y
fig. 1.1
= y ’(x)
Infatti la derivata prima di una funzione in un punto è pari per definizione
alla tangente trigonometrica dell’angolo compreso tra la tangente alla curva
in quel punto e l’asse delle ascisse (v. figura 1.2).
x
y
φ
fig. 1.2 tg
dy
α
α ∆y
dx
∆x
x
x
x
fig. 1.5
dx
fig. 1.6
fig. 1.10
c>0
y
1.2 Esempi
φs φd
f
y
l
fig. 1.12
Per le norme vigenti, la freccia in mezzeria non deve superare 1/400 della
luce della trave. Nel nostro caso:
1 5 pl 4 5 pl 4 5
f= l= ⋅ ≅ ⋅ Si ha quindi: pl 3 ≅ 1
400 384 EI 400 EL EI
1 pl 3 1 pl 3 5
Essendo = ⋅ , moltiplicando e dividendo per 5, si ha ⋅ ⋅ ;
24 EI 24 EI 5
5 pl 3 1
posso sostituire il termine con 1, ottenendo ϕ ≅ (radianti) che, in
EI 120
1 180 1.5
gradi, è uguale a ⋅ = ≅ 0.5°
120 π 3.14
L’angolo così calcolato ( =0.5 °) rappresenta il massimo valore di rotazione
della struttura.
Si trova così conferma dell’ipotesi assunta, e cioè che le rotazioni siano
piccole.
y
l
fig. 1.14
1 px 2
M (x ) =
1
Mx=px²/2
y' ' = + ⋅
EI EI 2
1 ⎡ p x3 ⎤
x
y' = ⋅ ⎢ ⋅ + A⎥
EI ⎣ 2 3 ⎦
fig. 1.15 1 ⎡ p x4 ⎤
y= ⋅⎢ ⋅ + Ax + B ⎥
EI ⎣6 4 ⎦
Per calcolare A e B imponiamo le condizioni al contorno. In x=0 non
abbiamo condizioni, perché non ci sono vincoli. In x = l abbiamo invece due
condizioni: che non ci siano né traslazione sull’asse delle y né rotazione (che
siano quindi nulle le funzioni y(l) e y’(l)).
1 ⎡ p pl 3 ⎤ pl 4
⋅⎢ l4 − l + B⎥ = 0 B=
⎧ y (l ) = 0 EI ⎣ 24 6 ⎦ 8
⎨
⎩ y ' (l ) = 0 1 ⎡p 3 ⎤ pl 3
⋅ ⎢ l + A⎥ = 0 A=−
EI ⎣ 6 ⎦ 6
fig. 1.16
y f
φ
fig. 1.17
M(x) M(x)=Fl-Fx M
y' ' = + =
1
(Fl − Fx )
Fl EI EI
1 ⎛ x2 ⎞
x y' = ⎜⎜ Flx − F + A ⎟⎟
EI ⎝ 2 ⎠
1 ⎛ x2 F x3 ⎞
fig. 1.18
y= ⎜⎜ Fl − ⋅ + Ax + B ⎟⎟
EI ⎝ 2 2 3 ⎠
y ' (0 ) = 0
A
=0 A=0
Condizioni al contorno:
EI
1
y (0 ) = 0 ⋅B = 0 B=0
EI
1 ⎛ Fl 2 F 3 ⎞
La soluzione è quindi: y = ⋅⎜ ⋅ x − x ⎟
EI ⎝ 2 6 ⎠
1 ⎛ Fl 2 F 3 ⎞ Fl 3 ⎛ 1 1 ⎞ Fl 3
Freccia f = y (l ) = ⋅⎜ ⋅l − ⋅l ⎟ = ⋅⎜ − ⎟ =
EI ⎝ 2 6 ⎠ EI ⎝ 2 6 ⎠ 3EI
⎛ 2 Fl 2 ⎞ 1 Fl 2
ϕ = y ' (l ) =
1
Rotazione ⋅ ⎜⎜ Fl − ⎟= ⋅
EI ⎝ 2 ⎟⎠ 2 EI
l
fig. 1.19
M=W M W
y' ' = =
EI EI
x
⋅ (W ⋅ x + A)
1
y' =
EI
fig. 1.20
1 ⎛ x2 ⎞
y= ⋅ ⎜⎜W + Ax + B ⎟⎟
EI ⎝ 2 ⎠
y (0 ) = 0 B
=0 B=0
Condizioni al contorno:
EI
A
y ' (0 ) = 0 =0 A=0
EI
⎛ Wx 2 ⎞
y ' (x ) =
1 1
Quindi y ( x) = ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ e ⋅ Wx
EI ⎝ 2 ⎠ EI
Wl 2
Calcolo della freccia f = y (l ) =
2 EI
Calcolo della rotazione ϕ = y ' (l ) =
Wl
EI
Quindi riassumendo:
pl 2
p M max =
8
5 pl 4 pl 4
fig. 1.21
l
f = ⋅ ≅
384 EI 80 EI
p pl 2 pl 4
M max = f =
2 8EI
l
fig. 1.22
F 1 Fl 3
M max = Fl f = ⋅
3 EI
l
fig. 1.23
W 1 Wl 2
M max = W f = ⋅
2 EI
l
fig. 1.24
P
Diagramma del momento.
M2
Per essa la curvatura, che in generale è y 2 ' ' = + , ha risultato nullo,
EI
perché in questo tratto della trave M2=0.
Integrando l’equazione abbiamo:
y 2 ' = A2
y 2 = A2 x + B2
Non ci sono condizioni al contorno assolute da porre (poiché non ci sono
vincoli nell’estremo di destra); si devono porre allora condizioni di
continuità tra i due tratti della trave (che garantiscano la continuità di
spostamento e rotazione nel punto d’unione dei segmenti a e b).
Esse sono:
2
y 2 ' (0 ) = y1 ' (a ) → A2 =
Pa
rotazione
2 EI
spostamento y 2 (0 ) = y1 (a )
P ⎛ a 3 a 3 ⎞ Pa 3
ma y 2 (0 ) = B2 e y1 (a ) = ⎜ − ⎟⎟ =
EI ⎜⎝ 2 6 ⎠ 3EI
Pa 3
quindi B2 =
3EI
In conclusione si ha:
Pa 2
y 2 ' = A2 =
2 EI
Pa 2 Pa 3
y 2 = A2 x + B2 = x+
2 EI 3EI
Questa soluzione è ottenuta applicando il metodo della linea elastica,
imponendo le condizioni su spostamenti e rotazioni RELATIVE tra i due
tratti di asta.
Lo stesso risultato si può ottenere tramite un metodo più intuitivo che parte
dall’osservazione della deformata della trave.
una forza concentrata P. Per essa la freccia massima, già calcolata, vale
Pa 3
. Nel secondo tratto dell’asta non agiscono ulteriori forze, e il suo
3EI
estremo non è vincolato: esso accompagna la prima parte di asta nella sua
deformazione, rimanendo rettilineo. Nell’estremo libero l’ulteriore
incremento rispetto alla freccia del primo tratto di asta corrispondente al
cateto minore di un triangolo rettangolo, ed è esprimibile come il prodotto
del cateto maggiore (b) per l’angolo , cioè
Pa 2
ϕ ⋅b = ⋅b
2 EI
La spostata y2 è descritta da una retta:
Pa 2 Pa 3
y2 = x+
2 EI 3EI
Pa 2
dove è il COEFFICIENTE ANGOLARE e indica l’inclinazione della
2 EI
Pa 3
retta; invece è la PARTE COSTANTE.
3EI
φs φd
l
fig. 1.28
y (0) = 0 → B = 0
⎛ W ⎞
y (l ) = 0 → ⎜ − l 3 + Al ⎟ = 0 → A = +
Wl
⎝ 6l ⎠ 6
W ⎛l x ⎞ 2
W ⎛l x3 ⎞
Allora y ' = ⎜ − ⎟ e y= ⎜ x − ⎟⎟
EI ⎜⎝ 6 2l ⎟⎠ EI ⎜⎝ 6 6l ⎠
Si calcola ora la rotazione nei due estremi di destra e di sinistra:
W ⎛l l⎞
ϕ d = y ' (0) = ϕ s = y ' (l ) =
Wl Wl
⎜ − ⎟=−
6 EI EI ⎝ 6 2 ⎠ 3EI
Esempio 7:
W W
E’ un caso riconducibile all’es. 6,
φ φ in cui invece di un unico
y momento sono applicate due
coppie in entrambi gli estremi
l della trave.
fig. 1.31
W W
+
fig. 1.32
Esempio 8:
P
P
Il carico concentrato è applicato
esattamente al centro della trave
y in semplice appoggio.
l/2 l/2
fig. 1.33
P
P/2 P/2
Reazioni vincolari.
fig. 1.34
fig. 1.35
M1 M2 Ho due momenti diversi,
( M1 =
P
x; M2 =
P
(l − x ) )
2 2
quindi due funzioni y(x) diverse.
M1 1 ⎛ P ⎞ M2 1 ⎛ P Pl ⎞
y1 ' ' = − = ⎜− x⎟ y2 ' ' = − = ⎜+ x − ⎟
EI EI ⎝ 2 ⎠ EI EI ⎝ 2 2⎠
1 ⎛ P x2 ⎞ 1 ⎛ P x 2 Pl ⎞
y1 ' = ⎜⎜ − ⋅ + A1 ⎟⎟ y2 ' = ⎜⎜ ⋅ − x + A2 ⎟⎟
EI ⎝ 2 2 ⎠ EI ⎝ 2 2 2 ⎠
1 ⎛ P x3 ⎞ 1 ⎛ P x 3 Pl x 2 ⎞
y1 = ⎜⎜ − ⋅ + A1 x + B1 ⎟⎟ y 2 = ⎜⎜ ⋅ − ⋅ + A2 x + B2 ⎟⎟
EI ⎝ 4 3 ⎠ EI ⎝ 4 3 2 2 ⎠
Le condizioni al contorno sono ancora una volta quattro, quanti sono i
parametri (A1, A2, B1, B2) da trovare.
y1 (0 ) = 0 Cerniera
y 2 (l ) = 0 Carrello
⎛l⎞ ⎛l⎞
y1 ⎜ ⎟ = y 2 ⎜ ⎟ Condizioni relative (nel punto centrale della trave)
⎝2⎠ ⎝2⎠
⎛l⎞ ⎛l⎞
y1 ' ⎜ ⎟ = y 2 ' ⎜ ⎟
⎝2⎠ ⎝2⎠
B1 = 0 B1 = 0
3 3
Pl Pl 3 2
− + A2 l + B2 = 0 A2 = Pl
12 4 16
P l3 l P l 3 Pl l 2 l 1
− + A1 ⋅ = ⋅ − ⋅ + A2 ⋅ + B2 A1 = Pl 2
12 8 2 12 8 4 4 2 16
P l 2
P l 2
Pl l 1
− ⋅ + A1 = ⋅ − ⋅ + A2 B2 = − Pl 3
4 4 4 4 2 2 48
In particolare questo è un
problema a simmetria
+P/2
geometrica e di carico, in cui
risulta simmetrico il
-P/2 diagramma del momento,
fig. 1.36 mentre quello del taglio è
antisimmetrico:
y P/2 P/2
l/2
fig. 1.37 fig. 1.38
-P/2
Pl/4
fig. 1.39 fig. 1.40
B=0
Pl 2
A=
16
l/2 l/2
fig. 1.41
W
Reazioni vincolari.
W/l W/l
fig. 1.42
-W/l
fig. 1.43
W/l Grafico del momento flettente.
W/l
fig. 1.44
φ φ
l/2 l/2
fig. 1.45
f
Ci interessa trovare il valore
y1 y2 della freccia f.
l l
fig. 1.46
Pl
M1 M2 Grafico del momento flettente.
x1 x2
fig. 1.47
fig. 1.48
La parte di destra, se avesse
all’estremo di sinistra un vincolo
f
ad incastro, sarebbe assimilabile
fig. 1.49
ad una mensola, con freccia pari a
Pl 3
f = .
