Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Versione V7
ESAin Srl
Via Montevideo 15/3 16129 GENOVA
Tel. 010/311544 Fax. 010/313606
http://www.esain.com
E-mail: staff@esain.com
Questa pubblicazione non può essere riprodotta, neppure parzialmente, in nessuna forma, con nessun mezzo e per nessuno scopo.
1. INTRODUZIONE ...................................................................................................................... 1
2. CONCETTI DI BASE ................................................................................................................ 2
2.1. GESTIONE DELL'AMBIENTE TRIDIMENSIONALE .................................................... 2
2.2. GESTIONE DELLA VISUALIZZAZIONE ....................................................................... 4
2.3. GESTIONE DEI PIANI DI LAVORO .............................................................................. 8
2.4. LA FUNZIONI PIPE-SNAP STRU-SNAP ...................................................................... 9
2.5. L’AMBIENTE LAYOUT ................................................................................................ 12
2.6 GESTIONE DEI RIFERIMENTI ESTERNI .................................................................. 14
2.7. TABELLE DEI PARAMETRI........................................................................................ 15
2.8. DEFINIZIONE DI UNA CLASSE TUBAZIONI ............................................................. 16
2.9. SCELTA DEL DIAMETRO DI LAVORO...................................................................... 16
2.10. DISPOSIZIONE ED USO DEI COMANDI ................................................................... 17
3. TUTORIAL .............................................................................................................................. 19
3.1. INIZIALIZZAZIONE ...................................................................................................... 19
3.2. GENERAZIONE DELLA CLASSE TUBAZIONI .......................................................... 19
3.3. SCELTA DELLA CLASSE TUBAZIONI....................................................................... 20
3.4. POSIZIONAMENTO DEI SERBATOI.......................................................................... 21
3.5. INSERIMENTO DELLE POMPE ................................................................................. 24
3.6. STESURA DELLE TUBAZIONI ................................................................................... 25
3.7. INSERIMENTO DEI COMPONENTI ........................................................................... 29
3.8. MESSA IN TAVOLA .................................................................................................... 35
3.9. QUOTATURA E ANNOTAZIONI................................................................................. 38
3.10. ESTRAZIONE DELLA DISTINTA MATERIALI............................................................ 40
3.11. EXPORT VERSO L’AMBIENTE ISO........................................................................... 41
4. ELENCO DEI COMANDI ........................................................................................................ 43
4.1. LINEA ........................................................................................................................... 43
4.2 LINE MANAGER ......................................................................................................... 56
4.3. SEGUE LINEA ............................................................................................................. 62
4.4. VESTIZIONE AUTOMATICA....................................................................................... 62
4.5. COLLETTORI CIRCOLARI ......................................................................................... 64
4.6. TUBO SINGOLO ......................................................................................................... 66
4.7. TUBO COMPOSITO ................................................................................................... 68
4.8. CURVE ........................................................................................................................ 71
4.9. CURVE A SETTORI .................................................................................................... 75
4.10. DERIVAZIONI .............................................................................................................. 75
4.11. COMPONENTI DIRITTI ............................................................................................... 78
4.12. COMPONENTI D'ANGOLO ........................................................................................ 87
4.13. BULLONERIA .............................................................................................................. 88
4.14. APPARECCHIATURE E BOCCHELLI........................................................................ 89
4.15. SUPPORTI .................................................................................................................. 97
4.16. STRUTTURE METALLICHE ..................................................................................... 104
4.17. CREAZIONE DI TAVOLE 2D .................................................................................... 116
4.18. STRUMENTI DI LAVORO ......................................................................................... 128
4.19. CONTROLLI .............................................................................................................. 133
4.20. OPZIONI DI LAVORO ............................................................................................... 138
4.21. CORREZIONE DATI ................................................................................................. 143
4.22. EDITA COMPONENTI............................................................................................... 149
4.23. MODIFICA RETE....................................................................................................... 151
4.24. GESTIONE SPECIFICHE E DATI............................................................................. 155
4.25. ESTRAZIONE DATI................................................................................................... 155
4.26. INSERIMENTO SIMBOLO NORD ............................................................................ 155
4.27. GENERAZIONE SKETCH......................................................................................... 157
ESApro - 3DP
INDICE
ESApro - 3DP
INT RODUZIONE
1. INTRODUZIONE
2. CONCETTI DI BASE
Sia le isolinee che i profili (la silouette) sono idonee alla selezione
dell’oggetto cui appartengono. Per contro se si tenta di ricavare un
punto notevole da un’isolinea o da un profilo attraverso i comuni
Osnap di AutoCAD non si otterrà niente. L’operazione riesce solo se
eseguita sugli spigoli reali. Le ragioni sono abbastanza evidenti, basti
pensare che un profilo è una linea immaginaria dipendente dal punto di
vista.
