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LA BIBBIA E GLI ALIENI: Anno V nr.

L’EVENTO DELLA LUCE

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MITOPOIESI MODERNA O NEO-EVEMERISMO SOSTENIBILE?
(TERZA E ULTIMA PARTE) DI FABIO MARINO DEI FORI APICALI

Tracce
DEL NURAGHE
La rivista elettronica del mistero RUJU DI TORRALBA

d’eternità
Questa rivista telematica, in formato pdf, non è una testata giornalistica, infatti non ha alcuna periodicità. Non può
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e immagini è necessario contattare i rispettivi autori.

SIAMO DAVVERO LA PRIMA


CIVILTÀ AVANZATA
DELLA STORIA?
PIER GIORGIO LEPORI
CONFERENZA AM,
CIVITANOVA MARCHE

L’EGITTO PRIMA
DEI FARAONI
ROBERTO LA PAGLIA
ILLUSIONE DI UN SUICIDIO

VERITÀ CELATE
SUL FUHRER
ROBERTO BOMMARITO
IL PIÙ ANTICO
LE FIRME PHILIP COPPENS, G.R.S. (GRUPPO RICERCHE SARDEGNA), ROBERTO BOMMARITO, LUIGI MILA- TEMPIO DEL MONDO
NI, DANIELE IMPERI, M.BENEDETTA ERRIGO, ALEXIA BIANCHINI, PIER GIORGIO LEPORI (AM), ROBERTO
LA PAGLIA, ANTONELLA BECCARIA, ALESSANDRO DEMONTIS, ANDREA DELLA VENTURA, NOEMI STE- PHILIP COPPENS
FANI, FABIO MARINO, SIMONE BARCELLI E GIANLUCA RAMPINI

NUOVO INSERTO
I FILM MALEDETTI

Chimera
M.Benedetta Errigo

LA NARRATIVA
LE RECENSIONI presentata da Luigi Milani
Daniele Imperi Lo spazzino del
mietitore
LA STORIA CHE VERRA’ un racconto di Alexia Bianchini
Simone Barcelli
CONTENUTI
ARTICOLI
PAG.22 LA CREAZIONE DELL’UOMO DI ALESSANDRO DEMONTIS
PAG.25 VERITÀ CELATE SUL FUHRER DI ROBERTO BOMMARITO
PAG.33 L’EGITTO PRIMA DEI FARAONI DI ROBERTO LA PAGLIA
PAG.44 L’EVENTO DELLA LUCE DEI FORI APICALI DEL NURAGHE RUJU DI TORRALBA
DEL G.R.S. (GRUPPO RICERCHE SARDEGNA)
PAG.55 IL PIU’ ANTICO TEMPIO DEL MONDO DI PHILIP COPPENS
PAG.62 SIAMO DAVVERO LA PRIMA CIVILTÀ AVANZATA DELLA STORIA? DI PIER GIORGIO LEPORI
CONFERENZA AM, CIVITANOVA MARCHE
PAG.69 KENNEDY, UN PRESIDENTE CONTRO LE BANCHE DI ANDREA DELLA VENTURA

RUBRICHE
PAG. 4 NOTE A MARGINE DI GIANLUCA RAMPINI
Chimera
PAG.6
PAG. 10 POLVERE DI SIMONE BARCELLI
PAG. 13 LUCI DALL’OLTREVERSO DI FABIO MARINO EDITORIALE DI ROBERTO LA PAGLIA

PAG. 18 XAARAN DI ANTONELLA BECCARIA


PAG.74-75
PAG. 32 NON PRENDIAMOCI SUL SERIO DELLA REDAZIONE
PAG. 39 CONFESSO, HO VIAGGIATO DI NOEMI STEFANI
LE RECENSIONI DI DANIELE IMPERI

PAG. 53 LIFE AFTER LIFE DI NOEMI STEFANI PAG.76


LA STORIA CHE VERRA’ DI SIMONE BARCELLI

PAG.79
POLVERE (PAG.10) I LIBRI MALEDETTI DI M.BENEDETTA ERRIGO

THE ANCIENT ALIEN QUESTION DI PHILIP COPPENS PAG.83


IL LUNGO RACCONTO DELL’ORIGINE DI M.HACK, W.FERRERI E G.COSSARD LA NARRATIVA DI CHIMERA
ANATOLIA DI ANDREA DE PASCALE LO SPAZZINO DEL MIETITORE
UN RACCONTO DI ALEXIA BIANCHINI
DROGHE TRIBALI DI GIORGIO SAMORINI (PRESENTATO DA LUIGI MILANI)
LE PORTE DELL’INFERNO DI LINCOLN CHILD
MELODIA DI DANIELE BONFANTI

QUESTA RIVISTA TELEMATICA, IN FOR-


MATO PDF, NON È UNA TESTATA GIOR- REDAZIONE
NALISTICA, INFATTI NON HA ALCUNA
PERIODICITÀ. NON PUÒ PERTANTO CON- Gianluca Rampini gianluca.rampini@fastwebnet.it
SIDERARSI UN PRODOTTO EDITORIALE, Simone Barcelli simonebarcelli@libero.it
AI SENSI DELLA LEGGE N. 62/2001. VIENE Fabio Marino fabio.marino64@email.it
FORNITA IN DOWNLOAD GRATUITO SO-
Luigi Milani luigimilani@me.com
LAMENTE AGLI UTENTI REGISTRATI DEL
PORTALE E UNA COPIA È INVIATA AGLI Roberto La Paglia robertolapaglia@gmail.com
AUTORI E AI COLLABORATORI. PER
L’EVENTUALE UTILIZZO DI TESTI E IMMA- Traduzioni
GINI È NECESSARIO CONTATTARE I RI-
Sabrina Pasqualetto sabryj72@hotmail.it
SPETTIVI AUTORI.
Anna Florio anna_florio@yahoo.co.uk

Progetto grafico e impaginazione Antonio Nicolosi antonio.nicolosi@yahoo.it

a cura di Simone Barcelli. Germana Maciocci g.maciocci@tiscali.it


Revisione testi a cura della redazione. Carla Masolo carlamasolo@hotmail.com

TRACCE D'ETERNITÀ DA GENNAIO


2013 E’ IN EDICOLA: LEGGI
L’INSERTO DI VENTI PAGINE
ALL'INTERNO DEL MENSILE XTIMES,
EDITO DA XPUBLISHING.

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"Ho seguito, studiato e presentato quello che poteva essere il vero significato del 21 dicembre 2012:
trasformazione. Ma alla fine di novembre, non mi rendevo conto di quanto straordinario potesse essere
il mio futuro dopo il 2012... Nel mio caso, mi è stato diagnosticato un caso estremamente raro di tu-
more, l'angiosarcoma, che colpisce meno di 200 persone negli Stati Uniti... per me, questa diagnosi,
ha segnato un enorme campanello d'allarme... nessuno considera veramente prezioso ogni giorno come
dovrebbe essere... mi sono reso conto che, in qualche modo, quello che sto imparando in questo momento
temporale - tra livello mentale e terapie mediche - mi stanno offrendo spunti, intuizioni molto profonde
e potenti. In particolare, come i nostri antenati abbiano saputo guarire il corpo. E' buffo che stia im-
parando questa lezione in un letto d'ospedale a Los Angeles, mentre avrei dovuto essere in Egitto, vi-
sitando tutti questi siti. Ma prima, a quanto pare, forse la vera comprensione e la saggezza devono
essere così acquisite... Le conoscenze che ho acquisito in queste settimane sicuramente superano di gran
lunga qualsiasi cosa che la terra d'Egitto mi avrebbe dato... resto convinto che questa conoscenza sarà
quella che mi darà davvero il mio futuro... nella speranza che con solo un paio di giorni prima del 21
dicembre, la gente, attraverso la scelta, abbraccerà un cambiamento positivo nella propria vita per un
viaggio al livello successivo della loro missione, l'unica ragione per cui abbiamo scelto di incarnarci qui
in questo incantevole, pianeta d'acqua blu".

Ecco ciò che scriveva il ricercatore Philip Coppens sulle pagine del suo blog il 16 dicembre scorso, l'ultimo post poco prima di morire.
Ciao Philip.

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NOTE A MARGINE
DI GIANLUCA RAMPINI

TABÙ MEDIATICI
Rieccoci. In questo periodo “Follow the money”. Al gior- striscio, questo genere di ar-
di fermento elettorale, non no d’oggi non è nemmeno gomenti e francamente che
ho potuto evitare di pensare così difficile da fare. Ma po- lo facciano o meno cambia
al futuro. In tutta franchezza chi lo fanno. Frescobaldi, Ro- relativamente. Non spetta
sono combattuto tra un otti- thschild, Amburgo, avete mai più a loro la diffusione delle
mismo sostenuto dalle molte sentito i nomi di queste fami- notizie. Ne mi
brave persone che conosco e glie al di fuori dei circoli co- aspetto che lo facciano i poli-
un lugubre presagio rispetto spirazionisti? tici di professione. Non lo
all’evoluzione della nostra Ho invece recentemente let- hanno fatto nemmeno i rap-
società. Non che questo di- to un articolo su Nexus che presentante dei movimenti,
penda da chi ha o non ha illustrava molto bene come delle liste. Nessuno.
vinto le elezioni. Succede o- nelle principali banche e cor- Sogno il giorno in cui un par-
gni volta. porazioni, a livello mondiale, lamentare, seduto in qualche
Il caos mediatico che si por- molte delle persone che go- trasmissione a carattere poli-
tano dietro, sondaggi farloc- vernano queste realtà siano tico, sorprendendo il condut-
chi, insulti, brogli e affini ten- presenti in diversi consigli di tore dirà una cosa del tipo: “
dono a farci dimenticare che amministrazione e varie po- Sono stato invitato al Bil-
niente di ciò che conta si de- sizioni di potere. Vero, niente dberg e non ci sono andato”.
cide più a livello nazionale, o di nuovo. Però sfugge il fatto Oppure : “Ma lo sa che la
più in genere, viene deciso che ciò produce sostanzial- Banca d’Italia è un istituto
dai politici. In tutte le indagi- mente un’unica frankisteiana privato e che l’Italia compra
ni sui complotti (chiamiamoli entità la cui enorme influen- da lei i soldi pagando non so-
intrighi per non urtare la za sul pianeta produce una lo i costi di lavorazione ma
sensibilità di chi la parola co- massa dalla cui gravità è dav- anche il valore nominale del-
spirazione non la vuole senti- vero difficile sfuggire. le banconote?” O ancora:
re) si dice sempre di seguire Ora non mi aspetto che i me- “Lo sa che tutti questi espo-
il denaro. dia affrontino, neppure di nenti politici di differenti

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schieramenti politici sono ghezio che oltre ad aver solle- Bene, detto tutto ciò, come lo
membri della stessa loggia vato al Parlamento Europeo il si collega a Tracce. Beh, in-
massonica? E lo sa che per un tema del Bildberg ha persino nanzitutto perché di queste
massone i valori massonici affrontato il tema degli Ufo, cose noi parliamo e poi per-
vengo prima di tutto il resto, aiutato da Massimo Teodora- ché, volevo dirlo in realtà
compresa la difesa ed il reci- ni che abbiamo intervistato all’inizio, Tracce è a prova di
proco aiuto tra fratelli masso- su uno dei primi numeri di crisi economica, essendo gra-
ni?” Per essere onesti fino in Tracce. tuita e digitale, costa solo il
fondo, devo menzionare che Dopo questi episodi, ricordo tempo e la fatica di chi la rea-
l’unico politico ad averlo mai ancora la faccia di Vespa che lizza.
fatto, riguardo la Banca arrancava non sapendo che Giudicate voi il risultato. Buo-
d’Italia, è stato Storace. E mi rispondere a Storace, nulla è na lettura (e pensare che non
costa ammetterlo, vi assicuro, più passato sui media tradi- ho nemmeno accennato alle
non condividendo con lui al- zionali né tra la parole di al- “dimissioni” del Papa).
cuna visione del mondo. Così cun politico, attuale o aspi-
come fatico a nominare Ber- rante tale.

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CHIMERA N.5 (FEBBRAIO 2013)

EDITORIALE
Roberto La Paglia

Volendo cercare un termine, una frase, che pos- essere…”.


sa in qualche modo illustrare il mio stato In una semplice frase l’essenza di quello che do-
d’animo nello scrivere questo nuovo editoriale, vrebbe essere un pensiero globale, una attenzio-
l’unica immagine che mi viene in mente è “…una ne quotidiana alla quale nessuno di noi dovreb-
grande emozione…”. be sottrarsi; ogni giorno è prezioso, così come
Lungi dal voler trasformare questo spazio in una preziosi sono tutti i singoli attimi che lo com-
occasione per dare sfogo ai miei sentimenti, re- pongono, lo stupore di una scoperta, quella sana
sta il fatto che questo nuovo numero di Chimera curiosità che ci pervade, che ci spinge a volerne
vede la luce sulla scia di tante forte emozioni che sapere di più, a confrontarci con l’ignoto, quel
hanno caratterizzato il suo recente percorso, ol- ragionevole dubbio che ci porta a varcare i confi-
tre che lo scenario degli ultimi avvenimenti rela- ni della conoscenza dogmatica, a sperimentare
tivi non soltanto al mondo dei misteri. la vita come parte unica e inscindibile di uno
La prima novità in assoluto, della quale vi sarete scenario molto più ampio e ancora, in gran par-
ovviamente già accorti, è che da questo mese te, inesplorato.
Chimera (da pag. 73 in poi) assume il ruolo di Questo mese, ancor più che nelle edizioni prece-
allegato a Tracce, la “rivista madre” che, grazie denti, Tracce/Chimera ha voluto farsi carico di
al vostro affetto e alla vostra sempre costante queste emozioni, e non soltanto da un punto di
attenzione, riscuote da anni il plauso di un nu- vista strettamente sentimentale; non potevamo
mero sempre più crescente di lettori. non farci carico di quella che è una vera e pro-
Un valore aggiunto, quindi, per tutti i suoi colla- pria responsabilità, di quell’augurio sentito, re-
boratori, ma anche un cambiamento propedeu- clamato, ormai necessario per l’umanità intera,
tico ad una altrettanto importante novità, mi ri- che Philip Coppens riassume in queste semplici
ferisco alla nuova collaborazione con la rivista X e toccanti frasi: “…abbraccerà un cambiamento
Times. positivo nella propria vita per un viaggio al li-
Si tratta di un traguardo importante, frutto del vello successivo della loro missione, l'unica ra-
lavoro e del grande senso di partecipazione che gione per cui abbiamo scelto di incarnarci qui
contraddistingue tutto lo staff di Tracce; mensil- in questo incantevole, pianeta d'acqua blu".
mente X Times proporrà alcuni articoli estratti Proprio seguendo questa traccia abbiamo cerca-
dalla rivista digitale, presentandoli ai lettori con to di dare il massimo, sia come contenuti che
una nuova veste grafica, una sinergia che segna graficamente, provando ancora una volta a non
un importante passo in avanti nel campo della solleticare soltanto la pura e semplice voglia di
divulgazione. leggere, di incamminarsi tra i misteri di questo
A questa emozione si aggiunge lo struggente ri- pianeta, ma sforzandoci di non perdere di vista
cordo del compianto Philip Coppens, il cui volto l’anima, quel misterioso intreccio di energie,
appare proprio in apertura, subito dopo un ulti- sensazioni, emozioni e turbamenti che caratte-
mo pensiero affidato alle pagine del suo blog rizza l’individualità di ogni essere umano.
prima di lasciarci prematuramente. Il nuovo percorso sarà aperto dalle preziose No-
Mi piace estrarre questo piccolo passaggio te a Margine di Gianluca Rampini, note che ci
dall’annotazione di Philip: “…nessuno considera introdurranno ad una interessante galleria di
veramente prezioso ogni giorno come dovrebbe libri magistralmente curata da Simone Barcelli,

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galleria nella quale non poteva mancare “The Tracce (è in download un suo interessante ebook
Ancient Alien Question”, il volume di Philip dal sito della rivista), presente anche questo me-
Coppens dato alle stampe nel 2011, insieme ad se su Tracce/Chimera con “Life After Life”, un
altre proposte che, certo, non mancheranno di contributo che vi consiglio caldamente di legge-
stupirvi. re.
Continuando su un percorso di grande attenzio- Due le ricerche di ampio respiro per quanto ri-
ne ai contenuti, la terza ed ultima parte dello guarda il tema Archeologia: un approfondito
studio di Fabio Marino sul tema Bibbia e Alieni, studio del Gruppo Ricerche Sardegna (G.R.S.)
sarà di certo, e per lungo tempo, argomento di sugli strani eventi della luce dei Fori Apicali del
confronti e dibattiti, uno scenario di confronto Niraghe Ruju di Torralba, e una splendida tra-
aperto a tutti coloro che, oltre ogni preconcetto duzione di Ario Liberti dell’articolo di Philip
o facile presa di posizione, desiderano realmente Coppens riguardante i numerosi misteri del sito
osservare i termini della questione da ogni pos- di Göbekli Tepe, in Turchia.
sibile punto di vista. Subito dopo il reportage relativo a “La perduta
Se finito di leggere questo importante contribu- tecnologia delle antiche civiltà”, conferenza te-
to, e incontrando il titolo del prossimo articolo, nutasi nel dicembre 2012 a Civitanova Marche,
vi troverete a pensare di essere ancora in un re- sarà computo di Andrea Della Ventura riportarci
moto passato, sarete subito costretti a ricreder- ai nostri giorni con una serrata indagine su John
vi; quando ci si ritrova a navigare sospinti dai Fitzgeral Kennedy, la sua lotta contro le banche,
venti generati dall’enigma e dal mistero, il tem- e i misteriosi avvenimenti che ne conseguirono.
po cessa di esistere, e su tutto domina la ma- Coronano questo nuovo numero (entrando
schera immutabile dell’ignoto. nell’inserto Chimera) le ormai indispensabili
Proprio per questo Xaaraan, la rubrica curata recensioni di Daniele Imperi, un coinvolgente
dalla giornalista Antonella Beccaria, non deve racconto di Alexia Bianchini, presentato da Luigi
trarvi in inganno; ci troviamo in tempi molto più Milani nella sezione Narrativa, una inquietante
vicini alla nostra epoca, ma non per certo meno sequenza di notizie sui Film Maledetti curata da
bui. Nessun nome fantasioso di alieni, oppure di M. Benedetta Errigo, e quello che è ormai un
mitiche civiltà perdute; Xaaraan è in realtà un classico appuntamento, ovvero l’annotazione di
termine di origine somala che indica ciò che è Simone Barcelli che, per “La Storia che Verrà”,
oscuro, nascosto, qualcosa che va contro la legge ci introdurrà nel misterioso scenario di Nabta
dell’uomo o di Dio; proprio in tal senso non po- Playa.
teva trovarsi miglior combinazione di intenti, Cento pagine, tanta passione e tanta voglia di
visto che l’articolo ci porterà indietro di circa 43 ricominciare; Marcel Proust scriveva: “…il vero
anni, ai tempi della strage di Piazza Fontana… viaggio di scoperta non consiste nel cercare
ma non soltanto… e forse ho già detto troppo, in nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi...”, ed è
poche parole un articolo da non perdere e con- proprio con questo augurio che vi lascio alla let-
servare gelosamente. tura di questo nuovo numero di Chimera,
A ritornare indietro nel tempo ci penserà Ales- l’augurio che si riesca ancora ad osservare e non
sandro Demontis e la sua approfondita indagine soltanto a guardare, che si pensi al cambiamento
sui miti babilonesi relativi alla nascita come a qualcosa che deve prima iniziare da ogni
dell’uomo. singolo individuo, per poi espandersi a macchia
Rimbalzando ancora una volta in questa ipoteti- d’olio in tutto il pianeta.
ca macchina del tempo, sarà Roberto Bommari- Se per un attimo il frutto del nostro lavoro vi ha
to a condurci lungo uno dei percorsi più oscuri e intrigato, stupito, se è riuscito a sollevare quel
intricati della storia, sulle tracce delle verità ce- piccolo, ragionevole dubbio, sul quale si fonda
late in merito alla morte di Adolf Hitler. ogni sano confronto e ogni nuova ricerca che
L’Egitto prima dei Faraoni, un mio modesto possa in qualche modo allargare i nostri orizzon-
contributo a Tracce/Chimera, fungerà invece da ti visivi e intellettuali, se siamo riusciti ad accen-
intermezzo, una parentesi misteriosa oltre la dere la scintilla di un proficuo confronto, abbia-
quale partiremo per un viaggio abbastanza atipi- mo in parte assolto al nostro compito, quello di
co; la destinazione sarà Londra, mentre la no- rendere indimenticabile uno dei tanti momenti
stra compagna di viaggio sarà Noemi Stefani, di un altrettanto indimenticabile giorno.
autrice già conosciuta e apprezzata dai lettori di Buona lettura.

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Online il primo numero di SIGNS Magazine; si po-
trà scaricare dal sito
http://signs.orizzonteassoluto.info/ o leggere
nella versione flip o attraverso Calameo.
Presto sarà disponibile anche negli altri siti e blog
aderenti.

Sommario del numero 1:

Editoriale
Ufo & Cover Up: il gioco delle verità
Roberto La Paglia
All that glitters is not gray
Albert S. Rosales
A new world view
Paola Leopizzi Harris
Ufo in Sardegna – Cronaca di un avvistamento
Gabriele Lombardo
Linea di Confine
Rubrica a cura di Fabio Marino
Il mito di Osiride e la mummificazione: tecniche
rianimatorie dimenticate?
Le inesplicabili linee di Nazca
Enrico Vincenzi
Il diabolico progetto Monarch (prima parte)
Fabrizio Rondina – Franco Bertelegni – Luana Bal-
drighi
Segnali in libreria
Simone Barcelli / Fabio e Marco Garuti
Signs Movie
Vitriol
Ufo Vintage
la foto dei coniugi Trent

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POLVERE
DI SIMONE BARCELLI

Philip Coppens era un’apprezzato


autore di politica e storia alternativa. ria e i Templari. l’autore indaga presunti contatti alie-
Avrebbe compiuto 42 anni il 25 gen- Tra gli ultimi lavori di Coppens c’è ni nel nostro passato. Un libro (in in-
naio ma un male incurabile se l’è por- The Ancient Alien Question, uscito glese) da leggere senza preconcetti,
tavo via prima, il 30 dicembre 2012. nel 2011 per New Page Books (13,12 scritto da chi sicuramente ora ne sa
Scriveva per le riviste Nexus, Atlantis $, Kindle Edition 10,99 $), in cui più di noi.
Rising, Legendary Times e tante altre.
In Italia, a parte l’edizione nostrana di
Nexus, i suoi studi sono apparsi su
Hera e Fenix. E scriveva libri, undici in
tutto: in Italia è stato pubblicato solo
“L'Enigma di Rosslyn”, Età dell'Acqua-
rio Edizioni, 2005. Molti di voi lo ri-
corderanno protagonista nel recente
documentario di History Channel
“Ancient Aliens: The Series”.
Fin da giovane Coppens s’interessò
all’opera dello storico Marcel Me-
stdagh (che teorizzava come molti
monumenti megalitici potessero rap-
presentare un complicato sistema
stradale, costruito sulla circonferenza
degli ovali, con al centro l'antica città
francese di Sens), sostenendo che
Atlantide era il fulcro di una remota
civiltà megalitica.
La sua curiosità d’investigatore lo
condusse a scrivere controcorrente
anche dell’assassinio di Kennedy.
Una delle sue ricerche più apprezzate
rimane comunque quella dedicata
alla cappella scozzese di Rosslyn, so-
prattutto in rapporto con la massone-

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Andrea De Pascale ci presenta Ana-
tolia Le origini, edito da Oltre Edizio-
ni (ottobre 2012). È un libro appas-
sionante, ben scritto e ancor più do-
cumentato, che ci permette di sco-
prire con l’autore una terra che cela
ancora molti enigmi, se non anche
l’origine della civiltà come la possia-
mo intendere oggi. De Pascale è uno
stimato archeologo, Conservatore
del Museo Archeologico del Finale,
che ritroviamo ogni mese anche sul-
le pagine della rivista Archeo.
Quattrocento pagine da consultare
alla bisogna e senza fretta, come
fosse una piccola enciclopedia del
Il lungo racconto dell’origine (I gran- mondo antico anatolico. Assoluta-
di miti e le teorie con cui l’umanità mente da non perdere (nonostante
Droghe tribali (shake edizioni, 2012,
ha spiegato l’universo), edito da Da- il costo quasi proibitivo, 29,90 €), da
12 €) è l’ultimo, agile saggio proposto
lai nel novembre 2012, porta in co- conservare gelosamente in libreria
da Giorgio Samorini, stimato ricerca-
pertina la prestigiosa firma di Mar- assieme a Costruirono i primi Tem-
tore bolognese in esilio a Siviglia.
gherita Hack, coautrice con Walter pli di Klaus Schmidt (dello stesso
Cento pagine che volano via in una
Ferreri e Guido Cossard. Non sappia- lungimirante editore), anche perché
piacevole lettura, scritte da un etno-
mo quale sia stato l’apporto gli unici volumi (accademici ma non botanico specializzato sulle droghe
dell’astrofisica in questo lavoro pedanti) in italiano dedicati a Gobe- usate dalle popolazioni tribali. Samo-
(forse solamente il nome in coperti- kli Tepe e dintorni.
rini è ben conosciuto anche in rete
na) che promette più di quel che
(abbiamo pubblicato un suo studio
mantiene.
sul numero 4 del magazine Chimera)
È un libro anomalo per una serie di
e il suo sito ospita fra l’altro numero-
evidenti circostanze: l’editing pare
se opere (anche di altri autori) che si
approssimativo (si andava di fretta
possono scaricare gratuitamente.
per le strenne natalizie?), manca
L’autore si distingue per una scrittura
completamente una bibliografia di mai pesante con cui racconta le sue
riferimento e non si comprende chi esperienze sul campo e per la ricerca
dei tre autori abbia scritto i vari capi- spasmodica (in senso buono) delle
toli (così vale anche per la prefazio- fonti da cui attinge per le sue ricer-
ne). Sinceramente un’occasione che, davvero uniche e fuori da ogni
sprecata, si poteva fare di più anche schema precostituito. Un libro ricco
per il costo al pubblico del volume di curiosità che non troverete in altre
(16,50 €). Da leggere con riserva. pubblicazioni e che non mancherà di
stupirvi. Da leggere e rileggere.

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di sua moglie Neithotep, una miste- che porto ancora addosso le cicatri-
Chiudiamo questo primo appunta- riosa figura che ancor oggi fa impaz- ci.
mento di Polvere annotando anche zire gli studiosi di cose antiche. Una grande prova di scrittura (e di
due romanzi. Da leggere, magari perdendo qual- precisa documentazione storica) che
Il primo è firmato da Lincoln Child, che ora di sonno. Ne vale la pena. fa di Bonfanti uno dei pochi roman-
autore di successo anche in coppia zieri a cui sono particolarmente affe-
con Douglas Preston, che stavolta zionato (essendo io, notoriamente,
presenta Le porte dell’inferno un divoratore di sola saggistica).
(Rizzoli, ottobre 2012, 18,50 €). Un omaggio dovuto, soprattutto og-
Un thriller che mescola sapiente- gi che Edizioni XII ha deciso di inter-
mente l’archeologia con il paranor- rompere le pubblicazioni, perché
male, per una lettura tutta d’un fiato Bonfanti era uno dei dodici fondato-
che ci porterà, pagina dopo pagina, ri della Casa Editrice.
emozioni a catena, con l’alternarsi di Inseguendo un sogno, senza per for-
personaggi ben delineati in cui po- za inseguire il lettore.
tremo di volta in volta facilmente (e Questo mi è rimasto di XII.
felicemente) immedesimarci: un ma- Oltre naturalmente agli incubi di
gnate alla ricerca di tesori perduti, Melodia, un romanzo che consiglio a
un investigatore dell’incubo, un me- chi voglia intraprendere un percorso
dico che svolge esperimenti di pre- interiore simile al mio.
morte sui pazienti (compresa la mo-
glie) e una giovane archeologa che
cerca l’impresa, giusto per citare i L’altro romanzo è Melodia di Danie-
principali protagonisti del romanzo. le Bonfanti, edito nel 2010 da Edi-
E poi, tra le righe, il periodo predina- zioni XII (15 €). Sono particolarmen-
stico, o quasi, con quel Narmer unifi- te legato a questa Casa Editrice per-
catore dell’Alto e del Basso Egitto, e ché ho avuto il piacere immenso di
collaborare con XII, seppur breve-
mente, anche nella selezione di testi
inediti.
Prima ancora mi sono dilettato nel
recensire alcuni dei volumi editati da
Edizioni XII tra il 2007 e il 2012, e tra
questi quello che mi ha maggior-
mente impressionato è stato proprio
Melodia di Bonfanti.
Ancor oggi ricordo la recensione che
feci a questo romanzo, quasi di get-
to, preso da un misterioso demone
che pareva scrivere al mio posto.
Beh, leggendo Melodia ho avvertito
sensazioni così forti e contrastanti
Daniele Bonfanti, uno dei fondatori di Edizioni XII

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LUCI DALL’OLTREVERSO
DI FABIO MARINO

LA BIBBIA E GLI ALIENI

MITOPOIESI MODERNA
O NEO-EVEMERISMO
SOSTENIBILE?
TERZA E ULTIMA PARTE
DISCUSSIONE GENERALE E CONSIDERAZIONI FINALI

Ci eravamo lasciati, nella seconda probabilmente “Signore della Mon-


parte, con alcuni problemi relativi tagna” –ma esistono numerose al-
all’origine della “fusione” di El e tre declinazioni del sostantivo El) si
YHWH nell’unica divinità nazionale osserva anche nella Bibbia, dove,
degli Israeliti. Ora, è necessario com’è noto, esistono almeno quat-
chiudere la questione, almeno per tro “codici” letterari: E, J, P, D. Stia-
quanto ci riguarda. Prima, però, mo parlando della cosiddetta
vorrei fare una brevissima conside- “ipotesi documentale”, secondo cui Figura 2: una Bibbia ebraica
razione in relazione alla vexata la Bibbia fu scritta, riveduta e cor-
quaestio di Elohim, già discussa nel- retta (come appare ragionevole ed cui la tradizione J o Jahvista) si sa-
la parte precedente: quando si cita ovvio) in diversi periodi e da diversi rebbe messo a capo del popolo e-
l’episodio di Cristo che “cammina Autori. braico: pare ragionevole, non è ve-
sulle acque” del lago (Figura 1), Ora, se il neo-evemerismo di taluni ro? E invece, la tradizione più anti-
parliamo di “acque” in senso plura- fosse adeguato a rappresentare cor- ca è quella del codice J, risalente
le, oppure è semplicemente un mo- rettamente la realtà, ci si aspette- almeno all’XI-IX secolo a.C. Il codice
do di dire? Non credo che sia neces- rebbe, naturalmente, che la fase E E risale, a quanto sembra, “solo”
saria una risposta … (Elohista), quella, cioè, in cui il no- all’VIII secolo a.C., ed è caratteristi-
Il problema di El/YHWH, complicato me di Dio è El o Elohim, fosse la più co del Regno di Israele (quello set-
dai numerosi attributi del primo antica. In fondo, “gli” Elohim sareb- tentrionale, figura 3), la parte della
(due per tutti, El Elyon, cioè bero prima giunti sulla Terra, e solo nazione ebraica più propensa
l’Altissimo, e El Shaddai o Saddai, dopo uno di loro (YHWH o Jahvè, da all’adorazione di altri dei, non fosse
atro che per la forte influenza del
potentissimo vicino assiro-
babilonese, e tanto prona
all’allontanamento dalla tradizione
religiosa monolatra/monoteista, da
essere il principale obiettivo delle
invettive di quasi tutti i profeti, a
cominciare da Osea.
In più, esistono numerosi indizi di
una sostanziale identità (anche eti-
mologico-semantica) fra El e Baal, il
vituperato dio fenicio-canaaneo. Gli
Figura 1 altri due codici (di minore importan-

