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Cos'è la fitoterapia

• La fitoterapia è una disciplina che definisce


con criteri scientifici rigorosi l’utilizzo delle
piante medicinali/officinali nella pratica
clinica. Essa studia l’attività biologica, le
controindicazioni, la posologia e le opportune
vie di somministrazione delle piante.
• Secondo l'Organizzazione Mondiale della
Sanità (OMS), ogni vegetale che contenga, in
uno o più dei propri organi, sostanze
farmacologicamente attive merita il nome di
pianta medicinale.
• Quasi sempre le sostanze farmacologicamente
attive presenti in una pianta medicinale sono
molteplici. Questo insieme di sostanze è
chiamato "fitocomplesso" ed è responsabile
delle proprietà terapeutiche di una
determinata pianta, il suo effetto è dato
dall’azione integrata delle molteplici sostanze.
• Ricondotta ai suoi principi essenziali, la
fitoterapia è l'impiego delle piante medicinali
a scopo preventivo o curativo.
Essa non è dunque una filosofia, una scuola di
pensiero o una medicina "alternativa",
bensì una branca, nobile ed antica, della
farmacologia scientifica.
• La fitoterapia può trovare una giusta
collocazione scientifica solo se può disporre di
estratti vegetali tecnicamente validi e il più
possibile standardizzati.
TITOLAZIONE E STANDARDIZZAZIONE
• La titolazione consente di valutare con precisione non
solo la presenza ma anche la quantità di uno o più
componenti del fitocomplesso ritenuti più importanti
ai fini terapeutici.
Tale quantità non deve essere inferiore al livello
minimo fissato dalla Farmacopea, altrimenti l'estratto
non può avere un'adeguata attività terapeutica. Ma
non deve essere nemmeno superiore al livello
massimo per garantire sicuramente una buona
tollerabilità.
• Grazie alla titolazione è possibile
standardizzare il prodotto, in modo che esso
sia sempre uguale a se stesso, con ovvi
vantaggi per la costanza e la riproducibilità
dell'effetto medicamentoso.
• Essa è indicata nelle terapie di lunga durata
(per esempio osteoporosi, aterosclerosi,
obesità), perché è generalmente ben tollerata
e priva di importanti effetti collaterali. Allo
stesso modo, costituisce un rimedio adeguato
anche nei problemi di lieve o media entità e, in
associazione ai farmaci di sintesi, può essere in
grado di incrementarne l’efficacia e soprattutto
di ridurne gli effetti collaterali indesiderati
• Il primo erbario di cui sono pervenute notizie
è del medico ateniese Diocle di Caristo, vissuto
intorno al 350 a. C.. Alla sua scuola si formò
Teofrasto di Ereso che scrisse una serie di testi
botanici tra cui Historia Plantarum.
• Altri due personaggi, di cui ci sono pervenute
notizie e che ebbero una notevole importanza
nell’evoluzione dell’erbario, furono Mitridate
VI Eupatore, re del Ponto, e il suo medico
Crateva.
Secondo Dioscoride, Crateva fu il primo a
compilare un erbario corredato di immagini
• Dioscoride, medico della Cilicia del I secolo d.
C., autore del famoso: De Materia Medica. In
questa opera sono illustrare le virtù
terapeutiche delle piante, e costituirà il punto
principale della conoscenza scientifica in
Occidente e in Oriente per tutto il Medioevo,
sino alla comparsa della farmacologia chimica.
• Successivamente l’erborista inglese John
Parkinson, pubblica il Theatrum Botanicum
(1640), contenente la descrizione di circa
trentamila piante, classificate secondo le loro
proprietà terapeutiche;
• in Italia, Durante Castore, pubblica a Venezia
nel 1617 un volume dal titolo "Herbario
Novo"; sono riferimenti ancora attuali come
spunto di riflessione e di indagine sulle virtù
medicamentose di molte piante.
• In tempi più recenti l’erbario di Otto Gessner
(1974) e Schauenberg e Paris (1977),
contengono classificazioni di numerose piante
medicinali e i riferimenti ai principi attivi
costituenti delle piante e la loro azione
farmacologia.
• La prima scuola medica laica è la Scuola Medica
Salernitana sorta con ogni probabilità tra il secolo VII e
VIII, deve essere ritenuta la più antica e importante
istituzione per l’insegnamento e l’esercizio della medicina.
