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Published in www.anthropos-web.it 2007.

Published in www.anthropos1987.org 2010.

PAROLE-CHIAVE
PER APRIRE IL NOSTRO INCONSCIO

Jerome Liss

La PAROLA-CHIAVE come una CHIAVE

La porta dellinconscio chiusa. Le Parole-Chiave aprono la porta.

Quando sono angosciato e scontento, so una cosa: Sono angosciato e scontento!.


Ma perch, come succede, da cosa? Forse c un pensiero ricorrente: Non lavrei dovuto fare!,
Sono triste, E' la fine del mondo, Vuoto, niente! o Prendi questo, bastardo!.

Queste sono tutte le Parole-Chiave della mia infelicit. Sono la superficie della mia
consapevolezza, la cima delliceberg e c un inferno sotto, che non posso ancora
contattare. Ed io ho paura di contattarlo o semplicemente non so come farlo. LA
PAROLA-CHIAVE APRE LA PORTA DELLINCONSCIO.

1
Attraverso il contenitore profondo o fuori dalla finestra

Il mio compagno-terapeuta dice, Dillo ancora! ed io comincio a ripetere le mie Frasi-


Chiave sempre pi forte, per disserrare la porta, per aprire le botole, forse per schiudere il
contenitore profondo delle paure o semplicemente per spiccare un salto attraverso la mia
finestra mentale. Tutto per sapere meglio cosa sta succedendodentro.

Semplicemente ripetere le Parole-Chiave Dr. Liss? E questo basta? Ma io so che il terapeuta


dovrebbe fare molto di pi: interpretare, provare, penetrare attraverso le resistenze con un
coltello.

Dr. Liss: Se diventer un suo paziente, per favore non usi il suo coltello su di me!

Rimanere a quello che c

Quindi io sto parlando di un approccio terapeutico che molto profondo e in pi che non fa
uso del coltello. rispettoso e sicuro.

Quando uso le Parole-Chiave (sia come paziente che come terapeuta) sto andando in
profondit, ma in senso Gestaltiano, che , con quello che c.

Sebbene ogni terapeuta possa usare le Parole-Chiave, queste sono utili specialmente ai
terapeuti ad orientamento corporeo. Torner su questo tra un momento.

Le interpretazioni negative diminuiscono lautostima del paziente

Ricorder alcune esperienze. Quando incontro Gruppi di Training in Psicoterapia Corporea,


come conduttore ospite, rimango sempre colpito dallabilit e dalle intuizioni degli studenti
terapeuti nella conduzione del lavoro corporeo: aiutando il paziente a contattare emozioni
profonde semplicemente con il giusto contatto, creando relazione e sicurezza con lempatia
corporea, supportando lappena scoperta libert espressiva del paziente con scherzi reciproci e
cos via.

Daltro canto, quando si giunge allaspetto verbale del lavoro, gli studenti dimostrano
sovente un certo grado di vaghezza, confusione e spesso contraddittoriet, usando
interpretazioni negative per contattare traumi infantili repressi, ma stimolando nuovamente
quello stesso trauma (quel senso di negativit ed errore) che il loro intervento terapeutico sta
cercando di vincere.

Per questo motivo mi impegner, in questo articolo, a chiarificare una metodologia su luso
del linguaggio in psicoterapia che ha i vantaggi di chiarezza, precisione e, suggerisco,
effettivit terapeutica. Il modello viene chiamato la Parola-Chiave e la Parola-Chiave pu
anche voler dire la Frase-Chiave. Il lavoro si approfondisce ed avanza nel momento in cui il
terapeuta tiene a mente varie mappe dellevoluzione personale: approfondendo emozioni gi
presenti, muovendo dal problema verso la soluzione, favorendo unalternanza simpatico-
parasimpatico, e andando avanti congiuntamente al pensare dellaltro.

2
Parte I: Approfondendo con la Parola-Chiave

Cos la Parola-Chiave?

Con Parola-Chiave o Frase-Chiave si intende la parola appassionata o la frase appassionata.


Sono colorate di rosso, per lessere in collera, o di nero, per disperazione, o di bianco e giallo,
nellessere speranzosi e raggianti, o arancioni per il sapore di arance dolci. Tecnicamente, la
Parola-Chiave e la Frase-Chiave si riferiscono a quelle speciali parole incastrate allinterno
della comunicazione verbale del paziente che portano con se una speciale carica emotiva e che
rivelano un importante aspetto dellesperienza del paziente. Ogni volta che udiamo la Parola--
Chiave possiamo vedere leggeri sbattimenti di palpebre, vibrazioni luccicare e carne bisognosa
di tremare: emozione, carica, impulso e forza! O anche i petali di fiore della vulnerabilit.

Un semplice esempio: Oggi non mi sento molto bene. Infatti, per dirti la verit mi sento di
merda! Parola-Chiave: di merda!
Altro esempio: Quando mi sono alzato, questa mattina, ho avuto un pensiero ripetitivo:
Sei un disastro! La tua vita a pezzi! Parole-Chiave: disastro! A pezzi!

Stavo pensando a come appariva mia madre in quella foto. Qualcosa nella sua espressione,
i suoi occhi Potrebbe essere vero? veramente pazza? Qualcosa di lei una assenza
Parole-Chiave: Pazza? Assenza Forse occhi

Mio marito non mai stato un gran chiacchierone. Ma ora quando torna a casa, sprofonda
davanti alla televisione e per tutta la sera non dice una parola, no, non una parola, non una
maledetta parola! (pausa) Mi fa sentire sola Che posso fare? Cosa dovrei fare? (guardando
il terapeuta)
Parole-Chiave: Non una maledetta parola! (carica simpatica di rabbia) Poi sola
(rimbalzo verso la vulnerabilit parasimpatica). Quale Parola-Chiave il terapeuta stimoler?
Lintuizione clinica e lesperienza condurranno il clinico ad una decisione molto rapida: sola se
vuole favorire, per il momento, lapprofondimento dei sentimenti di vulnerabilit e ferita, Non
una maledetta parola! se sente che preferibile, per il momento, approfondire ed elaborare
limpegno simpatico1. Qualunque sia la decisione, la Parola-Chiave che sblocca il
lucchetto.

