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amicizia Vivo e scambievole affetto fra due o pi persone, ispirato in

genere da affinit di sentimenti e da reciproca stima. Nella filosofia


greca il termine a. () si incontra dapprima come concetto fisico
in Empedocle con il significato di forza cosmica, e insieme anche di
divinit, che spinge in armonica unit gli elementi (aria, acqua, terra,
fuoco). Come concetto etico, la. nelle prime determinazioni datene dai
pensatori antichi (e particolarmente da Platone nel Liside) non veniva
ancora nettamente distinta dal concetto dell, cio dellamore, della
tendenza affettiva in genere. Una prima delimitazione del concetto fu
data da Aristotele, che defin la. come amore di benevolenza (per cui
lamante vuole, non il bene proprio, come nellamore di
concupiscenza, ma quello dellamato), caratterizzato altres dalla
reciprocit e dal convivere, cio dalla comunanza di ideali e di vita.
Dopo Aristotele, il tema fu largamente sviluppato, specie dai
peripatetici, dagli stoici e dagli epicurei. Allargomento dedicata una
delle operette filosofiche di Cicerone, il Laelius. Il concetto della. sulla
base della definizione aristotelica stato assunto dal cristianesimo e
insieme elevato: al disopra della. naturale e umana vi quella cristiana,
fondata sullamore fraterno che congiunge gli uomini fra loro e con
Dio, Padre comune. Secondo una concezione gi manifesta nella
Bibbia (dove Abramo detto amico di Dio e questi parla a Mos
come a un amico e Ges chiama amici, non servi, i discepoli) e che ha
risonanze anche fuori del cristianesimo (Filone, mandeismo,
manicheismo), esiste inoltre una. soprannaturale, divina. S. Tommaso,
sviluppando concetti aristotelici e cristiano-neoplatonici (pseudo-
Dionigi Areopagita), vede in essa lessenza della carit infusa, in quanto
questa implica la benevolenza mutua tra il giusto, che vuole la gloria di
Dio, e Dio che vuole il bene del giusto e gli conferisce la grazia
santificante, per cui potr vedere Dio faccia a faccia. Questa
concezione venne fatta propria specialmente dai domenicani tedeschi e
acquist unimportanza speciale nella mistica tedesca del sec. 14, tra i
gruppi degli Amici di Dio.
DA: Enciclopedia Treccani:
http://www.treccani.it/enciclopedia/amicizia/ 19.11.2017.
amore Sentimento di viva affezione verso una persona, che si
manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la
compagnia.

filosofia

Nella tradizione filosofica occidentale, il concetto di a. fa la sua prima


apparizione con Empedocle, che lo contrappone, come principio
cosmico, allantitetico principio cosmico dellOdio. Nella concezione
platonica delleros, la. concepito come aspirazione dellimperfetto
verso il perfetto. Eros un , mezzo dio e mezzo uomo, figlio
della Povert e dellAgio: la sua aspirazione suprema verso la
bellezza, che pu manifestarsi tanto nella forma fisica quanto in quella
spirituale (amor platonico). La stessa idea della. sta alla base della
concezione teologica e cosmologica di Aristotele: Dio, come ente
perfetto, non ama il mondo, ma amato, e lo muove appunto come
loggetto della. che, attraendo, muove senza muoversi: donde il
concetto di Dio come motore immobile. Un radicale capovolgimento
si ha nella concezione cristiana della. come attributo fondamentale
della divinit, che ama gli uomini, si fa uomo e soffre e muore per essi.
La. come caritas () acquista con ci importanza grandissima
nelletica cristiana: s. Paolo lo celebra come suprema fra le tre virt,
fede, speranza e carit, in un passo famoso della Prima ai
Corinzi(XIII). Lo sviluppo della teologia medievale sempre pi
caratterizzato dal contrasto fra questo sostanziale motivo cristiano
della divinit amante e agente e lopposto motivo greco della divinit
amata e inerte nella sua autocoscienza, riportato nellambito del
cristianesimo dalla progressiva adozione delle concezioni aristoteliche.
Il concetto pi propriamente greco e platonico delleros riaffiora nel
pensiero del Rinascimento (Marsilio Ficino, Leone Ebreo, Giordano
Bruno); mentre un nuovo grande tentativo di conciliare la teologia
cristiana della. con la teologia greca della perfezione contemplante
nella concezione spinoziana dellamor dei intellectualis. Nel pensiero
posteriore, lanalisi del concetto della. si trasferisce sempre pi sul
piano della dottrina delle passioni e delletica, abbandonando quello
della teologia e della metafisica.

In teologia il nome di a. viene riservato alla. di volont, che proviene


da questa, illuminata dallintelligenza, ed pertanto capace di preferire
un bene a un altro (dilezione). In esso va distinto la. che desidera un
bene per la stessa persona amata (a. di bramosia o di concupiscenza), il
quale fa dunque del suo oggetto un mezzo, e la. di benevolenza, che
vuole il bene della persona amata, considerato come un fine e cio
come un secondo io. Questultimo tipo di a., quando reciproco,
viene detto a. di amicizia. Ma il primo, sebbene possa rivolgersi anche
a beni inferiori e preferire quelli sensibili agli spirituali, non
necessariamente disordinato: anche nella. soprannaturale si d un a. di
concupiscenza di Dio, per cui si desidera di possederlo eternamente,
come causa della felicit propria; questa la speranza cristiana, che non
certo disordinata, bench inferiore allamicizia soprannaturale con
Dio, che la carit.

DA: http://www.treccani.it/enciclopedia/amore/

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