Famosa in tutto il mondo, allora noto, per i suoi maestri e
per il suo orto botanico, frequentata da allievi di ogni
nazionalità, e l’insegnamento era affidato a personaggi
provenienti dalle varie culture, con lo scopo di verificare e
confrontare le varie conoscenze mediche. Nel IX secolo
era famosa in tutta Europa ed era rappresentata nel sigillo
di Salerno col motto: Civitas Hippocratica.
• Con la Scuola Medica Salernitana si sviluppano
altre famose istituzioni come quella di
Montpellier, Bologna e Padova
• uno degli studiosi di rilievo fu Philiph
Theophrast Bombast von Hohenheim, detto
Paracelso (1493-1541 d.C.), nacque in una
località vicina a Zurigo medico alchimista,
cercò di isolare dalle piante la loro
"quintessenza". Paracelso si può considerare il
padre della moderna Fitoterapia rinnovata, in
cui l’azione delle piante Medicinali è riferita al
fitocomplesso e non al principio attivo
• Nello stesso periodo anche Leonardo da Vinci
(1452-1519 d.C.) si occupa dello studio della
botanica e della fisiologia vegetale, studiò il
percorso della linfa, la disposizione delle foglie
nelle varie specie e cercò di isolare i principi
attivi di alcune piante.
• Nacque il primo giardino orto botanico a
Padova per opera di Anguillara, Guillandini e
Falloppio, seguito da quello di Pisa e di Bologna.
• Determinante e fondamentale fu l’apporto, del botanico
svedese Carlo Linneo (1707-1778 d.C.), per lo studio
sistematico delle piante. È merito della sua ricerca la
classificazione e l’identificazione delle piante, egli utilizza,
come principio di distinzione e di classificazione delle
piante, la distribuzione dei sessi nei fiori e le caratteristiche
degli organi maschili. Inoltre, divide il regno vegetale in due
grandi branche: le Crittogame, con stami e pistilli invisibili a
occhio nudo; le Fanerogame nelle quali tali organi sono ben
visibili. Queste ultime, a loro volta, saranno divise dal
naturalista svedese in 23 classi, in base alle loro differenze
morfologiche
• In quest’anni ( anni ‘70), Claude Bergeret e Max
Tetau, rilevarono e diffusero il concetto che
l’azione di una pianta medicinale non era da
identificare necessariamente solo nel principio
attivo, bensì, al sinergismo d’azione derivato dai
vari componenti della pianta. Quindi, ridefinirono
il concetto di fitoterapia in fitoterapia rinnovata,
in cui la determinante principale non era più il
principio attivo, bensì il fitocomplesso
• Le forme farmaceutiche utilizzate sono: la
Tintura madre e il Macerato glicerico 1DH, alla
prima diluizione decimale hahnemanniana.
BOTANICA FARMACEUTICA E
FARMACOGNOSIA
• La botanica farmaceutica si occupa delle
piante tenendo conto, non soltanto delle
caratteristiche morfologiche e funzionali, ma
studiando in particolare le piante ad indirizzo
terapeutico.
• Le sostanze chimiche presenti nella pianta,
capaci di esplicare un’azione farmacologia,
sono definiti principi attivi e il vegetale (o la
parte di questo) che le contiene è detto droga
• Le sostanze farmacologicamente attive
possono essere impiegate sia sotto forma di
droga così come essa è (si parla, in tale caso,
di fitocomplesso), oppure allo stato puro,
dopo essere state estratte dalla droga stessa.
Può accadere che i principi attivi siano anche
materiale di partenza per ottenere composti
semisintetici, come è avvenuto con la morfina,
da cui è stata ottenuta in seguito la nalorfina
• è interessante ricordare che, nella raccolta delle piante
medicinali, occorre tener presente il tempo balsamico,
cioè il periodo in cui il contenuto in principi attivi
raggiunge il suo massimo livello: è appunto in tale
momento che deve essere effettuata la raccolta. Il tempo
balsamico è influenzato dal ciclo vitale della pianta, dalla
sua età e perfino dall’ora del giorno. È diverso per ogni
pianta, anche se si può affermare in generale che i
principi attivi si formano in misura maggiore nel periodo
d’accrescimento della pianta e quindi il contenuto sarà
massimo quando l’accrescimento sarà terminato.
Descrizione di alcune piante impiegate in
Fitoterapia
AGLIO ALLIUM SATIVUM L.
• Parte utilizzata: bulbo e bulbilli Principi attivi: olio
essenziale (minimo 0,25 %) contenenti diversi solfuri di
allile (da cui il caratteristico odore) ed altre sostanze
solforate derivate dal solfuro di divinile (allina, che per la
presenza di un enzima, alliinasi, si trasforma in allicina),
allisatina, glucosidi solforati, vitamine del gruppo B.
