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2022
Normativa farmaceutica e dispositivi medici (professor Matricardi)
Argomento: Disciplina di dispensazione al pubblico dei medicamenti
Il farmacista non può rifiutarsi di vendere le specialità medicinali a meno che non siano specialità
da banco ritenute dannose per il richiedente, infatti il farmacista se ha una persona davanti che ha
un'evidente stato di salute alterata oppure se conosce la storia delle patologie di quel determinato
cliente e si trova una ricetta che prescrive un medicinale che per quello che lui può sapere è
dannosa, lui si può rifiutare di darlo.
Abbiamo parlato dei SOP e degli OTC ora vediamo i farmaci che invece per essere dispensati
hanno bisogno di una ricetta.
I medicinali soggetti a prescrizione medica ripetibile invece sono quelli dell'articolo 88 del
decreto legislativo 219.
I medicinali soggetti a prescrizione medica sono tale in quanto:
1. possono presentare un pericolo direttamente o indirettamente anche in condizioni di
normale utilizzazione se sono usati senza controllo medico;
2. sono utilizzati spesso, e in larghissima misura, in modo non corretto e, di conseguenza, con
rischio di un pericolo diretto o indiretto per la salute;
3. contengono sostanze o preparazioni di sostanze la cui attività o le cui reazioni avverse
richiedono ulteriori indagini;
4. sono destinati ad essere somministrati per via parenterale, fatte salve le eccezioni stabilite
dal Ministero della salute, su proposta o previa consultazione dell'AIFA (nel caso specifico
per esempio il naloxone, che è un iniettabile ma che viene utilizzato per combattere
l’overdose da stupefacenti).
Sono soggetti a prescrizione medica quando sono di per sé medicinali che hanno bisogno di un
controllo medico oppure sono particolarmente pericolosi oppure hanno bisogno di ulteriori indagini,
per esempio quelli di nuova introduzione in commercio quindi appena immessi in commercio
oppure per via parenterale. Devono riportare sulla confezione “dietro presentazione di ricetta
medica”.
La ripetibilità della vendita di medicinali è consentita, salvo diversa indicazione del medico
prescrivente, per un periodo non superiore a sei mesi a partire dalla data della compilazione della
ricetta e comunque per non più di dieci volte, mentre per gli stupefacenti la ricetta ripetibile vale 30
giorni e per massimo 3 volte.
L'indicazione da parte del medico di un numero di confezioni superiori all'unità esclude la
ripetibilità della vendita.
In regime di SSN però, la ricetta ripetibile (rossa) vale 30 gg e non 6 mesi, per motivi contabili e
amministrativi e viene ritirata dal farmacista in quanto la deve consegnare alla ASL per poter
ottenere il rimborso (dopo 30 giorni non è che non vale più ma è come se diventasse rossa e quindi
se voglio il farmaco lo pago a prezzo pieno e non solo i ticket – questa è una considerazione che il
prof ha solo accennato velocemente)
Nella ricetta ripetibile non c'è la necessità di andare ad indicare il nome del paziente, però
sicuramente deve contenere:
1. la firma del medico;
2. deve essere fatta su carta intestata;
3. timbro;
4. altri dati identificativi, soprattutto quando il medico utilizza ricettari intestati di
ospedali/cliniche o i modelli regionali (SSN).
In farmacopea i medicinali dispensati con
ricetta ripetibile sono riportati in tabella 4.
questa tabella deve essere consultata dal
farmacista quando deve allestire una
preparazione magistrale, perché quando deve
dispensare un farmaco con AIC invece il
regime di dispensazione è già stato stabilito da
AIFA.