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La farmacognosia (conoscenza del farmaco) tratta dei prodotti di origine vegetale, le droghe, usati come

medicamenti; è l’elemento che accorda la chimica e la farmacologia dei prodotti naturali.


Essa si distingue in:
- Etnobotanica: uso popolare delle droghe vegetali tra culture diverse
- Farmacobotanica: caratteristiche delle droghe
- Fitochimica: studio dei principi attivi delle droghe
- Farmacoergasia: studio della raccolta, conservazione, preparazione, confezionamento delle droghe
- Farmacologia: studio degli effetti delle droghe
- Fitoterapia: terapia effettuata con le piante medicinali
Tempo balsamico: momento in cui, durante il ciclo vitale di una pianta medicinale, il principio attivo è nel
maggior contenuto; indica, dunque, il miglior momento per la raccolta.
Prodotti naturali qualsiasi prodotto o preparato erboristico, fitoterapico, cosmetico, integratore a base di
piante.
Pianta officinale pianta utile in campo farmaceutico, erboristico, ecc
Pianta medicinale è quella che contiene, in uno o più organi, sostanze che possono essere utilizzate a fini
terapeutici.
I preparati galenici sono medicinali preparati dal farmacista nel laboratorio di una farmacia o parafarmacia
(necessitano di AIC); vi sono due tipologie:
1) Magistrale, preparato dal farmacista al momento per uno specifico paziente, sotto ricetta.
2) Officinale, preparato autonomamente in farmacia secondo la farmacopea e destinato ai clienti della
farmacia.
I principi attivi sono costituenti clinicamente attivi responsabili di attività biologica; il principio attivo si
trova nella droga.
Droga vegetale: un corpo vegetale (o una parte di questo) che contiene, assieme a componenti inattive o di
scarso interesse farmacologico, anche una o più sostanze farmacologicamente attive.
La fitoterapia è quella terapia che coinvolge piante medicinali, utilizzate al fine di curare (farmaco), di
coadiuvare e mantenere (prodotto erboristico e integratore). È fondamentale conoscere nome, genere e
specie. Fitoterapico è un farmaco usato per curare; fitofarmaco è un farmaco usato nella cura delle piante.
Ricerca sulle piante medicinali: dall’etnobotanica alla pratica clinica
La ricerca faramcognostica richiede specifiche competenze in diverse aree e comprende studi inerenti alla
sintesi di composti biologicamente attivi, selezione di piante capaci di produrre quantità costanti di principi
attivi e l’emisintesi di prodotti naturali. I prodotti fitoterapici ed erboristici sono di origine naturale,
dunque, non fanno male all’organismo, non sono considerati veri e propri farmaci, sono facilmente
reperibili senza ricetta medica e consentono l’automedicazione migliorando lo stato di salute.
Research & development dei prodotti naturali: pro e contro
1. La stabilità dei prodotti naturali è scarsa, inoltre hanno ridotta solubilità e biodisponibilità.
2. I processi di estrazione e purificazione devono essere sicuri, con minimi prodotti di scarto.
3. La determinazione delle SAR deve realizzarsi in pochi giorni o settimane.
4. Non è possibile radere al suolo foreste o demolire il terreno in cui giace una particolare specie al
fine di commercializzare un preparato vegetale.
5. L’identificazione di attività biologica, l’isolamento del principio, la determinazione della struttura
chimica richiedono circa 5 mg di sostanza pura; l’isolamento di quest’ultima però richiede 5 kg di
pianta secca.
6. Per valutare la tossicità e l’efficacia sul paziente si ha bisogno di 400-500 mg di sostanza pura che
equivalgono a 100kg di pianta.
7. Non viene quasi mai usata in condizione patologica acuta.
8. Di 300.000 piante, circa l’1% è utilizzabile come cibo, il 3% come medicinale documentato.
9. Interazioni chimiche all’interno della stessa droga possono modificarne gli effetti.
Preparati totali e principi puri: differenze
Con il termine principi puri intendiamo le molecole isolate che utilizziamo come farmaci o in un campo
farmaceutico; con il termine preparati totali si intende il fitocomplesso, la droga vegetale nella sua totalità.
Possono essere composti omeopatici, farmaci emisintetici, integratori, prodotti erboristici, medicinali
officinali, specialità medicinali SOP, medicinali fitoterapici. Non è detto che il singolo ingrediente isolato e
purificato sia migliore del complesso in toto come fitocomplesso.
I medicinali possono essere officinali o magistrali; i SOP, invece, sono farmaci non pubblicizzati, non esposti
in farmacia, senza obbligo di prescrizione, come ad esempio la valeriana usata come neurosedativo.
Il preparato totale è caratterizzato da:
- Composizione e dosaggio variabili
- Efficacia non sempre dimostrata
- Principi attivi spesso difficili da individuare
- Impiego e sicurezza non sempre noti
Il principio attivo è caratterizzato da:
- Composizione e dosaggio ben definiti
- Efficacia dimostrata da studi clinici randomizzati e a doppio cieco
- Sicurezza garantita da studi clinici ad hoc
Il contenuto e la qualità dei principi attivi, può essere influenzata da vari fattori di tipo endogeno (fattori
genetici che possono essere manipolati al fine di migliorare la pianta medicinale) o esogeno (luce,
temperatura, altitudine, aree umide, pH del terreno).
Come indicatori di qualità vengono utilizzati i markers: costituenti o gruppi di costituenti chimicamente
definiti della pianta, utili alla sua identificazione e alla definizione di un dosaggio quali-quantitativo di quella
pianta.
Markers analitici sostanza utile ad un analisi fitochimica.
Markers attivi costituenti che contribuiscono ad un’attività terpeutica
- Markers farmacologici: si conosce il meccanismo d’azione ma non il principio singolo (oli essenziali,
aminoacidi)
- Markers clinici: si conosce sia il principio sia il meccanismo
Fitocomplesso: insieme dei componenti chimici della pianta, risultante dalla combinazione del principio
attivo con altre sostanze che conferiscono alla pianta le specifiche proprietà terapeutiche per cui viene
utilizzata.
Dunque, un fitocomplesso, può andare incontro a titolazione e standardizzazione con i marker al fine di
estrapolarne il prodotto fitoterapico ad attività farmaceutica. Si comincia con l’identificazione e il controllo
qualitativo della sostanza, successivamente si va incontro a standardizzazione svolta con i markers e a
fitovigilanza (facoltativa).
Invece, lo studio di un fitoterapico, deve basarsi su una ricerca scientifica, il cui ente responsabile è l’AIFA,
seguita da controlli di fitovigilanza, la cui scheda di valutazione viene inviata all’ISS via fax.
In sintesi, la ricerca scientifica a monte non è necessaria per prodotti erboristici, integratori, cosmetici
(prodotti che non devono avere attività terapeutica), ma lo è per i farmaci.
Standardizzazione:
- Corretta classificazione del prodotto
- Definizione del tipo di pianta
- Definizione del metodo di essiccamento, coltivazione, ecc
- Metodo di preparazione
- Profilo fitochimico
- Individuazione dei markers
Direttiva 2004/24/CE
Questa direttiva parlamentare europea è relativa ai medicinali derivati da piante vegetali; essi sono
considerati a tutti gli effetti farmaci se rispettano questa definizione:
‘’ogni sostanza avente proprietà curative e profilattiche delle malattie umane e animali, nonché ogni
sostanza da somministrare al fine di stabilire una diagnosi medica o al fine di ripristinare, correggere o
modificare le funzioni dell’uomo o dell’animale.’’
Nessun prodotto è di per sé un medicinale ma lo diventa nel momento in cui vengono attribuite proprietà
ed effetti terapeutici. Questa direttiva ha istituito anche una procedura di ‘’registrazione fondata
sull’impiego tradizionale’’. I medicinali vegetali tradizionali sono concepiti come farmaci di
automedicazione, somministrabili solo per uso orale, esterno o inalatorio, in una determinata
concentrazione o posologia, per il quale è trascorso il periodo di impiego tradizionale. In questo periodo un
prodotto di omologa composizione e dosaggio è impiegato da 30 anni di cui 15 in UE. Durante tale periodo
non devono venire fuori eventi di tossicità e i suoi effetti devono risultare verosimili sulla base della
composizione dichiarata.
La richiesta AIC dovrà riportare, oltre ai dati del produttore e di riassunto delle caratteristiche:
- Descrizione dei metodi di controllo
- Risultati prove farmaceutiche
- Documentazione bibliografica e certificazioni di esperti
- Rassegna bibliografica dei dati
- Relazione dell’esperto
L’AIC sarà successivamente rilasciata dall’ente dello stato membro a richiedenti stabiliti dalla comunità
europea.
Fasi dello sviluppo di un farmaco
Fase preclinica Durante questa fase vi è l'individuazione della molecola, gli studi di formulazione e il test
di tossicità punto
Fase clinica Autorizzazione allo sviluppo clinico, 4 fasi, messa in commercio e farmacovigilanza.
In base a ciò definiamo:
- Farmaco ad uso consolidato (vegetale): se le prove cliniche e precliniche sono state già fatte per
quella pianta o per parte di essa; dunque per la sua messa in commercio si richiede una
certificazione più semplificata. I farmaci a base della pianta presa in esame devono trovarsi in
commercio da almeno 10 anni per certificarne la funzione e la sicurezza.