L’uso pratico di questa funzione sarà descritto via via in dettaglio nel
capitolo relativo all’elenco dei comandi.
3. TUTORIAL
3.1. INIZIALIZZAZIONE
Inseriamo ora dei pezzi a T a saldare tra le tre linee in figura e la linea
principale 004. Prelevare il comando dal menu 3D Componenti/Pezzo
a T o dalla toolbar. Indicare un punto sulla derivazione vicino
all’incrocio con la linea principale. Il componente viene generato e le
linee preesistenti vengono tagliate per accoglierlo. Se lo si desidera
ripetere l’inserimento su tutte le derivazioni. Il programma inserisce dei
pezzi a T ridotti quando opportuno. Il pezzo a T è stato inserito dopo la
copia per tre ragioni:
Infine ripetere il
procedimento per inserire
in modo serrato una
valvola contro il pezzo a
T di una delle linee
derivate. Dopo la
generazione impostare
l’accosto dalla parte del
pezzo a T e avvicinare il
cursore all’estremità della
tubazione. Quando la
valvola è in posizione
terminare il comando cliccando sul tasto sinistro del mouse. Usare il
comando AutoCAD Ombra per verificare meglio la correttezza del
posizionamento.
4.1. LINEA
ricade nei casi precedenti, due tratti di linea con lo stesso identificativo
e scollegati, fisicamente, costituiscono un errore che può intendersi
sia di duplicazione sia di disconnessione. Quindi, l’insieme di tutti i
tratti e componenti di una linea con un dato identificativo deve
costituire una catena continua di elementi logicamente connessi, di
aspetto unifilare, con un verso, un solo inizio e una sola fine.
Dopo aver introdotto il primo punto con uno dei metodi descritti sopra,
il comando prosegue con la richiesta di indicare i punti successivi.
Compaiono una serie di opzioni che essenzialmente sono metodi
guidati di posizionamento del sistema di riferimento nello spazio:
Linea.
[Sinistra/Destra/Elevaz../Angolo/Ruota/rX/rY/rZ/Oggetto/psNa
p/Vista/Icona/Cancella/Tubazioni/Globale] <Invio per
terminare>:
Sono presenti due modalità operative, una delle quali dovrà essere
chiaramente indicata tramite le "Opzioni di Commessa" prima di
iniziare il lavoro:
(Solo P&ID)
E’ consigliabile predisporre
una serie di ausili che
aiutino a determinare gli
angoli inizio e fine di un
anello aperto e la
posizione dei componenti
desiderati. La figura
illustra un esempio
possibile. Il programma
predispone una serie di
Osnap che permettono di
catturare facilmente i punti
desiderati.
Negli stessi allegati si può impostare anche una lunghezza minima che
è invece un valore al di sotto del quale si genera un messaggio di
avvertimento. Il breve tratto adiacente alla riduzione in figura verrebbe
quindi segnalato. Per disattivare questa funzione impostare a 0 la
lunghezza minima.