3EI
φ
In realtà non c’è un incastro, ma
fig. 1.50 un vincolo che permette una
φ rotazione: l’asta parte quindi già
ruotata rispetto alla sua linea
d’asse. Ma di quanto?
fig. 1.51
Pl 3 Pl 2 2 Pl 3
f = + ⋅l =
3EI 3EI 3 EI
Esempio 11:
l l
fig. 1.53
y1 = 0
(per il vincolo dell’incastro)
y1 ' = 0
y1 = y 2 (per la cerniera interna)
y2 = 0 (per il carrello)
P P Il problema ha simmetria
geometrica e di carico.
l/2 l l/2
fig. 1.54
Una possibile soluzione intuitiva
P
potrebbe suggerire di sostituire un
pattino quale vincolo di simmetria
tagliando in mezzeria la trave.
fig. 1.55
fig. 1.56
fig. 1.57
il problema del tratto centrale della struttura coincide esattamente con quello
dell’es. 7
W=Pl/2 W=Pl/2
fig. 1.58
Quindi riassumendo:
W
W Wl Wl
M = x ϕd = φs = −
l Mmax l 6 EI 3EI
fig. 1.59
W W
ϕ (= ϕ s = ϕ d ) =
Wl
Mmax
M =W
l 2 EI
fig. 1.60
P Pl 3
M1 = x f =
P 2 48EI
M 2 = (l − x )
P Pl 2
l/2 l/2
M1 M2
ϕ=
2 16 EI
fig. 1.61
2 Pl 3
P Mmax
M = Pl f = ⋅
3 EI
l l
fig. 1.62
La struttura disegnata in figura può essere vista come schema di una trave di
copertura; accade che essa si trovi soggetta a differenze di temperatura tra la
faccia esterna e quella interna (d’estate l’interno è ad una temperatura molto
più bassa dell’esterno, viceversa d’inverno).
dx
l l
fig. 1.63
In generale per effetto della variazione termica le fibre del materiale di cui la
trave è composta risultano soggette ad allungamenti disuguali facendo
deformare, la trave e, in particolare, i conci di trave di lunghezza infinitesima
dx.
l ∆l
fig. 1.64
dx
∆ts
h h
fig. 1.66
fig. 1.67
-∆x
fig. 1.68
− 2α ⋅ ∆T
Equazione della linea elastica C= = y' '
h
Si noti l’aggiunta di un segno negativo nell’equazione appena scritta:
bisogna infatti confrontare le due convenzioni di segno (quella delle
deformazioni dovute alla variazione termica e quella dell’asse y), che nel
caso in esame sono discordi.
2α ⋅ ∆T
y' = − x+ A
h
2α ⋅ ∆T x 2
y=− ⋅ + Ax + B
h 2
Condizioni al contorno:
y (0 ) = 0 → B = 0
2α ⋅ ∆T l 2 α ⋅ ∆T
y (l ) = 0 → − ⋅ + Al = 0 → A = l
h 2 h
Deformata:
α ⋅ ∆T α ⋅ ∆T ⋅ l α ⋅ ∆T
y=−
h
x2 +
h
x=
h
(lx − x )
2
ESERCIZIO 1
P
Sappiamo già, in quanto lo
f = Pl3 abbiamo calcolato nei precedenti
y
3 EI esercizi, che la freccia di una
Pl 3
l
mensola è pari a f = nel
3EI
caso di un carico concentrato
nell’estremo libero, mentre, con
p carico uniformemente distribuito
pl 4
f = pl4 p, è pari a f = . Possiamo
y
8 EI 8EI
applicare una forza concentrata in
l
questo estremo diretta in verso
opposto al carico, tale da
eliminare la freccia.
p
Tale forza deve dunque causare
F una freccia pari a quella generata
y
dal carico:
l Pl 3 pl 4
=
3EI 8EI
3
P = pl
8
Questa nuova forza non elimina
la rotazione nell’estremo libero
y
della struttura, ma solo la
freccia: tale condizione cor-
l
risponde a porre un vincolo sul-
l’abbassamento, rappresentabile
da un carrello.
p
I vincoli “in eccesso” delle
X iperstatiche corrispondono a
y
limitazioni di spostamenti e/o
l rotazioni.
Il calcolo delle reazioni iperstatiche si può condurre solo tenendo conto della
deformabilità della struttura e imponendo il rispetto (cinematico) dei vincoli
con un’equazione di congruenza al vincolo (come quella svolta sopra).
Scrivo l’equazione dei momenti (separando gli effetti del carico p e di X per
semplicità).
pl 2 px 2
M (1) = − + plx −
2 2
M ( 2) = Xl − Xx
pl
1 ⎛ px 2 pl 2 ⎞
y' ' = ⎜⎜ − plx + + Xx − Xl ⎟⎟
EI ⎝ 2 2 ⎠
1 ⎛ px 3 plx 2 pl 2 x Xx 2 ⎞
y' = ⎜⎜ − + + − Xlx + A ⎟⎟
EI ⎝ 6 2 2 2 ⎠
1 ⎛ px 4 plx 3 pl 2 x 2 Xx 3 Xlx 2 ⎞
y= ⎜⎜ − + + − + Ax + B ⎟⎟
EI ⎝ 24 6 4 6 2 ⎠
x=0 x=l
⎧y = 0
⎨
⎩ y' = 0 {y = 0
y (0) = 0 → B = 0
y ' (0) = 0 → A = 0
⎛ pl 4 pl 4 pl 4 Xl 3 Xl 3 ⎞
y (l ) = 0 → ⎜⎜ − + − + ⎟⎟ = 0
⎝ 4 6 24 2 6 ⎠
1− 4 + 6 4 ⎛ 1⎞
pl + Xl 3 ⎜ − ⎟ = 0
24 ⎝ 3⎠
1 4 Xl 3
pl − =0
8 3
1 4 Xl 3
pl =
8 3
Ottengo la stessa equazione che avevo scritto direttamente.
3
X = pl
8
Per risolvere il problema originario (il calcolo dell’incognita iperstatica) ho
imposto un’ulteriore condizione, la condizione di rispetto del vincolo in
eccesso o condizione di congruenza, la quale si traduce in un’equazione
nell’ incognita X.
l l
x=0 x=l
⎧y = 0
⎨
⎩ y' = 0 y=0
E’ possibile ora scrivere l’equazione della linea elastica e calcolare le tre
incognite A, B e X.
Ancora una volta, però, si può ottenere lo stesso risultato più velocemente
tramite l’imposizione diretta della congruenza, questa volta considerando la
rotazione causata dal carico distribuito e quella data dal momento Z:
Z φ = Zl
3 ΕΙ
pl 3 Zl
ϕ= ϕ=
24 EI 3EI
pl 3 Zl pl 2
= → Z=
24 EI 3EI 8
2
pl
8
VA VB
VA VB
pl
V A = VB =
2
pl
V A = +VB =
8
2
p
pl
8
pl pl 5
VA = + = pl
2 8 8 5 pl
8
3 pl
8
pl pl 3
VB = − = pl
2 8 8
Esercizio 2
P P
x1 x
2
X
y1 y
2
l l
Carico P Carico X
pl P 2Xl
X X
P
M 1 = − Pl + Px -- M 2 = 0 M 1 = 2 Xl − Xx ..-- M 2 = Xl − Xx
y' ' =
1
(Pl − Px + Xx − 2 Xl )
EI
1 ⎛ Px 2 Xx 2 ⎞
y' = ⎜⎜ Plx − + − 2 Xlx + A ⎟⎟
EI ⎝ 2 2 ⎠
1 ⎛ Plx 2 Px 3 Xx 3 2 Xlx 2 ⎞
y= ⎜⎜ − + − + Ax + B ⎟⎟
EI ⎝ 2 6 6 2 ⎠
y' ' =
1
( Xx − Xl )
EI
1 ⎛ Xx 2 ⎞
y' = ⎜⎜ − Xlx + C ⎟⎟
EI ⎝ 2 ⎠
1 ⎛ Xx 3 Xlx 2 ⎞
y= ⎜⎜ − + Cx + D ⎟⎟
EI ⎝ 6 2 ⎠
Condizioni al contorno:
x1 = 0 x1 = l ; x 2 = 0 x2 = l
⎧y = 0 ⎧ y1 ' = y 2 '
⎨ ⎨
⎩ y' = 0 ⎩ y1 = y 2 y=0
y1 (0 ) = 0 → B = 0
y1 ' (0) = 0 → A = 0
Pl 3 Pl 3 Xl 3 Pl 3 5 3
y1 (l ) = y 2 (0) → D = − + − Xl 3 → D = − Xl
2 6 6 3 6
2 2 2
y1 ' (l ) = y 2 ' (0 ) → C = Pl 2 −
Pl Xl Pl 3
+ − 2 Xl 2 → C = − Xl 2
2 2 2 2
Xl 3 Xl 3 Pl 3 3 3 Pl 3 5 3
y 2 (l ) = 0 → − + − Xl + − Xl = 0
6 2 2 2 3 6
5 Pl 3
La freccia totale è la somma delle due parziali: f tot = .
6 EI
Calcolo la freccia dovuta a X.
f XL3
f = ; sapendo che L = 2l ,
3EI
la freccia risulta uguale a
X 8 Xl 3
f = .
l 3EI
8 Xl 3 5 Pl 3 8 5 5
= → X = P→X = P
3 EI 6 EI 3 6 16
P P
Z
Carico P Momento Z
P
Z Z
PL2 ZL
ϕ= ϕ=
16 EI 3EI
ϕP = ϕZ
PL2 ZL
=
16 EI 3EI
3PL
Z=
16
ma L = 2l
3
dunque Z = Pl
8
Il valore del momento Z può essere utilizzato per calcolare le reazioni
verticali date dai vincoli della struttura; si verifica così il valore calcolato per
X in precedenza.
3 pl
8 p
11p 5p
16 16
Esempio
l l
Esistono molti metodi per risolvere questa struttura iperstatica, uno di questi
è quello del calcolo della linea elastica. Dobbiamo ricondurre la struttura
iperstatica ad una isostatica, quindi individuare un vincolo responsabile
dell'iperstaticità, eliminarlo, mantenendo comunque le reazioni che il
vincolo soddisfa.
In questo caso scelgo di togliere il carrello centrale: resta la reazione
vincolare iperstatica z che non conosciamo.
Z Pl -Z Pl -Z
2 2
x x
Zl
y y
1
2 2
2
P(2l)
Per la parte di destra dell'asta e per quella sinistra si avranno due momenti
diversi quindi due equazioni della linea elastica. Se usiamo l'asse di
riferimento x1 nella parte di sinistra (che parte dalla cerniera) e x2 nella
parte di destra (che parte dal carrello posto all'estremità destra) (v .figura)
avremo anche due convenzioni di segno opposte, quindi le condizioni al
contorno saranno:
y1 (0 ) = 0 cerniera
carrello
y2 (0) = 0
y1 (l ) = y2 (l ) condizioni di continuità (il segno negativo è
y (l ) = − y (l )
'
1
'
2
dovuto al fatto che le due convenzioni di segno
dei sistemi di riferimento scelti, sono opposte)
P Z P
L(=2l)
5 pL4 1 zL3
f = f =
384 EI 48 EI
48 ⋅ 5 5 5
Si ricava quindi: z=− pL = − pL = − pl
384 8 4
P
Z Z
l l
In questo caso potrei considerare la struttura solo per metà della sua
lunghezza in quanto è simmetrica rispetto ad un asse verticale:
Z Z
s d
pl 3 zl
ϕd = +
24 EI 3EI pl 3 zl
ϕd − ϕs = 2 +2 =0
pl 3 zl 24 EI 3EI
ϕs = − −
24 EI 3EI
pl 2
da cui: z=−
8
Q 2
Q 1 P 2
l1 l2
+T +T
- T - T
+ T
x
- T
y
dϕ t 2α∆T
C= =
d t
dx h
f
3
f = Zl
3EI
Z
Per una mensola con gradiente termico era già stata studiata la
deformazione:
+ T 2α∆T
y" = +
h
f=? 2α∆T
y' = x+ A
h
- T 2α∆T x 2
y= + Ax + B
h 2
Condizioni al contorno:
da cui B=0
y (0) = 0
y ' (0) = 0 da cui A=0
α∆T
Quindi ho y = x2
h
α∆Tl 2
f = y (l ) =
h
zl 3 α∆Tl 2
La freccia totale sarà f = − che imponiamo
3EI h
uguale a zero in modo da ricavare il valore di z.
P
P
Z Z
l
+
Z
pl 3 Zl
ϕ= ϕ=
24 EI 2 EI
Pl
2
12
+ Pl = Pl
2
2
12
Pl 8
8 2 2 2
Pl Pl Pl
8 12 24
P Z Z
2
Pl
16EI
Le rotazioni agli estremi dell’asta sono pari alla somma dell’angolo dovuto
al carico concentrato e di quello dovuto al momento Z:
P Pl 2
ϕ=
16 EI
Zl Z Z
ϕ=
2 EI
Pl 2 Zl Pl
ϕ= − =0 da cui: Z =
16 EI 2 EI 8
Pl Pl Pl
+ 8
= 8 8
Pl Pl
8
4
Si nota che, rispetto al caso della trave vincolata con cerniera e carrello, il
Pl
valore del massimo momento flettente risulta dimezzato (da M MAX = a
4
Pl
M MAX = ).
8
f
Metto in evidenza la reazione
iperstatica (la biella a sua volta
subisce una reazione uguale e
fig. 1. Z contraria lungo il suo asse):
-quella data dal carico distribuito, -quella data dalla reazione Z dovuta
5 p(2l ) Z (2l )
4 3
pari a f = e diretta alla biella, pari a f = e
384 EI 48EI
verso il basso diretta verso l’alto
Z
fig. 1. fig. 1.
pl
fig. 1.
