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1. INTRODUZIONE ............................................................................................................... 1
2. CONCETTI DI BASE ......................................................................................................... 2
2.1. GESTIONE DELL'AMBIENTE TRIDIMENSIONALE ................................................ 3
2.2. GESTIONE DELLA VISUALIZZAZIONE .................................................................. 5
2.3. GESTIONE DEI PIANI DI LAVORO ...................................................................... 10
2.4. LA FUNZIONI PIPESNAP STRUSNAP ................................................................. 12
2.5. L’AMBIENTE LAYOUT .......................................................................................... 16
2.6 GESTIONE DEI RIFERIMENTI ESTERNI ............................................................. 19
2.7. TABELLE DEI PARAMETRI .................................................................................. 20
2.8. DEFINIZIONE DI UNA CLASSE TUBAZIONI ........................................................ 21
2.9. SCELTA DEL DIAMETRO DI LAVORO................................................................. 21
2.10. DISPOSIZIONE ED USO DEI COMANDI .............................................................. 22
2.11 GDB E GESTIONE PROGETTI ............................................................................. 24
3. TUTORIAL ...................................................................................................................... 29
3.1. INIZIALIZZAZIONE ............................................................................................... 29
3.2. GENERAZIONE DELLA CLASSE TUBAZIONI ..................................................... 30
3.3. SCELTA DELLA CLASSE TUBAZIONI ................................................................. 32
3.4. POSIZIONAMENTO DEI SERBATOI .................................................................... 33
3.5. INSERIMENTO DELLE POMPE............................................................................ 37
3.6. DISEGNO DELLE TUBAZIONI .............................................................................. 38
3.7. INSERIMENTO DEI COMPONENTI ...................................................................... 46
3.8. GENERAZIONE TAVOLA 2D ................................................................................ 56
3.9. QUOTATURA E ANNOTAZIONI ........................................................................... 61
3.10. CREAZIONE DELLA DISTINTA MATERIALI ......................................................... 63
3.11. EXPORT VERSO L’AMBIENTE ISO ..................................................................... 64
4. ELENCO DEI COMANDI ................................................................................................. 68
4.1. CREA LINEA ......................................................................................................... 68
4.2 LINE MANAGER ................................................................................................... 85
4.3. SEGUE LINEA ...................................................................................................... 92
4.4. VESTIZIONE AUTOMATICA ................................................................................. 93
4.5. COLLETTORI CIRCOLARI.................................................................................... 95
4.6. TUBO SINGOLO ................................................................................................... 98
4.7. TUBO COMPOSITO ........................................................................................... 101
4.8. CURVE ............................................................................................................... 105
4.9. CURVE A SETTORI ............................................................................................ 111
4.10. DERIVAZIONI ..................................................................................................... 112
4.11. COMPONENTI DIRITTI....................................................................................... 116
4.12. COMPONENTI D'ANGOLO................................................................................. 130
4.13. BULLONERIA ..................................................................................................... 131
4.14. APPARECCHIATURE E BOCCHELLI ................................................................. 133
4.15. SUPPORTI .......................................................................................................... 142
4.16. STRUTTURE METALLICHE E SCALE................................................................ 153
4.16.1 TRAVE ..................................................................................................... 153
4.16.2. TAGLIA/ESTENDI TRAVE ........................................................................ 157
4.16.3 FILLET TRAVE ......................................................................................... 158
4.16.4 ALLUNGA/ACCORCIA TRAVE................................................................. 158
4.16.5 SAGOMA TRAVE ..................................................................................... 159
ESApro - 3DP
INDICE
ESApro - 3DP
INTRODUZIONE
1. INTRODUZIONE
2. CONCETTI DI BASE
2) Introduzione Coordinate 3D
Sia le isolinee che i profili (la silouette) sono idonee alla selezione
dell’oggetto cui appartengono.
Per contro se si tenta di ricavare un punto notevole da un’isolinea o da
un profilo attraverso i comuni Osnap di AutoCAD non si otterrà niente.
L’operazione riesce solo se eseguita sugli spigoli reali. Le ragioni sono
abbastanza evidenti, basti pensare che un profilo è una linea
immaginaria dipendente dal punto di vista.
Queste condizioni di visualizzazione sono controllate dalle variabili di
sistema ISOLINES e DISPSILH, ma si consiglia di impostarle
attraverso la finestra di dialogo delle “Opzioni” (vedere più avanti nel
capitolo).
L’uso pratico di questa funzione sarà descritto via via in dettaglio nel
capitolo relativo all’elenco dei comandi.
A questo scopo molto comodo risulta anche l’uso dei grips ai quattro
angoli dei bordi delle finestre. Il contenuto delle finestre, il modello,
risulta invece inaccessibile.
Nei menu a tendina sono presenti tutte le funzionalità del programma (il
dettaglio dei comandi è oggetto del capitolo "Elenco dei Comandi").
Nella parte bassa della finestra vengono mostrati il nome del server, e il
percorso della cartella che contiene i file fisici (es: C:\ESApro V8\Data).
Per ogni database di progetto esistono due file fisici con estensione
.MDF e .LDF. Se ad esempio avessimo un progetto che si chiama
“PROJ001” avremmo quindi due file:
• PROJ001.MDF (file che contiene i dati del progetto)
• PROJ001_LOG.LDF (file di log che traccia le modifiche)
3. TUTORIAL
3.1. INIZIALIZZAZIONE
La scelta dei tasti S-D-E è stata guidata anche dal fatto che questi
sono disposti sulla tastiera approssimativamente come le tre facce del
cubo.
In alternativa al sistema precedentemente esposto, per posizionare il
secondo serbatoio, provare con il seguente, che utilizza il comando per
stabilire una nuova posizione dell’UCS, abbreviazione da tastiera “X”.
L’opzione standard del comando è la ricerca di una nuova origine.
Puntare l’estremo sinistro del serbatoio orizzontale S1.
Dal momento che lo Snap “Fine” è preimpostato, il sistema di
riferimento si aggancia con precisione all’estremo dell’asse del
serbatoio.
Esiste anche un’icona nelle toolbar che rappresenta una scorciatoia per
questo comando.
Digitare X seguito da Invio e indicare il punto 4 estremo del bocchello
di destinazione. Il punto viene catturato esattamente con l’Osnap Fine.
