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Parte terza

Il calcolo agli "stati limite"


delle sezioniin cementoarmato
Capitolo nono
La sicurezzastrutturale

9.1. Cenni storici e presentazione del problema

Il concettodi sicurezzae quindi i codici e le norme sulla sicurezzadelle


costruzionirimontano probabilmenteai primordi dell'attività stessadel co-
struire,associandosi automaticamentealla responsabilità,in casodi crolli e
danni, l'idea stessa della sictrezza.
Sembraaccertatoche tale problema fosse molto sentito dagli antichi
babilonesiai quali è attribuito quello che si può ritenereil primo codicein
materia,il codice Hammurabi degli anni 2100 a.C. il quale prevedevala
condannaa morte del costruttorenel casodi decessodegli abitanti a causa
del crollo del manufatto. È inoltre ben noto che i Romani avevanodelle
normemolto preciseper le costruzionimilitari.
I primi studi a caratterescientificosulla resistenzadei materiali e delle
strutturesono dovuti a Galileo (1638), che esaminòsperimentalmentee
teoricamente la resistenzaa rottura di travi in casodi trazione o flessione.
Nel secolodiciottesimofurono sviluppatericerchesulla resistenzaa rottura
di archiin muratura (Coulomb 1773),ma solo nel diciannovesimosecolofu
studiatoa fondo il problema base della sicurezzadelle strutture, e cioè
quellodellaresistenzadel materiale.Venneroinfatti formulati i piir impor-
tanti criteri, a tutt'oggi usati, intesi a caratterizzarelo statodi crisi puntuale
delmateriale.Vanno ricordati anzitutto i criteri cheimpongonodellelimita-
zioni solo allo stato di tensione,quali ad esempio:

- criterio delle massimetensioni principali: la crisi del materiale,intesa


come snervamentoo rottura, è attribuita al massimovalore assoluto
delletensioniprincipali(Lamé, 1833;Rankine,1875);
- criteriodell'attrito interno: la crisi è dovutaal superamentodi un valore
limite, funzione del rapporto fra tensionetangenzialee normale(Cou-
lomb, 1776;Mohr, 1882);
258 Teoria e fecnica delle costruzton!

- criterio dera massimatensionetangenziale:


la crisi è attribuita ar varore
massimodella tensionetangenziale
I ff..r.", flij;ì. Venanr,lg72).
Con lo studio deì comportamento
elasticodei materiali il concetto
resÌsrenza punruale*.r. di
a quello Ji ,r*rr.l*" del materiale,
dando luogo ad esempioai :.^r^l^:g1r:.
seguentiben noti crite;i ;;-s;curezzapuntuale:
- criterio della massima, dilatazione:la crisi è dovuta all,allungamento
puntuate massimosubito dat
_"r*i"i" ìpo;;;;;i, ,rrr, Grashof,
- criterio dell,energiadi
-deformazione;la crisi è dovuta ad eccessodi
energiaetasticaassorbita.
- dat.m^ateriaiete.rii"Àill's85);
crireriodelt'energiaelastica.dif".rn",:;bi:;ji;;;,0,
rormazione dovutaa u1,,_u:i:l: energiadi de_
di f;;;;;;";iiih" e ..rpon.uul.
dellacrisi(Huber,1904;
V. Mises,ìSjl, ù"".k" iilq.
Dai criteri di crisi richiamati e dallo
sviluppo della teoria dell,elasticità
ebbe origine il concetrodi
,".".*,
lnl'.l"lJií:L*lf
3:il**j,1fifi ,:,#:il:
l:iilffiliJiJ',::a
Al successivo approfondimento.d€llo studio del
teriali ortreil rimite elastico.e,cioè comportamentodei ma_
del;;;;;;ìt":iico del materiale
fino alla rottura, è dovuta la ,
za,cheviene"Jil;til;;;:ffiil::TiJ:l:,'i$,""T:i:H:,,.;1f
mareriare,
maneiriiuardid.ii;;il;-; pTrte
TT;
l,:ilnT.." o ael,tntera
Le prime formulazionisul
^calcoloa rottura di struttureiperstatiche
vensonofatterisatirea Kirsr(19t7).e
" i";;;;; ù;ó;" sotodopora
secondaguerramondialesi ebbeil pi.n"
,;i;;;; ;ì;';íirilr,"r" der<limit
design>:il primo restoorsanicosull,argom#o
i l"r"riio" ,^"no l94g
prima
ra= "s.r;;;;;;;; ;;J"1u'n"re4e(Bri-
ÍTí"*1"ÌlTllirnentre
La successiva evoluzionedel concetto_
di sicurezzaè dovuta all,affermar_
si di una visionepiù realisricaeprecisa
del -;0";;;;;;delra struttura,
chesi basasuun'analisi sratisric;o"i *.i.rri Jà'.'rrr;;#;;
""u valu.tazione
probabitistica delmareriare,
:,,:l d.l s.ud;;-;ì; ;;;;;, ;;"struuura:
grungecosialla visionepiù moderna si
a.l _*"tt. aì'ri"".i,iiru "n"viene
essere direttamente
colegato"on tap.ooauiiiia;iÀìla;; ad
quantomenodellasualuoriuscita a1,,"struttura,o
diservizio. i.,.*. ràrfii statistiche
sui
La sícurezzaslruttufale 259

carichiagenti sulle strutture e sulla resistenzadei materiali sono dovute a


Levi (1950)e Freudenthal(1956).L'approccio semi-probabilisticofu intro-
dotto da Vr'ierzbicki(1946),mentrei primi studi di tipo probabilistico,intesi
a valutare la probabilità di collassodella struttura, sono dovuti a Levi
(1953),Torroya (1959),Freudenthal(1960).
Da quanto detto si può asserirecheallo stato attualedelleconoscenze, i
principidellasicurezzastrutturalepossanofondarsisutre diverseconcezioni:

- il criterio delle tensioni ammissibili;


- il metodo della verifica a rottura;
- il procedimentosemiprobabilisticoagli stati-limite.

Il primo criterio prestail fianco a numerosecritiche fra le quali la più


importanteè quelladi limitare la verifica a puntetensionalicheinsorgonoin
determinatefibre di determinatesezionimaggiormentesollecitate,restando
largamenteed antieconomicamente al di sotto dei valori ammissibiliconven-
zionalila maggiorparte delle sezionidella struttura. Inoltre non può venir
chiaramenteevidenziataI'influenza di coazioni impresse,soprattutto al di
fuori del campoelastico.Per quanto riguarda poi I'esamedel solo compor-
tamentoin serviziodelle strutture, non semprepuramenteelastico,è chiaro
cheil metodonon garantiscenemmenoil proporzionamentopiù convenien-
te nei riguardi della sicurezzaa rottura.
Questeconsiderazionicontribuisconoa ribadire cheil metodo delleten-
sioni ammissibilinon può costituire I'unico fondamento di una moderna
normativa,pur dovendosiriconoscereche, per taluni aspettidel comporta-
mentodellestrutture,essosi presentaancorainteressante, senon altro per la
mancanzadi adeguati metodi di verifica mediante la teoria degli stati limite.
Per quanto riguarda la verifica a roîtura il procedimentodisponibileè
quello del <limit design> che corrispondead una situazionestatica ben
definita, e che consenteeffettivamentedi conseguireun dimensionamento
efficaceai fini della resistenza.Anche a tale metodo possonoperaltro muo-
versialcunecritiche fra le quali la piir importante è che, preoccupandosi
della sola siclurezza a rottura, non si è automaticamentegarantiti per un
soddisfacente comportamentoin condizioni di esercizio.
Ad ambeduegli anzidettiprocedimentiva poi addebitatodi non tenere
in alcunconto il caratterealeatoriodellediversegrandezzein gioco, quali le
azioniesternee le caratteristichedei materialida cui dipendeessenzialmente
il comportamentodella struttura.
Inoltre, operandosiin ambeduei casi con ampi fattori di sicurezza,si
260 Teorío e tecnico delle costruzíotu

lascia ai vari responsabilidel processocostruttivo la sensazionedi poter


disporreciascunoa proprio vantaggiodi un largo margine.
Sulla basedelle considerazionifatte va riconosciutoche una corretta
impostazionedel problemadellasicurezzadevetenerpresentetutti gli aspet-
ti del comportamentodella costruzionee per ciascunodi essiprevedereun
metodo di verifica che prenda in conto tutti gli elementidi incerfezza.
La prima esigenzapuò veniresoddisfattaattraversouna opportunadefi-
nizione e classificazionedegli stati limite, ovvero di quelle situazioni che
corrispondono a soglie di funzionalità della costruzione;e su questo si
ritornerà nel paragrafo che segue.
La seconda questione può venirrisoltaimpostandola verifica,per quan-
to possibile,su metodi probabilistici, e cioè attraversoil controllo della
probabilità che vengaraggiuntouno stato limite in relazione,ad esempio,
alle effettive resistenzedei materiali impiegati rispetto ai valori assuntiin
sededi progetto ed all'intensità dei carichi e delle deformazioni impresse
statisticamente prevedibili.Nella pratica tecnicatale criterio risulta inappli-
cabile per la mancanzadi dati statistici ad es. sulle variabili menzionatee
quindiper I'impossibilità di esprimere tuttele incertezzein valoridi probabi-
lità. Si adottaperciòuna soluzionedi compromesso <semiprobabilistico>,
con la qualesi rinunzia a calcolareuna probabilità di raggiungimentodi uno
stato limite, ma si opera ricoprendo una parte delle incertezzecon dei
coefficienti forfettari, ovvero, praticamente,introducendodelle grandezze
significativedal punto di vista probabilisticoche sono <i valori caratteristi-
ci> ed <i valori di calcolo>sui ouali si torneràal nar. 9.3.

9.2. Definizione e classificazionedegli "stati limite"

Gli stati limite sonodellesituazionia partire dalle quali la costruzioneo


una delle sueparti cessadi assolverela funzione alla quale era destinata,e
per la quale era stataprogettatae costruita.Pertantola sicurezzadovrebbe
caratterizzarela probabilità che questi stati non siano superati.
Il modo di ragionare in presenzadegli stati limite ed in funzione del
probabilismoè il seguente:

- definire i fenomeni che si vogliono evitare, cioè gli stati limite;


- stimarela gravità dei rischi legati a questi fenomeni;
- dedurre delle regole da seguireaffinché la probabilità di ognuno di
questi fenomeni sia dportata ad un valore molto basso, per essere
accettatain funzione della stima del rischio.
LQ sicurczzo slrutlLtrule 261

Ladefinizionedeitènomenidaevitarecompoltaunasuddivisionefra
statilimiteultimi, il cui superamento comportala rovinaimmediatacon un
limite di esercizio'il cui
,ir.t io .f.uu,o di perditedi vite umane,e gli stati
;;;;;;;;.".iorta la fuoriuscitadi serviziodi elementidellacostruzio-
pubblica'e spesso con possibilità
".?tr^ ."*o-Àissione dell'incolumità
-' ^riutilizzodi certeparti della struttura'
di
la strutturafornisca
eiuiproporito è ài notevoleimportanzail fatto che
imminente'comepure che
o menoindicazioniclrcaun suo st;to di crollo
;;;t;;;;;;o god"t" di una certa ridistribuzionedelle sollecitazioni
nel grado di rischioaccettabile'
interne. Questocomporlauna differenza
'--'-p.i,uito
sr possono
gli stati limite chedevonoconsiderarsi usualmente
ascrivere alle due categorle:

l) statilimite ultìmi, corrispondenti al valoreestremodellacapacitàpor-


tante;
di impiegonormalee di
z) sluJìl-ite di esercizio,legati alle esigenze
durata.
ìe
sonoad esernpio
Le causechepossonoprodurregli statilimite ultimi
seguenti:

- perdìtadi stabilitàdi una parteo dell'insieme dellastrutturaconsidera-


ta comecorPorigido;
- io,,utu locaiiztaia della struttura per azioni statiche;
una sua parte ln un
- collassoper trasformazionedella strutturao di
meccanlsmo;
- instabilitàPer deformazione; -
...... rottura localizzaladella struttl'ua per Iatlca;
- deformazione plastlcao di fluage,lessurazione o scorrimentodi giuntí
checonducanoadunamodificadellageometria,taledarendereneces.
,u.iutusortiturionedellastrutturaodisuepartifondamentalil della
- o corrosionecherendanonecessaria la sostituzione
aagruJutione
struttura o di sueparti fondamentali;
- collassoincrementale per effetto di azioni ripetute;
- collassoper effetto del fuoco o di esplosionietc'
dai se-
Gli stati limite di eserciziopossonoessereinvececaratlerizzati
guenti fenomenl:

- deformazionieccessive normaledella struttura;


per una utilizzazione
262 Teoia e tecnica delle costtuzioni

tessurazrone prematurao eccessiva;


degradazioneo corrosione;
spostamentieccessivisenzaperdita dell'equilibrio:
vibrazioni eccessive
etc.

Il raggiungimentodi uno statorimite può essereprovocatodall'interven-


to concomitantedi vari fattori di caratterealeatorio quali quelli anzidetti,
relativi alla valutazionede|a resistenzadei materiari;delle azioni esterne.
L'obiettivo delle verifiche di sicurezzaè di mantenerela probabilità di
raggiungimentodello stato limiter consideratoentro il valore prestabilitoin
relazione al tipo di costruziole preso in esame,alla sua influenza sulla
incolumità delle personeed alla previstadurata ài esercizio

9.3. Le verifiche di sicurezza: i valori caratteristici ed i valori di


calcolo

Per poter effettuare,sulla basedi quanto esposto,le verifiche agli stati


limite ultimi ed agli stati limite di esercizio,occorrepartire dalle ipotesi
di
carico, e cioè conoscerepreventivamentele azioni'-F-da considerarenene

'
I pdncipali criteri in baseai quali si può sceglieretareprobabilitàsono di
diversanatura:

cÍiteri economici,essenziali quandosi rratta ad es.di valutareI'impossibilitàdi riutiliz_


zo dellacostruzioneper un certoperiodo,ma non esclusiviquandoia
sceltadel livello di
sicurezzapuò metterein giocodellevite u-ane. Da essiscaiuiiscelinozone rmportan_
te.di <durata della vita> di progetto di una costruzione;
criteri -analogici,chepossonoconsentirela sceltadel grado di sicurezzaparagonandolo
ai.riqultatiosservati.e alle regoleammesse in altri cimpi a.ifìi"g.e;.riu;
cnrtn gtundtct.chectevono cercaredi adeguarsisemprepiù allaconcezione probabilisti_
ca, svincolandosidalla forte carica deterministicadi iui oggi risentono
ie leggi e le
sentenze,e tenendopresenteche il limite tra erroreed approis-imazione non puó ess"re
netto e I'efiore ed il casointervengonospessosimultaneàmente in quasitutti gìi inciden_
criteri morali, il cui apportoè ess€nziale
in quelledecisionichepossonomettereln gioco
vlte umane.

Sonoquestii principisui quali si inseriscono tuLtii tentalivipiit moderntdi normarivaa


,.vrllo lnternaztonale
e.suiquali si ritienelogicobasareancheil regolamenro italiano.
iqt ogni causadi insiemedi cause(carichipermanenri, carichi
..^_,Ìl,ilo',.u":or..,.aaone
vanaorl' oerormazlonr rmpresse, etc.)capacidi indurfestati limite in una srruttura.
Lq sícurezzastrutturale 263

verifiche,al fine di determinarele sollecitazioni'S nei vari stati limite' Tali


azionipossonocosìclassificarsi:

- azioni dirette (forze), suddivisein carichi permanenti(pesoproprio ed


altri carichi fissi) e carichi variabili (carichi di esercizio,vento, sisma,

- azioni indirette (deformazioniimpresse)quali ad es' variazioni termi


che, ritiro, presollecitazioni,etc.;
- azioni di caratterechimico-fisicodovule ad agentiatmosferici,fenome-
ni aggressivi,etc.

L'adozione del metodo semiprobabilisticoprevede,tanto per le azioni


quanto per le resistenze,che:

- venganointrodotti i cosiddettivalori caratteristici,owero le resistenze


caratteristicheRo e le azioni caratteristiche-Fr;
- venganotrasformati tali valori caratteristicimedianteopportuni coeffi-
cienti "r- e "y,in valori di calcolo, e più precisamente Re in
le resistenze
R"
resistenzedi calcolo no: - , e le azioni F* in azioni di calcolo

Fo=y.Fp|
- venganoconfrontati fra di loro i <valori di calcolo>,verificandochele
sollecitazionidi calcolo non superinoquelle compatibili con lo stato
limite considerato.

Per quanto riguardale dimensionigeometriche,i moduli elastici(E e G)


dei mateiiali ed i coefficienti di dilatazione,essipossonoessereconsiderati
comeparametri da valutare, in prima approssimazione, su basedetermini-
stica.
Vieneinoltre definito <valorecaratteristico)di una resistenzaquel valo-
re per il quale la probabilità che essonon sia raggiuntoè del 590 (frattile in
ordine0,05).
Indicata con R' tale resistenzacaratteristica,vale la relazione

, Si indicacome<sollecitazioneD ogni effetto o insie-


o (caratte sticadellasollecitazione))
(azioni)t
me di effetti intemi (sforzonotmale,momentoflettente,sforzodi taglio, etc ) chele
provocanoalla struttura.

I ,-,
264 Teoriq e tecnica delle costruzíoni

Rr=R.-Ks (e.1)
dove:

R. = resistenzamedia;
S = scarto quadratico medio;
K = coefficientechedipendedalla probabilitàprefissata.per il valorepri_
ma indicato e con riferimento ad una distribuzionestatisticanormale
si ha rK : 1,64.

Per quanto riguarda i valori caratteristicidelle azioni esternee delle


deformazioni impresseFo e F,o, essi sono i frattili di ordine 0,95 e 0,05
rispettivamentedelle relative distribuzioni statistiche.Valgono quindi, le
relazioni:

Fk=F,,+KS
(9.2)
FL=F^-xs
dello stessotipo della (9.1), con la differenzachein questocasola valutazio_
ne dei coefficienliK e K,, chedipendonodalle distribuzioniin esame,è resa
difficoltosa dalla mancanzadi dati statisticispecifici.euali valori caratteri-
stici delle azioni si assumonoallora, in generale,i valori nominali indicati
dalle normative specifiche,fermo restandola possibilitàdi aggiornamenti
sulla basedelle definizioni ora riportate e di adeguateosservazionistatisti-
che.
Come già detto, i valori di calcolodella resistenzaR, e dell'azioneF, si
ottengonodai valori caratteristicimediàntele relazionii

R,
R o= "b.F* (e.3)
iiFa:

dove 7. dipende dallo stato limite considerato,dal materiale e dalle sue


condizioni di produzionee di impiego, mentreT/ dipendedallo stato limite
in esame,dalla combinazionedei carichiconsideratae dal modello di calco-
lo desunto,come sarà meglio precisatonel paragrafo che segue.
La sicurezzastruttursle 265

9.4. Le combinazioni di carico e I'analisi delle sollecitazioni

La valutazionedelle sollecitazioniva fatta considerandoopportune


combinazionidelle azioni esterne;in particolarenei calcoli allo stato limite
ultimo va fatto riferimento alla seguentecombinazione:

F a= ^ t s G+t ^ t p P+k t l O , , + t (rtr",O,)) (e.4)

essendo:

G, il valore caratteristicodelle azioni permanenti;


Pk il valore caratteristicodella eventualeforza di precompressione;
Q,r il valore caratteristicodell'azionedi basedi ogni combinazione;
Qn i valori caratteristicidellealtre azioni variabili tra loro indipendenti;
ú", i coefficienti di combinazioneallo stato limite ultimo.

I coefficienti7,, 7e e 74 sonopresentatinella tabella 9.1 mentrei coeffi-


nella tabella9.2; in particolarei coefficientiú,i tengonoconto della
cientiry'",
più piccolaprobabilità chehanno i massimivalori dellealtre azioni di essere
contemporaneial massimovalore dell'azionedi base.

Tabella9.1 (si assumonoi valori fra parentesiquandorisultanopiir sfavorevoliai fini della


sicurezza)

Coefficienti .y,
stato limite ultimo stato limite di esercizio
"lc

0 . 8 5( 1 . 2 0 ) 0 . 8 5( 1 . 2 0 )
^t,1 1.50(0) I

Si osserviche nel cementoarmato ordinario (& = 0) ed in presenzadi


una sola azionevariabile Qrla (9.4) fornisce:

Fa = 1.5 Gk + 1.5 Qk (e.5)

Con riferimento inveceallo statolimite di eserciziovanno consideratele


seguenticombinazionidelleazioni:
266 Teoria e tecnica delle costtuzíoní

Fa: Gr'l Pr I o-. + \- (ú,iQ*\ (e.6)


- frequenti:

F a : G t + P k + " ! , \ Q k +' z! ) (únQu\ /o ?\

- quasi permanenti:

Fa: Gt + Pr + I \!z,Q*) (e.8)

essendof,, e ry'r,i coefficienti di combinazionedi tabella 9.2. In pratica il


valore t!'r,Q,rè calcolatoin modo che non vengasuperatoper il 9590della
vita della struttura, mentreil valore tl.,
r,Q,rin modo che non vengasuperato
nel 5090 della vita della struttura.

