Forme e funzioni del libro manoscritto lezione del
06/04/2016
Come vengono tracciate le linee di giustificazione sul foglio?
Ci sono due sistemi. Il primo, pi antico, consiste nel tracciare delle linee a secco con una punta rigida. L dove punto lo strumento scrittorio effettuo una rigatura primaria o diretta lasciando una lieve rigatura, un leggero solco; dall'altra parte, quindi, avr una leggera protuberanza e quindi una rigatura secondaria. Posso effettuare questa rigatura ponendo pi fogli di pergamena uno sull'altro e tracciando la rigatura sul primo. Questo sistema chiamato old style. Con il sistema new style viene vergato ogni singolo foglio sempre sullo stesso lato. Il vantaggio dell'old style risiede nel risparmio di tempo; gli svantaggi sono l'imprecisione, la troppa forza nell'incisione che pu danneggiare la pergamena e l'impossibilit di cambiare lo schema di rigatura. Intorno al 1100 a questa punta secca si sostituisce ormai in maniera definitiva la cosiddetta mina di piombo o di argento o la grafite. La rigatura pu essere cancellata con una gomma e non rimane nessun solco. Con questo metodo bisogna rigare foglio per foglio. Alla fine del XII secolo s'inizia ad effettuare la rigatura con inchiostro diluito o colorato; a volte si pu usare uno strumento detto pettine, una piccola asta su cui sono montate delle punte mobili dalla distanza regolabile; per quanto si possa essere precisi, la rigatura non sar mai perfetta. I vantaggi sono la nota decorativa usando gli inchiostri colorati ed il poter cambiare lo schema; lo svantaggio sono quelli del tempo maggiore da impiegare. In epoca rinascimentale si ha un ritorno alla rigatura a secco per restituire ai manoscritti un aspetto simile a quello dei manoscritti carolingi. Ci sono manoscritti cartacei che presentano una rigatura molto sommaria ottenuta piegando i bordi del foglio. C' anche uno strumento che si chiama mastara con uno schema fisso per tracciare le linee. Quando si parla di rigatura si parla di tecnica di rigatura (a secco, con mina di piombo o argento, ecc.) o di sistema o tipo di rigatura (disegno finale che si ottiene dopo che sono state tracciate tutte le linee, che pu essere estremamente vario). Sono stati fatti degli studi sui tipi di rigatura; i primi studi sono stati condotti da una coppia di studiosi di nome Lake, che hanno individuato 175 tipi di rigatura. C' un repertorio ancora pi importante realizzato da Julien Leroy, che ha individuato 700 tipi di rigatura. L'elemento che accomuna questi due repertori il fatto che sono stati condotti su manoscritti greci; mancano studi su manoscritti latini. Per quanto riguarda i manoscritti latini bisogna comunque cercare di individuare il disegno, consultare i due repertori sopracitati e cercare il disegno riscontrato; se c', invier il lettore al disegno specifico; se molto simile, dovr citare il disegno e ne evidenzier le differenze. Se non c', dir che il disegno riscontrato non conosciuto da Leroy. Moltissimi dei disegni trovati nei manoscritti latini sono comunque pressoch identici a quelli greci. A questo punto il copista pu iniziare a scrivere il testo; egli ha previsto non solo lo spazio dei margini, ma anche qual lo spazio da lasciare per il titolo e fa spesso anche prove di penna (probationes calami) sui margini o su pagine dove non previsto il testo, cio le pagine di guardia o sguardie che a volte sono prese da altri manoscritti (talvolta anche palinsesti); come prova di penna si possono fare conti o scrivere brevi testi, come la preghiera presente in un manoscritto di San Nicola. Talvolta il copista scrive con una scrittura estremamente minuta dei titoli in attesa. Dopodich il copista inizia a scrivere il testo; ogni tanto pu inserire una lettera ingrandita, ornata, colorata o addirittura miniata. Per farlo lascia un opportuno spazio, tracciando un piccolissimo appunto sul margine vicino allo spazio che ha lasciato; queste si chiamano letterine guida