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Seminario sui laser a fibra e il loro impiego in saldatura

I laser a fibra e il loro impiego nell’industria


manifatturiera

Prof. Giuseppe Casalino

Corso di Tecnologie delle Giunzioni – DMMM – Politecnico di Bari


Seminario sui laser a fibra e il loro impiego in saldatura

Funzionamento di una sorgente laser


I) Un opportuno sistema di pompaggio mantiene invertita la popolazione di un mezzo attivo posto
all'interno di un risonatore ottico.
II) All'interno del risonatore un singolo fotone, emesso spontaneamente nella giusta direzione,
provoca una cascata di fotoni a lui identici.
III) Uno specchio del risonatore è semiriflettente: in questo modo una percentuale della radiazione
che si accumula all'interno della cavità può uscire dall'apparecchio

Sorgente laser

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Il raggio che emerge dallo specchio semiriflettente sarà intenso, direzionato, coerente e monocromatico

• Coerenza: i fotoni vengono emessi simultaneamente e con la stessa fase. C. spaziale le onde hanno
la stessa fase in tutti punti della sezione del fascio. C. temporale: le onde conservano la stessa fase
nel tempo.

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• Potere direzionale (direzionalità): la sorgente laser emette un fascio direzionale,


fortemente collimato, però esiste una divergenza intrinseca dovuta alla diffrazione. E’
correlata con la coerenza spaziale.

• Monocromaticità è la proprietà dei laser di emettere fasci di radiazione in un intervallo


spettrale di frequenza molto stretto. E’ correlata con la coerenza temporale.

• Irradianza o densità di potenza, viene analizzata su una sola direzione

w: raggio della
sezione del fascio
• Fluenza p è la durata dell’impulso laser

• Brillanza: cioè l'energia che può fluire nell'unità di tempo nel cono prodotto da un laser
in una determinata superficie d'uscita. Il laser è la più brillante sorgente che mai l'uomo
sia riuscito a costruire.

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Qualità del fascio laser M2

R sta per reale

M2 è un indice che tiene conto della focallizzabilità e collimazione del fascio, è


tipicamente usato per i laser C02 :
• descrive la qualità del fascio (il contenuto dei modi)
• stabilisce la capacità dei fasci di essere focalizzati in un spot più piccolo possibile
• determina i valori max per l’irradianza

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BPP

Per gli altri laser si utilizza l'equivalente BPP (Beam Parameter Product):

d0: diametro minimo


della sezione del fascio

Con M2 (o BPP) elevati l'intensità energetica è meno concentrata al centro del fascio ed è più difficile tagliare ad alta velocità

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Modi di oscillazione laser longitudinali


Dipendono dalla frequenza fondamentale di risonanza della cavità. Nella cavità ottica del
laser si instaureranno delle onde stazionarie tra gli specchi che la delimitano allo stesso
modo delle onde che si hanno su una corda o in una canna d’organo.

Le onde viaggiano assialmente lungo una linea che collega i centri degli specchi.

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Solo i valori multipli della frequenza fondamentale di risonanza della cavità possono
essere esistere ed essere emessi

D’altra parte la m deve coincidere con quella di transizione tra i livelli eccitato ed
energetico base degli atomi irradiati all’interno della cavità.

I Modi Longitudinali di trasmissione dell’onda di energia possono essere mono modale e


plurimodale
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Modi di oscillazione laser trasversali


Nelle cavità ottiche reali ci saranno delle onde che viaggiano fuori dall’asse della cavità che danno vita ai
cosiddetti modi trasversali elettromagnetici (TEM).

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I modi diversi dal TEM00 oscilleranno fuori dall’asse del laser per cui se l’apertura della cavità è piccola a sufficienza
si ha che il solo modo che oscilla è il TEM00. Questo modo è chiamato anche di singola fase poiché tutte le parti del
fronte d’onda che si propaga sono in fase. Quindi questo modo è quello di più alta purezza spettrale e grado di
coerenza. I modi di altro tipo sono meno coerenti, ma sono caratterizzati da una più alta potenza.

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Regimi di funzionamento di un laser

Funzionamento in regime continuo – la potenza del laser è mantenuta costante


per periodi lunghi di tempo.

Funzionamento in regime impulsato – il laser emette impulsi con una certa


frequenza. Ogni impulso ha la durata p.

