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La rivoluzione astronomica: Copernico e Bruno

La prima scossa decisiva al sistema geogentrico tradizionale venne dal polacco N.


Copernico. La sua opera fondamente intitolata "la rivoluzione dei corpi celesti" vide
la luce nel 1543.

Copernico riteneva la teoria geocentrica troppo complessa ed era convinto che la


natura operasse in modo molto piu' semplice.(rasoio di Occam).

Fu cosi che cercando nei libri dei filosofi antichi soluzioni alternative al
geogentrismo, si imbatte' nell' ipotesi eliocentrica. Scopri che questa ipotesi era già
stata formulata dai pitagorici e si persuase della sua capacita' di produrre una
notevole semplificazione sul calcolo matematico dei movimenti celesti
.
Al centro dell' universo quindi al posto della terra stava immobile il sole, attorno al
sole ruotavano I pianeti tra cui la terra che era dotata anche di un movimento
intorno al proprio asse.

Questa visione era in antitesi con quanto detto da Aristotele anche con quanto
sostenuto nella Bibbia che conteneva espressioni relative al fatto che Dio potesse
fermare il moto del sole. Il libro di Copernico fu messo quindi nell' indice dei libri
proibiti.

Ma per quanto la sua visione fosse rivoluzionaria, per certi aspetti Copernico era
ancora legato al sistema Aristotelico in quanto concepiva ancora l' universo come
sferico, unico limitato e finito ovvero chiuso dal cielo delle stelle fisse.

L' idea della pluralita' dei mondi e dell' infinita dell' universo che era stata già
sostenuta da Democrito (cosi come in un campo di grano non può esserci una unica
spiga non e' possibile che il nostro sia l' unico mondo esistente), viene ripresa dal
filosofo Giordano Bruno che osservando le stelle nelle notti serene, sulla scorta di
quanto dice Copernico, ha una intuizione sull' infinita' dei mondi.

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