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Andrea Fredi

Il sentiero interiore
Manuale pratico di EFT-I (Tecniche Integrate di
Libertà Emotiva), la tua guida per connetterti
all’Essenza e allenarti alla Sovranità Interiore.

“Trasforma il Passato, Vivi il


Presente, Orienta il Futuro”

Applica EFT-I per favorire il benessere,


l’evoluzione e l’indipendenza. E sviluppare un
fulgido centro di gravità permanente.
indice ........................................................................................................................... 2

prefazione.................................................................................................................. 3

introduzione ............................................................................................................. 7

avvertenze .............................................................................................................. 10

capitolo I: Muovere energia .............................................................. 13

capitolo II: Veni, Vedi, Memi .......................................................................... 20

capitolo III: Solve et Coagula.......................................................................... 27

capitolo IV: Come nasce una capsula del tempo ................................... 31

capitolo V: La pratica di EFT Integrata...................................................... 35

capitolo VI:Imparare EFT-I ............................................................................. 47

conclusione ............................................................................................................ 51

l’autore ..................................................................................................................... 52

Copyright Creative Commons 2013

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Ci sei nel tuo sguardo?

Prefazione
Salute a te! Questo manuale nasce in concomitanza di un anniversario. Fu
nel 2003 che, durante un viaggio negli USA, incontrai EFT. Oggi, dopo dieci
anni passati a praticarla su di me e ad insegnarla a moltissime persone,
posso tirare delle somme. Sono molto diverso dal “ragazzino quasi
trentenne” alla ricerca di uno strumento per risolvere una serie piuttosto
nutrita e variegata di problematiche.
Mai avrei pensato, in quella torrida estate di inizio millennio, di dedicarmi
con tanta passione alla diffusione di uno strumento di auto-aiuto e di
sviluppo dei potenziali. Anche perché, parliamoci chiaro, il primo ad avere
bisogno d’aiuto ero io. Va bene che non avevo vissuto alcun evento
esageratamente doloroso, né separazione forzata dagli affetti, nessuna
guerra o pulizia etnica, e da bambino le uniche attenzioni intime le avevo
ricevute da coetanee durante il gioco del dottore. Però avevo avuto
anch’io le mie delusioni, rabbie, sensi di colpa, paure, insomma il corredo
emozionale di ogni essere umano, mixato in modo unico. Quindi, appena
appreso il metodo lo applicai immediatamente su di me, e questo portò a
galla tanti eventi dolorosi (o per meglio dire, vissuti e archiviati come tali)
che avevo dimenticato. Uno dopo l’altro sono stati debitamente
armonizzati, ed il processo continua ancora oggi poiché ogni tanto, pensa,
ne saltano fuori di nuovi.
Come ho avuto modo di scoprire durante questo percorso di vita, la mia
Essenza aveva una serie di “blocchi d’espressione”, delle regole inconsce
che limitavano la manifestazione della magnificenza umana. In pratica, se
avevo un potenziale 100 mi esprimevo al 10. Suona familiare, vero?
Anche tu pensi di essere molto di più di quanto manifesti nel mondo,
nella vita che quotidianamente esprimi. Se non lo pensi, se credi di aver
raggiunto la “completezza”, sei probabilmente ad un livello di repressione
di te molto elevato. Quale che sia la tua attuale condizione, ti invito a
porti queste due domande: “Ci sono, nel mio sguardo?”; “Chi c’è, nel mio
sguardo?”. Parlo di sguardo poiché in varie tradizioni, gli occhi sono lo

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specchio dell’anima. E quando parliamo di sviluppo dei potenziali
parliamo di anima. Per la precisione, di costruirne una. Intendo con
questo l’utilizzare il tempo di vita per realizzare la magnificenza intrinseca
nell’essere umano come seme, ovvero in potenza. Passare dal progetto al
palazzo, dal copione al film. Penso che ogni essere umano abbia lo scopo
di manifestare ed espandere consapevolezza, nel modo unico e
irripetibile che appartiene esclusivamente a lui, o a lei. In un mondo che
tende a rendere tutti uguali, a standardizzare idee, desideri e obiettivi,
viaggiare verso il proprio centro è un atto profondamente rivoluzionario.
In effetti, è l’unico atto che tu possa realmente compiere. Tutto il resto è
automatismo, meccanicità. Per tutto il resto non vi sono sforzi coscienti
da compiere, basta seguire la corrente.
Se senti, o anche solo intuisci, che la tua vita su questo pianeta abbia un
senso, significa che sei sufficientemente in contatto con la tua Essenza da
ascoltarne la voce. Bene, ho concepito EFT-I come un amplificatore per la
voce del tuo Centro. Grazie alla pratica quotidiana noterai, nel tempo,
un’espansione della tua coscienza in direzione della Sovranità Interiore.
Niente sarà più come prima.
La disciplina di EFT-I ti aiuterà a far sparire dalla tua vita la lamentela, il
senso di impotenza, la sottomissione, il (pre)giudizio, il senso di
separazione e solitudine. Il tuo “bambino interiore cristallizzato”* sarà
costretto a crescere, e non potrà più infastidirti con i suoi capricci, le sue
paure e le sue accuse.
Le parti separate che ora spadroneggiano e ti portano di qua e di là senza
una reale direzione verranno dissolte, e potrai sentire dentro che sei tu, a
determinare in che modo vuoi impiegare il tuo tempo di vita. Potrai
diventare “la forza che viene da dentro”.

Ora, ho scritto come se conoscessi già la tecnica, mentre è possibile che,


nonostante i dieci anni di diffusione mediante conferenze, libri, corsi,
video e articoli, tu ancora non sappia cosa sia questa benedetta EFT, sulle
cui basi ho concepito EFT-I.
Oppure, hai accumulato molteplici esperienze con EFT e la padroneggi al
meglio.

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Anche io, dopo qualche anno di pratica, pensavo di sapere tanto. Invece,
nella mia vita sono comparsi approcci (e persone che li hanno ideati ed
insegnati) che mi hanno aperto ulteriormente la visione. Ho potuto
incontrare il Dr. Willem Lammers e approfondire Logosintesi, che fornisce
la struttura teorica di EFT-I. La collaborazione con il Dr. Di Spazio, e grazie
al prezioso contributo di Giacinto Olivieri, ha portato all’ideazione di
AGER. Ho conosciuto e portato in Italia due mostri sacri delle Tecniche
Energetiche Provocative, il Dr. David Lake e Steve Wells. Ho avviato
collaborazioni con importanti ricercatori, assieme ai quali scandagliamo
l’orizzonte umano per trarne sempre maggiori spunti di crescita. Ho
quindi deciso di dare un nome al bagaglio culturale ed esperienziale
accumulato, che va oltre la classica EFT insegnata ormai in tutto il mondo.
Ho dato una struttura a questa sapienza, ed alla pratica che ne deriva.
L’ho chiamata EFT-I (EFT Integrata).

Come scoprirai nel manuale, EFT-I è in primis uno strumento evolutivo.


Per evoluzione intendo la messa in pratica delle potenzialità,
l’ampliamento della capacità di prendersi responsabilità, e l’espansione
della consapevolezza. Evolvere significa quindi muoversi verso la
sovranità interiore, lasciando decadere le abitudini e gli schemi mentali
tipici del suddito.
La vita sulla Terra cambia sempre più rapidamente, e c’è la possibilità di
raggiungere livelli di coscienza impensabili fino a pochi anni fa. EFT-I è
uno strumento ideato allo scopo di favorire una evoluzione armonica, che
coniughi la dimensione orizzontale a quella verticale: materia e spirito
contemporaneamente.
EFT-I integra, in modo funzionale, l’approccio teorico e pratico di
Logosintesi con la modalità prettamente somatica tipica di EFT, ed
espande l’orizzonte temporale inserendo le variabili genealogiche. Inoltre
è strutturata per ricordare al praticante il suo potere creativo, la
magnificenza implicita nell’essere umano, la sua sovranità Individuale.
Rappresenta uno strumento per rendere la tua vita (ancor più)
straordinaria, e fare tesoro del tempo che puoi trascorrere sul pianeta.
Quindi quale che sia la tua provenienza culturale, questo libro ti sarà
d’aiuto. Ne sono certo.

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Pensa che una mia amica aveva paura di non essere interessante per gli
altri, poiché quando era piccola i genitori tendevano a non ascoltarla e lei
ancora oggi reagiva alle “rappresentazioni cristallizzate” dei genitori. Mi
chiese di fare una sessione di EFT-I, al termine della quale si è ritrovata
con un mondo interiore profondamente mutato. Non solo ha smesso di
ritenersi non interessante, ma ora è consapevole di poter essere utile alle
persone che incontra sulla sua strada.
Bene, per me è lo stesso. Questo manuale sarà per te interessante, ed
utile al tuo percorso di vita. Lo so perché dietro a questo libro c’è un
intento. Tra pochi mesi, forse già tra qualche settimana, ti accorgerai di
una presenza interiore mai sperimentata prima. Inizierai a sentirti
sovrano/a del tuo regno.
Ti guarderai indietro, e sul tuo volto apparirà un sorriso pensando a come
eri in balìa di forze che credevi invincibili, e invece erano semplicemente
una tua ombra.
Anche la farfalla, prima di allontanarsi e volare la sua vita, sorride al
bozzolo che l’ha protetta, e ospitata. Preparati a dispiegare le ali.
Buon viaggio, dentro e fuori.

Andrea Fredi

* Con Bambino Interiore intendo quelle parti dell’essere umano che,


durante l’infanzia, si cristallizzano e mantengono quindi un tipo di
consapevolezza tipicamente infantile. La paura, il senso di abbandono, il
giudizio, il senso di impotenza e in generale tutte le emozioni
automatiche sono un prodotto del BIC (Bambino Interiore Cristallizzato).
Ben diversa è la capacità di rimanere bambini, quando la situazione lo
richiede o semplicemente lo si desidera.

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INTRODUZIONE
Questo libro ha un intento: risvegliare la tua sovranità individuale. Ciò
può avvenire grazie ad un sapiente utilizzo di vari metodi elaborati negli
ultimi decenni, la cui summa è rappresentata da EFT-I. Il mio è un intento
egoistico: voglio che questo approccio ti aiuti dapprima a desiderare di
essere sovrano/a, e solo in seguito a raggiungere gli obiettivi a te cari.
Perché egoistico? Poiché è mio interesse che quante più persone
smettano di pensare, sentire ed agire come gregge: solo così potranno
avere degli obiettivi reali. Solo chi regna su sé stesso può davvero
focalizzare un intento; gli altri possono pensare di avere desideri e
obiettivi propri, mentre in realtà vengono costantemente manovrati da
chi ha strutture energetiche solide, e conosce le leve per orientare la
psiche. In questo periodo storico, l’attività di propaganda e
manipolazione operata da ristrette oligarchie è particolarmente intensa, e
le nuove tecnologie rendono gli esseri umani sempre più simili a pedine di
un gioco volto alla standardizzazione di idee, bisogni e desideri. In tale
scenario, a maggior ragione ritengo il discernimento e l’indipendenza
caratteristiche necessarie per l’evoluzione del pianeta, compresi i curiosi
bipedi che lo abitano. Quindi, se dieci anni fa ho incominciato a girare per
l’Italia diffondendo la EFT, ora farò lo stesso in Europa e con un intento, a
mio avviso, più maturo ed in linea con “chi” sono diventato. Agire
nell’individuale per influenzare il sociale.
Questo libro è anche inteso come percorso introduttivo alla teoria ed alla
pratica di EFT Integrata, perciò troverai informazioni molto diverse
rispetto a quelle che ho divulgato anni fa. Se hai letto “Il Codice del
Benessere” (2004) riconoscerai che molto è cambiato in questi anni.
Se non lo hai letto, ti consiglio di farlo. Quantomeno “Il Nuovo Codice del
Benessere” (2010), poiché contiene indicazioni teoriche e pratiche che ho
evitato di ripetere nel presente manuale.
Seguire l’ordine dei capitoli è consigliato (ma se anche non lo fai va bene
lo stesso) soprattutto se questo è il primo incontro con il metodo.
Con il tempo scoprirai che EFT-I fluisce, e agisce, quanto più riesci ad
osservarti mentre vivi le diverse situazioni che senti problematiche.

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In pratica: osservo il disagio ed esprimo tutto ciò che penso e sento
mentre attivo i punti sui meridiani. Questo mi conduce ad una progressiva
dis-identificazione dalla tematica e dalla mia conseguente reazione.
L’energia collegata ad essa passa da una condizione di stasi ad una
dinamica. Un ventaglio di opzioni si apre, laddove c’era una scelta che
appariva obbligata. Soprattutto, focalizzo l’attenzione sulla
consapevolezza che la situazione che genera disagio è una mia
emanazione, proviene da me.