Puntare con lo snap Fine il punto 5 della figura, estremo del bocchello.
Premere D per mettere il sistema di riferimento sul lato destro del cubo
isometrico e, spostando il cursore verso il basso, digitare la distanza
300.
Spostando ora il cursore verso il punto 7 digitare 600 e notare che il
primo tratto di linea viene rivestito.
Per fare notare la differenza con il metodo dei piani ausiliari esposto in
precedenza, usiamo per una volta i filtri di AutoCAD.
Senza cambiare il sistema di riferimento si può osservare che il punto
8 ha la stessa Z della tubazione di destinazione, quella su cui giace il
punto 9.
Digitare allora .Z (punto e Z) e indicare con lo snap Vicino (Near) un
punto qualunque sull’asse della tubazione dove giace il punto 9.
AutoCAD risponde con la richiesta delle coordinate mancanti XY.
Puntare con lo snap Fine il punto 7, il punto 8 ora è completo.
Terminare la linea puntando l’asse della tubazione di destinazione con
lo snap Perpendicolare.
Il programma propone al punto 9 l’alternativa tra una derivazione tubo
su tubo e un T normale, alternativa contenuta nella Classe TUTORIAL.
Completare con le tecniche esposte la linea 003, DN 50 dal punto 10
al punto 12.
Questa volta l’Icona dei piani ausiliari verrà inserita direttamente dal
comando in corso.
Senza spostare il sistema di riferimento digitare “I”.
Il comando che esegue la linea viene sospeso e inizia il processo di
posizionamento dei piani.
Inserire l’Icona al punto 18 con lo snap Fine e premere Invio.
Il comando torna allo stato precedente, ma ora è possibile sfruttare i
piani ausiliari.
Digitare “P” e indicare il piano rosso dell’icona al punto 18, succes-
sivamente indicare una direzione che va da punto 16 a punto 17.
Il punto 17 viene generato come intersezione del segmento 16-17 con
il piano rosso.
Con lo stesso sistema premere “P” indicare il piano magenta e la
direzione da punto 17 a punto 18.
Terminare il disegno della linea con Invio.
Iniziare la linea 007 DN 50 dal punto 25 e, dopo aver premuto “E” per
mettere il sistema di riferimento in piano, digitare 400 verso il punto 26.
Premere “S” per mettere il sistema di riferimento sulla faccia sinistra del
cubo isometrico e togliere la modalità ortho.
Cliccare un punto vicino alla posizione del punto 27.
Il programma risponde disegnando le componenti X e Y, e richiedendo
in sequenza il valore di quella visualizzata in magenta.
Per la componente X digitare 500 e proseguire.
Conoscendo il dislivello esistente tra la bocca di aspirazione della
pompa e il punto 28 digitare 304 per la componente Y.
Il segmento di primo tentativo che era stato disegnato viene corretto
per mezzo delle distanze digitate.
Notare che qualunque sia la direzione degli assi XY non c’è mai
bisogno di introdurre distanze negative.
Terminare la linea con lo snap “Perpendicolare” all’asse su cui giace il
punto 28.
Se ancora non è stato fatto, cancellare le Icone dei piani ausiliari o con
l’usuale comando AutoCAD o mediante l’opzione “Cancella” del
comando per posizionare l’UCS.
Con uno dei comandi AutoCAD esposti nel capitolo “Concetti di Base”
visualizzare il modello in pianta.
Ingrandire se necessario la zona di lavoro e posizionare la flangia come
al punto precedente.
Con questa tecnica provare a completare le flange sulle bocche delle
due pompe. Successivamente inserire anche le flange su tutti i boc-
chelli dei serbatoi.
Della sezione e delle altre viste non sono state ancora generate le reali
rappresentazioni bidimensionali che contengono solo i profili degli
oggetti in vista del modello.
Attualmente sono state solo definite una serie di finestre in cui appare il
modello 3D guardato dai punti di vista selezionati.
Per ottenere i disegni impostare il comando “Disegna Profili” e
selezionare tutte le finestre (non occorre selezionare il bordo, basta
cliccare all’interno).
Prima dell’esecuzione compare una finestra di dialogo con cui è
possibile impostare il rispetto dei colori o dei layer del modello 3D e di
attivare o inibire la generazione delle linee nascoste.
Nella finestra che si apre selezionare il file .ISO relativo alla linea 004.
Accettare tutti i default e cliccare su “Genera Sketch”.
Nel caso sia necessario creare una linea con i dati di una linea
esistente, conviene utilizzare la funzione “Copia dati <”. Sarà possibile
selezionare la linea da cui prelevare i dati ed eseguirla con il nuovo
identificativo. Tale funzione non è presente se la modalità di creazione
delle linee è da “Line Manager”.
Nel caso si desideri creare una diramazione con lo stesso numero della
linea da cui si stacca e un codice di diramazione, è utile usare la
funzione “Crea Diramazione <”. Sarà possibile indicare la linea
principale da cui saranno anche prelevati i dati generali.
Il programma assegna poi un codice di diramazione con il numero
successivo all’ultima diramazione eseguita. Se i dati generali importati
devono essere modificati occorre modificare la linea dopo averla
realizzata.
Se la combinazione di "Unità/Sistema", "Numero" e " Diramazione" di
una nuova linea risulta uguale a quella di una linea esistente il
programma lo segnala visualizzando un messaggio di errore.
La generazione di due linee con lo stesso identificativo non viene però
impedita dal momento che può essere necessario in alcune occasioni.
Casi tipici sono due spezzoni staccati della stessa linea generati da
operazioni di correzione che saranno alla fine ricollegati, la necessità di
proseguire la stessa linea, ma con caratteristiche diverse.
Se non si ricade nei casi precedenti, due tratti di linea con lo stesso
identificativo e scollegati, fisicamente, costituiscono un errore che può
intendersi sia di duplicazione sia di disconnessione.
Quindi, l’insieme di tutti i tratti e componenti di una linea con un dato
identificativo deve costituire una catena continua di elementi
logicamente connessi, di aspetto unifilare, con un verso, un solo inizio e
una sola fine.
Nella sezione "Tratto” sono presenti i dati che possono cambiare lungo
il suo percorso e che quindi possono essere diversi su tratti della
stessa linea.
