Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DEFORMAZIONI PLASTICHE
I prodotti per deformazione plastica sono i prodotti con cui abbiamo a che fare maggiormente nella vita di tutti i
giorni.
l
laminazione vengono assemblati con vari sistemi e utilizzati per prodotti più complessi.
L’estrusione consiste nel riempimento di uno stampo (matrice) con materiale metallico o plastico che, una volta
solidificato, prende la forma del prodotto finale sulla base dello stampo e viene estratto.
La trafilatura sfrutta lo sforzo del materiale metallico (freddo o caldo) che procede dandogli la forma finale. Riduzione
di sezione del materiale solitamente in sezione rotonda (è cilindrico)
La forgiatura è un passaggio di stato del materiale, mantenerlo nella temperatura di passaggio da fluido a solido
cosicché si possa modellare, come il vetro.
L’imbutitura è quel processo usato per fare padelle. La padella è un rettangolo di metallo che, a seconda di come lo
spuntone (punta raccordata) addetto all’imbutitura agisce, varia forma e crea l’oggetto finito.
Corrisponde alla deformazione plastica di un massello (semilavorato metallico di limitata dimensione) attraverso
l’applicazione di forze esterne esercitate mediante stampi aperti o chiusi. Questa operazione ha caratteristiche e
vantaggi molto simili alla fusione in quanto permette l’ottenimento di particolari nel pezzo che rendono la forma del
lavorato molto simile alla forma del pezzo finale, andando così a limitare molte operazioni alle macchine utensili. Il
principale problema è quello relativo all’ottenimento di pezzi esenti da difetti. Per fare ciò è necessario che la forma
della cavità dello stampo sia completamente riempita. Questo implica una attenta progettazione della cavità stessa.
Diventa quindi importante saper prevedere e gestire il flusso plastico del materiale durante tutta la fase di
riempimento dello stampo. Un ruolo importante è quello svolto dalla camera scarta bave che ha un triplice scopo:
Possiamo dimensionare la camera scartabava a seconda della dimensione del grezzo finale che vogliamo ottenere.
Uso di lubrificanti:
- Ritiro
- Tensioni di ritiro
- Possibilità di estrarre il pezzo dallo stampo
o angoli di spoglia differenti per superfici interne ed esterne
- Impossibilità di realizzare fori passanti
o realizzazione di membrane con spessore da 2 a 3 volte lo spessore della camera scarta bava
- Impossibilità di realizzare sottosquadri
PROCESSO TECNOLOGICO
Il grande vantaggio è l’incremento di caratteristiche meccaniche che si ricava come risultato del flusso plastico; le fibre
del materiale si orientano in modo tale da conferire caratteristiche resistenziali che un equivalente pezzo fuso non ha.
Si ha comunque il doppio vantaggio di non essere obbligati a partire da pieni da cui ottenere la forma finale solo
tramite asportazione di truciolo (costi in termini di tempo e processo) e di poter contare su una distribuzione delle
fibre del materiale che possa incrementare le caratteristiche meccaniche finali del pezzo prodotto.
È possibile anche stampare pezzi massivi senza avere stampi chiusi. In questo caso si parla di forgiatura. Questa
operazione dà origine a forgiati che hanno forme molto sbozzate rispetto a quelle dei pezzi finali.
LAMINAZIONE
Il processo di laminazione più semplice serve per ridurre una delle tre dimensioni
di un corpo a forma di parallelepipedo, in genere lo spessore, trascinando il
materiale attraverso due cilindri ad assi paralleli e rotanti in senso opposto.
Sagomando in maniera opportuna le luci tra i cilindri, si possono ottenere
prodotti di varia sezione.
PRODUZIONE DI TUBI
La cavità di ritiro del tubo si forma perché non c’è bilanciamento fra le forze di trazione e compressione che agiscono
sul tubo. Ricordiamo la differenza tra buco, non creato da noi, e foro, creato da noi con tecnologie di lavorazione.
ESTRUSIONE
Si parla di zone morte facendo riferimento a quelle zone in cui si riscontra fatica nel far scorrere il materiale; un
esempio sono angoli e, per questo motivo, si tende a renderli arrotondati.
TRAFILATURA
La trafilatura deve produrre dei pezzi che hanno sezione cilindrica. È l’operazione con la quale si modifica, di solito a
freddo, la sezione di un prodotto metallurgico facendolo passare, mediante una azione di trazione longitudinale,
attraverso un foro tronco-conico detto trafila o filiera o matrice.