- Farmaco vegetale ad uso tradizionale: si tratta di un farmaco presente da oltre 30 anni di cui 15
nell’Unione europea. Ciò consente di ridurre la clinica se l'efficacia del farmaco risulta verosimile; in
ogni caso rimane fondamentale il controllo di qualità.
- Fitoterapico: presenta una sostanza vegetale come principio attivo; sono approvati dall’AIFA che ne
verifica qualità, sicurezza ed efficacia. Sono venduti in farmacia, alcuni sotto ricetta altri no, o come
medicinale da banco. Come il farmaco ad uso consolidato, non ha esoneri, ma per il suo sviluppo è
necessaria sia la clinica che la preclinica ex novo.
- Medicinali vegetali multicomponenti: più difficili di studiare, maggiori interazioni, efficacia basata
sulla tradizione.
Per i tradizionali e i consolidati bisogna far riferimento alle monografie pubblicate dall’EMA dove sono
indicati:
- Indicazioni d’uso
- Tipo di preparato
- Interazioni
- Avvertenze
- Dati degli studi clinici
- Statistiche tradizionali
Diverse sono invece le monografie delle farmacopee che mancano della descrizione clinica, basandosi
invece sulla qualità.
Le monografie
Sono descrizioni dettagliatissime di una pianta (presenti su EMEA). È scritta da un rappresentante per stato
membro. Le fasi sono:
- Call, chiamata per raccogliere dati da altre fonti non presenti sull’EMA per renderla più accurata
- Draft, bozza sotto discussione
- Dopo discussione ed elaborazione, la bozza viene pubblicata
- Pre-final, prima della pubblicazione della monografia vi è una valutazione finale
- Final, pubblicazione
I dati presenti in una monografia sono:
1) Nome del prodotto medicinale: nome botanico in accordo con il sistema di Linneo, seguito dalla
parte della pianta che viene utilizzata in latino e fra parentesi il nome in inglese.
2) Composizione quali-quantitativa
3) Forma farmaceutica
4) Particolari clinici (mancano nella farmacopea)
- Indicazioni
- Posologia
- Controindicazioni
- Avvertenze e precauzioni
- Gravidanza e allattamento
- Effetti alla guida e durante uso di macchinari
- Sovradosaggio
5) Proprietà farmacologiche (farmacocinetica, farmacodinamica e sicurezza)
Cosmetici
La definizione ufficiale di prodotto cosmetico è riportata sul sito del Ministero della Salute ed è:
‘’Qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano oppure
su denti e mucose della bocca allo scopo di pulirli, profumarli, modificarne l'aspetto, proteggerli,
mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei.’’
Una commissione studia i possibili difetti tecnici e la tossicità ad uso ripetuto, riproduttivo e la tossico
cinetica per la quale non vi sono metodi alternativi. Per quanto riguarda l'immissione in commercio si fa
riferimento ad una procedura centralizzata a livello europeo, la notifica avviene in formato elettronico per
via telematica compilando un modulo online sul portale cosmetic product notification portal, gestito dalla
commissione europea.
La cosmetovigilanza è l'insieme delle attività per la raccolta e la gestione delle segnalazioni di effetti
indesiderati attribuiti all'uso di un cosmetico con lo scopo di facilitare la sorveglianza post marketing e
garantire la salute dei cittadini. Il ministero controlla se il prodotto ha avuto sintomi evocativi. La cosmetica
non ha finalità o attività terapeutica.
Cosmeceutico: è un ibrido tra cosmetico e farmaco, come cosmetici possono essere applicati ma
contengono ingredienti che influenza le funzioni biologiche della pelle.
Probiotico: microrganismi che conferiscono benefici alla salute dell'ospite in adeguate quantità.
Prebiotico: alimento che nutre i probiotici.
Nutraceutico: prodotto isolato e purificato dal cibo che generalmente è associato al cibo in forme
medicinali.
Additivi alimentari Sostanze aggiunte deliberatamente all'alimento.
Variabilità
Si riflette nel contenuto dei principi attivi. Nelle droghe vegetali la variabilità dipende sia dalla pianta che
dall'uso che se ne fa. Lo studio della biogenesi di principi attivi è fondamentale poiché aiuta a chiarire:
1) meccanismi che consentono alla formazione dei principi attivi
2) rapporto tra la sintesi dei principi e i normali costituenti
3) ruolo dei principi attivi
4) relazioni fitogenetiche tra i vegetali
Fondamentale è anche lo studio del metabolismo primario in cui sia, ad esempio, la degradazione aerobica
e anaerobica del glucosio, la sintesi di acidi nucleici e di proteine; le sostanze che si formano prendono il
nome di metaboliti primari.
Il metabolismo secondario porta la formazione di sostanze chimiche più complesse, utilizzando i prodotti
intermedi del primario. Dunque attraverso diverse vie metaboliche si arriva la formazione di metaboliti
secondari o comunemente detti principi attivi. Il principio attivo può subire delle alterazioni che possono
dipendere dalla contaminazione, determinata dal terreno, adulterazione o sofisticazione, che invece
dipendono dal prodotto e dall'uso che si fa della pianta. Precisamente, l'adulterazione consiste
nell’alterazione della struttura mediante la sostituzione di elementi propri con estranei; la sofisticazione
consiste nell’aggiunta di elementi che alterano l'essenza. Altre alterazioni dipendono dall'uso, o dalle
interazioni, ad esempio tra pianta e farmaco, tra pianta e alimento, tra pianta e pianta dello stesso
prodotto.
La variabilità è definita come i fattori naturali e artificiali che influenzano la qualità delle piante medicinali e
delle droghe.
Si parla di:
1) Fattori naturali:
- Esogeni come latitudine, altitudine, suolo, clima, luce, temperatura.
- Endogeni che a loro volta si dividono in:
 Genetici: dipendono dal corredo genetico della pianta, sono caratteristiche fisse. Su di esse
è possibile intervenire mediante: selezione massale, dove si selezionano semi con fenotipo
desiderato e viene ripetuto negli anni; selezione genealogica, in cui si sceglie la discendenza
di un particolare individuo omozigote o eterozigote; ibridazione, incrocio di varietà della
stessa specie o specie simili per ottenere ibridi desiderati; mutazioni, a seguito di radiazioni
o trattamenti con colchicina che causa alterazioni del numero dei cromosomi.
 Non genetici: età, stadio di sviluppo, tempo balsamico, parte della pianta impiegato.
2) Fattori artificiali: raccolta, preparazione e conservazione.
Preparazione e conservazione delle droghe vegetali
Una droga, anche se è ben conservata, con il passare del tempo tende a perdere la propria attività. Ciò
avviene poiché, nonostante la disidratazione, rimangono molecole di acqua; per tale ragione gli enzimi della
pianta inducono fenomeni autolitici che portano alla degradazione dei principi attivi. Un’idonea
conservazione non evita la perdita dei principi, ma la ritarda. Di regola le droghe ben essiccate dovrebbero
essere rinnovate ogni anno; per conservarla bisogna tenerla comunque a riparo da agenti fisici, chimici e
biologici, ad esempio: droghe sensibili alla luce, in contenitori che non permettano il passaggio di luce,
quelle sensibili all'umidità in contenitori ermetici.
Le piante medicinali devono essere raccolte nel loro tempo balsamico, il quale dipende dal tipo di pianta,
dalla parte della pianta da raccogliere, dal clima e dal terreno. Una volta raccolte le parti della pianta di
interesse vengono mondate, cioè private di residui, parti guaste ed estranee. Nella maggior parte dei casi le
droghe devono essere conservate per averle sempre a disposizione e il modo migliore è l'essiccazione;
poiché negli organi divelti, grazie alla presenza di acqua, permangono le attività enzimatiche che a lungo
andare concorrono all'alterazione dei principi attivi. Per tale ragione il metodo di conservazione più sicuro
sta nella sottrazione di acqua. Ciò però non basta, poiché una volta ripristinate le condizioni ottimali di
temperatura e umidità vi è un ripristino delle attività enzimatiche. A questo punto si può ricorrere alla
stabilizzazione, cioè l'inattivazione irreversibile dei processi enzimatici. Quest 'operazione è possibile solo se
i principi attivi sono termostabili e non enzimatici, e consiste nell’esporre, in autoclave, a 1/4 di atmosfera,
la droga a vapori di acqua, alcool o acetone per pochi minuti a 105-110 gradi centigradi. La droga inoltre
deve subire sterilizzazione, ad esempio per esposizione a raggi gamma, poiché invasa da microrganismi.
Estrazione
Per estrarre il principio attivo esistono vari metodi:
1) Distillazione, viene utilizzata per estrarre i principi attivi volatili. Il liquido viene sottoposto ad
ebollizione, in un sistema chiuso che consenta, mediante sistemi refrigeranti, di recuperare i liquidi
resi volatili. Si ottiene un liquido oleoso di colore variabile e odore caratteristico.
2) Enfleurage, il solvente fresco viene colato sulla droga precedentemente Macerata per 24 o 48 ore.
Utile per droghe costose ma non per droghe con mucillaggini.
3) Decozione, la droga viene posta in acqua fredda e poi portate ad ebollizione. Utile per droghe
compatte come semi, cortecce e radici.
4) Infusione, si versa acqua bollente sulla droga secca, 1 o 2 parti di droga per 100 di infuso, per 5-10
minuti. Idonea per fiori, foglie e parti erbacee.
