e delle matrici, i costi dell'apparecchiatura e quelli del materiale impiegato e dipendono in particolar modo dai tempi ciclo e dai volumi produttivi (Paragrafo 10.14). Riepilogo delle equazioni Comportamento elastico lineare: a trazione: O" = EE a taglio: r = Gy

Lw

B~

Agarwal, B.D.,Broutman, L.J. e Chandrashekhara, K, Analysis and Performance of Fiber Composites, 3rd ed., Wiley, 2006. ASM Handbook, VoI. 21: Composites, ASM International, 2001. Baird, D.G. e Collias, D.I., Polymer Processing: Principles and Design, Wiley,1998. Barlow, J.W., Bourell, D.L. e Crawford, "Beaman, : R., Solid Freeform Fabrication, Kluwer, 1997. . Bertholet, M., Composite Materials: Mechanical ". Behavior and Structural Analysis, Springer, 1999. lBhowmick,A.K. e Stephens,H.L., Handbook of Elastomers, 2nd ed., CRC, 2000.

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688

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

Domande

689

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Si aggiungano prodotti alla colonna delle applicazioni nella Tabella 10.3. Si discuta la rilevanza della temperatura di transizione vetrosa nelle applicazioni dei polimeri. Perch la reticolazione polimeri? migliora la resistenza dei

Resin Transfer Molding, Chapman & Hall, 1997. Rauwendaal, c., Polymer Extrusion, 4th ed., Han
Gardner, 200I. Rosato,D.V., Plastics Processing Data Handbook, ed., Chapman & Hall, 1997. Rosato, D.V. e Rosato, M.G., lnjection Moldi' Handbook, 3rd ed., Kluwer Academic Publish 2000.

10.24 Si rivedano le tre curve della Figura 10.8 e si descrivano alcune applicazioni per ciascun tipo di comportamento fornendo una spiegazione per le proprie scelte. 10.25 Si ripeta la Domanda 10.24 per le curve rappresentate nella Figura 10.10. 10.26 A parte quelli descritti in questo capitolo, quali materiali possono essere considerati compositi? Si fornisca una spiegazione. 10.27 In quali applicazioni per materiali compositi si dovrebbe ricercare una elevata conducibilit termica? Si fornisca una spiegazione. 10.28 Si conduca una ricerca su una variet di attrezzature sportive, identificando i componenti realizzati in materiali compositi. Si fornisca una spiegazione del perch quei materiali siano stati scelti e i relativi vantaggi. 10.29 In questo capitolo sono state descritte molte combinazioni e strutture di materiali. In termini relativi, si identifichino quelle che sarebbero idonee per applicazioni caratterizzate da uno dei seguenti requisiti: (a) bassissime temperature, (b) altissime temperature, (e) vibrazioni e (d) umidit elevata. 10.30 Si spieghi come si potrebbe fare per determinare la durezza dei materiali compositi descritti in questo capitolo. Che tipo di test si potrebbe usare? Le misure di durezza sono significative per questi materiali? Come influisce la dimensione dell'indentazione sulla risposta alla precedente domanda? Si fornisca una spiegazione. 10.31 Si descrivano i vantaggi della formatura a freddo delle materie plastiche sugli altri processi di lavorazione. 10.32 Ispezionando un contenitore di plastica, ad esempio di crema per bambini, si pu osservare che le lettere sono in rilievo e non in depressione. Per quale motivo? 10.33 Si forniscano esempi di componenti idonei per lo stampaggio a iniezione con inserti. 10.34 Si ispezionino diversi prodotti simm realizzati in metallo e in plastica, come ad esempio un secchio di metallo e uno di plastica di forma e dimensioni simili. Si commentino le differenze di progettazione, ad esempio in termini di spessore e dell'eventuale presenza di altre caratteristiche geometriche.

metodi attraverso Si descrivano sono alterare le propriet ottiche

i quali

si posdei polimeri.

Plastics Design Handbook,


Publishers, Rosen, 200I.

