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;1/4
1008
Periodico bimestrale
Anno XIII (1998)
- Numero 3/4
r<1 maggio-ottobre
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NUOVA ITALIA EDITRICE
riodico bimestrale
· ·ooe in abbonamento postale
- Art. 2 comma 20/B
gge 662196 • Fi�ale di Forcoze
I N D I C E
130 COMMENTI
RAFFAELE SIMONE COSÌ VICINO, COSÌ LONTANO 132
• • I COLLABORATORI DI QUESTO NUMERO 131
PROSPEfflVE DELL'EL
ALBERTO A. SOBRERO VIDEOGIOCHI, NON LETTORI E LINGUA FLOU 134
AGOSTINO RONCALLO, I DUBBI DEL PROFESSOR ROBINSON 142
MARTINO BELTRANI,
.
DAVIDE SCALMANI
,
LE LINGUE DELLA FANTASIA
FEDERICO GOBBO VERBIGERAZIONE FANTASTICA 151
MONICA LONGOBARDI AH! CHE REBUS! 155
DIACRONIE
SALVATORE C. SGROI '68: LA LINGUA DEI VERBALI 165
• MASSIMO PALERMO ESPRIMERE Il SOGGETTO, DALLE ORIGINI A OGGI 174
I COLORI DELL'ITALIANO
EDGAR RADTKE NAPOLI, MA NON SOLO NAPOLI 189
RUBRICHE
SILVANA FERRERI I & O GISCEL: RICOMINCIAMO DALLA SCRITTURA 188
BIBLIOTECA
GAETANO BERRUTO L'ITALIANO 'SEPARATO' [su SANDRO BIANCONI, 211
PLURILINGUISMO IN VAL BREGAGLIA,
OSSERVATORIO LINGUISTICO DELLA SVIZZERA
ITALIANA, LOCARNO 1998
DANIELA BERTOCCHI GRAMMATICA DA SPERIMENTARE [su MARIA G. LO 213
DUCA, ESPERIMENTI GRAMMATICALI. RIFLESSIONI
E PROPOSTE SULL'INSEGNAMENTO DELLA
GRAMMATICA DELL'ITALIANO, «BIBLIOTECA DI
ITALIANO E OLTRE», LA NUOVA ITALIA, FIRENZE 1997
ANNA ROSA GUERRIERO DISCHI LESSICALI [su FRANCESCO SABATINI, VITTORIO COLETTI, 215
DISC COMPACT. Il DIZIONARIO ITALIANO IN CD ROM, GIUNTI MULTIMEDIA,
FIRENZE 1997; Il GABRIELLI SU CD ROM. IL DIZIONARIO DELLA LINGUA
ITALIANA DELLA NUOVA GENERAZIONE, ELEMOND, MILANO 1997;
GIACOMO DEVOTO - GIANCARLO Oli, IL DIZIONARIO DELLA LINGUA ITALIANA,
LE MONNIER - EDITEL, MILANO 1997; LO ZINGARELLI IN CD-ROM,
VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA ZANICHELLI, BOLOGNA 1998
ITALIANO
OLTRE
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131
Così vicino,
così lontano
.--
132 RAFFAELE SIMONE
�'-)i',-..:F��l'�"' ., . -, . ,
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/":f3t;.}--: Siamo certi . c6�t�� f:e11umento
clelle. p•ssibi.!if!;.��i-, _ .. _ . -
cli comunicazione· sia reale? Oppure clietrèf · •. --��'· ·
il cliffonclersi clelle comunicazioni telematiche
si nasconde una nuova solitudine?
entra telematicamente in una discussione che i grandi filosofi noir (Pascal, Hobbes,
scritta, si leggono sullo schermo le cose che Schopenhauer, Nietzsche) hanno scritto
noi stessi stiamo scrivendo, e insieme quello sul fatto che in realtà gli uomini preferi
che altri scrivono, dalle parti più distanti scono non incontrarsi, ma stare ognuno
del mondo, su quel tema. Le persone con cui rinchiuso nella sua tana, e uscirne solo per
stiamo 'parlando' (in effetti solo scrivendo) quello che è indispensabile. Il contatto so
potremo anche non vederle mai, non sappia ciale, l'incontro con gli altri, è un prezzo
mo che faccia hanno né che cosa pensano da pagare per sopravvivere, ma è talmente
davvero: ma abbiamo l'impressione di essere alto che tutti ce lo risparmieremmo volen
in contatto con loro. Per accrescere il senso tieri. La comunicazione telematica tra per
di realtà (o per ridurre quello di irrealtà) è sone sta in una situazione ambigua e in
stato inventato perfino un codice internazio quietante: a prima vista dà l'impressione
nale che esprime con simboli lo stato d'ani di essere in contatto, in collegamento con
mo degli intervenienti. Ad esempio, : - ) si tutto il mondo (la connessione, la connetti
gnifica «sono contento» (se lo guardate bene, vità, e altri termini ossessivi tipici del
è un sorrisetto girato di novanta gradi), mondo informatico), ma in realtà isola, e
mentre:-( significa «non va». Qualcuno dei risveglia l'impulso dell'uomo a star chiuso.
chat-liner si rivela di persona, e tra adepti a Perché dovremmo incontrare le persone,
un gruppo ci possono essere perfino storie che poi magari ci scatenano addosso
d'amore, matrimoni e simili. Ma la grandis un'onda irrefrenabile di aggressività,
sima parte degli altri rimane sconosciuta. quando possiamo mediare il contatto con
Anche la lingua che si usa, per posta elet una serie di messaggi elettronici? Del no
tronica e per chat-line, cambia. Anzitutto, stro interlocutore non vedremo la faccia,
scrivere sembra diventato più facile: data la non sentiremo né l'odore né la voce, ci ri
fluidità del mezzo, e il fatto che i messaggi sparmieremo la sua stretta di mano o la
spessissimo si buttano dopo averli letti, nes sua pacca sulla spalla, non sapremo mai
suno fa più caso a come scrive né a quel che se, mentre stiamo comunicando con lui,
scrive. Anche in messaggi relativamente for sia nudo o vestito, stia mangiando o gio
mali appaiono allusioni personali, spirito cando a scacchi, e non potremo guardarlo
saggini, battute, triviali scemenze. Serissimi negli occhi per capire che cosa veramente
accademici si sentono tenuti a sforzarsi di pensa... Non sapremo mai neanche da che
essere divertenti, di dire (pardon, scrivere) parte del mondo ci sta scrivendo (la tele
cose divertenti o brillanti. Non ci riescono, matica rende insignificante il sito dove ci
normalmente, ma si direbbe che il codice e il si trova), però avremo l'impressione di
canale pretendano imperiosamente: "Fa' ri aver comunicato.
dere! Sii brillante!" E naturalmente il mezzo Come al solito, ci sarebbe da capire se
fa la lingua: gli attachment (gli allegati che questi fenomeni sono buoni o cattivi. Io non
la posta elettronica permette di incollare al ci provo neppure, ma mi capita spesso di
proprio messaggio) sono facilmente chiama pensare con qualche inquietudine alle per
ti attaccamenti, e gli inoltri ad altri desti sone, ormai miriadi (incluso, a volte, me
natari di un messaggio che abbiamo ricevu stesso), che, in una stanza vuota, tengono
to (che si ottengono con un comando che in la posta elettronica sempre aperta sul loro
inglese si chiama forward), si cambiano fa calcolatore e sono convinti, così, di essere
cilmente in forwardi. in contatto col mondo.
PROSPETTIVE DELL'El
Videogiochi, non
leffori e lingua flou
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134
ALBERTO A. SOBRERO
,
UNA LINGUA FLOU
per conto loro, fragili, in particolare nelle
modalità d'uso meno strutturate, come le
interlingue d'apprendimento con le quali
abbiamo a che fare a scuola.
ui cambiamenti in corso In morfologia sono diffusissime - e, quel che
nella lingua italiana, e in
più conta, tranquillamente accettate dalla
particolare sull'italiano
comunità dei parlanti - la sostituibilità reci
parlato, disponiamo ormai
di una messe di studi e proca di molti elementi (Sobrero-Tempesta
ricerche molto consistente, 1992) e la gestione 'leggera' delle reggenze (con
che si riferiscono alla ampia diffusione di forme del tipo quando
dinamica tanto delle strut entra al gioco, il funzionamento è assicurato di
ture quanto della variazio un motore, mi è stato regalato del mio com
ne grammaticale, testuale pleanno, e simili). La sostituibilità è ancora
e persino pragmatica. più forte quando la scelta implica lo slalom
Forti di questo patrimo concettuale fra morfologia, lessico, sintassi e
nio, possiamo forse prova- pragmatica. In definitiva, è diffusamente
re a dare uno sguardo accettata «un'elevata interscambiabilità»
d'insieme al complesso mosaico della nostra (Solarino 1996).
lingua, alla ricerca di una qualche 'bussola' che Così come sono accettati, nella comunicazio
ri-orienti le nostre scelte educative e didatti ne ordinaria, spostamenti semantici e funzio
che, tenendo conto degli effettivi usi e bisogni nali di rilievo, alterazioni nei meccanismi della
linguistici odierni. Non è facile trovare linee di referenza e della coreferenza, semplificazioni
tendenza generali, perché i fenomeni hanno 'spinte' del sistema (Berretta 1996). Entro un
pesi e qualità molto diversi, si situano su livel certo limite sembra che il rapporto fra elemen
li d'analisi diversi, hanno provenienza e ti e funzioni tenda a perdere il carattere di
profondità storica diverse e sono diversamente univocità: ogni funzionale può avere più fun
percepiti dai parlanti stessi. Mi sembra però zioni, e ogni funzione può essere esercitata da
che tutti possiamo concordare sull'esistenza di più funzionali. Con la massima naturalezza.
almeno un denominatore comune, che indica la Con la risalita del parlato in primo piano
direzione di una tendenza evolutiva in atto, a l'impiego di elementi di antica tradizione sto
cavallo fra modalità d'uso e modifiche struttu rica - come i clitici - diventa tendenzialmente
rali opzionale, mentre funzioni sintattiche e
Le strutture morfologiche (preposizioni, pro semantiche importanti sono affidate, ogni
nomi, congiunzioni) ma anche quelle retoriche volta che è possibile - e anche quando non
e testuali, risentono in modo crescente di uno sarebbe possibile - non a elementi morfologici,
dei fenomeni che caratterizzano quest'ultimo sintattici e lessicali ma alla deissi, elemento
mezzo secolo: la 'risalita' del parlato, da per sua natura estraneo all'organizzazione
varietà substandard, sottomessa al riconosciu sequenziale del discorso.
to prestigio del modello scritto, a varietà pres Già qualche anno fa Monica Berretta segna
soché paritaria, influente, capace di travasare lava il fatto che il riferimento al contesto di
nei registri più formali strutture sue tipiche. situazione induce a usare più elementi deittici,
Questa 'risalita' ha portato lo scompiglio pro tanto che i pronomi atoni della conversazione
prio nelle strutture linguistiche che erano già, più informale sono tre volte più numerosi che
nello scritto (Berretta 1985). Il processo è pro nimi; si ampliano zone di indeterminatezza
seguito: con la 'risalita' del parlato informale che erano circoscritte, e se ne creano di nuove; 135
nei registri più formali si è diffuso, a volte l'area dell'accettabilità si estende. Il parlante
oltre il limite della funzionalità, un uso privile ascoltatore allenta la tensione dell'auto-moni
giato, 'forte', della deissi: sempre più spesso si toraggio e ridimensiona di conseguenza il pro
accetta che la funzione di segnalare salienze cesso stesso della comprensione: la compren
morfologiche, sintattiche, semantiche, testuali sione viene ancorata a poche parole-chiave
possa essere condivisa fra elementi morfosin note; il resto lo ricostruisce con inferenze per
tattici, paralinguistici e pragmatici (cinesici, sonali, occasionali, non necessariamente cor
prossemici) o transiti direttamente su questi. rette. Anche le inferenze, infatti, sono 'flou'.
Con conseguenze rilevanti sulla scrittura, non Morfologia, sintassi, semantica sono caratte
solo al momento della produzione ma anche al rizzate da fluidità, da leggerezza.
momento della ricezione: il margine dell'accet
tabilità, o dell'indifferenza, per questi usi è 2
molto più ampio che nel passato. Aumenta UN REPERTORIO FLOU
insomma la tolleranza, con un processo ben
noto anche in altre lingue. Cambiamo prospettiva, e passiamo al livello
Ampie zone non solo della morfologia ma del repertorio. Prendiamo in considerazione i
anche della sintassi e della semantica acqui dati dell'ultima Indagine multiscopo sulle fami
stano così un aspetto 'flou': sono evanescenti, glie condotta dall'Istat nel 1995 e pubblicata nel
incerte, de-regolate: e il tutto avviene con spi 1997 con il titolo Mass media, letture e linguag
rito leggero, in atmosfera di 'normalità'. gio (Istat 1997). Una delle domande riguardava
S'intende che, se elementi diversi sono inter il linguaggio abitualmente usato in famiglia, e a
cambiabili, nello stesso posto e per la stessa fianco delle risposte «solo o prevalentemente
funzione, necessariamente aumenta la ridon italiano» e «solo o prevalentemente dialetto»
danza, e aumenta l'entropia del sistema. Gli prevedeva anche la risposta «sia italiano che
enunciati si arricchiscono di elementi di per sé dialetto». E' facile immaginare che nelle inten
superflui, di riempitivi, di ripetizioni e di sino- zioni dell'autore del questionario questa fosse
Dichiarano di parlare
"sia italiano
che dialetto" 40
30
• in famiglia
con amici � 20
10
o
1987 1995
24,9 28,3
27,1 32,1
Tab.1
PROSPETTIVE DELL'EL
w una categoria-spazzatura, equivalente al «non li allo stesso modo e allo stesso titolo, come se
136 saprei» o «non ho un'opinione in merito» dei fossero registri diversi della stessa lingua. I
sondaggi d'opinione, destinata a raccogliere parlanti non avvertono il 'salto' di varietà, per
poche risposte esitanti, o incerte. In realtà ché lì per loro non c'è un confine di varietà, ma
l'ordine di grandezza delle percentuali non è da tutt'al più di registro, e spesso neppure.
categoria-spazzatura, tutt'altro: un italiano su Accade così che dietro quel 32% di 'alternan
tre (precisamente, il 34,2%) afferma che con gli ti' ci sia una buona parte non di alternanze ma
amici parla «sia italiano che dialetto». Il fatto di commistioni, di reciproca sostituibilità tra
più interessante è che questo 'terzo polo' del forme di sistemi linguistici che sono simulta
repertorio linguistico è addirittura in espansio neamente compresenti, nella competenza del
ne, ad esempio rispetto ai risultati ottenuti in parlante. E più che mostrare il passaggio dalla
rilevamenti perfettamente analoghi nel 1987. dialettofonia all'italofonia l'indagine dell'Istat
(vedi la tabella 1 nella pagina precedente). finisce con lo scoprire - o confermare - che sta
In otto anni c'è stato un incremento di 4-5 cambiando il nostro repertorio.
punti percentuali. Continuando di questo Non solo fra i codici, e fra le varietà dei codi
passo quella che doveva essere la categoria ci, non ci sono confini netti. Il dato nuovo è
spazzatura passerà presto al primo posto. costituito dal fatto che i contatti fra lingua e
Da chi è costituita, questa maggioranza rela dialetto, e fra varietà della lingua e del dialet
tiva di italiani, che tracciano (o inducono a to, si sono moltiplicati sino a diventare siste
tracciare) un segno di croce in corrispondenza mici, ed è simmetricamente diminuita la loro
della voce «sia italiano che dialetto»? Il profilo regolamentazione. I confini sono così sempre
medio è quello di una persona di mezza età, più opinabili, e comunque non vengono perce
casalinga o operaio o disoccupato, che vive nel piti come tali. Insomma, anche il repertorio
Mezzogiorno (o nel Veneto), le regioni notoria appare decisamente flou.
mente più dialettofone. E' il grande esercito dei Nessuno ormai nega che sia aumentata la
'traghettatori', ex-dialettofoni che oggi - è vero 'permissività', l'accettazione di forme che fino a
- alternano sempre più spesso italiano e dialet ieri erano ritenute sub-standard (ed erano
to. Ma il punto non è questo. Il dialetto che assegnate di volta in volta a varietà geografi
usano è un dialetto che è radicalmente cambia che, sociali, contestuali o di apprendimento
to in pochi anni, e che ha cambiato posizione e dell'italiano). Ma pare che i confini dell'accet
funzione all'interno del repertorio linguistico: tabilità di forme non standard si siano di
da una parte ha ceduto all'italiano sino ai limi molto allargati. L'Italia è piena di ragazzi che,
ti - in certi casi - della perdita di identità, magari all'ultimo anno di liceo, dicono - o scri
dall'altra interagisce con l'italiano da pari a vono - uadi, vadino o sbagliatamente, come
pari, alternandosi a esso nella stessa battuta, lamentava un insegnante in una Lettera a «la
nella stessa frase, persino nella stessa parola. Repubblica» qualche tempo fa. Non questo fa
Questi parlanti si trovano davanti ai quesiti notizia, ma il fatto che questa velocissima
dell'Istat, i quali danno per scontato che le due riduzione delle distanze fra standard e sub
opzioni - lingua e dialetto - siano alternative, standard nelle ultime generazioni non sia
o al massimo alternanti, mentre loro, di fatto, avvertita come violazione della norma, e che le
nel parlato di tutti i giorni, in tantissime conseguenti malcomprensioni o incomprensio
situazioni usano italiano e dialetto mettendoli ni siano assorbite come normali disturbi della
sullo stesso piano, incastrandoli, passando comunicazione, incrementi di 'rumore' rime
dall'uno all'altro e poi ritornando al primo solo diabili con incrementi della ridondanza.
per esprimere meglio un certo stato d'animo, o L'odierna incertezza del confine fra varietà e
per dare un nome preciso a un oggetto o a un registri fa sì che forme interferite, o miste, o
processo, o per mille altri motivi contingenti. prestiti occasionali provenienti da varietà sub
Molte ricerche hanno dimostrato che, nella standard (forme dialettali e di italiano popola
situazione odierna, italiano e dialetto nella re, ma anche di varietà d'apprendimento)
coscienza del parlante si sovrappongono, tra siano percepite come standard persino da
scolorano l'uno nell'altro, si rendono disponibi- insegnanti.
LINGUA FLOU
PROSPETTIVE DELL'EL
Sintassi e semantica 'flou', repertorio dai lettale può essere sentito come 'più o meno'
confini sfumati e indifferenti, percezione 'leg appartenente alla lingua: l'appartenenza non 137
gera' della normatività: si delinea il quadro di è esclusiva ma può essere caratterizzata da
una «struttura» linguistica 'flou', o - come si valori diversi. E' solo questione di misura.
dice oggi - fuzzy. Come dire che l'approccio normativo è biva
Che cos'è fuzzy? Ricordo brevemente che la lente, quello variazionistico è fuzzy. E che
logica fuzzy è una logica non aristotelica: non l'organizzazione dello spazio linguistico odier
è bivalente - non si basa sulla logica a due no si può descrivere bene con l'approccio
valori di verità, O e 1 - ma polivalente, o, variazionistico, meno bene con quello norma
come si diceva qualche anno fa, «vaga»: la logi tivo.
ca vaga prevede enunciati che non sono neces
sariamente veri o falsi ma possono essere veri 3
in una qualche misura fra O e 1. Un insieme VIDEOGIOCHI E RACCONTI D'AMORE
fuzzy è «un insieme a cui gli elementi appar
tengono in una certa misura. Invece un insie I problemi nascono, e gravi, quando dalla
me normale o non-fuzzy contiene i propri ele linguistica si passa alla didattica. Perché un
menti o del tutto o per niente» (Kosko 1995: carattere costitutivo dell'insegnamento della
331). La logica fuzzy è detta anche logica gri lingua è proprio la distribuzione delle forme
gia, nebulosa, o continua. prodotte nelle due categorie giusto-sbagliato
Nel nostro caso, possiamo dire che le doman (o, se si preferisce, corretto-scorretto, accetta
de dell'Istat sono non-fuzzy, dicotomiche, bina bile-non accettabile, conforme-non conforme).
rie; la realtà che esse esplorano è invece fuzzy, La scuola deve insegnare le regole e il
flou, nebulosa, continua. rispetto delle regole, perciò sembra che abbia
Se vediamo il repertorio linguistico in una inscritti nei suoi cromosomi la normatività, la
prospettiva normativa vediamo ogni varietà divisione del mondo in bianco e nero, a fronte
come un insieme chiuso di elementi, e attri di una realtà che - a partire dalla realtà lin
buiamo ogni elemento all'una o all'altra delle guistica - è sempre più spudoratamente flou, è
varietà in gioco; se lo vediamo in una prospet tentazione di anomia, è varietà di grigi, è
tiva variazionistica, o sociolinguistica, allora 'nebulosa e continua'.
constatiamo che, ad esempio, un termine dia- Molti pensano che questa contraddizione sia
Non lettori
60
50
40
• maschi
O femmine so
20
10
o
Tab.2 6-10 anni 11-14 anni 15-17 anni
PROSPETTIVE DELL'EL
---
138
in parte responsabile del distacco dei ragazzi
dai valori, dalle attività, dagli interessi della
rosa, e quella di una commedia o di un roman
zo, testi che noi effettivamente inseriamo nei
scuola, che tutti lamentiamo. E credo che in curricola scolastici di lettura, c'è omologià; non
parte abbiano ragione. c'è invece fra la struttura di una radiocronaca
Prendiamo uno degli indicatori più forti di sportiva o di «Mai dire gol» e un qualsiasi testo
questo distacco: i dati sulla disaffezione per la di uso scolastico.
lettura. Com'è noto, sono inquietanti. La Su questa strada si va ancora avanti: si rile
recentissima Indagine sulla condi zione va - come da più parti è stato notato - che i
dell'infanzia e dell' adolescenza, condotta dall' processi mentali attivati dalla e per la lettura
Osservatorio dell'Istituto degli Innocenti di di un 'classico' hanno pochi agganci con gli sti
Firenze, per conto del Dipartimento degli Affa moli comunicativi che i ragazzi ricevono
ri Sociali delinea un quadro di questo tipo. all'esterno della scuola. I videogiochi richiedo
(vedi la tabella 2 nella pagina precedente). no tecniche di lettura ben diverse - non infe
Vediamo da vicino questo grafico. Se ha un riori: diverse - da quelle che valutiamo a scuo
senso la proiezione di dati sincronici sulla la. Luca Vitali ha ben mostrato, ad esempio,
dimensione longitudinale, sembra di poter dire come un videogioco ormai classico come «India
che maschietti e femminucce cominciano la na Jones e il destino di Atlantide» richieda non
scuola elementare con lo stesso, modesto inte solo strategie di movimento ma anche strate
resse per la lettura - intorno al 50% -. Poi, via gie di lettura molto sofisticate, che i non spe
via che crescono e sono sottoposti alle sollecita cialisti di videogiochi di sicuro possiedono a
zioni scolastiche alla lettura, i due sessi si dif livelli decisamente inferiori. Per superare tutti
ferenziano: le bambine imparano ad apprezza gli ostacoli, di mille tipi diversi, bisogna legge
re la lettura - si tratta specialmente di lettera re e memorizzare anche frasi apparentemente
tura e attualità rosa, sinergicamente accompa inutili, perché le si dovrà utilizzare al momen
gnate dalla visione di fiction del tipo telenove to giusto; bisogna gestire dialoghi organizzati
las, come dicono altre tabelle della stessa inda in modo molto sofisticato: bisogna scegliere
gine - arrivando sino a 7 'lettrici' su 10. I sempre la frase opportuna, combinandola con
maschietti resistono imperterriti; aggirandosi le inferenze del canale visivo che sono stimola
sempre intorno a quel misero 50%: il tempo te dagli oggetti che si vedono sullo schermo,
che le loro coetanee dedicano alla lettura loro eccetera. La lettura dei messaggi deve essere
lo passano davanti al piccolo schermo, del tele rapidissima (in alcuni passaggi bisogna legge
visore (per i programmi sportivi) e del compu re con la coda dell'occhio, mentre si fanno altre
ter (per i videogiochi: fra gli 11 e i 14 anni, cioè cose con il mouse). Ogni attività è comunque,
quando presso i maschi precipitano i picchi sempre, rigorosamente funzionale alla soluzio
della lettura, i videogiochi costituiscono il pas ne di un problema. Per indovinare la mossa
satempo principale per il 50% dei ragazzi, a giusta bisogna mettere costantemente in rela
fronte del 23% delle ragazze). zione ogni messaggio che si legge: (a) con gli
È diffuso il sospetto che sia proprio la fre altri che compaiono simultaneamente, (b) con
quentazione di questi mezzi di comunicazione le azi9ni compiute, con le informazioni avute e
e di questi testi così radicalmente diver§i - con le inferenze fatte precedentemente, (c) con
incontri sportivi e videogiochi da una parte, la strategia scelta e con quelle trascurate, (d)
telenovelas e racconti d'amore dall'altra - ad con l'obiettivo, o meglio il sottobiettivo che di
allargare la già ben nota forbice dell'interesse volta in volta si vuole raggiungere (Vitali
per la lettura, e delle competenze di lettura, 1994).
nei due sessi: forbice che premia costantemen Vitali mette in rilievo l'affinità tra il lavoro
te le femmine rispetto ai maschi. E non perché linguistico richiesto da Indiana J ones e gli
videogiochi e racconti d'amore siano, rispetti esercizi di Educazione linguistica che si fanno
vamente, il diavolo e l'acqua santa, ma per in classe. Jo vorrei dire invece che si tratta
ragioni di tipo testuale-cognitivo. Indipenden bensì di educazione linguistica, e molto avan
temente dagli esiti estetici, fr� la struttura zata, ma che gli obiettivi, gli strumenti e i
narrativa di una telenovela e di un racconto risulh;ti sono molto diversi da quella praticata
LINGUA FLOU
PROSPETTIVE DELL'EL
a scuola. Vitali scrive «In realtà Indiana Jones dice - amichevoli fanno di tutto per masche w
e il destino di Atlantide nasconde una colossa rarla, ma spesso quando si arriva al dunque 139
le, accattivante e sofisticata miniera di quelle essa emerge in tutta la sua implacabile ottu
che i testi scolastici chiamano 'CVerifiche della sità. Si dice che il computer è stupido, proprio
comprensione dei testi". Basta aprire a caso perché non ha, non può avere, le caratteristi
una pagina di un testo di Educazione Lingui che di flessibilità, adattabilità, modificabilità
stica per trovare: "Il testo che hai letto è nar proprie dell'intelligenza. La macchina conosce
rativo: più specificamente, di che tipo di testo solo il bianco e il nero, l'uomo conosce il grigio,
si tratta? ... (b) Chi è il personaggio di cui si anzi una gamma di grigi.
parla? Sottolinea in rosso sul testo tutte le E questa logica in bianco e nero, diffusa a
espressioni con cui egli è nominato ...» ecc. piene mani proprio nell'età in cui si impara a
Basta leggere questo passo a voce alta per conoscere il mondo non può che rafforzare
avvertire che fra la lettura-azione del videogio l'approccio tipico degli adolescenti, che divido
co e la lettura-esercizio del testo di Educazione no il mondo appunto in bianco e nero, buoni e
linguistica non c'è solo un salto stilistico: c'è cattivi, drammi ed esaltazioni, anticipando -
una differenza di tempi e di ritmo, di attività forse - i tempi dell'impostazione scientifica dei
(finalizzate e non finalizzate), di coinvolgimen problemi, ma ritardando forse la conquista
to. lenta e difficile della complessità, della con
Questo per dire che non saranno i videogio traddittorietà del reale. Che nori è quasi mai
chi in quanto tali a riportare i ragazzi a un binario, a partire - come s'è visto - dalla lin
livello di interesse per la lettura pari a quello gua.
delle ragazze, o, se vogliamo generalizzare, a Riconosco che possono essere paure eccessi
far migliorare sia negli uni che negli altri ve, al momento non suffragate da prove con
l'interesse e, di conseguenza, il 'rendimento' vincenti. Sta di fatto che i ragazzi vivono con
relativamente alla lettura. traddizioni che non sono di superficie ma
Perché, se in ipotesi fossero massicciamente hanno radici profonde: abbiamo visto che fuori
introdotti nella scuola, i videogiochi potrebbe dalla scuola - prima contraddizione - assorbo
ro attivare abilità oggi trascurate, ma anche no per via ludica logiche binarie in un mondo
indurre a trascurare - e progressivamente fuzzy, mentre a scuola - seconda co�traddizio
disattivare - abilità legate alla lettura ludica, ne - devono sottoporre la loro lingua fuzzy; ·
ai testi narrativi 'distesi', a intrecci, trame e fatta più di zone di sovrapposizione e di curve
mondi complessi, che a loro volta rimandano a di indifferenza che di nitidi profili, a un giudi
'pezzi' del mondo reale. zio che si basa su una logica binaria, diciamo
Sarebbe, ancora una volta, un'educazione bianco-nera.
linguistica dimezzata.