Tabella 9.2

Azione úo ,!,
0,7 0,35 0,2
Carichi variabili
nei fabbricati per 0,7 0,6 0,3
abitazione
0,7 0,7 0,6
Vento, neve 0,7 o,2 0

Nel casodi civile abitazionecon struttura in cementoarmato ed unico


caricovariabile,si ha dunque:

- combinazionerara:

Fo=Ge*Qs (e.e)
- combinazione frequente:
Ls sicurezzasfrutturale 267

Fa = Gt' + 0'35 Qk (e.10)

- combinazionequasi permanente:

Fa:G*+0.28* (e.11)

Valutate le azioni agenti, l'analisi delle sollecitazioniviene condotta


generalmente in campo lineare. Ciò naturalmenteintroduce nelle strutture
iperstaticheun'approssimazione in quanto le non linearità presentinel pro-
blemafanno variareil risultato, introducendouna ridistribuzionedelle sol-
lecitazioni.
In pratica se tutte le sezionisono progettateallo stato limite ultimo la
ridistribuzioneattesaè piuttosto modesta,in quanto è connessaalla sola
variazionedi rigidezzadovuta alla fessurazionedegli elementi;a meno di
quest'ultimofenomenotutte le sezionigiungonoalla crisi pressochécontem-
poraneamente,senzaalcuna possibilitàdi ridistribuzione.
Diversoè il casodellestrutturevolutamenteprogettateper avereridistri-
buzione;ad esempiotale tipo di progettazioneè consentitanelletravi conti-
nue,doveè possibileridurre il momentodi progetto,aumentandoi momenti
nelle altre sezioninel rispetto dell'equilibrio; ciò a patto che la sezionedi
progettoabbia i necessarirequisiti di duttilità, owero che in condizioni di
crisi possasvilupparesufficienti curvaturein campo plastico.
A tal fine è necessarioche le sezionivadano in crisi con I'acciaio in
condizionidi accentuatadeformazioneplastica;questacondizionesi mani-
festa,comesi vedrànel capitolo 10,per piccoleprofondità dell'asseneutro a
ro[ura.
Capitolodecimo
Statolimite ultimo per tensioninormali r
10.1.Generalità

La verificastrutturalepuò esserecondottacon riferimentoagli stati limi_


te in alternativaal metodo delletensioniammissibili.In basea quanto detto
nel capitoloprecedentesi valutano le azioni di progettoF, e le conseguenti
sollecitazionidi progettoSo.D,altra parte, con riferimento allo stato limite
considerato, ultimo o di esercizio,si valutanole resistenzedi progettoRddel_
l'elementoa partire dalleresistenze di progettodei materiali.La verificacon_
sistein definitivanel constatarecheRo ) Sa.Nel presentecapitolosi analizza
to statolimite ultirno per tensioninormali, mentrenei capitoli cheseguonosi
valutanoaltri stati limite ultimi e di eserciziosignificativi.
L'influenzadel taglio sullecondizionidi rottura per flessionesemplicee
flessionecompostaviene generalmentetrascurata.
La rottura per flessionesempliceo compostasi raggiungequando si
verificanole seguenticondizioni indipendenti:
a) eccessodi deformazioneplasticanell'acciaioteso:
b) schiacciamento del calcestruzzoper flessione;
c) schiacciamento del calcestruzzoper compressione;
La condizionea) si attingeconvenzionalmente quando la deformazione
specificadell'acciaiotesoraggiungeil valore del l0goo.Le condizionib) e c)
si attingono rispettivamentequando la deformazionespecificadel calce_
struzzoè pari al 3,5%oed,al 2Voo.

10.2.Ipotesi di calcolo

Il calcoloè condotto nella ipotesiche le sezionirimanganopiane fino a


rottura, di modo cheil diagrammadelledeformazionispecifichenella sezio_
ne si conservarettilineo.
27O Teoùa e tecnìcs delle costruzion,

o zy"" 3,59ó;
Figuro l0.l

Per quanto attieneil calcestruzzosi adotta generalmente un diagramma


tensionideformazionidi tipo parabola_rettangolo .o." indicato nela fig.
10.1, dove la tensioned"" rappresentala tenslonedi rottura
<<dicalcoro>>
legata alla tensionecaratteristicadi rottura -Rr&attravetso
la relazione:

0,83R,"
o =OR 5
^tc (10.1)

dove il coefficiente0,83 permettedi passaredalla resistenza


cubicaa quella
cilindrica ed il coefficiente0,95 tiene conto della possibiledifferenza
fra il
calcestruzzoprovato sperimentalmente e quello eifettivo.
Per e < 2%osi ha:

o(e) = 1000o."e( _ 250c+ t) (10.2)


mentre per 2Vw< e < 3,5%orisulta costantemente:

o(e) = 6." (10.3)


Per quanto riguarda I'acciaio, il legametensioni_deformazioni
dipende
sostanzialmentedalla sua drrezza: per acciai di durezzanaturale
si può
adottare una schematizzazionebilatera con tensione di snervamento
di cal_
À,,.
colo oo, = -r1, essendoR,k la tensionecaratteristicadi snervamento
e y" il

I
j
I
Stqto límite ultímo per tensioni normalí 2'Ìl

Figuru 10.2
I
coefficientedi materialedell'acciaio,maggioredi 1. In tale diagramma(cfr.
fie. 10.2),le deformazionirisultano così limitate:
- allungamentospecificomassimopari al 10%o
- accorciamentospecificomassimopari al 3,5%0.

10.3. Campi di rottura

In virtù delle limitazioni indicateper le deformazionidel calcestruzzoe


dell'acciaiosi possonoindividuare sei diverseregioni nelle quali potrà tro-
varsila retta di deformazione:in altre parole il diagrammadelle deforma-
zioni specifichenella sezionepuò sostanzialmenteesserecompresonelle
regioniindividuate nella fig. 10.3.
Tale figura è costruitariportando al lembo superiorecompressoi valori
limite della deformazionespecificadel calcestruzzo,pari come già detto al
2rftro
ed al 3.5fto rispettivamentenel caso di compressionesemplicee di
flessione sempliceo composta.
In corrispondenzadell'armaturatesasonoinoltre riportati i valori della
massimadeformazioneammissibilee di quellae,,corrispondentealla tensio-
272 Teoriq e tecnica delle costruzioni

. 3,5*.

| 2%. I
l*-*1

,t Fígurs 10.3

ne di snervamentodell'accìaio;tale deformazionee,, è quella cui corrispon-


de la tensioneoor.
Si qossonocosìindividuarele seidiverseregioninellequali saràcompre-
sa la retta delle deformazionisoecifiche:

- Regione1: Le rette di deformazioneappartengonoad un fascio pas-


santeper il punto,4 mentrela distanzadell'asseneutro dal
lembo compressopotrà variare fra -o e 0. L'armatura è
tesa con la massimadeformazioneplastica tollerabile e
cioè possiedeun allungamentospecificopari al 10%0.Es-
sendotutta la sezionetesasarà questoil caso di trazione
sempliceo composta.
- Regione2: Le rette di deforrnazioneappartengonoancora ad un fa-
scio passanteper il punto A, rÍentre la distanzadell'asse
neutro dal lembo compressopotrà variare da 0 a 0,259h;
per tale ultima posizionedell'asseneutro si attinge infatti
la deformazionemassimadel calcestruzzocompressopari
a 3,5%ocome si deducedalla similitudine:

h 3sW = 0,259h (10.4)


3,5%o+ 10%o
Sîato limite ultimo Der tensioni normoli 2'73

La sezionerisulterà in parte tesa ed in parte compressae


quindi sarà sollecitataa flessionesempliceo composta.
- Regione
3: Le rette di deformazioneappartengonoad un fascio pas-
santeper il punto B mentrela distanzadell'asseneutro dal
lembo compressovarierà fra 0,259 h ed 1l valore x",,,.La
posizionelimite dell'asseneutro ,/,, è legataalla deforma-
zionespecificadalla relazione:

3,5%oh
-'tt, (10.5)
3,5%o -t eo,

Poichéè d'altra parte per l'acciaio:

oo.f ooÍ
-or (10.6)
Et 2.1 x 106

la (10.5)diventa:

0,003s
h = Eri^h (10.7)
o^.
0 . 0 0 3+s; x r0'

I valori del coefficienre1,,.sonoriportati nella tabella 10.1


in funzione della tensionedi calcolo o,r.

Tabellal0.l

2200 3800 3800 4400 4400


220Q 3200 3200 -:--:=
-:----= -
I,l )
-
I,J t, ts I,lJ 1J5 -
t.. 0,7430 , 8 1 30,'7250,749 0,689 0 , 7 t 5 0,657 0 , 6 8 5

La massimatensionenel calcestruzzoin questaregioneè


pari a quella di rottura di calcoloo,", mentreI'armatura è
ancora deformata in campo plastico.
In tale dominio la sezioneè quindi ancora sollecitataa
flessionesempliceo composta.
2'14 Teoria e tecnica delle costruziont

- Regione4: Le rette di deformazioneappartengonoad un fascio pas-


santeper il punto,B mentrela distanzadell'asseneutro dal
lembo compressovarierà fra il valore limite x,,* ed,h. Il
calcestruzzorisulta compressoalla massimatensionedi
calcolomentrel'armatura sollecitatacon tensioniinferiori
allo snervamentopuò risultare anchescarica.
In questaregionela sezioneè sollecitataa flessionesempli-
ce o composta.
- Regione5: Le rette di deformazioneappartengonoancora ad un fa-
scio passanteper il punto B mentre la distanzadell'asse
neutro varia da h ad H.
L'armatura, in tale regione,è sollecitataa compressione e
pertantotutta la sezionerisulta compressa:è questoil caso
della flessionecomposta.
- Regione6: Le rette di deformazioneappartengonoad un fascio pas-
sante per il punto C mentre la distanzadell'asseneutro
varia fra H e + 6. La distanzadel Dunto C dal lembo
suoeriorevale:

3
? 5 7 "

La sezionerisulta sollecitataa compressionesempliceo


composta.

10.4. Il dominio M-N di rottura

Si consideriil casodi una sezionesimmetricadotata di armaluraA'rin


compressioneed Arin frazione. Il casopiìr generaledi flessionecomposta
richiedela ricerca delle condizioni di rottura della sezionèda confrontare
con quelledi progetto:poichéle condizionidi rottura dipendonodall'accop-
piamentomomentoflettente-sforzonormaleè necessario calcolarenel piano
M-N il luogo dei punti che determinanola rottura della sezionee cioè il
dominio di rottura.
Noto che sia tale dominio (fie. 10.4)la verifica consistenel constatare
che il punto D che caratterizzale condizioni di progetto sia interno al
dominio stesso.
La costruzionedel dominio di rottura non può farsi che per punti,
Stato limite ulÍimo Der tensioni nomali 2'75

a-----
lD
I
"x
I

No N

Figura 10.4

ipotizzandouna posizionedell'asseneutro x e calcolandolo sforzo normale


di rottura N, ed il momento corrispondenteM" = N" . e essendoe la
distanza fra il punto di applicazione N, e ì'armaturatesa'.
Fissatotinfattiun valore della distanzadell'asseneutro dal lembo com-
presso,risulta altresìnota la regionenella quale la sezioneviene a trovarsi
nellecondizioni di rottura: ciò significa che risulta nota la deformazione
specificamassimadel calcestruzzoo dell'acciaioteso.
Infatti nella regione I e 2 come già detto, l'acciaio teso possiedeuna
deformazionespecificapari al 10%o mentrenelleregioni 3, 4 e 5 il calcestruz-
zo possiedeuna deformazionespecificadel 3,5%0.Nota l'una o I'altra delle
duedeformazionispecifiche,ed avendofissatauna posizionedell'asseneu-
tro, risultacompletamente individuato il diagrammadelledeformazionidal-
la condizionedi congruenza(fig. 10.5):

'
Nella scritturadelleequazioniche reggonoil problemaconvieneconsiderarel'equilibrio
allarotazioneintomo all'armatum tesa.Poichégeneralmente il momentoè valutatorispetto
al baricentrogeometricodella sezionetmsversale,interessamaggiormenteil momento di
rotturariferito a tale punto. Essovale:

M..
U,o =
i G - tc + c\ = N, (e - xc + c)

)úola distanzadel baricentrogeometricodal lembo di calcestruzzomaggiormente


essendo
teso.
276 Teoria e tecnics delle costruzioní

io(tl

E" ty e'1 eî
(10.8)
1 r y x - c h - x

L'equilibrio alla traslazionee quello alla rotazioneintorno al baricentro


delle armature tese permettono inline di conoscerelo sforzo normale di
rottura N, ed il momentocorrispondente,rispettoalle armaturetese,À/,e.Si
ha così:

N,, = + A,oi - A,oÍ (10.e)


lou"'"t"0'
f-
M,=N,'s= | b ( y \ o ( y ) ( h - x + y ) d . +y A ' p i @ - c ) ( 1 0 . 1 0 )
'Jo

dove la o(y) sarà fornita dalla (10.2)owero dalla (10.3)a secondache la e"
sarà minore o maggioredel 2(mn potendosiporre attraversola (10.8):

€())
v (10.11)
Stato limite ultimo per tensìoni normqli 277

10.5. Metodo semplificato di calcolo: diagramma delle tensioni nel


calcestruzzo a blocco

Un metodo di calcolo semplificato,suggeritoda varie normativetecni-


che,consistenello schematizzare il diagrammadelletensioninel calcestruz-
zo comerettangolarecon tensionipari alla resistenzadi calcoloe profondità
pari a 0,8 volte I'asseneutro a rottura' .

Figura 10.6

Net iaso di sezionedotata di assedi simmetriale equazionidi equilibrio


forniscono evidentemente(fig. 10.6):

N,=o.y'"+Ato't-ero, (10.12)

M, = N,. e = o*5, + Aroî(h - c) (10.13)

avendoindicato con A" I'area della sezionedi calcestruzzocompressa(di


altezza0,8 x) e con S. il momentostaticodi.,4"fispetto all'armaturatesa.In
presenzadi sezionerettangolarele (10.12)e (10.13)si semplificanoin:

N, : o*b 0,8 x + o74j - olr (10.14)

'
Tale metodoè giustificatodal fatto che, nellesezionirettangolari,usandoil simbolismo
o e lp a r . 1 0 . 6 , p e r t > 0 , 2 5 9 s i h a l ' : 0 , 8 0 9 5 = 0 . 8 e ) , = 0 , 4 1 6 = 0 , 4 .
c h ev e r r ài n t r o d o t t n
In ogni casoper valori diversi di f l'errore che si commettecon I'assunzionesemplificata
dsulta molto piccolo.
Per sezionidiverseda quellerettangolaril'assunzioneconsentel'analisi del comportamento
ultimo in modo agevole,e forniscequindi un utile strumentoprogettuale.
278 Teoria e tecnica delle costruziont

M,: o*b 0,8x (h - 0,40-r) + o74"(h - c) (10.15)

Nell'utilizzare le (10.12) + (10.15)il significatodelle regioni introdotte


in precedenza vienemeno.Nelle (10.12)+ (10.15)si ponein genereo', = 6"r,
mentreil valore di o, dipendeda x", risultando:

o, -- o., per x" 2 xr^ (10.16)

10.6. La sezionerettangolare
.
Nel seguitosi analizzain dettaglio il casodella sezionerettangolare,
tanto in terminidi progettoquantodi verifica.

10.6.1.Le regioni di rottura

Si riportanoqui di seguitole equazioni(10.8),(10.9)e (10.10)specializ-


zate al caso di sezionerettangolarecon
t

,_u
il-"-l
I l
#'
t
H
l ' 'l l
ll AfI ,f -/,=",".1
o 'l
l.
Fìguro 10.7

- Regione1: (trazione sempliceo composta).


Si ha (fig. 10.7):

N, = A,o", + A,o'1 (10.17)


Stato limite ultìmo per tensioni normali 2:79

M,=N,.e=Atoi@-c) (10.18)

e' l = o , oxr +l l jn (10.19)

Ed inoltre:

oj = Zte't, se risultae't < e.t:

owero:

o'r -- ox, serisultae,r.( ej' ( 109t0.

- Regione2: (Flessione
sempliceo composta).

3,5 %.

Figura 10.8

Si ha (fie. 10.8):

9= ''t - o'olo
(10.20)
x x - c h - x

(
N" = b o0) aY + A to'r - Ayo"' = xb o,"tl + ,l ,o| - Ato"t (10.21)
\
280 Teoria e tecnica delle costruziont

M":lrl,.s=g
f ",,, (h - x + y) dy + A'1oi(h - c ) =

= xbo.J'(h - M) + A,oi(h - c) (10.22)

avendofatto le posizioni:

f"
o0) aY
I
(10.23\
o.J

f"
"(Y) (' - v ) d v
'| "ì0
(10.24)

lo,,r,o,
Il coefficiente/ rappresentaquindi il rapporto fra I'areaeffettivadel dia_
grammadelletensioninel calcestruzzoe I'area del diagrammarettangolare
o,.r, mentre la grandezzaÀJúrappresentala distanza del baricentro del
diagrammadelletensionidel calcestruzzodal lembo superioredellaregione.
I coefficientiry'e tr sonoriportati nella tabella 10.2in funzionedelladistanza
dell'asseneutro dal lembo compresso,quest,ultimarapportata all'alfezza
utile della sezioneh medianteil coefficienteadimensionale6 = f. Si aeve
n
ancorarilevarecheper valori piccoli di x il contributo delle armaturecom-
pressenelle(10.21)e (10.22)può generalmente trascurarsi.La tensioneoí
dell'armatura compressapuò comunquedeterminarsiin funzione della ei
ricavata dalla (10.20),tenendopresentela schemalizzazione assuntaoer il
diagrammao - e dell'acciaio.

- Regione3: (Flessionesempliceo composta).


Si ha (fie. 10.9):

0,0035_ c- It "
_ ì'
(10.25)
x - c h - x

{

{
Stoîo limite ultimo per tensioní normali 281
-g
g

Nu = 0,8}95bxoo"+ A 7o"1- Af"t (r0.2ó)


a
- 0'416x) + Ar4'r@ - c)
Nu. e = O,8195bxo,"(h 00.n) ,a

iempre, in regione3:

r/ = 0'809s
(r0.28)
I = 0,416

l- -i e" .0,0035 o.c

n+1
I
t
-r
. Figura 10.9

' Si.osserviche nel calcestruzzo si sviluppaper intero il diagramma


p.t-"Uotu:..tt*gqlo, e chqI'acciaiocompresso di
è sollecitatoalla resistenza
'calcaloopr'.

:r Rectone4: (Flessionesempliceo composta)'


Si ha (fig. 10.10)

0,0035 ei er
(10.29)
x . x - c h - x

! Ipotizzando infatti x = 0 , 2 5 9 h e c = O , l Q h , d a l l a ( 1 0 ' 2 5 ) si ricava


e1 = 0.159 x O,ú35/O,259 = 0,W21>
282 Teoria e tecnico delle costruzioni

Tabella 10.2

E ,l' À
0,0800 0,37178 0,34746
0,0900 0,41299 0,34978
0,1000 o,45267 0,35227
0,1100 0,49068 0,35495
0,r200 0,52686 0,35784
0,1300 0,56r06 0,36097
0,1400 0,59312 0,36436
0,1500 0,62284 0,36806
0,r600 0,65004 0,37209
0,1667 0,66674 0,31502
r 0,1700 0,67451 0,37652
0,1800 o,69629 0,38126
0,1900 0,715'79 0,38611
0,2000 0,73333 0,39091
0,2100 0,74921 0,39559
0,2200 o,76364 0,4001
I
0,2300 0,77681 0,40444
0,2400 0,78889 0,40857
0,2500 0,80000 0,41250
0,259 0,80927 0,41587
0,2593 0,80953 0,416
Stoto limite ultimo per tensioni normali 281

F-l-| e" = 0,0035


A:ra"l
f-l
l^'l
t l
l-5 | € rS a o t

Deformazioni Tensioninel
calcèstauzzo
Figwa 10.10

- Aro'
N,:0,8095bxo"" + A 10"7 (10.30)

Mì= N,. e =0,8Ù95bxo,"(h- 0,416x)+ Ato"t(h - c) (10.31)

essendosemprevalide le (10.28)anchein regione4. Infatti anchein questa


regionesi sviluppa per intero il diagrammaparabola-rettangolonel calce-
struzzo,mentrela rottura si verifica per schiacciamento del calcestruzzo
ma
con armatura tesa in fase elastica((rottura fragile>).

- Regione5: (Flessionesempliceo composta).


Si ha (fig. 10.11):

0,0035_ ,î _ er
(10.32)
x x - c t - i

N, = 0,8095bxo."
+ A io,, + Aro, (10.33)

- c) + Agt(h - c)
M, = N,. er = O,8095bxo."(0,416x (10.34)

avendoriferito questavolta il momento ultimo M, all'armatura superiore


Ai. Ancheper questaregionerisultano ancora valide le (10.28).
284 Teoris e tecnica delle costruzioni

. b l
r---ì + E5 voo

II-IFT
I,'ll,l
l t t l
| |-gf t J = r
Deformazioni Tensioni nel
calcestfuzzo
Figura I0'11

= Regione6: (Compressionesempliceo composta)'


Si ha (fie. 10.12):

0,0020 = ,! = e't (10.35)


x-3/7H x-h x - c

N , = b H o . " { + A t o x - Aft (10.36)

F4,
Tl-"j+ Ec< 3,5 %o

l t l
l'll
- t-l3
T l+.

