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VARI
Derivati del cannabinolo
Indoli allucinogeni
LSD 2
PSICOSTIMOLANTI: simpaticomimetici
OH
CH2 CH NH2
CH CH NH2
CH3
CH3
Amfetamina Catina (antiobesit)
COOCH3
O CH2 CH NH CH3
CH
CH3
O
HN
MDMA (Ecstasi)
metilendiossimetanfetamina Metilfenidato
3
Simpaticomimetici
COOH
O
C NH CH2 COOH
Acido ippurico
Metaboliti urinari dellamfetamina nelluomo 6
7
Derivati sintetici dell'amfetamina
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CH2 CH NH2 H3CO CH2 CH NH2
CH3 CH3
H3CO OCH3
para-metossiamfetamina o P.M.A. 2,5-dimetossiamfetamina o D.M.A.
O CH2 CH NH CH3
CH3
O
3,4-metilendiossimetanfetamina
o M.D.M.A. o Ecstasi o Adam
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Sia la M.D.M.A. che la M.D.E. si possono preparare partendo da M.D.A. per
successive metilazioni. La sintesi classica di tali prodotti parte comunque dal
safrolo, che viene trasformato in un bromuro, il quale, per trattamento con
ammoniaca, metil ed etilammina, d rispettivamente M.D.A, M.D.M.A. e M.D.E.
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Meccanismo dazione delle amfetamine
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Meccanismo dazione dellamfetamina
1) Il blocco del carrier vescicolare impedisce che la DA venga immagazzinata
nelle vescicole
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UTILIZZO CLINICO DELLE AMFETAMINE
1) Narcolessia
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4)Innalzamento del tono dellumore
Metilen diossi metamfetamina: MDMA (Ecstasy)
O CH2 CH NH CH3
CH3
O
Questa molecola fu scoperta in Germania nel 1912 dai ricercatori della MERK e
brevettata nel 1914 come anoressizzante.
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MDMA: meccanismo dazione
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MDMA: meccanismo dazione
La triptofano idrossilasi, lenzima deputato alla sintesi di serotonina, viene
inibito attraverso diversi meccanismi:
CH2 CH NH CH3
CH3
O
Chinoide
O
c) Nei processi di ossidoriduzione dellMDMA si formerebbero radicali liberi
che inattivano la triptofano-idrossilasi e sarebbero anche responsabili della
neurotossicit attraverso modificazioni irreversibili delle proteine e dei lipidi
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della terminazione nervosa
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Xantine
Tra le metilxantine presenti in molte piante (caff, th, cacao) solo la caffeina
presenta una marcata attivit psicoanalettica.
Infatti la teofillina mostra scarso effetto stimolante centrale e la teobromina ne del
tutto priva O R3
R1
N N
O N N
R2
R1 R2 R3
Caffeina CH3 CH3 CH3
Teofillina CH3 CH3 H
Teobromina H CH3 CH3
A dosaggi normali (una tazza di caff contiene circa 30-50 mg di caffeina) viene
stimolata soprattutto la corteccia cerebrale. Negli stati di affaticamento vengono
eliminati i segni di stanchezza e viene incrementata l'attivit psichica.
A dosi pi elevate (iniezione di quantitativi pari o superiori a 0.5 g) viene stimolato
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anche il centro respiratorio e quello vasomotorio.
CAFFEINA
La caffeina il composto psicoattivo pi usato nel mondo.
Fin dagli inizi degli anni 70 la caffeina era considerata un composto sicuro.
Oggi invece si sa che la caffeina ha azioni farmacologiche ben definite e si parla di
caffeinismoin caso di uso smodato sia acuto che cronico.
Il caff, che la pi importante risorsa di caffeina, viene estratto dal frutto della
Coffea Arabica e anche della Coffea Canephora o Robusta
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Dalla teofillina si ottengono, per alchilazione, la caffeina e altri derivati tra cui la
fenetillina, utilizzato come psicotonico.
O
O etofillina
H3C H
N O
N CH3
proxifillina
O N N O
CH2OH
CH3 diprofillina
(CH3O)2SO2 caffeina
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Effetti farmacologici delle xantine
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Cocaina
CH3
N COOCH3
OOCC6H5
H
Esistono otto possibili forme stereoisomere del metil-3-(benzilossi)-8-metil-
azabiciclo[3,2,1]ottan-2-carbossilato di cui uno, R-cocaina, chiamata semplicemente
cocaina La cocaina un estere tra lacido benzoico e la metilecgonina.
