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Studio sull’intercettazione delle

interazioni farmacologiche nelle


farmacie di comunità
Merito della
collaborazione tra:

Farmacisti
Università
Ordine
Federfarma

…con la partecipazione di
medici e Ausl
Software INTERACTIONS EXPLORER
del DR. Marco Venuta
Dimostrazione software
Perchè l’idea del Dr. Venuta ci ha
spinto a imbarcarci in questa impresa
come farmacisti?
FARMACI
• I problemi farmaco- correlati sono la 4° causa di morte al
mondo (intermational classification of deasese)
• I problemi legati ad interazioni farmacologiche causano il
5% degli accessi al pronto soccorso

• Nei paesi in cui il mercato dei farmaci è libero (studio USA),


il numero di morti per problemi correlati al farmaco
eguaglia il numero di morti in incidenti stradali

• Gli italiani over 65 assorbono il 60% del costo totale dei


farmaci. Tra i 75 e gli 85 anni il 55% degli anziani assume tra
5 e 9 farmaci e il 15% oltre i 10
(Aifa Luglio 2012)
Quali strumenti avevamo a
disposizione prima del progetto?
PROBLEMA N°1:

I sistemi in uso perdono di vista la


complessità che si genera nelle
multi-terapie
PROBLEMA N°2

Negli attuali programmi in uso le segnalazione di


interazioni sono prevalentemente
farmacodinamiche, a discapito di quelle
farmacocinetiche.
PROBLEMA N°3

I programmi in uso non sono comprensivi dei


principi attivi quali erbe, alimenti, medicina non
tradizionale, integratori, ecc..
PROBLEMA N°4

Le analisi automatiche non risolvono da sole la


“lettura” delle situazioni di rischio.
il giudizio professionale del farmacista può
integrarle in una valutazione più complessiva.
Follia è fare
sempre le stesse
cose aspettandosi
risultati diversi.

(Albert Einstein)
IL RUOLO DEL FARMACISTA:
CHE CARTE POSSIAMO GIOCARCI?
• Il farmacista è il primo e l’ultimo punto di contatto tra il sistema
sanitario e le persone.

• La farmacia è capillare sul territorio, ha una modalità di accesso


facile perché diretta breve e poco impegnativa. Tante persone
entrano nelle farmacie quotidianamente(circa 30000 al giorno
solo nella nostra provincia). Qualunque siano le esigenze di
queste persone il farmacista deve poter rispondere con input
corretti su molti argomenti estremamente diversi

• Il farmacista non è solo un distribuore di medicine ma un


councelor, educatore e referente per le informazioni relative alla
salute

• Il risultato del nostro lavoro si basa sulle competenze


comunicative del farmacista e sulla sua capacità di mettersi in
relazione con gli altri
Rete sanitaria
Teoria del formaggio svizzero
James Reason British Medical Journal" 2000, n. 320

• La condivisione di informazioni tra operatori
sanitari è fondamentale

• Il nostro lavoro di farmacisti è parte integrante


del Sistema Sanitario Nazionale

• Non è più possibile ragionare a compartimenti


stagni
…COSA ABBIAMO NOTATO?
IL FARMACISTA L

HA DOVUTO CAMBIARE METODO DI LAVORO:

la valutazione delle interazioni è una pratica


professionale che fa parte del lavoro quotidiano
e si esercita in maniera costante nel rapporto
con il paziente

NOVITÀ: necessità di tenere traccia di tali


consulenze

Spesso il responsabile del lavoro è un singolo


farmacista che compila le schede sulla base
dell’attività propria e dei colleghi dopo essersi
confrontato con loro
LE DIFFICOLTÀ
Difficoltà iniziale nel misurarsi in
qualcosa di nuovo: poche farmacie
hanno raccolto dati durante la prima
fase
Difficoltà nel far firmare la liberatoria per
la privacy necessaria per avere garanzia
di veridicità sancendo l'attendibilità
dello studio;
Difficoltà nell’organizzazione dei tempi
della consulenza e redazione delle
schede (*)
IL PAZIENTE L