In realtà, si può sostenere che l'impetuoso
incremento di attività cognitivamente legate al 4
computer determini spostamenti nella compe BISOGNI E PROBLEMI NUOVI
tenza cognitiva anche più radicali di quelli tra
dizionalmente ipotizzati. Si pensi agli effetti Il compito dell'educazione linguistica appare
dell'applicazione su vasta scala del principio dunque duplice, e a prima vista contradditto
costitutivo della logica informatica, la logica rio.
binaria. Se si vuole tener conto del bisogno oggettivo
Il computer, com'è noto, analizza tutta la di corrispondenza fra ambiente scolastico e
realtà in termini di zero e uno, acceso e spento: realtà linguistica, bisogna lavorare sulla com
la logica binaria è il corredo genetico che si plessità, sulla variabilità nelle strutture e
trasmette da una generazione all'altra di que negli usi della lingua, in particolare in riferi
ste macchine, che sono sempre più complicate mento alle zone di sovrapponibilità e alle curve
ma raramente si allontanano da quella sempli di indifferenza (morfologica, semantica, prag
ce alternanza di base: sì-no, acceso-spento. matica) e sul rapporto norma-variazione. Ma
Software piacevolissimi e sempre più - come si bisogna anche soddisfare un altro bisogno fon-
i 'r � �; •
-� p·R·o sP E'j t' 1 '1 E o ELL, EL
--
140
<lamentale: quello di far conseguire a tutti, in base a questo decidere se e come utilizzarli,
comunque, livelli minimi di alfabetizzazione. E o addirittura inventarli.
questo si può fare solo con poche regole sicure, Il criterio generale dovrebbe comunque esse
che devono essere insegnate e imparate nella re quello di privilegiare gli strumenti multime
logica del bianco e nero, giusto e sbagliato, In diali che: (i) incidono sui processi di apprendi
modo che i uadi e gli sbagliatamente siano can mento (e dunque hanno un elevato rendimento
cellati definitivamente dalle produzioni orali e didattico); (ii) inducono a fare percorsi finaliz
scritte dei nostri ragazzi, zati (e dunque assicurano un alto grado di
La contraddizione a me sembra più appa coinvolgimento); (iii) sollecitano un'interazione
rente che reale: quanto meno è sanabile, a scelte non binarie ma fuzzy (e dunque assi
anche se in modo dispendioso. Il mondo è curano omologia con la strutturazione del·
insieme fuzzy e non-fuzzy, I ragazzi stessi, mondo reale, linguistico e non linguistico).
come s'è visto, quando parlano e scrivono · Alcuni 'pacchetti' con queste caratteristiche
gestiscono in modo flou tutti i codici e le cominciano a circolare, ma sono pochi, spesso
varietà del loro repertorio, e quando agiscono sperimentati poco e in modo impressionistico,
- in un'attività che li coinvolge moltissimo, spesso inventati lontano dalle aule scolastiche.
com'è il videogioco - applicano rigorosamente (b) Secondo orientamento didattico, quasi
la logica vero/falso. Fra questi due approcci, obbligato: puntare all'omologia di processi fra
che sembrano riferirsi a due mondi diversi e lettura 'per la scuola' e lettura personale, pun
non comunicanti, c'è una cerniera, un ponte, tando da una parte a quello che alcuni chiama
la cui gestione è nelle mani di chi insegna: è no «il piacere di leggere», altri la «lettura sen
l'operatività, il collegamento fra l'apprendi suale» o la «lettura leggera»; dall'altra a una
mento - che coinvolge il livello meta -: meta lettura finalizzata, funzionale - magari
linguistico, metacomunicativo, metacognitivo, all'interno di un percorso di ricerca scientifica
assolutamente essenziali - e l' esperienza, che -: avvicinare la lettura alla naturalezza e alle
include attività finalizzate, soluzione di pro motivazioni con cui si legge nella vita di ogni
blemi, coinvolgimento emotivo, giorno, alleggerendola - come da più parti si
Lavorare su questa cerniera vuol dire dare suggerisce - da attività per così dire parassita
una coscienza linguistica, per fare di ogni rie.
ragazzo, in quanto parlante di una certa comu
nità, un osservatore consapevole, un regista Se vogliamo rispondere ai nuovi bisogni lin
del proprio agire linguistico, ma anche utiliz guistici dobbiamo intervenire su più livelli, e
zare la lingua per vivere e per sistematizzare in modo incisivo,
l'esperienza, incrementare - con la partecipa
zione attiva dei ragazzi - quelle capacità di (1) Sul piano della riorganizzazione della
spostamento, di dislocazione rapida, di collega scuola. Prima ci scrolleremo di dosso l'illusione
mento fulmineo che il modo di 'leggere' il mul che l'insegnamento della lingua si possa ridur
timediale fornisce loro quotidianamente. re, spezzettare, ridimensionare, magari ricor
In questa chiave vanno forse valorizzati rendo a qualche 'didatticà breve', meglio sarà.
alcuni orientamenti didattici che sono stati Perché oggi più che mai i tempi dell'insegna
evidenziati nelle sperimentazioni più recenti. mento-apprendimento sono lunghi, oggi più
Ne richiamo solo due. che mai c'è da educare alla complessità e alla
variabilità, mentre oggi più che mai il possesso
(a) Sfuggire al dilemma videogioco sì/ video sicuro della lingua è lo strumento base di tutte
gioco no, strumenti multimediali sì o no. E' le discipline, anche le più fabbrili.
ovvio che non si tratti di strumenti di per sé Oggi più che mai l'educazione linguistica è
buoni o di per sé cattivi, ma è anche ovvio che assolutamente trasversale, e oggi più che mai
di volta in volta bisogna avere un'idea - e non richiede una forte specializzazione dell'inse
sempre l'abbiamo - delle attività cognitive che gnante di lingua italiana, e insieme il coinvol
ogni singolo strumento stimola o non stimola, gimento di tutti gli altri insegnanti, in qualun
degli effetti che produce sull'apprendimento, e que fase dell'attività didattica.
LINGUA FLOU
La formazione del maestro e del professore stessa Società di Linguistica italiana pratica
di lettere va rivista, perché bisogna potenziare mente tutta la ricerca funzionale all'educazio 141
le sue capacità di muoversi fra prescrizioni, ne linguistica è demandata al Giscel; all'Uni
norme, variabilità, usi, di adattare di volta in versità è riservata ai gradini più bassi della
volta le scelte all'obiettivo didattico, al grado 'carriera accademica', tant'è vero che discipline
di coinvolgimento, alla sensibilità e alla consa come la Didattica dell'italiano (o della lingua
pevolezza del ragazzo. Bisogna assicurargli la italiana) scarseggiano nelle nostre Università
capacità di governare l'apprendimento, di coin e - tanto per usare un indicatore significativo
volgere gli studenti parlando - anche - i loro - non hanno praticamente nemmeno un ordi
linguaggi, di interiorizzare il carattere 'fuzzy' nario in cattedra (Bettoni 1997): il che non è
della lingua ma di lavorare anche con stru tanto grave per le persone che si occupano di
menti binaristici sfruttandoli adeguatamente: queste cose, quanto perché prefigura il perpe
non sono capacità che si possiedono all'uscita tuarsi di una totale disattenzione per il setto
dalla Facoltà di Lettere, o di Scienze della For re, e di una sua grande debolezza.
mazione. Questa tendenza va radicalmente invertita.
Oltre ad adeguare i programmi a queste E la cosa non dovrebbe scandalizzare nessuno.
nuove esigenze, a rivedere e potenziare Nessuno infatti si stupisce, nell'area scientifi
l'aggiornamento e la formazione in servizio ca, che la ricerca per le energie alternative sia
degli insegnanti, è dunque urgente ridisegnare considerata strategica per le ricerche di fisica,
i curricula universitari dei futuri docenti, in funzione del modello di sviluppo del paese.
riprogettare l'accesso e lo sviluppo delle carrie Perché non può accadere lo stesso per la scuo
re dei maestri e dei professori, in funzione la? Se davvero siamo convinti che nel nostro
delle scienze del linguaggio. modello di sviluppo l'alfabetizzazione delle
nuove generazioni è un obiettivo strategico,
(2) Questo, per quanto riguarda la scuola di perché non è possibile portare in primo piano -
base e superiore. Ma c'è un intervento fonda anche e soprattutto all'interno delle discipline
mentale da fare, anche sull'Università: biso 'non didattiche' - la ricerca mirata allo svilup
gna riconoscere il carattere strategico della po degli strumenti didattici necessari?
ricerca linguistica applicata in funzione Sono bisogni della società civile, ai quali un
dell'insegnamento della lingua. Le ricerche paese che si vuole moderno dovrebbe risponde
scientifiche fatte e in corso sono poche: nella re. Deve rispondere.
B· I B l I O· G R. A f I A
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PROSPETTIVE DELL'EL
mente spiazzato nel vedersela con classi di guardando un programma televisivo, mangian
ragazzi che: do e discutendo con il fratello. 143
(a) non accettano più il dominio incontrasta Non si tratta qui di giudicare, ma di capire
to della cultura 'proposizionale'; come e quanto questo approccio pluridimensio
(b) che utilizzano modelli di apprendimento nale alla realtà influenzi l'intera mentalità
in situazioni che saltano la mediazione del dei nostri ragazzi.
modello teorico; Robinson si accorgerà a sue spese quanto
(c) che vedono nel linguaggio verbale solo poco rimanga delle certezze degli anni '70-'80,
uno dei possibili codici comunicativi e e riflettendo sull'incidenza dei nuovi strumenti
nell'intelligenza verbale solo una delle molte multimediali sull'immaginario dei suoi alunni
plici forme di intelligenza; si accorgerà che a dominare la forma in cui il
(d) alla maggior parte dei quali è sostanzial mondo oggi appare a giovani e meno giovani
mente estraneo il progetto culturale che ha sono nuove potenti metafore. E che queste
retto lo sviluppo della razionalità occidentale metafore non assomigliano più a quelle che
nell'età moderna; hanno guidato gli ultimi secoli della nostra
(e) per i quali la scuola non è più la sola e civiltà: il mondo come un orologio a ingranag
forse neppure la più importante delle agenzie gi, la gerarchizzazione dell'esperienza e della
educative; conoscenza, l'ordinata successione delle cause
({) che sono sostanzialmente indifferenti agli e degli effetti lungo una linea continua.
ideali egualitari e partecipativi di un don Mila Le nuove metafore assomigliano molto a
ni che stanno alla base dell'impegno civile in quelle éhe popolano il linguaggio dell'informa
cui il Giscel si è generosamente profuso in tica: il circuito reticolare e le strutture retroat
questi venti anni; tive, l'apprendimento come navigazione nel
(g) che si sono in gran parte appiattiti su vasto mare della conoscenza, il continuo
uno standard di italiano popolare sempre più rimando reciproco di cause ed effetti e così
convergente e standardizzato. via'.
L'immagine dominante è adesso quella della
2 'rete', la cui forza si irradia oggi dalla microfi
LE METAFORE DELLA COMPLESSITÀ sica, alla nuova biologia dei sistemi autopoieti
ci, dall'antropologia alle nuovi correnti della
Una buona parte di queste smentite è stata matematica, dalla psicologia sistemica alla
una logica derivazione della forza irradiante visione della natura come struttura olistica ed
dei personal media (computer, compact disc, ecologica interconnessa. Eppure è difficile per
walkman, telefono cellulare, ecc.) in quanto la mente occidentale che affonda ancora le sue
prolungamenti della mente, dei sensi e delle radici nel sècolo dei Lumi arrendersi alla forza
mani dell'uomo e in quanto generatori di trainante· della nuova famiglia di metafore.
nuove metafore-guida attorno alle quali si è Anche perché queste metafore rimandano stra
via via organizzata una nuova visione episte namente più che ai modelli della scienza posi
mologica. tivistica alla visione analogica che ha domina
Attraverso l'esperienza della multimedialità to per millenni le grandi correnti del pensiero
cambiano le coordinate spazio-temporali che orientale, induismo, buddismo, taoismo:
hanno regolato per millenni la vita umana. Le «Nei cieli di Indra, si dice che esista un reti
dimensioni del mondo cambiano, le distanze e i colo di perle in modo tale che se si guarda una
tempi si accorciano e alla successione ordinata di esse, si vedono tutte le altre che si riflettono
delle attività subentra nelle giovani generazio in lei. Allo stesso modo ogni oggetto del mondo
ni una sincronicità stupefacente per gli adulti: non è solo se stesso, ma comprende tutti gli
non è raro vedere un ragazzo fare i compiti altri oggetti» (Avatamsaka Sutra)
PROSPETTIVE DELL'EL
rm Anche se i nuovi mezzi elettronici sono peso dei rischi e delle potenzialità che gli si
144 ormai parte integrante dell'arredamento abi prospettano.
tuale delle nostre case e dei nostri luoghi di R noi sembra che quest'ultima sia la scelta
lavoro, la tendenza è quella di vedere in essi ragionevole che dovrà inevitabilmente contras
soltanto l'aspetto utilitaristico: essere autono segnare le scelte di fondo dell'educazione lin
mi nell'apprendimento significa ad esempio, guistica della scuola che si affaccia oggi al
nelle ipotesi di organizzazione modulare dei 2000.
curricoli scolastici, disporre semplicemente di È chiaro che viviamo oggi una fase di tran
un'ampia varietà di strumenti, siano essi tec sizione piena di rischi e di opportunità. I
nologici o multimediali. Ma i giovani, che sem rischi sono quelli di un culto ipertrofico del
pre più ripongono in solaio - con crescente fare (cercare, esplorare, interagire come che
stupore del nostro professor Robinson - le sia) senza coltivare il necessario momento
vecchie e comprovate attrezzature cognitive della riflessione e della pianificazione menta
del pensiero analitico, lineare e proposizionale, le, di un impigrimento indotto dalla 'amiche
dall'uso dei nuovi mezzi informatici ricavano volezza' dell'interfaccia elettronica con un con
non soltanto nuovi orizzonti di comunicazione, seguente impoverimento degli aspetti proce
di azione e di accesso all'informazione, ma durali e rappresentativi. Si tratta dei pericoli
anche una ristrutturazione del pensiero pari a - non tanto remoti quanto già capillarmente
quella prodotta dall'avvento della scrittura diffusi nella scuola - connessi a un uso tecni
(Ong, 1986). cistico e non pedagogico tanto degli strumenti
didattici tradizionali, quanto delle nuove tec
3 nologie: fredde griglie di analisi, test struttu
ALTERNATIVE rati, scomposizioni e ricomposizioni di blocchi
testuali, contraddistinguono il fare quotidiano
Nei confronti degli strumenti informatici, dei docenti.
telematici, ipermediali torna a radicalizzarsi L'operazione di scrittura al video corre quin
la vecchia contrapposizione tra oppositori apo di il pericolo, se non sorretta da una progettua
calittici, come Neil Postman2, Tomas Maldona lità intelligente, di perdere potenza cognitiva
do3 o Clifford Stoll4 e turiferari integrati come rispetto alla scrittura su carta. Si tratterà
Nicholas Negroponte5 o Gregory Rawlins6 • Ma quindi di assumere piena consapevolezza delle
tra questi estremi c'è posto per un ampio spa possibilità e dei limiti che presenta lo scenario
zio concettuale. attuale. E - in modo complementare - l'iper
E in effetti al professor Robinson si aprono a testualità offre una serie di possibilità che
questo punto tre strade: sono precluse al supporto cartaceo (ad esempio
(a) o tira avanti col suo modello, convinto un approccio multidisciplinare altrimenti uto
che debba essere giusto per definizione, e cerca pico nelle attuali strutture scolastiche); ma
di convertire ad esso i suoi giovani interlocuto non ammette, ad esempio, i processi di identi
ri, contribuendo così ad allargare e rendere più ficazione o gli effetti drammaturgici, che pre
profondo il fossato che separa la scuola dal suppongono uno sviluppo sequenziale dell'azio
mondo esterno; ne narrativa e che contengono una valenza for
(b) o si arrende alla forza dei fatti e cede di mativa insostituibile.
schianto, con acritico entusiasmo, al fascino Di più: proprio per il suo carattere non
poco discreto delle sirene computazionali; lineare, la struttura dell'ipertesto in quanto
(e) o accetta la sfida e entra nel gioco con tale mette in discussione l'intera tradizione del
tutta)a forza della sua intelligenza, della sua pensiero occidentale: da qui la difficoltà di
capacità di analisi critica, della sua intenzio interpretare e valorizzare l'ipertestualità nelle
nalità edw.cativa, valutando realisticamente il sue potenzialità pedagogiche e la tendenza a
---
146
ideali civili e politici e al proprio stesso senso
di frustrazione è consistita dunque in un ten
nendosi nell'ambito scientifico (Bocchi e
Cerutti, 1985; Morin, 1993 ; De Angelis,
tativo di costruirsi nuove credenziali di auto 1996).
revolezza 'tecnica'. Questo recupero esige un nuovo paradigma
È una tendenza che ha portato, negli ultimi di pensiero: il passaggio da una visione disci
vent'anni, a una tecnicizzazione dell'istruzione plinare e linearizzata dell'insegnamento a una
in tutti i campi e che oggi si concretizza anche visione più olistica e transdisciplinare. Nel
in una visione puramente strumentale del caso dell'EL, il passaggio da un insegnamento
computer. mirato alla costruzione di competenze tecniche
Ai vecchi formalismi della grammatica specifiche a una concezione della lingua come
generativa, dell'analisi strutturalistica dei una porta aperta sul mondo, una porta attra
testi, delle tecniche formalizzate di apprendi verso la quale transitano sentimenti, pensieri,
mento della scrittura (sul tipo del modello informazioni e interscambi il cui contenuto è
Hayes e Flower), delle schede docimologiche assai più che una semplice supporto all'acqui
- rivelatisi tutti poco praticabili nella prassi sizione delle competenze comunicative relative
didattica concreta - si sono sovrapposte nel alle diverse forme e tipologie testuali. Il valore
tempo la teoria del curricolo, la tassonomia semantico del testo sprigiona di per sé una
degli obiettivi, la didattica delle abilità, alcuni potenza capace di produrre da sola motivazioni
aspetti della semiologia, la linguistica del e acquisizioni procedurali più intense di quelle
testo, la sociolinguistica, la linguistica prag derivanti da un approccio prevalentemente
matica. Tutte cose in sé indiscutibili, ma che interessato alla dimensione metodologica e
hanno avuto il 'torto' storico di proporsi come centrato soprattutto sugli aspetti tecnici o
formalismi tecnici che hanno finito col fare pragmatici.
velo a quegli aspetti che dal punto di vista dei Il cambiamento di paradigma passa attra
ragazzi (di questi ragazzi) sono quelli più verso molte vie, ad esempio dall'insegnamento
importanti e qualificanti e che per loro hanno per progetti, per «sfondo integratore» o per
lo stesso valore che avevano per i ragazzi di «simulazione globale».
vent'anni fa l'impegno politico, la lotta antiau Il minimo comune denominatore tra tutto
toritaria, la voglia di partecipazione sociale. quest'ampio ventaglio di proposte didattiche
Intendiamo riferirci alla necessità impellente passa in generale attraverso un potenziamen
di conoscere e interpretare il mondo, di espri to della trama narrativa dell'insegnamento
mere il proprio vissuto affettivo, di avere occa come proposto da autori quali Jerome Bruner
sioni concrete per comunicare, per gettare un (1997) o, in Italia, Andrea Canevaro (Caneva
ponte tra la scuola e la vita e usare realmente ro, 1994) o Paolo Perticari. Bruner, in partico
le parole 'per fare delle cose'. Bisogni, va da lare, ha dimostrato che vi sono due forme spe
sé, tutt'altro che esclusi dal programma teori cifiche e originarie di pensiero: il pensiero
co dell'EL. Ma sta di fatto che l'enfasi ha bat narrativo e quello paradigmatico. Quest'ulti
tuto su altri tasti: i tasti degli apporti speciali mo trova le sue manifestazioni più peculiari
stici delle scienze linguistiche, della strumen nella matematica. Ma è il pensiero narrativo
tazione tecnica e dell'apparato 'scientifico', che struttura l'organizzazione della mente
della costruzione delle abilità prag·matiche. nella vita quotidiana. Anche le ipotesi scienti
Sicché il problema è oggi quello del recupero fiche, le ideologie, le grandi interpretazioni
della complessità dell'atto educativo (Cambi, della vita, sono oggi considerate come 'narra
Cives, Fornaca 1991; Severi, Zanelli, 1990; As. zioni'. La coscienza della irriducibile «com
Pe. I, 1989): una complessità omologa e com plessità» del reale porta a una visione della
plementare a quell'epistemologia del pensiero conoscenza come una incessante costruzione
complesso che viene progressivamente impo- di rapporti di senso che connettono i fatti in
un tessuto narrativo che li orienta e li orga un uso intelligente e 'umanistico' (che in que
nizza. sto caso è il contrario di 'tecnicistico') delle 147
Il recupero del narrativo significa dunque nuove tecnologie, che possono entrare in un.
dare alla vita di ogni classe un proprio asse di rapporto complementare con quelle piste di
sviluppo, una storia, una struttura connettiva rinnovamento didattico che abbiamo sopra
che dà coerenza all'intero percorso educativo. indicato.
È da una visione segmentata e asettica della La sfida posta dalle opportunità dei mezzi
scuola che derivano la perdita di senso elettronici è quella di aiutare l'allievo a non
dell'insegnamento e il senso penoso di falli brancolare alla cieca tra le informazioni e le
mento di molti insegnanti. Il difetto non sta possibilità di un vuoto chiacchiericcio telemati
nell'imperfezione del metodo, ma nella man co, ma a porre le domande giuste, a pianificare
canza di una visione ecologica della scuola il suo bisogno di conoscenza, a elaborare e
come ambiente di vita e di esperienza comuni organizzare i saperi da condividere, a conqui
taria. Il problema non sta nelle tecniche, negli stare l'autonomia necessaria per mettere a
obiettivi, nelle formule di programmazione, nei frutto la possibilità di percorsi di apprendi
modelli scientifici di riferimento, ma nei biso mento individualizzati e per finalizzare la
gni concreti dei ragazzi di oggi, con la loro esu comunicazione a scopi costruttivi.
berante voglia di multimedialità, di accesso Si tratta di compiti tutt'altro che tecnici. Un
all'informazione, di comunicazione in tempi uso puramente strumentale delle tecnologie
reali con il vasto mondo che pulsa al di là delle permetterà (forse) un insegnamento più effi
pareti dell'aula. È questo il materiale di base ciente e più funzionale alle esigenze del
da lavorare, da modellare, da canalizzare, da mondo del lavoro, ma non inciderà sulla qua
fare crescere. lità culturale dell'apprendimento e delle con
Occorre comprendere la crisi di partecipazio dotte espistemologiche mobilitate. La compe
ne politica e sociale che deriva da un impoveri tenza strumentale è in effetti del tutto secon
mento di valori e di orizzonti, ma che «è da daria rispetto alle operazioni mentali e alle
considerarsi conseguenza della complessifica qualità poste in gioco. Al ritmo attuale di svi
zione strutturale e della frammentazione cul luppo, scrive Philippe Perrenoud8 «la comuni
turale del nostro tempo, che si sente privo di cazione per posta elettronica e la consultazio
un razionale potere di direzione e di una bus ne del Web diventeranno, in pochi anni, tanto
sola valoriale che serva per la totalità dei cit banali, su larghissima scala, quanto l'uso del
tadini e per la totalità dei microprogetti che si telefono. Ora, giustamente, questo confronto
agitano e si urtano nel sociale» (As. Pe. I., parla a sfavore dell'insegnamento tecnico
1989, p.164). dell'uso degli strumenti informatici a scuola:
Occorrono dunque risposte e prospettive non è il telefono che è difficile da padroneggia
nuove le cui parole-chiave non possono che re, ma la lettura degli elenchi e la comunica
essere attinte a quei bisogni (di autonomia zione orale. Non sono i linguaggi di program
personale, di aggregazione selettiva, di dialogo mazione che creano problemi, ma la padro
e di confronto, di affrontare le sfide del cam nanza dell'informazione, delle connessioni,
biamento, di progettualità, di trovare propri delle scelte, della navigazione intelligente tra
valori e un linguaggio in grado di esprimerli) una massa di dati, di testi, d'immagini, di
che sembrano stare alla base degli atteggia video. Formare alle nuove tecnologie è forma
menti delle giovani generazioni verso la scuo re il giudizio, il senso critico, il pensiero ipote
la. tico e deduttivo, le facoltà di osservazione e di
Questi bisogni, che restano inappagati nella ricerca, l'immaginazione, la capacità di memo
risposta tecnicistica di una didattica riduzioni rizzare e di classificare, la lettura e l'analisi di
sta, possono trovare una via di sbocco anche in testi e d'immagini, la rappresentazione di reti,
PROSPETTIVE DELL'EL
interagire con altri gruppi, fino a collaborare all'allievo di creare autonomamente i propri
con questi al raggiungimento di un comune tracciati di conoscenza, di confrontarsi, di 149
obiettivo (raggruppamento di gruppi); imparare ad assumere coscienza delle pr<;>prie
(b) singoli che collaborano in rete e che strategie di apprendimento e di ricerca. Siamo
fanno di quest'ultima un 'luogo' di collabora nel pieno di una «cibernetica di secondo ordi
zione. ne»: «la cibernetica di secondo ordine permette
I sogni della pedagogia attivistica (corri di parlare e di comportarsi eticamente perché
spondenza tra classi distanti anche centinaia o propone di riflettere sul proprio comportamen
migliaia di chilometri, la stampa a scuola, il to. Vivere diventa sapere come vivere; appren
lavoro per gruppi, l'apertura della classe al dere: fare sempre meglio». E' una sfida, quella
mondo sociale) trovano così un potente suppor telematica, che fa del linguaggio un processo
to che non solo li facilita e li sollecita, ma che sociale: un processo creativo, e quindi «analogi
li connette a una realtà talmente concreta che co», «non-proposizionale» (Watzlawick e
la paratia stagna tra la scuola e la vita acqui altri,1971).
sta d'un colpo permeabilità e trasparenza. Un messaggio nella bottiglia a Robinson si
può anche lasciare. Vogliamo formularlo, anco
5 ra una volta, con un aforisma di Heinz Von
CONCLUSIONE Foerster: «L'informazione si crea quando si
fanno delle scelte, ma per fare delle scelte
Il filo d'Arianna che può permettere a un occorre la libertà di essere rivoluzionari».
insegnante di orientarsi correttamente in que Come ha osservato Jean Pierre Dupuy9 ad
sto processo e di vederne il senso e lo scopo si esempio, il modo imperativo può esistere solo
può sintetizzare in un altro motto di Von Foer in un sistema banale, in cui si presuppone che
ster, uno dei 'grandi vecchi' dell'epistemologia un comando non possa che essere recepito in
contemporanea da cui più amiamo citare: quanto tale. Ma se tale comando non viene
«L'informazione è il modo in cui si cambia dopo eseguito, si ha una disobbedienza e ciò dimo
il coinvolgimento di qualcuno nel dialogo». stra inequivocabilmente che «segnale» e «infor
La rete telematica potrebbe essere intesa mazione» non sono la stessa cosa. La comuni
proprio come luogo di coinvolgimento. Quindi: cazione non è davvero un sistema unidirezio
non solo uno strumento per il dialogo e la col nale. I colleghi di Robinson dovrebbero saper
laborazione nella didattica, ma anche il luogo ne qualcosa, in fondo ... la scuola di questi
stesso di tale colla.b orazione che permette esempi ne fornisce molti.
PROSPETTIVE DELL'EL
Il È superfluo, infatti, sottolineare il ruolo ricoperto dal EJI Nicholas Negroponte, Essere digitali, Sperling & Kup
le teorie cibernetiche nella produzione delle metafore che fer Editori, Torino 1995.
permeano oggi l'immaginario collettivo. Basti solo-pensare
all'opera pionieristica svolta nella ridefinizione dei para
digmi epistemogici dai ricercatori della Fondazione Macy
lii Gregory J.E.Rawlins, Le seduzioni del computer, Il Mu
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Feltrinelli, Milano 1997. traduzione nostra.
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ternet e delle autostrade dell'informazione, Garzanti, Mila The myths of information: technology and postindustrial cul
no 1996. ture, Coda Press, Madison, 1980.
Verbigerazione
fantastica FEDERICO GOBBO
151
,
LA GNOSI DELLA MARKUSKA
pubblica. Basandosi su quel testo si trovano le
regole basilari per la formazione del lessico e
la morfologia. In un secondo momento si dà un
arkuska. Idioma degli esercizio per ampliare il lessico e impratichirsi
abitanti delle provincie di con la grammatica. Infine, si passa al momen
"marku", impero creato to creativo: la produzione di nuove poesie in
dall'immaginazione markuska. Tutto il lavoro viene svolto in clas
infantile d i Alessandro se, collettivamente.