Nella parte di sinistra sono presenti le seguenti forze:
pl
pl²/2
Z+pl
fig. 1.
Momento: Carrello:
pl²/2 f
f
Z
fig. 1.
fig. 1.
1 Wl 2 1 pl 4 Zl 3
f = = f =−
2 EI 4 EI 3EI
Per il rispetto della congruenza, in corrispondenza del vincolo non si hanno
spostamenti verticali: eguaglio le due frecce.
1 pl 4 Zl 3
=
4 EI 3EI
3
Z = pl
4
Il valore totale della reazione del carrello è quindi:
3 7
Z= pl + pl = pl
4 4
Dopo aver risolto l’iperstaticità, è possibile calcolare gli spostamenti della
struttura. Calcolo la rotazione sotto le due condizioni di calcolo.
Momento: Carrello:
pl²/2
3
4 pl
fig. 1.
Wl pl 3 1 Zl 2 3 pl 3 1
ϕ momento = = ϕZ = =
EI 2 EI 2 EI 4 EI 2
pl 3
ϕ tot = ϕ momento − ϕZ =
8 EI
La parte di destra della struttura può essere considerata come una mensola,
in cui però l’incastro è cedevole: nel punto di mezzeria l’asta è ruotata di un
pl 3
angolo ϕ = .
8EI
La freccia totale nell’estremo di destra della mensola è pari alla freccia data
dal carico distribuito, incrementata della quantità l.
pl 4 pl 3
f = + l
8EI 8EI
φ
+
φl pl 4
8EI
fig. 1.
3 Reazioni vincolari.
4 pl
3 7
pl²/4 4 pl + pl = 4 pl
fig. 1.
pl²/2
Grafico del momento flettente.
pl²/4
fig. 1.
Questo tipo di struttura può essere risolto attraverso l’analisi del grafico del
momento flettente. pl²/2 M1
h M2
l
fig. 1.
Si nota che la parte verticale è analoga ad una mensola incastrata al piede e
soggetta a un momento costate.La situazione di rotazione, quindi, è già stata
analizzata, ed è pari a:
⎛ pl 2 ⎞
φ ⎜ ⎟⋅h
Wl ⎜⎝ 2 ⎟⎠
pl²/2
ϕ= =
EI EI
fig. 1.
Prendiamo ora in considerazione il tratto di asta orizzontale:
se fosse incastrato a sinistra avremmo :
fig. 1. pl 4
dove f =
8EI
ma nel nostro caso l’ incastro non è fisso a terra; si ha infatti un nodo con
l’asta verticale, la quale è soggetta a rotazione.(dell’angolo ϕ già trovato).
Quindi la freccia totale nell’estremo di destra della mensola è pari alla
freccia data dal carico distribuito, incrementata della quantità l.
φ
⎛ pl 2 ⎞
⎜ ⎟⋅h
pl 4 ⎜⎝ 2 ⎟⎠
f = + ⋅l
pl
4 8 EI EI
8EI
φl
fig. 1.
fig. 1.
Esempio 4
P Questa struttura a portale presenta
simmetria sia dal punto di vista
geometrico che di carico.
l/2 l/2
fig. 1.
P/2
Per risolvere il problema seguo il metodo dell’ equazione della linea elastica
sui due tratti di asta:
pl²/2
M2 - grafico del momento flettente
M1
x1
fig. 1. y1
- condizioni al contorno:
y1 (0 ) = 0 -Spostamento alla base
y1 (h ) = 0 -In sommità dell’asta verticale
y 2 (0 ) = 0
y1' (h ) = − y 2' (0 ) -nel nodo le due aste devono compiere la
medesima rotazione(il segno meno è perché le
convenzioni di segno sulle rotazioni nei due
sistemi di riferimento sono opposte)
Si può anche giungere rapidamente al calcolo dell’abbassamento della
cerniera sull’asse di simmetria, evitando di scrivere le due equazioni della
linea elastica.
Come nel caso precedente posso considerare l’asta orizzontale con un
vincolo ad incastro cedevole nell’estremo di sinistra, per cui la freccia totale
sarà pari alla somma della freccia data dalla forza concentrata e quella
dovuta alla rotazione all’incastro:
φ
3
p ⎛l⎞
P/2 ⋅⎜ ⎟
2 ⎝ 2⎠ l
f = + ϕ⋅
f di P/2 3EI 2
φ·l/2 ⎛ pl ⎞
⎜ ⎟⋅h
fig. 1.
dove ϕ =
⎝ 4⎠
3EI
fig. 1.
Esempio 5
P P P P
Pl
f=? Pl
fig. 1.
P
Se l’asta orizzontale fosse una
mensola rigidamente incastrata, la
f freccia nell’estremo libero
sarebbe nota.
fig. 1.
Pl 3
f1 =
3EI
φ
Bisogna però incrementare questa
freccia della rotazione
dell’estremo di una quantità ϕ ⋅ l ,
φl
data dalla rotazione della trave
verticale sottoposta al momento
fig. 1. concentrato in mezzeria M = Pl.
φ
Pl/2
Pl
φ
fig. 1.
Pl 3
ϕ=
6 EI
Pl 3 Pl 3
f = f1 + ϕ ⋅ l = +
3EI 6 EI
P2
l/2 l/2
fig. 1.
P1 f
P2
φ
φ·l/2
fig. 1. fig. 1.
P2 l 3
f =
3EI
Scomposta a sua volta in due tratti:
sinistra destra
φ
P1
f f
fig. 1.
2 2
⎛l⎞ ⎛l⎞
P1 ⎜ ⎟ P1 ⎜ ⎟
Pl2
f = ⎝ ⎠
2 l ⎝2⎠
+ ϕ= = 1
3EI 2 EI 8EI
3
⎛l⎞
P1 ⎜ ⎟
P2 l 3
⎝ 2⎠ P1l 2 l P2 l 3 P1l 3 ⎛ 1 1⎞
f tot =− + + ⋅ =− + ⎜ + ⎟
3EI 3EI 8 EI 2 3EI EI ⎝ 24 16 ⎠
Esempio 7
q
p p
b a b
fig. 1.
φ
X
a/2 a/2
fig. 1. fig. 1.
q
φ φ
φ X X
φ
a a
fig. 1. fig. 1.
3
qa Xa
Complessivamente si ha quindi: ϕ des = −
24 EI 2 EI
Per la trave di sinistra si ha invece:
b b
fig. 1. fig. 1.
pb 3 Xb
Complessivamente risulta: ϕ sin = − +
24 EI 3EI
p p
l
fig. 1. fig. 1.
fig. 1.
fig. 1.
fig. 1.
se l = h , il sistema si riduce a:
⎧ X ⎧ pl 2
⎪⎪Z = 2 ⎪⎪ X =
18
⎨ 2 ⎨
⎪ 5 X − Z = pl ⎪Z = pl 2
⎪⎩ 6 6 24 ⎪⎩ 36
1 1
18 pl² 18 pl²
5
72 pl²
h/3
1 1
36 pl² 36 pl²
fig. 1.
Osserviamo come questa struttura iperstatica sia più vantaggiosa per l’asta
orizzontale di quella in cui la stessa
Il problema è antisimmetrico.
p
Con il metodo della linea elastica:
l/2 l/2
fig. 1.
-grafico del momento flettente:
nella parte destra dell’asta il
x1 M1 M2 x2
momento è lineare mentre in quella
sinistra parabolico; quindi è
y1 y2
descritto da due diverse espressioni;
-scelta degli assi di riferimento:
fig. 1. distinti nelle due parti dell’asta
-condizioni al contorno:
per x 2 = 0 → y 2 = 0
per x1 = 0 → y1 = 0
l
per x1 = x 2 = → y1' = − y 2'
2
Esercizio 2: calcolare la freccia nell’estremo libero
fig. 1.
p f=?
fig. 1.
P1 P2
fig. 1.
IL LAVORO DI DEFORMAZIONE
2.
α
f P
f s
fig. 2.1
2. Il lavoro di deformazione 64
s s
fig. 2.2
Il lavoro di deformazione totale compiuto dalla forza F per compiere lo
spostamento s è pari all’area del triangolo compreso tra l’asse di
1
riferimento orizzontale e la retta, e vale L = Fs .
2
Questo risultato può essere ricavato a partire dall’equazione della retta, cioè
F = K ⋅ s , dove K è il coefficiente angolare e rappresenta la rigidezza della
struttura.
Nell’istante generico, in cui la forza applicata è F e il corrispondente
spostamento della struttura è s , l’incremento dL del lavoro di deformazione
dovuto ad un incremento di spostamento ds è pari a dL = F ⋅ ds .
Sommando tutti gli incrementi infinitesimi si ottiene, per il lavoro totale:
s s s s
1 1
L = ∫ dL = ∫ F ⋅ ds = ∫ Ks ⋅ ds =K ∫ s ⋅ ds = Ks 2 = F s
0 0 0 0
2 2
(perché Ks è pari a F )
Nel caso di una mensola caricata all’estremità con un’unica forza P, il lavoro
è pari a:
P
1 1 Pl 3
L = Pf = P ⋅
f 2 2 3EI
fig. 2.3
2. Il lavoro di deformazione 65
f1
fig. 2.4
P1 P2
f tot
fig. 2.5
2. Il lavoro di deformazione 66
P1 P1 P1
P1
=
Pa
-s1 -s1 0
s1 P1
s -2 s1 s P1
s1 s
= =
Pb Pc
-P1 -P1
fig. 2.6
P Q
fig. 2.7
In presenza di più forze agenti sulla struttura, sono dunque lecite diverse
sequenze nell’applicazione delle forze. Se per esempio si adotta la sequenza:
P + Q (prima viene applicata P e successivamente Q) si ha, dal punto di
vista degli spostamenti:
Applico P Applico Q
P P Q
f1
f2
fig. 2.8
Il lavoro prodotto da P è composto da due termini: una parte di lavoro diretto
(operato da P mentre cresce da 0 al suo valore finale), e da una parte di
lavoro indiretto (operato da P per l’incremento di spostamento prodotto dalla
2. Il lavoro di deformazione 67
1
forza Q). Il lavoro totale è dunque dato da: LPtot = Pf1 + Pf 2 (in cui il
2
1
secondo termine, esprimendo il lavoro indiretto, non ha il coefficiente ).
2
Scriviamo quindi l’espressione del lavoro totale prodotto da P e da Q,
considerando entrambe le sequenze di carico:
P+Q Q+P
P Q
f g
fig. 2.9
P Q P Q
∆f g f ∆g
fig. 2.10
1 1 1 1
L1tot = Pf + P∆f + Qg L2tot = Qg + Q∆g + Pf
2 2 2 2
Abbiamo già osservato che, nelle strutture elastiche, il lavoro totale è uguale
in tutte le sequenze di carico. Si può dunque scrivere:
L1tot = L 2tot
1 1 1 1
Pf + P∆f + Qg = Qg + Q∆g + Pf
2 2 2 2
P∆f = Q∆g se P = Q → ∆f = ∆g
Questa importante relazione mostra che lo spostamento di un punto B della
struttura prodotto da una forza F applicata in un punto A è uguale allo
spostamento di A per effetto della forza F applicata in B (teorema di Betti –
Maxwell).
2. Il lavoro di deformazione 68
1
Lest = Pf = Lint
2
Il lavoro interno è dato dalla somma dei contributi dovuti a momento, taglio
ed azione assiale.
Considero l’elemento infinitesimo (il concio):
Momento:
1 M ⋅ dx
dL = Mdϕ dove dϕ =
2 EI
2
1 M dx
M M Quindi dL = ⋅
2 EI
dx
fig. 2.11
Taglio:
1 1 T2
dL = T ⋅ dt = χ dx
2 2 GA
T T
fig. 2.12
Azione assiale:
1 N ⋅ dx
dL = Ndn dove dn =
2 EA
2
1 N dx
Quindi dL =
N N 2 EA
fig. 2.13
2. Il lavoro di deformazione 69
fig. 2.14
M T
-Pl Pl
x 0
y
fig. 2.15
M = − Pl + Px T = + Pl
2. Il lavoro di deformazione 70
1 3
I= bh e A = bh
12
I 1 3EI 1 3Eh 2
Quindi = h2 e dunque 1.2 ⋅ = 1.2
A 12 GA ⋅ l 2 12 Gl 2
Sappiamo poi che la relazione esistente tra E e G è la seguente:
E
G=
2(1 + ν )
1
A possiamo assegnare il valore ν = , tipico dell’acciaio.
3
E ⎛ 1⎞ 8
Quindi = 2⎜1 + ⎟ =
G ⎝ 3⎠ 3
Il contributo del taglio alla freccia risulta così proporzionale a:
1 3⋅8 ⋅ h2
2
⎛h⎞
1.2 ⋅ ⋅ = 0.8⎜ ⎟ (dove h è l’altezza della sezione e
⎝l⎠
2
12 3l
l la lunghezza della mensola). Il
h
rapporto è ragionevolmente
l
1
approssimabile a .