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dotale (P sta per “Priestercodex”), quella, tutta canaanea, del Dio uni-
che raccoglie testi anche molto anti- co chiamato El/Elohim, nei limiti di
chi, ma sviluppati solamente in e- cui si è detto sopra. Resta da stabili-
poca post-esilica (successivamente, re donde venga fuori “YHWH”. Un
quindi, al 587 a.C.). Che significato abbozzo di spiegazione c’è già nella
ha tutto ciò? Diciamolo in estrema parte precedente; ma ora entriamo
sintesi (lo spazio è tiranno): (perché è importante, ai fini della
dall’Egitto non vi fu alcun esodo, nostra indagine) un po’ più in detta-
come confermato da numerosi ri- glio, confortati anche dai ritrova-
trovamenti archeologici. Per lo me- menti archeologici.
no, non nel senso che noi attribuia- Si dà il caso, in effetti, che il nome
mo all’esodo. Infatti, sembra che YHWH (la cui vocalizzazione è sco-
gruppi isolati di quelli che sarebbero nosciuta, in realtà, ma è comune-
divenuti successivamente “gli E- mente accettata come "Jahvè") non
brei” (e, quindi, tribù canaanee) si viene mai trovato nei testi e nelle
siano stabiliti per un certo periodo storie canaanei, per cui nasce natu-
(pari a forse uno o due secoli al rale la domanda di sapere donde
massimo) nel Basso Egitto. La guida abbiano derivato il loro Dio gli Israe-
di Mosè, vissuto per lungo tempo in liti. La ricerca archeologica delle ori-
Figura 3: I due regni di Israele e di Giuda territorio madianita (figura 4), a- gini di questa divinità conduce, ine-
(coesistenti dal 933 al 722 a.C.) vrebbe ricondotto questi individui vitabilmente e piuttosto sorpren-
(valutabili in qualche migliaio, non dentemente, di nuovo nella culla di
za in questa discussione) sono il certamente nel numero sproposita- tutte le civiltà: l'Egitto. A Karnak,
Deuteronomista (guarda caso, pre- to riportato dalla Bibbia, pari, solo infatti, esistono numerosi bassori-
valente nelle scritture originarie del per i maschi, a 650.000 …) nella pa- lievi che celebrano le vittorie del
meridionale Regno di Giuda, e base tria originaria, nel segno di una noto faraone Seti I, padre del gran-
per la profonda revisione “ricongiunzione” e di una fede unifi- de Ramsete II. Ebbene, in una di
monolatrico/monoteista operata cante: quella in YHWH, che poi, queste opere celebrative, si ricorda
dal re Giosia nel 621 a.C.) e il Sacer- “generally speaking”, si fuse con la schiacciante vittoria del sovrano
egizio sul popolo degli Shasu. Shasu
Figura 4: Il territorio della terra di Madian è un termine dell'antico egizio usata
per indicare popolazioni nomadi
dell'area palestinese. Questa paro-
la, evolutasi a partire dal verbo

š3š(w)

(il cui significato letterale è


"muoversi a grandi passi"), compare
a partire dalla XVIII dinastia e rima-
ne in uso fino al terzo periodo inter-
medio (1550 a.C. - 750 a.C.), indi-
cando esplicitamente uno stile di
vita caratteristicamente nomade.
Ora, le ricerche archeologiche han-
no permesso di appurare che la zo-
na di origine in cui con un elevato
indice di probabilità erano presenti
gli Shasu era situata in quella che la

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Bibbia chiama "Madian", ovvero una
zona posta al confine fra la moderna
Giordania e l'Arabia Saudita (figura
4). Capoluogo di questa popolazio-
ne era una località conosciuta con il
nome di YHW, forse non troppo ca-
sualmente; dove, nemmeno in que-
sto caso troppo casualmente,
“teneva famiglia” Mosè: la moglie
Sippora (o Sefora), i figli Ghersom e
Eliezer, il suocero e sacerdote Ietro;
e sempre per caso –suppongo- è
proprio nel territorio di Madian che
avviene la teofania del roveto che
“ardeva e non si consumava”. Cosa
può dunque essere accaduto? E, so-
prattutto, la moderna archeologia
permette o no di stabilire se un eso-
do dall'Egitto alla Terra Promessa è Figura 5: Karl Popper, filosofo della Scienza
avvenuto veramente? Qual è il signi-
ficato dell'esistenza di una località Gli studiosi più cauti rimangono evemerista di tanti Autori, attuali o
con un nome così simile a quello pressoché in stallo tra l’idea che una passati. Intanto, bisogna precisare
della Tetragramma ebraico? tribù edomita fosse seguace del Dio che stiamo parlando semplicemente
Per la prima volta il termine compa- YHWH oppure che, per pura coinci- di una ipotesi. Un'ipotesi è un'idea
re in una lista risalente al XV secolo denza, il nome di una tribù sia pres- provvisoria il cui valore va accerta-
a.C. riportante un elenco di popola- soché identico a quello del Dio degli to. L'ipotesi richiede quindi uno sfor-
zioni stanziate grosso modo ebrei. Ovviamente, esiste, sotto il zo da parte dei ricercatori per con-
nell’attuale Transgiordania. In que- profilo squisitamente teologico e fermarla o negarla, anche in assenza
sta lista, uno dei territori occupati religioso, una terza possibilità: e cio- di dati sufficienti. Così, se io affermo
dagli Shasu è indicato come "YHW, è che il Dio degli Ebrei si sia manife- che nella Via Lattea esistono 100
nella terra degli Shasu". Esistono stato per la prima volta proprio in diverse civiltà, sto formulando una
diverse iscrizioni di origine nubiana quel di YHW, mutuandone il nome; ipotesi, non una teoria. Una teoria,
attribuibili alla XVIII e XIX dinastia in oppure, colà manifestatosi e rivela- secondo la filosofia della Scienza, è
cui è presente la frase “Shasu di tosi, abbia conferito il Suo nome alla un insieme collegato di ipotesi, e-
YHW”. Un bassorilievo di Amrah località. nunciati e affermazioni aventi
può essere attribuito al periodo del Sia come sia, gli studi più recenti l’obiettivo, in generale, di spiegare
regno di Seti I (fine del XIV-inizio del sembrano aver acclarato, oltre ogni un fenomeno o un’osservazione,
XIII secolo a.C.), mentre l’iscrizione ragionevole dubbio, che nessuna oppure di formulare in maniera rigo-
probabilmente più antica è databile invasione della Palestina a danno rosa, sistematica ed obiettiva i prin-
alla metà del XIV secolo, quindi al dei Canaanei abbia mai avuto luogo; cipi di una disciplina. Una teoria, per
regno di Amenofi III (anche qui, ad esempio, la città di Azor sembra avere una valenza scientifica, deve
suppongo sempre per caso, si verifi- essere caduta sotto i colpi di una essere falsificabile: si deve potere,
ca un’altra straordinaria circostanza: rivoluzione interna, non di un attac- cioè, ideare un esperimento che ne
Amenofi III è il padre di Amenofi IV, co esterno. Ma di questi argomenti, sancisca la non validità, come Karl
il faraone eretico più noto come A- semmai, parleremo un’altra volta; Popper lucidamente indica.
khenaton, primo monoteista della qui è necessario solo sottolineare Già da queste semplici definizioni si
storia…). La sua origine è il tempio di l’aspetto sincretistico della religione comprende bene, direi, che nella
Amon di Soleb: El/YHWH: un solo Dio, più nomi, per discussione in corso non vi è assolu-
coniugare tradizione e rivelazione tamente nulla di “teorico” in senso
mosaica. scientifico, ma solo ed esclusiva-
Ed eccoci, infine, giunti al punto fo- mente un atteggiamento di fede in
t3 š3 sw y h wa (w) - ta Shasu Yehwa (Yehwa cale della discussione argomentazioni non suscettibili di
della terra degli Shasu). sull’insostenibilità della stravagante falsificazione. Stiamo, insomma, par-
e poco originale “ipotesi” neo- lando di fede! Ma v’è di più. Ammet-
15
Figura 6: la locandina del film “Stargate”

tiamo, come ipotesi (!) di lavoro, che cumvicini, come gli Egizi tatto alieno), una quadruplicazione
la traduzione neo-evemerista della (probabilmente i più “interessati” ai rispetto al VI secolo? Arriviamo alla
Bibbia (errata in più punti, come ab- fatti); 4 – quando sarebbero avve- metà del II millennio a.C., la data
biamo brevemente dimostrato) rap- nuti tali accadimenti; 5 – come mai ufficiale, più o meno, della costru-
presenti una teoria, e che dunque se ne sarebbero improvvisamente zione delle piramidi di Giza. Aggiun-
“gli” Elohim siano alieni, che la Bib- andati. Mi fermo a queste sole do- giamo, per eccesso di scrupolo, un
bia racconti di un’invasione aliena o mande, alle quali la Bibbia (tradotta altro mezzo millennio, e stabiliamo
giù di lì, che YHWH fosse uno degli letteralmente o no, e secondo qua- così che intorno al 3.000 a.C. i pro-
alieni “conquistatori”. lunque codice si voglia utilizzare) genitori degli Ebrei ebbero questo
Una teoria che si rispetti deve poter non dà alcuna risposta. Faccio nota- famigerato (più che famoso…) con-
fornire risposte e previsioni, in rela- re, però, che appare quanto meno tatto con YHWH l’alieno. Stiamo
zione al suo proprio enunciato. Non arduo insistere su certe idee, so- parlando dunque –forse non è ben
si può, insomma, dire: “Per me è prattutto in relazione ai punti 3 e 4. chiaro- della trasmissione orale, da
così, ed è così fin qui; il resto vede- Infatti, abbiamo visto che la stesura parte di un’entità che non era anco-
tevelo voi”. Quindi, la “teoria” neo- pressoché definitiva della Bibbia ra né popolo, né nazione, né stan-
evemerista dovrebbe rispondere avviene intorno al VI secolo a.C. ziale (ma, anzi, del tutto scollegata e
con un certo grado di ragionevolez- Ora, certamente essa è stata prece- divisa) di uno o più racconti per la
za, per non essere catalogata come duta dalla trasmissione orale per bellezza di circa CENTO generazioni.
una mitopoiesi moderna di proba- parecchie generazioni. Non possia- Davvero si può pensare di prendere
bile ispirazione hollywoodiana, ad mo quantificare per quanto tempo; alla lettera (anche se poi non lo fa
una serie di problemi: ma possiamo azzardare una valuta- nessuno, neanche i proclamatori
1 – da dove venissero tali alieni; 2 – zione. Accettiamo come sufficiente- della letterarietà del complesso bi-
perché siano venuti sulla Terra; 3 – mente accurata, per quanto riguar- blico…) una serie di racconti distorti,
come mai non se ne trova traccia da la nascita dei primi racconti bibli- deturpati e modificati per cento ge-
nei testi e/o nei miti dei popoli cir- ci (e quindi del molto presunto con- nerazioni? E dove sono i segni degli
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alieni in Kemet, l’antico Egitto, che di alcun episodio biblico. Si tratta, re la speranza di conquistare la li-
già all’epoca ipotizzata vantava un molto più “semplicemente”, del re- bertà. Se si pensa, poi, che un gigan-
consolidato sistema religioso, uno soconto della salita al cielo, fra gli te come Galileo, padre fondatore
stato centralizzato già “vecchio” di dei, di Quirino, più noto con il suo della Scienza moderna e del metodo
quasi 200 anni, e oltre 1.500 anni di nome di mortale: Romolo. Parliamo, scientifico, affermò: “Nella Bibbia il
documentata storia e protostoria quindi, di tutt’altro contesto, e di Signore ci vuole rivelare come si
predinastica? tutt’altra epoca (705 a.C. circa). Co- vada in Cielo, non come vada il cie-
Un ulteriore, breve aneddoto. In una me la mettiamo? Non è forse meglio lo” (Lettera a Cristina di Lorena, in:
cronaca leggiamo, testualmente: ipotizzare una sorta di archetipo co- Le opere di Galileo, Firenze 1985, V,
“Poi, avendo già compiuto molte mune a molte culture, anziché sco- 319), si capisce bene quanto grande
opere immortali, mentre insegnava modare indimostrabili azioni da par- sia la presunzione di volere egua-
(omissis), eccoti con grande strepito te di alieni (di cui, a maggior ragio- gliare, senza averne le capacità e la
e rimbombare di tuoni che ne, non si comprende il significato)? straordinaria grandezza, uno dei veri
un’improvvisa tempesta con una Insomma, per il disdoro dei sosteni- miti dell’era moderna, il primo tra-
nebbia densissima lo cinse e lo co- tori, sembra proprio che l’ipotesi ghettatore dell’Uomo verso la Scien-
prì, tanto che a tutti gli astanti in neo-evemerista, da qualunque parte za con la “S” maiuscola.
seguito non riapparve più”. Sembra la si guardi, faccia acqua da ogni do-
qualcosa di deja vu, non è vero? ve, e rappresenti nulla di più che Bibliografia essenziale e minima (oltre
Qualcosa che i neo-evemeristi indi- una forma di mitopoiesi del giorno la Bibbia, ovviamente…):
cherebbero apoditticamente come d’oggi: folklore urbano, in altri ter- Akhenaton, il Faraone del Sole, Cyril
l’ennesima prova del potere mini. Senza contare un’acuta osser- Aldred, Newton Compton, 1988;
Har Karkom – Montagna sacra nel de-
dell’alieno YHWH, insieme al vazione di una mia corrispondente
serto dell’Esodo, Emmanuel Anati, Jaca
“rapimento” di Elia o alla nota visio- di Facebook: quella che viene spac-
Book, 1984;
ne di Ezechiele, giusto? Oltre tutto, ciata come una ricerca frutto del Il Libro dei Prodigi, Giulio Ossequente,
secondo qualche laico e libero pen- libero pensiero appare, in realtà, Corrado Tedeschi Editore, 1976;
satore YHWH non era altro che il dio come il riconoscimento, oserei dire La Bibbia senza segreti, Flavio Barbiero,
della tempesta: che meravigliosa masochistico, di un’Umanità che Profondo Rosso, 2010;
circostanza! Invece, nulla di più sba- non è affatto libera, ma che nasce L’evoluzione di Dio, Robert Wright,
gliato! Infatti, ferma restando la schiava di crudeli manipolatori tec- Newton Compton, 2010;
possibile valenza clipeologica del nologici e genetici senza scrupoli, e Storia dell’antico Israele, John Bright,
brano riportato, esso non fa parte che tale viene lasciata, senza neppu- Newton Compton, 2002-2006.

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XAARAAN
DI ANTONELLA BECCARIA

IL GIORNO IN CUI UN PEZZO D’ITALIA


PERSE L’INNOCENZA
43 ANNI FA
LA STRAGE DI PIAZZA FONTANA
Si era ancora innocenti, all’ora di anni Sessanta. za dello sguardo alla caparbietà del
pranzo del 12 dicembre 1969, quan- Lucio Battisti, snobbato dalla sini- suo percorso artistico.
do il telegiornale delle 13.30 aveva stra perché poco o per nulla impe- «Intanto io canto le canzoni che mi
raccontato agli italiani che la Grecia gnato, un fascistoide per qualcuno, vanno veramente a genio, insom-
dei colonnelli si era ritirata dal con- come tutti quelli che non si schiera- ma, quelle che sento. E di solito, in
siglio d’Europa dove si discuteva vano, continuava a respirare a pieni partenza, sono sempre quelle un
della sua sospensione. E aveva rac- polmoni la consacrazione del suo po’ più difficili, che agli altri non
contato anche che la vertenza sin- successo dopo ostacoli e delusioni. piacciono, che gli altri trovano az-
dacale dei lavoratori dell’editoria Era stato un anno fortunato, per lui, zardoso interpretare, ecco».
sembrava mettersi al bene mentre il migliore di tutti, iniziato in febbra- «E lei si prende in pieno la respon-
nulla cambiava per i metalmeccani- io con il successo al festival di San- sabilità come autore», lo incalzava
ci, che restavano in stato di agita- remo dove aveva cantato Bersani.
zione. Intanto – proseguiva la cate- Un’avventura e proseguito in estate «Esatto».
na delle notizie – a Palermo non si con Acqua azzurra, acqua chiara, Pasquale aveva ascoltato distratta-
arrestavano le indagini per la strage pezzo del trionfo al Festivalbar e al mente le parole del giovane cantau-
di viale Lazio, uno dei momenti più Cantagiro. Con una cadenza burina tore di origini reatine. Anche per lui
feroci della prima guerra di mafia. a rivendicare la sua estrazione sabi- non era solo Battisti, ma nella testa
Ma in mezzo a tutti quegli scorci di na, e mentre confessava con una lo aveva archiviato come Battisti-
vita e fatti, l’edizione del notiziario punta di imbarazzo al microfono di Mogol: un doppio nome, uno per il
si concludeva con un soffio Lello Bersani che non aveva mai stu- musicista e l’altro per il paroliere,
dell’innocenza tramontante degli diato musica, mescolava la timidez- che aveva finito per identificare so-

18
lo il volto più noto della neonata questo. O almeno tutti fingevano è stato udito in tutto il centro della
stella della canzonetta nostrana. che fosse così. Nessuno sembrava città. L’altra esplosione di Roma è
Quella che solo qualche mese pri- credergli. E lui zitto, fedele al suo avvenuta nella sede centrale della
ma, d’estate, impazzava allo sfini- giuramento, intendeva documen- Banca Nazionale del Lavoro. I feriti
mento nelle radio e nei juke-box. tare prove alla mano che i criminali sono più di dieci. Non ci sono vitti-
Nei tuoi occhi innocenti posso an- stavano da una parte precisa. Una me. Sentiamo da Milano le ultime
cora ritrovare il profumo di un a- parte in cui lui non c’era. notizie».
more puro, puro come il tuo amor. Questi pensieri accompagnarono Il volto di Bellucci lasciò il posto al
In Pasquale quei versi avevano sca- Pasquale per tutto il pomeriggio servizio che iniziava inquadrando la
vato, senza che lui lo volesse, una del 12 dicembre 1969. A chi gli sta- grande scritta luminosa della banca
nicchia dentro cui si annidavano va intorno aveva dato a credere di devastata. In sottofondo si sentiva-
nostalgia e amarezza. La stagione prepararsi al Natale ormai prossi- no il lamento delle sirene di ambu-
del sole e del divertimento, da mo, si era sforzato di fugare la ten- lanze e forze dell’ordine e un brusi-
qualche anno un vacanzificio che sione dentro casa fingendo che fos- o costante, voci che senza sostanza
iniziava in sella alle Lambrette o se una fine d’anno come tante ce parlavano di qualcosa che non si
dentro le Seicento ritratte dai cine- n’erano state e tante ne sarebbero comprendeva più, era solo rumore
giornali come un unico serpentone seguite. E così facendo erano tra- bianco.
spalmato su autostrade sempre più scorse le ore, era giunto il momen- «Molti dei testimoni dicono che
lunghe, per lui coincidevano con la to della cena e il telegiornale era erano circa le 4 e mezzo quando
rovina. La rovina di una carriera, iniziato di nuovo. nel salone della banca, affollatissi-
ma ancor prima di un’indagine, Edizione delle 21, Paolo Bellucci al mo oggi perché era giornata di
stroncata a venti giorni dalla sua microfono. mercato, è avvenuta la tremenda
conclusione. Il trasferimento de- «Ci sono state esplosioni nel pome- esplosione. Un boato e una fiam-
cretato ed eseguito alla velocità riggio a Milano e a Roma. La più mata hanno letteralmente sconvol-
della luce, da una Padova sempre grave è avvenuta a Milano nel salo- to l’edificio. Una buca di circa un
più cupa all’immobilismo di Ruvo di ne centrale della sede della Banca metro di diametro si è aperta nel
Puglia, provincia di Bari. E poi Nazionale dell’Agricoltura. Per lo pavimento della parte riservata ai
l’incriminazione, la sospensione dal scoppio quattordici persone sono clienti che in quel momento stava-
servizio e dallo stipendio. morte, un’ottantina è rimasta feri- no ultimando le operazioni banca-
Sapeva, Pasquale, di essere nel giu- ta o contusa. Due dei feriti sono rie. I primi soccorsi sono stati por-
sto e sapeva di essere un poliziotto gravi. Sembra accertato che sia tati dai cittadini che a quell’ora si
onesto. Ed era convinto che lo sa- scoppiata una bomba. Il fatto, per trovavano numerosi nella centralis-
pessero anche Molino e il questo- la sua atrocità, per il numero di sima piazza di Milano che è a pochi
re, quelli dell’ufficio Affari Riservati morti e feriti, è il più grave che ab- passi dal Duomo. È scattato subito
che avevano fatto a pezzi il suo la- bia colpito Milano in tempo di pa- l’allarme alla polizia, ai vigili del
voro e quei delinquenti che voleva ce. A Roma, anche qui, in pieno fuoco e agli ospedali. Sul posto si
incriminare, ma che avevano alla centro della città, ci sono state tre sono recate immediatamente tutte
fine incastrato lui. Tuttavia non po- esplosioni. Due ordigni sono scop- la autorità della provincia e il cardi-
teva dimostrare niente di tutto piati all’Altare della Patria. Il boato nale arcivescovo la cui sede è a po-

Gli ignoti che si riuniscono sotto la sigla Anonymous promettono battaglia contro censura, imperialismo, finanza
d’assalto, devastatori dell’ambiente e militarismo. Questo libro è un’inchiesta su una forma di lotta da nuovo
millennio che ha finito per colpire sette religiose, corporation, partiti reazionari e dittature mediorientali. Ogni
volta che verrà compiuto un abuso, compariranno gli anonimi fustigatori il cui volto è rappresentato dalla ma-
schera del giustiziere Guy Fawkes. E già oggi si può intuire il loro scopo: servizi digitali che garantiscano agli u-
tenti la libertà di espressione.
AVVERTENZA di Antonella Beccaria
Mi rivolgo a voi, Anonymi. Questa non vuole essere la ricostruzione completa al millimetro della vostra storia.
Qualcuno di voi me l’ha raccontata o almeno mi ha fornito la sua visione che non per forza è quella di tutti. Poi
ne ho letto, rimbalzando un po’ ovunque per il web, e in fase di stesura delle pagine che seguono ho compiuto
una scelta arbitraria: estrapolare da ciò che avete firmato, in toto o in parte, alcune operazioni che mi sembra vi
descrivano meglio. Rimane fondamentale l’inciso «secondo me». Leggetelo come il necessario imho, in my hum-
ble opinion, come si usa scrivere nelle mailing list e nei gruppi di discussione in rete. Quella che voi e altri lettori
incontrerete scorrendo questo testo è una specie di biografia non autorizzata. E se alla fine ciò che leggerete non
vi piacerà, non “bombardate” troppo forte il mio sito. All’origine del libro c’è la volontà di tributarvi un merito
indiscutibile: combattere per la libertà di informazione. Perché, credetemi, almeno un tratto in comune ce
l’abbiamo, voi e io: crediamo che l’informazione debba essere libera. A qualunque costo. E comunque la prende-
rete, sarà stato un viaggio entusiasmante. Un viaggio all’interno di un enorme scherzo tremendamente serio.

19
Nazionale del Lavoro, in via San Ba-
silio, nei pressi di via Veneto. I feriti
sono stati medicati al Policlinico. Più
precisamente l’ordigno di via San
Basilio, sempre secondo i primi ac-
certamenti, sarebbe scoppiato in un
passaggio sotterraneo che collega i
due edifici posti l’uno di fronte
all’altro dove hanno sede gli uffici
centrali della stessa Banca Naziona-
le del Lavoro. Il fabbricato, dove la-
vorano duemila persone, è stato
fatto sgombrare dal personale. An-
che qui l’esplosione ha provocato la
rottura dei vetri e sono state le
schegge a ferire le persone. Nel pas-
saggio sotterraneo i tubi
dell’impianto di riscaldamento si
chi passi dalla banca. Nell’aria c’era no è esploso sulla seconda terrazza sono rotti e l’acqua ha allagato una
un odore acre di esplosivo. La mag- davanti alla porta del Museo del parte dei locali. Per lo scoppio
gior parte delle persone che erano Risorgimento. Uno dei battenti è all’Altare della Patria sono state
presenti ha detto che probabilmen- stato scardinato e lanciato a sette danneggiate anche molte auto in
te si trattava di una bomba. Tutta la metri di distanza. Una signora che si sosta a fianco del Vittoriano. Per
zona adesso è presidiata da carabi- trovava a passare con una Seicento precauzione tutta la zona circostan-
nieri e agenti di pubblica sicurezza. è stata sbalzata in aria e la macchi- te è stata isolata. Tecnici della dire-
Il traffico è stato deviato per con- na si è rovesciata su un fianco. È zione di Artiglieria e vigili del fuoco
sentire un rapido movimento dei stata soccorsa e condotta hanno compiuto un ampio sopral-
mezzi di soccorso. Il sindaco ha pro- all’ospedale. Tutti i vetri della basili- luogo. Anche gli uomini della polizia
clamato il lutto cittadino e tutti gli ca dell’Ara Coeli e del Museo del scientifica della questura e i carabi-
spettacoli sono stati sospesi. Le Risorgimento si sono rotti. nieri sono accorsi per cercare di ac-
bandiere abbrunate saranno espo- All’interno della chiesa sono crollati certare la natura degli ordigni e-
ste su tutti gli edifici nella giornata alcuni pezzi del soffitto istoriato. splosivi».
di domani. Sono state sospese le L’altra bomba era stata sistemata Infine le immancabili reazioni dal
illuminazioni natalizie in segno di sotto l’asta della bandiera, sotto la mondo della politica.
lutto». seconda terrazza del Vittoriano. Lo «Il consiglio dei ministri sta per riu-
Quando la linea tornò in studio, si scoppio ha stroncato l’asta e ha fat- nirsi a Palazzo Chigi. Il presidente
interruppe il rumore bianco della to a pezzi una parte della balaustra. della Repubblica, Giuseppe Saragat,
strada e Bellucci riprese a racconta- L’altra esplosione di Roma è avve- ha indirizzato al presidente del con-
re i fatti di quel pomeriggio. nuto negli scantinati della Banca siglio, Mariano Rumor, il seguente
«I feriti delle esplosioni di Roma so-
no, come abbiamo detto, più di die-
ci. Secondo i primi accertamenti la
bomba scoppiata alla Banca Nazio-
nale del Lavoro era composta da
una quantità di esplosivo tra gli ot-
tocento grammi e i due chili. Sono
passati otto minuti tra la prima e la
seconda esplosione all’Altare della
Patria. La prima è avvenuta alle
17.16 e la seconda alle 17.24. I due
ordigni che sono scoppiati al Milite
Ignoto erano ad alto potenziale. U-

20
messaggio: “L’orrendo attentato
che ha seminato la morte a Milano
lascia sgomenta la nazione per
l’efferatezza del delitto, per la sua
mostruosa enormità, per la sua be-
stiale incoscienza. L’attentato di Mi-
lano – dice il messaggio del capo
dello Stato – è l’anello di una tragica
catena di atti terroristici che deve
essere spezzata a ogni costo per sal-
vaguardare la vita e la libertà dei
cittadini. Tocca alle forze dell’ordine
democratico, tocca all’autorità giu-
diziaria di fronte alla quale giaccio-
no numerose denunce per istigazio-
ne ad atti di terrorismo restituire
alla legge voluta dal popolo
l’assoluta sovranità. Tocca ai cittadi-
ni assecondare l’opera della giusti-
zia e delle forze dell’ordine demo-
cratico, della difesa della vita contro
la violenza omicida. A lei, Onorevole
Presidente, e al ministro
dell’interno, Franco Restivo – dice il va ancora pienamente conto, ma le mentre da qualche parte nella sua
presidente della Repubblica – espri- parole che aveva appena ascoltato testa risuonarono le parole che ave-
mo tutta la mia solidarietà per gli piombarono addosso come se va scritto solo pochi mesi prima, in
l’azione che il governo intraprende una scheggia avesse raggiunto an- uno dei due memoriali inviati al giu-
allo scopo di reprimere inesorabil- che lui, a 850 chilometri di distanza dice istruttore di Padova, Francesco
mente questi atti criminali rivolti a da quella banca milanese. Prima gli Ruberto: «Erano imminenti degli
sovvertire il libero e democratico venne quasi da ridere a sentire le attentati».
ordinamento del nostro Paese e La parole di Saragat, così pompose e al
prego di porgere le commosse con- contempo così vuote rispetto alla
doglianze a nome della nazione e vera natura di ciò che chiamava (Questo brano è tratto da Attentato
mio personale alle famiglie delle «libero e democratico ordinamento imminente, Stampa Alternativa,
vittime”». del nostro Paese». Poi, però, quella 2009, la storia del commissario Pa-
L’innocenza era finita, perduta per risata morì prima di affiorare e Pa- squale Juliano)
sempre. Pasquale non se ne rende- squale si portò le mani al volto

Antonella Beccaria, Giacomo Pacini È inimmaginabile per chiunque la quantità di Male


NOVITA’ Divo Giulio che bisogna accettare per ottenere il Bene”, afferma il
Prima edizione marzo 2012 Divo ritratto nel fortunato film di Paolo Sorrentino. E
Giulio Andreotti, l’uomo in carne e ossa, di male ne ha
attraversato tanto o, quantomeno, tante sono state le realtà opache che hanno accompagnato la sua
storia. Fin dai tempi della Seconda guerra mondiale e dei suoi rapporti con i servizi segreti alleati, prose-
guendo con la stagione dei dossier, l’esplosione del terrorismo, le coperture degli stragisti neofascisti,
l’allestimento di apparati non ortodossi, come Gladio e l’Anello, fino alle clientele necessarie per racco-
gliere consenso e ai rapporti ambigui con la mafia. Difficile dire se il Divo Giulio sia stato il maggiore stati-
sta italiano del Novecento o il grande Belzebù che si è nutrito della parte più oscura della storia naziona-
le. Quello che è certo è che ripercorrere la sua vicenda significa attraversare tutti i maggiori scandali ita-
liani dal dopoguerra a oggi, dal golpe Borghese al delitto Moro, dalla P2 a Michele Sindona, fino
all’omicidio del giornalista d’assalto Mino Pecorelli. Questa biografia di Giulio Andreotti, rigorosa e docu-
mentata, ricostruisce per la prima volta senza pregiudizi e senza timori l’intera storia politica, quella uffi-
ciale e quella inconfessabile, del ‘grande vecchio’ dell’Italia del Novecento, tracciando un percorso inquie-
tante dentro le ombre più dense della prima Repubblica.