Figurs10.12
Statolimíte ultimo per tensioninormali 285

M, = N,'er = b H o " " Ú ( \ H- c ) t A r o r ( h- c ) (10'37)

IcoefficientiÀe/variano,inquestaregione,conlaposizionedell'asse
g = I'
neutro e sono riportati in tabella l0'3 in funzione del rapporto
Anche per la regione6, comeper la 5, il momentoultimo è statoriferito al-
l'armatura superiore.4i.

Tabella 10.3- coefficienti ú e \ nella regioneó

',,
E ,1, À t À

I,00 0,80953 0,4r59'7 1,65 0,95831 0,48446

1,05 0,83894 0,43144 I,70 0,96153 0,48571

1,10 0,86204 0,44284 0,96438 0,48681

I,l5 0,88049 0,45r53 1,80 0,96693 0,487'79

r)o 0,89548 0,45832 I,90 0,91127 0,48944

1,25 0,90'782 o,463'74 2,00 0,9'7481 0,49007

0,91809 0,46814 , )\ 0,98125 0,49318


1,30
| 15 0,92674 0,47171 2,50 0,98551 5
0,494'7

I,40 0,93409 0,4'7480 ) 1\ 0,98846 0,49583

1 4 5 0,94039 0,47736 3,00 0,99059 0,49661

1,50 0,94583 0,4'7954 3,50 0,99341 0,49'763

1 55 0,95054 0,48142 4,00 0,99513 0,49825

I ,60 0,9546'7 0,48304 5,00 0,99'702 0,49893

> 5,00 I,00000 0,50000


I-
286 Teorìa e tecnìco delle costruzioni

10.6.2. Il progetto della sezíone rettangolare inflessa

Il progetto della sezionerettangolareinflessapuò condursicon le stesse


modalità operativedel metodo delle tensioni ammissibili(cft. par.3.2.2.\.
Considerandoad esempioil caso di sezionecon semplicearmatura, e
definendocomeal solito la profondità dell'asseneutto a rottura nel seguen-
te modo:

(10.38)
l'equilibrio alla rotazione,rr;; l'*."rura tesa fornisce:

M, = bh2o.",trE\ - ì't) = bh2o""c (10.39)

avendoposto (cfr. eq. (3.31)):

c = ú É ( 1_ À f ) (10.40)
Si ricava dunque:

h = (10.41)

con la posizione(cfr. eq. (3.33)):

(10.42)

Analogamente,facendo I'equilibrio alla rotazione intorno al Dunto di


applicazionedello sforzo di compressionesi ha:

M " = o y ' t ( h - > w " ) = or4/(l - ^t) = oy'rr (1 - Àg) (10.43)

da cui (cfr. eq. (3.35)):

At=
,t"-,, = t 1[a"u (10.44)
orr(I N)
Stoto limite ultimo Der tensioni normali 287

dove (cfr. eq. (3.36)):

(10.4s)
o4(1 - Àf)

Risulta cosìpossibiledefinire tabelledei coefficientil, r, t in analogia


con quanto gia fafto nel metododelletensioniammissibili.
I risultati relativi a o* pafi a 110, 130, 150, 170e 190kglcm' sono
presentatirispettivamente nelletabelle10.4,10.5,10.6,10.7,10.8;in ciascu-
na tabellaè presentatoil valoredi r, chenon dipendedalla quafitade 'ac-
eiaio,ed i valori di / in corrispondenza dei valori di o,, variabilida 3000a
4000kg/cmz.

10.6,3. Equazioni adimensionalizzate

Nelle praticheapplicazionipuò convenirescriverein forma adimensio-


nalele equazionidi equilibrioprima riportate,introducendoalcuniparame-
tri opportuni. Tali parametrisono:

M..
tt
' = 1-:í-
bh'o""

N"
v - --=-
bhoÒ.

A to.t
a = ; , (10.46)
onoÒc

, A F.r
= . 4
ú )

Dnooc

tt" =E{,/(l-l\E)

ed hanno i seguenti significati:


- p momento specifico ultimo della sezione;
- z sforzo normale specifico ultimo;
- <oed r,r'percentualimeccanichedi armatura tesa e compressa;
- pc momento specifico ultimo del solo calcestruzzo.
288 Teoria e rccnica delle costruzíoni

Tabelta lO.4 - o- = Il0 kg/cm2

/ (per diversi valori di o"', i\ kg/cm")


oo;.3000
t KP/Cm
3200 3400 3600 1800 4000

0,08 0,5607 0,00061 0,00057 0,00054 0,00051 0,00048 0,00046


0,09 0,5025 0,00068 0,00064 0,00060 0,00057 0,00054 0,00051
0,10 0,4562 0,00076 0,00071 0,00067 0,00063 0,00060 0,00057
0,1I 0,4187 0,00083 0,00078 0,00073 0,00069 0,00065 0,00062
0,t2 0 , 3 8 7 6 0,00090 0,00084 0,00079 0,00075 0,0007 r 0,00067
0,l3 0 , 3 6 1 6 0,00097 0,00091 0,00085 0,00081 0,00076 0,00073
0,14 0,3391 0,00103 0,00097 0,00091 0,00086 0,00082 0,00078
0,15 0,3209 0 , 0 0 1 l 0 0,00r03 0,00097 0,00092 0,00087 0,00082
0,16 0,3049 0 , 0 0 1 1 6 0,00109 0,00103 0,00097 0,00092 0,00087
o,t'7 0 , 2 9 1 0 0,00122 0 , 0 0l15 0 , 0 0 r 0 8 0,00102 0.00097 0,00092
0,r8 o,2791 0,00128 0,00120 0 , 0 0 1 l 3 0,00r07 0,00101 0,00096
0,19 0,2686 0,00134 0,00126 0 , 0 0 1 1 8 0 , 0 0 1 1 2 0,00r06 0,00100
0,20 0,2593 0,00r39 0,00r3r 0,00123 0 , 0 0 1 l 6 0 , 0 0 1 1 0 0,00105
0,21 0 , 2 5 1 0 0,00145 0,00136 0,00128 0 , 0 0 1 2 1 0 , 0 0 1 1 4 0,00109
0,22 0,2436 0,00150 0,00141 0,00132 0,00r25 0 , 0 0 1 1 8 0 , 0 0 1 r 3
0,23 0,2449 0,00155 0,00145 0,00137 0,00129 0,00123 0 , 0 0 1 1 6
0,24 0,2307 0,00160 0,00r50 0,00r41 0,00r330,00126 0,00r20
0,25 0,2251 0,00165 0,00r55 0,00146 0,00tl8 0,00130 0,00124
0,26 0,220r 0,00170 0,00159 0,00150 0,00142 0 , 0 0 1 3 4 0,00127
0,27 0,2t65 0,00173 0,00163 0,00153 0,00145 0,00137 0,00130
0,28 0,2131 0,00177 0,00166 0 , 0 0 1 5 60,00148 0,00140 0,00133
0,29 0,2098 0 , 0 0 1 8 1 0,00169 0,00159 0 , 0 0 1 5 1 0,00141 0 , 0 0 153
0,30 0,2068 0,00184 0,00173 0,00162 0,00153 0,00145 0 , 0 0 1 3 8
0,32 0,2012 0,00191 0,00179 0,00169 0,00159 0 , 0 0 1 5 1 0,00143
0,34 0 , 1 9 6 1 0,00198 0,00186 0,00175 0,00165 0 , 0 0 1 5 6 0,00148
0,36 0 , 1 9 1 5 0,00205 0,00192 0 , 0 0 1 8 1 0,00171 0,00162 0,00154
0,38 0,l8?4 0,0021l 0,00198 0,00186 0,00176 0,00167 0 , 0 0 1 5 8
0,40 0 , 1 8 3 5 0,00218 0,00204 0,00192 0,00182 o,oot'720,00163
0,42 0,1800 0,00224 0,00210 0 , 0 0 1 9 80,00r87 0 , 0 0 1 7 70 , 0 0 1 6 8
0,44 0,1767 0,00231 0,0021ó 0,00204 0,00192 0,00182 0 , 0 0 1 7 3
0,46 0 , 1 7 1 8 o,00237 0,00222 0,00209 0,00198 0,00187 0,00r 78
0,48 0,1710 0,00244 0,00228 0,00215 0,00203
0,00192 0,00183
0,50 0,r684 0,00250 0,00234 0,00221 0,00208 0 , 0 0 1 9 7 0 , 0 0 1 8 7
Ststo limíte ullitl|o per lensioníno nali 289

Tabella 10.5 - o,, = l3O kg/cm2

o,/:3000
t kg/cm'
3200 3400 3600 3800 4000

0,08 0 , 5 1 85 0,00066 0,00062 0,00059 0,00055 0,00052 0,00050


0,09 0,4623 0,00074 0,00070 0,00066 0,00062 0,00059 0,00056
0,10 0,4t91 0,00082 0,00077 0,00073 0,00069 0,00065 0,00062
0,11 0,3851 0,00090 0,00084 0,00079 0,00075 0,00071 0,00068
0,12 0,3566 0,00098 0,00092 0,00086 0,00081 0,00077 0,00073
0,13 0,332'7 0 , 0 0 1 0 5 0,00099 0,00093 0,00088 0,00083 0,00079
o,t4 0,3t24 0 , 0 0 1 1 2 0,00105 0,00099 0,00094 0,00089 0,00084
0,l5 0,2952 0,00120 0 , 0 0 1 1 2 0,00105 0,00100 0,00094 0,00090
0,16 0,2804 0,00r26 0 , 0 0 1 1 8 0 , 0 0 1 1 2 0,00105 0 , 0 0 1 0 00,00095
0,17 o,26't'l 0,00133 0,00125 0 , 0 0 1 1 7 0 , 0 0 1 1 0 , 0 0 1 0 5 0,00100
0,18 0,2567 0,00139 0 , 0 0 1II 0,00123 0 , 0 0 1 1 60 , 0 0 1 r 0 0,00105
0,19 0,247| 0,00146 0 , 0 0 1 3 7 0 , 0 0 1 2 8 0 , 0 0 1 2 1 0 , 0 0 1 t 5 0 , 0 0 r 0 9
0,20 0,2385 0 , 0 0 1 5 2 0,00t42 0 , 0 0 1 3 4 0,00r26 0,00r20 0 , 0 0 1 1 4
0,21 0,2309 0 , 0 05r 7 0,00148 0 , 0 0 1 3 90 , 0 0 1 3 1 0,00124 0,00r r8
0,2241 0,00163 0 , 0 0 1 5 3 0,00144 0 , 0 0 1 3 6 0,00129 0,00122
0,23 0,2179 0,00169 0 , 0 0 1 5 8 0,00149 0,00141 0 , 0 0 1 3 3 0,00t2'7
0,24 0,2122 0,00114 0 , 0 0 1 6 3 0 , 0 0 1 5 4 0,00145 0 , 0 0 1 3 70,00131
0,25 0,20'7| 0 , 0 0 1 7 9 0 , 0 0 1 6 8 0 , 0 0 1 5 8 0 , 0 0 t 5 0 0,00142 0 , 0 0 153
0,26 0,2024 0 , 0 0 1 8 5 0 , 0 0 1 7 30,00r63 0 , 0 0 1 5 4 0,00146 0 , 0 0 1 3 8
0,21 0,1991 0 , 0 0 1 8 9 0,00177 0,00166 0 , 0 0 1 5 7 0,00149 0 , 0 0 1t 4
0,28 0,1960 0,00193 0 , 0 0 1 8 0 0,00r70 0 , 0 0 1 6 00 , 0 0 1 5 2 0,00144
0,29 0,1930 0,00r96 0,00r84 0 , 0 0 1 7 3 0,00164 0 , 0 0 1 5 5 o,0014'7
0,30 0,1902 0,00200 0 , 0 0 1 8 8 0 , 0 0 1 7 7 0,00167 0 , 0 0 1 5 8 0 , 0 0 1 5 0
0,32 0,1851 0,00208 0,00195 0 , 0 0 1 8 3 0 . 0 0 1 7 3 0,00164 0 , 0 0 1 5 6
0,34 0,1804 0,00215 0,00202 0 , 0 0 1 9 0 0 , 0 0 1 7 9 0,00170 0 , 0 0 1 6 1
0,36 0,r762 0,00223 0,00209 0,00196 0 , 0 0 1 8 50 , 0 0 1 7 6 0 , 0 0 1 6 7
0,38 0,t'723 0,00230 0,00215 0,00203 0 , 0 0 1 9 1 0 , 0 0 1 8 1 0,00t'72
0,40 0,1688 0,00237 0,00222 0,00209 0,00197 0 , 0 0 1 8 70 , 0 0 1 7 8
0,42 0,1656 0,00244 0,00229 0 , 0 0 2 1 50,00203 0 , 0 0 1 9 3 0 , 0 0 1 8 3
0,44 0,t626 0,00251 0,00235 0 , 0 0 2 2 1 0,00209 0 , 0 0 1 9 8 0 , 0 0 1 8 8
0,46 0,1598 0,00258 0,00242 0,00228 0,00215 0,00204 0,00193
0,48 0,1573 0,00265 0,00248 0,00234 0,00221 0,00209 0,00199
0,50 0.1549 0,002'72 0,00255 0,00240 0,00226 0 , 0 0 2 1 50,00204
290 Teoria e tecnica delle costruzioni

Tabella 10.6 - oo" = 150kg/cm2

I
o"r= 3000
È J200 3400 3600 3800 4000
ig/cm2
0,08 0,4802 0,00071 0,00067 0,00063 0,00060 0,00056 0,00054
0,09 0,4303 0,00080 0,00075 0,00071 0,00067 0,00063 0,00060
0,10 0,3907 0,00088 0,00083 0,000?8 0,000'74 0,000?0 0,00066
0,1I 0,3585 0,00097 0,00091 0,00085 0,0008r 0,00076 0,00073
0,12 0,J319 0,00105 0,00098 0,00093 0,00087 0,00083 0,00079
0,13 0,309? 0 , 0 0 1 1 3 0,00106 0,00100 0,00094 0,00089 0,00085
0,14 0,2909 0,00121 0,001r 3 0,00107 0,00101 0,00095 0,00091
0,15 0,2748 0,00128 0,00120 0 , 0 0 1 r 3 0,00107 0,00101 0,00096
0,16 0,26rI 0,00136 0,00r21 0,00120 0 , 0 0 1 1 3 0,00r07 0,00t02
0,17 0,u92 0,00143 0,00134 0,00126 0 , 0 0 1 l 9 0 , 0 0 1 r 3 0,00107
0,18 0,2390 0,00150 0,00140 0 , 0 0 | ] 2 0,00125 0 , 0 0 1 l 8 0,00tL2
0,19 0,2300 0,00r56 0,00r47 0,00138 0,00r30 0,00123 0,001l7
0,20 0,2221 0,00163 0,00153 0,00144 0,00136 0,00129 0,00122
0,2r 0,2t50 0,00169 0,00t59 0,00149 0,00r41 0,00134 0,00t27
4,22 0,2086 0,00r75 0,00164 0,00r55 0,00146 0,00138 0,00131
0,23 0,2028 0,00r81 0,00170 0,00160 0,00r51 0,00143 0,00136
0,24 0,1976 0,00187 0,00r75 0,00165 0,00156 0,00148 0,00140
0,25 0,1928 0,00193 0 , 0 0 1 8 r 0,00170 0,00161 0,00152 0,00145
0,26 0,1885 0,00198 0,00186 0,00175 0,00165 0,00157 0,00149
0,27 0,1854 0,00203 0,00190 0,00179 0,00r69 0,00160 0,00152
0,28 0,1825 0,0020'7 0,00194 0,00r82 0,001'72 0,00163 0,00155
0,29 0,1797 0,00211 0,00r98 0,00186 0,00176 0,00167 0,00158
0,30 0,17'11 0,00215 0,00202 0,00190 0,00179 0,00170 0,00161
0,32 0,1723 0,00223 0,00209 0,00197 0,00r86 0,00t76 0,00167
0,34 0,1680 0,00231 0,00217 0,00204 0,00r93 0,00r82 0,00t73
0,36 0,1640 0,00239 0,00224 0,00211 0,00199 0,00289 0,00179
0,38 0,1504 0,00247 0,00231 0,00218 0,00206 0,00r95 0,00185
0,40 0,r512 0,00254 0,0u39 0,00225 0,00212 0,00201 0,00191
0,42 0,1541 0,00262 0,00u6 0,00231 0,00218 0,00207 0,00197
0,44 0,r5t4 0,00210 0,00253 0,00238 0,00225 0,00213 0,00202
0,46 0,1488 0,0027'7 0,00260 0,00244 0,00231 0,00219 0,00208
0,48 0,1464 0,00284 0,00261 0,00251 0,0023'7 0,00225 0,00213
0,50 0,1442 0,00292 0,00214 0,00258 0,0024J 0,00230 0,002t9
Stato límíte ultimo per tensionínormsli 291

Tabella 10.7 - o^ = l'7Okg/cm2

T
o"'= 3000 3200 3400 3600 3800 4000
t Kg./cm
0,08 0,4510 0,00076 0,00071 0,00067 0,00063 0,00060 0,00057
0,09 o,4042 0,00085 0,00080 0,00075 0,00071 0,00067 0,00064
0,10 0,3670 0,00094 0,00088 0,00083 0,00078 0,00074 0,00071
0,ll 0,3368 0,00103 0,00097 0,00091 0,00086 0,00081 0,00077
0,t2 0 , 3 1l 8 0 , 0 0 1 l 2 0,00105 0,00099 0,00093 0,00088 0,00084
0,13 0,2909 0,00120 0 , 0 0 1 l 3 0,00106 0,00100 0,00095 0,00090
0,14 0,n32 0,00129 0,00121 0 , 0 0 1 1 3 0,00107 0,00101 0,00096
0,15 0,2582 0,00137 0,00128 0,00121 0,00rl4 0,00108 0,00103
0,16 0,u52 0,00145 0,00136 0,00128 0,00120 0 , 0 0 1 l 4 0,00108
0,17 0,2341 0,00152 0,00143 0,00134 0,00127 0,00120 0 , 0 0 1 l 4
0,18 o,2245 0,00159 0,00149 0 , 0 0 1 4 1 0,00133 0,00126 0,00120
0,19 0,2t60 0,00167 0,00156 0,00147 0,00139 0 , 0 0 1 3 1 0,00125
0,m 0,2086 0,001?3 0,00163 0,00153 0,00144 0,00137 0 , 0 0 1 3 0
0,21, 0,20t9 0,00180 0,00169 0,00159 0,00150 0,00142 0,00135
0,22 0,1959 0,00187 0,00175 0,00165 0,00155 0,0014? 0,00140
0,23 0,1905 0,00193 0,00181 0,00170 0,00161 0,00152 0,00r45
0,24 0 , 1 8 5 ó 0,00r99 0,00187 0,00176 0,00166 0,00157 0,00149
0,25 0 , 1 8 1 1 0,00205 0,00192 0,00181 0 , 0 0 1 7 1 0,00162 0,00154
0,26 0,t'770 0,002 0,00198 0,00186 0,00176 0,00167 0,00r58
0,27 0,1'l4l 0,00216 0,00202 0,00190 0,00180 0,00170 0,00162
0,28 0,1'7t4 0,00220 0,00206 0,00194 0,00183 0,00174 0,00165
0,29 0 , 1 6 8 8 o,N225 0,002t1 0,00198 0,00187 0,00177 0,00168
0,30 0,1664 0,00229 0,00215 0,00202 0 , 0 0 1 9 1 0 , 0 0 1 8 r 0,00172
0,32 0 , 1 6 1 8 0,00238 0,00223 0,00210 0,00r98 0,00188 0,00178
0,34 0 , 1 5 7 8 0,00246 0,00231 0,00217 0,00205 0,00194 0,00185
0,36 0 , 1 5 4 1 0,00254 0,00239 0,00225 0,00212 0,00201 0 , 0 0 1 9 1
0,38 0,1507 0,00263 0,00246 0,00232 0,00219 0,00207 0,00r97
0,40 0,14'16 0,002'71 0,00254 0,00239 0,00226 0,00214 0,00203
0,42 0,1,148 0,00279 0,00262 0,00246 0,00232 0,00220 0,00209
0,44 0,t422 0,00287 0,00269 0,00253 0,00239 0,00227 0,00215
0,46 0,1398 0,00295 0,002'16 0,00260 0,M246 0,00233 0,00221
0,48 0 , 1 3 7 5 0,00303 0,00284 0,00261 0,00252 0,00239 0,00221
0,50 0 , 1 3 5 5 0 , 0 0 3 1 l 0,0029r 0.00274 0,00259 0,00245 0.00233
292 Teoria e tecnica delle costruzioni

