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PROCESSI CARATTERISTICI

DELLA MECCANICA: LE LAVORAZIONI

Prof. Plano Alfonso


Le lavorazioni hanno lo scopo di cambiare la forma o le
caratteristiche di un materiale, seguendo tutte le indicazioni
prescritte da un disegno. Le lavorazioni con le quali si ottengono
prodotti finiti si possono classificare secondo tre indicatori.
•Lavorazioni manuali: sono effettuate dall'uomo, in modo
artigianale, con l'ausilio di macchine e attrezzi che facilitano
l'esecuzione di alcune fasi particolari.

•Lavorazioni a macchina: Sono effettuate con il fondamentale


utilizzo di macchine operatrici e limitati interventi dell'uomo
(montaggio dei pezzi, avvio delle macchine e controllo della
lavorazione).

•Lavorazioni automatiche: Sono effettuate dalle macchine


operatrici dotate di automatismi che provvedono al montaggio
dei pezzi, al controllo della lavorazione e dell'intero processo.
•LAVORAZIONI A CALDO, sono quelle ottenute senza asportazione di truciolo.
Il materiale viene modellato dopo aver subito un riscaldamento a una certa
temperatura. Le più utilizzate sono la fucinatura e la fusione.
FUSIONE: il metallo viene portato allo stato liquido e colato in uno stampo.
FUCINATURA: il metallo viene riscaldato fino ad acquistare migliori caratteristiche
di deformabilità plastica, e quindi lavorato con maglio o pressa oppure con
processi di laminazione, trafilatura, ecc…

•LAVORAZIONI A FREDDO, sono quelle effettuate a temperatura ambiente e


si dividono in lavorazioni con asportazione di truciolo e per deformazione plastica.
Le principali lavorazioni con asportazione di truciolo mediante opportuni utensili,
sono: - lavorazioni al banco- foratura, alesatura e filettatura a mano;- tornitura,
fresatura e rettifica- lavorazione della lamiera.
Tra le lavorazioni eseguite per deformazione plastica le più significative sono lo
stampaggio, la piegatura e la tranciatura delle lamiere.
LAVORAZIONI AL BANCO

Le più importanti sono:


Le lavorazioni al banco sono tutte
- tracciatura;
quelle operazioni effettuate con
l'ausilio di un banco di lavoro per - limatura;
il fissaggio del pezzo (morsa) e - taglio a mano col
l'appoggio di attrezzi e strumenti. seghetto;
- alesatura;
- filettatura;
- sbavatura.
TRACCIATURA

L'operazione di tracciatura viene eseguita per piccolissime


produzioni. Essa consiste nel riportare sul pezzo da lavorare le
linee che delimitano generalmente il profilo del pezzo finito, gli
assi dei fori da praticare con il centro evidenziato, e ogni altra
indicazione che faciliti le lavorazioni da eseguire. Questa
operazione si effettua utilizzando diversi attrezzi:
• punta a tracciare, diritta o piegata, per tracciare le linee;
• bulino o punzone per marcare linee, punti di riferimento e i
centri dei fori;
•truschino universale o con nonio di precisione per tracciare
rette orizzontali o riportare altezze;
•compasso a punte per tracciare circonferenze o riportare
distanze.
LIMATURA

La limatura è una lavorazione al banco effettuata con un utensile,


denominato lima, manovrato a mano, con il quale si asporta il sovrametallo
sotto forma di piccoli trucioli.
La lima è una barra di acciaio temprato sulla quale sono ricavati
numerosi taglienti.

Essa viene classificata in funzione delle seguenti


caratteristiche:
• sezione trasversale: piatta, mezza tonda, tonda,
quadrata, triangolare;
•grandezza del taglio: grosso [G], bastardo [B], mezzo
dolce [½D], dolce [D], dolcissimo [DD];
•lunghezza: grande, media, piccola.
TAGLIO

Il taglio a mano è una operazione da banco


molto frequente e viene effettuata mediante
seghetto. Esso è costituito da un archetto,
un’impugnatura e una lama adatta per tagliare
metalli. La lama, in metallo duro, è munita di
piccoli denti triangolari che sporgono dallo
spessore della lama alternativamente verso
destra e verso sinistra. Questa disposizione dei
denti ha lo scopo di fare strada, cioè di
ottenere un taglio di larghezza superiore e allo
spessore della lama, limitando l'attrito e,
perciò, lo sforzo di taglio.
FILETTATURA

È l’operazione mediante la quale si pratica, sulla


superficie cilindrica esterna di un pezzo metallico
cilindrico o conico, uno solco elicoidale (filetto). Lo
scopo di questa operazione è quello di ottenere viti e
bulloni. Può essere effettuata a mano o a macchina,
mediante filiere o utensili a taglio singolo.
MASCHIATURA

