MATERIALI METALLICI
LE LAVORAZIONI DEI MATERIALI METALLICI
• Fresatura chimica
• Superplastic forming
TAGLIO DELLE LAMIERE
Cesoia a ghigliottina
TAGLIO DELLE LAMIERE
• La qualità del taglio ottenibile con una cesoia o altre attrezzature similari non è
accettabile per il campo aeronautico, per cui queste attrezzature sono
interessanti solo per una prima contornatura di un elemento che
successivamente sarà sottoposto ad altri processi tecnologici, ad esempio uno
stampaggio, prima di ricevere la lavorazione finale dei bordi con fresa.
• Per diminuire la forza necessaria per il taglio, la chiusura dello stampo non
avviene contemporaneamente lungo tutto il profilo, come già visto per la cesoia a
ghigliottina.
• L’unica tecnica di taglio non convenzionale che non produce una zona
termicamente alterata è il taglio con getto d’acqua ad alta pressione “waterjet
cutting” in cui si utilizza un’apparecchiatura con la quale si innalza la pressione
dell’acqua anche oltre 4000 bar e l’energia del getto è sufficiente per tagliare
lamiere di piccolo spessore.
Laminazione
Piegatura
Stampaggio
Estrusione
Trafilatura
LAMINAZIONE
• Lo stesso schema può essere utilizzato per la piegatura di bordi non rettilinei e
in questo caso è necessario ricorrere ad uno stampo e controstampo.
Scarico
PIEGATURA DELLE LAMIERE
• La macchina, “calandra” è costituita da tre rulli di cui uno o più rulli sono
motorizzati per consentire l’avanzamento della lamiera.
• La parte iniziale e la parte finale della lamiera non possono essere curvate e
costituiscono quindi uno sfrido. Evitando di afferrare nuovamente la lamiera già
curvata, è possibile con la calandra produrre un cilindro completo. Per
calandratura vengono tipicamente prodotti i pannelli del tronco centrale di fusoliera
dei velivoli civili.
PIEGATURA DELLE LAMIERE
• Con raggi di raccordo troppo piccoli la lamiera non riesce a defluire all’interno
della matrice e quindi si strappa.
FORMATURA STAMPO-CONTROSTAMPO
• La struttura viene sostenuta con uno stampo che darà la forma finale al
componente. La temperatura è dell’ordine di 150-170°C. Il tempo necessario è
ovviamente lungo, 12-24 ore.
• Le fibre altro non sono che i grani che sono stati allungati durante la
deformazione plastica e nei forgiati si osserva una elevata resistenza nella
direzione delle fibre. Questo aspetto può essere sfruttato facendo coincidere
l’orientamento delle fibre con le direzioni di massima sollecitazione.
Formatura manuale con maglio o pressa. Il maglio è una macchina che utilizza l’energia cinetica
di una massa, mentre una pressa tipicamente utilizza olio in pressione. La formatura manuale, detta
comunemente fucinatura, è una tecnica di tipo artigianale che presenta bassa produttività e qualità non
costante. Non si utilizza uno stampo bensì una serie attrezzi di corredo della macchina che si
differenziano per forma e dimensioni. L’operatore, con uno o più attrezzi, applicando la forza nei punti che
ritiene più idonei, costruisce il pezzo deformandolo progressivamente. La fucinatura può essere
interessante per produzioni prototipali o per produrre pre-forme sbozzate da utilizzare successivamente
per lo stampaggio.
Stampaggio di sbozzatura: questa è una forma di stampaggio che produce pezzi sbozzati che
saranno poi lavorati alle macchine utensili. Tipicamente lo sbozzato viene ottenuto con un solo stampo; la
pressione richiesta per uno stampaggio di questo tipo su lega di alluminio è di 1.52.5 ton/cm2. Questi
forgiati devono presentare ampi raggi di raccordo e necessariamente forti spessori.
Stampaggio convenzionale: con questa tecnica è possibile ottenere elementi di forma più
complessa. I dettagli sono meglio definiti, le tolleranze sono più strette e si possono ottenere spessori più
piccoli. Sono necessari almeno due stampi. Il primo stampo è uno sbozzatore; estratto il pezzo dal primo
stampo lo si riscalda nuovamente e lo si stampa con il secondo stampo. E’ evidente che tempi e costi
sono maggiori. La pressione richiesta per lo stampaggio delle leghe di alluminio in questo caso è di
2.54. ton/cm2.