21
LA CREZIONE
DELL’UOMO
ALESSANDRO DEMONTIS

In questo articolo vorrei esaminare Before men were created, the Anun- questa analisi é quella relativa alla
alcuni passaggi dei miti sumero- naki – 'rivolta' degli dei minori che porta
babilonesi che raccontano della the gods living on the earth – had to alla creazione dell'uomo:
'Creazione' dell' uomo. till the land
Questi miti vengono sempre letti in and water it to grow their food. So Enlil summoned the others, inclu-
maniera allegorica, estremamente They found the work tiresome and ding Anu from heaven,
interpretativa, senza fermarsi a pen- too much trouble. and Enki, lord of the Abzu. Together,
sare ai reali contenuti e ai processi So they gave Enlil lordship of the e- they stood on the ramparts of the
descritti. arth. Ekur
Il primo da analizzare, che ho già He summoned the Igigi, calling and addressed the besiegers. “Why
menzionato più volte, è l' Atra Ha- down from heaven do you attack us?”
sis, la 'cronaca del mondo' lasciataci the lesser gods, lower divinities The Igigi answered as one,
dai babilonesi. without names, to do the work. “The work you have assigned us is
Il testo inizia con una collocazione killing;
temporale per descriverci come ini- Dunque erano gli Anunnaki e gli Igigi we can no longer bear it. We have
ziò tutta la vicenda degli Anunnaki. a svolgere i compiti e il lavoro ne- put a stop to digging
Per questa analisi userò la versione cessario alla sussistenza. and declared war.
tramandataci da James W. Bell: La parte che ci interessa ai fini di

22
e Ninmah', nel quale vengono de-
Enki responded, “If we use pure clay scritti i tentativi (andati male) di
to make creare questo 'nuovo essere'. Vedre-
these new creatures, they will be mo, analizzando il testo, che le cose
like the animals, sono molto più 'tecnologiche' di co-
without intelligence. To make them me si pensa generalmente.
capable Il mito è composto di quattro parti
of bearing the yoke of Enlil, we must distinte, delle quali ci interessano la
slay seconda e la terza.
one of the gods so his flesh and blo- Nella seconda parte, Ninmah crea 6
od esseri, tutti malati, per i quali Enki
can be mixed with the clay to be ‘decide i destini’, cioè dispone per
made into a man. loro un compito che possano svol-
Then what we create will be god gere nonostante le loro menoma-
and zioni.
man mixed together.” Nella terza parte, poiché Ninmah é
desolata di non essere riuscita a cre-
Il procedimento utilizzato è qui ri- are un ‘uomo perfetto’, Enki decide
portato dallo stralcio del testo di di provare un nuovo procedimento,
Bell: utilizzando il seme di un maschio e
La soluzione a questo problema è impiantandolo nell’utero di una
trovata da Enki, che coinvolge la so- Mami took the mixture and pinched femmina (Ninmah stessa?) mi-
rellastra Ninmah, chiamata nel testo off fourteen pieces, schiando questo seme con una for-
'Mami': to create seven males and seven fe- ma d’argilla (ancora...) da lui pro-
males. dotta.
“Look,” he continued, “the goddess She presented them to the Anunna- Anche questo esperimento però
Mami is with us. ki, saying, produce un essere imperfetto, chia-
Let her create mortals, creatures to “I have done all you asked. You have mato Umul (che in sumero significa
be our slain appunto ‘creatura malata’), con
servants and to do our work. a god of intelligence and mixed his molte menomazioni.
Then we can put the yoke of Enlil on flesh Ninmah, constatando che questo
these beings and blood with clay so I could en- essere non è in grado di badare a se
and let the Igigi return to heaven.” gender men. stesso, si lamenta con Enki. Questi
I relieve you of wearisome work by però ricorda a Ninmah di come lui
Mami / Ninmah chiede pero l' aiuto imposing abbia comunque badato ai 6 esseri
di Enki, chiedendo che sia lui a pre- your yoke upon them. I have also prodotti da Ninmah.
parare la 'argilla adeguata per il la- bestowed upon them Ciò che ci interessa maggiormente è
voro'. the ability to use the spoken word, la risposta che Enki dà a sua madre
Questo particolare dell'argilla è on- so they may call to one Namma, la quale diede l'originale
nipresente nelle storie della Crea- another to help fulfill their tasks” idea di creare l' uomo. In sumero la
zione di Sumer, Babilonia, e quella risposta è:
biblica... E vedremo presto il per- La creazione, dunque, una volta tro-
ché. vata la 'ricetta ideale', avviene tra- 30. ama.gu10 mud mu.gar.ra.zu
Enki risponde che per ottenere mite l'utilizzo di 14 'pezzi' con cui i3.gal2.la.am3 zub.sig3
qualcosa che sia per metà umano e creare 7 maschi e 7 femmine. dingir.re.e.ne
per metà 'divino', cioè un essere ca- Una 'clonazione'? keshe2.i3
pace d’interagire con gli Anunnaki, Abbandoniamo questo testo per- 31. shag4 im ugu abzu.ka
bisognava utilizzare il sangue e la ché, per esaminare ancora meglio la u3.mu.e.ni.in.shar2
carne di un dio. creazione dell'uomo, dobbiamo an- 32. sig7.en sig7.hi im
Il termine utilizzato nella versione dare all'originale testo sumero. mu.e.kir3.kir3.re.ne za.e me.dim2
accadica è Nepisthum che indica sia Il testo 'chiave' in questo senso è il u3.mu.e.ni.gal2
il sangue sia il 'seme della vita'. mito sumero classico chiamato 'Enki 33. d.nin.mah.e an.ta.zu he2.ak.e

23
34. d.nin.imma3 d.shu.zi.an.na Dunque a essere 'legato' può essere
d.nin.ma.da d.nin.barag sia il 'lavoro' ma anche l'immagine
35. d.nin.mug d.shar.shar.gaba degli dei.
d.nin.gun3.na Parliamo ora dell'argille. Come mai
tud.tud.a.zu ha.ra.gub.bu.ne questo materiale sembra così insi-
stentemente coinvolto nei miti?
traducibile in: E se nella Bibbia Dio creò l' uomo
'dalla terra', un termine generico,
“Madre, la creazione di cui parli a- come mai in tutti i miti sumeri e ba-
vrà luogo, imponiamo ad essa il la- bilonesi che descrivono questo tipo
voro degli dei, di Creazione ritorna sempre l'argil-
mischia l’ argilla della terra a nord la?
dell’ Abzu La spiegazione che ci viene data di
le dee della nascita ti aiuteranno a solito è che Sumer era un territorio
lavorare l’ argilla, e la forma sarà argilloso, bagnato dal Tigri e dall'Eu-
realizzata frate, e che quindi l'argilla era la
Ninmah sia tua aiutante, scelta più normale nello scrivere i
Ninimma, Shuzianna, Ninmada, Nin- testi. Del resto anche i miti sumeri ci
barag, son giunti in tavolette d'argilla.
Ninmug, Sharshargaba, Ningunna, Ma se ci fosse un'altra spiegazione?
ti aiutino nella nascita” Ebbene, alcuni studi nel campo del-
la biologia hanno identificato, nelle
La frase che ho sottolineato è la argille organiche come la montmo-
chiave per comprendere il 'mistero' rillonite, dei 'catalizzatori ideali' per tradotto in:
che ruota intorno a questa operazioni di combinazione e ricom-
'creatura'. binazione dell'RNA e del DNA. “versa il seme maschile nell’utero di
La traduzione infatti è controversa L'argilla organica sembra partecipa- una donna”
perché in sumero non è possibile re come 'protettrice' nelle reazioni
stabilire con certezza il 'tempo' di che coinvolgono mix cellulari, favo- Come è possibile versare il 'seme
una situazione o azione. rendo una maggiore stabilità di rea- maschile' nell'utero di 'una donna'
Dunque alla luce del significato dei zione e aumentando le percentuali se l'uomo non è ancora stato crea-
singoli termini si può tradurre anche di riuscita delle combinazioni in mo- to?
come 'La creazione di cui parli esi- do sensibile. A questa domanda è possibile ri-
ste' intendendo con 'la creazione' in Ma abbiamo parlato del procedi- spondere con il ragionamento, e
effetti 'il creato' (mud) dunque un mento seguito da Enki, diverso da abbandonando i classici 'canoni' che
essere vivente. quello seguito da Ninmah. prevedono una 'Creazione da zero':
Si noti che 'gar' (ngar) ha anche il Esaminiamo il testo sumero: una delle due parti coinvolte è la
significato di 'immagine / aspetto / 'creatura che esiste', l'Homo Erec-
forma'. a gish3 ak shag4 munus.a.ka ri.a tus, del quale viene utilizzato il cor-
redo genetico.
L'idea che si delinea è che si sia uti-
lizzato lo sperma di un Anunnaki,
unendolo all'ovulo di una ominide
(mescolandoli nell'argilla), e succes-
sivamente impiantandolo nell'utero
di una o più femmine Anunnaki.
Infatti ricordiamo che le 'dee della
nascita' dovevano aiutare nel lavo-
ro. Esse erano appositamente SET-
TE, per creare 7 maschi e 7 femmi-
ne!

24
ILLUSIONE DI UN SUICIDIO

VERITÀ CELATE
SUL FUHRER
ROBERTO BOMMARITO

La morte storica del Führer professore Ian Maynard Begg, della parole, si tende a credere a ciò che
McMaster University in Ontario, evi- viene ripetuto più spesso.
Nella psicologia esiste un fenomeno denziano come di norma le persone Questo fenomeno potrebbe aiutarci
chiamato «Illusione della verità». tendano a ritenere vere le narrative a comprendere come mai si diano
Alcuni studi, ad esempio quello del con cui hanno più familiarità. In altre per scontati avvenimenti che ci sono

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stati presentati come autentici dalle mi giorni di Hitler. Come muore una
istituzioni educative e dai media dittatura.
senza però alcun fondamento di ba-
se. Purtroppo il lavoro di Trevor-Roper
Un importante esempio è il suicidio è tutt'altro che attendibile.
di Adolf Hitler. Hanna Reitsch, pilota della Luftwaf-
Secondo la storia che conosciamo fe che avrebbe tentato all'ultimo
tutti, il dittatore e la moglie Eva momento di salvare Hitler atterran-
Braun Hitler si tolsero la vita nel Fü- do con il suo Fieseler Fi 156 Storch
hrerbunker di Berlino il 30 aprile nel cuore di Berlino, dichiarò uffi-
1945. Le salme, sempre secondo cialmente di non essere mai stata
questa versione dei fatti, vennero intervistata dall'autore, come invece
incenerite per evitare che venissero sosteneva quest'ultimo. Altri intervi-
esibite come trofei di guerra da Josif stati, quale ad esempio il chauffeur
Stalin. del Führer, Erich Kempka, hanno
C'è una domanda, però, che in pochi apertamente dichiarato di aver rac-
si pongono. Ovvero quali fatti esi- contato ciò che i loro interlocutori, della guerra continuò a raccogliere
stono a supporto di tutto ciò? incluso Trevor-Roper, volevano sen- informazioni sugli avvistamenti di
L'autore principale della storia del tire, come sottolinea il giornalista Hitler, molti dei quali provenienti
suicidio di Hitler è stato lo storico investigativo Gerrard Williams nel dall'Argentina, dove si trova ancora
Hugh Trevor-Roper, agente suo libro Grey Wolf - The Escape of oggi una vasta comunità tedesca.
dell'intelligence britannica durante il Adolf Hitler. Per di più lo storico non Alcuni di questi file sono accessibili,
secondo conflitto mondiale. intervistò mai di persona coloro che ma non tutti. La maggioranza di
Fu proprio il governo inglese, infatti, si nascosero nel Führerbunker insie- queste testimonianze sono ancora
a incaricarlo di investigare le sorti me a Hitler. mantenute segrete dai governi ame-
del Führer. I risultati di questa inve- Di alcuni di loro lesse solo le dichia- ricani e inglesi. In ogni modo, l'inte-
stigazione vennero pubblicati nel razioni scritte. resse dell'FBI potrebbe essere indi-
1947 all'interno del suo libro The Alla luce dei fatti, sarebbe ingenuo cativo di incertezze che riguardano
last days of Hitler, tradotto: Gli ulti- non sospettare che il lavoro di Tre- le sorti del dittatore tedesco condi-
vor-Roper sia più un'operazione vise anche in ambito governativo.
propagandistica che altro. Affinché
il nazismo fosse sconfitto del tutto, I denti di Hitler. O no?
l'uomo che lo incarnava doveva es-
serlo pure. Non c'è da sorprendersi, Lo scienziato forense Hugh Thomas,
quindi, se l'agente dell'intelligence nel suo libro The Murder of Adolf
britannica propagò una tesi che, pur
non essendo fondata su alcun fatto
concreto, venne negli anni presen-
tata come genuina e accurata.
Lo stesso Stalin, durante la Confe-
renza di Potsdam del luglio 1945,
dichiarò di non credere alla morte di
quello che era stato il suo principale
nemico, dato che nessuno dei corpi
rinvenuti apparteneva a Hitler, rite-
nendo invece che il dittatore fosse
evaso in Spagna o Argentina.
Alcuni, chiamandola Operatsiya Mif
(Operazione Mito), sospettano che
questo fu solo un tentativo di Stalin
di confondere le acque. Forse. O
forse no. J. Edgar Hoover, direttore
The last days of Hitler di Hugh Trevor-Roper dell'FBI, ben vent'anni dopo la fine Eva Braun

26
toposta all'esame del DNA. Le auto-
rità russe, anche dopo – o forse so-
prattutto dopo – la scoperta che il
cranio appartiene in realtà a una
donna, si rifiutano di concedere
l'autorizzazione.

Hitler strangolato dalle forze alleate in una vignetta propagandistica sovietica

Hitler, sottolinea come le bruciature quelle del dittatore?


delle ossa che sarebbero appartenu- L'esame genetico della calotta crani- Frammento della mandibola
che apparterrebbe a Hitler
te a Führer, descritte nei documenti ca rinvenuta nei pressi del Führer-
dell'autopsia pubblicati parzialmen- bunker che secondo Mosca sarebbe
te nel 1968, siano consistenti con stata quella di Hitler, ha rivelato che A questo punto è giusto domandarsi
temperature superiori ai 1000°C. in realtà apparteneva a una giovane se è davvero così assurda l'ipotesi
Tali temperature sono ottenibili solo donna. L'archeologo che ha effet- che la mandibola possa essere
in un crematorio e non bruciando i tuato l'indagine, lo statunitense anch'essa un falso? Come escludere
corpi all'aperto con la benzina come Nick Bellantoni dell'università del la possibilità che l'assistente del
vorrebbe la storia. Opinione, que- Connecticut, ha aggiunto che il cra- dentista Blaschke, Kaethe Heuse-
sta, condivisa da W. F. Heimlich, alto nio non poteva nemmeno apparte- mann, ovvero colei che avrebbe i-
ufficiale dell'amministrazione ameri- nere alla moglie in quanto «non c'è dentificato il reperto, non abbia vo-
cana a Berlino nel 1947. A parte ciò, nessuna indicazione che Braun si sia luto ingannare i sovietici?
secondo i resoconti dell'autopsia, il sparata o sia stata raggiunta da un Quando i russi si recarono nello stu-
corpo carbonizzato di Hitler sarebbe colpo d'arma da fuoco.» dio del professore Blaschke al Kur-
stato ritrovato privo del piede sini- La mandibola conservata negli archi- fuerstendamm 213, vi trovarono
stro e delle costole del lato destro. vi dell'FSB (ex KGB) – l'altro reperto invece un altro dentista che aveva
Se il corpo fu davvero seppellito im- che sarebbe appartenuto al dittato- preso il suo posto, il dottor Fedor
mediatamente dopo essere stato re – per quanto corrisponderebbe Bruck.
bruciato, non si spiega che fine a- alla ricostruzione fatta dal dentista Fu questo a consigliare ai sovietici di
vrebbero fatto le parti mancanti. personale del Führer, Hugo Bla- rintracciare l'assistente di Blaschke,
Ma dopotutto le ossa erano davvero schke, nel 1945, non è mai stata sot- per l'appunto Kaethe Heusemann, e
il tecnico dentale Fritz Echtmann,
dato che tutte le documentazioni
relative agli interventi su Hitler – al
contrario di quelli di Heinrich Him-
mler, Hermann Goering e Joseph
Goebbels – non si trovavano più ne-
gli archivi dello studio.
Una volta rintracciata, la Heuse-
mann venne condotta alla Rei-
chskanzlei (Cancelleria del Reich) in
cerca delle documentazioni che pe-
rò, ancora una volta, non vennero
trovate.
La calotta cranica che sarebbe dovuta appartenere a Hitler, in realtà quella di una giovane
La donna fu così portata nei quartie-
donna non identificata ri generali della SMERSH, il diparti-
27
mento di controspionaggio sovietico. blicata, come delinea Giordan Smith
Lì le mostrarono la mandibola che nel suo saggio Fabricating the death
era già stata estratta dal corpo car- of Adolf Hitler.
bonizzato, conservata all'interno di Bisognerebbe perciò limitarsi a cre-
una scatola di sigari. L'assistente dis- dere sulla parola le autorità russe?
se che i denti appartenevano al ditta- E, in ogni modo, chi ci assicura che il
tore, affermando di riconoscerne i modello di Blaschke fu davvero quel-
segni lasciati dalle trapanature di lo dei denti di Hitler e non l'ennesi-
Blaschke. Aggiunse pure di essere mo tentativo di depistaggio?
stata presente durante l'intervento, In uno scenario dove Hitler invece di
osservando tutto da vicino con molta suicidarsi si dà alla fuga, fornire false
attenzione. Purtroppo, come vedre- prove ai sovietici che gli danno la
mo, fu lo stesso professore a smen- caccia – come probabilmente tentò
tirla. Hugo Blaschke di fare la Heusemann, che fu poi de-
Questa non fu nemmeno l'unica falsa mandibola, aveva invece dichiarato portata in Russia dove sparì per sem-
testimonianza della donna. La Heu- agli agenti sovietici, a quanto pare pre – sarebbe tutt'altro che assurdo.
semann, cosa poco nota questa, mentendo, di aver assistito Blaschke I dubbi sono tanti. Le certezze riguar-
mentì anche riguardo a Eva Braun, non solo durante l'intervento della dano solo le incongruenze delle testi-
sostenendo di riconoscerne la man- trapanazione, come detto in prece- monianze rilasciate da Kaethe Heu-
dibola che, secondo lei, avrebbe pre- denza, ma anche in ben altre cinque semann.
sentato un ponte dentario. In realtà operazioni dentali – per un totale di In ultima analisi, non esistono prove
il ponte non venne mai applicato alla sei – effettuate al dittatore a cavallo forensi certe che i corpi carbonizzati
ritrovati davanti al Führerbunker fos-
sero davvero quelli di Hitler e della
moglie Braun. Le prove continueran-
no a mancare finché non si effettue-
rà per lo meno il test del DNA sui
frammenti della mandibola.
Cosa accadde quindi al dittatore te-
desco?

La fuga

L'agenzia di stampa britannica Reu-


ters, fra le più importanti del mondo,
insieme all'altrettanto nota Associa-
Lo sketch di Heusemann. Fino a che punto è affidabile? ted Press, pubblicarono la testimo-
nianza di Peter Erich Baumgart da-
moglie del Führer, come ammesso fra il 1944 e 1945. vanti alla corte di Varsavia, nella qua-
da La donna, secondo il dentista, avreb- le sosteneva di aver pilotato l'aereo
Echtmann. be visto solo le lastre dei raggi X. a bordo del quale Hitler e sua moglie
Avendo mentito sulla Braun, quanto Quelle giunte fino a noi sembrano evasero da Berlino.
rimane credibile la testimonianza coincidere con la mandibola. Baumgart era un pilota della Luftwaf-
della Heusemann su Hitler? A questo punto, però, bisogna affi-
Junkers Ju-52
L'attendibilità della Heusemann si fa darsi alla buona fede del professore
ancora più dubbiosa se prendiamo in Blaschke, fidandoci che le lastre ap-
considerazione le affermazioni dello partenessero davvero a Hitler.
stesso professore Blaschke. Al dentista venne pure chiesto di ri-
Nel 1948 il dentista disse in un'inter- costruire un modello dei denti del
vista che la donna non l'aveva mai Führer. Questo sarebbe corrisposto
accompagnato durante gli interventi al reperto custodito dai russi. Ma l'u-
effettuati su Hitler. La Heusemann, so del condizionale è d'obbligo in
che eseguì anche uno sketch della quanto la prova non è stata mai pub-
28
fe esperto in voli clandestini, la sua
bravura attestata dalla Croce di Fer-
ro di prima classe. Il 28 aprile 1945
atterrò con il suo apparecchio – un
Ju 52 assegnato alla Kampfge-
schwader 200, il braccio della Luf-
twaffe dedicato alle operazioni spe-
ciali – a Hohenzollerndamm, una
stazione del distretto Wilmersdorf
di Berlino. Imbarcò i suoi passeggeri,
prima di decollare per la volta di
Tønder in Danimarca, volando a
bassa quota per evitare il fuoco ne-
mico. Il pilota scoprì che fra i suoi
passeggeri c'erano Hitler e Braun
solo dopo che questi erano saliti a
bordo.
Baumgart dovette fare una sosta
inaspettata a Magdeburg, per evita- U-Boat tipo IXC
re il traffico aereo nemico, ma il
giorno dopo, il 29 aprile, arrivò final- nello della Luftwaffe Werner Baum- pra segue quella delineata da Ger-
mente con il suo equipaggio a desti- bach, colui in carica del reparto spe- rald Williams e Simon Dunstan. Ri-
nazione. ciale Kampfgeschwader 200. Fu lui, costruzione che vedrebbe Hitler e la
La testimonianza del pilota è sup- come possiamo evincere dai suoi moglie sbarcare infine in Argentina.
portata da quella di un ufficiale del- diari, a disegnare il piano di volo di L'uso del condizionale è ancora una
le SS, Friedrich von Angelotty- sei ore che da Travemünde avrebbe volta d'obbligo in quanto le tappe
Mackensen, il quale dichiarò che il portato i due in Spagna, per la preci- del viaggio sono basate sulle testi-
sione a Reus in Catalonia, a bordo di monianze di coloro che avrebbero
uno Ju 252. Quest'altro trimotore accompagnato o incontrato la cop-
aveva infatti una durata di volo su- pia di fuggitivi. Non c'è quindi alcu-
periore allo Ju 52. na certezza che le cose siano andate
esattamente in questo modo.
Dato l'appoggio del regime fascista, Allo stesso tempo però non bisogna
la scelta della Spagna come trampo- dimenticarsi che anche la versione
lino di lancio per il Sud America ap- ufficiale – basata soprattutto sul li-
pare abbastanza logica. bro di Trevor-Roper – è stata messa
Il generale sovietico Nikolai E. Ber- in piedi affidandosi esclusivamente
zarin qualche tempo dopo dichiarò: ai resoconti che presentavano diver-
«La mia personale opinione è che se incongruenze e addirittura in al-
Hitler sia evaso da qualche parte in cuni casi, come in quelli di Erich
Europa, forse nella Spagna di Fran- Kempka, Hanna Reitsch e Kaethe
co. Aveva la possibilità di farlo.» Heusemann, dimostrati falsi o, in
Dalla base militare spagnola di Reus, ogni modo, falsificati.
di nuovo a bordo di un Ju 52 ma Le contraddizioni riguardano anche
questa volta con coccarde spagnole, coloro che affermarono di aver visto
la coppia fu trasportata nella base i corpi senza vita di Hitler e la moglie
Werner Baumbach
militare nazista di Jandía, una peni- all'interno del Führerbunker.
Führer fece un ultimo discorso pro- sola disabitata delle isole Canarie. Il resoconto del 1956 di Heinz Linge,
prio a Tønder, nel quale preannun- Da lì una U-Boat tipo IXC, l'unico dei cameriere del Führer, non coincide
ciava la resa della Germania nazista, sommergibili tedeschi capaci di in- con quello di Otto Günsche, Stur-
prima di imbarcarsi di nuovo sull'ae- traprendere un viaggio così lungo, li mbannführer delle SS. La posizione
reo diretto a Travemünde. avrebbe portati in Sud America. dei corpi varia nelle due versioni.
Ad attendere la coppia ci fu il colon- La ricostruzione della fuga di cui so- Secondo Linge, la coppia fu ritrovata
29
sul divano. Günsche dichiarò invece socialista. I nazisti sembrava avesse-
che solo Eva Braun sedeva sul diva- ro in mente una conquista ideologi-
no, mentre Hitler si sarebbe tolto la ca delle Americhe. Ernst Hasse, pre-
vita nella sua poltrona. Le testimo- sidente della Alldeutscher Verband o
nianze variano anche per quanto «lega pangermanica», predisse che
riguardano la ferita mortale. In una le repubbliche argentine e brasiliane
versione il dittatore si sarebbe spa- avrebbero accettato l'influenza nazi-
rato in bocca. In un'altra in testa. sta.
Günsche dichiarò anche, al contra- Nel giro di un secolo, sosteneva
rio di altri, di non aver sentito il col- sempre Hasse, anche il Nord Ameri-
po di pistola. ca avrebbe accolto con favore l'ide-
Ricapitolando: per quanto sia vero ologia nazionalsocialista. Ne fu tan-
che non possiamo essere certi dei to sicuro da dichiarare, probabil-

Too late Adolf (Troppo tardi Adolf) per l'Argenti-


na, come illustrava A. W. Mackenzie in questa
vignetta del 1944, o no?

mente con una nota d'ironia, che


«l'imperatore germanico risiederà
forse a New York.»
Anche se le cose non andarono co-
me previsto da Hasse, l'influenza
politica esercitata sui governi del
Sud America e in particolar modo su
quello argentino di Juan Perón da
parte delle forze naziste fu rilevan-
te. Nel 1943, l'autore americano Al-
lan Chase scrisse: «Le Falange
dell'America Latina appartengono a
Hitler.»
Prendendo in considerazione tutto

Hitler in sei varianti diverse, di Eddie Senz

dettagli che riguardano la fuga di


Hitler, è altrettanto vero – e questo
è il punto essenziale – che possiamo
invece ritenerci sicuri che la versio-
ne storica della sua morte non è
corretta. Per di più manca qualsiasi
prova concreta, forense o meno, a
sostegno del suicidio del Führer te-
desco.

In Argentina

Nel 1939, all'inizio della guerra, in


Argentina risiedevano circa 237.000
tedeschi non ebrei, di cui 60.000
erano membri del partito nazional- Adolf Hitler ed Eva Braun

30
ciò, la scelta dell'Argentina come
destinazione della fuga del Führer e
della moglie Eva Braun appare sen-
sata.
Nel 1944 l'FBI americana compilò
dei documenti che segnalavano i
possibili luoghi dove il dittatore te-
desco avrebbe potuto rifugiarsi in
Argentina dopo la caduta della Ger-
mania nazista.
Un anno prima, il giornalista ameri-
cano Drew Parsons aveva scritto che
i tedeschi stavano costruendo un
rifugio, sempre in Argentina, per il
loro Führer.
Non fu solo l'FBI a occuparsi della
scomparsa del dittatore tedesco. Un
documento della CIA risalente al
1955 testimonia un avvistamento Sinopsi di un documento dell'FBI che investiga la presenza di Hitler in Argentina
di Hitler, anche se questa volta in
Colombia. Ma già dopo il D-Day del Business Times nel 2011, l'FBI ha falle sono tali da non giustificare la
6 giugno 1944, l'OSS, Office of Stra- rilasciato 867 pagine di documenti, certezza dogmatica con la quale og-
tegic Services, predecessore della centinaia dei quali trattano l'ipotesi gi viene preso per vero il suicidio di
CIA, aveva incaricato Eddie Senz, un che Hitler sia fuggito in Argentina, Hitler.
make-up artist di New York, di ripro- dichiarando esplicitamente che il Le istituzioni accademiche e i princi-
durre una foto del Führer, variando- dittatore avrebbe inscenato il suici- pali media rischiano di creare, come
ne le apparenze, per aiutarne l'iden- dio. detto nelle battute d'apertura, un'il-
tificazione nel caso fosse evaso dalla Negli anni le testimonianze di gente lusione della verità che trasforma la
Germania. che dice di aver incontrato Hitler in storia in un simulacro narrativo pri-
L'interesse dell'FBI, come già evi- Argentina si sono accumulate. vo di fondamenta. La possibilità di
denziato in precedenza, rimase vivo In alcuni casi, come in quello del fa- una fuga in Argentina è di fatto pro-
negli anni, continuando a collezio- legname del dittatore croato Ante babile, per quanto non sicura, ma
nare testimonianze. Pavelic, Hernán Ancin, l'incontro si proprio per questo l'investigazione
Come riportato dall'International sarebbe ripetuto più volte, anche un sulle sorti del dittatore tedesco an-
decennio dopo la fine della guerra drebbe ripresa, affidandosi sull'evi-
negli anni '50. denza dei fatti piuttosto che non su
Le innumerevoli dichiarazioni di per- motivazioni propagandistiche come
sone che avrebbero incontrato il fu probabilmente il caso con Trevor-
Führer tedesco e altri funzionari na- Roper.
zisti scoparsi dal radar della storia Finché non sarà fatto questo – e un
come Martin Bormann sono troppe buon punto d'inizio sarebbe l'estra-
per poter essere elencate tutte in zione del DNA dai frammenti mandi-
questo articolo, analizzandone la bolari, comparandolo poi con quello
veridicità. Quello che conta è com- dei parenti di Hitler, sperando in u-
prendere che la possibilità di un esi- na loro collaborazione che finora
lio in Sud America è tutt'altro che purtroppo non è mai stata data –
impossibile, dato che anche durante rischiamo di credere all'illusione di
il periodo della guerra sia un suicidio, forse il più importante
l'intelligence alleata che la stampa del secolo passato, ma che appartie-
riteneva questa ipotesi molto con- ne nondimeno alla coscienza storica
Portrait of German leader Adolf Hitler in old creta. attuale di noi tutti.
age (Ritratto del leader tedesco Adolf Hitler In conclusione, possiamo dire che le
anziano) di Andrzej Dragan

31
NON PRENDIAMOCI
SUL SERIO...

32
L’EGITTO PRIMA
DEI FARAONI
ROBERTO LA PAGLIA

Per quanto la materia sia stata che; da dove provenne questo oggi conosciute; il Canone Reale
ampiamente trattata, alcune zo- improvviso balzo in avanti? contenuto nel Papiro di Torino,
ne d'ombra rimangono ancora L’egittologo inglese Toby Wilkin- scritto in caratteri geroglifici e
nella storia dell’antico Egitto, so- son così commentò risalente a Ramses II, presenta
prattutto quando si prova a leg- l’avvenimento: “…sembrano non un elenco di tutti i faraoni che
gere un documento che sembra avere antenati o periodi di svi- regnarono nel paese d'Egitto;
provocare un notevole imbaraz- luppo, sembra che siano apparsi questa lista comprende non solo
zo nell’archeologia ufficiale: il dal nulla…”; anche il francese i faraoni storici ma anche quelli
papiro di Manetone. Gaston Maspero ammise che regnarono per retaggio divi-
Si tratta in pratica di una crono- l’enigma dell’Egitto prima dei no e che provenivano da
logia dei faraoni che comprende Faraoni: “…la religione e parte “altrove”; il Canone, infine, ci
anche notizie relative agli avve- dei loro testi sacri erano già esi- informa che questo periodo, an-
nimenti accaduti prima del 3000 stenti in un periodo antecedente tecedente a Menes, durò circa
a.C., data della comparsa di Me- la prima Dinastia…per capire tredicimila anni!
nes, primo Faraone ufficialmen- non possiamo che tentare di en- Certo non è facile ignorare tutto
te riconosciuto dall’egittologia. trare nello stato d’animo di colo- questo, così come è altrettanto
Nello stesso periodo è però de- ro che vissero in quel periodo…”. difficile dare consistenza a quel-
gno di nota registrare il fatto che Gli antichi Egizi consideravano la lo che fino ad oggi è stato consi-
apparve sorprendentemente u- loro civiltà come un retaggio derato soltanto un mito, ma lo è
na forma perfetta di scrittura, proveniente direttamente da es- stato veramente?
una misteriosa competenza tec- seri divini, un retaggio che esi- Nonostante il Canone Reale ri-
nica in campo architettonico e steva in Egitto migliaia di anni sulti mancante del nome di que-
precise conoscenze astronomi- prima delle dinastie faraoniche sti misteriosi Faraoni, possiamo

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aiutarci con la Stele di Palermo, comandata da un dio: Horus, A- na stirpe di divinità che regnaro-
sulla quale sono riportati i mitici nubi, Thoth, Ptah, Osiride e Ra; no ciascuna per diverse centi-
regnanti, oltre che aiutarci con i queste divinità, continua Mane- naia di anni, soltanto dopo ven-
resoconti storici di vari scrittori tone, provenivano dalla Terra, gono citati i nomi dei regnanti
dell’epoca. divennero in seguito celesti e che oggi conosciamo.
Secondo Manetone uno di que- vennero associate con le stelle Ovviamente nella nostra visione
sti Faraoni fu Thoth che regnò quando raggiunsero il cielo. della storia e dell’evoluzione del-
all’incirca dall’8.670 al 7.100 A cosa si riferiva? Semplici argo- la civiltà umana è quasi impossi-
a.C.; a tal riguardo è curioso os- mentazioni mitiche o resoconti bile pensare che dei sovrani di
servare come lo stesso Maneto- di avvenimenti realmente acca- origine divina abbiano regnato
ne venga ritenuto affidabile dai duti e successivamente descrit- per centinaia di anni, anche se
ricercatori ufficiali per tutto ciò ti? poi, solitamente, nessuno batte
che riguarda le dinastie cono- La categoria degli eroi compren- ciglio quando si leggono le vetu-
sciute, mentre viene costante- de invece esseri di natura terre- ste età riportate nella Bibbia in
mente taciuto per tutto il resto. stre ma con poteri che oggi defi- merito ai vari profeti e patriar-
Manetone ci fornisce dettagli niremmo soprannaturali; in ulti- chi.
molto interessanti su queste mi- mo troviamo i Manes o Khus, E’ possibile trovare una giustifi-
steriose dinastie chiamate esseri gloriosi corrispondenti a- cazione a quanto riportato da
“divine”, che suddivide in tre di- gli spiriti degli antenati venerati Manetone?
stinte categorie: divinità, eroi e in altre culture.
"Manes". Allo stesso modo, an- Sia queste fonti che altri storici Saremmo tentati a questo pun-
che la categoria degli Dei viene ed eruditi quali Plutarco ed Eu- to di riprendere le teorie del fi-
suddivisa in sei sezioni, ciascuna sebio di Cesarea ci parlano di u- losofo Schwaller de Lubicz e dei

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suoi “Seguaci di Horus”, oppure tentava di modificare la normale stesso gruppo di persone che
quelle portate avanti saldatura delle ossa del cranio al viene ricordato negli elenchi de-
dall’orientalista Zecharia Sitchin, fine di renderlo allungato. gli antichi regnanti.
ma esiste un mistero ancora più Si trattava soltanto di un rituale? Il professor Walter B. Emery,
intrigante, legato forse alle teo- O forse era soltanto un tentati- scomparso nel 1971, eccellente
rie dei due autori appena citati, vo, di certo cruento, di riprodur- archeologo, condusse per più di
un mistero che riguarda gli enig- re l’antica immagine di qualcuno 45 anni scavi in Egitto; tra i suoi
matici crani dolicocefali. che, in epoche remote, aveva ritrovamenti figurano alcune
La dolicocefalia è una particolare attirato l’attenzione proprio per tombe contenenti i resti di per-
deformazione del cranio, ma an- questa sua strana anomalia? sone che vissero in epoca pre-
ticamente era anche una pratica Parlavamo prima di un gruppo di dinastica nel nord dell’Egitto. La
molto diffusa sia tra gli Aztechi persone, presumibilmente caratteristica principale di questi
che tra gli stessi egiziani. scomparso intorno al 4000 a.C., scheletri è il cranio di dimensioni
Con l’ausilio di fasciature rituali, con conoscenze sofisticate e no- abnormi, dolicocefalo.
e in seguito di assi di legno, si tevolmente avanzate; forse lo Gli scheletri sono più grandi ri-

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spetto all’altezza media regi- confermato che il rituale si rife- ma del mitico Manco Capac, il
strata nella zona del ritrova- riva ad avvenimenti realmente Primo Inca, e probabilmente
mento, la loro struttura è più accaduti, immagini di uomini influenzarono anche la cultura
pesante; una civiltà completa- che materialmente avevano Maya e quella egiziana; forse
mente sconosciuta, forse la vissuto insieme gli abitanti del non a caso crani dolicocefali si
stessa che si tentava di emula- luogo. trovano nella storia dell’antico
re con il rituale di allungamen- I Chinchas, ad esempio, pre- Egitto e contemporaneamente
to del cranio. sentavano un cranio con tratti esposti nel museo di Tihuana-
Non si trattava comunque di dolicocefali dovuti alle bende co.
una caratterizzazione propria con le quali erano soliti fasciare Possiamo quindi ipotizzare
dell’Antico Egitto; scheletri con le teste dei neonati, ma questo l’esistenza di una razza antidilu-
i crani allungati vennero alla non avveniva in un contesto viana, i cui resti sono stati ritro-
luce in diverse regioni del mon- religioso bensì con lo scopo di vati in molte parti del mondo,
do; assomigliare ai componenti de- che si distingueva per il cranio
In Perù sono state identificati gli altri due gruppi che, pur di forma conica allungato natu-
ben tre gruppi con le stesse ca- presentando questa caratteri- ralmente?
ratteristiche, tutti appartenenti stica, non avevano mai esegui- E come se non bastasse…per
al periodo pre Incarico: i Chin- to il bendaggio del cranio. quale motivo molti crani doli-
chas, gli Aymara e gli Huancas. Queste persone erano già co- cocefali conservati presso il
Anche in questo caso venne nosciute e rispettate ancor pri- Museo della Valletta, a Malta,

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RITORNA SIGNS MAGAZINE, RIPRENDE IL
VIAGGIO TRA ANTICHI E MODERNI MISTE-
RI, TRA GLI ENIGMI DELLO SPAZIO E GLI O-
SCURI SCENARI CHE CARATTERIZZANO IL
COVER UP, LA COSTANTE NEGAZIONE DI
UNA VERITÀ CHE DOVREBBE RENDERCI LI-
BERI, NON CERTO SCHIAVI DEL MONDO
CHE CI CIRCONDA.

