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Socio e volontario
Scrivo queste righe a pochi giorni dalla ricorrenza dei tre anni del terremoto
de L'Aquila. La ricorrenza di quel drammatico evento mi ha fatto riflettere
sul fatto che tra le nostre attività, vi è, spesso poco illuminata dalla
nostra attenzione, una quantità di lavoro e di impegno di volontariato
dei soci e delle sezioni che va oltre gli specifici scopi associativi, ma che
trae ispirazione e fondamento dai nostri valori di solidarietà e mutualità:
l'impegno di solidarietà civile e l'opera prestata per la ricostruzione e la
qualità della vita delle terre colpite da grandi calamità. Va da sé che la
montagna è uno degli elementi che proponiamo per risollevare l'economia e
rimarginare le ferite e gli squarci lasciati nella popolazione colpita da quelle
tremende esperienze, ma l'impegno guarda alla popolazioni. La notte del 6
aprile 2009 un forte sisma colpì l'Abruzzo, lo scorso ottobre una disastrosa
alluvione ha colpito le Cinque Terre, Genova e altre zone della Liguria.
Immediatamente dopo il sisma del 2009, il CAI Abruzzo ha legato la propria
attività anche alla forte volontà di contribuire alla rinascita della regione
facendo sì che le iniziative già programmate per il 2009, fossero portate
avanti anche quando la terra seguitava a tremare. Il progetto “Festa della
Montagna” si è così tramutato in “Una Montagna di Solidarietà”. Il nostro
Club - mi racconta Eugenio Di Marzio, presidente del GR Abruzzo - “ha
rappresentato un punto di riferimento “aperto” 365 giorni dell’anno e capace
di rispondere sempre alle diversificate richieste provenienti da Istituzioni
e cittadini, soci e non, residenti nel territorio regionale, capace anche di
portare turismo nella nostra regione. Particolare attenzione è stata rivolta
ai giovani – prosegue Di Marzio - coinvolgendoli in iniziative che hanno
accompagnato tutto il periodo dal sisma ad oggi - anche con l’appoggio di
altri Gruppi Regionali - ciò ha permesso a molti giovani di vivere periodi di
“serenità” lontani dalla loro temporanea locazione rappresentata dai “campi
tenda”. In Abruzzo il CAI ha anche costituito un un gruppo di protezione
civile. I soci di diverse sezioni hanno frequentato un corso apposito e sono
anche stati attivi in occasione della recente grande nevicata. Dall'Abruzzo
alla Liguria la nostra tensione civica non muta. Ho deciso di riproporre su
questo numero di Montagne360° (pag. 73), un bell'articolo pubblicato su
Lo Scarpone on line che tratta dell'impegno dei nostri consoci nell'opera
di ripristino dei sentieri del Parco delle Cinque Terre, e in cui traspare tutto
l'impegno del CAI nei giorni dell'alluvione. Il presidente della sezione di
Spezia, Maurizio Cattani, racconta che nel periodo di massima emergenza
grazie ad alcune decine di volontari provenienti da diverse sezioni si è
potuto fornire un aiuto tempestivo ai comuni della Val di Vara sommersi dal
fango. L'opera sta continuando attraverso il ripristino dei sentieri del Parco,
renderli percorribili significa aiutare la ripresa del turismo escursionistico e
non solo. Ovvero aiutare la comunità a riprendersi dai danni dell'alluvione.
Quando c'è bisogno di aiuto la cordata del CAI è sempre presente. Per
questo mi è sembrato doveroso porre alla vostra attenzione, tra le tante
possibili, queste due testimonianze dell'impegno silenzioso dei nostri soci
e delle sezioni, per dedicare senza grandi giri di parole qualche riga a una
parte della nostra attività che ci fa onore e della quale per pudore o altro
parliamo poco. E che invece dovremmo conoscere meglio e probabilmente
far conoscere di più.
Luca Calzolari
8 24 38 52
01 > Editoriale 36 > Storie
Luca Calzolari Una vita spesa a difesa della natura alpina
03 > Sommario Roberto De Martin
05 > Guinnes? 38 > Speleologia
Niente bici sull' Everest Le nuove frontiere della speleologia subacquea
Roberto Mantovani Massimo (Max) Goldoni
06 > News 360 42 > L'articolo del socio
Quando la scalata diventa ossessione turistica
08 > Speciale cammini Mariana Zantedeschi
A piedi lungo i cammini del Belpaese 44 > Escursioni
AA. VV. Il fascino del Monte Cistella
16 > Speciale cammini Marina Morandin e Lisanna Cuccini
Segui ogni giorno Tutti in forma con il Nord Walking 48 > Mountain bike
le notizie sul CAI su Daniele Malgrati (Pre)Alpi Cozie in mountain bike
www.loscarpone.cai.it 18 > Le montagne dallo spazio Marco Lavezzo e Toni Cavallo
Mario Vianelli 52 > Portfolio
› Cantalice. 20 > Esplorazioni Piemonte, terra di pastori
Foto© Mario Vianelli L'invenzione dell'Everest Barbara Stefanelli, Giovanni e Bruna
Roberto Mantovani
montagne360°
la rivista del Club Al- maggio 2012
24 > Alpinismo 62 > Lettere
pino Italiano
maggio 2012. Rivista mensile del Club Alpino Italiano, n. 2/2012 - Sped. in abb. Post. – 45% art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Milano.
Anica Kuk, strapiombi da sogno in Croazia 70 > Qui cai
Luca Bridda 74 > Libri di montagna
34 > Premi 78 > Alta salute
Assegnati gli "Oscar" della montagna 79 > News dalle aziende
La scomparsa di Mario Merelli
In grotta come nell'aula scolastica
Portfolio: i portatori del Nepal la montagna
unisce
01> Editorial; 03> Contents; 05> Records. No bike on the Everest; 01> Éditorial; 03> Au sommaire; 05> Records. Pas de vélo sur 01> Editorial; 03> Inhalt; 05> Rekorde. Kein Fahrrad auf dem Everest; 06>
06> 360° News; 08> Special Hiking. Hiking through Italy; 16> l’Everest; 06> News 360°; 08> Spécial randonnées. À pied à travers 360° News; 08> Special Wandern. Wanderungen durch das schöne Italien;
Special Hiking. Get fit with Nordic Walking; 18> Mountains from de magnifiques itinéraires en Italie; 16> Spécial randonnées. Restez 16> Special Wandern. Gut in Form mit Nordic Walking; 18> Die Berge
space; 20> Explorations. The discovery of Mount Everest; 24> en forme avec la marche nordique; 18> Les montagnes vues de vom Weltraum aus; 20> Erforschungen. Die Entdeckung des Everests;
Mountaineering. Latok: the highest level of mountaineering; 30> l'espace; 20> Explorations. La découverte du mont Everest; 24> 24> Bergsteigen. Latok: Bergsteigen auf höchstem Niveau; 30> Klettern
Climbing in Croatia. The wonderful ledges of Anica Kuk in Croatia; Alpinisme. Latok: l’alpinisme a haut niveau; 30> L’escalade en Croatie. in Kroatien. Anica Kuk, traumhafte Vorsprünge in Kroatien; 34> Preise. Die
34> Awards. “Oscar mountain awards”; 36> Stories. A whole life Anica Kuk, de magnifiques falaises en Croatie; 34> Récompenses. Les “Gebirgs-Oscars” wurden verliehen; 36> Geschichte. Ein ganzes Leben
spent defending the alpine nature; 38> Speleology. New progresses “Oscars de la montagne” sont attribués; 36> Histoires. Une vie dédiée für die Verteidigung der alpinen Natur; 38> Höhlenforschung. Die neuen
in Underwater Speleology; 42> The article of a member. When à la protection de la nature alpine; 38> Spéléologie. Les nouvelles Vorstöße in der Unterwasser-Höhlenforschung; 42> Mitgliederartikel.
mountaineering turns into a touristic phenomenon; 44> Excursions. frontières de la spéléologie sous-marine; 42> Article d'un membre. Wenn das Bergsteigen zur Touristenattraktion wird; 44> Exkursion. Der
The charming Monte Cistella; 48> Mountain biking. Crossing the Quand l’escalade devient une obsession touristique; 44> Excursions. Charme des Monte Cistella; 48> Mountain Bike. Die Cottischen Alpen mit
Cottian Pre-Alps by mountain bike; 52> Portfolio. The land of Le charme du mont Cistella; 48> VVT. Les Prè-Alpes Cottiennes en dem Mountain Bike; 52> Portfolio. Piemont, das Land der Hirten; 62>
herdsmen; 62> Letters; 64> Speleology. 66> International news; VVT; 52> Portfolio. Piémont, la terre des bergers; 62> Lettres; 64> Briefe; 64> Höhlenforschung; 66> Außereuropäische News; 68> Neue
68> New ascents; 70> CAI News; 74> Books about mountains; Spéléologie; 66> Actualité internationale; 68> Nouvelles ascensions; Besteigungen; 70> CAI News; 74> Bücher über Berge; 78> Alpin- und
78> High Altitude Medicine; 79> New products; 80> Small Adds 70> CAI News; 74> Livres sur la montagne; 78> La médecine de haute Höhenmedizin; 79> Produktneuheiten; 80> Kleinanzeigen;
altitude; 79> Nouveautés sur les produits ; 80> Petits compléments;
“
100% Brumotti”, al secolo Vittorio Affari suoi, qualcuno dirà. Già, ma che ci
Brumotti di Finale Ligure, classe 1980, faceva Moro con “100% Brumotti”? «Vitto-
inviato di Striscia la notizia, è un ex rio è un tipo simpatico, semplice, forse non
campione mondiale di bike trial ed è finito particolarmente colto ma molto sincero e
tre volte nel Guiness dei primati per presta- trasparente. Prima di tutto, comunque, è un
zioni sportive. È un biker spericolato, capa- atleta incredibile, lo dico sul serio: dal pun-
ce di pedalare in equilibrio sulle ringhiere to di vista muscolare, ma anche aerobico, è
dei balconi al decimo piano e fare settan- dotato di brutto».
tun saltelli sulla ruota posteriore della bici Ma com’è che i due hanno deciso di fare co-
anche sulla cima di Punta Cariddi, in Sar- munella? «Vittorio mi ha contattato a inizio
degna, 150 metri a sbalzo sul mare. Voleva anno» racconta Simone. «Ho accettato di
scendere dall’Everest con una bici da trial, accompagnarlo, e insieme abbiamo iniziato
ma non lo farà. Il Governo nepalese gli un lungo percorso di preparazione. Ma gli
ha risposto picche. Un dispaccio ufficiale ho subito spiegato che quello che lui ave-
del 30 marzo, inviato al team leader della va intenzione di fare non era affatto alpini-
spedizione (Brumotti era registrato come smo, e che sulla via normale da sud a Nord
gruppo a se stante), contrariamente agli dell’Everest in primavera non si fa alpinismo
accordi già stipulati gli consentiva in modo da parecchi anni. Da almeno due decenni,
un po’ sibillino di portare la bicicletta “solo” fino ai 7900 su quella via, ognuno cerca il proprio record persona-
Qui sopra Simone
metri del Colle Sud. Che, in altre parole, significa: sulla Moro e Vittorio le, da quello stravagante a quello più impegnativo. C’è
vetta si sale solo a piedi. E lui, ci spiegato Simone Moro Brumotti. Il tentativo stata gente che s’è portata sulla vetta il parapendio, una
via skype da Kathmandu, non se l’è sentita di essere il dell'inviato di “Striscia mazza da golf, un guanto da baseball, un sigaro cubano.
primo ad infrangere la regola, anche se questa è stata la notizia" di scendere Quest’anno Brumotti voleva portarsi la bici».
imposta a sorpresa, dopo che gli era stato assicurato che dalla vetta dell'Everest Stranezza per stranezza: nei giorni scorsi, sulla “Gazzetta
era tutto in regola, e dopo che lui aveva pagato profu- per ora è fallito. Foto© di Modena”, è apparso un altro servizio sulla spedizione
archivio Simone Moro
matamente il permesso». all’Everest. Annunciava la presenza, nel gruppo, di un
Il motivo del diniego? Una polemica, scoppiata pochi tattoist professionista che avrebbe tatuato lo showman
giorni prima: pare che un’azienda americana abbia mes- sull’Island Peak, a quota 6200. Un’infornata di nani e
so in vendita degli orologi che mostravano, incastonati ballerine per sua altezza la cima più alta del mondo?
nel quadrante, frammenti di pietre trafugate sulla cima Simone: «Non ne sapevo nulla. Ho scoperto la cosa solo
dell’Everest. Brumotti voleva salire l’Everest alla corda la mattina in cui siamo partiti da Malpensa. È un ragaz-
di Moro, che gli avrebbe fatto, da guida e usare la bici zo che ha pagato la quota del suo trekking e si è unito
a partire dal campo II fino alla vetta. Meglio: aveva in- al gruppo».
tenzione di portarsi la bici sulla schiena durante tutta Ma Moro all’Everest va a fare solo la guida? Possibile
la salita e poi impiegarla in discesa. In un’intervista al che non gli siano venute idee migliori dopo il Nanga
“Corriere”, di recente il biker ligure aveva dichiarato: «In Parbat?
montagna quasi tutto dipende dalla natura e tra la sua Simone: «Vado all’Everest per tentare qualcosa a cui
forza e la mia non c’è paragone. Io e la mia bici là sopra tengo molto. Ma non posso ancora dire nulla, devo ri-
siamo due pulci. La fatica, il fiato, il freddo, la neve, il solvere una serie di problemi burocratici. Non mi azzar-
vento, il buio, tutto diventa difficile. La natura per me è do a dire niente, prima di aver visto il permesso con i
diventata una divinità da rispettare». miei occhi…». ‹
i cammini del
Un unico grande sentiero segnato ed at- costeggiare un lungo tratto dell’alto corso
trezzato, lungo circa 150 km e con quasi del Fiume Aniene fino alla località di Co-
completa esclusione di strade asfaltate, che munacque (552 m). Una breve ripida salita
collega Subiaco con Montecassino, rispet- porta alla ridente località turistica degli Al-
tivamente “culla” e “capitale” del mona- tipiani di Arcinazzo (841 m).