Tabella 10.8- o- = t90 kg/cm2

oú = 3000
6 1200 3400 1600 r800 4000
kg/cm'
0,08 o,4266 0,00080 0,00075 0,00071 0,00067 0,00063 0,00060
0,09 0,3824 0,00090 0,00084 0,00079 0,00075 0,00071 0,00068
0,l0 0,3472 0,00100 0,00093 0,00088 0,00083 0,00079 0,00075
0,11 0,3185 0,00109 0 , 0 0 1 0 2 0,00096 0,00091 0,00086 0,00082
0,r2 0,2949 0 , 0 0 1 1 8 0 , 0 0 1 1 1 0,00104 0,00098 0,00093 0,00089
0,13 0,2't52 o,o0t27 0 , 0 0 1 l 9 0 , 0 0 1 1 2 0,00106 0,00100 0,00095
0,l4 o,2584 0,00136 0,00t27 0,00120 0 , 0 0 1 1 3 0,00107 0,00102
0,15 0,2442 0,00144 0,00135 0,00127 0,00120 0 , 0 0 1 l 4 0,00108
0,l6 0,2320 0 , 0 0 1 5 3 0,00143 0 , 0 0 1 3 5 0,00t2'l 0 , 0 0 1 2 1 0 , 0 0 1I 5
0,1'l o,22t4 0 , 0 0 1 6 1 0 , 0 0 1 5 1 0,00142 0 , 0 0 1 3 4 0,0012'7 0,00t21
0,18 0,2t2i 0,00169 0,00158 0,00149 0,00140 0,00r33 0,00126
0,19 0,2044 0,00176 0,00165 0,00r55 0,00141 0 , 0 0 1 3 9 0 , 0 0 1 1 2
0,20 0,1973 0,00183 0,001'72 0,00162 0,00r53 0,00145
0,00137
0,21 0 , 1 9 1 0 0,00190 0,00178 0,00168 0,00159 0 , 0 0 1 5 0 0,00143
0,22 0 , 1 8 5 3 0,00197 0,00185 0,00174 0 , 0 0 r 6 4 0,00156
0,00148
0,23 0 ,t 8 0 2 0,00204 0 , 0 0 1r 9 0 , 0 0 1 8 0 0,00170 0 , 0 0 1 6 1 0,00153
0,24 0 , 1 7 5 6 0 , 0 0 2 1 1 0,00197 0,00186 0,00175 0,00166
0,00r58
0,25 0 , 1 7 1 3 0,00217 0,00203 0,00191 0 , 0 0 1 8 1 0 , 0 0 1 7 1
0,00163
0,26 0,t6't4 0,00223 0,00209 0,00197 0,00186 0,00176 0,00167
0,2'7 0,1647 0,00228 o,00214 0,00201 0,00r90 0 , 0 0 1 8 0 0 , 0 0 1 7 1
0,28 o,t62l 0,00233 0 , 0 0 2 1 8 0,00205 0,00194 0,00184 0 , 0 0 r 7 5
0,29 0,159'7 o,00231 0,00223 0,00209 0,00198 0,00187 0,002'78
0,10 0,1574 0,00242 0,00221 0,00214 0,00202 0 , 0 0 1 9 1 0,00182
0,32 0,1531 0,00251 0,00235 0,00222 0,00209 0 , 0 0 1 9 8 0,00288
0,34 0,1492 0,00260 0,00244 0,00230 0,0021'7 0,00205 0,00195
0,16 0,t457 0,002ó9 o,00252 0,00237 0,00224 0,002t2 0,00202
0 , 38 0,t426 0,00278 0,00260 0,00245 o,0023l 0 , 0 0 2 r 9 0,00208
0,40 0,1396 0,00286 0,00268 0,00253 0,00239 0,00226 0,00215
0,42 0 , 1 3 7 0 0,00295 0,00216 0,00260 0,00246 0,00233 0,00221
0,44 0,1345 0,00303 0,00284 0,00268 0,00253 0,00240 0,00228
0,46 0,1322 0,003
r2 0,00292 0,002'7 5 0,00260 0,00246 0,00234
0,48 0 , 1 3 0 1 0,00320 0,00300 0,00282 0,00267 0,00253 0,00240
0,50 0 , 1 2 8 1 0,00328 0,00308 0,00290 0,00274 0,00259 0,00246
q

Stato limite ultimo per tensioni normqli 293

Con le posizioni (10.46) le equazioni di equilibrio e di compatibilità


Írssumonola forma seguente:

o" ot
v = trl' + a' --:- - a --:- (r0.47)
oof ooJ

ot^ o,
p = t ú ( l _ À É )+ @ '- r ( t - ò r ) = t . + o ' - 1 ( l - ò 2 ) (10.48)
ool

ec e'"
_ e f (10.49)
r : "
t - Ò z l - €

^ c
- h

Nellaipotesidi semplicearmatura(co'= 0) le (10'47)e (10.48)possono


taùllarsi agevolmentefàrnendoin funzionedi { i corrispondentivalori di c'r
e p = p"t tali valori sono riportati nella tabella 10.9.Occorrericordareche
all'aumentaredi É e quindi di p si passadalla regione 3 alla regione 4;
I'ingressoin tale ultima regioneè c Íatterizzafoda un valore di É detto É,,-
cui corrispondeuna deformazionespecificadell'acciaiotesopari ad €,r'ed un
momentospecifico1.t1,^. Per t > t,,^ e quindi F ) llti, I'armatura tesa si
trova, nellecondizionidi rottura, ancorain campoelastico;per tale motivo
risultageneralmenteconveniente,a partire da tale valore del momentospe-
cifico, aggiungerearmaturain compressionesì da potereutilizzareintegral-
rnente,l'aimatura tesa disposta.Nella tabella 10.9 sono quindi riportati i
valori delleresistenzedi calcolodell'acciaioper le quali si verifica I'ingresso
nellaregióne4. È immediatoosservareal riguardo cheal diminuire dellere-
sistenzedi calcolo i corrispondentivalori limiti di {,. e di p/,. aumentano'
Si riportano, qui appresso,alcuneindicazionicircaI'impiegodellatabel-
la nelle diversesituazioni:

A) Progetto
Flessionesemplice con p { p1i^
Noto il momentoesternoe fissatiÓ,ft e o,cpossonodedursidalla tabella
10.9le Dercentualimeccaniche<.rin funzione di p.
294 Teoriq e tecnics delle costruzioni

Tabella 10.9

E p

0,0891 0,035 0,0365


o,to42 0,04'7 0,0488
0 , r1 8 1 0,059 0,0614
0,1312 0,070 0,0'74r
0,1438 0,082 0,0869
0,1561 0,094 0,0999
0,t667 0,104 o,1t12
0,1684 0,106 0,1t29
0,l8l0 0,tt'l 0,1263
o,t937 0,129 0,1399
0,2066 0,!41 0,1536
0,2198 0,r52 o,1677
0,2330 0,164 0,1819
o,2466 0,176 0,1963
o,2590 0,187 0,2096
0,2608 0,188 0,2112
0,n96 0,m0 0,2263
0,2988 0,212 0,u19
0,3183 0,223 o,2576
0,3383 o,235 0,2'139
0,3587 o,u'7 0,2903
0,3796 0,259 0,3073
0,4012 0,n0 o,3248
.0,4234 0,282 0,3921
0,4461 0,294 0,3610
0,4696 0,305 0,3802
o,4939 0,31"t 0,3993
0,5188 o,329 0,4200
0,5450 0,341 0,4412
0,5721 0,352 0,4632
0,6006 0,364 0,4862
0,6283 0,375 0,5086 0,1170
0,6305 0,376 0,5103 0 , t1 8 5
o,64'16 0,383 0,5242 0,1310
0,6613 0,388 n 5?57 0,1426
0,6681 0,390 0,5408 0,1481
0,6788 0,394 0,5495 0,1580
0,6952 0,400 0,562'7 o,1746
0,7310 0,412 0,5918 0,2188
0,7690 0,423 0,6230 0,2832
0,7788 0,426 0,6305 0,3021
o,7935 o,430 0,6423 0,3357
0,8119 0,435 0,3859
0,8597 0,447 0,5801
0,9152 0,459 1,0883
0.9848 0,475 '7.0483
Stato limife ultimo per tensioni nomali 295

Flessionesemplice con p > pt,h


In questocasooccorrearmaturain compressione

,,'=(p-t,,^);l . (10.50)
| -oz

In altre parole la differenzadi momento F - Itri, viene assorbitadalle


armaturein comoressione:infatti dalla 110.48)si ha:

- pun = co(l - òz) (10.51)


lt

dove il termine co'(l - ó) rappresentaproprio il contributo al momento


apportato dall'armatura compressaessendooj certamenteegualea o"r.
Consesuentemente I'armatura tesa dovrà essere:

u:a'!a,,^ (10.52)

Flessionecompostacon p < ptitu


La percentualedi armatura tesaè in tale casopari ad <l - z, dove o si
leggèin corrispondenzadi p.

Flessione composta con p > ptìn


Deve esserein tale caso:

1
a' : ( t " - t " t^ ) - (10.s3)
L - o z

u = a , I @ t i ^ _2 (10.54)

B) Verifica
Posto coo= o - c,.r'sidistinguonoi seguenticasi

Flessionesemplice con oo < 0 (caso raro)


Trascurandola collaborazionedel calcestruzzorisulta

p. = a'(1 - òz) (10.55)

Flessione semplíce con 0 > ao ) ati^


296 Teoriq e tecnica delle costruzíoni

In corrispondenzadi coosi leggedalla tabellail valoredi p cheindichiamo


con po: il momento specificocomplessivovale:

tt = tro t co(l - ò2) (10.56)

Occorre però rilevare che il contributo dell'armatura compressapuò


risultarein realtà inferiore a quello fornito dalla (10.56)dovesi è ipotizzato
implicitamenteche sia oi = o,/. Pertanto se c,.:o cadenella regionè2 è più
prudenteporre co'= 0.

Flessionesemplíce con @o> @!jù


In questocaso,invero non frequente,il momentoposi leggein funzione
del rapporto 9 ld che risulta tabellato in corrispondenzadell,ultima co-
oof
lonna dellatabella10.9.
Il momento specificocomplessivovale:

lt : po * r,.r(1 - ór) (10.57)


' Flessione composta
Si usanole stesseformule valide per la flessionesemplicesostituendo<o
COn(') + ,,.
Si ricorda che il momento associatoallo sforzo z nelle condizioni di
rottura è sempreriferito alle armaturetese.

C) Esempio di impiego nella tabe a 10.9


Si consideriuna sezionerettangolareche in condizioni ultime devesoo_
portare un momento M, par a 15,49tm.
Fissandob = 25 cm; h = 57,5cmi oo. = 137,5kg/cmz risulta:

1549000
= 0.13ó
57,52x25x137,5

cui corrispondedalla tabella 10.9, effettuando I'interpolazione

a = 0,147

Avendo fissato o,r = 3800kg/cm2 si olliene:


Stoto límite ultimo Der tensioní normali 297

0,147x 25 x 57,5 x 137,5


Ar= = I ,O) cm-
3800

10.7. Esercizi

Si vuole verificare la sezionedella fig. 10.13attraversoil metodo delle


tensioniammissibilie quello degli stati limite.
Si considerila sezionesoggettaa flessionesemplice.
Sia inoltre:
- calcestruzzoclasse250

Ru, ) 250 kg/ cm2

- acciaioFeB 38 controllato in stabilimento

R.o 2 3800kglcm2

Le corrispondentiresistenzedi calcolo sono:

o-- = o,8s9{î:I : rro ks/cm2

, 25 cm ,
r-------t

575cm

2 , 5c m
5O14=7,7cmz
Figuro 10.13
298 Teo a e tecnics delle costruzioni

3800 )
ox = 5 5 v +K S l c m -
l,lS:

a) Con il metodo delle tensioni ammissibili si calcola il momento di


esercizio.Le tensioni ammissibilivalgono:

oc : 60 - l4oJ1
per il calcestruzzo = 85 kg/cm'

Per I'acciaio or = 2200k8/cm2.


F
Si calcolala posizionedell'asseneutro(si ponen : 7 : ttl

1 5x 7 , 7 ( = "''n "'
) (= _ _ _ i s l _ l +
I ]
Il momento d'inerzia vale:

-l
1, = 18,893x + ts x 7,7(57,5 - 18,89)' = 22835rcma

w" = 12088cm3 - M," = 85 x 12088: 1027518ks cm

wr = 394cmt - Mr:2200 x 394 = 867429kg cm

Il momento di esercizioè pertanto il piÌr piccolo dei due momenti resi-


stentie vale 8.67tm.

b) La verifica allo stato limite di rottura richiede la valutazionedel


momento di rottura. Occorrerebbepertanto conoscerein quale regionela
sezioneraggiungela rottura in flessionesemplice.Si ipotizzain primo tenta-
tivo che ciò awiene nella regione3; in tale regionesono valide le (10.26)e
(10.27)essendonoti i valori dei coefficientiry'e À. Dalla (10.26),essendoN"
= 0, si ottiene la distanzadall'asseneutro.

A tox '7
,7 x 3304 = 11,43cm
,! .b - o." 0,8095x 25 x 110
Ststo limite ultimo per tensioni normali 299

Occorreola controllare setale distanzaè compresafra 0,259h ed x, e


cioèseeffettivamenteci si trova nella regione3. Essendo0.259 x 57,5 =
14,89> 11,43in realtàla rottura si raggiungerànella regione2. Utilizzando
la tabella 10.2 occorre quindi risolverel'equazione(10.21)per tentativi.

I" tentativo: posto É : 0,22 dellatabellasi ottienery'= 0,7636e quindi:

7,7 x 3304
= 12,11cm
0,7636x 25 x 110

1) 11
t ='::'=
cuicorrisponde .l/
ì
= 0,211.

Si può pertanto riteneredi aver ottenuto col solo primo tentativo una
sufficienteapprossimazione per cui dalla (10,22)può calcolarsiil momento
di rottura in corrispondenzadi tl.,: 0,7636,tr = 0,4001.Si ha così:

M" = 12,1t x 25 x 110 x 0,7636(57,5- 0,4001x 12,11)

1339000ftg cm : 13,39tm

Il rapporto fra tale momentoe quellovalutato alle tensioniammissibiliè


pertanto:

t?' 10
: 1 \ 4
8,67

praticamente coincidentecon il coefficiente1,5 di amplificazionedei carichi


nel calcoloagli stati limite (cfr. eq. (9.5)).
Si consideriora la stessasezioneprima esaminata,ma armatacon 3 ó 14
invecedei 5 { 14già disposti:potrebbeesserequestala sezionedi mezzeriadi
una trave per la qualela sezionegià esaminatasi trovava all'incastro. Si ha
quindi.,4,= 3 x 1,54 = 4,62 cmz.

a) Verifica elastica.Si otiiene:

15 x 4,62 (
^ - - r -f
,< |
\ )="''n"
I

3N Teoria e lecnicq delle costruzionl

l-_ = 15.293
,2i n ,,_ x 4'62(5,1,5
_ 15,29)2
= !53259cma
3

W" = 10O23
crn3- M," =85x 10023= 851994
kg cm
Wt = Z4Z cm3 - Mf = 2200 x 242 _ 532525
lrr r*
Il momento di eserciziovale quindi 5,32 tm.

b) Verifica allo statolimitei si procedeper tentativi utilizzando


e la tabella 10.2. la (10.21)

l" tentativo:si pone { = 0,18, essendo = 0,69629.


{,
Si ottiene:

4,62 x 3304
=
0 , 6 9 6 2 9 x 2 5 x 1 1 0 7,97 cm
747
c.urcorrisponde:
E = #. l / ' t = 0,139.

2'tentativo: si pone f = 0,16, essendo = 0,6500.


ú
Si ottiene:

4,62 x 3304
=
0 , 6 5 0 0 x 2 5 x 1 1 0 8,54cm
e <,,i
cui corrisponde:
E= = = 0,149

Si può ritenere di aver raggiunto una sufficiente


approssimazione.In
conispondenza di { = 9,15si óttieneL = O,:Zirl aaià'iió.zz) ,i .utcotu,
M, - 4,62 x 3304(57,5 - 0,j721 x 8,54) = 8292O1
ks cm = 8,29tm
Il rapportofra tale momentoed il momentoresistente
tensioni,è pertanto: valutatoalle

Rto

#= t.s6
Sloto límite ultimo per tensioni normoli 301

Nei due casi svolti si sono in pratica ottenuti risultati che differiscono
proprio del rapporto 1.5 fra i carichi di progetto valori dei momenti.

Può essereinveceinteressante valutarei risultati su di una sezioneper la


qualeI'armatura sia esuberante:si consideriquindi la stessasezioneprece-
dentema armatacon 5 ó 18 (Ar = 5 x 2,54 = 12,70cmz).
a) La verifica elasticafornisce:

x = 21,98cm

I" = 327845cma

W" = 14916cm3 - M,": 85 x 14916= 1267860


rg cm

Wr = 615 cm3 = 2200 x 615 = 1353714kg cm

Il momentoresistente,valutato con le tensioniammissibili,vale quindi


12,7tm.

b) Èer la verifica allo stato limite ultimo si ipotizza di trovarsi nella


regione2.
l'tentativo: Si pone { = 0,22. Si ricava dalla (10.21)e dalla tab. 10.2i

12,70x 3304
: 19,98cm
0,76364x25xtto

cui corrisponde:

| 9.98
t:
SIS=o'347>0'259

La rottura avvienedunquenella regione3 per cui, ponendoú = 0,8095,


si ottiene:

12,70x 3304
= 18,85cm
0,8095x25x110

cui corrisponde:
302 Teoria e tecnica delle costruzíoni

t = 9) 9/ , J: 0 . 3 2 8
Il momento ultimo si calcolaimponendoÀ = 0,416:

M, = 12,70x 3304 x (57,5 - 18,85x 0,416) = 2083706


k* cm

Il rapporto fra momento ultimo valutato agli stati limire e momento


resistenteè dunque:

20,8
12J:l'64=1'09x1'5

Comesi può facilmenteosservarein questocaso,la verifica a rottura ha


determinato,rispettoalla verifica elastica,un incrementodel 9 per centodel
momento di esercizio.Questo risultato era certamenteprevedibile:infatti
con I'armatura dispostala verifica elasticaè risultata condizionatadalla
tensionenel calcestruzzocompressoessendoI'armatura esuberante.La veri_
fica a rottura invece,consentendoun maggioresfruttamentodel calcestruz-
zo dompresso,ha permessouna migliore tfilizzazionedellaarmaturatesaed
in definitiva un maggioreincrementodel momento di esercizio.
Si consideri ora la sezionedi fig. 10.14 dotata di armatura anche in
compressione.
a) La verifica elasticafornisce:

x = 20,71cm

I' = 333511cmo

W" : t6fiq cm3 - Mn = 85 x 16104= 136884kscm

wr = 604 cm3 - Mt = 2200 x 604 = 1329572rgcm

Il momento di esercizioè pertanto: 13,30tm.


b) La verifica a rottura va questavolta eseguitatenendoconto dell,ar-
matura in compressione.Una ulteriore incognita è pertanto la tensione
dell'atmatura compressa,valore che può comunquedesumersidalle equa_
zioni di compatibilità. Ci si pone nella regione2.
Stqto limite ultimo per tensioni normali 303

t 2 5 l
2'5
-T_ t
î
e ' r = l ó 1 6 = 3 x 2 , 0 1 = 5 , O 3c m 2

A ' = 5 6 1 8 = 5 1 2 , 5 4 = 1 2 , 7 Oc m z
2,5
I
I
I
Figura 10.14

l" tentativo. Posto g : 0,20 dalla (10.20)si ottiene:

0,20 - 0,043
ti = u'ut = o,oo1e6
, o,oo157
l - 0,20 #fr=
e quindi or' = o,,
Dalla (10.21) si ottiene

(12,70-6,03)x3304
''t " = - = 10,93cm
0,7333x 25 x 110

cuicorrisponde:

', : 1 0s 7
,93:n,o
{

Poichési può riteneredi aver ottenuto una sufficienteapprossimazione


si calcolail momento di rottura con ì, = 0,39091.
Si ha così:

M, = 1O,93x0,7333 x 25 x 110 x (57,5 - 0,39091x 10,19)+

+ 3304 x 6,03 x (57,5 - 2,5) : 2275340ks cm


304 Teoria e tecnicq delle costruzíoni

Il rapportofta M, ed,M, è dunque:

. 22,75
=r,5oxr'r4
",3o=L'71
Si ha dunque un guadagno del 140/orispetto alla verifica alle tensioni
ammissibili.
Capitolo undicesimo
Stato limite per taglio

11.1.Generalità

Lo studio del taglio negli elementiin cementoarmato è ancor oggi ben


lontano dal potersi considerareconcluso,nonostanteil fervore di indagini
siateorichechesperimentalicondotteal riguardo. Pur essendoinfatti dispo-
nibili, allo stato, dati sufficienti a far luce sui meccanismiresistentia taglio,
non si è ancora arrivati alla formulazione di metodologiedi progetto in
gradodi tenereconto di tutti quei parametrichel'esperienzaha evidenziato.
È importanteosservareinfatti chela rottura per taglio è in realtàuna rottura
per l'azi.onecombinata di flessionee taglio, e, spesso,sforzo normale e
torsione,la cui esattavalutazioneè particolarmentecomplessa.Tale tipo di
rottura risulta purtroppo particolarmenteinsidiosa,sia perchéabbassala
resistenza degli elementistrutturali al di sotto dellaresistenzaa flessione,sia
perchériduce considerevolmente la duttilità degli elementistessi,provocan-
do a volte rotture repentinecon spiccatecaratteristichedi fragilità.
A tale riguardo va sottolineato il ruolo determinantedelle armature
trasversali(ed in particolare delle staffe) che, opponendosial progredire
dellelesioniinclinate, accresconola duttilità degli elementie permettonodi
avereun segnopremonitoredi fenomenidi crollo che risulterebbero,altri-
menti, repentini e catastrofici.