5) Macerazione, La droga viene posta sul solvente quale alcol o etere a temperatura ambiente per una
settimana.
6) Digestione, avviene come la macerazione, ma viene svolta 35-65 gradi centigradi per sostanze poco
solubili a freddo.
Preparazioni
Il farmacista può allestire in farmacia:
- Qualsiasi prodotto con ricetta nel rispetto della normativa vigente;
- Senza ricetta solo per medicinali iscritti nella sezione ‘’preparazioni farmaceutiche specifiche’’ della
farmacopea ufficiale o farmacopee di altri stati UE.
In un laboratorio galenico possono essere preparati:
- Preparazioni magistrali, formule per uno specifico paziente;
- Formule officinali, possono essere preparate estemporaneamente o secondo NBP, su scala ridotta;
- Prodotti a valenza salutistica, senza ricetta il farmacista può eseguire preparazioni che non
contengono droghe contenute nella ‘’lista ministeriale delle piante non ammesse negli integratori
alimentari’’, che non vantino attività terapeutica in etichetta e che siano destinate solo ai clienti
della farmacia;
- Prodotti cosmetici, da vendere solo nella propria farmacia; per fare ciò basta inviare una
comunicazione al Ministero della Salute e alla Regione competente.
Per garantire la qualità dei prodotti preparati in laboratorio galenico, il farmacista deve seguire le norme di
buona preparazione NBP, riportate nella farmacopea ufficiale.
I principali tipi di preparazione sono:
- Estratto secco, preparazione solida ottenuta per evaporazione del solvente;
- Estratto fluido, preparazione liquido-densa, ottenuta per perclorazione, macerazione o dissoluzione
di un estratto secco;
- Estratto molle, preparazione di consistenza intermedia ottenuta per evaporazione parziale del
solvente;
- Estratti frazionati, contengono un gruppo di tutti i componenti della pianta;
- Tinture, Preparazioni liquide ottenute per macerazione, per clorazione, o diluzione utilizzando alcol
a 45-70 gradi centigradi con 1 parte di droga e 5 o 10 parti di solvente;
- Tisane, preparati liquidi ottenuti per infusione o decozione, da droghe essiccate o secche e
sminuzzate nel cosiddetto taglio tisane, raramente polverizzate. È costituita da:
 Remedium cardinale, droga principale
 Adiuvans, rinforza l’azione del rimoedio base
 Costituens, complemento che conferisce aspetto gradevole
 Corrigens, droghe aromatiche utilizzate per migliorare il sapore
- Oli essenziali, Preparazioni liquide ottenute per distillazione da droga fresca. Sono miscele
complesse aromatiche e volatili, poco solubili, instabili all'aria, luce e calore, per cui fornisce
prodotti sicuri, densi e di odore sgradevole; a dosi elevate può dare emicrania e ne basta poco.
- Succhi, liquidi ottenuti per pressione meccanica della pianta secca, da consumare in breve tempo e
conservare al freddo;
- Macerato glicerico, droga fresca macerata in acqua, glicerina e alcool;
- Alcoliti, si ottengono per distillazione del macerato alcolico della droga;
- Enoliti, per macerazione di droghe secche.
Controllo di qualità
È obbligatorio per qualunque categoria commerciale. Attraverso le farmacopee ogni paese definisce i
requisiti minimi di qualità che deve possedere qualunque sostanza impiegata sia a scopo terapeutico, che in
preparazioni magistrali e ottimali. In Italia devono essere fornite al ministro della salute, le schede tecniche
degli ingredienti che riportano:
- Nome botanico
- Origine della pianta
- Provenienza materia prima
- Parte della pianta
- Preparazione
- Principi attivi
- Markers
- Finalità biologiche
- Dati tossicologici
- Contaminanti
- Controindicazioni, avvertenze, interazioni
- Note
Esame organolettico  È un esame volto riconoscimento di odori, o di sapore punto.
Esame morfologico  Svolto a livello di aspetto, forma e colore; è utile ad identificare sia i tratti che
caratterizzano la droga, sia quelli che la differenziano tra specie dello stesso genere.
Esame microscopico  Effettuato su sezioni trasversali con inclusione di paraffina e successiva colorazione.
Questo esame consente di differenziare droghe appartenenti alla stessa famiglia con stessi principi attivi.
Analisi chimico-fisiche  Attraverso esse si va a determinare:
- Umidità
- Determinazione ceneri, Utile riconoscere contaminazioni o sofisticazioni con materiale inorganico
- Viscosità
- Analisi principi attivi
Saggi biologici  Comprendono tutti i test svolti in vivo o in vitro su un mezzo biologico. Possono essere:
- Saggi di controllo, di sicurezza per escludere che il prodotto sia nocivo per l'uomo
- Saggi di attività, consentono di identificare la droga sulla base dell’attività esercitata sui tessuti
Analisi tossicologiche  Analisi sulle eventuali contaminazioni da:
- Pesticidi (specie di piante o animali che danneggiano la droga), sono sostanze destinate a
respingere, proteggere, distruggere, combattere qualunque animale o specie indesiderata di piante
che danneggiano la droga; sono usati come sostanze che proteggono dal deterioramento durante
immagazzinamento e trasporto.
- Metalli, la contaminazione da metalli è molto frequente e i casi principali sono dati da:
 Piombo: presente in batteri, vermi e benzina; inducono un blocco nell’omeostasi del ferro
con fragilità delle membrane dei globuli rossi.
 Arsenico: può portare tumore della vescica o della pelle; presente in acqua, aria e cibo.
 Mercurio, deriva dalla raffinazione del petrolio, dalla combustione e dal petrolio.
- Micotossine, sono sostanze tossiche prodotte dai funghi. Ne sono esempio le alfatossine prodotte
da aspergillus nei cereali. L’alfatossicosi porta vomito, dolori addominali, edema, convulsioni,
complicazioni epatiche e cardiache.
- Carica microbica
- Radionuclidi
Un medicinale si dice falsificato quando è riportata una falsa rappresentazione circa l’identità, l’origine e la
tracciabilità. Inizialmente il mercato illegale era costituito da medicinali contraffatti, cioè copie di prodotti
più o meno originali. Poi si è giunti ai generici analoghi di farmaci, coperti da brevetti.
Rischi dei prodotti naturali
I rischi possono dipendere sia dalla pianta che dal consumatore.
Dalla pianta:
- Scorretta identificazione
- Procedimenti di preparazione ed estrazione che alterano la composizione
- Adulterazione e contaminazione
Dal consumatore:
- Patologie concomitanti
- Multi-terapie
- Mala informazione
- Alte dosi
- Non si considerano i rischi eventuali
Rischi automedicazione non controllata
- Ritardo nella diagnosi
- Aggravamento per sostituzione della terapia
- Uso di droghe per le quali non vi è stata ricerca
- Prodotti di sola valenza empirica
- Prodotti privi di requisiti minimi
- Uso improprio
Integratori alimentari e prodotti erboristici
Integratori alimentari: prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta che costituiscono una
fonte concentrata di sostanze nutritive, quali vitamine o minerali, o di altre sostanze aventi un effetto
nutritivo o fisiologico, in particolare aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti vegetali.
Prodotti erboristici: prodotti destinati a favorire uno stato di benessere nei quali non esiste
documentazione di attività terapeutica; è utile solo come coadiuvante.
La differenza che intercorre tra prodotto erboristico ed integratore è che il primo è in commercio sfuso
mentre il secondo no. Una sostanza, per poter essere usata come integratore alimentare, deve aver fatto
registrare nell’Unione Europea un consumo significativo come prova di sicurezza. Se non figura tale
condizione, la sostanza si configura come ‘’novel food’’, cioè un nuovo ingrediente o un prodotto
alimentare.
Piante coltivate e spontanee
Le piante spontanee sono utili se sono popolazioni abbondanti e di facile raccolta; hanno inoltre maggior
resistenza ai parassiti, però sono difficili da utilizzare per via dell’elevata variabilità e la necessità di
preservare la flora spontanea.
Le piante coltivate consentono di controllare sia le condizioni ambientali che lo sviluppo di malattie.
GAP (Good Agricoltural Process) criteri che garantiscono al prodotto raccolto la qualità necessaria per
poterlo approvare come materia prima.
DROGHE CONTENENTI CARBOIDRATI E DERIVATI
Derivati monosaccaridi
1) Miele
È un prodotto di elaborazione di ‘’apis mellifera’’ appartenente alla famiglia della apidaee. Le api traggono il
miele dai fiori aspirandolo mediante la ligula e successivamente trasformato nel tratto gastrodigerente. Ha
odore aromatico, sapore dolce, è solubile in acqua e nel latte, tè ed alcol. Contiene il 25% di acqua, il 70% di
zuccheri quali destrosio, levulosio, saccarosio e granuli di polline. Il miele grezzo si presenta sciropposo ma
col tempo diventa solido e granuloso; il miele depurato è quello sottoposto a chiarificazione allo scopo di
allontanare i granuli di polline, in genere e di colore giallo-bruno ed è un liquido sciropposo; il miele rosato
e depurato dal polline con petali di rose rosse, usato per trattare il cavo orale. È una medicina popolare con
funzione di emolliente ed espettorante, nel trattamento locale del cavo orale; è inoltre un blando lassativo.