10
2
⎛h⎞ 1
Quindi 0.8⎜ ⎟ = 0.8 ⋅ = 0.008
⎝l⎠ 100
2. Il lavoro di deformazione 71
f=?
fig. 2.16
fig. 2.17
2. Il lavoro di deformazione 72
P
A B
So calcolare l’abbassamento in A;
δ=? ma quanto vale il corrispondente
fig. 2.18 abbassamento in B?
2. Il lavoro di deformazione 73
l
M P dx
L e = 1 ⋅ s B = Li = ∫ M 1
0
EI
Questa relazione fornisce direttamente il valore dello spostamento sB cercato.
Infatti
l
1 ⋅ s B = ∫ M ⋅ dϕ P
0
dove il primo termine dell’uguaglianza è il lavoro indiretto esterno, e il
secondo il lavoro interno, dovuto alle rotazioni dei conci generate dalla forza
P.
2.4 Esercizi
P
1. Calcolare la freccia con i due
metodi della linea elastica e del lavoro
indiretto. f=?
fig. 2.21
p
2. Calcolare la freccia con il
metodo del lavoro indiretto.
f=?
fig. 2.22
p
3. Calcolare freccia e angolo di
rotazione. φ=? f=?
fig. 2.23
4. Calcolare la freccia della struttura nel punto indicato in figura nei due
casi. P
P
f=? f=?
l l
fig. 2.24 fig. 2.25
2. Il lavoro di deformazione 74
5. Calcolare lo spostamento
orizzontale (u) e verticale (f) della
struttura reticolare.
P
u=?
f=?
fig. 2.26
2. Il lavoro di deformazione 75
Esercizio 1 s=?
P
Risolvo il problema applicando
alla struttura due condizioni di
carico diverse .
l
1. struttura con le forze P:
P Reazioni vincolari e grafico del
momento
flettente. M p
l
l l
fig. 2.27
M p = Pl Pl
P Pl
2P
fig. 2.28
2. suppongo di applicare,
nel punto in cui mi interessa
calcolare lo spostamento, una
forza unitaria F .La forza è
orizzontale e verso destra perché
suppongo che lo spostamento che
2. Il lavoro di deformazione 76
M1 = x
1
2l
2l
fig. 2.29
Ora ci interessano le aste in cui entrambi i momenti, M p eM 1 siano presenti
e diversi da zero. In questo caso solo un’asta. Scelgo una convenzione di
segno e un’ascissa x uguale per entrambe.
x x
fig. 2.30
Pl ⎛ l 2 0 2 ⎞ Pl l 2 1Pl 3
⎜⎜ − ⎟⎟ = =
EI ⎝ 2 2 ⎠ EI 2 2 EI
2. Il lavoro di deformazione 77
Esercizio 2
p
φ=?
fig. 2.31
In questo esercizio, con il metodo del lavoro di deformazione, la forza
unitaria da associare alla rotazione , è rappresentata da un momento W .
W=1
fig. 2.32
x
x
1
pl x x
Mp = x − px ⋅ M1 = 1−
2 2 l
Calcolo della rotazione
⎛ x ⎞ ⎛ pl px 2 ⎞
l
Mp 1 ⎜1 −
l
⎟ ⋅ ⎜ x − ⎟dx =
= ∫ M1 l ⎠ ⎜⎝ 2 2 ⎟⎠
EI ∫0
LIND
e = 1 ⋅ ϕ = LIND
i dx = ⎝
0
EI
1 p ⎛ lx 2 x 3 ⎞
l
p lx 2 2 x 3 x 4 l
EI 2 ∫0 ⎜⎝
= ⎜ lx − x 2
− + ⎟dx = − + =
l l ⎟⎠ 2 EI 2 3 4l 0
p ⎛ l 3 2l 3 l 3 ⎞ pl 3 ⎛ 6 − 8 + 3 ⎞ pl 3
= ⎜⎜ − + ⎟⎟ = ⎜ ⎟=
2 EI ⎝ 2 3 4 ⎠ 2 EI ⎝ 12 ⎠ 24 EI
2. Il lavoro di deformazione 78
Esercizio 3
∆T
l l
fig. 2.35
F=1
2. Il lavoro di deformazione 79
Esercizio 4
P
u=?
l l
fig. 2.38
Carico P:
P
reazioni vincolari
P 2P
A
P 2P
fig. 2.40
P
B 2
P 2l + N ⋅ 2l = 0 → N = − 2 P
N rotazione dell’asta 2 attorno al
nodo B
N
P 2P
fig. 2.41
2. Il lavoro di deformazione 80
+P
+P
grafico azioni assiali N p
-v2·P -v2·P
fig. 2.42
Carico F=1:
1
1 1
fig. 2.43
Calcolo azioni assiali
N N 1 1l − Nl = 0 → N = 1
rotazione dell’asta 1 attorno al
1 punto A
A 1
1 1
fig. 2.44
B 2
1 N ⋅ 2l = 0 → N = 0
N rotazione dell’asta 2 attorno al
punto B
N
1
1 1
fig. 2.45
C
N
1 1l + N ⋅ 2l = 0 → N = − 2
rotazione dell’asta 1 attorno al
1 punto C
N
1
fig. 2.46
2. Il lavoro di deformazione 81
+1
+1
grafico azioni assiali N 1
-v2
fig. 2.47
=
1
EA
[
(1P )l + (1P )2l + − 2 − 2 P 2l =( )( )( )]
1
EA
[
Pl + 2 Pl + 2 P 2l =
Pl
EA
]
1+ 2 + 2 2 = 3 + 2 2 [
Pl
EA
] ( )
2. Il lavoro di deformazione 82
l l
fig. 2.48
Sp
Per trovare lo spostamento generato dal carico distribuito studio la struttura
sotto il carico p e sotto la forza unitaria che applico nel punto dove mi
interessa studiare lo spostamento in modo da trovare il momento M p e il
momento M 1 .
p
sp = ?
fig. 2.49
2pl 1
M M
2pl 1
fig. 2.50
x x
fig. 2.51
p(l + x )
2
Mp = M 1 = 1⋅ x
2
2. Il lavoro di deformazione 83
Quindi
0
EI EI 0
2 EI 0
⎡ 1 2 1 ⎤ 17 pl
l
p 2 x2 x3 x4 pl 4 4
= l − 2l + = − + =
⎢⎣ 2 3 4 ⎥⎦ 24 EI
2 EI 2 3 4 0
2 EI
Sz
Anche in questo caso calcolo i due diversi momenti.
M 1 = 1 ⋅ x come sopra
1
fig. 2.52
Mp = Z⋅x
Z
fig. 2.53
Quindi
l l l
Mp Zl 3
1⋅ sz = ∫ M 1
1
( ) Z
EI ∫0 EI ∫0
dx = x Zx dx = x 2
dx =
0
EI 3EI
2. Il lavoro di deformazione 84
fig. 2.54
carico P carico 1
P 1
fig. 2.55
P 2L 1
P 1
fig. 2.56 2L
Pl
x x
fig. 2.57
M p = Pl − Px = P(l − x ) M 1 = 2l − 1x = 2l − x
∫( )
l
P P x2 x3
2l − 2lx − lx + x dx =
2
2l 2 x − 3l
2
+ =
EI 0
EI 2 3 0
P ⎛ 3 3 3 1 3 ⎞ 5 Pl 3
= ⎜ 2l − l + l ⎟ =
EI ⎝ 2 3 ⎠ 6 EI
2. Il lavoro di deformazione 85
Osservazioni
1. la scelta dell’asse x è arbitraria, ma deve essere la stessa per il
calcolo di entrambi i momenti flettenti M p = M 1
2. lo stesso vale per la convenzione di segno sul momento flettente
M p dx
3. l’integrale ∫ M1 EI
è da calcolare solo sui tratti di asta
dove M 1 ≠ 0 e M p ≠ 0
2. Il lavoro di deformazione 86
f=?
l
fig. 2.58
carico p carico 1
p 1
fig. 2.59
pl
l²/2 1
1·L
pl 1
fig. 2.60
l²/2 2L
x x
fig. 2.61
px 2
Mp = M 1 = 1⋅ x
2
∫ (x )⎜⎜
1 px
LIND
e = 1 ⋅ f = LIND
i = ∫ M1 = ⎟⎟dx =
0
EI EI 0 ⎝ 2 ⎠
4 l
1
l
⎛ px 3 ⎞ 1 p x pl 4
f =
EI ∫0 ⎜⎜⎝ 2 ⎟⎟⎠dx = EI 2 4 =
8 EI
0
2. Il lavoro di deformazione 87
2.6 Esercizi
f=?
y1 y2
l l
fig. 2.61
A) Linea elastica
Calcolo delle reazioni vincolari e del momento flettente.
M1 1 ⎛ pl 2 ⎞
y1 ' ' = = ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟
EI EI ⎝ 2 ⎠
1 ⎛ pl 2 ⎞
y1 ' = ⋅ ⎜⎜ x + A1 ⎟⎟
EI ⎝ 2 ⎠
1 ⎛ pl 2 x 2 ⎞
y1 = ⋅ ⎜⎜ ⋅ + A1 x + B1 ⎟⎟
EI ⎝ 2 2 ⎠
2. Il lavoro di deformazione 88
Condizioni:
y1 ' (0 ) = 0 Pattino
y1 ' (l ) = y 2 ' (0 ) Continuità di rotazione
y1 (l ) = y 2 (0 ) = 0 Continuità di spostamento +
spostamento pari a zero
Quindi ricavo
da y1 ' (0) = 0 → A1 = 0
da y 2 (0 ) = 0 → B2 = 0
⎛ pl 4 ⎞ pl 4
da y1 (l ) = 0 → ⎜⎜ + B1 ⎟⎟ = 0 → B1 = −
⎝ 4 ⎠ 4
pl 3
da y1 ' (l ) = y 2 ' (0) → A2 =
2
Calcolo la freccia all’estremo libero
⎡ 1 1 1 1 ⎤ 5 pl
4
1
f = pl 4 ⋅ ⎢ − + + ⎥=
EI ⎣ 4 6 24 2 ⎦ 8 EI
Con questo metodo posso ora calcolare di quanto si è alzato il pattino:
pl 4
y1 (0) = −
4 EI
2. Il lavoro di deformazione 89
B) Lavoro di deformazione
Calcolo il momento generato da una forza unitaria posta all’estremo libero
dell’asta (M1) e il momento generato dal carico distribuito P (Mp).
A loro volta i due momenti saranno distinti per la parte di destra e quella di
sinistra dell’asta: 1
l l
fig. 2.61
1
L
1
fig. 2.61
L M1 M2
x1 x2
fig. 2.61
M 1−1 = l M 1− 2 = l − x
La freccia sarà pari alla somma dei due integrali delle due parti di asta:
l l
M p −1 M p −2
1 ⋅ f = ∫ M 1−1 ⋅ dx + ∫ M 1−2 ⋅ dx
0
EI 0
EI
⎛ pl ⎞ dx
l 2
⎛ px 2 pl 2
l
⎞ dx
1 ⋅ f = ∫ (l ) ⋅ ⎜⎜ ⎟⎟ + ∫ (l − x ) ⋅ ⎜⎜ + − plx ⎟⎟ =
0 ⎝ 2 ⎠ EI 0 ⎝ 2 2 ⎠ EI
1
l
pl 3 1
l
⎛ plx 2 pl 3 px 3 pl 2 x 2⎞
= ∫ dx + ∫0 ⎜⎜⎝ 2 + 2 − pl x − 2 − 2 + plx ⎟⎟⎠dx =
2
EI 0
2 EI
pl 1 4 l
⎛ pl 3 px 3 3 3 2 ⎞
= + ∫0 ⎜⎜⎝ 2 − 2 + 2 plx − 2 pl x ⎟⎟⎠dx =
2
2 EI EI
l
pl 4 1 pl 3 px 4 3 plx 3 3 pl 2 x 2
= + ⋅ x− + − =
2 EI EI 2 8 6 4 0
pl 4 1 ⎛ 12 − 3 + 12 − 18 ⎞ 4 15 pl 4 5 pl 4
= + ⋅⎜ ⎟ pl = =
2 EI EI ⎝ 24 ⎠ 24 EI 8 EI
2. Il lavoro di deformazione 90
Esercizio 2:
f=?
l l
fig. 2.61
Carico reale:
P
y
fig. 2.61
fig. 2.61
Pl
M P = Pl − Px = P(l − x )
MP
fig. 2.61
Carico fittizio:
1
y
fig. 2.61
1·2L 1
fig. 2.61
2L M 1 = 2l − 1 ⋅ x = 2l − x
M1
fig. 2.61
2. Il lavoro di deformazione 91
l
M ⋅ dx l
Osservazioni:
M P dx
3) l’integrale ∫M 1
EI
è da calcolare solo sui tratti di asta dove
M1 ≠ 0 e M P ≠ 0 .