Kluwer

Acade

Perch furono sviluppati gli elastomeri? Sulla base dei contenuti di questo capitolo, vi sono sostituti per gli elastomeri? Si fornisca una spiegazione. Si forniscano numerosi esempi di prodotti o componenti di plastica per cui lo scorrimento viscoso e il rilassamento delle tensioni dovrebbero essere presi in considerazione. Si espongano le proprie opinioni sul riciclaggio delle materie plastiche in contrapposizione allo sviluppo di plastiche biodegradabili. Si spieghi come si potrebbe fare per determinare la durezza dei materiali polimerici descritti in questo capitolo. Ci sarebbe qualche difficolt significativa? Si fornisca una spiegazione. Si distingua tra compositi merosi esempi. e leghe, fornendo nu-

Handbook of Plastic Processes, Wiley-Interscience,


2006. Hilton, P.D. e Jacobs, P.F., Rapid Tooling: Technologies and Industriai Applications, Marcel Dekker, 2000. Johnson, P.S., Rubber Processing: An lntroduction, Hanser Gardner, 200I. Lu, L., Fuh, J.Y.H. e Wong, Y.S., Laser-Induced Materials and Processes for Rapid Prototyping, Kluwer, 200I. MacDermott, c.P. e Shenoy, AV., Selecting Thermoplastics for Engineering Applications, 2nd ed., Dekker,1997. Mallick, P.K. (ed.), Composites Engineering Handbook, Dekker, 1997. Malloy, RA, Mazumdar,

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Si descrivano le funzioni della matrice e delle fibre di rinforzo in un composito. Quali differenze fondamentali ci sono nelle caratteristiche dei due materiali? Con riferimento ai primi capitoli, si identifichino i metalli e le leghe che presentano una resistenza confrontabile con quella dei compositi a matrice polimerica. Si confrontino i vantaggi e le limitazioni relative dei compositi a matrice (1) metallica, (2) polimerica e (3) ceramica. Questo capitolo ha fornito una descrizione dei numerosi vantaggi dei materiali compositi. Quali limitazioni o svantaggi hanno questi materiali? Come potrebbero essere superati?

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tive Engineering: Mateiials, Components, Syst


Zachariades,AE. 1995 .. e Porter, RS., High-Modulus Polym Approaches to Design and Development, Dekk

Nielsen,

Domande
10.1 Si riassumano le pi importanti propriet caniche e fisiche dei materiali polimerici applicazioni ingegneristiche. mecnelle 10.6 possibile che un materiale abbia un compo tamento a isteresi che sia l'opposto di quell riportato nella Figura 10.14, ovvero che le fre ce siano direzionate in senso antiorario? Si f() nisca una spiegazione. 10.7 Si osservi il comportamento del provino per pro va a trazione rappresentato nella Figura 10.13 si determini se quel materiale ha un alto o. basso valore di m (si veda il Paragrafo 2.2.7). S fornisca una spiegazione. 10.8 Perch dovremmo essere intenzionati a sintetiz zare un polimero con un alto grado di cristalli nit? Si fornisca una spiegazione.

10.2 Quali sono le differenze principali tra le propriet dei polimeri e quelle dei metalli? 10.3 Quali propriet vengono influenzate dal grado di polimerizzazione? Si fornisca una spiegazione. 10.4 Si trovi un'applicazione delle materie plastiche molto rilevante. per cui l'infiammabilit sarebbe un problema

Un composito ibrido definito come un materiale composito contenente due o pi tipi di fibre di rinforzo. Quali vantaggi avrebbe questo composito sugli altri? Perch le fibre sono in grado di supportare la maggior parte del carico nei materiali compositi'! Si fornisca una spiegazione.

10.5 Quali sono le propriet che gli elastomeri hanno e che i termoplastici in genere non possiedono?

690

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida ~_attrezzaggio rapido

Problemi

691

10.35 Si elenchino le tecnologie di processo impiegate per i compositi a matrice polimerica, identificando per ciascuno di questi processi uno tra

10.45 Perch vi una variazione cos ampia nella rig dezza dei vari polimeri? Qual la sua rilevan
ingegneristica? Si fornisca una spiegazione.
<:)

merico rinforzato e un materiale non rinforzato, quali dovrebbero essere le nuove dimensioni del

realizzato rispettivamente con un materiale poli- 10.67 Per il sistema di stereolitografia descritto nel Problema 10.66, si stimi il tempo richiesto per
reti colare uno strato definito da un cerchio di

seguenti tipi di orientazione delle fibre di rinforzo; (1) uniassiale, (2) incrociata, (3) casuale nel piano e (4) casuale nelle tre dimensioni. 10.36 Si consideri il caso di una brocca per il caff che
deve essere realizzata per prototipazione rapida.