• Se adeguatamente informato partecipa volentieri:

I pazienti si rendono molto facilmente conto che il controllo della terapia


affrontato a più livelli con professionalità si traduce in una miglior tutela della loro
salute e del diritto alla cura

• Riconosce in modo esplicito il ruolo di consulente del farmacista e ha modo di


vedere concretizzata l’attenzione a lui dedicata su un problema molto sentito

• Il paziente ritorna: alcune persone, incuriosite da progetto dopo aver


partecipato allo studio per la propria terapia tornano a fare domande su
prodotti assunti anche in passato che potrebbero riassumere.

In diversi casi persone che hanno partecipato al progetto per se stessi sono
ritornati con i dati dei famigliari
IL NOSTRO LAVORO
s

NEL MONDO REALE!


ES.: “A VOLTE RITORNANO…” S

Agosto. Signora si presenta in farmacia per ritirare le medicine


per i genitori anziani. Avendo un numero consistente di ricette
intanto che il farmacista adempie alle formalità per la
spedizione, le parla dello studio sulle interazioni.
La signora si dice molto interessata, chiede informazioni sulla
terapia ma preferisce chiedere il consenso ai suoi genitori e si
riserva di tornare in un altro momento.
La signora torna più volte senza mai fare riferimento allo
studio. Il farmacista pensa che la cosa non le interessi
realmente.

Dicembre. La signora ritorna con il consenso dei genitori e


porta un “regalo” al farmacista…
09/12/15
09/12/15
RASSICURAZIONE L

Il concetto di “PESANTEZZA” di un farmaco è RELATIVO

ma fondamentale per la compliance e quindi per il buon esito della


terapia

Effetto Nocebo: Risposta patologica dell'organismo umano in alcuni


soggetti particolarmente suggestionabili che, temendo l'insorgere di un
sintomo, ne favoriscono la comparsa

Spesso I pazienti si fanno spaventare dai POSSIBILI effetti collaterali e


interazioni riportate sui foglietti illustrativi, decidendo autonomamente di
non assumere il farmaco o di modificarne la posologia

In questo contesto sono fondamentali le informazioni fornite dal


farmacista, che permettono di aiutare il paziente ad identificare le
effettive reazioni avverse ed evitare possibili interazioni.
ES.: RASSICURAZIONE S

Femmina anni 36
TERAPIA: Zantac 150, Levopraid gtt, Trimeton, Jarapp, Oki, Nifedicor

La paziente esprime grande preoccupazione per le medicine che prende (N.B.: non per
le malattie a cui non fa riferimento!)
Parlando con il farmacista con cui si sfoga un po’ salta fuori che che qualunque cosa i
medici le prescrivano lei comunque la prende solo i primi due giorni e poi basta.
Specifica inoltre che ben che vada prende al massimo metà della dose indicata dal
medico. Aggiunge che fa così perché tanto le terapie che le prescrivono non
funzionano e lei si intossica e basta.
Il farmacista le spiega che in questo modo è difficile ottenere benefici da qualunque
terapia ed occorre attenersi a quanto prescritto per ottenere risultati ed evitare
continui cambi di farmaco.
Concordano insieme di parlare al medico curante di questa sua paura per trovare una
soluzione.
ES.: NON FARMACO, UN CLASSICO! L

Il paziente arriva in farmacia con una prescrizione di una nuova


terapia, a base di sertralina 50 mg, prescritta dal medico a causa
di una lieve depressione che ha come sintomo principale
l'insonnia.

Il paziente richiede anche “la mia solita melatonina”, rivelatasi


essere Melasin-up, un nutraceutico a base di Iperico, Griffonia E
melatonina. Il farmacista fa notare l'incompatibilità con la terapia
attuale e il paziente rinuncia all'acquisto.

