con criteri scientifici rigorosi l’utilizzo delle piante medicinali/officinali nella pratica clinica. Essa studia l’attività biologica, le controindicazioni, la posologia e le opportune vie di somministrazione delle piante. • Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ogni vegetale che contenga, in uno o più dei propri organi, sostanze farmacologicamente attive merita il nome di pianta medicinale. • Quasi sempre le sostanze farmacologicamente attive presenti in una pianta medicinale sono molteplici. Questo insieme di sostanze è chiamato "fitocomplesso" ed è responsabile delle proprietà terapeutiche di una determinata pianta, il suo effetto è dato dall’azione integrata delle molteplici sostanze. • Ricondotta ai suoi principi essenziali, la fitoterapia è l'impiego delle piante medicinali a scopo preventivo o curativo. Essa non è dunque una filosofia, una scuola di pensiero o una medicina "alternativa", bensì una branca, nobile ed antica, della farmacologia scientifica. • La fitoterapia può trovare una giusta collocazione scientifica solo se può disporre di estratti vegetali tecnicamente validi e il più possibile standardizzati. TITOLAZIONE E STANDARDIZZAZIONE • La titolazione consente di valutare con precisione non solo la presenza ma anche la quantità di uno o più componenti del fitocomplesso ritenuti più importanti ai fini terapeutici. Tale quantità non deve essere inferiore al livello minimo fissato dalla Farmacopea, altrimenti l'estratto non può avere un'adeguata attività terapeutica. Ma non deve essere nemmeno superiore al livello massimo per garantire sicuramente una buona tollerabilità. • Grazie alla titolazione è possibile standardizzare il prodotto, in modo che esso sia sempre uguale a se stesso, con ovvi vantaggi per la costanza e la riproducibilità dell'effetto medicamentoso. • Essa è indicata nelle terapie di lunga durata (per esempio osteoporosi, aterosclerosi, obesità), perché è generalmente ben tollerata e priva di importanti effetti collaterali. Allo stesso modo, costituisce un rimedio adeguato anche nei problemi di lieve o media entità e, in associazione ai farmaci di sintesi, può essere in grado di incrementarne l’efficacia e soprattutto di ridurne gli effetti collaterali indesiderati • Il primo erbario di cui sono pervenute notizie è del medico ateniese Diocle di Caristo, vissuto intorno al 350 a. C.. Alla sua scuola si formò Teofrasto di Ereso che scrisse una serie di testi botanici tra cui Historia Plantarum. • Altri due personaggi, di cui ci sono pervenute notizie e che ebbero una notevole importanza nell’evoluzione dell’erbario, furono Mitridate VI Eupatore, re del Ponto, e il suo medico Crateva. Secondo Dioscoride, Crateva fu il primo a compilare un erbario corredato di immagini • Dioscoride, medico della Cilicia del I secolo d. C., autore del famoso: De Materia Medica. In questa opera sono illustrare le virtù terapeutiche delle piante, e costituirà il punto principale della conoscenza scientifica in Occidente e in Oriente per tutto il Medioevo, sino alla comparsa della farmacologia chimica. • Successivamente l’erborista inglese John Parkinson, pubblica il Theatrum Botanicum (1640), contenente la descrizione di circa trentamila piante, classificate secondo le loro proprietà terapeutiche; • in Italia, Durante Castore, pubblica a Venezia nel 1617 un volume dal titolo "Herbario Novo"; sono riferimenti ancora attuali come spunto di riflessione e di indagine sulle virtù medicamentose di molte piante. • In tempi più recenti l’erbario di Otto Gessner (1974) e Schauenberg e Paris (1977), contengono classificazioni di numerose piante medicinali e i riferimenti ai principi attivi costituenti delle piante e la loro azione farmacologia. • La prima scuola medica laica è la Scuola Medica Salernitana sorta con ogni probabilità tra il secolo VII e VIII, deve essere ritenuta la più antica e importante istituzione per l’insegnamento e l’esercizio della medicina. Famosa in tutto il mondo, allora