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MODULAZIONE

Modulare signi ca passare da una tonalità ad un altra. Si può modulare da una tonalità a
qualsiasi altra tonalità, si può quindi modulare alle tonalità vicine ( o relative) o a quelle
lontane. Per tonalità vicine s’intendono quelle tonalità che hanno un’alterazione in più o
una in meno rispetto alla tonalità iniziale.

Per esempio: se la tonalità di base è il SOL maggiore, le tonalità vicine saranno: RE


maggiore che aggiunge un diesis, e DO maggiore che toglie il diesis. A queste tre tonalità
maggiori vanno aggiunte le tre tonalità relative minori, e cioè MI minore, SI minore, e LA
minore.

Si può dunque stabilire che da una tono maggiore iniziale si può modulare al IV grado e al
V grado (toni maggiori) ed ai tre toni relativi minori.

Se il tono iniziale è minore si può modulare al IV e al V (toni minori) ed ai tre relativi


maggiori.

MODULAZIONE AI TONI RELATIVI

Le modulazioni più chiare sono quelle che si determinano per mezzo dell’innalzamento o
dell’abbassamento di un semitono cromatico di una nota del basso.

NOTA AUMENTATA:

La nota aumentata di mezzo tono diventa VII grado (sensibile) se risolve salendo di grado.

La nota aumentata di mezzo tono, se non sale di semitono, se perde il carattere di


sensibile, diventa II grado di modo minore.

fi
NOTA DIMINUITA

La nota diminuita diventa IV grado (sottodominante) che scende al III. Si armonizzano con
V24 che va su I6.

La nota diminuita di mezzo tono può anche diventare un VI grado discendente, ma la


nuova tonalità si delinea dal movimento melodico del basso.

MODULAZIONI SENZA ALTERAZIONI AL BASSO

Alcune modulazioni si determinano senza che il basso faccia sentire quelle alterazioni
caratteristiche che rendono evidente il cambiamento di tono, ma tenendo presente le
funzioni armoniche dell’armonia tonale non sarà di cile individuarle.

Ad esempio se una sensibile non sale risolvendo sulla tonica sicuramente abbiamo una
modulazione.

VI e VII grado che non continuano sulla tonica, diventano IV e V di una nuova tonalità.

ffi
MODULAZIONE ALLA TERZA INFERIORE

BASSO LEGATO CHE MODULA

MODULAZIONE PER MEZZO DI UN ACCORDO COMUNE

In questo caso il processo modulante si decide in tre momenti:

1) TONO DI PARTENZA

2) ACCORDO COMUNE (consonante o dissonante) che appartiene sotto due aspetti


diversi sia al tono di partenza che al tono di arrivo e stabilisce il punto di entrata nel nuovo
modo

3) TONO DI ARRIVO stabilito e confermato de nitivamente dagli accordi che


rappresentano in sintesi la nuova tonalità.

Es:
fi

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