I 1.2. Meccanismi resistenti

Il taglio, fin quando l'elementoin cementoarmato non è fessurato,è


equilibrato attraversoil sistemadi tensioniprincipali che si sviluppanonel
calcestruzzo,e le armature non partecipanopraticamentealla resistenza.
Nel momentoin cui la tensioneprincipaledi trazioneraggiungein un punto
la resistenzaa trazione del calcestruzzo,si ha la formazione di fessure
306 Teoúa e fecnico delle costruzioni

Corrente comoresso

Correnteteso Armatura trasversale


com0ressa

Figuru I1.1

(dispostepressochéortogonalmentealle isostatichedi trazione)


con una
radicaleridistribuzionedegli sforzi interni, ed il taglio viene trasmesso
da
una sezioneall'altra attraversovari e complessifenomeni.
In presenzadi armature trasversali,per lungo tempo si è accettatoil
classicomodelloteoricopropostodel 1902da Riìter-Mcirsch, costituitoda
un trallccto ad aste incernieratenei nodi, con correnti paralleli e bielle di
conglomeratodi pareteinclinatedi 45"(fig. I I .l). Secondotale metodosi ha
per..tuttala trave un unico tipo di lesioni,inclinatea 45. rispetto
all,asse
dell'elemento,e la forza di taglio esternaviene interamentefronteggiata
dall'armatura trasversale:

T: T(A,) ( r1. 1 )
In assenzadi armaturetrasversali,di conseguenza, secondolo schema
del traliccio, l'elementonon potrebbesopportarJalcun incrementodi carico
al di là di quello di fessurazione.
Moltissimericerchesperimentali,nell'esamecritico di tale schematizza-
zione, hanno invece dimostrato che il reale comportamentodi una trave
sottopostaa taglio si discostasensibilmente dal modelloteoricodel traliccio,
risultando inoltre le sollecitazioninelle armature trasversalialquanto piìr
cont_enute di quelle previstedalla teoria di Ritter-Mórsch.
E stato infatti sufficientementeprovato che il taglio esterno ?" viene
fronteggiatooltre chedalle armaturetrasversalifunzionanti comeastetese,
anchedal rilevanteinterventodi altri meccanismiresistenti.ln particolare:
Ststo limite per taglìo 307

Í
r.
l'-'-l

Figura 1l.2

a) un'aliquota 7",del taglio esternovieneportata dalle tensionitangenziali


r che si sviluppanonella zona di conglomeratocompresso.
Il valore delle r è funzione sia della variazione della lntensità di C
(risultantedegli sforzi di compressione),sia della sua inclinazionep
rispettoall'assedellatrave(fig. 11.2).Si ha alloraper f una espressio-
ne del tipo:

T":x"'b'a(o,z)'sen,P (11.2)

ln cul:
x" = altezzadella zona compressa,funzionedella percentualedi arma-
tura tesa:
b : laryhezza della sezione;
a(o, 'r) : tensioneideale di rottura del conglomeratoin uno stato
tensionalebiassiale;
p = angolo formato dalla risultantedi compressione C con I'assedella
trave.
Questocontributo a taglio offerto dal correntecompressoè statoogget-
to, di recente,di molti studi sperimentali,che hanno permessodi for-
mulare alcune proposte per la qtantizzazionedelle incognitepresenti
nella(11.2).Di essenon si dirà in questasede,volendosilimitarea una
descrizionequalitativa del fenomeno.
b) Un'altra aliquota 4 del taglio esternovieneportata dalle stessebielledi
conglomeratocompressoche si evidenzianotra due lesioni successive.
Esseinfatti, risultando in realtà incastratenel correntesuperiorenon
308 Teoriq e tecnica delle costruzionr

/--

Figura 11.3

già incernieratecomenell'ipotesidi Ritter-Mórsch,assorbono una par-


te della forza verticaleche sollecitale armature d'anima.
È stato inoltre sperimentalmentedimostrato che I'inclinazione delle
bielle è generalmenteinferiore a 45", dipendendodalla percentualedi
armaturatrasversalee dal rapporto tra le rigidezzedel correntesuperio-
re e dell'anima. Poiché alla diminuzione dell'inclinazionedelle bielle
corrispondeuna diminuzionedello sforzo di trazionenellestaffe (com-
pensatoperò da un aumento di quello nei ferri longitudinali), resta
chiarito come la tensioneeffettiva nell'armatura risulti più bassadel
valoreteoricorelativoal traliccio.
Un'altra aliquota f del taglio esternoè portata per <<ingranamento
degliinerti>, ossiaper effetto della forza chesi trasmetteattraversouna
superficiefessurataquando i due lembi opposti tendono ad avereuno
scorrimentorelativo(fig. 11.3).
In ciascunadelle due parti a contatto il moto relativo generasia una r
cheun o, per cui il taglio e la forza normalerisultanti su ciascunadelle
due superfici affacciatevalgono, qualitativamente:

Q=>B'o'cosB L ó senB
(l 1.3)
N:XB o.senB 'B cosÉ

in cui.B rappresental'area di conlatto di ogni dente, che dipende


essenzialmente dall'ampiezzadella lesione,dalle dimensioni,forma e
resistenzadegli inerti, nonchédalla eventualepresenzadi forze normali
alla suoerficiedella lesione.
Srdlo limírc per nglio 309

Figura I1.4

Il taglio portato per ingranamentodegliinerti è un fenomenodi notevo-


le rilevanza,speciein assenzadi armaturetrasversali:sarebbequestoil
meccanismoattraversocui si realizzala trasmissionedel taglio nel con-
glomeratofessuratoper ritiro, per effetto di variazionitermiche,owe-
ro nelle zone di ripresa di getto.
d) Un'altra aliquota I, del taglio esternovieneportato per (effetto spinot-
to>, ossiamediantela resistenzaa taglio offerta dalle barre che attra-
versanouna fessura,quando si verifica uno scorrimentorelativo tra le
faccedi quest'ultima(fig. 11.4).
La capacitàportante per <effetto spinotto> è funzione di un elevato
numero di fattori e, principalmente,della tigidezzadel conglomerato
direttamenteal di sotto della barra (dimensionie resistenzaa frazione
del conglomerato),nonchédella distanza4 tra la sezioneinteressatae la
prima staffa chelegale barre (fig. 11.5).Solitamentel'effetto spinotto
isplica un contributo, relativamenteagli altri meccanismi,di piccola
entità ed anzi, innescandolesionidi distaccolungo l'armatura longÍtu-

Figura ll.5
310 Teorìae lecnicadelle costruziont

6) Ltrcor..! .t ti.sc.{Eao

Figura I1.6

dinale, può incrementarel'apertura delle lesioniinclinatee conseguen-


tementeridurre I'effetto portante per ingranamentodegli inerti. Da
questopunto di vista, l'armatura longitudinalenon sostenutada staffe
ha l'effetto di innescareprematuramentela rottura del correntecom-
pressodi conglomerato.
e) Un'altra aliquota Z" del taglio esternopuò pensarsitrasmessa,in alcuni
casi, per (effetto arco> (fig. 11.6a),mediantela formazione,nella
trave, di un arco-tirante.Perchétale comportamentosi possasviluppa-
re, sononecessarie sia cospicuealfezzedi travi cheforti armaturelongi-
tudinali, in grado di assorbirela componenteorizzontaledella sollecita-
zionenell'arco.
In realtàquestodell'effetto arco non è un vero e proprio meccanismodi
taglio, nel sensoche non trasmetteazioni taglianti dall'una all'altra
sezione.La suapresenzariduceperòil contributo deglialtri meccanismi
resistenti.L'esistenzadi questo meccanismoè sperimentalmenteevi-
d.eîziafadalla circostanzache, una volta iniziata la fessurazionedell'a-
nima, le tensioni al lembo superioredella trave diventanodi trazione
(fig. 11.6b);ciò dipendedalla circostanza chele sezioniprossimeagli
appoggirisultano sollecitatea pressionefortementeeccentrica,con zo-
na compressa sul lemboinferioredellatrave.

Alla luce di quanto espostoinnanzi si potrebbeconcludereche il taglio


esterno Z risulta assorbito,oltre che dall'armatura trasversale,anchedai
meccanismi resistentiprima descritti,per cui alla (11.1)andrebbesostituita
una espressione del tipo:
Stato limite per tqglio 3ll

T = T(A,) + (7, + Tb + T" + Td) (11.4)

In realtà la (11,4) rappresentasoltanto una utile schematizzazione, in


quantoi contributi dei vari termini non sono a rigore semplicemente som-
mabili, essendoessifortementeinfluenzati da numerosiparametri (tipo di
carico,forma della sezione,tipo di fessurazioneche si instauranella trave,
etc.)checondizionanodirettamentela resistenzaa flessionee taglio dell'ele-
mento strutturale.

I I .3. Meccanismi di rotfura

I meccanismicon cui si pervienealla crisi dell'elementostrutturalepos-


sonodistinguersiin due tipi fondamentaliin relazionealle diversemodalità
di formazionedei quadri fessurativi.Il primo, per taglio, interessageneral-
mentel'anima e le fessuresi presentanoinclinatesecondola direzioneorto-
gonalealle isostatichedi trazionee creatensioninellearmaturetrasversali.Il
secondo,per flessione-taglio,è determinatoessenzialmente dal raggiungi-
mento al lembo teso della tensionedi rottura a trazione del conglomerato,
con form-azionequindi di fessureverticali che possonogradualmenteincli-
narsi, per effetto delle tensioni tangenziali.
La presenzadell'uno o dell'altro tipo di lesionedipendeevidentemente
dalla geometriae dalle caratteristichedella sollecitazionedella sezioneM e
L lnfatti il problemadella formazionedellelesioniinclinateè retto dalla z.
nell'anima,mentrequello dellefessureverticalidalla tensionedi trazionenel
calcestruzzoú",i lali $aîdezze possonoesprimersinel seguentemodo:

T
î" = ( 11 . s )
b&. xt

M
od = -)'x) (11.6)
bn'

dove 1, e 1, sono funzione della forma della sezione,della percentuale,di


armatura e delle caratteristichedei materiali.
PonendoXt = Xz/Xrdalle(11.5),(11.6)si otiiene:

o"t Mbo
_
xtrhb (11.7)
312 Teoriqe tecnicadelle costruzio t

rbol
+1---t.F

Ítgura I t. /

ier ridotti valori di tale rapporto vi è da attendersila fbrmazione di


lesioni inclinate, in quanto è predominanteI'effetto del taglio; per elevati
valori è inveceda attendersila formazionedi meccanismicon lesionivertica-
li.
Si evincedunque che il tipo di rottura dipende sia dalla forma della
sezione(attraversoarbo/b), che dal valore assuntodal rapporto M/Th, iI
qualecommisural'importanza del momentoflettenteall,entità dello sforzo
di taglio.
Nel caso della sezionerettangolare,in cú bo/b : l, stantela debole
dipendenzadi 1, dai materiali e dal quantitativo di armatura, il parametro
che reggeil problema è evidentemente M/Th.
Tale rapporto è solitamenteintrodotto in presenzadi carichiconcentrati
(fig. I1.7) simmetrici rispetto alla mezzeia, che è la disposizioneclassica
adottata per le prove di laboratorio, ma può esserein effetti estensibilea
condizioni di carico generichecon riferimento ai valori massimidi M e ?'
Seppurediscussae criticata da molti Autori, l,import anza del parametro
M/Th sultipo di rottura risulta confermataampiamentein sedesperimenta-
le, potendosiindividuare i seguenticampi di funzionamento:
Stqto limíte per taglio 313

M si instaura un comportamento ad arco-tirante (fig.


a)*<r: 11.6), per cui i carichi vengonotrasmessidirettamente
agli appoggiesterniattraversoampiezonedi conglome-
rato sollecitatea pressoflessione. Tale funzionamentoè
tipico di travi corte,con rottura caratterizzatada schiac-
ciamentodel calcestruzzonella zona tra l'appoggio e le
prime lesioniall'intradosso;

del taglio predominasull'azionedel momen-


b)1 * # * t , l'influenza
to flettente, e la rottura intervienein presenzadi una
manifestafessurazione obliquache,instauratasirepenti-
namentea circameràalfezzadell'anima,si propagaver-
so i bordi della trave al cresceredel carico. L'inclinazio-
ne dellelesionievidenziail predominiodellesollecitazio-
ni taglianti unitarie rispetto alle corrispondenti
sollecitazioniflettenti;

I'influenza del momento è predominante,con lesioni


cts<fr-<t: che si innescanoquasi verticalmentein corrispondenza
del lemboteso(effetto delletensionidi trazione),per poi
propagarsiverso I'alto al cresceredel carico. L'effetto
delle tensioni tangenzialiunitarie diviene sensibileper
carichi elevati,per cui il quadro fessurativopresenta,a
rottura, un andamentoleggermenteobliquo nelle zone
di taglio costantee immediatamenteal di sotto del cor-
rente compresso;

I'influenza del taglio diventa del tutto trascurabileri-


ù rYn > 7 spetto all'effetto della sollecitazionefl ettente.

I campi di funzionamentoora proposti, comegià detto, risultano gene-


ralmentevalidi per travi in c.a. di sezionerettangolare,mentreper travi a T
(o doppio 7) risulta di particolare importanzal'entità del rapporto tra la
dimensioneb, del bulbo e la dimensioneó dell'anima. Numeroseprove
sperimentalihanno infatti dimostrato che la forma della sezioneinfluenza
direttamentesia il tipo di fessurazioneiniziale che il contributo offerto dai
vari elementi resistentia taglio, condizionandocosì il tipo di rottura a
collasso.
In fig. I 1.8è riportata, a titolo d'esempio,la variazionedel taglio ultimo
Teotia e tecníco delle costruzioni

rqlru(r)

b/bo
Figuro l ).8

7", rispetto a quello 4 (1) di una sezionerettangolaredi riferimento, in


funzione dellalarghezzadella solettasuperiore.Dana figura si osservache
l'andamentodi Z, tendead un asintotoorizzontaleper valori di D/bo appena
maggioridi 2: restacosìgiustificatala propostadi alcuniAutori ai aaótiare,
per il calcolodelle sollecitazionitangenzialiunitarie, una larghezzacollabo-
rante a taglio non maggioredi 2.

I 1.4. Metodi di calcolo

Comesi è visto in precedenza, il comportamentoa rottura di elementiin


' c.a. sollecitatia flessione
e taglio risulta estremamentecomplessoe variabi_
le, con la conseguenza di rendereproblematicala formulazionedi una teoria
unitaria che ne consentail calcolo a rottura.
può pensare,ad esempio,di costruiredomini(M _ Z) per le sezioniin
_ Si
calcestruzzoarmato, ovvero di determinareformule sperimentaliper la
valutazione della caratteristicaultima tagliante e flett;nte per assegnare
tipologie di travi, ovverodi discretizzaresecondoopportuni modelli la irave
in regimefessurato,owero infine di definire in corrispondenzadel caricodi
rottura in presenzad] M e T, un particolaretipo di cernieraplastica.
Tali diversiatteggiamenticorrispondonoalle proposteformulateda vari
Autori, che possonoesserecosì classificate:
- metodo dei domini resistenti
- metodi basati sull'equilibrio a corpo rigido
- metodi a traliccio interno iperstatico
Ststo limite per toglío 315

- metodo del concio scorrevole


- metodi empirici
Nel seguitosi farà riferimento, in particolare, al metodo del traliccio
resistentedi Ritter-Mórsch, da cui discendonole raccomandazionipiù re-
centi presentiin varie istruzioni e normative.

11.5. Il traliccio di Ritter-Mòrsch

Si riporta qui di seguitoil calcolodegli sforzi nell'armaturad'anima, nel


conglomeratod'anima, e nell'armatura longitudinaleinferiore nell'ipotesi
classicadi Mòrsch, ossia di funzionamentodella trave in c.a. a traliccio
resistenteióostatico,secondoquanto già espostocon riferimentoalla solleci-
tazionetagliantenell'ambito delletensioniammissibili.L'ipotesi a basedel
calcoloè che risulti, comunque:

T = T(A,) (11.8)

ossiacheil taglio esternovengainteramenteportato dalle armaturetrasver-


sali d'anima, e chepeftanto sianonulle o trascurabilile aliquote 7", Tu, T"e
To relativeall'effettivo meccanismodi rottura della trave.

11.5.7. Calcolo dello sforzo nell'armatura d'animu

Si considerila porzione di trave separatada una fessurainclinata del-


I'angofoa = 45" (fiC. 11.9).Indichiamocon A,la sezionedell'armatura
trasversalee con o, il valore della tensionenell'acciaio,ed osserviamoche i
correnti della trave di fig, 11.9 sono sollecitati da forze orizzontali e che
lungo la fessuranon esistonocomponentinormali agenti sul calcestruzzo.
Deve essereallora, per I'equilibrio in direzioneverticale:

T = of4,n senF (1l.e)

avendoindicato con B l'angolo di inclinazionedellebarre piegaterispet-


to all'orizzontalee con n il numero delle barre intersecantile fessure.
Poiché risulta:

n:L @ r g o+t c t g p ) (l1.10)


-J-
316 Teorio e tecnico delle costruzioni

\ tt
/./ .t t
ot I
;

l. h'(r+ ctsp)

Figura 11.9

dove I è il passodei sagomatied a è I'angolo d'inclinazionedelle fessuresi


na:

h,
T = ! or4,(ctg
J ' ' -
d + ctg 0) senÉ (11.11)
t

o = 45' si ha, infine:


Assumendo

h*
f==ora,(senB+cosB) ( 1 1r.2 )

La (11.12)consentedi valutareil taglio agentein funzionedellatensione


nell'armaturaoppure,al contrario, la tensionenei ferri piegatinoto il taglio.

11.5.2. Calcolo dello sforzo dí compressione nel calcestruzzo


d'anima

Poiché nella schemafizzazionedel traliccio ideale il numero di bielle tese


è ugualeal numerodi biellecompresse,per I'equilibrio in direzioneverticale
della parte di struttura individuata da un generico piano parallelo alla dire_
zione delle astetese(fig. 11.10)si ha:

n(o"botsena) sena = I ( lr . 1 3 )
essendof sen o lo spessoredella singola biella compressa,ed essendola
risultante delle compressioniinclinata di d rispetto all'orizzontale. Ricor_
Stato límite per tsglio 317

N C

lsend

Figura1L10

dandola (11.10)si ottienequindi:

o"h*bo @te d + ctgB) sen2a= 7 (11.14)

da cui, supponendoo = 45":

T -- o"h.bo(l + cts B) (l l .15)

11.5.3. Calcolo dello slorzo nel cotente teso

Si consideriil tronco di trave di fig. 11.1la compresofra I'appoggioe la


fessuraobliquache partedall'ascissa x.
Nell'ipotesiche I'armatura trasversalesia uniformementedistribuita, in
modo che la risultantedello sforzo sia applicataa metà della fessurae che
sia trascurabileil sostentamentoa taglio offerto dal corrente compresso,
dall'equilibrio alla rotazioneintorno al punto .B si ottiene:

N n ,h.*+ r ú e A T- , ( , + l c t c " ] = o (11.16)

ossra:

N n ,- h . ( 11. 1 7 )
[ , * î

e, per cr : 45"
l--
318 Teoùq e tecnicq delle costruzioni

í3 ./i,
,',' /'
//.,
,,2).
a)

b)

Ar'Ar
Figura 11.1I

N^,=#1,.T(r-ctep)] (11.18)

Si osservicome,ragionandonel modo usuale,nella sezionedi ascissa


r si
sarebbescritto:

,, M(x) Tx
(l1.19)

Ciò significa che per valutareconettamentelo sforzo nel correnteteso


ad una distanzax dall'appoggioè necessario,ove si facciauso della (11.20),
Stato limite per taglio 319

<traslare>>orizzontalmenteil diagramma del momento della quantità Ax


ottenibiledalla (11.17).Poiché, inoltre, nella collocazionedella risultante
N4 delle forze esercitatedalle armature trasversalisi può commettereun
errorepari al più a t/2, per coprire il casopiù sfavorevolesi deveassumere
per Ax il valore:

î
* = (ctg d - ctg B) --L' -2 (11.20)
,

I 1.6. Le formule di calcolo

ll.6.l. Generalità

Le formule di calcoloattualmenteproposteda varie istruzioni e norma-


tive derivanodall'ipotesi di comportamentoa traliccio dell'elementostrut-
turale,riconducendosiquindi ai meccanismied alle formule del par. 11.5;il
contributodeglialtri meccanismiresistentiè conglobatoin modo semplifica-
to in un termine che nel seguitoverrà denominato ?1.
Si pone quindi:

T:T(A,)+7" (l l.2l)

Inoltre, nellalogicadegli stati limite, la verifica della sicurezzastrurrura-


le viene ricondotta alla verifica di tre stati limite, e precisamente:

l) rottura per trazione delle armaturetrasversalid,anima;


2) rottura per compressionedelle bielle di conglomeratod,anima;
3) cedimentidi ancoraggio di nodi dell'elementostrutturale.

