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Sorgente laser
Il raggio che emerge dallo specchio semiriflettente sarà intenso, direzionato, coerente e monocromatico
• Coerenza: i fotoni vengono emessi simultaneamente e con la stessa fase. C. spaziale le onde hanno
la stessa fase in tutti punti della sezione del fascio. C. temporale: le onde conservano la stessa fase
nel tempo.
w: raggio della
sezione del fascio
• Fluenza p è la durata dell’impulso laser
• Brillanza: cioè l'energia che può fluire nell'unità di tempo nel cono prodotto da un laser
in una determinata superficie d'uscita. Il laser è la più brillante sorgente che mai l'uomo
sia riuscito a costruire.
BPP
Per gli altri laser si utilizza l'equivalente BPP (Beam Parameter Product):
Con M2 (o BPP) elevati l'intensità energetica è meno concentrata al centro del fascio ed è più difficile tagliare ad alta velocità
Le onde viaggiano assialmente lungo una linea che collega i centri degli specchi.
Solo i valori multipli della frequenza fondamentale di risonanza della cavità possono
essere esistere ed essere emessi
D’altra parte la m deve coincidere con quella di transizione tra i livelli eccitato ed
energetico base degli atomi irradiati all’interno della cavità.
I modi diversi dal TEM00 oscilleranno fuori dall’asse del laser per cui se l’apertura della cavità è piccola a sufficienza
si ha che il solo modo che oscilla è il TEM00. Questo modo è chiamato anche di singola fase poiché tutte le parti del
fronte d’onda che si propaga sono in fase. Quindi questo modo è quello di più alta purezza spettrale e grado di
coerenza. I modi di altro tipo sono meno coerenti, ma sono caratterizzati da una più alta potenza.
Il Q-switching, è una tecnica per mezzo della quale un laser può produrre
un fascio d'uscita impulsato. Questa tecnica permette la produzione con
impulsi di luce con una potenza di picco estremamente alta (gigawatt),
molto più alta di quella che sarebbe prodotta dallo stesso laser se
operasse in continuo.
IL LASER A FIBRE
Fa parte dei cosiddetti laser allo stato solido tipo waveguide. La tecnica è stata sviluppata nel 1964.
Si basa sulla produzione di un fascio laser attraverso un laser “seme”, un laser a diodi e lo amplificano in
fibre di vetro montate appositamente, alle quali viene alimentata energia mediante diodi di pompaggio.
I diodi pompati trasmettono l’energia alle fibre di vetro che permettono la formazione del laser.
Con una lunghezza d'onda di 1,064 micrometri, i laser a fibra producono un diametro focale
particolarmente piccolo, questo fa in modo che la loro intensità sia fino a 100 volte più elevata di quella
dei laser a CO₂ (tipo bulk) con la stessa potenza media emessa.
Il mezzo ottico è il core della fibra ottica che può essere drogato con ioni di Neodimio o Itterbio.
La cavità può essere realizzata usando specchi alle uscite della fibra.
Alternativamente si può usare una fibra con un core esterno non drogato che
raccoglie la luce di pompaggio (cladding pumping technique).
Le grate di Bragg sono dei sistemi interni alla fibra che servono a riflettere alcune lunghezza
d’onda e trasmette tutte le altre. Sostituiscono gli specchi. Non necessitano di riallineamento
come gli specchi.
Pompaggio
Schema di sorgente laser Rofin con 12 moduli di pompaggio a diodi, and 6 × 1 moduli di
accoppiamento per l’instradamento dei fotoni nella fibra esterna.
• L’efficienza globale del laser, tuttavia, deriva da di due fasi operative: una prima, di
trasformazione elettro-ottica da parte del diodo (50-70%), e una seconda, puramente
ottica, di estrazione del fotone (60-70%), così da risultare, complessivamente,
nell’intervallo 25-35% del di rendimento effettivo.
