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modello In arte e architettura, persona od oggetto che lartista ritrae o riproduce, oppure esemplare

preparatorio dellopera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente


ipotetica o realizzata materialmente, di origine anche intuitiva, con cui viene rappresentato
globalmente o soltanto in parte loggetto di una ricerca.
Larte, la tecnica, lattivit intese alla realizzazione e allo studio di m., sia costruiti a scopo
sperimentale sia destinati alla rappresentazione o alla riproduzione, si chiamano modellistica; pi
particolarmente, nella tecnica, la modellistica costituisce il complesso delle teorie e dei metodi
inerenti alla sperimentazione su m.; la parola si estende anche allo studio di fenomeni considerati
schematicamente nei loro aspetti essenziali cos da consentirne la traduzione in termini matematici.
arte e architettura

M. qualsiasi oggetto reale che lartista si propone di ritrarre, o che un artigiano, un operaio abbia
dinanzi a s per costruirne un altro uguale o simile, nelle stesse dimensioni o in dimensioni diverse;
pi specificamente lesemplare di opera realizzato dallartista stesso in preparazione dellopera
finale; in particolare in architettura, m. la costruzione che riproduce, di solito in scala
notevolmente ridotta, le forme esatte e le caratteristiche di unopera in fase di progettazione, a
scopo illustrativo o sperimentale.
Luso di rappresentare un edificio in scala ridotta (o reale per alcuni suoi particolari) fu molto
diffuso nelle epoche passate: m., in argilla, cera e pi spesso in legno, potevano rappresentare una
fase di elaborazione del progetto di un edificio da realizzarsi o quella ultima e diretta alle
maestranze del cantiere ma spesso erano anche costruiti in funzione dellapprovazione da parte del
committente. Per il mondo antico e per il Medioevo sono testimonianza di questa pratica i piccoli
m. di case, trovati nelle tombe, o di chiese spesso raffigurati in dipinti e sculture in mano a santi o
committenti (dal mosaico di Giovanni VII con il m. delloratorio nelle grotte Vaticane, dell8 sec.,
allaffresco di Desiderio in SantAngelo in Formis), come pure i numerosi reliquiari a forma di
chiesa (per es. quello di Colonia del 12 sec., Londra, Victoria and Albert Museum), anche se in
questi ultimi prevale la valenza simbolica. Di tali m. si conservano mirabili esempi risalenti
soprattutto al Rinascimento (nel museo dellOpera di S. Maria del Fiore, a Firenze, sono conservati,
oltre ai m. lignei di F. Brunelleschi della cupola e della lanterna, quelli presentati da vari architetti
per la facciata della chiesa; nella Fabbrica di S. Pietro, a Roma, quelli di Antonio da Sangallo il
Giovane e di Michelangelo). La pratica dei m. architettonici continu (esemplare il grande m.
della St. Pauls Cathedral di Londra di C. Wren). Dopo un ridotto uso nel 19 sec., i m.
architettonici (detti anche plastici) assumono dal 20 sec. un ampio e vario spettro di applicazioni,
divenendo parte integrante del processo progettuale ma anche strumento dindagine nello studio
ricostruttivo delle architetture del passato. Luso dei m. nella progettazione architettonica persiste
nonostante il sempre pi diffuso impiego del computer (F.O. Gehry, Z. Hadid ecc.)
Nella scultura, il m. lesemplare di unopera, foggiato in creta, gesso, cera o altra sostanza plastica
e condotto a termine in ogni sua parte, destinato a servire di base allesecuzione definitiva
dellopera stessa quando questa dovr essere tradotta in altro materiale (marmo, pietra) o fusa in
bronzo. usato un m. anche per lesecuzione di opere di grandi dimensioni; a differenza del
bozzetto, esso presenta una forma definitiva che pu essere tradotta in dimensioni maggiori anche
da persona diversa dallautore. Nellantichit e nel Medioevo furono in uso libri di m. per scultori e
per pittori. Essi consistevano in repertori che presentavano diversi schemi compositivi, decorativi o
studi di particolari. Nel tardo Medioevo essi furono un importante veicolo di trasmissione delle
novit stilistiche e tecniche del gotico e poi del realismo del Trecento e del primo Quattrocento. Con
le accademie del tardo Rinascimento e del Barocco luso dei libri di m. non scomparve, ed essi
divennero anzi pi sistematici e analitici. La loro tradizione si perpetuata nelle scuole di disegno
moderne. Ma nella formazione e nella pratica dellartista, dal 15 sec., accanto alluso di m.
tridimensionali per studiare gli sbattimenti, cio le ombre, si fa sempre pi frequente il ricorso al
m. vivente, codificato anchesso nellinsegnamento accademico soprattutto nello studio del nudo.
Intendendo per m. e disegni industriali nuove soluzioni atte a migliorare lestetica dei prodotti
industriali, conferendo loro un particolare ornamento o incidendo su forma, colore o altri elementi,
pi in particolare, si definisce m. la soluzione di tipo tridimensionale (per es., laccessoristica per la
cucina), disegno industriale quella bidimensionale (per es., i disegni sulle stoffe nel campo della
moda)

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