Belpaese
chesimo occidentale. É il “Cammino delle
abbazie”, il tragitto che San Benedetto ef- 2ª tappa
fettuò tra gli anni 525-529 per recarsi da Dagli Altipiani di Arcinazzo (841 m) si sale
Subiaco a Montecassino, riscoperto, siste- leggermente sino alla Valle delle Macchie
mato e restituito agli appassionati per ri- che scende al Fontanile di Capo d’Acqua Abbazia di Santa Scolastica
percorrerlo a piedi, in bicicletta o a cavallo (745 m). Superando alcuni campi coltivati
grazie al progetto elaborato dalla sezione si risale all’Arco di Trevi (977 m). Attraver- con il Castello baronale dove nel 1244 fu
del CAI di Alatri (FR) e approvato nel 2008 sata la Srada Statale Sublacense si raggiun- imprigionato dalla famiglia S. Tommaso
dal Gruppo di Ricerca Terre Alte del Co- ge la panoramica valle di Pratalonga e poi, d’Aquino.
mitato Scientifico Centrale: “Noi del Club seguendo il tracciato di un’antica strada, la
Alpino Italiano, che da sempre pratichiamo chiesa della Madonna della Neve e quindi il 6ª tappa
l’escursionismo di montagna per pura at- centro di Guarcino (625 m). Da Monte San Giovanni Campano (438 m)
tività fisica e ricreativa, ci siamo resi con- si scende fino al fondovalle del fiume Liri.
to del grande bisogno della gente di oggi 3ª tappa Una volta attraversata la campagna di Ca-
di riscoprire il piacere di camminare nella Dal centro di Guarcino (625 m) si sale sino stelliri si giunge alla periferia della città di
natura, in un’atmosfera di riflessione e di a Vico nel Lazio (720 m), transitando per la Sora dove sorge l’Abbazia di San Domenico
solidarietà – spiega Luigi Scerrato, oggi chiesetta di Madonna del Campo e per i ru- (270 m), fondata dal Santo nel 1011 e dove
presidente del Cai Lazio - Abbiamo pensa- deri della Torre (855 m). Si attraversa poi la visse il monaco Ildebrando (divenuto poi
to, quindi, ad un “cammino” che congiun- selvaggia Valle del Rio e si raggiunge la so- Papa Gregorio VII). La tappa si conclude ad
gesse l’attività fisica alla contemplazione litaria Certosa di Trisulti (825 m), complesso Arpino (447 m).
ed alla conoscenza naturalistica, artistica di edifici fatti costruire da Papa Innocenzo
e storica”. III nel 1204. Famosa è la Farmacia risalente 7ª tappa
L'itinerario, che si sviluppa in nove tappe, al sec. XVI, affrescata da Filippo Balbi e con Si sale al borgo di Civitavecchia (627 m) e
collega tra loro 7 importanti monumenti una raccolta di suppellettili originari. Dalla poi, con importanti resti storici di età pre-
religiosi: Santa Scolastica e Sacro Speco a Certosa, percorrendo un’antica mulattiera romana e romana come le mura poligonali,
Subiaco, Certosa di Trisulti, Badia di San citata anche da Gregorovius, si giunge alla la Torre di Cicerone e la famosa porta a se-
Sebastiano ad Alatri, Abbazia di Casamari, chiesa della SS. Trinità e quindi al paesino sto acuto, costruita con grossi massi tagliati
Abbazia di San Domenico a Sora, Abbazia di Collepardo (586 m). obliquamente. Raggiunta contrada Colle
di Montecassino. della Volpe, si prosegue nella Val di Comi-
4ª tappa no, superando l’altura de Il Monte (690 m)
Da Collepardo (586 m), dopo essere scesi per scendere poi a Casalvieri (380 m).
nella valle del torrente Cosa in prossimità
delle Grotte Regina Margherita, si raggiun- 8ª tappa
ge l’area dei Monti Maggiori di Alatri e si Da Casalvieri (380 m) si scende per attra-
giunge poi alla storica Badia di San Seba- versare il fiume Melfa per poi salire abba-
stiano (459 m). Qualche chilometro a mez- stanza ripidamente al paesino di Casalattico
za costa tra gli ulivi delle colline ciociare e quindi all’abitato di Montattico. Da qui si
e, attraversando il suggestivo Borgo di San continua per l’inizio del Vallone Erta che si
Lo diceva già Leonardo Da Vinci, mezzo millennio fa o Lungo l'Etruscan “sana” fatica fisica, adattamento del corpo ai ritmi im- Leucio, si giunge a Veroli (594 m). abbandona per continuare la salita sino ai
Trail, da Capraia a Casalattico (FR)
giù di lì: “Raro cade chi ben cammina”. Poco importa posti dal proprio passo, riscoperta della lentezza, dei ter- 1104 m di Monte Occhio, scendendo poi al
che l'aforisma si riferisse ai suoi studi di anatomia o Marzabotto. ritori, del piacere del dialogo con i compagni viandanti. 5ª tappa paesino di Colle San Magno (560 m).
Foto© Gianfranco
alla postura. I 'cammini', in questi anni, si sono letteralmente molti- 1ª tappa Si cammina per stradine di campagna, tra
Bracci
Quel che a noi piace, è il fatto che il messaggio si adatta plicati in Italia. Si parte alle porte della cittadina di Subia- le colline di quello che fu il confine tra Sta- 9ª tappa
benissimo anche all'aspetto – per così dire – ideale: il I più celebri e documentati sono stati affiancati da nuovi co, nel territorio del Parco Regionale dei to Pontificio e Regno delle Due Sicilie. Il Ci si incammina in direzione di Villa Santa
cammino, inteso sia come gesto fisico, sia come meta- percorsi, quasi sempre collinari, spesso tematici e lega- Simbruini, dai ruderi della Villa di Nerone momento centrale del percorso, scendendo Lucia. In costante leggera salita si superano
fora di un percorso interiore, è un ottimo esercizio per ti alle caratteristiche dei luoghi attraversati. Su queste (453 m) per salire fino al Monastero di San- da Veroli (594 m) e superata la frazione di antichi casali rurali e la piccola panoramica
le nostre vite. pagine vengono segnalate alcune tra le moltissime pos- ta Scolastica (l’unico rimasto dei 12 o 13 Colleberardi, è la visita della Abbazia di Ca- cima del Pizzo Corno (945 m). In discesa si
E i 'cammini', che si tratti delle celeberrime Alte Vie sibilità di mettere lo zaino in spalla e partire per alcuni fondati originariamente da San Benedetto samari (290 m). Interessante anche Monte raggiunge il Pozzo di S. Lucia e quindi, su-
Dolomitiche, come dei percorsi dei pellegrini (via Fran- giorni, con l'augurio (citando Leonardo), che per tutti sia nella zona, vi fu costruita nel 1461 la pri- San Giovanni Campano (438 m), una del- perando Colle Sant’Angelo e la Masseria Al-
cigena, ad esempio), garantiscono la sintesi di tutto ciò: un “ben camminare”. ma tipografia italiana. Si scende quindi per le più guarnite antiche fortezze del Lazio, baneta, l’Abbazia di Montecassino (516 m).
In Valsesia, lungo i luoghi della montagna “salvata” della Capanna Vincent del Colle Superiore ogni anno dedicato a emergenze pittoriche rantesimo di attività, è stata programmata
Da quarant'anni i "fabbricieri" della Sezione di Varallo al lavoro sui sentieri dell'arte delle Pisse sul Monte Rosa. E sono ormai o architettoniche lungo i sentieri, assegnan- per l’8 giugno una serata presso il teatro del-
complessivamente una novantina quelli che do il premio al fabbriciere di montagna per la Pro Loco di Borgosesia, che prevede la pre-
di Roberto Serafin sono stati effettuati nelle valli Mastallone, ringraziare ufficialmente quelle persone che sentazione del nuovo DVD dedicato alle mol-
Sermenza, Val Grande, dove la commissione silenziosamente si prendono cura degli ora- teplici attività e la presentazione dei nuovi
scalinata, forno, loggiati in legno, meridiane, Ed è così che da quarant’anni un gruppo fedele ha agito da esempio e da sprone ottenendo tori sperduti o poco frequentati. libretti-guide tascabili in versione francese,
campanili. Successivamente si sono privilegiate e consolidato di soci in alcuni weekend, accan- che anche altre associazioni e gruppi di per- Anche quest’anno è stato stilato un calen- inglese, tedesca. Parallelamente negli stessi
le cappellette, e i piloni votivi per proteggerne tonati gli abiti di lavoro, si trasformano, sotto sone si impegnassero in altrettanti restauri. dario con i vari appuntamenti, il primo dei locali verrà allestita la mostra relativa ai la-
gli affreschi, spesso destinati alla rovina. la guida di esperti muratori, in carpentieri, ma- Negli anni Novanta la commissione ha pun- quali ha visto i volontari della commissio- vori e ai sentieri dell’arte, che rimarrà aperta
Ma non è tutto. La commissione della Sezione novali, semplici collaboratori, in una continua tato non solo a conservare, ma anche a far ne provvedere al restauro della tomba della al pubblico anche sabato e domenica, giorno
di Varallo nata nel 1887 come “succursale” del e generosa lotta per sottrarre al degrado alcu- conoscere le bellezze artistiche e ambien- giovane alpinista Luigina Resegotti, in me- in cui si terrà la Giornata dell’arte sul sen-
CAI, seconda nell’arco alpino (oggi presieduta ne preziose testimonianze della nostra cultura tali, individuando e segnalando, attraverso moria della quale la famiglia ha affidato al tiero Rossa - Alpe Sull’Oro, percorso scelto
da Carlo Raiteri, figlio di Ovidio), svolge sotto la e della nostra tradizione, che non devono esse- la stampa di apposite guide tascabili, una CAI Varallo l’omonima capanna sul Monte perché la meta è il luogo in cui è stato ef-
guida di Silvano Pitto anche un’intensa attività re perdute, inghiottite dal tempo. decina di Sentieri dell’arte, organizzando Rosa. Nel periodo estivo sono previsti altri fettuato il primo intervento nel luglio 1973.
Sentiero dell'arte - Alta via dei Walser di divulgazione con visite guidate, pubblicazio- Nel tempo la Commissione ha indirizzato la sua l’annuale Giornata dell’arte sui monti della interventi di consolidamento murario in due Gli appuntamenti ufficiali si concluderanno
ni, mostre, produzione di documentari. “Nessu- attenzione soprattutto sugli edifici di caratte- Valsesia e le visite estive, allestendo una mo- cappelle (uno nel Comune di Piode e l’altro in autunno con l’assegnazione del Premio al
Fu tra i primi delegati del Soccorso alpino, un no costruisce da solo una cattedrale: se è uscito re religioso, avendo preso atto che in Valsesia, stra itinerante, producendo un poster arte di Rima). In particolare, per celebrare il qua- Fabbriciere 2012.
“padre” in assoluto di questa attività che ono- qualcosa di buono e di grande da questi anni lungo i sentieri montani, sono innumerevoli
ra il Club Alpino Italiano e l’alpinismo nel suo di soccorso alpino e di attività culturale, il me- le chiesette, gli oratori, le cappellette, i piloni
insieme. Ma non è soltanto per questo deter-
minante contributo offerto alla società che
rito riguarda tutti noi valesiani”, osserva Raiteri
trincerandosi dietro la sua innata modestia.
votivi con un’età di costruzione o di ristruttu-
razione compresa tra la fine del Quattrocento
Etruscan trail
il valsesiano Ovidio Raiteri passerà o forse è La vallata è piena di opere d’arte collegate da e l’inizio del Novecento bisognosi di interventi Dall'Arno al Reno un “river to river” sulle tracce della via etrusca
già passato alla storia. Il suo caso riguarda un una fitta rete di sentieri che Raiteri invita a conservativi per salvaguardare tele, affreschi,
curioso fenomeno d’intercambiabilità. Dopo percorrere perché la memoria non vada per- sculture, un patrimonio artisticamente molto allora, esistenti anche adesso, vuole rivitaliz- sua bellissima zona etrusca di Kainua.
avere fato la sua parte come soccorritore de- duta. D’altronde tra queste montagne anche importante che è diventato prioritario nel pro- zare un connubio antico di 2500 anni relati- Lungo questa direttrice passavano merci pre-
streggiandosi tra corde, barelle e carte bolla- il turismo religioso rappresenta una voce im- grammare i lavori. vo all'antica strada, sottolineato anche dalla giate, notizie, tecnologie, che hanno contribu-
te, scaduti i tempi del suo impegno, Raiteri ha portante di un bilancio attivo grazie al Sacro “A questo proposito va osservato”, precisa il pianta della casa principale della città etrusca ito a formare la cultura che è alla base della
scelto di dedicarsi a un diverso genere di salva- Monte di Varallo, il più antico sacro monte pie- presidente Pitto, “che la commissione, compo- di Montereggi definita "del tipo Marzabotto" e civiltà europea.
taggi. Nel 1972 ebbe l’idea di coinvolgere un montese, con oltre 500 anni di vita, oggi patri- sta da volontari, non ha competenze né fondi da molti altri reperti archeologici visibili lungo
gruppo di alpinisti in un’attività di salvaguardia monio dell’umanità, famoso nel mondo come per interventi di restauro pittorico o di con- il percorso. Da Montereggi (Capraia e Limite
del ricchissimo patrimonio storico, artistico e una "nuova Gerusalemme". sull’Arno) ad Artimino, passando per Comea-
religioso presente negli alpeggi e nelle frazioni Sulla scorta di questa filosofia enunciata da na, si scenderà alla città etrusca sul Bisenzio di
alte della Valsesia. Nacque così la commissione Raiteri è stato nel 1973 elaborato il Manifesto Gonfienti (Prato – vedi la magnifica statuetta
“Montagna antica, montagna da salvare” che programmatico con cui la Commissione “Mon- L'abitato di Kainua, ora Marzabotto dell’Offerente presente al British Museum di
nel 2012 festeggia il suo quarantesimo com- tagna antica, montagna da salvare” chiamava Londra) per poi prendere la nota pista ciclo-
pleanno, impegnata sotto l’egida della Sezione a raccolta i primi volontari. “Il Club Alpino ita- pedonale che conduce nella Val di Bisenzio.