La situazione che genera disagio è una mia emanazione, proviene da me

In EFT-I non esiste un fuori “cattivo” e separato da me che vuole farmi


soffrire. Tutto ciò che vivo è una proiezione della mia coscienza o, molto
più spesso, del mio inconscio collegato alla matrice della realtà. Nella EFT
arcaica si focalizzava l’attenzione sulla situazione disturbante: “Anche se
Tizio si comporta così e mi da fastidio, io mi amo e mi accetto
completamente e profondamente”.
In EFT-I non poniamo l’accento sul comportamento altrui, ma lo
consideriamo una emanazione di noi. “Anche se qualcosa in me attiva il
comportamento di Tizio, tutto questo può cambiare, e cambia mentre lo
osservo”. Il gioco sta nello spostare il focus su di sé, attribuendosi il ruolo
di causa prima di qualsiasi cosa si manifesti. Sebbene possa apparire
illogico o impossibile, questo approccio assolve ad una funzione
fondamentale: allena a sentirsi sovrani.

Questo approccio allena a sentirsi sovrani

Siamo educati e abituati ad accusare il mondo per tutto quello che ci


accade, a lamentarci per ciò che non va, a riverire l’esterno come
qualcosa di immensamente più grande di noi. Recitiamo costanti
professioni di fede nel mondo, dimenticando che l’ambiente così come lo
esperiamo avviene solo all’interno della nostra coscienza. Quindi, è lì che
dobbiamo agire se vogliamo una vita più viva e soddisfacente.
Allora la stimolazione dei punti sui Meridiani è sì utile, se la orientiamo al
restare presenti a noi stessi. Se viviamo una situazione che ci crea disagio,

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partiamo dalla forma mentis che è tutto una nostra emanazione, anche se
inconscia. Consideriamola uno specchio che ci mostra parti di noi ancora
ignote, o comunque separate. Il nostro essere propaga onde nel plasma
spaziotemporale, ed esso si adegua manifestando persone, luoghi,
situazioni in accordo con le onde che emettiamo. Se anche ci sembra
impossibile, facciamo uno sforzo! Facciamo finta che sia così, e agiamo a
partire da questa idea. Automaticamente ogni persona che ci da fastidio,
ogni situazione, ogni evento del passato e fantasia del futuro diventa
occasione di espansione della consapevolezza.
“Conosci te stesso” era scritto all’entrata dell’Oracolo di Delfi, in Grecia.
Guardando il mondo conosco me stesso, e così perdo anche il bisogno di
cambiarlo. Curiosamente, quando smetto di avere bisogno di cambiare il
mondo (le persone, le situazioni, il passato, il futuro) esso tende a
mutare, ad armonizzarsi. Si aprono finestre là dove c’erano muri.
La mia coscienza torna nel presente (il corpo già vi si trova) e finalmente
si siede sul trono che le spetta. Da lì, crea l’istante.

Nel presente creo l’istante

Allora avrà senso chiedersi:

Chi c’è dietro al mio sguardo? Ci sono, dietro al mio sguardo?

Mentre le parole precedenti stanno ancora risuonando, porto l’attenzione


sulla necessità di leggere attentamente quanto scritto nelle Avvertenze
che seguono prima di sperimentare, in qualunque modo, EFT-I.
Sottolineo che tutte le opinioni espresse in questo libro sono frutto dei
miei studi e delle mie esperienze e non vanno intese come consiglio
medico. Io, Andrea, non sono medico né possiedo alcuna laurea in
Medicina, Psicologia o Scienze Politiche.
Le mie opere non rappresentano altro se non la mia personale
interpretazione di EFT-I supportata da quello che considero il più
importante indice di valutazione di qualsiasi metodo: i risultati.

Buona vibra, Andrea

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AVVERTENZE
Le informazioni contenute in questo e-book sono di natura didattica e
sono fornite solo come informazioni generali. EFT-I è un approccio
relativamente nuovo e la misura della sua efficacia, così come i rischi ed i
benefici non sono conosciuti completamente. Il lettore è d’accordo
nell’assumersi ed accetta la piena responsabilità per ogni e qualunque
rischio associato alla lettura di questo e-book e nell’utilizzo di EFT-I come
risultato. Il lettore comprende che se lui o lei sceglie di utilizzare EFT-I,
emozioni o sensazioni fisiche o memorie irrisolte potrebbero emergere.
Ciò potrebbe essere percepito come effetto collaterale negativo.
Materiale emotivo potrebbe continuare ad emergere dopo l’utilizzo di
EFT-I, indicando che altre tematiche necessitano di essere valutate.
Memorie in precedenza vivide e dolorose potrebbero dissolversi,
limitando la capacità di fornire testimonianze legali dettagliate riguardo
accadimenti traumatici.
Le informazioni presentate in questo testo non sono intese a
rappresentare che EFT-I sia utilizzata per diagnosticare, trattare, curare, o
prevenire alcuna malattia o disordine psicologico. EFT-I non sostituisce un
trattamento medico o psicologico. I casi presentati in questo testo non
costituiscono alcuna garanzia o predizione riguardo ad alcun risultato
nell’utilizzo individuale di EFT-I per alcuna particolare problematica.
L’autore non fornisce alcuna garanzia o predizione riguardo alcun
risultato derivante dall’utilizzo di EFT-I per alcuna particolare
problematica. Le informazioni presentate in questo e-book sono solo per
il tuo uso personale.
Per poter utilizzare EFT-I con altri, è consigliabile divenire
sufficientemente formato sull’argomento. Sebbene i materiali ed i link ad
altre risorse siano forniti in buona fede, l’accuratezza, la validità,
l’efficacia, la completezza, o l’utilità di qualunque informazione qui
contenuta, così come in qualunque pubblicazione, non possono essere
garantite. L’autore non accetta alcuna responsabilità per l’utilizzo
corretto o meno delle informazioni contenute in questo e-book. Consiglio
di cercare consulenza professionale appropriata prima di praticare

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qualunque protocollo od opinione espressi in questo e-book, e prima di
prendere qualunque decisione riguardo alla salute. Se qualsiasi corte
legifera che qualsiasi parte di questo Disclaimer sia invalida, il Disclaimer
sta come se queste parti fossero tolte. Continuando a leggere questo
testo sei d’accordo con quanto sopra.

AVVERTENZE BIS
Questo libro non è stato canalizzato, bensì è frutto dell’ingegno e
dell’esperienza di un essere umano chiamato Andrea. Nessuna entità
spirituale ha dichiaratamente ispirato questi versi, tuttavia grazie al
Copyright Creative Commons anche i Maestri, gli Angeli, le Fate ed i
Folletti potranno far circolare liberamente questo libro all’interno dei
mondi spirituali e non, ovviamente ricordandosi di attribuire all’autore la
paternità dell’opera. Quindi che tu sia umano o altro, sappi che puoi:

 diffondere liberamente questo ebook senza chiedere nulla in


cambio, nemmeno un indirizzo email;
 stamparlo e divulgarlo;
 utilizzarlo citando sempre la fonte, ovvero Andrea Fredi;

e non puoi:

 utilizzarlo o citarlo attribuendotene la paternità;


 modificarlo in alcun modo;
 utilizzarlo in toto o in parte per elaborare una tua opera;
 venderlo o fornirlo in cambio di denaro o altro valore.

ATTENZIONE! All’interno del libro potrebbero esserci tracce di temi


“politicamente o spiritualmente scorretti”. In caso di allergia a punti di
vista divergenti e non condivisi dal proprio gruppo culturale di
appartenenza, si consiglia di sospendere immediatamente la lettura e di
rivolgersi al proprio guru per chiedere lumi sul da farsi. Se il maestro
dovesse essere impegnato in interminabili partite a scopa (ovviamente
per il bene dell’umanità), o se dovesse comunicare unicamente in

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aramaico con inflessioni mandarine mentre il traduttore ha un attacco di
otite, è opportuno attendere un suo messaggio rimanendo in equilibrio
sull’alluce del piede sinistro, ma solo se nelle 13 ore precedenti si è
incontrato un unicorno parcheggiato in doppia fila. Se sprovvisti di guru, è
d’uopo procurarsene uno, anche di seconda mano. Al mercato di Bombay
si trovano ottime occasioni a prezzi modici, ed effettuano anche
spedizioni internazionali.
Se l’allergia permane si consiglia di inviare l’ebook alla propria lista di
contatti, chiedendo loro di leggerlo e fornire un’opinione. In caso di
valutazione negativa, meglio attenersi al loro insindacabile giudizio e
seguire il proprio istinto gregario. Potrebbe di conseguenza essere
necessario sospendere la lettura a tempo indeterminato, e dimenticare
per sempre questo manuale.

Se le parole qui sopra hanno provocato reazioni, una volta posta la


domanda:

“Che cosa in me reagisce a queste parole?”

e trovata risposta, prevedo che il libro possa diventare un vero toccasana.


Nelle prossime pagine vedremo come nasce una reazione (la quale
spesso si manifesta come sintomo psicosomatico) e come utilizzarla per
andare oltre, ottenendo una significativa crescita di consapevolezza.
Senza la capacità di osservare le proprie reazioni non si esce dalla gabbia
dell’illusione. Senza la capacità di trasformare le reazioni, si cede al
mondo anche la propria parte di potere creativo, diventando (o
rimanendo) sudditi. Con l’abilità di rimanere al centro, invece, ogni
reazione diventa occasione di trasformazione interiore.

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CAPITOLO I: Muovere energia
Per produrre qualsiasi cambiamento, il primo passo è la consapevolezza
della situazione attuale e di ciò che la determina: ecco perché è
necessario guardare da vicino ciò che limita la manifestazione dei nostri
meravigliosi potenziali: l’energia congelata in rappresentazioni.
Fino a quando parte della nostra energia rimane cristallizzata in ciò che
abbiamo vissuto (memorie), ciò che abbiamo temuto o sperato di vivere
(fantasie), e ciò che crediamo vero (credenze), non possiamo orientarla
verso la creazione della vita che intendiamo vivere. Non solo, l’energia
cristallizzata ci impedisce anche di sapere ciò che vogliamo, e ancor meno
di attivarci per crearlo. Una persona con buona parte della propria
energia congelata vivrà come un automa, non si porrà domande, sarà
come una palla durante una partita di calcio. La capacità di orientarsi ed
orientare passa forzatamente dalla liberazione della propria energia
(consapevolezza), favorendone nuovamente la circolazione.
L’idea di base è che ci siano essenzialmente due manifestazioni
dell’energia: in flusso o statica.
Un po’ come l’acqua che rimane tale pur variando di stato (vapore,
liquido, ghiaccio). Entrambe le manifestazioni sono necessarie ed
imprescindibili, poiché un mondo di solo flusso sarebbe senza forma,
mentre uno di sola stasi sarebbe immobile, congelato. Il mondo di solo
flusso è, verosimilmente, ciò che gli umani intendono per divino, assoluto.
Probabilmente, una dimensione non assoggettata ad alcuna legge.
L’energia fluisce, poi si cristallizza in una forma, infine torna a fluire in
quella che molti poeti hanno descritto come danza dell’Universo. Come
suggeriva Julian Huxley: “L’uomo è l’evoluzione che diventa cosciente di
se stessa”.
Perciò ogni istante della vita di un essere umano contiene il potenziale
per esprimere consapevolezza. Proprio perché potenziale non avviene da
sé, è necessaria una intenzione unita alla capacità di andare oltre i
meccanismi automatici di espressione della vita, i quali sono disegnati
secondo linee di minor resistenza. La paura di parlare in pubblico, il
timore di rivolgersi agli sconosciuti, il protrarre indefinitamente il senso di

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colpa, il ritenersi indegni dell’abbondanza sono pensieri (e di conseguenza
comportamenti) automatici, ovvero avvengono senza la nostra volontà.
Sono reazioni a rappresentazioni congelate le quali ci governano (anche
se per certi versi ci semplificano la vita) finché non ci accorgiamo della
loro presenza, e le dissolviamo.
Durante la nostra esistenza apprendiamo a rispondere ai diversi stimoli e
creiamo rappresentazioni di tutto ciò che incontriamo o pensiamo, siano
esse persone, luoghi, situazioni, idee.