Un ultimo punto: non tutti saranno daccordo, in qualche caso, su quale parola (o frase, o
parte della frase) rappresenta la Parola-Chiave. Ma questo bene. Non possiamo mai
conoscere alla perfezione la vita interiore del nostro paziente o, in questo senso, di nessuno,
oltre a se stessi, come R.D. Laing cos acutamente puntualizza in The politics of
experience2.Quindi dobbiamo riconoscere che ogni intuizione che abbiamo, nel tentativo di
scegliere tra la totalit delle affermazioni del paziente la Parola-Chiave pi pungente, rimane,
epistemologicamente parlando, unipotesi, non una certezza.3

Ripetendo la Parola-Chiave

Come il terapeuta user la Parola-Chiave del paziente? Ripetendola! Non solo ripetendo la
sola Parola-Chiave, ma ripetendola con intonazione e ritmo vicini a quelli del cliente. Per
questa ragione ho scritto le sopraindicate Parole-Chiave, come solitudine e Non dice una
dannata parola! in compagnia dei loro vari segni grammaticali, dato che lintonazione ed il
ritmo delle espressioni verbali sono parte integrante della Parola-Chiave, anche se il lettore non
potr sentire i suoni scritti sulla pagina.

3
Lopportunit del corpo del terapeuta: lutilizzo della Parola-Chiave approfondito dagli
interventi del corpo

Domanda: Dr. Liss, suppongo che ci sia di pi in questo approccio terapeutico che ripetere
semplicemente la Parola-Chiave. giusto. Ma prima di arrivare a questo, perch ha detto
in anticipo che lapproccio Parola-Chiave particolarmente interessante per psicoterapeuti
corporei?

Risposta: Prima di tutto, direi, come preambolo, che amo la psicoterapia corporea. Spero
non sia pericoloso dirlo su Energy and Character. E dico questo perch penso che la
psicoterapia ad orientamento corporeo lo strumento pi incredibile per aiutare le persone ad
esplorare i propri problemi e a giungere a soluzioni vitali. Il punto che quando i metodi
Parola-Chiave sono applicati CON interventi di psicoterapia corporea, abbiamo un
modo straordinario di aiutare le persone ad aprire il proprio inconscio e dissotterrare
le risorse nascoste. In tal modo, mentre Freud usava libere associazioni di parole come la
Strada Regale verso lInconscio, e mentre alcuni psicoterapeuti corporei usano, molto
esclusivamente, secondo la mia opinione, solo contatto corporeo e mobilit corporea per aprire
la stessa strada, il metodo della Parola-Chiave propone, usiamo parole e corpo in un sol
colpo!. E questo vuol dire a volte venti molto forti. O, in altri momenti, sostegni molto fertili.

Ripetere la Parola-Chiave crea una camera deco dellesperienza

Prima di sviluppare i possibili metodi con esempi, vorrei spiegare un po della


fenomenologia, che , limpatto esperienziale della ripetizione da parte del terapeuta delle
Parole-Chiave del paziente: quando dico, per esempio, Sono depresso, ed il mio Aiuto dice
M-m-m, depresso (e penso in questo momento a Ron Kurtz, creatore della terapia Hakomi,
per averlo visto in un breve e toccante momento a Trimurti in Francia mentre usava questo eco
ritmico), sto creando una camera deco, non solo per la parola, ma dellesperienza.
Depresso. Ci d al paziente tempo tempo per assorbire la propria esperienza di depresso,
ed anche tempo per assorbire lassorbimento del terapeuta della sua esperienza
depressiva. Il punto che quando il paziente assorbe lintroiezione empatica del
terapeuta, questo gi il passo maggiore in terapia.4

Cosa succede quando siamo nella posizione del paziente? Ogni volta che il nostro terapeuta
semplicemente ripete la nostra Parola-Chiave o frase, con attitudine empatica, beneficiamo di
due effetti immediati: primo, sentiamo leco della nostra esperienza attraverso le parole del
terapeuta cos che possiamo mantenere la nostra coscienza su ci che abbiamo detto: Stare
con quello.

Secondo, possiamo sentire direttamente la vicinanza ed il supporto del nostro terapeuta.


Come suggerito nellarticolo, The Self, the Impulse and the Other5, limpulso rinforzato,
laltro empatico ed il S si accetta di pi.

Se la terapia come attraversare il fiume, a questo punto il paziente sta rimanendo sulla
stessa roccia, quasi rannicchiandosi e affondandovi dentro i talloni. Non molto? Lopposto!
Questo un gran programma! Dobbiamo diventare quello che siamo allo scopo di cambiare!,
una bella frase Gestalt e di meditazione. Questo un metodo per arrivare l

4
RANNICCHIARSI SULLA ROCCIA

Esprimi la Parola-Chiave con il tuo corpo! Io lo far con te!

Come pu il terapeuta combinare le Parole-Chiave con lintervento corporeo? Suggerendo al


paziente di esprimere entrambi gli impulsi insieme: la parola ed il corpo. Per illustrare questo
punto, torniamo ad uno degli esempi iniziali:

Quando mi sono alzata questa mattina, ho avuto un pensiero ripetitivo: Sei un disastro!
La tua vita tutta a pezzi! (Parole-Chiave: disastro! A pezzi!)
la sesta sessione. Quindi la paziente, Louise, gi conosce le maschere e i ruoli del gioco. E
chiaramente ha dato il suo consenso per lavorare in questo modo, esprimendo pi pienamente
le sue Parole-Chiave con lutilizzo dellintero corpo.6

Terapeuta: Disastro! Tutta a pezzi L nel letto svegliandoti puoi dirmi di pi?

Paziente: Appena mio marito uscito, io sono stata in grado questa mattina di pensare alla
situazione mentre ero stesa sul letto. Non funziona intendo il matrimonio ma abbiamo i due
bambini. Lattrazione per il mio collega Frank, non aiuta. Non che voglio lasciare Jeff (il
marito) e correre nelle braccia di Frank. I problemi sono andati avanti per troppo tempo, anni,
da prima che conoscessi o sentissi parlare di Frank. Insomma cosa far?!

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Terapeuta: Fare! Si, fare. Ma va bene se torniamo indietro al sentire? Poi pi tardi, al
fare?