Viene usato per la guarigione di ferite poiché aumenta i livelli di collagene, è cardioprotettivo poiché
impedisce la formazione di radicali liberi dell’O; è anche usato come edulcorante in tisane, sciroppi e come
eccipiente in caramelle.
2) Propoli
È una elaborato a partire da sostanze resinose provenienti da foglie, germogli e cortecce, ad opera delle
ghiandole salivari di apis mellifera e viene usato per difendere l'alveare. Presenta odore aromatico, sapore
amarognolo e colore giallo/verde-bruno. La composizione varia in base al clima; in zone temperate, a
elevato contenuto di flavonoidi e azione antiossidante; in zone tropicali alto contenuto di acidi organici con
azione antibatterica. È costituito da terpeni, cere, acidi grassi, flavonoidi, aminoacidi, oligosaccaridi,
caffeina e derivati.
Effetti della propoli:
- Antimicrobico: usato per la candidosi vaginale in ovuli, contro l'herpes, come antibatterico,
antimicrobico e antivirale.
- Antiossidante
- Antitumorale: i prenil flavonoidi hanno effetto citotossico contro glaucoma, leucemie e cancro al
seno. Nei topi diminuisce l'espansione dei tumori.
- Miorilassante: azione esercitata dai flavonoidi, inibisce la contrazione istamina-indotta della
trachea.
- Antinfiammatoria: diminuzione IL-1, IL-2 e IL-4. Inibizione COX. Usato per infiammazioni acute e
croniche della bocca, laringotracheite e ulcere cutanee.
Generalmente, il propoli è sicuro, ma a concentrazioni maggiori di 1,5 grammi può dare allergie. Le reazioni
allergiche, non per forza correlate al dosaggio, si manifestano a livello cutaneo.
3) Manna
Si tratta dell’essudato zuccherino che si ottiene per incisione o puntura di insetti dal fraxinus ornus. Per il
60-80% contiene D-mannitolo, poi D-glucosio, D-fruttosio e oligosaccaridi. È usato in pediatria come
lassativo osmotico e come dolcificante. Presenta sapore zuccherino simile al latte.
4) Pappa reale
È prodotto dalle api per nutrire le larve nei primi giorni di vita e l'ape regina per sempre. È un emulsione
semisolida acidulo-asprigno, formato dal 65% d'acqua, dal 15% di zuccheri, dal 4,5% da lipidi, vitamine,
aminoacidi, oligoelementi. Si tratta in forma liofilizzata. Si ricorre ad esso in casi di inappetenza,
malnutrizione, anoressia, stress e gravidanza.
I polisaccaridi possono essere omogenei o eterogenei.
5) Triticum turgidum
È un cereale, cioè una pianta erbacea i cui frutti hanno un grande potere nutrizionale punto viene dalla
famiglia delle graminacee. deve essere coltivato solo come grano biologico, privo di pesticidi, deve avere un
buon contenuto proteico ed essere incontaminato.
6) Chenopodium quinoa
È uno pseudocereale che contiene 14-20% di proteine, 5-10% di grassi, 3-7% di fibre. Per la presenza di
estrogeni vegetali previene l'osteoporosi, il cancro alla mammella, le patologie cardiovascolari e le
alterazioni femminili da deficit di estrogeni da menopausa. L'elevato contenuto proteico aiuta a mantenere
costanti i livelli di insulina e aumenta il metabolismo basale, stimolando così la lipolisi e il dimagrimento. Le
fibre favoriscono la diminuzione di colesterolo e gli acidi grassi insaturi aumentano il senso di sazietà nel
tempo. È ricca anche di dopamina che aiuta il dimagrimento.
Fibre solubili: gomme
1) Gomma Guar
Si ottiene dall’endosperma di Cyamopsis; più che di una gomma, ha aspetto di una polvere mucillaginosa.
Contiene acqua, proteine, fibre grezze, grassi, tracce di Ferro, polisaccaridi come il galattomannano. È
considerato una fibra dietetica in quanto può ridurre l’assorbimento di glucidi e lipidi. Inoltre, può
aumentare la viscosità del contenuto intestinale dunque dare sensazione di pienezza. Inoltre, aumenta la
secrezione post-prandiale di colecistochinina; ciò porta ad un aumento nel rilascio di bile, enzimi
pancreatici, digestivi e secrezione di insulina. Viene usato come emulsionante, lassativo, per diete, per
curare i diverticoli e come Shampoo. Può dare flatulenza, diarrea, dolori addominali. Inoltre, può rallentare
o impedire l’assorbimento di farmaci assunti contemporaneamente come penicillina e paracetamolo.
2) Gomma Arabica
È un essudato gommoso che si ottiene dalla corteccia dei rami di acacia della famiglia delle leguminose. Può
fuoriuscire spontaneamente o essere astratta. È costituita da Sali neutri o debolmente acidi dell’acido
arabico con il calcio, il magnesio e potassio. Avendo proprietà emollienti viene usato in preparati per la
tosse per proteggere la gola. E anche utilizzato in pasti dietetici.
3) Gomma Adragante
È un essudato gommoso di alcune specie del genere astragalus, famiglia delle leguminose. Anche essa
fuoriesce spontaneamente o per incisione. È costituita da una miscela di sali di un polisaccaride acido
(bassorina) ed un polisaccaride neutro (tragacantina) e piccole quantità di un glicoside. È un agente
emulsionante poiché la viscosità della fase acquosa diminuisce la tensione superficiale.
Mucillagini
Le mucillaggini sono polisaccaridi omogenei che in acqua si rigonfiano e producono soluzioni colloidali,
viscose e non adesive. Vengono estratte dai vegetali con acqua calda.
1) Altea
È data dalla radice essiccata di Altheae officinanil della famiglia Malvaceae. A parte mucillaggini, contiene
flavonoidi, asparagina, amido e pectine. Poiché contiene mucillagini ha azione emolliente perciò viene
utilizzato nel trattamento di tosse secca, stomatiti e gengiviti. Allieva l'irritazione locale, stimola la
fagocitosi e inibisce l'attività mucociliare, dando benefici in casi di irritazione della mucosa orale e della
laringe, associata a tosse secca. Per via orale può ritardare l'assorbimento di farmaci.
2) Malva
Proviene da Malva Sylvestris, di cui si utilizza il polline. E formata da mucillaggini, vitamina A, B 1, B 2, C ed
E. Ha azione lenitiva sull’intestino, inoltre limita la possibilità di aumentare il volume. Trova applicazione in
vari ambiti:
- Vie respiratorie: si va a depositare sulle mucose irritate impedendo infezioni multiple e dando
sollievo immediato punto viene utilizzata per il mal di gola virgola e raffreddore, la tosse e per
ridurre il gonfiore delle tonsille.
- Apparato digerente: essendo una mucillagine a buon potere lassativo, ammorbidendo le feci nel
colon punto a livello gastrico presentazione protettiva ad acidi gastrici, perciò questi utilizzano per
la gastrite.
- Pelle: utilizzata per orticaria, orzaiolo, dermatite, bruciature, desquamazione della pelle secca.
3) Pisillio
Costituito dai semi della Plantago Ovata Forsk della famiglia Plantagina ceae. Con il termine pisillio
s'intendono indifferentemente seme, tegumento e pianta. La troviamo nell’area mediterranea e nella
Francia del Sud. Contiene per il 30% mucillaggini, la cui struttura base è lo xilano, poi terpeni, alcubina,
steroli, lipidi e proteine. Possiede effetto lassativo che dipende dalla sua capacità di richiamare liquidi nel
lume intestinale e rigonfiarsi, così da rendere le feci morbide e stimolare la peristalsi. Una volta
somministrato per bocca, viene parzialmente digerito dal primo tratto dell'intestino; nel colon subisce
fermentazione con formazione di gas e acidi grassi a catena corta, i quali abbassano il pH stimolando lo
sviluppo di una flora batterica acida. Provoca una riduzione dell’iperglicemia post-prandiale e abbassa i
livelli di colesterolo. Incrementa l'eliminazione di colesterolo e acidi biliari con le feci, riducendone dunque
l'assorbimento, coadiuvando il trattamento dell’obesità. Avendo azione emolliente, si usa per trattare le
emorroidi. La mucillaggine, ricavata dai semi filtrati, si usa come antinfiammatorio per i diverticoli e per il
colon irritabile. Può dare gonfiore, occlusione e flatulenza, ma di solito è bel tollerato; può dare interazioni
con altri farmaci perciò si consiglia l'assunzione 2 ore dopo di esso. Diminuisce l'efficacia di anticoagulanti e
antidiabetici. Per l'assunzione si consigliano sei bicchieri d'acqua poiché può dare ostruzione.
4) Lino
È una droga costituita dai semi di Linum usitatissimum della famiglia di Linaceae. Fermato dal 6% di
mucillagine, che per idrolisi produce galattosio, ramnosio, arabinosio e acido galatturonico; e 30-40% da
???????. La polvere dei semi costituisce la farina di lino usata per cataplasmi ad azione emolliente e
antinfiammatoria; i semi come infuso sono emollienti e protettive; l'olio invece ha elevate proprietà
vitaminiche, contenendo vitamina F o omega3. Previene l'aterosclerosi ostacolando il deposito di
colesterolo e trigliceridi nelle arterie, favorisce inoltre la diminuzione del peso l'integrità dei capelli.