di Varallo del Club alpino a valorizzare, attra- liano”, vi si legge, “fedele allo spirito del suo Dalla città etrusca di Montereggi (Capraia e Li- Arrivati nei pressi del Rio Buti si comincerà a
verso la divulgazione, le opere salvaguardate o statuto e sensibile ai richiami di molti suoi soci, mite) un trekking per raggiungere in 6 giorni camminare seguendo i segnavia del CAI Prato
comunque presenti sul territorio e meritevoli affinché vengano conservati quali ideali com- Marzabotto, passando per monti e boschi, alla n° 42, per raggiungere il Monte Maggiore della
di attenzione da parte degli escursionisti. ponenti del paesaggio alpino quelle antiche ricerca della strada etrusca più antica d'Italia. Calvana (916 m) dal quale poi, lungo il sentie- Lungo la Flaminia Minor
Il seme gettato dal vecchio dottor Raiteri, rap- opere dell’uomo quali baite, casere, oratori, Giornata dell'arte a Selveglio Un trekking "river to river", dall'Arno al Reno ro panoramico varcare l’Appennino al passo di
presentante di commercio in pensione inna- e cappellette che rivestono rilevante valore per collegare questi due punti nodali della Montepiano e giungere al Lago di Brasimone. Una possibilità di percorrere questo cammino
morato della sua Valsesia, ha evidentemente artistico e artigianale e che, essendo poste in servazione degli affreschi, ma provvede al re- strada denominata "Via etrusca del ferro", che Poi nella frazione di Stanco (Grizzana Moran- con le guide la offre Appennino Slow, che il 5
dato frutti prelibati. Oggi sono ormai una no- località di montagna sono raggiungibili solo stauro conservativo degli edifici garantendo la nell'antichità serviva per il trasporto del ferro di), a pochi passi da Monteacuto Ragazza (vedi giugno organizza il trekking a partire da
vantina gli interventi di restauro conservativo con alcune ore di marcia, indìce una giornata solidità della struttura muraria, intervenendo dell’isola d’Elba da Pisa a Spina sull’Adriatico. statuetta dell' Offerente presente al Museo Ci- Montereggi, secondo questo calendario:
su opere murarie e sulle zone di rispetto, che di lavoro…”. nella revisione totale o parziale dei tetti in be- Con questo evento di “movimento lento” si vico di Bologna) ed infine Marzabotto con la ›› 5 giugno Montereggi (Capraia e Limite) -
spaziano territorialmente dall’oratorio di San ole, nell’eventuale rinnovo delle travature, nel vuole dimostrare l'ipotesi dello storico greco Artimino - Prato ore 4.30
Quirico a Bettole di Borgosesia (la cosiddetta rifacimento dell’intonaco, nel disboscamento Scilace di Carianda (IV sec. a.C.) il quale con- ›› 6 giugno Prato - Montecuccoli (Calvana)
“porta della Valsesia”) alla Capanna Vincent e nella sistemazione dell’area di rispetto, nella tava i famosi "3 giorni impiegati dai Tirreni per ore 6.30
(3150m) del Colle Superiore delle Pisse sul rimozione di terriccio accumulatosi nel tem- andare da Pisa a Spina" ipotizzando che po- ›› 7 giugno Montecuccoli - Montepiano ore
Monte Rosa. Un’opera di “salvataggio” prezio- po sul retro e ai fianchi, causa frequente di tessero essere contati partendo da un possibile 5.00
sa, oggi ritenuta indispensabile. Perché i manu- umidità e conseguente deperimento delle parti porto sull'Arno (Montereggi) ad un secondo ›› 8 giugno Montepiano - Lago del Brasimone
fatti di cui i volontari del CAI si sono presi cura pittoriche”. scalo che fosse, probabilmente, sul Reno, ap- ore 3.15
sono come esseri viventi, creature bisognose di In tutti questi anni gli interventi di restauro punto a Marzabotto. In questo caso i trekkers ›› 9 giugno Brasimone - Stanco ore 6.00
cure. Raccontano di gente che in montagna conservativo hanno spaziato territorialmente impiegheranno 6 giorni di viaggio a piedi, e ›› 10 giugno Stanco - Grizzana Morandi -
ha vissuto e sofferto. Nei primi anni sono stati dall’oratorio di Santa Maria, al ponte di San non tre, come sicuramente facevano gli etru- Marzabotto (Kainua) ore 6.30
recuperati manufatti di varia tipologia: tetti in Quirico alle porte di Borgosesia, o alle cappel- schi camminando da mattina a sera. info@appenninoslow.it
Sentiero dell'Arte Ronchi di Boccioleto: San Lorenzo Ammirando il cammino estrusco - romano
beole, in coppi, a paglia, mulino, abbeveratoio, le della Via Crucis di Vanzone, fino ai 3150 m Questo gemellaggio fra le città etrusche di www.appenninoslow.it
Il cammino di San Francesco nella valle reatina larmente i luoghi isolati e rocciosi; qui era anche se con dislivelli modesti; le salite più valle del Nera: le sue acque ricche di calcare
80 km tra eremi e monasteri solito ritirarsi in preghiera nel soprastante impegnative sono quelle che portano ai pae- avevano infatti creato una sorta di diga di tra-
Sacro Speco, dove oggi si trova una chiesetta si di Poggio Bustone e Cantalice. vertino in lento ma costante accrescimento
Testo e foto di Mario Vianelli incastonata nella roccia. Da Poggio Bustone Stagione consigliata: da aprile a ottobre; da che ostacolava il deflusso e che nel corso dei
si può visitare, con circa 3 ore di cammino, evitare i periodi più caldi. millenni provocò un graduale innalzamento
vivente e durante una quaresima di ritiro fu nato Ordine di lì a poco approvato da papa il cosiddetto Faggio di San Francesco, gigan- Segnaletica: frequenti tabelle in legno e me- del bacino reatino rispetto alla piana di Terni.
redatta la Regola che avrebbe guidato l’Or- Onorio III. tesca pianta dalle ramificazioni contorte, talliche; l'orientamento è sempre evidente. Il primo tentativo di bonifica idraulica, per re-
dine da lui fondato. Il cammino prosegue ai margini meridiona- mentre gli escursionisti più allenati possono Indirizzi utili: Ufficio centrale del Cammino cuperare i fertili terreni agricoli del fondoval-
Dal 2003 il Cammino di Francesco offre li della conca fino al paese di Contigliano, affrontare la lunghissima salita che porta a di Francesco presso la sede dell'APT di Rie- le e per regimare le acque, fu effettuato dai
l’occasione di conoscere la conca reatina arroccato alla sommità di un colle da cui si Pian de' Valli, ai piedi della cresta sommitale ti - Via Cintia, 87, 02100 Rieti, tel. 0746 Romani nel 271 a. C. con il taglio della Cava
percorrendola a piedi, con la lentezza e l’at- domina tutta la piana di Rieti distesa ai pie- del Terminillo. Dopo Poggio Bustone il per- 201146, fax 0746 270446 Curiana, un canale artificiale che superava lo
tenzione che questi luoghi straordinari meri- di del Terminillo. Dopo i massicci edifici che corso ritorna collinare correndo sul fianco www.camminodifrancesco.it sbarramento consentendo il deflusso. Opera
tano. L’itinerario è lungo circa 80 chilometri furono dell'antica abbazia di San Pastore si orientale della conca fino a Cantalice, splen- notevole per quei tempi, che però risolse il
e congiunge i principali luoghi francescani attraversa il paese di Greccio e poco dopo dido borgo che si risale con una lunghissima problema soltanto temporaneamente. Nel me-
con un ampio anello ed alcune diramazio- si arriva all'omonimo santuario, incastra- scalinata. Da lì si continua su una dorsale dioevo, infatti, per la mancata manutenzione
Presso Greccio ni che consentono di visitare i dintorni. Fra to in una parete di calcare nel luogo dove che domina l'amena campagna fino a scen- del canale e la deposizione di nuovi sedimenti,
Poggio Bustone e Rieti il percorso coincide si trovava un eremo rupestre prediletto da dere nei boschi di una piccola valle che porta tutta la parte occidentale della conca era nuo-
Nonostante i problemi di salute che lo afflis- con quello della cosiddetta Via Francigena Francesco. Qui, in occasione del Natale del al santuario della Foresta, ultima tappa della vamente acquitrinosa, se non allagata come
sero San Francesco fu un infaticabile viag- di San Francesco (o “Via di Roma”), lun- 1223, fu allestita in una grotta la rievoca- geografia francescana reatina. Qui il santo avveniva durante le frequenti piene; lo stesso
giatore che spinse i suoi passi fino in Terra- go “cammino della fede” che va da Assisi zione vivente della nascita di Cristo: fu l'atto soggiornò a lungo nel 1225, un anno prima San Francesco era costretto a raggiungere in
santa e a Santiago de Compostela. Anche se a Roma, e che prosegue a nord fino a La di nascita della tradizione del presepe, una della morte, durante la convalescenza per barca le località che sarebbero divenute im-
a volte usò imbarcazioni e anche un asinello Verna, in parte sovrapponendosi a percorsi delle più radicate della devozione popolare un'operazione agli occhi durante la quale, portanti santuari. Dopo vari tentativi, come lo
per aiutarsi negli ultimi anni, il santo viag- simili che sono proliferati negli ultimi anni. cristiana. secondo una delle tradizioni, dettò ad un Poggio Bustone scavo della Cava Paolina del 1547, l'idrografia
giava prevalentemente a piedi, usando quel L’itinerario a piedi richiede 3-4 giorni e con Scendendo su strada asfaltata si raggiunge suo confratello il Cantico delle creature. La reatina fu sistemata in modo definitivo soltan-
cavallo di San Francesco che era la normale qualche deviazione è possibile affrontarlo il fondo della conca vicino alla stazione di periferia di Rieti è ormai vicina: un’ultima › Il Lacus Velinus to nel 1596 con il taglio della Cava Clementi-
forma di spostamento per le classi meno ab- anche in mountain-bike; i pellegrini possono Greccio, da dove è possibile fare ritorno a Ri- camminata e l’anello si chiude. I laghi Lungo, di Ripasottile e il vicino e più na, che portò le acque del Velino a superare il
bienti. Era un viaggiare umile e lento ma dotarsi - in tutti i santuari e presso l'APT di eti col treno. Chi invece abbia intenzione di Punto di partenza e di arrivo: Rieti, lungo la vasto lago di Piediluco sono ciò che resta del gradino vallivo nella spettacolare cascata delle
assai efficace: un passo dopo l'altro lo portò Rieti - di un “passaporto” che va timbrato effettuare l'intero Cammino deve affrontare linea ferroviaria Terni-L'Aquila. Lacus Velinus, specchio d’acqua che in passa- Marmore, che possiamo ancora oggi ammirare
in ogni angolo dell'Italia centrale per porta- ad ogni tappa. Il cammino unisce il fascino Lunghezza: 80 chilometri. to occupava gran parte della conca reatina. nella sistemazione a balzi successivi che gli die-
re il suo messaggio di fratellanza e di carità dello scenario naturale, dominato dalla mole Altimetria: il cammino si mantiene ai bordi L’origine del bacino derivava dalle difficoltà de l’architetto Andrea Vici nel 1787 per frenare
cristiana, ma anche per cercare la tanto de- calcarea del Terminillo, all’emozionante in- della conca con salite e discese frequenti, del fiume Velino nel confluire nella sottostante l’impeto delle acque.
siderata solitudine di eremi e di monasteri contro con luoghi sacri carichi di memoria
lontani dalle vicende del mondo. Fra i luoghi e di tensioni mistiche; gli antichi paesi ag-
da lui prediletti vi furono Rieti e diverse lo-
calità disseminate ai bordi della piana rea-
grappati alle pendici dei monti, ben lontano
dalla piana un tempo paludosa, e la varietà
In viaggio con i Celti
tina, che in quei tempi era in buona parte del paesaggio agrario concorrono a formare Sull'Appennino bolognese un'emozione che dura da 2400 anni
paludosa e soggetta al capriccio delle acque. un quadro di rara e serena bellezza. Purtrop-
Fonte Colombo, Greccio, Poggio Bustone e po il percorso ha caratteristiche piuttosto co-naturalistica di Monte Bibele l’elemento saranno guidati da esperte guide che cono-
la Foresta sono tappe importanti della geo- discontinue, con mulattiere panoramiche e forte sul quale far ruotare diverse attività di scono bene il territorio e che forniranno ai
ameni sentieri nel bosco alternati a strade Cantalice promozione. partecipanti conoscenze di carattere sto-
asfaltate decisamente monotone. rico, ambientale e culturale per arricchi-
Si può iniziare il Cammino dalla stazione il tratto più monotono e meno “escursioni- Infatti l’insediamento del Bibele, con il suo re il viaggio. Quindi a piedi ed in MTB alla
di Rieti, ma per evitare il monotono tratto stico” del percorso: l’interminabile traversata abitato, le aree sacre e le oltre 150 sepolture riscoperta dei luoghi dove Celti ed Etruschi
urbano conviene raggiungere i margini me- della piana, interamente su asfalto e con una della necropoli, ha arricchito profondamente convivevano pacificamente. Un mix di sto-
ridionali della conca, in località Case San Be- lunga deviazione (che si potrebbe evitare il panorama delle scoperte relative a Celti e ria, enogastronomia, racconti, si intrecciano
nedetto, con l'autobus che parte da piazza con la costruzione di una passerella pedo- Italici in area appenninica. Il materiale rin- per offrire ai partecipanti uno spaccato di un
Cavour, presso il Ponte Romano che scavalca nale) per raggiungere in ponte sul Velino. Fra venuto in occasione della campagna di scavi territorio in grado di emozionare. Sono pre-
la limpida corrente del fiume Velino, bellissi- campi solitari e rari casolari si attraversa la è esposto presso il Museo Fantini di Mon- visti incontri sui luoghi (scavi o monumenti)
mo corso d’acqua alimentato da grandi sor- Riserva naturale dei Laghi Lungo e Ripasot- terenzio, la cui valenza scientifica è sanci- con esperti del Dipartimento di Archeologia
genti carsiche. Il percorso è ben segnalato e tile, purtroppo invisibili se non compiendo ta dal gemellaggio con il centro francese di dell’Università di Bologna e racconti di per-
Santuario della Foresta sale ripidamente fino al santuario di Fonte deviazioni; l'itinerario si dirige invece verso Un elmo celtico Glux-en-Glenne, l’antica capitale degli Edui sonaggi che hanno contribuito alla scoperta
Colombo, anticipato da cappelle sparse nel Poggio Bustone, paese aggrappato alle pen- meglio nota come Bibracte. di Monte Bibele.