E’ normale che una linea abbia più diametri, che passi da un’area
all’altra di un impianto o che sia coibentata solo in parte.
Il “DN”, La “Classe” e la “Classe di Isolamento” danno accesso ai
relativi elenchi a discesa che mostrano rispettivamente i diametri
nominali ammessi dalla Classe selezionata, le Classi, la cui
composizione è descritta più avanti, e le tipologie di Coibentazione
presenti nel sistema.
L'isolamento consta di una sigla, “Classe Isolamento”, di un materiale e
di uno spessore fisico. “Le Classi di Isolamento” vengono definite
nell’apposito archivio dell’ambiente “Gestione Specifiche” descritto più
avanti. Selezionandone una si scaricano nella maschera di creazione
linea i materiali e gli spessori precedentemente definiti.
Nella sezione “Descrittivi” la maschera contiene i campi “Servizio”,
“Classe PED”, “From/To. Il campo “Servizio da accesso ad un elenco a
discesa che mostra i servizi già compilati o quelli predisposti in archivio,
“Classe PED” presenta un elenco a discesa con i valori predefiniti per
questa voce. I campi “From”, “To”. Sono dedicati a contenere le sigle
delle apparecchiature o delle linee che la linea collega.
“Stato Linea” è un parametro, ad uso prevalentemente interno, che
rappresenta lo stato di avanzamento o di elaborazione della linea. Gli
stati possibili sono: “In Lavorazione”, “In Revisione”, “Supportata”,
“Stress Analysis”, “Sketch generato” e “Finita
Nella seconda pagina, identificata dalla linguetta “Pressioni e
Temperature”, sono contenuti i dati di Pressione e Temperatura di
progetto, di esercizio, minima e massima, test e minima e massima
operativa.
Nella terza pagina, identificata dalla linguetta “Disponibili e Note”, è
possibile utilizzare fino a trenta campi per scopi imprevisti e le Note. Le
etichette “Custom 1-30” possono essere personalizzate nell’ambiente
“Gestione Specifiche” con modalità descritte in seguito.
Il comando richiede di indicare il primo punto della linea che può essere
una coordinata introdotta numericamente o secondo le normali
procedure di AutoCAD, o attraverso le seguenti opzioni che si possono
ottenere premendo la lettera indicata in maiuscolo seguita da INVIO:
Primo estremo della Linea o [psNap/riFerimento/Collega]:
Dopo aver introdotto il primo punto con uno dei metodi descritti sopra,
il comando prosegue con la richiesta di indicare i punti successivi.
Compaiono una serie di opzioni che essenzialmente sono metodi
guidati di posizionamento del sistema di riferimento nello spazio:
Lunghezza Punto o [Sinistra/Destra/Elevazione/Angolo/Ruota/
rX/rY/rZ/Oggetto/riFerimento/sNap/Vista/Pian/Icona/Collega/
annUlla]:
Iniziando una nuova linea, senza indicare ancora nessun punto, si trova
l’opzione “Collega”.
Primo estremo della linea o [psNap/riFerimento/Collega]:
Nel caso si voglia iniziare da una linea non Piping, come l’asse del
bocchello di un apparecchiatura importata, si può rispondere con
“oSnap” per attivare la ricerca attraverso l’osnap “Fine” di AutoCAD.
In questo caso infatti la funzione PipeSnap non troverebbe punti
notevoli e non visualizzerebbe nessun pallino giallo.
Eseguito il puntamento viene mostrato un simbolo che esce dalla linea
o dal bocchello indicati.
Sono presenti due modalità operative, una delle quali dovrà essere
chiaramente indicata tramite le "Opzioni di Progetto" prima di iniziare
il lavoro:
Viene mostrato poi l'elenco delle linee definite e tutti i campi dati che
costituiscono la loro anagrafica. La prima colonna riporta un colore
convenzionale a seconda del loro stato.
In alto un pulsante permette di filtrare solo lo stato desiderato:
Bianco, linea inizializzata in "Line Manager" o da "Grafica".
Nel primo caso la linea viene inizializzata tramite la maschera di
creazione del “Line Manager” che si attiva con il pulsante “Nuova”. Nel
secondo caso la linea risulta inizializzata non appena un utente la crea
in un qualsiasi disegno del progetto. In ogni caso la maschera di
creazione linea, già descritta, risulta la stessa.
Verde, linea impegnata, viene considerata tale quando è usata in un
disegno e compare effettivamente nell'archivio linee del progetto. Tale
condizione consegue all’esecuzione del comando "Estrazione Dati",
descritto in seguito, che comporta anche un salvataggio del file.
Lo stato di linea impegnata quindi, non tiene conto in tempo reale di
operazioni di modifica, cancellazione, annullamento, né del mancato
salvataggio del disegno o del verificarsi di un qualsiasi evento di errore.
Rosso, linea impegnata (Verde) alla quale è stato modificato un dato
Generale. La modifica della linea evidenziata si esegue in "Line
Manager" tramite il pulsante "Modifica" o in "Grafica" con il comando
"Correzione Dati" descritto più avanti. In ogni caso bisogna
considerare che la linea può essere stata usata in più disegni che
quindi dovranno essere aggiornati.
La conferma di questo stato è la colorazione della linea che passa da
Verde a Rossa. La modifica dei dati di tratto, che in "Line Manager"
hanno il solo significato di default proposti, non impone l'aggiornamento
dei disegni né il cambiamento di colore.
La modifica di una linea non impegnata, Bianca, non comporta il
cambio di colore in quanto ancora non ufficializzata, e quindi nessun
elenco materiali o documento ad esso riconducibile può essere
prodotto.
L'aggiornamento dei disegni interessati dalle modifiche di linea viene
eseguita in apertura del disegno o ritornando al disegno da "Line
Manager". Quando tutti i disegni interessati dalla modifica di una linea
Rossa sono stati aggiornati, la linea ritorna in "Line Manager" di colore
Verde.
Negli stessi allegati si può impostare anche una lunghezza minima che
è invece un valore al di sotto del quale si genera un messaggio di
avvertimento. Il breve tratto adiacente alla riduzione in figura verrebbe
quindi segnalato.