SIGNS SARÀ PRESENTE OGNI MESE IN RETE,


SCARICABILE GRATUITAMENTE DA QUE-
STO SITO E DAI SITI E BLOG CHE ADERI-
SCONO AL PROGETTO. VI ASPETTIAMO PER
INDAGARE INSIEME CIÒ CHE APPARE CO-
ME NOTO E QUELLO CHE SPESSO SI VOR-
REBBE FAR PASSARE COME IGNO-
TO...SCOPRIREMO DI VOLTA IN VOLTA
QUANTO QUESTI DUE TERMINI SIANO AM-
BIVALENTI, E COME, ALTRETTANTO SPESSO,
POSSANO APRIRE IMPREVEDIBILI SCENARI.
SIGNS MAGAZINE...FEBBRAIO 2013...NOI CI
SAREMO...

Roberto La Paglia
CANARIE: UN VIAGGIO NEL MISTERO
Editore Paranormaltour

Non è facile spiegare in poche righe quali strade,


quali sensazioni ci portino ad affrontare tematiche
che, a prima vista, potrebbero apparire infinitamente
lontane da quello che è il nostro quotidiano. Una del-
le tante risposte potrete trovarla proprio tra le pagi-
ne che state per leggere, una selezione per certi ver-
si unica nel suo genere, la prima che si prefigge di
raccogliere e sottoporre all’attenzione del grande
pubblico uno degli aspetti forse meno conosciuti ma
estremamente affascinante delle Canarie, i suoi anti-
chi e moderni misteri. Molto spesso questo incredibi-
le “paradiso terrestre” viene ampiamente menziona-
to soltanto negli spazi pubblicitari delle agenzie turi-
stiche, questo scenario ha portato, nel tempo, ad accantonare spesso la storia
dell’arcipelago, con le sue numerose leggende, i luoghi mitici e gli innumerevoli fatti
misteriosi che ancora oggi ne disegnano i contorni.

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Esiste poi una strana serie di
coincidenze: l'antico nome di
Malta è Melita, riferito al voca-
bolo latino per miele, mentre il
suo simbolo è un’ape e un alve-
are esagonale.
L’ape era anche uno dei simboli
del Faraone, oltre che uno dei
suoi titoli, mentre il miele era
un prodotto esclusivo riservato
allo stesso Faraone e ai capi dei
sacerdoti.
Tenuto conto che la scomparsa
di questa misteriosa popolazio-
ne è avvenuta nello stesso pe-
riodo sia a Malta che in Egitto
sono stati ritirati alla vista del vati a Malta, negli ipogei di Hal si potrebbero aprire molte
pubblico? Saflieni e nelle tombe dei tem- nuove strade per una ricerca
Molti di questi enigmatici re- pli megalitici di Taxien e Ggan- sull’argomento.
perti, circa 700, vennero ritro- tja

I LIBRI DI ROBERTO LA PAGLIA

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CONFESSO, HO VIAGGIATO
DI NOEMI STEFANI

APRILE A LONDRA
Torno in Inghilterra, stanno chia- una storia, quella che faceva i primi La Scozia... Ricordo il verde intenso
mando il volo. Mi metto in coda a passi nel girello con i pastelli in ma- dei boschi e le curve a gobba di
una lunga fila e mi accorgo che il no e colorava i muri di casa... Arte cammello delle Highlands. I la-
cellulare è "morto". Provo e ripro- e libri, la mia stessa passione. Una ghi (che poi erano fiordi)... Strisce
vo ma non da segni di vita. Comin- sensibilità esasperata al limite azzurre scintillanti e increspate che
ciamo bene dico tra me e me. che faceva di testa sua sempre e si insinuavano tra le scogliere a
<Mi raccomando chiamami appena sempre contraria. Sempre. picco.
arrivi, che ti vengo incontro>... Sì, Sono pochi giorni ma per me è Era estate, il vento scuoteva, e i
certo. E adesso non so proprio co- tanto. Vuol dire staccare dalla tran- rami si incurvavano gentilmente.
me, ma in qualche modo farò. Do- quilla quotidianità e fare un sal- Macchie d'ombra sulla strada che
po quasi un anno riabbraccerò mia to nel paese dei balocchi. Ah! si snodava in ripide salite e discese
figlia e non sto nella pelle all'idea Quanto ho amato l'Inghilter- in sequenza continua.
di tenermela stretta forte per un ra. Anni fa con la famiglia avevamo Su e giù, alti e bassi, una perfet-
po’. Lo so, è adulta sa badare a se fatto il giro della Gran Bretagna, su ta parafrasi della vita.
stessa, ma per me è ancora la mia fino alla Scozia. Non c'era traffico. Le poche perso-
piccolina. Quella che non mangiava Mentre aspetto il mio turno al ban- ne che abbiamo visto erano den-
se non l'imboccavo e raccontavo co del gate la mente vaga. tro ai pub dove ci fermavamo per

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dra sarebbe stata ancora la stessa.
Una mega metropoli che per attra-
versarla sembrava non avesse mai
fine.
Il mio è un volo economico. Prepa-
gato e prenotato, tutto regolare...
Quindi che problema c'è?
Lo diventa quando nel bagaglio a
mano che ho già riempito di preli-
batezze, chiedono di riporre anche
la borsa. Mi fermano al gate d'im-
barco, mentre forzo la cerniera e
il mio colorito deve essere prossi-
mo al bordò perché sto bloccando i
passeggeri.
Riesco a far rientrare quello che
straborda e la zip grazie a Dio tie-
ne.

una sosta e avevano l'aspetto e la


parlata tronca dei contadini scoz-
zesi... Come Braveheart... Sorrido.
Che posto da pecore.
Tanti branchi di pecore segnate di
blu che con sguardo assente ci ve-
devano passare da dietro ai retico-
lati. Pascolavano sotto il sole. Mac-
chie bianche tra cespugli smeral-
dini che costeggiavano la strada.
Tempo d'estate, e più a nord anda-
vamo e più il giorno sembrava lun-
go, non diventava mai buio.
Invece la fila si accorcia e tra poco
tocca a me.
Se mi chiedessero che ricordo mi è
rimasto di Londra, non avrei esita-
zioni.
Descriverei l'Inghilterra con il pro-
fumo dei saponi alla rosa dei picco-
li alberghi dove sostavamo. La teie-
ra elettrica sempre pronta con
qualche bustina di gusti differenti
da scegliere, bei giardini curati
e fioriti, grandi distese verdi con
poche fattorie. Dietro
ai recinti cavalli che pascolano
tranquilli dove nulla sembrava tur-
bare quella quiete… L'azzurro di
un cielo gonfio di nuvole bianche,
grevi, che corrono veloci, e il ven-
to che gioca a sospingerle qua e là.
Chissà se avrei avuto ancora le
stesse impressioni, se Lon-
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migi, e tutto scorre come fosse un nare a Stonehenge.
film, ma sono veramente lì e sto Naturalmente le cose vanno in mo-
pregustando quello che verrà. do diverso. La Chiesa dei Templari
La vedo, testina bionda che sobbal- è chiusa per restauri, ci sono delle
za tra la folla della stazione, mi vie- Gallerie d' arte da vedere, e poi il
ne incontro con passo svelto, sorri- mercato di Portobello Road a Not-
de. Un abbraccio interminabile e le ting Hill. Non c'è tempo per Stone-
stampo un paio di bacioni sulle henge.
guance. Mi guarda le scarpe con il Prendiamo la "tube", metropolita-
tacco e scuote la testa, <Non van- na londinese. La prima cosa che
no bene. Preparati a scarpinare> noto sono le mura ai lati della fer-
dice. Indossa ancora un giaccone rovia. Accipicchia, sono mura ro-
pesante. Insomma, la temperatura mane. I nostri antenati hanno la-
non è proprio primaverile, sole e sciato segni tangibili anche qui.
pioggia si alternano continuamen- L'hotel è gestito da indiani, tutto al

Sull'aereo il mio posto prenotato è


già stato preso, tutto occupato e la
borsa non ci sta. Non c'è più spazio
per riporre nulla, tutto stivato al
centimetro e siamo in molti.
La hostess gentilmente mi dice di
sedermi dove mi pare che intralcio
il traffico e poi il decollo.
Dopo un po’ arrivano con il carrello
delle bevande, snack e panini. Tut-
to a pagamento s'intende. Prima
dell'arrivo gli assistenti di volo cer-
cano di piazzare persino i biglietti
della lotteria gratta e vinci, ma nes-
suno li compra. Volo al rispar-
mio stile Fantozzi e gente tacca-
gna...
Appena arrivo, fuori dall'aeroporto
respiro profondamente, qui c'è
un'aria diversa. Che meravi- te.
glia, aria pulita. Leggera brezza, Vittoria Station e il nostro pri-
venticello pungente un Apri- mo lunch insieme per sciogliere la
le ancora quasi freddo. tensione. Tante cose da chiedere
Ma quanti corvi... e da ascoltare, poi incominciamo a
Si rincorrono tra loro, parlano e si fare programmi per il fine settima-
rispondono gracchiando. na. Un bus per andare all'hotel,
Dopo circa un'ora di autobus la lasciare la valigia e capire dove sa-
metropoli si offre in tutta la sua rò per orientarmi.
estensione e grande magnificenza. Cosa fare nel tempo che rimango
Londra dagli autobus rossi a due l'ho già progettato e immaginato
piani, le cabine telefoniche rosse nel dettaglio. Vorrei assolutamente
anche quelle, che rimangono su- vedere la Chiesa dei Templari che
perstiti nonostante la tecnologia è proprio vicino al Blackfriars Bri-
avanzata dei cellulari le dichiari or- dge (ponte dei frati neri) dove è
mai obsolete. stato trovato impiccato il noto ban-
Un traffico caotico, i ponti sul Ta- chiere Calvi e se riesco vorrei tor-
41
to frequentati dai Londinesi, che
mi pare bevano tantissimo.
Tempo di finire la birra e loro ne
hanno già ordinate almeno
tre. Sono allegri, parlano e bevono.
Prendiamo il bus e ci portiamo ver-
so il centro di Londra. Dopo Marble
Arch, ancora un po’ di percorso e
l'autobus rallenta per una curva
stretta. Sull'angolo del muro di un
palazzo, proprio davanti a me, in
bella evidenza vedo il "caprone". Il
simbolo del male.
C'è un negozio che attira la mia
attenzione e decidiamo di entrare
a fare shopping <All Saints>. Riti-
riamo il nostro acquisto e indovina
un po’ cosa c'è sulla shopper?
Ebbene si, ancora lui... Sulla busta,
risparmio. Se si brucia una lampa- Ci sono ragazzi che suonano le can- sempre un cranio con le corna den-
dina, pazienza. Manca lo shampo- zoni dei Beatles, ed è suggestivo tro a un cerchio magico.
o? Lo chiedi e ti portano cinque camminare tra le bancarelle con le Si vede che qui ha una certa impor-
buste di bagnoschiuma. Per canzoni più belle della mia vita. tanza. Pare che la famiglia reale
quel poco che rimango, mi vanno Non mancano tipi strani, come un faccia parte dei famosi tredici illu-
bene anche le bruciature di siga- uomo anziano che attraversa la minati che governano il mondo, e
retta nelle tende. Ma anche que- strada, tutto vestito di ne- se così fosse i conti tornano.
sta è Londra. ro, persino il cappello che porta in Tutto potrebbe essere, visto la fo-
Vicino alla National Gallery, c'è la testa e il mantello che svolazza nel to del principe William con lo
Galleria dei Ritratti e vale la pena vento, tipo Dracula. Che dire, mol- stemma sul petto, sempre lo stesso
di entrare. Ci sono cose che non ho to suggestivo. (satanasso) che è il simbolo del-
potuto fotografare, e lo sapevo, Il tempo passa in fretta, ci si stanca le Royal Air Force a cui appartiene.
nelle Gallerie non lo permettono. a camminare, fa freschetto e co- Potrai dire che sono strane coinci-
A volte sono inquietanti. Il ritratto sì entriamo a bere qualcosa den- denze... Ma sono tante, e fanno
di Aleister Crowley, noto satanista tro ai pub. Non sono esattamente pensare.
e occultista che per un certo perio- come i nostri bar. Ci si trova Per quello che mi riguarda, meglio
do era stato collegato ai Beatles, per socializzare ma si mangia an- cercare il bello delle cose. Una visi-
quando erano all'apice della loro che come al ristorante. Locali mol- ta alla Tate Galleria d'arte moder-
carriera.
Come non associarlo ad una stra-
na composizione di oggetti e piu-
me appesi a un trespolo che for-
mano un' ombra sulla parete...
Completo di corna, e del tutto im-
probabile per quel luogo, ne esce
fuori l'ombra del dannato.
Inghilterra, l'isola degli angeli. Il
chakra del cuore del mondo. Ma
non solo questo mi sembra.
Guardo i gadget nelle vetrine, por-
tachiavi con angeli o diavoli a scel-
ta. Nel pomeriggio facciamo un gi-
ro al mercato di Portobello Road a
Notting Hill.
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na, e per arrivarci passiamo dal
Millenium Bridge. Da qui lo sguar-
do spazia lungo un bel tratto del
Tamigi fino al Tower Bridge, che è
il ponte più conosciuto di Londra e
poi proviamo a entrare al-
la Cattedrale di St. Paul, una delle
chiese-monumento più famose di
Londra.
C'è una scritta sulla porta a vetri
all'ingresso. Dice che questa è <La
porta del paradiso>.
Non ti nascondo il mio disappunto
quando sono entrata e fatti pochi
passi, un tipo mi chiede 15 Pounds
per poter fare la visita.
Son talmente contrariata che deci-
diamo di uscire subito.
La domenica, dove vanno i Londi-
nesi? Ma al Covent Garden natural- Il sole fa capolino tra le nuvole e seduta accanto a me sul bus, toglie
mente e lì andiamo anche dopo un po’ riprende a pioviggina- lo specchio dalla borsa e con disin-
noi... Un grande edificio di forma re, e così va avanti per tutto il voltura incomincia a strapparsi le
rettangolare nel cuore di Lon- tempo che resterò. sopracciglia e i peli dal naso.
dra all'interno del quale gli artisti di C'erano gruppi di ragazze che gira- Il guidatore è uno spilungone di
strada si esibiscono, suonando o vano con infradito e camicette colore dalla bocca larga. Deve aver
facendo giochi di prestigio. scollate come fosse luglio e altre visto la mia espressione allibi-
Ci sono anche negozi e una pastic- persone con tanto di paltò e pellic- ta nello specchietto retrovisore
ceria-pub dove fanno dei dolci deli- cia. perché si volta indietro e mi sorri-
ziosi, sia esteticamente che come C'è anche chi gira con i bigodini in de rassicurante.
qualità. testa, ma non desta l'interesse di Il momento peggiore è quello del
Questa volta porterò con me il ri- nessuno sguardo. A quanto pare il distacco. Dover andar via...
cordo dei gelsomini fioriti vicino perfetto "self control" degli inglesi Profumo di gelsomini, negozi di
all'hotel, e il comportamento diver- non è soltanto un modo di dire. gadget, traffico di una Megalopoli
so e disinibito delle persone. Strano Paese dove una ragazza all'imbrunire, che se attraversi con
il quasi-rosso corri veloce perché ti
investono senza pietà.
Rabbrividisco ma non è per il fred-
do. Come è faticoso cercare di non
piangere, "sorridere con le lacrime
agli occhi", come dice una vecchia
canzone, e nell'ultimo abbraccio
voltare la testa dall'altra parte per
non far vedere lo sforzo...
Ma so che è giusto così.
Sapere che le persone che ami so-
no felici, (una figlia ha trovato il
suo spazio vitale) è l'unica cosa
che fa felice anche me.
Ogni giorno è un nuovo giorno, e
ogni giorno ricomincia una nuova
vita. La mia vita.

43
G.R.S. (GRUPPO RICERCHE SARDEGNA)

L’EVENTO DELLA LUCE DEI FORI


APICALI DEL NURAGHE
RUJU DI TORRALBA
Strane coincidenze all’interno dei eventi che accadono periodicamente della cupola costruita all’interno del
“castelli nuragici” all’interno di questi monumenti. Fu- nuraghe. Tale raggio attraversa tutta
rono proprio questi due studiosi ad l’ampia volta e va ad illuminare (se
Come sappiamo i nuraghi sono consi- aver messo in evidenza il singolare presente) la nicchia in sala, oppure la
derati, dalla maggior parte degli ar- evento da noi chiamato “fenomeno base della camera (Is Paras di Isili).
cheologi, delle strutture di carattere della luce dal foro apicale”. Gli eventi
militare; eppure in questi ultimi anni all’interno del nuraghe Aiga di Abba-
la loro unica funzione di fortezza è santa, e del nuraghe Biriola di Dualchi
venuta meno, sostituita gradualmen- furono da loro scoperti. A questi due
te da altri ruoli, come quello di ma- casi si sommarono quello del nura-
gazzini o residenze reali. Pochissimi ghe Is Paras di Isili (Zedda 1992) e
cattedratici hanno ipotizzato che fos- altri due casi, l’Ola di Oniferi e il Nani
sero templi, il più noto fra questi è di Tresnuraghes. Quest’ultimo da noi
sicuramente il Prof. Massimo Pittau. studiato e reso noto, assieme ad un
Sono ormai storici gli studi di Carlo accurato studio su altri eventi analo-
Maxia e Lello Fadda, tra i primi ad ghi, nel libro “La luce del toro” (G.R.S
aver portato come prova della fun- Gruppo Ricerche Sardegna, PTM
zione del Nuraghe-Tempio, i singolari 2011). Tecnicismo
L’evento in questione si verifica del fenome-
no della luce
quando il sole, nei giorni del solstizio dai fori api-
d’estate, raggiunge una determinata cali (sezione)
altezza. In questo giorno così partico-
lare è possibile ammirare uno degli
eventi più sbalorditivi che animano
queste antiche torri. Un sottile raggio In quest’ultimo nuraghe da noi visita-
di luce penetra attraverso il foro rica- to, un nuraghe complesso a due ca-
vato dagli antichi costruttori all’apice mere sovrapposte, il Ruju di Torralba,
Interno camera secondaria
44
visuale dall’esterno
intenzioni degli antichi costruttori di Il fenomeno della luce dal foro apica-
non chiudere immediatamente le (Làcanas – anno x numero 57, IV
l’ultimo corso anulare della volta con 2012, Pag. 20) come mostrano le
la pietra apicale ma sviluppare un foto, è straordinario. Il raggio solare
prolungamento definito tecnicamen- procede lentamente verso il basso,
te lanterna (un lucernaio) per supe- man mano che il sole prosegue il suo
rare lo spessore del terrazzo e rag- cammino apparente nel cielo, per
giungere il suo piano di calpestio on- poi andare ad illuminare l’architrave
de poter chiudere l’apertura. Questa della nicchia, creando inaspettata-
condizione, assolutamente singolare, mente la precisa forma di una bipen-
ha come unica finalità quella di po- ne. Pochi minuti dopo, alle 10:45
ter rimuovere liberamente la pietra solari, quando il sole si trova ad un
apicale dal terrazzo per consentire il azimut di 121° e ad un’altezza
verificarsi dell’evento solare. (angolazione) di 63°, il raggio supera
L’eccezionale stato di conservazione l’architrave e taglia esattamente a
dell’ultima parte della cupola e metà la nicchia illuminandone
dell’intera sala (avente altezza di l’interno. Avendo preso le misure
4,88 m e una base circolare di 3,45 della nicchia (base inferiore 66 cm, al
metri di diametro), nonché lo scru- vertice 40 cm, h 1,39 m, profondità
poloso tecnicismo dell’illuminazione 1,62 m, sopraelevata dal piano di
della nicchia centrale, è la prova del- calpestio di 95 cm) ci siamo resi con-
la volontarietà e della predittività to che le dimensioni sono sufficienti
dell’evento, oltre ad attestarsi come affinché una persona adulta ci possa
il caso maggiormente preciso, tra stare comodamente seduta. Dopo
tutti quelli finora conosciuti. qualche minuto l’evento si esaurisce,
poiché il raggio prosegue il suo cam-
mino spostandosi lateralmente ri-
spetto alla nicchia.
Il nuraghe Ruju è ubicato a 40° 29’
48”N – 8° 48’46”E , a questa latitu-
dine il passaggio del sole al momen-
to cruciale del solstizio d’estate in
meridiano si contrassegna intorno ai
74°. Il perché gli anti-
chi costruttori abbiano voluto antici-
pare l’evento di qualche ora e in vir-
tù di questo edificare lo stesso mo-
numento per espletare questa con-
dizione non ci è dato sapere, ma
visuale interno camera quello che sorprende è che in questo
preciso punto di sosta, ove avviene
l’evento si è materializzato puntual- l’evento dal foro apicale ( ai 121° e a
mente, secondo quanto da noi ipo- una altezza di 63°) si identifica con la
tizzato. Il corridoio di ingresso della direzione dell’alba del solstizio
camera secondaria (frazionato dal d’inverno.
raggiungimento della scala elicoidale Le ipotesi su come potesse venir
ascendente) del Nuraghe Ruju è o- sfruttato tale evento ovviamente
rientato al passaggio del sole all’alba sono molteplici . Si ipotizza che una
del solstizio d’inverno. Un dato che figura sacerdotale o un capo allog-
andrà confermato empiricamente al giasse in tale spazio. La visione sa-
prossimo solstizio. rebbe stata sicuramente sbalorditi-
Ciò che è innegabile, a nostro pare- va, e avrebbe recato diverso presti-
re, è che il fenomeno che qui si veri- gio agli individui capaci di creare e
fica è assolutamente voluto. Fu nelle controllare un simile fenomeno, ol-

45
potevano manifestare divinità icono-
grafiche, tuttavia in forma immate-
riale; un simbolismo segreto, celato
all’interno del monumento, custode
e dispensatore.
Il nuraghe è il tempio del Bronzo
Medio.
la Bipenne sull’architrave della nicchia

La nicchia centrale illuminata

tre a dargli la conoscenza della misu- Un evento simile accade anche nel Pantheon
(tempio di tutti gli dei) di Roma, dove tale
ra dell’anno e del progressivo deca- evento, da sempre sotto gli occhi di tutti, è
dere della stagione estiva, da questa stato messo in relazione ad una spettacola-
data in poi, infatti, si accorcia sem- rizzazione del fenomeno, sfruttato per illu-
pre di più la durata delle ore solari. minare l’imperatore in una particolare ceri-
In virtù della paternità di questa monia in una data precisa, per dimostrare
l’Evento da un’altra angolazione maggiormente il suo potere divino (Il Fatto
scoperta se ci è permesso una no- Storico, 23-08-2011 “Il Pantheon era una
stra personalissima interpretazione, meridiana romana?”).
non possiamo esimerci innanzitutto delle enigmatiche statue menhir ico-
dall’ enfatizzare la grandi capacità e nografiche del periodo eneolitico La fisionomia del nuraghe nata dai
le conoscenze architettoniche dei insulare del terzo millennio avanti dettami del ciclo solare
nostri padri, capaci di saper “ amma- Cristo.
estrare” con il linguaggio della pietra Non sarà difficile inquadrare Lo stesso Giovanni Lilliu nel 1998,
e della luce, un evento l’archetipo del nuraghe come il più nell’interrogarsi riguardo ai nuraghi
“sbalorditivo”, generando uno sce- grandioso “Monolito” architettonico monotorre così scriveva : “ la loro
nario simbolico, raffigurativo, del realizzato dall’uomo, espressamente forma monumentale e il volume
sacrificio del Toro-Sole. destinato alle conoscenze astrono- troncoconico quasi simbolico delle
È interessante notare che i nuraghi miche e alle funzioni sacre e in cui si torri che si elevano come un altare
nell’arco della loro edificazione regi- e alla loro ubicazione spesso in luo-
strano manufatti e cultura materiale ghi dominanti e attrattivi come
propensa all’aniconico. Questo è quelli delle chiese e di santuari
confermato anche dal singolare riuti- montani” . Afferrata questa preziosa
lizzo come materiale da costruzione intuizione abbiamo incluso anche un
(per nuraghi e tombe dei giganti) altro difficile quesito ; sul perché vi

Nuraghe Bidd’è Pedra


Il menhir all’interno della camera di un Nura-
ghe Ingresso camera Frammenti menhir nelle mura

46
sia una netta inferiorità dei vuoti L’espressione massima, l’apice, di Le Stanze del Sole
strutturali rispetto alla massa mura- questo fenomeo è l’impatto della
ria costituente il monumento e per luce sulla parete o addirittura den- In questo excursus, sono state og-
quale motivo avere delle camere tro la nicchia centrale, che visiva- getto del nostro studio anche le
intenzionalmente lasciate in uno mente realizza la forma taurina, ni- Torri aggiunte, dette “finestrate”
stato di semioscurità. Queste condi- tida ed inconfutabile, oppure che si dei nuraghi complessi, ribattezzate
zioni indirizzarono la nostra princi- definisce semplicemente, come altri nel nostro caso come “le Stanze del
pale linea guida di ricerca, unita- casi osservati, con una fisionomia Sole”. Questa particolare tipologia
mente alla comprensione delle pla- stilizzata. di torre, rispetto al nuraghe origina-
nimetrie di progetto e le soluzioni
tecniche del pensiero architettonico
dei nuraghi monotorre. La risposta
soddisfacente dai risultati palesati
dal Fenomeno della luce dei fori a-
picali , della Luce del Toro e di altri
eventi e studi (che non tratteremo
in questa sede) confermerebbero la
destinazione dei nuraghi a templi
del sole, che effettivamente con-
trollano eventi astronomici sensibili, Evento della Luce del Toro al nuraghe S.Barbara di Villanova Truschedu
come l’alba del solstizio d’inverno,
l’alba del solstizio d’estate ed il suo
zenit, oltre alla luna e altri astri di
particolare visibilità.

Il fenomeno della luce del toro

In sintesi il fenomeno della Luce del


Toro si identifica nei nuraghi che
presentano la porta d’ingresso o- Nuraghe Arrubiu Orroli, un particolare del
paramento esterno
rientata in un range che va dai 122°
ai 145° nella fase del solstizio
Evento nuraghe Zuras
d’inverno. Il tecnicismo
del fenomeno della luce del toro è
operato dall’allineamento del sole
con il finestrino di scarico
dell’architrave del nuraghe, Il quale
a sua volta genera, all’interno, un
fascio luminoso che percorre tutto il
corridoio e la stessa sala. Evento nuraghe Caddaris

Tecnicismo del fenomeno della luce del toro

47
rio, è caratterizzata principalmente camera che caratterizzano le torri strelle, dalla tipica planimetria ca-
dal fatto di essere provvista di “ fi- principali, salvo alcuni casi (nuraghe ratterizzante il loro “spirito architet-
nestrelle” disposte a raggiera intor- Arrubiu di Orroli), tantomeno sarà tonico”, si diffondono in modo o-
no alla camera ( in un numero che presente la nicchia d’andito, dispo- mogeneo nel territorio aumentando
non supera generalmente le dieci sta immediatamente dopo di molto l’impianto di quelli che di-
aperture, raramente dodici ) per la l’ingresso. venteranno poi dei nuraghi com-
maggiore realizzate ad una certa plessi. Addizionando appunto alla
quota dal piano di calpestio. Le fine- torre principale altre torri seconda-
strelle attraversano tutto lo spesso- rie, tramite il semplice addossamen-
re murario, sovente in modo strom- to, oppure con la connessione attra-
bato verso la camera, esternamente verso le cortine murarie. Di conse-
invece la finestrella si riduce ad una guenza le torri secondarie si distri-
stretta fessura o di poco più larga. buiscono in riferimento alla torre
Seppure sia accertato che queste principale, in modo frontale, latera-
torri siano costruite per addossa- le, circolare, oppure con altri im-
mento oppure allacciate attraverso pianti. Identificati per il numero di
cinte murarie alla torre principale torri componenti, i nuraghi com-
(per questo motivo ritenute più re- plessi sono stati pertanto classificati
centi della stessa) il tutto palesa la per tipologie: bilobato, trilobato,
Alba Equinozio
progressiva evoluzione della civiltà quadrilobato, pentalobato e così
nuragica, la sua continuità cultuale, via.
ma soprattutto quella architettoni- Anche queste torri finestrate, a loro
ca. Perché Le torri nuragiche dotate volta in alcuni casi, subiranno una
di finestrelle, in ogni caso, ingloba- parziale cesura o mascheramento
no tutta l’arte delle antiche mae- dettato dalla fase in cui si realizza-
stranze Sarde, caratterizzate vano i poderosi rifasci nell’intero
dall’uso della camera voltata ad ogi- paramento esterno del complesso,
va e da tutti i criteri tipici con incremento notevole sia della
dell’edilizia nuragica. Le torri Fine- superficie di base del complesso
strate, si può affermare con sicurez- Alba Solstizio d’inverno che della superficie dello stesso Ter-
za, sono strettamente subordinate razzo. E bene sottolineare che In
alla torre originaria e presenti solo diversi nuraghi Polilobati dove sono
in questo contesto, vale a dire che Le torri secondarie (con finestrelle presenti i robusti antemurali (Su
questa tipica torre non potrà mai e non), per motivi a noi sconosciuti Nuraxi di Barumini), che operano
essere osservata in modo isolato, non hanno mai superato, per di- puramente con lo scopo di delimita-
inoltre questa si distingue per non mensioni e soluzioni tecnico/ re lo stesso complesso, si ripropo-
possedere la scala elicoidale (intesa architettoniche le torri arcaiche. nevano ancora e di numero le clas-
a partire dal corridoio), mentre in Ugualmente, non esiste esempio di siche torri perimetrali finestrate,
alcuni casi invece è presente quella complesso nuragico che racchiuda realizzando infine dei veri e propri
sviluppata ad una certa altezza nella la realizzazione con due torri complessi architettonici di alto pre-
camera. Ne consegue che non sono “principali” gemelle con le stesse stigio monumentale.
mai visibili le classiche nicchie di caratteristiche, delineando in un Resta di fatto che le torri finestrate
certo senso una vera e propria invo- sono anch’esse edifici da noi identi-
La stanza de sole nuraghe S.Barbara luzione edilizia (eccezion fatta per il ficati come possessori di una preci-
Duos Nuraghe di Borore ). Per que- sa funzionalità, quella di controllare
sto motivo e per le condizioni so- plurimi eventi astronomici.
praelencate sono da ritenere anche Coscienti che i misteri dei nuraghi,
il marcatore più evidente della ce- ormai bistrattati da secoli da innu-
sura esistente tra il periodo della merevoli ipotesi formulate da stu-
costruzione dei monotorre a svilup- diosi ufficiali e outsiders, non po-
po verticale (a più camere sovrap- tranno mai essere pienamente sve-
poste e dotati di scala elicoidale ) e lati; resta per ora come soluzione
quello delle torri “finestrate” unite quella di indagare il nuraghe nella
da cinte murarie. Le torri con fine- sua planimetria e architettura, su

48
quella pietra sapientemente posata nili. Secondo alcuni studiosi rappre- Sincretismi in riti e feste popolari.
da mani antiche, che ancora oggi senterebbe il sole, il tuono, la forza
paradossalmente racconta ad occhi dell'elemento celeste e la regalità, Da una canzone popolare raccolta
che sanno osservare. Quello che Il nelle culture Minoica e Cretese si da Francesco Enna in Sos cantos de
gruppo G.R.S. propone non sono pensa rappresenti rapporti stretta- foghile, si racconta una storia dalle
nient’altro che palesi testimonianze mente legati al culto taurino come antiche origini, trasmessa oralmen-
fotografiche a prova del più scettico simbolo della potenza generatrice te (in versi) per non perderne la me-
“San Tommaso” e null’altro voglia- della natura, l'ascia dunque sarebbe moria. Nella canzone di Maria Giu-
mo dare da queste ricerche, se non utilizzata come strumento rituale sta come interpreta la Dolores Tur-
una flebile possibilità di riflessione. per sacrificare gli stessi tori nei riti chi riemerge con evidenza il culto
Alla “luce” di questi avvenimenti, di tauromachia. delle acque praticato da sacerdotes-
sempre più numerosi e non casuali, se munite dell’ascia bipenne a scon-
è palese come sia arrivato il mo- giurare i drammi e le tragedie della
mento di abbandonare la visione calamità e in primis della siccità.
unidirezionale del nuraghe fortezza
o dimora del capo, in voga ormai da
quasi un secolo e di gettare nel di-
menticatoio quella di abitazione,
luogo di riposo o magazzino, per
iniziare a considerare l’ipotesi che
tali strutture fossero dei templi de-
dicati al culto solare, cosa che acco-
muna quasi tutte le civiltà megaliti-
che e ciclopiche, e che i costruttori
di tali edifici avessero delle avanza-
te conoscenze in campo astronomi-
co. Foto 1

Approfondimento bipenne
Palazzo di Malia(Creta), e chiesa di San
La Labrys o ascia bipenne è un ar- Giovanni Battista di Tramatza (Or) rappre-
ma simbolo, dai forti significati di- sentazione della bipenne
struttivi e riparatori, mediatrice
dell’uomo con il divino. Di questo Nella Grecia Classica e nella cultura
simbolo antichissimo si trova testi- Celtica rappresentava anche la
monianza in tutto il Mediterraneo, grande dea Madre, la più antica di
nel Medioriente, in Africa e in Nord tutte le divinità cretesi, simbolo
Europa e soprattutto anche in Sar- della Terra, della fertilità e del po- Foto 2
degna. L’ascia bipenne è facilmente tere femminile, creatrice universa-
associata come arma tipica dei le. Per i Celti in particolare era il
guerrieri indoeuropei, grazie agli simbolo di Rosmerta “La Grande
scavi archeologici diffusi in questi Dispensatrice” e dea della fertilità,
siti sono stati ritrovati reperti esem- che veniva sempre rappresentata
plari appartenenti sia alle culture con un'ascia bipenne al collo o in
Celtiche e Vichinghe, alla Grecia mano. In età romana, ma anche
Classica, e alla civiltà Nuragica; e- precedentemente, la labrys era lo
sempi di ascia bipenne, databili at- strumento rituale usato nel sacrifi-
torno al 1500 a.C. sono stati rinve- cio del toro e di altri animali offerti
nuti in Spagna, in Danimarca e a alle divinità. Anche in massoneria Foto 3
Creta, in Sardegna (Santa Vittoria di l’ascia bipenne infissa nella pietra 1 )Chiesa si Sant’Andrea apostolo a Villanova
Serri e altri siti) e anche in Etruria. cubica assume un significato simbo- Truschedu: bipenne e altri simboli scolpiti sui lati
Questa arma di grande potere sim- lico particolare, il cercare di pene- delle finestre. ( 2) San Pietro Ponte a Quartu S.E.
Archetti pensili con teste di toro scolpiti. (3) Chie-
bolico è stata attribuita a diverse trare il vero significato delle cose. sa di S. Andrea (Quartu) loggiato sorretto da
divinità guerriere maschili o femmi- travi in legno in forma taurina.