Paziente: Si, certamente

Terapeuta: Sentire A pezzi. Un disastro. Potresti dirlo pi volte, lasciarlo uscire fuori,
cos lo possiamo vedere meglio, sentirlo meglio

Paziente: A pezzi Un disastro! Il terapeuta accompagna le parole di Louise cos


come i suoi nuovi gesti che escono fuori spontaneamente. Questa chiamata empatia
corporea.7 E cosa succede? Le braccia di Louise, le spalle e il viso cominciano a contorcersi
come intestini gonfi in paralisi peristaltica e lei ha avuto problemi addominali per pi di due
anni e come le sue parole vengono ripetute con sempre maggiore forza, mentre il terapeuta
ripete con lei le parole e i gesti per creare empatia corpo-voce, lei socchiude gli occhi e
conclude con una vigorosa espressione che tra rabbia e pianto (si trova tra rabbia
simpatica e pianto parasimpatico.)

Ad un certo momento alza entrambe le braccia come sul punto di dichiarare qualcosa di
importante (un gesto simpatico-mesodermico), ma le parole si bloccano e le sue braccia
crollano in disfatta (rimbalzo al parasimpatico, non ce la faccio).

Terapeuta: (gentilmente, fermamente) Louise, puoi portare le tue braccia in alto ancora una
volta, solo per un momento, ed egli gentilmente solleva un braccio nella posizione che intende,
leggermente sopra la testa di lei. Lei porta le braccia nella posizione sopra la sua testa, lui le
tiene entrambe a supporto, e le chiede di ripetere le stesse Parole-Chiave in quella posizione
tonica del corpo: A pezzi Un disastro! Lo dicono insieme tre volte, le sue braccia si
muovono a ritmo con i suoni e Louise collassa! Rapidamente si rovescia, lascia crollare le
braccia, piega tutta la schiena in avanti, fino a che il suo viso si trova allaltezza del grembo, ed
un profondo e penoso grido sguscia fuori, seguito da torrenti di lacrime. Il terapeuta la
incoraggia a ripetere le stesse parole, o a dire qualsiasi altra cosa le venga in mente e con pena
e disperazione lei ripete A pezzi Un disastro!
Poi lo cambia e ripete solo A pezzi!, con il terapeuta che lo dice insieme a lei (proprio
allo stesso momento, con lo stesso tono e ritmo). Cos le parole del nodo endodermico-
mesodermico8 vengono ripetute da entrambi, paziente e terapeuta insieme, con il risultato che
il pianto del paziente resta abbondante fino a che d piena liberazione.9

Approfondendo la sensazione di sollievo e liberazione

Ho dovuto risolverlo! la frase successiva che spontaneamente viene fuori. (una frase
dazione mesodermica) Quindi il terapeuta e il paziente cominciano a ripetere pi volte insieme.
Man mano che la ripete, lenergia di Louise diviene pi chiara, il suo respiro pi ampio, la sua
posizione torna ad essere circa quella di stare seduta con la schiena eretta, gli occhi lucenti,
non solo per il pianto ma anche per il sollievo, e la frase espressione del problema pronta ora
per passare alla fase di soluzione-costruzione.10
Il sollievo emozionale non totale, come io avrei preferito, ma la sua insistenza su cosa fare,
detto ancora due volte, vuol dire che lei ha bisogno di considerare qualche primo passo in
ordine per la terapia (questa , la sua vita) per andare avanti.
Nota finale: vedi larticolo, From Negative to positive, precedentemente citato.

Il punto di questo esempio che lattenzione sulle Parole-Chiave senza lintroduzione di


alcuna Parola-Chiave estranea di interpretazione, associazione, comprensione o qualsiasi cosa
ancora il terapeuta potrebbe voler inserire, ha permesso alla paziente di mettere a fuoco
entrambi i suoi dilemmi situazionali e le sue profonde emozioni. Se il terapeuta introduce
troppe delle sue Parole-Chiave, lintensit dellesperienza emozionale-cognitiva del

6
paziente pu diventare diluito. E che dire degli interventi corporei? La Parola-Chiave
funziona connessa solo ai giusti interventi corporei dellendoderma e del mesoderma11
aggiungono anche intensit al lavoro terapeutico e ci significa un approfondimento e una
trasformazione dellesperienza del paziente. Le nuvole di ansia e depressione si dissipano non
appena le emozioni si rivelano e trovano conforto.

Obiezione: Dr. Liss, trovo che ci sia una contraddizione. Lei ha detto che il terapeuta
restringe il proprio linguaggio alle Parole-Chiave che provengono dal paziente. Ma in questo
esempio il terapeuta ha aggiunto molte altre parole.

Dr. Liss: Questo vero. Ma se lei osserva le parole del terapeuta Puoi dirlo pi voltre?
Puoi lasciarlo uscire? Posso dirlo con te! Proviamo a dirlo sempre pi forte! Possiamo fare
questo movimento insieme? possiamo vedere che queste non sono Parole-Chiave con
impatto emozionale. Queste sono parole direzionali che indicano quale sia la direzione del
terapeuta: dire la parola con pi forza, espressivit e movimento dellintero corpo, e per il
terapeuta al fine di supportare il paziente facendo allo stesso modo. Vedremo in una sezione
successiva, Il rigore nella selezione della Parola-Chiave, come il terapeuta pu spesso
aggiungere indicazioni direzionali per suggerire una direzione dellattenzione psicologica:
qual limmagine?, com il sentire?, vengono in mente altre parole?.

Queste sono domande direzionali che seguono la logica di una mappa esperienziale
contenente tre canali: immagine, emozione e pensiero.

Parte II: Dal problema alla soluzione usando le Parole-Chiave

Venendo al sodo

Il successivo passo di lavoro verso la soluzione pu anchesso andare avanti con le Parole-
Chiave: nellesempio di Louise, lei venuta fuori con le Parole-Chiave spazio di respiro. Da
qui, abbiamo focalizzato il lavoro sul determinare quali azioni concrete potrebbe
intraprendere Louise nellordine della creazione spazio di respiro, almeno in parte,
nel prossimo futuro.12 La sua idea era di sfruttare lassenza del marito di dieci giorni per
motivi di lavoro, per cercare di ricavare qualche spazio di respiro per se stessa: quale sarebbe
stata lipotesi concreta?

Una serata con le sue due migliori amiche donne, con le quali lei decise
di confidarsi pi intimamente a proposito del suo stress e confusione,
chiedendo loro di promettere riservatezza.