noto, per i suoi maestri e per il suo orto botanico, frequentata da allievi di ogni nazionalità, e l’insegnamento era affidato a personaggi provenienti dalle varie culture, con lo scopo di verificare e confrontare le varie conoscenze mediche. Nel IX secolo era famosa in tutta Europa ed era rappresentata nel sigillo di Salerno col motto: Civitas Hippocratica. • Con la Scuola Medica Salernitana si sviluppano altre famose istituzioni come quella di Montpellier, Bologna e Padova • uno degli studiosi di rilievo fu Philiph Theophrast Bombast von Hohenheim, detto Paracelso (1493-1541 d.C.), nacque in una località vicina a Zurigo medico alchimista, cercò di isolare dalle piante la loro "quintessenza". Paracelso si può considerare il padre della moderna Fitoterapia rinnovata, in cui l’azione delle piante Medicinali è riferita al fitocomplesso e non al principio attivo • Nello stesso periodo anche Leonardo da Vinci (1452-1519 d.C.) si occupa dello studio della botanica e della fisiologia vegetale, studiò il percorso della linfa, la disposizione delle foglie nelle varie specie e cercò di isolare i principi attivi di alcune piante. • Nacque il primo giardino orto botanico a Padova per opera di Anguillara, Guillandini e Falloppio, seguito da quello di Pisa e di Bologna. • Determinante e fondamentale fu l’apporto, del botanico svedese Carlo Linneo (1707-1778 d.C.), per lo studio sistematico delle piante. È merito della sua ricerca la classificazione e l’identificazione delle piante, egli utilizza, come principio di distinzione e di classificazione delle piante, la distribuzione dei sessi nei fiori e le caratteristiche degli organi maschili. Inoltre, divide il regno vegetale in due grandi branche: le Crittogame, con stami e pistilli invisibili a occhio nudo; le Fanerogame nelle quali tali organi sono ben visibili. Queste ultime, a loro volta, saranno divise dal naturalista svedese in 23 classi, in base alle loro differenze morfologiche • In quest’anni ( anni ‘70), Claude Bergeret e Max Tetau, rilevarono e diffusero il concetto che l’azione di una pianta medicinale non era da identificare necessariamente solo nel principio attivo, bensì, al sinergismo d’azione derivato dai vari componenti della pianta. Quindi, ridefinirono il concetto di fitoterapia in fitoterapia rinnovata, in cui la determinante principale non era più il principio attivo, bensì il fitocomplesso • Le forme farmaceutiche utilizzate sono: la Tintura madre e il Macerato glicerico 1DH, alla prima diluizione decimale hahnemanniana. BOTANICA FARMACEUTICA E FARMACOGNOSIA • La botanica farmaceutica si occupa delle piante tenendo conto, non soltanto delle caratteristiche morfologiche e funzionali, ma studiando in particolare le piante ad indirizzo terapeutico. • Le sostanze chimiche presenti nella pianta, capaci di esplicare un’azione farmacologia, sono definiti principi attivi e il vegetale (o la parte di questo) che le contiene è detto droga • Le sostanze farmacologicamente attive possono essere impiegate sia sotto forma di droga così come essa è (si parla, in tale caso, di fitocomplesso), oppure allo stato puro, dopo essere state estratte dalla droga stessa. Può accadere che i principi attivi siano anche materiale di partenza per ottenere composti semisintetici, come è avvenuto con la morfina, da cui è stata ottenuta in seguito la nalorfina • è interessante ricordare che, nella raccolta delle piante medicinali, occorre tener presente il tempo balsamico, cioè il periodo in cui il contenuto in principi attivi raggiunge il suo massimo livello: è appunto in tale momento che deve essere effettuata la raccolta. Il tempo balsamico è influenzato dal ciclo vitale della pianta, dalla sua età e perfino dall’ora del giorno. È diverso per ogni pianta, anche se si può affermare in generale che i principi attivi si formano in misura maggiore nel periodo d’accrescimento della pianta e quindi il contenuto sarà massimo quando l’accrescimento sarà terminato. Descrizione di alcune piante