49
Scavi archeologici In quasi tutto il sito , nelle capanne
del recinto delle feste, nel tempio
Santa vittoria di Serri ipetrale, nella torre con finestrelle,
Al santuario nuragico S. Vittoria di nel recinto dei fonditori, e in altre,
Serri siamo di fronte all’autenticità ancora persiste allo stato stratigrafi-
della testimonianza di fede della reli- co i resti di pasti sacrificali composti
Foto 4 giosità “Nuragica” e dei riti svolti da- da bovini, suini, ovini, cervi, e le im-
gli antichi sardi. Il sito comprende sia mancabili valve di molluschi
un pozzo sacro, un nuraghe, un re- (Cardium o Mythilis) . In particolare
cinto delle feste e numerose altre portiamo all’attenzione la “Capanna
costruzioni, oltre all’omonima chie- della Bipenne” all’interno della quale
setta di Santa Vittoria. I ritrovamenti è stato ritrovato, ai piedi dell’altare,
dei ricchi depositi votivi attorno al un pilastrino che si inseriva in una
tempio a pozzo e nelle numerosissi- basetta con una dentellatura supe-
me capanne cultuali hanno restituito riore in pietra calcarea ed una gran-
un tesoro inestimabile composto da de ascia bipenne in bronzo lunga 27
spade, pugnali, lance, contenitori di cm (Inspiegabilmente non visibile in
Foto 5 bronzo, oltre ai classici bronzetti of- nessun museo). Lo stesso Taramelli
ferenti, madri con figlio in grembo, la definì la “Sacra Bipenne Betilica”
sacerdotesse, oranti, arcieri, capotri- ad uso di sacrifici rituali di animali,
bù con bastone di comando, inoltre confermato dallo stesso recinto delle
ancora rappresentazioni miniaturisti- feste e altre parti dell’area sacra che
che di contenitori in bronzo per der- ne mantenevano le tracce.
rate, carri, figurine di colombe, tori,
cervi, capre volpi, protomi animali di
navicelle nuragiche, aghi crinali in
bronzo, pugnali ad elsa gammata,
Foto 6
bracciali, anelli, ceramiche e tanto
(4 ) Chiesa di San Pietro di Bulzi, Testa taurina altro ancora, segno incontrastabile
scolpita sui pilastrini degli archetti. ( 5 ) Santua- di secoli di frequentazione di questa
rio di San Bachisio, Bolotana. Tre teste di toro area sacra. Tra i reperti ritrovati ven-
scolpite sul cordone dell’architrave della porta nero alla luce sculture zoomorfe as-
d’ingresso. ( 6 ) Chiesa di San Francesco, Ori-
solutamente rilevanti, due protomi
stano. Toro scolpito.
taurine in calcare, dimostrazioni
A Nuoro è ancora vivo il ricordo di dell’arte scultorea a tutto tondo pro- Capanna della bipenne
donne che durante periodi persi- venienti dal tempio a pozzo, da rife-
stenti di siccità, radunavano gruppi rirsi a quella divinità –toro adorata
di bambini che muniti de “sas ruchit- sin dall’età neolitica.
tas” stecche di canne verdi incrocia-
te e sostenute da un bastone di feru-
la nella forma ricordante la sacra bi-
penne, andavano in una sorta di pro-
cessione al fiume per fare cessare
questa avversità.

Una estrapolazione del disegno di Elio Moncelsi ( Dolers


Turchi Maschere, miti e feste della Sardegna)

50
ca venti chilometri di spiaggia, da
Cagliari sino a Punta Zavorra. La
stessa collina va a consumarsi verso
il mare non prima dell’attuale stabi-
limento petrolifero di Sarroch.
Di tutto questo complesso prendia-
mo in esame il vano A che presenta
una pianta quadrangolare
(3.20 /2.20 m) nonostante gli scavi
clandestini abbiano in parte rovina-
to le sequenze stratigrafiche della
parte centrale, sono stati conseguiti
comunque scavi stratigrafici dei de-
positi che residuavano lungo le pa-
reti orientale e occidentale. Di que-
sto vano permane il dubbio che fos-
se coperto a volta ogivale anche se
risulta molto più probabile una co-
Anche nella capanna delle Bipenne, condizione di fatto è riscontrabile in pertura a frasche come le classiche
presso la base dell’altare, sono stati molti siti dove si è operato uno sca- capanne. La ceramica nuragica in
rinvenuti resti di abbondanti pasti, vo stratigrafico vuoi che essi siamo associazione a quella Micenea
ma quello veramente sorprendente templi a pozzo, capanne “cultuali”, (alcuni frammenti sono stati datati
e che il Taramelli operò un saggio di e gli stessi Nuraghes. con certezza al Miceneo IIIb e al
scavo sotto il pavimento lastricato IIIc ) è stata ritrovata nei diversi
in calcare, e portò mise alla luce u- strati recenti e antichi e in
na sottostante pavimentazione quest’ultimo e altri è stata rinvenu-
sempre realizzata in lastre di calca- ta solo ceramica nuragica. Questo
re. Lo strato di terriccio tra i due conferma il sito prettamente di ma-
pavimenti conteneva oltre ai resti di trice nuragica, che tuttavia mostra
pasto anche (sicuramente offerte una certa consuetudine con contatti
votive) manufatti nuragici, cerami- diretti con Micenei in loco oppure di
che, frammenti di pugnale, anelli, plausibile diretta importazione nu-
statuette bronzee e anche un mo- ragica. Una curiosità allo strato 2 è il
dellino di bipenne immanicato. ritrovamento di una quarantina di
Alla luce di questo ultimo reperto lo pesi da “rete” di forma cilindrica
Arbus località Riu D’Ome e S’Orcu Bipenne
stesso Taramelli ne testimonia la miniaturistica in piombo IX – VIII a. C.
con base piatta rinvenuti disposti in
persistenza del culto della bipenne strati sovrapposti e con costante
nelle due fasi edilizie della capanna. andamento a semicerchio, i quali
Questo modo frettoloso di identifi- fanno pensare per la loro giacitura a
care “due fasi edilizie” appare poco una rete da pesca arrotolata a dete-
convincente ed è prova invece di riorarsi in situ (questo secondo
una persistenza del culto con le me- l’interpretazione dell’archeologa R.
desime modalità, testimonianza Assorgia). Questa lettura lascia al-
della prosecuzione dei riti religiosi quanto perplessi nel giustificare una
Reperto dell’alta Marmilla
senza che vi sia stata alcuna cesura disposizione regolare di pesi cilindri-
“etnica”. In questi ambienti dediti al ci (in piombo o litici non è stato
culto gli occupanti non ripulivano Il complesso nuragico chiarito ) di una rete da pesca, non
intenzionalmente il luogo e anzi, Antigori Sarroch fosse peraltro che l’abbandono di
sovrapponevano a più strati le of- tale rete in un vano così esiguo,
ferte sacrificali di pasto o di oggetti Il complesso nuragico di Antigori è troppo evidente e ingombrante,
in ceramica e bronzo lasciando il un insediamento costituito da diver- avrebbe ingenerato il buon senso
tutto in uno stato di conservazione se torri, rocce naturali e cortine ret- del recupero di tali pesi o molto più
volontario ( La luce del Toro PTM tilinee a circondare un colle che si semplicemente la rimozione
Mogoro 2011 capitolo VII). Questa innalza a dominare visivamente cir- (pulizia). Le disposizioni regolari di

51
questi oggetti cilindrici son più da I TRE ASSI e il primigenio simbolo
ascrivere a dei gesti cultuali, visto della Bipenne
anche lo stato di rinvenimento e la
loro particolare disposizione in stra- È ormai noto che i punti cardini del
ti sovrapposti, la quale sarebbe si- sole e della stessa luna non hanno
curamente stata sconvolta dalle subito sostanziali variazioni in rela-
successive frequentazioni antropi- zione al fenomeno della precessio-
che di poco successive. ne degli equinozi, poiché la diffe-
Nel saggio di scavo lungo la parete renza misurata è di 40’ primi. Di
Est del vano A, oltre a restituire conseguenza la posizione del sole
frammenti ceramici Nuragici e Mi- alla sua levata e al suo tramonto è dell'anno.
cenei è stata portato alla luce la sostanzialmente quella che osserva- Nello schema si osserva la disposi-
straordinaria doppia Ascia Bipenne vano gli antichi Sardi dell’età del zione dei tre assi seguendo una logi-
miniaturistica votiva in piombo con bronzo. Una persona dedita ad os- ca semplice ma efficace, in primis si
foro impervio per infissione sul ma- servare l’astro del sole in uno stesso inserisce un palo per terra in dire-
nico h 2,5 / 3 cm largh. 5 cm. Recen- luogo nell’arco di un anno, munita zione di un solstizio, in un secondo
ti indagini (non chiarite) hanno ap- di semplici mezzi, come dei paletti, tempo il secondo palo segue la linea
purato che tale reperto proviene poteva raggiungere lo scopo di ave- dell'altra alba del solstizio, cosi a
dalla grotta sepolcrale “O”. re un quadro generale del moto ap- formare in quella determinata posi-
Risalenti all'età del bronzo, anche in parente del sole, fattore che in quel zione un intersecarsi delle due om-
Sardegna, l’ascia bi- periodo sicuramente manifestava bre.
penne (uno dei sim- un livello di conoscenza
boli più belli e carat- elevato.
teristici da osservare) La figura della bipenne
è presente sia come dunque, per nostra in-
reperti che come po- terpretazione, si può
tente simbolo cultua- inserire in uno schema
le. Secondo alcuni o in un simbolo che
archeologi quella for- rappresenti la levata e
ma era per l'uomo il tramonto del sole nei
nuragico la rappre- periodi principali
sentazione delle cor- dell'anno come solstizi
na del toro, oppure ed equinozi. In modo
della falce lunare, associando il bi- elementare gli antichi
nomio "toro-sole" e "vacca-luna". potevano raffigurare,
inciso come un simbolo appunto,
una formula riassuntiva, un Di conseguenza il terzo palo posto
“progetto di realizzazione generi- al centro dell'incrocio rileverà gli
ca”, che racchiudeva in sé gli ele- equinozi. In questo modo la figura
menti basilari per la che si crea è quella di una bipenne,
realizzazione infatti quando il sole sorge a 58°,
dell’opera, stilizzata l’alba del solstizio d'estate, la luce
con la forma della solare che colpisce l’asticciola di
croce di legno crea un ombra che va in dire-
Sant’Andrea ovvero zione dei 238° dove avviene il tra-
come la Bipenne. monto al solstizio invernale.
Lo schema dei tre E di conseguenza l'ombra creata
assi dimostra come dall'asse posizionata verso i 122°,
in modo empirico si l’alba del solstizio invernale, darà la
potevano rilevare direzione opposta cioè 302°, tra-
gli orientamenti del monto del solstizio d'estate.
sole nei momenti
più importanti du-
rante il trascorrere

52
LIFE AFTER LIFE
DI NOEMI STEFANI

IL DESTINO È NELLE
NOSTRE MANI.
MAI ARRENDERSI
(DETTATO DA JESUS)

Senza fare sforzi non avre- ne. che tutto quello che la cir-
ste nulla. Non possedete Non avete nessun bisogno conda non corrisponde alle
un'anima per avere tutto di mettervi in gioco per co- sue esigenze.
presto. se che non sono date. Una cosa è cercare il bene
Altro pensiero è stare bene Quando una Creatura sente della propria salute e un'al-
con voi stessi e per questo delle necessità che la spin- tra cercare cose che ti tur-
non vi serve alcuna passio- gono a cercare, vuol dire bano il cuore.
53
Meglio essere senza denti vivere. non un seguire il pessimo
e avere il pane o perdere "Inconcludente" non signi- interesse che vi distoglie da
tutto il cibo perché nessu- fica senza scopo. Significa voi.
no pensa a te come tu ti che non segue i dettami e Vedrete che le cose sono
senti di essere? gli scopi che loro vorrebbe- facili, sono più facili di
Non siete umani per avere ro che voi viveste. quello che pensate.
tutto. Siete umani per ave- Non state a pensare al fu- Abbiate fede in voi stessi e
re ciò che viene dato per turo che verrà. Non state a state attenti a non cadere
tenervi sollevati dalle trap- preoccuparvi se le cose nei tranelli di chi vi vuole
pole del dannato. possono essere peggiori o separare dal vostro Credo.
Quello che vedete scintilla- migliori.
re non è oro vero. È solo un Il caso non può fare danni,
pessimo percorso che vi il destino che vorreste è de-
viene mostrato per sviare ciso da chi una volta decise
ciò che veramente vale. di essere umano. Faccio un breve commento
L'allegria e la capacità di Sarà secondo la vostra par- perché so che non è facile
sentire le paure di chi ti sta ticolare decisione, senza da comprendere.
accanto, sono doni che seguire nessuno. Per quanto riguarda la pri-
porti. Avete bisogno di stare in ma frase, Jesus dice
Secondo te valgono poco? pace, avete bisogno di ave- che dentro di noi abbiamo
Una sola cosa vale quanto re una sicurezza che vi dia già tutto per stare bene.
il tesoro più grande di tutto serenità. E questo lo diceva anche
l'universo. Lasciate che tutto sia se- nei Vangeli.
Un bel sorriso per te. condo le vostre decisioni e Ma qui scende nel detta-
Nessuno può portartelo poi se tutto è conforme alle glio e spiega qual è la diffe-
via, nessuno può turbare la aspettative, avrete una se- renza del sapersi
tua serenità se riesci a im- rena vittoria. accontentare e subire pas-
pedire ai mostri che vi Se togliete le aspettative e sivamente il destino che è
stanno perseguitando di lasciate che il destino prov- frutto delle nostre scelte,
fare che vi tolgano la pace. veda, sarà soltanto un ri- e decidere noi stessi..
(Politici) piego e perderete il senso Dice invece che è gioia es-
Una sola cosa potreste fare di ciò che volevate. sere consapevoli, dice di
e ve lo voglio dire perché lo Non perdete il senso della fare un progetto di
sappiate. volontà. Decidete ciò che vita, e viverla fino in fondo.
Insegnare ai vostri figli una volete e poi portatelo fino Secondo i dettami del no-
sana esatta alla fine, senza avere pau- stro vero "io" e non quello
"inconcludente" vita per- ra di quello che sarà. Alla che è giusto secondo il
ché possano avere una vita fine avrete già avuto la vo- resto del mondo.
esatta e incontrare le op- stra vittoria, una vita se- Non è bellissimo?
portunità che desiderano condo le vostre decisioni, e

54
IL PIÙ ANTICO
TEMPIO DEL MONDO

PHILIP COPPENS
(TRADUZIONE DI ARIO LIBERT]

me sito preceramico, un periodo cora) un'oasi, il che potrebbe spie-


neolitico (verso il 9.600-7.300 a. C.), gare perché Göbekli Tepe è stata
il tempio più antico del mondo è costruita nelle vicinanze.
situato nella prima parte di quest'e- Una statua di grandezza naturale in
poca ed è stato datato al carbonio calcare che è stata trovata ad Urfa,
14 al 9.500 a. C. È l'epoca in cui sa- presso lo stagno Bailli Gol, è stata
rebbe sparita l'Atlantide di Platone. datata al carbonio 14 tra i 10.000 e
Ed è stato costruito 5.000 anni pri- 9.000 anni a. C., il che ne fa la più
ma dell'emergere di ciò che molti antica scultura in pietra mai scoper-
considerano come la civiltà più anti- ta. I suoi occhi sono fatti di ossidia-
ca Sumer, non molto distante da na.
Göbekli Tepe quando si discende Un vecchio pastore curdo, Savak
l'Eufrate e si lasciano gli altipiani dei Yildiz, ha scoperto la vera natura di
Con la pubblicazione di questo studio ricor- monti Taurus in Turchia. Göbekli Tepe nell'ottobre del 1994,
diamo il ricercatore Philip Coppens, recen- Göbekli Tepe è un sito incredibile. quando, scorgendo qualcosa, ne
temente scomparso. David Lewis-Williams, professore di rimosse la polvere che espose una
Simone Barcelli Archeologia all'Università di Witwa- grande pietra di forma oblunga.
tersrand a Johannesburg, dichiara Uno scavo del sito era stato effet-
Un tempio antico di 12.000 anni che che "Göbekli Tepe è il sito archeolo- tuato dall'archeologo americano
è oggetto di scavi in Turchia sta ri- gico più importante del mondo". Peter Benoît nel lontano 1963, ma
scrivendo la storia. Sembra apparte- Si tratta di una piccola collina all'o- identificò la zona come un cimitero
nere ad una civiltà più vasta sino ad rizzonte, a 15 chilometri a nord- bizantino. Quando gli scavi dell'ar-
ora sconosciuta e che si sta sco- ovest della città di Sanliurfa, più co- cheologo tedesco Harald Haup-
prendo lentamente. munemente conosciuta con il nome tmann e Adnan Misir e Eyüp Bucak
Cinque millenni ci separano dalla di Urfa, che è stata legate con l'A- del Museo di Urfa hanno iniziato nel
nascita dell'Egitto antico verso il bramo biblico (alcuni pretendono 1995, hanno subito capito che il sito
3100 a. C. Aggiungiamo ancora cin- che Urfa era la città di Ur menziona- era qualcosa di più.
que millenni e siamo nel 8100 a. C., ta nella Bibbia) e che ha un tempo Göbekli Tepe è una serie di struttu-
l'inizio dell'era del Cancro. accolto il Santo Mandylion, on lega- re di circoli ed ovali situati soprat-
Aggiungiamo un altro millennio e me con la Passione del Cristo. tutto sui pendii di una collina, cono-
mezzo ed otteniamo la data in cui Anche conosciuto con il nome di sciuta con il nome Göbekli Tepe Zi-
Göbekli Tepe, è stata costruita negli Edessa, Urfa è sul bordo della zona yaret. "Ziyaret" significa "visita", ma
altipiani della Turchia vicino alle piovosa dei monti Taurus, fonte del questo è spesso escluso da questo
frontiere irachena e siriana. fiume che attraversa la città e rag- nome. Alcuni traducono "Göbekli
Archeologicamente classificato co- giunge l'Eufrate. Urfa era (ed è an- Tepe" con "Ombelico del Mondo",
55
"Göbek" non significa "ombelico" o al 7.250 a. C., ed esistono prove che mente la storia antica della regione
"ventre" e "Tepe" significa "colline", l'agricoltura nella regione risale al turca. Göbekli Tepe non è che uno
la traduzione più corretta del nome 6.000 a. C. più tardi della creazione dei numerosi siti molto antichi ed è
del sito deve essere "la collina pan- della città stessa. Al suo apogeo, il più antico scoperto sino ad oggi.
ciuta". 2.000 persone vivevano a Ain Gha- Tuttavia, l'esistenza di questi siti
I media sensazionalisti hanno fatto zal. non è stata segnalata che sulla
per di più dei tentativi per legare Tuttavia, nel 5.000 a. C. la città è stampa specializzata, benché ogni
Göbekli Tepe con il giardino biblico completamente deserta. Trenta sta- sito abbia un carattere sensaziona-
dell'Eden. Göbekli Tepe è molto an- tue sono state scoperte, misuranti le.
tica, ma non è unica, né un giardino. dai 35 ai 90 centimetri, sono degli Il sito di Çayönü, situato a circa 96
Tuttavia, durante gli ultimi 50 anni, esseri umani apparentemente, ma chilometri da Göbekli Tepe, è con-
l'epoca dell'inizio della civiltà è stata che potrebbero rappresentare delle forme ad una concezione che è nota
progressivamente spostata indietro divinità o gli spiriti degli antenati. come "pianta a griglia". Ciò rivela
rispetto all'ascesa della civiltà su- La scoperta di Gerico dà ulteriore che una pianificazione minuziosa
mera sino alla costruzione di Göbe- peso all'argomento secondo il quale entrò nella sua costruzione.
kli Tepe. la Bibbia è storia, non un mito. Gli Americani Linda e Robert Brai-
Ahimé, questo spostamento non ha Ma quando si viene a sapere suc- dwood, in collaborazione con l'ar-
ricevuto l'attenzione che meritava. cessivamente che esistevano anche cheologo turco Halet Cambel, han-
dei siti più antichi di Gerico, no cominciato a scavare Çayönü nel
Retrodatare la nascita della civiltà "sfortunatamente" che non si trova- 1964 ed hanno constatato che i pia-
no in Palestina, ma più a nord, in ni delle costruzioni erano fatte di
La scoperta della biblica città di Ge- Anatolia, nel sud-est della Turchia, granito (calce viva e argilla), anche
rico e delle sue mura in pietra, data- l'interesse dei media per queste se al momento della scoperta, si
ta a circa l'8.000 a. C. fu la prima a nuove scoperte sembra esaurirsi. pensò che ciò era stato utilizzato
sospingere la data di nascita della Il più famoso di questi siti è Çatal dapprima dai Romani. Il sito ha an-
"civiltà". ‘Ain Ghazal che è spesso Höyük. È stato scoperto nel 1958 che rivelato l'utilizzo di metalli e la
considerata come un sito gemello di dall'archeologo britannico James prima prova della fusione del rame,
Gerico con i suoi 15 ettari, è il più Mellaart, che ha cominciato gli scavi benché alcuni sostengano, tuttavia,
grande sito neolitico del Medio nel 1961 e che ha infine datato il che il rame sia stato martellato a
Oriente ed è quattro volte più gran- sito tra il 7.500 ed il 5.700 a. C. freddo piuttosto che fuso.
de di Gerico. L'americano Gary O. È il più grande ed il meglio conser- L'utilizzazione del rame non è una
Rollefson, il suo principale archeolo- vato dei siti neolitici scoperti sinora. sorpresa totale, perché il sito è a
go, è stato capace di datare la città Mellaart lo ha descritto come una portata dei giacimenti di minerale di
"Roma del neolitico", ed essa è ve- rame (ed anche di ossidiana) di Er-
ramente degna di questo nome: gani nella vicina provincia di Diyar-
"città". Le sue costruzioni mostrano bakir. E tutto ciò in un sito datato
dei segni evidenti che i suoi abitanti tra il 7500-6600 a. C.
possedevano una religione, etichet- Çayönü è spesso considerato come
tata da alcuni come un culto della il sito in cui cominciò l'era che dove-
Dea Madre, benché questa teoria va approdare a Çatal Höyük.
sia stata oggetto di numerose con- Çayönü presenta delle prove dei
troversie. primi porci da allevamento, ma ha
Ciò che sappiamo, è che i morti era- rivelato anche un tesoro di crani
no sepolti sotto il pavimento degli umani, se ne scoprirono sotto un
edifici, e che molte di queste strut- altare, a forma di lastra e macchiato
ture contengono delle rappresenta- di sangue umano. Alcuni hanno con-
zioni di tori. Alcune persone hanno cluso che si trattava di un'indicazio-
anche lasciato intendere che esiste ne di sacrificio umano, mentre altri
probabilmente un'origine comune non hanno voluto trarre questa
tra Çatal Höyük e la civiltà minoica conclusione avendo a disposizione
di Creta, a dispetto del fatto che le un solo tipo di questo manufatto.
separino 3.000 anni. Altre prove archeologiche suggeri-
Çatal Höyük era la prima di alcune scono che alcune persone sono sta-
scoperte che hanno svelato lenta- te uccise in enorme fosse della mor-
56
scoperta, nel corso della stagione di
scavi 2006, rappresenta un rettile
che scende sul lato di un pilastro a
T, il che dimostra che colui che ha
creato quest'ultimo aveva padro-
neggiato l'arte della scultura su pie-
tra su un piede di eguaglianza con
quelle che, migliaia di anni dopo,
vedremo a Sumer ed in Egitto.
Sino ad ora, quattro complessi cir-
colari, ovali sono stati scavati. Le
mura sono fatte di pietra a secco e
grezze e suoli terrazzati. L'interno
delle mura hanno in genere alcuni
pilastri a T divisi lungo queste stan-
ze in un motivo raggiante, la pro-
fondità del pilastro normalmente
contro o vicino al muro affinché le
te, mentre dei bambini sono stati del sito. Tuttavia, pilastri a T, sono due facce principali del pilastro pos-
sepolti vivi dentro pozzi o grandi stati trovati anche a Nevali Cori. sano essere scolpite e viste da chi-
contenitori di bronzo. Çayönü è Nevali Cori è più quadrato che di unque è presente all'interno del
dunque una civiltà, ma forse non forma circolare, anche se una cinta complesso. Un banco basso corre
come ci piacerebbe conoscerla. quadrata è stata trovata a Göbekli lungo tutto il muro esterno di ogni
Un altro sito importante è Nevali Tepe. Benché esistano alcuni paral- complesso.
Cori, nella provincia di Hilvan tra leli tra i due siti, i pilastri di Nevali Le strutture sono situate sul versan-
Diyarbakir e Sanliurfa. Qui, gli scavi Cori sono tuttavia più piccoli ed il te sud della collina, orientato ap-
di Harald Hauptmann sono iniziati suo santuario è situato nel cuore di prossimativamente nord-sud, con la
nel 1979 ed egli ha potuto scoprire un villaggio. loro entrata a sud. Tutti i pilastri a T
delle statue di pietra calcarea. Nel sono stati ricavati da una cava di
1991, il sito è stato sommerso da un Il sito Göbekli Tepe rivelato pietra sulla pendenza sud-ovest in
lago dopo la costruzione della diga basso alla collina. Uno dei pilastri è
Atatürk. Condivide numerosi paral- In paragone al sito di Göbekli Tepe rimasto in situ nella cava, ha sette
leli con Göbekli Tepe ed è datato tra è debole. L'autore britannico metri di lunghezza e tre metri di lar-
il 8400-8000 a. C. Tutti gli oggetti Andrew Collins ha paragonato la ghezza, e se fosse stato interamen-
ritrovati sono ora nei musei, com- sua dimensione a quella di "tre te scavato sarebbe pesato 50 ton-
presa una testa a forma d'uovo a campi da tennis". I suoi principali nellate, ciò evidenza che la costru-
grandezza naturale con delle orec- scavatori sono Klaus Schmidt e zione con pietre che pesano tonnel-
chie rozze ed una coda di cavallo Harald Hauptmann dell’Istituto te- late non è iniziata in Egitto o in In-
scolpita, essa fu ritrovata in una nic- desco di archeologia, a Istanbul. ghilterra con Stonehenge.
chia al centro di un muro nord Tutti i complessi a Göbekli Tepe che Il complesso A, la prima struttura
ovest. Fatto interessante, la coda di essi hanno scoperto sinora sono circolare ad essere stata scavata, è
cavallo è infatti un serpente a fregio caratterizzati da strutture conte- detta "l'edificio a colonne di serpen-
che termina con un fungo a forma nenti dei pilastri a T. te", perché le rappresentazioni del
affusolata. Qualsiasi cosa essa cer- Questi pilastri sono stati utilizzati serpente prevalgono nelle sculture
chi di rappresentare, l'archeologo come "delle tavole da disegno" e sui pilastri a T. Una è una rete di
tedesco Klaus Schmidt pensa che si molti rappresentano degli animali, serpenti. Un altro pilastro, tuttavia,
tratti di un idolo. con una preferenza evidente per i rappresenta una "triade" il toro, la
Nevali Cori ha preparato il terreno a cinghiali, le volpi, dei rettili, dei leo- volpe e la gru, posti uno sull'altro.
Göbekli Tepe: poco tempo dopo la ni, dei coccodrilli e degli uccelli, così Alcuni pilastri rappresentano soltan-
sua scomparsa sotto le acque, come per gli insetti ed i ragni. to un toro, altri soltanto una volpe,
Göbekli Tepe è stata sommersa dal- La maggior parte tra di loro erano e così via.
le sabbie. Numerosi sono coloro che intagliati sulle superfici piane dei Il complesso B misura nove metri di
sottolineano la forma a T, Dei pila- pilastri. Tuttavia, alcuni sono delle diametro, misurato da est ad ovest
stri di Göbekli Tepe come la "firma" sculture tridimensionali, di cui una e da 10 a 15 metri da nord a sud
57
(parte ancora non scavato). citata prima. Questa scultura com- alcuni megalitici in Sardegna pre-
È tuttavia il solo complesso scavato plessa potrebbe essere considerata sentino ugualmente alcune tenden-
sino al livello del pavimento che ri- come su un piede di eguaglianza ze alla forma ovale ma non così net-
vela la superficie del terrazzamento. con il David di Michelangelo. tamente come a Göbekli Tepe.
Due pilastri centrali hanno una Il complesso è chiamato "lo zoo Un tempio di "pietra" più in basso
grande volpe rappresentata su di dell'Età della Pietra". Il pilastro 43 sul pendio è anch'esso di forma o-
essi. Il pilastro centrale, n° 9, è di presenta degli scorpioni, ed alcuni vale ed ha un'apertura verso la ca-
3,4 metri di altezza; il pilastro n° 10 pilastri sono infatti così abbondan- mera di "sepoltura". Considerando
è di 3,6 metri di altezza, il loro peso temente decorati, molto più inten- che in altri siti queste aperture sono
è di 7,1 e 7,2 tonnellate rispettiva- samente che negli altri complessi, così strette che gli uomini non pos-
mente. Il complesso è stato chiara- tanto che Zoo "è del tutto una buo- sono penetrarvi all'interno, qui è
mente concepito per ospitare que- na descrizione". Una volta ancora, abbastanza ampio da poterci entra-
sti pilastri monolitici, il che prova vi sono due pilastri, i 18 e 31, molti re. Da un'altra parte sul sito, sul ver-
che i nostri antenati si trovavano a altri pilastri rivelano dei simboli, sante nord della collina, vi è una
loro agio nel lavorare pietre gigan- come uno a forma di lettera H così costruzione rettangolare chiamata
tesche, e non soltanto nello scavo di come di una H ruotata di 90°. "la costruzione con la colonna di
cave ma anche nell'elaborazione e Il sito ha rivelato altri simboli, più leone". I suoi quattro pilastri hanno
la decorazione. Gli archeologi pen- precisamente una croce, una semi- delle rappresentazioni di esseri leo-
sano che 200 pilastri a T erano in luna decrescente e delle barre oriz- nini, che potrebbero anche essere
origine a Göbekli Tepe. Se ognuno zontali, la prova che l'origine della delle tigri o dei leopardi.
pesava "soltanto" cinque tonnella- scrittura è probabilmente molto più Un pilastro ha un graffito di 30 cen-
te, ciò significherebbe che 1000 antica di quanto si pensi. Il pilastro timetri di altezza che rappresenta
tonnellate di pilastri sono stati 33 è la protagonista del complesso. una donna rannicchiata che sembra
estratti e decorati, e ciò sottolinea Schmidt dichiara che le sue forme partorire.
l'importanza del sito e lo sforzo che su questo pilastro sono vicine ai
è stato fatto per crearlo. geroglifici egiziani, da cui egli pone Speculazione su Göbekli Tepe
Il complesso C è chiamato "il cer- l'esistenza di un linguaggio pittogra-
chio del cinghiale", perché descrive fico durante il decimo millennio a. Gli scavi di Göbekli Tepe sono sem-
alcuni maiali selvatici. Restano nove C. pre in corso. Soltanto un quarto dei
pilastri intorno il muro, ma alcuni Insieme questi quattro pilastri e gli 200 pilastri a T sono stati scoperti
sono stati rimossi ad un certo mo- altri, rimasti intatti sono una serie di sino ad ora, e tutte le strutture non
mento in passato. Un pilastro mo- elissi e somigliano alla disposizione sono state rinvenute. In breve, altre
stra una rete di uccelli. Più tardi, a forma ovale dei complessi dell'età sorprese possono venire ancora
altre culture sono conosciute per della pietra ritrovati a Malta. fuori. È dunque presto per trarre
aver catturato delle gru migratrici Ciò è tanto più notevole in quanto delle conclusioni importanti, ma
nelle reti, ciò potrebbe essere le forme ovali di Malta sono state cosa può rappresentare tutto ciò?
un'usanza che si praticava molto considerate come uniche, benché Il sito dimostra definitivamente che
prima di quanto si fosse creduto
sinora?
Il complesso C è interessante per-
ché una pietra a forma di U è stata
trovata lì, e si ritiene che essa possa
essere stata la pietra d'accesso.
Questa pietra ha un passaggio cen-
trale di 70 centimetri di larghezza,
ed un lato della U è sormontata da
una rappresentazione di un cinghia-
le; l'altro lato è purtroppo mancan-
te. Ancora una volta, la forma a U
ed il cinghiale sottolineano le com-
petenze tecniche degli artigiani nel-
la scultura, il che è dimostrato an-
cor più sul pilastro 27, che raffigura
la creatura rettile tridimensionale
58
è scoperto nessuna tomba o nessu- cella convinzioni durate a lungo
na sepoltura. Alcuni hanno espresso sull'origine della civiltà. In quanto
delle critiche sul fatto che i caccia- alle sculture, perché alcuni animali
tori-raccoglitori abbiano potuto cre- sono stati scelti e altri no? Perché le
are una struttura come quella di rappresentazioni non sembrano
Göbekli Tepe. Le numerose punte di avere un'organizzazione chiara ed
freccia in silice (e la mancanza di evidente, ma sembrano essere una
utensili da costruzione) trovate in- raccolta casuale? La verità è: non lo
torno al sito sembrano appoggiare sappiamo. Nelle civiltà successive,
questa critica, e si potrebbero an- tutti questi animali hanno ricevuto
che concepire questi oggetti nel degli attributi divini. Alcune culture
quadro di cacce sacre piuttosto che hanno scelto di dipingere dei ser-
nel quadro delle attività quotidiane penti perché questi animali cambia-
per mettere procurarsi il nutrimen- no la pelle, che essi consideravano
to. simbolo di rinascita. Altre hanno
Schmidt sostiene che i cacciatori- optato per lo stesso animale per
raccoglitori si sarebbero radunati in motivi diversi. Sino ad ora, non c'è
le cose che ci sembravano molto più questi luoghi durante certi periodi alcun mezzo per conoscere le cre-
recenti sono molto più antiche e dell'anno. Se questi incontri erano denze dei creatori e di coloro che
tutte le persone presenti in un solo determinati da cicli solari o lunari, risiedevano a de Göbekli Tepe.
sito, situato in una regione che mo- lo si ignora, ma è tuttavia una que- Alcuni osservatori hanno evidenzia-
stra che una civiltà degna di questo stione interessante su cui meditare. to che alcune delle gru sono dipinte
nome esisteva là, durante il X mil- Allo stesso modo si può logicamen- con ginocchia simili a quelli degli
lennio a. C., millenni prima di quan- te concludere che coloro che hanno uomini ed hanno suggerito che una
to lo si sarebbe potuto supporre costruito il sito vi vivevano e aveva- forma di sciamanesimo è stato pra-
soltanto alcuni decenni prima. Klaus no una risorsa dedicata fornita da ticato in questo tempio. I siti fratelli
Schmidt ha qualificato Göbekli Tepe altri che li hanno sostentati nei biso- hanno rivelato delle sculture rap-
come "primo tempio" ed un gni alimentari e di alloggio. Gli ar- presentanti un intreccio animale ed
"santuario del cacciatore dell'età cheologi hanno stimato che sino a umano, in particolare quella con un
della pietra". Egli vede il sito nel 500 persone sarebbero state neces- corpo di uccello ed una testa uma-
quadro di un culto della morte, non sarie per estrarre i pilastri di 10-20 na. Gli Egiziani, migliaia di anni do-
specificatamente legato ad un grup- tonnellate e per spostarli dalla cava po, hanno utilizzato questo simbolo
po sedentario, ma è una specie di alla loro destinazione, su una di- come uno geroglifico rappresentan-
santuario centrale per molte tribù stanza che andava dai 100 ai 500 te il ba, l'anima dell'uomo liberata
viventi nella regione. Si pensa che metri. Tuttavia, Schmidt pensa che dal corpo al momento del decesso o
gli animali scolpiti siano lì per pro- il mantenimento della comunità dei durante il volo sciamanico.
teggere i morti. A Çayönü, come costruttori è stata la vera ragione Andrew Collins ha particolarmente
detto poco sopra, una sola struttura per la quale i nostri antenati hanno insistito sul potenziale sciamanico di
dispone di una cava in cui è stata "inventato" l'agricoltura: essi hanno questi siti nell'attuale Turchia.
constatata la presenta di crani uma- iniziato a coltivare le erbe selvatiche L'immagine della donna nuda men-
ni e di ossa. Sino ad ora, tuttavia, a sulle colline per nutrire questa po- zionata precedentemente descrive i
Göbekli Tepe non vi è prova di alcu- polazione sedentaria. In breve, egli suoi capelli a forma di cappella di
na abitazione, sembra dunque esse- stima che "la religione ha motivato i fungo. Il lato di un pilastro a Göbekli
re stata puramente un centro reli- popoli ad intraprendere una coltiva- Tepe comporta una serie di serpenti
gioso. zione agricola". dalla testa a forma di fungo, quattro
Una volta ancora, sembra che, così E manifestando un significato ritua- che scendono verso il basso ed un
come era per gli antichi Egiziani, la le, Göbekli Tepe, con i suoi grandi quinto che sale loro incontro, men-
civiltà che ha costruito Göbekli Tepe blocchi di pietra decorate con gu- tre l'altro mostra alcuni serpenti
aveva molto più considerazione per sto, rivela che i suoi creatori aveva- allacciati tra di loro che portano del-
i suoi edifici religiosi che per ogni no una straordinaria capacità e fa- le cappelle di fungo, otto emergono
altra struttura di carattere "pratico" miliarità con l'arte muraria e la scul- sulla cima ed un nono in basso.
o più materialista. Eppure sino ad tura. Che i nostri antenati nel È questa la prova di un rituale impli-
oggi, il solo Complesso B è stata sca- 10.000 a. C. siano stati così abili è cante i funghi allucinogeni o sostan-
vato sino al livello del suolo, non si una scoperta archeologica che can- ze simili che alterano la psiche?
59
Delle ossa di avvoltoio sono state non è unica". D'altronde, se le date nel nord Africa sin dal 18.000 a. C.
trovate a Nevali Cori, Göbekli Tepe di alcuni di questi siti in Turchia an- Inoltre, alcuni semi di farro sono
e Jerf el-Ahmar (in Siria). Un sito di ticipano il tempo presunto dal ca- stati trovati sul sito palestinese di
grotta comunitaria, Shanidar, nei lendario degli avvenimenti come la Nahal Oren, che suggerisce che la
monti Zagros nel nord dell'Iraq, con- scomparsa di Atlantide o il Diluvio coltivazione di questa pianta è avve-
teneva una serie di ali di uccelli Universale, ciò significa che questi nuta sin dal 14.000 a. C.
recise ricoperte di ocra rossa. antenati più antichi non possono È chiaro, ad ogni modo che Göbekli
I resti sono stati datati al 8.870 a. C. essere considerati come Tepe non è isoalata. Può ricevere
Le ali si presumono siano state uti- "sopravvissuti di un diluvio". molta attenzione, ma un altro sito,
lizzate in alcune cerimonie, ma co- La nostra storia antica è diventata Karahan Tepe, a 63 chilometri ad
me resta ignoto. molto più interessante e complessa. est di Urfa sui monti TEKTEK, merita
Tuttavia, si sa che, in un passato Le culture che sono seguite alla attenzione. Scoperto nel 1997 e stu-
remoto, la gente di questa regione creazione di Göbekli Tepe hanno diato dall'archeologo Bahattin Çelik
poneva i corpi dei morti su delle addomesticato i porci, le pecore, i della Società di storia turca, è stato
grandi strutture e lasciavano che gli bovini e le capre e le specie di datato tra il 9.500-9.000 a. C.
avvoltoi mangiassero la carne dei cereali coltiva come il farro. C'è un certo numero di pilastri a T,
morti. Le rappresentazioni di una Infatti, una recente analisi ha dimo- così come degli altorilievi di un ser-
tale scarnificazione neolitica sono strato che la prima cultura di cerea- pente e altre sculture simili a quelle
state trovate su un affresco a Çatal le addomesticato è avvenuta a di Göbekli Tepe. Coprendo una su-
Höyük. Fatto interessante, delle os- Karacadag, una montagna a 32 perficie di 325.000 mq, Karahan Te-
sa umane sono state recentemente chilometri da Göbekli Tepe. pe è molto più grande di Göbekli
trovate nel suolo che riempivano le Gli altri cereali addomesticati, come Tepe. I pilastri di pietra sono distan-
nicchie dietro i megaliti a Göbekli la segale e l'avena provenivano ziati ad 1,5 a 2,0 metri e sporgono
Tepe. Schmidt afferma: "... gli anti- anch'essi da qui. Secondo Schmidt, dal terreno, aspettando che un ar-
chi cacciatori portavano i cadaveri quest'avventura è iniziata verso cheologo li porti del tutto alla luce.
dei parenti qui, e li esponevano in l'8000 a. C. Altre pietre scolpite includono un
nicchie aperte tra le pietre. I cada- È facile ed allettante considerare torso martoriato di un uomo nudo
veri erano in seguito scarnificati. questa regione come "la culla della e della pietra levigata con forme di
"Non soltanto gli avvoltoi ma anche civiltà", ma il fatto è che è già stato capre, gazzelle e conigli.
gli animali selvatici sembrano aver provato che il mais è stato concepi- È Troppo presto per trarre delle
preso parte a questo rituale. Questo to in Messico alla stessa data, sotto- conclusioni straordinarie su questi
può spiegare perché un così gran lineando il modo in cui le frontiere siti, a parte il fatto che la nostra
numero di animali è rappresentato della "civiltà" sono respinte sui due storia non è più così come la cono-
sui pilastri a T: forse il popolo che continenti. Infatti, esistono delle scevamo. Ma proprio come Gerico
ha costruito questi siti ha creduto prove che le pecore di Barbaria so- ha in parte dimostrato che la Bibbia
che "qualcosa" dei morti viveva in no state allevate dai nostri antenati contiene dei fatti storici, questi siti
questi animali.

