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Tecnologia Meccanica – prof.

Luigi Carrino

Le lavorazioni per
deformazioni plastiche
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CLASSIFICAZIONE DEI PROCESSI DI FORMATURA

 CLASSIFICAZIONE SECONDO LE DIMENSIONI E LA FORMA DEL


SEMILAVORATO (BULK FORMING – SHEET FORMING),

CLASSIFICAZIONE IN FUNZIONE DELLA TEMPERATURA DI PROCESSO,

CLASSIFICAZIONE SECONDO LA TIPOLOGIA DEL PROCESSO NELL’AMBITO


DELL’INTERO CICLO PRODUTTIVO (PROCESSI PRIMARI E PROCESSI
SECONDARI)

CLASSIFICAZIONE SECONDO IL MECCANISMO DI DEFORMAZIONE.


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Estrusione

Estrusione
diretta

Estrusione
inversa
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Trafilatura

• Parti della trafila:

- zona di imbocco
S1
So
- zona di trafilatura

- parte di calibratura

- cono di uscita
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STAMPAGGIO MASSIVO

Lo stampaggio viene eseguito assoggettando a compressione il materiale


collocato entro uno stampo composto da due parti (stampo superiore ed inferiore),
entrambe modellate in modo che la cavità che si ottiene con le due parti a
contatto fra loro riproduca la forma del pezzo che si desidera ottenere.

Lo stampaggio è generalmente un processo di deformazione plastica a caldo.


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FUCINATURA
La formatura si ottiene mediante una serie di deformazioni locali, prodotte
martellando, posizionando ed orientando ripetutamente il pezzo appoggiato su
un’incudine con l’impiego di un martello meccanico (maglio) di potenza adeguata a
lavorare pezzi anche di grandi dimensioni.

La fucinatura è generalmente un processo di deformazione plastica a caldo;


spesso sono previste fasi intermedie di riscaldamento del pezzo in appositi forni
elettrici.
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Laminazione

Le lavorazioni per laminazione sono impiegate per trasformare il materiale


colato in forma di lingotti, in prodotti semilavorati o finiti e costituiscono le
prime operazioni che vengono svolte in un ciclo di produzione.

Processo di laminazione

Un solido di sezione rettangolare viene


trascinato tra due cilindri laminatori che
ruotano in senso opposto, subendo uno
schiacciamento, un allungamento e un
allargamento.
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Laminatoio
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PRODOTTI DELLA LAMINAZIONE

Bramme

Billette

Vergella

Tondi
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PRODOTTI DELLA LAMINAZIONE

Le lamiere sono ottenute mediante laminazione a caldo o a freddo e


vengono fornite in fogli piani generalmente quadrate o rettangolari
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LAVORAZIONI DELLE LAMIERE

Le lamiere possono essere lavorate secondo una o più lavorazioni


consecutive che possono essere suddivise in processi di taglio o
processi di formatura

Processi di taglio Tranciatura

Piegatura
Processi di formatura Stampaggio
Imbutitura
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LA TRANCIATURA
Ha lo scopo di ritagliare da un foglio o da un nastro di
lamiera una figura geometrica piana di varie forme.
La tranciatura delle lamiere è un particolare tipo di lavorazione per deformazione
plastica in quanto la fase di formatura è seguita dalla frattura e dal distacco del
tranciato dalla lamiera originaria: si tratta dunque di una lavorazione di confine
tra i processi di formatura e quelli per asportazione di materiale.

Punzonatura Tranciatura
(piercing) (blanking)
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LA PIEGATURA
Durante la piegatura una o più parti della lamiera vengono piegate, secondo
angoli prescelti, per deformazione plastica a freddo prodotta
dall’applicazione di una sollecitazione di flessione
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L’IMBUTITURA

E’ un processo che permette di passare da una lamiera di forma piana


ad una di forma concava per effetto dell’azione di un punzone che
preme la lamiera verso un controstampo.
Il punzone trascina la lamiera all’interno della matrice e la costringe ad
assumere la sua stessa forma.
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Stampaggio di lamiera

Nello stampaggio la lamiera è


costretta ad assumere la forma finale
mediante un’operazione di pressatura
tra due stampi (stampo e
controstampo)

Le sollecitazioni cui è soggetto il materiale


durante lo stampaggio superano il limite
elastico per consentire al metallo di
conformarsi allo stampo e al controstampo.
Tuttavia queste sollecitazioni non devono
superare la resistenza a rottura del materiale
per non produrre lesioni.
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DEFORMAZIONE E RESISTENZA
DEI MATERIALI METALLICI
Quando un materiale metallico è assoggettato a sforzi si verificano delle
deformazioni che possono risultare:

Elastiche le distorsioni del


reticolo cristallino si annullano
all’annullarsi degli sforzi applicati

Plastiche le distorsioni sono


permanenti e consistono o in
scorrimenti (slip) o in geminazioni
(twin).
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Deformazione Plastica in Monocristalli


• La deformazione plastica di un monocristallo provoca segni di
traslazione sulla superficie bande di scorrimento
• Atomi di specifici piani cristallografici (piani di scorrimento)
provocano le bande di scorrimento

MONOCRISTALLO DI ZINCO

Bande di scorrimento
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Bande di Scorrimento e Piani di Scorrimento

• Nei metalli duttili la deformazione si presenta con


una forma a gradini (bande di scorrimento)
• Le bande di scorrimento sono causate dallo
scorrimento di atomi lungo specifici piani
cristallografici detti piani di scorrimento
• I piani di scorrimento
hanno spessori di
circa 200A e sono
compensati da
circa 2000A, le bande
di scorrimento hanno
spessori di 20000A
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Meccanismo di Scorrimento
Possibile modello atomico per lo scorrimento di un blocco
di atomi su un altro in un cristallo metallico perfetto:
durante il taglio,
gli atomi non scorrono uno
sull’altro. Lo scorrimento
avviene per il movimento delle dislocazioni

Parete ad alta densità di dislocazioni

Struttura di una dislocazione in


alluminio deformato
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Scorrimento nei Cristalli


Lo scorrimento avviene in piani densi o strettamente
impaccati

E’ richiesto un basso sforzo di taglio perchè avvenga lo


scorrimento su piani
Piano molto
densamente impaccati impaccato

Se lo scorrimento è ostacolato
nei piani impaccati (ad esempio
per la presenza di elevati stati
di sforzo locali) allora i
piani meno densi diventano
operativi
Piano poco
E’ richiesta meno energia
impaccato
per muovere gli atomi lungo piani più densi
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Sistemi di Scorrimento
I sistemi di scorrimento sono una combinazione di
piani e direzioni di scorrimento
Ogni cristallo ha un numero di sistemi di
scorrimento caratteristici
Nel cristallo CFC, lo scorrimento avviene nei piani
{111} e nelle direzioni <110>
4 piani di tipo (111) e 3 direzioni [110]
4 x 3 = 12 sistemi di scorrimento
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Sistemi di Scorrimento per Cristalli CCC

I cristalli CCC non sono strettamente impaccati.


Lo scorrimento avviene principalmente nei piani
{110} che ha maggiore densità atomica
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Sistemi di Scorrimento nel Cristallo EC

Se i cristalli EC hanno alto rapporto c/a, lo


scorrimento avviene lungo i piani basali {0001}.
Per i cristalli con basso rapporto c/a, lo
scorrimento avviene anche nei piani {1010} e
{1011}
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DEFORMAZIONE PLASTICA E STRUTTURA CRISTALLINA

La deformabilità del monocristallo risulterà tanto maggiore, quanto maggiore


è il numero dei sistemi di piani di facile scorrimento:
essendo ovviamente i reticoli
cristallini a maggiore compattezza
e più alta simmetria quelli che
hanno un numero maggiore di tali
sistemi, risulta giustificata
l’affermazione che la notevole
deformabilità della maggioranza
dei metalli dipende dal sistema
cristallino.
I metalli più plastici appartengono al sistema CFC
(Al, Cu, Au) , che è una struttura compatta con un
piano predominante a più alta densità. I metalli
appartenenti al sistema EC si lasciano deformare
meno facilmente, avendo solo 3 sistemi di
scorrimento (Zn, Mg).
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Sforzo di Taglio Critico


Lo sforzo critico di taglio è lo sforzo richiesto per provocare
scorrimento in un monocristallo di metallo puro
Dipende da
 struttura cristallina
 caratteristiche di legame atomico
 temperatura di deformazione
 orientamento dei piani di scorrimento attivi rispetto agli sforzi di taglio
Lo scorrimento inizia quando
lo sforzo di taglio nel piano
di scorrimento e nella direzione
di scorrimento raggiunge
valore di sforzo di taglio critico.
Questo è equivalente
allo sforzo di snervamento
di un metallo policristallino
o una lega che determiniamo
dalla curva σ−ε ottenuta
dalla prova di trazione.
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Legge di Schmid
La relazione tra l’azione di sforzo uniassiale su un
singolo cilindro di un monocristallo di metallo puro e
lo sforzo di taglio risultante prodotto su un sistema di
scorrimento è data da
Forza di taglio
Normale al
piano di Φ F
τr= Area di taglio
scorrimento λ
(area del piano di scorrimento)

Componente di taglio dello sforzo uniassiale


Fr
Fr F . cos λ F direzione
= = = cos λ cos Φ A1=Area del di
A1 A0 / cos Φ A0 piano di scorrimento
scorrimento