impiegate in Fitoterapia AGLIO ALLIUM SATIVUM L. • Parte utilizzata: bulbo e bulbilli Principi attivi: olio essenziale (minimo 0,25 %) contenenti diversi solfuri di allile (da cui il caratteristico odore) ed altre sostanze solforate derivate dal solfuro di divinile (allina, che per la presenza di un enzima, alliinasi, si trasforma in allicina), allisatina, glucosidi solforati, vitamine del gruppo B. Effetti dimostrati: antibatterico, antivirale, antielmintico (ascaridi ed ossiuri), anticoagulante, antiaggregante piastrinico, ipotensivo, vasodilatatore periferico, fibrinolitico ed antiipertensivo. Fluidificante ed espettorante. Antidislipidemico ed antiaterogeno ALGA MARINA FUCUS VESICULOS • Parte utilizzata: tallo disseccato Principi attivi: Acido alginico, Polisaccaridi, Polifenoli, Bromo, Iodio, Potassio, Sodio Effetti dimostrati: Dà volume alle feci favorendo lo svuotamento intestinale ALOE ALOE VERA L. • Principi attivi: foglie da cui si estrae un gel • Sostanze chimiche contenute: Acemannano, Beta- barbaloina (purgativo), Resina, Socaloina, Tannino • Effetti dimostrati: Aiuta a ridurre l'infiammazione e accelera la guarigione nelle ustioni di primo e secondo grado. Agisce come catartico, ma se tale effetto sia benefico o pericoloso dipende da molti fattori. Cura le ustioni da raggi X o da altre radiazioni. Interferisce nell'assorbimento del ferro e degli altri minerali quando assunta per via orale ANANAS (GAMBO) ANANAS SATIVUS SCH.
• Parte utilizzata: parte fibrosa del gambo
• Principi attivi: Bromelina A e B • Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria, antiedemigena. Azione antiaggregante piastrinica Anice Pimpinella anisum L. • Parte utilizzata: frutto secco • Principi attivi: oli essenziali (anetolo, metilcavicolo, anisochetone), flavonodi. • Effetti dimostrati: Aiuta nell'espulsione dei gas dall'apparato intestinale. Stimola la diuresi. Aumenta la traspirazione. Diminuisce la densità e aumenta la fluidità del muco dai polmoni e dai bronchi. Causa allucinazioni ARNICA MONTANA Arnica montana L • Parte utilizzata: fiore • Principi attivi: Acidi grassi, Acido angelico, Acido formico, Arnidendiola (si trova anche nei fiori di tarassaco), Colina, Timoidrochinone Effetti dimostrati: Ha un effetto revulsivo se applicata sulla pelle in un punto infiammato o irritato. Agisce come sedativo del sistema nervoso centrale. Irrita il tratto gastrointestinale Artiglio del diavolo o Arpagofito Harpagophytum procumbens De Candolle • Parte utilizzata: radici secondarie essiccate • Principi attivi: Arpagoside, Procumbite, Arpagide, Acido cinnamico libero, Zuccheri, Aminoacidi, Steroli, Grassi, Cere • Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria ed antireumatica, fibromiositi, tendinite, periartriti BIANCOSPINO Crategus oxyacantha L. • Parte utilizzata: fiori, foglie • Principi attivi: Acido crategolico, Flavina, Glicoside, Proantocianidine, Purine, Saponine, Vitexina • Effetti dimostrati: Diminuisce la respirazione. Diminuisce il battito cardiaco. Azione ipotensivante. Causa irregolarità nel battito cardiaco. Causa insufficienza cardiaca congestizia. Riduce le contrazioni muscolari dell'utero e dell'intestino. È un costrittore bronchiale BOSWELLIA SERRATA O PIANTA DELL'INCENSO Boswellia serrata Roxb. • Principi attivi: Acidi boswellici, Triterpeni Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria, antireumatica (inibisce la 5 lipoossigenasi che stimola la produzione di leucotrieni), riduce il dolore ed il gonfiore articolare ed aiuta a ristabilire una buona funzionalità articolare CAMOMILLA COMUNE Matricaria recutita L. • Parte utilizzata: capolini disseccati • Principi attivi: Alcooli sesquiterpenici, Alfabisabolo, Azulene, Furfurale, Paraffina, Sesquiterpene, Tannini • Effetti dimostrati: Agisce come antinfiammatorio e spasmolitica sulla mucosa gastrica e duodenale, cicatrizzante, immunostimolante, antibatterico per uso topico. Deprime le funzioni muscolari. Interferisce nell'assorbimento del