Valutare la forma del flessibile nello spazio non è semplice, per cui si
consiglia di operare spostamenti di piccola entità e di valutare il
percorso tramite "3dorbita" tra uno spostamento e l'altro.
Preventivamente è bene portare il flessibile il più vicino possibile alle
dimensioni desiderate con le opzioni di “Aumento” o “Diminuzione”. In
ogni caso il flessibile non avrà più un andamento naturale.
4.8. CURVE
impostato.
4.10. DERIVAZIONI
3. Il montaggio all’estremo di un
qualunque oggetto esistente.
Per gli stessi oggetti è stata introdotta anche una limitata possibilità di
inserimento su una tubazione circolare, intesa come un tratto ottenuto
mediante la piega di un tubo con raggio di curvatura più o meno
elevato. Le linee derivate devono essere radiali o perpendicolari alla
curva. L'inserimento termina comunque con il taglio automatico delle
eventuali tubazioni derivate presenti.
TI
001
4.13. BULLONERIA
Successivamente il
comando produce una linea
rivestita di tubi e curve con
modalità identiche al
comando Segue Linea, ma
alla fine inserisce la flangia o
il terminale prescelto.
L’utente viene invitato poi a
selezionare
l’apparecchiatura a cui il
bocchello deve appartenere
in modo da effettuarne il
taglio corretto nei rispetti del
suo posizionamento e a
stabilirne l’associazione. E’
permesso che un bocchello
possa avere origine da un altro bocchello. In questo caso, per il taglio e
l’associazione, occorre selezionare il bocchello origine. La Classe
utilizzata deve contenere almeno le tipologie tubo e la flangia richiesta.
La linea e la flangia o il terminale prodotti diventano un unico oggetto
con la denominazione “Bocchello”. Siccome non viene reso solidale
con l’apparecchiatura, sarà ancora possibile entro certi limiti
modificarne la posizione. Dall’estremità di quest’ultimo si potrà far
iniziare l’asse di una normale linea che collegherà l’apparecchiatura al
resto dell’impianto. Risulta chiaro che il comando può essere applicato
indifferentemente ad un’apparecchiatura prodotta dal programma o ad
una modellata dall’utente. L’unica accortezza da osservare è quella di
creare dei riferimenti geometrici, generalmente assi, utili al
posizionamento dei bocchelli.
4.15. SUPPORTI
I supporti sono
suddivisi nelle
categorie appoggiati,
sospesi, ad angolo e
per tubi verticali. A
queste si aggiungono i
collari che in parte si
possono combinare
con le categorie
precedenti. Ognuno di
questi supporti può poi
essere eseguito e
considerato come
rigido, regolabile
oppure elastico.
Indicare un asse tubazioni, che può essere lo stesso asse su cui giace
il supporto originale, o un altro qualsiasi. In alternativa l'opzione
"Multipla" descritta più avanti. Il comando prosegue poi con le stesse
procedure di rifinitura del posizionamento usate anche durante
l'inserimento dei supporti singoli o dei componenti lineari in genere.
Sono presenti le travi a doppio T IPN, IPE e HE, gli angolari a lati
uguali e disuguali, le travi ad U e i tubi per carpenteria Tondi, Quadri e
Rettangolari. Sono stati inoltre inseriti i profilati pieni Tondi, Quadri e
Piatti e il profilato navale a Bulbo. Anche in questo caso il disegno
viene effettuato parametricamente sulla base delle dimensioni
commerciali già inseriti nel programma. E' possibile compilare
denominazioni e dimensionali diversi nell'archivio "Travi" presente
nell'ambiente "Gestione Specifiche", descritto più avanti nel manuale.
Al punto o
[SSnap/Piano/Icona/Sinistra/Destra/Elevazione/aNgolo/Ruota]:
Sia la scala a rampa che la scala a pioli rispondono alla modifica, con
l’usuale comando Correzione dati”, presentando la maschera di
creazione completa dei parametri attuali, e permettendone la piena
modifica. L’oggetto viene quindi aggiornato con i nuovi dati introdotti
dall’utente nello stesso punto di inserimento e con la stessa direzione
di prima.
