Forme e funzioni del libro manoscritto lezione del
04/04/2016
Come si fa ad aggiungere una charta al manoscritto, e dove? Si pu
aggiungere ovunque ve ne sia necessit (magari perch una parte di testo stata saltata durante copia). Ci sono due sistemi di addizione: 1. aggiungere la charta mediante un tallone (talon) 2. aggiungere la charta mediante una brachetta (onglet) il tallone si utilizza per aggiungere solo una charta, che ha solo una porzione legata in pi rispetto alla lunghezza; la brachetta prevede l'utilizzo di una striscia distaccata, che viene in seguito incollata a una o due chartae da inserire. Il sistema di inserimento lo stesso per entrambi. Talvolta la brachetta definita fondo di quaderno o fondello quando viene utilizzata come rinforzo alla cucitura del fascicolo. Il numero dei fogli all'interno del fascicolo in genere tende a rimanere sempre uguale; ma come si calcolano i fogli di un quaderno? Bisogna trovare innanzitutto il centro del fascicolo, poi contare a ritroso. Quando si descrive il manoscritto si scrive il numero dei fogli e dei fascicoli che lo compongono, e nel contarli bisogner prestare estrema cura. Dioscoride di Vienna (Codex Aniciae Julianae): trattato in cinque volumi del medico greco Dioscoride sulle piante ed i loro utilizzi in medicina. Composto nel 512 per esser donato a Giuliana Anicia, figlia dell'imperatore, che fece costruire una chiesa dedicata alla Vergine nel quartiere costantinopolitano di Onorato. Redatto in greca maiuscola e minuscola, presenta anche note in arabo. Talvolta quando troviamo un tallone non per forza indice di un foglio aggiunto; si pu trattare, invece, di un foglio rifilato. Per stabilirlo dovremmo analizzare il testo. Piego una volta: piegatura in folio due volte: piegatura in quarto tre volte: piegatura in ottavo Regola del vis vis (regola di Gregory): non bisognava mai mettere una pagina lato pelo vicino ad una pagina lato carne: andava messo un lato carne a fronte di un lato carne, lato pelo a fronte di un lato pelo. Spesso all'esterno si poneva il lato pelo, in quanto pi resistente. Questa regola aveva lo scopo di rendere esteticamente pi gradevole il manoscritto, evitando forti discromie. Gregory lo studioso che per primo si accorto di questa regola. Quando descriviamo un manoscritto dobbiamo specificare se stata rispettata la regola del Gregory. Se la regola del vis vis non stata rispettata pu significare che stata aggiunta o sottratta una charta oppure un foglio stato spostato. Il foglio dopo esser stato rifilato viene preparato alla scrittura. Per prima cosa viene tracciato il quadro di giustificazione che definir lo spazio grafico in cui si andr a scrivere, composto da quattro linee di giustificazione. La giustificazione data dalle quattro linee, due orizzontali e due verticali, che delimitano lo specchio grafico. Con il punctorium si creavano puntini sui margini verticali (lo strumento poteva avere punta rotonda, pi allungata a mo' di trattino o triangolare); talvolta si possono ancora trovare sui margini se questi non son stati ben rifilati. In seguito con delle linee si congiungeranno questi puntini, andando a creare le linee di rigatura. La prima linea del quadro di giustificazione la linea di testa, l'ultima la linea di piede. Le linee che guideranno la scrittura son chiamate linee rettrici o direttrici. Si pu iniziare disponendo la scrittura sopra o sotto la linea di testa. Se la linea di testa non occupata dalla scrittura diremo che la linea di testa funge da architrave. Nello spazio grafico il testo potr esser disposto in colonne o a piena pagina. Unit di rigatura: interlinea che rimane tra due linee rettrici. Si misura dividendo l'altezza del quadro di giustificazione per il numero di spazi interlineari. Lo spazio di giustificazione si pu misurare in millimetri (prima l'altezza e poi la larghezza). Se il testo disposto in colonne, lo spazio tra le due colonne detto intercolumnio (misurabile anch'esso in millimetri). Pu esserci anche un intercolumnio mobile, uno spazio lasciato dove si vuole a seconda delle esigenze del testo. Quando si descrive un manoscritto bisogna contare le linee rettrici e quelle che poi sono state effettivamente occupate dalla scrittura; se ad esempio sono state tracciate 24 linee ma utilizzate 22, scriver 24/22. Talvolta ci sono degli spazi lasciati in bianco (ci pu avvenire per varie ragioni); questi spazi vengono lasciati senza scrittura oppure si pu scrivere nil deficit hic (qui non manca niente) oppure hic nihil deest (qui non c' nulla che manchi).