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Prima rappresentazione:
Montepulciano, Cantiere Internazionale d’Arte
2 agosto 1980
Oltre al libretto vi proponiamo alcune letture di approfondimento che potete trovare presso la Biblioteca del CRAL o
presso altre biblioteche di Torino e Cintura:
ALL’INIZIO
APRI GLI OCHHI E SOGNA 2015/2016
POLLICINO
SPIGOLATURE 1/5
ALL’INIZIO
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SPIGOLATURE 2/5
ALL’INIZIO
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SPIGOLATURE 3/5
ALL’INIZIO
APRI GLI OCCHI E SOGNA 2015/2016
POLLICINO
SPIGOLATURE 4/5
ALL’INIZIO
APRI GLI OCCCHI E SOGNA 2015/2016
POLLICINO
SPIGOLATURE 5/5
La prima di «Pollicino»
“Ho ancora davanti ai miei occhi in modo vivissimo la sera della prima di Pollicino. Come fosse ieri. La suspense nel teatro
strapieno, l'atmosfera di una grande festa di famiglia, le tenere e fresche voci dei bambini, la bravura degli attori dilettanti
adulti. La magia irresistibile di Pollicino e di Clotilde, la figlia dell'orco monocolo - che si accende d'amore per il ragazzino. Mi
rendeva, poi, oltremodo felice il fatto che, grazie alla mia operina, due meravigliose melodie popolari toscane, che non
venivano più cantate né in val d'Orcia e nemmeno in altre valli della Toscana meridionale, avessero ritrovato la strada verso il
mondo della musica popolare poliziana. Ancora a notte inoltrata, dopo la prima, si potevano incontrare per Montepulciano
gruppi di giovani che cantavano a squarciagola queste due canzoni. La seconda termina così:
Orchi, orche, maghi, streghe,
lupi non ci spaventan più.
Primavera è arrivata,
tratteniamola quaggiù.” (2)
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(1) Hans Werner Henze, Un invito alla musica in Pollicino, Musica di Hans Werner Henze, Libretto di Giuseppe Di Leva, Milano, Ricordi, 1991
(2) Hans Werner Henze, Canti di viaggio: una vita, Milano, Il Saggiatore, 2005
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APRI GLI OCCHI E SOGNA 2015/2016
POLLICINO
TRAMA 1/3
Scena 1
Nella casa di un povero taglialegna e di sua moglie, sette bambini aspettano la cena. Tra di essi Pollicino, che non parla.
Da mangiare, dice la Madre, ci sono solo una rapa e una ghianda. I bambini, tranne Pollicino, si contendono il misero pasto, ma
si accorgono che il cibo è disgustoso. La Madre confessa che la rapa è, in verità, solo la suola bollita di una vecchia scarpa, con
l'aggiunta di due gusci di noce, setole di maiale e aghi di pino. I bambini protestano, hanno fame: «Questa suola non ci piace».
Il Padre si arrabbia e manda i figli a letto. «E senza cena!». Invita poi la moglie ad uscire di casa, per parlarle. Pollicino, di
nascosto, li segue.
Scena 2
Pollicino, intuendo che parlano di lui e dei suoi fratelli, rimane nascosto ad ascoltare i genitori. Scopre che il Padre, non sapendo
più come dar loro da mangiare, vuole abbandonarli nel bosco e che la Madre, sia pure con molti dubbi, accetta la volontà del
marito.
Scena 3
Pollicino, solo, cerca un modo per poter ritrovare la via del ritorno quando, il giorno dopo, lui e i suoi fratelli verranno
abbandonati nel bosco. Osservando le stelle, gli sembra che queste siano tanti sassolini bianchi ed i sassolini gli sembrano poter
essere l'idea che cercava. Ne raccoglie allora tanti e se li mette in tasca.
Scena 4
Il giorno dopo, tutta la famiglia, in fila indiana, avanza nel bosco. I fratelli di Pollicino, pur impauriti, si divertono. Pollicino
inventa scuse per poter rimanere indietro e buttare i sassolini senza esser visto.
Scena 5
Nel fitto del bosco i bambini raccolgono frasche e giocano a nascondino. I genitori ne approfittano per allontanarsi adagio
adagio. Quando i bambini si accorgono di essere stati abbandonati, vengono presi dal panico, ma Pollicino li rassicura: lui sa
come ritrovare la strada di casa.