Bausani. In una prima Questa la poesia lasciataci da Bausani:
fase, la Markuska, chia kulkuvni kul odikko
mata "proto-markuska", likni va lettsil
consiste nel capovolgere enpakkentska fiagour
le parole italiane (olleb = ometr va cipil
bello; onoub = buono; ecc.)
[ ... ]. In seguito, la Alla finestra s'è spenta la luce
Markuska acquista tratti sempre più comples In cielo una piccola stella.
si [ ...].» Un pianto che non capisce.
È questa la scheda che il recente Dizionario È morto un bambino.
delle lingue immaginarie 1 dedica ad Alessan
dro Bausani, l'illustre islamista scomparso 2
dieci anni or sono. Esperimento non così biz COMMENTO E ESERCIZIO
zarro e isolato come può sembrare a prima
vista: lo stesso Dizionario riporta diversi esem La prima reazione dei ragazzi alla lettura
pi di lingue inventate a fini ludici, sia di della poesia è di divertimento, ammirazione e
espressione del sé che di lingue segrete tra curiosità sulla genesi della lingua. Qualcuno si
amici. Chi di noi non ha mai provato, almeno azzarda a tradurre a braccio:
una volta, a inventarsi un italiano palindromo,
cumuli di chicchi
un «onailati»?
secchi vanno a letto
Partendo da questa attività spontanea di
impacchettando gnocchi
verbigerazione fantastica, si può utilizzare il
per metri con cipiglio
markuska a scuola (Bausani 19742 coniuga la
CC.O.)
parola al maschile) per sviluppare le capacità
metalinguistiche dei ragazzi. Precedente illu L'insegnante prende sul serio la proposta
stre, più impostato invero sulla metatestua scherzosa dell'allievo, e fa osservare che ci
lità, è l'esperienza dei draghi locopei, ispirato sono alcune sillabe che si ripetono: /ku/ lnil /ili
alla nota Grammatica della fantasia di Gianni e Ivo/. In particolare non sono accettabili due
Rodari. traduzioni diverse per un'unica parola, Ivo/. A
Il lavoro si articola in tre momenti. Nel questo punto viene presentata la traduzione
primo viene presentata l'unica - purtroppo - testuale fornita da Bausani, e si invita i ragaz
poesia in markuska che il Bausani ha reso zi a trovare il significato delle parole.
---
152
La diffidenza per l'insegnante durante una
lezione non convenzionale è molto alta. Per
zione. La maggioranza sceglie le radici folp e
vrum, che vengono inserite nella lista di voca
questo i ragazzi si limitano a dire che Ivo/ boli. Dopo aver distribuito una copia ciascuno
significa «un» o «una». Di qui si presenta la della presentazione originale del markuska
serie dei numerali da uno a dieci: vo, de, te, ko, (Bausani 1974, pp. 25-34) si procede, sempre
ce, se, stse, 8, ne, vok e si spiega che sono stati collettivamente, a scrivere una grammatica
formati unendo la prima e l'ultima lettera dei sistematica e un piccolo dizionario markuska
numerali italiani (uno > u-o > vo; due > de ecc.) italiano, segnando differentemente le radici
con qualche piccola deformazione per aumen originali di Bausani (il fondo autentico della
tare il grado di segretezza della lingua. lingua) e le innovazioni dei ragazzi. La tradu
L'interesse ora cresce e si sovrappongono eti zione di cip viene corretta da «uomo» (già reso
mologie fantasiose (per es. kulkuvni sarebbe con mul, p. 28) a «ragazzo», seguendo l'aucto
«involucro»). I ragazzi vengono invitati a fare ritas del Bausani (da notare che C.O., recalci
silenzio, e l'insegnante distribuisce il seguente trante ad accettare il principio d'autorità,
esercizio: afferma che la traduzione corretta di cipil
«Data la poesia kulkuvni kul odikko e la sarebbe «ragazzino», piuttosto che «bambi
sua traduzione, e sapendo che: (a) en- = «non», no»!).
-il = «piccolo», -ni = «dove», o- = passato Particolarmente produttivo il prefisso en-,
(davanti a verbi) ma -o = passivo; (b) le parole che significa «contrario». Ecco due esempi:
kul = «luce», iia = «piangere» (onomatopeico);
enkulkuv = «pozzo, caverna, antro» ... (buio
go = «fare»; (c) trovare il significato di kuv,
foro)
dikk, pakk, e di cip; (d) tradurre in markuska:
enfolpi = «cadere per terra» (il contrario di
ridere, vivere (e) proporre onomatopee per tra
«cadere in acqua»)
durre cadere in acqua, andare in macchina. »
Alcuni non credevano che una lingua inven e come sinonimo di folp, si sia trovato krolli
tata potesse avere una grammatica: l'inse kuni (kroll-i «cade-infinito» ku-ni «acqua
gnante, riprendendo gli esempi del tutto spon dove»). I ragazzi sono così stimolati a lavorare
tanei forniti all'inizio, mostra che inconsape di fino sui significati, prestando attenzione alle
volmente tutti avevano applicato le categorie sfumature.
morfosintattiche dell'italiano. I ragazzi hanno Ora che i rudimenti della lingua sono stati
così imparato che non esiste lingua, inventata appresi, si passa alla fase creativa: i ragazzi
o meno, senza grammatica - pregiudizio più possono scegliere di variare solo il significato
diffuso di quanto si pensi. mantenendo la struttura dell'originale (due
Questi i risultati dell'esercizio: coppie composte da un settenario e un quina
rio ciascuno) oppure di scegliere un metro a
(c) kuv = apertura
piacere. Questi alcuni risultati, uno per tipo:
dikk = spegnere
pakk = capire
turpski kukroll lev nidrni
cip= uomo
enlikni de il
(d) ridere = eniia
lettsliki iiadikkgoraf
vivere = enmetr
endna de vulkmul
(e) cadere in acqua = splasc, folp
(palindromo di plof)
Piove tristemente sul bel giardino
andare in macchina= vrum, vrom, brum
Sul terreno due piccoli.
Non si può, almeno in prima approssima Per far smettere di piangere il cielo stellato
zione, accettare due o tre radici diverse per il vengono due guerrieri.
medesimo significato, perciò si procede a vota- (R.I.)
VERBIGERAZIONE
LE L INGUE DELLA FANTASIA
----
154
weekend l'italiano non dice *settimana-fine
bensì finesettimana (ribaltando il ragionamen
cittadine sono state l'occasione che ha stimola
to questo ludus linguisticus.
to, otterremmo *endweek.. . ). Il percorso presentato vuole essere il com
Non è detto che non sia questa la strada plemento naturale di quello imolese. Le fànfole
maestra per desacralizzare la 'Lingua': di Fosco Maraini, infatti, oscurano le parole
mostrare aspetti che gli insegnamenti tradizio piene ma conservano morfologia e sintassi
nali mettono in ombra e facilitare l'uso e dell'italiano: i ragazzi si concentrano sul fono
l'apprendimento sia della propria lingua simbolismo, l'essenza del trobar clus, insito in
materna che di quelle straniere. ogni poesia. Il markuska, specularmente, man
tiene la semantica dell'italiano (almeno ad un
Postilla. Devo confessare, con un pizzico di primo livello) ma stravolge morfologia e sintas
rammarico, che i ragazzi del triennio di Monza si: ci si concentra sulla formazione dei signifi
non esistono. La lettura dell'esperienza del cati, chiudendo così il cerchio dell'analisi lin
biennio di Imola a cura di Monica Longobardi3 guistica•
e l'affinità elettivo-automobilistica delle due
Il Paolo Albani e B. Buonarroti (a cura di), Aga MagÈra Il F.E., D.E., R.I., e C.O., hanno deciso che trapakk si
Difura. Dizionario delle lingue immaginarie, Zanichelli, gnifica «imparare» attaccando il superlativo tra- di «ca
Milano 1994. pire», da cui il contrario «insegnare» e hanno dato l'oc
El
chiello a questo testo, che significa: «quando si fa ridere
Alessandro Bausani, Le lingue inventate, Trauben su un ragazzo (gli si) insegna cose belle e vere».
licenza Ubaldini, Roma 1974.
VERBIGERAZIONE
LE L INGUE DELLA FANTASIA
Ah!
Che rebus! MONICA LONGOBARDI
155
,
L'ENIGMA NEL TEMPO
La connessione tra enigma, metafora, 'par
lar coperto' e sentenza proverbiale è ampia
mente consolidata nella letteratura pertinente.
liade, La peste Prova d'acume (arabo h'd), nodo da sciogliere
(pers. band), scirpus (lat. «giunco») o rete (gr.
«La piana tra i veli di griphus) rimandano a un intrigo, a una sfida
candida alba di già mace conoscitiva (Edipo) da sbrogliare grazie a una
rata portava i colori del vera e propria divinatio (fr. devinette, it. indo
lutto macchiata di peste vinello).
compagna al destino È nella favolistica persiana che si legano
superno di Mani saettanti incantesimi di talismani e soluzioni di enigmi
e in copia piegava le facce allo scioglimento della mise en intrigue della
alle file battute. Di lei si storia, coronata dalla concessione della mano
. .
prese coscienza e si seppe della sposa ( «Enigma come accesso alla
la fonte che tutto conforme donna»), motivo ripreso dalla Turandot
del vero ci rivelava Calcante» (Turandokt «figlia del re del Turan») di Carlo
Gozzi, ma diffuso nelle sue linee più generali
La soluzione non apparente è La carta car da tutta la favolistica europea (Thompson). La
bone'. stessa tradizione vedica conosce la valenza
E Calcante, il divinatore Calcante, mette rituale dell'enigma in dispute di sacerdoti in
come posta in gioco la sua vita e muore, secon occasioni sacrificali e scambi verbali di enigmi
do Strabone, proprio sfidando Mopso a risolve conoscono popoli senza scrittura per conferire
re un enigma. Una silloge di dodici indovinelli vigore al clan o per favorire il raccolto («Enig
proponeva Umberto Eco in «Alfabeta», 73· ma come soluzione di crisi vitale ed economi
(1985), dove il testo si presta a un analogo ca»). Una divinatio delle rime del testo 'espo
modo di lettura per così dire 'strabico' o, se si sto' assicura la risoluzione nella popolare albu
vuole, 'bi-focale': rea gallurese e, come in questa, non infrequen
te, sia in ambiti popolari che in quelli letterari,
Cristoforo Colombo è l'enigma di soluzione oscena («Che cos'è quel
Come facesti senza mai vedere lo che regge il mondo, uscendo dal pigiama,
a immaginare mappe e portolani quando ti svegli?») che funge da atto liberato
e porci in nuove terre e provvedere rio da tabù linguistico-culturali. L'indovinello
d'un mito sempre vivido gli umani? (versione en pantoufle dell'enigma), inoltre, ha
A dirci di una landa ove il cavallo svolto funzioni didattiche fin da tempi remoti e
risu_ltò spaventevole ai nativi presso popoli lontani, con funzioni mnemoni
dove i conquistator furon corrivi che, ma anche per disporre in forme assimila
a porre a ferro e a fuoco l'altrui vallo? bili dai ragazzi concentrati di saperi simbolici.
Varie città ti pretendono figlio Nelle civiltà contadine delle nostre campagne,
(Soluzione non apparente: Omero). per esempio, in casalinghi 'corsi di lingua', si
passava da un non-senso puro a un senso-ripa-
sto con indovinelli che «le madri, provette december est?» 58.2) e grottesco, logiche alter
r.r' 156 pedagogiste anche se illetterate, - dopo aver native alla consueta e rovesciamento del decus
insegnato ai loro bimbi [...] filastrocche [ ...] e imperanti nel cenacolo di Trimalchione si
avergli fatto ripetere alcuni scioglilingua [ ... ] inscrivono nelle categorie che oggi definiamo
- gli proponevano [ ...] al ragionamento»2 • bachtiniane del carnevalesco4 • E, in ultima
Bruto maggiore, futuro liberatore di Roma, analisi, non dobbiamo dimenticare che l'occa
fa parte di una nutrita compagine di 'sciocchi' sione stessa della Cena, è tautologico affermar
o sedicenti tali, come il Bertoldo di G. C. Croce, lo, è conviviale. Com'è tradizione del mondo
che affolla il folclore europeo. Bruto che offre greco-romano, il gioco di parole domina la
all'oracolo di Delfi un rozzo bastone, «immagi Cena, speciale segno di distinzione dell'arguzia
ne enigmatica del suo ingegno» (con una vena salottiera dello smisurato ospite. Oltre ai crit
d'oro, però) dove truncus, codex, s.tipes nella togrammi (56. 8-10 su cui torneremo più avan
lingua che egli parla sono metafore per desi ti), infatti, possono essere inclusi tra i calem
gnare lo sciocco (come stollo = «anima lignea bour anche gli sconcertanti nomina-omina,
del pagliaio», in toscano, fencepost «palo di come Carpe (36. 7-8) (che in onore di un noto
staccionata» in inglese, viene da aggiungere personaggio del cinema potremmo tradurre
perpetuando la metafora). Bruto che solo inter Manidiforbice), affibbiato da Trimalchione al
preta l'oracolo enigmatico che designa in codi servo addetto a trinciare le vivande.
ce il futuro leader di Roma (e anche il monta Vaga pretesa di doppio senso accampano gli
naro Bertoldo è solutore degli enigmi di Alboi abbinamenti tra segni zodiacali e vivande, pro
no) in «colui che per primo bacerà la propria posti nel paragrafo immediatamente preceden
madre» ovvero la terra (cosa ch'egli pronta te («super arietem cicer arietinum [...]»), sorta
mente farà fingendo di cadere). di enigma (scipito per il vero) che non per caso
In tale modo lo sciocco del folclore rivela viene coronato a fine serie da un vero e proprio
costante - generalizza Bettini - : «la capacità pun tra 'legge'e 'succo': «hoc est ius cenae». Su
di produrre messaggi che sono simultanea di un senso riposto linguistico si costruiscono
mente "al di sotto" della cultura (discorsi senza anche gli indovinelli con cui Ermerote sfida gli
senso) e al di sopra di essa (discorsi comprensi ospiti snob (58. 8-9: qui de nobis longe venia,
bili solo a pochi dotati di maggior ingegno)»3 • late venia? qui de nobis currit et de loco non
«Qui de nobis longe venia, late venia? Salve movetur? qui de nobis crescit et minor fit?) che
me». Nell'articolo di Bettini si abbina l'analisi hanno tutti per referente fittizio «il membro
di due testi ascrivibili al 'folklorico': la fabella virile» e reale, rispettivamente «il piede»,
di Bruto lo sciocco e la novella del licantropo «l'occhio» e «i capelli», equivoco osceno, come
nella Cena di Trimalchione. Di fatto, non solo abbiamo visto, non improprio all'occasione e
la storia di paura narrata dal liberto petronia alla forma del discorso5 •
no è palesemente un testo folklorico riguardo L'enigma è nel mondo classico la modalità
al tema, ma lo è pure riguardo alla narrazione. precipua di significazione adottata da oracoli e
Bettini, infatti (p. 7 4), osserva (insieme ad divinatori. La tradizione greca enfatizzava la
altri indizi) la frequenza dei proverbi e dei connessione tra mantiké e mainesthai «essere
modi di dire quale indice di certa popolarità folle»; vates è sia il poeta (irl. faith ) che il pro
del discorso. Ma è soprattutto in altri luoghi feta di vaticini per furorem. Le sortes sono fru
della Cena che si possono cogliere analogie stuli di legno incisi che, casualmente estratti
ancora più pertinenti al tema dell'enigma. da un contenitore, compongono enigmi che solo
Tutta la Cena, è risaputo, è posta sotto numi un'abile combinazione di congetture consente
tutelari, diremmo oggi, 'carnevaleschi' (Carmi di connettere (serere). La condizione del vates è
na Priapea). Frequenti sono i riferimenti ai assimilabile al sogno e gli explanatores dei
Satur nalia («Io Satur nalia, rogo, men sis sogni-vaticini sono equiparati da Cicerone ai
L'ENIGMA
I
LE L INGUE DELLA FANTASIA
filologi (gramatici poetarum). I libri Sibillini dura cinque minuti e che ti inguaia per nove
erano un esempio di arte allusiva, «perché gli mesi?» L'iscrizione a scuola). Indovinelli ana 157
stessi versi potessero adattarsi ora a una cosa, loghi a quelli che Fassò7, con acume e umori
ora a un'altra in diverse circostanze» osserva smo (la disposizione un po' 'dispari' che abbia
sempre più scettico Cicerone e gli acrostici a mo visto necessaria al solutore di enigmi) vi
essi intrecciati, un dispositivo atto a impedire associa quali:
interpolazioni.
Popolare e conviviale o sacrale e affidato Il Papa ce l'ha ma non lo usa mai
alla scrittura, l'indovinello si ibrida con l'enig Kohl l'ha corto,
ma nella tarda antichità, ma Sant'Agostino ne Mitterrand l'ha lungo,
rintraccia comunque i legami con la metafora i mariti lo danno alle mogli
poetica affermando: «Aenigmatistae sunt quos
Soluzione: il cognome. Questo il devinalh del
poetas nos appellamus, eo quod est consuetudo
primo trovatore:
miscere carminibus suis aenigmata fabu
larum». Farai un vers de dreit nien:
Sinfosio, poeta d i poco posteriore a non er de mi ni d'autra gen,
Sant'Agostino e primo vero fondatore dell'enig non er d'amor ni de ioven,
ma come genere, ambienta anch'egli i suoi ni de ren au,
cento enigmi durante la festa dei Saturnali, qu'enans fo trobatz en durmen
post epulas laetas, post dulcia pocula mensae sus un chivau.
sotto l'egida di un'ebria Musa (p. 204) ovvero,
ancora in un'aura carnevalesca e in un'insania [Comporrò un vers sul puro nulla: non sarà
etilica e conviviale. La grande fioritura d'età su di me né su altri, non sarà sull'amore né
merovingia e carolingia vede illustri uomini di sulla gioventù, né su null'altro, ché anzi fu
cultura e di scuola usare l'enigma all'interno composto mentre dormivo su di un cavallo].
dell'educazione alla grammatica e retorica, ma
sceglierlo anche come ludus tra dotti, operazio Il devinalh8 (énigme ma anche prédiction)
ne colta che separerà per sempre l'enigma in costruito sul paradosso e sulla negazione è un
due tronconi: uno letterario che potenzia non-senso e come tale predisposto a molteplici
l'aspetto metaforico (trobar clus e rime petro 'divinazioni'. Come altri devinalh (e no-sai-que
se), l'altro che avvia la fortuna popolare, ma s'es) si costruisce su opposizioni binarie ( «no 'm
settoriale dell'enigmistica6 • movi e corri fort» dice un devinalh anonimo,
E non bisogna dimenticare che il vetusto come prima il petroniano qui de nobis currit et
Indovinello veronese (VIII ex. IX in.) «Se pare de loco non movetur?), ma obbedisce a una
ba boves, alba pratalia araba, (et) albo verso logica onirica (vedi i sogni-predizioni di Keid,
rio teneba, (et) negro semen seminaba»), testo re dell'India, decifrati, come al solito, da uno
latino in cui si intravede riconoscibile l'affiora sprovveduto «Mihran, un asceta che vive nella
r e del volgare, non è che una metafora selvatichezza») in quanto composto dormendo
dell'atto della scrittura, di cui esistono sì in sella a un cavallo. In un altro vers Gugliel
molte varianti latine di scuola, ma anche per mo IX è di nuovo in preda al sonno e anche lì
sistenze volgari e popolari, quelle sole che con sembra andare e stare all'un tempo («Farai un
sentirono a una semplice studentessa di darne vers pos mi sonelh I e ·'.m uauc e m'estauc al
l'esatta decifrazione. Il meccanismo dell'ambi solelh») ma la confusio linguarum cui egli
guità che consente la formulazione di questo ricorre («anc no li ditz ni "ba" ni "bu" [ ... ] ma
venerando indovinello è poi di fatto quello di sol aitan I "Babariol, babariol, I babarian"»)
altri, magari, come quelli petroniani, a doppio non è certo un non-senso onirico o predittivo,
senso ludico-osceno («Qual è quella cosa che ma l'espediente 'babelico' per godere impunito
LE LINGUE DELLA FANT A 5 IA
--- 158
di due indiavolatissime dame. Nonsense e
indovinello ritornano appaiati nei 'versi del
d'Amors, dottrinario poetico, annovera enigmi
provenzali, per lo più anonimi, del XIV
senso perso' del Burchiello, come nel sonetto secolo 10 . Parenti del devinalh, si chiamano
caudato dedicato a Leon Battista Alberti. infatti coblas divinativas e un modo di configu
Le kenningar, che di loro adesso si parla, rarsi si compone, per esempio, di definizioni
sono metafore fossili dell'epica islandese: parziali della parola-chiave:
riposo delle lance = pace Set mostron cel qu' en esta vida (PARAIRE
casa dei venti = aria «procuratore», «fornitore»)
frecce del mare = aringhe manja son cap e .l cors n'a vida, (PA «pane»)
forza dell'arco = braccio E pel mieg es resplandens causa (RAI «rag
\
sostegno dell'elmo = testa gio»)
Ez amb los pès tot quant es pausa; (RE «res»)
Alessandro Bausani così le annoda all'indo Mas si de set uns se n'amerma
vinello: «Che cosa sono le metafore se non En laborar los camps se ferma, (ARAIRE
invenzioni linguistiche? Ma particolarmente «aratro»)
intrise di inventività sono le metafore che E si la uns dels seis defalh
potremmo chiamare dirette [...] il cui esempio Los pels se tal adès a talh; (RAIRE «rasoio»)
più brillante sono le kenningar degli scaldi E puis, quant es vengutz a quatre,
islandesi. Kenna eitt vidh eitt, "esprimere o Aquì veirez las alas batre. (AIRE «aria»)
descrivere qualcosa per mezzo di un'altra", è (Testo secondo Burlesque, p. 122)
l'origine di questo termine [...] è un composto o
un'espressione bimembre, in cui il primo ele [Tutte e sette mostrano ciò che in questa
mento offre la determinazione e il secondo il vita mangia il suo capo ed il corpo ne vive; in
valore fondamentale, ma il cui significato è mezzo è cosa splendente e con i piedi fonda
direttamente estraneo a ciascuno dei due 'tutto ciò che esiste'. Ma se da sette una se ne
membri. E' un tipo d'invenzione piuttosto anti menoma, a lavorare i campi si dedica. Se
co e forse risale al periodo dell'unità indoeuro manca una dalle sei, taglia i peli. E poi, quan
pea, dove è molto probabilmente nato per do si è ridotto a quattro, vi vedrete battere le
sostituire parole che erano tabù [... ] siamo ai ali.]
limiti fra inventività linguistica poetica e indo
vinello poetico [ ... ] Interessanti sono alcuni Nella cabla rescosta la parola da indovinare
passi della letteratura islandese che collegano (esquila «campana» nel nostro caso) compare
la kenning [...] a un indovinello o a 'lingue spe dissimulata nella catena grafica (come dire in
ciali' [ ...] Per esempio nello Alvissmal (circa italiano «Che è la cosa che campa nascosta I
1200) Thor riduce a mal partito con l'astuzia il nell'alto di una torre come dama»?).
nano Alviss («onnisciente») [...] Alla domanda
circa i nomi della 'notte', il nano risponde (stro Cela qui fo liurada per usatge
fa 30): A pendezon, ses tort que non avia,
Dire nos fai mantas vetz ses folatge:
'Notte' è detta dagli uomini, 'bruma' dagli Ajudatz-nos, Dieus e Santa Maria,
dèi E sos noms es, qui la val certamen
'cappuccio' la chiamano i Vani Per drech nomnar ses tot encombramen?
'non luce' i giganti, 'voluttà del sonno' gli çò non ai dich tot clar, e qui l'enten
elfi, Per savi .l tene de sen et de savia.
noi diciamo 'tessitrice dei sogni'9». (Testo secondo Burlesque, p. 122)
Las Flors del gai sa ber, ovvero Las Leys [È quella che fu condannata, secondo usan-
L'ENIGMA
LE L INGUE DELLA FANTASIA
--
160
interroga nel risguardo del libro. Già, ma come
negli indovinelli «le cose non sono come hanno
zione comunicativa cerca invece di evitare o di
dirimere: l'ambiguità 15 • Oltre che con la lette
l'aria di essere » , afferma lo stesso Perec. E ratura ermetica, il crittogramma ha affinità
allora, la chiave dell'enigma sta altrove, nelle con il motto di spirito (il Witz freudiano) vale a
maglie stesse della scrittura: dire un'espressione arguta, come la barzellet
\
ta, che come la crittografia è caratterizzata
«Anton Voyl n'arriuait pas à dormir. Il allu allo stesso tempo da una forte economia e da
ma. Son Jaz marquait minuit uingt. Il poussa un'altrettanto forte densità di significazione.
un profond soupir, s'assist dans son lit, La relazione profonda tra crittogramma,
s'appuyant sur son polochon. Il prit un roman, motto d'arguzia e letteratura ermetica è assi
il l'ouvrit, il lut; mais il n'y saisissait qu'un curata da quella che comunemente indichiamo
imbroglio confus, il butait à tout instant sur un con la funzione poetica del linguaggio, conno
mot dont il ignorait la signification. Il abando tata da vari tipi di ambiguità, ma tale da ascri
na son roman sur son lit. Il alla à son lavabo, vere le tre forme del discorso ai cosiddetti atti
il mouilla un gant qu'il passa sur son front, di comunica�ione 'differita'. «Per ogni genere
sur son cou». (La disparition, p. 17) enigmistico, la comunicazione avviene tra un
autore e un solutore, che condividono un reper
«Il sonno non arrivava. Anton Vokal riat torio di regole fondamentali [... ] La comunica
taccò la lampada. Il suo Jaz indicava quasi ziòne, da parte dell'autore, consiste nella
l'una. Sospirò, si rialzò, appoggiandosi al costruzione di un testo che dissimuli un 'ogget
cuscino. Aprì un romanzo, lo sfogliò, sforzan to linguistico' [ ...] e, da parte del solutore, di
dosi di applicarsi; ma si smarriva in un confu procedure congetturali di scoperta» (Bartezza
so imbroglio, inciampando di continuo in voca ghi, p. 97).
boli di cui ignorava il significato. Posò il libro. Contemporaneamente Bartezzaghi scava
Andò al lavandino; bagnò un guanto di spu una storia antica ed elevata del genere enigmi
gna, lo strofinò sulla faccia, sul collo». (La stico, quale ci appare prima della divulgazione
scomparsa, p. 17). popolare avvenuta nel corso dell'800:
«L'organizzazione dell'eterogeneo insieme
Sarà chiaro che il parlar coperto si decifra dei giochi enigmistici è il risultato dell'evolu
ulteriormente alla considerazione che il cinque zione storica di una serie ancor più disparata
e il ventisei sono rispettivamente la posizione di procedimenti (linguistici, letterari, retorici,
che occupa la lettera E all'interno del sistema poetico-iconici, cabalistici, di gioco) sorti nelle
alfabetico francese e il numero complessivo diverse epoche: enigma antico, indovinello
delle sue lettere. L'allusione all'opera di Poe, folkloristico, charades, imprese, emblemi, ico
infine, La lettera rubata, ne è l'indizio più irri nologia, poesia figurale, anagrammatismo,
dente e palese. allegorismo, poesia 'artificiosa'» (p. 98).
«Mentre dunque l'enigma arcaico presume La definizione tipologica del genere, già
un linguaggio criptico per il quale si può forse accennata sopra, viene ripresa e ulteriormente
trovare un referente che gli dia un senso, precisata da Bartezzaghi con le seguenti affer
l'enigma moderno mostra che la difficoltà che mazioni:
minaccia il successo linguistico e retorico non è «In definitiva, le caratteristiche strutturali
il- non senso, ma l'eccesso di senso». Dati un che unificano il campo dell'enigmistica sono il
tropo o una figura, segue inevitabilmente più rapporto tra un testo esposto e un testo soluto
di un senso. La polisemia è inevitabile.» (Pucci, rio, e la costante presenza di una doppia lettu
p. 88). Il crittogramma utilizza omografi poli ra che si instaura tramite giochi semantici
semici ovvero ricorre sistematicamente a quel (omonimie-polisemie, reinterpretazioni di locu
la possibilità del codice linguistico che la fun- zioni standard[... ])» (p. 104)
L'ENIGMA
LE L INGUE DELLA FANTASIA
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162
Dante= Generosissimo, sodale di Guido Caval
canti = Sono un capo buttero)
assegnarsi a un poeta vedovo:
Rimando oltre la metà campo.