Culla della civiltà

Sappiamo che Göbekli Tepe ed i


suoi siti fratelli hanno respinto l'età
delle costruzioni monolitiche, molto
più lontano nel tempo. In preceden-
za, abbiamo cercato dei monumenti
come Stonehenge e le piramidi
d'Egitto, ma ora,constatiamo che i
nostri antenati hanno trasportato
delle pietre massicce per le loro co-
struzioni 12.000 anni fa circa. Anche
se una struttura come la Sfinge fos-
se improvvisamente ritrovata e risa-
lente a 10.000 anni fa, la reazione
immediata sarebbe ora: "E allora?
60
cacciatori-raccoglitori, come essi
vedevano questi animali e ciò che
essi credevano accadesse dopo la
morte, è un argomento difficile, che
richiederà anni di studio.
Ahimè, è un campo in cui pochi ar-
cheologi osano arrischiarsi, e molto
probabilmente, essi salteranno da
un sito all'altro, come hanno fatto
per molti decenni, scoprendo
"soltanto" che la civiltà è molto più
antica di quanto non lo si era sup-
posto. Già altri siti sono in competi-
zione con Göbekli Tepe. Il sito men-
zionato in precedenza Jerf d’el-
Ahmar, situato lungo l'Eufrate in
Siria, è stato datato tra il 9.600-
8.500 a. C. Altri siti presenteranno
possono anch'essi dimostrare alcuni starsi altrove. Forse è in questo mo- certamente presto le loro candida-
dei miti sumerici, che affermano mento che essi hanno cominciato la ture.
che l'agricoltura, l'allevamento e la loro discesa e che, mille anni dopo, È probabile che tutti riveleranno di
tessitura sono stati dati all'umanità fondarono ciò che chiamiamo la fare parte della nostra storia, ma
da sacro monte Du-Ku, che era abi- civiltà sumera? non così come la conosciamo.
tato dalle divinità Annuna. Benché Un tale scenario è soltanto una del-
sia poco probabile che questa mon- le possibilità. Più che dell'astronomia in termini generici,
tagna sia stata Göbekli Tepe, siamo Anche nell'Egitto antico, delle co- del meccanismo della precessione degli
equinozi, concetto centrale e fondativo
probabilmente nelle vicinanze del struzioni religiose erano spesso ab- della mentalità arcaica di tutte le culture
monte Taurus. bandonate se non smantellate dopo mondiali, nozione trasmessa esotericamen-
Intorno all'8.000 a. C., i discendenti un certo periodo perché appartene- te sino ai nostri giorni attraverso il mito,
dei creatori di Göbekli Tepe si ribel- vano ad un "ciclo" di tempo partico- l'iconografia sacra, l'architettura e l'urbani-
lano contro le realizzazioni dei loro lare oramai trascorso. stica. Cfr. Giorgio de Santillana, Il mulino di
Amleto e l'opera pionieristica "soppressa"
antenati ed il loro tempio è stato Se questo fosse il caso di Göbekli di Charles François Dupuis L'Origine de
sepolto sotto tonnellate di terra, Tepe, ciò vorrebbe dire che la cono- tous les cultes del 1795 (nota del tradutto-
creando così la collina artificiale, il scenza dell'astronomia* è più antica re).
"ventre", che vediamo oggi. di molti millenni. Gli ultimi cinque
LINK al post originale:
La ragione per la quale essi hanno anni hanno così radicalmente modi- http://www.philipcoppens.com/
fatto ciò è sconosciuta, benché la ficato la nostra comprensione del gobekli.html
decisione ha conservato il monu- periodo tra il 10.000 ed il 4.000 a.
mento per i posteri, benché ciò im- C., più precisamente il livello di This article appeared in Nexus Magazine,
plicò anche una quantità straordina- "civiltà" che i nostri antenati aveva- Volume 16, Number 4 (June-July 2009) and
Darklore (Volume 4).
ria di tempo e di fatica. no raggiunto durante quest'epoca,
Schmidt sostiene che il paesaggio che ciò non dovrebbe essere del
locale ha cominciato a cambiare tutto una sorpresa. E sembra che
durante quest'epoca:che gli alberi sia un dato di fatto che da qualche
venivano abbattuti, il suolo comin- parte, delle città, ancora più antiche
ciò a perdere la sua fecondità, la siano in attesa di essere scoperte.
regione è diventata arida e nuda, Tuttavia, è altrettanto chiaro che
e le persone erano costrette a spo- entrare nella mentalità di questi

Goodbye Fil...
61
LA PERDUTA TECNOLOGIA
DELLE ANTICHE CIVILTÀ
SIAMO DAVVERO LA PRIMA CIVILTÀ
AVANZATA DELLA STORIA?

CONFERENZA AM, 1° DICEMBRE 2012


BIBLIOTECA 'S, ZAVATTI' – CIVITANOVA MARCHE

Premessa sconosciuta e catalogarla nell'ambito antichi e neanche troppo sorpren-


Se qualcuno approdando in Confe- degli oggetti fuori dal loro tempo è denti. È infatti tra i fondamenti ete-
renza sperava di assistere ad una riduttivo delle vette cognitive sulle rodossi considerare lo sviluppo della
carrellata di Oopart è rimasto delu- quali gli antichi ci hanno imposto la civiltà come un processo ciclico, ripe-
so. Si perché, inoltre, di Oopart veri riflessione. tibile, secondo canoni diversificati
ve ne sono molto pochi e siamo Nemmeno i boomerang ritrovati nel- rispetto ai vari periodi (nessuno
dell'idea che come out of place arti- la tomba di Tut-Ankh-Amun possono tranne i millantatori sognerebbe di
facts non siano – ad esempio – clas- definirsi tali: i 'bang' erano conosciu- trovare un 'Macintosh' nelle Grotte
sificabili le Linee di Nazca o il com- ti fin da tempi immemori tra le po- di Qumran; ma il 'meccanismo di An-
plesso architettonico di Al-Jizah, i polazioni dell'odierno Sudan, area tikythera' - per esempio - demolisce
giganti di pietra nei pressi di Campa- piuttosto raggiungibile dall'Egitto di misura il percepito di un passato a
na (Cosenza) o il Trilithon di Baalbek. pur con mille difficoltà. La riflessione tenuta stagna, compartimentato tra
Un Oopart è un oggetto appartenen- è invece necessaria sulla presenza 'clave e grugniti' da un lato e missio-
te per logica ad un'epoca necessaria- dei manufatti anche in Australia e ni odierne marziane dall'altro), forie-
mente incompatibile col periodo a possibilmente, sulla scorta di ulterio- ro di condizioni in cui il 'comfort' so-
cui l'oggetto appartiene. Le mappe ri indizi probatori o vere e proprie ciale non è ascrivibile esclusivamen-
di Oronzio Fineo o di Mercator dove prove, ipotizzare contatti tra popola- te agli ultimi 60 anni.
si evince l'Antartide sono affatto Oo- zioni aborigene ed afro-orientali in Questa Conferenza ha preso spunto
part poiché l'epoca è antecedente al periodi insospettabili. Siamo oltre- da un'anomalia – presunta – ineren-
periodo ufficiale della scoperta del tutto dell'idea di relegare l'acronimo te la capacità avionica degli antichi
continente ghiacciato. Gli esempi Oopart tra le inquietudini dell'Orto- per sottolineare un paradigma evo-
precedenti testimoniano semmai dossia poiché per l'Eterodossia si lutivo fondato sul percepito generale
risultati di un'altra tecnologia a noi tratta semplicemente di manufatti erroneo:

62
" l'evoluzione è a tenuta stagna e le, la presenza del mito come collan- reale del mondo circostante.
lineare ". te culturale che sottende a diverse Il secondo quesito, fortemente ac-
Non è così e a dirlo non è l'Eterodos- epoche e culture ma ricco di archeti- cessorio al primo: 'trasformazione o
sia: è l'Ortodossia... pi comuni ad ogni civiltà e infine di- evoluzione?'. E ancora: 'prima e do-
Excursus mostrare attraverso manufatti con- po o durante?'.
L'agenda dell'incontro prevedeva tre troversi l'eco effettiva di organizza- Esiste una rappresentazione oramai
punti fondamentali tra loro legati: zioni e vette umane anacronistiche sedimentata nel nostro percepito
- evoluzione umana in senso positivo. che lancia un messaggio erroneo i-
- mito Evoluzione nerente l'evoluzione umana.
- anomalie La premessa, fondamentale, è stata Questa (sotto):
Quale impianto espositivo?
Dimostrare, anzi ricordare, le effetti-
ve posizioni scientifiche sull'annoso
problema evoluzionistico e in special
modo quello inerente il genere Ho-
mo; collegare al risultato derivato
dalla riflessione evoluzionista il con-
cetto di mito e sue differenze da
quello di leggenda nonché sottoline-
arne le implicazioni nell'intellettuali-
tà umana e nella storia sociale; ana-
lizzare le anomalie cronologiche –
secondo la visione ortodossa della
scienza – in particolare una molto di
frontiera riguardante l'avionica teo- introdotta attraverso una domanda: Basata su uno schema a due dimen-
rizzata come possibile ed applicata in 'dalla scimmia o insieme alla scim- sioni, non aiuta a comprendere il
un remoto passato della nostra vi- mia?'. cammino complesso delle varie spe-
cenda planetaria. Abituati come siamo a pensare per cie ominidi; al massimo può diventa-
Quale filo logico? stereotipi spesso non ci accorgiamo re esplicativa del cammino fatto dal
Presentare una ciclicità di periodi di ciò che davvero viene formulato Genere Homo e della Famiglia Homi-
caratterizzati da civiltà sviluppate aldilà del nostro percepito, complice nina ma non rende giustizia delle
pari a quella dei nostri giorni, la con- una cattiva educazione culturale e la convivenze che la stragrande mag-
vivenza con specie umane contem- pigrizia nell'approfondimento – non gioranza degli esseri umani primor-
poranee ma con un profilo dato dal in chiunque chiaramente – aspetti diali ha vissuto.
diverso sviluppo tecnologico e socia- questi dannosi per la conoscenza La stessa immagine (a fianco) così
arricchita ci svela invece che cosa è
effettivamente accaduto alle specie
Sapiens e Neanderthalensis insieme
ai Rhodensiensis, Heidelbergensis e
altri protagonisti: si sono sviluppate
contemporaneamente all'interno di
lassi temporali estremamente estesi.
Non solo: l'ominide subito fuori il
riquadro rosso rappresenta l'homo
Erectus, più conosciuto come Pithe-
canthropus, presente sul pianeta da
1,8 milioni di anni, convissuto con i
precedenti per quasi 600.000 anni.
L'Ortodossia stessa sostiene questa
tesi arrivando ad ipotizzare tre sce-
nari tesi a giustificare una condizione
poco coerente con gli inizi dell'evolu-
zione darwiniana ma al contrario
perfettamente adatta all'interdisci-

63
plinarietà dell'evoluzionismo non Ritornando alla teoria esposta in Questo implica che la totalità degli
ultimo l'apporto sostanziale della precedenza dobbiamo sapere che esseri umani avrebbero di fatto un
genetica. La visione scientifica è non è l'unica, anzi: ve ne sono altre progenitore femminile unico. La
sempre più improntata al progenito- due che meritano una ricognizione comparsa dell'Adamo Y-
re comune; eppure non è mai stato per avere il quadro della situazione cromosomale avrebbe fatto il resto
trovato. più chiaro. influendo sulla totalità degli esseri
Si tratta infatti solo ed esclusiva- Una di queste è l'Ipotesi Multiregio- umani e si sarebbe originato 75.000
mente di una teoria, al momento la nale, nata con l'antropologo F. Wei- anni fa.
più accreditata, che pone l'evolversi denreich e successivamente elabo- La veridicità di questa teoria, che
di un gruppo di primati nel Gran Rift rata nel 1988 da M. H. Wolpoff. In prevede un collo di bottiglia nell'e-
africano intorno ai 6 milioni di anni breve essa sostiene che l'attuale u- voluzione poiché sia l'Adamo Y-
or sono e che poi si siano differen- manità sia la risultante di un proces- cromosomale e l'Eva Mitocondriale
ziati definitivamente con l'Homo so interattivo tra le varie specie Ho- avrebbero contato pochissimi indivi-
Habilis e l'Erectus tra i 2 e gli 1,8 mi- mo a partire dall'inizio del Pleistoce- dui, è suffragata da un evento cata-
lioni di anni or sono (Out of Africa I - ne 2,5 milioni di anni fa. In realtà strofico avvenuto proprio tra 75 e
II). Essi erano differenti dall'Austra- l'analisi dei tratti morfologici alla 70.000 anni fa noto come la Cata-
lopithecus che prese una via evoluti- base dell'enunciazione riporterebbe strofe di Toba, un supervulcano che
va diversa, si estinse 1 milione di a fasi di semplice convergenza evo- avrebbe ridotto l'umanità a poche
anni fa pur presentando nelle varie lutiva ovvero dimostrando la somi- migliaia di individui (S. H. Ambrose,
specie caratteristiche utensili (molto glianza non per scambio genetico 1998) a causa del prolungamento
semplici) nonché capacità di macel- ma adattamento a condizioni am- dell'Era Glaciale Pleistocenica. Anco-
lazione delle prede. bientali comuni. La diatriba, però, ra una volta entra in gioco il cata-
Ancora una volta, comunque, l'e- non è ancora chiusa: questa tesi ri- strofismo che smentisce di fatto cer-
stinzione dell'Australopithecus è ca- lutta l'evoluzione parallela preferen- te velleità lineari assolutamente fuo-
ratterizzata da convivenza con Habi- done la cosiddetta variazione clina- ri luogo data la scala temporale con
lis ed Erectus questi ultimi 'apparsi' le, ossia la gradualità del fenotipo la quale ci misuriamo.
almeno 1 o addirittura 1,5 milioni di per ogni singola specie in una pecu- Un fatto è certo: la retrodatazione
anni prima. liare area geografica. umana, giunta fino a 6 milioni di an-
L'evoluzione, in particolar modo Altra teoria molto interessante in tal ni or sono, ancora non riesce a tro-
quelle umana, non è compartimen- senso è l'Eva Mitocondriale: una evi- vare il famigerato 'anello mancante'
tata in periodi successivi a tenuta denza cromosomica femminile, defi- e anche gli studi sui Proconsul, scim-
stagna bensì è un processo comples- nita Eva, che avrebbe dato origine mie antropomorfe risalenti a circa
so ricco di molte interazioni periodi- ad una sola stirpe , linea genetica di 18 milioni di anni fa, sembrano con-
che e giocoforza ipotesi di incontri femmine da oltre 200.000 anni a fermare la mancanza di requisiti so-
tra Hominina. partire dall'Africa sud-orientale. stanziali per poter essere considera-
te 'il progenitore', la 'specie Alfa',
vera spina nel fianco della teoria Out
of Africa I e II.
La considerazione che invece ci inte-
ressa fare è che a furia di retrodata-
re l'umanità perdiamo di vista la sua
milionaria interazione credendo im-
possibile condizioni cicliche della
civiltà in epoche decisamente più
ancestrali degli ultimi 6.000 anni co-
me ad esempio in contemporanea
con la 'comparsa' (o meglio 'arrivo
sulla scena') dei Sapiens, conviventi
dei Neanderthanlensis per periodi
mediamente 60 volte superiori all'i-
nizio di ciò che noi definiamo
'Storia' (comparsa della scrittura,
3.000 a.C. ca.).
A volte il buonsenso sembra abban-

64
donare gli Accademici.
È bastata l'osservazione di questa
composizione per comprendere la
contemporaneità di gruppi umani
dai diversi stili di vita e di progresso
intuendo come sia assurdo conside-
rare esclusivamente in questa fase
odierna una così ampia differenzia-
zione e non per esempio in passato.
Liberatoria la domanda all'assem-
blea: 'ma perché oggi si e ieri no...?'
L'Eterodossia sostiene questa idea:
- né prima né dopo bensì 'durante';
- non vi sono trasformazioni fondan-
ti ma selezioni entro le quali posso-
no verificarsi mutazioni;
- l'evoluzione parallela è insufficien-
te rispetto alle ipotesi di convergen-
za;
- il progenitore comune potrebbe
non esistere e conseguentemente nazioni in segmenti cronologici ca- che all’antropologia e alla metafisi-
fare i conti con un processo di spe- ratterizzati da parametri ca.
ciazione ossia una vera e propria culturali, sociali, filosofici, tecnologi- È quantomeno controverso conside-
comparsa dell'uomo come unicità. ci e morali di una civiltà in particola- rare il Mito come realtà a sé stante
Pertanto, considerando il lasso tem- re rispetto ad un’altra. Il ma poi legarlo
porale in analisi è inconcepibile sostrato però è il medesimo. Le leg- indissolubilmente all’osservazione
un'impennata gaussiana nell'evolu- gende, al contrario, sono racconti celeste e in particolare alla Preces-
zione né si possono escludere a fantastici contingentati in sione degli Equinozi
priori civiltà tecnologicamente e so- determinate sezioni temporali e si (Intermezzo tra i capp. IV e V de ‘Il
cialmente avanzate – con gradi di caratterizzano come compartimenti Mulino’ op. Cit. pagg. 83 - 101) con-
intensità pari all'odierna – in periodi stagni tra un periodo e i ferendo ad esso de facto un
insospettabili. propri precedenti o successivi. La valore di cover-up anche se non
MITO leggenda è in termini esemplificati connesso ad eventi particolarmente
Sulla scorta delle riflessioni prece- sinonimo di fiaba; il Mito cruenti o comunque
denti abbiamo l'obbligo di trovare il sinonimo di Sapienza, conoscenza. caratteristici di un periodo, di
sostrato, la sedimentazione comune In questa Conferenza ho utilizzato il un’esperienza diretta ma esclusiva-
che possa effettivamente teorizzare concetto di massima espresso dagli mente cosmologica.
un passato luminoso ma al contem- Autori de ‘Il Mulino di È da questa osservazione in fase
po chiuso in periodi ciclici e non li- Amleto’ ovvero il valore puramente preparatoria che mi venne in mente
neari. cosmologico del Mito ma al contem- la leggenda di San Giorgio e
Una delle caratteristiche salienti di po - in apparente del Drago: dietro il racconto popola-
questa ipotesi è l'oblio in cui scom- contraddizione - ho scelto di illu- re, infatti, si celano cognizioni astro-
pare la memoria della realtà e con- strarne la parte invisa a De Santilla- logiche possenti e forse
temporaneamente insorge un feno- na più in linea con Mircea persino astronomiche provenienti
meno che potremmo definire attra- Eliade che riguarda la funzione di da periodi insospettabili. La scelta
verso il linguaggio psicoanalitico cover-up del Mito e di sostanza delle del metodo di Eliade è stata
'transfert'. Questa rimozione è di religioni: i miti esprimono dettata anche dall’aver scoperto u-
fatto il Mito. ancestrali condizioni sociali e cultu- na forte colonna mitica a sostegno
Ma cos’è esattamente? E cosa lo rali spazzate via da violenti catacli- di una leggenda che ne ‘Il
differenzia dalle leggende? smi. Aldilà dunque del Mito Mulino’ è percepita come antitetica
Il Mito rappresenta la sacralità con- come struttura che deduce e condu- al Mito; la realtà è che potrebbe a-
ferita al racconto delle origini, è im- ce da e verso archetipi comuni ad vere un valore pedagogico.
mutabile nel Tempo e al ogni civiltà ho preferito portare ‘ О μύθος δελοι οτι... ‘ Il Mito inse-
massimo si può assistere a sue decli- un esempio più legato alla metafora gna che... Dicevano i greci antichi.