Effetti dimostrati: antibatterico, antivirale, antielmintico
(ascaridi ed ossiuri), anticoagulante, antiaggregante
piastrinico, ipotensivo, vasodilatatore periferico,
fibrinolitico ed antiipertensivo. Fluidificante ed
espettorante. Antidislipidemico ed antiaterogeno
ALGA MARINA FUCUS VESICULOS
• Parte utilizzata: tallo disseccato Principi attivi:
Acido alginico, Polisaccaridi, Polifenoli, Bromo,
Iodio, Potassio, Sodio Effetti dimostrati: Dà
volume alle feci favorendo lo svuotamento
intestinale
ALOE ALOE VERA L.
• Principi attivi: foglie da cui si estrae un gel
• Sostanze chimiche contenute: Acemannano, Beta-
barbaloina (purgativo), Resina, Socaloina, Tannino
• Effetti dimostrati: Aiuta a ridurre l'infiammazione e
accelera la guarigione nelle ustioni di primo e
secondo grado. Agisce come catartico, ma se tale
effetto sia benefico o pericoloso dipende da molti
fattori. Cura le ustioni da raggi X o da altre radiazioni.
Interferisce nell'assorbimento del ferro e degli altri
minerali quando assunta per via orale
ANANAS (GAMBO) ANANAS SATIVUS SCH.

• Parte utilizzata: parte fibrosa del gambo


• Principi attivi: Bromelina A e B
• Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria,
antiedemigena. Azione antiaggregante
piastrinica
Anice Pimpinella anisum L.
• Parte utilizzata: frutto secco
• Principi attivi: oli essenziali (anetolo,
metilcavicolo, anisochetone), flavonodi.
• Effetti dimostrati: Aiuta nell'espulsione dei gas
dall'apparato intestinale. Stimola la diuresi.
Aumenta la traspirazione. Diminuisce la
densità e aumenta la fluidità del muco dai
polmoni e dai bronchi. Causa allucinazioni
ARNICA MONTANA Arnica montana L
• Parte utilizzata: fiore
• Principi attivi: Acidi grassi, Acido angelico,
Acido formico, Arnidendiola (si trova anche
nei fiori di tarassaco), Colina, Timoidrochinone
Effetti dimostrati: Ha un effetto revulsivo se
applicata sulla pelle in un punto infiammato o
irritato. Agisce come sedativo del sistema
nervoso centrale. Irrita il tratto
gastrointestinale
Artiglio del diavolo o Arpagofito
Harpagophytum procumbens De Candolle
• Parte utilizzata: radici secondarie essiccate
• Principi attivi: Arpagoside, Procumbite,
Arpagide, Acido cinnamico libero, Zuccheri,
Aminoacidi, Steroli, Grassi, Cere
• Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria ed
antireumatica, fibromiositi, tendinite, periartriti
BIANCOSPINO Crategus oxyacantha L.
• Parte utilizzata: fiori, foglie
• Principi attivi: Acido crategolico, Flavina,
Glicoside, Proantocianidine, Purine, Saponine,
Vitexina
• Effetti dimostrati: Diminuisce la respirazione.
Diminuisce il battito cardiaco. Azione
ipotensivante. Causa irregolarità nel battito
cardiaco. Causa insufficienza cardiaca congestizia.
Riduce le contrazioni muscolari dell'utero e
dell'intestino. È un costrittore bronchiale
BOSWELLIA SERRATA O PIANTA
DELL'INCENSO Boswellia serrata Roxb.
• Principi attivi: Acidi boswellici, Triterpeni
Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria,
antireumatica (inibisce la 5 lipoossigenasi che
stimola la produzione di leucotrieni), riduce il
dolore ed il gonfiore articolare ed aiuta a
ristabilire una buona funzionalità articolare
CAMOMILLA COMUNE Matricaria recutita
L.
• Parte utilizzata: capolini disseccati
• Principi attivi: Alcooli sesquiterpenici, Alfabisabolo,
Azulene, Furfurale, Paraffina, Sesquiterpene,
Tannini
• Effetti dimostrati: Agisce come antinfiammatorio e
spasmolitica sulla mucosa gastrica e duodenale,
cicatrizzante, immunostimolante, antibatterico per
uso topico. Deprime le funzioni muscolari.