o d'attesa. Spesso per accade che il disegno finale non viene realizzato e quindi si possono ancora scorgere le letterine d'attesa. Lo stile dell'ornamentazione dei manoscritti afferisce al campo di studio della storia dell'arte; la codicologia ha per oggetto le tecniche di realizzazione dell'ornamentazione al fine della datazione e localizzazione del manoscritto. Analizzando il modo in cui sono state costruite vediamo che prima veniva fatto un disegno a penna dei contorni dell'immagine (che in alcuni casi non viene pi completata). Dopodich si procede con la colorazione con colori trasparenti (acquerelli) o coprenti (tempere). Spesso era previsto anche l'utilizzo dell'oro, che si disponeva su uno strato gessoso. L'oro si disponeva o in sfoglia o con il pennello in forma liquida. L'oro si mette sempre come primo colore. Dopodich l'oro veniva brunito (lucidato) con un'ematite o una pietra d'agata. Lettere filigranate (rosse o blu). Ora il copista pu intervenire vergando il titolo o incidendo l'incipit e explicit. Queste fanno parte delle scritte distintive, che in qualche modo devono attirare l'attenzione. Le lettere del titolo o della rubrica possono essere vergate in inchiostro colorato. Rubrica deriva da ruber, rosso. Per i titoli si pu anche scrivere in modulo ingrandito oppure si pu adoperare un alfabeto diverso da quello adoperato per la scrittura del testo (maiuscole/minuscole). Questi elementi venivano usati anche per gli incipit ed explicit. Incipit: le prime parole che caratterizzano il testo oppure troviamo incipit liber primus/secundus..., e in questo caso parliamo anche di soprascritta o intitolazione. Explicit: ultime parole del testo o una formula che notifica la fine del testo, detta anche intitolazione finale.
A questo punto interviene il miniatore; dopodich avviene la revisione, che
viene eseguita dal copista stesso o da un correttore. Il correttore segnala gli errori in vari modi, come per esempio ponendo una barra orizzontale o trasversale o espunge mettendo un puntino sotto la lettera sbagliata (in genere di colore differente). Il correttore oltre al puntino pu scrivere sopra la lettera giusta oppure cancella la lettera sbagliata mediante rasura o dilavatura e la corregge egli stesso. Se il copista ha saltato un passo e il correttore se ne accorge cerca di inserirlo nei margini segnalando dove manca con un segno tipo . Un altro segno [vedi quaderno]. A volte si vede un disegno di una mano che indica un passo particolare (manicula) oppure all'interno di una lettera iniziale ingrandita si pu vedere la testa di un uomo barbuto o in generale una testina caricaturale o ancora i guillemets, simboli a forma di S che segnalano delle citazioni.
A questo punto ci troviamo ancora di fronte a fascicoli sciolti; il manoscritto
passa nelle mani del rilegatore che cucir i fascicoli, apporr il dorso e la coperta. I sistemi pi antichi di numerazione dei fascicoli consistevano o nell'apporre sul verso dell'ultima charta del fascicolo, in basso a destra, un numero romano o una lettera dell'alfabeto; si poteva anche fare sul retto della prima charta, ad esempio stelline, cerchietti, quadratini, ecc. in modo che ogni disegno diverso indicasse un fascicolo e il numero delle ripetizioni del disegno numerava i fogli. Dall'XI-XII secolo venne alla luce il sistema dei reclamantes (reclamans al singolare) che divenne quello prevalente dal XIII secolo. Sul verso dell'ultima carta di un fascicolo si scrivevano le prime lettere o le prime parole del fascicolo successivo vicino al margine o in verticale all'interno della futura rilegatura. Se invece le si voleva lasciare evidenti venivano circondate da segni ornamentali. Venne adottato anche il sistema della numerazione doppia (numerando sia fascicolo che foglio) o a registro (indicando il fascicolo con una lettera dell'alfabeto seguita da un numero romano per i fogli: aI, aII, aIII, aIIIJ, bI, bII, bIII, bIIIJ, cI, cII, cIII, cIIIJ).