10.46 Si spieghi perch i termoplastici sono pi fa da riciclare rispetto ai termoindurenti. 10.47 Si elenchino le caratteristiche richieste a polimero per le seguenti applicazioni; (a) u protesi d'anca, (b) una pallina da gol~ (c) cruscotto di automobile, (d) vestiti ed (e) u bambola. 10.48 Come si fa a determinare se un pezzo c tuito da un termoplastico o da un termoin rente?

Si descriva come si pu produrre la parte superiore del manico dal momento che non c' mate-

riale direttamente sotto all'arco del manico. 10.37 Si elenchino i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna tecnica di prototipazione rapida.

10.38 Per quale motivo i componenti realizzati mediante prototipazione rapida generalmente ri- 10.49 Si descrivano le caratteristiche di una vite chiedono operazioni di finitura? estrusione e si commentino le specifichefunzio 10.39 Il rigonfiamento nell'estrusione radialmente uniforme per sezioni circolari ma non lo per 10.50 Un ingranaggio di nylon stampato a iniezia contiene piccole porosit. Per ovviare a qu altre forme di sezione. Si esegua uno schizzo problema si raccomanda un'adeguata deumi qualitativo di un profilo di matrice che possa cazione del materiale. Per quale motivo? produrre rispettivamente un estruso a sezione (a) quadrata e (b) triangolare. 10.51 Che cosa determina il tempo ciclo in un pro 10.40 Quali sono i vantaggi derivanti dall'impiego di so di (a) stampaggio a iniezione, (b) termof whisker come materiale di rinforzo? Ci sono limatura e (c) stampaggio a compressione? mitazioni? fornisca una spiegazione. 10.41 Incorporando un piccolo quantitativo di agente 10.52 I difetti noti come risucchi, rappresentati espandente, possibile produrre fibre polimeFigura 10.57, accadono anche nella formatu riche con all'interno intercapedini di gas. Si elennella colata dei materiali metallici? Si forn chino le possibili applicazioni di tali fibre. una spiegazione. 10.42 Nello stampaggio a iniezione la macinazione e il riciclo delle materozze una pratica comune. 10.53 Si identifichino i processi idonei a realizz piccole produzioni di parti in plastica. Si elenchino le controindicazioni derivanti dall'impiego di materiale riciclato contrapposto a 10.54 Si spieghi perch le tecniche di prototipazio quello del materiale cosiddetto vergine. rapida non sono idonee a realizzare produzio 10.43 Quali caratteristiche rendono i polimeri interesdi grande serie. santi per l'impiego negli ingranaggi? Quali caratteristiche costituirebbero invece una limita- 10.55 Quali sono gli aspetti simili e le differenze tr stereo litografia e il polyjet? zione in tale applicazione? 10.44 Si possono rendere conduttivi i polimeri? Si 10.56 Si spieghi come si possano incorporare i col in un componente ottenuto per prototipazio fornisca una spiegazione supportata anche da rapida. numerosi esempi.