ferro e di altri mineral CANNELLA CORTECCIA Cinnamonum verum J.S. Presl • Parte utilizzata: corteccia disseccata (olio essenziale per uso topico) • Principi attivi: Aldeide cinnamica (70-80%), Eugenolo (5-10%) • Effetti dimostrati: Proprietà antibatteriche e micostatiche (specie nelle onicomicosi) CARCIOFO Cynara scolymus L. • Parte utilizzata: foglie • Principi attivi: Flavonoidi, Tannini, Ac. clorogenico, Cinarina, Poliacetileni, Fitosteroli (sitosterolo e stigmasterolo), Cinaropicrina (principio amaro) • Effetti dimostrati: Azione coleretica (stimola la secrezione di bile), epatoprotettiva ed epatostimolante. Azione ipocolesterolemizzante. Azione diuretica. CENTELLA ASIATICA Centella asiatica L., Hydrocotile asiatica L • Parte utilizzata: parti aeree disseccate • Principi attivi: Asiaticoside (saponina triterpenica), Ac. asiatico, Ac. madecassico, Madecassicoside, Polifenoli, Fitosteroli, Sali minerali e vitamine • Effetti dimostrati: Cicatrizzanti, flebotropi e flebotonici (v. varicose, emorroidi), blandamente diuretici CHIODO DI GAROFANO Eugenia caryophyllus C. • Parte utilizzata: boccioli dei fiori essiccati (olio essenziale per uso topico) • Principi attivi: Eugenolo (90%) • Effetti dimostrati: Elevate proprietà antibatteriche e antimicotiche (onicomicosi, tigne), antinfiammatorie ed analgesiche locali (mal di denti) ECHINACEA Echinacea angustifolia D.C • . Parte utilizzata: radici • Principi attivi: Acidi grassi, Betaina, Echinacina, Echinoside, Inulina, Resina, Saccarosio • Effetti dimostrati: Agisce come insetticida, attivo soprattutto sulle mosche. Stimola le difese immunitarie. Probabile attività anti- tumorale ELEUTEROCOCCO Eleutherococcus senticosus Ruprecht • Parte utilizzata: radici • Principi attivi: Eleuteroside A (glucoside del betasitosterolo), B1 (glucoside cumarinico dell'isofrassidina, C (eterogalattoside), B-D-E (eterosidi del siringasterolo), I-K-L-M (derivati dall'ac. oleanoico) • Effetti dimostrati: Stimola il sistema immunitario, aumenta il numero di linfociti T e cellule natural killer, aumenta la produzione di interferone, stimola la risposta anticorpale (studi effettuati su soggetti con malattie dell'apparato ORL, otiti, sinusiti) FINOCCHIO SELVATICO Foeniculum vulgare Miller • Parte utilizzata: semi • Principi attivi: Trans-anetolo, Estragolo, Fencone, Alfa-fellandrene • Effetti dimostrati: Attività antispastica e procinetica (specie a livello intestinale), attività antimeteorica GINKGO Ginkgo biloba L. • Parte utilizzata: foglie • Principi attivi: Ginkgolidi A, B e C, Acidi ginkgolici, Quercetina, Kempferolo • Effetti dimostrati: Agisce aumentando la tolleranza all'ipossia, soprattutto nel tessuto cerebrale. Inibisce lo sviluppo di edemi cerebrali di origine traumatica o tossica. Riduce gli edemi della retina. Aumenta le capacità della memoria. Azione antiossidante ed antagonista nei confronti del PAF (fattore aggregante piastrinico) GINSENG PANAX ginseng C.A. Meyer • Parte utilizzata: radici Principi attivi: Ginsenosidi, Amido, Fitosteroli, Vitamine B1- B2-B12, Biotina, Composti poliacetilenici, Tannini, Peptidi, Colina Effetti dimostrati: Tonico-adattogeno, azione sul sistema neuroendocrino e neuromuscolare (aumento serotonina, dopamina, noradrenalina, ACTH), attività antidepressiva simile all'imipramina, azione immunostimolante (polisaccaridi) GYMNEMA Gymnema sylvestre R. • Parte utilizzata: foglie • Principi attivi: Acido gymnemico (il cui sale di potassio viene indicato come gymnemina) • Effetti dimostrati: Azione ipoglicemizzante IPERICO O ERBA DI S. GIOVANNI Hypericum perforatum L • Parte utilizzata: sommità fiorite • Principi attivi: Ipericina, Olii volatili, Resina, Tannini, Flavonoidi • Effetti dimostrati: Causa fotosensibilizzazione. Interferisce con l'assorbimento di ferro e di altri minerali quando viene ingerito. Agisce come I-MAO sul sistema nervoso centrale, da cui l'uso come antidepressivo. Usato esternamente è un antisettico. IPPOCASTANO Aesculus hippocastanum L.