Creiamo rappresentazioni di tutto ciò che incontriamo o pensiamo

Queste rappresentazioni sono delle istantanee multi-sensoriali (catturate


o costruite da uno o più dei cinque sensi) che ci permettono di orientarci
in situazioni simili. Apprendiamo quindi una risposta automatica, che
facilita la nostra permanenza sul pianeta.
Pensiamo, ad esempio, se dovessimo ogni giorno porre attenzione a
qualsiasi movimento che facciamo, come quando da bambini stavamo
imparando a camminare o a mangiare da soli. Il sistema delle
rappresentazioni ci permette di svolgere molte funzioni in modo
automatico, quindi più efficace. Grazie ad esse, possiamo rispondere alle
domande che costantemente ci poniamo quando riceviamo un qualunque
stimolo: “Che cos’è? Cosa faccio?”.

Ogni stimolo attiva in noi le domande: “Che cos’è? Cosa faccio?”

Arriviamo al semaforo rosso, e automaticamente ci fermiamo poiché


abbiamo la rappresentazione del semaforo con il significato del colore.
Questo non vuol dire che non possiamo osservarci (ergo rimanere
consapevoli di noi stessi) mentre percepiamo il semaforo e reagiamo ad
esso. Anzi, l’osservarci mentre svolgiamo funzioni automatiche ci
permette di migliorarle ulteriormente.
Lo ripeto:

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l’osservarci mentre svolgiamo funzioni automatiche ci permette di
migliorarle ulteriormente

Questo è il cuore del divenire maestri in ogni pratica, dal dipingere al tiro
con l’arco: far sì che avvenga, ed osservarci mentre accade.
Riassumendo, collezioniamo rappresentazioni di qualsiasi cosa viviamo, e
ci facciamo guidare da esse senza accorgercene. Finché sono adeguate a
ciò che stiamo vivendo, e sono in linea con il nostro cammino terreno,
tutto bene. Il casino inizia (molto presto) quando le rappresentazioni sono
distorte e agiscono come specchi deformanti. Ciò avviene quando viviamo
un evento e non abbiamo sufficiente consapevolezza e/o informazioni per
comprenderlo e gestirlo.
Per esempio: siamo bambini, e un genitore normalmente amorevole si
rivolge a noi con rabbia o scherno. Magari lo fa perché è disturbato dal
mobbing sul lavoro, ma a tre o quattro anni di età non possiamo saperlo.
Questa situazione è per noi fonte di stress, e non abbiamo strumenti
adeguati per gestirlo. A questo punto, creiamo (inconsapevolmente) una
rappresentazione dell’adulto arrabbiato, e una parte della nostra energia
(consapevolezza) viene congelata in essa, come per riequilibrarla. Un po’
come gli atomi che cedono un elettrone per stabilizzarsi.
Avremo quindi una rappresentazione cristallizzata dell’adulto arrabbiato,
che ci permette in qualche modo di gestire la situazione e soprattutto di
sapere come reagire nel caso un evento simile si riproponga.

La mente cristallizza le informazioni (sensoriali, emozionali, mentali) che


non è riuscita a comprendere pienamente

Ecco che, la prossima volta che ci troveremo di fronte ad un adulto


arrabbiato, avremo una risposta automatica (la migliore che possiamo
avere in base al nostro grado di consapevolezza) per reagire alla
situazione. Fino a quando non individuiamo e aggiorniamo queste
rappresentazioni, esse tendono a permanere. Alcune vengono aggiornate
durante il processo di crescita, soprattutto quelle poco cariche di energia,
lievemente polarizzate. Pensiamo a come ci sentivamo da bambini nella
cameretta buia, dove immaginavamo mostri ed orchi, e a come ci

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sentiamo oggi (magari qualcuno russa come un orco, ma questa è tutta
un’altra storia). Un amico mi ha raccontato che quando era piccolo e si
metteva a letto, vedeva un’ombra sul muro simile ad una testa. Guardava
la finestra, e non c’era nulla. Poi guardava nuovamente il muro, e ancora
l’ombra lo terrorizzava (reagiva alla fantasia che ci fosse un mostro,
poiché la sua consapevolezza di bimbo non gli permetteva di
comprendere la situazione). A un certo punto ha abbassato il ginocchio,
ed ha visto che l’ombra era scomparsa. Era il suo ginocchio! Un aumento
di informazioni e consapevolezza determina un cambiamento nella
percezione del mondo.

Un aumento di informazioni e consapevolezza determina un


cambiamento nella percezione del mondo

In questo esempio, il bambino non ha avuto bisogno di applicare EFT-I


(all’epoca non esisteva nemmeno), è bastato un aumento di informazioni
e la paura è svanita.
In molti casi infatti adeguiamo spontaneamente le nostre risposte agli
stimoli interiori ed esteriori. Quando ciò non avviene, iniziano i problemi.
Siamo di fronte ad una situazione nel qui-ed-ora, ma reagiamo come dieci
o vent’anni prima. Il direttore ci sgrida, e noi non reagiamo da adulti sicuri
di sé quanto piuttosto come bambini sgridati dal babbo incavolato. In casi
del genere la rappresentazione congelata del babbo arrabbiato si
sovrappone alla figura del direttore, impedendoci di reagire in modo
adeguato e adulto. In pratica, la nostra percezione della realtà è limitata e
filtrata da queste lenti obsolete e non più funzionali. Se vogliamo fare un
aggiornamento del nostro sistema di percezione e risposta, ora abbiamo
uno strumento: EFT-I.

Se desideri aggiornare il tuo sistema di rappresentazione della realtà


per espandere la tua consapevolezza, ecco uno strumento potente e
funzionale: EFT-I

Utilizziamo la stimolazione dei Meridiani per fornire nuove informazioni al


sistema, dissolvere le rappresentazioni limitanti e renderci più leggeri e

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meno polarizzati. Che io sia sempre +, o sempre -, devo comunque
cercare un equilibrio mentre vivo ogni singolo istante. Questo implica che
io sposti potenziali energetici in una direzione o nell’altra, generando una
reazione uguale e contraria. Se sono leggero, reagisco a qualunque cosa
io abbia attratto spostando poca energia, consumando meno. Più la mia
energia è congelata in rappresentazioni disfunzionali, più sono
identificato con ciò che vivo.

Più la mia energia è congelata in rappresentazioni disfunzionali, più


sono identificato con ciò che vivo

Questo significa essere schiavi di un binario, non avere altre opzioni se


non uno schema precostituito. Se la mia energia è investita in un sistema
di rappresentazione (più) adeguato al tempo presente, mi ritrovo con
maggiore consapevolezza per essere ed agire nel qui-ed-ora.
Posso generare una risposta adeguata allo stimolo che mi arriva, perché il
ventaglio di possibilità è più ampio. Sono meno preda delle reazioni
automatiche, ergo più consapevole. Che spettacolo!!

Meno preda delle reazioni automatiche = più consapevole

La stasi energetica (energia cristallizzata) si manifesta generalmente in


quattro modi: come tensione, disagio o malattia fisica; come sentimento
o stato emotivo disarmonico; come limite o disagio mentale; come
mancanza di senso.
In pratica, con il termine stasi possiamo intendere qualunque
manifestazione di squilibrio o blocco nel corpo, nelle emozioni, nella
mente e nello spirito.
Così considerata, questa qualità di energia particolarmente densa
rappresenta ciò che ci impedisce di accedere pienamente ai nostri
immensi potenziali ed imprigiona le nostre risorse.
Un’altra caratteristica delle rappresentazioni congelate è la loro
straordinaria capacità di consumare inutilmente l’energia della quale
siamo dotati e di lasciarci così senza altro “carburante” se non per
sopravvivere. Pensiamo alle enormi quantità di energia che impieghiamo

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quotidianamente per nutrire tensioni muscolari, paure, lamentele,
rancori, giudizi automatici, sensi di colpa, convinzioni limitanti, e così via:
è normale che arriviamo a sera stanchi, sfiduciati e privi di quel bagliore
negli occhi che denota la presenza di passione per la vita.

Le rappresentazioni congelate consumano inutilmente la nostra energia,


sottraendola a ciò che ci sta davvero a cuore

Se vogliamo vivere intensamente e manifestare il genio sopito dentro di


noi dobbiamo aggiornare il filtro che ci permette di interagire con
l’ambiente, aumentando la consapevolezza. Come possiamo fare?
Partendo da ciò che ci è più famigliare, con il quale spesso ci
identifichiamo: il corpo. Ogni essere umano, che ne sia al corrente o
meno, è dotato di un reticolo che trasporta energia (quindi informazioni)
ad ogni distretto corporeo. La Medicina Tradizionale Cinese ha
identificato, circa 5000 anni fa, i cosiddetti “Meridiani”. Essi
rappresentano l’interfaccia tra noi e l’ambiente, influiscono e vengono
influenzati dalle rappresentazioni (di noi e dell’ambiente) che abbiamo
accumulato. Una modalità efficace per adeguare queste rappresentazioni
consiste nella stimolazione del sistema energetico attraverso i suoi punti
di accesso, presenti sulla pelle.
Attivarli mentre si è focalizzati sulla tematica che si desidera trasformare
veicola nuove informazioni, realizzando una sorta di aggiornamento del
sistema riguardo all’argomento in questione. L’energia congelata in
rappresentazioni non più funzionali viene liberata, dissolvendo l’illusione
(che veniva percepita come realtà).

Praticando EFT-I liberi l’energia congelata, dissolvendo le illusioni

Così, tornando all’esempio precedente, se applico EFT-I alla


rappresentazione del babbo arrabbiato libero l’energia in essa contenuta,
riportandola in uno stato di flusso. Ora che l’istantanea multi-sensoriale
del babbo arrabbiato è stata svuotata, posso reagire al direttore in modo
più funzionale e libero. Posso percepirlo come persona, e non più come
alter ego del babbo arrabbiato.

18
Più pratico il metodo, più vaporizzo rappresentazioni limitanti, più posso
esprimere liberamente la mia Essenza nel tempo e nello spazio.
Inoltre, dissolvere energia congelata presenta notevoli vantaggi. Più la
nostra energia è cristallizzata, più veniamo agiti e orientati da essa, senza
discernimento e direzione consapevole. Il poeta Arthur Rimbaud scriveva:
“Io non penso, sono pensato”. In questa semplice frase ha rappresentato
la realtà di miliardi di umani, pensati e gestiti dai loro mondi congelati
senza che ne siano coscienti. Favorire la transizione della propria energia
(che, lo ricordo, qui è intesa come sinonimo di consapevolezza) da
cristallizzata a fluida permette di orientarla verso ciò che si desidera nel
profondo. Solo così la famosa Legge d’Attrazione può essere utilizzata
consapevolmente ed in modo efficace.

PUNTI SALIENTI DEL CAPITOLO I

 Tutto è energia, che si esprime in diverse frequenze. Può essere in


flusso o statica

 Per orientarci nel mondo abbiamo bisogno di rappresentazioni, la


nostra mappa. Rappresentazioni congelate sono come software non
aggiornati: magari funzionano, ma non esprimono tutto il loro
potenziale di orientamento e comprensione dell’esistenza

 La mente cristallizza le informazioni (sensoriali, emozionali, mentali)


che non è riuscita a comprendere pienamente. Esse tendono a
permanere nel tempo, limitando l’espansione di consapevolezza e la
manifestazione dei potenziali; inoltre, consumano energia

 Alle rappresentazioni congelate reagiamo in modo totalmente


automatico. Questo garantisce una maggiore velocità di risposta
all’ambiente, a discapito della consapevolezza

 I mondi congelati attivano la Legge d’Attrazione a nostra insaputa.


Liberare questa energia significa poterla orientare verso ciò che
intimamente desideriamo

19
CAPITOLO II: Veni, vedi, memi!
Caio Giulio non me ne voglia, se utilizzo e modifico la sua celebre
affermazione per presentare una teoria poco conosciuta e molto
contrastata: la memetica. Espressa nel 1976 da Richard Dawkins, nel suo
libro “Il gene egoista”, propugna l’idea che i concetti culturali (ovvero
qualsiasi cosa possa essere compresa da un intelletto) siano simili ai geni
e come tali si propaghino. In pratica, un meme è un’unità culturale che
tende a replicarsi, a mutare e ad essere selezionata. I memi sono i
replicatori che permettono la trasmissione e la mutazione della cultura di
generazione in generazione. Pur essendo controversa e difficile da
verificare sperimentalmente (i geni sono biologici, i memi non lo sono),
oltre che priva dell’aspetto spirituale che ritengo centrale per spiegare la
vita, ho scelto di citare la memetica per introdurre l’argomento-chiave
delle credenze. Con il termine credenza indichiamo un’idea che ha la
funzione di interpretare la vita e l’ambiente, e che permette di gestirli ed
orientarsi in essi. I risultati possono essere molto diversi in base alle
credenze adottate. Possiamo immaginare la profonda differenza di
percezione, sensazione, emozione e comportamento di una persona che
vive con la credenza di essere immeritevole, rispetto ad un’altra che
crede la vita un dono del divino. Infatti le credenze modulano la
percezione sensoriale ed emozionale, il pensiero e di conseguenza il
comportamento. Qualsiasi cosa io creda, tenderò a manifestarla nella vita
poiché i miei pensieri, emozioni, percezioni e azioni saranno orientati a
confermarla. Non solo, l’insieme delle mie credenze (consce e soprattutto
inconsce) è in massima parte costituito da rappresentazioni congelate.