Le guarnizioni.
E’ possibile eseguire la
quotatura del modello sia nello spazio 3D che nella tavola 2D. La
quotatura è spiegata più avanti nel manuale.
Tabella materiali
20
23
23
30
24
20
23
24
150 LB TEST
La visualizzazione dei
simboli nelle tavole 2D
è sottoposta all’opzione
“Simboli” del comando
“Disegna profili”. Per
fare in modo che i
simboli passino negli
sketch isometrici,
occorre ricordare
invece che devono
essere inseriti prima di
eseguire l’esportazione
dei file .ISO. Per
maggiori informazioni
su questo argomento
vedere il capitolo “4.27
Generazione Sketch”.
4.19. CONTROLLI
Interferenze
Il controllo soft presuppone che ad una linea sia stato assegnato uno
spessore di coibentazione diverso da zero nella maschera di
creazione. La coibentazione non viene rappresentata fisicamente nel
modello, ma solo annotata nelle caratteristiche della linea per passare
l’informazione agli elenchi materiali. In effetti esiste la possibilità di
visualizzare temporaneamente la coibentazione mediante il comando
“3DPiping/Strumenti/Visualizza coibentazione”. Inoltre è possibile
visualizzare tratti di coibentazione nell’ambiente dedicato alle tavole
bidimensionali. Se in un punto vengono ritrovate contemporaneamente
interferenze tra coibentazione e tra ferro e ferro, viene disegnato solo il
contrassegno relativo al caso più grave (ferro con ferro) per
semplificare la rappresentazione.
Connessioni
Finiture-Rating
Fuori Classe
Cancella Tutto
o Gestione Layer…,
mostra la finestra di
dialogo da cui si controlla la layerizzazione dei componenti di un
Corrente, crea tre layer sulla base del layer corrente. Agli assi
viene assegnato il nome 3DP_AXIS_..., seguito dal nome del
layer corrente. Ai componenti Piping viene assegnato il nome
3DP_PIPE_... seguito dal nome del layer corrente. Ai
supporti viene assegnato il nome 3DP_SUPP_... seguito dal
nome del layer corrente.
Fisso, crea tre layer sulla base del layer fisso assegnato. Agli
assi viene assegnato il nome 3DP_AXIS_..., seguito dal
nome del layer fisso. Ai componenti Piping viene assegnato il
nome 3DP_PIPE_... seguito dal nome del layer fisso. Ai
supporti viene assegnato il nome 3DP_SUPP_... seguito dal
nome del layer fisso. Consente di disegnare linee
layerizzandole in maniera indipendente dal layer corrente.
Gli unici dati modificabili sono la sua sigla e “Incerto” che indica che
quel componente non è ancora stato definito con precisione. La sigla
può anche essere prelevata dall’eventuale P&ID corrispondente
mediante il pulsante adiacente “Incolla dati”. Nella maschera che
compare è possibile selezionare uno dei componenti appartenenti alla
stessa linea trovati nel P&ID e catturarne la sigla.
Nella seconda pagina della tabella sono presenti otto campi disponibili
e il campo note. Le descrizioni dei campi disponibili si possono
personalizzare con procedure descritte in seguito nell’ambiente
“Gestione Specifiche”.
o Muovi,
Altri tratti possono essere aggiunti al primo tratto, i tratti devono essere
tutti contigui e saranno mossi insieme al primo tratto selezionato. La
selezione di più tratti deve essere eseguita in modo tale da eliminare i
tratti collegati che prima bloccavano lo spostamento (essendo in
direzione discordante non potevano essere stirati) aggiungendoli ai
tratti da spostare. Quando tutti i tratti collegati a quelli selezionati
risultano paralleli tra di loro il comando può proseguire, altrimenti
emetterà un messaggio di errore. Nell’esempio in figura la selezione
complessiva eseguita permette il movimento orizzontale di tutti i tratti
evidenziati e di stirare orizzontalmente i due tratti collegati.