STAMPAGGIO
Stampaggio di precisione: in questo
caso si utilizzano più di due stampi; la
pressione richiesta, sempre per lo
stampaggio delle leghe di alluminio è di 48
ton/cm2. In questi forgiati si possono
ottenere raggi di raccordo più piccoli, anime
di minor spessore e tolleranze più strette.
Ricalcatura e elettroricalcatura; è
una tecnica che utilizza l'effetto Joule per
riscaldare localmente un pezzo. Ciò è utile
per ottenere pezzi sbozzati che saranno
successivamente stampati. Ad esempio, le
teste dei bulloni sono sbozzate con
ricalcatura e finite per stampaggio. Mentre
per lo stampaggio di un albero a gomito la
ricalcatura viene utilizzata per creare nella
barra le protuberanze che successivamente,
per stampaggio, andranno a formare i gomiti.
STAMPAGGIO
Da evitare
Raccomandato
STAMPAGGIO
• L’estrusione è un
processo tecnologico nel
quale un materiale viene
spinto e obbligato a passare
attraverso un foro che
conferisce la forma al
prodotto finale; la lavorazione
è tipicamente effettuata ad
alta temperatura, 400-500°C
Impianto di estrusione diretta
per le leghe leggere, 1200-
1300°C per gli acciai.
• Le leghe di alluminio si
prestano molto bene a
questo processo, anche in
virtù della temperatura
relativamente bassa alla
quale possono essere
Impianto di estrusione inversa estruse.
ESTRUSIONE
• Un aspetto importante nel disegno degli estrusi riguarda gli spessori minimi
ottenibili; questi sono dell’ordine di 1-3 mm, in funzione della dimensione
dell’estruso.
• La trafilatura è un processo
simile alla estrusione, ma in questo
caso il materiale viene tirato, invece
che spinto, attraverso un foro.
• La lavorazione è tipicamente
effettuata a temperatura ambiente
ed è applicabile a tutti i materiali che
presentano una sufficiente plasticità;
il più comune prodotto ottenuto per
trafilatura è il filo metallico, oppure i
fili in alluminio con i quali si
costruiscono i rivetti.
Pressure ( psi )
250
200
150
100
0
0 10 20 30 40 50 60 70
REACTIVE
PLATE
ARGON PRESSURE
& PURGE
FORMING DIE
ARGON PURGE
HEATED PLATEN
REACTIVE PRESS BASE
SUPERPLASTIC FORMING
SUPERPLASTIC FORMING
LAVORAZIONE PER ASPORTAZIONE DI TRUCIOLO
Ordinate di fusoliera
macchinate
LAVORAZIONE PER ASPORTAZIONE DI TRUCIOLO
Il processo di fresatura chimica fu applicato per la prima volta nel 1953 dalla
North American Aviation Inc., per risolvere radicalmente un problema emerso
nella costruzione dell'involucro cilindrico di un missile.
La realizzazione di detto involucro cilindrico veniva attuata mediante saldatura
di testa di due semicilindri di lamiera in lega di alluminio; tale procedimento,
ovviamente, portava ad una diminuzione del carico massimo ammissibile a
trazione della lamiera a causa del cedimento della saldatura.
Per compensare tale decremento l'unica soluzione, per non appesantire
inutilmente l'involucro fu quella di avere un maggior spessore della lamiera in
corrispondenza della saldatura. Partendo da un foglio più spesso in modo da
avere un bordo maggiore per la giunzione ed alleggerendo il resto mediante
lavorazione di macchina si aumentavano notevolmente i costi e non si
ottenevano dei buoni risultati in quanto sarebbe stato necessario realizzare il
cilindro prima dell'operazione di alleggerimento.
Manuel C. Sanz, direttore del gruppo di ricerca materiali e sviluppo metodi,
ebbe l'idea di asportare chimicamente il materiale in eccesso mediante
immersione in un bagno corrosivo. La zona in corrispondenza della saldatura
sarebbe stata coperta con del nastro di materiale resistente in modo da
lasciarvi inalterato lo spessore.
FRESATURA CHIMICA
FRESATURA CHIMICA
Tale processo fu brevettato dalla North American Aviation, con il titolo di «Chem-
Mill» ma fu poi ulteriormente perfezionato, specie per quanto riguarda la
composizione della soluzione chimica e del mascherante, dalla Turco Product,
Inc., Los Angeles, che ne detiene l'esclusiva.
Le principali fasi del processo si possono schematicamente suddividere in:
1.Pulitura
2.Mascheratura
3.Intaglio della maschera
4.Corrosione del metallo
5.Smascheratura
FRESATURA CHIMICA
Fresatura a gradini
FRESATURA CHIMICA
FRESATURA CHIMICA