5) Konjac
La droga è ottenuta dal tubero; contiene glucomannano, cellulosa, lignina e fibre. Di essa viene utilizzato
soprattutto il glucomannano, un polisaccaride che possiede la capacità di assorbire l'acqua con cui entra in
contatto, rigonfiandosi e aumentando il proprio volume fino a costituire una massa gelatinosa. Tale massa è
in grado di distendere le pareti gastriche aumentando il senso di sazietà con effetto anoressizzante. Oltre
che utile a trattare l'obesità, è utile anche per la stitichezza, in quanto può rigonfiarsi anche a livello
enterico favorendo la peristalsi. Abbassa anche i livelli di trigliceridi e colesterolo con effetto
ipocolesterolemizzante. L’attività ipoglicemizzante è data dalla capacità di diminuire l'assorbimento di
carboidrati e di mantenere il tasso glicemico a livello normali. Può dare disturbi gastrointestinali e diminuire
la biodisponibilità dei farmaci. Per esplicare la sua funzione deve essere assunto con alta quantità di liquidi
se no può dare occlusione.
Polisaccaridi delle alghe
Le alghe rosse brune contengono polisaccaridi con proprietà addensanti e gelificanti.
1) Agar
Si ottiene da diverse specie di alghe tra cui Gelidium, Gracilaria, Euchema. Si trova in fasci fatti di strisce
agglutinate o in forma granulare. Per il 90% contiene agarosio e amilopectina e per il 10% acqua, composti
azotati e lipidi. Si prepara con acqua bollente, ha effetto lassativo dato dal rigonfiamento nel colon e
dall’aumento di idratazione delle feci. Non è assorbito e non è tossico.
2) Carragenina
Si ottiene da varie Rodophyceae, dopo trattamento con acqua calda e precipitazione di etanolo, metanolo,
2-propanolo e KCl. È costituito da D-galattosio. Vengono utilizzati nella lavorazione di paste, crema ed
emozioni nella protezione della mucosa in proctologia, trattamento della costipazione, diete. viene
utilizzata molto negli alimenti punto ad ora si stanno studiando gli eventuali effetti dannosi per l'uomo.
3) Acido alginico
È un derivato dalle alghe brune, è una miscela di acidi poliuronici di diverse alghe. È un polimero lineare
dell'acido D-mannuronico e L-glucuronico, la droga viene prelevata dalla parete cellulare. Viene incorporat
in preparazioni antiacide, come il Gaviscon, poiché giunto nello stomaco, va a formare un gel protettivo,
indotto dalla stessa acidità dello stomaco. Viene usato anche in cosmetici e parafarmaci.
4) Pectine
Le sostanze peptiche sono componenti strutturali delle cellule vegetali e sono localizzate prevalentemente
nella lamella mediana della parete vegetale. Si trovano in frutti e piante erbacee dove conferiscono una
certa rigidità ai tessuti. Sono polimeri dell’acido poligalatturonico. Possono essere distinte in:
- Acidi pectici, quasi privi di gruppi metilici
- Acidi pectinici, parzialmente metilici
- Pectine, solubili in acqua e metilate
Vengono estratte dalla polpa dei frutti, specialmente mela. Quando raggiungono il colon vengono
degradate dagli enzimi colici in acidi grassi a catena corta; essi facilitano l’assorbimento di acqua ed
elettroliti, rappresentano una fonte di energia, aumentano la sintesi proteica, migliorano l’utilizzo di O2 da
parte della mucosa. Possono anche avere un’azione inibitoria sulla motilità del colon, quindi azione
antidiarroica. Li troviamo in banane verdi, carote, carrube, residui di mele, scarti di barbabietole da
zucchero, scarti di agrumi. Poiché che fanno parte delle fibre alimentari, possono essere usate per
prevenire l'obesità e per regolarizzare l'intestino.
Droghe contenenti lipidi
Gli acidi grassi presenti nel mondo vegetale sono a 16-18 atomi di C. A temperatura ambiente
distinguiamo:
- Grassi, trigliceridi saturi e solidi come l’acido arachidonico
- Oli, trigliceridi insaturi liquidi come l’acido linoleico
Per studiarli vengono effettuati saggi di riconoscimento al fine di determinare quantità, acidità,
saponificazione ed esterificazione. L’olio deve contenere composti acidi, perossidi e acqua.
1) Acido gamma-linoleico
Questo, insieme con l’acido diomogammalinoleico, sono i precursori di PGE2, proinfiammatorie, e PGE1,
antinfiammatorie e antiaggreganti. L’integrazione alimentare di acido gamma-linoleico porta un aumento di
acido diomogammalinoleico, il quale viene poi convertito in acido arachidonico, precursore di PGE2; questa
reazione è molto lenta e viene considerata la tappa limitante.
Acido linoleico  (delta 6 reduttasi desaturasi)  acido gamma-linoleico  acido diomogammalinoleico 
(delta 5 reduttasi)  acido arachidonico
Le tappe limitanti sono delta 5 e delta 6; la delta 5 desaturasi ha una bassa attività e per tale ragione solo
una piccola frazione viene convertita ad acido arachidonico. L’integrazione con gamma-linoleico bypassa le
reazioni limitanti aumentando la quantità di PGE1.
In alcune patologie si assiste ad un deficit nella reazione dove è coinvolta delta 5 e delta 6:
- Eczema atopico: ridotta capacità di delta 6 desaturasi che converte l’acido linoleico in acido
gamma-linoleico
- Sindrome premestruale: data da una carenza di PGE1, che causa una diminuzione di prolattina con
amenorrea o aumento del flusso.
- Neuropatia diabetica: il diabete si associa ad una scarsa capacità di desaturare gli acidi grassi e ciò
porta ad anomalie delle membrane neuronali; con il termine neuropatia diabetica intendiamo
complicanze vascolari e neurologiche, con insufficiente produzione di prostanoidi vasodilatatori, o
disturbi metabolici ed endocrini. I sintomi sono: intorpidimento di mani e piedi, dolori bruciore e
formicolio, nausea o vomito, problemi sessuali, disturbi urinari, vertigini.
2) Cacao
Il Theobroma cacao è un albero la cui droga sta nel frutto essiccato, dal cui processo di saturazione, si
ottiene la porzione grassa (che ritroviamo nel burro di cacao) o la polvere. Ha un alto potere nutritivo
virgola e un blando diuretico e stimola il sistema nervoso centrale. Contiene il 1-4% di Teobromina, 0.07-
0.4% di Caffeina, 3-10% di Tannini, proteine, grassi, ammidi. Aumenta riduce la pressione arteriosa per via
della presenza di flavonoidi, soprattutto nei giovani dove il tessuto vascolare e nettamente migliore, induce
la formazione di NO2 e diminuisce l'insorgenza di disturbi cardiovascolari. E’ un agonista dell'adenosina e i
recettori dell'adenosina, accoppiati a proteine G, si dividono in:
- A1: riduzione cardiaca
- A2a: vasodilatazione
- A2b: broncocostrizione
- A3: antiischemico, inibitore della crescita del melanoma.

3) Olio di lino
Il Linum usitatissium è una pianta della famiglia delle Linaceae, la cui droga si trova nei semi. I lignami e
l’acido alfa-linoleico, presenti nell’olio, hanno azione cardioprotettiva e vasoprotettiva, attraverso
l'inibizione dell'aggregazione piastrinica, azione antinfiammatoria verso l'endotelio, azione antipertensiva e
ipocolesterolemizzante. Lo troviamo in tessuti, cosmetici, farina.
4) Enotera
Oenothera biennis appartiene alle Onagraceae. Dai suoi semi si estrae un olio ricco di acido gamma-
linoleico e altri grassi insaturi. Poiché sono importanti costituenti dei fosfolipidi di membrana, in quanto
servono ad assicurare l’elastaticità e l'integrità, vengono usati per trattare la pelle con dermatite, prurito,
arrossamenti, eczema ed eritemi. Essendo precursore di PGE1 si usano i sintomi premestruali. Viene usato
anche nella mastopatia fibrocistica, poiché è in grado di ridurre la dimensione delle cisti mammarie.
Un'altra funzione è quella di fluidificare il sangue. Contiene 8% di acido gamma linoleico e 72% di acido
linoleico. Funziona da inibitore COX.
5) Borragine
La Borrago officinalis è una pianta annuale dal fusto carnoso la cui droga si trova nei semi, che contengono
un elevato numero di grassi insaturi. Trova applicazione nell’artrite reumatoide e per il trattamento delle
dermatiti.
6) Soia
L'olio di soia viene prodotto dai semi di Glycine max della famiglia delle fabaceae. Contiene carboidrati,
proteine e olio, il quale è ricco di lectine che portano ad un abbassamento del colesterolo. Consigliato in
menopausa per regolare i livelli ematici di lipidi, per migliorare la glicemia e nel settore alimentare.
Contiene fitoestrogeni, quali B-estradiolo, e flavonoidi. I fitoestrogeni aumentano l'affinità per i recettori
beta nel cavo di utero, ovaio e vescica; diminuiscono l'affinità dei recettori alfa della mammella, inibiscono
la topoisomerasi 1 e 2, aumentano una sintesi che conduce all’abbassamento di prolattina LH e FSH,
abbassano l'angiogenesi, l'aggregazione piastrinica, il rilascio di citochine e la produzione di radicali liberi.