grafia francescana, tanto che la conca reati- bosco di grandi lecci; un viottolo selciato dici del Monte Rosato, che si raggiunge con Dal 5 all’8 luglio 2012 si svolgerà sull’Ap- La scelta di realizzare l’evento il secondo
na è conosciuta anche come la Valle Santa. scende al Sacro Speco, fenditura nella roccia una ripida salita. pennino Bolognese l’evento “In viaggio con L’idea di effettuare un evento lento itine- week end di luglio consente di far vivere ai
Qui Francesco venne a ritirarsi in preghiera dove, secondo la tradizione, San Francesco si Poggio Bustone merita sicuramente una so- i Celti”. L’evento ha come fulcro i Celti, del rante sul tema dei Celti d’Italia diventa uno partecipanti la festa “i Fuochi di Taranis” che
e in contemplazione della natura, ma anche ritirò nel 1223 per quaranta giorni di digiu- sta: l'odierno santuario, con la bella chiesa loro insediamento nella valle dell’Idice con strumento di promozione di questo territo- si svolgerà a Monterenzio nei due weekend
a predicare e a curarsi; qui nacque l'idea di no e di preghiera durante i quali elaborò la di San Giacomo, fu la prima residenza nella l’obiettivo di valorizzare tutto un territorio rio, ricco di storia. Due le modalità lente: a del 29-30 giugno e 1 luglio e il 6-7-8 luglio,
rappresentare la Natività nel primo presepe “Regola Bollata”, corpo normativo del neo- Vallesanta di Francesco che amava partico- limitrofo identificando nell’area archeologi- piedi ed in mountain bike. Entrambi i gruppi nell'ambito di un campo celtico allestito
N
on si può più ignorare che l’attività fisica sia un del cammino naturale sia nell’ampiezza del passo sia
elemento fondamentale nello stile di vita salu- nella dinamica della fase di spinta. Gli arti superiori
tare delle persone, soprattutto se integrata come completano la spinta posteriore con i bastoncini non
momento indispensabile nelle abitudini quotidiane. più utilizzati solo in appoggio ma come componente
Raccomandazione dell’O.M.S. (Organizzazione Mon- attiva dell’azione di propulsione e anti-gravitaria,
diale della Sanità) è praticare attività fisica come cam- favorendo l’avanzamento e l’alleggerimento del
minare o andare in bicicletta 30 minuti al giorno, non peso del corpo, a tutto vantaggio delle artico-
meno di tre volte alla settimana. lazioni degli arti inferiori e della colonna
Anche il cammino, come ogni forma di esercizio fi- vertebrale e con la diminuzione dello stress
sico, è stato studiato in tutte le sue caratteristiche, per i muscoli della schiena.
cinematiche, biomeccaniche, energetiche ma, per I movimenti coordinati di arti superiori,
quanto ciascuno di noi, sia pure con qualche dif- tronco e arti inferiori favoriscono mecca-
ferenza, sia un buon interprete di questa forma nicamente una decontrazione sia del tratto
di locomozione geneticamente determina- cervicale sia dorso-lombare del rachide.
ta e tipica della nostra specie, esistono Il gesto, opportunamente allenato, diventa
delle ottimizzazioni nell’interpretare più dinamico e meno gravoso e quindi più
il gesto del camminare in grado di redditizio (con la stessa fatica si procede
renderlo meccanicamente più ef- più velocemente). Il risultato è un lavo-
ficace, metabolicamente più al- ro più allenante a livello cardiocircola-
lenante, fisicamente completo, torio e respiratorio ma con minore stress
coinvolgendo nell’atto propulsivo non meccanico.
solo, come è ovvio, gli arti inferiori ma anche gli arti Il Nordic Walking risale Questo esercizio, introdotto con opportuna gradualità,
superiori. agli anni '30. è utilizzato in ambito di terapia riabilitativa anche nel
Da non molti anni in Italia si sente parlare di una “nuo- L'immagine è tratta cardiopatico.
va” disciplina, il Nordic Walking, che se ci ha fatto dal sito della Scuola Se pensiamo a quanta rigidità induce una giornata in
sorridere ci ha anche incuriosito nella sua pretesa di Italiana Nordic Walking montagna che si traduce in indolenzimento a livello
“re”insegnare quell’atto, il camminare che, per una na- di spalle, colonna cervicale e dorso-lombare e se con-
turale maturazione ontogenetica e senza alcuna consa- sideriamo che in una gita di 5 ore con un’andatura di
pevolezza, compiamo dall’età di circa un anno. 4 km/h su terreno ondulato con dislivello complessivo
In realtà l’origine del N.W. risale agli anni ’30 e si svi- (salita e discesa) di circa 2500 m compiamo circa 40000
luppa in Finlandia come tecnica di addestramento a passi, è convincente l’importanza di acquisire un modo
secco per la pratica dello sci di fondo, sport nazionale di camminare che, con l’utilizzo corretto di due ausilii
nei paesi del nord Europa. e con l’ottimizzazione di un gesto naturale, aumenta il
Sinteticamente le differenze fra un cammino normale piacere di andar per montagne e riduce l’insorgenza di
e un cammino in N.W. consistono nell’uso di due ba- fatica e di possibili danni.
stoncini molto simili nell’impugnatura a quelli utilizza- Per richiesta di bibliografia sull’argomento:
ti nello sci di fondo (l’altezza dei bastoncini si calcola danielemalgrati@gmail.com
con una semplice formula: altezza della persona mol- Per approfondire l’argomento, si può consultare il ca-
tiplicata per 0.66 e arrotondata per difetto alla misura pitolo relativo, pubblicato sul Manuale di Medicina di
standard più bassa) e inoltre accentuando il movimento Montagna, edito dal CAI. ‹
L'invenzione
dell'Everest
160 anni fa, per effetto delle rilevazioni dei topografi e
i calcoli trigonometrici degli anglo-indiani, nasceva la
leggenda della montagna più alta del mondo
di Roberto Mantovani
cinese Kangxi frugarono in lungo e in largo la regione In questa pagina: il campagna topografica del Survey of India che, fin da
tibetana di frontiera. Erano due lama e un ufficiale in- gruppo dell’Everest inizio 800, scandagliò in dettaglio il subcontinente, da
caricati di topografare la zona. I dati dei rilevamenti ser- fotografato da Capo Comorin all’Himalaya. Un progetto scientifico che
Tyangboche; sulla
virono a costruire il grande Atlante di Kangxi, alla cui aveva un duplice scopo: cartografare il territorio del
D
destra è visibile
ehra Dun, 1852, regione del Garhwal, India A sinistra: l’imponente Intanto, però, dobbiamo mettere i puntini sulle “i”. A redazione, a Pechino, oltre ai geografi cinesi, avevano l’elegante silhouette British Raj, e calcolare la misura del grande arco di me-
del nord. La leggenda della scoperta dell’Eve- mole dell’Everest dal metà ’800 nessuno se ne ricordava più ma, sia in Asia collaborato anche i missionari gesuiti francesi, stanzia- dell’Ama Dablam. ridiano che collega il sud dell’India con le montagne
rest nasce proprio lì, nelle stanze del quartier versante nepalese. sia nel mondo occidentale, la montagna era nota da ti nel Celeste impero già nell’ultimo quarto del ’600. E, Foto© M.A. Sironi asiatiche. Un obiettivo, quest’ultimo, di notevole impor-
Foto© Patrizia Broggi.
generale del Grand Trigonometrical Survey of un pezzo. Dai primi decenni del ’700. No, non è uno proprio da Pechino, per vie misteriose l’atlante cinese tanza per l’epoca, che avrebbe permesso agli scienziati
Nelle due foto piccole:
India, l’istituto trigonometrico e geodetico anglo-india- un ritratto di sir George scherzo. Nel 1733 Jean-Baptiste Bourguignon d’Anville, arrivò a Parigi. di schiarirsi le idee sulla forma del globo terracqueo. In
no. Ma non scaturisce da un lampo di genio. L’“inven- Everest e un francobollo il geografo di corte di Luigi XV, terminò il disegno delle Aver situato una cima nel reticolo delle coordinate di realtà, però, la necessità di mappare l’India non dipen-
zione” della montagna più alta del globo è una faccen- commemorativo indiano tavole del Tibet, destinate al nuovo Atlas de la Chine, de una carta geografica, però, non significava conoscer- deva solo dalla domanda degli scienziati. Considerazioni
da laboriosa. L’ufficialità, d’altra parte, ha bisogno di dedicato alla memoria la Tartarie Chinoise et du Tibet». E su quei fogli, ancora la. Per molto tempo, il Tchoumour rimase un nome tra di ordine politico e strategico imponevano ai britannici
tempi lunghi. E di calcoli interminabili. di Radhanath Sikhdar. freschi di stampa, nella posizione in cui oggi sappiamo i tanti. La sua vera “invenzione” fu invece stanziati in India di chiarirsi le
Si racconta che, centosessant’anni fa, il “computer” Sotto: l’articolo
originale del
che s’innalza l’Everest, comparve un nome curioso. Per un’operazione ottocentesca. Costruita in due A inizio Ottocento le carte idee sui territori di frontiera.
indiano Radhanath Sikhdar (a quel tempi i computer destreggiarsi su quei fogli, oggi occorre usare la len- fasi: l’individuazione della montagna in base Le carte di inizio secolo erano
“Guardian”, che
erano contabili in carne e ossa, e tutti indiani), a capo riprende una te d’ingrandimento ma, ad ogni buon conto, d’Anville al criterio dell’altitudine; e poi la sua succes- geografiche dell’India erano imprecise e piene di chiaz-
del Computing Office, si sia precipitato nell’ufficio di sir “breve” firmata dal usò il toponimo «Tchoumour M». Incredibile. Incredibile, siva “estrazione” dall’affastellamento delle ze bianche, soprattutto per le
Andrew Waugh, il sovrintendente generale del Survey. corrispondente del perché il Monte Tchoumour è esattamente il Chomo- vette himalayane, il suo virtuale isolamento imprecise e piene di spazi bianchi regioni nord occidentali; e da
E trattenendo l’emozione, come doveva saper fare un “Times” a Calcutta. lungma dei tibetani. Preveggenza? Più che altro atten- dall’ambiente circostante, quell’intrico di cre- tempo gli inglesi, gravati dal-
buon suddito della Regina Vittoria, abbia esclamato: Contiene l’annuncio zione e furbizia. ste, pareti, scivoli ghiacciati e cascate di seracchi che fa la sindrome di accerchiamento, temevano una possibile
«Signore, ho scoperto la montagna più alta del mondo!». ufficiale della Da fonti certe sappiamo che, tra il 1715 e il 1717, tre da cappello al subcontinente indiano. invasione russa dall’Asia centrale. Per il momento i pos-
“scoperta” dell’Everest
Bella storia, ma chissà com’è andata per davvero. funzionari inviati ai piedi dell’Himalaya dall’imperatore L’epopea dell’Everest va letta come prodotto della sedimenti dello zar e il mondo anglo-indiano distavano
massima potenza
no completamente inviolate, a formare quel Blank on bientale, che ha fatto dire ad un fuoriclasse come Jim
ripetizione, in stile
the Map che è il titolo perfetto del libro in cui lo alpino, della 'Via degli
Donini – che conosce bene il maggiore dei giganti
stesso Shipton ne parla. Il bello, però, è che dopo tre italiani'. – che i Latok sono «probabilmente le vette più difficili
quarti di secolo i “vuoti” esistono ancora e nel grup- Foto© Mark Richey. da raggiungere del pianeta».
po dei Latok, con i suoi giganti di ghiaccio e roccia, In basso: da sinistra, Li vediamo e ne restiamo folgorati dopo aver rag-
i Latok II, I, III (con la giunto Askole, proseguito per un tratto e poi devia-
poderosa parete ovest, to a sinistra per risalire, in direzione nord-ovest per
delimitata a destra dalla
circa venticinque chilometri, il gigantesco ghiacciaio
cresta sud-ovest) e V
dal ghiacciaio Baintha Biafo. Siamo in Pakistan, nel cuore del Karakorum,
Per Jim Donini sono le montagne più difficili del mondo. Lukpar.
Foto© Mark Richey
e i Latok spiccano poderosi alla nostra destra, verso
est, a chiudere in monumentale parata il ghiacciaio
Ma su quei giganti del Karakorum, quasi cime proibite, Baintha Lukpar, confluente nel Biafo. Il più impres-
sionante della famiglia, da questa parte, è il Latok III
dal 1977 a oggi gli italiani sono stati più volte protagonisti (6949 m): una sfida al cielo al centro della scena, uno
scatto di linee convergenti in vetta a definire lo scuro,
altissimo – 2000 metri – appicco roccioso della parete
di Carlo Caccia ovest. Il Latok I (7145 m) si eleva immediatamente a
sinistra e quindi, oltre un'alta sella, ecco lo slanciato
Latok II (7108 m) che, come il fratello maggiore, da
questa parte presenta il suo lato relativamente più do-
cile. Ma non è finita: a destra, ossia a sud, del Latok
III completano l'assieme i “piccoli” Latok V (6190 m)
e Latok IV (6456 m) di cui, visto lo spazio tiranno, vi
dovremo raccontare un'altra volta.
Difficile immaginare, di fronte a tale spettacolo,
che possa esistere qualcosa di ancora più grandio-
so. Eppure basta passare dall'altra parte, sul ghiac-
ciaio Choktoi, per quasi non credere ai propri occhi
ed esclamare, a tu per tu con la cresta nord del La-
tok I, che gli alpinisti sono dei privilegiati: sognatori
impenitenti con le chiavi del paese delle meraviglie.
Qualche volta, però, le serrature si inceppano e quella
dello “Sperone Walker del Karakorum”, che dopo una
trentina di tentativi è ancora inviolato, sembra im-
possibile da sbloccare.
strapiombi
ratteristici baffoni incolti. Con
movenze rapide crea spazio tra
piatti e bicchieri, e adagia i suoi
famosi vassoi di "orade", branzi-
ni e “sc’campi” alla griglia. Con
da sogno in Croazia
gesti sapienti pulisce i pesci e te
li divide in porzioni nel piatto.
Parla poco Dinko, raccoglie le
ordinazioni e ti sorride. Diciamo
che si limita a farti contento con
le sue grigliate ben sapendo che,
Centinaia di vie su pareti verticali di 350 metri dopo una via sulla nord-ovest
dell'Anica Kuk, per te questo è il
momento più atteso e meritato.
di Luca Bridda - foto di L. Del Terra, C. Bertoli e P. Della Putta É già il quarto viaggio che fac-
cio per trovarmi davanti questa
parete. L’Anica Kuk, infatti, con
i suoi oltre 350 metri di roccia
verticale o strapiombante è una
calamita per arrampicatori spor-
tivi e alpinisti, con un calcare
che è impossibile dimenticare.
Questa montagna così prossi-
ma al mare misura solamente
712 metri d’altezza ma più del-
la metà del dislivello è fatto di
vuoto, di strapiombi, di rigole e
lame taglienti, di appigli sempre
diversi, di gocce e forme create
dall’acqua, di placche ruvide bu-
cate ad arte. Come si fa a descri-
vere a parole questo capolavo-
ro? Dobbiamo solo sperare che
non si unga troppo rapidamente,
vista l’incessante processione di
devoti.