Il Attenzione al potenziale!, a cura di B. Eruli, Marco l'enigme, «Poétique», 45 (1981), pp. 28-52; G. R. Cardona, In
troduzione all'etnolinguistica, Il Mulino, Bologna, 1980,
Nardi Editore, Firenze, 1994; R. Aragona, Poesia per enig
pp. 97, 200-203, 233 (giochi linguistici). P. Pucci, Enigma Se
mi, pp. 145-158 e, dello stesso, Una voce poco fa. Repertorio
di vocaboli omonimi della lingua italiana, Zanichelli, Bo greto Oracolo, Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali,
logna, 1994. R. Aragona organizza il premio «Capri» per Pisa-Roma, 1996. La citazione è da G. Bellosi, La Ruméigna
l'enigma. dj indvnèl, Walberti, Lugo, 1979.
fJ Si veda la voce Enigma, cur. A. di Nola, in Enciclopedia, IJ M. Bettini, Testo letterario e testo folclorico, in Lo spa
Einaudi, Torino, V (1978), pp. 439-462. La soluzione è «La zio letterario di Roma antica, 1. La produzione del testo, Sa
testa». Enciclopedia Cambridge delle scienze del linguaggio, lerno ed., Roma, 1989, pp. 63-77.
lii
di D. Crystal, edizione italiana a cura di P. M. Bertinetto,
Zanichelli, Bologna, 1993, soprattutto pp. 41, 62, 63. Tz. To M. Bachtin, L'opera di Rabelais e la cultura popolare,
dorov, Les genres du discours, Ed. du Seuil, Paris, 1979, pp. Einaudi, Torino, 1979. Grondona, La religione e la super
223-245 «La devinette» (ed. it. a c. di M. Botto, La Nuova Ita stizione nella Cena Trimalchionis, «Latomus, Revue d'Etu
lia, Firenze, 1993). C. François Ménestrier, Poétique de des latines», Bruxelles, 1980.
L'ENIGMA
LE LINGUE DE·LLA FANTASIA
liJ M. T. Cicerone, Della divinazione, a cura di S. Timpa G. Perec, La vita istruzioni per l'uso, Rizzali, Milano,
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I Vittorio Foa
Lettere della giovinezza
recensito da Adriano So/ri e Bianca Guidetti Serra
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con un )intervista di Alberto Papuzzi
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□ Charles Frazier □
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D I A C R O N I E
'68: la lingua
dei verbali SALVATORE C. SGROI
,-- tutti, ha parlato per 18 minuti di seguito quan a quelle anaforiche (quello, successivo, l'indo
166 do si dovrebbe invece parlare per 3 minuti», si mani, due anni prima, ivi, ecc.). Qualche
legge nell'intervento dello studente Pino, ripor esempio: «Il moderatore M. Greco, dietro con
tato in forma diretta (19.1.72, p. 52). senso del Preside, indice, quindi, la prossima
I verbali sono tutti autografi, di mano degli Assemblea generale per Sabato 15 Marzo 1969
studenti in genere i segretari delle assemblee. [ ...]» (28.2.69, p. 19); «Barone propone dì fare
Uno (n. 6/a del 28.11.71), è addirittura una la votazione domani appena entrati a scuola
bozza con correzioni diverse. [ ...]» (26.2.69, p. 10); ecc.
Alla luce di quanto sopra, assai severo appa Parallelamente, i tempi di tipo commentati
re quindi il giudizio dell'insegnante - la prof. vo (presente, passato prossimo, futuro) domi
Ragonesi, una delle voci protagoniste - che nano rispetto a quelli narrativi (imperfetto,
«leggendo i due verbali precedenti è delusa passato remoto, condizionale) a indicare il
perché i ragazzi non sono stati in grado di scri maggior grado dì coinvolgimento da parte di
verli decentemente [sic!]. Prima che i ragazzi chi verbalizza gli avvenimenti. Per esempio
possano soddisfare il loro desiderio di invitare «L'Assemblea ha inizio alle 8.40 nei locali
alle loro assemblee future, membri esterni, dell'aula magna») (15.3.69, p. 21); «Inizia
dovrebbero prima correggere la forma dei loro l'Assemblea Sofia della III A[ ...]» (19.1.72, p.
discorsi e pensare di più» (18.12.71, p. 36). 49).
Il problema della comprensione del linguag Per quel che riguarda i diversi piani lingui
gio, quale obiettivo irrinunciabile di ogni stici ([orto]grafia, fonologia, morfologia, sintas
docente, è posto peraltro in maniera lucida da si, lessico) e i registri linguistici (standard, sub
parte degli stessi studenti, là dove, per es. standard, regionale, popolare, medio o neo
nell'intervento di E. Fiumara, si legge: «un standard, ecc.), questi verbali si presentano
professore è fallito quando uno solo dei suoi variegati, con soluzioni stilistiche differenziate.
alunni non ha capito il programma» (18.12.71,
p. 33). 2
Come che sia, si tratta di testi che merite
rebbero un'analisi linguistica particolareggia L'(ORTO)GRAFIA
ta. Ma anche poche essenziali annotazioni
arrivano a mostrarne i pregi. Per quanto concerne il piano (orto)grafico e/o
Secondo la struttura dei verbali (con formu fonologico, domina decisamente l'aderenza alla
le tipiche di apertura e di chiusura), l'anda norma standard. Gli scarti sono complessiva
mento del resoconto tende a essere sintattica mente poco rilevanti e in genere occasionali.
mente di tipo iconico. I periodi si susseguono A volte la scelta grafica è indizio della pro
secondo lo svolgimento cronologico degli avve nuncia regionale, di tipo meridionale, così: senò
nimenti: «Castellino [ ... ] dichiara che [ ... ]»; (19.1.72) accanto a se no (24.1.73), dopocché
«Chiede poi [ ... ]»; «Successivamente invita «dopo che» (2.10.74, p. 119), anzicché (14.4.73,
l'assemblea [ ... ]» (26.2.69, p. 7), ecc. p. 105; 6.3.72, p. 67), colleggio (24.1.73, p. 92;
Il resoconto dei verbali è in discorso indiret 30.11.72, p. 84), ma anche collegio (p 85), in
to mediante i «verba dicendi», ma non sono quando «in quanto» (14.4. 73), partecipanto
pochi gli interventi riportati in prima persona, (18.2.72, p. 61), dipententi (n.6/a, 28.11.71) rib
introdotti o meno dai due punti e/o dalle virgo batte (15.3.69, pp. 23, 25) accanto a ribatte
lette e/o lineette, l'alternanza del discorso (18.12.71, p. 32), e ribatto (6.3.72, p. 63), abbor
diretto con quello riferito servendo natural to (14.4.73, p. 103), abbolire (30.11.72, p. 78)
mente a vivacizzare il resoconto. accanto ad abolire (28.2.69, p. 10), delinguenti
Nei discorsi riferiti la voce narrante (o scri (p. 86); - con qualche ipercorrettismo: publica
vente) non è ovviamente del tutto distaccata. zione (15.3.69, p. 21), sensibilizazione (18.3.72,
Essa si ritrova piuttosto coinvolta, come appa p. 78), intensione (18.12.71) per «intenzione»
re dall'uso di espressioni deittiche (questo, accanto a intenzioni (n. 3, p. 9). Lapsus: discuso
prossimo, domani, due anni fa, qui, ecc.), vici (18.12.71, p. 30), succeso (6.3.72, p. 66), «sfasa
ne cioè al momento dell'enunciazione, preferite re [=sfatare] questa diceria» (29.11.71, ecc.).
tarlo chiunque professore ritenga opportuno» Settembre, si sono messi in contatto con lui [=
(28.2.69, p. 17). S. Calì] mandandogli ogni settimana i compiti
fatti» (n. 6/b, p. 41); «Nella IVa B dove insegna,
4 è proibito da parte di un certo professore che
SINTASSI le ragazze stiano sedute accanto ai ragazzi
dicendo: "Non siamo a Villa Borghese"» (n.
Sotto il profilo sintattico, va detto che in 6/b, p. 42, prof. Calì).
genere i periodi, data la natura del verbale A volte l'ellissi del predicato può creare
con voci che si susseguono, sono corti e quindi qualche perplessità: «Questa non è una vera
di grande leggibilità. La complessità sintatti scuola. [Questi non sono] I veri valori cultura
ca e la lunghezza è maggiore a volte nelle li da dare al ragazzo, valori che gli resteranno
relazioni che venivano lette a conclusione del per tutta la vita.» (19, 1.72, p. 50).
lavoro dei vari gruppi di studio. Non manca qualche infinitiva oggettiva
Tralasciamo ogni rilievo sulla punteggiatu marcatamente letteraria: «[Il signor Preside]
ra spesso di tipo popolare, soprattutto per Asserisce essere di disturbo convocare
quanto riguarda l'uso della virgola, spesso con l'assemblea indipendentemente dai gruppi
funzione di punto fermo. [...]» (26.2.69, p. 8).
Tutto un periodo è costituito anacolutica I clitici con i modali appaiono in posizione
mente da un sintagma preposizionale [= Spr], enclitica: «Lo Turco dice che bisogna portare
testa di una relativa [= R] che regge due dei documenti e chiunque deve potersi inseri
oggettive coordinate [=01 e 02], con una cau re ed essere illuminato» (20.12.68, pp. 4-5); «Il
sale incassata [= C]. La principale [= Pr] Prof. Maugeri [ ...] dichiara [...] che i verbali,
forma invece subito dopo un periodo a sé: le minute, le relazioni presentate all'Assem
«[Spr] Dopo l'introduzione del Preside Di blea, debbono restare a disposizione di qua
Bella, [R] il quale ha raccomandato [01] che lunque membro dell'Assemblea stessa che
l'assemblea avvenga in un clima di critica voglia consultarle» (28.2.69, p. 17); «e ha dovu
costruttiva [C] poiché con quella distruttiva to attenersi sempre alle disposizioni emanate
non si ottiene nulla; e [02] che la compostezza dal governo» (14.4.73, p. 106, Vecchio R.M.;
sia mantenuta per tutte. le 3 ore. [Pr] Il [= ore, anche n. 14, p. 1).
il ] primo intervento è stato di Finocchiaro» Ma anche in proclisia, secondo il parlato (in
(30.11.72; anche n. 13, pp. 89, 90). genere meridionale): «Trombetta afferma che
Qualche finale è di tipo implicito, pur non [...] chi lo vuole fare [l'intervallo] se lo può
essendo co-referenziale: «Penso che nella clas fare fuori» (26.2.69, p. 11); «L'assemblea si
se si possono fare le valutazioni, per poi non poteva anche sciogliere» (26.2.69, p. 13; anche
esserci [=perché poi non ci siano] delle sorpre 15.12.73, pp. 109, 113); «però il professore che
se» (24.1.73, p. 90); «L'assemblea [...] ha vota boccia questi alunni se li 'deve' tenere» (n. 6/b,
to [...] i seguenti studenti e i seguenti profes p. 40, relazione di Cristi Bonaventura); «dal
sori, per partecipare [ = perché partecipino ] 73 in poi ci dovrà essere una scuola priva di
alla commissione studenti-professori e per la tutte queste cose» (19.1.72, p. 55, prof.ssa
cassa scolastica.» (n. 13, Allegato). Anna Bella; anche 15.12.73, p. 114).
Vanno rilevate anche alcune nominalizza Ricalcato sul dialetto è l'ordine, spiccata-
zioni di frasi secondarie: «e vuole sapere il mente popolare, dei clitici si ci per «ci si» : «[...]
perché sono dei falliti» (n. 6/b, p. 44); «Dopo si ci può andare una volta la settimana [ ...]»
una discussione [...] sul quando bisogna dare (4.4.73, p. 97, prof. Mignemi), accanto a «ci si
la lettura al verbale dell'Assemblea preceden propone» (14.4.73, p. 101), «se ci si fermasse»
te, si ha una proposta [ ...]» (28.2.69, p. 16); (28.2.69, p. 1 7), «ci si schierano contro»
«[...] la curiosità del conoscere i nomi è indice (18.3.72, p. 77).
di infantilismo» (28.2.69, p. 18). Un accordo marcato, di tipo popolare, appa
Non manca qualche gerundio substandard: re con l'indefinito qualcosa: «essa [= la disci
«Nella sua classe, allora si fanno promossi plina] non è, nella nostra scuola, un fatto
tutti e quelli che dovevano essere rimandati a naturale bensì qualcosa [= qualche cosa]
imposta dall'alto [...]» (14.4.73, p. 107, Vecchio maturare trans. «far maturare»: «Pippo Rane
R.M.). ri accusa i professori, di non far niente per 169
Altrettanto popolare suona il mancato maturare gli studenti» (18.12.71, p. 36; anche
accordo del participio passato del verbo transi n. 1, p. 1; n. 14); eseguire «preparare»: «le
tivo con il clitico: «La IIIn B ha sbagliato e ha statistiche si dovrebbero eseguire alla fine
portato la giustificazione anche se dopo aveva dell'anno» (15.3.69, p. 23); teatrale «risibile»:
detto che avrebbe appoggiato quei ragazzi che «[il preside] si è assunto l'arbitrio di spostare
non la avevano portato [= portata]» (n. 14, p. il giorno fissato, adducendo ragioni teatrali
1); «Perché non ha chiesto la giustificazione [ ...]» (n. 7, p. 28); per epidemia «per imitazio
in un precedente sciopero [?]. La Ragonesi ne», «per contagio»: «I ragazzi secondo lui[= il
dice che molti ragazzi l'hanno portato [= por preside] contestano solo per epidemia» (n. 7,
tata]» (n. 14, p. 1). p. 33); codice Gentile 'riforma Gentile': «I pro
Analogo il non-accordo del participio passa grammi sono ancorati al codice Gentile»
to col soggetto sottinteso: «Quando noi chiede (18.12.71, p. 37, Lei Turco); disaccordo da s.m.
vamo la conversazione per l'ora di francese se è transcategorizzato in aggettivo e accordato:
non ci è stato accordato [ = stata accordata]» «Sul V 0 punto sono disaccordi [= in disaccor
(18.3.72, Rosa Calì, p. 77). do] perché a scuola non si fa politica»
A volte nel resoconto il passato remoto (15.12.73, p. 109, Ernesto Festa); analoga
alterna bruscamente col presente, per esempio mente il prefissato (e univerbato)
«Molti alunni vanno in determinate sezioni interistituto: «riunioni interistituti» (15.12.73,
[ ...]. Lui partecipò l'anno scorso allo sciopero p. 109, Nino Termini).
dei lavoratori [...]. Quando accadde il terremo Di tono marcatamente letterario e prezioso
to a Macchia lui e il suo gruppo portarono appaiono voci come: ossequianti a «ossequenti
aiuti. L'assemblea mormora e ribadisce che a, in ossequio a»: «E ora vorremmo, ossequian
[...]» (18.12.71, p. 33). ti alla precedente decisione assembleare, con
Un anacoluto, ovvero un «tema sospeso», si tinuare i lavori [...]» (18.12.71, p. 30, relazione
coglie nell'intervento di Nino Termini: «La di Lombardo Bianca in forma diretta); oratori
Crisi [...] ci vuole una politica diversa [...]» (n. per «intervenuti»: «poi si riferisce agli oratori
14, p. 5). E anche in: «Dice che, a chi non inte precedenti [...]» (15.3.69, p. 25; anche 6.3.72,
ressa [= chi non si interessa a/chi non è inte p. 64); sussistente per «esistente»: «Interviene
ressato da] questo problema vitale se ne può il Signor Preside il quale nega la discrimina
andare subito» (18.12.71, p. 34, Bonaventura zione sussistente nel nostro liceo, dimostrata
Christy). da Bonaventura» (18.12.71, p. 31); sussistenza
per «esistenza»: «Greco [...] prega i colleghi di
5 intervenire e di fare le proprie proposte sul
LESSICO problema della sussistenza o meno del comita
to» (26.2.69, p. 13); acefalo fig. «acritico»: «Il
A livello lessicale affiorano qua e là usi non cittadino acefalo è un fesso» (15.12.73, p. 113,
standard, di tipo popolare. Qualche esempio: prof. Maugeri); locazione «collocazione, asse
«adattamento dei libri di testo» per «adozione» gnazione della classe»: «la selettività c'è e la
(18.12.71, p. 27; n. 6/b p. 48); identità visuale sua natura non riguarda soltanto il ceto socia
fig. per «stessa identica visuale, ottica, punto le ma anche la locazione. Chiama i ragazzi
di vista»: «Non aveva torto quando diceva che selezionati nella sez. A e li invita a parlare»
la Ragonesi era l'identità visuale del preside» (18.12.71, p. 34, Bonaventura Christy); seletti
(n. 6/b, p. 47); intermezzo per «pausa», «inter vità «selezione», cfr. supra e «Vuol vedere se
vallo»: «Trombetta ripropone le 4 ore di 3/4 c'è selettività o no nel nostro liceo e chiama i
d'ora senza intervallo oppure con un piccolo ragazzi in causa a parlare» (ibid.); «vista l'esi
intermezzo fra la fine delle ore e l'inizio delle stenza della selettività» (ibid.; anche n. 6/b, p.
riunioni [... ]» (26.2.69, p. 10); degenerare 47; 18.12.71, pp. 27, 38); selezione appare più
trans. per «far degenerare»: «altrimenti, si volte nella bozza n. 6/a del 28.11.71; una volta
degenera la discussione» (28.2.69, p. 18); selettività è lì corretto in selezione.
D I A C R O N I E
Non mancano naturalmente usi giovanili manatezza: «La mia scalmanatezza (se si può
170 come: buono «bene»: «Previtera dice che sareb usare questo termine) m'induce a pensare che
be buono fare le ore di 50 minuti [...]» (26.2.69, anche i miei genitori siano scalmanati» (6.3.72,
p. 11); bollare «etichettare», «giudicare negati p. 63, G. Panebianco); assecondamento: «i
vamente»: «Si arriva nella scuola anche a bol motivi del succube assecondamento della
lare la ragazza e il ragazzo che stanno insie volontà presidenziale» (18.12.71, p. 29); pre
me, mentre certi professori si permettono di scrutinio, assente ancora nella vocabolaristica
dire alle ragazze cose vergognose» (n. 6/b, p. (DISC 1997 e Zingarelli 1998), ricorre più
42); anche nel significato di «fregare, tromba volte: «una riunione di prescrutini» (24.1.73);
re»: «e naturalmente vedendo uno di sinistra, defiscalizzazione, datato come prima attesta
che parla chiaramente, mi hanno bollato» (Fiu zione 1983 nel DISC, appare adoperato dieci
mara Enrico, 19.1.72, p. 53). anni prima: «Defiscalizzazione dei redditi più
O usi regionali co!lle pedata «raccomanda bassi» (14.4.73, Allegato n. 3); sorvolare trans.
zione» (sic. pidata): «E naturale che trova facil fig. «sorvolare su»: «Bonaventura puntualizza
mente il posto chi ha la classica PEDATA» (n. che si sta sorvolando l'argomento dell'assem
6/a, 28.11.71). blea» (n. 6/b, p. 40, relazione di C. Bonaventu
O voci del politichese come portare avanti: ra).
«È inutile portare avanti discorsi politici su
argomenti falsi»; «Fin'ora abbiamo portato 6
avanti un discorso deplorevole» (entrambi 11 TRATTI NEO-STANDARD
18.12.71, p. 37, Lo Turco); «e invita tutti a por
tare ancora avanti il suddetto problema » Concludiamo, con il rilevamento di alcune
(18.2.72, p. 59, Liuzzo II B). caratteristiche del cosiddetto italiano «medio»
E inaspettatamente affiora l'esternare, che o neo-standard, pan-italiano, che il movimento
dopo oltre un ventennio si sarebbe rivelato studentesco dimostra di aver contribuito a
assai vitale. Pino così afferma in discorso diffondere (anche nei verbali) malgrado la
diretto: «Come prima cosa vorrei esternare il scuola paradossalmente mostri ancora diffi
mio rammarico, poiché non abbiamo pensato a coltà ad accettarlo come 'normale'.
ciò che ha detto Maugeri» (19.1.72, p. 52). Sulla scia della descrizione datane per
Compare anche sinistroide: «In questa primo da F. Sabatini agli inizi degli anni '80, e
assemblea i sinistroidi raggiungono la maggio ora accolta in un dizionario come il DISC
ranza» (18.3.72, p. 79, Bartolotta); «noi sini (Giunti 1997), possiamo identificare i seguenti
stroidi, come ci chiama lui, siamo qui perché tratti.
responsabilizzati ai problemi» (p. 80, prof. S.
Calì); «Il fatto di essere sinistroidi non cambia (1) La dislocazione a sinistra di costituenti
nulla» (ibid.). frasali con ripresa del clitico: «La selettività
Non mancano neppure «i partiti dell'arco [=il Preside] l'ha dimostrata nella precedente
costituzionale» (15.12.73, p. 110, Toscano). assemblea» (18.12.71, p. 31); «Loro della sez.
Rilevanti sono alcuni usi neologici di verbi C, non si sentono vittime, anzi vogliono restare
con si riflessivo: «Due anni fa su ventuno alun nella sez. C. Il vittimismo glielo hanno fatto
ni, dieci si sono promossi [= autopromossi], venire» (n. 6/b, p. 43); «I nomi sono scomparsi,
otto si sono rimandati [ = autorimandati], quat esistono i numeri, la personalità umana è
tro si sono respinti [ = autorespinti]» (n. 6/b, p. scomparsa, il suo posto l'ha preso un numero»
43); e di composti e derivati quali: classi-élite: (Barbagallo IV B, 19.1.72 p. 50); «lei questa
«altrimenti si formeranno delle classi-élite» domanda 'cosa bisogna fare poi' non se la porrà
(6.3.72, p. 63, G. Panebianco); non-scuola: «La più » (19.1.72, p. 55, il prof. Calì rivolto alla
scuola è stata finora non-scuola» (6.3.72, p. 67, prof.ssa Ragonesi); «[il prof. Calì] Sostiene che
F. Marano); autobocciare: «Lui [= Calì] ai suoi gli scrutini devono farli i ragazzi per conto
alunni forma una coscienza. Li fa autoboccia loro, perchè si sensibilizzano più dei professo
re. » (18.12. 71); autorespinto: «Si è parlato di ri» (18.2.72, p. 61; anche 15.12.73, pp. 110,
autorespinti» (6.3.72, p. 68, A. Termini); scal- 112; 6.3.72, p. 67).
D I A C R O N I E
.--- dalle accuse che i ragazzi hanno fatto loro» (n. [...] ?» (24.1.73, p. 88); «cosa è il collettivo di
172 6/b, pp. 40-41); «far credere loro» (18.12.71, p. base » (4.4. 73, p. 94), accanto peraltro alla
35; anche 6.3.72, p. 64; 26.2.69); - o il sintag forma piena che cosa: «Che cosa si può fare se
ma preposizionale a loro: «chiedono a loro» la maggior parte ha paura?» (n. 6/b, p. 45;
(15.3.69, p. 23). Il clitico le vale regolarmente anche p. 40; 20.12.68, p. 6; 24.1.73, p. 92, ecc.).
«a lei» : «conservare all'assemblea il valore che
le compete» (18.12.71, p. 30: anche 15.3.69, p. (10) L'indicativo in luogo del congiuntivo
22). appare in alcuni enunciati dopo i verba sen
tiendi: «Lui crede che non si possono valutare
(5) Più frequenti le frasi scisse: «[...] è questi tranquillamente e seguendo giustizia»
[= il Preside] che convoca formalmente la (18.12.71, p. 33, P. Panebianco); «Penso che
Assemblea» (28.2.69, p. 17); «[... ] non sono tutti nella classe si possono fare delle valutazioni,
che possono andare a scuola»; «Poi non sono per poi non esserci delle sorprese» (27.1.73, p.
tutti che possono prendere i posti»; «e natural 90, prof. Maugeri); nelle soggettive negative:
mente sono pochi quelli che possono prendere i «non è giusto che pochi ragazzi decidono per
posti» (tutti e tre gli esempi del 19.1.72, p. 55: gli altri » (4.4.73, p. 95, prof.ssa Ragonesi);
parla S. Calì); «è qui che bisogna da parte nelle interrogative indirette e dubitative:
nostra rivelare le nostre vere idee sull'insegna «chiede con che autorità e da chi è stata convo
mento scolastico» (30.11.72, Toscano Giuseppe, cata l'odierna assemblea» (26.2.69, p. 9; anche
p. 83; anche 19.1.72, p. 50; 4.4.73, p. 98; 28.2.69. p. 17; 15.3.69, p. 22); «Si chiede se si
14.4.73, p. 107). deve continuare un'assemblea del genere»
(18.2.72, p. 59, Bonaventura III C); nelle rela
(6) Non mancano alcuni esempi con la locu tive restrittive: «Creare delle commissioni di
zione congiuntiva testuale per cui «ragione per alunni che partecipano alle riunioni del consi
cui»: «Su un ragazzo influiscono fattori medici, glio di classe» (30.11.72, p. 84, Sorbello). A
psicologici, sociali, per cui gli studenti nelle volte col congiuntivo nello stesso periodo: «ci
scuole dovrebbero venire assistiti da medici, vuole una politica [...] che [...] alza il tenore [...]
psicologi, sociologi. » (prof.ssa Anna Bella, e [...] faccia [... ]» (n. 14, p. 5, N. Termini).
18.12.71, p. 32; e n. 6/a: due ess.). Ma il congiuntivo secondo l'uso canonico è
ben attestato sia nelle soggettive e oggettive
(7) Analoga è la frequenza di preposizioni dopo i verba sentiendi (per es. 26.2.69 p. · 8;
con partitivo indefinito: «voleva lui, evitare che 18.2.72, p. 58; 6.3.72, pp. 63, 64, 65, 67); sia
si arrivasse a delle conclusioni precise [... ]» nelle relative restrittive: «creare una commis
(18.12.71, p. 29, relazione di B. Lombardo, in sione composta di studenti e professori che
forma diretta); «il prof. Calì [...] dichiara che portino a termine le proposte approvate
sarebbe assurdo se in sede di assemblea, ci si dall'assemblea » (30.11.72, p. 84, Sorbello;
fermasse solo a delle discussioni sterili [...] » anche p. 85; 14.4.73, p. 102); sia nelle interro
(28.2.69 p. 17); «con dei colloqui continui» (n. gative indirette e dubitative (per es. 26.2.69,
6/a). pp. 12, 13; 15.3.69 p. 22; 18.2.72, p. 57; 10.12.
68, p. 1); sia nei periodi ipotetici dell'irrealtà
(8) Rari i casi di verbi «medi», ovvero col (controfattuali): «e se ci fossero state armi ter
dativo etico, per es. farsi: «e chi lo vuole fare monucleari, a quest'ora cosa sarebbe succes
[l'intervallo] se lo può fare fuori» (26.2.69, p. so?» (19.1.72, p. 51, prof. Calì; anche n. 6/b, p.
11, C. Trombetta). 42, ecc.).
(9) Più frequenti gli esempi con l'interrogati (11) Non mancano neppure enunciati con
vo cosa: «Cosa fare a questo punto?» (19.1.72, soggetti rematici, post-verbali: «voleva lui [= il
p. 50, M. P. Fiumara); «cosa bisogna fare con preside], scindere il fronte studentesco, voleva
gli alunni [ ? ]» (19.1.72, p. 54, prof.ssa Rago lui, evitare, che si arrivasse a delle conclusioni
nesi); «[...] nessuno sa cosa sia» (30.11.72, p. precise [...], voleva lui o chi per lui, ottenere
83, M. Monforte); «Cosa fa la scuola italiana una partecipazione assembleare formata da
candide pecorelle, ben inquadrate [ ... ]» nosciuti dal M.P.I.» (14.4.73, p. 104 Rosa Calì).
(18.12.71, p. 29, relazione di Lombardo Bianca, Possiamo augurarci che altre scuole recupe
in forma diretta); «Come dicevo prima sono io rino i verbali di assemblee studentesche, ses
d'accordo per l'abolizione di voti, ecc.» (19.1.72, santottine e post-sessantottine, sottraendole
p. 54, prof.ssa Ragonesi); «Cioè possono i pro all'oblio e inserendole in un circuito di più
fessori entrare al "ruolo d'onore" che sono rico- ampia diffusione?