I fitoestrogeni, quali isoflavonoidi, come stai ni, lignani, avendo una struttura chimica simile agli estrogeni
possono legare il loro recettore. Le principali azioni sono:
- inibizione dell’aromatasi, provocando una ridotta conversione di estrone in estradiolo
- aumento SHBG, abbassando la quota di estradiolo
- abbassamento FSH
- inibizione del idrossi-steroidodeidrogenasi bloccando la conversione ad androstenedione
- abbassano LH e prolattina
Si evidenziano miglioramenti nel trattamento della menopausa, come nelle vampate di calore, per aumento
del collagene ed elasticità cutanea. Trova applicazione anche nelle malattie cardiovascolari,
nell’osteoporosi, con aumento della densità ossea, nel tumore dell’endometrio e della mammella.
7) Olio di mandorla
Si ottiene per pressione dai semi di Prunus amigdalus della famiglia delle Rosaceae. Esistono 2 varietà:
- Amara, presenta amigdalina, un glicoside cianogenetico dal sapore amaro, che si elimina per
idrolisi. Contengono anche un enzima, l’emulsina, che si combina con l’amigdalina quando si
schiaccia, bagna o mastica la mandorla, liberando acido cianidrico, responsabile di cefalea, vomito e
stato confusionale.
- Dulcis, semi oleosi ricchi di vitamine e minerali. Grazie all'elevata quantità di grassi buoni,
abbassano il colesterolo, sono antiossidanti, contengono ferro e calcio, dunque combattono
l'anemia e migliorano la salute ossea.
in generale trovano impiego in cosmetici, alimenti e come blandi lassativi.
8) Olio di oliva
Si ottiene dal frutto maturo di Olea europea, della famiglia delle Oleaceae. si compone di gliceridi dell'acido
oleico per il 65-85%, steroli e alcool.
Il punto di fumo è la temperatura massima raggiungibile da un olio prima di bruciare e di decomporsi,
formando sostanze tossiche. La temperatura elevata scompone l'olio in acidi grassi e glicerolo, con perdita
di acqua e acroleina, un aldeide acrilica. È una sostanza tossica per il fegato e irrita la mucosa gastrica, si
produce dalla disidratazione del glicerolo, ad esempio durante la frittura.
Riduce il colesterolo, per via dei fenoli che contiene ha effetto antiossidante e viene usato come
antimicrobico per infezioni intestinali respiratorio.
9) Serenoa
La droga è costituita dai frutti maturi ed essiccati di Serenoa rapens small, Una Palma nana.
L'estratto liposterolico del frutto contiene:
- alcoli a catena lunga
- 1,5% di oli essenziali
- acidi grassi liberi e relativi gliceroli quali: acido oleico, laurilico, caprilico, palmitico, miristico,
stearico
- steroli quali: stigmasterolo, beta-sitosterolo, campesterolo e cicloartenolo
- flavonoidi
- sanniti
- carboidrati quali: zuccheri interi, arabinosio e galattosio
- acidi organici: caffeico, clorogenico, antranilico.
La Serenoa contiene componenti ad attività anti-androgenica, ‘’in vitro’’ è in grado di inibire la
proliferazione di linee cellulari prostatiche tumorali e cellule prostatiche umane, probabilmente inducendo
l'apoptosi; inibisce la 5-reduttasi bloccando la conversione di testosterone in diidrotestosterone. Presenta
attività antinfiammatoria per inibizione di COX e citochine; inoltre riduce la resistenza al flusso urinario
bloccando i recettori alfa-adrenergici e i canali calcio-dipendenti della muscolatura liscia. ’’In vivo’’ riduce le
dimensioni della prostata, nei ratti.
Questo composto migliora l'ipertrofia prostatica congenita IPP, caratterizzata da iperplasia delle cellule
staminali e degli epiteli di transizione della ghiandola prostatica, con aumento della dimensione di
quest’ultima, e diminuzione del flusso urinario.
Può provocare una diminuzione della libido, impotenza, cefalea, vertigini, ipertensione e disturbi
gastrointestinali.
A seguito di asportazione chirurgica di meningioma c'è il rischio di emorragia; a seguito di assunzione
maggiore di 2 settimane c'è il rischio di epatite colestatica; nell’assunzione per più di 4 anni, c’è il rischio di
epatite acuta e pancreatite.
Con l'aspirina e con gli inibitori della COX2 si può assistere ad un aumento del sanguinamento.
10) Pruno africano
È dato dalla corteccia di Pygeum africano, un albero sempreverde che cresce in zone montuose e piovose
dell’Africa tropicale. Contiene esteri dell'acido ferulico (docosanolo), acidi triterpenici e steroli.
‘’In vitro’’ ha attività antiproliferativa dei fibroblasti prostatici in risposta a fattori di crescita, attività
antinfiammatoria per inibizione di LOX, protegge la vescica dagli effetti infiammatori dei radicali liberi.
Inoltre, inibisce la 5-Alfa-reduttasi, fondamentale per trasformare il testosterone a diidrotestosterone, a
livello di prostata, testicoli, follicoli dei capelli e surrene, riducendo il legame tra il quarto e il quinto
carbonio. ‘’In vivo’’ riduce l'edema indotto da carragenina. Riduce anche i sintomi dell’IPP. Può dare lievi
disturbi gastrointestinali, cefalea e insonnia.
11) Olio di argan
Estratto dalla bocca del frutto di argania spinosa, una pianta del Marocco. Presenta proprietà antiossidanti
e radical scavenger. Per uso topico agisce contro pelle secca, acne, psoriasi, eczema poiché limita la
traspirazione, idratando e rendendo la pelle più compatta e meno secca; come epatoprotettore abbassa il
colesterolo; inoltre, viene usato contro la caduta dei capelli.

Tanniti
Sono sostanze vegetali, non azotate, di sapore amaro e dotate di attività tannante; per questo sono in
grado di trasformare le pelli in cuoio. Sono polifenoli con alta affinità per le proteine di cellule epiteliali di
muco e mucose, con proprietà protettive ed esfolianti. Essendo poco solubili un'attività locale. Possiede
un'attività stringente, emostatica, antibiotica, antisebo, antiossidante, radical scavenger, vasocostrittrice,
antinfiammatoria, antibatterica e ipocolesterolemizzante. Una volta a contatto con la mucosa digestiva, la
rendono poco permeabile proteggendola da parassiti. Hanno un effetto antidiarroico, poichè formano uno
strato protettivo di proteine coagulate che riducono gli stimoli della peristalsi. Localmente hanno effetto
emostatico, con vasocostrizione e coagulazione. Hanno effetto gastro protettivo; a dosi elevate possono
dare irritazione ed epatotossicità.
1) Thè verde
La camelia silentis appartiene alle Theaeae. La colorazione dei vari thè dipende dal tipo di trattamento;
generalmente si usano le foglie, tranne per il bianco, per il quale si usano le gemme. È composto da:
metilxantine, teina, teofillina, polifenoli, oli essenziali, aminoacidi, vitamina K e minerali. Le metilxantine
(caffeina), avendo una struttura simile all'adenosina, legano i recettori di essa, aumentando la quantità di
adrenalina e noradrenalina, con conseguente vasocostrizione, broncodilatazione e aumento della
frequenza. Inoltre, inibisce la conversione di CAMP a AMP.
Tra le proprietà troviamo:
- antiossidante, diretto verso le specie reattive dell’ossigeno o indiretto per inibizione di COX e LOX
- antidiarroico, stato protettivo di proteine coagulate che riducono la peristalsi
- l’epigallocatechina gallato, una catechina contenuta nel thè, ha proprietà antimicrobiche pH
dipendenti; induce fenomeni apoptotici in vitro e inibisce le COX, l’angiogenesi e l’invasione
tumorale
- antitumorale
Può dare nausea, vomito, dimagrimento, abbassamento del calcio, anticoagulante per azione della vitamina
K; da non utilizzare in gravidanza.
2) Amamelide
Fa parte della famiglia delle Hamamelidaceae ed è una pinta ricca di tanniti e flavonoidi. I tanniti delle foglie
e delle cortecce possiedono tropismo verso le membrane cellulari e le pareti vascolari, con azione
vasoprotettiva e azione epitelizzante. I flavonoidi contribuiscono al tono muscolare delle pareti venose,
compromesse da malformazioni. Presenta proprietà antiemorragiche da utilizzare per l'elevato flusso
mestruale. Usato anche per emorroidi; ad azione antinfiammatoria, antiossidante. Usata anche per la
dermatite epatica a livello cutaneo.
Droghe contenenti glicosidi antrachinonici
Gli antrachinoni sono molecole derivate dal metabolismo dell'acido malonico, ad azione lassativa. Vengono
utilizzati nella stipsi, evacuazioni di feci dure minore rispetto a quella riportata da ciascun individuo punto
per prevenire la stitichezza è importante condurre una vita meno sedentaria possibile, fare esercizio fisico,
dieta ricca di fibre, probiotici, liquidi e alimenti funzionali.
Le droghe lassative sono:
- lassativi di massa contenenti fibre
- ad azione osmotica
- ad azione coleretica colagoga
- antrachinoni
Questi sono lassativi stimolanti che aumentano la secrezione di acqua dalla mucosa intestinale e di
conseguenza la peristalsi. Il loro marker è la sennoside B. Tra gli antrachinoni troviamo l'aloe, la senna, la
frangula, il rabarbaro e la cascara. Questi si comportano come profarmaci in quanto, nel colon, per azione
della flora, liberano gli agliconi. Sono scarsamente solubili in acqua, ma solubili in alcool e solventi organici.