Interferisce nell'assorbimento del ferro e di altri
mineral
CANNELLA CORTECCIA Cinnamonum verum
J.S. Presl
• Parte utilizzata: corteccia disseccata (olio
essenziale per uso topico)
• Principi attivi: Aldeide cinnamica (70-80%),
Eugenolo (5-10%)
• Effetti dimostrati: Proprietà antibatteriche e
micostatiche (specie nelle onicomicosi)
CARCIOFO Cynara scolymus L.
• Parte utilizzata: foglie
• Principi attivi: Flavonoidi, Tannini, Ac.
clorogenico, Cinarina, Poliacetileni, Fitosteroli
(sitosterolo e stigmasterolo), Cinaropicrina
(principio amaro)
• Effetti dimostrati: Azione coleretica (stimola la
secrezione di bile), epatoprotettiva ed
epatostimolante. Azione
ipocolesterolemizzante. Azione diuretica.
CENTELLA ASIATICA Centella asiatica L.,
Hydrocotile asiatica L
• Parte utilizzata: parti aeree disseccate
• Principi attivi: Asiaticoside (saponina
triterpenica), Ac. asiatico, Ac. madecassico,
Madecassicoside, Polifenoli, Fitosteroli, Sali
minerali e vitamine
• Effetti dimostrati: Cicatrizzanti, flebotropi e
flebotonici (v. varicose, emorroidi),
blandamente diuretici
CHIODO DI GAROFANO Eugenia
caryophyllus C.
• Parte utilizzata: boccioli dei fiori essiccati (olio
essenziale per uso topico)
• Principi attivi: Eugenolo (90%)
• Effetti dimostrati: Elevate proprietà
antibatteriche e antimicotiche (onicomicosi,
tigne), antinfiammatorie ed analgesiche locali
(mal di denti)
ECHINACEA Echinacea angustifolia D.C
• . Parte utilizzata: radici
• Principi attivi: Acidi grassi, Betaina, Echinacina,
Echinoside, Inulina, Resina, Saccarosio
• Effetti dimostrati: Agisce come insetticida,
attivo soprattutto sulle mosche. Stimola le
difese immunitarie. Probabile attività anti-
tumorale
ELEUTEROCOCCO Eleutherococcus
senticosus Ruprecht
• Parte utilizzata: radici
• Principi attivi: Eleuteroside A (glucoside del
betasitosterolo), B1 (glucoside cumarinico
dell'isofrassidina, C (eterogalattoside), B-D-E (eterosidi
del siringasterolo), I-K-L-M (derivati dall'ac. oleanoico)
• Effetti dimostrati: Stimola il sistema immunitario,
aumenta il numero di linfociti T e cellule natural killer,
aumenta la produzione di interferone, stimola la
risposta anticorpale (studi effettuati su soggetti con
malattie dell'apparato ORL, otiti, sinusiti)
FINOCCHIO SELVATICO Foeniculum vulgare
Miller
• Parte utilizzata: semi
• Principi attivi: Trans-anetolo, Estragolo,
Fencone, Alfa-fellandrene
• Effetti dimostrati: Attività antispastica e
procinetica (specie a livello intestinale),
attività antimeteorica
GINKGO Ginkgo biloba L.
• Parte utilizzata: foglie
• Principi attivi: Ginkgolidi A, B e C, Acidi ginkgolici,
Quercetina, Kempferolo
• Effetti dimostrati: Agisce aumentando la tolleranza
all'ipossia, soprattutto nel tessuto cerebrale.
Inibisce lo sviluppo di edemi cerebrali di origine
traumatica o tossica. Riduce gli edemi della retina.
Aumenta le capacità della memoria. Azione
antiossidante ed antagonista nei confronti del PAF
(fattore aggregante piastrinico)
GINSENG PANAX ginseng C.A. Meyer
• Parte utilizzata: radici Principi attivi:
Ginsenosidi, Amido, Fitosteroli, Vitamine B1-
B2-B12, Biotina, Composti poliacetilenici,
Tannini, Peptidi, Colina Effetti dimostrati:
Tonico-adattogeno, azione sul sistema
neuroendocrino e neuromuscolare (aumento
serotonina, dopamina, noradrenalina, ACTH),
attività antidepressiva simile all'imipramina,
azione immunostimolante (polisaccaridi)
GYMNEMA Gymnema sylvestre R.