65
Se ad esso è possibile di plenilunio) solubilmente legato all’attività luna-
attribuire valenze morali questo si- 6 Gibbosa calante re. Lo stesso movimento
gnifica giocoforza che deve essere 7 Ultimo quarto celeste della luna è rappresentato
anche occultamento di realtà 8 Luna calante attraverso un altro movimento tipi-
riscontrabili oltre che metafora di - anche l’uscita della fanciulla con il co del serpente ovvero la
verità ineffabili. drago reso inoffensivo reca i segni sinusoide
La tradizione narra che presso la cit- del periodo lunare, ovvero o più volgarmente le ‘spire’ del ser-
tà di Selem in Libia vi fosse uno sta- 4 coppie di buoi (8) che lo trascina- pente o del drago. Il calare e il sor-
gno ove dimorava un drago no fuori dalle mura gere della luna, secondo
assassino. La gente del luogo lo pla- - altra situazione enigmatica è la ri- l’antica concezione del cielo, preve-
cava con due pecore al giorno ma il chiesta da parte di Giorgio affinché deva un’emersione al di sopra
drago divenne più famelico la ragazza imbrigli il drago dell’equatore celeste - ovvero la
e si rese necessario il sacrificio di ed esso si fa trasportare docilmente terraferma - e una discesa al di sotto
una pecora assieme ad un fanciullo in città: pochi istanti prima era di- che era un luogo rappresentato dal-
o una fanciulla tirati a sorte. sposto a divorarla le acque. Si capisce quindi
Un giorno il destino si fece beffe del - la richiesta di conversione al Cri- perché il drago della leggenda di San
Re e fu estratto il nome della figlia, stianesimo sembra essere la vera Giorgio dimorasse in uno stagno.
Silene. leggenda in tutto questo, È per questo che Siléne imbriglia il
Il Re tentò per 8 giorni di distoglierla assolutamente disallineata rispetto drago ed egli si fa docilmente ripor-
dal rito mortale ma poi cedette. ad un contesto dai forti connotati tare in città o diremmo oggi
Giunse nel frattempo Giorgio astronomici. alla normalità. Il Mito che si nascon-
che prese le difese della giovane Ci viene in soccorso Mircea Eliade de dietro questa leggenda esprime il
rendendo innocuo il drago e pregan- nel suo celeberrimo ‘Storia delle rapporto astronomico produttivo
dola di avvolgere il collo della Religioni’ una grande opera di (agricolo) che l’umanità intratteneva
bestia che si fece trascinare docil- ermeneutica del credo e del mito con le fasi lunari; ancora oggi del
mente in città. inerente le fedi religiose di tutto il resto
Allora Giorgio proclamò che a fronte mondo e dislocate nel corso specialmente in fase di messe o pro-
di una conversione a Cristo egli a- della storia. duzione vinicola. La paura che que-
vrebbe ucciso il mostro e La luna ha un’importanza strategica sto equilibrio venisse meno
così andò con buona pace dei libici nella formazione spirituale indusse probabilmente gli antichi a
che vissero serenamente mentre dell’umanità e il suo culto, sotto computare le fasi salienti del proces-
l’animale fu portato via da 4 diverse forme, è presente costante- so lunare con il fine di
coppie di buoi. mente. Essa rappresenta le maggiori anticipare i tempi fecondi e quelli
Ad una mente allenata risaltano im- funzioni biologiche: dalla non fecondi. O forse anche di evita-
mediatamente alcuni aspetti lapalis- pioggia alle maree, l’acqua in genere re che la luna fuggisse via da
siani: fino alla sua caratterizzazione fem- Gaia.
- la fanciulla si chiama Silene; minile legata alla sua Vi sono però delle inquietanti coinci-
l’etimo è assai analogo al termine ciclicità nel ciclo mestruale del tutto denze con alcune delle attuali cono-
greco Σελήνη (Seléne) che simile (28 giorni) all’orbita del satel- scenze scientifiche
significa ‘luna’ lite (intorno ai 29 giorni). apparentemente non giustificabili in
- l’eroe è Giorgio, il cui etimo è affat- Non solo: la ciclicità ne fa simbolo periodi antecedenti la nostra civiltà:
to originario greco Γεωργός dei periodi di fecondità e in senso - L'origine della Luna è terrestre,
(Gheorgòs) il cui significato è trasposto anche di quella probabilmente da impatto, con al-
‘agricoltore’ agricola. In questo senso inizia a far- loggiamento orbitale progressivo
- i tentativi di distogliere la propria si strada il perché sia un Γεωργός ad 'a spirale'
figlia dal sacrificio sono in numero di interessarsi della ‘salute’ - La Luna è alla base dell'ecosistema
8, numero stranamente lunare (Siléne). planetario, senza di essa non sareb-
identico alle fasi lunari: Ma la luna gestisce le acque, dun- be stata possibile la Vita
1 Luna nuova (o congiunzione o fase que essa è nelle acque; il suo simbo- - La paura di 'perdere la Luna' po-
di novilunio) lo è la spirale che viene trebbe essere un trauma cognitivo
2 Luna crescente rappresentato dal serpente; o dal che interessò studiosi e
3 Primo quarto ‘drago’ che del serpente è trasposi- osservatori del cielo quando del sa-
4 Gibbosa crescente zione. Questi è sinonimo di tellite ne calcolarono il comporta-
5 Luna piena (o opposizione o fase trasformazione, divenire ed è indis- mento orbitale

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- 'Ad oggi' sappiamo che la Luna si Amun...! “ (Derek de Dolla Price - archeologica di Saqqara.
sta allontanando dalla Terra ad una YALE University - di fronte alla tec- L’oggetto n. 6347 è passato alla sto-
velocità di 3,8 cm/anno e la nologia finalizzata alla ria con la denominazione di
modalità di allontanamento è una navigazione del meccanismo di Anti- 'Uccello'.
'spirale' orbitale. kythera). Nel 1969 i primi dubbi di Khalil Mes-
Sono solo coincidenze? Oppure è Forse non si era poi così lontani dal- siah (Prof. di Anatomia Artistica Uni-
lecito pensare a cognizioni ancestrali la faccenda dell’aereo a reazione. versità di Helwan e
ma cover-up? Dunque la Il volo nella preistoria è un argo- membro dello Egyptian Aeronautical
conoscenza è di tipo circolare e in mento affascinante a rischio satura- Club) ruotano attorno alla confor-
fondo noi, con Platone, ricordiamo zione fantasy se però non vi mazione poco ornitologica
sostanzialmente? fossero stati studi approfonditi su dell'oggetto al contrario affatto
Anomalie alcuni reperti talmente controversi 'avionica' non ultima la posizione
Il filo logico della Conferenza ha il da ribaltare la visione canonica della coda perpendicolare rispetto al
suo termine nella terza parte, la più ad oggi accettata dalla comunità corpo e non parallela come è ampia-
controversa. Ho voluto scientifica internazionale. mente dimostrato in natura per gli
appositamente tirare in ballo Fermo restando il linguaggio del Ma- uccelli, dando più l’impressione di
l’argomento più di confine proprio habaratha o del Ramayana che nar- un timone di coda.
per sottolineare la possibilità di una ra storie appartenenti Fu istituito un pool da parte dell'al-
evoluzione diversificata in passato e all’impero di Rama assieme a strani lora Ministro della Cultura Egizia
soprattutto indicare alcuni argo- racconti di velivoli detti Vimana e Mohammed G. el Din
menti finiti sotto la cover-up del Mi- tecniche avioniche correlate, Moukhtar il 23 dicembre 1971 per
to. un reperto ligneo ben più tangibile sancirne la tecnologia aeronautica.
Affermare un terzo livello nella leg- dei testi sacri rigveda ancora oggi è Di esso facevano parte:
genda di San Giorgio e il drago di oggetto di polemica tra - H. Riad - Dir. Museo Ant. Egizie
tipo astronomico stretto è una mondo accademico e avanguardia. - A. Q. Selim - Vice Dir. Museo Egi-
provocazione violenta ma supporta- Si tratta di un reperto 'aeriforme' ziano Ricerche. Archeolologiche
ta da coincidenze ed indizi probatori risalente a ca. 4000 anni a.C. (oltre - H. Nessiha - Dir. Dipartimento Anti-
difficili da eludere con 6000 ad oggi) scoperto nel chità
superficialità 1898 in una tomba interna all’area - K. Naguib - Pres. Unione Aviazione
- Il primo livello è dato dalle consi-
derazioni morali insite nella lotta tra
bene e male
- Il secondo livello da concezioni co-
smologiche che si riflettono
nell’astrologia come abbozzo
astronomico e socio-culturale
- Ma il terzo livello è astronomia pu-
ra difficilmente collocabile secondo
la nostra concezione in
epoche precedenti all’odierna: ep-
pure i dati coincidono.
Siamo dell’idea che gli antichi non
solo alzarono gli occhi al cielo ma
fossero anche in grado di
percorrerlo. La spiegazione della
Macchina di Antikythera fu salutata
così da colui che la studiò a
fondo e ne ricostruì le capacità di
orientamento stellare e planetario
simile a ciò che potremmo oggi chia-
mare non astrolabio bensì GPS:
“ ...il 'computer' di Antikythera? E'
stato come trovare un aereo a rea-
zione nella tomba di Tut-Ankh-

67
v=oP3P3vDNjqQ
In conclusione la Conferenza ha
tracciato un iter attraverso alcuni
punti fondamentali suddivisi in
tre aree:
Evoluzione
- l'evoluzione umana non è lineare e
sembra essere decisamente lontana
dagli scimpanzè/bonobi
- per ora non presenta un 'anello
mancante'
- l'origine dell'Uomo è costantemen-
te retrodatata
Mito
- il Mito non è un'invenzione o una
leggenda più articolata bensì un si-
stema cognitivo metaforico e
mnemonico (la tradizione era infatti
trasmessa oralmente) ad altissima
valenza cosmologica
- le sue principali caratteristiche so-
no la sacralità, l'univocità degli ar-
Egiziana gotà risalenti ad un’epoca datata I chetipi originari e la percepita
Così il mondo accademico fece i sec. a.C. che esistenza di civiltà antichissime e
conti con personalità credibili dispo- rappresenterebbero stilizzazioni zo- assai progredite come mankind
ste ad accettare e confermare omorfe di volatili e/o insetti. Tali craddle
una tesi disarmante e foriera di rivo- manufatti sono ufficialmente Anomalie
luzioni culturali dalla portata non appartenenti alla cultura pre-incaica - le Anomalie esistono e prendono il
indifferente. Ci pensò la Calima o Sinu ognuno dei quali non nome di indizi probatori
solerte ricostruzione di Martin Gre- è più lungo di 10 cm. - non sono affatto solo invenzioni di
gorie allora progettista di alianti ed Anche qui le presunte forme zoo- appassionati della cosiddetta
aeromobili a sancire la morfe inducono più ad uno chassis 'archeologia misteriosa'.
smentita sulle possibilità di volo piuttosto che ad una struttura Parafrasando un grande pensatore
dell'Uccello di Saqqara. Erano gli An- naturale dove ancora una volta la al tempo considerato ultra-
ni ’70. Nel 2006 l'esperto di sezione caudale, e non solo, non dà eterodosso come Galileo Galilei, mi
avionica Simon Sanderson ricostruì ragione a rappresentazioni sono immaginato - assieme a tutti
un modello in scala dell'Uccello di entomologhe o ornitologiche di tipo coloro impegnati nel dare spiegazio-
Saqqara 5 volte più grande e alcuno bensì aerodinamiche più ni agli enigmi che ci
in galleria del vento ne dimostrò - al consone ad un aircraft, un circondano - sul banco degli imputa-
contrario di Gregorie - le possibilità/ velivolo. ti nel processo che l’Ortodossia por-
capacità di volo L’ing. J. A. Ulrich ex pilota di jet rico- ta con cura e costanza contro
('Cryptids: The Saqqara Bird' By nobbe uno dei monili come del tutto l’Eterodossia.
Doug Aamoth for TIME - June 09, analogo allo chassis di un E in quest’aula austera, opprimente,
2010 SAAB 37 Viggen (JA 37) in dotazione sinistra in cui l’Eterodossia è già
http:// all'Aeronautica Militare Svedese messa all’indice preconcetto
techland.time.com/2010/06/09/ mentre Peter Belting, ing. osammo sussurrare, dopo esser sta-
cryptids-the-saqqara-bird/) aeronautico tedesco, si spinse oltre ti violentemente costretti all’abiura:
Un caso isolato non darebbe ragione arrivando a riprodurre nel 1997 un ‘...eppur volano...’
del tutto ad un’ipotesi così di confi- modello 1:6 di un 'Monile di Bogotà'
ne se non fosse stato per un altro perfettamente volante e facilmente
reperto, questa volta numericamen- manovrabile.
te più cospicuo (una dozzina circa di Il video che segue non necessita di (Pier Giorgio Lepori
pezzi), composto da monili aurei ulteriori commenti ARCHEOMISTERICA)
conservati al Museo dell'Oro di Bo- http://www.youtube.com/watch?

68
KENNEDY,
UN PRESIDENTE
CONTRO
LE BANCHE
ANDREA
DELLA VENTURA

Banche e grande crisi globale il potere di emettere moneta sen- diventerebbero tutta carta strac-
za passare attraverso la FRB. cia".
Il 4 Giugno del 1963 un decreto Cosa significano queste parole?
presidenziale di John Fitzgerald Lincoln e gli altri Perché qualcuno non chiarisce la
Kennedy, detto Ordine Esecutivo Presidenti assassinati questione?
11110, fu firmato impedendo alla Prendiamo quattro nomi: Abramo
Federal Reserve Bank di prestare Il 27 settembre del 1964 negli Sta- Lincoln, James Garfield, William
soldi a interesse al Governo Fede- ti Uniti venne pubblicato il famige- McKinley, John Fitzgerald Ken-
rale degli Stati Uniti. rato rapporto della commissione nedy.
La FRB sarebbe presto fallita e Warren, incaricata di indagare Chi sono questi quattro signori?
l’America sarebbe tornata l’unica sull'omicidio di Kennedy. Cosa hanno in comune?
vera detentrice del proprio debi- In tale rapporto si sosteneva che I quattro signori in questione sono
to. JFK fu il primo presidente della unico responsabile dell'assassinio stati tutti Presidenti degli USA,
storia a comprendere quanto lo era Lee Harvey Oswald. tutti sono stati uccisi durante il
strapotere delle banche private Tale rapporto fa tremare ancora mandato presidenziale e, analiz-
avrebbe ben presto creato un col- oggi anche i nostri politici più zando bene i particolari, tutti si
lasso dell’intero sistema economi- “coraggiosi”. proponevano di cambiare il sis-
co. Su “Libertà” del 27 settembre di
Fu fatto un piccolo tentativo per 39 anni dopo, infatti si leggono le
togliere alla Federal Reserve Bank parole di Bossi sul debito pubbli-
il suo potere di affittare la moneta co:
al governo facendosi pagare un "Dal 2008 in avanti il sistema cam-
interesse. In quel giorno, il presi- bia, perché altrimenti la gente si
dente degli USA firmò l'ordine che sparerebbe, perché i titoli di stato
ripristinava al governo americano

69
tema monetario americano es- Le parentesi monetarie colpo di penna, Kennedy stava per
tromettendo la Banca Centrale. di Lincoln e Kennedy mettere fuori gioco la Federal Re-
I primi tre avevano cominciato a serve Bank di New York. Se fosse
pensarlo, Kennedy lo stava met- Secondo JFK le banche private entrata in circolazione una quanti-
tendo in atto. non potevano essere i creditori di tà sufficiente di questi certificati
Seguiamo poi la pista dei soldi e un’intera nazione e, cosa più im- basati sull'argento, questa avreb-
mostriamo com’è connessa diret- portante, non potevano avere il be eliminato la domanda di ban-
tamente con JKF, e cosa JFK fece potere di stampare moneta. conote della Federal Reserve.
per cercare di aiutare il popolo Le somiglianze fra la Federal Re- Oggi il coraggio necessario per
americano riguardo al debito nazi- serve e la BCE, nonché la nostra attuare una fiscalità sociale a mi-
onale e bancario. cara Bankitalia, sono a dir poco sura d'uomo non esiste proprio.
Per spiegare la pista dei soldi, il imbarazzanti. Lincoln e Kennedy ebbero invece
modo più facile è quello di far L'ordine di Kennedy dava al Mini- quel coraggio, ma lo pagarono ca-
riferimento alla storia di Abraham stero del Tesoro il potere "di e- ro. Lincoln creò le banconote
Lincoln. mettere certificati sull'argento "green-backs", e venne ucciso po-
Lincoln fu presidente durante la contro co dopo, nel 1865. Durante la
Guerra Civile Americana. La qualsiasi riserva d'argento, argen- guerra civile americana, i Ro-
guerra tra il Nord ed il Sud sulla to o dollari d'argento normali che thschild di Londra finanziarono il
questione dello schiavismo. Gli erano nel Tesoro". Nord, e i Rothschild di Parigi il
Yankees contro i Confederates. Il Questo voleva dire che per ogni Sud. Per ridurre il livello del debito
Presidente Lincoln aveva bisogno oncia di argento nella cassaforte che il suo governo avrebbe affron-
di raccogliere denaro per finan- del Tesoro, il governo poteva met- tato, Lincoln fece quel denaro. Le
ziare l’esercito nordista. tere in circolazione nuova mone- banconote "green-backs" erano
Ci sono tre modi con cui il governo ta. come dovevano - e come dovreb-
può trovare il denaro: può tassare In tutto, Kennedy mise in circola- bero - essere, e cioè prive di inte-
i cittadini, prendere in prestito zione banconote per 4,3 miliardi ressi bancari.
denaro o stampare contante e di dollari. Le conseguenze di que-
spenderlo. sta legge furono enormi. Con un Il sistema bancario mondiale

John Fitzgerald Kennedy aveva


iniziato a mettere in atto il
“cambiamento”, quando, coinci-
denza delle coincidenze, fu ucciso,
nel 1963, a Dallas proprio dove ha
sede il più grande socio finanziario
della Federal Reserve Bank (la
Banca Centrale degli Stati Uniti).
L’assassinio di Kennedy cos’altro
fu se non un avvertimento ai futu-
ri Presidenti e ai politici di tutto il
mondo, che chi comanda sono i
banchieri, attraverso un sistema
mafioso potentissimo e interna-
zionale?
Lincoln invece decise di stampare
le banconote degli Stati Uniti per
finanziare la guerra. Questo modo
evitava la tassazione e
l’indebitamento.
Lincoln stampò contante e lo usò
per la guerra. Non c’era bisogno di

70
tasse e debiti. I banchieri volevano
trarre profitto dalla guerra e
volevano che Lincoln stampasse il
contante e lo consegnasse alle
banche al prezzo del costo di
stampa del denaro. Poi i banchieri
avrebbero restituito il denaro al
governo sotto forma di prestito
bancario per poi chiedere ai con-
tribuenti di pagare una tassa per
ripagare gli interessi ai banchieri.
L’onesto Abraham Lincoln disse di giungere il livello attuale, poiché presidente statunitense avesse
NO ai banchieri e fu assassinato. avrebbe utilizzato il 11110, il debito non
dato al Governo la possibilità di sarebbe assolutamente ai livelli
Morte di Kennedy ripagare il suo debito senza utiliz- correnti.
zare la Federal Reserve e senza Forse l'assassinio di JFK fu un av-
JFK fu il primo ad opporsi alle ban- essere gravato dall'interesse ri- vertimento ai futuri presidenti che
che private ma purtroppo anche chiesto per la creazione di nuova avessero pensato di estinguere il
l’ultimo. moneta. debito eliminando il controllo che
Il suo assassinio fece desistere Il 11110 dava agli USA la possibili- la Federal Reserve esercita
qualsiasi altro presidente, non so- tà di crearsi la propria moneta ga- sull’emissione monetaria.
lo rantita da argento.
americano, dal dichiarare guerra Quando Kennedy fu assassinato, Oltre la verità ufficiale
alle banche private. dopo appena cinque mesi non
L’Ordine Esecutivo 11110 avrebbe vennero più emessi certificati ga- Lincoln fu assassinato da John Wil-
messo fine all’attuale sistema rantiti da argento. kes Booth che, secondo alcuni stu-
bancario mangia-soldi. "Final Call" (“Final Call” è un sito diosi, era un agente della Casa Ro-
La FRB, come tutte le banche del di contro-informazione politica thschild. Dopo la morte di Lincoln
resto, prestava (e presta ancora) statunitense, NDR) è a conoscenza cessò ovviamente anche la stam-
soldi che non ha. Solo un decimo del fatto che l'ordine esecutivo pa dei green-backs.
dell’intero ammontare di capitale non venne mai cancellato da nes- Kennedy propose la stessa solu-
che le banche private danno in sun presidente attraverso un altro zione e subito dopo fu anch'egli
prestito, é realmente detenuto ordine esecutivo, quindi è ancora ucciso a Dallas in Texas, nel 1963.
dalla banca. valido. Perché allora nessun presi- I suoi obiettivi principali erano di
La FRB crea a piacimento ricchez- dente successivo l'ha mai usato? prendere il controllo della moneta
za, un potere immenso per dei Virtualmente tutti i seimila miliar- della nazione, togliendola dalle
privati. L'ordine esecutivo avrebbe di di dollari di debito sono stati mani
impedito al debito pubblico di rag- creati a partire dal 1963. Se un delle Banche della Federal Reser-
ve e di terminare così la guerra in
Vietnam.
Il vero motivo del suo assassinio è
percepibile a ogni essere
umano pensante. Dopo quello
storico omicidio il vicepresidente
J.B.Johnson, appena assunta la
carica di Presidente ordinò infatti
il ritiro di tutte le banconote fatte
stampare da Kennedy. Kennedy
aveva infatti ordinato l'emissione
da parte del Tesoro di
Non a caso sui 5 dollari emessi dal Ministero del Tesoro 4.292.893.815 dollari, con banco-
su indicazione di JFK compare l’immagine di Lincoln
71
note che non riportavano più la ogni anno. Le banche lo chiamano
scritta "Federal Reserve Note", ma un buon affare. Questo è il modo
quella di "United States Note". come loro [americani] creano un
Obiettivamente fece un intelligen- debito di 6 trillioni di dollari, più il
te tentativo per cominciare a to- debito di ciascuno stato, paese e
gliere alla Federal Reserve il suo città. Metà o più delle nostre tas-
potere di affittare il denaro al go- se IRS vanno ai banchieri. I ban-
verno facendosi pagare un inte- chieri danno poi i soldi ai politici
resse. per assicurarsi che siano eletti ed
aumentare la tassazione a nostro
La Federal Reserve e l’IRS scapito. Immenso e rischioso.
È un enorme castello di carte, ba-
I banchieri ottennero il loro scopo sta un semplice soffio di vento per
di nuovo nel 1913, quando la FRB farlo crollare. L’intero sistema si
e le tasse di tipo IRS divennero basa su soldi che le banche non
legge. hanno.
I banchieri avevano bisogno di u- JFK aveva compreso a pieno quan- ad hoc di falsa ricchezza. Solo una
na nuova tassa che ripagasse gli to tutto ciò fosse sbagliato. Aveva economia solida, costituita sul va-
interessi sul denaro che essi a- intuito che di quel passo l’intera lore dell’argento realmente dete-
vrebbero creato e dato in prestito economia mondiale sarebbe finita nuto dal governo.
allo stesso governo. male. Aveva anticipato la crisi eco- L’FRB non avrebbe più potuto pre-
Il governo stampa una banconota nomica mondiale che ci sta afflig- stare soldi ad interesse
da 100 dollari chiamata bancono- gendo. Con il suo Ordine Esecuti- all’America. Gli uomini più ricchi
ta della Federal Reserve. La banca vo, il Dipartimento del Tesoro a- del mondo non avrebbero più a-
prende i 100 dollari di contante vrebbe avuto il potere di vuto in mano lo scettro del pote-
per 3,5 centesimi di dollaro (costo “emettere certificati d’argento a re.
di produzione). Poi la banca pre- fronte di ogni lingotto di argento/ Gli stavano per portar via il loro
sta gli stessi 100 dollari al gover- dollari d’argento della Tesoreria.” amato giochetto per fabbricare
no. Adesso il governo ha 100 dol- Questo significa che la Tesoreria soldi. JFK si era già messo contro
lari di debito e NOI dobbiamo pa- degli Stati Uniti poteva introdurre tutta l’ala conservatrice e milita-
gare le tasse IRS per ripagare la soldi in circolazione basandosi rizzata dell’America schierandosi
banca dei 100 dollari più gli inte- esclusivamente sui lingotti contro la guerra in Vietnam, ci
ressi. Con un costo di 3,5 centesi- d’argento fisicamente presenti mancavano solo i banchieri privati
mi di dollaro la banca può ottene- nelle casse dello Stato. Niente più da indispettire.
re dai 5 agli 8 dollari di interesse speculazioni, niente più creazione La sua morte era già praticamente
scritta. Kennedy aveva sfidato il
governo monetario attaccando i
due sistemi che sono sempre stati
usati per aumentare il debito: la
guerra e la creazione della moneta
da parte di una banca centrale pri-
vata.
Memorabili infatti suoi sforzi per
far uscire dal Vietnam le truppe
americane entro il 1965.

72
CHIMERA

LA NARRATIVA LE RECENSIONI DI
presentata da Luigi Milani Daniele Imperi
Non c’è
Lo mondo
spazzino del di
Riccardo
mietitore Coltri
un racconto
di Alexia Bianchini

La
leggenda di
Sigurd e
Gudrún
di J.R.R.
Tolkien

I FILM MALEDETTI
M.Benedetta Errigo

LA STORIA CHE VERRA’


Nabta Playa
Simone Barcelli

73
Non c’è mondo di Riccardo Coltri
Daniele Imperi

Primo romanzo dell’autore del capolavoro don Coltri che fa la sua comparsa nella
horror La corsa selvatica, una storia che si storia?
basava sul fantastico italiano, attingendo Il romanzo ha comunque una sua forza,
ai miti e alle leggende del nostro paese, non annoia, anzi ha un buon ritmo. Le at-
in un quadro storico ben preciso: i primi mosfere sono cupe, tenebrose, ma non
anni del Regno d’Italia. pesanti. Nel modo di descrivere le azioni
In questa prima opera dell’autore siamo troviamo un Coltri acerbo, ma già padro-
invece ai giorni nostri, anche se Coltri cre- ne del linguaggio.
a un interessante intreccio con la storia di Tutta la storia, anche se ambientata per la
Romeo e Giulietta. Le vicende del prota- maggior parte ai nostri tempi, è avvolta
gonista Roberto Crinti si legano a quelle dal mistero e da un’aura di leggenda.
della coppia shakespeariana e a quelle di Questa sarà una caratteristica di Riccardo
un’altra coppia del suo periodo. Coltri, che ritroviamo anche nel suo rac-
Siamo molto lontani dalla forza del suo conto in Carnevale.
ultimo romanzo, La corsa selvatica, anche Come se per l’autore ogni mondo nascon-
se qui si comincia a delineare lo stile che desse un angolo fantastico, soprannatura-
ha contraddistinto l’autore nelle sue pub- le. Non c’è storia, altrimenti, al di fuori di
blicazioni successive, Zeferina e il raccon- esso. Non c’è mondo, anzi, oltre quello
to Venim etiam dell’antologia Carnevale. della fantasia.
Ci sono esperimenti stilistici che, se da un
lato rallentano un po’ la lettura, dall’altro Non c’è mondo di Riccardo Coltri
credo siano serviti a formare lo scrittore, Bonaccorso Editore
dando al suo linguaggio un’impronta in- 110 pagine
confondibile. In Non c’è mondo lo stile an- giugno 2001
cora non trasporta come nelle altre ope-
re, anche se intuiamo una ricerca
dell’autore nel volersi discostare da altri
stili e affermarne uno proprio.
Si possono notare dei piccoli particolari
che secondo me sono propri di un autore
alle prime armi. Il nome del protagonista,
Roberto Crinti, ha le stesse iniziali
dell’autore e suona come l’Arthur Gordon
Pym di Edgar Allan Poe. Come se lo scrit-
tore volesse partecipare, in un certo sen-
so, al suo stesso romanzo. E che dire del

74
La leggenda di Sigurd e Gudrún di J.R.R. Tolkien
Daniele Imperi

Il volume ha un suo valore storico e la traduzione italiana non rende meri-


anche narrativo, poiché rappresenta to alla poesia di Tolkien. È un libro da
un’altra opera del maestro Tolkien, leggere in lingua originale, perché i
questa volta in forma poetica. Siamo versi sono spesso banali per come so-
ben lontani da opere come Il Signore no resi in italiano. Sembra una poesia
degli Anelli o Lo Hobbit, quindi chi de- forzata, mentre leggendoli in inglese
cide di acquistare La leggenda di Si- funzionano.
gurd e Gudrún è perché davvero inte- Forse sarebbe stato più onesto pub-
ressato a possedere opere di Tolkien e blicare l’opera in versi di Tolkien pri-
a conoscere ogni aspetto della sua ma, con l’aggiunta di un breve saggio
cultura e della sua scrittura. per spiegarne la genesi alla fine del
Al di là di questo, il libro in realtà con- libro.
tiene ben poco di ciò che ha scritto
Tolkien, limitandosi a Il nuovo lai dei La leggenda di Sigurd e Gudrún di
Volsunghi e Il nuovo lai di Gudrún. J.R.R. Tolkien (tit. orig. The Legend of
Meno di metà libro, dunque. Sigurd and Gudrún)
Il resto è, come al solito, una lunga Bompiani
teoria di commenti del figlio, che ho 436 pagine
avuto modo di conoscere nelle raccol- ottobre 2009
te di racconti e che già a quel tempo
trovai noiosi e inutili. La minuziosa
mania con cui il figlio Christopher
spiega ogni passo e ogni (probabile)
decisione del padre risulta di lettura
pesante e anche noiosa il più delle
volte.
Ciò che rende prezioso La leggenda di
Sigurd e Gudrún, quindi, è ciò che ha
realmente scritto Tolkien. Interessanti
sono invece le appendici finali, di na-
tura storica, e la postfazione
all’edizione italiana.
Per quanto riguarda i versi, purtroppo

75
LA STORIA CHE VERRA’
Nabta Playa
Simone Barcelli

Marcatori nel ‘deserto’ nei sedimenti depositati sulla depres-


sione) queste pietre formando anelli cir-
Il cosiddetto Primo Tempo, l’alba della colari, strutture sepolcrali e linee di me-
civiltà nell’Egitto di Osiride, è testimo- galiti da cui osservavano l’orizzonte,
niato dai Testi delle piramidi risalenti al- puntando lo sguardo verso il giorno del
la V dinastia. Stando al racconto mitolo- solstizio d’estate.
gico, la divinità avrebbe riunificato, sot- A Nabta Playa, l’archeologo Fred Wen-
to la sua corona, l’intero regno. La storia dorf della Southern Methodist
narra, invece, che fu re Narmer, forse University di Dallas, scava dal 1973 e,
identificabile nella figura del mitico Me- tra l’altro, ha portato alla luce centinaia
nes, a riunire le terre d’Egitto alla fine di focolari, pozzi d’acqua in profondità,
del III millennio a.C. Già nel VI millennio ceramiche, ossa animali e resti di ca-
a.C. un’antica popolazione si rese prota- panne. L’astrofisico John McKim Malvil-
gonista della costruzione, nel Sahara o- le della University of Colorado, a sua
rientale, di elaborate strutture perfetta- volta, ha determinato gli allineamenti di
mente allineate con il Sole e alcune stel- alcuni megaliti, in direzione nord-sud e
le, simili per molti aspetti a quelle di del sorgere del sole all’orizzonte. Un cir-
Stonehenge. I misteriosi costruttori di colo di pietre del diametro di quattro
Nabta Playa, una località della Nubia si- metri, con otto pietre accoppiate, per-
tuata quasi sul tropico del Cancro, a un metteva all’osservatore di guardare ver-
centinaio di chilometri da Abu Simbel, so est, il giorno del solstizio d'estate di
eressero (tra il 5.000 a.C. e il 4.700 a.C. 7.000 anni fa. L’astrofisico Thomas

76
Brophy (coautore con Robert Bauval de toria, come il vicino tempio della Valle
“Il mistero della Genesi”, Corbaccio, di Chefren, presenta un’erosione diver-
2011) si spinge oltre, suggerendo che le sa rispetto ad altri monumenti, dovuta
linee di megaliti siano correlate con al- essenzialmente a insistenti precipitazio-
meno sei stelle importanti della costel- ni piuttosto che all’azione classica della
lazione di Orione (Alnitak, Alnilam, Min- sabbia portata dal vento. Poiché il mo-
taka, Betelgeuse, Bellatrix, e Meissa), numento è stato ricoperto e quindi in
così come dovevano apparire nel 6.270 qualche modo protetto dalla sabbia per
a.C. Un grande centro cerimoniale in cui quasi tremila anni, quelle piogge torren-
già ottomila anni fa convergevano i ziali all’origine dell’azione erosiva po-
gruppi provenienti da piccoli accampa- trebbero risalire al periodo pluviale, ca-
menti stagionali, per registrare gli even- ratteristico dell’Africa settentrionale tra
ti astronomici di quei megaliti (una 9.000 e 13.000 anni fa, all’incirca quan-
trentina di strutture complesse, sia in do terminò l’ultima glaciazione.
superficie sia interrate), che servivano La Sfinge è uno dei monumenti più anti-
anche per stabilire l’arrivo delle piogge. chi al mondo. Non risale, come si vuol
Curioso costatare che, in quel tempo far credere, al tempo della costruzione
remoto, gli allineamenti potevano an- delle piramidi: almeno questa era
che essere sommersi dal livello l’opinione diffusa tra i primi archeologi
dell’acqua di un antico lago che si anda- che visitarono il sito all’inizio del XX se-
va formando durante la stagione delle colo. Anche la Stele della Sfinge, opera
piogge, quasi fossero dei marcatori an- del faraone Tutmosi IV, certifica, secon-
che per quell’elemento. do le ultime interpretazioni, che la sta-
tua fu liberata dalla sabbia, ancor pri-
Il culto del bestiame ma, dallo stesso Chefren. La stele
dell’inventario, rinvenuta
Quasi tremila anni prima della datazio- dall’archeologo Mariette nel 1850, non
ne, comunque controversa, assegnata è altro che una copia dell’originale di
alla piramide a gradoni di Saqqara, eret- Chefren, in cui il faraone sostiene che
ta all’incirca nel 2670 a.C. e attribuita al
genio di Imhotep, un popolo nomade
ma socialmente organizzato era deposi-
tario di una scienza che potrebbe per-
dersi nelle pieghe del passato.
Un periodo che potrebbe corrispondere
a quello della Sfinge di Giza, almeno se-
condo il parere del geologo stratigrafo
Robert Schoch, perché quest’opera scul-

77
prima del suo dominio esistevano già tutti conosciamo.
sulla piana di Giza sia la Casa della Sfin- Un tumulo di pietra del diametro di ot-
ge sia l’attigua Casa di Iside (da inten- to metri conteneva i resti completi di
dersi la Grande Piramide); il sovrano una mucca, sepolta in una camera sca-
non fece altro che erigere due piramidi vata nel pavimento. Nella stessa zona
di più ridotte dimensioni, una per se e sono stati rinvenuti altri sette tumuli di
l’altra per la figlia Henutsen. Erodoto, pietra contenenti resti di bestiame, sen-
nelle sue opere, non parla della Sfinge, za camere sotterranee, con le ossa po-
quindi è possibile che all’epoca il monu- ste tra le pietre; non sono stati invece
mento fosse completamente ricoperto rintracciati resti umani. Un pezzo di le-
dalla sabbia del deserto. Qualche farao- gno della copertura ha prodotto una
ne, periodicamente, la riportava alla lu- datazione al radiocarbonio attestata al
ce ma nel giro di qualche centinaio 4.470 a.C., forse la data di un ultimo ri-
d’anni la Sfinge, inevitabilmente, era di to propiziatorio prima dell’abbandono
nuovo sepolta. del centro cerimoniale. Il culto del be-
Le conoscenze astronomiche nel pro- stiame divinizzato era destinato a pro-
fondo del Neolitico, in quelle che sono seguire altrove. Come scopriremo, da lì
ora depressioni desertiche, destano a poco sarà proprio una mucca a essere
meraviglia ma anche qualche problema considerata la madre del sole (il “Toro
d’incastro nella cronologia accettata. del Cielo”): Hathor rappresentata come
Dal VI millennio a.C., in seguito al pro- una mucca mentre il marito Horus co-
gressivo inaridimento di Nabta Playa, ci me un toro possente, con le rispettive
furono costanti migrazioni di questa raffigurazioni astrali.
gente nomade verso nord, in direzione Nella parte inferiore della tavoletta di
del delta del Nilo. Il sito era occupato re Narmer (3.100 a.C.), il toro che ab-
probabilmente solo nella stagione esti- batte le mura della città e schiaccia il re
va, tra il 9.000 a.C. e il 2.800 a.C., con nemico è la rappresentazione del sovra-
parentesi d’abbandono tra il 5.500 a.C. no paragonato a Horus, rappresentato
e il 4.500 a.C. (due i periodi di grande sia come falco sia come toro possente.
siccità: tra il 5.300 a.C. e il 5100 a.C. e
tra il 4.700 a.C. e il 4.500 a.C.). Il ritorno
a Nabta Playa, prima del definitivo ab-
bandono, presenta una rilevante evolu-
zione nel sistema e nell’organizzazione
sociale degli occupanti. Potrebbero es-
sere loro, questo misterioso popolo
proveniente dall’Africa più profonda, ad
aver fondato l’Antico Regno d’Egitto che