τ r = σ cos λ cos Φ
Fr
F τr =
σ= A1
A0
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DEFORMAZIONE PLASTICA PER GEMINAZIONE

In alcuni materiali è importante un altro meccanismo di deformazione che non


comporta lo scorrimento e consiste nella formazione di geminati sotto l’azione di
una sollecitazione esterna. In questo processo una parte del reticolo atomico è
deformato in modo da formare un’immagine speculare del reticolo indeformato ad
esso contiguo.
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DEFORMAZIONE PLASTICA PER GEMINAZIONE


Nello scorrimento gli atomi, da una parte del piano di scorrimento, subiscono
tutti il medesimo spostamento, mentre nella geminazione gli atomi si muovono
con distanze proporzionali alla loro distanza dal piano di geminazione.

Nella deformazione per scorrimento lo spostamento relativo dei piani atomici è un


multiplo intero della distanza interatomica, nella geminazione i movimenti degli
atomi sono di ampiezza molto minore della distanza atomica. Pertanto l’importanza
della geminazione non consiste tanto nella deformazione plastica prodotta, che in
generale è di entità ridotta, quanto nella variazione di orientamento di una zona del
reticolo. Tale diverso orientamento può facilitare una ulteriore deformazione per
scorrimento di quelle superfici atomiche che, a seguito della geminazione, vengano
ad assumere una disposizione più favorevole rispetto allo stato di sollecitazione.
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DEFORMAZIONE PLASTICA PER GEMINAZIONE

Lo scorrimento lascia una serie di gradini, mentre la geminazione


lascia delle regioni deformate del cristallo, piccole ma ben definite.
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Geminazione
•Nei geminati, una parte del reticolo cristallino è deformato
e forma una immagine speculare del reticolo non deformato
ad esso contiguo
•La distanza mossa da atomi è proporzionale alla loro
distanza dal piano di geminazione
•La deformazione globale prodotta da geminazione è
piccola
•La geminazione riorienta il sistema di scorrimento
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Effetto dei Bordi di Grano sulla Resistenza Meccanica


• I bordi di grano bloccano il movimento delle
dislocazioni e quindi rafforzano i metalli.
• Per la maggior parte delle applicazioni in cui è
importante la resistenza è quindi desiderabile una
dimensione fine del grano.

Curva σ/ε di rame


monocristallino e
policristallino
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Equazione di Hall Petch


Più i grani sono fini, maggiori sono le proprietà meccaniche
(a temperatura ambiente)
 più duri
 più tenaci
 più suscettibili ad incrudimento
 minore resistenza alla corrosione e al creep

Equazione di Hall-Petch - Empirica


σy = σo + k / (d)1/2 σy = sforzo di snervamento
d = diametro medio dei grani

σo e k sono costanti relative al materiale di interesse


σo = 70 MPa e k = 0.74 MPa m1/2 per acciaio dolce
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I BORDI GRANO COME OSTACOLO


AL MOVIMENTO DELLE DISLOCAZIONI
In un policristallo i grani sono orientati a caso con distribuzione statistica e quindi il
comportamento d’insieme del materiale può apparire omogeneo ed isotropo. I bordi
di grano rinforzano i metalli e le leghe, agendo come barriere al movimento delle
dislocazioni, eccetto che alle alte temperature dove diventano zone di debolezza, a
seguito della possibilità di scorrimento tra grani.

Durante la deformazione plastica dei


metalli, le dislocazioni che si muovono
lungo un piano di scorrimento particolare
non possono passare da un grano all’altro
seguendo la stessa direzione, per cui le
linee di scorrimento cambiano direzione in
corrispondenza dei bordi di grano, infatti in
ogni grano le dislocazioni si orientano in
relazione ai propri piani preferenziali di
scorrimento, che hanno orientamenti
diversi da quelli dei grani vicini.
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LE IMPUREZZE COME OSTACOLO


AL MOVIMENTO DELLE DISLOCAZIONI
Nella prima fase di deformazione, se le sorgenti delle dislocazioni sono fortemente
ancorate dalle impurezze si ha un impilaggio delle dislocazioni contro il bordo del
grano lungo la linea di scorrimento.