2. Il lavoro di deformazione 92
Esercizio 3:
f=?
l
fig. 2.61
Carico reale pl
y
pl²/2
pl
pl
l²/2
Mp
px 2
x
Mp =
fig. 2.61 2
Carico fittizio
1
y
L 1
l
M1
M 1 = 1⋅ x
x
fig. 2.61
l
M p ⋅ dx ⎛ 2 ⎞
1
(x )⎜⎜ px
l
Lind
e = 1 ⋅ f = Lind
i = ∫ M1 =∫ ⎟⎟dx
0
EI 0 EI ⎝ 2 ⎠
l
1
l
⎛ px 3 ⎞ 1 p x4 pl 4
f =
EI ∫0 ⎜⎝ 2 ⎟⎠dx = EI ⋅ 2 4
⎜ ⎟ =
8 EI
0
2. Il lavoro di deformazione 93
Esercizio 4:
φ=?
fig. 2.61
fig. 2.61
Carico reale
pl
fig. 2.61 y
pl
pl/2 pl/2
fig. 2.61
Mp
Mp =
pl
2
x−
px 2 p
2
(
= lx − x 2
2
)
fig. 2.61
Carico fittizio
fig. 2.61 y
1/L 1/L
fig. 2.61
x
1
M1 M1 = 1− ⋅ x
l
l
fig. 2.61
2. Il lavoro di deformazione 94
1 ⎛ x⎞ p
( )
l l
M p dx
Lind
e = 1 ⋅ ϕ = Lind
i = ∫ M1 ⋅ =∫ ⎜1 − ⎟ ⋅ ⋅ lx − x dx
2
0
EI 0
EI ⎝ l⎠ 2
l
1 p ⎛ x ⎞
l 3
p lx 2 x3 x4
EI 2 ∫0 ⎜⎝
ϕ= ⋅ ⋅ ⎜ lx − x − x + ⎟⎟dx =
2 2
−2 + =
l ⎠ 2 EI 2 3 4l 0
pl 3 ⎡1 2 1⎤ pl 3
= ⋅⎢ − + ⎥ =
2 EI ⎣ 2 3 4 ⎦ 24 EI
2. Il lavoro di deformazione 95
Esercizio 5:
s=? F
fig. 2.61
Carico reale
F F F
Fl
Fl
F
fig. 2.61
M F = Fl
Carico fittizio
1 1
x
1·L
1
fig. 2.61
2. Il lavoro di deformazione 96
M 1 = 1⋅ x
Dal confrontarsi dei due diagrammi:
- occorre scrivere le espressioni di MF e M1 solo per l’asta verticale.
- conviene scegliere l’ascissa x con l’origine nel punto superiore.
- conviene assumere
l l
M F dx
∫ (x )(Fl )
1
Lind
e = 1 ⋅ s = Lind
i = ∫ M1 =
0
EI EI 0
2 l
Fl x 1 Fl 3
s= =
EI 2 0
2 EI
2. Il lavoro di deformazione 97
Esercizio 6:
F
s=?
fig. 2.61
Carico reale
F F F
Fl
Fl
F
fig. 2.61
M F = Fx
Carico fittizio
1 1
x
1·L 1·L
1
fig. 2.61
M 1 = 1⋅ l
2. Il lavoro di deformazione 98
l l
M F dx
∫ (1 ⋅ l )(F ⋅ x )dx
1
Lind
e = 1 ⋅ s = Lind
i = ∫ M1 ⋅ =
0
EI EI 0
2 l 3
Fl x 1 Fl
s= = ⋅
EI 2 0
2 EI
2. Il lavoro di deformazione 99
Esercizio 7:
P
u=?
l l
fig. 2.61
P
Carico reale
fig. 2.61
P
P 2P
fig. 2.61
+P
+P -v
2P P
-v 2
fig. 2.61
Carico fittizio
1
fig. 2.61
1 1
fig. 2.61
+1
+1 -v
2
fig. 2.61
N P ⋅ dx N N 1i N Pi
L ind
e = 1⋅ u = L ind
i = ∫ N1 ⋅ =∑i li
str
EA 1 EA
u=
1
EA
[
(+ 1)(+ P ) ⋅ l + (+ 1)(+ P )(2l ) + − 2 P ( )( 2l )] = EA
Pl
(1 + 2 + 2 2 ) =
=
(
3 + 2 2 Pl )
EA
Esercizio 8:
f=?
Calcoliamo il lavoro indiretto di
l una forza unitaria verticale sulla
cerniera centrale, esprimendolo
come lavoro esterno e interno,
quando viene applicato il carico
distribuito.
l l
fig. 2.61
Carico fittizio
1 1
1 1
2 2
1 1
2 2
1L
2
1L
2 x
2 4 1
(1) = M (11) = − x = (3)
2
x
1 1
(2) = M (12 ) = − l + x
1 3 2 2
fig. 2.61
x
1 pl 1 pl
2 2
pl pl
pl
M (1p) = − x = M (p3 )
2
pl 2 px 2
M (p2 ) =− + plx − = M (p4 )
2 2
1 ⋅ f = ∫ M 1 dϕ p =
str
1 ⎛ pl ⎞ dx ⎛ 1 1 ⎞ ⎛ pl 2 px 2 ⎞ dx
l l
= 2 ∫ − x⎜ − x⎟ + 2∫ ⎜ − l + x ⎟ ⋅⎜⎜ − + plx − ⎟ =
0
2 ⎝ 2 ⎠ EI 0⎝
2 2 ⎠⎝ 2 2 ⎟⎠ EI
l l
⎛ pl 2 px 2 ⎞ dx
+ ∫ ( x − l )⎜⎜ −
pl dx
= ∫ x2 ⋅ + plx − ⎟⎟ =
0
2 EI 0 ⎝ 2 2 ⎠ EI
1 ⎡ pl 4 ⎛ pl 2 plx 2 ⎞ ⎤
l
px 3 pl 3
= + ∫0 ⎜⎝ 2
⎜ − + − + − + ⎟dx ⎥ =
2 2
⎢ x plx pl x
EI ⎣ 6 2 2 2 ⎟⎠ ⎦
⎡1 1 1 1 1 1 1⎤ 1 ⎡16 − 6 − 3 ⎤ 7 pl
4
1
= ⋅ pl 4 ⎢ − + − + − + ⎥ = ⋅ pl 4 ⎢ =
EI ⎣ 6 4 3 8 2 2 6 ⎦ EI ⎣ 24 ⎥⎦ 24 EI
Esercizio 9:
+∆T α ⋅ ∆T
dϕ termico = − dx
h
f=?
y1 y2
l l
fig. 2.61
1
fig. 2.61
1 1
2
fig. 2.61
-L
M (11) = − x
x1 x2
M (12 ) = −1( x + l ) + 2 x = x − l
fig. 2.61
⎛ α ⋅ ∆T ⎞ ⎛ α ⋅ ∆T ⎞
l l
1⋅ f = ∫ − x ⋅ ⎜ − ⋅ dx ⎟ + ∫ ( x − l ) ⋅ ⎜ − ⋅ dx ⎟
0 ⎝ h ⎠ 0 ⎝ h ⎠
α ⋅ ∆T ⎧⎛ l 2 ⎞ l
⎫ α ⋅ ∆T ⎧ l 2 l2 ⎫
f = ⋅ ⎨⎜⎜ ⎟⎟ + ∫ (l − x )dx ⎬ = ⎨ + l 2
− ⎬
h ⎩⎝ 2 ⎠ 0 ⎭ h ⎩2 2⎭
α ⋅ ∆T
f = ⋅l2
h
Esercizio 10:
s=?
P
l l
fig. 2.61
Pl
Carico reale
P
Pl
4 x
x
Pl
P
x
1
2P
fig. 2.61 fig. 2.61
M (P1) = − Px
Pl
M (P2 ) = 0
Pl
M (P3) = Pl
verifica
M (P4 ) = − Px
nodo
fig. 2.61
Carico fittizio
1
1·L
2·L
1
2·L
( )
l
Plx 2
s = ∫ (l − x ) ⋅ Pl ⋅
dx l dx 1
EI ∫0
= Pl − Plx ⋅
2
= Pl x −
2
⋅
0
EI 2 0
EI
3
Pl
s=
2 EI
Esercizio 11:
u=?
P f=?
l l
1 1 n
Pf = ∑ i N i dni
fig. 2.61
Le =
2 2 1
1 1
2 P 2 P Nl
dni = i i
E ⋅ Ai
1 n 1 n N i li
P
∑ i N i dni = 2 ∑1 i E ⋅ A
2 1 i
fig. 2.61
Ipotesi: Ai = A ∀i
Quindi:
fig. 2.61
1
Pf =
2
1
P
1 ⎧⎪ ⎛ P ⎞ ⎞ l 2 ⎫⎪
2 2 2
l ⎛P
= ⎨2 ⋅ ⎜ − ⎟ ⋅ + 2⎜ 2⎟ ⋅ ⎬
1
2 ⎪⎩ ⎝ 2 ⎠ EA ⎝2 ⎠ EA ⎪⎭
P
+2
1
2
Pv
⎧ P2 l P2 2 l 2 ⎫
2
Pf = ⎨2 ⋅ ⋅ + 2⋅ ⋅ ⎬
fig. 2.61 ⎩ 4 EA 4 EA ⎭
Pl ⎧ 1 ⎫
N f = ⎨ + 2⎬
EA ⎩ 2 ⎭
2
+2
1
dove
2 P
Pv
+1
2
1
+ 2 ≅ 0,5 + 0,7 = 1,2
2
P
fig. 2.61
f
B
fig. 2.61
l l
Calcolo lo spostamento in
corrispondenza di Z e lo impongo
Z
fig. 2.61- a = 0.
a)
Calcolo separatamente lo
spostamento dovuto al carico
f p=? distribuito e quello dovuto alla
y forza concentrata Z e li eguaglio
fig. 2.61- b (congruenza, come nel metodo
della linea elastica).
b)
f z=?
fig. 2.61- c Z
Carico reale
pl
-2pl²
B
2pl
fig. 2.61
px 2
2pl²
M (1p) = −2 pl 2 + 2 plx −
2
-1
2pl² px 2
M p
(2 ) =−
x1 x2
2
1 2
fig. 2.61
Carico fittizio
1
-L
fig. 2.61
M (11) = −l + x
-L
M (12 ) = 0
1 2
fig. 2.61
l
⎛ px 2 ⎞ dx
1 ⋅ f p = ∫ (x − l )⎜⎜ − 2 pl 2 + 2 plx − ⎟⎟ =
0 ⎝ 2 ⎠ EI
l
⎛ px 3 plx 2 ⎞
= ∫ ⎜⎜ − 2 pl 2 x + 2 plx 2 − + 2 pl 3 − 2 pl 2 x + ⎟dx
0⎝
2 EI ⎟⎠
pl 4 ⎛ 2 2 1 2 1 ⎞ 16 − 3 + 4 pl 4
fp = ⎜ − + − + 2 − + ⎟=
EI ⎝ 2 3 8 2 6⎠ 24 EI
17 pl 4
fp =
24 EI
( ) EI
Z l
dx
Zl f Z = Z ∫ l 2 − 2lx + x 2 =
0
Z
Zl ⎛ 2 1 ⎞
3
= ⋅ ⎜1 − + ⎟ =
EI ⎝ 2 3 ⎠
1 2 Zl 3
Zl-Zx
fig. 2.61
3EI
(come già sapevamo)
4 3
17 pl Zl
− = 0 (c’è un carrello) da cui Z.