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Regime normale impulsato (free running)


– si ottiene accumulando energia nella sorgente di alimentazione del circuito
che viene poi scaricata rapidamente conducendo alla emissione di impulsi laser
con potenza di picco più grande rispetto al funzionamento in onda continua.
Quindi, il pompaggio è intermittente.

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Il Q-switching, è una tecnica per mezzo della quale un laser può produrre
un fascio d'uscita impulsato. Questa tecnica permette la produzione con
impulsi di luce con una potenza di picco estremamente alta (gigawatt),
molto più alta di quella che sarebbe prodotta dallo stesso laser se
operasse in continuo.

Il mode-locking è una tecnica mediante la quale un laser può produrre


impulsi di luce di durata molto breve, dell'ordine del picosecondo (10-12s)
o femtosecondi (10-15s) con un effetto meccanico e non termico sul target.
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Classificazione dei laser secondo il materiale attivo

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IL LASER A FIBRE
Fa parte dei cosiddetti laser allo stato solido tipo waveguide. La tecnica è stata sviluppata nel 1964.
Si basa sulla produzione di un fascio laser attraverso un laser “seme”, un laser a diodi e lo amplificano in
fibre di vetro montate appositamente, alle quali viene alimentata energia mediante diodi di pompaggio.
I diodi pompati trasmettono l’energia alle fibre di vetro che permettono la formazione del laser.
Con una lunghezza d'onda di 1,064 micrometri, i laser a fibra producono un diametro focale
particolarmente piccolo, questo fa in modo che la loro intensità sia fino a 100 volte più elevata di quella
dei laser a CO₂ (tipo bulk) con la stessa potenza media emessa.

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Il mezzo ottico è il core della fibra ottica che può essere drogato con ioni di Neodimio o Itterbio.
La cavità può essere realizzata usando specchi alle uscite della fibra.

Alternativamente si può usare una fibra con un core esterno non drogato che
raccoglie la luce di pompaggio (cladding pumping technique).

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Le grate di Bragg sono dei sistemi interni alla fibra che servono a riflettere alcune lunghezza
d’onda e trasmette tutte le altre. Sostituiscono gli specchi. Non necessitano di riallineamento
come gli specchi.

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Pompaggio

• nell’end-pumping, la luce di uno o più laser di pompaggio viene


incanalata all’estremità della fibra;

• nel side-pumping, la luce di pompaggio viene accoppiata con l’outer


core (è un processo diverso dal side-pumping di una barra di materiale
attivo, perché in quel caso la luce incide ortogonalmente).

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Vedi in FIBER_LASER_WELDING: 3_Laser ad elevata brillanza pag. 10


Segue confronto tecnico, economico, tra sorgenti laser
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Schema di sorgente laser Rofin con 12 moduli di pompaggio a diodi, and 6 × 1 moduli di
accoppiamento per l’instradamento dei fotoni nella fibra esterna.

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Modularità del laser a fibre

La Potenza di un modulo può variare tra 200 to 2000 (W)

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Vedi in FIBER_LASER_WELDING: 3_Laser ad elevata brillanza pag.

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Confronto tra sistemi laser diversi

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• L’efficienza globale del laser, tuttavia, deriva da di due fasi operative: una prima, di
trasformazione elettro-ottica da parte del diodo (50-70%), e una seconda, puramente
ottica, di estrazione del fotone (60-70%), così da risultare, complessivamente,
nell’intervallo 25-35% del di rendimento effettivo.

• Un consistente vantaggio della fibra, tuttavia, consiste nell’assenza di apparati ottici


accessori: quando i componenti in fibra sono congiunti, infatti, non vi sono dispositivi da
calibrare o che abbiano possibilità di disallineamento, poiché tali funzioni di
adattamento dell’onda sono soddisfatte dalla fibra stessa.

