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I canti popolari della Grecìa Salentina e il loro utilizzo nel progetto “Pos Matome Griko”

I Canti popolari della Grecìa Salentina hanno avuto un ruolo determinante nella conservazione della
lingua grika sino ai nostri giorni.
Dal secondo dopoguerra in poi l’uso del griko, che negli anni precedenti era stata la lingua parlata
dalla maggioranza dei paesi della Grecìa Salentina, inizia a regredire a favore dell’italiano e del
dialetto romanzo.
La lingua vive però nei canti tradizionali, i cosiddetti“traùdia” che scandiscono la vita quotidiana
della popolazione dell’area.
La parola “traùdia” proviene dalla parola greca “τραγούδια”, la quale a sua volta deriva dal
termine antico “τραγωδία”.
Sino alla fine del XIX secolo, questi canti sono stati trasmessi oralmente insieme alle favole, i
proverbi e gli indovinelli. Verso la fine dell’ ’800 abbiamo le prime trascrizioni di Passov1, di
Comparetti2 di Morosi3, e del grande poeta calimerese Vito Domenico Palumbo, che per anni, sino
alla sua morte avvenuta nel 1918, ha trascritto sui suoi famosi quaderni questo ricco patrimonio
orale di testi in griko.
Pur richiamando chiaramente lo spirito del popolo greco, le poesie e i canti griki hanno una loro
individualità, dei tratti caratteristici che li distinguono dalle corrispondenti opere greche. In
particolare, i canti griki sono frutto dell’incontro tra la cultura locale e quella greca. Se da una
parte i contenuti di questa poetica sono di chiara derivazione ellenica, d’altra parte le sue forme
evocano la poesia popolare italiana4.
Alcuni dei temi dei canti riportati di seguito presentano una forte analogia con i canti greci. Tra i
canti d’amore nella raccolta del Morosi troviamo il seguente distico:
Testo Grico: Testo greco:
“ Vasilikò platìfidde ma ta sarànta fìdda “ Βασιλικέ πλατύφυλλε μe τa σαράντα φύλλα
Sarànda s’agapìsane ‘vò ìrta ce s’epìra” Σαράντα σ αγαπήσανε καi πάλ’εγώ σ’επήρα”

Traduzione italiana:
Basilico dalle foglie larghe, con le quaranta foglie,
in quaranta ti hanno desiderato ma solo io ti ho avuto.

Si tratta praticamente di due strofe identiche.


Questi canti sono caratterizzati da una notevole sensualità, presente nonostante l’ambiente
conservatore dal quale provengono, e dal fatto che sono intonati solo dagli uomini, contrariamente
a quello che avviene per i moroloja intonati solo dalle donne.
Possiamo catalogare i “traùdia” in base al loro contenuto:le ninne nanne, i bium-bo, i canti
d’amore, i canti di lavoro, i canti religiosi,le strine ( I canti di Natale), i moroloja e i lamenti (canti
funebri)
I canti funebri(i moroloja) costituiscono una diretta espressione della poetica popolare greca sin
dai tempi antichi ed ha dei precisi riferimenti nell’Iliade di Omero. Lo schema dei moroloja (in
greco moiroloja) è sempre uguale: il secondo e il quarto verso sono sempre in rima fra loro5 e il
metro è composto di nove, dieci o undici sillabe.
La linea melodica è molto semplice. Il lamento rituale è formato da una unità dinamica di parole,
melodia e gesti.
Le contaminazioni non mancano neanche nei canti religiosi, sebbene questi presentino profonde

1
Carmina Greciae Recentioris, Lipsiae 1860
2
Saggi sui dialetti greci dell’Italia meridionale, Pisa 1866
3
Studi sui dialetti greci della terra d’Otranto, Lecce 1870
4
P. P. PASOLINI, “Canzoniere italiano. Antologia della poesia popolare”, Parma, 1955
5
I. M. MALECORE, “La poesia popolare nel Salento”, Firenze, 1967