24 EI 3EI
17 Z 17
pl = Z= pl
24 3 8
Scelgo un’incognita
iperstatica:
p
l
u Z
fig. 2.61
Devo imporre la congruenza: fig. 2.61
u = u p + uZ = 0
Devo quindi risolvere due problemi:
1) calcolare lo spostamento up dovuto al carico distribuito
2) calcolare lo spostamento uZ dovuto alla reazione iperstatica
1) Calcolo di up:
pl pl
x
Mp
1 1
2 pl 2 pl
pl px 2
fig. 2.61 Mp = x−
2 2
x 2
1 3
x x
1 1 1
fig. 2.61
M (1) = 1 ⋅ l
M ( 2) = −1 ⋅ l
M ( 3) = 1 ⋅ x
1 ⎛ pl p 2⎞
l l
⎜ x − x ⎟(− 1 ⋅ l )dx
Mp
Lind
e = 1 ⋅ u p = Lind
i = ∫ M1 dx = ∫
0
EI EI 0 ⎝ 2 2 ⎠
− pl − pl x 2 x 3
( ) pl 4 ⎛ 1 1 ⎞
l
pl 4
2 EI ∫o
up = ⋅ lx − x dx =
2
l − =− ⎜ − ⎟=−
2 EI 2 3 2 EI ⎝ 2 3 ⎠ 12 EI
2) Calcolo di uZ
M1 è già noto!
fig. 2.61
(Z ⋅ M 1 ) dx =
∫ (M )
z
= 1 ⋅ u Z = Lind = ∫ M1
2
Lind
e i 1 dx
str
EI EI str
⎡ l l
⎤
⎢2 ⋅ ∫ (1 ⋅ x ) dx + ∫ (− 1 ⋅ l ) dx ⎥ =
Z
uZ =
2 2
EI ⎣ 0 0 ⎦
Z ⎡ l3 ⎤ Zl 3 ⎛ 2 ⎞ 5 Zl 3
= ⎢ 2 ⋅ + l 2
⋅ l ⎥= ⎜ + 1⎟ =
EI ⎣ 3 ⎦ EI ⎝ 3 ⎠ 3 EI
Si può quindi scrivere l’equazione di congruenza:
pl 4 5 l 3
u p + uZ = 0 ⇒ − + Z =0
12 EI 3 EI
Da cui si ricava il valore dell’incognita Z:
pl 4 3 EI 1
Z= ⋅ 3
= pl
12 EI 5 l 20
P f
P
Struttura reale:
2
Pl Px
Mp =-
2
x x
2
Pl
Mp =-
2
2
Pl
+
Pl
Struttura di servizio:
M= - x
1 x x
Mp = -l
Calcolo di fp:
1 ⎡ ⎛ pl 2 ⎞ ⎛ px 2 ⎞ ⎤
l l
Mp
f p = ∫ M1 ( ) ( )
EI ⎣ ∫0 ∫0 ⎜⎜⎝ − 2 ⎟⎟⎠dx ⎥ =
dx = ⎢ − 1 ⎜ −
⎜ 2 ⎟ ⎟ dx + − x
str
EI ⎝ ⎠ ⎦
1 ⎡ ⎛ pl 3 ⎞ px 3 ⎤ 1 ⎡ pl 3 px 3 ⎤
l l l l
= ⎢∫ ⎜⎜ ⎟ dx + ∫0 2 dx ⎥ = ⎢ ∫ ∫0 2 dx⎥⎦ =
dx +
EI ⎣ 0 ⎝ 2 ⎟⎠ ⎦ EI ⎣ 2 0
1 ⎡ pl 3 p x 4 ⎤ 1 ⎛ pl 4 pl 4 ⎞ 5 pl 4
⎢ x + ⋅ ⎥= ⎜⎜ + ⎟⎟ = (verso il basso)
EI ⎣ 2 2 4 ⎦ EI ⎝ 2 8 ⎠ 8 EI
Calcolo di fz:
il momento Mz è pari ad M 1 ⋅ Z , ed il momento M1, già calcolato in
precedenza, è pari ad l nell’asta verticale, ad x in quella orizzontale.
1 ⎡ ⎤
l l
Mz
f z = ∫ M1 dx = ⎢ ∫ l (Zl )dx + ∫ x(Zx )dx ⎥ =
str
EI EI ⎣ 0 0 ⎦
1 ⎡
l l
⎤ 1 ⎡ 2 x 3 ⎤ 1 ⎛ 3 Zl 3 ⎞ 4 Zl 3
= ⎢∫ + ∫ Zx 2 dx ⎥ = ⎢ Zl x + Z ⎥= ⎜ Zl + ⎟=
2
Zl dx (verso l ' alto)
EI ⎣ 0 0 ⎦ EI ⎣ 3 ⎦ EI ⎜⎝ 3 ⎟⎠ 3 EI
Imposizione della congruenza:
4 Zl 3 5 pl 4
− + =0
fz+fp = 0 3 EI 8 EI
15
Z= pl verso l ' alto
32
y
y
A h
y x
y
G
x
b
bh = (bh )h 2
1 3 1
Ix =
pari a
12 12
I y = hb 3 = (bh )b 2
1 1
12 12
1
Più significativo nella seconda forma, dove è un coefficiente numerico
12
che tiene conto della forma della sezione, (bh ) esprime l’area della sezione
rettangolare e h 2 o b 2 è l’estensione della sezione trasversalmente all’asse
considerato.
2
⎛h⎞
Il rapporto fra I x e I y è proporzionale al rapporto ⎜ ⎟ . I x è il massimo
⎝b⎠
momento d’inerzia della sezione rispetto a tutti quelli calcolati rispetto ad un
asse che passa per il baricentro, mentre I y è il minimo: x e y sono gli assi
principali d’inerzia della sezione.
Calcolo i momenti y x
del secondo ordine
( Ix0 , Iy 0 e Ix0 y 0 ) rispetto
y
dA
agli assi x0 e y 0
α x
⎧ x = x 0 cos α + y 0 sin α
(x0 e y0) ⎨
⎩ y = − x 0 sin α + y 0 cos α
Ix = ∫ y 2 dA = ∫ (− x0 sin α + y 0 cos α ) dA =
2
A A
(
= ∫ x sin α − 2 x0 y 0 sin α cos α + y 02 cos 2 α dA
2
0
2
)
A
⎡
⎢ Ix = sin 2 α ⋅ Iy 0 − 2 sin α cos α ⋅ Ix0 y 0 + cos 2 α ⋅ Ix0
⎢
Quindi ⎢ Iy = cos 2 α ⋅ Iy 0 + 2 sin α cos α ⋅ Ix0 y 0 + sin 2 α ⋅ Ix0
⎢
⎢ Ixy = sin 2α (Ix0 − Iy 0 ) + cos 2α ⋅ Ix0 y 0
1
⎣ 2
si annulla: questo è l’angolo che individua gli assi principali d’inerzia della
sezione. Risolviamo allora una sola delle tre condizioni da verificare, la più
semplice:
Ixy = 0
1 ⎛ 2 Ix y ⎞
α = artg ⎜⎜ − 0 0
⎟⎟
2 ⎝ Ix 0 − Iy 0 ⎠
Questo è il valore dell’angolo di cui devo ruotare gli assi di riferimento per
ottenere gli assi principali d’inerzia.
Quanto valgono allora il momento d’inerzia massimo e minimo?
I MAX
2
Ix + Iy 0 ⎛ Ix − Iy 0 ⎞
= 0 ± ⎜ 0 ⎟ + (Ix0 y 0 )
2
2 ⎝ 2 ⎠
I MIN
4. LA FLESSIONE
dx
dϕ
Quando invece l’asse di sollecitazione non coincide con uno dei due assi
principali di inerzia, si parla di flessione deviata. In questo caso è possibile
scomporre il momento M nella somma di due momenti M x e M y (rispetto
agli assi principali di inerzia).
y
M
My
x
Mx
y y
Mx
TRAZIONE
y
Ix
x x
Mx Mx
COMPRESSIONE
y y My
x
TRAZIONE COMPRESSIONE
Iy
My My
x x
y0≡y
21 M
G α=45° x
2 x0
10,5
10,5/3
10,5
21 21
2
⎛ 42 ⎞ ⎛ 21 ⋅ 10,5 ⎞ ⎛ 10,5 ⎞
⎜ ⎟ ⋅0 −⎜ ⎟ ⋅ ⎜ − 10,5 − ⎟
⎝ 2⎠ ⎝ 2 ⎠ ⎝ 3 ⎠
y 0G = 2
= 2 cm
⎛ 42 ⎞ ⎛ 21 ⋅ 10,5 ⎞
⎜ ⎟ −⎜ ⎟
⎝ 2⎠ ⎝ 2 ⎠
- Calcolo dei momenti d’inerzia della sezione rispetto agli assi x e y passanti
per il baricentro (opero ancora per differenza).
l4
Per la sezione quadrata il momento d’inerzia è pari a rispetto a qualsiasi
12
asse baricentrico, quindi:
4
1 ⎛ 42 ⎞ ⎛ 42 ⎞
2
⎡1 ⎛ 21 ⋅10,5 ⎞⎛ 10,5 ⎞ ⎤
2
Ix = ⎜⎜ ⎟⎟ + ⎜⎜ ⎟⎟ ⋅ 2 2 − ⎢ ⋅ 21 ⋅ (10,5) + ⎜ − − − ⎟ ⎥=
3
⎟⎜ 10,5 2
12 ⎝ 2 ⎠ ⎝ 2 ⎠ ⎢⎣ 36 ⎝ 2 ⎠⎝ 3 ⎠ ⎥⎦
= 39.455 cm 4
4
1 ⎛ 42 ⎞ ⎡ 1 ⎤
I y = ⎜⎜ ⎟⎟ + 0 − ⎢2 ⋅ ⋅10,5 4 ⎥ = 62.801 cm 4
12 ⎝ 2 ⎠ ⎣ 12 ⎦
A
n
σmax
n
σmin
Mx My M/ 2 M/ 2
σ= y− x= y− x
Ix Iy 39.455 62.801
- Trovato l’asse neutro lo traslo fino a toccare i punti estremi della sezione
che sono i punti in cui le hanno valore massimo e minimo.
σ MAX = σ A Mx My
y± x
σ MIN = σ B Ix Iy
σA =
15.000 / 2
(21 − 2) = 5,12 N / cm 2
39.455
σB =
15.000 / 2
(− 10,5 − 2) − 15.000 / 2 10,5 = −5,12 N / cm 2
39.455 62.801
Primo metodo
x0≡x
y0
y
12
G M
10 12
10
12 12 2v2
- Calcolo dei momenti d’inerzia della sezione rispetto agli assi x e y passanti
per il baricentro (opero ancora per differenza).
l4
Per la sezione quadrata il momento d’inerzia è pari a , quindi
12
Iy =
24 4
( )2
+ 24 2 2 2 − ⎢
⎡12 4 2⎤
+ 12 2 8 2 ⎥ = 12.096 cm4 ( )
12 ⎣ 12 ⎦
24 4
⎡12 ⎤
4
Ix = −⎢ ⎥ = 25.920 cm
4
12 ⎣ 12 ⎦
6+2 6
x
y A
yA
xA
n
Mx
n
M
My fig. 2.27
σA =
M/ 2
25.920
6 2 + ( )
M/ 2
12.096
8 2 ( )
σB =
M/ 2
25.920
(0) + M / 2 − 10 2
12.096
( )
Secondo metodo
y0
12
2 x0
G M
10
10 2 12
= 19.008 cm 4
I y 0 = I x0
- Calcolo del momento centrifugo per differenza:
I x y = 24 2 (+ 2)(+ 2) − 12 2 (+ 8)(+ 8) = 6.912 cm
2
0 0
-
Trovo ora l’angolo , cioè di quanto devo ruotare gli assi x0 e y0 per
giungere agli assi principali di inerzia.
⎛ − 2 ⋅ I x0 y 0 ⎞ 1
1
α = artg ⎜ ⎟ = artg ⎛⎜ − 2 ⋅ 6.912 ⎞
⎟ = 45°
⎜ ⎟
2 ⎝ I x0 − I y 0 ⎠ 2 ⎝ 19.008 − 19.008 ⎠
2 ⎝ 2 ⎠
- Calcolo gli sforzi massimo e minimo come svolto col primo metodo.
y0
x
y
α
x0
fig. 2.27
y x
16
G M
8
8 16
- Calcolo dei momenti d’inerzia della sezione rispetto agli assi x e y passanti
dal baricentro (l’asse x è un asse di simmetria. quindi un asse principale
d’inerzia).
1
Ix = hb 3
48
1
I y = bh 3
36
Ix =
1 ⎛ 24 ⎞
⎜ ⎟ ⋅ 24 2
48 ⎝ 2 ⎠
( )
3
= 13.824 cm 4
( )
3
1 ⎛ 24 ⎞
Iy = 24 2 ⋅ ⎜ ⎟ = 4.608 cm 4
36 ⎝ 2⎠
x
h
y
fig. 2.27
n
Mx
M
My
σmax
n
B
σmin
- Trovato l’asse neutro lo traslo fino a toccare i punti estremi della sezione,
che sono i punti in cui le hanno valore massimo e minimo.
σ MAX = σ A Mx My
y− x
σ MIN = σ B Ix Iy
σA =
M/ 2
13.824
12 2 +( M/ 2
)
4.608
4 2 ( )
σB =
M/ 2
13.824
(0) − M / 2 8 2
4.608
( )
E’ il caso delle aste soggette ad una forza diretta parallelamente alla linea
d’asse ma non passante per il baricentro della sezione. Eccentricità è il
termine impiegato per indicare la distanza della forza dal baricentro. Per
risolvere il problema degli sforzi si trasporta l’azione assiale eccentrica (N)
dal punto C al baricentro G, mettendo in conto il momento di trasporto pari a
N e.
Il problema dell’azione assiale eccentrica si riduce allora alla combinazione
dei problemi dell’azione assiale “centrata” (passante per G) e della flessione.
N M
σ= + y
A In
M=Ne
y N
s
C
e
e G C
G x
Dove M è da scomporre in M x e
My.