• I laser a fibra funzionanti con regime in continuo possono essere sia singlemode, che multimode
(in termini di modi trasversali). I laser che lavorano con un singolo modo producono un raggio di
alta qualità, mentre i laser a più modi possono raggiungere potenze più elevate. Se non si
necessita dell’intensità estremamente alta dei raggi singlemode, l’ammontare più elevato di
potenza derivante da un multimode è generalmente un vantaggio, come per applicazioni quali il
taglio, la saldatura e, in special modo, i trattamenti termici, dove viene illuminata un’area ampia;
• I laser a fibra a impulsi lunghi (essenzialmente laser “quasi CW”), producendo impulsi tipicamente
dell’ordine dei millisecondi con un duty cycle del 10% circa, con tassi di ripetizione fino ai 500 Hz,
danno potenze di picco più elevate, di circa un ordine di grandezza, rispetto a quelli in continua, il
che li rende più adatti ad applicazioni come la foratura;
• il Q-switching è possibile nei laser a fibra con lo stesso principio adottato per i laser bulk.
L’intervallo di velocità ottenibile varia dai nanosecondi ai microsecondi, in base anche alla
lunghezza della fibra: più lunga è la fibra, più tempo ci vuole a cambiare il quality factor, Q
(compreso tra 0 e 1). Un altro limite al Q-switching viene imposto dalla ridotta sezione
trasversale delle fibre, che risente maggiormente delle non linearità: una soluzione più
efficiente consiste nell’adottare un Q-switch esterno;
• Nei laser a fibra in modalità mode-locked, il tasso di ripetizione varia in base alla lunghezza di
banda del materiale (come in ogni tipo di schema di questo tipo). Gli impulsi più brevi
dell’oscillatore raggiungono al massimo i 50 fs, anche se normalmente si lavora sui 100 fs.
Il mercato dei laser a fibra è ora il più ampio che mai, specie quello dei laser con una classe di
potenza di più kilowatt; i record di potenza per i laser a fibra sono stati raggiunti dai sistemi
elaborati dalla IPG Photonics, con i 10 kW di un singlemode e i 50 kW del sistema multimode.
Un campo di utilizzo particolarmente in fermento è il settore dell’automotive: nel momento in cui
ci si muove verso l’impiego di acciai sempre più duri e resistenti, il laser a fibra (e anche di altri
tipi) ha saputo soddisfare i requisiti necessari alla lavorazione di questi materiali sempre più
performanti (operazioni altrimenti impossibili con i macchinari tradizionali).
I vantaggi peculiari dei laser a fibra rispetto agli altri laser, in questo campo, tuttavia, sono
svariati: per esempio, le lunghezze d’onda vicine all’infrarosso emanate dai laser a fibra vengono
facilmente assorbite dai metalli; inoltre, la semplicità di manipolazione del raggio da parte di un
robot, grazie al fatto che la luce esce direttamente dalla fibra senza ingombranti apparati ottici a
telaio, ne agevola considerevolmente l’impiego. Grazie a queste caratteristiche, infatti, laser a
fibra si sono rivelati particolarmente adatti al taglio (non crea problemi di distorsione come le
tecniche tradizionali) e alla saldatura dei metalli grazie alla loro potenza e ad altri parametri di
controllo che permettono di ottenere curve particolarmente accurate, specialmente nella
realizzazione degli spigoli.
Un altro esempio, questa volta per quanto concerne la modalità Q-switch, riguarda varie altre
lavorazioni a impulsi sui materiali, specie la marcatura e la lavorazione dell’elettronica a
semiconduttore o delle macchine, su scala micro o nanoscopica: per l’ablazione di materiale,
infatti, se si opera con impulsi di durata inferiore ai 35 ps, si riesce ad avere ablazione pura,
senza residui fusi di materiale. Inoltre, coi laser a fibra, si possono operare lavorazioni
superficiali anche su materiali trasparenti come, ad esempio, l’occhio umano, oppure su altre
parti del corpo, come si fa in dermatologia.
In ambito scientifico, infine, è usato per spettroscopie di vario tipo .
FUTURI SVILUPPI
Per una maggiore integrazione delle lavorazioni con laser a fibra nei sistemi
produttivi si rende necessario rendere i processi più controllati e precisi,
automatici e intelligenti.