L’insieme delle mie credenze è in massima parte costituito da


rappresentazioni congelate

Di conseguenza la visione del mondo che mi troverò ad avere sarà come


una fotografia del passato. Sai che quando vedi una stella in realtà la
osservi com’era centinaia, migliaia di anni fa? Bene, le credenze che hai
riguardo a te stesso/a e al mondo sono, similmente, luce cristallizzata. Da
un lato ti permettono di predire il futuro (hai la credenza/meme che devi

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occupare la corsia destra della strada; se non lo fai, rischi una collisione),
dall’altro ti trovi a credere cose che sono obsolete o manipolate e
soprattutto non risuonano con la tua Essenza: “se ti masturbi vai
all’inferno” (invece se masturbi, puoi far andare in paradiso); “le femmine
sono inferiori ai maschi”; “l’obbedienza è una virtù”; etc.
Il gioco sta nel passare in esame tutte le credenze, anche quelle che
appaiono logiche e accettate dalla società (in alcune comunità è
tradizione recidere il clitoride alle bambine) così come quelle
politicamente o “spiritualmente” corrette. Qualsiasi cosa tu creda può
essere, in toto o in parte, energia congelata, luce riflessa di un lontano
passato dove la consapevolezza era più limitata rispetto ad ora.

Qualsiasi cosa tu creda può essere, in toto o in parte, energia congelata,


luce riflessa di un lontano passato con minore consapevolezza

Meritevole è quindi un’opera di indagine interiore, alla ricerca di idee e


convinzioni che abbiamo semplicemente appreso e inconsapevolmente
accettato. Scavare in siffatta maniera all’interno di sé produce diversi
risultati: ci si accorge che la propria visione del mondo è per molti versi
quella di persone venute prima di noi; si sviluppa la tendenza a restare
presenti, per valutare istante dopo istante ciò che accade. Si apprende
altresì a pensare e ad agire da sovrani. Infatti il suddito china la testa
(magari lamentandosi e maledicendo sottovoce), mentre il sovrano valuta
la situazione e la osserva da diversi punti di vista.

Suddito o sovrano?

In questo paragrafo cercherò di convincerti a rimanere (o ritornare)


suddito. Infatti un sovrano non ha bisogno di venire convinto,
intrinsecamente sa di esserlo e agisce di conseguenza. Quindi, vediamo se
posso dare il mio contributo a rinfoltire le peraltro già nutrite schiere di
sudditi interiori.
Ci sono innumerevoli vantaggi insiti nella sudditanza: non bisogna
sforzarsi di pensare; basta obbedire e ci si sente a posto con la coscienza;
se qualcosa va storto, si può accusare il mondo esterno; tra sudditi, la

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lamentela è la modalità preferita di comunicazione e rinforza il senso di
appartenenza; ci si può sentire piccoli e indifesi, proprio come quando si
era bambini; se quelli che vengono eletti nel ruolo di genitori (stato,
istituzioni, partner, capi, guru, mentori, etc.) non agiscono secondo le
aspettative, il suddito può sentirsi tradito e lamentarsi, abilità che ha
ampiamente allenato pensando a ciò che gli hanno fatto mamma e papà:
dandogli un fratello/sorella che gli hanno sottratto il ruolo di primadonna;
non dandoglielo, lasciandolo in una angosciante solitudine; traslocando
da quella casa che amava tanto; restando in quella casa che odiava tanto;
inducendolo ad essere se stesso, quindi privandolo di guida ed esempio;
dicendogli come doveva essere, soffocandolo; et lamentaris in saecula
saeculorum.
Inoltre, al suddito non è richiesta alcuna evoluzione. Può permettersi di
rimanere uguale a sé stesso (e per certi versi anche di acuire le sue
fragilità) seguendo la massa. Nessuno sforzo di espansione della
coscienza, basta sopravvivere e concedersi qualche piacere ogni tanto,
per i più virtuosi condito con una goccia di senso di colpa millesimato.
Il suddito è, in buona sostanza, un dividuo. Apparentemente, una vita più
facile. Poi, alla sua dipartita, la Storia ne perde le tracce. “Chi se ne frega
se non creo un nucleo di coscienza permanente, l’importante è
sopravvivere intanto che sono qui, giusto?”

Ma anche no!

La sovranità richiede ben altra attitudine. Innanzitutto una responsabilità


totale per ciò che accade. Non esistono più gli infantili “è colpa sua; è
cattivo/a; mi fa male; Gesù aiutami tu; il mondo ce l’ha con me; etc.”
bensì un sistema di credenze che porta a considerarsi il centro del proprio
universo. Non solo, il sovrano è consapevole che ogni persona che
incontra ed il modo con il quale agisce rappresenta un suo specchio. Per
questo, ogni mondo congelato che viene dissolto nell’altro è come se
fosse stato trasmutato anche all’interno di sé.

Ogni persona che aiutiamo a tornare in sé facilita la creazione di un


nostro centro di gravità permanente

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Ogni giorno è un’occasione per osservarsi ed integrare parti di sé
frammentate. In questo modo si diventa individui.

Individuo: tutto ciò che non si può dividere, frammentare. Tutto ciò che
ha una personalità, una esistenza tutta sua speciale

Utilizzando EFT-I potrai smettere di essere come un asteroide che vaga


nello spazio, bensì potrai volgerti sempre più verso il tuo centro, e
cominciare a pensare, sentire ed agire come un Sole in miniatura.

Torniamo ai memi: nella mia visione si possono equiparare ai “campi-


pensiero” di Callahan, e stazionano non tanto dentro il cervello degli
esseri umani, quanto piuttosto nel campo morfogenetico universale
(chiamato anche Plasma spaziotemporale, cit. Di Spazio) che accoglie e
unisce ogni creatura. Le credenze quindi non sono dentro di noi, bensì
attorno a noi, nel nostro spazio personale. Il cervello funge da decoder, e
le traduce in pensieri, emozioni e azioni. Anche i luoghi stessi contengono
campi-pensiero che condizionano chi vi si immerge (ed ha, nel suo
“terreno”, una sensibilizzazione verso di essi): ad esempio, di fronte ad
una platea posso pensare certe cose di me e del mondo, mentre davanti
ai miei familiari posso esprimere una visione di me e della vita
completamente differente. Oppure, recandomi sui luoghi teatro di scontri
durante la Prima Guerra Mondiale, posso vivere delle reazioni
normalmente sconosciute alla mia consapevolezza di veglia, poiché nel
mio spazio personale ci sono mondi congelati collegati agli avvenimenti
del 1915 – 1918.

Possiamo suddividere le credenze in assolute e relative.

Quelle assolute le abbiamo in ogni occasione, normalmente si riferiscono


a idee che riteniamo immutabili (sono proprio un incapace; i ricchi sono
disonesti; se faccio il mio dovere verrò premiato; etc.) e sono le più
potenti. Quelle relative si “svegliano” solo in certe occasioni, o in
presenza di determinate persone. Ovviamente, un cambiamento in una

23
credenza assoluta potrà avere effetti a catena in ogni aspetto della vita
(passo da: “Sono un perdente” a “Sono in grado di ottenere ciò che
desidero”), mentre una variazione di credenza relativa porterà
cambiamenti nel suo specifico ambito di pertinenza.

Nelle mie ricerche ho incontrato quattro modalità di genesi di una


credenza:

1. Ereditandola inconsciamente dal sistema famigliare nel quale si


nasce
2. Imparandola per imitazione
3. Apprendendola per trasmissione diretta
4. Arrivando ad una conclusione, basata su informazioni incomplete e
su una consapevolezza limitata

Se le altre sono facilmente immaginabili, la prima richiede la conoscenza


delle dinamiche trans-generazionali e dei suoi meccanismi di
trasmissione. Rimando al mio ebook gratuito: “AGER – Age Gate
Emotional Release” disponibile sul sito www.andreafredi.com per
maggiori informazioni in merito.
Nel percorso didattico di EFT-I viene dato particolare risalto alle
credenze, a come individuarle e soprattutto alle strategie per poterle
trasformare.
Un ulteriore spunto è la dissoluzione di una credenza tramite la sinergia di
consapevolezza ed elaborazione energetica. Spesso le convinzioni hanno
più livelli, e se restiamo in superficie possiamo renderci conto della loro
obsolescenza, e pur tuttavia rimanerne schiavi. Per esempio, in quanto
nato in un Paese cattolico posso aver incorporato il meme “il sesso prima
del matrimonio è peccato”. Una volta raggiunta la capacità di ragionare
posso rendermi conto delle sue basi storiche e sociali, tuttavia ad un
livello più profondo essa è energia congelata e come tale non muta, non
evolve. Mi troverò quindi a sapere razionalmente che il sesso non solo
non è peccato ma che tale meme è stato usato dalla chiesa per fini di
potere, mentre una parte di me si sentirà “sbagliata” ogni volta che mi
dedicherò a questa sublime attività. Sarà quindi necessario individuare

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questa credenza nel mio spazio personale (magari rievocando scene del
passato che l’hanno configurata) e dissolverla praticando EFT-I.
Ricorda: tutto quello che credi plasma la tua realtà.

Tutto quello che credi plasma la tua realtà

Passa in rassegna i vari memi, e filtrali con il setaccio della


consapevolezza. Solo così potrai muoverti nel mondo in modo
consapevole.
Un altro esempio: se scrivo “Attila”, cosa ti viene in mente?
Flagello di Dio, giusto? E penserai che Attila fosse uno spietato
conquistatore che razziava i poveri abitanti del tardo Impero Romano.
Bene, grazie ad un libro dell’amico Marco Della Luna ho scoperto che le
ragioni delle estese conquiste di Attila e del suo piccolo esercito di 25000
arcieri a cavallo non risiedevano nella forza militare, bensì nel consenso
delle popolazioni invase. In quel tempo, l’Impero era in piena decadenza e
l’apparato statale si dedicava esclusivamente a lotte di potere ed alla
spremitura fiscale del cittadino, dal quale estraeva circa il 70% del
reddito. Attila proponeva invece una tassazione attorno al 25%, cosa che
spinse i ceti produttivi dell’epoca ad assoggettarsi agli Unni. Il governo
imperiale, oltre ad una imposizione fiscale folle e deleteria per
l’economia, si curava solo di mantenere le rendite e i privilegi di nobili e
clero, i quali erano esenti dalle tasse (suona famigliare?). La definizione di
Attila come personaggio negativo è opera di letterati appartenenti a
nobiltà e clero, per i quali l’arrivo degli Unni è stato un vero e proprio
“Flagellum Dei”. Anche in questo caso, chi detiene il potere scrive la
storia, e le masse seguono senza porsi domande. In Ungheria, Attila è
una figura positiva, un padre della patria e molti neonati ricevono il suo
nome.
Per smantellare una credenza come quella di Attila dovremo avere
accesso a informazioni nuove (come quelle che ho fornito) e praticare
EFT-I sulla rappresentazione congelata di “Attila Flagellum Dei”. Essa
potrebbe essere un’immagine che ci siamo fatta da bambini, oppure un
film, o un fumetto. Quello che conta è individuarla nel nostro spazio
percettivo, ed applicarci EFT-I (un po’ di pazienza, tra poco scoprirai come

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praticarla). In questo modo libereremo l’energia cristallizzata in questo
meme e potremo costruircene uno nostro, più consapevole. Ti rendi
conto di quanti memi “infiltrati” ospiti nel tuo sistema psicoenergetico?