C
Quindi
M x = N ⋅ e ⋅ cos α = N (e ⋅ cos α ) = N ⋅ e y
Mx
My
M
I
Sapendo che il raggio di inerzia è definito come ρ n2 = n l’equazione risulta
A
N ⎛ e y e x⎞
σ = ⎜⎜1 + y 2 + x 2 ⎟⎟
A⎝ ρx ρ y ⎠
4.3 Esercizi
Esercizio 1
N = −4,8KN
y
σ MAX ;σ MIN = ?
35
C N ⎛⎜ ey y ex x ⎞⎟
e ey
σ= 1+ 2 + 2
A ⎜⎝ ρ x ρ y ⎟⎠
20 ex x
Esercizio 2
y In C è presente una forza assiale
eccentrica, trovare σ MAX e σ MIN .
y'
3 x' Gli assi x e y sono assi di
C simmetria della sezione, quindi
assi principali di inerzia; rispetto
3 a questi l’eccentricità risulta:
G x
ex = 1,5cm e e y = 1,5cm
3
Anche gli assi x' e y ' sono assi
di simmetria della sezione e assi
3 3 3 principali di inerzia; rispetto a
questi l’eccentricità risulta:
fig. 2.27 3
ex ' = cm e ey ' = 0
2
quindi conviene usare questi assi
di riferimento.
σmax
2
A ⎛ 9 ⎞
y'
x' A=⎜ ⎟ − 9 = 31,5 cm 2
σG
⎝ 2⎠
C 4
1⎛ 9 ⎞
⎟ − (3) = 133,06cm 4
σmin 1
Ix = ⎜
4
B 12 ⎝ 2 ⎠ 12
I I y 133,06
ρ x2 = ρ y2 = x = = = 4,22cm 2
A A 31,5
N ⎛ e x⎞ N ⎛ 3 2 ⎞
σ = ⎜⎜1 + x '2 ⎟⎟ = ⎜⎜1 + x⎟
A⎝ ρy ⎠ A ⎝ 4,22 ⎟⎠
fig. 2.27
N
(1 + 0,5 x ) = 0 → x = − 1 = −2
A 0,5
N⎛ 4,5 ⎞ N
σ MAX = σ A = ⎜1 + 0,5 ⋅ ⎟ = 2,6 N cm 2
A⎝ 2⎠ A
N⎛ ⎛ 4,5 ⎞ ⎞ N
σ MIN = σ B = ⎜⎜1 + 0,5 ⋅ ⎜ − ⎟ ⎟⎟ = −0,62 N cm 2
A⎝ ⎝ 2 ⎠⎠ A
4.3 Il taglio
M M+dM
T T
dx
In termini di sforzi:
σ σ
R R+dR
dR = dS
dS = τ (b ⋅ dx )
M⋅y M M *
R = ∫ σ ⋅ dA = ∫ dA = ∫ y ⋅dA = S
In In A* In
A* A*
y*
n n
S* S* S*
R + dR = (M + dM ) → dR = dM = T ⋅ dx
I I I
dS = τ (dx ⋅ b)
dS
Poichè
R R+dR
S*
dR = dS → Tdx = τ ⋅ b ⋅ dx
In
S* S*
T =τ ⋅b →τ = T
In In
dx
Sezione rettangolare:
s
A* = b ⋅ x
x
y*
⎛h x⎞ b
(
S * = b ⋅ x⎜ − ⎟ = hx − x 2 )
h
⎝2 2⎠ 2
hx − x 2
s
τ =T
b 2I
⎧ T
⎪x = 0 → τ = 0
⎪
→ ⎨x = h → τ = 0
⎪ h 3T τ MAX
⎪ x = → τ MAX =
⎩ 2 2A
Esercizio 1:
T = 20 KN = 20 ⋅ 10 3 N
120 τ =?
T
10
11
80
TS *
τ=
bI n
-Baricentro
xG = 60mm
(100 ⋅ 10)50 + (120 ⋅ 10)105
yG = = 80mm
(100 ⋅ 10) + (120 ⋅ 10)
-Momento di inerzia
1 1
I n = 10 ⋅ 100 3 + (100 ⋅ 10)30 2 + 120 ⋅ 10 3 + (120 ⋅ 10)25 2 = 2493333mm 4
12 12
- τ ala
prendo in considerazione una parte dell’ala della sezione di lunghezza ξ
25 0 0
ξ
80
60
20 ⋅ 10 3 ⋅ 250ξ
τ= = 0,2ξ →
10 ⋅ 2493333
perξ = 0 → τ = 0
N
nel baricentro → perξ = 60mm → τ = 12
mm 4
τ = 12MPa
- τ anima
prendo anche in questo caso in considerazione una parte dell’anima della
sezione di lunghezza ξ
25 ξ/2
ξ
80
24MPa
26.56MPa
Mm
T
10
n n 120
60
10
120
T= 20 KN = 20 ⋅ 103 N
=?
60
10
5
T ⋅ S*
τ=
b ⋅ In
x2
T = 20 ⋅ 103 N
S * = (10ξ ⋅ 55)mm3
x1
b = 10mm
I n = 8113333.3mm 4
120
55
T ⋅ S*
τ=
b ⋅ In
T = 20 ⋅10 3 N
⎡ ⎛ ξ⎞ ⎤
S * = ⎢10ξ ⋅ ⎜ 55 − ⎟ + 120 ⋅10 ⋅ 55⎥ mm 3
⎣ ⎝ 2⎠ ⎦
b = 10mm
I n = 8113333.3mm 4
Quindi
⎡ ⎛ ξ⎞ ⎤
20 ⋅ 103 ⎢10ξ ⋅ ⎜ 55 − ⎟ + 120 ⋅ 10 ⋅ 55⎥
τ anima = ⎣ ⎝ 2⎠ 2
[ ]
⎦ = 20000 550ξ − 5ξ + 66000 MPa
10 ⋅ 8113333 81133333
Agli estremi dell’ala, quando =0, lo sforzo di taglio vale: τ = 16.27 MPa
Nel baricentro dell’anima, con =55 mm, il lo sforzo di taglio vale:
τ = 19.9 MPa
Questo valore di è anche il valore massimo degli sforzi tangenziali nella
sezione.
7.8MPa
16.27MPa
19.90MPa
16.27MPa
7.8MPa
H
T
t t
H t
A A A A
2 2
H
B B
In questo caso S * è dato dalla somma del contributo dato dalla parte
orizzontale del profilo (la sua area moltiplicata per la distanza del suo
baricentro dall’asse neutro), e del doppio contributo dato dalle parti verticali.
⎛ t⎞
Il primo è pari a S1* = (Ht ) ⋅ ⎜ ξ + ⎟ , e varia linearmente;
⎝ 2⎠
⎡ H ⎛ ξ ⎞⎤
il secondo è pari a S 2* = 2(ξt )⎢ − ⎜ t + ⎟⎥ , e varia parabolicamente.
⎣ 2 ⎝ 2 ⎠⎦
Il grafico degli sforzi tangenziali risulta quindi:
x2
x1
t max
t max
4.4 La torsione
Quando il momento che sollecita
un’ asta giace in un piano
perpendicolare alla sezione
trasversale, cioè nel piano di
sollecitazione, si ha un problema
di flessione e si generano sforzi
σ.
M t
Se invece il momento giace sul
piano stesso della sezione
produce torsione e si generano
s
sforzi tangenziali τ .
Il problema della torsione non è
riscontrabile nei problemi delle
strutture piane, ma è presente in
tutto il mondo dell’edilizia
(esempi: una porta, un ponte).
La sezione ideale per resistere alla torsione è quella circolare. Considereremo
quindi il caso della torsione circolare.
Prendiamo in considerazione un
concio di sezione circolare
soggetto a momento torcente M t ;
tenendo ferma una faccia, quella
di sinistra nel nostro caso, e
facendo ruotare l’altra, si ha una
Mt deformazione di questo tipo:
le due sezioni d’estremità ruotano
l’una rispetto all’altra di un
angolo dθ . Anche le rette
disposte sulla superficie laterale
dell’asta (cilindrica)
parallelamente alla linea d’asse
ruotano, suggerendo che un
infinitesimo elemento di forma
r rettangolare disegnato sulla
superficie laterale, subisca una
Mt deformazione caratterizzata da
distorsioni angolari.
Lo stato di sforzo consiste in
dx componenti tangenziali dello
sforzo stesso con direzione
τ = k ∫ r dA = kI
2
p = Mt
A
Re4 − Ri4
Ip =π dove Re è il
2
Mt raggio esterno e Ri è il raggio
interno.
Ri Per una sezione di forma generica
Re è utile considerare l’analogia
fluido dinamica tra gli sforzi
tangenziali dovuti a M t e la
velocità del fluido che ruota (v).
Analogia cioè tra torsione e un recipiente pieno d’acqua con un’ elica che la
fa girare con movimento circolare. Nella sezione rettangolare, ad esempio,
gli sforzi hanno la legge di variazione sul lato corto e sul lato lungo indicata
nella figura.
Mt a
τ MAX = α 2
, α è un valore che dipende dal rapporto - cioè dal fatto
ab b
che il rettangolo sia più o meno lungo.
La tabella fornisce alcuni valori significativi di α :
a /b α
4,808 → sez.
1
quadrata
1,2 4,566
b
1,5 4,329
2 4,065
τmax
a 2,5 3,876
3 3,745
10 3,205
→∞ 3
Esempi:
sezione quadrata
Mt M
τ MAX = 4,8 3
= 0,6 3t
(2 R ) R
l=2R sezione circolare
Mt M .R 2 M t M
τ MAX = r= t4 = = 0,6369 3t
Ip πR π R3 R
2
Osservazioni:
quest’ultimo risultato è leggermente più grande rispetto al primo, infatti la
sezione circolare ha un’area un po’ più piccola di quella del quadrato
[ Acirc = πR 2 ][ Aquadr = (2 R ) 2 = 4 R 4 ] .L’area del quadrato è superiore del
20% rispetto a quella della circolare, mentre lo sforzo diminuisce del 6% nel
passaggio dalla sezione circolare a quella quadrata.
Quindi è conveniente usare la sezione circolare nel resistere alla torsione
perché, come suggerisce l’analogia fluido-dinamica, negli spigoli il fluido
non ruota e quindi le τ sono prossime a Φ .
Esempio:
a /b → ∞ α =3
sezioni rettangolari allungate
anche se ripiegate su se stesse, in
generale sezioni a profilo
SOTTILE i cui spessori possono
essere variabili (aperte).
Mts j
τ MAX
j
=
1 / 3∑ili ⋅ si3
dove li = lunghezza di ogni lato i
della sezione
si = spessore di ogni lato i
li della sezione
si
sj= spessore nel punto
i
interessato al calcolo
sj
Formula di Bredt
Mt Mt
Mt
dA = s ⋅ dl
R F = τ (s ⋅ dl )
M t = ∫ τ (s ⋅ dl ) r
τ
dl
integrale di linea cioè che si
dl
effettua su tutti gli elementini dl.
Esempi
1. 2. 3.
Mt Mt Mt
30 30 28 30 28
cm cm r cm
come risultato il valore medio, vale nell’ipotesi che lo spessore diversi della
sezione sia piccolo rispetto alle dimensioni della sezione stessa.
τi τe
Ri
Re
s
τ1
s1 s2 s1 = 3mm
Mt
46 50
s2 = 5mm
G τ2
trovare τ 1 e τ 2
s2
96
100
Mt Mt Mt
τ1 = = =
2Ωs1 2(46 ⋅ 96 )3 26496
Mt Mt Mt
τ2 = = =
2Ωs2 2(46 ⋅ 96)5 44160
Esercizio 2:
τ = 40 N / mm 2 ( τ ammissibile)
Quale è il valore del momento torcente massimo che posso applicare in
queste sezioni?
1. 2. 3.
40 40
64
Mt 6 Mt
40 Mt 40
G 25
6 6
6
Mt
τ MAX = α Mt
ab 2 τ=
τ ⋅ ab 2 40 ⋅ 64 ⋅ 25 2 2Ωs
M t = MAX = Mt = =
α 3,8 M t = τ ⋅ 2Ωs =
τ ⋅ ab 2 = 40 ⋅ 2 ⋅ 6 ⋅ 34 2 =
M t = MAX = = 421.052,6 Nmm
α = 554880 Nmm =
40 ⋅ 40 3 M t MAX
= = = M tMAX
4,8
= 533333,3 Nmm =
= M tMAX
T = 49610 N
M = 545710 N ⋅ mm
T 33
M x
A
13.75
11
11 11 11
1.44 mm
σA =
545710
(13,75 − 11) = 19,9 ≅ 20 N / mm 2
75032,85
σB =
545710
(− 13,75) = −100 N / mm 2
75032,85
TS *
-calcolo degli sforzi τ nei punti A e B; τ =
bI n
nel punto A → S A* = area del triangolo per distanza del suo baricentro
dall’asse neutro.