Agiscono sulle cellule della mucosa o sui nervi enterici per stimolare il rilascio o la sintesi di
neurotrasmettitori o autocoidi (ormoni ad azione localizzata) come prostaglandine, noradrenalina e
serotonina. Queste sostanze aumentano sia il transito intestinale che l'accumulo di fluidi, dunque provoca
un effetto lassativo.
1) Senna
Si ricava dai frutti o dalle foglie di cassia acutifolia o angustifolia, o dalla mescolanza delle 2 specie. L'effetto
lassativo è maggiore nelle foglie. Gli antrachinoni contenuti nella senna sono glicosidi diantronici,
soprattutto sennosidi A e B (markers), considerati come profarmaci. Essi raggiungono immodificati il colon
dove vengono poi idrolizzati in reinantrone e reina, passando per un composto intermedio, il sennidine.
Il reinantrone, più della renina, agisce sulla secrezione e sulla motilità intestinale, azioni tra loro
indipendenti. I sennosidi e i loro composti attivi stimolano anche la sintesi e il rilascio di prostaglandine,
serotonina e noradrenalina. Tra gli effetti collaterali vi sono: ipokalemia (aumento nel rilascio di potassio);
pseudomelanosis coli (data dalla permanenza di sostanze proteiche e lipidiche (lipofuscina) all'interno
dei macrofagi che popolano le pareti di questo tratto intestinale).
La droga può essere usata in gravidanza e allattamento; usata come infuso, sciroppo o estratto fluido.
2) Cascara
E una droga estratta dalla corteccia essiccata del tronco o dei rami di Rhammus purshiana. La sua azione è
data dalla presenza di Cascarosidi A-B-C-D e Aloine A-B. Viene usata come blando lassativo per correggere
la stipsi sotto forma di estratto, estratto fluido, secco e polvere.
3) Rabarbaro
Ricavato dalla radice di Rheum plamatum. Contiene sennosidi A-F, lassativi, tanniti, sostanze
ipocolesterolemizzanti e ipoglicemizzanti. Presenta gli stessi effetti collaterali della senna.
4) Frangola
È la corteccia essiccata di Rhammus frangula, l’azione lassativa è data da glucofranguline A-B e franguline A
e B, azione blanda. Usato come estratto fluido, polvere o capsule.
5) Aloe
Appartiene alla famiglia delle aloeaceae. La droga proviene dalle foglie lunghe e larghe, dentellate e spinose
ai margini. È costituita da vitamine A, C, E, B, minerali, amminoacidi e antrachinoni. Presenta vari effetti:
- Antiossidante: Quest’effetto dipende dall’età della pianta che risulta ottimale al terzo anno. I
minerali presenti nell’aloe sono costituenti degli enzimi superossido dismutasi e glutatione
perossidasi, due antiossidanti e antinvecchiamento. Cisteina e vitamina B sono in grado di legarsi
alle molecole tossiche derivanti da processi patologici per trasformarli in composti inerti.
L’antrachinone, aloe emoidina, aumenta, secondo alcuni studi, il potenziale cancerogeno se
esposto ad alcune radiazioni.
- Effetto immunostimolante: E’ efficace contro la candida per l’aumento della fagocitosi,
antitumorale contro fibrosarcoma di cani e gatti; si ritiene che in futuro potrà essere utilizzato
come complemento nella chemio.
- Effetto lassativo: Agisce dopo 8h come lassativo irritante, non deve essere utilizzato in gravidanza,
allattamento ed in presenza di emorroidi.
- Effetto antiulcera: L’acemannano ha effetto protettivo contro la formazione di lesioni gastriche
indotte da farmaci ed etanolo.
- Effetto cicatrizzante: L’acemannano accelera la guarigione delle ferite; l’aloe stimola la formazione
di fibroblasti. Usata anche per la psoriasi, un’infiammazione cutanea caratterizzata da placche
delimitate da squame argentate.
L’aloe si trova in diverse formulazioni:
- Gel: ricco di H2O, lipidi, proteine, tanniti, vitamine, polisaccaridi, minerali, enzimi, steroli, derivati
antrachinonici.
- Succo condensato a secco: ricco di antrachinoni; è estratto dai tubuli periciclici situati sotto
l’epidermide della foglia.
- Succo: fuoriesce direttamente dalla foglia; viene usato per il trattamento della stipsi per non più di
due settimane poiché agisce presto e può dare malassorbimento.
Può dare crampi, emorroidi, disidratazione, pseudomelanosi e danni renali.

Droghe contenenti saponina


I glicosidi saponinici sono caratterizzati da una struttura aglicolica di natura steroidea e triterpenica. Sono
molecole anfifiliche con una parte lipofila e una no. Sono glicosidi naturali che in acqua formano soluzioni
colloidali che schiumeggiano se agitate; dalla loro idrolisi si liberano zuccheri e agliconi, detti saponine;
amare, irritanti se inalate. Presentano due principali attività quali espettorante e antitussiva, stimolando la
secrezione di muco bronchiale fluido; quest’azione è dovuta all’irritazione della mucosa gastrica.
1) Liquirizia
È costituita dalle radici e rizomi di Glycyrrhiza glabra. Contiene un glicoside saponinico, la glicirriza, che è 5
volte più dolce del saccarosio. Altri componenti sono flavonoidi, derivati cumarinici, asparagina e amido. La
glicirriza per idrolisi viene scissa ad acido glicirretico e due molecole di acido glucuronico. La sua azione è
data dalla glicirriza e dall’acido glicirretico che agiscono come antinfiammatori nel trattamento delle
infiammazioni GI. L’effetto antiulcera è dato dall’inibizione della 1,5-idrossiprostaglandina deidrogenasi,
enzima coinvolto nel catabolismo delle prostaglandine; l’aumento di esse nello stomaco causa un aumento
nella secrezione di muco e proliferazione delle cellule gastriche. L’acido glicirretico è un inibitore dell’11-
idrosteroide deidrogenasi, enzima che trasforma cortisolo in cortisone; l’aumento di cortisolo che lega il
recettore dei mineralcorticoidi promuove l’assorbimento di noradrenalina; ciò porta ritenzione,
ipertensione e ipokalemia.
2) Ginseng
È ricavato dalla radice di panax ginseng, una pianta erbacea. I caratteristici componenti di saponine
triterpeniche sono i ginsenosidi, che possono derivare dal protopanaxadiolo e protopanaxatriolo. È stato
dimostrato che protegge gli animali da stimoli fisici, chimici e farmacologici; antagonizza
l’immunosoppressione da stress, e incrementa la resistenza agli sforzi fisici. La sua azione adattogena è data
dalla sua capacità di aumentare la produzione di corticosteroidi agendo direttamente su ACTH. Ha effetti
positivi sulla memoria, normalizza la pressione, riduce il glucosio emolitico, è un antiaggregante piastrinico,
immunostimolante.
Droghe contenenti oli essenziali
La composizione dell’olio essenziale può variare in funzione del ciclo vegetativo ed è influenzata dalla
temperatura, umidità, coltivazione, terreno, preprazione. Si ottengono per distillazione semplice o corrente
di vapore, o mediante spremitura meccanica o per estrazione con solventi. Subiscono deterpenazione.
Sono lipofile, poco solubili in acqua ma solubili in solventi organici.
1) Finocchio
Il foeniculum volgare è una pianta erbacea la cui droga è estratta dai frutti. Presenta proprietà
antimeteoriche date dalla capacità di inibire processi fermentativi nell’intestino e dall’azione antispastica
verso la muscolatura liscia del colon. Sottoforma di infuso aumenta anche la diuresi. In alcuni pazienti può
insorgere allergia.
2) Camomilla
Vi sono due tipologie: camomilla comune e la romana. La droga è rappresentata dai capolini, cioè le
sommità fiorite. Contiene: come olio essenziale, il bisabololo, con azione antiflogistica; flavonoidi con
azione spasmolitica; derivati cumarinici e mucillaggini. Ha azione protettiva sulla mucosa gastrica. Ha anche
azione antinfiammatoria ed emolliente per la cute. L’olio è anche antiulcera.
3) Lavanda
La lavandula è una pianta di cui vengono utilizzati i fiori. Il suo olio essenziale è l’olio eterico; altri
componenti sono i tanniti, derivati cumarinici, flavonoidi e fibrosteroli. Ha azione spasmolitica e sedativa
per il GI, oltre alle sue proprietà antiemetiche, antisettiche, analgesiche, battericide e vasodilatatrici.
4) Melissa
La melissa officinalis è una pianta erbacea perenne. Contiene oli essenziali e il principale è la citronellale,
flavonoidi e polifenoli. In alcuni studi è stato dimostrato che presenta proprietà antiossidanti, inoltre alcuni
suoi componenti sono in grado di interagire con i recettori muscarinici e nicotinici. Viene usata anche in
disturbi GI, come miorilassante e per conciliare il sonno. Può dare ipersensibilità in bambini sotto i 12 anni e
sonnolenza.
5) Zenzero
È il rizoma di zingiber officinalis. E costituito da oleoresina responsabile del suo sapore pungente,
carboidrati e un olio essenziale costituito da bisabolene e zingiberene. si ritiene che alcuni suoi componenti
interferiscano con il recettore 5-HT3, diminuendo il segnale medico che arriva a livello centrale e
aumentando la motilità gastrica per aumento nel rilascio di acetilcolina; dunque blocca il vomito. Inoltre,
protegge lo stomaco da farmaci aspirino simili e alcool, abbassa anche il colesterolo.