Tubi Flessibili
I tubi flessibili sono considerati un particolare tipo di tubo composito,
dove la parte di tubazione centrale non ha andamento rettilineo.
Inoltre, per loro natura, si collegano ad apparecchiature o linee con
materiali e caratteristiche diverse per cui non ne condividono la classe
tubazioni, per cui se ne dovrà compilare una specifica per i flessibili.
Valutare la forma del flessibile nello spazio non è semplice, per cui si
consiglia di operare spostamenti di piccola entità e di valutare il
percorso tramite "3DOrbita" tra uno spostamento e l'altro.
Preventivamente è bene portare il flessibile il più vicino possibile alle
dimensioni desiderate con le opzioni di “Aumento” o “Diminuzione”. In
ogni caso il flessibile non avrà più un andamento naturale.
Al termine del processo il flessibile viene disegnato.
Se i due terminali sono paralleli e rivolti nello stesso verso il programma
fa comparire la seguente opzione:
Terminali allineati, scegliere il tipo di flessibile [Guidato/
Libero] <Libero>:
4.8. CURVE
Siccome quanto più l’angolo di apertura di una curva è grande tanto più
il punto di incontro degli assi concorrenti si allontana dal pezzo, per le
curve eseguite in montaggio con apertura maggiore di 135° si è
convenuto che gli assi vengano disposti idealmente come se la curva
fosse composta da una a 90° più un’altra dell’apertura rimanente.
In figura è rappresentato l’insieme di quote che si possono derivare da
questa configurazione per una curva a 140° generata sugli assi e una a
160° generata in montaggio.
4.10. DERIVAZIONI
La descrizione del comando viene fatta con una generica valvola dotata
di maneggio ed indicazione del senso di flusso, in modo da poter
evidenziare le possibilità di manipolazione durante l'inserimento.
Il comando inizia con la richiesta di selezione di un punto generico
sull’asse tubazione. Lo scopo è solo di determinare il tratto di tubazione
dove il componente sarà posizionato e di prelevare le informazioni
riguardanti la Classe Tubazioni e il DN.
Per questo motivo non ci si deve preoccupare di scegliere questo punto
con molta precisione. Il componente prescelto viene disegnato con le
dimensioni previste dalla Classe Tubazioni e dal DN prelevati dalla
linea, orientato in una posizione standard e obbligato a scorrere
sull’asse indicato.
Durante l'esecuzione del comando l'oggetto viene visualizzato insieme
con un cursore centrale di colore magenta, che ne indica il punto di
inserimento, e trascinato dinamicamente.
a) Riduzioni
Si inseriscono come gli altri componenti a via diritta su una linea di
diametro inizialmente uniforme.
Compare una finestra di dialogo che riporta il DN della linea come
diametro principale e come diametro ridotto quello predefinito o l’ultimo
impostato.
b) Flange
Sono componenti con spessore ridotto e quindi con difficoltà di
riconoscimento della faccia a cui si riferisce il cursore che indica il
punto di inserimento. Per convenzione le flange vengono inizialmente
visualizzate con il cursore verde, al posto di quello centrale magenta,
sempre situato sulla faccia di accoppiamento con l’altra flangia. Il
cursore rosso viceversa è sempre sul retro delle flange, dal lato
dell’accoppiamento verso il tubo.
Per le flange piane, slip-on, filettate o a tasca, nelle tabelle dati si può
definire il valore della sovrapposizione, ovvero quanto il tubo entra nella
flangia. Il valore può essere uguale all’intero spessore della flangia. In
questo caso il programma assume una frazione di millimetro in meno
per ragioni di procedura interna, ma i tre punti di inserimento,
visualizzati con l’opzione Accosto in verde, rosso e magenta, tendono a
coincidere. Ciò è normale, anche se è richiesta sempre la selezione di
quello opportuno per definire correttamente l’accoppiamento verso
l’altro oggetto flangiato o verso il tubo. Quando le flange vengono poste
sul tubo è il programma che alla fine si incarica del taglio corretto sugli
estremi della flangia.
Quando invece si impone la necessità di trascinare una flangia su un
componente, pezzo a T, riduzione o altro, bisogna tener presente che il
programma non effettua ovviamente nessun taglio sui componenti e
quindi è l’utente che deve scegliere accuratamente il punto di accosto
per assicurare la corretta sequenza di connessione. Si consiglia in
questi casi di posizionare le flange con l’opzione di montaggio. Questa
assicura la corretta successione dei punti di riferimento dei componenti
contigui.
E` possibile inserire direttamente una flangia contro un bocchello di
un’apparecchiatura o una doppia flangia con l’interposizione o meno di
una guarnizione. Per il dettaglio di queste funzionalità vedere più avanti
nel capitolo. E’ possibile inserire una flangia mediante la funzione di
inserimento dei terminali per tubi compositi. In questo caso essa
assume la proprietà di associarsi al tubo retrostante, creando un unico
oggetto virtuale in seguito riconosciuto dalle procedure per l’esecuzione
degli elenchi materiali. Nell’opzione montaggio la flangia si presenta
sempre con la faccia di accoppiamento rivolta verso l’esterno. Pertanto
se la si vuole montare ad esempio contro un bocchello di una
apparecchiatura, sarà necessario, dopo aver selezionato il punto di
inserimento, invertirla con l’opzione Inverti.
c) Guarnizioni
Sono componenti a spessore molto sottile rappresentati
simbolicamente da una croce che sporge dalle flange, per facilitarne la
selezione, e da un segmento lungo l’asse tubazione di lunghezza pari
allo spessore reale della guarnizione.
PI
FI 001
001
TI
001
4.13. BULLONERIA
Serbatoi
Dal menu 3D Piping selezionare il comando “Serbatoi”. Si possono
disegnare serbatoi in tutte le forme previste nella finestra di dialogo
visibile in figura.
Reattori
Dal menu 3D Piping selezionare “Reattori”.
Il programma permette di modellare i vari settori del reattore secondo la
figura seguente.
Pompe
Dal menu 3D Piping / Apparecchiature selezionare Pompe.
Il programma permette di modellare le pompe centrifughe orizzontali,
verticali e le Pompe sommerse nella forme rappresentate in figura.
Scambiatori
Sono presenti tre tipologie di scambiatori, Diritti, Kettle e a Piastre.