Una serata da sola per andare al cinema con lintenzione di assaporare


questo libero spazio di respiro, avrebbe potuto in modo pi convincente
decidere per la separazione.

E un giorno da sola con i bambini allaria aperta (spazio di respiro)


nellordine didee di rinforzare ed esplorare la relazione di unico genitore che
potrebbe diventare pi abituale per il loro futuro.

Ancora una volta, tutto questo affrontare passi successivi concreti13, accompagnato da
parole, spazio di respiro, le mani in aria con le braccia aperte, gesti di apertura del respiro
(per mantenere lappropriata vitalit corporea durante la formulazione e limmaginazione14 di
questi nuovi passi) e lempatia del terapeuta nellaccompagnamento corpo-voce.

7
Il rigore nella selezione della Parola-Chiave: materia del problema contro
formulazioni di soluzione

Ci sono vantaggi e svantaggi in ogni intervento terapeutico. Il terapeuta ad esempio


orienter spesso il lavoro esploratorio con domande aperte, come, Cosa ti viene in mente?, o
anche, C unimmagine o altro pensiero importante?, ognuna delle quali pu aiutare ad
aprire la porta ad associazioni inconsce.

Daltro canto, il terapeuta interverr spesso con grande specificit selezionando Parole-
Chiave che corrispondono alla tappa del lavoro emozionale del paziente: esplorare il problema
o formulare la soluzione. Cos, nel nostro precedente esempio, il terapeuta sceglie un lavoro
di soluzione connesso alla Parola-Chiave , spazio di respiro. Cosa ha guidato la sua scelta?
Primo, la paziente stava gi cominciando a respirare in modo pi pieno e questo era associato
ad un senso generale di forza positiva proveniente dal corpo di lei (tonicit del corpo, postura,
gesti) ed anche dalla sua espressione facciale. In altre parole, il suo stato generale corrisponde
allesperienza di sollievo che d i segni per passare dall'esplorazione del problema al lavoro di
soluzione. Secondo, Louise ha espresso, proprio allinizio della sessione, la domanda Cosa
posso fare?, quindi negare questa domanda di base indicherebbe che il suo terapeuta non era
in ascolto rispetto ai suoi bisogni.

Cera unaltra considerazione: durante una delle prime sessioni, gran parte del tempo stato
dedicato ad approfondire le emozioni di dolore della paziente connesse con le sue Parole-Chiave
orientate al problema: confusa, una fine tragica, un nodo che non pu essere sciolto, ecc..
queste Parole-Chiave hanno collegato Louise alla memoria associata allessere stufa del cibo
della madre che lei non riusciva a mandare gi, e successivamente ad altri ricordi della sua
difficolt a sottrarsi agli interventi invadenti e forzati della madre. Infine, nella sessione
precedente basata su lesplorazione del problema, Louise ha collegato questi sentimenti
Parola-Chiave di confusione e fine tragica a situazioni pi recenti che coinvolgono suo
marito. Esempio: quando egli espresse parole e attitudini (ne ha dato alcuni esempi) che ella
non poteva digerire.

Il punto che il lavoro basato sulla Parola-Chiave mette a fuoco con precisione e
rigore il linguaggio carico di energia emozionale del paziente. Per estrapolarne
significato e forza lo psicoterapeuta corporeo seleziona le Parole-Chiave pertinenti
alla Elaborazione del Problema o alla Tappa di Creazione della Soluzione del lavoro e,
allo stesso tempo, invita ad una intensificazione mente-corpo.

Come possiamo comprendere meglio questo processo? Immaginiamo il modo in cui un


microscopio si addentra nelle strutture della cellula, a volte malata, a volte sana. In modo
simile, i significati, le associazioni, le immagini e le passioni incastrate allinterno delle strutture
cellulari della Parola-Chiave diventano particelle indicative di una patologia o generatrici di
soluzione ingrandite alla coscienza.

Forse sono necessari una serie di esempi completi per illustrare meglio la potenzialit
delluso delle Parole-Chiave. Ma per il momento, vorrei limitarmi a sottolineare una serie di
frequenti interventi che il terapeuta ad orientamento corporeo pu utilizzare nellintento di
combinare corpo e mente in una strategia terapeutica efficace: in altre parole, come possiamo
usare questa strada biforcata verso linconscio il sentiero del corpo nella direzione
dellintensificazione, il sentiero della mente attraverso la ripetizione delle Parole-Chiave al
fine di approfondire e lavorare dal principio alla fine il malessere psicologico del paziente? Nella
sezione seguente esamineremo la ricchezza di metodi che possano contemporaneamente
ispirare linteresse del terapeuta e far procedere la crescita emozionale del paziente.

Tornando alla metafora: se richiamiamo limmagine del paziente stante sulla prima roccia
come se volesse attraversare il torrente, chiamiamo questa nuova sezione, Saltando sulla
roccia.

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Saltando sulla roccia

Saltando sulla roccia significa intensificare il lavoro emozionale con la mera ripetizione
della Parola-Chiave o della frase-Chiave. Mi sento bloccato! terapeuta e paziente (insieme):
Bloccato! Bloccato! Bloccato! detto con volume crescente.

Una domanda direzionale anche pi incisiva offerta dal terapeuta la frase, Puoi
mostrarlo con tutto il tuo corpo? (il tono della frase i portante quanto il suo contenuto,
come custodia di tutte le indicazioni direzionali che cercano di far vibrare le Parole-Chiave e le
frasi nella loro fresca, sanguigna vitalit, o anche nelle loro mormorate delicatezza e
vulnerabilit parasimpatiche).

SALTANDO SULLA ROCCIA

Parole quali bloccato, impaurito, miserabile, scacciato escono fuori durante la Tappa
Problematica del lavoro sulle emozioni, poich esprimono lesperienza del paziente delle sue
difficolt nel vivere. Dopo di queste salta fuori una serie totalmente differente e sappiamo di
aver raggiunto la Fase Risolutiva: libero, liberato, chiaro o sicuro. Come chiarito
nellarticolo From Problem to Solution: Guiding Emotional Work with Deepening Followed by
Construction15 come tirare fuori la giusta parola-pesce che salti fuori dal torrente

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dellinconscio. Essere un povero pescatore, che tira fuori parole sbagliate, pu bloccare il
progresso terapeutico e pu anche creare un impatto dannoso.