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Tipologie di laser a fibre

• I laser a fibra funzionanti con regime in continuo possono essere sia singlemode, che multimode
(in termini di modi trasversali). I laser che lavorano con un singolo modo producono un raggio di
alta qualità, mentre i laser a più modi possono raggiungere potenze più elevate. Se non si
necessita dell’intensità estremamente alta dei raggi singlemode, l’ammontare più elevato di
potenza derivante da un multimode è generalmente un vantaggio, come per applicazioni quali il
taglio, la saldatura e, in special modo, i trattamenti termici, dove viene illuminata un’area ampia;

• I laser a fibra a impulsi lunghi (essenzialmente laser “quasi CW”), producendo impulsi tipicamente
dell’ordine dei millisecondi con un duty cycle del 10% circa, con tassi di ripetizione fino ai 500 Hz,
danno potenze di picco più elevate, di circa un ordine di grandezza, rispetto a quelli in continua, il
che li rende più adatti ad applicazioni come la foratura;

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• il Q-switching è possibile nei laser a fibra con lo stesso principio adottato per i laser bulk.
L’intervallo di velocità ottenibile varia dai nanosecondi ai microsecondi, in base anche alla
lunghezza della fibra: più lunga è la fibra, più tempo ci vuole a cambiare il quality factor, Q
(compreso tra 0 e 1). Un altro limite al Q-switching viene imposto dalla ridotta sezione
trasversale delle fibre, che risente maggiormente delle non linearità: una soluzione più
efficiente consiste nell’adottare un Q-switch esterno;

• Nei laser a fibra in modalità mode-locked, il tasso di ripetizione varia in base alla lunghezza di
banda del materiale (come in ogni tipo di schema di questo tipo). Gli impulsi più brevi
dell’oscillatore raggiungono al massimo i 50 fs, anche se normalmente si lavora sui 100 fs.

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Applicazioni laser a fibra ad alta brillanza

Il mercato dei laser a fibra è ora il più ampio che mai, specie quello dei laser con una classe di
potenza di più kilowatt; i record di potenza per i laser a fibra sono stati raggiunti dai sistemi
elaborati dalla IPG Photonics, con i 10 kW di un singlemode e i 50 kW del sistema multimode.
Un campo di utilizzo particolarmente in fermento è il settore dell’automotive: nel momento in cui
ci si muove verso l’impiego di acciai sempre più duri e resistenti, il laser a fibra (e anche di altri
tipi) ha saputo soddisfare i requisiti necessari alla lavorazione di questi materiali sempre più
performanti (operazioni altrimenti impossibili con i macchinari tradizionali).
I vantaggi peculiari dei laser a fibra rispetto agli altri laser, in questo campo, tuttavia, sono
svariati: per esempio, le lunghezze d’onda vicine all’infrarosso emanate dai laser a fibra vengono
facilmente assorbite dai metalli; inoltre, la semplicità di manipolazione del raggio da parte di un
robot, grazie al fatto che la luce esce direttamente dalla fibra senza ingombranti apparati ottici a
telaio, ne agevola considerevolmente l’impiego. Grazie a queste caratteristiche, infatti, laser a
fibra si sono rivelati particolarmente adatti al taglio (non crea problemi di distorsione come le
tecniche tradizionali) e alla saldatura dei metalli grazie alla loro potenza e ad altri parametri di
controllo che permettono di ottenere curve particolarmente accurate, specialmente nella
realizzazione degli spigoli.

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Un altro esempio, questa volta per quanto concerne la modalità Q-switch, riguarda varie altre
lavorazioni a impulsi sui materiali, specie la marcatura e la lavorazione dell’elettronica a
semiconduttore o delle macchine, su scala micro o nanoscopica: per l’ablazione di materiale,
infatti, se si opera con impulsi di durata inferiore ai 35 ps, si riesce ad avere ablazione pura,
senza residui fusi di materiale. Inoltre, coi laser a fibra, si possono operare lavorazioni
superficiali anche su materiali trasparenti come, ad esempio, l’occhio umano, oppure su altre
parti del corpo, come si fa in dermatologia.
In ambito scientifico, infine, è usato per spettroscopie di vario tipo .

Applicazioni in corso di studio


L’applicazione del taglio e della saldatura laser anche a materiali alto-riflettenti come
l’alluminio, il rame o la lamiera zincata (eccellente contro la corrosione), oppure per la
realizzazione di minuscoli componenti per i processori informatici.
L’additive di polveri metalliche.
Taglio di materiale alto riflettenti.

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FUTURI SVILUPPI
Per una maggiore integrazione delle lavorazioni con laser a fibra nei sistemi
produttivi si rende necessario rendere i processi più controllati e precisi,
automatici e intelligenti.

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