4.28. QUOTATURA
Stato: Parallela
Primo punto di quota o [3D/Allineata/Parallela/psNap] <Invio per
Oggetto>:
o 3D, nel caso i due punti di quota non giacciano sugli assi XYZ o sui
piani coordinati forza il disegno delle componenti della quota,
altrimenti produce una quota allineata agli assi.
o Ruota, ruota la quota attorno alla linea a salti di 90° nelle quattro
posizioni possibili
o Muovi, valida solo per quote componenti di una linea che non
giace sugli assi coordinati, permette di spostare una quota, da un
lato all'altro del parallelogramma o parallelepipedo delle
componenti e di posizionarla dove desiderato. Anche in questo
caso, per chiarezza d'esecuzione è conveniente disabilitare la
modalità ORTHO. L’opzione preimposta lo snap FINE.
Nella finestra sono indicati a sinistra tutti i dati di linea disponibili per la
siglatura. A destra quelli prescelti per la siglatura desiderata. Per
inserire un campo da usare nella sigla basta evidenziarlo nell’elenco a
sinistra e poi premere la freccia di immissione. Viceversa per eliminare
un campo dati tra quelli impostati non più desiderato. Con le frecce in
basso a destra si possono invece riordinare i campi dati immessi. In
basso a sinistra viene composta una sigla di esempio che permette un
collaudo immediato delle proprie scelte. Si fa notare che in questa
maschera si stabilisce solo la sequenza dei dati desiderati nella sigla di
linea, i valori effettivi dei campi scelti verranno prelevati dalla linea.
Nelle colonne “Prefisso”, “Suffisso“ si possono indicare invece delle
stringhe costanti che dovranno precedere o seguire il valore prelevato
dalla linea. Ad esempio “DN” prima del valore 3” e un tratto dopo per
separarlo dal dato successivo.
5. PERSONALIZZAZIONE
E' ora chiaro il fatto che la personalizzazione possa avere più livelli.
Nel caso più semplice la modifica riguarda solo la parte dati. Infatti se
la tipologia del componente VLDR101 fosse già presente, la
personalizzazione sarebbe limitata alla creazione di una nuova tabella
di dettaglio, relativa per esempio ad un diverso costruttore o ad un
altro rating. Il caso esposto in precedenza della creazione di una nuova
tipologia di valvole, obbliga invece a definire la Funzione Grafica e
compilare le tabelle dati. Infine se le Funzioni Grafiche fornite sono
ritenute non idonee l’utente dovrà anche procedere alla modellazione
del nuovo componente.
A questo punto, con riferimento alla figura e alla struttura dei dati
presenti, si potrà procedere alla compilazione dei dati geometrici e
descrittivi richiesti per ogni diametro nominale. Le misure lineari
devono essere espresse in millimetri. Si segnala che per tutti i diametri
presenti i dati devono essere compilati. Diametri presenti con dati
obbligatori, nulli o incompleti possono portare ad un
malfunzionamento del programma.
Si deve creare una tabella di tubi ANSI Extra Strong e quella dei tubi di
spessore Standard è già presente. Con le funzioni Copia/Incolla si
duplica interamente la vecchia tabella sulla nuova che
successivamente può essere corretta con la funzione di modifica.
Occorrerà variare alcuni dati di testata, la descrizione, la schedula e
alcuni nel dettaglio come gli spessori ed i pesi unitari. Si potranno
invece mantenere i diametri nominali e quelli esterni senza doverli
riscrivere. Se le due tabelle differissero solo per il materiale,
occorrerebbe variare solo quel dato in testata.