Le filiere (utensili) devono essere costruite in materiale duro e resistente all’usura nonché indeformabile: ghisa dura,
acciai legati, carburi metallici e diamante. Distinguiamo fili e tubi in base al loro spessore. Solitamente i fili non sono
cavi, i tubi sì.
Tranciatura e punzonatura: consente di ricavare una porzione più o meno limitata di una superficie estesa.
Piegatura: il processo di deformazione plastica è limitato in una zona ristretta e serve a produrre le sagome più
svariate.
Curvatura: il processo di plasticizzazione è esteso a tutta la superficie con cui si vuole costruire un solido di rotazione a
parete sottile; la curvatura può essere realizzata mediante Calandratura;
Imbutitura: si ha quando si vuole costruire un solido di rotazione a parete sottile, costituito in genere da uno
“scodellino” cilindrico con fondo piano.
IMBUTITURA -->
PENTOLE
Parlando di imbutitura si comprendono tutte le lavorazioni di stampaggio (profondo e non) della lamiera:
In generale lo studio di un’operazione di imbutitura presuppone il calcolo d forma e dimensioni della lamiera di
partenza, rapporto di imbutitura e numero di passaggi, dimensionamento del punzone e della matrice, pressione e
forza del premilamiera, forza di imbutitura ed energia necessaria.
MACCHINE PER LO STAMPAGGIO
Le operazioni di stampaggio/fucinatura sono effettuate su macchine che prendono il nome di magli e presse.
- Energia disponibile [Nm; joule]: energia fornita dalla macchina, durante la corsa dell’organo mobile, per
svolgere il lavoro di deformazione; ci dice se la pressa può svolgere una lavorazione
- Forza disponibile [N; t]: forza che l’organo mobile può esercitare sul materiale in deformazione; la potenza si
calcola grazie ad una forza moltiplicato per la velocità. Per ogni lavorazione la prima cosa da fare è la
determinazione della forza, non energia e potenza. Tutto il resto viene di conseguenza
- Rendimento: se ho una macchina di energia tot e una potenza tot, se il rendimento e 0.8 la potenza sarà
minore della potenza di catalogo. Per calcolare la potenza effettiva della macchina dovrò moltiplicare la
potenza di catalogo per il rendimento
Una macchina che funziona al centro della gaussiana (curva sul piano cartesiano) ha un rendimento massimo.
Man mano che ci si allontana dal centro, il rendimento e la produzione vengono meno.
- Numero di colpi al minuto
- Tempo di contatto sotto carico: la trasmissione del calore è maggiore sotto carico e influenza l’usura dello
stampo
- Velocità sotto carico (velocità dell’organo mobile durante l’applicazione del carico di deformazione):
influenza il tempo di contatto.
Le presse a vite non sfruttano corde, pesi; attorcigliano un sistema che quando la vite viene rilasciata sprigiona una
forza per pressare il materiale.
Presse oleodinamiche (30000 tonnellate) o a eccentrico sono un po’ più nuove rispetto alle altre.
Storicamente si è passati da macchine con energia limitata (magli e presse a vita) a macchine con corsa delimitata e
forza delimitata, ovvero con energia che cresce fino al massimo nella durata del tempo. Le macchine a forza delimitata
sono quelle che funzionano meglio; forza, energia sono maggiori e durature nel tempo.
PRESSE E MAGLI
La deformazione plastica del pezzo è ottenuta utilizzando l’energia cinetica della mazza acquistata per caduta libera
(maglio a semplice effetto) oppure per ulteriore accelerazione impressa da un fluido in pressione 8maglio a doppio
effetto). Nel maglio a contraccolpo l’incudine si muove in direzione opposta alla mazza.
MAGLIO A CONTRACCOLPO
La vite traslante, al momento torcente, imprime una traslazione della mazza. È un po’ più potente. L’energia viene
controllata e fatta durare nel tempo.
PRESSE AD ACCENTRICO
PRESSE OLEODINAMICHE
Sono presenti due pistoni: uno serve per schiacciare e l’altro per
risollevare la parte mobile. Potente, non costa molto ed è veloce. È
anche una delle presse più controllabili.
PRESSA IDRAULICA
ESERCIZIO 1