Ognuno con le opzioni per una diversa bombatura dei fondi e per
l’inserimento delle selle.
Apparecchiature utente
E` possibile inserire o modellare un solido standard di AutoCAD e
definirlo come apparecchiatura mediante il comando “Definisci
Apparecchiatura”.
Bocchelli
Dal menu 3D-Piping scegliere Apparecchiature/Bocchelli oppure
prelevare il comando dalle toolbar.
Questo comando serve a generare i bocchelli da applicare alle
apparecchiature (alcune apparecchiature generate dal programma o
quelle utente possono esserne già munite).
Compare una maschera in cui indicare la Classe e il DN del bocchello.
E’ inoltre richiesto di selezionare la tipologia del bocchello ovvero
flangiato o a saldare di testa o a tasca o filettato femmina o maschio.
Dove richiesto si potrà inserire il valore della profondità di
tasca/filettatura.
4.15. SUPPORTI
Indicare un asse tubazioni, che può essere lo stesso asse su cui giace
il supporto originale, o un altro qualsiasi.
In alternativa l'opzione "Multipla" descritta più avanti.
4.16.1 TRAVE
Sono presenti le travi a doppio T IPN, IPE e HE, gli angolari a lati
uguali e disuguali, le travi ad U e i tubi per carpenteria Tondi, Quadri e
Rettangolari. Sono stati inoltre inseriti i profilati pieni Tondi, Quadri e
Piatti e il profilato navale a Bulbo.
Anche in questo caso il disegno viene effettuato parametricamente
sulla base delle dimensioni commerciali già inseriti nel programma. E'
possibile compilare denominazioni e dimensionali diversi nell'archivio
"Travi" presente nell'ambiente "Gestione Specifiche", descritto più
avanti nel manuale.
4.16.11 PIANEROTTOLI
4.16.12 RINGHIERE
Il tab “ESApro 3DP Layout” del Ribbon fornisce una serie di strumenti
per generare i tradizionali disegni bidimensionali dal modello 3D e
comporli sul foglio di stampa.
L’intero processo viene svolto nello Spazio Carta di AutoCAD alla cui
gestione il programma offre numerose agevolazioni.
L’inserimento del cartiglio è propedeutico alla messa in tavola e verrà
quindi descritto successivamente in questa sezione. La sua presenza
sul foglio di lavoro del cartiglio svolge la fondamentale funzione di
inquadrare ed evidenziare la zona dedicata al disegno e per questa
ragione si consiglia di inserirlo prima della creazione delle viste del
modello.
Dal ribbon lanciare il comando “Inserisci Cartiglio”. La procedura
mostra una generica finestra di dialogo per la scelta di un file.
Nella directory di installazione del programma sono presenti dei formati
standard con nomi “3DPA3-A0”, ma qualsiasi cartiglio fornito dall’utente
è valido e immediatamente utilizzabile.
Scelto il file desiderato, il programma termina inserendo il cartiglio nello
Spazio Carta di AutoCAD ed eseguendo uno zoom alla massima
estensione.
Ora è possibile affrontare le due successive fasi che portano alla
generazione di un disegno bidimensionale: la definizione delle viste e
la proiezione dei profili e delle sezioni.
La prima fase è dedicata alla creazione delle finestre che conterranno il
modello con il punto di vista prescelto.
Nella seconda fase, del tutto automatica, verranno disegnati i profili e le
sezioni degli oggetti rappresentati in ogni finestra, mediante le
tradizionali primitive bidimensionali standard AutoCAD (linee, archi,
cerchi…) proiettate sul piano del disegno. Nel caso che il modello 3D
venga modificato, per aggiornare la messa in tavola basta rieseguire la
generazione dei profili. Vediamo in dettaglio le operazioni necessarie
alla creazione delle viste.
Crea Vista
Il comando “Crea Vista” mostra un pannello di controllo nel quale
essenzialmente viene definita la direzione da cui guardare il modello.
Sul lato destro sono presenti numerose opzioni:
Come risultato verrà generata una vista del modello conforme alla
punto di vista indicato. Infine il programma permette il posizionamento
definitivo della sezione appena creata.
Se "Disegna piano di sezione" è selezionato verrà disegnata la
traccia della sezione. Inoltre verrà inserito un testo con il titolo della
sezione.
Modello, permette di definire un punto di vista uguale allo stato
corrente del modello 3D.
Box, crea una vista in pianta del volume che è racchiuso in un
parallelepipedo. Il parallelepipedo viene identificato dalle coordinate dei
due punti estremi della sua diagonale. Questa suddivisione risulta utile
quando si vuol far corrispondere la tavola 2D con la suddivisione in
aree di un grande impianto.
Vista Ombreggiata
Sposta Vista
Permette di selezionare una o più viste e di riposizionarle sulla tavola.
Lo spostamento può essere ripetuto ciccando sul disegno fino ad
ottenere il risultato voluto.
E’ importante eseguire lo spostamento delle finestre con questo
comando invece che con quello AutoCAD, in questo modo infatti
verranno mosse in maniera sincrona al modello 3D anche le linee 2D,
la quotatura e tutte le annotazioni.
Disegna Profili
Questo comando fa comparire una finestra di dialogo mediante la quale
si può istruire il programma a creare i profili 2D nelle modalità descritte
più avanti.
Imposta Viste
Il comando “Imposta Viste”, permette di controllare la visualizzazione
degli oggetti contenuti in una vista e presenta le seguenti possibilità:
• Profili 2D, visualizza la rappresentazione con i profili
bidimensionali degli oggetti a patto che siano stati già eseguiti.
• Modello 3D, visualizza il modello tridimensionale e oscura i
profili 2D, ma continua a mostrare la quotatura e le annotazioni,
a patto che siano state eseguite.
I comandi di quotatura e annotazione della tavola funzionano
correttamente indipendentemente dalla modalità di visualizzazione. Il
programma è comunque in grado di ricavare le necessarie informazioni
autonomamente, senza bisogno di intervento da parte dell’utente.
Attiva/Disattiva Bordo
Visualizza/Oscura il contorno delle viste. Si ricorda che nello Spazio
Carta le finestre che contengono la rappresentazione del modello sono
considerate oggetti.