Azione: trasformare le credenze

Il primo passo, in verità di qualunque processo trasformativo, è la


presenza a sé stessi. Senza quella, e senza la capacità di osservarsi, si fa
ben poca strada.
Quando, durante il nostro vivere, ci accorgiamo che qualcosa non fluisce,
che non stiamo esprimendo appieno la nostra Essenza, vale il piacere (la
pena la lascio a chi la desidera) di chiedersi:
“come so che è così?- come so che è vero?- da chi l’ho appreso?-
quando?”.
Le risposte a queste domande porteranno a galla scene, idee, immagini,
simboli, fantasie. Queste saranno l’oggetto di EFT-I.
Un aspetto fondamentale da trattare è l’abitudine. Sappiamo che la
natura segue le linee di minor resistenza, quindi una volta che abbiamo
incorporato una credenza tenderemo ad abituarci ad essa, per poterla
attivare più facilmente e rapidamente.
Applicheremo EFT-I anche a questo ambito, iniziando dal Punto Karate
(vedi Capitolo V: La pratica di EFT Integrata): “Anche se sono abituato a
questa credenza/idea/scena/etc. recupero tutta l’energia che ho
utilizzato per crearla e mantenerla”. Ancora: “Anche se sono abituato a
questa credenza che in qualche modo rende più stabile il mio mondo,
oriento la mia energia verso una realtà più in linea con il mio centro”.
(Queste frasi sono delle linee-guida, e possono essere variate ed ampliate)
Proseguo poi ad attivare gli altri punti, ripetendo mentalmente o ad alta
voce i pensieri, i commenti, i ricordi o le fantasie che emergono, fino a
quando non li sento svuotati di energia.
Ovviamente questo è uno spunto per la pratica su di sé, che già può
portare notevoli effetti. Tuttavia, i risultati più profondi ed entusiasmanti
li otterrai partecipando ai seminari di EFT-I, che trovi nel Calendario
Attività di www.eft-italia.it e di www.andreafredi.com

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CAPITOLO III: Solve et Coagula
La Vita ci fornisce costantemente strumenti che ci supportano nel
processo di trasformazione interiore: riducendo la quantità di dolore,
rabbia, attaccamento, senso di colpa, giudizio (inteso come sentenza, non
come discernimento che è assolutamente fondamentale per orientarsi),
avidità, paura, lamentela possiamo innalzare le nostre vibrazioni
avvicinandoci a quel “centro di gravità permanente” da molti ambito ma
da pochi effettivamente sviluppato.
EFT-I è dunque uno strumento per ottenerlo; senza di essa, molte delle
idee esposte nei capitoli precedenti resterebbero belle, ma difficili da
raggiungere. Quella che presento ora è la versione di EFT che ho
elaborato dopo un decennio di pratica sul campo, grazie alla preziosa
collaborazione con veri e propri giganti della formazione e della crescita
personale, oltre che allo studio di svariati ambiti della vita umana.
EFT-I si basa sull’antico motto alchemico “Solve et Coagula”, ovvero
“dissolvi il vecchio e potrai generare e consolidare il nuovo” e sul
complesso teorico di Logosintesi (che consiglio vivamente di
approfondire). Il motto ricorda al praticante la necessità di entrare in
contatto con la problematica, sentirne l’effetto sui vari livelli (corpo,
emozioni, mente, spirito) per poi dissolverlo, ovvero favorirne la
transizione da uno stato di blocco ad uno di flusso. Logosintesi (dal greco,
riunire con le parole) spiega come tutto questo accade, e perché.
La fase “Solve” è fondamentale, poiché se non avviene impedisce una
reale attuazione della fase “Coagula”.
Così come l’alchimista poneva il piombo (le emozioni automatiche, prive
di presenza) sotto l’effetto del fuoco per iniziarne la trasformazione in oro
(la consapevolezza, la presenza), così il moderno praticante di EFT-I pone
il proprio vissuto doloroso (sia esso mentale, emotivo o fisico) nel fuoco
della osservazione, per iniziare così il processo di ampliamento della
coscienza.
Se evito il dolore, se lo rifuggo in qualunque modo, esso rimane in me,
magari nascosto ma intatto. Posso fare finta di stare bene, posso anche
ingannare me stesso per anni, ma prima o poi la vita genererà situazioni
che mi porranno nuovamente di fronte ad esso.

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Facendo finta di niente inganno una parte di me stesso/a, ma non la Vita

Fare finta di niente, pensare positivo perché l’ho letto su un libro, dirmi
che “domani è un altro giorno”, sono tutte strategie utili per evitare il
dolore, ma anche la crescita.

La sofferenza che faccio uscire dalla porta, rientra dalla finestra

Se ho paura e non me la guardo per bene, se provo rabbia per il mondo


ma evito di sentirla perché “non è spirituale”, sto perdendo una grande
occasione.
Entrare nella sofferenza, e rendersi conto che è una mera reazione
automatica di una parte di me che è rimasta cristallizzata nello spazio-
tempo: questo produce una reale espansione di consapevolezza.
Tutto ciò, unito al ripristinare il flusso in quella parte favorendo la sua
reintegrazione, è un vero atto di crescita. Smetto di reagire a qualcosa alla
quale comunque do potere, e semplicemente riprendo la sovranità su me
stesso. Come? Dissolvendo l’energia che si è cristallizzata nello
spaziotempo X. A quel punto potrò coagulare una nuova realtà, con il
mondo che si comporta nei miei confronti in modo diverso. Così smetto di
reagire, e creo.
In EFT-I un elemento fondamentale, che abbraccia e contiene tutto il
resto, è il senso. Ogni azione che va a sciogliere un vecchio schema, a
sanare una ferita emotiva, a favorire nuovi modi di pensare, ha come
scopo ultimo una espansione della consapevolezza. Se ciò non avviene, se
mi passa il mal di schiena o l’ansia per il futuro, ma non muta anche solo
di poco il mio modo di vivere, ciò che ora ho cacciato si ripresenterà.
Magari sotto nuove forme, con altre sembianze, grazie a persone
differenti, ma tornerà. Se non aro il terreno, come posso seminare?
Dissolvere quindi non si limita al problema come sintomo, bensì al
“terreno” che l’ha generato.

Solve si applica al “terreno” che genera il problema, e non al problema


stesso il quale è un mero sintomo

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Ad esempio, se passo la giornata a lamentarmi (non importa se solo con
me stesso oppure rompendo i torroni agli altri) o a giudicare a destra e a
manca, come posso anche solo sperare di avere una qualità di vita
migliore? Se non trasformo il terreno (solve sull’abitudine a lamentarmi e
giudicare) non potrò coagulare una realtà di vita più soddisfacente. Il
vecchio terreno darà sempre gli stessi frutti. Un melo non può dare
zucchine (a meno che non si intervenga con la genetica, però poi saltano
fuori cose come gli OGM).
Altro esempio: desidero crearmi un lavoro, ho ottime idee e vorrei
“coagularle” nella realtà. Posso usare EFT-I per favorire questo passaggio?
Certamente, partendo dalla fase “solve”. Vado ad individuare ciò che ha
dato forma alla mia realtà fino ad oggi (credenze, abitudini, posture
corporee, atteggiamenti, idee, patti) ed applico la fase “solve”. Una volta
sperimentato un ampliamento della consapevolezza posso focalizzarmi
sulla fase “coagula”, ovvero utilizzando EFT-I nella sua versione
generativa.
Va da sé che la fase più impegnativa è il “solve”, poiché attuarla significa
lasciar andare la vita alla quale siamo abituati. E l’essere umano si
incatena con le proprie abitudini.

L’essere umano si incatena con le proprie abitudini

Esercizio: la fase “Solve”.

Trova una situazione della tua vita che non ti va, che vorresti cambiare,
che in passato hai cercato di cambiare ma non ha funzionato.
Vivila come se fosse presente (non farai fatica, visto che si manifesta
ancora oggi nella tua vita) e osserva quali pensieri hai, quali emozioni
provi, come sono la tua postura fisica e le sensazioni corporee. Esplora il
tuo spazio personale, ovvero l’area intorno a te dove tutto ciò che
percepisci ti influenza maggiormente.
Chi o cosa emerge? Vedi qualcuno o qualcosa? Senti voci o suoni?
Percepisci presenze? Affiorano ricordi o scene immaginate? Quanto ti è
abituale tutto ciò? Quante volte nella tua vita hai vissuto situazioni simili
a questa, quante volte hai risposto all’ambiente in questo modo, con

29
questi pensieri ed emozioni? Annota tutto quello che sale alla tua
coscienza.
Con questo esercizio hai risvegliato un cosiddetto “mondo congelato” o
anche “capsula del tempo”, ovvero una situazione cristallizzata che il tuo
sistema mente-corpo adotta per reagire a situazioni simili che si
presentano nella tua vita. Avrai notato come il tuo umore sia cambiato,
magari la postura, o la lucidità. Quando un mondo congelato viene
riattivato la consapevolezza (ammesso che fino a quel momento vi fosse)
sparisce per lasciare il posto a pensieri, emozioni e sensazioni
completamente automatici. Quando la capsula del tempo viene
risvegliata, l’essere umano diventa simile ad un automa.

Quando la capsula del tempo si attiva, l’uomo diviene automa

Se si accorge di ciò che sta avvenendo entra comunque in una fase


“solve” poiché sta osservando il sistema che reagisce, quindi crea un
punto di osservazione diverso dalla parte che reagisce. Accorgersi che le
reazioni di paura, gelosia o frustrazione non sono mie, ma vengono
attivate da QUALCOSA in me, avvia il processo trasformativo che conduce
ad una espansione di consapevolezza. Con la pratica si arriva a rendersi
conto, durante una reazione automatica, di come essa sia governata da
un “mondo congelato”. Come Neo nel celebre film “Matrix”, si vede la
realtà per quella che è: energia in flusso oppure congelata.
Se invece il nostro caro essere umano viene completamente assorbito
dalla reazione automatica, e si identifica in essa (non vi è altro punto di
osservazione tranne la reazione stessa), allora parliamo di “assenza”.
Nella fase di assenza non avviene alcun processo trasformativo
volontario. Semplicemente, la persona “non è in casa” ed è quindi in balìa
dei suoi mondi congelati. Una tale condizione, oltre a precludere qualsiasi
interesse al risveglio, conduce ad una estrema facilità ad essere
manipolati. Un individuo (o per meglio dire, un dividuo) così configurato
sarà facilmente massa, folla, branco. Le implicazioni sociali, economiche,
politiche e religiose di tale assetto sono facilmente intuibili.

30
CAPITOLO IV: Nascita di una capsula del tempo
Come nasce una capsula del tempo? Vediamolo insieme, partendo da una
fase della vita particolarmente fertile per la creazione di mondi congelati,
l’infanzia.

Sono bambino e l’ambiente genera in me due risposte differenti: curiosità


e paura. Finché vengo sostenuto dai genitori (o in generale dagli adulti di
riferimento) posso esprimere la mia naturale curiosità, esplorando il
mondo e creando rappresentazioni di esso. Le rappresentazioni mi
aiutano ad orientarmi nell’ambiente, e sono percezioni di persone, luoghi,
oggetti, idee, etc.
Grazie al supporto e all’amore dei genitori posso costruirmi una mappa
del mondo che mi permette di interagire con esso, apprezzandone la
bellezza ma anche riconoscendone i pericoli.
Tuttavia accade, per chissà quale disegno divino, che i genitori non siano
sempre lì a spiegarmi la rava e la fava riguardo a tutto. Non riescono a
proteggermi, a rassicurarmi ogni volta che incontro una difficoltà: devono
lavorare, hanno i loro problemi, sono stressati. Addirittura, in varie
occasioni i genitori stessi diventano fonte di sofferenza e paura, quando
mi mandano in castigo oppure mi ignorano, o magari mi dimenticano al
supermercato (ecco perché è meglio fare acquisti nei piccoli negozi di
quartiere: lì, oltre a supportare l’economia locale, non corri il rischio di
perdere i cuccioli!).
In tutte queste situazioni il bambino (che ha la consapevolezza di un
bambino, non di un adulto che riconosce la sua responsabilità negli
accadimenti e si muove per trasformarsi) cosa può fare?
Cosa fai quando non hai abbastanza consapevolezza e/o informazioni per
gestire una data situazione? Come reagisci ad uno stimolo ambientale che
non comprendi e sembra sovrastarti?
Lo congeli. Lo congeli e ti irrigidisci, lasciando una parte di te in quel
momento dello spazio-tempo.