• Parte utilizzata: sem
• i Principi attivi: Glicosidi triterpenici, Escina, Tannini, Flavonoidi, Cumarina • Effetti dimostrati: Azione antinfiammatoria, anti edemigena, vasocostrittrice LIQUIRIZIA COMUNE Glycyrrhiza glabra L. • Parte utilizzata: radici • Principi attivi: Asparagina, Glicirrizina, Gomma, Terpene pentaciclico, Saponine, Zuccheri • Effetti dimostrati: Diminuisce l'infiammazione. Mostra un effetto ormonale di tipo estrogenico. Diminuisce le contrazioni della muscolatura liscia. Diminuisce la densità e aumenta la fluidità del muco dei polmoni e dei bronchi. Un largo consumo di liquirizia può essere causa di ipertensione. • Effetti benefici supposti non dimostrati: Promuove la rigenerazione dei tessuti lesi. Ammorbidisce la pelle ed è un lenitivo. Cura la tosse Menta piperita Mentha piperita L. • Parte utilizzata: foglie Principi attivi: Mentolo, Acetato di mentile, Mentone Effetti dimostrati: Carminative, colagoghe, antibatteriche. Per ingestione può irritare le mucose ed interferire con l'assorbimento del ferro e di altri minerali. MIRTILLO NERO Vaccinium myrtillus L. • Parte utilizzata: frutto • Principi attivi: Acidi grassi, Acido loeanolico, Acido ursolico, Idrochinone, Neomirtillina, Tannini • Effetti dimostrati: Azione astringente e vasoprotrettrice (antocianosidi). Riduce la glicemia. Stimola la diuresi. Interferisce con l'assorbimento del ferro e di altri minerali quando viene ingerito. Azione antiossidante OLIVO Olea europaea L • Parte utilizzata: foglie • Principi attivi: Composti triterpenici, Flavonoidi, Glucosidi amari, Oleaceina, Oleuropeina • Effetti dimostrati: Azione spasmolitica, broncodilatatrice, ipoglicemizzante, diuretica, ipotensivante, ipocolesterolemizzante Papaia Carica papaya L • Parte utilizzata: frutto • Principi attivi: Caricina, Enzima amilolitico, Mirosina, Papaina, Peptidasi, Vitamine C e E • Effetti dimostrati: Stimola le secrezioni gastriche. Libera istamina dai tessuti. Agisce come sedativo del sistema nervoso centrale. Elimina alcuni parassiti intestinali POMPELMO (olio di semi di Pompelmo) Citrus maxima L. • Parte utilizzata: semi, frutto (buccia) • Principi attivi: bioflavonoidi (esperidina, neoesperidina, quercetina, apigenina rutoside, canferolo), naringina, polifenoli, vitamina C, aminoacidi, fibre, oli essenziali • Attività principali: antiossidante, antibatterico, antivirale, antimicotico, immunostimolante, capillaroprotettore; buccia (disturbi circolatori degli arti inferiori, alterazioni della funzionalità del microcircolo, fragilità capillare, edemi e ritenzione idrica, sindrome emorroidaria, stati infiammatori; semi: infezioni delle vie urinarie, infezioni del cavo orale, acne, gengiviti, infezioni della pelle, delle unghie e micosi cutanee, infezioni del tratto gastrointestinale RIBES Ribes nigrum L. • Parte utilizzata: bacche, foglie, semi • Principi attivi: bacche: Flavonoidi, Procianidine, Antociani, Vitamine; foglie: Polifenoli, Triterpeni, Kempferolo, Quercetina, Glicosidi della miricitina e dell'isoramnetina; semi: Acidi grassi polinsaturi • Effetti dimostrati: bacche: Azione vasoprotettrice tipo quella del mirtillo (vedi); foglie: Attività diuretica e ipotensivante, attività antinfiammatoria specie sulle flogosi articolari; semi: Azione antiallergica degli ac. polinsaturi per inibizione delle prostaglandine e delle cicloossigenasi. ROSA CANINA Rosa canina L. • Parte