Su di essi è possibile operare con gli usuali comandi di AutoCAD
“Stira” o “Muovi”.
Molto utile risulta in genere variare la dimensione delle finestre tramite i
grips del loro bordo, che deve però essere visibile, mentre sarebbe
ovviamente necessario oscurarlo prima della stampa.
In ogni caso il comando permette di visualizzare o oscurare facilmente
il bordo delle finestre. Infine si fa notare che quest’ultimo, anche se
dimenticato in stato di visibilità, non verrebbe comunque stampato.
Sezione Tubo
Richiede la selezione di un arco, di un cerchio o di un ellisse e disegna
un simbolo di sezione proporzionandolo all’oggetto selezionato.
Spezza Tubo
Richiede due punti sull’asse di una linea e spezza la tubazione
permettendo di rappresentare gli oggetti retrostanti.
Disegna Coibentazione
Se la tubazione rappresentata nella tavola 2D fa capo ad una linea
coibentata, ovvero nella maschera di creazione della linea è stato
impostato uno spessore di isolamento diverso da zero, è possibile
rappresentare tratti di coibentazione lungo la tubazione stessa.
Inserisci Flusso
Richiede un punto sull’asse di una linea e disegna il simbolo del senso
di flusso.
L’opzione “Inverti” permette di cambiarne il senso.
Tabella materiali
In caso di impianti di dimensioni modeste, il comando “Tabella
Materiali” permette di aggiungere alla tavola 2D una tabella con
l’elenco dei componenti di linea dell’impianto.
La formattazione delle colonne risponde allo stesso criterio con cui
viene eseguita la tabella sugli sketch isometrici.
A questo proposito nelle “Opzioni di Progetto” aprire il modello per gli
elenchi materiali e cliccare su “Personalizza Modello”.
20
23
23
30
24
20
23
24
3DOrbit centrato
Lancia il comando AutoCAD “3DOrbita”, ma prima consente la scelta
del punto attorno al quale centrare le operazioni di rotazione del
modello.
Senza questa opzione il centro di rotazione spesso si trova distante
dalla zona di interesse che facilmente scompare dallo schermo.
Per la scelta del punto sono stati impostati degli snap che permettono il
facile aggancio agli oggetti presenti.
Escludi da elenco
È possibile fare in modo che alcuni oggetti disegnati non vadano a far
parte degli elenchi materiali.
Esempi possibili sono tratti di impianti esistenti o parti che sono di
fornitura di terzi.
Allo scopo si usa il comando “Escludi da Elenco” che permette di
selezionare gli oggetti da escludere.
Premere invece “Invio” reincludere oggetti precedentemente esclusi.
Gli oggetti esclusi vengono posti sul layer “ESAPRO_XCLUDE” con
colore ciano e linea tratteggiata per facilitarne il riconoscimento (queste
caratteristiche possono essere cambiate a piacere).
Se preventivamente si attiva il comando “Raggruppa linee”, si sarà in
grado di selezionare un’intera linea e le eventuali diramazioni con un
solo click.
Visualizza Coibentazione
Permette di selezionare un’entità, una linea o tutto e disegna la
coibentazione se presente.
Il comando ha lo scopo di verificare in maniera visuale l’influenza della
coibentazione sulla disposizione di tubazioni vicine.
Non appena il controllo è stato effettuato si può cancellare la
coibentazione con l’opzione apposita dello stesso comando.
La visualizzazione della coibentazione nelle tavole 2D è stata illustrata
nel capitolo precedente.
Zero Impianto
Imposta l'origine dell'impianto, che se non assegnato corrisponde con il
punto “0,0,0” dell'UCS Globale (WUCS).
Il comando visualizza l'origine corrente (il simbolo in figura) e permette
di impostare una nuova posizione.
Simboli
Apre una finestra dove sono selezionabili i simboli di: Cambio Classe,
Senso Flusso, Nota testuale e Tie-in point.
Per fare in modo che i simboli passino negli sketch isometrici, occorre
ricordare invece che devono essere inseriti prima di eseguire
l’esportazione dei file .ISO (per maggiori informazioni su questo
argomento vedere il capitolo “Generazione Sketch”).
Trova
Ricerca ed evidenzia linee, ovvero tutti gli oggetti che condividono lo
stesso identificativo, componenti, apparecchiature e bocchelli,
picchetti e oggetti marcati come incerti.
• Linee toccando un qualunque oggetto di una linea questa
viene evidenziata. Un successivo Invio termina il comando e la
linea viene deevidenziata. In alternativa non selezionando, ma
premendo Invio, viene composto l’elenco delle linee presenti
mostrato poi in una finestra di dialogo. Da quest’ultima si può
selezionare il nome della linea che viene ricercata ed
evidenziata.
• Componenti, scegliendo l’opzione “Sigla” viene richiesta
l’immissione della sigla di un componente che poi viene
ricercato ed evidenziato. In alternativa premendo “E” viene
composto l’elenco componenti da cui selezionare quello da
ricercare.
• Bocchelli, fa comparire un elenco dei nomi dei bocchelli
preceduti da quello dell’apparecchiatura a cui appartengono.
Viene poi evidenziato il bocchello selezionato. Con un Invio
successivo vengono ricercati eventuali bocchelli con lo stesso
nome.
• Apparecchiature, fa comparire l’elenco apparecchiature.
Viene poi evidenziata quella selezionata. Con un invio
successivo vengono ricercati eventuali apparecchiature con lo
stesso nome.
• Picchetti, fa comparire l’elenco dei picchetti inseriti. Viene poi
evidenziato quello selezionato. Con un invio successivo
vengono ricercati eventuali picchetti con lo stesso nome.
• Incerti, evidenzia tutti i componenti marcati come incerti. Si
ricorda che è attraverso il comando “Correzione Dati” che si
può assegnare una sigla e la caratteristica “Incerto” ad un
componente.
Raggruppa linee
È un comando di utilità che permette di fare una selezione
AutoCAD di tutti i tratti e delle entità che compongono una linea.
Funziona da interruttore che alternativamente attiva o disattiva il
processo.
Ha l’opzione per includere anche tutte le diramazioni che hanno lo
stesso numero della linea principale.
Il comando può essere usato quindi per qualunque esigenza che
preveda una selezione di un’intera linea.