1
analogie con i canti delle chiese greche: ad esempio il canto della Passione di Cristo6 tratta di un
tema comune sia alla tradizione greca che alla tradizione romanza salentina. Presenta inoltre taluni
riferimenti ad avvenimenti che si riferiscono alla storia d’Italia7.
Tra i canti religiosi, i “Dialoghi fra Cristo e la Madonna” e i “Canti delle Palme” sono quelli che
presentano le maggiori analogie con quelli greci.
Il canto della Passione di Cristo è composto da quartine in rima alternata. I componimenti di
argomento religioso si caratterizzano per la loro ricchezza lessicale, per la costruzione sintattica
tipica della poesia colta e per la tecnica raffinata.
Lo stile è anche qui piuttosto uniforme. I canti sono probabilmente opera dei sacerdoti, profondi
conoscitori del griko e del greco bizantino usato nei testi sacri.
Possiamo quindi ipotizzare che il Canto della Passione della Grecìa Salentina sia stato introdotto
dai greci nel Salento. Del resto, non si spiegherebbe altrimenti il fatto che il canto sia del tutto
sconosciuto nei paesi salentini di lingua romanza.
Oggi nella Grecìa Salentina c’è un rinnovato interesse per la lingua grika. A questo, hanno
certamente contribuito vari fattori. In primo luogo la presa di coscienza da parte dei cittadini
dell’importanza di questa lingua per la loro identità culturale. Inoltre, è in atto un movimento
tendente al recupero della tradizione e alla tutela delle minoranze etnico linguistiche che hanno un
particolare valore dal punto di vista storico e culturale.
Dopo il popolo, anche le istituzioni hanno preso coscienza dell’importanza della tutela delle
minoranze linguistiche ed etniche. La Legge n. 482 del1999“Norme in materia di tutela delle
minoranze linguistiche storiche”, la costituzione dell’Unione dei Comuni della Grecìa Salentina
nel 2011 e infine la legge n. 5 che la Regione Puglia ha approvato il 23.03.2012, per la tutela ed il
recupero, l’insegnamento del griko e delle altre lingua minoritarie.
In questo contesto si inserisce il progetto Pos Matome Griko8, che nasce per favorire la rinascita
dell’interesse e dell’uso della lingua Grika.
Il team progettuale è composto da partner internazionali quali: Agenzia per il Patrimonio Culturale
Euromediterraneo (IT); British Hellenic Educational And Development Association (Gr), Alpha
Publications (Gr); University of Cyprus (CY); Istituto Culture Mediterranee (IT).
Nell’ambito di questa collaborazione e con il finanziamento dell’Unione Europea è stato
progettato materiale didattico innovativo per concezione e metodologia: i tradizionali strumenti
didattici come vocabolari,libri, corsi di lingua per bambini ed adulti sono, infatti coadiuvati dalle
moderne ICT applicate al settore dell'istruzione: Il sito web dedicato, la piattaforma linguistica
multimediale e il software didattico, sono parte integrante del metodo e sono stati studiati e
costruiti per coinvolgere e catturare l’attenzione dei più giovani, senza dimenticare, però il
pubblico degli adulti che hanno a disposizione un sistema didattico completo e integrato per
l’apprendimento del Griko a tutti i livelli.
La disponibilità di materiali didattici moderni e uno specifico programma di formazione sono i
punti di forza del progetto ideato per rafforzare la consapevolezza del valore culturale e storico che
la lingua Grika ha avuto sulle popolazioni interessate e che può e deve essere salvaguardato.
Per la prima volta, da parte dell’Unione Europea, viene finanziato un programma per la creazione
di materiale didattico per l’insegnamento di una lingua minoritaria con gli stessi criteri delle lingua
ufficiali secondo il Quadro di Riferimento Europeo delle Lingue. Il materiale didattico prodotto
sarà:
a.Lingua e Grammatica Grika per ragazzi (6-15 anni); Livelli A1-A2; B1-B2;C1-C2
b.Lingua e Grammatica Grika per adulti; Livelli A1-A2; B1-B2;C1-C2
c.Vocabolario Griko – Greco – Italiano

6
O. PARLANGELI, “Il canto della passione presso i greci del Salento”, 1953;
7
B. MONTINARO, Salento povero, Ravenna, 1976;
8
Lifelong Learning N°. 511495-LLP-1-2010-IT-KA2MP; Grant Agreement nr. 2010-4137/001-001

2
E’ previsto lo svolgimento di corsi per ragazzi e adulti ma anche seminari e laboratori culturali per
ragazzi e adulti, relativi alla lingua e alla cultura grika con il coinvolgimento delle scuole e dei
comuni delle aeree grecofone del Salento.
Le unità didattiche per i ragazzi sono in fase di sperimentazione nelle scuole di Martano,
Sternatia, Zollino e Cutrofiano e sono state sviluppate tenendo presenti le varietà del griko tra i
vari paesi dell’area.
Nel progetto Pos Matome Griko sono stati coinvolti insegnanti di lingua grika i quali sono anche
collaboratori del programma e sono Sandra Abbate, Giorgio Vincenzo Filieri, Emanuela
Pellegrino e Salvatore Tommasi che insegna agli adulti.
Dalla pluriennale esperienza didattica di questi insegnanti, nasce l’ esigenza di inserire tra i
materiali didattici del progetto, i canti tradizionali.
Sarà valorizzata una delle esperienze più significative in tal senso, quella del maestro Ambrogio
Sparagna con gli alunni della scuola di Corigliano. Le basi musicali dei canti presenti nel CD
“Aska kalèddhamu”, prodotto con l’Orchestra Sparagnina, saranno utilizzate per realizzare un
“Karaoke” didattico (ideatrice e coordinatrice l’insegnante Sandra Abbate,) affinché questi canti
eseguiti da ragazzi siano fruibili nelle scuole della Grecìa Salentina.
I testi dei canti in “griko” del repertorio di questo CD saranno presenti anche nelle unità
didattiche del programma per ragazzi.
Per essere adatti a questo scopo, questi testi sono stati studiati e riscritti dai citati esperti
collaboratori del Progetto Pos Matome Griko,con i criteri di trascrizione adottati in base al
recentissimo studio, in fase di pubblicazione, sulla trascrizione del Greco Salentino.
I gruppi – obiettivo oltre agli studenti e adulti residenti nell’area, sono le istituzioni della Grecìa
Salentina, le Università dove si insegna il Neogreco, le Comunità e i Centri Culturali Ellenici n
Italia e in generale tutti coloro che sono interessati ad imparare e ad approfondire la conoscenza
del griko, preziosa eredità culturale e storica di un glorioso passato che tutti hanno il dovere di
custodire e tramandare alle generazioni future.
Il progetto, che ha avuto il patrocinio del MIUR della CONFEMILI e dell’Istituto Scolastico
Regionale, sarà completato alla fine del 2012 e prevede l’organizzazione di un convegno sulla
lingua grika ed il suo insegnamento con la partecipazione di studiosi italiani e stranieri.

Lunga vita al griko!

Isabella Oztasciyan Bernardini d’Arnesano


Responsabile Scientifico del Progetto “Pos Matome Griko”.
Docente di Lingua Neogreca-Università del Salento

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