La deformazione plastica
macroscopica è modesta dato il ridotto
numero di dislocazioni attive. La
sollecitazione sul bordo del grano, in
testa all’impilaggio, è fortissima e tale
da propagarsi improvvisamente ai
grani vicini attivandone le sorgenti.
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Rafforzamento per Soluzione Solida


• L’aggiunta di uno o più metalli può aumentare la
resistenza meccanica dei metalli
• Gli atomi di soluto, nel caso di soluzione solida
sostituzionale, formano campi di sforzo attorno a
loro ed impediscono il movimento delle dislocazioni
• La distorsione del reticolo e cluster di atomi
impediscono il movimento delle dislocazioni
• Esempio: la soluzione solida di 70% Cu in peso e
30% Zn in peso (ottone cartridge) ha resistenza
meccanica a trazione pari a 500 MPa. La resistenza
meccanica a trazione del rame non legato è pari a
330 MPa
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LA DUTTILITÀ PER REAGIRE ALL’IMPILAGGIO


DELLE DISLOCAZIONI
La duttilità del materiale permette di reagire agli impilaggi delle dislocazioni
attraverso larghe deformazioni che ridistribuiscono gli sforzi su aree più vaste ed
impediscono alle tensioni di crescere troppo e di colpo.
Un impilaggio delle dislocazioni che spinge contro una barriera, senza per questo
romperla, può avere l’effetto di attivare altre potenziali sorgenti S di dislocazioni oltre
la barriera stessa.
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Effetto della Deformazione Plastica


• I grani si allungano nella direzione della
deformazione
• Le dislocazioni si riarrangiano

Struttura a grani in
differenti regioni di
un ottone cartridge
in un cuneo
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Effetto della deformazione plastica a freddo sulla resistenza dei metalli

• Il numero di dislocazioni è aumentato dalla


lavorazione a freddo
• I movimenti delle dislocazioni sono ostacolati dai
bordi di grano e da altre dislocazioni Incrudimento
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L’INCRUDIMENTO
L’incrudimento si manifesta nei materiali metallici che abbiano subito deformazione
plastica a freddo.
Una struttura incrudita è caratterizzata da una forte deformazione orientata dei grani
e da una scomparsa dei bordi dei grani. Dal punto di vista macroscopico,
l’incrudimento di un metallo comporta un aumento di Rm, Re, della durezza ed una
diminuzione di A% e della resilienza.

Interazione reciproca dei sistemi


La sollecitazione deve aumentare
di scorrimento attivi con
continuamente per far sì che
conseguente limitazione dello
proceda la deformazione.
scorrimento su entrambi i piani

La maggior parte dei difetti reticolari, che si generano durante la deformazione


plastica, tende ad essere eliminata da una serie di processi che hanno luogo a
temperature diverse:
• Riassetto
• Ricristallizzazione
• Crescita del grano
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Modifiche strutturali e cambiamenti delle proprietà


meccaniche in seguito al riscaldamento di un metallo
deformato a freddo
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IL RIASSETTO

Le principali variazioni strutturali che caratterizzano il riassetto sono:


Una ridisposizione delle dislocazioni verso configurazioni più stabili senza
che ne sia alterata sensibilmente la densità.
Una notevole diminuzione dei difetti puntuali.
Distensione delle tensioni localizzate.

Il trattamento termico di un materiale metallico incrudito, eseguito


nell’intervallo di temperatura del riassetto è detto Ricottura di distensione.
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LA RECRISTALLIZZAZIONE

Quando un metallo distorto e


incrudito viene portato alla
temperatura di recristallizzazione, si
ha la nucleazione di nuovi grani e,
quindi la loro crescita fino al contatto
reciproco. Questa trasformazione è
accompagnata da una diminuzione di
Re, Rm, e della durezza e da un
aumento dell’A% e della resilienza.
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LA CRESCITA DEL GRANO


La deformazione plastica induce una forma allungata dei grani.
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DEFORMAZIONE PLASTICA
DEI MATERIALI METALLICI POLICRISTALLINI

Il comportamento plastico dei materiali metallici policristallini si differenzia in


maniera sostanziale da quello di un monocristallo:
• deformazione ostacolata dalla presenza dei grani confinanti;
• i contorni dei grani contribuiscono al prodursi della deformazione (slittamento dei
contorni dei grani a temperature + elevate di quella ambiente).

La direzione di slittamento varia da un grano all’altro

Le caratteristiche di resistenza e di deformazione non dipendono dalla direzione.


Un grano, favorevolmente orientato rispetto alla direzione di sollecitazione, non si
deforma finché i grani adiacenti non sono in grado di subire deformazioni per
scorrimento: questo implica un livello di sollecitazione più elevato.
elevato
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DEFORMAZIONE PLASTICA
DEI MATERIALI METALLICI POLICRISTALLINI

Le proprietà meccaniche di un materiale metallico sono influenzate


significativamente dalla dimensione dei grani cristallini:
cristallini

d resistenza meccanica, durezza e duttilità.

I contorni dei grani influenzano in maniera marcata la resistenza e la duttilità


dei materiali metallici, in quanto costituiscono un ostacolo al movimento delle
dislocazioni.

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