Rigenera gruppi
Ripercorre le linee geometricamente, ripristina i raggruppamenti
originali quando, per un problema imprevisto, la selezione delle
linee non appare corretta.
Aggiorna linea
Esegue una revisione incondizionata della linea con i dati attuali
della stessa.
E’ utile quando è stata revisionata la Classe Tubazioni che la linea
utilizza. In questo caso vengono aggiornati i dati descrittivi di tutti i
componenti che inoltre vengono ridisegnati con le eventuali
variazioni dimensionali.
Infine vengono segnalati eventuali componenti rimossi dalla Classe
Tubazioni.
Il processo è in tutto simile a quello che si ottiene a seguito del
comando “Correzione Dati”, che lo esegue solo a seguito di un
cambiamento del DN o della sostituzione della Classe corrente con
un’altra.
4.20. CONTROLLI
Interferenze
E` possibile ricercare automaticamente se i componenti dell’impianto
interferiscono tra di loro.
Gli oggetti validi che possono essere sottoposti alla ricerca sono i solidi
standard di AutoCAD.
Quindi sono idonei tutti gli oggetti prodotti dal programma 3DP e quelli
aggiunti dall’utente mediante la modellazione solida. Sono esclusi tutti
gli elementi costruiti con superfici.
Connessioni
Il comando richiede tre opzioni:
Selezionare una linea o [Tutto/Cancella simboli]:
Finiture-Rating
Il comando richiede quattro opzioni:
Selezionare opzione [Selezione/Linee/Tutto/Cancella simboli]
<Invio per selezione>
Fuori Classe
Il comando richiede tre opzioni:
Selezionare una linea o [Tutto/Cancella simboli]
Gli unici dati modificabili sono la sua sigla e “Incerto” che indica che
quel componente non è ancora stato definito con precisione.
A seguito della modifica del DN o della Classe sono possibili due casi:
1. Tutti i componenti interessati esistono con le nuove caratteristiche
indicate.
2. Alcuni componenti possono non esistere nel DN o nella Classe
indicata.
Nel primo caso è possibile che ci siano alternative in Classe per i
componenti da aggiornare, anche se potevano non esserci nella
condizione iniziale.
Nel caso il programma si arresta e propone la maschera di scelta prima
di continuare. Alcuni componenti possono richiedere inoltre un
intervento dell’utente, ad esempio il riposizionamento della leva di una
valvola.
Nel secondo caso il programma evidenzia i componenti che non
potranno essere modificati. In giallo quelli che possono essere sostituiti
con altre tipologie (T normale con T ridotto, valvola a saracinesca con
valvola a globo). In rosso quelli che possono essere sostituiti solo da
altre famiglie (T ridotto con mezzo manicotto).
Se la sostituzione non è possibile il componente viene cancellato e
sostituito dal tubo. Ad operazione ultimata l’utente dovrà decidere
autonomamente come sostituire le tipologie dei componenti cancellati.
Il programma non aggiunge nuovi componenti, pertanto se il
cambiamento del diametro porta ad una variazione delle finiture, es.: da
filettato a flangiato, una valvola che passa da filettata a flangiata non
riceverà le guarnizioni e le controflange.
Viceversa una valvola filettata non riceverà nippli. Questi elementi
dovranno essere aggiunti a mano.
Il programma, non cambia la geometria degli assi della linea. Ne
consegue che tutte le situazioni in cui l’aggiornamento lo richiederebbe
dovranno essere corrette manualmente dall’utente.
Altri tratti possono essere aggiunti al primo tratto, i tratti devono essere
tutti contigui e saranno mossi insieme al primo tratto selezionato. La
selezione di più tratti deve essere eseguita in modo tale da eliminare i
tratti collegati che prima bloccavano lo spostamento (essendo in
direzione discordante non potevano essere stirati) aggiungendoli ai
tratti da spostare. Quando tutti i tratti collegati a quelli selezionati
risultano paralleli tra di loro il comando può proseguire, altrimenti
emetterà un messaggio di errore.
Nell’esempio in figura la selezione complessiva eseguita permette il
movimento orizzontale di tutti i tratti evidenziati e di stirare
orizzontalmente i due tratti collegati.
Modifica
Richiede di selezionare l’oggetto a cui attribuire peso e baricentro.
Selezionare un oggetto per visualizzare o modificare peso o
baricentro:
Aggiorna
L’opzione “Aggiorna” ricalcola il baricentro di tutti i componenti di linea
e delle travi sulla base dei dati geometrici di archivio attuali.
Allo stesso modo aggiorna il valore del peso. Restituisce il disegno con
i componenti aggiornati e idonei ad effettuare un nuovo calcolo.
L’opzione “Aggiorna” deve essere usata, preventivamente al calcolo su
disegni eseguiti prima della release “10.0”, dove i componenti di linea e
le travi risulterebbero privi di peso e baricentro. In questo modo tutti i
componenti vengono popolati con i dati necessari al calcolo.
Il comando “Modifica rete” aggiorna il valore del peso e baricentro dei
tubi modificati.
I comandi di modifica delle travi aggiornano i valori del peso e
baricentro delle travi modificate.
Componenti e Linee
L’elenco componenti comprende tutti i materiali di linea. Con le stesse
modalità operative si può generare invece un elenco linee. Componenti
e linee sono i soli elenchi programmabili.
Apparecchiature
L’elenco apparecchiature consente la generazione divisa per tipologia.
Infatti al posto della scelta di un modello viene richiesto il tipo di
apparecchiatura. Per ognuna di esse l’elenco contiene i dati definiti
nell’archivio Apparecchiature.
Travi
L’elenco travi riporta una distinta delle strutture inserite visualizzando
tipologia, dimensione, materiale, lunghezza, peso e superficie.
Coibentazione
L’elenco coibentazione elenca per ogni DN, tipo e spessore, la
superficie e la lunghezza del rivestimento.
Giunti
L’elenco giunti consente la generazione di un elenco che contiene tutte
le informazioni sui giunti (filettature, saldature, incollaggi, etc…)
presenti nel disegno selezionato.
Puma
L’elenco per Puma esporta la distinta verso questo programma
commerciale per la successiva trattazione dei materiali.
Esporta Elenco: esporta l’elenco dei gruppi in un file di testo che poi
può essere importato anche in Excel.