Es'-rimere il soggetto,
dalle· origini a oggi
---
1 174
MASSIMO PALERMO
cabili sulla base di considerazioni stilistico no trecentesco, a una radicale rivoluzione nei
pragmatiche, ma vanno interpretate come fatti criteri che governano l'espressione del prono
di sistema2 • me soggetto. Iniziamo con l'esaminare in un
Osservando in parallelo gli sviluppi del grafico le percentuali d'espressione del PS in
sistema d'espressione del PS in fiorentino e in un gruppo di testi in prosa anteriori al 15253
italiano emergono delle singolarità: il fiorenti (v. grafico 1).
no, che rappresenta per molti aspetti un ideale L'esame quantitativo conferma l'impressio
baricentro tra i dialetti settentrionali e quelli ne di diffuso impiego pronominale rilevata in
meridionali, una sorta di «ago della bilancia apertura. Pur con le inevitabili oscillazioni,
nel panorama linguistico italiano» appare, dovute alla varietà di tipologie testuali prese
nella fattispecie, «sbilanciato verso nord», cioè in esame, emerge una percentuale media d'uso
converge negli esiti con i dialetti settentrionali del PS decisamente superiore rispetto all'ita
che presentano sistemi a soggetto obbligatorio liano d'oggi4• Dal grafico risulta inoltre la ten
(Renzi 1992: 72); se invece fissiamo l'obiettivo denza a un graduale aumento dei valori nel
sull'evoluzione dell'italiano postcinquecente corso del tempo, che testimonia l'evoluzione
sco, notiamo un piccolo paradosso: la lingua del fiorentino e dei dialetti limitrofi verso
letteraria (e, con essa, la lingua comune l'obbligatorietà d'espressione del PS nel corso
d'oggi), fortemente modellata sul fiorentino dei secoli XIII-XVI.
antico e avente quale principale artefice della Va detto però che le percentuali rappresen
sua fissazione grammaticale un parlante set tate nel grafico 1, per quanto elevate, non
tentrionale (il Bembo), è solidale con i dialetti autorizzano a parlare di un sistema tendente
centro-meridionali nell'esprimere facoltativa all'espressione obbligatoria del PS. L'apparen
mente il PS. te anomalia si spiega, a mio avviso, ipotizzan
Nelle pagine che seguono cercheremo di do che nel toscano antico siano esistiti alcuni
verificare entro quali limiti si possa parlare di fattori in grado di limitare la presenza dei PS,
obbligatorietà nell'espressione del PS nel di agire cioè da freno alla tendenza del sistema
toscano antico e di individuare le ragioni che verso l'espressione indifferenziata del soggetto:
dopo il '500 hanno portato l'italiano letterario, solo l'allentarsi di questi vincoli ha consentito,
nonostante l'apparente continuità col fiorenti- a partire dal '400, il completamento del proces-
80,00%
70,00%
I 60,00%
50,00%
40,00%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
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z > u Cl :r: o ::i: "' ....
a: z ID
--
176
so5 • Occorre in primo luogo considerare un cal
miere culturale: l'influsso del latino sulla
to, se la frase inizia con un elemento X diverso
dal soggetto (S), esso è collocato in posizione
nascente prosa volgare. Naturalmente il peso postverbale: obbligatoriamente in lingue come
di questo fattore varia in relazione agli autori il tedesco, in cui la struttura della frase princi
e ai generi testuali esaminati: si consideri, ad pale è XVS; facoltativamente in lingue come il
esempio, la differenza tra un testo di prosa fiorentino antico, in cui la struttura della frase
d'arte come Il libro de' vizi e delle virtudi di principale è XV(S) (Renzi- Vanelli - Benincà
Bono Giamboni (13,69%) e il Tristano Riccar 1985: 52-57). Nel fiorentino antico questa
diano (44,61%), inquadrabile nel filone della restrizione non è rigida come in tedesco; cioè,
prosa media. L'effetto calmierante del latino è al fianco di frasi con struttura XVS (la medici
più percepibile nella oratio obliqua. Se analiz na... so io DEC,3,8,11; Il come ho io ben veduto
ziamo separatamente le percentuali d'espres DEC 8,6,11) si hanno frasi a struttura XSV
sione in discorso diretto e indiretto (natural (Per certo egli non c'è venuto d'India niuno
mente nei soli testi che presentano ambedue le DEC,8,6,32; e per tuo amore io stesso le darò
modalità discorsive), notiamo che il tasso scen DEC 8,6,40). Comunque, quel che a noi inte
de bruscamente dal 67,62% dei dialoghi al ressa è che quando è presente un costituente
19,41% delle sezioni narrative. Nel Decameron preverbale diverso dal soggetto, quest'ultimo è
la differenza è molto netta: si passa dal 22,58% di norma omesso. Nel corpus, la percentuale
della prosa all'81,54% dei dialoghi. Un divario d'espressione in tali contesti scende al 3,16%
così marcato è indice di un alto controllo nor in proposizione principale e all'8,19% in subor
mativo, cioè della capacità dell'autore di varia dinata.
re consapevolmente il registro per esigenze
espressive. In alcuni testi quattrocenteschi in (2) La presenza di un verbo di modo finito
cui tale controllo risulta attenuato (la Novella con enclisi pronominale (facèvalo, dònogli e
del Grasso legnaiuolo, i Motti e facezie del Pio simili). Nell'italiano antico la collocazione pro
vano Arlotto, le novelle di Lorenzo de' Medici, clitica o enclitica dei pronomi atoni era regolata
le Favole e facezie di Leonardo da Vinci), la for da rigide norme posizionali, descritte dalla
bice tra prosa e dialoghi tende a restringersi e legge Tobler-Mussafia. In sostanza vi era, a
la percentuale complessiva si assesta su valori seconda dei casi, obbligo o forte preferenza per
più alti. Appare con evidenza che laddove il l'enclisi quando il verbo veniva a trovarsi in
controllo normativo si allenta - per ricercata principio di frase (Dissemi ...), in proposizione
mimesi del parlato o per inconsapevole adesio coordinata introdotta da e, ma (mi incontrò e
ne ad esso - emerge un alto livello d'espressio dissemi), in proposizione principale posposta
ne del PS: tale condizione riflette con ogni pro alla subordinata (quando mi incontrò dissemi).
babilità le reali condizioni d'uso dell'epoca. Tali norme, per ragioni ancora non del tutto
Accanto a questo primo fattore di carattere chiare, entrano in crisi a partire dal Quattro
stilistico - e come tale extralinguistico - nel cento; parallelamente si fanno strada i nuovi
toscano antico agivano elementi di sistema in criteri che regolano l'enclisi pronominale
grado di limitare l'espressione del PS. Tre di nell'italiano d'oggi, non più basati sulla posizio
questi ci sembrano particolarmente significati ne del verbo nella frase ma sulle sue caratteri
vi: i primi due sono di natura sintattica, il stiche flessionali6 • È evidente la correlazione
terzo è di natura pragmatica. cronologica tra decadenza della legge Tobler
Mussafia e aumento del tasso d'espressione del
(1) La presenza di un costituente preverbale PS. A partire da tale constatazione è stato ipo
diverso dal soggetto. Quest'ipotesi trova confor tizzato (Ulleland 1960: 76, Patota 1984: 247)
to nel fatto che il toscano antico sembra posse un rapporto di causalità diretto tra i due even
dere alcuni dei tratti caratteristici delle cosid ti: la proliferazione quattrocentesca di pronomi
dette lingue a verbo in seconda posizione soggetto avrebbe cioè contribuito a mandare in
(come il tedesco): tali lingue, in proposizione crisi le antiche norme sull'enclisi, dal momento
principale, non tollerano la collocazione di più che la presenza quasi sistematica del soggetto
di un elemento a sinistra del verbo (V). Pertan- prima del verbo riduce drasticamente il nume-
ro dei contesti sensibili alle norme della Tobler protasi. Si tratta, a differenza dei fattori 1 e 2,
Mussafia. Ma, a mio avviso, l'influsso può esse di un vincolo di natura pragmatica, il cui 177
re avvenuto anche all'inverso: non mi sembra influsso dovrebbe essere trascurabile in una
infatti che finora si sia riflettuto sull'estrema lingua a espressione obbligatoria del soggetto.
rarità nel toscano antico del tipo dicolo io. Que Nel corpus del periodo 1, la percentuale
sta sequenza (verbo + clitico + PS) era l'unica d'espressione del soggetto in tali contesti scen
che consentisse l'espressione del PS in presen de all'll,13%. Si tratta di un valore medio, con
za d'enclisi del pronome complemento (una forti oscillazioni interne, compatibile con un
frase poteva infatti iniziare con dicolo o con sistema che muove verso l'espressione indiffe
dicolo io, ma non con *io dicolo). Ebbene, in renziata del PS senza averla raggiunta. In
tutto il corpus, tolti gli esempi in frase interro testi che documentano uno stadio più avanzato
gativa totale, in cui era obbligatoria l'espressio troviamo violazioni del vincolo anaforico più
ne del PS in ogni contesto7, e un esempio nel elevate (il 44,18% nelle prediche di Bernardino
non toscano Bembo (con qual regola hass'egli a da Siena, il 39,62% nelle lettere di Michelan
fare questo giudicio ASOL 134), si ha la gelo, il 61,9% nella Mandragola). Al di fuori
sequenza verbo + clitico + PS solo in 3 casi su dei limiti cronologici del periodo 1, nelle com
531 (pari allo 0,56%): perciò que Froderigho [ ...] medie dell'abate Zannoni, una violazione del
no pote andare né a Mosteruolo né a Ipro, e vincolo anaforico superiore all'ottanta per
anda' u'io (ORIG 37,8); Io non rembolerò mai cento documenta la compiutezza del processo.
ch'io ti chaccierò di Luccha o anderòne io (ING La percentuale di violazione del vincolo anafo
83); pregando Dio che quella sorda della nostra rico rappresenta dunque un indicatore
fante t'udisse e uenisseui lei (SERM 737). Anche dell'avanzamento nella direzione dell'espres
estendendo l'analisi a un campione più ampio, sione obbligatoria del PS più affidabile della
vale a dire l'intero corpus di testi in prosa dal percentuale complessiva, che risente di un
Due al Quattrocento incluso nella LIZ, i casi di maggior numero di fattori di disturbo.
sequenza verbo + clitico + PS sono rarissimi Se, forti delle considerazioni svolte finora,
(Palermo 1997: 150-61). In sintesi, se nei conte proviamo a tornare sui testi esaminati nel grafi
sti con enclisi pronominale la presenza del PS
co 1 e calcoliamo le percentuali d'espressione
era impossibile prima del verbo (*io dicolo), e
del PS depurate dai contesti in cui l'espressione
altamente improbabile dopo di esso (dicolo io), stessa era inibita da uno dei fattori finora consi
è legittimo ipotizzare che la legge Tobler-Mus derati, notiamo che la presenza pronominale,
safia, fin quando è stata attiva, abbia agito da
da Boccaccio in poi, si attesta su valori assai
freno all'espressione del PS. prossimi al 100%. Riportiamo i dati in una
3. Il vincolo anaforico. Si può così definire la tabella9:
tendenza a non esprimere il PS in presenza di
un soggetto nominale o pronominale coreferen AUTORE,OPERA ESPRESS.PS
te già presente nella proposizione coordinata
(Marco esce di casa e 0 chiude la porta; penso Giovanni Boccaccio, Decameron 95,83%
che Marco uscirà di casa e 0 chiuderà la Franco Sacchetti, Il Trecentonovelle 91,11%
porta), nella proposizione gerarchicamente Giovanni Sercambi, Il Novelliere �8,66%
superiore (Marco pensa che 0 uscirà ) o infe Gentile Sermini, Novelle 98,13%
riore (nel caso della subordinata in protasi: Bonaccorso Pitti, Ricordi 90,9%
quando Marco uscì di casa 0 salutò il uicino)8 • La novella del Grasso legnaiuolo 97,12%
Sussiste vincolo anaforico anche nelle princi Giovanni Gherardi da Prato,
pali in apodosi con protasi costituita da una Il paradiso degli Alberti 100%
Andrea da Barberino,
subordinata implicita (Marco augurò la buona I Reali di Francia 97,05%
notte a tutti. Pronunciate queste parole, 0 salì Motti e facezie del Piovano Arlotto 92,85%
in camera). In questo caso il soggetto è testual Lorenzo De' Medici, Giacoppo 95,34%
mente 'dato', anche se non realizzato fonetica Leonardo da Vinci, Favole e facezie 100%
mente per via della mancanza di flessione per Niccolò Machiavelli, La mandragola 98,55%
sonale dei verbi di modo infinito presenti nella
D I A C R O N I E
r-- Percentuali simili, e soprattutto !'.azzera anche in questo caso (v. grafico in basso) le
178 mento delle differenze tra autore e autore, con percentuali d'espressione pronominale.
sentono di parlare, per il periodo in esame e I testi presi in esame, pur differenziati tipo
con le limitazioni indicate, di un sistema a logicamente, mostrano un andamento costan
espressione quasi obbligatoria del PS. te, caratterizzato da elevate percentuali
d'espressione. Il valore medio è sostanzialmen
2 te in linea con la percentuale d'espressione del
LA FISSAZIONE BEMBIANA soggetto nel Decameron (57,11 %). I testi che
riflettono più fedelmente le caratteristiche ver
Nel momento in cui il sistema pronominale nacolari, dai Ragionamenti del Firenzuola ai
raggiunge questo stadio d'evoluzio1!e, interviene Marmi del Doni, alle commedie del Gelli 11 ,
la fissazione normativa. A questo punto le sorti sono più avanzati nella direzione del completa;
del fiorentino, che prosegue il suo percorso fino mento del percorso verso l'espressione obbliga
a diventare una varietà a espressione obbligato toria del PS.
ria del soggetto 10 , si separano da quelle degli Dal punto di vista della morfologia pronomi
altri volgari toscani, che compiono in misura nale si registra in questo torno di tempo un
diversa le varie tappe di questo processo e da notevole incremento delle forme soggettive
quelle dell'italiano letterario, che si avvia lenta atone la, gli, le 12 :
mente verso una progressiva riduzione d'uso del
PS e, soprattutto, verso un impiego delle forme abenché da tutti gli era detto il Ciarpaglia
pronominali sempre più vincolato a ragioni sti (ARET 4.2)
listiche e pragmatiche. Nel varcare la soglia del quando le sono di quella sorte che sono state
1525 arricchiamo il nostro corpus, affiancando a l'altre de' tempi vostri (GUICC 1.8)
quelli toscani testi prodotti in altre regioni, per
seguire le sorti dell'italiano letterario in questa la vole, a dispetto di tutto il mondo, che le
seconda fase di sviluppo. donne abbino a comandare altretanto a'
mariti (DONI 4.46)
3
L'ITALIANO DEGLI SCRITTORI non fia bene che le siano sottoposte a tali
scempi (DONI 4.48)
Dopo la codificazione grammaticale cinque
centesca, i testi toscani e quelli di altre regio La diffusione di queste forme, pur censurate
ni procedono su strade differenti. Riportiamo dai grammatici, consente il dispiegarsi del
80,00%
70,00%
60,00%
50,00%
40,00%
30,00%
20,00%
10,00%
0,00%
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fenomeno della reduplicazione del soggetto: fracassamm'ippetto, gli era un conto; ora che
no' siam salichi tanti gradi più sue, gli è un
finita la compieta, e' gli andrebbe infino alla altro. (G. B. Zannoni, La Crezia rincivilita,
chiesa (FIR 4.21) atto I, se. I, in: Le Ciane di Firenze. Saggio
di scherzi comici dell'Abate G. B. Zannoni,
a tutti paresse che e' gli avesse meritato quel Firenze, Barbera, 1950, p. 120).
lo e peggio (FIR 4.46)
le debbono essere tutte grotte, l'anticaglie? Le rare occorrenze di soggetto zero in ZAN,
(ARET 1,24) non essendo più presente l'enclisi posizionale
come fattore inibente, si hanno in presenza di
sì che la non sa dire in quibus -anche ella vincolo anaforico o in frase principale a strut
(DONI 4.47) tura XV..., vale a dire nei contesti 1 e 3 sopra
esaminati. Al di fuori dei casi estremi di iper
Il percorso del fiorentino verso l'espressione dialettalità, possiamo osservare che nei testi
obbligatoria del soggetto si presenta compiuta toscani del periodo 2 il livello d'espressione del
mente realizzato nelle commedie settecente PS diviene una variabile dipendente dal tasso
sche dell'abate Zannoni: di vernacolarità del testo e dalla sensibilità al
problema normativo dell'autore.
SAVERIO: Crezia mia, s'i' t'ho a dì la verità, i' Il problema è radicalmente diverso per gli
mi troo 'mpicciato con questi panni addosso. autori non toscani: essi devono assimilare,
Tu lo sai, i' er'avvezzo a andare 'n carniera, e adattandolo, un sistema allotrio. Esaminiamo
con certe brache, ch'e' ci sarebb'entraco du' o le percentuali d'espressione del PS con l'aiuto
tre a pigione; ora 'n giubba e co' calzoni stia del grafico 3, in alto.
ti, e tenuchi su cogli straccali, e' mi par d'aè L'andamento è meno lineare del grafico pre
le pastoie. cedente, e ciò testimonia che fuori di Toscana il
fenomeno non può considerarsi un fatto di
CREZIA: che vo' tue, gna adattassi. Quandettù sistema bensì una cifra stilistica riconducibile
sta' alla panca a piallare, e io a ittelaio a alle scelte dell'autore. Il valore medio, in questo
'
D I A C R O N I E
secondo insieme di testi, è sensibilmente più «legamento leggiadro e gentile di quelle parole,
basso rispetto a quello dei coevi testi toscani. che senza grazia si leggerebbono, se si leggesse
Ma che cosa ha determinato l'inversione di ro senza essa [scil. la voce pronominale]» (Prose
tendenza che separa il toscano antico dall'ita III, XVIII). Si gettano così le basi per un feno
liano letterario? E, soprattutto, attraverso meno del tutto nuovo: l'uso del pronome a fini di
quali fasi l'italiano preunitario, solo apparen impreziosimento della pagina; scelta, questa,
temente immobile, si è evoluto fino a conqui antitetica rispetto all'opposizione vigente
stare la fisionomia odierna? Se «la descrizione nell'italiano antico, che vedeva fronteggiarsi
di questo sviluppo è un compito che ci sta una norma alta, modellata sul latino e basata
ancora davanti e che non sarà privo di implica su un uso rado dei PS, e una norma più vicina
zioni interessanti» (Renzi 1991: 207), proviamo all'uso, che prevedeva un impiego più ampio dei
a dare un contributo, del tutto parziale e prov pronomi. Gli effetti di questa destabilizzazione
visorio, affiancando all'analisi quantitativa del del sistema si manifesteranno nei secoli succes
corpus alcune osservazioni sulla riflessione dei sivi, quando il modello bembesco - quello esplici
grammatici e sulle scelte che riflettono la per to enunciato nelle Prose e quello implicito rica
cezione del problema da parte degli scrittori. vabile dall'usus dell'autore - si imporrà progres
Il Bembo, pur non occupandosi del fenomeno sivamente nella tradizione letteraria.
nelle Prose della volgar lingua, introduce nella Il processo non fu lineare né tanto meno
sua prassi scrittoria delle ristrutturazioni immediato. Schematizzando, possiamo dire
nell'uso dei pronomi, in qualche modo discor che nella prosa cinque-settecentesca si assiste
danti tra loro. Da un lato, mettendo in pratica a una proliferazione pletorica di PS anaforici,
le sue convinzioni teoriche, egli riproduce assai mentre i pronomi deittici sono adoperati anco
fedelmente il sistema morfologico del fiorentino ra frequentemente, ma con un criterio non dis
trecentesco, e riporta così indietro di circa due simile da quello dell'italiano d'oggi. Lo squili
secoli il processo di sviluppo del sistema. Per brio nel sistema è evidente in autori come
esempio evita accuratamente le forme soggetti Annibal Caro, Tassoni, Brusoni, Chiari, Ales
ve atone di terza persona la I gli I le, la cui dif sandro Verri, Monti, nei quali le forme di terza
fusioné nel fiorentino costituì, come abbiamo persona sono addirittura più numerose di
visto, una premessa indispensabile per il pas quelle di prima e di seconda, fenomeno non
saggio all'espressione obbligatoria del soggetto. riscontrabile in nessun autore toscano precin
D'altro canto egli si distacca dall'uso trecente quecentesco. Si creano così nella prosa lettera
sco in un aspetto fondamentale: la distanza tra ria post-cinquecentesca, frutto non dell'evolu
l'impiego dei PS in prosa e nei dialoghi tende zione naturale di un sistema ma «di un'evolu
ad azzerarsi nelle sue opere: per averne un'idea zione 'deviata'» (Renzi 1991: 208), le premesse
si confronti .il 52,77% delle sezioni di discorso per un uso sbilanciato dei PS: ipertrofico in
indiretto degli Asolani, con il 32,07% delle omo terza persona e in discorso indiretto, pragmati
loghe sezioni del Decameron 13 • camente determinato, secondo criteri analoghi
Inoltre, in un passo delle Prose, si osserva a a quelli dell'italiano d'oggi, nei pronomi deitti
proposito del pronome non argomentale: «que ci. Anche l'inversione del soggetto, che nel
sta voce Egli, non sempre in vece di nome si toscano antico era di norma determinata dal
pone; con ciò. sia cosa che ella si pon molto spes contorno sintattico (la presenza di un costi
so per un cominciamento di parlare, il quale tuente preverbale diverso dal soggetto), sem
niente altro adopera, se non che si dà con quella bra ormai prevalentemente al servizio della
·voce principio e nascimento alle parole che pragmatica, come strumento di messa in rilie
seguono; come diede il Boccaccio: "Egli era in vo. Il fenomeno è più vistoso nella lingua della
questo castello una donna vedova", e altrove, commedia:
"Egli non erano ancora quattro ore compiute"».
Poco oltre l'autore aggiunge che a questa forma GERINDO: ma se non avete voi tanto cuore per
si ricorre «più tosto per adornamento [ ... ] che opporvi alle determinazioni d'un fratello,
per necessità», e svolge pertanto non una fun l'averò io per oppormi all'ardire d'un rivale
zione grammaticale quanto piuttosto quella di (GIG 11)
PASQUALE: [ ...] voi avete il torto in tutti i NOBILE: Or bene, io t'ho còlto adunque, balor
modi do: io dico adunque il vero, chiamandoti una 181
CELIO: Il torto l'avete voi a tacciarmi di trop
linguaccia, un maldicente, dappoiché qui
po curioso (GIG 17); non si respira né si dice altro che verità.
CONTE: Ecco la nostra padrona. Guardatela, POETA: Piano, Signore. Vi ricorda egli quanti
se non è adorabile. giorni sieno che voi veniste quaggiù?
CAVALIERE: Oh la bella cosa! Per me stimo NOBILE: Sibbene, tre dì; e qualche ore dappoi
più di lei quattro volte un bravo cane da cac ci giugnesti tu ancora.
cia. POETA: Gli è vero. Fu per lo appunto il giorno
MARCHESE: Se non la stimate voi, la stimo io che quegli sciocchi di là sopra, dopo avermi
(GOLD 1,4) lasciato morir di fame, si credettero di beati
ficarmi, qua collocandomi in compagnia di
4 Vostra Eccellenza.
PERSISTENZA E lNNOVAZIONE NOBILE: Egli avevano ben ragione; se non che
tu non meritavi cotesta beatitudine.
Nel Settecento si manifesta con chiarezza lo
scontro tra una corrente tradizionale che conti0 Qualche decennio più tardi il Leopardi, altro
nua, esaltandolo, quel processo di accoglimento scrittore che, per conoscerla assai bene, era in
e insieme d'eversione del sistema fiorentino cui grado di 'giocare' con la prosa dei maiores, si
si accennava sopra, e una corrente innovatrice, divertì a costruire un falso. Si tratta del Marti
che individua nell'abuso di PS un rimasuglio rio de' Santi Padri, un volgarizzamento in
della vecchia prosa. Lo iato è più evidente nel toscano antico tratto da un presunto codice
linguaggio della novella e della commedia, in trecentesco, ma in realtà costruito dal poeta
cui emerge la differenza tra un parlato conven sulla base del testo greco presente nella biblio
zionale arcaico (presente nel Cesari e in Gaspa teca paterna. Anche Leopardi, fra i fenomeni
ro Gozzi, ma anche in parte della produzione di morfosintattici adoperati per confezionare il
Alessandro Verri), ancora fortemente debitore falso, ricorre a un uso soverchio dei PS:
del Boccaccio e della lingua della commedia
rinascimentale, e un nuovo modello di parlato [ ... ] quello nostro santissimo vescovo Piero il
(presente larvatamente nei commediografi quale era costretto di rifuggire e nascondersi
toscani, più compiutamente in Goldoni), ora qua e ora là, e impedito che e' non potesse
anch'esso in buona misura convenzionale per pascere la sua santa greggia. Appresso a que
ché creato a tavolino dagli autori, ma certa sto egli m'era nato in cuore uno disiderio gran
mente più ancorato alla realtà linguistica con de di vedere quelli onorati luoghi, e la Sepoltu
temporanea. ra e la Resurrezione di Cristo Signore nostro, e
A cavallo tra Sette e Ottocento l'uso sovrab gli altri luoghi santi per li quali andava esso
bondante dei pronomi soggetto resta una strada Cristo al tempo che e' recava a fine i suoi
percorribile o da chi volutamente arcaizza, come misteri (tratto da Serianni 1994: 698)
il padre Cesari, o, su opposta sponda, da chi si
diverte a fare il verso alla lingua del 'secol Stiamo cercando di dimostrare che nell'ita
d'oro'. Un tentativo del genere è praticato dal liano preunitario un modello di lingua tradi
Parini nel Dialogo sopra la nobiltà, satira zionale e toscaneggiante, caratterizzato dal
sull'ottusa difesa del privilegio aristocratico largo impiego di PS, si contrappone a modelli
oltre i confini della vita mortale. Nel Dialogo la più innovativi, che prediligono un'espressione
differenza linguistica tra l'autore e il personag pronominale più rada. La realtà di tale perce
gio rappresenta anche una presa di distanza zione nella coscienza linguistica degli scrittori
morale e la parodia dell'italiano antico è realiz è confermata dall'analisi di alcuni itinerari
zata, oltre che attraverso la veste fonomorfologi variantistici. Del particolare significato che
ca del dettato, mediante l'uso ridondante di PS: acquistò il tradizionalismo filotoscano nella
D I A C R O N I E
fronti sia dell'italiano letterario sia del fioren sce prevalentemente le terze persone anafori
tino parlato: anche a partire dal magistero di che (e in questo è da vedere una reazione 183
questi autori si impone l'abitudine di omettere all'uso ipertrofico di tali forme in tanta prosa
il pronome soggetto o, in alternativa, di sosti del periodo precedente) e contribuisce a creare
tuirlo con altri elementi anaforici (un soggetto un modello di scrittura media e di parlato colto
nominale, un dimostrativo). La sfoltitura colpi- che ancor oggi sopravvive19 .
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D Tenuto conto del fatto che alcuni testi toscani non fio liJ Le percentuali riportate nella tabella tengono conto 187
rentini come le lettere mercantili senesi(ORIG) e le ingiu dei soli contesti d'espressione o omissione del PS in pro
rie lucchesi(ING) presentano una situazione addirittura più posizione principale e in discorso diretto, con esclusione del
avanzata nella direzione dell'espressione obbligatoria del PS le frasi a struttura XV... , dei verbi con enclisi pronomina
rispetto ai testi fiorentini coevi, ho ritenuto legittimo esten le, dei contesti soggetti al vincolo anaforico. In subordina
dere l'indagine ad altre varietà toscane. Resta natural ta le percentuali d'espressione sono generalmente più ele
mente da spiegare, ma non ce ne occuperemo in questa se vate, ma al tempo stesso meno sensibili ai vincoli da noi in
de, come mai in epoca moderna il fiorentino abbia comple dividuati.
tato il processo di sviluppo verso l'espressione obbligatoria
del PS mentre altre varietà toscane abbiano compiuto solo IIiJ Le fasi di questo percorso sono descritte in vari lavori di
in parte questo percorso. Renzi(1983, 1991, 1992).
El
sivi nel parlato sorvegliato e nella scrittura giornalistica cfr.
Ci limitiamo a riscontrare la permanenza o il cambia rispettivamente Berretta (1986: 55) e Serianni(1988: 207).
mento di soggetto all'interno dell'unità frasale. Natural Tale soluzione è il risultato di una sorta di imbarazzo tra la
mente vincoli riconducibili alla continuità del tema agi scelta in favore delle forme tradizionali, sentite come trop
scono anche su segmenti testuali più ampi, ma tale tipo di po formali, e quella di lui I lei I loro, troppo sbilanciate
analisi avrebbe esulato dallo scopo della presente ricerca, verso l'uso informale.
che è quello di individuare regole sintattiche che governi
no l'espressione del PS.