Si deve creare una tabella di curve Extra Strong e quella dei tubi
corrispondenti esiste già. Si usa la funzione Copia sul tubo che poi si
incolla tra le curve. La funzione di duplica assume in questo caso dal
tubo tutti i dati dei campi comuni tra le tabelle tubi e curve. Troveremo
già compilati quindi i diametri nominali ed esterni, i pesi unitari sono
quelli per metro lineare dei tubi e quindi devono essere corretti con
quelli delle curve. Risulterà vuota la colonna dei raggi di curvatura che
non può essere ricavata dalla tabella dei tubi.
6.14. COMMESSE
Gruppo Linee
Gruppo Disegni
Scheda Elenchi
Documento/Foglio: Con
questa impostazione è
possibile decidere il criterio di
assegnazione del numero di
disegno e numero di foglio
per i nuovi gruppi ISO
generati automaticamente.
6.15. ELENCHI
6.17. ARCHIVI
Archivio Apparecchiature
Archivio Supporti
I supporti vengono
definiti nella procedura
Gestione specifiche alla
voce Archivio Supporti.
In questo ambiente
esistono già circa
settanta supporti
predefiniti a cui è stata
associata la funzione
grafica parametrica che
li rappresenta. Mediante
il pulsante di Modifica
su questi l’utente può
solo intervenire a
cambiare le descrizioni,
che sono quelle che compariranno nelle distinte materiali.
Archivio Finiture
FINITURA2 FINITURA3
FINITURA1 FINITURA2
FINITURA2
FINITURA3
Archivio Disponibili
Contiene delle tabelle in cui può essere assegnato uno spessore e una
denominazione, solitamente la schedula, per ogni diametro nominale.
Si applica ai componenti a saldare di testa che in generale, per ogni
schedula, condividono lo stesso spessore. In questo modo richiamando
la stessa tabella spessori in quelle di definizione di una serie di
componenti omogenei, si avrà la compilazione automatica delle
colonne Schedula e Spessore. La cosa è altrettanto utile anche quando
ESApro – 3DP Pag. 218
GEST IONE SPECIFICHE E DAT I
Archivio Travi
I pulsanti di "Inserimento" e
"Modifica" portano ad una
identica maschera dove
aggiungere o correggere una
trave all'interno della
tipologia corrente. Con il
comando "Cancella" si
elimina un record esistente.
Le Frecce permettono di
ordinare l'elenco nel modo desiderato.
6.18. UTILITÀ
ESApro 3DP può gestire più Database. Ognuno di questi, una volta
creato, può contenere Materiali, Classi e Commesse indipendenti da
quelle di un altro Database di progetto. Anche se in un Database si
possono aprire più Commesse, lo scopo per cui questo meccanismo è
stato creato è proprio quello di isolare ogni Commessa in un Database.
In questo modo i materiali e le Classi di quel progetto possono
all’occorrenza essere modificati senza influenzare altre Commesse.
Nella maschera che compare sono elencati tutti i Database già creati.
Tutti gli archivi, Materiali, Classi, Commesse etc… si possono
personalizzare in maniera indipendente in ogni Database. Per contro
se si crea una nuova tipologia nell’Archivio Componenti questa
risulterà disponibile in tutti i Database.
Per ogni nuovo Database creato dall’ utente, nella cartella “\ESApro
200X\Data”, saranno presenti una coppia di file a cui SQL Server si
appoggia. Convenzionalmente il nome dei file è il seguente:
NuovoProgetto.MDF, NuovoProgetto _LOG.LDF, dove NuovoProgetto
sta ad indicare il nome del Database. Tali files, finché sono utilizzati
dal Database , non sono trattabili dal sistema operativo e quindi non è
possibile farne una copia o trasferirli ad un altro Database. Pertanto
tutte le operazioni di gestione dei file devono essere effettuate con i
comandi appositamente presenti all’ interno dell’ applicazione.
o Tabelle
o Classi
o Supporti
o Apparecchiature
o Tipologie