utilizzata: falsi frutti maturi • Principi attivi: Vitamina C, Beta-carotene, Carotenoidi, Flavonoidi, Pectine, Tannini, Antociani • Effetti dimostrati: Tutte le attività della vitamina C (vasoprotezione, antiossidante, stimolante il sistema immunitario, facilita l'assorbimento del ferro). E' la più importante fonte di vit. C (ac. ascorbico) del mondo vegetale, altamente biodisponibile ed assorbibile. Rende maggiormente biodisponibili i carotenoidi ed i flavonoidi potenziandone l'azione antiossidante ROSA RUBIGINOSA o Mosqueta Rosa rubiginosa L. • Parte utilizzata: semi da cui si estrae un olio extra-vergine • Principi attivi: Acidi grassi polinsaturi (AGP) totali 80% di cui: Ac. Linoleico (omega 6) 45% e Ac. AlfaLinolenico (omega 3) 35%, Acidi grassi saturi esenti da colesterolo 5,5%, Vitamina E e Pro- vitamina A • Effetti dimostrati: Azione antiossidante (aumento dei livelli plasmatici di vitamina E e C). Azione fluidificante delle membrane cellulari. Azione antinfiammatoria. Azione antiaggregante. Per tali azioni l'olio di Rosa Rubiginosa può risultare utile nella prevenzione primaria e secondaria delle malattie cardio e cerebro vascolari, nel trattamento di cicatrici, scottature, eczema e psoriasi, nelle riduzioni delle complicanze delle malattie autoimmuni (quali artrite reumatoide o sclerosi multipla) SALICE Salix alba L. • Parte utilizzata: corteccia Principi attivi: Salicilina, Flavonoidi, Tannini Effetti dimostrati: Azione antipiretica, antiflogistica, analgesica ed antireumatica comportandosi come FANS. Azione antiaggregante Soia (isoflavoni) Glycine max L • Parte utilizzata: semi Principi attivi: Daidzeina, Genisteina (fitoestrogeni) Effetti dimostrati: Migliorano la sintomatologia menopausale (vampate) ed il rischio di neoplasia a seno ed endometrio, per l'analogia strutturale con gli estrogeni femminili svolgendo una blanda azione simil-ormonale Tarassaco Taraxacum officinale Weber • Parte utilizzata: radici e parti aeree • Principi attivi: Amari, Ferro, Glutine, Gomma, Inulina, Niacina, Potassio, Resina, Tarassina, Vit. A e C • Effetti dimostrati: Stimola le secrezioni gastriche. Stimola l'escrezione di bile dal fegato. Stimola la diuresi. È una fonte di vitamine A e C Avvertenze: Non assumere in gravidanza The verde Camelia sinensis L. • Parte utilizzata: foglie • Principi attivi: Polifenoli (Epigallocatechina gallato, Catechina, Flavonoidi, Tannini, Ac. clorogenico), Caffeina, Teobromina, Teofillina, Saponine, Minerali e Vitamine in bassa percentuale • Effetti dimostrati: Azione antiossidante, astringente, antinfiammatoria legata all'azione dei polifenoli. Azione antiseborroica per inibizione della 5-α-reduttasi Uva Ursina Arctostaphylos uva ursi Sprengel
• Parte utilizzata: foglie Principi attivi: Glucosidi
idrochinonici (Arbutina, Metil-arbutina), Miricetina, Unedoside, Tannini, Terpenoidi (Alfa e Beta Amirina) Effetti dimostrati: Attività disinfettante delle vie urinarie (infezioni acute e croniche) per l'azione dell'idrochinone metabolita coniugato a livello epatico ed escreto per via renale dove diventa attivo in presenza di urina alcalina Vite rossa Vitis vinifera L. • Parte utilizzata: foglie, buccia del frutto e acini • Principi attivi: Polifenoli, Proantocianidine B • Effetti dimostrati: Azione vasoprotettrice, protezione degli endoteli. Azione antiossidante per inibizione delle ciclo- ossigenasi (COX)