La verifica dei primi due stati limite copre i rischi inerenti ai principali
tipi di rottura evidenziatidalle prove sperimentali(cedimentidell,armatura
trasversaleo del conglomeratod'anima). Altri tipi di rottura vengonoinvece
scongiuratimediantela verifica del terzo statolimite, ossiaadottando di_
sposizionicostruttive(ancoraggi,interasseminimo dellearmaturetrasversa-
li, etc.) consigliatedall'esperienzae suffragatedalle molte prove effettuate
al riguardo.
320 Teoria e tecnica delle costruziont

11.6.2. Verifica della sicurezzo

La misura della sicurezzava effettuata attraversola relazione:

To 4 T, (11.22\

dove Q è la sollecitazionedi taglio di progettoprodotta dalleazioni applica-


fe, e T" è la corrispondenteresistenzaa taglio offerta dalla trave. poiché.
come si è detto, la crisi può intervenireper cedimentodegli elementitesi
ovverodeglielementicompressi,si distinguerannoin praticadue valori della
resistenzad,, una prima I,, (crisi <lato acciaio))per lo statolimite ultimo di
taglio-compressione, una secondaf, (crisi <lato calcestruzzo))Derlo stato
limite ultimo di taglio-compressione. Piìr precisamente:

l) crisi degli elementitesi

Il valore di I,, è ottenibilecome sommadella resistenzaofferta dall'ar-


matura trasversalee della resistenzadovuta ai vari contributi di cui si è
detto.
La prima, indicata con f, si ricava immediatamentedalla teoria di
Ritter-Mórschponendonella (11.11)or: oor.
Si ha allora:

T, = o,9L no., lctgp + ctga) senÉ (11.23)

avendoposto h* = 0,9 h.
Assumendo,in mancanzadi informazioni sperimentali,che le fessure
abbianoangolodi inclinazionea : 45'(fig. ll.9) dalla (11.23)si ottiene:

A,
T" = 0.9 -- ho..,(l + crg p) senB (1r.24)

che nel caso di staffe verticali (B = 90') diventa:

r. = o,e?,"., (11.25)

con owio significato dell'indices (= staffe).


Stato limite pet taglio 321

Nel casodi contemporaneapresenzadi staffe verticali e barre inclinate


sommate,per cui:
di B, le resistenzevengonosemplicemente

4,. 4,,
T" = 0,9 -: h ox + 0.9 ---::h o.y(l 1- ctg É) senP (11.26\
t" tB

avendoora indicato l'indice B le grandezzerelativealle barre inclinate del-


l'angoloB.
La resistenzadovuta ai vari meccanismiaggiuntivi,indicatacon [, è di
difficile determinazionesoprattuttoin presenzadi armature,per cui in gene-
re si oone:

Z. = 0.60 oo,,b h 6 (11.27)

dove 6, coefficienteche tiene conto della presenzadi un eventualesforzo


normale. vale:

ò= 1 in assenzadi sforzo normale o se, in presenzadi sforzo


normale di trazione, I'asseneutro taglia la sezione;
ò= 0 se,in presenzadi sforzo normaledi trazione,I'asseneutro
è esternoalla sezione(sezioneinteramentetesa);
Mo in presenzadi sforzo normale di compressione(o di pre-
o. = .| + compressione),con M, momentodi decompressione e Mo
M,"
momentoasentemassimonella sezionein cui si effettua la
verifica a tàgfio, da assumersialmenopari a M".

La (11.27),di provenienzasperimentale,permettedi quantizzareI'ali


quota 4 di taglio afferente ai meccanismiresistentiestraneiall'ipotesi di
Ritter-Mòrsch.
La resistenzatotale di progetto 7,,' vale pertanto:

Tn = T. * T, (11.28)

e la verifica allo stato limite di taglio-trazioneimpone che risulti:

Td<7,+7, (l 1.2e)

essendoQ il taglio valutato nell'elementostrutturalecon le azioni di proget-


to.
322 Teoria e tecnica delle costruzioni

Ponendo l'uguaglianzatra taglio resistentee taglio di progetto, dalla


(11.29)si ha così:

(11.30)

per cui alle armaturedi paretevieneora affidata, diversamente chenell,ipo-


tesi classicadel traliccio resistente,la soladifferenzatra il taglio esternoed il
taglio portato direttamentedal conglomerato.

2) crisi degli elementicompressi

Il valore di ?",,(crisi <lato calcestruzzo>)


può esserericavato dalla rela-
zione (11.14)della teoria classicadi Ritter-Mórsch,ponendovio. : ooce
introducendovi,sulla basedi prove sperimentali,un opportuno coefficiente
riduttivo. Risulta, infatti, che le compressionieffettive nelle bielle di calce-
struzzohannovalori alquantopiù elevatidi quelli ricavabili con la teoria del
traliccio, e chela crisi degli elementicompressiintervienequasi semprecon
caratteristichedi fragilità:
Si ha allora (À > 1):

T,z : 0,9 ìt b ho", (ctg B ctg a) sen2a (11.31)

che diventa, per fessureinclinate di cr À< ó .

-I ' , 2 : 0,9),b h o " " ( l


+ ctgB) (tt.32)
Z

Ponendo, come in molte istruzioni regolamentari,0,9ì, = 0,60,la


(11.32)diventa:

T " z : 0 , 3 0 b h o " " ( 1+ c t gB ) (11.33)

ed ancora, per P : 90o(staffe verticali):

T"z=0'30bho'" (11.34)

cherappresentala resistenzadi progettoper lo stato limite ultimo di taglio-


compressione,in presenzadi staffe verticali.
Sîqlo limite per toglio 323

Va infine osservatoche è sempreconsigliabileporre ctg É = 0 nella


(11.32),anchein presenzadi armaturedi pareteinclinatedi É > 90": infatti
il contributo positivo di tali armature,legatoad una loro efficacemessain
trazione, deve esseretrascurato di fronte al pericolo di una rottura per
fragilita delle bielle compresse.

11.6.3. La traslazione del diagramma dei momenti

Comesi è visto al punto del I1.5.3, lo sforzodi trazionepresente,ad una


distanzax dall'appoggio,nell'armaturalongitudinaledi una trave fessurata,
è pari allo sforzo nell'armatura di una corrispondentetrave non fessurata
valutataad una distanzaxt dall'appoggiopari a

x r = x + N t = x -, l l h, . ( c t s d - c t g P ) -, tt 'l l (l l .3s)

Ne risulta cheper calcolarecorrettamentelo sforzo nell'armaturalongi-


tudinale tesa occorre traslare il diagramma del momento flettente, nella
direzionein cui detto momento flettente aumentain valore assoluto,della
quantitàA:r presentenella (11.35)(fig. 11.11.b).
. Molte normative, in manierapiìr sbrigativa,prescrivonoinvecedi assu-
mereper il momentoflettentedi progetto,nellasezionedi ascissax, il valore
maggiorato:

M ) 1 x 1= M o @ \ + r o @ ) ' h . (11.36)

[ (x) il taglio di progettoall'ascissa


essendo considerata.

11.6.4,Armatura longitudinale prossima agli appoggi

Si è ricavatoin precedenza
il valoredello sforzonell'armaturalongitudi-
nalein corrispondenzadi una sezionefessurata(fig. l1.l2.a):

=# l, *f;<"'""
N^, _"teol] (Í.37)

Nell'ipotesidi sezioneprossimaall'appoggio(x = 0) e di lesioneinclina-


ta a 45",la (11.37)diventa:
3U Teoriq e tecnica delle costruzioni

't
N^, , =' : 2 ( t _ c t c p ) (l1.38)

che nel casodi staffe (É = 90) porge:

N^"t =- ! (l1.39)
t
Se la fessuranon incontra alcuna staffa, per l,equilibrio
del nodo in
corrispondenzadell,appoggiodeveessereinfinè:

Ntt=T (l 1.40)
Si ha cosìchein vicinanzadell'appoggio lo sforzodell,armaturapuò
un valore pari alla rea"ione,-òomesi a gia iniuito dall,esame
lag..etl]lge1e
dellafig. 11.6(funzionamento adarcotirantedi travi óortein c.a.).Di qui il
suggerimento, propostoanchedallenormeitaliane,di disporrein
corrispon_
<fnza
$9qli appoggiterminali un,armaturacapacedi urrirtir" l,intera rea_
zionedell'appoggio stesso.

11.7.Esercizi

Si facciariferimentoallo schemadi travedi fig. 11.12.a


e siaqo= 10000
kg,/mil relativocaricodi progero.
Per i materialisi abbia:

o". = 166Kglcm2

o"Í = 4400Kg/cm2

o*, = 16,6Kg/cm2

Le caratteristichemassimedella sollecitazionerisultano:

Ta = 30[[lO Kg

Ma = 45O00Kg m
Stato limite per tqglio 325

A) Calcolo dell'armatura tesa.


Risulta:

45 x 105
= 0,2013
30x6'12x166

da cui:

t = 0'28
a = 0,2267

Pertanto:

0,2267x 30 x 67 x 166:
l7 ,2 cmz
4400

Realizzandoun'armatura di 6 @20 = 18,84cm',la disposizionedei ferri


potrà essereeffettuata,ad esempio,secondolo schemadi fig. l1'12.b.
Risulta infatti:

a) armaturaAr = 4 ó 20(12,56cm2\

a, = (12,56 x 4400)/(30 x 67 x 166) : 0,16560

& = 0,150

Mr = 0,150 x 30 x 672 x 166 = 33532,8x lÚ Kg cm

b) armatùraA î = 6 ó 2O(18,84cm2)

oz=0,16560x2=0'24840

p - 0,216

Mz = 0,216 x 30 x 672 x 166 = 48287,3x lÚ Kg cm

La traslazioneA.t del diagrammadei momentivale (cfr. ll'20):


326 Teoria e tecnica delle costrazioni

qd = 10O0Oks/m

- l-t T
I o'oo , l l l '
at
l:j +,
, 3 0 , f

c)

Figura 1l-12
Stato limíte Per tqglio 327

A-r = 0,9 x 67 x 0,5 + 25 x 0,5 = 45 cm

avendoposto:

h.:0,9h

a=45'

A :90" (*aÍfe)

t = 25 cm (passostaffe)

Tutti i ferri dovrannoessereopportunamenteancorati(ad esempio,per


una lunghezzanon inferiore a 40 diametri).

B) Calcolo dell'armatura a taglio (staffe).

La resistenzaZ" di progetto del solo calcestrtzzovale (cîr. 11.27):

T" = 0,60 x 16 x 30 x 67 = 19300KS

L'armatura a taglio deveesserecalcolata,pertanto, nella sola zona,4


dellatrave,in cui risuita(fig. 11.12c):

z(,4,) < To - T,: 30000- 19300: 10700K8

Postoil passoI dellestaffe pari a 25 cm, dalla (11'25)si ricava:

,4, = 10700x 25/ (4400 x 0,9 x 67) = 1,91,*z

Adottandostaffed 10(,4, = 2 x 0.785 : 1,57cm2\, si ha quindi:

1 , 5 7 x 4 4 0 0 x 0 . 9 x 6: 7
T(Aî): 16662Kg
25

La verifica a taglio-trazioneè pertanto soddisfatta,in quanto risulta:

T,z = 19300+ t6662 = 35962> T,


328 Teoria e tecnìco delle costruzioní

Il diagrammadi f,, è ripottato ancora nella stessafig. l1.l2c.


La verifica a taglio-compressione
comportainveceil calcolodi 2,,, che
_
vale:

Ta = 0,30 x 166 x 30 x 67 = 100090fg

Poiché risulta 7,, ) To, anchetale verifica risulta infine soddisfatta.


Capitolo dodicesimo
Statolimite di torsione

12.1. Generalità

L'analisi di elementistrutturali in cementoarmato soggettia torsione,


nei due metodi alle tensioni ammissibili ed agli stati limite, non risulta
sostanzialmente diverso. Infatti nella metodologiaillustrata nel capitolo 6,
qualoravengasuperatoun valoreconvenzionaledella r, si fa riferimentoad
un meccanismoresistentea traliccio che è lo stessoadottato anchenella
metodologiaagli stati limite.
In particolareil modo ricorrentedi studiareil comportamentoa torsione
in fasepost-fessurataè quello, già introdotto in precedenza,di riferirsi ad
un modello spazialedi struttura a traliccio (fig. 12.1)costituito da elementi
longitudinalitesi (ferri longitudinali), da elementitrasversalitesi (staffe)' e
da elementicompressidi parete(bielle di calcestruzzo).
La differenza sostanzialefra il calcolo alle tensioni ammissibili ed il

t.rto lone'trdrn.L

Figuru I2.1
330 Teoria e Íecnica delle costruzrcnt

calcolo agli stati limite è che nel primo caso si ammettono


sollecitazioni
torcenti senzaprowedere ad un appositocalcolodelle armature;
I si fa cioè
affidamentosullaresistenzaa trazionedel calcestruzzofino
a cheIa tensione
tangenzialemassima7h4rnon superaun valore ammissibile7"".
Nel metodo
agli stati rimite si valuta invecedirettamente momentotorcente
che l,ele-
mento puÒsopportarein condizioniultime, chedeverisultare
maggloredel
momento torcentedovuto alle azioni esterne.
Deve esserecomunqueosservatoche lo studio della torsione
negli ele_
m€nti in cementoarmato presentaancora notevoli zone
d,ombra, dovute
alla circostanzachela caratteristicatorsionalesi accompagnaquasl
semprea
fle.ssionee taglio. Il comportamentoa torsione è pirtànto
condizionato
dall'azioneconcomitantedi flessionee taglio, con nót.uot"
complessitàdel
problemae con necessitàdi tenereconto ài vari parametri
evidenziatidalle
prove sperimentali.
Per questomotivo alcuneistruzioniconsentonodi trascurareil
contribu_
to torsionaledelle membratureresistentinel calcolo dello stato
limite ulti_
mo, quando_latorsionerappresenta una sollecitazione
secondariae non
necessaria all'equilibriodellasrrunura.
Nel_seguito,comunque,si farà riferimento al modelrodi traliccio per
lo
studio di elementifessuratisoggettia sola torsione(torsionepura),
in linea
con le att.ari indicazionioffertedal c.E.B e recepiteda istruzroni
e norme
lrairanepru recenti.

12.2. II modello di traliccio

Con riferimento al modello di traliccio di tig. 12.1 tutte le


esperienze
condottehanno dimostratochele fessurenel calce-struzzo rìsultanoinclinate
di un angoloa pari all'incircaa 45",e cheessesi sviluppano
con andamento
a spiralelungola superficiedersolido.E statopuredimostrato
chesolouno
strato di calcestruzzovicino alle superfici estèrne,e di spessore
modesto,
contribuiscealfa resistenza,formandosi quasi un distaccà
tra tale sezione
cava esternacompressaed il nucleo interno di calcestruzzo.
In
._ talefase,dunque,il comportamento del solidostrutturalepuò essere
utilmenteschematizzatocon il modello di traliccio sparlategia
richiamato,
postulandoI'ipotesi di armaturalongitudinale.on..ntrutu
negli spigoli e di
armatura trasversaledistribuita con continuità lungo I,asse
dell,elemento.
Considerandofessureinclinate, nel caso geneiale, di un
angolo a e
riprendendoquanto già visto nel capitolo 6 ta'forra ai iìu)ion"
T, ug"nt"
nell'armaturalongitudinaledi areaA, risulta(fig. 12.2a):
Ststo timite di torsione 331

M,p 1
T,=S"/tg"= 0z.r)
2.4 tc,

M,P
S, = tsp = = scorrimentocomplessivoin direzioneverticale;
+

s = spessoredella sezionecava;

DJ

Figura 12.2

p z4 = perimetro ed area del poligono aventeper vertici i baricentri delle


armaturelongitudinali.
Lo sforzo di trazione nella staffa di arcaA, risulta invece (fie' 12'2b):
M'P"
T"=Sntgd=-fgd.
(r2.2)

Sr=r.s.p"= = scordmento nel tratto p" in direzione orizzon-


U
tale;
p = passodelle staffe.
332 Teoris e tecnica delle costruzioni

Fìgura 12.3

Si osservichenellavalutazionedi 4 e 4 non intervienelo spessore s; tale


spessoreintervieneinvecenel calcolo dello sforzo C nella diagonalecom_
pressa;infatti, con riferimento alla fig. 12.3,sesi indica con dpla distanza,
misurata in verticale,fra due successive lesioni che delimitano la generica
diagonalecompressa,si ha:

C=o"sdpsenacosa=rsdp (12.3)
essendos dp coso l'area della sezionetrasversaledella diagonale,e o. senc
la componenteverticaledella tensionenormale, In definiiiva si ha:

r M, 1
" sen a cos d 2,4s sen a cos q
(r2.4)

Per quanto concernec[, a meno di valutazioni sperimentaliaccutate,


generalmentepuò porsi pari a 45", per cui le (12.1), (12.2),(12.4)fornisco-
no:

M,p
"- u (12.5)

M. o.
' 2 A (r2.6)

M
" 2As
(12.7)
Stqto limíte di torsione 333

Anche la valutazionedi s devebasarsi,poi, su considerazionisperimen-


tali, essendodimostratochela presenzadi tensionidi trazionenel calcestruz-
zo oltre una certa profondità dipendedalla geometriadella sezionee dalla
percentuale di armatura presenti.Ciò vale ancheper elementistrutturali a
sezione cava,per cui risulta assolutamentearbitrario, in generale,far coinci-
derelo spessoredel tubo resistentecon quello della sezioneeffettiva.
In ogni caso,in prima approssimazione, si può assumereuno spessore
pari ad l/6 del diametro del cerchiomassimoinscritto nel poligono avente
pervertici i baricentri dellearmaturelongitudinali. Talvolta, in modo anco-
ra piÌr semplice,si considerail doppio del copriferro dei ferri longitudinali.

12.3. Gli stati limite a torsione: le formule di calcolo

Le formule di calcoloattualmenteproposteda varie istruzioni e norma-


tive derivanodall'ipotesi di comportamentoa traliccio dell'elementostrut-
turale,così come definito in precedenza.
Nella logica degli stati limite, e in analogia a quanto già visto per il
taglio, la verifica della sicrrezzastrutturaleviene conseguentemente ricon-
dotta alla verifica di quattro stati ultimi, e precisamente:

1) rottura per trazione delle armaturelongitudinali;


2) rottura per trazione delle staffe;
3) rottura per compressionedelle bielle di conglomerato;
4) cedimentidi ancoraggio di nodi dell'elementostrutturale.

Al solito, la verifica dei primi tre stati limite coprei rischi inerentiai tipi
di rottura piir frequentemente evidenziatidall'esperienza, mentrealtri tipi di
rotturavengonoscongiuraticon I'adozione di particolari ed idoneedisposi-
zioni costruttive.
La misura della sicurezzava effettuata, inoltre, attraversola relazione

M,a 1 M,u (12.8)

doveM,o è la sollecitazionetorsionale di progetto prodotta dalle azioni


applicate,e M,, la corrispondenteresistenzaultima a torsioneofferta dalla
trave.
In praticasi distinguonotre valori del momentotorcenteultimo M,,, con
dferimentoalle tre diversemodalità di crisi 1), 2) e 3). Il valore effettivo di
M, è evidentemente il più piccolo dei tre.
334 Teoúo e tecnico delle costruzioni

Più precisamente:

l) crisi della armatura longitudinale

La crisi dell,armaturalongitu.tinale-siraggiungeevidentemente
quando
lo sforzo di trazione ?i raggiinge il valore liiritei

7,,, = A ,o.7 (r2.e)


9ove.o:/ è, al solito, il valore della tensionedi snervamentodi calcolo per
I'acciaio.
Dalla (12.5)si ha dunque:

M,P
-6- 4 Ato,
(12.10)

e quindi:

M,u,t = 2A,o*L
' p (r2.rr)
2) crisi delle staffe

Analogamente,la crisi per trazionedelrestaffe si ha quando


ro sîorzoT.
raggiungeil valore:

7,,, = A "O, (12.r2)


per cui dalla (12.6) si ottiene:

M,
-24-P, { A
"o' (12.13)

e quindi:

M'''' = '2A"o"L (r2.14)

3) crisi degli elementicompressi

La crisidellediagonalicompresse
si ràggiungequandola tensionedi com_
Stato limíte di torsione 335

pressioneo" raggiungeil valore di progetto o,"; il momentotorcenteultimo


corrispondente può dunquevalutarsimediantela (12.7),doveperò si intro-
duce,sulla basedi prove sperimentali,un opportuno coefficienteriduttivo.
Deveinfatti osservarsichele bielledi calcestruzzo, a causadel deformar-
si dellesuperficilaterali del solido soggettoa torsione,risultano soggettea
sforzonormalee momentoflettente(pressoflessione), per cui le sollecitazio-
ni unitarie risultano alquanto piìr elevatedi quelle fornite dalla (12.7).
Si ottiene dunoue:

M,,,, : \' s oo, A (12.1s)

doveil coefficienteÀ è generalmenteassuntopari a 0,5. Circa le modalità


costruttive,l'esperienzaha dimostrato che I'armatura longitudinale può
essereripartita lungo il contorno ovvero, indifferentemente,concentrata
neglispigoli;è inveceimportanteaverecomunqueridotti valori nel passofra
le staffe (( l0 cm) affinché le spinte lungo gli spigoli, dovute alle bielle
compresse, possanoessereconvenientemente assorbitesenzadanno per i
ferri longitudinali. L'adozione di forti diametri per questi ultimi consente
inoltredi meglioassorbiretali spinte,e di aumentarela distanzatra le staffe.