L’Anica Kuk si trova all’interno
del Parco Nazionale di Pakleni-
ca, in Dalmazia, un’area protetta
istituita nel 1949 che copre 95
km2 di territorio, 40 km a nord-
est di Zara. Il parco comprende
le due maggiori vette della ca-
tena montuosa del Velebit e -
soprattutto - due profonde gole
B
evo un lungo sorso di Karlovacko dal mio bocca- In questa pagina: guarda attorno come sto facendo io. Anch’essa sembra perpendicolari al mare, scavate dai torrenti Velika Pakle- la vicinanza del centro balneare di Starigrad permette
le da mezzo e mi guardo attorno rilassato. Il ri- tramonto dalla cima rilassata. nica e Mala Paklenica. Il primo canyon è il più famoso di alternare le escursioni in montagna e le arrampicate
storante “Dinko” è affollato quasi esclusivamente dell'Anica Kuk. Qui tutto ricorda l'arrampicata e a tendere bene l'orec- ed è lungo circa 14 km, mentre l’altro è di due chilo- su roccia con le nuotate in mare ed il relax in spiaggia.
Nell'altra pagina: un
da persone vestite con capi tecnici da arrampicata. Sui climber impegnato
chio, nel vociare fitto che mi circonda, non si possono metri più breve e ben più selvaggio, nonché interdetto I gradi dei monotiri sono adatti anche ai principianti e
muri sono appese foto di vie e pareti; tra due travi del su "Albatros", ripreso non captare animati discorsi su tiri di corda, passaggi all’arrampicata. attaccano a pochi minuti dal parcheggio, sebbene una
tetto sono tese tre corde da cui pendono vecchi chiodi, dalla via "Mosoraski" difficili, gradi e vita randagia. Siamo a 2 km dall'entrata parte di essi sia ormai rovinata dall’unto e dall’usura;
caschi da roccia d'altri tempi e scarpette che riportano del Parco Nazionale di Paklenica, la Mecca dell'arram- All’interno di Velika Paklenica si può scalare su centina- inoltre, c’è sempre un lato del canyon in ombra a garan-
alla mente gli anni ottanta. Sopra una di queste ha fatto picata in Croazia ed uno dei luoghi più noti in Europa ia di monotiri e su numerose vie multipitch, di stampo tire un po’ di fresco anche a ferragosto.
il nido una rondine, che ora se ne resta là tranquilla a per la pratica di questo sport. classico, interamente spittate o a chiodatura mista. Pro- In questo contesto in grado di accontentare un po’ tutti,
poco più di un metro dalla testa di alcuni avventori: si Ma ecco Dinko in persona che si avvicina al nostro prio le vie lunghe sono il piatto forte del posto. In estate l’Anica Kuk rappresenta per il climber l’oggetto massimo
Assegnati gli
molto più in basso, ri-
cordandoci ciò che dice-
va Alberto Iñurrategi nel
"Oscar"
suo film Gure Himalaya
(“Il nostro Himalaya”):
«Questo sport sarebbe
ben triste se il limite fos-
se segnato dalla quota
della montagna
di una montagna. Cosa
potremmo fare una vol-
ta raggiunta la cima più
alta? Non si tratta di ar-
rivare primi da qualche
parte o di tentare il già
provato ma di aumen-
I Piolet d’Or 2012 agli sloveni del K7 e agli americani del tare la nostra capacità
e superare le nostre de-
C si è fatta privata:
'erano una volta gli Ottomila: quattordici co- In alto a sinistra: foto Reinhold Messner (2010) e Doug Scott (2011): un altro dei kazaki Denis scoperta. I moderni campioni dei Piolets d'Or,
lossi da conquistare, a tutti i costi. Una vera e di gruppo delle due protagonista della storia dell'alpinismo che il 24 mar- Urubko e Gennady cacciatori di sogni in compagnia di pochi
ascensioni premiate
propria colonizzazione delle altissime quote, a
con il Piolet d'Or.
zo scorso, al Palanoir di Courmayeur, ha condiviso il Durov sul Pik Po- meno militaresca e più ideale amici, sanno bene che il tempo di Bonatti,
suon di spedizioni nazionali che sembravano partenze A destra: la spedizione palcoscenico con i moderni interpreti della specialità, beda (7439 m, Tien Messner, Scott e Paragot è passato. Hanno
per il fronte: uomini e mezzi in abbondanza, compresa americana, composta autori di scalate che, nel rinnovato spirito dei Piolets Shan, Kirghizistan), quella degli sloveni Aleš Holc, Pe- chiaro in mente che l'alpinismo non è più argomen-
la dinamite usata nel 1954 sul Dhaulagiri dagli argen- da Steve Swenson, d'Or dopo la “crisi” con conseguente ripensamento- ter Juvan e Igor Kremser sullo Xuelian Nord-est (6249 to da prima pagina e che nessuno si sognerebbe di
tini diretti dal tenente Francisco Ibañez (c'era bisogno Mark Richey e Freddie parentesi del 2008, guardano al futuro nel segno della m, Tien Shan, Cina) e quella degli americani Conrad trattarli come Sir Edmund Hillary che, ancora vivo e
di spazio per le tende del campo VI...). Più tardi, pian- Wilkinson creatività e dello stile. E creatività e stile, bisogna dir- Anker, Renan Ozturk e Jimmy Chin sul Meru Centrale vegeto, si vide addirittura effigiato su una banconota
tate le bandiere su tutte le cime, ecco il momento delle lo, oggi faticano a stare oltre quota 8000. L'alpinismo (6310 m, Himalaya, India) – andiamo a leggere le moti- per aver violato proprio quella cima dove oggi, spesso
vie alternative, più difficili e risolte allo stesso modo: da intenditori sta benissimo altrove, un po' o anche vazioni della giuria, per scoprire come l'ascensione del in numerosa comitiva, si arriva pagando il biglietto. ‹
difesa della
É questo il sigillo del ricordo che il Presidente durante un'escursione.
Qui a destra durante
dell’Alpenverein Sudtirol, Luis Vonmetz, dedica a
un'arrampicata sulle
Lutz Chicken scomparso lo scorso settembre. Dolomiti
Socio onorario dell’AVS e presidente della sezione
di Bressanone per quindici anni molto fertili (tra le
natura alpina
attività promosse, ricordiamo l'Altavia di Fundres,
il bivacco Brenninger, il rifugio Lago alla Pausa e
il rifugio Bressanone al Picco della Croce). Presente
interessato ai “Natali Alpini” perché amico del CAI
da sempre, ed in particolare dei monti trentini su cui
relazionò con costanza e competenza negli anni della
Lutz Chicken, terza età perché invitato dalla figlia Cornelia a visi-
tare quasi ogni settimana la vicina Provincia unita
prigioniero nel dall’Adige. Amico del CAI non solo per la frequen-
tazione dei suoi monti (anche di quelli abruzzesi),
poi la fece conoscere nel libro “Sette anni in Tibet”,
da cui fu successivamente tratto il celebre film con
“Sette anni in Tibet” maniera positiva alla “Charta di Verona” ispirata dal
nostro 94° Congresso cui partecipò assieme a Sgan-
biografico : “Attraverso il secolo: la mia vita da me-
dico e da alpinista”, edito da Raetia. Aggiungerei, al
zini e Segantini, indimenticabili Presidenti dell’Unio- titolo, anche “di persona”, riuscito maestro di umane-
ne Internazionale delle Associazioni Alpinistiche: in simo interpretato ed esercitato.
di Roberto De Martin quell’ambito internazionale Lutz Chicken si impegnò C’è da augurarsene una traduzione in italiano perché
con successo, forte delle sue radici e delle conoscenze è un capitolo di quel messaggio della montagna che
d’Oltremanica, temperate dalla diretta comprensione non finisce di avere sempre nuovi interpreti. ‹
dei club mediterranei.
Ricordo sue relazioni efficaci in Nepal (Kathmandu),
in Giappone (Matsumoto), in Galles per i 50 anni della
prima salita all’Everest (1993) ed anche in Spagna, nei
Paesi Baschi a San Sebastian. In quest’ultima occa-
L'autobiografia › “Io, europeista convinto”
sione preparammo assieme un interessante intervento Un passaggio del libro il mondo. Il libro mi consente come amico
che dava eco delle “Tavole di Courmayeur” e che fu autobiografico di Chicken, non dei monti e promotore della protezione del-
poi apprezzato anche a Madrid. ancora tradotto in Italia la natura alpina di rendere omaggio con-
Ma il ricordo più bello lo lego anche ad un altro in- [...] ancora oggi in un periodo di autono- sapevole alle attività dei club alpini per il
tervento fatto in tandem, in Olanda, a Kerkrade vi- mia assicurata e di benessere economico, loro ampio impegno. Da giovane nella mia
cino alla più famosa Maastricht. In quell’assemblea molti concittadini sudtirolesi non afferrano attività di alpinista ho avuto la possibilità
riuscimmo, forse in virtù della nostra comune espe- i problemi di forte conflitto ideologico che di scoprire il mondo naturale tanto da far
rienza in Provincia autonoma, a far convergere ver- avevano oppresso la popolazione nel perio- diventare la mia patria adottiva questa ter-
so un’unica piattaforma le due associazioni di quella do fra le due guerre, ovvero negli anni dal ra anche grazie all'Alpenverein Sudtirol e mi
nazione piatta, ma vogliosa come pochi di terre alte: trattato di pace di San Germano fino alla sento proprio per questo obbligato a impe-
il Koninklijke Nederlandse Alpen Vereniging e il Ne- seconda guerra mondiale. Non dovrebbe gnarmi per aiutare questi sforzi contribuen-
derlandse Bergsportveriniging. essere dimenticato che con la realizzazione do a raggiungere obiettivi ed attività legati
Fino ad allora non c’era stato verso di vederle operare dei due Stati nazionali, Germania e Italia, ad un alpinismo responsabile...Spero che
assieme anche per sbilanciate alleanze internazionali. sotto l'influsso del patriottismo romantico questo libro possa trovare comprensione ed
Il quotidiano “Alto Adige” dedicò alla vicenda un ar- il concetto di nazione arrivò a soffocare interesse. Contiene i ricordi di un uomo che
guto articolo nella rubrica “Meridiani e paralleli” del fortemente gli uomini della mitteleuropa. da giovane si alimentò di pensieri con forte
9 dicembre 1990 dal titolo “Scena di pace dolomitica L'idea di un'Europa unita nella pace, come venatura nazionalistica e che col passare
nei Paesi Bassi”. Il Chicken alpinista rimarrà legato poi abbiamo potuto vedere realizzarsi, era degli anni è diventato un convinto euro-
alle sue esperienze giovanili al Nanga Parbat, dove allora idea di pochi e solamente la cata- peista. Questo è accaduto non ultimo grazie
andò con la spedizione del club alpino accademico di strofe della seconda guerra mondiale ha all'influenza e alla tolleranza caratteristiche
Monaco di Baviera nel lontano 1939. Era una spedi- consentito il positivo sviluppo odierno. La del mio mestiere di medico, ma anche per i
zione di osservatori che avrebbero dovuto studiare la raggiunta maturità degli europei che li ha contatti umani in questa terra trilingue. Da
possibile via di salita. Lutz ed i suoi compagni arri- portati ad evitare i conflitti attraverso una ultimo posso proprio dire che la mia atten-
varono a 6200 m ed al ritorno furono internati dagli paziente ed intelligente analisi nell'ambi- zione alla natura e alla "Heimat" mi hanno
inglesi in un campo di concentramento perché nel to di reciproci dialoghi potrebbe divenire sempre dato in tutti i momenti della vita
frattempo era scoppiata la Seconda Guerra Mondiale. un esempio meritevole di seguito in tutto tanta forza e costanza.
Da quel campo riuscì la fuga ad Heinrich Harrer, che
I
l concetto di esplorazione evoca romanzi d’avven- Nell'altra esplorate nei decenni precedenti in Marguareis. 64
tura, espansioni coloniali, ricerca oltre i confini pagina: l’inizio di persone appartenenti ai Gruppi Speleologici Piemon-
dati, sulla Terra o nello Spazio cosmico. L’idea di un’immersione- tesi e Liguri si sono alternate per due giorni a traspor-
esplorare è prossima al fantascientifico, appare attivi- Petranic Cave in
tare due attrezzature complete per i sifonisti (oltre 30
Albania.
tà riservata a supereroi. Suona come rimando ad altri In questa pagina
sacchi di materiale comprese una decina di bombole)
tempi. Eppure, in questo mondo e in questo tempo, dall'alto: Grotta del permettendo ad Attilio Eusebio e Alberto Cavedon di
dove con Google Map possiamo passare dalla visione Lupo Inferiore, inizio compiere una decisiva immersione. Cavedon, assistito
del Pianeta sino a casa nostra, dove il GPS ci po- della parte allagata. fuori e dentro l'acqua, è sceso in autonomia fino a
siziona, indica, ci guida (quasi sempre...), ebbene in Panoramica della -121 dove la galleria, di grandi dimensioni, pareva
questo mondo conosciuto c’è tanto da conoscere, da Conca di Piaggiabella chiudere. Ma verso l'alto una breve risalita (sempre
in Marguareis
raggungere per la prima volta e percorrerere. É l’uni- subacquea naturalmente..) lo ha riportato su una cen-
verso vuoto e buio che si cela dentro le montagne, gia a -107 da dove ripiomba nell'inesplorato "nero".
sono quelle che gli speleologi talvolta chiamano le L'immersione è durata 135 minuti. Durante la risali-
Terre della Notte o le Radici del Cielo. Solo in Italia si ta sono state eseguiti dai due speleosub il rilievo del
conoscono, indicativamente, circa quarantamila ca- nuovo ramo e fotografie. Temperatura dell'acqua: 6
vità naturali.Tra queste decine di migliaia di cavità vi gradi in superficie, 5 gradi dai-30 metri in giù. Gran-
sono anfratti di pochi metri di sviluppo o profondità di ambienti subacquei, visibilità spettacolare, rilevate
ma anche grotte con sviluppi di decine di chilometri e ed esplorate 300 metri di nuove gallerie per -121 di
profondità oltre i mille metri . Eppure, vi sono parti di profondità, grotta che continua dentro la montagna.
grotta che non sono state raggiunte perché estrema- Su questo ed altro abbiamo scambiato alcune idee
mente remote, ingressi di difficile accesso (in parete,
allagati). Vi sono ingressi nascosti, ostruiti. Insomma,
vi è una considerevole sproporzione tra possibilità
di ricerca e risorse umane disponibili! L’esplorazione
speleologica non richiede doti sovrumane. Servono
motivazioni, curiosità, metodo, conoscenza di tecni-
che, continuità nell’impegno. Una domanda spesso
speleologia
base sulla quale inserire ogni ulteriore osservazione
scientifica, il riferimento per raccogliere immagini,
realizzare audiovisivi, creare racconti. Inoltre, cono-
scere ha valore in sé e giungere dove nessuno è sta-
to è estremamamente emozionante, soddisfa desideri
subacquea
ancestrali e innati.