31
Lasci una parte della tua coscienza/energia in quel preciso istante dello
spazio-tempo

Il bambino che vive l’abbandono, per esempio, congela quel momento


insieme a tutte le percezioni sensoriali dell’ambiente, unite alle emozioni
provate ed ai pensieri che si sono affacciati nella sua mente. Da adulto, se
non ha praticato il “solve” su questa tematica, attrarrà situazioni simili
che risveglieranno le stesse modalità di reazione apprese nell’infanzia.
Il “congelamento” in qualche modo assolve alla funzione di stabilizzare la
realtà del bambino (e in seguito dell’adulto) perciò diviene una strategia
di gestione dell’ambiente efficace e replicabile. Poiché la Natura tende a
seguire linee di minor resistenza (ciò che può fare a costo 10 non lo fa a
costo 50), il meccanismo di creazione dei mondi congelati viene ripetuto
ogni qualvolta la persona non abbia abbastanza informazioni (tipo
quando squilla il telefono di notte, e normalmente ci si immagina chissà
quali scenari tragici che nella maggior parte dei casi non avvengono) e/o
consapevolezza per gestire una data situazione.
Personalmente ritengo che questa strategia sia una benedizione, poiché
generalmente permette la sopravvivenza e fa da sprone, per chi ne ha
l’intenzione, ad attivarsi per dissolvere gradualmente i mondi congelati.
Diciamo che se non ci fossero, li dovremmo inventare.

Esploriamo un mondo congelato grazie ad un esempio:

ho quattro anni e sono all’asilo. Nel pomeriggio le suore obbligano i


bambini a fare il “riposino”, anche se non hanno sonno. Non capisco
perché io debba dormire se non ne ho voglia, ma poiché loro sono
l’autorità e in più tutti fanno così, mi adeguo (già qui si potrebbe
intervenire con EFT-I per agire sull’istinto del gregge, ma in questo caso
parliamo di mondo congelato collettivo).
Sono nella brandina, come tutti gli altri. Due bimbi parlano sottovoce e
ridono sommessamente per non farsi scoprire, ma non sono ancora
abbastanza esperti. La suora “di guardia” fa uno scatto degno di Bolt e
percuote il viso dei due bambini, vietando loro di piangere ed
intimandogli di dormire. Io assisto alla scena dalla brandina, terrorizzato.

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Nella penombra ho scorto quanto è accaduto, e soprattutto ho sentito le
voci ed i rumori dell’ambiente. Non dormo.
La mia consapevolezza del momento, ovviamente limitata vista l’età, mi
impedisce di comprendere ciò che accade e, nel caso, di intervenire.
Quindi il mio sistema mente-corpo crea una rappresentazione congelata
di tutto ciò che i miei sensi hanno percepito: la vista della suora che scatta
nella penombra; la sua voce; il rumore degli schiaffi; il silenzio ricolmo
della paura di tutti i bimbi. Ad esso si aggiungono le reazioni che ho avuto:
la paura, il blocco del respiro, la fantasia che potesse accadere a me, la
fantasia di “salvare” i miei compagni come un supereroe.
Tutto questo è un mondo congelato, che resterà (a meno che io non lo
dissolva) nel mio spazio personale, ovvero in me o attorno a me.
Questa rappresentazione è fatta della mia energia e anche di quella delle
persone presenti, che viene letteralmente cristallizzata dalla mia
consapevolezza limitata, per poterla in qualche modo gestire.
Tale capsula del tempo resta come un asteroide nella mia orbita, e tende
ad attrarre situazioni simili.

I mondi congelati sono come asteroidi che ti orbitano intorno e


attraggono situazioni simili a quelle che contengono

Ora, ogni essere umano si trova a vivere momenti di “consapevolezza


ridotta” decine di migliaia di volte in una vita. Questo significa che lo
spazio personale di un individuo è pieno di asteroidi fatti di energia
cristallizzata, che limitano la sua capacità di percezione, discernimento, e
manifestazione della volontà.
Quanti più mondi congelati una persona ha creato, tanto più sarà in uno
stato di “sonno”, ovvero di consapevolezza limitata. Vediamo per quale
motivo.
Una capsula del tempo è composta, principalmente, dall’energia di chi
l’ha creata. Nell’esempio dell’asilo, la scena è fatta della mia energia e, in
secondo luogo, dell’energia delle altre persone presenti (la suora, gli altri
bambini). L’energia che ho cristallizzato in quel momento ed in quello
spazio (da ora, spaziotempo) non solo non è più a mia disposizione (non
fluisce più, è solidificata) ma non partecipa alla mia evoluzione. La

33
coscienza che resta congelata non può evolvere, perciò liberandola
ottengo due effetti importanti: ho più energia/consapevolezza a
disposizione, e posso “aggiornare” parti di me che erano rimaste indietro.
Capisci l’importanza di questo modello?

Abbiamo anche visto come i mondi congelati abbiano un elevato potere


di attrazione. La loro massa invia impulsi nel plasma spaziotemporale, il
quale risponde manifestando persone, situazioni ed eventi simili a quelli
contenuti nelle capsule del tempo. Uno ha rappresentazioni congelate del
padre collerico, e si chiede come mai attira sempre datori di lavoro con le
stesse caratteristiche. Un’altra ha nello spazio personale le memorie
cristallizzate del gemello che non è riuscito a sopravvivere e non è mai
nato, e si chiede come mai vive la vita con un costante senso di colpa. C’è
chi ha congelato rappresentazioni della mamma che non rispetta gli spazi
e curiosa nel diario privato, e ora attrae partner che controllano il
telefono. Le possibilità sono davvero infinite.
Quindi, ecco perché gli esercizi per attivare la famosa Legge d’Attrazione
spesso sembrano non funzionare; in realtà essa agisce in accordo con i
mondi congelati presenti nello spazio percettivo della persona. Per
attrarre diversamente, bisogna vibrare ad una frequenza differente. Per
poterlo fare, sciogliere le capsule del tempo è, oltre che piacevole,
necessario.
Una volta recuperata la nostra energia dai mondi congelati ne abbiamo a
disposizione per la fase “coagula”. Essa viene favorita dall’enunciazione
di una frase.
Dopo aver eseguito EFT-I su una tematica (ho praticato il solve) mi
focalizzo su ciò che desidero. Entro o rimango in un stato di presenza, e
pronuncio la frase della EFT-I generativa: Oriento tutta l’energia
disponibile, alla manifestazione equilibrata di____________________.

La lascio espandere ed agire, osservando ciò che avviene. Nelle ore e nei
giorni successivi la ripeto, per rafforzare l’intento. Rimango in uno stato di
apertura mentre lascio che la frase muova il plasma spaziotemporale
affinché favorisca ciò che intendo.

34
CAPITOLO V: La pratica di EFT Integrata
EFT-I è incentrata sulla trasformazione della coscienza: se non avviene un
cambiamento all’interno, mutare l’esterno sarà vano o effimero. Per
favorire le trasformazioni illustrate ed auspicate nei precedenti capitoli,
due vie si compenetrano. L’attivazione (manuale o mentale) di punti sul
corpo e l’uso di parole (ad alta voce o dentro di sé) che veicolino un
intento. I punti sono una selezione di aree cutanee che connettono ai 14
Meridiani principali, secondo le mappe della Medicina Tradizionale
Cinese. Le parole sono un modo per evocare, sostanzialmente, le idee
espresse nella prima parte del manuale. Utilizzati insieme, questi approcci
permettono di far emergere, focalizzare e trasformare i mondi congelati
presenti nel proprio “spazio di percezione”, liberandolo da inutili fardelli.
Vi è la possibilità di attivare i punti senza pensare a nulla (una metodica
chiamata SET indiretta) e già questo può produrre rilassamento e
benessere. Tuttavia, EFT-I si basa sull’azione attiva del praticante.
In questa fase è importante essere sintonizzati sulla tematica. Lo si può
fare pensandoci, visualizzandola, sentendola nel corpo, ricordandola, e
così via.
Una volta connessi alla tematica si passa a stimolare i punti. Tre sono le
modalità per attivarli:

 picchiettamento (leggero)
 massaggio (orario o antiorario, a piacere)
 leggera pressione o “tenuta” del punto

Questa fase prende il nome di Sequenza e viene eseguita su una selezione


di punti sui Meridiani. La scelta di tali aree cutanee segue un criterio di
semplicità (di accesso e di memorizzazione). Anche altri punti sui
meridiani sono efficaci, tuttavia in EFT-I usiamo questi perché sono facili
da ricordare. Il tempo di attivazione di ciascun punto è soggettivo, e può
variare in base alla persona, alla tematica scelta ed al momento.
Raccomando almeno quattro o cinque secondi per ciascuna zona. In
genere, più siamo lenti nell’attivazione dei punti, più abbiamo modo di

35
rimanere presenti a noi stessi. Inoltre, si è visto che la tecnica funziona
meglio se il corpo è idratato, quindi è opportuno avere sempre dell’acqua
a disposizione. La posizione nella quale eseguire il metodo è ininfluente,
perciò da seduti, sdraiati, in piedi, camminando, correndo, a gambe
incrociate o lanciandosi con il paracadute, va bene tutto.

Applicare EFT-I

L’ordine con il quale vengono stimolati non è importante, tuttavia


consiglio di incominciare dal punto Sopra la Testa e progredire verso il
basso, in modo da attivare tutti i Meridiani e memorizzare la collocazione
dei punti. Una volta che queste aree diventano famigliari, possono essere
stimolate anche senza alcun ordine. Ecco i punti indicati nella figura ed il
loro corrispondente meridiano: (Fonte: Atlante di Agopuntura – Hoepli)

sopra la testa: Vaso Governatore 20


sopracciglio: Vescica 2
lato occhio: Vescicola Biliare 1
sotto l’occhio: Stomaco 1
sotto il naso: Vaso Governatore 27
sotto la bocca: Vaso Concezione 24
clavicola: Rene 27
sotto l’ascella: Milza 21
sotto il seno/pettorale: Fegato 14
pollice: (lato esterno) Polmone 11
indice: (lato esterno) Grosso Intestino 1
medio: (centro) Ministro del Cuore 9
anulare: (lato esterno) Triplice Riscaldatore 1
mignolo: Cuore 9 (lato interno) e Intestino Tenue 1 (lato esterno)

Punti per eseguire la Preparazione (vedi di seguito):

punto Karate (lato di taglio della mano): Intestino Tenue 3


punto Doloroso: zona compresa tra le clavicole ed i pettorali (questo non
è un meridiano, bensì un’area di congestione linfatica)

36
37
I punti vanno stimolati con due o più dita, a seconda della facilità di
raggiungimento dell’area cutanea. Usando quattro o cinque dita, i
meridiani presenti su queste ultime vengono attivati maggiormente. Una
nota speciale la merita il punto di Vescica 2. Dopo aver appreso il metodo
Quick Remap ho modificato la modalità di stimolazione del punto
Sopracciglio: utilizzando indice, medio ed anulare insieme è possibile
attivare sia Vescica 2 che l’Extra Punto 1, collocato esattamente tra l’inizio
di entrambe le sopracciglia. Ponendo il medio al centro (che stimola
l’Extra Punto e non il cosiddetto Terzo Occhio, il quale si trova più in alto;
quindi, nessun rischio di accecarsi) indice ed anulare andranno ad attivare
entrambi i punti di Vescica 2. La modalità consigliata è il leggero
massaggio.

Una sessione di EFT-I

Nell’applicare EFT-I si possono scegliere tre diverse strategie, tutte


efficaci.
La scelta del metodo da adottare dipende dal livello di consapevolezza
della persona nel momento in cui utilizza EFT-I, dalla configurazione della
problematica e anche dal momento. Consiglio di iniziare dalla prima, per
poi passare alla seconda o alla terza.

La prima strategia

Nella prima strategia si focalizza la problematica, la si “scalda”. Il nostro


scopo è di far emergere ciò che è bloccato, mediante la seguente frase di
preparazione: “Anche se (tematica), tutto questo può cambiare, e
cambia mentre lo osservo”.
La frase serve a rendere coscienti che tutto scorre, anche ciò che sembra
impossibile da trasformare. L’importante è impostare la frase su qualcosa
che sia effettivamente suscettibile di cambiamento. Un esempio può
aiutare: se dico “Anche se il nonno mi picchiava, tutto questo può
cambiare” mi chiudo ogni possibilità di trasformazione, poiché il nonno
che mi picchiava è un fatto storico, immutabile.

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Se invece imposto la frase “Anche se il nonno mi picchiava e ancora oggi
ne soffro, tutto questo può cambiare e cambia mentre lo osservo”, mi
accorgo che sebbene il fatto storico sia avvenuto, la mia reazione ad esso
(la sofferenza) può mutare. Questa frase di preparazione è
particolarmente efficace poiché porta alla coscienza la consapevolezza
che tutte le nostre reazioni (emozioni, pensieri, comportamenti)
dipendono da noi e possono mutare. La prima strategia ci ricorda uno dei
principi della fisica quantistica, ovvero che l’osservatore influenza ciò che
viene osservato. “Cambia mentre lo osservo” sottolinea il potere di
trasformazione della realtà intrinseco alla coscienza di ogni essere
umano.