Il paziente probabilmente è stato tratto in inganno dal nome,


ritenendo fosse SOLO melatonina, non ne ha parlato col medico
perchè non considerato un prodotto farmaceutico,
autoprescritto in base al consiglio di un conoscente.
Es.: INTEGRATORI NATURALI BRUCIAGRASSI S

Femmina anni 68

Segue terapia antipertensiva, terapia antitumorale

CHIEDE: Kilocal e Kilocal bruciagrassi

(frangula senna caffè guaranà cassia alga ananas anice cromo)

Il Farmacista fa presente di non prendere le pastiglie per il contenimento del


peso in concomitanza all’assunzione di altre medicine importanti perché
potrebbero limitarne assorbimento ed efficacia.

Il farmacista consiglia di parlare con il medico.


ES.: PRESCRIZIONE DI Più ANTINFIAMMATORI DA MEDICI
DIVERSI S

Femmina anni 28.

• Kipling

• Dissenten

• Nimesulide

• Tachipirina 1000

• Dicloreum 150

In farmacia passa la madre della paziente. Le ricette presentate sono tutte valide ma
sono state emesse in date diverse da medici diversi.

Dicloreum è stato prescritto dallo specialista per il mal di schiena, nimesulide dal
medico di base per il mal di testa. Tachipirina è stata prescritta due mesi prima sempre
dal medico di base per abbassare la febbre in corso di sindrome influenzale.

Il farmacista spiega di non prendere tutto insieme.


ES.: GLI ANTINFIAMMATORI E
“L’AUTOPRESCRIZIONE SELVAGGIA” L

Maschio anni 39

• Moment act

• Tachipirina 500

• Voltadvance

• Asprina c

• Stodal

• Supradyn

Il paziente riferisce di prendere aspirina per il raffreddore, tachipirina per la febbre,


moment per il mal di testa, voltadvance per il mal di schiena secondo quanto suggerito
dalle pubblicità!
ES.: TERAPIE COMPLESSE S

“…REKORD CON SORPRESA”


Femmina anni 90

TERAPIA: Cardicor 2,5, Olpress 10, Norvasc 5, Nimotop, Plavix, Pantorc 40, Crestor 5,
Levopraid gtt, Clexane 4000, Folina, Nicetile, Polase, Normix (10 gg al mese), Tachipirina
1000 (al bisogno), Targin 10 (al bisogno)

La signora anziana ma piuttosto lucida ed in gamba si lamenta perché prende troppe


medicine.

Il farmacista le propone di partecipare allo studio. Il software e il gestionale confermano


molte possibili interazioni (molte delle quali comunque funzionali alla terapia).

La paziente rassicura il farmacista dicendo che porta a casa le medicine per far felice il
figlio ma non ci pensa neanche lontanamente a mangiarsele tutte.

In effetti ne tiene 3: una al mattino bisoprololo, una dopo pranzo plavix, e una alla sera
crestor.
CONCLUSIONI S/L

• Questo progetto ci ha dato la possibilità di concretizzare e mettere nero su


bianco un attività di consulenza specifica sul farmaco che contraddistingue
la nostra professione e la nostra professionalità.

• I Pazienti non hanno alcuna difficoltà a riconoscere questo nostro ruolo


professionale e sociale.

• Siamo noi farmacisti che troppo spesso lo diamo per scontato,


dimenticandoci che la competenza sul farmaco e su tutto ciò che ad esso è
connesso è la cosa che ci contraddistingue e che costituisce il fulcro intorno a
cui si muove il nostro lavoro ed il campo su cui si definisce la nostra identità
di operatori sanitari.
…CHE PROFESSIONISTI VOGLIAMO ESSERE?

FARMACISTA
FARMACISTA
“PROFESSIONISTA
DISPENSATORE CONSULENTE”
Imparare è
un’esperienza.
Tutto il resto è
solo
informazione.
Albert
Einstein

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