GISCEL
http://www.bdp.it/-giscel e-mail: giscel@bdp.it
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IS/IR/DI/DR/D1,2,3
commistione di varietà ...,_ DI i D1
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rittura neglogismi a livello dialettale come ad es. invece nient'altro che una dinamicità impressio
'o 'mbroglio dint o cascione «televisore» o in un
!
nante nella sfera media del substandard lingui
momento antecedente 'o 'mbroglio dint! o lenzuo stico, un settore che, fino a qualche decennio fa,
le «cinema» a Casale (prov. Caserta). costituiva piuttosto un vuoto. Nella diacronia
L'italianizzazione non provoca automatica della coesistenza di lingua e dialetti possiamo
mente una paralisi della vitalità dialettale. Per notare che la sfera media occupa negli ultimi
la regione Campania non è opportuno pronosti trent'anni una posizione più marcata rispetto al
care la morte dei dialetti: quanto si nota non è la ben delimitata diglossia precedente:
polo dell'IS sfera media polo dei dialetti
oggi
I 'NAPOLETANI'
ITALIANI REGIONALI
Possiamo perciò presumere che l'interesse rietà di Napoli non sono in nessun modo stig
dei linguisti debba mirare soprattutto alla de matizzate, l'autovalutazione fuori Napoli tende 191
scrizione delle varie manifestazioni della sfera a valorizzare la varietà linguistica autoctona
media. Non è proficuo stabilire un identikit del del luogo. Si preferisce in questo contesto il ri
le varie denominazioni per varietà e sotto va- conoscimento dell'italiano regionale come un
rietà, poiché tale delimitazione riguarda non un sottogruppo: l'italiano del Cilento, l'italiano ca
fatto intralinguistico, ma un sapere dell'uso lin sertano, quello del Sannio, quello irpino, ecc.
guistico diffuso dai parlanti stessi nonché dai Queste varietà non dispongono di veri e propri
linguisti - ci sono tante varietà quante ne vo saliency markers che garantiscano l'esclusività
gliono i parlanti... Invece di categorizzare l'ita di un dato tratto per una data area, ma le sfu
liano regionale in Campania, è più opportuno mature riguardano delle distribuzioni differen
distinguere all'interno della sfera media due ziate nell'uso della lenizione (quando vs. quan
modi di comunicazione: uno che ruota attorno to) o del betacismo (tre vacche vs. tre bbacche) o
all'italiano regionale e ai suoi derivati, l'altro del rotacismo (maronna vs. madonna). La pre
che va inteso come una commistione di varietà sunta omogeneità non coincide con la distribu
che copre tutta la gamma fra i due poli dell'IS e zione variegata di tali fenomeni a livello. della
dei dialetti. Fra questi poli - per dirlo con una frequenza. Comunque, il parlante di Salerno o
boutade banale - tutto è possibile. In molti di Benevento non vuole (più) parlare come il
parlanti - così confermano almeno le inchieste parlante napoletano. Nei confronti del com
per l'ALCam - la commistione di varietà rap plesso di inferiorità dei parlanti del Mezzogior
presenta la regola, solo Napoli costituisce un'ec no diagnosticato da Ludtke (1956) più di qua
cezione. rant'anni fa, l'utente odierno dell'italiano re
gionale non ritiene più automaticamente que
2 sta varietà una parlata inferiore rispetto ad al
ITALIANO DI NAPOLI tre varietà.
= ITALIANO DELLA CAMPANIA? Dal punto di vista sociolinguistico, non è pri
vo di interesse come i tratti regionali vengano
Fino ad oggi è stato sempre accettato il pre giudicati. P. Maturi (1998) ipotizza un modello
giudizio che l'italiano regionale della Campa che distingue i tratti leggeri (come la palataliz
nia si riduca all'italiano parlato di Napoli, che zazione davanti a [k, g, p, b] in scuola, spalla,
funge da parlata egemone in analogia con lo sgarrupato, sbagliare) da quelli intermedi (co
status del dialetto napoletano (letterario). Cer me avere da + infinito per «dovere») e da quelli
tamente, Napoli rappresenta l'unico centro ur pesanti (come la palatalizzazione dila/>/r,/) per
bano che possa essere considerato come punto spiegare la persistenza di continui residui dia
di irradiazione (Radtke 1982, Sornicola 1977 e lettali anche in registri vicini allo standard. È
1979). Però, gli atteggiamenti linguistici dei da ritenere che tale raggruppamento debba
parlanti fuori Napoli dimostrano spesso una piuttosto seguire il grado di dialettalità da veri
certa renitenza ad accettare il ruolo di Napoli ficare a livello empirico, laddove la categoria
città come promotrice di innovazioni linguisti «peso» è purtroppo di carattere intuitivo. Con
che. Malgrado il prestigio del dialetto napole maggiore probabilità subentra l'ipotesi che al
tano c'è un'apparente opposizione contro il mo cuni tratti regionali o dialettali siano talmente
dello napoletano e si costituisce spesso una va interiorizzati che non possano più essere facil
rietà regionale non-dialettale indipendente mente contrastati presso il parlante. Comun
mente dall'area napoletana. Con il superamen que, alcuni tratti diatopici tendono a essere pre
to graduale della vergogna della propria dia senti in registri formali anche in parlanti colti,
lettofonia si esprime un rifiuto del modello lin mentre altri presentano una netta marcatezza
guistico proposto da Napoli. Anche se le va- diastratica.
ITALIANI REGIONALI
,__
192
3
PECULIARITÀ FONETICHE
con pronuncia sorda: casa ['kasa];
• i nessi [ns, ls, rs] conoscono le varianti [nts, lts,
rts]: denso, falso, corso;
I parlanti campani condividono la maggior • l'anaptissi soprattutto in nessi consonantici di
parte dei tratti regionali a livello fonetico con gli parole dotte come [,teke'nika] «tecnica»;
utenti di un italiano regionale panmeridionale. • a livello soprasegmentale si nota una distribu- ·
L'unico tratto tendenzialmente esclusivo si ri zione dell'energia che dà più rilievo alla sillaba
scontra nella palatalizzazione delle sibilanti da accentuata rispetto alle sillabe non accentuate,
vanti alle occlusive [k, g, p, b], anche se le regola energia che è molto più forte rispetto al tosca
rità possono variare come la palatalizzazione del no. Tale tendenza favorisce anche l'elisione in
la s davanti a [t]: lf/tagno «stagno» nel nord-est casi come dotto' «dottore» e così via.
campano e in una parte del Sannio. I non-campa
ni attribuiscono in genere questo tratto anche ai 4
napoletani, soprattutto nelle parodie sulla napo PECULIARITÀ MORFOSINTATTICHE
litudine in trasmissioni televisive o nella produ
zione cinematografica soprattutto nelle comme Malgrado i problemi dell'identificazione dei
die come l'ipercorrettismo ['kift;-i] «questo» che tratti regionali con l'italiano parlato a Napoli si
rappresenta un vero e proprio scibboleth. In ge elencano di seguito peculiarità che caratterizza
nere vanno attribuite all'italiano regionale della no queste varietà:
Campania le seguenti peculiarità: • l'uso dell'accusativo preposizionale per perso
ne: ho visto a tua sorella;
• tendenza all'elisione delle vocali non accentua • l'uso del dativo etico: mi sono mangiato una
te anche nell'italiano parlato o tendenza all'in mela;
debolimento verso [;-i]: doman;;J, buona nott'; • l'estensione del riflessivo nei verbi intransitivi
• estensione del rafforzamento sintattico in con o a scapito del passivo: si è operato «è stato
testi dove non si effettuerebbe nell'italiano operato»;
standard: chi sa [ki's:a]; • il costrutto col participio passato dopo i verbi
• mancanza di una distinzione oppositiva fra le di volontà in casi come voglio essere spiegato
vocali medie [e, E, o, ::i] contrariamente al mo la lezione;
dello toscano: pesca, colonna; • la persistenza del Voi come forma allocutiva e
• si pronuncia la i postpalatale dopo [(t)I] in cie del Don;
lo, scienza; • la preposizione a in senso possessivo: sono
• uso della 1 velare [l]: alto ['alto], ['awto]; amico a tuo fratello;
• scioglimento dell'affricata [tI] > [IJ: pace • la prevalenza di -ella come diminutivo: una
['paf;-i]; spiaggia trascuratella;
• diffusione sempre maggiore della lenizione di • il costrutto che + verbo + a fare in luogo del
[t, p, k]. Secondo i dati AIS, il fenomeno si con pronome interrogativo perché: che sei venuto a
centrava geograficamente nell'Italia mediana fare?;
e non andava oltre Napoli. Negli ultimi tempi • l'uso transitivo dei verbi salire, scendere, en
il fenomeno è in via di accelerata estensione. trare, uscire: entro la macchina nel garage;
Questo tema è stato trattato da Albano Leoni • stare per «essere», tenere per «avere»: tengo fa
Maturi 1991 sull'esempio dei discorsi del poli me; l'uso di ci sta per «c'è»;
tico Ciriaco De Mita. Negli anni Settanta «la • la diffusione della preposizione vicino a in
Repubblica» intitolava un articolo sull'ex-mini espressioni come dico vicino a lui, urtare vici
stro Antonio Gava se la gava sempre, utiliz no a lui «contro»;
zando qui un gioco di parole; • l'uso dell'oggetto diretto in la telefono «le te
• la s intervocalica va quasi sempre realizzata lefono», la voglio bene «le voglio bene»;
I 'NAPOLETANI'
ITALIANI REGIONALI
• l'uso dell'indicativo dopo i verba putandi: cre tico, vd. Cortelazzo 1996, pp. 50-51). Tali dialet
do che ha ragione; talismi acquistano un rango nazionale (vd. la 193
• l'uso dell'aggettivo in funzione avverbiale: va sintesi di Avolio 1994).
buono, fa freddo uguale;
(c) Le peculiarità del lessico regionale in Cam
• l'uso di bello e 'o vero nei sintagmi seguenti:
pania si basano sulla creatività semantica di uno
bell'e buono «improvvisamente», portami un
spostamento di significato di voci presenti
caffè bello caldo, è bello fresco (come fra l'altro
nell'italiano comune. È il caso di bussare «suona
nell'italiano di Roma); è ignorante 'o vero «è
re» (il telefono bussa), di chiedere «cercare», di
veramente ignorante», è bello 'o vero «è vera
corto «basso» e così via. Possiamo definire i risul
mente bello»;
tati di tale fenomeno come italianismi con speci
• la posposizione dell'avverbio in sintagmi come
ficità semantiche regionali.
sei scemo proprio.
(d) Inoltre è ben rappresentato un gruppo di
5 regionalismi puri che non si rifanno né al dialet
IL LESSICO to né all'italiano standard come cadere malato
«ammalarsi» o farsi brutto «arrabbiarsi». Appa
Per quanto riguarda la differenziazione delle rentemente si tratta di veri e propri regionalismi
impronte regionali nel lessico dobbiamo distin non ricollegabili con altre varietà.
guere cinque livelli:
(e) Infine si osserva anche la tendenza a dia
lettalizzare italianismi in esempi come resetta <
(a) Spesso certi dialettalismi vengono integra
ingl. to reset (appartenente al linguaggio setto
ti nell'italiano, processo questo da definire come
riale dell'informatica) o sintagmi del tipo ru par
una italianizzazione geograficamente limitata. Si
cheggio (Sannio; i due esempi sono presi da P.
tratta di voci come corrìvo «rabbia», mappina
Maturi). Lo schema in basso illustra le vie di pe
«cencio», quarto «stanza».
netrazione del lessico a livello regionale.
(b) Tale processo può occasionalmente andare La parte più interessante di tale classificazio
oltre la limitatezza geografica e subentrare ne risiede nella categoria degli elementi nuovi
nell'italiano comune con voci come mozzarella o che non appartengono né al dialetto né alla lin
sfizio «capriccio, divertimento» (diffuso negli anni gua standard. Tale creatività è stata finora poco
Cinquanta dai film di Totò) o il recentissimo in studiata; infatti la maggior parte dei regionali
ciucio «pettegolezzo» (diffuso dall'ambiente poli- smi viene il più delle volte spiegata mediante il
Lessico regionale
I \
regionalismo
t
(con spostamento
t
regionalismo
t
semantico) genuino/
regionalismo italianismo regionalismo innovativo dialettalismo
corretta, mentre il suo uso è ristretto a Napoli e k:war'tirn e :i'11una s e p:i'kafa a 1kasa 's:ija n:i
alla zona di Caserta. Ciò si spiega anche col fatto a'l:ora pe nun da fa1stida 'una ko n 'altra 'am:a
che la denominazione italiana non è conosciuta. kre'afa na Skali'nafa per'tS:i e m:a'nuta XXX a'
Se abbiamo finora sottolineato la diversifica vefa 'vista e i so 'kjuta a'setra e a'l:ora fa't:Scnda
zione degli italiani regionali nell'area campana, ka a Skali'nafa 'tan:a nun tSi rifle't:jet: era per'ke
po'tevana u 'mura 'tut:a 'lib:era o po'tevana ri
per il lessico che rappresenta certamente il livel
mav'ne XXX nun tSi fa1tSetjema kasa e a'l:ora
1
lo più omogeneo dobbiamo relativizzare tale ipo XXX 'misa a 'rinta n:i p:i 'kwand e u d:o'mana
tesi. Benché tale diversificazione si fondi sulla 'VEI)gona i 1fu:a 'mjej s 'an:a staIJ'kata i sta a 'udi
variegata distribuzione dei tratti presenti in ma ne e se na 'van:a va'ni k:a sa a'kontSano a 'm::ido
croaree come la lenizione, il betacismo, il raddop 1 brn
piamento sintattico, ecc., il lessico si distingue E.: E si po' allargà...
invece per la sua omogeneità. Inoltre mancano F2.: pe'k:e il di'frt:a dopa 'fat:a na 'kasa 'cSana
gli studi sull'italiano delle varie città che possono 'scmpa 'tut:a
documentare eventuali sfumature lessicali. Si
può addirittura presumere uno strato lessicale per subentrare nelle città e nelle zone di campa
sostanzialmente pancampano o panmeridionale gna, facendo di Napoli il centro irradiatore.
in genere. Il lessico degli italiani regionali in
Campania è comunque differenziato al suo inter 6
no dal fondo lessicale dialettale. Almeno a livello LE FONTI SCRITTE
lessicale si potrà identificare l'italiano di Napoli
con quello regionale delle province, poiché la sua Le attestazioni storiche sorgono in modo più
diffusione parte dal nucleo urbano napoletano cospicuo durante l'Ottocento quando si profila la
I 'NAPOLETANI'
L
I
ITALIANI REGIONALI
conflittualità fra lingua standard e dialetto. An che contribuisce anche alla diffusione di regiona
che se gran parte dei testi documenta la copre lismi come largo o rettifilo (vedi anche Bianchi - 195
senza dell'italiano e del napoletano - nell'Otto De Blasi - Librandi 1993, 172 180).
cento vengono pubblicate persino gazzette in dia La fonte probabilmente più preziosa
letto napoletano -, la varietà dell'italiano regio sono le numerose grammatichette degli errori
nale si manifesta pian piano, come ad esempio che cercano di imporre soprattutto agli allievi
nell'autobiografia del commediografo Antonio Pe l'uso di un italiano toscanizzato senza impronte
tito (vedi Cantoni 1994-95), la cui lingua tende regionali. Questo tipo di testo ha conosciuto un
verso l'italiano popolare e nella presenza di re successo enorme, perché si sentiva la necessità di
gionalismi nell'opera di Matilde Serao (Radtke migliorare la competenza della corretta lingua
1993). Tale regionalità è osservabile anche nella italiana. Basti accennare a M. Siniscalchi, Idioti
stampa quotidiana come ad esempio Il Mattino smi, voci e costrutti errati di uso più comune nel
Mezzogiorno d'Italia (Trani 19125) o a G. Roma Picone di Nanni Loy del 1984 a L'amore molesto
nelli, Errori di lingua dialettali napoletani, di al di Mario Martone del 1995, per esempio. Trami
tri dialetti e dell'uso moderno e la teorica dell'uso te la diffusione cinematografica l'italiano di Na
fiorentino, Torino-Milano-Roma-Napoli (18992) e poli vive un periodo di valorizzazione nazionale e
soprattutto a E. Nuzzo, La lingua italiana nella scompare in parte la connotazione goffa, «cafo
Campania. Errori e correzioni (2 voll. Salerno nesca», che lo aveva caratterizzato in preceden
(1904-1911). Questi manuali insegnano come evi za.
tare un italiano regionale detoscanizzato. Si rac (c) Un'ulteriore componente nella rivalutazio
comanda di sostituire gattò con torta (Nuzzo ne dell'italiano regionale si riscontra nella diffu
1911, p. 59). Gli autori erano perlopiù maestri di sione della musica che prosegue la tradizione na
scuola e sacerdoti interessati a trasmettere la lin poletana nel jazz, rap e in altre tendenze. Il dia
gua italiana tramite l'istituzione scolastica. letto della classica canzone napoletana è stato re
Attualmente si nota una certa letterarizzazio centemente sostituito con registri della sfera me
ne dell'italiano regionale in testi che prima erano dia che include anche la mescolanza delle varietà
privi di elementi della sfera media: fino a qualche disponibili. James Senes, Pino Daniele, Enzo
tempo fa si scriveva o in lingua (toscana) o in dia Garganiello e tanti altri hanno contribuito a tale
letto. Con l'eccezione di un substandard linguisti 'aggiornamento linguistico' aprendo la strada alle
co al di sopra del dialetto alcuni tipi di testo in versioni dei Bisca e dei 99 Fosse o degli Almame
troducono l'italiano regionale come una costante. gretta. L'italiano regionale s'innesta anche nella
La diffusione dell'italiano regionale nella sfera cultura musicale di gruppi meno conosciuti a Na
letteraria riguarda principalmente cinque livelli: poli e si ritrova addirittura nella produzione del
(a) Nella letteratura soprattutto la commedia la cosiddetta musica trash che coltiva pure forme
esercita un influs�o notevole sull'integrazione a livello dialettale come il dammi mila lira di Ta
della sfera media; se Raffaele Viviani scriveva marro. In questo contesto colpisce il fatto che
ancora esclusivamente in dialetto, già Eduardo l'uso dell'italiano standard e del dialetto riguarda
De Filippo comincia a usare la lingua italiana, un pubblico non connotato socialmente, mentre il
l'italiano regionale e il dialetto, tanto che si rive ricorso all'italiano regionale come lingua bastar
la un assiduo osservatore dell'uso dei vari regi da si attribuisce alle canzone sottoproletaria (vedi
stri riservando un certo spazio anche al substan a questo proposito Scholz 1997).
dard della lingua italiana. In seguito a De Filip (d) Nel campo della letteratura si deve distin
po il teatro contemporaneo a Napoli conosce un guere la letteratura di consumo da quella più
revival che, fra l'altro, si manifesta con l'attività elaborata. La narrativa ha segnato successi cla
teatrale e televisiva del gruppo «La Smorfia» morosi per autori come Luciano De Crescenzo,
(Lello Arena, Enzo Decaro, Massimo Troisi) negli Così parlò Bellavista (1977) con dei dialoghi che
anni Settanta, documentata oggi dal bestseller si rifanno all'italiano regionale con delle integra
omonimo (1997). zioni dialettali o come l'ex-insegnante Marcello
(b) Anche la cinematografia conosce una tradi D'Orta, Io speriamo che me la cavo del 1990 che
zione peculiare legata al neorealismo, soprattut vuole rappresentare una raccolta di compitini
to con i film di Roberto Rossellini come Paisà del dei suoi allievi di Arzano. Entrambi hanno ripre
1947 e La macchina ammazzacattivi del 1952, so la tematica in molti altri libri analoghi.
nei quali l'accento regionale ha una funzione ar A un livello più elaborato si notano i romanzi
tistica. Negli anni Cinquanta e Sessanta, grazie usciti negli anni '90 (per non parlare della napo
a Totò, l'accento regionale assume una connota letanità di Giuseppe Marotta, Carlo Bernari, An
zione umoristica che conquista il pubblico italia tonio Ghirelli, Domenico Rea o Anna Maria Or
no. L'italiano di Napoli diventa anche la lingua tese) di Ermanno Rea, Mistero napoletano
base di molti film contemporanei che hanno la (1995), Elena Ferrante, L'amore molesto (1992),
città partenopea come soggetto, da Mi manda Elisabetta Rasy, Posillipo (1997). Questi roman-
I 'NAPOLETANI'
ITALIANI REGIONALI
zi inseriscono elementi regionali solo frammen giovanile che attualmente è in fase di sviluppo
tariamente in alcuni specifici contesti, per questo (vedi Radtke 1997, p. 100). Le lettere e le cartoli 197
non costituiscono una base coerente per l'analisi ne scritte da emigranti campani arricchiscono il
regionale. Un registro volutamente più basso e corpus dei testi scritti di italiano regionale.
coerente si riscontra invece nella produzione let
teraria di Peppe Lanzetta, Un Messico napoleta Infine dobbiamo segnalare che le fonti orali -
no (1994) o Una vita postdatata (1995). anche se a torto evitate dagli studiosi - sono
(e) Rimane un raggruppamento testuale, che sempre a portata di mano: le registrazioni per
si raccoglie attorno al concetto di scrittura priva l'ALCam (Atlante Linguistico della Campania)
ta in pubblico, che si ritrova prima di tutto nelle comprendono anche gli etnotesti in italiano re
scritte murali non ancora analizzate per Napoli o gionale costituiti da conversazioni libere. Anche
altre città in Campania. Anche i giornali di alun le trasmissioni radiofoniche delle emittenti pri
ni di scuola rientrano in questa categoria. Questi vate e della TV regionale di Rai 3 si prestano be
ultimi avranno anche una particolare importan ne alla documentazione almeno a livello fonetico
za per le prime documentazioni di un linguaggio e fonologico.
Una canzone
per parlare . MARIA CRISTINA CASTELLANI
�
198
per il mare, lui è rimasto solo in città. Lui gelato di fragola, o il verde della pineta vicina.
prende il treno e dice "vengo da te"». La canzone contiene alcune parole che sono
A livello progredito, il testo orale può essere un prezioso punto di avvio per nuove attività:
prodotto trasformando in vario modo il testo «io quasi quasi prendo il treno e vengo, vengo
dei compagni, utilizzando strutture sintattiche da te, il treno dei desideri». Dove può andàre il
più complesse («lui decide di partire e di anda treno? e dove raggiungo l'amico, l'amica, i
re da lei...») genitori? Dallo spunto dei versi, si può, di fron
Un contesto appropriato si può creare, spe te a una carta geografica, giocare sulle desti
cie nel caso di bambini di scuola elementare, nazioni (con bandierine e altri segnali di mar
giocando solo con i colori. Si concentra l'atten catura della carta). Tale contesto si presta, a
zione sull' 'azzurro' proponendo immagini tra livello di contenuti grammaticali (specie con
dizionali di azzurro (il mare è azzurro, gli occhi alunni a livello intermedio), alla definizione
di Marco sono azzurri) e poi si dà il via alla linguistica dello spazio (verbi di moto, ausiliari
fantasia per le attività che saranno coloratissi essere e avere nel passato, preposizioni e avver
me: ad esempio colorare immagini date in bi di luogo, come già visto nella definizione di
bianco e nero; selezionare i colori per insiemi, mappe per il gruppo dei principianti).
formando dei gruppi; dare il colore 'giusto' e Per usare una gamma più completa di espe
quello 'sbagliato' (fornendo interpretazioni rienze, avremo cura di mettere in gioco tutti i
logicamente ineccepibili ma esteticamente sensi: così l'uscita in giardino favorirà anche la
arbitrarie). descrizione degli odori e sapori in genere e in
Tutte queste attività saranno verbalizzate particolare dei profumi (e nelle attività si
in modo più o meno complesso, a seconda delle potrà fare un collegamento con l'unità di lavo
competenze degli alunni. Così l'insegnante ro con focus 'cibo', del tipo «Che buon profumo!
chiederà agli alunni, usando di volta in volta Che cos'è?», «Buono questo frutto, è dolce», «no
domande a risposta chiusa o domande in cui non mi piace»)
sia prevista una ripetizione, sino a domande Si può, infine, immaginare di sentire il mare
completamente aperte, di descrivere le attività o il vento o qualsiasi altro rumore, dal momen
grafiche e manipolative che stanno realizzan to che la melodia verrà subito abbandonata
do. In questa attività si producono testi del sulla scia del senso di solitudine e sogno che dà
tipo (dal più semplice per rispecchiamento, al la canzone stessa (l'autore è solo e cerca sensa
più complesso, per rielaborazione): «Sì, il mare zioni gratificanti in giardino): «Lo senti il
è azzurro», «Sto colorando il mare, uso l'azzur vento?», «No, sento il rumore del mare», «Io
ro», «No, non è giusto colorare il mare di sento il treno che arriva», «Io sento i bambini
rosso», «Sì, perché no? Il mare può anche esse della classe vicina!».
re rosso se io lo vedo al tramonto oppure verde
se vicino ci sono i pini», «In questo mucchio i 3
colori sono tutti sbagliati, ma quando li ho LA DIMENSIONE INTERCULTURALE
usati per fare il disegno è venuto un disegno
bello; sì, è bello perché ha tanti colori diversi; La dimensione onirica della canzone (l'Afri
anche il mare è così d'estate, ci sono tanti ca, il leone, il baobab) può essere utile per
colori sulla spiaggia e poi il sole per me colora aprire la creazione del contesto a una dimen
tutto di giallo», «Ho scelto l'azzurro perché di sione interculturale. Le impressioni e le rifles
giorno il mare è tutto azzurro, ma ho scelto sioni della canzone sono di per se stesse molto
anche il rosso perché mi ricorda le vacanze, 'italiane', di un italiano con la mente in fuga
perché la sera mangio il gelato di fragola». verso dimensioni di evasione, ma con i piedi
In questi casi è evidente che la canzone è saldamente piantati sul terreno di una proba
solo un pretesto e del testo si conserva nella bile piccola città in un pomeriggio inutile («mi
memoria solo la parola azzurro. Così le vacan accorgo di non avere più risorse senza di te»,
ze al mare potranno essere azzurre, o gialle, o «ora mi annoio più che allora», «l'oratorio»).
rosse, o verdi, a seconda della sensazione pro Questa dimensione culturale può essere colta
vata nel guardare il cielo o il mare, il sole, un meglio da un adulto; un bambino e un ragazzo
,
PARLARE TUTTI INSIEME
guistico, di rovesciare quella esortazione per
farli parlare di più e costruire esperienze signi
ficative all'interno di un curricolo di educazione
i scrive nello spazio, in linguistica che preveda anche il parlato.
quello fisico della carta o in Il problema di come impostare una didattica
quello virtuale dello scher del parlato che sia distinta ma non separata
mo, ma si parla nel tempo. da quella relativa alle altre abilità esula dagli
È la durata la misura del intenti di questo intervento, ma alcune ipotesi
discorso orale. Mentre sono riassunte nella mappa che chiude questo
tanti lettori possono legge articolo.
re contemporaneamente Tradizionalmente usato dagli insegnanti di
senza tradire i propri lingua straniera, in genere per esercizi di
ritmi, e la stessa cosa acca ascolto e comprensione, il laboratorio linguisti
de a chi scrive, gli ascolta co può essere uno strumento utilissimo in Ita
tori e i parlanti sono obbli liano per la produzione di testi parlati. Intanto
gati dal canale che usano a permette a tutta una classe di parlare contem
fare i conti con il tempo proprio e altrui. poraneamente: ciascuno studente ha infatti a
«Uno alla volta, ragazzi!» - è ovvio; solo uno disposizione una cuffia con microfono e un
alla volta i nostri studenti possono parlare per registratore su cui può incidere quanto va
ché noi li possiamo ascoltare, ma con grande dicendo, riascoltare quanto ha registrato, ripe
dispendio di tempo e non sempre con una chia tere e modificare il suo discorso in totale auto
ra focalizzazione sulle abilità. Esiste però la nomia. Consente inoltre all'insegnante, anche
possibilità, attraverso l'uso del laboratorio lin- lui dotato di cuffia e microfono, di ascoltare
tare una palestra per addestrarsi a riconoscer Ultima ipotesi, forse un po' avventurosa, ma
ne le caratteristiche comunicative e testuali, in che mi sembra interessante, potrebbe essere 203
fase di riascolto anche dei fenomeni più stret quella di utilizzare la particolarissima situa
tamente linguistici. In laboratorio, poi, la regi zione comunicativa del laboratorio linguistico,
strazione del modello potrebbe essere uno sti in cui si parla a un mezzo neutro come se si
molo sempre a disposizione per produrre eser parlasse da soli, per potenziare e facilitare
cizi di imitazione. In molti laboratori esiste l'ideazione in fase di prescrittura. Si potrebbe
inoltre un videoregistratore, in questo caso tentare di costruire una breve serie di doman
all'ascolto e all'analisi del parlato si può de che facciano da input, sul modello usato in
aggiungere un'indagine più accurata dei feno alcuni esercizi di scrittura nel manuale Saper
meni più generali dell'oralità, gestualità e leggere, saper scrivere di C. Mesini e G. Ottoli
segnali corporei compresi. ni (La Nuova Italia, Firenze 1997, in particola
Ho in mente come esempi due parlatori tele re a p.135) e suggerire allo studente di pensare
visivi: Alessandro Baricco come recensore di ad alta voce. Normalmente è difficile che acca
testi letterari in una trasmissione molto fortu da in classe per la presenza imbarazzante
nata di qualche anno fa, Pickwick, e Piero degli altri e anche in situazioni più riservate,
Angela come divulgatore scientifico. Nel primo come in colloqui faccia a faccia, possono nasce
caso, che ho usato più volte in classe per la re comprensibili ritrosie. Se la consegna preve
presentazione de Il giovane Holden, la forte de ad esempio la produzione di un testo narra
pianificazione argomentativa del discorso, tivo-espressivo scritto che racconti esperienze
l'uso molto efficace dell'esemplificazione e il lontane da recuperare in memoria, potrebbe
garbo quasi confidenziale con cui venivano essere utile cominciare raccontandosi l'accadu
usate le strategie comunicative sono stati colti to, commentandolo, riportando alla mente le
con facilità dagli studenti, guidati peraltro da sensazioni provate. Insomma provare a indur
un'agile scheda d'ascolto. Ciò che hanno impa re una sorta di flusso di coscienza parlato, da
rato circa lo stile è stato che si può progettare cui trarre spunto per poi scrivere. Non ho fatto
rigorosamente il proprio discorso senza per ancora direttamente questa esperienza, ma mi
questo parlare come un libro stampato. è accaduto di ascoltare registrazioni, prodotte
Nel secondo caso, che per ora è solo un'ipote in laboratorio linguistico per costruire relazio
si, il parlato di Angela si potrebbe prestare ni argomentative, in cui qualche ragazzo si
bene a un lavoro sull'uso della similitudine nei lasciava andare a pensieri in libertà di questo
testi espositivi e sul suo grande potenziale tipo: il meccanismo associativo stimolava il
esplicativo. ricorso a esperienze personali significative
Perfino la produzione di testi creativi può rispetto al tema e rendeva il discorso meno
essere praticata attraverso il laboratorio. Per piatto e senz'altro più partecipato.
ché non pensare a veri e propri esercizi di stile
parlati? Esistono vari generi che possono 4
senza troppa difficoltà essere riprodotti dagli CONCLUSIONE
studenti. All'insegna del gioco si può, come si
fa per lo scritto, guidare gli studenti a costrui L'utilità del laboratorio linguistico, come di
re varianti di uno stesso testo, sul modello di qualsiasi attività didattica che riguardi le abi
quel prezioso testo che è Stile e scrittura di T. lità linguistiche, va però il più possibile con
Piccoli e A. Scanavino (Paravia, Torino 1990). nessa a contenuti forti e significativi. Compie
Un testo-base può essere riscritto, ampliato, re un percorso puramente addestrativo rischia
modificato fornendo vincoli precisi. La simula di porre al centro sempre e solo gli aspetti for
zione della chiacchiera radiofonica da d.j., ad mali della lingua e della comunicazione e da
esempio, può diventare un buon pretesto per più parti si coglie stanchezza e insoddisfazione
l'uso consapevole del gergo giovanile e musica verso un approccio di questo tipo. Precisando
le. Il momento dell'analisi può precedere o sempre meglio gli obiettivi, si rischia a volte di
seguire quello della produzione, si deciderà dimenticare o di mettere in ombra le finalità
valutando la situazione della classe. dell'educazione linguistica, che è educazione al
L'ITALIANO COME LINGUA SECONDA
pensiero e alla conoscenza della realtà attra motivazione, magari riscoprendo la pratica
204 verso la lingua. Per questo credo che lo sforzo della ricerca, così importante e diffusa qualche
che occorre compiere, sia quello di costruire anno fa, ma ora forse meno frequentata nelle
percorsi sensati di insegnamento-apprendi scuole superiori, probabilmente in nome di un
mento, dotati cioè di senso non solo strumenta produttivismo scolastico che non sempre abbi
le na quantità e qualità.