12.4. Esercizi

Si voglia verificarela sezionerettangolaredi fig. 12.4,sottopostaad un


momentotorcentedi progetto M,o : 3500kem.
Per i materiali si abbia:

3fi,: Ée*sr,*,
o,,= 0,83
4400
o.r : 3 8 2 6k g l c m "
t)5:

Utilizzandoferri d'angolo {16, stoffe g8/10 cm e ponendo il ricopri-


mentodella staffa pari ad 1 cm, si ottiene:

30-2(l+0,8+0,8)
= 4,1 cm
336 Teoria e tecnica delle costruzioni

= I 3 0- 2 ( 1 + 0 , 8+ 0 , 8 ) lt 5 0- 2 ( 1 + 0 , 8+ 0 , 8 ) l= l r r r c m '
p = 2130+ 50 - 4(1 + 0,8 + 0,8)l = 139,2
r^

+J-l- r
:'1 Ercm
îìt I

I
| 30ch I r
Figuru 12.4

Si ha quindi:

l) crisi dell'armatura longitudinale:

M,,.,= 2' 8,04' 3826 = 4910


x ro2ks cm
#
2) crisi delle staffe:

M , " .=2 2 ' 0 . s ' 3 8 2 6 # : o r t ox t Ù k gc m

(À : 0.5):
3) crisi dellediagonalicompresse

M,,3 = 0.5 ' 4,1 ' 156' 1111= 3553x 102ks cm

Si ottiene in definitiva:

Mr,=3553k9m>M,o
Capítolo tredicesimo
Statolimite di fessurazione

13.1.Generalità

Le verifiche di resistenzadelle sezioniin c.a. si conducono,come si è


visto,ipotizzandoil calcestruzzocompletamenteinerte a trazione,e quindi
ammettendo chele sezionirisuitino completamentefessurateal di sotto della
fibraneutra.Si trascuracosì,a vantaggiodi sicurezza,la possibilitàcheha il
calcestruzzo di reagirea trazioneper valori delletensioniinferiori al limite di
fessurazione del materiale.
L'esamedi elementistrutturali in c.a. soggettia flessionemostrainvece,
comenel caso della trave semplicementeappoggiatadi fig. 13.1, che la
presenza di fessureintervienesolo nelle zonein cui il momento flettenteM
iisulta maggiore(o eguale)del momento di fessurazioneMr della sezione'
PerM < Mole sezionirisultanointegreed il calcestruzzo reagiscea trazione.
PerM >- Mr, invece,si riscontranosia sezionifessurate(sez.B-B di fig.
13,1)in cui lo sforzo di trazionerestaaffidato esclusivamente all'acciaio,sia
sezioniintegre (sez. C-C) comprese tra due fessure consecutive, in cui il
calcestruzzo riescea collaborareall'assorbimento dello sforzo di trazione.
D'altra parte è da osservareche in corrispondenzadelle sezioniintegre
l'acciaiotesolavoracon valori delletensioniassolutamente ridotti, per cui la
completaeliminazione delle fessurerisulterebbe fortemente antieconomica.
La presenzadi lesioni piir o meno capillari deveessere pertanto considerata
comeuna owia conseguenza delle condizioni di lavoro dei due materiali
(acciaioe calcestruzzo)che coesistononella struttura, e non deveautomati-
camentedar luogo a valutazioninegativecirca la qualità dei getti o I'esecu-
zionedelleopere.Un quadro fessurativochenon sia indicedi una situazione
patologicadi dissestoè dunqueda ritenersiindicatoredel livello di collabo-
razionestrutturale tra calcestruzzoed acciaio.
È owio, d'altra parte, che quadri fessurativieccessivie diffusi sono
certamenteda evitarsi,in quanto favorisconoI'aggressione di agentiesterni
338 Teoria e tecnico delle costruzioní

\è A+Ay A# +l t - tI +b
Sez AA . Sez BB Sez CC
Figuro I3.I

nei confronti delle armature, la cui ossidazionerisulta tanto più rapida ed


intensaquanto più I'ambiente è chimicamenteacido.
Nascecosìil problema,attesala impossibilitàdi eliminarle,di limitare le
ampiezzedellelesioniin funzionedellecondizionidi eserciziodellastruttura
(ambientecircostante,esigenzedi estetica),delle condizionidi carico (natu-
ra, frequenzae durata di applicazione),nonchédella sensibilitàdegli acciai
alla corrosione.
Nell'ambito del metodo di calcolo agli statilimite il problema della
fessurazionesi risolve, in particolare, nella definizione di tre stati limite
diversi,la cui verifica dipendedai parametriinnanzi descritti,e precisamen-
te:

l) statolimite di decompressione, il qualescartain praticala possibilitàdi


formazione delle fessurein quanto richiede alla sezionedi rimanere
ovunquecompressao al limite scarica(a livello della fibra considerata
nella verifica);
2) stato limite di formazionedellefessure(o di prima fessurazione),con il
quale si accettanosollecitazionidi trazione nel conglomeratopurché
inferiori a quelle di rottura;
Stato límíte dì Íessurazione 339

3) statolimite di aperturacontrollatadellefessure,con il quale,risultando


scontatala presenzadi un quadro fessurativo,si controllainveceI'aper-
tura massimadelle lesioniconfrontandolacon i valori ammissibilisug-
geriti dalle norme.
Tali valori derivano,generalmente,sia da prove ed esperienze di labo-
per
ratorio che dall'esamedi costruzioniesistenti, le quali si è correlato
il grado di corrosionedelle armature all'ampiezzadelle lesioni riscon-
trate.

Poiché la verifica dello stato limite di decompressionenon richiede


particolarichiarimenti,nel seguitosi analizzerannole verificherelativeagli
ultimi due stati-limite considerati.

13.2. Lo stato limite di formazione delle fessure

La verifica di tale stato limite si effettua confrontando il valore del


momentodi eserciziocon quello del momentoMo di prima fessurazione, che
è il valore del momento cui corrisponde,al lembo teso della sezione,la
rottura per trazione del calcestrtzzo.Il calcolo di Mo deveesserepertanto
condottocon la ipotesi di sezioneinteramentereagente,ossiaportando in
conto anchela resistenzaa trazione del calcestruzzo:le formule classiche
dellastaticadel cementoarmatorisultanodi conseguenza, comesi vedràqui
appresso,leggermentemodificate.
Con riferimento alla sezionedi fig. 13.2,Ia posizionedell'asseneutro si
determinaimponendo,al solito, I'annullamentorispetlo ad essodel momen-
to staticototale della zona reagente,nella qualedeveesserecompresaanche
I'areadi calcestruzzoteso debitamenteomogeneizzata.
Indicando con d, il modulo di elasticitàall'origine del calcestruzzoa
trazione,e fatte le posizioni:

n = EtlE" (13.1)

A' _ F II] (r3.2\

I'annullamentodel momento statico della sezionereagentesi scriveallora:

br? ( H - x- ) '
+ n A | ( x . - $ ) - n A y Q- x , ) - n ' b =0 (13.3)
T t
t--

340 Teoria e tecnìca delle costruziont

l
J
t

11
i
I
F----l
At
a"*/n,

Fìgura 13.2

la cui radice oositiva è:

(13.4)

Ponendo r'= 0 (ipotesi di calcestruzzonon reagentea trazione), la


(13.4) riacquistala forma nota per sezioneparzializzata.
Il momento d'inerzia della sezioneomoseneizzatarisulta:

_ b . ,
1",= alrl + n'(H - r.)']+ n A1 ( h - x , ) z + n A ' r ( x " - ó ) ' ( 1 3 . 5 )

e la tensioneo, al lembo teso della sezionevale (fig. 13.2):

',:n'y@-x,). (r3.6)
tcí

Il momentoflettenteMF di prima fessurazionesi ricavaallora immedia-


tamentedalla (13.6), ponendo út: o*t (tensionedi rottura a trazione del
conglomerato):
Stato limite di fessurazione 341

oo", Iri
,^,. ' F -- (13.7)
nt (H _ x"\

Il valoredellaresistenzaa trazioneè spessodeterminatoattraversoprove


di flessionesu prismi in calcestruzzonon armato; si ottienecosìla (resisten-
za a trazioneper flessione>della formula:

Fl/4 (13.8)
- ocq
bH2 /6

essendoF la forza corrispondente alla rottura del prisma(fig. 13.3).In tal


caso,per comeè stataricavataoo",/owero senzadistinguerecls. tesoe com-
'= 1; inoltre,nel valutareI' l'armatura
presso,si deveporre nella(13,7)n
generalmente ha scarsopeso, per cui si può porre:

Uo = o.*( (13.9)

avendo sostituito ad 1",I'inerzia geometrica della sezione'

!"
I e/z I e /____ì
2 |
t<-.--.-------------.--.--'rl-_
Figuru 13.3

La verificadello stato limite di formazionedellefessureconsistedunque


nelcontrollarecheil momentoflettenteagenterisulti ovunquenon maggiore
delmomentodi fessurazione M, innanzi calcolato,ovvero' con riferimento
allasezione,che la tensioneagenteal lembo teso risulti ovunquenon mag-
gioredella resistenzacaratteristicaa trazione del calcestruzzo'
Poichéil valoredi tale resistenzaa trazioneè un parametrocaratleÎizza-
to da grandevariabilità, è peraltro evidenteche la misura positiva di tale
statolimite non escludela possibilitàchesi abbianofessure,anchesegaran-
tisceche la probabilità di averlerisulta assaimodesta.
342 Teorío e tecníca delle costruzionl

13.3. Lo stato limite di apertura delle fessure

Scontatala formazionedellefessure,checon buona probabilità si mani-


festanoquandovengonosuperatele limitazioni indicateal punto precedente'
con la veiifica allo statolimite di aperturadellefessuresi intendecontrollarne
le ampiezzee rapportarleai valori ammissibilisuggeritidall'esperienza'
Sótto I'aspettòteoricoil problemaè sensibilmente complicatodall'eleva-
to nu-.ro deì parametrichJ intervengono' come ad esempio I'aderenzafra
acciaioe calcesiruzzo,la disomogenea a
resistenza trazione del calcestruzzo'
la percentualedi armaturatesae la suaubicazione geometrica nella sezione'
ie modalità di stagionaturadel calcestruzzoe la variabilità dei carichi'
Per semplicitàdi esposizionesi riporta la più elementaredelle formula-
zioni e precisamente quèllafondata sulla ipotesidi Brice checonsistenell'as-
sumereun andamentocostantedelletensionidi aderenzatra le armatureed
il calcestruzzo (fig. 13.4).
Inrealtàsarebbenecessariointrodurreillegamecostitutivodiaderenza'
fra
owero la relazionefra tensioni tangenzialidi aderenzae scorrimenti
le grandi
acciaioe calcestruzzoche inevitabilmentesi manifestano'Stante
incertezzeconnessecon il fenomenodell'aderenza,la soluzionechesi conse-
gue adottando I'ipotesi di Brice è tecnicamenteaccettabile'
Si consideriun tirante in cementoarmato sollecitatoda una forza F
crescente applicatadirettamentesull'armatura(fig' 13'5)' Nelle due zone
ierminali sàno mobilitate le tensioni di aderenzanecessarieper trasferire
oarte dello sforzo dall'acciaio al calcestruzzo;a tali tensioni si associano

BRrcE
f'."
Figura 13.4
Ststo límite di fessurazíone 343

, Í

'l
E1

=ffit l----l

Fígurc 13.5

scorrimentifra acciaioe calcestruzzo,owero una tendenzadell'armaturaa


fuoriusciredalla guaina di calcestruzzo.
Nella zona centraleinvece,in assenzadi slittamenti, la forza esternaè
assorbitanel rispetto della congruenzasia dall'acciaioche dal calcestruzzo'
Si ha cioè:

F=F,+F"=o/r+oj" (13.10)

avendoindicato con .,4,ed ,4" rispettivamenteI'area dell'acciaioe quella del


calcestruzzo.
La (13.10)può ancorascriversi:

F = oy'"(l r np) = or',ft -, 1 1


"p -)
( r 2 .1 )
344 Teoria e tecnica delle costruzioni

avendoposto:

Er Aî
n=-=-;t.=--- ( 1 3l.2 )
L. A"

La lunghezzaA/ del tratto in cui si ha trasmissionedegli sforzi per


aderenzapuò ricavarsi dalla considerazioneche in tale tratto lo sforzo
trasferito al calcestruzzoteso è {, per cui dall'equilibrio del tondino si ha:

,": o ,{,)o* (13.13)


fo,
avendoindicato con p il perimetro del tondino. Nell'ipotesi di Brice r(:r) è
costantee pari alla tensionelimite di aderenzaroo,per cui dalla (13.13)si
ricava:

F" = p r*A,l (13.14)

da cui:

F, ol ,
( r3 . 1 5 )
Pîad Pr"a

Al cresceredella forza esterna_Fla prima fessurasi manifestaevidente_


mente quando nel calcestruzzosi attinge il valore della tensionedi rottura
per lrazioneo"",.Il valoredella forza Fo di prima fessurazione,
ricordandola
(13.11)e ponendooc = oo"tè pertanto:

F o : o " , y ' " ( l+ n p ) (r3.16)


Aumentandoulteriormenteil valoredella forza si formano altre fessure;
il fenomeno si stabitizzaquando il numero delle fessureè tale che pur
trasferendosiparte dello sforzo di trazionedell,acciaioal calcestruzzo,non
si attingein quest'ultimo la tensionedi rottura per trazione.Si parla in tale
casodi fessurazione(stabilizzata).
Stato limite di fessurazione 345

13.3.1. Distanza fra due fessure adiacenti

Per valutarei limiti entro i quali è compresala distanzafra due successi-


ve fessuresi osserviche in una sezionefessuratalo sforzo di trazione è
interamentesopportatodall'acciaioteso. Attraversole tensionidi aderenza
si ha il progressivopassaggiodello sforzo al calcestruzzo tesocheraggiunge
la tensioneoo",ad una distanzadalle fessurepari a (cfr. eq. 13.15):

^, o""y',.
^l- " = - (13.
r7)
P îoa

La massimadistanzafra le fessureè dunque pari a 2Ll^,. (fig. 13.6).


D'altra parte nella sezionecentralefra due successive fessure,essendola
tensionenel calcestruzzopari a o"",,può formarsi una ulteriorefessura;sesi
verifica tale evenienzala nuova distanzafra le lesionirisulta pari proprio a
Al^r.
In definitiva, in condizionidi fessurazionestabilîzzata,ladistanzaAI fra

o /
NI
r l
rDl
*o l\

'- - c
F - -l- - - -l
,i---

ÈI{WruruWil
-el

i:
i----i----i

Figura 13.6
346 Teoria e tecníca delle costruzíoni

le fessurepuò variare nel seguenteintervallo:

Al.i" < a, <zAI^i^ (13.18)

owero, dalla (13.17):


o""y'" (r3.1e)
" 6 1a 2 o : 1rad
:
p roa P

Una rappresentazione grafica del fenomenopuò impostarsiseparandoil


corrisponden-
aiug.u,,'*u à.U" sforzoun-iformeF con una lineatratteggiata
(fig' 13'7)' La ri
i. lto rfor"o massimoo,"/. assorbibiledal calcestruzzo
dall,acciaio e
oartizione della forza esternaF fra l,aliquota F, assorbita
individuata da ùÎa spezzata'' la cui in-
["J]f" l" "tt".ur, a dal calcestntzzoè
Jfìt""i"". rispetto alla fondamentaleè tg a
= r'p con la limitazioneF" (
o""l*

T ^-
úo.rat -r^--
Figuru 13.7

13.3.2. Ampiezza massimo delle fessure


di sposta-
L'ampiezzadelle fessurepuò determinarsicome differenza
adiacenti'Indi-
*.nto urriul. fra acciaioe calcestruzzoteso fra due fessure
cando con w |ale ampiezzasi ha pertanto:

lot (13.20)
te7(r) - e,(x)l dx
\
Stato limite di Íessurazione 347

Generalmentela deformazionedel calcestruzzoteso può trascurarsiri-


spettoa quella dell'acciaio, mentre per quest'ultima si assumeun valore
medio; con tali semplificazionila (13.20)diventa quindi:

w = AI ei^ (13.2t)

e cioèl'ampiezzadellefessurerisulta proporzionalealla loro distanzaed alla


deformazione mediadell'acciaio.
Per quantoconcernela distanzafra le fessurela (13.19)suggerisce, in
vantaggiodi sicurezza:

o^^A^
^1 = -:::---: (13.22)
P raa

Poichéil perimetrop può porsi nella forma p = Ar/0.25 d essendoó il


diametrodel tondino, la (13.22)può scriversi:

o^",
-" ó
AI : 0.25 (r3.23)
îaa It

con la solita Dosizione:

lt =; (13.24)

Per quanto concernela deformazionemedianell'acciaionel conciocom-


presofra due lesioni, lo sforzo complessivotrasmessodall'acciaioal calce-
struzzorisulta paú a o."rA",per cui si ha:

I o."y'"
o|n=o7-t (13.2s)
+

=+=?,1'-
',^ ""#l (13.26)

Seindichiamo con or.la tensioneche si avrebbenell'acciaioapplicando


348 Teoriq e tecnics delle costruziont

lo sforzo o.""4", checonduceala fessurazionedel calcestruzzo,


a a sola ar-
matura, si ha evidentemente:

(13.27)

per cui la (13.26)diviene:

orl o,- |
e' r , , = ; i l l - 0 . 5 - 1 | (13.28)
t1ÍL ,)
La (13.29),utitizzandole (13.23)e (13.28),divienein deîinitiva:

w=0.25!.911,_o.rtl (13.2e)
r o a L r L fL
%l
Osservandola (13.29)si può dedurre chel, ampiezzadelle fessure
au_
menta al cresceredel diametro delle armaturee delia tensione
dell,acciaio,
ed al diminuire della tensionedi aderenza.
Si osserviinoltre che il termine w/AI, pari proprio a €/u, rappresenta
l'ampiezza.dellafessuraper unità di lungheiza. ialia
1tZ.Z$si deduceche
essadipendesolo dalla tensionene 'acciaio,dalla resistànzadel
calcestruzzo
e dalla percentualedi armatura. Ciò sta a signifi.u.. .t.'uuln..rtando
ad
esempiol'aderenzafra aeciaioe calcestruzzo, àdottando acciaiad ad.erenza
migliorata, owero riducendoil diametro dei ferri, l;i;;i;;.^
de'e fessure
per unità di lunghez2anon cambia, ma, poiché le
fessurerisultano più
rawicinate, se..ne,_riduce la loro ampiezzi massima: si otiiene cioè una
ressurazoneplù dltfusa.
L'applicazionedella (13.29)nerìapraticatecnicacomportanaturalmente
un elevatogrado di incertezza,in quanto sia la resistenzaa irazione
o"", del
conglomerato,sia la tensionedi aderenza7d,,variano ,anribil-anta
a,ono
influenz.ateda numerosiparametri; inoltre i;ipotesi aiSiì..
e sicuramente
approssimata.
E oppoluno quindi modificare le (13.23)e (13.26)in base
ai risultati
sperimentalielaborati su basestatistica.In particolare'leraccomandazioni
FIP-CEB e dell'Eurocodice2 suggerisconoil ,"gu""i. uuto..
at Al,

A/ = 56 + 0.25krkrL [mm] (13.30)


p
Stoto limite di fessurazione 349

Travi inflesse

h"r, =2,5{H-d[ llv€llo dsl barlc6ntro

efficace

Solette inllesse

a a a a a a fn''
= ) € (H- x)/3
+o/o2
:"1 ;:::"',.i:,"':1c
Í'iguro 13.8

Vi è quindi una distanzaminima di 5 cm, più un terminecheha la stessa


strutturadella (13.23);il coefficientek, vale 0.8 nel casodi barre liscee 1.6
nelcasodi barre ad aderenzamigliorata, mentrek, vale 0.5 in flessionee 1.0
in trazione semplice.Nella valutazionedi p, la sezionedi calcestruzzoda
considerareè solo quella <<efficace>> A","rr,owero quella che effettivamente
trasmettegli sforzi di aderenza;a tal propositosi dannole indicazionidi fig.
r3.8.
Per quanto concernela deformazionemedianell'acciaiole stesseindica-
zioni suggeriscono,in sostituzionedella (13.28),la seguenteespressione:

E r , = , l r - B ' P ,*,)'l
orf ( (13.31)
"ÍL tej l
doveÉ, vale 1.0nel casodi barread aderenzamiglioratae 0.5 per barrelisce,
mentrep, vale 1.0 nel casodi carichidi brevedurata e 0.5 nel casodi carichi
di lunga durata o ciclici.
La diminuzionedi B, è collegataal deterioramentodell'aderenzanel caso
di azioni ripetute, o al fluage che si manifestaper l'aderenzanel caso di
carichi applicati per lungo tempo.
È interessanteosservareche I'Eurocodice2 fornisce direttamentedelle
350 Teoria e tecnica delle costruzionr

tabellein basealle quali stabilireil massimodiametro delle barre e la loro


distanzaaffinché, per prefissativalori dellatensionedi lavoro, non debbano
effettuarsicontrolli sull'ampiezza dellefessure(tabelle13.1e 13.2,valide
per acciaioad aderenzamigliorata).