È l’operazione mediante la
quale si pratica sulla superficie
cilindrica interna di un pezzo
metallico cilindrico o conico, un
solco elicoidale. Lo scopo di
questa operazione è quello di
filettare la superficie interna dei
fori destinati ad alloggiare viti e
bulloni: gli utensili utilizzati
sono i maschi che possono
essere azionati a mano e a
macchina.
TIPI DI FILETTATURA
FILETTATURA METRICA ISO

Le filettature sono caratterizzate dai seguenti elementi dimensionali:


•PASSO (p): distanza tra due filetti consecutivi
•DIAMETRO DI NOCCIOLO(d3): diametro di fondo della vite
•DIAMETRO NOMINALE (dn): diametro esterno della vite
•ANGOLO AL VERTICE (α): angolo del triangolo generatore, nel caso delle filettature
metriche vale 60°.
FILETTATURA METRICA ISO

È caratterizzata da un profilo a sezione triangolare.

Questa filettatura prevede un passo grosso e un passo fine.


FILETTATURE DESTRORSE E SINISTRORSE

Se una filettatura, ruotando in senso orario si


avvita è detta destrorsa, nel caso contrario è
detta sinistrorsa.
CONTROLLO DI UNA VITE MEDIANTE CONTAFILETTI
ALESATURA

È un’operazione di finitura che si effettua successivamente


alla foratura, allo scopo di perfezionarne la forma, le
dimensioni. Gli utensili adoperati sono gli alesatori, azionati
a mano o a macchina.
FORATURA AL TRAPANO

Viene chiamata foratura la lavorazione per


asportazione di truciolo mediante la quale
si realizzano fori a sezione circolare.
Le lavorazioni di foratura possono essere
eseguite su trapani, su torni e su fresatrici.
Per lavorare al trapano si usano le punte elicoidali in
acciaio temprato o in metallo duro, che possono avere
il codolo cilindrico o conico.
Alcune punte elicoidali vengono realizzate con il codolo di
attacco a forma conica (coni Morse numerate da 1 a 5 in
funzione della grandezza) per consentire il loro bloccaggio
rapido, mediante attrito, su una corrispondente sede conica
ricavata all’interno del mandrino da trapano.
LAMATURA

La lamatura è una lavorazione meccanica che consiste in un foro cilindrico


col fondo piatto, che allarga un altro foro coassiale. Viene creata tramite
un utensile lamatore. La lamatura è usata solitamente quando la testa di
un elemento di fissaggio non deve sporgere dalla superficie del pezzo.
È una lavorazione eseguibile con tutte le macchine
utensili (trapano, tornio, fresatrice, ecc.). Gli utensili
sono detti LAMATORI
SVASATURA

La svasatura è una lavorazione meccanica che consiste in un foro


cilindrico con la testa conica. Viene creata tramite un utensile svasatore.
La svasatura è usata solitamente quando la testa di un elemento di
fissaggio non deve sporgere dalla superficie del pezzo.
TORNIO PARALLELO

Il tornio parallelo è una macchina utensile.


Funziona mettendo in rotazione il pezzo da
lavorare, mentre un utensile ne asporta il
materiale in eccesso rispetto alla forma
voluta.

L'utensile può essere fatto avanzare


parallelamente o con diverse angolazioni
rispetto all'asse di rotazione, in modo da
produrre superfici cilindriche o coniche.
Le lavorazioni che si possono eseguire sul tornio parallelo sono
le seguenti :
•Tornitura cilindrica-conica
•Sfacciatura
•Troncatura
•Foratura-alesatura
•Filettatura
GLI UTENSILI
Gli utensili impiegati sul tornio sono numerosi, in
relazione alle molteplici lavorazioni che la macchina è
in grado di eseguire.
L'utensile deve avere le seguenti proprietà:

durezza a freddo per tagliare i materiali;

durezza a caldo per tagliare anche nelle condizioni severe di esercizio;

resilienza per resistere ai continui urti a cui il tagliente dell'utensile viene


inevitabilmente sottoposto;

resistenza all'usura, cioè durata in esercizio senza variazioni eccessive della forma
iniziale.
I materiali più impiegati per la costruzione degli utensili sono gli acciai rapidi,
superrapidi e i carburi sinterizzati, in via eccezionale anche materiali
ceramici.
ACCIAI RAPIDI E SUPER RAPIDI