La seconda strategia

Nella seconda strategia consideriamo sempre la tematica (sintomo fisico,


credenza limitante, paura, blocco) come una reazione ad una
rappresentazione cristallizzata del passato o del futuro. Non andremo
quindi a focalizzarci sulla reazione, bensì sul suo attivatore. Quest’ultimo
può essere una rappresentazione, reale, immaginata o simbolica, che è
rimasta nel nostro spazio personale e che viene inconsciamente vissuta
come attuale.
Per esempio, frequente è il caso di persone che hanno introiettato
l’immagine, la voce o la presenza dei genitori in atteggiamenti percepiti
come ostili, e anche dopo cinquant’anni reagiscono come se i genitori
fossero presenti. Come abbiamo visto, le istantanee multisensoriali del
padre che dice “Sei una stupida”, o della madre che piange in cucina
rimangono congelate nello spazio di percezione della persona, e da lì la
influenzano.
Per questo, l’obiettivo è trasformare queste istantanee da congelate a
fluide, poiché in quest’ultimo stato possono facilmente essere dissolte,
senza curarsi tanto dei sintomi (emozioni, dolori, etc.) che esse generano.
Il risultato lo si ottiene preparando il terreno, ovvero iniziando a
distinguere tra attivatore e reazioni.
Questo può essere fatto grazie all’aiuto delle Meta Domande.

39
Con la prima ci chiediamo: in che modo sto reagendo? Andiamo quindi
ad esplorare le reazioni che si manifestano, e che normalmente
rappresentano ciò che ci fa andare alla ricerca di una tecnica di auto-
aiuto. Una volta identificate le reazioni (attenzione: le emozioni fanno
parte di questa categoria!), passiamo alla seconda Meta Domanda: a cosa
sto reagendo?

 Meta Domanda 1: In che modo sto reagendo?

 Meta Domanda 2: A cosa sto reagendo?

Qui indaghiamo in noi, nel nostro spazio di percezione ovvero ciò che
possiamo percepire con i sensi.
Potremo quindi chiederci: vedo qualcuno o qualcosa? Sento voci, frasi, o
suoni? Percepisco presenze? Su una scala da 0 a 10, quanto stress provo?
La risposta sarà una rappresentazione congelata, che diverrà l‘oggetto di
EFT-I. A questo punto posso procedere in due modi:

1. stimolo i vari punti della Sequenza mentre osservo la


rappresentazione emersa (l’immagine della mamma, la voce del
papà, lo sguardo della maestra, la sensazione del pugno del bullo di
paese, etc.) fino a quando non si stemperano le reazioni (SET
diretta);
2. mentre stimolo il Punto Karate o massaggio leggermente il Punto
Doloroso, pronuncio questa frase di Preparazione:

“Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la rappresentazione


congelata di __________ ed io continuo a reagire ad essa, recupero
tutta l’energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla, e la riporto
nel mio centro”.

Passo poi ad eseguire la Sequenza, mentre ripeto mentalmente o a voce


normale: “Il mio intento dissolve questa rappresentazione” o frasi simili.
Se il problema iniziale si è risolto, o se ho raggiunto uno stato di quiete
interiore e/o di benessere, posso considerare conclusa la sessione.

40
Se invece la rappresentazione non si neutralizza completamente, o se
emerge altro, riparto dalla Preparazione. In questi casi posso anche
integrare con: “Restituisco a quello spaziotempo l’energia che gli
appartiene”. Questo nell’idea che nel mio spazio di percezione possano
essere rimaste tracce di persone, luoghi, idee che ancora mi influenzano.
Posso poi eseguire un’altra Sequenza, rimanendo in osservazione di me e
di tutto ciò che vivo. Nel caso in cui emergessero altre tematiche,
ricomincerò dalle Meta Domande.

Esercizio:

Pensa a qualcosa che ti genera dolore emotivo.


Inizia con la Meta Domanda 1: In che modo sto reagendo?
Osserva quali emozioni provi, dove le senti nel corpo, quali pensieri hai.
Nota quanto stress provi su una scala da 0 a 10.

Passa poi alla Meta Domanda 2: A cosa sto reagendo?


Ora esplora lo spazio intorno a te: chi o cosa appare? C’è una scena? La
vedi? Oppure senti delle voci, o dei rumori? Percepisci qualcosa o
qualcuno nello spazio intorno a te?
La risposta a queste domande è l’attivatore, che sarà oggetto della EFT-I.

Preparazione: “Anche se nel mio spazio di percezione è rimasta la


rappresentazione congelata di scena/persona/etc. ed io continuo a
reagire ad essa, recupero tutta l’energia che ho utilizzato per costruirla e
mantenerla, e la riporto nel mio centro”.
Esegui poi la Sequenza, ripetendo mentalmente o a voce normale:
“Il mio intento dissolve questa rappresentazione”
Ora nota cosa è cambiato nella rappresentazione (più vicina, più lontana,
più sfuocata, dissolta, etc.) e focalizzati sulle reazioni (i sintomi iniziali di
disagio). Cosa è cambiato? Sulla scala da 0 a 10, quanto stress provi ora?

Se rimane della sofferenza, ricomincia dalle Meta Domande e ripeti la


procedura su ciò che è rimasto.

41
La terza strategia
La terza strategia richiede che il praticante abbia come sentire profondo
che “ogni cosa che si trova a vivere è un suo riflesso” o quantomeno che
sia disponibile a “giocare” con questa idea.
Come prima cosa focalizzo una tematica, poi vado sul Punto Karate
(oppure sul Punto Doloroso) e lo stimolo pensando a ciò che mi crea
disagio. In questo approccio non è necessario utilizzare le Meta Domande
per distinguere gli attivatori dalle reazioni. Tuttavia, se preferisco, posso
aggiungere la fase delle domande per focalizzare un attivatore.
L’importante è rimanere il più possibile presenti, in osservazione di sé,
durante l’esecuzione della tecnica. La frase iniziale detta di Preparazione,
da ripetere mentalmente o a voce normale, suona così:

“Anche se a qualche livello ho generato e ancora oggi mantengo


questo/a (sintomo, situazione, scena, fantasia, credenza, etc.), recupero
tutta la mia energia coinvolta nella sua inconsapevole creazione, e la
riporto nel mio centro.”

Passo poi ad attivare i punti, preferibilmente (ma non necessariamente)


partendo da Sopra la Testa fino alle dita, per il tempo che sento
necessario a produrre dei cambiamenti. Intanto rimango mentalmente su
questa idea: il mio intento individua e dissolve la causa prima di
questo/a (sintomo, situazione, etc.). Seguo il flusso di pensieri, immagini,
sensazioni mentre continuo a stimolare i punti, rimanendo presente a me
stesso/a. Osservo ciò che accade in me, senza giudicare. Noto i segnali di
cambiamento, normalmente sospiri, sbadigli, gorgoglii di pancia, brividi,
variazioni della temperatura, umido attorno agli occhi, risa, pianto,
formicolii, rilascio delle tensioni.
Quando questi segnali sopraggiungono, di solito si osservano dei
cambiamenti a livello emotivo e nel flusso di pensieri. Continuo ad
attivare i punti, finché non sono giunto ad uno stato di lucida presenza.
Posso eseguire sessioni simili anche per ore al giorno, su argomenti
differenti, tenendo presente un rischio: di non essere più quello/a di
prima. Questo può sconvolgere l’abitudine che ho di me stesso/a, così

42
come quella delle persone che mi stanno intorno. Se sciolgo nodi, poi
potrebbe essere difficile accettare le trappole emotive che, magari
inconsciamente, ho sempre attirato. Qualche relazione potrebbe subire
degli scossoni.
Una precauzione per le persone con un vissuto particolarmente pesante:
riattivare certi ricordi porta a galla sofferenze sopite. Meglio agire con
gradualità, evitando di toccare subito ferite profonde.

La fase iniziale, detta Preparazione, ha anche la funzione di dare voce a


ciò che, normalmente, resta nascosto nelle profondità dell’individuo. Per
questo spesso assume le caratteristiche di un dialogo interiore: è
fondamentale osservarsi mentre si pronunciano frasi e parole che
“risuonano” o risultano non veritiere, poiché queste ultime possono
fornire utili indicazioni riguardo alla tematica trattata.

La Preparazione ha altresì lo scopo di favorire un ampliamento del punto


di vista, antesignano di qualsiasi trasformazione interiore ed esteriore.
Per questo, dobbiamo ricordare di essere l’origine di ciò che stiamo
vivendo, e prendercene la totale responsabilità. Non importa se siano
coinvolte altre persone, o il mondo intero. Partiamo dall’idea che una
parte di noi (molto probabilmente inconscia) ha creato e mantiene in
essere la problematica. Questa parte, in un tempo x, ha vissuto una
situazione e l’ha cristallizzata. Finché è separata dal nostro centro, non
può fare altro che riattivare ciò che ha vissuto, con conseguenze nel qui-
ed-ora. Dovremo quindi riportare l’energia che si è congelata ad uno
stato fluido, generando un “aggiornamento” del nostro sistema mente-
corpo.
Attenzione: le strategie proposte possono anche essere integrate. La
pratica di EFT-I non si svolge mediante protocolli standard, prevede
invece la capacità di spaziare e di applicare i diversi approcci a seconda
della situazione. Questo ovviamente lo si impara grazie alla formazione ed
alla pratica assidua.

Vediamo insieme come si può presentare una sessione di EFT-I che


include diverse strategie:

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1. Oriento la mia attenzione su una tematica (ricordo doloroso,
convinzione, paura e relativa fantasia che la genera, sintomo fisico,
obiettivo percepito come difficile, dipendenza, etc.);
2. Stimolo il Punto Karate dicendo: “Anche se (problematica) e sto
ancora reagendo ad essa, tutto questo può cambiare, e cambia
mentre lo osservo”. In questa fase noto semplicemente cosa affiora
alla coscienza, e questo atto stimola la capacità di cogliere le
rappresentazioni congelate nello spazio di percezione.
3. Una volta emersa una rappresentazione più chiara e definita, la
focalizzo e osservo quali dei miei sensi sono coinvolti (vedo una
scena? Sento voci o suoni? Percepisco persone o presenze? Sento
odori o sapori?);
4. Noto quali reazioni genera in me (emozioni, pensieri, convinzioni,
sintomi fisici);
5. Attivo il Punto Karate, pensando o pronunciando: “Anche se nel mio
spazio di percezione è rimasta la rappresentazione congelata di
scena/persona/etc. ed io continuo a reagire ad essa, recupero tutta
l’energia che ho utilizzato per costruirla e mantenerla, e la riporto
nel mio centro”.
6. Procedo alla stimolazione dei punti (la Sequenza) rimanendo in pura
osservazione di ciò che emerge;
7. Nuovamente sul Punto Karate, da ripetere lentamente: “Anche se
qualcosa in me ha creato e ancora oggi genera questa (situazione,
scena, fantasia, etc.), e sono abituato/a a pensare e sentire così,
recupero tutta la mia energia dalla causa prima di questa
(situazione, scena, fantasia, etc.) e la riporto nel mio centro”;
8. Continuo con la Sequenza rimanendo in pura osservazione di ciò che
emerge;
9. Quando ho raggiunto uno stato interiore di centratura e presenza,
passo all’aspetto generativo: penso ad un obiettivo (di carattere
spirituale, fisico, emotivo, lavorativo, etc.) e con le mani incrociate
all’altezza del cuore pronuncio la frase:
“Oriento tutta l’energia disponibile, alla manifestazione equilibrata
di __________________”. Quest’ultima frase, se pronunciata con
intento e presenza, è un vero e proprio generatore di realtà.

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PUNTI SALIENTI DELLA EFT-I:

Nell’arte della trasformazione interiore ci sono degli elementi


imprescindibili, che ho inserito nella EFT-I.
Essi sono:
 La responsabilità totale verso tutto ciò che viviamo. Saperci e
sentirci sorgente di qualsiasi evento della nostra vita (anche se in
massima parte attraverso mondi congelati, ovvero parti di noi che
sono separate dalla nostra Essenza) ci permette di stare (o
ritornare) nel nostro centro, e da lì agire. Smettere di essere un
burattino in balìa del mondo è il dono più grande che possiamo fare
a noi, e al mondo.
 La consapevolezza che l’energia cristallizzata non evolve, non è
senziente, genera solo risposte automatiche basate sul passato.
Dobbiamo favorire il passaggio dell’energia da statica a fluida.
 L’idea che una qualsiasi problematica, sia essa fisica, emotiva o
mentale, è in realtà la miglior soluzione che il nostro sistema ha
trovato in un determinato tempo x, e che ha adottato come
reazione “di default”. Al contempo, la possibilità di aggiornare
quella modalità di reazione/pensiero al “me stesso/a” che nel
frattempo ho costruito.
 La presenza nel qui-ed-ora come “conditio sine qua non” per vivere
appieno e contattare le nostre risorse profonde.
 L’idea che nulla sia immutabile: “tutto scorre”.
 La consapevolezza che siamo parte di un’unica immensa creazione,
intelligente e interconnessa. A trasformazioni dell’interno seguono
sempre cambiamenti nell’esterno.
 La necessità di smantellare l’abitudine ad essere come siamo, con la
comodità di evitare “sbattimenti” e impegno. Per evolvere
dobbiamo generare uno sforzo cosciente.