Dobbiamo certamente insegnare ai nostri Se si ha qualcosa di importante da dire, si
studenti a parlare, come a scrivere, fornendo ha più voglia di parlare e di imparare a farlo
strumenti e occasioni, ma anche suscitando sempre meglio.
I
intrecciare le abilità e i contenuti adottare i criteri della didattica della scrittura
I
I
varietà
abilità di studio
I I
esplicitare osservare esercitare
I bisogni reali
appunti
I differenze
I I
comprens. produzione P�wxL�&o
parlato/scritto
parlare scalette parlare di più
I
parlato proprio ideazione
e altrui
attenzione
esercizi di stile ai destinatari
uso di modelli
I
antologia di testi orali·
Grammatica?
Sì, certo, ma••• JOHN LANDO
,
PREMESSA
nicativo pur rimanendo saldamente ancorati
al metodo che avevano sempre usato.
A questa confusione aveva contribuito
n passato eravamo certi che inse anche la mancata distinzione, da parte di
gnare le regole grammaticali fosse Krashen e dei fautori del metodo comunicati
non solo utile ma anche necessario vo, tra apprendimento linguistico d'immer
per l'apprendimento di una lingua sione e quello 'scolastico', molto più artificia
seconda. Tant'è vero che il metodo le e soggetto a tutta una serie di limiti;
tradizionale d'insegnamento più in distinzione invece di importanza fondamen
uso era quello 'grammaticale'. Poi tale, in quanto molti principi che sono validi
negli anni Ottanta sono arrivati per il contesto di immersione non lo sono per
studi che hanno messo in dubbio quello scolastico, almeno per quanto riguarda
questa certezza (cfr. per es. Gass l'apprendimento delle strutture grammatica
1982; Long 1983; Doughty 1991). Da li.
allora si continua a discuterne (cfr.
per es. Ellis 1994; Jordens & Lalle 2
man 1996; VanPatten 1996; Doughty & Wil L'ESPERIMENTO
liams 1998).
· Una delle conseguenze di questa discussio Da questa controversia e incertezza prende
ne è• stata il declassamento del ruolo avvio la ricerca presentata qui (Lando 1996),
dell'insegnamento grammaticale da parte di che vuole esaminare gli effetti dell'insegna
alcuni linguisti di fama, tra cui per esempio mento diretto della grammatica sulla produ
Krashen (1985), che per anni ha fatto testo zione scritta di un gruppo di studenti univer
con «l'ipotesi dell'input», secondo cui le strut sitari d'italiano come lingua seconda. Gli
ture grammaticali vengono acquisite automa scopi specifici si riferiscono ai seguenti aspet
ticamente nel corso dell'input linguistico, ti:
senza bisogno di insegnarle direttamente.
Anche parecchi fautori del metodo «comuni (1) il progresso nell'uso dei tre principali
cativo» hanno creato la percezione, forse non tempi passati dell'indicativo (imperfetto, pas
consciamente avallata, che la grammatica sato prossimo e trapassato prossimo), verifi
non dovesse più avere un ruolo primario cato in tre momenti diversi: prima di un
nell'insegnamento. Si è così creata una situa periodo specificamente dedicato al loro inse
zione di dubbio anche tra gli insegnanti: gnamento intensivo, subito dopo questo
alcuni hanno eliminato l'istruzione gramma periodo, e 5 mesi più tardi;
ticale, altri hanno ignorato il dibattito, altri
ancora hanno preso la via di mezzo, cercando (2) il progresso nell'uso corretto degli ele
di adottare alcuni elementi del metodo comu- menti grammaticali che avrebbero richiesto
---
206 più spiegazioni e più pratica; Ellis 1990 e 1995; Stern 1990; Doughty 1991;
Lightbown e Spada 1993; Harley 1993).
(3) il progresso nell'uso di alcuni elementi La focalizzazione grammaticale è avvenuta
grammaticali che, pur non essendo oggetto nei seguenti modi:
dell'insegnamento diretto, sono strettamente
legati a quelli in questione (le cosiddette clo (1) spiegazione esplicita di regole;
sely related features di cui parla Hamilton
1994), come per esempio l'infinito passato; (2) esercizi puntuali, presi da vari libri di
testo o specificamente preparati dall'inse
(4) il ruolo giocato dal grado di partecipa gnante o dagli studenti, con relativi feedback
zione dei singoli studenti in relazione al loro e correzione;
progresso;
(3) peer-tutoring, cioè spiegazione e discus
(5) il progresso degli studenti in relazione sione da parte degli studenti stessi su punti
al numero di anni di studio dell'italiano. di particolare difficoltà;
Hanno partecipato all'esperimento 100 (4) prove in classe e relativi feedback e cor
studenti d'italiano dell'Università Cattolica rezione.
d'Australia (Melbourne), 60 nel gruppo speri
mentale e 40 nel gruppo di controllo. Sono Gli aspetti specifici relativi ai tempi passa
tutti di origine italiana, e quindi vivono in ti fatti oggetto dell'istruzione intensiva sono
una comunità che usa un po' l'italiano e un tre:
po' il dialetto nonché forme miste anglicizza
te, ma la loro lingua dominante è senz'altro (a) l'uso del tempo appropriato. Esempi
l'inglese, sia fuori sia dentro l'ambiente fami non-standard: Appena arrivavo ho visto il
liare. Inoltre, prima di iscriversi ai corsi uni disastro (= sono arrivato); Non ha finito di
versitari, avevano già tutti studiato l'italia mangiare quando ha suonato il telefono (=
no, da un minimo di 4 a un massimo di 9 aveva finito);
anni.
La produzione scritta consiste di tre temi (b) l'uso dell'ausiliare appropriato. Esempi
(ciascuno corrispondente alle tre fasi della non-standard: Non avevano ancora ritornati
raccolta dei dati) su un argomento di libera (= erano ritornati); Siamo parlate tutta la
scelta purché richiedesse il passato, redatti notte (= Abbiamo parlato);
in condizioni di compito in classe. Questo
tipo di compito è noto agli studenti in quanto (c) l'uso appropriato dell'accordo. Esempi
costituisce una delle componenti di verifica non-standard: Si sono vestito in fretta (= Si
del corso. Durante i 5 mesi tra la seconda e sono vestiti); La mia famiglia erano lì (=
la terza fase, gli studenti di entrambi i grup era).
pi hanno continuato a usare i tempi passati,
senza però che questi fossero oggetto di ulte La scelta di questi tre aspetti grammatica
riore istruzione. li oggetto dell'esperimento di insegnamento
Il programma d'istruzione grammaticale è si basa su tre motivi principali: (a) l'alta fre
durato complessivamente 15 ore di lezione, quenza dell'uso dei tempi passati; (b) l'alta
distribuite in tre settimane. Lo caratterizza percentuale di uso non-standard di questi
vano due elementi principali: (a) la messa a tempi (che nella fase precedente l'insegna
fuoco delle regole grammaticali, e (b) il loro mento risultava del 34,1% per il gruppo spe
continuo uso contestualizzato e comunicati rimentale e del 32% per quello di verifica); e
vo. La fusione di questi due aspetti corri soprattutto (c) la frequente richiesta, da
sponde alle raccomandazioni emerse da parte degli studenti, di un insegnamento
parecchi altri studi sulle condizioni ottimali diretto e intensivo delle regole sull'uso dei
di apprendimento linguistico (cfr. per es. tempi passati, in quanto sono coscienti della
w La terza ipotesi (quella riguardo all'uso di didattico in cui è stato svolto, specialmente
208 forme affini che, pur non essendo oggetto quelli che riguardano lo stato di disposizione
diretto d'insegnamento, trarrebbero psicolinguistica all'apprendimento dei sog
anch'esse vantaggio perché usate spesso getti, e la fusione degli aspetti formali con
negli stessi contesti strutturali e comunicati quelli della pratica comunicativamente con
vi in cui si usano quelle specifiche) ha consi testualizzata.
derato l'infinito, il congiuntivo e condizionale Lo stato di 'prontezza' per l'insegnamento
passati, e le forme passive del passato. I grammaticale da parte dei soggetti è un ele
risultati mostrano che dopo il periodo di mento vitale per il loro progresso. La perce
istruzione queste forme sono state usate più zione di aver bisogno di un più preciso e pro
spesso e più correttamente da parte del grup tratto input grammaticale ha fornito loro
po sperimentale, ma non da parte di quello di una forte motivazione e li ha sostenuti per
controllo. l'intera durata dell'esperimento. La mancan
La verifica della quarta ipotesi, che riguar za di progresso nell'uso corretto di certe
da la partecipazione di singoli studenti forme grammaticali, spesso registrata da
durante l'insegnamento, ha dato risultati parte di molti insegnanti, potrebbe avere
ambivalenti. Per un verso, essi confermano come spiegazione un'errata valutazione dello
altre ricerche che non riscontrano maggior stato di disposizione degli studenti a valoriz
progresso da parte di chi partecipa più atti zare ·l'insegnamento. Non è tanto la disposi
vamente; per un altro, le sconfessano. Ne zione dell'insegnante a insegnare certi aspet
concludo che il motivo dell'ambivalenza sta ti grammaticali che conta, quanto quella dei
nella difficoltà di misurare il grado di parte discenti a impararli. Dal punto di vista glot
cipazione dei singoli soggetti, in quanto il todidattico questo richiede da parte dell'inse
fatto che uno studente non partecipi oral gnante una continua vigilanza e una certa
mente non significa necessariamente che flessibilità nella programmazione, in modo
rimanga passivo. da poter rilevare prima e soddisfare poi la
Infine, l'ipotesi che gli studenti con più richiesta degli studenti. Ciò implica anche
anni di studio dell'italiano alle spalle sareb l'inclusione, nei corsi di preparazione per gli
bero migliorati più degli altri, non è stata insegnanti di lingua due, degli strumenti
confermata. Infatti non ho riscontrato nessu adatti per la valutazione di tale stato.
na differenza statisticamente significativa L'importanza della fusione delle due com
tra quelli che hanno studiato l'italiano a ponenti dell'input di questo esperimento, e
scuola per 4-5 anni e quelli che l'hanno fatto cioè la spiegazione grammaticale esplicita e
per 8-9. Inoltre, quelli che durante l'esperi la pratica contestualizzata, può essere
mento erano al terzo anno universitario non apprezzata pienamente se si pensa alla man
hanno progredito di più di quelli che invece canza di progresso nell'uso dei tempi passati
erano al primo. È da notare che qui mi riferi da parte degli studenti del gruppo di control
sco solo al progresso grammaticale relativo ai lo, che durante i cinque mesi dell'esperimen
tre aspetti considerati, e non a altri come la to avevano continuato a usare questi tempi
comprensione, la scioltezza nel parlare, come parte della produzione contestualizza
l'ampiezza del lessico, ecc. ta, orale e scritta, richiesta loro dal program
ma di lavoro. Ciò sembra indicare che l'uso
4 regolare, anche se contestualizzato, di certe
IMPLICAZIONI DIDATTICHE forme grammaticali non è da solo in grado di
aumentare la correttezza grammaticale.
L'esperimento conferma pienamente la Questo studio ha dimostrato che molti
validità, da sempre intuita, dell'insegnamen discenti di lingue seconde continueranno a
to formale, diretto e intensivo della gramma avere difficoltà nell'impiego di strutture
tica. I risultati positivi di questo esperimento grammaticali se non vengono esposti a
vanno tuttavia interpretati nel quadro speci un'adeguata focalizzazione grammaticale.
fico delineato dai parametri del programma Un'altra implicazione didattica emersa
dallo studio mette in dubbio la validità di gruppi, ognuno dei quali si specializza in uno
accordare attenzione indiscriminata a tutte degli aspetti trattati (cioè imperfetto, passato 209
strutture grammaticali, specie se complesse prossimo, trapassato, ausiliare e accordo).
e non trasparenti. Infatti, uno degli aspetti Ogni gruppo ha l'incarico di raccogliere
che non è migliorato in proporzione al privi esempi di uso non-standard dalle sessioni
legio didattico riservatogli è l'uso dell'ausilia plenarie, di preparare un intervento di 10
re essere con i verbi ¼he consentono sia la minuti con la correzione degli errori e la revi
forma transitiva sia quella intransitiva. Qui sione di regole, di essere disponibile a risol
il nocciolo del problema sembra essere di vere dubbi e incertezze, e di procurare eserci
natura nozionale, in quanto molti studenti zi e organizzarne la correzione.
non sono riusciti a comprendere la differenza La terza strategia, chiamata Gruppi di
tra transitività e intransitività, nonostante Studio, incoraggia il formarsi spontaneo di
vari tentativi fatti non solo dall'insegnante gruppi di studio fuori dell'orario di lezione
ma anche dagli studenti che l'avevano capita. con lo scopo di fare pratica e di aiutarsi
Ciò suggerisce la probabilità che questo era vicendevolmente.
un aspetto grammaticale che molti studenti La quarta, la Banca Materiali di Auto
non erano 'pronti' a internalizzare, e l'oppor accesso, coinvolge tutti gli studenti nella rac
tunità di rimandarne la spiegazione. colta di materiali utili al programma, messi
Inoltre, per quanto riguarda il risvolto poi a disposizione dei compagni nell'aula del
glottodidattico della mancanza di correlazio laboratorio linguistico. Parecchi di questi
ne tra partecipazione in aula e progresso materiali vengono anche raccomandati per
. nell'accuratezza grammaticale, la conclusio l'uso in classe.
ne di questa ricerca indica che la partecipa Alla fine del programma è stata sollecitata
zione orale, cioè misurabile, costituisce solo una valutazione sull'utilità di queste strate
una delle forme di partecipazione attiva, in gie. Tutte e quattro sono state apprezzate,
quanto alcuni dei discenti che hanno benefi ma la prima e la quarta sono state giudicate
ciato maggiormente del corso sono stati tra i le più utili, la seconda la più impegnativa
più silenziosi. Di qui la necessità di essere anche se fonte di maggiore soddisfazione
cauti nell'equiparare partecipazione a intera soprattutto per la forte presenza dell'elemen
zione. to di autogestione del processo d'acquisizio
Uno dei punti di maggiore pertinenza glot ne. Un inaspettato risvolto è stata la propo
todidattica di questa ricerca riguarda le stra sta di continuare a applicare queste strategie
tegie d'apprendimento adottate durante oltre i limiti dell'esperimento, fino al termine
l'esperimento. Di comune accordo tra inse dell'anno in corso.
gnante e studenti, seguendo i suggerimenti
di altri studi sull'importanza del peer-tuto 5
ring, si è deciso all'inizio del programma che CONCLUSIONI
i discenti avrebbero interagito tra di loro il
più possibile sia nella fase di spiegazione che Il programma di insegnamento grammati
in quella di feedback e di correzione. Le stra cale adottato per questa ricerca mirava a
tegie di interazione messe in atto sono quat soddisfare le specifiche esigenze linguistiche
tro. di un gruppo di studenti d'italiano come lin
La prima, definita Gruppi di Scambio, con gua seconda che intendevano migliorare il
siste nello scambio dei compiti scritti tra due loro uso dei tempi passati dell'indicativo.
o più studenti per il reciproco controllo. Gli Questo scopo è stato raggiunto.
errori vengono prima sottolineati e poi spie Inoltre, questo studio ha contribuito al
ga ti. Ciò che non si riesce a risolvere nei dibattito, da sempre in corso, sull'opportu
gruppetti viene discusso in sessione plenaria nità dell'insegnamento grammaticale diretto
con l'intera classe. nei corsi di lingua, mostrando (a) la necessità
La seconda strategia è quella dei Gruppi di abbinare la spiegazione formale alla prati
Specializzati: la classe è divisa in cinque ca contestualizzata, (b) l'importanza di coin-
L'ITALIANO COME LINGUA SECONDA
---
210
volgere al massimo i discenti in tutte le fasi
del programma e soprattutto nell'autogestio
P.S. Vero è però che questo studio dimo
stra anche come il progresso nell'accuratezza
ne del processo d'apprendimento tramite le formale di aspetti grammaticali di notevole
tecniche del peer-tutoring, (e) l'importanza utilità rimanga inevitabilmente lento. In
cruciale dello stato psicologico di 'prontezza' questo caso si tratta di un progresso del 9-
a apprendere da parte dei discenti, e (d) il 10% raggiunto in 15 lezioni di istruzione con
benefico effetto collaterale che l'insegnamen centrata e altamente motivata sia da parte
to grammaticale esercita anche su altre dell'insegnante sia da parte dei discenti. Mi
strutture che non sono oggetto di attenzione pare che a tutti possa giovare un sano reali
diretta. smo.
---
212
to la stessa cosa anche per le o to
niche in molte posizioni), e una
curva intonativa con allungamen
con infinito» che volentieri si tro
vano nell'italiano dei primi secoli).
Il quarto capitolo è dedicato
tuazione di Maloja indicandola
metaforicamente come la mitica
Fortezza Bastiani buzzatiana, in
to enfatico finale e andamento as all'integrazione linguistica degli attesa dell'ora x.
sai simile all'intonazione tipica immigrati alloglotti. Questi - in Un ultimo capitolo è infine dedi
dello Schwyzertiltsch. Fra i secon particolare, nel caso di famiglie bi cato agli atteggiamenti e alle auto
di, oltre ai prevedibili smaccati te lingui; ma anche molti tedescofoni rappresentazioni dei bregagliotti
deschismi, come manolauoro, da e alcuni lusofoni - mostrano in stessi circa la propria identità, i
Handarbeit, o attuario «segreta genere, nonostante il limitato in rapporti fra le lingue, il presente e
rio» da Aktuar, abbiamo qui altre put, una buona fluenza in italiano, il futuro della comunità, ecc., come
sorprese: sono infatti in uso rimar certamente grazie alla struttura risultano dalle interviste con gli
chevoli arcaismi quali famigli, sociale locale, fatta di piccoli vil informatori, lunghi brani delle
bramare, gazzetta (p. 64), e forma laggi ove tutti si conoscono e han quali sono riportati per esteso e
zioni avverbiali come postalmente no frequenti contatti comunicativi; commentati (è peraltro un pregio
«dal punto di vista del servizio po e sono testimonianze viventi di un di tutto il volume il contenere ab
stale», informatiuamente «per ciò plurilinguismo ricco e positivo, ta bondantissimo materiale linguisti
che riguarda le informazioni» - e le da rappresentare un modello co autentico, che ci porta nel vivo
si noti l'espressione cw che concer possibile per gli sviluppi futuri della comunità parlante brega
ne internamente politicamente du della comunità. Nel quinto capito gliotta); ne risulta fra l'altro con
rante le riunioni [ «ciò che concerne lo l'autore mette sotto la lente d'in fermato in pieno un rapporto con
la politica interna»?] (p. 62); e ab grandimento la situazione di Ma l'italiano assai problematico,
bondano nelle registrazioni dei loja, frazione di 274 abitanti, di cui tutt'altro che spontaneo, e anche
parlanti di tutte le età enunciazio 131 italofoni e ben 115 tedescofoni. un certo sentimento di rassegna
ni strane e singolari, estranee a Maloja rappresenta il vero caso zione e distacco nei confronti del
ogni ambito d'uso corrente dell'ita critico, dal punto di vista linguisti progressivo predominio del tede
liano, che autorizzano a definire co e socioculturale, della Brega sco.
l'italiano di Bregaglia come un ita glia: anche presso la popolazione Nelle conclusioni Bianconi viene
liano 'separato' e dànno talvolta di lingua italiana il comportamen a schizzare molto incisivamente i
l'impressione che ci si trovi di fron to bilingue (dialetto!Schwyzertiit fattori che «determinano una og
te addirittura a una varietà di ap sch) è quello più diffuso nei rap gettiva condizione di debolezza
prendimento avanzata ma trabal porti comunicativi fuori dall'ambi dell'italiano in Val Bregaglia» (p.
lante, con qualche problema di to familiare, e, benché si tratti a 139) e ne rendono fragile e gracile
comprensibiTità, almeno fuori con tutti gli effetti di una parte del co la posizione nel repertorio lingui
testo, come ci mostra la significati mune bregagliotto di Stampa, e stico di tutta la Valle, anche se per
va antologia di p. 73: sono loro che quindi di territorio italofono (la il momento l'italianità linguistica
si basano su entrare nei negozi o Svizzera in generale, e il Canton della Bregaglia non sembra anco
entrare nei ristoranti; (il turismo) Grigioni in particolare, applicano ra immediatamente minacciata
che adesso un pochettino è andato il principio della territorialità lin (tranne che a Maloja, come s'è vi
un po' di restrizione; l'ente turistico guistica, per cui ognuna delle lin sto). Accanto a fattori oggettivi ir
di quanto so io lo fa anche in bilin gue nazionali è legislativamente rimediabili, quali in primo luogo il
gue; ecc. (un caso diverso sembra protetta nel territorio riconosciuto, fatto che si tratta di comunità pic
invece quello citato a pp. 50-51 comune per comune), il tedesco è cola e priva di un centro culturale,
dell'autobiografia di un bregagliot assolutamente dominante negli risulta dall'indagine svolgere in
to dei primi decenni dell'Ottocen usi pubblici (nei negozi e uffici, in ciò un certo ruolo - e anche que
to, dove le costruzioni apparente scritte e insegne, nell'elenco telefo sto è abbastanza sorprendente, al
mente «estranee alla struttura nico, ecc.), nelle riunioni e assem meno in relazione a situazioni
della lingua italiana» (p. 51) come blee è comune l'impiego dello analoghe studiate dalla sociolin
Che fu d'indi 1J,ella sua reggia a Schwyzertiitsch, e il processo di guistica - anche la mentalità
Stokolma con un colpo di pistola sostituzione del tedesco all'italia stessa della popolazione, «spesso
ucciso o Miei condoàieri compagni no appare in stadio già avanzato. [ ...]rinunciataria a priori, caratte
di viaggio trouaron esser cara la Lo stesso italiano parlato a Maloja rizzata dall'utilitarismo ed eccessi
domanda di questi uomini saran risulta pesantemente tedeschizza vo pragmatismo e dall'assenza dif
no da riportare a marcato arcai to, rispetto a quello raccolto negli fusa di consapevolezza dei valori
smo sintattico, con la «parentesi altri centri della valle. Non per simbolici delle scelte linguistiche»
verbale» e il costrutto «accusativo nulla Bianconi caratterizza la si- (p. 140), non sempre conscia né ap-
--
• • • •
B I B
■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■ ■
L I o T■ ■ ■ ■ ■E■ ■ ■ ■ ■e■ ■ ■ ■ ■A■
parantemente interessata alle pos che vien fuori dalla ricerca è quella
sibilità e alle prospettive insite nel di un italiano ancora vivo, ma dai Daniela Bertocchi
nuovo articolo 116 della Costitu connotati fisionomici parecchio di
zione federale elvetica, che è stato versi da quelli che siamo abituati a
riformulato un paio d'anni or sono riconoscere. GRAMMATICA
proprio al fine di tutelare operati L'analisi di Bianconi è peraltro DA SPERIMENTARE
vamente le lingue minori della costellata di osservazioni e consi
Confederazione e che prevede te derazioni di interesse generale. È Maria G. Lo Duca,
stualmente: «La Confederazione per esempio assai interessante Esperimenti grammaticali.
sostiene i provvedimenti adottati l'annotazione (pp. 67-68) che la Rif/,essioni e proposte
dai cantoni Grigioni e Ticino per straordinaria vitalità del dialetto sull'insegnamento della
salvaguardare e promuovere il ro bregagliotto sarà la ragione (o una grammatica dell'italiano,
mancio e l'italiano» (p.142). delle ragioni) dell'assoluta assenza
«Biblioteca di Italiano e Oltre»,
Come sarà apparso chiaro, il di una qualche forma di gergo gio
motivo dominante del lavoro è la vanile in Bregaglia; o la constata La Nuova Italia, Firenze 1997, pp.
diagnosi quantitativa e qualitativa zione (p. 102, a proposito della si 288, L. 30.000
dello stato di salute attuale tuazione di Maloja) del paradosso
dell'italofonia in una area minori consistente nel fatto che «la que
U
taria di secondo ordine (a livello stione linguistica venga impostata 1 termine grammatica, in
cantonale, le Valli Grigionitaliane soltanto nei termini radicali della una delle sue accezioni,
sono una minoranza linguistica contrapposizione di soluzioni mo indica la competenza, la
all'interno della minoranza reto nolingui: o italiano o tedesco, men conoscenza implicita della lingua
mancia) contrassegnata da una tre l'ipotesi del bilinguismo o del che permette al parlante di co
netta separatezza nei confronti trilinguismo, tuttora praticata nel struire frasi grammaticali mai
delle altre aree di lingua italiana la comunicazione quotidiana, non sentite prima e di decidere se una
in Svizzera, e in particolare rispet trova attenzione» (mentre si trat determinata frase è accettabile o
to al Canton Ticino, a cui nono ta, ovviamente, dell'ipotesi assolu no.
stante la non contiguità geografica tamente da preferire e favorire an Buona parte dell'insegnamento
ci sarebbe da aspettarsi che i gri che in termini di politica e pianifi della grammatica ai vari livelli di
gionitaliani si appoggiassero ben cazione linguistica). scuola potrebbe consistere nel
di più, quanto a problemi di iden Questo ulteriore quadro della rendere consapevoli tali conoscen
tità culturale e linguistica, di quel galleria svizzera che Sandro Bian ze implicite, sistematizzandole,
che non facciano (a questo proposi coni è andato allestendo si accosta anche attraverso necessarie for
to, sono ben significative spigola con pieno titolo, per qualità e ric malizzazioni terminologiche: dun
ture che altrove non assumerebbe chezza di particolari, ai precedenti. que nell'individuare le regolarità
ro che un valore del tutto margina Spiccano anche qui, e forse ancor della lingua, spiegandone anche i
le: in tutta la valle risultano nel più che altrove (dato presumibil 'limiti', definendo cioè il campo di
1997 solo 29 abbonamenti a quoti mente il ruolo di outsider che ha applicazione della regola. Si trat
diani ticinesi, mentre assommano stavolta il ricercatore), i caratteri ta quindi di applicare una meto
a più di 350 quelli a giornali in te che fanno leggere con un interesse dologia euristica, o addirittura
desco, sia grigionesi che della Sviz speciale quanto Bianconi va pub una maieutica per cui agli stu
zera alemannica - il quotidiano blicando: l'umiltà scientifica e la denti vengono proposti, a confron
più diffuso è la Bundner Zeitung, partecipazione morale con cui l'au to, esempi di lingua, frasi, testi,
con ben 239 abbonamenti). Il qua tore si accosta alla situazione in che facciano sorgere il conflitto
dro che viene dipinto è da conside dagata, la quantità di cose delinea cognitivo, il problema, la doman
rare, dall'ottica dell'italiano, com te, e, last but not least, un vivace da e permettano poi, attraverso
pleto in tutti i particolari; sarebbe impegno civile. l'abile mediazione dell'insegnan
certo stato utile qualche cenno ai te, la formulazione di ipotesi e la
caratteri del tedesco (Schriftdeut scoperta della regola, in un pro
sch e Schwyzertutsch) parlato dai cesso che, come afferma Maria G.
bregagliotti, anche solo per colli Lo Duca, valorizza «quei principi
mare l'impressione che sia del tut creativi che gli esseri umani uti
to simile a quello dei romanci: ma lizzano naturalmente in ogni pro
questo sarà un lavoro da lasciare cesso di apprendimento» (Intro
ai germanisti. L'immagine globale duzione, p. IX).