Gli acciai rapidi hanno una composizione chimica


che comprende tungsteno, cromo, vanadio,
molibdeno oltre al carbonio contenuto tra 0,7-
1,5% . Gli acciai super rapidi hanno gli stessi
elementi degli acciai rapidi e inoltre contengono
l'elemento cobalto in percentuale variabile dal 4 al
12%. Il cobalto conferisce al tagliente una maggior
durezza e una maggior resistenza all'usura anche a
temperature intorno ai 600 °C.
CARBURI METALLICI SINTERIZZATI

I carburi metallici sinterizzati sono noti anche come metalli


duri, metalli tipo Widia. Si ottengono con il processo
della metallurgia delle polveri che permette di produrre delle
placchette da fissare successivamente sullo stelo dell'utensile
A seconda del verso di lavoro
gli utensili sono definiti destri
o sinistri. Il punto di vista è
quello dell’operatore posto
retro-pezzo

operatore
pezzo

utensile
La punta dell’utensile deve essere posizionata all’altezza
dell’asse del pezzo intervenendo su una vite di regolazione
del portautensile. Questa operazione è necessaria, altrimenti
gli angoli di spoglia superiore e inferiore risultano cambiati e
l’utensile lavora male.
ALCUNE DEFINIZIONI
Testa: parte dell’utensile sulla
quale sono ricavate le parti
attive e i taglienti.
Stelo: parte dell’utensile
(normalmente a sezione
circolare o quadrata) adibita al
bloccaggio.
Collo: eventuale parte dello
stelo, a sezione ridotta,
presente ad esempio in utensili
da tornitura interna.
Base: parte dello stelo che
appoggia sul porta-utensile.
Faccia o petto: superficie sulla
quale scorre il truciolo.
Fianco principale: superficie
adiacente alla faccia e alla
superficie in lavorazione.
Fianco secondario: superficie
adiacente alla faccia e alla
superficie già lavorata.
Tagliente principale: è
l’intersezione tra la faccia e il
fianco principale.
Tagliente secondario: è
l’intersezione tra la faccia e il
fianco secondario.
Punta: è l’intersezione tra i
taglienti.
Piano di riferimento: è un piano
parallelo alla base e passante per
la punta dell’utensile.
ANGOLO DI SPOGLIA INFERIORE O DORSALE α
E’ l’angolo tra il fianco principale e un piano
perpendicolare a quello di riferimento e passante per
il tagliente principale.
La funzione dell’angolo α è quella di impedire il
“tallonamento”, cioè lo strisciamento del fianco
principale sulla superficie lavorata. L’angolo α deve
essere piccolo per non indebolire l’utensile (per gli
acciai l’angolo α assume valori nell’intervallo 4°÷8°).
ANGOLO DI SPOGLIA SUPERIORE O FRONTALE γ
E’ l’angolo formato dalla faccia e dal piano di riferimento

- L’angolo di spoglia superiore γ è positivo se il petto e la


superficie lavorata formano un angolo minore di 90°.
- L’angolo di spoglia superiore γ è negativo se il petto e la
superficie lavorata formano un angolo maggiore di 90°.
-Se γ è positivo il distacco del truciolo avviene per
incuneamento dell’utensile nel materiale da tagliare (tipo
scalpello)
-Se γ è negativo il distacco del truciolo avviene per
strappamento del materiale da asportare (tipo raschietto).

Un angolo γ positivo favorisce lo scorrimento del truciolo,


determinando minore attrito e minor surriscaldamento dell’utensile,
ma indebolisce l’utensile, poiché ne riduce la sezione resistente.
Un angolo γ negativo rende l’utensile più robusto e più idoneo per il
taglio di materiali duri (es. ghise), per i quali è infatti necessaria una
maggior forza di taglio (a parità di sezione di truciolo distaccato) e
quindi una maggior resistenza dell’utensile.
ANGOLO DI TAGLIO O DI PUNTA β
E’ l’angolo formato dalla faccia e dal fianco principale.
Determina la robustezza dell’utensile.

Tra gli angoli della sezione normale vale la relazione


(indipendentemente dal segno di γ):
α + β + γ=90°
Le variabili prima citate, la forma geometrica del tagliente e il suo
posizionamento, i parametri di taglio, concorrono alla formazione
di diversi tipi di truciolo.