Nuove frontiere e cavità sommerse
Il Marguareis è terra di confine, insieme di montagne
tra Piemonte, Liguria e la Francia delle Alpi Marittime.
Il Marguareis è anche terra di grotte ed esplorazioni.
Negli anni ’50 del secolo scorso hanno inizio intense
campagne di ricerca che hanno tra i riferimenti Piag-
Tecniche evolute e lavoro d’equipe. giabella, grotta che si rivela centro di un vasto e pro-
fondo insieme di cavità. La vicinanza e la collabora-
Marguareis (tra Italia e Francia): decenni di ricerche di zine tra speleologi italiani e francesi ha rappresentato
un’ottima opportunità per scambiare tecniche e idee.
grotte e di collegamenti tra le stesse. Luogo di confronto Per molto tempo il Marguareis è un vero laboratorio
di speleologia. Gli anni ’70 sono estremamente vivaci
tra eploratori italiani e francesi, straordinario laboratorio ed emergono figure di forte personalità e indubbie
capacità. L’umore di quel periodo è ben rappresentato
di tecniche e idee per la speleologia. L’esplorazione in due volumi editi a venti anni l’uno dall’altro. “Una
frontiera da immaginare” di Andrea Gobetti e “Il fon-
speleosubacquea alla Grotta del Lupo Inferiore ha aperto do di Piaggiabella” di Giovanni Badino.
All’inizio del 2012, una spedizione speleosubac-
Dalla base Uluru era così magico che non sentivo esi-
genze di scalata. Non desideravo altro e i ragazzi che
erano con me in tour devono aver provato le stesse sen-
si pretende rispetto bisogna avere il coraggio di essere i sazioni perchè nessuno l’ha salito. Sam con la sua pas-
Quando la scalata diventa primi a mostrarlo, a tutti i livelli, anche in questo caso
dove difficilmente un Aborigeno avrebbe potuto man-
care di rispetto a me.
sione ci aveva infuso l’intimo sentimento del rispetto e
la natura ci aveva donato uno spettacolo che aveva reso
l’esperienza completa.
ossessione turistica
Finalmente è arrivato anche per me il momento di La scalata mi sembra ancor più un capriccio turistico se
partire; la guida del tour era Sam, un giova- penso alla frase
ne neozelandese rimasto talmente affascinato Gli aborigeni considerano la salita all'Uluru di Gilbert K. Che-
dal Central Australia da trasferirvisi e mettersi sterton: “Il turista
al suo servizio come guida. Mi chiedevo come il rito di passaggio all'età adulta vede quello che è
sarebbe stato il momento in cui tutti noi del venuto a vedere,
La rinuncia a salire l'Uluru come segno di rispetto per gli gruppo avremmo avuto la possibilità di scalare Uluru;
non abbiamo dovuto attendere molto che Sam ci ha pre-
mentre il viaggiatore vede quello che vede”. Penso alle
nostre Alpi, a quelle Neozelandesi, alle Ande ed altre
A
ll’inizio di ottobre un viaggio in treno di quasi Sopra e nell'altra In ostello ho avuto modo di parlare della montagna attraverso cartelli e spiegazioni disseminate ovunque,
due giorni mi ha portato nel Central Australia pagina, in alto, con alcuni ragazzi tedeschi che l’avevano già visitata, chiedono di evitarlo.
Ayers Rock, il celebre
desert; tra le altre bellezze naturali volevo ov- ne erano rimasti letteralmente affascinati e mi hanno Sam ci ha presentato tre ragioni; la prima è la perico-
monolito oggi noto
viamente vedere Uluru (ex Ayers Rock), la famosa mon- con il nome aborigeno
vivamente consigliato la salita; quando mi hanno visto losità: immaginate una ferrata esposta senza assicu-
tagna simbolo. A Melbourne ne avevo sentito parlare "Uluru". esitante hanno risposto che anche loro avevano avuto razione, quattro ore sotto il sole del deserto, persone
spessisimo e una coppia di australiani mi aveva raccon- Nell'altra pagina dei dubbi, ma davanti alla sua bellezza avevano capi- che arrivano in infradito e senza alcuna esperienza e
tato di tutta la magia che la circonda: la terra rossa, la in basso l'autrice to che la scalata avrebbe completato l’esperienza, so- preparazione tecnico-fisica, non sono infrequenti gli
natura selvaggia, gli Aborigeni e la sacralità che attri- dell'articolo prattutto dopo aver dovuto sborsare 25 dollari di quota incidenti...e le morti.
buiscono ad essa. Mi avevano anche riferito di quanto per entrare nel parco. Non ho ancora ben capito le loro La seconda: la gente parte di mattina per approfittare del
fosse dibattuta la sua scalata... frotte di turisti che si av- rimostranze per i soldi, il parco è distante dalla civil- momento più fresco della giornata, giusto dopo colazio-
venturano verso la verticalità alla conquista della cima, tà sette ore di macchina attraverso il nulla desertico ne...lassù rimane una toilette a cielo aperto.
mentre altrettanti Aborigeni da sotto guardano sconso- più assoluto, e per questo deve far fronte a spese non Il terzo motivo è la sacralità: i bambini maschi degli
lati ed impotenti lo scempio del loro tempio. indifferenti: insomma 25 dollari mi sembravano tutto Anangu quando raggiungono l’undicesimo anno d’età
sommato come dicono gli inglesi “fair enough”! vengono mandati per circa due anni soli nel deserto,
Il mio anticonformismo sarebbe forse bastato per non Ma quello che più mi lasciava perplessa era l’”esperien- in una sorta di iniziazione; dovranno cavarsela da soli
salire quell’enorme masso, ma le motivazioni si fanno za”, che alle mie orecchie suonava come mera esperien- procacciandosi il sostentamento e difendendosi dall’ino-
più forti quando ci si confronta con qualcosa che non za turistica, me li immaginavo correre trafelati verso la spitale natura. Se sopravvivono torneranno in seno alla
ci appartiene. base della montagna, e senza capire il perché e il per comunità e allora per diventare definitivamente uomi-
Quando nel bel mezzo di una tempesta di sabbia ho come delle cose cominciare ad aggrapparsi alla catena ni scaleranno Uluru con il nonno o il padre. É per loro
messo piede nella stazione di Alice Springs, l’unica città che conduce in cima. un santuario dove trova compimento il cammino più
della zona sapevo che non volevo salire Uluru. Inoltre pensavo agli Aborigeni, ancora non conoscevo importante ed atteso: entrare nell’età adulta. Per noi
le ragioni della sacralità di Uluru, ma ritenevo che se non ha senso partecipare a quel rito così profondo ed
Il fascino del
LA VAL DIVEDRO A sinistra: in vetta al La Val Divedro fu invece importante via commerciale
La Val Divedro, che ora offre al visitatore un'immagine Monte Cistella. (ma anche militare e di fede) in diverse epoche: da quella
di quiete, dove la natura regna sovrana e quasi apparta- A destra: le romana (II secolo a.C.), testimoniata da qualche tratto
incredibili profondità
Monte Cistella
ta dalle vicende umane, fu in realtà nel passato ricca di ancora visibile, a quella medioevale, ora percorribile su
dall'altipiano lunare
storia e di traffici. I ritrovamenti archeologici dell'Alpe del Cistella
sentieri, alla grande via napoleonica che per prima sfidò
Veglia (alla testata della valle Cairasca) testimoniano la gli orridi del fondovalle e gli umori del torrente, pre-
presenza di attività – cacciatori, cercatori di cristalli - cedendo di un secolo il traforo del Sempione. Ai primi
già dieci millenni fa, e la bellezza di quello che è oggi un del Novecento, i lavori per la grande opera comporta-
Parco naturale, ricco d'acque e di pascoli, spiega le lotte rono la presenza di una popolazione più che tripla di
secolari con i vicini (ora elvetici) per il suo possesso. Lo quella odierna. Negli ultimi decenni anche questi luoghi
Val Divedro e Val Cairasca, silenziose valli Ossolane stesso luogo conobbe, tra gli ultimi decenni dell' Otto-
cento e gli anni cinquanta, un fortunato periodo come
hanno vissuto il fenomeno dello spopolamento e l'ab-
bandono della fiorente attività di agricoltura montana e
mèta turistica, grazie anche alle sue cime, palestra del di allevamento che per secoli aveva modellato e curato
di Marina Morandin e Lisanna Cuccini - foto di Marco Mazzarini primo alpinismo esplorativo, e alla sorgente di acqua
minerale.
il territorio e che lascia preziose testimonianze di in-
sediamenti rurali. Oggi, grazie alla creazione del Parco
e anche al paziente lavoro di ripristino della rete sen-
tieristica ad opera del Club Alpino Italiano, la valle si
ripresenta come nuovo paradiso escursionistico, sia con
il dolce e solatio versante est (che sale dal fondovalle
fino al suggestivo alpeggio di Solcio e al gruppo del
Cistella), sia con il selvaggio Ovigo, oltre naturalmente a
tutto il territorio del Veglia e alla zona di San Domeni-
co-Ciamporino, sede degli sport invernali. Le possibilità
sono molteplici, per tutti i gusti e tutte le forze: sempre
gratificanti e fonte di nuove scoperte.
Il monte Cistella è una montagna affascinante, giustamente considerata come una delle più
belle cime dell’Ossola. Sita al centro delle Alpi Lepontine, si staglia dominatrice con il suo
altopiano dall’armoniosa forma. Chiunque sia passato anche una sola volta per le valli dell'Os-
sola, non può non averlo notato. Lo si vede dalla superstrada del Sempione, scendendo dalla
val Vigezzo, dalla val Formazza, dalla val Divedro, da Devero... lo si scorge un po' da ovunque.
Quante volte raggiunto un passo, un'alpe o una vetta lo trovi lì di fronte, dall'alto dei suoi 2880,
ad osservare. Il Cistella è ricco di storia e soprattutto di leggende arcane e misteriose. Le streghe
del Cistella sono ricordo ancora impresso nella memoria degli ossolani, al sibilo della baiorda le
si poteva scorgere roteare e si potevano udire le loro litanie funeste. L’altopiano era considerato
con terrore il gran salone da ballo di messer Diavolo… povero il malcapitato che al calar del sole
avesse a trovarsi in quei luoghi! Non esistono notizie dei primi salitori, ma dalla seconda metà
dell’800 la montagna fu esplorata da alpinisti e geologi alla ricerca di minerali. Fu verso la fine
del secolo che per forte volere e coraggiosa iniziativa del poeta dialettale Giovanni Leoni detto
il Torototela, allora presidente del CAI ossolano, fu costruito lo storico rifugio sotto la vetta,
inaugurato nel 1901. Il rifugio è tuttora funzionante, incustodito ma sempre aperto. La salita al
monte Cistella è una meta ambita dagli escursionisti, sia per il vasto panorama a 360°, sia per
l’accesso, un po’ faticoso, ma su bei sentieri segnalati e agevoli. Poi, a ripagare della fatica, dalla
vetta… tutto sarà ai vostri piedi… potrete ammirare il mondo dall’alto. Dal monte Rosa con la
sua capanna Margherita ai 4000 della Svizzera, dal vicino anfiteatro del Monte Leone alle vette
Lepontine, per poi spaziare dal Monviso all’Adamello passando dai laghi e dall’immensa pianura
che si perde lungo la linea dell’orizzonte. Due sono gli itinerari per raggiungere l’ambita cima:
A
nche se, a detta di molti, non esistono più le In alto: il Monviso dalla presenza di colli e valichi a quote relativamente bito della Guerra di Successione al trono d’Austria,
mezze stagioni, i mesi primaverili e quelli au- da Croce Turnour, in basse, che hanno attirato la nostra attenzione. Non è combattuta anche su queste montagne. Dal C. Birrone
tunnali offrono il clima ideale per la scoperta Valle Po. stato difficile concatenare singole cicloescursioni per si può scendere direttamente a Sampeyre per sentiero,
Nell'altra pagina in
in mountain bike delle basse e medie valli alpine. ideare un itinerario in mountain bike che collega la che però risulta poco agevole costringendoci spesso
alto da sinistra: nel
Costellata di piccoli borghi e cascinali, solcata da Vallone dell’Infernotto. Valle Maira alla Val Pellice. Ne è risultato un percorso a piedi. Meglio proseguire lungo la militare in dire-
una fitta rete di strade e tratturi, la fascia prealpina Salita al Pian del Lupo inaspettatamente vario sotto tutti i punti di vista: ci- zione W fino al Colle di Sampeyre (2284 m); il per-
del saluzzese offre spunti interessanti per un breve da Paesana clistico, storico-culturale, naturalistico e paesaggisti- corso offre splendidi scorci panoramici che spaziano
ciclo-trekking. Sospesa tra la pianura e la dorsale In basso: l'arrivo al co. E - perché no? – anche gastronomico! dalla pianura alle cime dell’arco alpino, dominate
montuosa, con elevazioni che in genere non supe- colle Birrone Partiamo da Busca, che si raggiunge in treno da To- dall’Argentera e dal Monviso. Dal colle si scende su
rano i duemila metri, essa è stata un tempo sede di rino con cambio a Savigliano. Ci dirigiamo su asfal- asfalto verso Sampeyre: dopo circa 500 m gli amanti
una intensa vita rurale, che ha lasciato importanti to verso Dronero, dove arriviamo non prima di una del “tecnico” possono imboccare a sinistra il sentiero
vestigia nell’architettura, nell’uso del territorio, nella doverosa deviazione alla Riserva Naturale dei “Ci- (diff. OC) per Fondovet e Calchesio, altrimenti si con-
viabilità. Sono proprio i percorsi intervallivi, favoriti ciu” di Villar San Costanzo: si tratta di "funghi di tinua comodamente sulla carrozzabile fino al termine
Itinerari si sbuca su Pian del Lupo, piccola e gradevole spiana- A fronte dall'alto: Ripagati dal panorama sulla pianura piemontese e
ta, ottima per una sosta con bella vista del Monviso. verso Mostiola, in sulle cime innevate, attraversiamo il paese in via Cave
INFORMAZIONI PRATICHE Il percorso invece prosegue a destra, scendendo per Valle Maira. e svoltiamo a sinistra in via Pinerolo. Alla fine del
Cartografia: strada forestale nel vallone dell'Infernotto; a quota Tratto panoramico del rettilineo lasciamo l’asfalto girando a sinistra per po-
Percorso occitano poco
IGC 1:50.000 n. 06-Monviso e n. 07-Valli Maira, Grana e Stura. 750 m circa si piega a sinistra, si scende fino ad attra- chi metri su una sterrata fino a trovare sulla destra la
sopra Roccabruna
Ricettività e prenotazioni: versare il torrente presso il ponte dell'Ula. Si ripren- traccia di un sentiero che sale deciso sulla collinetta
www.comune.sampeyre.cn.it; www.paesana.it de a salire in direzione W, si oltrepassa il Monastero erbosa.