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APRI GLI OCCHI E SOGNA 2015/2016 POLLICINO
TRAMA 2/3
Scena 6
Nella casa del taglialegna, marito e moglie hanno appena finito di consumare un lauto pasto. Sono sazi ed un po' ubriachi.
Arrivano i bambini che, prima di entrare, spaventati, li spiano dalla finestra. Scoprono così che, proprio quel giorno, il Padre ha
riscosso un vecchio credito e che con quei soldi ha comprato da mangiare. La Madre è molto triste e rimprovera il marito di
aver voluto smarrire i figli nel bosco: avessero aspettato almeno un giorno ... Il Padre si spazientisce. AI pianto della Madre si
unisce il vociare dei bambini che entrano in casa.
Scena 7
La Madre appare felice per aver ritrovato i suoi figli e li invita a mangiare, ma sulla tavola sono rimasti pochi avanzi. I bambini
raccontano poi come hanno trovato la via del ritorno, seguendo i sassolini di Pollicino. Il Padre si insospettisce e chiede a
Pollicino come mai se li fosse portati dietro: forse sapeva? Tutti insieme cantano un coro sulla bellezza dell'unità della famiglia.
Scena 8
Ma i bambini vengono di nuovo fatti smarrire nel bosco. Pollicino, che aveva immaginato quanto stava per accadere, ma non si
era potuto procurare altri sassolini, si è lasciato alle spalle le briciole del suo pane, ma gli uccelli del bosco le hanno mangiate. I
bambini, con angoscia, si accorgono che questa volta non sarà possibile ritrovare la via del ritorno.
Scena 9
È ormai notte. Il pianto dei bambini è interrotto dall'entrata degli animali notturni, che li invitano a non avere paura. Saputa la
loro storia, si offrono di aiutarli. Il Lupo li accompagnerà presso una casa di cui, però, non si conoscono i proprietari. Dopo
qualche diffidenza i bambini accettano.
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APRI GLI OGCCHI E SOGNA 2015/2016
POLLICINO
TRAMA 3/3
Scena 10
Arrivati alla casa, trovano una donna che dice loro quanto sia pericoloso quel luogo: è l'abitazione dell'Orco Terribile, di cui lei è
moglie, e l'Orco ama mangiare i bambini. Essi comunque insistono per entrare, dal momento che, se dormissero nel bosco,
morirebbero di freddo. La donna, impietosita, apre loro la porta. Poco dopo torna a casa l'Orco. Si accorge presto della presenza
dei bambini e si appresta a farne un sol boccone, quando, dietro le insistenze dell'Orchessa, cambia opinione: li mangerà di lì a
qualche giorno, dopo averli nutriti e fatti ingrassare. I bambini si trovano finalmente davanti ad una tavola imbandita, ma la
paura impedisce loro di toccare cibo. L'Orco, ubriaco, si addormenta.
Scena 11
La Moglie dell'Orco invita i bambini a dormire, dopo aver mostrato loro le proprie figlie. Le sette bambine sono mostruose ed i
fratelli di Pollicino hanno paura. Rassicurati da Pollicino, i bambini si addormentano. Egli, invece, fa conoscenza con Clotilde, la
più piccola delle sorelle, ed intuisce che le figlie dell'Orco non sono cattive. Clotilde lo sorprende affermando che anche loro
sono «stufe di tutti questi orchi» e che vogliono fuggire. Decidono allora di farlo tutti insieme. Quando l'Orco si sveglierà,
troverà solo un mucchio di pupazzi al posto dei bambini e delle figlie. La Moglie ha, però, mandato a riparare gli «stivali delle
sette leghe» (« i più rapidi del mondo: sei chilometri al secondo»): l'Orco deve così rinunciare ad inseguirli.
Scena 12
Pollicino, Clotilde ed i loro fratelli si trovano dinanzi ad un fiume pericoloso. Solo attraversandolo potranno lasciarsi per sempre
alle spalle tutto quanto è accaduto loro nel passato. C'è un temporale ed i bambini sono terrorizzati. Per primi Pollicino e
Clotilde, e di seguito i fratelli, raggiungono faticosamente la riva opposta, aggrappandosi ad una fune. Attraversato il fiume, la
situazione è, d'improvviso, mutata: il temporale è cessato e le bambine sono diventate belle, da mostruose che erano. Tutti
insieme, felici, si abbracciano e danzano, salutando la Primavera.
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- Pollicino, Musica di Hans Werner Henze, Libretto di Giuseppe Di Leva, Milano, Ricordi, 1991
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