Facciamo un altro esempio di Parola-Chiave di approfondimento verso la Fase Risolutiva. Il


paziente dice: Ora mi sento libero!, il terapeuta propone Posso dirlo con te?, pensando al
motto Nel tango si in due! A questo punto il terapeuta e il paziente cominciano a ripetere
allunisono la frase Ora mi sento libero!, ogni volta con maggior vigore. Durante questa
intensificazione, potrebbero mettersi in piedi, cominciando ad ondeggiare le braccia in aria,
ridendo e ridacchiando come due bambini giocherelloni e finire cos per saltare su e gi
cantando Mi sento libero! Mi sento libero. Assolutamente libero!. Non si pu negare che in
quel momento stiano attivamente saltando sulla roccia!

Rannicchiarsi sulla roccia

Cosa vuol dire quando diciamo che un paziente comincia a rannicchiarsi sulla roccia. Vuol
dire che la Parola-Chiave del paziente e tutta lenergia corporea rappresentano uno stato
parasimpatico interiore. Quindi la semplice logica ci dice che il momento giusto per usare
metodi di intensificazione corporea che aiutino il paziente a cercare gi nelle sue profondit
parasimpatiche di sentimenti di doloro pena, ferita, paura, tristezza, vergogna
beneficiando di movimenti spontanei, per esempio, che coinvolgono la rotazione delle spalle
allinterno, lasciando che la testa si pieghi in avanti, incurvando la schiena, mettendo una o
entrambe le mani sulladdome o sul torace dove le emozioni di vulnerabilit sono
generalmente pi forti e curvando le ginocchia per assumere una posizione rannicchiata. Le
Parole-Chiave o frasi del paziente implicano generalmente un senso di vulnerabilit ed
impotenza: Mi sento abbandonato. Non c niente da fare. Mi sento depresso. Mi voglio
nascondere al mondo. Ecc. In altre parole, ripetere simili Parole-Chiave e frasi nella posizione
di rannicchiamento e incurvatura in avanti, rappresenta unulteriore intensificazione psicofisica.
Sia che stiamo saltando su e gi o assumendo una posizione di rannicchiamento sulla
roccia, ci significa che nessuna nuova Parola-Chiave stata aggiunta dal paziente.
Ancora non stiamo avanzando sul piano dei pensieri. Stiamo semplicemente
distinguendo, con grande sensibilit stati simpatico-mesodermici da stati parasimpatico-
endodermici, e guidando lalternanza tra queste due modalit emozionali con destrezza, cos da
aiutare il paziente a sciogliere i suoi nodi emozionali.16

III. Andare avanti con le Parole-Chiave

Avanzando: Saltellare da roccia a roccia

Io trovo che leleganza dellapproccio Parola-Chiave diventa particolarmente evidente quando


avanziamo da un pensiero allaltro, come se stessimo saltellando da una roccia
allaltra, nellattraversare il fiume dellesplorazione personale.

E da dove viene il pensiero successivo? Dal paziente! Nessuna interpretazione, nessun


dirigente, nessuna spinta da parte del terapeuta. Il terapeuta dice semplicemente, dopo un
momento di intensificazione corpo-mente usando la Parola-Chiave, (saltando o rannicchiandosi
sulla roccia), Ti sta venendo in mente qualcosa ora? (oppure: Cosa stai sentendo? C
qualche pensiero in arrivo? C qualche immagine? E se no, una sensazione particolare?).
Queste sono frasi direzionali, non Parole-Chiave. E molto spesso il terapeuta non dice nulla.
Quando il rimbalzo simpatico-parasimpatico ottenuto, c generalmente un cambio dello stato
emozionale verso lapprofondimento o verso il sollievo emotivo.

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AVANZANDO DA ROCCIA A ROCCIA

Questo momento diventa particolarmente produttivo se la precedente intensificazione


mente-corpo ha generato un forte impulso aggressivo-simpatico. Abbiamo scalato la
montagna con la nostra forza mesodermica, quasi fino in cima! E dopo? E dopo Un
momento di silenzio. Il paziente nel suo essere pi profondo un sentire pi pi
profondo, morbido, delicato, prezioso, pu emergere. E ora in profondit?, dice il
terapeuta, dolcemente. Forse un sentimento di pianto. Forse una ferita insepolta. Sento
dentro come una ferita gonfia. Terapeuta: Una ferita gonfia E possiamo andare avanti
con le Parole-Chiave. Quello che avvenuto che lintensificata dinamica corporea ci ha
permesso di raggiungere il rimbalzo parasimpatico17 (rimbalzo dal simpatico al
parasimpatico), e questo momento rivela il s profondo.
Se il paziente continua a rispondere alle domande direzionali del terapeuta, nuove Parole-
Chiave possono emergere: Mi fa uscire di senno. Non mi arrender. Sto cadendo in un
buco profondo. Sento un gran vuoto dentro. E queste Parole-Chiave in seguito diventano
elementi per far saltare fuori nuove intensificazioni ed avanzare.

Alcune considerazioni neurologiche: tuffandosi nella profonda sostanza cerebrale

I processi linguistici sono in gran parte legati alle funzioni neurologiche intorno allarea di
Broca nella corteccia cerebrale, come hanno dimostrato numerosi studi per pi di un secolo.18
Ma sappiamo che un centro neurale non contiene tutti gli aspetti di una funzione, come una
macchina contiene tutti i pezzi del motore sotto il cofano. Il cervello una vasta rete ed il suo
genio proviene dalle vaste interrelazioni tra tutte le sue parti

Questo modello di rete del cervello ci permette di speculare su come le Parole-Chiave e le


frasi rivelano una speciale carica emozionale. E la nostra ipotesi? Che la Parola-Chiave, in
relazione al funzionamento dellarea di Broca, ha importanti ma dormienti connessioni con le
aree cerebrali concernenti in primo luogo le emozioni: lippocampo e lamigdala, due importanti
centri sub-corticali che costituiscono il sistema limbico, conosciuto anche come cervello
emozionale. Lippocampo, che il luogo dazione della benzodiazepina essendo la

11
benzodiazepina un tranquillante che agisce contro lansia anche intimamente connesso al
lobo temporale, limportante settore di immagazzinamento della memoria del cervello. Ma le
connessioni tra la superiore area corticale di Broca e la pi bassa regione ippocampo-lobo
temporale non sono di alta densit. I messaggi neurali tra queste due aree devono passare
attraverso la corteccia entorinale ed il girone cingolare(?), due strutture subcorticali che
funzionano da filtro. Per cui, un modello di linguaggio pu avere qualche relazione con uno
stato emozionale, ma le due funzioni non sono sempre intimamente collegate.