6) Grinkgo
È dato dalle foglie di gringko bilboa. Contiene lattoni triterpenici (bilobalide e ginkgolidi) e flavonoidi,
sequiterpeni, amminoacidi e proantocianidine. Ha effetti sulla memoria sull apprendimento, probabilmente
collegati a fenomeni di rigenerazione neuronale; proprietà antiossidanti, data dalla capacità dei flavonoidi
di inattivare i radicali liberi e inibire la perossidazione lipidica; attività anti fattore di in attivazione
piastrinica, antagonizza L'aggregazione, la broncocostrizione, le reazioni d'ipersensibilità, choc settico e
ipotensione; proprietà antischemiche che prevengono il danno metabolico da ischemia e gli infarti; effetto
sul metabolismo cerebrale di glucosio.
7) Eucalipto
È dato dalle foglie di eucalyptus globulus. L'olio essenziale principale e l'eucaliptolo, contiene anche
flavonoidi e tannini ti punto azione espettorante, antibatterica, mucolitica, antinfiammatoria e
spasmolitica; utilizzato per trattare il catarro bronchiale. L'olio essenziale può essere usato per preparazioni
galeniche. viene usato per trattare raffreddori, bronchiti sotto forma di tisane, sciroppi e caramelle.
8) Timo
È dato dalle foglie di Thymus vulgaris. Contiene un olio essenziale contenente timolo e carvacrolo, poi
flavonoidi, mucillaggini, acidi caffeico, rosmarinico, ursolico e oleanolico. Ha proprietà spasmolitica, data
dalla capacità dei flavonoidi di interagire con i canali del calcio; antitussive, antibatterica e a dosi elevate
ipotensiva e analettica. Usato per trattare bronchiolite, catarro e pertosse.
9) Pino
Si ottiene dalle foglie aghiformi oh dai rametti di pinus sylvestris. L'olio di Pino contenente pinene e canfene
presenta proprietà antisettiche e secretolitiche. E’ raccomandato per catarro, uso interno ed esterno, dolori
reumatici, uso esterno. Può predisporre al broncospasmo.
10) Assenzio
È La droga data dalle sommità fiorite di Artemisia obsinthium. di odore aromatico e sapore amaro per la
presenza di absintina; contiene flavonoidi , tennisti e olio essenziale che contiene tujolo: una sostanza
tossica per il sistema nervoso che causa vertigini e deliri. E usato per scarso appetito, disturbi dispeptici e
discinesia biliare. La sostanza amara promuove la secrezione di succhi gastrici facilitando la digestione.
11) Anice
È il frutto di una pianta erbacea, pimpinelia ansium. L'olio essenziale è l’anetolio, poi flavonoidi, proteine
derivate dall'acido caffeico. Presenta effetto spasmolitico e antimicrobico; è una droga carminativa, usata
per combattere la flatulenza.
12) Malaleuca
L'olio di malaleuca si estrae dalle foglie di malaleuca alternifolia. Ha azione antibatterica per denaturazione
proteica della membrana dei microrganismi; antinfiammatoria contro infiammazioni cutanee indotte da
istamina; antiparassitaria.
13) Arancio amaro
L'arancia amara e fornito dal citrus aurantium, originario dell’India. Da essa si ricava un essenza chiamata
neroli usata in profumeria, mentre la scorsa e utilizzata nei liquidi e come eupeptico. I frutti Acerbi
contengono sinefrina, un simpaticomimetico in grado di aumentare (nel ratto) la termogenesi, e provocare
la riduzione dell’assunzione di cibo e di peso. Epicarpo è mesocarpo del frutto vengono usati per preparare
una tintura. La buccia, formato da 2 strati, contiene lo strato interno un olio essenziale, il limonene.
Presenta effetto spasmolitico sul tratto gastrointestinale e incrementa la secrezione del succo gastrico.
14) Valeriana
Si ottiene da rizoma, radici e stoloni di varie specie di valeriane. contiene olio essenziale composto da
borneolo, valeranone, acido valerenico e glicole ressilico; valepotriati, lignani e alcaloidi. Le principali
attività sono: attivazione della glutammato decarbossilasi, coinvolto nella sintesi di gaba; inibiscono il
reuptake del gaba; inibiscono la gaba transaminasi coinvolto nel gaba-catabolismo; legano gaba a
potenziando l'azione del gaba. I principali effetti sono:
- Riduzione della mortalità nei topi
- prolungamento del sonno da barbiturici
- alternativa alle benzodiazepine per sonno e ansia
- tranquillante capo diminuisce il tempo di assorbimento
- insonnia da stress
- ansiolitico da sospensione di benzodiazepine
- ansiolitico
- azione spasmolitica sul gastrointestinale
fino a 900 milligrammi non ha generalmente effetti indesiderati, però può dare: sonnolenza, difficoltà a
svegliarsi, cefalea, disturbi gastrointestinali, prurito, epatotossicità reversibili, depressione, dipendenza. A
20 milligrammi provoca overdose, caratterizzata da dolore addominale e tremori. Non va assunto con lino,
antidepressivi, sedativi e alcol poiché è un potente inibitore di CYP450/CYP3A4. Sconsigliato in gravidanza e
in allattamento. Presenta marker farmacologico per vedere se l'acido vale Nico viene quantitativamente
espresso in tutti i campioni. Funziona per i trattamenti giornalieri.
15) Mirtillo nero
La droga è contenuta nel frutto di Vaccinium myrtillus. Contiene autocianine, polifenoli, acidi organici e
vitamine. Presenta azione venotropa data dalla capacità di bloccare la formazione di radicali liberi;
impedisce l’ossidazione LDL, rilassa la muscolatura liscia attraverso il rilascio di prostacicline e stimola la
sintesi di collagene. Antiossidante, antidiarroico, antibatterico, ipoglicemizzante.

Droghe digitaliche
Contengono glicosidi cardioattivi e saponine, non attive sul cuore con azione irritante locale e sistemica
emolitica.
1) Digitale
La digitale (Digitalis purpurea) è una pianta della famiglia delle Scrophulariaceae. Dalla proprietà
cardiocinetica, è utile per la salute del cuore e del sistema circolatorio.
Le foglie di digitale contengono alcuni glicosidi (digitossina e digossina), responsabili della proprietà
cardiocinetica. Questi principi attivi aumentano la forza di contrazionedel muscolo cardiaco (effetto
inotropo positivo) e diminuiscono il numero delle contrazioni, (effetto antiaritmico), rendendo così la
sistole ventricolare più energica e la diastole più ampia e completa.
Ne consegue un aumento della gittata cardiaca con un miglioramento delle funzionalità del cuore e del
sistema circolatorio. In altre parole, al giusto dosaggio, la tossina della digitale aumenta il battito cardiaco,
tendono a sparire i sintomi dell'insufficienza cardiaca, si riassorbono gli edemi e si ristabilisce la diuresi.
Tuttavia, digitossina, digossina e molti altri glicosidi cardioattivi contenuti nel fitocomplesso della pianta,
hanno dimostrato l'effetto mortale del sovradosaggio: un leggero aumento di queste sostanze può fare la
differenza, in quanto la dose terapeutica è circa il 50-60% di quella fatale.
2) Kava
È data da rizomi e radici di piper methysticum. Contiene kavalattoni quali kavaina, didrokavaina, metisticina
e didrometisticina. Riducono l'eccitabilità neuronale inibendo i canali del sodio, aumentando l'affinità gaba-
recettoriale. Inoltre agiscono sui canali del calcio inibendo il rilascio di neurotrasmettitori e inibiscono
anche le Mao. Hanno dunque effetto anestetico locale, miorilassante, anticonvulsionante e sedativo. Si
crede che la loro efficacia sia simile a quella delle benzodiazepine. Assunta per più di 3 mesi a dosi elevate
può causare una colorazione gialla della pelle.
3) Riso rosso
il riso rosso fermentato inibisce la HMG CoA reduttasi che si occupa della sintesi di colesterolo. Contiene la
monacolina kstrutturalmente identica alla lovastatina.
4) Aglio
E costituito dal bulbo di allium sativum. Il suo principale componente e l’allina, un derivato amminoacidico i
cui prodotti sono responsabili dell'odore. Presenta:
- attività fibrinolitica
- attività anti piastrinica: inibisce la fosfolipasi e la lipossigenasi, inibisce la sintesi di trombossani,
diminuisce il calcio nelle piastrine, produce NO, inibisce l'aggregazione piastrinica.
- Abbassa la pressione sia sistolica che diastolica
- riduce il glucosio emolitico, ha quindi poter ipoglicemico
- ha effetto antiossidante, inibisce l'ossidazione di LDL, inibisce NF-KB fattore di trascrizione
- effetto antimicrobico
- effetto che mio protettivo, induce l'apoptosi, rallenta il progredire di G2-M, modifica le vie di
traduzione.
5) Cimifuga
E la droga estratta dai rizomi e radici essiccate di cimicifuga racemosa. Contiene terpeni, fenoli, flavonoidi e
resine. E usata nella menopausa. I glicosidi sopprimono il rilascio di un ormone, rilassano la muscolatura
uterina.

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