Tipo di ordinamento: permette di ordinare l’elenco dei gruppi per
Nome, Numero di Disegno, Foglio, Revisione e Numero di Entità
contenute.
4.32. QUOTATURA
1) Quote Lineari
Abbreviazione da tastiera XD,
All'esecuzione del comando il programma risponde:
Stato: Parallela
Primo punto di quota o [3D/Allineata/Parallela/psNap] <Invio per
Oggetto>:
Stato (3D)
Se la tubazione giace su uno dei tre assi coordinati il comando
prosegue posizionando la quota. Se la tubazione giace su un piano
coordinato (XY, YZ, ZX) ma non su un asse, sarà disegnato un
parallelogramma di appoggio e inserite in successione le due quote
componenti. Se la tubazione non giace nemmeno su un piano
coordinato, sarà disegnato un parallelepipedo di appoggio e le tre
componenti.
Stato (Allineata)
Stato (Parallela)
2) Quote Continue
4) Quote Angolari
8) Edita Quote
• Leader con testo su più righe dentro ad una etichetta ovale. Anche
in questo caso il numero di righe introdotte influenza la forma della
cornice come indicato in figura.
Nella finestra sono indicati a sinistra tutti i dati di linea disponibili per la
siglatura. A destra quelli prescelti per la siglatura desiderata. Per
inserire un campo da usare nella sigla basta selezionarlo dall’elenco a
sinistra e cliccare sulla la freccia di immissione.
Viceversa per eliminare un campo dati tra quelli impostati non più
desiderato. Con le frecce in alto si possono invece riordinare i campi
dati immessi. In basso a sinistra viene composta una sigla di esempio
che permette un collaudo immediato delle proprie scelte.
Per “ID" di una proprietà si intende il nome interno del campo utilizzato
per mappare l'associazione con i dati di Esapro, mentre la "Label" il
nome del campo visibile all'utente nella finestra delle proprietà di
BricsCAD
Una volta che gli oggetti sono stati classificati, è possibile visualizzare
le proprietà BIM e modificarne i valori utilizzando la palette standard
“Proprietà” di BricsCAD.
5. PERSONALIZZAZIONE
A questo punto, con riferimento alla figura e alla struttura dei dati
presenti, si potrà procedere alla compilazione dei dati geometrici e
descrittivi richiesti per ogni diametro nominale. Le misure lineari devono
essere espresse in millimetri.
Si segnala che per tutti i diametri presenti i dati devono essere
compilati. Diametri presenti con dati obbligatori, nulli o incompleti
possono portare ad un malfunzionamento del programma.
E’ possibile attivare la stampa di una tabella premendo l’apposito
pulsante. La stampa viene inviata alla stampante di sistema corrente
indicata nel Pannello di Controllo di Windows.
Curve A Saldare
Viene richiesta la compilazione solo per l’apertura standard a 90°. Per
gli altri angoli standard, 45° e 180°, viene richiesta solo la compilazione
dell’eventuale codice di parte. Il peso per un angolo diverso viene
invece calcolato dal programma.
Curve a Settori
Si differenziano dalle curve standard. E` possibile specificare i valori del
numero di settori, del peso e del codice di parte per una serie di angoli
standard che vanno da 30° a 180°. Durante l’esecuzione del comando,
se l’angolo della curva è fuori norma, il numero di settori verrà richiesto
all’utente.
Tubi Compositi
Si deve creare una tabella per ogni combinazione desiderata dei
terminali (es. maschio-maschio). Nella testata della tabella sono visibili i
tre riferimenti ai costituenti dell’oggetto da costruire, ovvero la
tubazione ed i due terminali.
Documento/Foglio
Con questa impostazione è possibile decidere il criterio di
assegnazione del numero di disegno e numero di foglio per i nuovi
gruppi ISO generati automaticamente.
Gli oggetti rimanenti della linea vengono poi inseriti in un nuovo gruppo
con lo stesso criterio fino ad esaurimento di tutti i componenti.
Modelli per elenco: permette di stabilire quali dati, tra quelli presenti
nei disegni di progetto, ed in che forma debbano comparire in un
elenco materiali. Nella maschera che si apre si può notare, nella zona a
sinistra, l’elenco dei modelli esistenti, separati nelle tipologie
“Componenti”, “Linee” e “Supporti costruttivi”. Le altre tipologie di
elenchi non sono programmabili.
Con il click del tasto desto su una di queste tipologie si accede alla
possibilità di aggiungere un nuovo modello.
Archivio Apparecchiature
Archivio Supporti
Archivio Finiture
Per finitura si intende la tipologia delle estremità dei componenti che
determina il loro accoppiamento.
Gli esempi più comuni sono gli estremi a saldare di testa o a tasca,
quelli filettati o la lavorazione delle facce di accoppiamento delle flange
che determina il tipo di guarnizione da interporre.
Selezionando FINITURE compare la tabella dove possono essere
definiti un Codice Interno, una Descrizione e una Descrizione Estesa.
FINITURA2 FINITURA3
FINITURA1 FINITURA2
FINITURA2
FINITURA3
Archivio Disponibili
Tutti i componenti inseribili in un modello 3D hanno trenta campi dati,
denominati genericamente Custom 1-30, allo scopo di poter definire
caratteristiche impreviste.
In questo archivio è possibile personalizzare le denominazioni
Custom 1-30 per far sì che rammentino in maniera più utile il
significato che si è voluto attribuire a quei campi.
La personalizzazione è possibile per ogni categoria di oggetti
predefiniti in ESApro 3D Piping. In più, per le Apparecchiature, dove
cioè sono rappresentate tutte quelle generiche non inseribili tra le
pompe, gli scambiatori, i compressori etc…, è possibile all’occorrenza
personalizzare i campi disponibili per ogni singola apparecchiatura.
A tale scopo basta inserire quelle desiderate nella parte inferiore della
maschera e procedere quindi alla compilazione delle descrizioni.
Archivio Travi
Permette di stabilire, per ogni tipologia di trave presente nel
programma, la denominazione, le dimensioni e il peso unitario di ogni
trave per adeguarli agli standard richiesti.
La tipologia può essere espressa nelle consuete cinque lingue.
6.16. UTILITÀ