Tabella13.l

Massimo
Tensione
diametro
nell'acciaio
delle barre
lkg/cm'l
lmml
1600
2000 25
2400 20
2800 16
3200 1t

3600 l0
4000 8
4500 6

Tabella13.2

Massimadistanzafra le barrelmml
Tensionenell'acciaio
flessione trazionepura
lkg/cm2l
300 200
2000 250 150
2400 200 125
2800 150 t)

3200 100
3600 50
Stato limite dí fessurazio e 351

L'ampiezzadellelesionivalutatain precedenza è stataottenutaconside-


rando grandezze<medie>,e va quindi consideratacome l'ampiezzamedia
dellelesioni w-. Volendo invececonsiderareil valore caratteristicolr,r,esso
si pone pari a 1,7 w^ e va confrontato con le limitazioni regolamentariin
corrispondenzadell'aggressivitàdell'ambientein cui la struttura è inserita.

13.3.3.Minimi di armatura

La percentualedi armatura per elementistrutturali inflessi è limitata


inferiormenteda un altro fenomeno legato alla fessurazione;adottando
infatti membraturecon percentualidi armaturatroppo bassepotrebbema-
nifestarsiuna rottura improwisa all'aumentaredei carichi, circostanzaque-
sta che è preferibile evitare in quanto verrebberoa mancare quei segni
premonitoridell'imminentecollasso.All'apparire dellaprima fessurainfatti
la sezionedevepresentareun'armaturatesain gradodi assorbirelo sforzodi
trazioneche le deriva nell'ipotesi di sezioneparzializzata.
Per una sezionerettangolare inflessa,potendosiscrivereper la (13.9):

b t|'
M r = úo,,7 (r3.32)
6

ed essendoil momento di rottura valutabile con la relazione,

M, = h*o/r = 0,8 Ho74t (13.33)

eguagliandoM, ed M, si ottiene:

"ÀI!! o^-,.
F ^ * :
= n,>r "y (13.34)
* : v ' z t oÍ

Assumendoú-t = 30 kg/cm'e o, = 40OO


kg/cm' risultadunquep.,.
= 0,15î/o
.

13.4. Esercizi

A) Calcolo del momento di fessurazione.


di fig. 13.9a,per la qualesi abbia:
Si considerila sezionerettangolare
352 Teoria e tecnica delle cosîruzioni

A , = 4,62cmz

,--A 't {

tt - ll
l_l A1 =9,42cm2
I
--T--
I
a)

l z s l

m
ffii
' 2
l.--*l
5 t
b)

Figura 13.9

Ar=3ó20=9,42cmz

A' r = Z 0 L4 = 4,62cm2

E" = 210000Kglcm2

En = 1O5N0Kglcmz
Stato limile di fessurazíone 353

= 21OOO00
K8/cm2
4

Ú*, = 20 K8/cm2

6=3cm

Si intende calcolareil momento di fessurazioneM, della sezionein


esame.

a) Si determinainizialmentela posizionedell'asseneutro x. per sezione


totalmente reagente,imponendola condizioneespressa dalla (13.3);risulta
owiamente:

105000
nt: -i: - - "'"
210000

- - t7 tE - = 10
2100000/210000

Si ha così:

6,25xl + 765,4x" - 2ol9l : o

da cui la radice positiva:

x" = 22'3 cm

Il momento d'inerzia della sezionepuò essereallora calcolato con la


(13.5),e vale:

,",:'1:# - 3 ) 2+
+ 1 0x 4 , 6 2x ( 2 2 , 3

2 5 x ( 5 0- 2 2 3 ) 3
+ 0,5 + f0 x g 4n x (41 - ?2.1f : 255000
cm"

risulta quindi (fig. 13.9b):


Il momentoflettenteMF di prima fessurazione

20 255000
MF 3682,31x 102Kg cm
n' (H - x"\ 0,5 (50 - 22,3)
354 Teoúo e tecnics delle costruzioni

Per valori del momentoflettenteM ( M, la sezionerisulta interamente


reagente,e le tensionidi lavoro nei materialisonovalutabili rispettivamente
con (M in Kg cm):

,"=f,," ="*#! = 8,745


x r,-sx M Kslcm2
;

x 10 x (27,7 - 3)
' r = " T ( h - x "M) = 255000
= 9,686 x lO4 x M Kglcm2 ;

'",=''f (H- x")= M x O255000


,5x27,7
= 5,431 x l}'s x M K,S/cm2.

Per valori di M > M. vieneinvecea mancareil contdbuto del calcestruz-


zo teso,per cui il calcolodelletensionideveessereeffettuato sotto le ipotesi
di sezioneparzializzata e di calcestruzzonon reagentea trazione.
La condizionedi annullamentodel momento statico si scriveallora:

25xx1
-; + 10 x 4,a x (rc - 3) - 10 x 9,42x (47 - x") = 0

da cui:

)cc= l4'3 cm

Il momento d'inerzia della sezionepanializzata vale quindi:


'r< w l4a3
":'""
- 1 "=
, -' + 1 0 x 4 , 6 2 x ( 1 4 , 3- 3 ) ' + l 0 x 9 , 4 2 x
J

x (47 - 143)2 = 131000crna

e conseguenlemenle:
Ststo limite di fessurazíone 355

Figura 13.10

"" =H#! = 10,e16


x 1o-5
x M K8/cm2
;

Mxl0x(47-14,3)=
24,962 x 10-4x M Kg/cm2.
131000

B) Calcolo ampiezzadelle fessure.


Con riferimento alla sezionedi fig. 13.10si valuta in primo luogo il
momentodi fessurazioneMo.
Risulta:

Ar=4Ó16=l},l8cm2

E F
" =-/ = ts ; n' =l= o . s : o n: 1 9 , K
3 slcm2

La condizionedi annullamentodel momento statico fornisce:


l,

r 3 0 x x' ?_ 30x(70-x")2
- 15 x 10,i8 x (67 - x") = 0
o
" ' '5
2
356 Teo a e tecnica delle costruzíont

da cui:
7,5 x2"+ 1202,"Ìx" - 46981= 0

con la radice positiva che risulta:

x' = 32'48 cm

Il momento d'inerzia della sezionetutta reagentevale:

30 x 32,483 3 0 x ( 7 0 - 3 2 , 4 8 ) 3 _r
1", 0.5

15 x 10,18 x (67 - 32,48)2: 788704cma

Il momentodi fessurazione
risultadunque:

o*,
" Ia 19,3 x 788704
M ^ :
n'(H - x") 0 , 5 ( 7 0- 3 2 , 4 8 )

Si vuole ora valu tare l'ampiezzamediaw. dellelesioni,supponendoche


agiscaun momentoM pari a 11375Kg m.
Per tale momento la sezionerisulta evidentementeparzialízzata;in tali
condizioni si ha:

x" = 21,52cm

I"t = 4l55l} cma

ot : 1868K?/cm'

Per valutare I'ampiezzadelle lesioni è necessarioconoscerela tensione


o/, chesi ha nell'armaturaalla formazionedella prima fessura;si ha quindi:

., 811406 (zo - 21,51) = 1420Kg/cm2


oi, = l5
415rrr

Poichéi ferri sono ad aderenzamigliorata, e si supponedi effettuareun


calcoloper carichidi brevedurata,nella(13.31)si poneB,B, = 1; si ha in
definitiva una deformazionemedia nell'acciaiofra due fessureoari a:
Stato limite dí fessuruzíone 351

1868 | ( 14201'-l
+ ^ = r I - ; t oL ,t - [ " * J l :
= 8,89 x lO'4 x 0,422 = 3,75 x l}'a

Per calcolarela distanzamedia fra le lesioni si deve in primo luogo


valutarel'area efficacedi calcestruzzo;secondole indicazioni dell'EC2 si
ha:

A,,* = 30 x (2,5 ' 3) = 225cmz

da cui:

u:\l] =o'o+s
Poichénel casoin esamesi ha:

k'k'=1'6x0'5=0'8

risultadalla (13.30):

al = 50+ 0,2sx 0,8l2 = et mm


U,U4)

In definitiva si ottiene:

w^ = enLl = 3,75 x 104 x 121 = 0 '045mm

e quindi:

wt = 1,7 w. = 1,7 x 0,045 = 0,078mm


l---
l €

Copitolo quattordicesimo
Stato limite di deformazione

14.1. Generalità

Per stato limite di deformazionesi intendegeneralmente una situazione


di comportamentostrutturale in cui, pur non il
avendosi collasso, interviene
comunquela perdita di funzionalità della struttura per eccesso di deforma-
zione. Come esempiopuò indicarsiil casodi una centinadi sostegnoper il
getto di un arco, in cui si raggiungonodeformazioni incompatibili con la
configurazionedi progetto dell'arco stesso;si è allora in presenzadi uno
stato di funzionamentoin corrispondenzadel qualela centina,pur conser-
vando la sua capacitàportante, è in effetti da considerarsiinservibile.
Inconvenientitipici nel campodellecostruzionicivili originati da eccessi-
ve deformazionisono ancorale fessurazionidi tramezzie tompagni, i rista-
gni d'acqua sui solai di copertura, il distaccodi intonaci e i dissestinelle
'pavimentazioni degli ambienti. Nasce quindi spontaneoil problema del
controllo delle deformazionidegli elementistrutturali, soprattuttoquando,
come nel calcolo agli stati limite, le pitr elevatesollecitazioniraggiungibili
nei materiali e la presenzadi quadri fessurativiestesipossonocomportare
livelli di deformazionenotevolmenteelevati.
La verifica dello stato limite di deformazioneconsisteràallora nel ri-
scontrarecheper le combinazionidi caricorelativeagli stati limite di eserci-
zio il conseguente livello deformativo sia minore del massimolivello defor-
mativo accettabile,quale consigliatodall'esperienzao fissato dalle norme'
Prima di esporre il procedimentodi calcolo della freccia su schemi
semplici, si rammenta che in condizioni di eserciziole travi in cemento
armato presentanoin generequadri fessurativiestesi;in altri termini le zone
dellatrave in cui il momentoMdovuto ai carichiesternirisulta maggioredel
momentodi fessurazioneMo costituisconospessola maggiorparte dell'ele-
mento.
Nei tratti di trave in cui ristlta M < MF evidentemente può farsi affida-
360 Teoriq e rccnico delle coslruzioni

mento sulla inerzia della sezioneinteramentereagente,con l'acciaio oppor-


tunamenteomogeneizzato,e che nel seguitoindicheremocon f; in termini
di curvatural/R, si ha ouindi;

1 M
< M'\ (14.1)
R- EJ,(M

Nei tratti di trave fessurata,che come si è detto sono notevolmente


estesi,la curvatura non si presentadi immediatavalutazione.Infatti nelle
sezioniin cui si sono formate le lesionipuò evidentemente
farsi affidamento
sull'inerziadella sezioneparzializzata,sempreopportunamenteomogeneiz-
zata, chenel seguitoindichiamo con 1r; la curvaturapuò dunquevalutarsi
nel seguentemodo:

I M
(14.2)
.P . 2 " .F T
2

Nelle sezionifra due successive fessuresi ha però il trasferimentodi


sforzi di trazionedall'acciaioteso al calcestruzzoteso, con un conseguente
effetto irrigidentechenella letteraturatecnicaanglosassone è indicato come
(tension stiffening>.
Coerentemente dunque con quanto fatto nella valutazionedella defor-
mazionemediadell'acciaioe7,(cfr. par. 13.3.2),risulta necessario introdur-
re il concettodi <curvaturamedia> 1/R..

14.2. La valutazione della curvatura media

Nei tratti di travi in cui si ha M > Mo è necessario


valutarela curvatura
media che si ha fra due successive lesioni.
Si osserviche:

1 ) per M = Mo deverisultare l/R^ = 11Pr'


per M * M, la c.urvat.ural/R^ devetendere al valore limite l/-R,
corrispondentealla completafessurazione;
3) I'espressione
della curvaturamediadeveesserecoerentecon il risultato
sperimentalegià introdotto per valutare €y-,espressodalla (13.31).

In accordo con tali osservazioni,la formula di origine sperimentale


Stalo limile di defornazione 361

Figuru 14.1

fornita dal CEB può porsi nella seguenteforma:

I
=ulr'u,l M )
( Mo)'
* d1
D
f,-u,u,(T)'l (14.3)

doveB, e B, hanno il significato già evidenziatonel par. 13.3.2.


La (14.3)fornisceevidentemente un valore della curvaturamedia che è
semprecompresofra | / R, e l/Rr, e chetendeasintoticamente alla curvatura
1/R, per , , ,ot l'andamento del legamemomento-curvaturamedia,
ponendoF, B, = 1, è schematicamente indicatonella fie. 14.1.

14.3. Il calcolo delle frecce

Gli abbassamenti nelle travi in cementoarmato, avendodefinito le cur_


vaturein funzionedel momentoattraversola (14.1)nellezonenon fessurate
e Ia (14.3) nelle zone fessurate,possonoimmediatamenteottenersicon sli
ysuali metodi di calcolo.
cípío deítavorí vírtuari, to s pos
ran enrc/
**:f:r^il,l

74.4)
362 Teo a e tecnico delle costruzioni

avendoindicato con s l'intera strultùra e conM' il diagrammadel momento


corrispondentealla forza unitaria applicatanella sezionein cui si sta valu-
tando lo spostamento/.
Dividendola struttura nella partenon fessuratasr e nella parte fessurata
s, si può dunque scrivere:

. f| l c | l (14.5)
iYr 'rr -r rI4'ds
l
./: I p l p
,", ,., u
rr-

dovela curvatural/R, è fornita dalla (14.1)e la curvanral/R^dalla(14'3)'


Il calcolodegli integrali presentinella (14'5), effettuati in forma chiusa
qualorapossibileo numericamentenegli altri casi,forniscedunqueil valore
di l.

14.4. Una metodologia semplificata

Un metodo semplificatoconsistenel valutare la curvatura rnediaassu-


mendo chela deformazionemedia dell'acciaioe7,fra due successive lesioni
sia data dalla (13.31),owero

o,
. e r ^ = fú l-t u ' uf ,o [r ,;l J' l (14.6)
]
Poichéil rapporto o1,/o1èpari a Mo/ M, in quanto entrambele tensioni
sono valutate còn riferimento alla sezionefessurata,può anchescriversi:

or
of |
- p r p( ,M ) ' f (t4.7)
ln) ):-,",
-JN
F
Lr
avendoposto:

(14.8)
| - p$2(MF/M)2

Il calcolo della curvaturamedia, sezioneper sezione,può dunquecon-


dursi valutando la posizionedell'asseneutro e le deformazionimedie nel-
Stato limìte di deformazione 363

l'acciaio e nel calcestruzzoconsiderandoun coefficientedi omogeneizzazio-


ne neÍi

F
n-* = lL (14,9)
,JJ
F

Valgonodunquetutte le formule della flessionesemplicedatenel cap. 3,


semplicementesostituendon* ad n.
La curvatura media può dunque valutarsi nel seguentemodo:

I
(14.10)
R. h

essendoe". la deformazionemedia nel calcestruzzo;poiché risulta:

M
(14.11)
Dc EJ^'"

"^=#,="*#(h- x')=h" -'"' (14.12)

dove 1. è il momento d'inerzia della sezionereagentecon l,acciaio omoge_


neizzatoattraverson"rr, dalla (14.10)si ottiene:

1 M
(14.13)
R- EJ^

Vale dunquela solitarelazionefra momentoe curvatura,a patto però di


valutare il momento d'inerziaI_.
La (14.13)sostituisce dunquela piìrcomplessa (14.3).Si osserviperòche
tale metodointroduceun errorenellezonedi trave con momentoptossimoa
quello di fessurazione;supponendoinfafti BrB, = | e Mr = M la (14.g)
fornisce.Er",pari ad infinito. Tranneperò questaincoerenzaper le zonecon
momento prossimo ad M, il risultato che si ottiene è molto prossimoa
quellofornito dalla (14.3).
364 Teoriq e tecníca delle costruziont

14.5. Gli effetti del fluage

contemporanea-
Il metodo espostonel paragrafo precedente'utilizzato
de€li effetti del fluage
,n"rrt" ul ..todo del modulo ef-fettiv; per tenerconto
degli spostamentia lun-
n.i .a..rrro"ro, consenteI'immediatavalutazione
eo termine.
"" gli effetti del
ìi'*ut ir ."rodo del modulo effettivo consentedi valuiare
nuug. ,..pfi"..ente introducendo un modulo di elasticita ridotto E"'*

(r4.r4)

normativa o.valutato speri


essendo,piI coefficientedi fluage, dato dalla suffi-
.""i"f.L". Per valutare gli sp-ostamentia lungo termine è dunque
semplicemente consideran-
.i.nt. oru.. il metodo del paralrafo precedente
do il seguentecoefficientedi omogeneizzazione:

"nf,"fî
..etJ
(14.1s)
E,,"tt

la
Conseguentemente si ottiene un nuovo valore di 1' che consente
attraversola (14'13)'
valutàzionedella curvatura media a tempo infinito

14.6. Esercizi

Siconsiderilatravedoppiamenteappoggiatadifig.l4.2,diluce6mcon
momento.diPrima fessura-
caricounitorrnementedistribuito paria4t/m' Il
;;dlù.*ì;fuepatia6l29 Kgm ed il modulo di elasticitàdal calcestruz-
zo E" pari a 285000Kg/cm''
prossimitàdell'appoggiosi
L'estensioned del tîatto non fessuratoin
genericaascissaz:
ottiene imponendoche il momento alla

aI qz'
M (z) - : - r - : -
2

sia proprio pari a Mo; si ottiene dunque:


Ststo limite di deÍormazíone 365

q = 4Vn

Figura 14.2

-o\e = e,,s
Yo
da cui:

:l = 56.38cm

L'integrazionenumericadella (14.5) si perseguesuddividendoil tratto


non fessuratoin due intervalli ed il tratto fessuratoin quattro intervalli,
secondole ascissedefinite nella tabella 14.1.Nella stessatabellasono anche
forniti i valori d\ M ed,i valorì di M' ; quest'ultimo, ricercandosilo sposta-
rnento in mezzeria, è dato da:

I
M'(z) (z 4 t/2)
2-

Si assumenel calcoloPrp, = 1.0 (ferri ad aderenzamigliorata, carico di


brevedurata); il valore di E, risulta dunquepari a2.l x lÚ Kg/cm' perM
< Mr, mentre è dato dalla (14.8) per M ) M,.
Per ottenerela tabella l4.l i valori dell'asseneutro sono stati valutati
con le seguenti formule:

bH212 + nerr{.
f, p e rM
{M,
bH + nu74,

;.r
366 Teoria e tecnica delle costruzioni

.,:u#
[ _ , . ,bh I
'"t/t l perM>M,
^
le (14.11)eQa.n), mentrela
I valori di e".ed er.sonovalutatiattraverso
curvaturamediamediantela (14.l0).

Tabella14.l

z Mxl05 M' F l/R^ x 105


i^3
lcml Íkgcml Ikgcml tke7i.'l lks/cm"l x 103 Icm'tl
0 '7,9'7
0 0 285.0002 , 1 X 100 0 0 0
28,19 3,224 r4,09 0,056 0,046 0,160
56,38 6,129 28,t9 0,107 0,088 0,304

|r'7,28 11,323 58,64 t970466 t0,42 0,264 0,533 |,244

t78,19 15,032 89,09 2518'161 8 , 8 4 0 , 3 7 1 0,82'7 1,873

239,09 t'7,258 I 1 9 , 5 5 2403t2'1 8,43 0,433 0,994 2,229


300,00 18,000 150,00 2375443 î ì1 0,454 r,048 2,346

Risultandoi passidi integrazionerispettivamentepari a 18,19cm nella


zona 4on fessurataa 60,91cm nella zona fessuratasi ottienein definitiva:

+
Ío = 2128,19(2' 0,160. 14,09+ 0,304. 28,19) x 10-5

+ 6 0 , 9 1 ( 0 , 3 0. 4
2 8 , 1 9 + 2 . r , 2 4 4 . s 8 , 6 4+ 2 . 1 , 8 7 3 . 8 9 , 0 9+

2 .0,229. 119,55+ 2,346. l50,OO)x 10'51


: 0,84cm

dove si è lutilizzaloil metodo di integrazionedei trapezi.


Per valutare la freccia a tempo infinito si assumeBrB?:0,5 (carico di
lunga durata) e I : 3. Il modulo E"."r,rist]Jtadunquepari aE"/4 = 71250
Kg/cm2.
I nuovi valori di n"rr,e"^, er, ed 1/R. sono forniti d,allatabella 14.2.
L'integrazionenumerica,sempreutilizzandoil metododei trapezi,fornisce:
Stoto límite di deformszione 36'1

owero:

f- I ìR

Ío ffi: r,uo
Tabella 14.2

z Mxl05 M' ll
'l0l l / R, x.105
Lcml lkgcnl lkgcml fkeTí.'tIke/cm"l x 103 x
Ic^'' l
0 0 0 11.250 ) 1 X l0Ó 29,47 0 0 0
28,t9 3,224 14,09 0,194 0,t24 0,498
56,38 6,129 23,19 0,369 0,236 0,94'7
tt7,28 tt l?1 58,64 u605t4 34,53 0,279 0,690 2,218
1 7 8 , 1 9 t5,032 89,09 2290397 3 2 , 1 5 0,986 0,980 3,0'12
239,09 17,258 1 1 9 , 5 5 2241360 3t46 |,239 1,148 1 S?1

300,00 r8,000 150,00 2229246 31,29 1,190 1,203 3,'739

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