La traccia gps è disponibile su richiesta agli autori (mtb@caichieri.it). cistercense Dominus Tecum di Pra’d Mill, si pedala Dopo un primo tratto a saliscendi inizia la discesa,
I percorsi cicloescursionistici vanno affrontati adottando appropriate sempre in salita fino a raggiungere ed oltrepassare che a tratti taglia una strada bianca, da ignorare, e
tecniche di guida, nel rispetto del Codice di Autoregolamentazione. la zona cave, inerpicandosi che prosegue in direzione N fino ad un
sulla sinistra orografica del quadrivio a quota 1020. Seguiamo la ster-
vallone.
Il paesaggio è dominato dalle rata di destra per 300 m, poi scendiamo a
A quota 1350 si raggiunge
una strada asfaltata che si
numerose cave di “Pietra di Luserna” sinistra per sentiero fino a Case Pavarina,
ignorando la deviazione per Pian dei Noci
segue a sinistra raggiun- giungiamo a Cascina Poero, dove si prose-
gendo Montoso. gue a destra su sterrato.
Qui il paesaggio è dominato dalle numerose cave di Dopo circa 800 m seguiamo a sinistra l'indicazione
“Pietra di Luserna”, uno gneiss pregiato da costruzio- “Percorsi della bio diversità”.
ne e copertura utilizzato da secoli in tutto il Piemon-
te, dalle baite di montagna ai palazzi reali di Torino, Mantenendoci sempre a sinistra perveniamo quindi
Racconigi e Venaria Reale, compresa la copertura a a Lusernetta e di lì in breve a Luserna S.Giovanni,
stretto sentiero nel prato che procede lungo la cresta. “lose” voluta dall'architetto Antonelli per la Mole dove troveremo la stazione ferroviaria della linea che
Al termine, si piega a sinistra per trovarsi su una ster- Antonelliana. conduce a Pinerolo e quindi a Torino. ‹
rata che, con lungo traverso in lieve salita, porta al
punto panoramico di Croce Turnour (1560 m).
Dopo aver goduto dello splendido panorama sul
Monviso, si continua sulla strada che cambia versan-
te, scende per tornanti e si inoltra nella valletta del
Rio Frassaia. Giunti a Serra S.Anna si svolta a sini-
stra tra le case per imboccare il largo e pianeggiante
sentiero “Orizzonte Monviso” che conduce a Oncino.
Qui si prosegue dritto sulla strada che sale ripida
verso Saret e che abbandoniamo subito, per seguire
a destra il sentiero “La Via del Sale” scendendo al
santuario della Madonna del Bel Fò. Un’ultima disce-
sa fino alla provinciale di fondovalle e chiudiamo la
tappa a Paesana.
Il mattino seguente saliamo per asfalto ad Agliasco,
poi su sterrato fino al bivio di quota 1300: a sinistra
1 TAPPA (610 m)
Luogo di partenza: Busca Quota massima: 1750 m
(530 m) Distanza: 50 km
Luogo di arrivo: Sampeyre Dislivello in salita: 1200 m ca.
(980 m) Difficoltà: MC/OC
Quota massima: 2284 m Ciclabilità: 100/95%
Distanza: 64 km
Dislivello in salita: 2000 m ca. 3 TAPPA
Difficoltà: MC/OC Luogo di partenza: Paesana
(BC se si scende su asfalto dal (610 m)
Colle di Sampeyre) Luogo di arrivo:
Ciclabilità: 100/100% Luserna San Giovanni (480 m)
Quota massima: 1370
2 TAPPA Distanza: 42 km
Luogo di partenza: Sampeyre Dislivello in salita: 1400 m ca.
(980 m) Difficoltà: MC/BC
Luogo di arrivo: Paesana Ciclabilità: 100/100%
Piemonte,
stentano a sopravvivere. Qui in questo
paradiso chiamato più propriamente: Alte
Valli di Lanzo.
terra di pastori
Per anni ho percorso e fotografato verti-
ginose pareti, creste affilate come rasoi e
ghiacciai d’incommensurabile bellezza. Ed
ora sono qua per portare la testimonianza
di ciò che è un esempio di simbiosi tra la
natura e la civiltà umana. Coloro che si
alimentano e vestono di ciò che produco-
no; di coloro che hanno iscritti nel libro
di Barbara Stefanelli, Giovanni e Bruna (gli amici pastori proprietari degli animali) paga, più animali che persone.
Buon viaggio attraverso la terra dei
pastori.
Uomini e animali
lavorano fianco a
fianco, ognuno con un
suo ruolo ben preciso,
definito da secoli di
tradizione
Quanto ha fatto arrabbiare (ingiustamente) alpinisti sul Cimone aiuta a capire ancor meglio come la Una rivista in costante miglioramento di fornire informazioni pratiche che si possono trovare su
l'articolo del sopravvissuto sotto la nostra grandissima passione possa portare - pur nella con- Sono un socio anziano e da decenni seguo le vicende re- qualunque guida oppure in Rete. In questo contesto le pa-
valanga sapevolezza del rischio e della propria leggerezza - a non dazionali della Vostra Rivista che fortunatamente sono in role “uno dei posti meno inquinati del pianeta”, per quanto
rinunciare al nostro obiettivo. E anche quanto sia impor- costante e progressivo miglioramento. Complimenti anzi per letteralmente inesatte, avevano la funzione di iperbole per
Alla Redazione, tante continuare e non abbassare mai la guardia sull'opera l'ottima e apprezzatissima uscita della nuova rivista “Mon- sottolineare l’assurdità di (fare) trasportare bottiglie da
4 pagine per 2 (p....) anzi ( 3 volte p....) sprovveduti! incoscien- di formazione alla sicurezza in cui sono impegnati il CAI, tagne 360°”, che è iniziata con una serie di ottimi articoli Kathmandu o addirittura dall’India fino a località remote
ti! presuntuosi!, volendo essere straordinariamente gentili. il Soccorso alpino, lo SVI. Il contributo del Presidente dello come “Elogio delle ciaspole”, “Ombre blu”, “Pale e sonde da dove l’acqua non manca di certo, anche se ovviamente va
Queste pagine non potevano essere diversamente utilizzate? SVI, che completava il tema della valanghe sul numero di neve”, “I pescatori del tempo geologico”, “Duecento cin- trattata prima di essere bevuta. Inoltre molte delle acque
Qualsiasi altro argomento le avrebbe meritate. Avete trasla- Montagne 360° di marzo, non è comparso per caso, è frut- quant'anni a pescar fossili”, “Il buco cattivo”, “Cantieri d'alta imbottigliate indiane e nepalesi non provengono da sorgen-
to sulla nostra Rivista l’articolo di un giornale nobilitando to di una nostra richiesta: ho voluto tematizzare la sicurez- quota”. ti controllate, ma sono normale acqua purificata dall’even-
e/o avallando lo stesso. Non potete, per rispetto della fonte, za in montagna attraverso un gioco di specchi. I miei più cordiali saluti tuale carico organico ma risultante, in molti casi e da molti
citare la stessa senza alcuna altra e doverosa osservazione. I Insieme alle lettere di protesta ne sono arrivate altre di Corrado Lesca (Cai Torino) studi, contenere pesticidi e altri elementi potenzialmente
giornali sappiamo di cosa sono capaci, ma la nostra Rivista apprezzamento: ho preferito pubblicare queste tre perché nocivi. Personalmente uso da anni le minuscole pastiglie di
non è un giornale. ritengo sia utile anche aprire una riflessione sulle nostre una nota marca e non ho mai sofferto di disturbi gastro-
Dell’oggetto ne abbiamo discusso, forse solo parlato, con reazioni a fatti simili. A cosa porta tanta arrabbiatura? Nell'Himalaya non esiste acqua potabile intestinali; in commercio esistono tantissimi altri metodi
unanime “compassione” per i 2 e registro negativo per la no- Perché non dovremmo parlare o mostrare cose che accado- Vi scrivo, non per polemizzare con Mario Vianelli, auto- portatili di potabilizzazione, spesso sviluppati proprio per
stra Rivista. no? A mio modo di pensare il nostro compito di divulgatori re dell'articolo "Sulla schiena il peso del mondo" apparso le attività all’aria aperta: dalle tavolette a base di cloro e
Cordialità, e di soci è di utilizzare anche i 'cattivi esempi' dell'andar sulla Rivista Montagne360° di marzo 2012; ma solamente di iodio ai filtri portatili e ai dispositivi a raggi ultravioletti
Sandro Persico per montagna per aiutare a coltivare le buone prassi. E il per mettere in guardia i lettori ed eventuali trekker che in- grandi come una penna. Ognuno di questi sistemi ha van-
CAI sezione di Sesto San Giovanni fatto di non aver aggiunto commenti all'articolo dipende tendono recarsi in Nepal e in particolar modo nella Khumbu taggi e controindicazioni, ma il loro uso mi pare comun-
dal fatto che i nostri Soci hanno gli strumenti per valutare Valley, dove per l'appunto, fa riferimento specifico l'articolo. que preferibile a quello di acqua imbottigliata. E’ vero che
Spett. Redazione della rivista "Montagne 360", da soli il senso di quanto riportato. Quanto al fatto che Verso la fine dell'articolo, alle ultime cinque righe, egli scri- nelle zone più turistiche, e soprattutto nelle aree protette,
ho appena letto l'articolo sul numero di marzo 2012 "Quat- l'articolo sia stato ripreso da un giornale, si tratta di una ve: …. uno dei luoghi meno inquinati del pianeta, … scato- adesso c’è una certa attenzione allo smaltimento dei rifiuti,
tro ore sotto la valanga, ma sono ancora qui". Sono rima- prassi consueta in ambito editoriale: si ospita un artico- loni di acqua minerale consumata dai turisti anziché l'acqua ma altrove le bottiglie vuote vengono bruciate o più spesso
sto semplicemente sconcertato che abbiate potuto pub- lo perché lo si ritiene un contributo prezioso per il proprio locale, ecc. gettate nel fiume più vicino o giù da una scarpata.
blicare tanto esempio di [...] superficialità da parte di quei pubblico (molti giornali e riviste ci chiedono di ripubblicare Non è vero niente. Personalmente in Nepal a fare trekking E poi non rinuncerei mai alla mia vecchia borraccia piena di
due "sci-alpinisti" Lorenzo e Michele Balestri i quali quasi si articoli comparsi sulla nostra stampa sociale). Lasciatemi mi reco con una certa frequenza, ma non occorre andarci ammaccature per un’anonima bottiglia d’acqua di dubbia
vantano di essere usciti vivi dalla valanga sul Cimone. Nelle infine un'amara considerazione. Per la prima volta siamo per rendersene conto. E' sufficiente informarsi e documen- qualità e dal prezzo esorbitante.
condizioni meteorologiche che descrivono sarebbero dovuti stati costretti a tagliare alcune frasi non per mancanza di tarsi. Ci sono decine e decine di articoli in merito, anche sul Cordiali saluti
tornarsene a casa anziché fare la gita lasciando l'ARTVA sul spazio, ma per mancanza di buona educazione, tanto ri- web. Mario Vianelli
cruscotto dell'auto. Pubblicando tale articolo la rivista non sultavano offensive le parole. Immagino siano frutto di un Vedi: www.eniscuola.net (ecosistemi, rischi ambientali, in- › Errata corrige
dà bell'esempio di come ci si comporta in montagna, e so- momento di rabbia, tuttavia la maleducazione non è certo quinamento in Nepal) e ancora; www.walk-and-trek.eu/Hi- A pagina 39 dello
scorso numero
prattutto si avvalla il concetto nella opinione pubblica che gli ciò che i nostri valori e la montagna ci insegna. malaya_Trekking/Salute_e_Sicurezza e tanti altri ancora. In PERCORSO BONATTI al GRAN SASSO
("Lo speleologo
incidenti gli alpinisti se li vadano a cercare! Meno male che sostanza, il Nepal e non solo la valle di Katmandù ma anche Con vivo interesse ho letto l'articolo a firma di Davide Pe- dimenticato Beppo
l'articolo nelle pagine seguenti di Sandro Sterpini "Leggere l'intera zona dell'Himalaya è una zona ad altissimo rischio luzzi sull'iniziativa indicata in oggetto, insieme al gruppo di Occhialini") il
un pendio innevato" rialza il livello della rivista. Raccogliere le firme contro le motoslitte? inquinamento. Non esiste quindi acqua potabile. Invito i Explora Team. Conosco molto bene quei luoghi, dove inizia complesso del
Cordialmente, Scrivo queste due righe a proposito di un breve articolo Trekker a prendere molto sul serio tutto ciò che ha a che e termina il nuovo tracciato descritto nell'articolo. Fermo Corchia risulta avere
Gianfranco Fasciolo letto a pag. 7 del numero di marzo di Montagne360° a pro- fare con l'igiene alimentare. Bere acqua sorgente o di fonte restando ai sentieri già esistenti, questo nuovo percorso un'estensione di 75
INSA Sez. Ligure posito dell'invadenza delle motoslitte. Sono perfettamente nelle valli, lungo il percorso del Khumbu, lungo il circuito darà senz'altro più risonanza e maggior valorizzazione alla km. Al momento
della pubblicazione,
d'accordo su quanto è riportato nell'articolo e chiedo alla dell'Anapurna ecc. è altamente pericoloso a causa del forte zona.
il dato corretto era
Lo scritto di Giovanni Gualmini (“Quattro ore sotto la valan- Redazione se non sia il caso di dare, attraverso il CAI, più inquinamento biologico. Si rischia la Meba, la Giardiassi, la Il monte Corvo, cima Malecoste ed il pizzo Cefalone sono di 53 km.