40 mm di diametro se le linee adiacenti si sovrappongono al 10% e la potenza disponibile pari a lO MW. Nell'Esempio 10.4, quale sarebbe la percentua- 10.68 La testa di estrusione di un sistema FDM ha un diametro di 1 mm e produce strati di spessore le del carico supportata dalle fibre se la loro pari a 0.25 mm. Se le velocit della testa di resistenza fosse pari a 1250 MPa e quella della estrusione e dell'estruso polimerico sono entrammatrice fosse pari a 240 MPa? Che cosa succederebbe se la resistenza non cambiasse ma il be pari a 50 mmls, calcolare il tempo di produmodulo elastico della fibra assumesse il valore zione necessario per generare un cubo solido di 50 mm di lato. Si assuma che vi sia un ritardo di di 600 GPa e quello della matrice 50 GPa? 15 secondi ira gli straii perch6 la testa di estruSi stimi la forza di chiusura richiesta per stamsione venga fatta passare sopra a una spazzola pare a iniezione in un'unica stampata lO dischi per pulirla. identici di diametro pari a 40 mm. Si includano i canali di alimentazione di lunghezza e diame- 10.69 Utilizzando i dati forniti nel precedente problema e assumendo che la porosit del materiale tro appropriati. di supporto sia pari al 50%, si calcoli il ritmo Una bottiglia da 2 litri ottenuta da un parison di produzione per realizzare una coppa alta che ha lo stesso diametro del collo filettato del100mm con un diametro esterno di 88 mm e uno la bottiglia e ha una lunghezza pari a 125 mm. spessore di parete di 6 mm. Si considerino enAssumendo una deformazione uniforme duransemiasse per trasmettere la stessa coppia in ciascun caso? Si scelgano i materiali dallaTabella 10.1 e si assuma un rapporto di Poisson pari a 0.4. 10.70 Quale sarebbe la risposta all'Esempio 10.5 se il Un estrusore ha un cilindro di diametro pari a nylon avesse una viscosit in accordo a una leg100 mm. La vite ruota a 100 girilmin, ha una ge di potenza con n = 0.5? E se n = 0.2? profondit di canale di 6 mm e un angolo del filetto di 17.5. Qual la massima portata di 10.71 Si derivi un'espressione generale per il coefficiente di dilatazione termica nella direzione polipropilene che si pu ottenere? delle fibre per un composito con rinforzo di fiL'estrusore del Problema 10.63ha una sezione di bre continue. trasporto lunga 2.5 m e viene utilizzato per strudere una barra piena a sezione circolare di poli- 10.72 Si calcoli il modulo elastico e la percentuale del carico supportata dalle fibre in un composito propilene. La matrice ha una profondit di 1 mm con una matrice di resina epossidica (E = e un diametro di 5 mm. Se il polipropilene si tro100 GPa), con 20% di fibre fatte di (a) carbonia va a una temperatura media di 250C, qual la a modulo elevato e (b) Kevlar 29. portata attraverso la matrice? Qual la portata attraverso una matrice di diametro pari a 10mm? 10.73 Si calcoli la tensione nelle fibre e' nella matrice per il Problema 10.72. Si assuma che l'area della Quale angolo del filetto dovrebbe essere utilizzato in una vite in modo tale che il filetto trasli sezione sia pari a 50 mm2 ed Fc = 2000 N. di una distanza uguale al diametro del cilindro 10.74 Si consideri un composito costituito da fibre di a ogni rivoluzione? rinforzo con Fc = 2000 N. Se la tensione massima ammissibile per le fibre pari a 200 MPa e Per un laser che fornisce lOkJ di energia su di la resistenza della matrice di 50 MPa, quanto un punto di diametro pari a 0.25 mm, si deterdovrebbe valere la rigidezza della matrice affinmini la profondit di reticolazione e la larghezza della linea di reticolazione nella stereolitoch le fibre e la matrice si possano rompere simultaneamente? grafia. Sia Ec = 6.36 x 1010 J/m2 e Dp = 100 mm. te lo stampaggio mediante soffiatura, si stimi lo spessore di parete della sezione tubolare.
trambi i casi in cui l'estremit chiusa sia rivolta

(a) verso il basso e (b) verso l'alto.

Problemi
10.57 Si calcoli l'aumento percentuale delle propriet meccaniche del nylon rinforzato dai dati riportati nella Figura 10.19. 10.58 Una trave incastrata a una estremit, di sezione rettangolare, alta 75 mm, larga 25 mm e lunga 1
m viene sottoposta a un carico concentrato sul-

forzato) dalla Tabella 10.1 e si calcoli la fre massima della trave. Quindi si scelga allumi e acciaio e, per le stesse dimensioni della tra si calcoli la freccia massima. Si confrontino e commentino i risultati. 10.59 Si determinino le dimensioni di un semi
tubolare di acciaio per una tipica automobile.