Perci, come possiamo far risaltare la connessione tra la corticale area del linguaggio di
Broca ed il subcorticale sistema limbico delle emozioni?

Dallesperienza clinica, rileviamo che ripetendo le Parole-Chiave e le frasi, incrementando


lintensit del suono, e aggiungendo a questo la potenza del nostro intero corpo usando le
nostre braccia, le gambe, il tronco e le espressioni facciali, tutto sembra risvegliare le
dormienti connessioni tra emozioni e linguaggio. Possiamo immaginare che queste espressioni
integrate di corpo e voce, ripetute ed intensificate, risveglino un gran numero neuroni cerebrali
ed anche le loro connessioni somatiche (muscolari, viscerali, ormonali, ecc.), rendendo
giovamento attraverso un ritorno somatico di ricarica e una scarica dei neuroni cerebrali. Per
questo il nostro lavoro risveglia innumerevoli circuiti centro-cerebrali/periferico-somatici che si
accendono insieme in positivi anelli di ritorno. Forse si potrebbe dire di pi a proposito di quali
sentieri neurali e centri costituiscono questi particolari anelli di ritorno. Ma per le nostre
proposte, sufficiente immaginare uno schema generale del funzionamento cerebrale ad una
molteplicit di livelli: la corteccia cosciente, i centri emozionali del sistema limbico ed i pi bassi
centri vitali, per seguire lo schema del cervello a tre livelli di Paul MacLean.19 La ripetizione della
Parola-Chiave e le associazioni verbali risvegliano larea delle associazioni corticali,20 mentre
lintensificazione dellintero corpo risveglia i centri vitali del cervello inferiore. In tal modo, il
sistema limbico del cervello emozionale riceve impulsi corticali da sopra ed impulsi dei centri
vitali da sotto,21 ognuno dei quali catalizza intensificazioni emozionali a base limbica e
trasformazioni.
Per riassumere, il nostro metodo corpo-mente di ripetizione delle Parole-Chiave e delle frasi
con alti livelli di vitalit pu risvegliare le connessioni neurologiche del nostro Mondo Emotivo e
su questa via aiutarci ad esplorare i nostri problemi emozionali, cos come a formulare le nostre
soluzioni emotive.

Per tornare al nostro lavoro clinico, gli esempi precedentemente illustrati di intensificazione
corpo-mente non sono lunico modo per usare le Frasi-Chiave. Un approccio pi graduale
implica lutilizzo attento di domande direzionali (come menzionato precedentemente) che
semplicemente chiedono qualcosa in pi su un piano verbale. (questo uno dei pi frequenti
tipi di intervento psicoterapeutico)

Diciamo che il paziente dice semplicemente, Mi sento ansioso.

Terapeuta: Ansioso (e poi aggiunge)

Come?

In che modo?

Ti senti ansioso NEL CORPO adesso? A cosa assomiglia?

Puoi descrivere COSA SUCCEDE DENTRO nel momento in cui dici, Mi sento
ansioso?

Forse sai qualcosa a proposito delle SITUAZIONI che ti fanno sentire ansioso.
Cosa succede in quelle situazioni?

12
Il terapeuta, perci, pu chiedere associazioni, a volte indicando un particolare canale
esperienziale sensazione, emozione, pensiero, immagine, situazione, anche spazio o tempo
(questi sono canali o campi della coscienza che sono parte della mappa esperienziale)22 o a
volte mantenendo una direzione generale: Cosa viene in mente? Cosa succede dentro?

Il risultato che stiamo attraversando il fiume, andando da una roccia allaltra, passo dopo
passo, seguendo landatura del paziente approfondendo insieme la nostra consapevolezza del
problema. Evidentemente questi sono metodi e domande che ancora utilizziamo nelle nostre
sessioni terapeutiche. La strategia della Parola-Chiave dice solo questo: Evita un linguaggio
estraneo. Non aggiungere le tue associazioni . Lascia che le risorse proprie del paziente di
consapevolezza e disposizione psicologica guidino questo delicato lavoro.

Piantare il seme: il terapeuta discreto quando usa le sue intuizioni

Come parola conclusiva, il principio, Il terapeuta non aggiunge alcuna Parola-Chiave


estranea, non assoluto. In seguito al padroneggiamento dei suddetti metodi della Parola-
Chiavevitalizzazione corporea, il terapeuta coglie determinate opportunit per aggiungere
nuove Parole-Chiave. Ma questo deve essere fatto giudiziosamente e con grande rispetto per la
disposizione psicologica del paziente.
Per illustrare questo punto finale, ritorniamo al precedente esempio del paziente che dice la
semplice frase, Mi sento ansioso. Se il terapeuta avverte che i vantaggi di una lenta e
paziente esplorazione, come illustrato nella sezione precedente Usare le Parole-Chiave per
aprire nuovi canali esperienziali, pu essere superato per importanza da un approccio verbale
che pi specificamente ricerca connessioni cognitive e associazioni con situazioni di vita reale,
pu piantare il seme di associazioni concrete suggerendo in modo umile, una o due possibilit
che germoglino da proprie intuizioni. Questo un terreno pi complicato, ma offrir qualche
indicazione per mostrare che possibile.

Piantare leggero: il terapeuta offre diversi esempi generali

Nel seminare il terreno psichico del paziente piantando leggero, il terapeuta non segue altro
che landare al successivo livello concreto di associazioni situazionali:

Terapeuta: Ansioso qualcosa che riguarda il lavoro? O la tua situazione a casa?

Terapeuta: Sentirti ansioso connesso allaver paura di critiche, o in qualche modo di


essere rifiutato dalla gente?

Terapeuta: dire Mi sento ansioso, riguarda il fatto di venire qui, il nostro modo di cercare
di affrontare le tue emozioni, o qualcosa della mia presenza, che porta a questa ansiet?23

Terapeuta: Immagino che la sensazione, Mi sento ansioso sorge in particolari momenti.