---
214 Ma tutto questo non può avve
nire a freddo; come chiunque inse
gni sa molto bene, non si può en
canismi dell'apprendimento, oltre
che (tema oggi quanto mai attua
le) per chi definisce curricoli lin
che l'insegnante può utilizzare per
la pianificazione e il lavoro (e qui
si fornisce un breve e ragionato·re
trare in classe una mattina e pro guistici, minimi e non. pertorio di grammatiche di consul�
porre di analizzare i diversi usi Il testo si apre con una sintetica tazione); e infine qual è la meto
dell'articolo determinativo e inde storia del dibattito sull'insegna dologia di ricerca grammaticale
terminativo. Ecco allora l'idea di mento della grammatica, per che può essere usata in classe.
coinvolgere la classe in una sorta quanto riguarda tanto la madre Quest'ultimo punto è sviluppato
di 'studio di caso', un experimen lingua quanto le lingue straniere. ampiamente, e le proposte sono ri
tum, appunto, partendo sia da ca Nel dibattito 'grammatica sì, gorose e piene di buon senso, dav
ratteristiche interessanti del si grammatica no', la Lo Duca moti vero fattibili anche per l'insegnan
stema linguistico (si vedano le se va la sua posizione favorevole te che, oltre a grammatica, ha va
rie del tipo casa - casina - casetta all'insegnamento della grammati rie altre cose da fare a scuola. Si
casettina dell'Esperimento 17) sia ca in termini di arricchimento danno sliggerimenti specifici su
da errori tipici dei ragazzi, quindi della consapevolezza linguistica e come trovare un punto di parten
da loro produzioni. Che cosa siano metalinguistica e di generale svi za motivante, come indurre 'abitu
gli 'esperimenti grammaticali' e a luppo cognitivo: rifiuta quindi tan dini mentali di ricerca', dove e con
che cosa servano, in un'ottica co to posizioni 'abrogazioniste' quan quali tecniche raccogliere i dati,
gnitivista e di apprendimento coo to, com'è probabilmente ovvio, un come analizzarli, come giungere a
perativo, ce lo dice l'autrice stessa insegnamento normativo o di pura generalizzazioni, a 'regole'; come
in un paragrafo che vale la pena e semplice terminologia gramma documentaré il processo e il risul
di riportare per intero: «'Fare ticale, dichiarandosi semmai vici tato; come, infine, verificare e va
grammatica a scuola' significa in na alla concezione di 'grammatica lutare gli apprendimenti (valuta
questo libro attuare dei percorsi di nozionale' elaborata negli anni Ot zione iniziale, procedurale e fina
'scoperta' grammaticale su cui tanta da Raffaele Simone. Soste le).
condurre gli allievi, perché essi nendo che gli «esperimenti gram E ora qualche parola sugli espe
imparino a ritrovare quella cono maticali» sono proponibili, natu rimenti: sono 17, i primi 15 propo
scenza linguistica immagazzinata ralmente con le dovute cautele sti in classi di biennio, gli ultimi 2,
e già all'opera nella loro testa, e nella scelta dei contenuti e nella più 'facili' pensati per la scuola
che pur rivelandosi generalmente metodologia, in qualunque livello elementare e proposti anche, con
sufficiente ad assolvere alla mag di scuola, compresa l'elementare, adattamenti, a insegnanti di Ita
gior parte dei compiti comunicati l'autrice prende le distanze da ta liano come L2. Gli esperimenti
vi, sfugge di solito a qualsiasi con lune posizioni, presenti anche nel hanno una struttura abbastanza
sapevolezza o possibilità di con dibattito attuale, che sostengono omogenea: in genere si parte dalla
trollo. Una volta 'ritrovata', que che un insegnamento grammati asserzione di una 'regola' gram
sta conoscenza sarà scomposta cale è possibile e utile solo negli maticale, che viene dapprima
nelle sue strutture, studiata nelle anni terminali di scuola seconda esemplificata su dati linguistici,
sue connessioni, confrontata con ria superiore. Quando si parla di poi, in un secondo momento, mes
altre competenze e fatta propria grammatica (ma forse non solo di sa in crisi attraverso altri dati; la
sulla base di una ben diversa ma essa), il problema non è l'inseri messa in crisi porta all'introduzio
turità e consapevolezza» (p.32). mento o meno di tale insegnamen ne di restrizioni e quindi a una
Il lavoro della Lo Duca, che qui to nel curricolo, ma il come. riformulazione della regola:
sistematizza, integra e raccoglie Dopo un capitolo in cui vengono nell'esperimento 3 si passa ad
in volume una serie di articoli dati chiarimenti e precisazioni esempio da una Regola 1 «Una
pubblicati nell'omonima rubrica di terminologiche (o terminologici? frase minima dotata di senso com
«Italiano e Oltre», riveste un note chissà se può essere uno spunto piuto si compone di soggetto e pre
vole interesse sia per gli insegnan per un 'esperimento'), il capitolo 3, dicato» alla Regola 4 «Una frase
ti (di ogni livello di scuola, afferma «Grammatica in classe», centrale minima si compone del predicato e
l'autrice) che sono alla ricerca di nella struttura del libro, discute a degli elementi necessariamente ri
percorsi praticabili ed efficaci per fondo tre punti: quali possono es chiesti dal verbo». La messa in cri
lo sviluppo della competenza me sere i contenuti grammaticali, non si della regola, la sua 'falsificazio
talinguistica e l'acquisizione di co solo, ma anche a quali modelli ne', se così si può dire, è la parte
noscenze grammaticali di base sia grammaticali fare riferimento (e più interessante dell'esperimento
per chi, in ambito di ricerca lin la scelta è per eclettismo e flessi perché introduce, oltre che ele
guistica applicata, analizza i mec- bilità); quali sono gli strumenti menti di conflitto cognitivo, con-
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scrivere così: «La terza tasca [dello 13 lemmi, lo Zingarelli con una li
zaino] è verde ma più piccola delle sta di 19 lemmi, il Gabrielli con 30
precedenti, ma abbastanza grande a tempo molti dizionari lemmi e il Disc con 60; si scopre
da farci stare il diario e due o tre prevedono una specifica così che si tratta o di nomi compo
quaderni». versione su CD ROM. Il sti - benpensante, benportante,
supporto elettronico rappresenta dorminpiedi, nonpariglia, panpe
infatti un mezzo elettivo per gesti pato, panpsichista - o di prestiti
re quel peculiare data base che è (es. input); la più ampia estensio
una lingua naturale. Attraverso ne degli ultimi due corpora è do
un CD ROM si possono disegnare vuta al fatto che vengono inseriti
varie 'rotte' di navigazione, tanti nell'elenco anche entrate di diver
percorsi possibili nella rete di rap sa ed eterogenea natura come in
porti che strutturano e innervano pectore, non proliferazione (Ga
un sistema linguistico: rapporti brielli) o action painting (Disc).
morfologici, sintattici, semantici, Con ricerche di questo tipo, in
etimologici, stilistici. La 'gabbia' ogni caso, si può valutare rapida
dell'ordine alfabetico con cui le pa mente la frequenza di nessi silla
role sono elencate nei dizionari bici o la produttività di certi suf
cartacei, struttura aliena fissi o prefissi nella lingua italia
dall'esperienza che ciascuno di noi na.
ha della lingua, è in un certo sen Altra possibilità offerta dall'in
so superata dalla risorsa informa terrogazione elettronica di corpo
tica. Come si interrogano queste ra linguistici è quella di condurre
particolari banche dati? Quali e ricerche non solo per lemmi ma
w anche per forme flesse: persone, coincidenti e in parte divergenti manda e in cui si pesca in ogni ca
216 tempi/modi verbali, numero e ge da quella dello Zingarelli; in essa so per recuperare tutti i dati pro
nere delle forme nominali, e così compare il riferimento ad anidri dotti dai vari tipi di link iperte
via. E ancora si possono chiedere de carbonica, ma non è possibile stuali, creati comunque a poste
locuzioni, parole composte e sin trovare la definizione esplicita del riori. Questo ripensamento delle
tagmi in genere; il CD ROM Disc composto secondo questa moda strategie testuali delle definizioni,
della Giunti, per esempio, permet lità di ricerca, mancando nella li del sistema e dell'organizzazione
te di selezionare questa modalità sta proprio anidride e carbonico; delle entrate, dovrebbe essere fi
per ricercare forme come a scarta la definizione è individuabile solo nalizzato, tra l'altro, a una mag
mento ridotto, campo di forze, ani come seconda accezione del campo giore esplicitazione delle articola
dride carbonica, falda freatica, di definizione di carbonico. Il De zioni e delle intersezioni dei sotto
nicchia ecologica, impatto am voto-Oli, con una ricerca elabora dizionari possibili, per una mag
bientale, vizio di forma, abuso di ta attraverso l'utilizzazione di giore esplicitazione dei rapporti
potere, patti in deroga, chiusura operatori logici AND, OR, ADJ e intrinseci tra i diversi livelli del
lampo; esse vengono evidenziate NEAR, per cui (anidride) ADJ sistema linguistico. Insomma un
direttamente all'interno del cam (carbonica), risponde con 44 lem dizionario su CD ROM, per utiliz
po di definizione della specifica mi, e anche in questo caso non esi zare in pieno le risorse del me
entrata lessicale. Difficile tuttavia ste una definizione esplicita per il dium, richiede una diversa e più
comprendere il criterio di selezio composto se non sotto l'entrata profonda strutturazione dei mate
ne della lista di forme composte; carbonico. A parte la diversa rile riali linguistici e, probabilmente,
stranamente, infatti, questa mo vanza assegnata nei quattro di un ulteriore sforzo di riflessione
dalità non funziona per altre for zionari elettronici alla ricerca di teorica e una maggiore esplicita
me come agenti patogeni, ad forme composte, va notato comun zione di categorie descrittive.
esempio, o punto chiave, soglia que, in generale, che l'esigenza di I dizionari elettronici possono
critica o forza di gravità. Si po esplicitare maggiormente le vir dunque suddividere il materiale
trebbe allora pensare a creare un tualità sintattiche dei significati linguistico in una pluralità di sot
sottodizionario personalizzato - ha ancora un profilo incerto nella todizionari (glossari settoriali, re
opzione presente nel Disc - ma il lessicografia elettronica. Il sup gistri d'uso, derivazioni etimologi
tentativo fallisce e una finestra porto elettronico, con la facilità e che, ecc.) più o meno strutturati
interattiva avvisa che i sottodizio la velocità di trattamento di dati attraverso collegamenti iperte
nari personalizzati (ottenibili me che lo contraddistingue, potrebbe stuali. Questa possibilità può es
diante salvataggio delle forme in agevolare una gestione più artico sere spesa in modi diversi a parti
dividuate) funzionano solo per li lata e complessa di liste «a entra re dai criteri di segmentazione dei
ste di lemmi ma non per liste di te multiple». La possibilità di in materiali, da quelli di redazione
locuzioni o forme composte in ge crociare variabili grazie alla mo delle liste e dalla facilità di reci
nere. Anche lo Zingarelli offre dalità di ricerca «a tutto testo» proca accessibilità e interazione
un'analoga opportunità: digitando (full text), cioè nell'intero corpo dei corpora. Tali criteri sembrano
anidride carbonica, ad esempio, si dei testi delle voci, è infatti la ri piuttosto eterogenei nei quattro
apre una lista di 40 lemmi (da sorsa più caratterizzante dei di CD ROM considerati. Nel Devoto
acapnìa, anidride, aranciata, o zionari su CD ROM. Cercare un Oli s'incontra nelle opzioni attiva
catabolito, a fotosintesi, perlage, lemma in tutto il testo ha infatti bili nella schermata iniziale «a
respirazione, urea), cliccando su come risultato la lista dei docu tendina» una suddivisione piutto
ciascuno dei lemmi, viene eviden menti (cioè voci di dizionario) che sto ampia in «forestierismi» (ara
ziata la specifica accezione in cui contengono la parola - magari per bo, cinese, ebraico, francese, ecc.);
la forma ricercata è contenuta; so puro caso - nella definizione di un «regionali» (ulteriormente suddi
lo nelle due singole entrate ani altro termine o nelle definizioni visi in «dialettali», «meridionali»,
dride e carbonica si trova l'esplici della fraseologia. Forse un ulte «settentrionali», «toscanismi»);
ta definizione del composto («ani riore passo avanti nella progetta «lessico» (termini arcaici, rari, let
dride carbonica, gas incolore, ino zione di dizionari elettronici po terari, poetici, onomatopee, locu
dore, insapore, soffocante, che si trebbe essere quello di disartico zioni, ecc.); «etimologia»; «glossa
svolge nelle fermentazioni organi lare e ripensare più radicalmente ri». Il sistema di incrocio multiplo
che e nelle combustioni, ecc., i campi delle definizioni in funzio tra le liste tuttavia è piuttosto ri
ecc.»). ne di una pluralità di collegamen gido e non particolarmente pro
Il Gabrielli propone a sua volta ti; esso è, nei dizionari esaminati, duttivo.
una lista di 25 lemmi, in parte una sorta di «testo-base» cui si ri- Lo Zingarelli non presenta si-
B I B
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L I o T■ ■ ■ ■ ■E■ ■ ■ ■ ■C■ ■ ■ ■ ■A■
gnificative opzioni del genere. co», «storico», «glossari settoriali», mi nel Gabrielli (da anfibolo a
L'interfaccia con l'utente è tutta «Registri d'uso», ecc. Se si vuole nonsenso o sconclusionato, da sen 217
giocata su due opzioni di fondo: conoscere, ad esempio, l'estensio satamente a senziente), di 114
l'impostazione a ricerca semplice, ne della lista di parole di origine lemmi nello Zingarelli (da asti
relativa ad un singolo lemma, e latina di tradizione dotta (8610) nenza, banalizzare, corrisponden
quella a ricerca completa, artico rispetto a quella dei lemmi deri za a smarrire, vista, voluttuoso o
lata nei campi «Tutto testo», «Lin vati dal latino antico volgare yoga), di 138 lemmi nel Devoto
gue» (per limitare la ricerca alle (736), oppure se si vuole rapida Oli (da allettamento, carnale, illu
indicazioni di lingua straniera che mente datare e confrontare entra sione, a odorato, svenimento e così
precedono la trascrizione foneti te nel lessico italiano e tradizione via), di 127 lemmi nel Disc (da
ca), «Etimologia», «Gramm., uso» di aggettivi come aureo o pluviale acuire, addormentare a stravizio e
(ricerca limitata alle categorie (latino antico di tradizione dotta, tramortire). Si possono natural
grammaticali, con relative indica sec. XIV) o plumbeo (sec. XV) in mente applicare filtri diversi per
zioni morfologiche, e alle note rapporto ai sostantivi di tradizio regolare il «focus» dell'indagine,
d'uso inserite nelle varie voci del ne popolare come oro (sec. XIII), in quest'ultimo CD ROM si può
dizionario) e così via. La ricerca pioggia (sec. XIV) e piombo (sec. ad esempio selezionare «significa
completa, cioè, pesca in quei cam XIV), si possono selezionare nel ti», «usi», «etimo», oppure «deriva
pi che ritagliano sezioni specifiche campo delle ricerche incrociate i ti», cui corrisponde una lista di 8
delle voci del dizionario, che evi sottodizionari «etimologico» e lemmi (da bisenso a sovrasenso), o
denziano di volta in volta porzioni «storico». Entrambi i dizionari, ancora «sinonimi», cui corrispon
diverse di un unico materiale di inoltre, puntano a un coinvolgi de una lista di 9 lemmi (da pul
base già strutturato in un'unica mento più diretto dell'utente, con sioni, coscienza, intuizione, verso,
forma e una volta per tutte. giochi linguistici di vario tipo o ecc.).
Per queste e per altre caratteri con il ricorso a risorse audio per Il margine di divergenza delle
stiche, il Devoto-Oli e, in parte, lo la pronuncia di lemmi italiani e liste è dovuto evidentemente alle
Zingarelli, incarnano nel comples stranieri. variabili di testo (i campi delle de
so due esempi di sostanziale tra Altro impiego elettivo della ri finizioni) nei quali pescano i ri
sposizione su CD ROM di opere cerca a tutto testo è l'esplorazione spettivi motori di ricerca dei quat
nate per la stampa su carta. Il similtanea di ambiti diversi, per tro CD ROM, ma anche ai criteri
Gabrielli e il Disc dedicano invece esempio grammaticali e semanti di impostazione strutturale delle
una diversa attenzione al potere ci. Nel Gabrielli è possibile otte liste. E, in ogni caso, la possibilità
strutturante del medium prescel nere, cliccando per esempio «ag di identificare un campo semanti
to, appartengono in qualche modo gettivo» e «medicina», 971 aggetti co o una famiglia di parole resta
a una 'nuova generazione'. Il pri vi relativi alla medicina. Se inve sempre condizionato dalle moda
mo, ad esempio, presenta un'in ce di «aggettivo» si sceglie «greco», lità espositive dei campi di defini
terfaccia con l'utente più 'amiche si apre la lista di 788 grecismi che zione, dati una volta per tutte, e
vole': ad alcuni campi - «ambiti appartengono al linguaggio medi dunque esposti a probabili aleato
d'uso specialistici» o «registri lin co. Oppure si può esplorare il les rietà: in una ricerca complessa a
guistici» ( «letterario», «poetico», sico per campi semantici e fami tutto testo del tipo «abbiglia*.o
«familiare», «popolare», «volgare», glie di parole ricorrendo alle radi indument?.o vestiario.o vestit?.o
«gergale») - corrispondono una ci di parole che concorrano a defi indoss*» può risultare nella lista
gamma di opzioni di sottodiziona nire il campo che interessa. Digi di 794 lemmi dello Zingarelli il
ri che possono lavorare in interse tando, ad esempio, indument?, in lemma zie (nel campo definizioni:
zione o in unione secondo una for doss*, vestit?, si otterranno 335 «zie e il vestito si strappò»), ma
ma più agile e semplificata degli parole relative all'abbigliamento. non zip (definito con «chiusura
operatori booleani. Anche il Disc Digitando invece insegn* nei cam lampo»).
presenta un'interfaccia amichevo pi «Lemma», «Definizione» e «Si Nel Gabrielli, ad esempio, l'in
le, a prima vista un po' complessa nonimo», premendo i tasti Unione dice generale di ventuno tabelle
segmentata com'è in molteplici e Trova, si accederà a tutti i luo nomenclatorie - «Abbigliamento»,
campi che possono eventualmente ghi in cui nel dizionario si parla di «Alimentazione», «Ambiente»,
interagire in ricerche incrociate. insegnamento: 9 lemmi, 161 defi «Animali», e così via - raggruppa,
L'opzione «Ricerche complesse» nizioni, 1 sinonimo. a partire da uno o più «lemmi ca
prevede, ad esempio, una serie di Ancora: la ricerca completa a postipite», tutte le parole legate
sottodizionari suddivisi in «Dizio tutto testo della parola sensi, ad tra loro da un rapporto di signifi
nario grammaticale», «etimologi- esempio, apre una lista di 93 lem- cato o da particolari rapporti lin-
• • • •
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w guistici. L'accesso a queste forme mucillagine, plancton, salsedine sultazione e l'efficacia del proget
218 avviene solo per alcune aree se oppure barriera corallina, piat to complessivo dell'opera che le
mantiche articolate a partire dalla taforma abissale, piattaforma implica dipendono anche dal tipo
sezione «Tabelle Nomenclatorie», continentale, fossa oceanica. di utenza cui si rivolge un dizio
la cui funzione consiste nel mo A parte la discrezionalità delle nario elettronico. Inutile sottoli
strare le relazioni esistenti tra pa Tavole, non è del tutto evidente il neare quanto diverse possano es
role legate da vari tipi di rapporti criterio di individuazione dei ter sere le logiche di interrogazione e
linguistici. Questi rapporti sono mini capostipite così come quello di lavoro se l'utente è un allievo
esplicitati attraverso una serie di di redazione delle liste corrispon della scuola di base, uno studente
descrittori; nel caso di Ambiente, denti. universitario, uno studioso o un
per esempio, si può pescare per Così anche nello Zingarelli. Si professionista. E questa diversità
«sinonimi» (biosistema, ecosiste può accedere a una nomenclatura diventa molto più marcata e ricca
ma), per «attributi» (inquinato, a digitando la parola ricercata nel di conseguenze nell'uso di un CD
rischio, ecc.), «elementi» (acqua, campo «nomenclatura»; l'indagine ROM rispetto a quanto non av
clima, ecc.), per «agenti» (ambien può avere esito negativo («parola venga già per un'opera stampata
talista, biologo), per «famiglia lin assente dall'indice») oppure può in volume.
guistica» (ambientale, ambire, am proporre in appendice al campo di È dunque tempo per la lessico
bito), per predicati «con soggetto» definizione una serie di liste di grafia elettronica di ripensare più
o «con oggetto» o con «legame indi lemmi classificati secondo diversi radicalmente - attraverso il mo
retto» (degradarsi o inquinare, tipi di descrittori. Digitando libro, dello ipertestuale - principi, cate
abitare, in). Svolgendo dunque ad esempio, si trova: «tipi di li gorie e strategie di strutturazione
una delle 21 tabelle si accede bro», «caratteristiche», «parti del del lessico. E' opportuno che i di
all'elenco dei termini più ricorren libro», e così via. Esito positivo zionari elettronici 'nascano' e sia
ti e da ciascuno di questi si passa hanno indagini di questo tipo con no pensati per il computer, con
a ulteriori elenchi di sostantivi, parole come ambiente, alimenta conseguenti scelte di linguaggio e
aggettivi, predicati ad essi relati zione, mare, stato, verdura ma con un'adeguata individuazione
vi. Da Ambiente si può accedere a non fiore, nave, imbarcazione, di campi di ricerca adeguati. Non
uno dei «termini capostipite», po cioè lemmi che in ogni caso impli è solo il versante statistico-quan
niamo mare, e da qui - attraverso cherebbero classificazioni di vario titativo ad essere messo in gioco
l'etichetta «elementi» - ad una li genere. Le modalità d'interroga con questa risorsa, ma un più
sta di forme semplici e composte zione, la maggiore o minore enfasi complessivo 'disegno descrittivo'
quali alga, conchiglia, iodio, sugli aspetti euristici della con- del sistema linguistico.
a
Il GISCEL (Gruppi di Intervento e di Studw
nel Campo dell'Educazione Linguistica),
costituitosi nell'ambito della Società di
Linguistica Italiana nel 1975, «si propone
>
di studiare i problemi teorici e sociali
dell'educazione linguistica nell'ambito della
scuola, di contribuire a rinnovare i metodi
e /,e tecniche dell'insegnamento linguistico,
o·
che deve esserefondato su attività che
stimolino nei discenti /,e capacità di
comprensione e di produzione linguistica e
favoriscano I.a presa di coscienza, in modo
adeguato ai diversi livelli di scolarità, del
,a
carattere stratificato e vario della realtà
sociolinguistica, del carattere compksso ed
eteroclito dellefacoltà del linguaggio e del
carattere storicamente variabile e determinato
dei meccanismi linguistici».
Il GISCEL pubblica ogni anno due
"Quaderni" sui temi dell'educazione
linguistica e organizza ogni due anni un
Convegno nazionak.
LA BEllA E LA BRUTTA
a cura di Fiorella Mandelli e Letizia Rovida,
L.24.000
Rappresenta il risultato di un lavoro di ricerca in classi di scuola
elementare e media sul processo di revisione come momento
dell'attività di scrittura a scuola. Alla presentaiione delle motivazioni,
dell'articolazione e dei risultati del lavoro di revisione segue una
riflessione sui processi di apprendimento della scrittura, nella
quale vengono definiti gli obiettivi, i metodi e i contenuti per un
curricolo di scrittura nella scuola di base. In appendice viene
presentata un'ampia scelta di materiali e percorsi didattici utili
per il lavoro in classe.
"MAXIMA DEBETUR
PUERb REVERENTIA"
a cura di Loredana Corrà e Valter Deon,
L.25.000
Il volume sviluppa le più recenti indicazioni della psicopedagogia,
della psicolinguistica e della pragmatica in un serie di saggi
esperienze di insegnanti del GISCEL Veneto sui processi del
parlare in classe. L'intento è quello di recuperare la continuità di
w1a tradizione che vede nel dialogo w10 strun1ento di conoscenza,
ricerca e cosouzione del sapere e che fu dell'educazione l'occasione
per l'esercizio del rispetto dell'altro.
IL TESTO FA SCUOLA
a cura di Kosa Calò e Silvana Ferreri,
L.45.000
Ogni anno agli insegnanti viene chiesto di orientarsi nel grande
La Nuova mercato dell'editoria per scegliere i libri di testo. Studiosi e
Italia Editrice insegnanti discutono e propongono qui una serie di criteri per
analizzare i libri di testo in rapporto alle materie e alle esigenze
via E. Codignola, 20 didattiche: leggibilità, adeguatezza dei contenuti, interrogazione
50018 Scandicci (FI) dei linguaggi, multimedialità, funzionalità degli apparati ai fìni te
fax 055/75.90.208 dell'apprendimento e della verifica. u
BIBLIOfECA DI ITALIANO & OLTRE
a Giacomo Leopardi
LA VARIETÀ DELLE LINGUE
>a
Pensieri sul linguaggio, lo stile e la
cultura italiana
a cura di Stefano
Gensini
o:
Lire 39.000
�a
riflessione sul
linguaggio, le lingue,
lo stile, le risorse
espressive della poesia
e della letteratura. Per
ragioni non chiare,
z lii
questa riflessione ha
attirato l'attenzione solo
di pochi studiosi. È un
peccato, a cui questo
volume cerca di mettere
riparo: le pagine
a
leopardiane sul
linguaggio contengono
infatti geniali
considerazioni, che si
collegano con quel che si
andava facendo in Europa
]j.lc
in quegli anni. .
Rilette oggi queste pagine Jl)t""fl (l'-,. W- (I-
lasciano capire che, anche �#J-f '-",-. t�l
sotto il profilo linguistico, I !.
µ
tf i )1'..,,J�� � G--
(..-"'-�✓ lj--t
Leopardi è stato uno
straordinario analista e
pensatore di rango europeo,
e che la sensibilità
linguistica era in lui
strettamente associata alla
percezione del rilievo
politico e storico delle lingue.
Stefano Gensini, autore di
una Linguistica leopardiana
che nel 1984 pose il problema
di Leopardi 'filosofo
linguista', raccoglie in questo
volume praticamente tutto ciò
che Leopardi ha scritto sul
tema, e ne propone un'interpretazione che pone in rilievo
La Nuova l'enorme importanza di questa riflessione.
Italia Editrice
via E. Codignola, 20
500 I 8 Scandicci (FI)
fax 055/75.90.208
http://www.lanuovaitalia.it