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 L’idea che i mondi congelati abbiano una loro massa, dotata di
potere attrattivo. Maggiore è la massa di un mondo congelato,
maggiori sono le probabilità che esso attragga, nella realtà della
persona, eventi e persone in risonanza. In breve, “i mondi congelati
hanno potere attrattivo pari alla quantità di energia che li
compone”. Tale ipotesi è indimostrata e forse indimostrabile,
tuttavia l’esperienza di questi anni e l’osservazione della meccanica
degli avvenimenti nella mia vita ed in quella di centinaia di persone,
mi porta a pensare in questa direzione. Quindi la famosa Legge
d’Attrazione viene guidata dai mondi congelati fino a quando essi
non vengono smantellati. Ritroviamo qui il principio del “Solve et
Coagula”.
 La consapevolezza che la natura segue linee di minor resistenza,
quindi una frequenza più elevata va strutturata gradualmente
attraverso la disciplina, così che possa essere mantenuta nel tempo.
Se un dispositivo funziona con la corrente elettrica a 12V,
alimentarlo improvvisamente con un voltaggio maggiore
rischierebbe solo di provocare danni al sistema. Invece, attraverso la
pratica quotidiana di EFT-I (coadiuvata da Logosintesi e AGER) è
possibile sviluppare un sistema energetico in grado di ospitare e
veicolare energia a frequenze più elevate.
Attenzione! Maggiore è il grado della tua vibrazione, maggiore è il
livello di responsabilità che puoi accogliere.

46
CAPITOLO VI: Imparare EFT-I
Giunti sino a qui è facile (anche se non scontato) che tu abbia un ardente
desiderio di apprendere EFT-I, per cui ho sviluppato diversi strumenti
didattici. Prima di illustrarli, intendo chiarire alcuni punti:

 Diversamente da EFT, che ha caratteristiche e modalità adatte alla


grande diffusione, EFT-I non è per tutti, e nemmeno per tanti. Una
buona parte dei lettori non è nemmeno arrivata a questo punto del
libro, perché molte delle idee ivi contenute vanno a cozzare contro
gruppi di memi accettati e rassicuranti.

 EFT-I ruota attorno all’idea e alla sensazione di responsabilità totale


la quale richiede, per manifestarsi effettivamente, un elevato livello
di vibrazione. Si tratta di uno stato di consapevolezza dispendioso,
poiché va oltre il livello che la Natura ha previsto per l’essere umano
medio. La responsabilità (abilità di rispondere) totale è strettamente
legata alla presenza a sé stessi, uno stato di coscienza
assolutamente non ordinario e che richiede impegno e disciplina.

 La responsabilità totale si interseca con quella di tutti gli altri esseri,


andando a creare quell’universo intelligente e dinamico che
possiamo anche chiamare “plasma spaziotemporale”.

 L’energia può essere in flusso o congelata. Nel primo caso evolve ed


è in continuo mutamento. Nel secondo caso, non evolve e rimane
stabile ne tempo. Il segreto è trovare l’equilibrio tra questi due stati.

 EFT-I è concepita come disciplina per la creazione di un centro di


gravità permanente e lo sviluppo della sovranità individuale. Il resto
è marginale.

 Iniziare il percorso significa essere disposti a specchiarsi nella Vita, e


trarne ogni istante la migliore immagine di sé.

47
 EFT-I può stravolgere completamente le certezze acquisite, le idee,
le priorità, i gusti. Può condurre a vedere il mondo sotto una luce
nuova, diversa. Per questo motivo, consiglio a chi cerca
semplicemente dei rimedi per vivere meglio di rivolgersi a chi li
possa dispensare senza mettere in pericolo lo status quo.

 EFT-I parte da basi teoriche diverse rispetto alla classica EFT che si
impara nel mondo, e che per anni io per primo ho insegnato. Oltre
alle succitate caratteristiche, una componente fondamentale ed
unica è la mancanza di frasi che rafforzino la separazione in parti.
Per questo motivo ho eliminato tutte le frasi che incitano una parte
ad agire su un’altra. Dire “mi amo” trasmette l’idea che ci sia un io
che ama ed un altro che viene amato; dire “mi perdono” significa
che c’è una parte “perdonante” che esercita un influsso su una
parte “perdonata”. Tutto questo rende ancora più evidente la
frammentazione, e inibisce lo sviluppo di un centro. L’Essenza è
omnipervasiva, omnicomprensiva e completa. Non necessitiamo di
perdonare parti di noi o di convincerle a fare qualcosa, ma
semplicemente di reintegrarne l’elemento costitutivo
(consapevolezza, energia) così da renderci creature sempre più
senzienti e sovrane. Se vivi in contatto con l’Essenza non hai
bisogno di amarti, accettarti, perdonarti o darti alcun permesso; sei,
e questo è abbastanza.

Come fare? Nel sito www.eft-italia.it trovi un percorso esperienziale che


favorisce la conoscenza di EFT-I e soprattutto sviluppa nel partecipante le
abilità per applicare il metodo su di sé e, eventualmente, sugli altri.

Formazione in EFT-I
Questo viaggio comincia con il corso EFT-I Base (un giorno) dove si
apprendono i fondamenti di EFT-I ed il suo utilizzo quotidiano.
Il livello Intermedio (due giorni) amplia le possibilità di utilizzo del
metodo, e introduce al suo insegnamento ad altri. Talvolta Base ed

48
Intermedio vengono proposti nello stesso fine settimana, così da
accelerare la curva di apprendimento.
Il livello Avanzato (tre giorni) fornisce strumenti d’avanguardia
nell’utilizzo di EFT-I su di sé e con terze persone. Il percorso è inscindibile
dall’EFT LIVE!, un seminario di tre giorni durante i quali si impara e si
pratica EFT-I ai suoi massimi livelli.
Tutti i corsi vengono tenuti direttamente da me, ovvero Andrea Fredi.
Pur non rappresentando una scuola professionale (gli attestati di
partecipazione non forniscono qualifiche, e ricordo che EFT-I è un metodo
di auto-aiuto e di crescita spirituale, e non una terapia) il percorso
didattico è strutturato per imparare ad utilizzare con destrezza questo
potentissimo strumento di trasformazione.
I seminari e le varie attività sono un percorso di conoscenza interiore che
in più fornisce strumenti efficaci per sviluppare i propri talenti ed aiutare
gli altri a fare altrettanto.
Per favorire la divulgazione tra le persone che, a qualche livello, “stanno
cercando”, numerose Conferenze esperienziali vengono organizzate in
varie città italiane ed elvetiche. Partecipare ad una Conferenza può dare
un’idea dell’efficacia e della semplicità del metodo e fornisce quella
componente esperienziale necessaria alla comprensione di EFT-I.

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il mondo che ti metterà in grado di trarre il meglio sia da EFT che da EFT-I.
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Coaching” https://www.facebook.com/groups/AndreaFredi/
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49
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Logosintesi, organizzata dall’Istituto di Logosintesi e tenuta, in Italia, da
Andrea Fredi e dall’ideatore del metodo, il Dr. Willem Lammers. Dopo
aver partecipato al corso EFT-I Avanzato, il candidato può presentare la
richiesta di intraprendere il percorso formativo ad Operatore di
Logosintesi, ampliando in modo esponenziale le sue capacità di
intervento. www.logosintesi.it
Email di contatto: info@logosintesi.it

Bibliografia e videografia

Per un approfondimento teorico-pratico sulla EFT moderna (una delle


basi di EFT-I), rimando al mio libro con DVD: “EFT – L’arte della
trasformazione” ed al DVD “EFT in pratica”, Edizioni MyLife.
Una speciale applicazione di EFT e PNL per raggiungere il proprio giusto
peso è presentata nel doppio DVD: “EFT & PNL – Insieme per Dimagrire”
di Andrea Fredi e Debora Conti, Edizioni MyLife.
Infine, una combinazione tra EFT e la Cronoriflessologia del Dr. Di Spazio è
illustrata nel DVD: “AGER – Age Gate Emotional Release”, sempre
Edizioni MyLife. Su AGER è anche disponibile un ebook gratuito sul sito
www.andreafredi.com

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CONCLUSIONE
Hai presente uno di quei giorni in cui il cielo è blu, il sole splende e l’acqua
ha riflessi smeraldo? Quando tutto scintilla, dentro e fuori? Bene, nel
momento in cui scrivo queste righe sto vivendo esattamente questo: il
contatto con la bellezza. La cosa interessante è che il giorno prima
pioveva, faceva freddo, tuttavia provavo una simile connessione con la
creazione. Perché?
Poiché la conoscenza (di sé e del mondo) agevola il contatto con la
bellezza in ogni sua forma. Ricorda cosa scriveva il sommo poeta, Dante
Alighieri: “Considerate la vostra semenza. Fatti non foste a viver come
bruti, ma a ricercare virtute e canoscenza”. Conoscendo me stesso sono in
grado di scorgere la perfezione di ogni cosa, di fluire nel mondo e con il
mondo, in una danza che incanta anche il più esigente degli déi. Fa sì che
il tuo passo sia leggero, e il tuo incedere trionfale. Sei qui per splendere,
ed offrire la tua luce al mondo. Utilizza la sofferenza che hai vissuto, e
quella alla quale ancora ti avvinghi, come carburante per la tua mutazione
in stella. Il mondo può fare a meno della tua luce. Sei tu, che non puoi
rinunciarvi.

Trasforma il Passato, vivi il Presente, orienta il Futuro

Buona vibra,
Andrea Fredi

Bibliografia essenziale:
Giulio Achilli: Virtù Superiori – Marenectaris
Salvatore Brizzi: Il libro di Draco Daatson – Antipodi Edizioni
Marco Della Luna, Paolo Cioni: Neuroschiavi – Macro Edizioni
Vincenzo Di Spazio: Guarire dalle ferite degli antenati – Macro ebook
Andrea Fredi: AGER Age Gate Emotional Release – Creative Commons
Andrea Fredi: EFT- L’arte della trasformazione – MyLife Edizioni
Andrea Fredi: Il Nuovo Codice del Benessere – Creative Commons
Willem Lammers: Logosintesi 2.0 – MyLife Edizioni
P.D. Ouspensky: Frammenti di un insegnamento sconosciuto – Astrolabio

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L’autore

Andrea Fredi (1974), figura di spicco nel panorama delle moderne


Tecniche Energetiche, contribuisce alla diffusione di metodi quali EFT,
PET, AGER e Logosintesi. Nel 2013 ha sviluppato EFT-I, focalizzata sulla
Sovranità Interiore e sull’utilizzo della consapevolezza come mezzo di
trasformazione. E’ fondatore dei siti internet www.eft-italia.it
www.andreafredi.com e www.eftprovocativa.com dedicati a metodi di
auto-aiuto e in breve divenuti una “fonte di energia rinnovabile” per la
condivisione di esperienze tra i praticanti, la formazione e gli
aggiornamenti. Si occupa anche della parte italiana del sito internazionale
www.logosynthesis.net ed è responsabile dell’Istituto di Logosintesi.

Andrea vive a Lugano (Svizzera) dove collabora con Dainami, società di


formazione che si avvale di insegnanti di fama internazionale.
Tiene conferenze e seminari in Europa, America e Australia. I suoi libri e
DVD sono preziose risorse per apprendere e approfondire l’affascinante
mondo delle tecniche di auto-aiuto.

Con MyLife Edizioni ha pubblicato:

Autostima ed Emozioni nel corpo (2007), ora ripubblicati come “EFT in


pratica” (2012) – DVD

EFT – L’arte della trasformazione (2009) – Libro + DVD

EFT & PNL Insieme per dimagrire (2009) – DVD con Debora Conti

AGER (2009) – DVD con il Dr. Vincenzo Di Spazio

EFT Integrata (in uscita nel 2014) – Cofanetto MyLife University

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