• Parte utilizzata: foglie
• Principi attivi: Acido gymnemico (il cui sale di
potassio viene indicato come gymnemina)
• Effetti dimostrati: Azione ipoglicemizzante
IPERICO O ERBA DI S. GIOVANNI
Hypericum perforatum L
• Parte utilizzata: sommità fiorite
• Principi attivi: Ipericina, Olii volatili, Resina,
Tannini, Flavonoidi
• Effetti dimostrati: Causa fotosensibilizzazione.
Interferisce con l'assorbimento di ferro e di
altri minerali quando viene ingerito. Agisce
come I-MAO sul sistema nervoso centrale, da
cui l'uso come antidepressivo. Usato
esternamente è un antisettico.
IPPOCASTANO Aesculus hippocastanum L.

• Parte utilizzata: sem


• i Principi attivi: Glicosidi triterpenici, Escina,
Tannini, Flavonoidi, Cumarina
• Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria,
anti edemigena, vasocostrittrice
LIQUIRIZIA COMUNE Glycyrrhiza glabra L.
• Parte utilizzata: radici
• Principi attivi: Asparagina, Glicirrizina, Gomma, Terpene
pentaciclico, Saponine, Zuccheri
• Effetti dimostrati: Diminuisce l'infiammazione. Mostra un
effetto ormonale di tipo estrogenico. Diminuisce le
contrazioni della muscolatura liscia. Diminuisce la densità e
aumenta la fluidità del muco dei polmoni e dei bronchi. Un
largo consumo di liquirizia può essere causa di ipertensione.
• Effetti benefici supposti non dimostrati: Promuove la
rigenerazione dei tessuti lesi. Ammorbidisce la pelle ed è un
lenitivo. Cura la tosse
Menta piperita Mentha piperita L.
• Parte utilizzata: foglie Principi attivi: Mentolo,
Acetato di mentile, Mentone Effetti dimostrati:
Carminative, colagoghe, antibatteriche. Per
ingestione può irritare le mucose ed interferire
con l'assorbimento del ferro e di altri minerali.
MIRTILLO NERO Vaccinium myrtillus L.
• Parte utilizzata: frutto
• Principi attivi: Acidi grassi, Acido loeanolico,
Acido ursolico, Idrochinone, Neomirtillina,
Tannini
• Effetti dimostrati: Azione astringente e
vasoprotrettrice (antocianosidi). Riduce la
glicemia. Stimola la diuresi. Interferisce con
l'assorbimento del ferro e di altri minerali
quando viene ingerito. Azione antiossidante
OLIVO Olea europaea L
• Parte utilizzata: foglie
• Principi attivi: Composti triterpenici,
Flavonoidi, Glucosidi amari, Oleaceina,
Oleuropeina
• Effetti dimostrati: Azione spasmolitica,
broncodilatatrice, ipoglicemizzante, diuretica,
ipotensivante, ipocolesterolemizzante
Papaia Carica papaya L
• Parte utilizzata: frutto
• Principi attivi: Caricina, Enzima amilolitico,
Mirosina, Papaina, Peptidasi, Vitamine C e E
• Effetti dimostrati: Stimola le secrezioni
gastriche. Libera istamina dai tessuti. Agisce
come sedativo del sistema nervoso centrale.
Elimina alcuni parassiti intestinali
POMPELMO (olio di semi di Pompelmo)
Citrus maxima L.
• Parte utilizzata: semi, frutto (buccia)
• Principi attivi: bioflavonoidi (esperidina, neoesperidina,
quercetina, apigenina rutoside, canferolo), naringina,
polifenoli, vitamina C, aminoacidi, fibre, oli essenziali
• Attività principali: antiossidante, antibatterico, antivirale,
antimicotico, immunostimolante, capillaroprotettore;
buccia (disturbi circolatori degli arti inferiori, alterazioni
della funzionalità del microcircolo, fragilità capillare, edemi
e ritenzione idrica, sindrome emorroidaria, stati
infiammatori; semi: infezioni delle vie urinarie, infezioni del
cavo orale, acne, gengiviti, infezioni della pelle, delle unghie
e micosi cutanee, infezioni del tratto gastrointestinale
RIBES Ribes nigrum L.
• Parte utilizzata: bacche, foglie, semi
• Principi attivi: bacche: Flavonoidi, Procianidine,
Antociani, Vitamine; foglie: Polifenoli, Triterpeni,
Kempferolo, Quercetina, Glicosidi della miricitina e
dell'isoramnetina; semi: Acidi grassi polinsaturi
• Effetti dimostrati: bacche: Azione vasoprotettrice tipo
quella del mirtillo (vedi); foglie: Attività diuretica e
ipotensivante, attività antinfiammatoria specie sulle
flogosi articolari; semi: Azione antiallergica degli ac.
polinsaturi per inibizione delle prostaglandine e delle
cicloossigenasi.