ga” su Montagne 360 di marzo 2012) riguardante l’avventura visibilità alla cosa. Perchè ad esempio non promuovere una dissenteria amebica, batterica e l'intossicazione alimentare montagne di minor frequentazione rispetto al Gran Sasso
dei fratelli mi ha davvero irritato. raccolta di firme attraverso il sito del CAI contro questi la dove l'acqua venga usata. perchè più reconditi e selvaggi con avvicinamenti abba- Nel mese di
Si parla tanto di prudenza e di sicurezza in montagna, si comportamenti incivili? Tra l'altro sarebbe necessario, a mio Voglio pensare che l'autore Mario Vianelli, sicuramente stanza lunghi, carenza di acqua e rifugi (in caso di cattivo marzo a pagina 64
scrivono tanti articoli e libri su questo argomento e poi si parere, allargare l'obiettivo anche all'uso dei quattroruote esperto trekker e conoscitore delle zone interessate, abbia tempo), ma pieni di fascino, colori, grandi spazi e panorami. è stata pubblicata
legge di due “esperti” sciatori alpinisti che in condizioni pes- (quad) che d'estate sostituiscono le motoslitte nell'opera di commesso una "svista" nella stesura dell'articolo. Come detto in precedenza, la buona conoscenza di quel una lettera dal
titolo "Montagna
sime di tempo e di neve partono per una gita. Io, socio del distruzione ed inquinamento. Cordiali Saluti territorio è dovuta soprattutto all'apertura di diverse vie di vuota d'estate" a
CAI da quarant’anni, a volte mi vergogno di avere come soci Cordiali saluti Allievi Giovanni Pietro ghiaccio effettuate con alterni compagni negli anni passati firma Giampaolo
soggetti che si comportano in modo imprudente ed assur- Mario Cuzzocrea Socio CAI Ordinario Sede di Lovere (BG) sul monte Corvo, (vetta Occidentale, Orientale ed il "Moz- Castellano - CAI
do, incuranti della propria sicurezza oltre che di quella degli Tessera CAI n° 1079921/B) zone") sulla cima Malecoste ed il vicino Pizzo Camarda. Rivarolo Canavese
eventuali soccorritori e dell’apprensione delle loro famiglie Sicuramente è e sarà un percorso che darà merito agli ide- (TO), a cui è stata
che li aspettano. Montagne 360, complimenti alla redazione Caro Allievi, le rispondo in breve perché il tema dell’inquina- atori ed autori dell'iniziativa e che renderà onore ad un erroneamente
aggiunta anche la
Certe persone si meriterebbero davvero di […] Salve, mento montano sarà trattato ampiamente in un prossimo grande uomo ed alpinista qual'era Walter Bonatti ed al
firma di Manfredo
Elvio Soleri sono un socio CAI di Roma desidero farVi i complimenti per numero della rivista. Viaggio in Nepal dai primi anni ‘80, sempre giovane suo amico G.A. Lino D'Angelo. Magnani, presidente
la rivista "Montagne360". quando lungo la valle del Kali Gandaki il vento pomeridiano Auguro un " in bocca al lupo" all'autore dell'articolo ed al GR Toscana. Ci
ll nostro compito è di proporre informazione e spunti di E' vero un piacere ricevere la Vostra rivista, piena d'informa- sollevava turbini di carta igienica usata (dai trekker), e so Team Explora. scusiamo con i
riflessione sulle tematiche legate alla montagna. Sono zioni di qualità, è da leggere tutta. Di nuovo sinceri compli- bene che l’inquinamento idrico è un problema serio in molte Bruno Anselmi. lettori e con gli
convinto che non c'è niente di più educativo dell'esperien- menti, continuate così ragazzi!! parti dell’Himalaya. Il mio pezzo sui portatori era a corre- per eventuali contatti: interessati.
za e, proprio per questo, leggere ciò che è toccato ai due Distinti saluti. do di un portfolio fotografico e non aveva alcuna pretesa bruno.anselmi@alice.it
I
Piani di Bobbio, in provincia vari livelli di difficoltà. In inver- ne dell’Abisso Mucca Scivolona, ta appunto Mucca Scivolona, e che permettono di raggiungere sua partenza, richiede ancora una
di Lecco, sono da sempre una no invece le piste su neve attira- sono in genere di limitato svilup- di esplorare una verticale di 45 i -110 metri. L’esplorazione viene volta una laboriosa opera di diso-
meta nota per gli appassionati no numerosi sciatori e praticanti po e profondità. Bisogna inoltre metri. Alla sua base una frana ripresa qualche settimana dopo: struzione. L’esplorazione riprende
della montagna. Durante l’estate degli sport invernali. Da qualche considerare che la genesi di gran sembra porre termine all’esplora- la discesa di una nuova modesta l’anno successivo: il passaggio
vengono frequentati da escursio- anno infine i Piani di Bobbio ve- parte delle cavità che si aprono zione, tuttavia due grossi macigni verticale conduce alla partenza viene forzato e gli speleologi pos-
nisti e trekker grazie alla presenza dono anche la presenza degli spe- nella Dolomia Principale è legata si sono incastrati tra le pareti a di uno stretto meandro intasato sono finalmente armare il poz-
di numerosi rifugi e impianti di leologi del Progetto InGrigna!, un a fenomeni di rilascio tensionale mezzo metro dal suolo, creando da macigni di frana, ma l’enne- zo battezzato “Fascino Bovino”,
risalita, mentre gli arrampicato- team di elementi di vari gruppi del versante. Anche le morfologie una sorta di tetto naturale che ha simo scavo consente di superare profondo 65 metri, il cui fondo
ri hanno a loro disposizione una speleologici lombardi e non solo, dell’ Abisso Mucca Scivolona evi- protetto uno stretto passaggio ora anche questo ostacolo. L’ambien- si riduce ad una stretta fessura di
vasta scelta di vie su roccia con che collaborano nell’attività di ri- denziano, solo per rari tratti, una completamente intasato di detriti. te si amplia ed un nuovo pozzo origine tettonica, battuta da un
Alpi Cozie
La montagna, toccasana
tamen- Italia, studiati per esaltare
to eu- il benessere fisico di chi li
ropeo indossa sia nello sport che
del brand canadese nel tempo libero, i prodotti
per la salute
dedicato agli appas- ASA -Active Sport Apparel-
sionati dell’avventura costituiscono la linea spor-
in quota. Performance, tiva della Tessitura Florida
emozioni, grandi per- di Carpi.
sonaggi, equipment Lo sforzo fisico intenso e
Grande palestra per il corpo, solido rifugio per la mente dell’ultima generazio- duraturo necessita di capi
ne a Chamonix, dall’8 che allevino dai fastidiosi
al 10 giugno 2012. disagi della sudorazione e
L’
andare in montagna rap- cremento dell’attività fisica risentire la piacevole carezza del tribuendo in tal modo a raffor- dell’evento sarà l’Aiguille du Midi, la guglia più alta delle Aiguilles di Chamonix (3.842 m), dall’8 al 10 continua. L’abbinamento di
presenta uno stile di vita quale forma di prevenzione e sole e del vento. zare il carattere della persona. giugno 2012. I partecipanti saranno guidati da personalità di spicco nel mondo dell’alpinismo – fra queste fibre crea un micro-
senza tempo. La Mon- di terapia per alcune patologie Con adeguata preparazione fi- gli altri, gli atleti del team Arc’teryx Ines Papert, Nina Caprez, Alex Chabot, Luka Lindic e molti al- clima ottimale tra il corpo
tagna vera, quella incontami- del benessere: malattie dell’ap- sica e con piccoli accorgimenti Il movimento, espressione del si- tri – e da ospiti illustri del settore outdoor, sperimentando sulla propria pelle esperienze memorabili. e il capo e permette di
nata, rappresenta un naturale parato cardiovascolare, diabete, è possibile andare in monta- stema nervoso, trova nell’andare In primo piano ogni singolo ingrediente dell’avventura in quota: le attrezzature, le peculiarità degli mantenere la pelle asciutta
ambiente di prevenzione, cura obesità, malattie cronico-dege- gna a qualsiasi età della vita, in montagna una sua perfet- ambienti di volta in volta incontrati, lo stato psico-fisico durante l’azione alpinistica, l’adrenalina e e la temperatura costante, caratteristiche che, contenute
e riabilitazione del fisico, con- nerative, malattie depressive. in modo intenso e consapevole. ta applicazione. Nell’armonica la gioia della verticalità. Durante il weekend ci sarà inoltre il tempo e lo spazio per raccontarsi scam- in un solo indumento, ne esaltano l’unicità. Numerosi
sente di mantenere una buona E più recentemente, la monta- Un diverso tipo di montagna per sequenzialità dell’arrampicata biando le rispettive esperienze, grazie all’appuntamento con “Alpine Movie Night”, evento dedicato test effettuati da atleti professionisti in diverse discipline
forma fisica, aiuta a crescere, gnaterapia, una disciplina nata ogni stagione della vita, d’in- si ha modo di perfezionare il alla più recente cinematografia di montagna. I partecipanti potranno inoltre testare e conoscere sportive e nel mondo del lavoro hanno fornito un riscon-
formare il carattere della perso- da poco che si prefigge la cura verno con lo sci fuori pista e il coordinamento del movimen- le più avanzate attrezzature per l’alpinismo, incrementando le proprie nozioni e le proprie abilità. tro altamente positivo. La Fibra di Carbonio in soluzione
na e a invecchiare meglio, apre della disabilità fisica e mentale fondo, nella magica solitudine to e l’utilizzo dell’intelligenza Focus del weekend sarà l’importanza del proprio stato di consapevolezza durante l’azione outdoor e continua garantisce una rapida dispersione termica che
la mente all’amore per la natura, motoria mediante lo sviluppo del proprio senso di auto-responsabilità, nonché la conoscenza dell’equipaggiamento più adatto per aumenta la performance sportiva e la sensazione di
permette di calarsi e conoscere dell’autocontrollo, una maggior affrontare l’avventura in sicurezza. In una parola: incrementare la propria autonomia, nel rispetto benessere, mentre la continuità del filo di carbonio sul
culture e tradizioni del territo- L’orecchio può allontanarsi e consapevole presa di coscien- della montagna. L’ Alpine ARC’ademy è un’iniziativa promossa da Arc’teryx con la collaborazione di torace elimina l’inquinamento elettromagnetico, creando
rio, quali la fitobalneoterapia e za del proprio corpo e la ricerca Compagnie du Mont-Blanc, GORE-TEX®, Suunto, Petzl, Primus e SCARPA. l’effetto “gabbia di Faraday”. Il Polipropilene Fibra Cava
la fienoterapia, antiche usanze dai rumori assordanti della dell’equilibrio nell’effettuare al- Per maggiori informazione sugli appuntamenti previsti nelle singole giornate, per iscriversi ai wor- Prolen° crea uno strato coibentante sulla pelle e riduce
dei contadini. cuni movimenti, l’aumento della kshop e per vincere una giornata in montagna in compagnia di Nina Caprez visitate: www.alpinear- gli sbalzi termici, permette una minore ritenzione idrica,
La montagna, vecchia e saggia città adattandosi al quieto fiducia nel compagno e del sen- cademy.com (online dal 23 aprile) o la pagina Alpine ARC’ademy su Facebook. I momenti più salienti la massima leggerezza data dalla fibra cava e la migliore
maestra di vita, è dunque una
grande palestra per il corpo ed
rumore del silenzio so di responsabilità. dell’evento saranno trasmessi in diretta sulla web tv www.alpchannel.it
Contatto: alpine.arcademy@arcteryx.com
resistenza al proliferare di batteri, funghi e microorgani-
smi causa di cattivi odori.
al tempo stesso un solido rifu- Ma la Montagna, se sottovalu- La completa inerzia ai
gio per lo spirito, costituendo in ambiente montano. dei boschi silenziosi e delle vet- tata, può diventare un ambien- reagenti, sia chimici che
una sana medicina per curare te innevate, in primavera con te ostile causando sofferenze e * APPROACH by Grisport, la scarpa da trekking anche in città biologici (quali acidi, ba-
lo stress e gli stati depressivi ed Questa diversa dimensione del lo sci-alpinismo e con le prime tragedie. La nuova linea di calzature Approach by Grisport è ideata per trekking e nordic walking, con una sici, ossidanti e riducenti),
ansiosi e alcune malattie fisiche benessere coinvolge in modo arrampicate, d’estate con le E allora bisogna sempre fare forma affusolata e discreta che si adatta anche all’utilizzo quotidiano, al viaggio e al tempo libero. ne consiglia l'uso anche
croniche. ideale tutti i nostri cinque sen- escursioni e le salite su roccia attenzione ai bollettini meteo, Il battistrada in gomma e l’intersuola in PU conferiscono leggerezza e stabilità. La suola Vibram alle persone con pelli più
si. Il paesaggio montano risulta e in autunno con le rilassan- preparare con cura l’escursione, garantisce un’ottima stabilità e lunga delicate o con sintomi
É bello camminare in monta- riposante per gli occhi, facendo ti passeggiate alla scoperta di la meta, il percorso e lo zaino, durata all’usura, così come puntale allergici.
gna in armonia con la natura attenzione ai raggi UV, l’orec- ambienti suggestivi colorati da partire presto al mattino, segui- e tallone rinforzati. É disponibile I prodotti a marchio “ASA”
in ognuna delle varie fasi della chio può allontanarsi dai rumori magiche tinte. re i sentieri, evitare di andare un'ampia gamma colori e la godono di certificazione
nostra vita, con ritmi ed ener- assordanti della città adattan- L’affrontare i disagi dell’andare soli, prestare molta attenzione scelta tra modello basso di tracciabilità per Intimo
gie diversi, percorrendo salite e dosi al quieto rumore del silen- in montagna permette il raffor- in discesa (il 75% degli incidenti o scarponcino alla sportivo, codice di traccia-
discese alla ricerca del nostro zio, il naso torna a percepire zarsi di qualità presenti nell’in- estivi sono causati da scivola- caviglia. bilità: CTC0062A
benessere, in accordo con l’Or- odori e profumi salutari, la boc- dividuo, quali lo spirito di sacri- mento durante la discesa) e in Per informazioni: Per maggiori informazioni
ganizzazione Mondiale della ca a gustare sapori dimenticati, ficio, l’altruismo, la semplicità, caso di incidente non tardare a Grisport, tel. 0423/962063, www.asacarpi.it - Tel: +39
Sanità che ha promosso l’in- la pelle infine, se ben protetta, a la sensibilità, la generosità, con- chiamare i soccorsi. ‹ www.grisport.it 059 / 64 19 36