la sua estremit pari a 100 N. Si scelgano due diversi materiali (uno rinforzato e uno non rin-

questo componente venisse rimpiazzato con u

692

Capitolo 10

Propriet e lavorazione dei materiali polimerici, prototipazione rapida e attrezzaggio rapido

Progetti
10.75 Si discutano caratterizzano per bevande le considerazioni progettuali che la sostituzione di un contenitore in metallo con uno in plastica. che e si 10.81 Si prog~tti e si descriva ;,n metodo di prova p determmare le propneta meccamche di Un teriale composito nella direzione dello spess 10.82 Anzich avere una sezione costante, si potreb bero realizzare fibre o whisker a sezione vari bile o una fibra con superficie ondulata. Qua vantaggi avrebbero tali fibre? Si fornisca u spiegazione. 10.83 I polimeri (sia rinforzati che non rinforzati possono essere materiali idonei per realizzar stampi nelle operazioni di farmatura della-f miera descritte nel Capitolo 7. Che forma d vrebbero assumere le geometrie degli stampi 10.84 Per facilitare la separazione per il ricic1aggio, tut ti i prodotti di plastica devono essere identifica con un simbolo triangolare con un numero a sin' gola cifra al centro e due o pi lettere al di soti' di esso. Spiegare che cosa indicano questi nume ri e perch questi simboli vengono utilizzati.

10.76 Si elenchino alcuni prodotti e componenti non sono attualmente realizzati in plastica spieghi perch non lo sono.

10.77 Un composito con una matrice resistente e rigida e un rinforzo flessibile e morbido avrebbe qualche uso pratico? Si fornisca una spiegazione. 10.78 Si elenchino alcuni prodotti per cui l'impiego di materiali composi ti potrebbe essere vantaggioso a causa delle loro propriet anisotrope. 10.79 Si nominino za specifica portanti. alcuni prodotti in cui sia la resistensia la rigidezza specifica sono im-

Propriet e lavorazione di polveri metalliche, materiali cerami ci, vetro e semiconduttori


Questo capitolo esamina i processi di lavorazione e le tecnologie per la produzione di parti in forma netta a partire da polveri metalliche e ceramiche, cos come da vetro, diamante e grafite. In particolare, vengono descritti: metodi per la produzione di polveri metalliche e ceramiche riferi-

10.80 Si descrivano alcune applicazioni in cui importante la resistenza nella direzione dello spessore di un composito.

processi utilizzati per formare compatti di polvere, con particolare mento alla meccanica della compattazione delle polveri operazioni le propriet di finitura superficiali impiegate per migliorare le tolleranze

dimensionali, sotto

e l'aspetto

dei componenti superconduttori e del carbonia,

metodi per la produzione di materiali forma di grafite e diamante aspetti progettuali ed economici legati

a questi processi.

Introduzione
Nei processi di produzione descritti nei capitoli precedenti, le materie prime venivano utilizzate allo stato fuso O in forma solida. Questo capitolo tratta di alcuni gruppi di operazioni in cui polveri metalliche, materiali ceramici e vetri vengono trasformati in prodotti. Descrive inoltre i processi di lavorazione dei materiali compositi a matrice metallica, di quelli a matrice ceramica e dei superconduttori. Vengono infine esposte le principali considerazioni di ordine progettuale per ciascun processo di lavorazione. La metallurgia delle polveri (Powder Metallurgy, P/M) in grado di realizzare parti complesse attraverso la compattazione in stampo di polveri metalliche e la loro successiva sinterizzazione (riscaldamento senza fusione) in prodotti dalla forma netta o quasi netta. La disponibilit di una gamma estesa di composizioni di polveri, la capacit di produrre parti con dimensioni pressoch finali e il costo contenuto della lavorazione nel suo complesso fa di questo processo un'alternativa interessante per molte applicazioni. Nel seguito, il capitolo descrive la struttura, le propriet e i processi di lavorazione di ceramici, vetri, grafite e diamante. Questi materiali hanno propriet meccaniche e fisiche diverse da quelle dei metalli, in particolare per quanto riguarda la durezza, la resistenza alle alte temperature e le propriet elettriche e ottiche. Per questo, essi trovano impiego in applicazioni importanti e uniche.

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