ROSA CANINA Rosa canina L.
• Parte utilizzata: falsi frutti maturi
• Principi attivi: Vitamina C, Beta-carotene, Carotenoidi,
Flavonoidi, Pectine, Tannini, Antociani
• Effetti dimostrati: Tutte le attività della vitamina C
(vasoprotezione, antiossidante, stimolante il sistema
immunitario, facilita l'assorbimento del ferro). E' la più
importante fonte di vit. C (ac. ascorbico) del mondo
vegetale, altamente biodisponibile ed assorbibile.
Rende maggiormente biodisponibili i carotenoidi ed i
flavonoidi potenziandone l'azione antiossidante
ROSA RUBIGINOSA o Mosqueta Rosa
rubiginosa L.
• Parte utilizzata: semi da cui si estrae un olio extra-vergine
• Principi attivi: Acidi grassi polinsaturi (AGP) totali 80% di cui: Ac.
Linoleico (omega 6) 45% e Ac. AlfaLinolenico (omega 3) 35%,
Acidi grassi saturi esenti da colesterolo 5,5%, Vitamina E e Pro-
vitamina A
• Effetti dimostrati: Azione antiossidante (aumento dei livelli
plasmatici di vitamina E e C). Azione fluidificante delle membrane
cellulari. Azione antinfiammatoria. Azione antiaggregante. Per tali
azioni l'olio di Rosa Rubiginosa può risultare utile nella
prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardio e
cerebro vascolari, nel trattamento di cicatrici, scottature, eczema
e psoriasi, nelle riduzioni delle complicanze delle malattie
autoimmuni (quali artrite reumatoide o sclerosi multipla)
SALICE Salix alba L.
• Parte utilizzata: corteccia Principi attivi:
Salicilina, Flavonoidi, Tannini Effetti dimostrati:
Azione antipiretica, antiflogistica, analgesica
ed antireumatica comportandosi come FANS.
Azione antiaggregante
Soia (isoflavoni) Glycine max L
• Parte utilizzata: semi Principi attivi: Daidzeina,
Genisteina (fitoestrogeni) Effetti dimostrati:
Migliorano la sintomatologia menopausale
(vampate) ed il rischio di neoplasia a seno ed
endometrio, per l'analogia strutturale con gli
estrogeni femminili svolgendo una blanda
azione simil-ormonale
Tarassaco Taraxacum officinale Weber
• Parte utilizzata: radici e parti aeree
• Principi attivi: Amari, Ferro, Glutine, Gomma,
Inulina, Niacina, Potassio, Resina, Tarassina,
Vit. A e C
• Effetti dimostrati: Stimola le secrezioni
gastriche. Stimola l'escrezione di bile dal
fegato. Stimola la diuresi. È una fonte di
vitamine A e C Avvertenze: Non assumere in
gravidanza
The verde Camelia sinensis L.
• Parte utilizzata: foglie
• Principi attivi: Polifenoli (Epigallocatechina gallato,
Catechina, Flavonoidi, Tannini, Ac. clorogenico),
Caffeina, Teobromina, Teofillina, Saponine,
Minerali e Vitamine in bassa percentuale
• Effetti dimostrati: Azione antiossidante,
astringente, antinfiammatoria legata all'azione dei
polifenoli. Azione antiseborroica per inibizione
della 5-α-reduttasi
Uva Ursina Arctostaphylos uva ursi Sprengel

• Parte utilizzata: foglie Principi attivi: Glucosidi


idrochinonici (Arbutina, Metil-arbutina),
Miricetina, Unedoside, Tannini, Terpenoidi
(Alfa e Beta Amirina) Effetti dimostrati: Attività
disinfettante delle vie urinarie (infezioni acute
e croniche) per l'azione dell'idrochinone
metabolita coniugato a livello epatico ed
escreto per via renale dove diventa attivo in
presenza di urina alcalina
Vite rossa Vitis vinifera L.
• Parte utilizzata: foglie, buccia del frutto e acini
• Principi attivi: Polifenoli, Proantocianidine B
• Effetti dimostrati: Azione vasoprotettrice,
protezione degli endoteli. Azione
antiossidante per inibizione delle ciclo-
ossigenasi (COX)

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