11 ⋅ 33
S* = ⋅ (22 − 13,75) = 1497,3mm 3 quindi
2
49610 ⋅ 1497,3
τA = = 89,9 ≅ 90 N / mm 2
11 ⋅ 75032,85
nel punto B → S B* = S A* +momento statico del quadrato
S B* = 1497,3 + 112 (− 13.75 + 5.5) = 1497.3 − 998.25 = 449.12mm 3
49610 ⋅ 449.12
τB = = 26.99 ≅ 30 N / mm 2
11 ⋅ 75032.85
y M = 18545 Nmm
m
m
11
A
Mt M t = 16200 Nmm
M
x
m
m
2
σ MIN = σ B =
M
y=
18545
(− 5,5) = −100 N / mm 2
Ix 1020
Mt
M = 18522 Nmm
x
21 mm
M
M t = 92610 Nmm
B
4.2
21 mm
-baricentro:
xG = 10,5mm
y G = 10,5mm
nel punto A → σ A =
13136,17
10,5 −
13136,17
(− 6,3) = 18,45 N / mm 2
11228,04 13406,23
nel punto B → σ B =
13136,17
(− 8,4) − 13136,17 10,5 = −20,06 N / mm 2
11228,04 13406,23
T = 7216 N
y M = 182800 N mm
T
6
- calcolo delle
1 coordinate del
x baricentro.
12 G M 2 La sezione è
simmetrica rispetto
17.4 3 all’asse verticale,
12 dunque l’ascissa
del suo baricentro
è facilmente
6 determinabile:
18
xG = 9mm
12 12
+ 12 ⋅ 6 3 + 6 ⋅ 12(27 − 17.4 ) = 19738.08mm 4
1 2
12
i calcoli più
significativi
risultano essere
quelli nei punti di
passaggio della
sezione (agli
1
attacchi, dove
n n n n n n
cambia la
larghezza della
S*
1
S*
2
S*
3
sezione) e nel
baricentro.
TS *
τ=
bI n
T = 14.40 N
B
A
Mt
T M = 86.40 Ncm
1.68 mm M x
M t = 17.28 Ncm
0.12 mm
1.44 mm
⎝ 2 2 ⎠
14.40 ⋅ 0.24
τ Ataglio = = 37.16 N / cm 2 = τ Btaglio
0.24 ⋅ 0.39
M − 17.28
τ Amt = t = = −37.9 N / cm 2 = −τ Bmt
2Ωs 2(1.44 ⋅ 1.32)0.12
Quindi
τ Atot = −37.9 + 37.16 = −0.74 N / cm 2
τ Btot = 37.9 + 37.16 = 75.06 N / cm 2
8 Dimensioni in mm.
N = 240 Kg= 2400 N
12
16
8 ⋅ 12 16 ⋅ 24
Ix =
1
36
⋅ 8 ⋅ 12 3 +
2
⋅ (28 − 18.4) +
2 1
36
16 ⋅ 24 3 +
2
(
⋅ (18.4 − 16) =
2
)
= 12057.600mm 4
e = 24 − 18.4 = 5.6mm
N N ⋅ ey 2400 2400 ⋅ 5.6
σ= + y= + y = 10 + 0.199045 ⋅ 5.6 y = 10 + 1.114652 y
A Ix 240 12057.6
⎧ N
⎪⎪σ sup = σ ( y =17.6 ) = 29.6 mm 2
⎨
⎪σ = −10.51 N
⎪⎩ inf mm 2
A
A
σ B Mt
τ G
M
M B
A
A
G B
τ
σI
σ σ σ2
τ = ± +τ 2
σΙΙ σΙ σ
2 4
σ II
( )e
Lo stato di sforzo da verificare è quindi bi-dimensionale; i parametri di
+
resistenza a cui confrontarlo sono gli sforzi limite in trazione σ
compressione σ ( )
−
ottenuti con prove in regime monodimensionale. Se il
materiale ha comportamento simmetrico:
+ −
σ = σ = −σ
σ+
σ−
σΙΙ σΙ
σ
σΙΙ= - σΙ
+ −
Alla verifica σ I ≤ σ e σ II ≥ σ va pertanto aggiunta una verifica sullo
sforzo tangenziale :
τ max ≤ τ
σ I − σ II σ I − σ II
dove τ max = e τ = nella situazione in cui
2 2
σ I = +σ
σ II = 0
σ− σ− σ
quindi τ =
2
La verifica ulteriore è quindi:
σ I − σ II ≤ σ (verifica di Guest-Tresca)
σI σ σ2
Tenendo conto che: = ± +τ 2
σ II 2 4
Si può anche scrivere: σ 2 + 4τ 2 ≤ σ → σ ideale ≤ σ
σ idealesignificativa per la
verifica di resistenza, ottenuta
dalla combinazione di σ e τ .
Si può dimostrare che il criterio diviene più aderente alla realtà se si assume
la seguente combinazione di σ e τ :
σ id = σ 2 + 3τ 2 ≤ σ (criterio di Von Mises)
a cui corrisponde un dominio di ammissibilità di forma ellittica:
τ
σ
Per uno stato di sforzo di puro taglio (σ = 0 ) risulta quindi: τ ≤
3
Esercizi
5 sforzi principali
τ max = 7,5
10 B A
2.
sforzi principali
5
τ max = 2,5
10 B A
3.
10 σI 25 ⎛ 5⎞
2
− 9,3
2 = − ± ⎜ − ⎟ + 22 =
σ II 2 ⎝ 2⎠ − 15,7
15
τ max = 12,5
4.
5 σI 15 ⎛ 15 ⎞
2
+ 1,514
= − ± ⎜ − ⎟ + 52 =
B
σ II 2 ⎝ 2⎠ − 16,514
15
A
τ max = 9,014
5.
5 A
σ I = +16,514
σ II = −1,514
15 τ max = 9,014
6.
5 σI 17,07
= 10 ± 5 2 + 5 2 =
5 σ II 2,93
A
15
Soluzioni:
1 e 2 con Galileo e Tresca; con σ c = σ t = 10
σ 10
disegnando il dominio: τ amm = τ = = =5
2 2
Infatti
1 → τ max = 7.5 < 5 (non
verificato)
2 → τ max = 2.5 < 5 (verificato)
2 1
σ = 20
Von Mises:
3
(− 9.3) 2
+ (− 15.3)
2
− 9.3 ⋅ 15.3 < 20 1
2
5
(1.514)2 + (− 16.514)2 +
4
4 − [1.514 ⋅ (− 16.514 )] < 20 2
3
300 < 400 (è peggiore la situazione del
p.to 4)
Esercizio 2: calcolare gli sforzi nei punti più significativi della sezione a T e
verificare la loro ammissibilità con il criterio di Guest – Tresca.
y
T = 13750 N
N
10 σ = 200 2
cm
10
x
10 10
- calcolo del baricentro
(10 ⋅ 20) ⋅ 15 + (10 ⋅ 10 ) ⋅ 5
yG = = 11.66cm
10 ⋅ 20 + 10 ⋅ 10
12 12 -
Nel baricentro:
S * = (8.34 ⋅ 20)4.17 = 695.55cm 3
13750 ⋅ 695.55 N
τ= = 52.16 2
20 ⋅ 9166.67 cm
Gli sforzi sono nulli in quanto sulla sezione non agiscono né momento
flettente né azione assiale.
N
0 + 4 ⋅ 100 2 ≤ 200
cm 2
200 ≤ 200
y
T = 1600 N
t 10 N = −3600 N
M = 8000 Ncm
x 20
G
10
- Baricentro:
10 20 10 yG = 20cm
xG = 20cm
Nel baricentro:
N M − 3600 N
σG = + y= + 0 = −3 2
A In 1200 cm
T ⋅ S * 1600 ⋅ (40 ⋅ 10 ⋅ 5 + 20 ⋅ 10 ⋅ 15) N
τG = = = 1.66 2
b ⋅ In 40 ⋅ 120000 cm
y
+
Sommando il contributo
t dell’azione assiale e del
momento flettente, la
G x _ risulta massima nel lembo
inferiore della sezione.
_
N M − 3600
σ inf = + y= +
8000
(− 20) = −4.33 N 2
A In 1200 120000 cm
Si confrontino ora gli stati di sforzo dal punto di vista del criterio di Von
Mises:
σ id = σ 2 + 3τ 2
Esercizio 4:
T = 14220 N
y A M = 85300 Ncm
trovare σ A ;σ G ;τ A ;τ G
6
G x 6
5 6 6 6 5
nel baricentro:
M 85300
σG = y= 0=0
In 5688
TS * 14200(28 ⋅ 6 ⋅ 3) N
τG = = = 69.9 ≅ 70 2
b ⋅ In 18 ⋅ 5688 cm
nel punto A:
85300 N
σA = 6 = 89.9 ≅ 90 2
5688 cm
14220(6 ⋅ 5 ⋅ 3) N
τG = = 37.50 2
6 ⋅ 5688 cm
- Verifica di Guest-Tresca
- Verifica di Galileo
+ N
σ = 120
cm 2
− N
σ = −15 2
cm
- Calcolo gli sforzi principali nei punti A e G:
σ I σ1 + σ 2 ⎛ σ1 − σ 2 ⎞
2
= ± ⎜ ⎟ +τ
2
σ II 2 ⎝ 2 ⎠
In A:
N
σ I = 118.86
σ I 90 ⎛ 90 ⎞
2
cm 2
= ± ⎜ ⎟ + 37.5 2 = 45 ± 73.86
σ II 2 ⎝ 2⎠ N
σ II = −28.86 2
cm
In G:
N
σ I = 70
σI cm 2
= 0± (0)2 + 70 2 = ±70
σ II N
σ II = −70 2
cm
o
v
A
31,25 Av
B A
-31,25 Ao
P Sezione trasversale:
d = 20mm
1 2
σ = 200 N / mm 2
P
Per un ben particolare valore del
carico, detto “critico” (PCR), l’asta,
se in flessa lateralmente, rimane in
equilibrio nella nuova
configurazione inflessa (diversa da
quella originaria verticale):
l’equilibrio è indifferente.
EI
l PCR = π 2
l2
l0=l
l0= 12 l
l0=2l l0=2l
β =1 β =2 β =2 β = 0.5
Ai fini della verifica dell’asta è utile fare riferimento allo sforzo critico:
PCR EI
σ CR = =π2 2
A Al0
I
Tenendo conto che = ρ 2 (si assumerà ρ MIN ), viene introdotto il
A
parametro dimensionale λ , definito come
l
λ= 0
ρ
Denominato “snellezza” dell’asta, che condensa tutte le informazioni di tipo
geometrico caratteristiche del problema ( lunghezza dell’asta, condizioni di
vincolo, forma della sezione trasversale).
Per lo sforzo critico si ha quindi:
E
σ CR = π 2
λ2
In relazione al quale la verifica dell’asta compressa diviene
σ < σ CR
ω ≅⎜ ⎟
⎝ 100 ⎠
per gli acciai normali, è fornito in apposite tabelle prescritte dalle norme.
sezione trasversale:
s=2 mm
s = 2mm
d = 6cm
l=200 cm
l = 200cm
N
E = 210.000
d=6 cm
mm 2
N
σ = 160
mm 2
ωN
<σ
A
⎛ λ ⎞
2
trovo il coefficiente ω ≅ ⎜ ⎟
⎝ 100 ⎠
l0
quindi λ = ; per trovare ρ ho bisogno del momento d’inerzia I
ρ
I
( = ρ 2 ), e dell’area A.
A
π
I=
4
(R 4
e − Ri4 = ) π4 (3 − 2,8 ) = 15,34cm
4 4 4
A = π (R 2
e − Ri2 ) = π (3 − 2,8 ) = 3,64cm
2 2 2
15,34
Calcolo ρ = = 2,05cm
3,64
e l 0 = 200 ⋅ 2 = 400cm
l 400
Quindi posso calcolare λ = 0 = = 195
ρ 2,05
2
⎛ 195 ⎞
Trovo quindi il valore di ω ≅ ⎜ ⎟ = 3,8
⎝ 100 ⎠
ωN σ A 160 ⋅ 364
≤σ → N ≤ = = 15.324[N ] = PMAX
A ω 3,8
Sezione trasversale:
s = 9,5mm
I min =
1
12
( )
120 ⋅ 9,5 3 + 2 ⋅ 9,5 ⋅ 80 3 = 819.240mm 4
π 2 EI min
PCR = = 47.166 N
l 02
47.166
fattore di sicurezza = 2,95
16.000
P fs = 2
l = 2,4m
101,6
101,6
l=2,4 m
Sezione trasversale:
A = 2.320mm 2
I = 3,42 ⋅ 10 6 mm 2
l 0 = 2l = 4,8m = 4.800mm
π 2 EI 3,14 2 ⋅ 210.000 ⋅ 3,42 ⋅ 10 6
PCR = = = 307.654 N = 307,6 KN
l 02 4.800 2
se fattore di sicurezza =2
Pammissibile = 153,83KN
σ = 66,305MPa