78
I FILM MALEDETTI
M.Benedetta Errigo

Ci sono dei film che si portano dietro


un alone di mistero oltre che di male-
dizione. Film che vengono ricordati
per esempio per la fine tragica del
protagonista, come Il Corvo che ha vi-
sto morire il giovane Brandon Lee du-
rante le riprese, o Il Cavaliere Oscu-
ro,ultima interpretazione di Heath Le-
dger, morto in circostanza ancora po-
co chiare.
Ma ce ne sono altri che portano den-
tro di loro leggende nere, profumo di
terrore, sospetti di patti con altre en-
tità. Questa sorta di maledizione è le-
gata soprattutto ad alcuni film di ini-
zio Novecento, quando forse si speri-
mentava di più o forse tutto era an-
cora da scoprire. Vediamone alcuni.
Vorrei partire parlando del film No-
sferatu il Vampiro,un film del 1922 all'attore teatrale Max Schreck. Chi-
che mi ha sempre colpito molto, so- unque di noi, anche se non ha visto il
prattutto da quando ho scoperto che film, ricorda qualche fotogramma di
la prima volta è stato proiettato il questa creatura, alta, nera, spettrale,
giorno in cui poi sarei nata io, il 5 senza capelli e con mani dalle dita
marzo.La trama di questo film è nota lunghissime. Bene, la creatura era
a tutti: si tratta del rifacimento della Schreck che stava interpretando il
storia di Dracula, visto che gli eredi di personaggio che l'avrebbe reso un'i-
Stoker non avevano concesso al regi- cona del mondo cinematografico. Pe-
sta Friedrich W. Murnau i diritti d'au- rò. Tutto il film è attraversato da un
tore. Perciò il geniale regista creò sul- alone di mistero. Iniziamo dall'attore,
la falsariga di Dracula la figura del da Max Schreck. Già il nome suona
Conte Orlok,la cui parte fu assegnata strano, visto che in tedesco queste

79
due parole significano "Grande terro-
re". Si trattava forse di un nome d'ar-
te scelto ad hoc? In teoria parrebbe
di no, visto che pare che in alcune lo-
candine di piccole compagnie teatrali
tedesche di inizio Novecento ci sareb-
be il nome, scritto molto piccolo, di
questo attore: Friedrich Gustav Max
Schreck.
Qualcuno le ha però mai viste? No.
Proseguiamo. Alcuni dicono che in re-
altà Murnau si sarebbe recato nei compare in altri film famosi. Questo è
Carpazi e lì avrebbe scovato un vero e però strano, visto che era stato il pro-
proprio vampiro che lui avrebbe con- tagonista assoluto di questo film e
vinto a recitare. "Nella parte di se che quindi avrebbe dovuto avere al-
stesso", insomma! tre offerte e altri parti di primo piano.
Questa diceria si sarebbe diffusa so- Ma niente, di Max Schreck non si sa
prattutto per il fatto che le riprese più nulla. Ecco perché si diffuse la leg-
con il Conte Orlok si svolgevano di genda che in realtà Max Schreck fosse
notte e che nessun provino era stato lo stesso regista Murnau, che aveva
fatto per assegnare la parte, ma il re- deciso di travestirsi e di essere lui il
gista era arrivato con questo attore, protagonista prefetto, quello che lui
comparso dal nulla. Se a questo si ag- aveva in mente.
giunge il fatto che durante le riprese Un'idea di quello che successe duran-
molti membri della troupe subirono te la lavorazione del film si può avere
incidenti anche mortali, si può capire guardando "L'ombra del vampiro",
come la leggenda della maledizione pellicola di Elias Merhige con John
iniziasse già allora a farsi sentire. Malckovich nella parte di Murnau e
Alla fine gli eredi di Stoker bloccarono Wilem Dafoe in quella di Schreck.
l'uscita del film e Murnau fu costretto Veniamo a Freaks. Freaks è uno dei
a bruciare tutte le copie del girato. film più spaventosi della storia del ci-
Tutte tranne una che è quella che ci nema. Girato nel 1932 da Tod Bro-
ha permesso di vedere questo film ai wing, venne ambientato in un circo
giorni nostri. ed interpretato da veri fenomeni da
Forse per questo, forse per altri moti- baraccone, esseri deformi e spavento-
vi, Max Schrek esce di scena e non ri- si, i "freaks" appunto.

80
La storia è presto detta: in questo cir- Nessuno lo fece più lavorare.
co la bellissima trapezista Cleopatra è Fu indispensabile tagliare le scene
amata dal nano Hans. Lei accetta di nelle quali si mostrava esattamente la
sposarlo, ma in realtà è interessata mutilazione della donna da parte dei
solo ai soldi dell'uomo, quindi proget- freaks. Non si contarono infatti i ma-
ta di ucciderlo con l'amante Hercules, lori tra gli spettatori presenti, tra i
anche lui lavorante del circo come uo- quali una donna incinta che abortì
mo forzuto. verso la fine della proiezione.
Ma gli altri freaks, che non avevano Purtroppo le scene tagliate sono per-
mai amato questa donna e sospetta- se per sempre, tra le quali la vera fine
vano che lei volesse uccidere Hans, di Hercules che invece di morire per
scoprono che Cleopatra e Hercules mano dei circensi viene castrato e co-
stanno lentamente avvelenando il na- stretto ad esibirsi come una pseudo
no. Così, durante la notte, inseguono donna, anche lui come fenomeno da
armati la donna e il suo amante. Lui baraccone, quindi.
viene ucciso subito,mentre a lei ven- Va da sé che questo film fu vietato
gono tagliate le gambe, cavato un oc- per circa vent'anni in tutto il mondo,
chio, schiacciate le mani e mozzata la rinnegato in maniera così totale che
lingua. Ora anche lei è un freak, e in- persino alcuni attori decisero di non
fatti dopo qualche tempo si vede che dire mai di avere partecipato a questa
viene presentata dal padrone del cir- pellicola. Facciamo un salto avanti di
co come "la donna gallina". Niente qualche anno e arriviamo al 1968.
male eh? Questo è l'anno in cui Roman Polanski
Sta di fatto che il regista dovette ta- gira Rosemary's baby, film che posso
gliare delle scene,dopo la prima mes- immaginare si sia pentito mille volte
sa in scena. Per inciso: Browing chiu- di girare.
se con Hollywood dopo questo film. In questo film si racconta della nascita
dell'Anticristo e Polanski, proprio per
essere il più fedele possibile ai rituali
descritti nella pellicola, chiama come
consulente un erede di Alesteir Cro-
wley, fondatore della Chiesa di Sata-
na.
Purtroppo Charles Manson vide quel
film. L'uomo, che già percorreva una
strada satanica, pare non avesse gra-

81
ciso di chiudere questo articolo con la
maledizione di Superman.
Pare infatti che qualsiasi attore abbia
interpretato il supereroe abbia avuto
una vita sfortunata. Tutti noi ricordia-
mo Christopher Reeve, protagonista
del film del 1978, che nel 1995 cadde
da cavallo e rimase paralizzato, mo-
rendo poi agli inizi del Duemila. Ma
dito molto che nel film si parlasse di anche i primi due Superman non eb-
alcuni rituali segreti. E pare che fu bero vita facile: il primo, Kirk Alyn, si
proprio questa la causa della morte vide chiudere davanti tutte le porte
terribile un anno dopo di Sharon Tate, del cinema, visto che ormai lo si iden-
moglie di Polanski, massacrata nella tificava solo con l'uomo volante. Morì
sua villa da Manson e da suoi compli- povero e solo. Anche George Reeves,
ci. Il regista era all'estero e a malin- il Superman degli anni Cinquanta, ri-
cuore aveva lasciato a casa la moglie mase senza lavoro per lo stesso moti-
che era incinta di otto mesi e non si vo e purtroppo si suicidò.
sentiva di viaggiare. Anche per Mia Come dire, non è tutto oro quello che
Farrow, la protagonista, il film si lega luccica...
a un cattivo ricordo, anche se non tra-
gico come l'uccisione della Tate: suo
marito Frank Sinatra le portò sul set i
documenti del divorzio da firmare.
Anche L'Esorcista non gode di buona
fama. A prescindere dalla trama e
dalle scene impressionanti, pare che
buona parte dei parenti della troupe
sia morta durante le riprese, mentre
Linda Blair si ruppe alcune vertebre
girando qualche scena.
I film maledetti sono davvero tanti,
impossibile da racchiudere tutti in un
articolo solo, magari se ce ne sarà
possibilità in futuro vi racconterò di
altre leggende. Per il momento ho de-

82
LA NARRATIVA DI CHIMERA
presentata da Luigi Milani

Lo spazzino del
mietitore
un racconto di Alexia Bianchini

Alexia Bianchini è un’instancabile tessitrice di storie: con CIESSE edizioni ha pub-


blicato MINON, un romanzo Dark Fantasy, Io vedo dentro Te, un’opera sci-fi, e
l’antologia D-Doomsday di cui è curatrice. Con Linee Infinite il romanzo Scarn, la
nuova era dei vampiri, a breve in nuova versione. Con GDS Edizioni l’antologia
SYMPOSIUM, di cui è curatrice, le novelle Sibilla, visioni di morte e Il cerusico.
Con EDS ha la raccolta cyber punk Alter Ego e quattro racconti di fantascienza. È
stata selezionata in diversi concorsi fantasy, horror e di sci-fi.
Non paga, collabora con Speechless e ST-books ed è editor, curatore di collana e
direttore del webmagazine Fantasy Planet.
Lo spazzino del Mietitore, la storia proposta alla nostra rivista, è un’altra prova
della versatilità di questa autrice. L’ambientazione e l’andamento horror-fantasy
riveleranno al lettore una terribile verità, offrendo al contempo più piani di lettu-
ra e di riflessione.
Buona lettura.
Luigi Milani

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Lo spazzino del mietitore
un racconto di Alexia Bianchini

«Nulla, Mio Signore, non ho lasciato tracce dopo il suo passaggio» disse
l’ombra scarna di quello che un tempo era un uomo.
«Bravo, servo fedele, persevera nel tuo dovere, prostrati ai piedi di colui
che semina morte e non abuserò del tuo corpo per sentire grida di stra-
zio» enunciò una voce possente. Apparteneva alla figura più letale che il
genere umano avesse mai temuto. Il Mietitore aveva appena finito di se-
minare morte, tranciando vittime, ora esigeva riposo. Il suo corpo im-
menso divenne impalpabile, un fumo nero si espanse nell’antro del ripo-
so, scavato nelle profondità della terra, e svanì attraverso le viscere.
Nihil era rimasto solo, nel nulla.
«Ho finito di ripulire le macchie di sangue, aspirando gli avanzi con e-
strema riluttanza, ma sono spinto dalla necessità di mantenere
l’apparenza e non ho il potere di rifiutare» pronunciò a voce alta, consa-
pevole che le sue parole non avevano più peso.
«Sono colui che giunge dopo il Mietitore e ripulisce le tracce dell’atroce
violenza che il male dell’uomo scatena. L’odio chiama odio, scatenando le
belve che il mio padrone libera contro chi si è macchiato. Esse annusano
scalpitanti l’odore di marcio che il sudore dei malvagi emana.
L’eccitazione sovrasta i loro sensi e non distinguono più gli innocenti»
sussurrò, mentre la figura di una giovane dilaniata dalle fauci delle bestie
del suo padrone aleggiava nell’aria davanti al suo sguardo. Gli sembrò di
udire di nuovo le grida di terrore, poi tutto svanì, ma non il dolore che
stritolava il suo petto.

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Nihil, che non rammentava chi fosse stato un tempo, era chiamato ad a-
gire dopo lo scempio, e l’odore del sangue penetrava le sue narici.
Quale essere osceno era mai stato, se doveva assorbire la feccia, la spor-
cizia e l’ipocrisia dimoranti nei resti sparsi di membra squartate?
«Ero uno di voi, ero umano, ero …» si ritrovò a ripetere per l’ennesima
volta. Un pensiero che lo torturava dentro, perché il ricordo era ormai
svanito.
«Ora sono solo lo Spazzino dell’oscuro Signore, piegato dal tempo che
più non mi condanna, segnato dal dolore che ormai non mi sfiora» di-
chiarò, nella convinzione che esprimere il proprio fato potesse dargli un
tono, una forma. Era troppo il tormento indotto dalla consapevolezza di
essere stato scelto per ciò che aveva commesso.
«Chi sono stato? È questo il prezzo da pagare per i peccati che ho com-
messo?» domandò, gridando le sue ansie.
Appoggiato a un muro freddo e levigato cercò riposo. Strinse le meningi
nella vana speranza di un vago ricordo, ma solo l’orrore tornava a galla,
nulla di terreno e palpabile, solo sangue e carne.
«Ieri e domani la mia condizione sarà immutabile» disse a denti stretti,
cercando di accettare l’orrida situazione.

«Nihil!» gridò il padrone, «alzati dal tuo giaciglio e seguimi!».


Il servo non rispose, la paura di sbagliare era immane. I demoni dalle
fauci immonde, ancora legati a grosse catene, latravano, sbavando desi-
derosi di attaccare.
«Attendete ancora miei cari, vediamo se l’uomo è in grado di arretrare

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sui suoi sbagli. Non sono ingordo, voglio che impariate a vedere se il no-
stro intervento sia necessario» disse il Mietitore ai suoi amati cuccioli.
Il suo abito nero si polverizzava e ricomponeva davanti a quella landa,
dove un manipolo di uomini armati stava attaccando un accampamento
di agricoltori.
«Guardateli, poveri illusi. Hanno distrutto il loro mondo, tornando alle
origini della specie. La civiltà si è ritorta su se stessa e loro sono ancora a
caccia, nella speranza di sopravvivere evitando la fatica, schiacciandosi
l'un l'altro» disse con un ghigno malefico.
Nihil rimase davanti alla scena che stava per svolgersi. La furia ingorda
degli assalitori fu devastante.
«Inutile perdere tempo, attaccate!» esclamò il mietitore, sguinzagliando
le belve.
Per gli umani non ci fu sentore di ciò che il fato aveva in serbo per loro.
Nemmeno le vittime che tentavano invano la fuga furono risparmiate
dalle fauci spalancate e voraci. Grida di terrore saettarono nel cielo che si
terse di viola e schizzi di sangue tinsero la scena. Parvero innocui e inno-
centi persino i carnefici, inermi davanti alla potenza dei demoni della
notte.
Nihil deglutì, senza voltare lo sguardo. Era convinto che farlo avrebbe si-
gnificato non portare rispetto al suo Signore. Fece un passo avanti, pron-
to per il suo lavoro di spazzino, ma una mano scarna, grande il doppio
della sua figura, gli si parò davanti.
«Aspetta che l’ultimo sia stato trucidato, poi potrai scendere» lo ammonì
il Signore della Morte.

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«Sì padrone» riuscì solo a dire.

Nihil discese il pendio. La sua veste di stracci si mescolava, nei suoi tanti
lembi, ai lunghi capelli neri. Non doveva pensare, solo agire e ingurgita-
re. La sua bocca si spalancò disumanamente e iniziò ad aspirare l’odio
che aleggiava fra le anime dei defunti. Poi venne il turno dei resti che,
sbriciolati nel turbine che si librava dalla sua bocca, si infilarono nel suo
corpo.
Rigonfio d’immondizia umana Nihil rimase in attesa del suo Signore, che
giunto nel luogo della battaglia, sprofondò il suo bastone nella terra, cre-
ando un varco.
«Liberati!» ordinò al suo servo, che obbedì, lasciando che tutto sprofon-
dasse nell’abisso.
Quando il padrone richiuse il varco le belve si ammansirono.
«Nessun richiamo d’odio nell’aria. Torniamo al riposo!» proferì il Signo-
re, e il vento li trasportò nel loro antro, ma non per molto. L’uomo, si sa,
è un debole che cede velocemente, incapace di vivere in pace, soprattutto
se non ha più niente.

Nel silenzio del buio profondo Nihil cercò il sonno. Sequenze di numeri
riempivano i suoi sogni, scatenando stati d’ansia devastanti, alternandosi
con sensazioni di assenza e presenza che non riusciva a decifrare.
Chi era stato? Più cercava la risposta e più si confondeva. Poteva uno co-
me lui, che provava disgusto nel vedere il sangue e sentiva pietà
nell’osservare il dolore delle vittime, essere stato malvagio al punto da

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meritarsi quel lavoro? Il tormento lo consumava dall’interno.

Quanto fu il tempo del riposo nessuno lo può dire.


«Andiamo!» sentì pronunciare, e un attimo dopo erano davanti a un vil-
laggio di case diroccate dove i sopravvissuti cercavano di resistere.
«Eccoli, pochi e miseri umani. Questo luogo sembra in quiete, ma c’è un
crescendo d’odio che mi ha richiamato. Vedrai fra poco la pace fasulla
spazzata dalla mano dell’uomo malvagio. Se non impareranno, entro po-
chi anni non resterà più nessuno!» esclamò il Signore.
Nihil guardò il suo Signore e non trovò ingiustizia nelle sue parole, poi
tornò a dare un’occhiata a quei ruderi, dove figure femminili stendevano
stracci al vento. Non riuscì a evitare di incrociare lo sguardo con una gio-
vane dai capelli corvini e dalle labbra cremisi.
«Padrone…» sussurrò a fatica.
«Leggo i tuoi pensieri Nihil, ma non c’è pietà per l’umanità, quando essa
rifiuta l’evoluzione facendosi dominare dalla smania del possesso. Merita
solo la falce!» sentenziò il Mietitore, tirando le catene, per tenere a freno
le belve.
Gli assalitori entrarono nel villaggio, con i loro mezzi blindati coperti per
sembrare mercanti. Solo quando la gente uscì allo scoperto si rivelarono.
«Solo lei…» disse di nuovo Nihil, mentre l’attacco era partito inesorabile.
«Guarda piccolo servo, guarda di cosa è capace l’uomo» disse il Signore,
ignorando volutamente la supplica.
La giovane che Nihil non smetteva di seguire con lo sguardo cercava ripa-
ro fra le rovine. La vide arrampicarsi lesta su un traliccio ritorto su se

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stesso che un tempo ostentava alta nel cielo una grande scritta pubblici-
taria. Tra le lamiere ritorte la ragazza trovò una nicchia e sembrò quasi al
riparo dai soprusi, quando due uomini videro il lembo del suo abito svo-
lazzare. Il cuore di Nihil ebbe un tumulto, un battito improvviso, e quasi
desiderò che le belve indemoniate si lanciassero sulla folla, pur di rispar-
miare la violenza di uno stupro a quella giovane. Il suo padrone sembrò
quasi leggergli nel pensiero e sguinzagliò le bestie immonde, ma due as-
salitori avevano già raggiunto la preda e la trascinarono a terra, strap-
pandole i vestiti di dosso.
Non vi fu premeditazione nel suo pensiero, né consapevolezza del perico-
lo in quell’azione di disobbedienza, ma Nihil iniziò a correre verso il vil-
laggio.
Quando raggiunse la ragazza, i due uomini si voltarono verso di lui, stra-
niti, disorientati. Non doveva avere un aspetto normale, visto ciò che da
tempo immemore faceva per il Mietitore. I due si guardarono, proruppe-
ro in una grassa risata, prendendolo in giro per i suoi miseri stracci.
«Ci penso io a questo, intanto occupati della femmina!» esclamò il più
grosso, mentre l’altro teneva una sciabola puntata al collo della vittima.
Il grido esultante delle bestie affamate si mischiò con il fragore della bat-
taglia, ma nel luogo dove si trovava il servo i due assalitori non capirono
cosa stesse avvenendo nel villaggio e perseverarono nel loro atto diaboli-
co.
«Lasciatela!» intimò Nihil.
«Ti distruggo!» disse il suo assalitore.
Il servo spalancò la bocca, un turbine ne fuoriuscì. La forza di quel potere

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era tale che l’uomo davanti a lui si sbriciolò, schizzando sangue ovunque.
Lo sguardo di orrore dipinto sul volto del compare era una maschera di
terrore, si staccò dalla giovane riversa a terra e si allontanò di corsa.
Nihil raggiunse la ragazza. Mentre l’aiutava a rialzarsi lei guardò il suo
assalitore scappare e poi salire su un cumulo di macerie, quando un ani-
male nero di dimensioni spropositate fece capolino sulla cima di quella
collina di detriti. Si udì solo un grido, l’uomo si voltò su se stesso per cor-
rere verso di loro venendo istantaneamente braccato dalle fauci che lo
stritolarono squartandogli le carni.
«Scappiamo!» gridò la ragazza.
Nihil la prese fra le braccia e iniziò a correre, non sapendo se le belve lo
avrebbero risparmiato, trovandolo lì, in mezzo ai Peccatori.
L’odore del sangue aumentava d’intensità, ma il servo correva veloce ver-
so il suo padrone.

«Perdonatemi, non ho resistito!» disse il servo, tenendo ancora fra le


braccia la giovane, che tremava convulsamente, tenendo gli occhi spalan-
cati sull’orrore che si stava compiendo nel suo villaggio.
Il padrone non rispose, forse troppo indignato per quell’atteggiamento
poco consono ai doveri di un servitore.
«Le belve hanno finito, lasciala a terra e vai a fare il tuo lavoro» sentenziò
il padrone.
La ragazza, in stato di evidente confusione, si rannicchiò a terra, strin-
gendo a sé le ginocchia, terrorizzata.

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«Gonfio del male appena assorbito, mi sento straripante di odio. È mio
dovere, il mio obbligo verso questa società ormai persa, ma non sarò mai
pronto ad accettare tutto questo. Trattengo il rigurgito per riversare tutto
nelle viscere della terra, eppure questa mia condizione sembra non avere
mai fine, quasi non bastasse aspirare il male» disse Nihil, osservando gli
scarti che stava per risucchiare.

«Il tuo lavoro è stato eccellente» disse il padrone, osservando il villaggio


ripulito da ogni traccia.Il grande vento trasportò il padrone e il suo segui-
to nell’antro del riposo. Il signore della Morte accettò di buon grado che
la donna sopravvivesse alla fame indomabile delle belve. Svenuta, sop-
portò il viaggio, svegliandosi di soprassalto nell’oscurità di un luogo sco-
nosciuto.
«Dove sono?» chiese la ragazza con voce treante.
«Nell’antro del riposo. Il mio Signore necessita di pace fra una missione e
l’altra» rispose umilmente il servo.
«Ho paura, portami via di qui» implorò la ragazza.
«Non devi temere nulla nella sua dimora. Dimmi come ti chiami e di cosa
hai bisogno, farò di tutto per accontentarti» sostenne Nihil.
«Mi chiamo Alidia. Ho molta fame e vorrei un po’ di luce» sussurrò la ra-
gazza.
«Dovremo spostarci da qua» pronunciò il servo con disagio, ma d'altron-
de si era proposto di aiutarla, non poteva più tirarsi indietro.
Prendendole la mano, attraversò cunicoli stretti, dove serpi immense
dormivano sonni eterni.

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Giunsero in un'asettica stanza rettangolare, dove uno strano sole quadra-
to illuminava il luogo. Nihil guardò quell’ambiente senza sapere dove re-
almente si trovassero. Mai aveva osato allontanarsi dal suo giaciglio, il
luogo dove il padrone lo riportava dopo ogni sporco lavoro.
«Conosci la combinazione?» chiese la ragazza.
Nihil rimase in silenzio, poi lei gli prese la mano e la poggiò su un riqua-
dro luminoso. Si sentì un rumore strano, poi la porta si spalancò.
«Andiamo!» lo esortò Alidia.
Si incamminarono lungo stanze illuminate straripanti di macchinari di
ogni genere.
«Dobbiamo trovare l’uscita!» disse la ragazza, muovendosi svelta fra i lo-
cali.
«Ma io non posso andarmene, devo stare con il mio padrone, o subirò le
ire della sua furia immane. Possiamo cercare ciò di cui tu hai bisogno, ma
io devo tornare al mio lavoro» disse Nihil.
«Quale lavoro?» chiese la ragazza, fermandosi e fissandolo curiosa.
«Io pulisco i resti, assimilo l’odio per nascondere la violenza. Mi chiamo
Nihil, sono lo spazzino del Mietitore e non posso negarmi a lui» spiegò il
servo.
«Quale Mietitore? Parli di quella macchina di morte e dei suoi tentacoli
mostruosi sulle cui estremità sono state montate delle falciatrici?» do-
mandò Alidia.
Nihil rimase in silenzio, perplesso da quelle parole senza senso. Il suo Si-
gnore era immenso, orrendamente elegante nelle sue movenze. Come po-
teva quella giovane paragonarlo a una macchina?

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«Ti ricordi qual è la tua codifica e per cosa sei stato assemblato?» do-
mandò di nuovo Alidia.
«Assemblato?» chiese Nihil interdetto.
«Lascia stare, cerchiamo le stanze dove ci sono i computer a cui siete col-
legati, prima che quel mostro si risvegli» disse Alidia, trascinando con sé
Nihil basito e confuso.
Camminavano spediti e Nihil vide le serpi dormienti che mutavano
d’aspetto. Non respiravano più, erano divenuti semplici cavi dal diametro
di trenta centimetri. I meravigliosi e quadrati soli che incontravano lungo
il cammino persero la loro fattezza, per divenire semplici lampade. Tutto
ciò che vedeva mutava, persino i suoi capelli fluttuanti sembravano ora
fili elettrici.
«Eccolo, dev'essere quello!» esclamò Alidia.
Una grande porta in acciaio si spalancò dinanzi a loro ed entrarono in un
salone immenso, dove enormi vetrate si aprivano su quella che un tempo
doveva essere stata una metropoli. Nihil guardò fuori, osservando il disa-
stro. L’aria frizzante entrava dalle vetrate rotte, migliaia di detriti erano
sparsi ovunque. La devastazione era totale.
«Sono passati cinque anni, ma sembra un’eternità» disse Alidia, acco-
standosi a lui per osservare quel panorama terrificante.
«Sono passati da cosa?» chiese il servo, che ricordava bene dalle parole
del suo padrone che il mondo era collassato per colpa di uomini malvagi.
«Che sia stato un errore umano o dei computer non lo sappiamo, ma tut-
to è esploso!» spiegò Alidia.
«Esploso…» ripeté l’androide accanto a lei.

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«Dovresti essere un modello base per l’aiuto in casa, per le faccende do-
mestiche, anche se il tuo aspiratore è stato modificato e reso molto po-
tente» constatò Alidia, accarezzando Nihil.
«Mi sento confuso!» dichiarò l’androide guardandosi le mani, arti metal-
lici privi di carne, dalla parvenza umanoide.
«Ne avevo uno come te da bambina. Anche lui sentiva. Venne portato via
per essere disassemblato. A quei tempi non era previsto che un androide
potesse avere emozioni, poi il genere umano ha compreso. Peccato che
quando la società ha iniziato a evolversi nel verso giusto, e l’umanità ha
scelto il percorso più corretto, tutto è collassato. Abbiamo toccato il para-
diso con un dito, per poi risprofondare nell’inferno» si rammaricò la ra-
gazza.
«C’è odore di odio nell’aria, è questo che alimenta il mio signore» asserì
Nihil, tentennando sulle ultime due parole.
«Qualcosa di strano deve essere successo durante l’esplosione. È solo un
macchinario antisommossa che si è auto-modificato e auto-
programmato, non è affatto il tuo Signore. Dobbiamo disattivarlo!» disse
Alidia.
«Disattivarlo? Ma lui elimina i violenti, i banditi. Hai visto come ha dife-
so il tuo villaggio!» esclamò l’androide.
«Difeso? Certo, mi hai salvata, ma quanti innocenti sono morti? Ogni
giorno venivamo attaccati e ogni giorno riuscivamo a difenderci. Quella
macchina non è in grado di distinguere il bene dal male e continuerà nel-
le sue stragi. L’eco dei morti si è diffuso fra molte comunità, ma nessuno
è riuscito mai a disattivarlo» disse la ragazza.

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Un allarme prese a suonare e Alidia si allarmò, cercando l’origine di quel
suono. Nihil rimase immobile per qualche secondo, aveva riconosciuto
quel suono che antecedeva il solito richiamo al dovere. Ripensò al suo pa-
drone e alla sua visione distorta di ciò che vedeva. L’immagine di
quell’essere superiore vestito di nero con i suoi cani enormi al guinzaglio
era fasulla? Forse una distorsione della realtà prodotta da un difetto del
suo chip mnemonico. Frugò nei ricordi ripensando a tutte le disposizioni
che gli intimavano di credere che la sua missione fosse un obbligo inde-
rogabile nei confronti del suo Signore, per poi confrontarle con le parole
nuove di Alidia, la giovane donna che gli aveva rivelato la verità.
«Di qua» gridò Nihil, deciso ormai ad aiutare la ragazza.
Ora sapeva dove andare per disattivare XP8, la grande macchina anti
sommossa che aveva perso il controllo dopo l’esplosione.
Appena entrati nel laboratorio Nihil vide il suo padrone che ancora tene-
va gli occhi socchiusi, mentre le catene immense ricadevano pesanti sul
terreno, dove le belve dormivano. L’allarme suonava e un computer se-
gnalava che in una zona poco distante c’erano movimenti sospetti. Il sen-
sore segnalava il livello due, mentre l’allarme impazzava. Al livello suc-
cessivo XP8 si sarebbe attivato, scatenando le bestie.
«Muoviamoci!» gridò Alidia osservando Nihil imbambolato a guardare il
suo padrone.
«Servo, cosa fai qui!» disse una voce cupa che risuonò nella stanza.
«Perdonatemi, io …» disse Nihil, mentre Alidia cercava di scuoterlo per
richiamarlo alla realtà.
«Non oserai ribellarti ai tuoi doveri?» domandò furiosa quella figura o-

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scura e potente.
«Non è il Signore della Morte, non è il tuo padrone!» urlò più volte la ra-
gazza, mentre Nihil sentiva le catene che vibravano per richiamare le bel-
ve.
«Ma io …» sussurrò il servo confuso, terrorizzato dagli occhi furenti, ros-
si di sangue, che il suo padrone fissava su di lui. Poi sentì un latrato e si
voltò verso le belve con le fauci spalancate, ma un frame si sovrappose a
ciò che vedeva e l’animale si smaterializzò, lasciando spazio a un oggetto
meccanico.
«Svegliati! Dimmi come faccio a spegnerlo!» disse Alidia.
Grandi maglie taglienti si mossero verso le due figure e lo stridore del
ferro ricoprì il rumore dell’allarme. Un solo frammento di tempo e tutto
sarebbe diventato vano.
«Ora ricordo … l’alimentazione si trova dietro, ma non servirà a nulla
staccarlo» spiegò Nihil.
«Non dire così, proviamoci!» esclamò Alidia. Ancora pochi istanti e la
forza deviata di quella grande macchina ne avrebbe fatto poltiglia.
«Io sono il tuo servo, sono nulla senza di te, ma tu sei niente senza di
me» gridò al suo padrone, aprendo uno sportello sul suo addome, strap-
pando con violenza i fili al suo interno e cadendo fragorosamente a terra.
«Noo…!» gridò Alidia, accasciandosi.
Tutto si spense, il mostro era morto per mano del suo umile servitore, un
androide nato per raccogliere immondizia nelle case degli umani e dive-
nuto artefice e creatore del suo stesso carnefice. Quando la sua program-
mazione era andata in tilt, Nihil aveva mutato il suo status e la sua mis-

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sione, plasmando il Signore della Morte fra i detriti vicino al laboratorio
dove era stato assemblato in origine.
«Non piangere, siamo riusciti a spegnerlo» sussurrò Nihil a fil di voce.
«Ma perché? Potevi ricominciare!» esclamò la ragazza.
«Ho dato vita io alla versione distruttrice di XP8. Sarebbe stato in grado
di autoalimentarsi, ma con il suo telecomando fuori uso è solo un am-
masso di ferraglia. Perdonami se puoi, non riuscivo a vedere la realtà, a
distinguere il bene dal male» spiegò, spegnendosi per sempre.

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TRACCE
D’ETERNITA’
IN EDICOLA
SULLE PAGINE
DELLA RIVISTA
MENSILE
XTIMES
EDITO DA
XPUBLISHING.

OGNI MESE
UN INSERTO
DI VENTI PAGINE
CURATO
DALLA NOSTRA
REDAZIONE

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