Quando hai parlato della difficolt di parlare ai tuoi colleghi laltro giorno, mi stavo
domandando se questo avrebbe potuto creare lo stesso tipo di sensazione di Mi sento ansioso.
(nota che la Frase-Chiave ripetuta in tutte queste proposte di piantare il seme, solo che il
potenziale della camera deco della parola del terapeuta utilizzata pi spesso possibile).

Piantare pi profondo: il terapeuta offre poche intuizioni sondanti e poi si ferma!

13
Qui, viene offerta una situazione pi concreta per la considerazione del paziente, non perch
il terapeuta crede di essere nel giusto, ma solo per stimolare il livello mentale delle
associazioni concrete.

Terapeuta: Per esempio, quando tuo marito comincia a criticare tuo figlio maggiore,
come hai ricordato la volta scorsa, e tu sei in disaccordo con lattitudine di tuo marito,
ma, come ricordo mi dicesti, tu non vuoi contraddirlo di fronte al bambino, ti rende
ansiosa?

Paziente: No, non questo Ma quando improvvisamente entra in uno di questi irritabili
stati danimo, sbatte la porta dicendo che sta uscendo, ed io so che probabilmente si
ubriacher di nuovo, questo che mi mette cos in ansia!

Vediamo che il Piantare il Seme del terapeuta, offrendo associazioni concrete, ad un livello
sia leggero sia profondo, significa che il terapeuta pu, occasionalmente, introdurre nuove
Parole-Chiave e situazioni concrete provenienti dalla propria impalcatura intuitiva. Infatti
possiamo dire che ci equivale ad offrire interpretazioni. Comunque, ci sono varie differenze
o, per lo meno, precauzioni: Primo, liniziativa di piantare semi non dovrebbe essere presa
troppo spesso, per non creare piccole rotture nei processi mentali associativi del paziente.
Secondo, questo il lavoro che il cliente dovrebbe fare per se stesso, e per questo motivo gli
interventi associativi del terapeuta vengono proposti principalmente per catalizzare, come
enzimi, landare del cliente verso pensieri di approfondimento con i suoi due piedi. Terzo, il
tono del terapeuta estremamente modesto: la sua attitudine mostra chiaramente che egli
non ha interesse nellapparire corretto nei suoi contributi intuitivi, ma che il suo unico
desiderio quello di aiutare il cliente a trovare il proprio materiale associativo.24 Quarto, ogni
offerta connessa alle Parole-Chiave o frasi che il terapeuta sta anche ripetendo, in questo
modo il lavoro di passeggiare da roccia a roccia va avanti senza impedimenti.

Conclusioni

Io propongo che tre mappe fondamentali sono condizioni necessarie (e a volte appena
sufficienti) per condurre sessioni terapeutiche che esplorano e trasformano disturbi emozionali.
1. La mappa delle Emozioni Simpatico-Muscolari in alternanza con Emozioni Parasimpatico-
Viscerali, 2. La mappa del Problema verso la Soluzione, 3. La mappa della Astrazione verso la
Concretezza.

Seguire il processo emozionale-cognitivo in accordo con queste tre mappe pu dare al


paziente una struttura terapeutica che consenta un approfondimento ed una esplorazione delle
emozioni penose cos come di progettare in avanti verso possibili soluzioni per il futuro.

E la Parola-Chiave? Questa la-Chiave per aprire questi processi inconsci. Il terapeuta segue
il paziente passo dopo passo, cos pu esplorare, primo, il luogo del suo pi oscuro inconscio, e
poi appena costruisce nuove possibilit verso i piani pi alti dove c la luce del sole.