1. Lungo continuo o fluente, caratteristico dei materiali duttili lavorati con


velocità di taglio relativamente alte.
2. Lamellare segmentato, presente negli acciai inossidabili
3. Corto interrotto, presente nei materiali fragili come la ghisa o nei duttili
lavorati a basse velocità di taglio
4. A spirale, per gli acciai dolci
5. Corto spaccato, nei materiali molto duri come gli acciai temprati
Se si utilizzano velocità di taglio “medie” si
ha un truciolo lungo con tagliente di riporto
o materiale aderente. Il tagliente di riporto é
una piccola porzione durissima di truciolo
che aderisce al tagliente creando un deposito
che si salda come un “cappuccio” al tagliente
stesso. Esso é generato dal rilevante attrito
tra truciolo ed utensile e peggiora la finitura
della superficie lavorata. Si ha soprattutto
con un truciolo lungo continuo.
USURA TAGLIENTI

Per “vita di un tagliente” si intende il tempo di effettiva utilizzazione


tra due affilature (nel caso di utensile in acciaio o di placchetta
saldata sullo stelo) o fra due rotazioni dell’inserto (nel caso di
inserto a fissaggio meccanico sullo stelo).

A causa dell’usura si verifica che:

 il tagliente si rompe a causa di un notevole aumento delle


sollecitazioni a cui è sottoposto

 il tagliente modifica la propria forma o geometria di base a causa


delle elevate temperature
Cause di usura sono:
 Velocità di taglio elevate
 Geometria del tagliente non corretta per il materiale in lavorazione
 Errato angolo di registrazione dell’utensile
Qualità del metallo duro (widia) non adatta per il tipo di lavorazione
I principali tipi di usura sono quelli di seguito rappresentati:
PARAMETRI DI TAGLIO

I moti di lavoro del tornio sono i seguenti:

 velocità di taglio con moto rotatorio (pezzo)


Vt [m/min]
 moto di avanzamento con moto rettilineo (utensile).
a[mm/giro]
Numero di giri del mandrino
n[giri/min]
Profondità di passata
p [mm]
In genere si sceglie un numero di giri effettivo minore di
quello teorico, in base a quelli disponibili sul tornio.
FRESATRICE

La fresatrice è una macchina


impiegata per lavori di
spianatura di superfici,
esecuzioni di scanalature,
cave ecc.
Nelle lavorazioni di fresatura, il moto di taglio è
rotatorio ed è posseduto dall'utensile, detto fresa;
il moto di alimentazione è rettilineo ed è
generalmente posseduto dal pezzo.
A seconda dell’asse dell’utensile (fresa), ci
sono due tipi principali di fresatrice:

VERTICALE ORIZZONTALE
L’utensile adoperato è chiamato fresa ed è
dotato di più taglienti chiamati denti.
Le frese possono essere interamente
costituite di materiale da utensile oppure
possono avere i taglienti riportati. Queste
ultime sono ormai gli utensili più
diffusamente impiegati perché consentono
una elevata produzione, conducono a
superfici lavorate ottimamente rifinite,
permettono di lavorare materiali ad elevata
resistenza.
MOTI RELATIVI
La figura riassume i tipi
di frese di più comune
impiego. Da “a” ad “e”
vengono dette frese con
foro; da “f” ad “i”, frese
con codolo.

Tranne alcuni casi


particolari, quasi tutte
le frese sono a denti
elicoidali e non diritti,
per conferire continuità
di azione all'utensile.
Uno dei modi per classificare le frese:

•Frese a un taglio

•Frese a due o tre tagli

•Frese frontali

•Frese a codolo o a candela

•Frese speciali o a profilo


DIVISORE: è impiegato per eseguire spostamenti angolari
precisi. È uno degli accessori più importanti per le fresatrici
e può essere impiegato anche su alesatrici o trapani.
PARAMETRI DI TAGLIO
I principali parametri di lavoro della fresatura
sono la velocità di taglio (Vt), da cui si ricava la
velocità di rotazione della fresa (n), e
l'avanzamento del pezzo (Va).
La velocità di taglio dipende dal materiale
di cui è composta la fresa (o gli inserti che
ne costituiscono i taglienti) e dalla
durezza del materiale da lavorare.

La formula per ricavare la Vt:

Da cui si ricava il numero di giri teorico n:

D = diametro fresa in mm
La velocità di avanzamento (Va)si calcola
moltiplicando il numero di taglienti o denti
(z) per l'avanzamento per singolo tagliente
(az), per velocità di rotazione effettiva
(numero di giri) della fresa (n):

Va= az*n*z [mm/min]


FRESATURA FRONTALE

Esercizio 1
Data una piastra in Acciaio basso legato con Rm=600 N/mm2, di dimensioni:
L= 300 mm
B= 80 mm
H= 47 mm

Si vuole progettare una lavorazione di spianatura tramite fresatura frontale, al


fine di raggiungere uno spessore pari a H= 40 mm. Il grado di rugosità della
superficie finale deve essere equivalente a quello derivante da una semplice
sgrossatura. I parametri di taglio, per una fresa frontale, in acciaio super-rapido
di diametro pari a 80 mm sono:
Z=5
Vt=16÷25 m/min
az= 0.08÷0,2 mm/dente

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