14
1
NOTE BIBLIOGRAFICHE
1
I sentimenti di vulnerabilit del parasimpatico e di sentimenti aggressivi ed assertivi del simpatico sono discussi in
Liss, J., The Autonomic Nervous System and the Emotions, in Free to feel, London, Wildwood House Pub., 1974.
2
R.D. Laing puntualizza che possiamo osservare il comportamento di un altro, ma non laltrui esperienza interiore, che
rimane invisibile e privata a chiunque eccetto che alla persone che detiene lesperienza. Questo significa che le
nostre affermazioni sulla vita profonda di qualcun altro come le interpretazioni devono sempre essere espresse
come ipotesi. Dichiarare con certezza la natura della vita profonda di qualcun altro le sue emozioni, i suoi pensieri,
le sue intenzioni trasgredire questa essenziale differenza tra le persone e perci diventa un segno di invasione e
mancanza di rispetto. Vedi Laing R.D., The politics of experience, London, Penguin Books, 1969, capitolo 1,
Persons and experience, (pp. 18-20).
3
Lo speciale compito di tentare di intuire con competenza quale sia la Parola-Chiave del paziente pu essere dato
come esercizio in un training di gruppo, e se un certo disaccordo viene fuori tra gli studenti terapeuti riguardo a quale
parola o serie di parole rappresenti la Parola-Chiave o frase, allora la domanda pu essere posta allo studente
terapeuta che stia interpretando il ruolo del cliente. Il giudice finale, in ogni situazione, su cosa costituisca la
Parola-Chiave, la persona che ha pronunciato la frase.
4
Laing, R.D., Phillipson, H. and Lee, A.R., Interpersonal perception, London, Tavistock Pubs., 1966.
5
Questo articolo propone che ci sono tre teorie fondamentali in psicoanalisi: la teoria del Self (S) stata sviluppata
da Fairbairn, Mahler, Jacobsen e Kohut. La teoria dellImpulso stata sviluppata da Freud e Melanie Klein. La teoria
delle Relazioni Oggettuali stata sviluppata da Fairbairn, Guntrip e Winnicott. Queste tre teorie sono state scelte come
base del lavoro psicologico per le loro corrispondenze, in generale, con la forma grammaticale soggetto, verbo ed
oggetto che rappresenta la base della struttura linguistica nelle lingue occidentali. Vedi Liss J., The Self, the Impulse
and the Other, in Energy and Character, (edited by David Boadella), Sept., 1992 e April, 1993.
6
Quando il cliente rifiuta questo approccio e secondo il mio pensiero questa non una resistenza, ma solo unaltra
aspettativa riguardo alla terapia allora possiamo vertere verso altre possibilit.
7
Il concetto di empatia corporea fu inizialmente suggerito e sviluppato dal Dr. Maurizio Stupiggia nel Cap. II,
Empatia, in La terapia biosistemica, (curato da Jerome Liss e M. Stupiggia, Milano, Ed. Franco Angeli, 1995).
8
Per maggiori dettagli a proposito della transizione dal problema, alla liberazione, alla soluzione, vedi larticolo in
nota 10.
9
Per comprendere i termini endoderma e mesoderma che corrispondono a parasimpatico e simpatico, vedi
Lifestreams, di David Boadella, (London, Routledge and Kegan Paul, 1987) e anche larticolo di Jerome Liss, Muscles
and Guts: The Boadella-Liss Model as a Scientific Project, in Energy and Character, Vol. 28, No. 1, Aprile 1997.
10
Vedi larticolo, From Problem to Solution: Guiding Emotional Work With Deepening Followed by Construction. (J.
Liss, unpublished, 1998).
11
Come da nota 9.
12
Il fatto che alcuni terapeuti terminano il loro lavoro con questi orientamenti generali, Io voglio prendere pi spazio
di respiro, piuttosto che andare al sodo, creano un considerevole limite, io credo, alla crescita dei clienti. Il lavoro
terapeutico di definire cosa? quando? e con chi? in termini concreti essenziale per levoluzione del paziente ad
alcune tappe del lavoro.
13
Questa particolare fase terapeutica detta Lavoro di concreta soluzione e, anche se non discusso spesso su trattati
riguardanti la psicologia del profondo, una potente leva per operare reali cambiamenti di vita e , quando c auto
sabotaggio, per provocare nuovi lavori in profondit in sessioni successive. Vedi lart. From Negative to Positive,
(op.cit.) per unelaborazione pi completa.
14
Vedi Rossi, Ernest, The psycology of mind-body healing, (N.Y., W.W. Norton Pubs.) sulla memoria fisico-
dipendente e le associazioni mentali, che egli chiama memoria stato-dipendente.
15
Le Parole-Chiave vengono anche selezionate in relazione al loro significato muscolare-simpatico o viscerale-
parasimpatico. Per esempio, Io so cosa voglio fare! (detto con movimento tonico delle braccia e delle spalle) una
Frase-Chiave muscolare-simpatica. Per contro, Ora ho questa sensazione calda e morbida (detto con voce calma e
movimenti circolari di una mano sulla pancia) mostra che lo stato della persona viscerale-parasimpatico. Vedi
larticolo Muscles and Guts (citato precedentemente) per una illustrazione dellintero caso. Vedi anche il video
Father I want to see you! per una dimostrazione dellinterazione visceral-muscolare tra paziente e terapeuta (video
solo per professionisti).
16
Vedi Liss, Jerome, The autonomic Nervous System and Our Emotions, in Free to feel, op.cit.
17
Liss, Jerome, Vertical Grounding, Horizontal Grounding and the Sympathetic-Parasympathetic Rebound, Energy
and Character, vol.20, n1, Aprile, 1989, pp.21-44.
18
Pinker, Steven, Language instinct: how the mind creates language, London: Harper e The new science of
language and mind, London, Penguin Books, 1994, pp. 307-314.
19
Vedi larti colo classico di Paul MacLean: Psycosomatic Disease and the Visceral Brain, Recent Developments Bearing
on the Papez Theory of Emotions, Psychosomatic Medicine, 1948, vol.11, pp. 338-353.
20
Per una esposizione su come lo stress distrugge le funzioni delle associazioni corticali, e come la riattivazione
dellarea di interazione delle associazioni corticali pu aiutare la persona a tornare ad uno stato di equilibrio, vedi
linteressante ricerca basata sugli studi EEG di Quarti, C. e Renaud, J., Neurophysiologie de la douleur, Paris,
Hermann, 1972.
21
Gli impulsi viscerali raggiungono il sistema limbico tramite un percorso tortuoso: partendo col nervo vago, limpulso
dei sensori viscerali entra nel cervello al livello del Nucleo Solitario, poi scala le pareti attraverso una serie di corte
fibre per raggiungere la regione trigeminale e la materia grigia centrale, e di l il messaggio viene consegnato
immediatamente al soprastante sistema limbico. Questo indica ancora una volta connessioni indirette che hanno
bisogno di essere rinforzate, con la ripetizione della Parola-Chiave e lintensificazione, in modo da integrare i viscerali
impulsi emozionali con lesperienza emotiva. Vedi Nauta, Walle, The central visceromotor system: a general survey,
(pp. 21-39) in Hockman, Charles H. (ed.), Limbic system mechanism and autonomic Functions, Springfield, III.,
Charles C. Thomas Pub., 1972.
22
Per esempi di mappe esperienziali che vengono usate per guidare il processo psicoterapeutico:
a. Liss, Jerome, Free to feel, (cit.), (Eccitamento, Flessibilit, Chiarezza e Complessit (pp.102-103) per una
mappa della coscienza basata su questi criteri.
b. Bandler, Richard and Grinder, John, Frogs into princes. Neurolinguistic Programming, Moab, Utuah, Real
People Press, 1979, per il modello delle dimensioni corporea, della parola-pensiero e immaginativa, della
coscienza.
c. Gendlen, Eugene, Focusing, New York, Everest House Pubs., 1978, per una mappa che enfatizzi le interazioni tra
sensazioni corporee, parola ed immagine.
d. Downing, George, Il corpo e la parola, Roma, Astrolabio, 1996, per una presentazione dei domini della
coscienza riguardanti parola, immagine, corpo, con il dominio corporeo contenente posizione, gesti, sensazioni e
movimenti.
23
Il linguaggio qui non particolarmente caricato con materiale proveniente dalla storia del paziente, ed in questa
direzione rappresenta una semina leggera, il fatto che in rapporto con la relazione del tipo qui ed ora tra paziente
e terapeuta; il cosiddetto trasferimento pu giustificare lessere recategorizzato come Semina Profonda.
24
Come pu il paziente sentire che il terapeuta non interessato ad imporre le sue idee personali ma solo a stimolare
le intuizioni proprie del paziente? Qui ci sono due indicazioni: primo, quando il tono di voce del terapeuta, mentre
offre nuove idee, non quello della certezza, ma piuttosto, quello di offrire ipotesi che il paziente possa valorizzare
da solo. Secondo, quando il paziente dice no allintuizione del terapeuta, poi da lalternativa corretta, ed il terapeuta
mostra accettazione immediata ed apprezzamento per questa correzione.

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