Chimicamente, la cocaina nota come 2R-carbometossi-3S-benzilossi-1R-tropano.
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La cocaina cloridrato la forma farmaceutica usata come anestetico locale e abusata dai
tossicomani per via nasale e/o endovena. Dalla ebollizione della cocaina cloridrato in
ambiente alcalino (bicarbonato; baking-soda) si libera la cocaina base che pu essere
estratta con etere (free-base) o, pi semplicemente, raccolta come una pasta al termine
della evaporazione dellacqua.
La cocaina base, conosciuta come crack (per il caratteristico rumore prodotto dalla
sublimazione dei cristalli durante il fumo), pu essere fumata raggiungendo tassi
ematici pi elevati e pi rapidi rispetto alluso intranasale del cloridrato.
Lalternanza degli stati euforici ed ansiosi porta alla modalit duso detta
binge caratterizzata da un uso ripetuto a brevi intervalli di tempo fino ad
esaurimento della droga.
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Meccanismo dazione della cocaina
CANNABINOIDI
tetraidrocannabinolo (THC)
Le droghe principali ottenute dalla canapa indiana sono:
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9-TETRAHYDROCANNABINOL (THC)
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Cannabinoidi naturali
CH3
CH3
OH
OH
H3C
H3C O
O H3C
H3C
-8-THC
-9-THC
CH3
CH3
OH
OH
H2C
H3C
H3C HO O
H3C
Cannabidiolo
Cannabinolo 31
Cannabinoidi
I cannabinoidi hanno effetti diversi sul cervello tra cui preminente lazione sui
recettori cannabinoidi CB1 e CB2, scoperti nel 1990 e 1993.
I ligandi endogeni per questi recettori si comportano come neurotrasmettitori
Quello degli endocannabinoidi costituisce un sistema di neurotrasmissione in grado
di regolare leccitabilit neuronale mediante interazioni con le trasmissioni GABA-
ergica, serotonergica, glutamatergica e dopaminergica.
Esercitano un ruolo regolatorio su diversi sistemi come il centro del vomito,
modulano l'appetito ( stato recentemente evidenziato da un significativo aumento
dei livelli di endocannabinoidi in modelli animali di obesit)
Sembrano possedere attivit analgesica (interazioni sinergiche con il sistema degli
oppiodi endogeni)
Inducono rilassatezza, piacevole senso di euforia, lieve compromissione cognitiva
No marcata dipendenza fisica e sindrome da sospensione
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ENDOCANNABINOIDI
O
C NH CH2 CH2 OH ANANDAMIDE
(1992)
N-Arachidonoiletanolamide
2AG
(1995)
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I recettori CB1 e CB2 sono accoppiati ad una proteina G e sono a sette domini
transmembrana. I recettori CB1 mediano gli effetti psicoattivi del THC e sono
localizzati soprattutto nel cervello, mentre i recettori CB2 sono coinvolti
nellattivit immunomodulatoria e sono localizzati in periferia.
caudatus
cerebellum putamen
globus
substantia pallidus
mesencephalon nigra BASAL GANGLIA
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Cannabis. Applicazioni terapeutiche
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ALLUCINOGENI CLASSICI
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Indoalchilammine
Uno degli allucinogeni pi conosciuto la N,N-dimetiltriptamina (DMT) che
considerata il prototipo di questa classe. La DMT un composto di origine naturale
che pu essere facilmente preparata per sintesi in laboratorio. Non attiva per
somministrazione orale in quanto viene degradata nelle condizioni acide dello
stomaco, viene generalmente somministrata per inalazione o attraverso fumo.
CH3
N CH3
N
H
DMT
CH3
N
H
-metiltriptamina
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Ergoline e dietilammide dellacido lisergico
L'acido lisergico la componente base di numerosi alcaloidi quali l'ergonovina.
Si trova nel micelio di un fungo ascomicete noto come Claviceps purpurea (o
"Segale Cornuta"), la cui forma di conservazione, lo sclerozio, ricorda una
"clavetta".
La dietilammide dellacido (+) lisergico (LSD) forse il pi conosciuto ed uno dei
pi potenti degli allucinogeni classici. LSD non presente in natura mentre molte
ergoline correlate lo sono.
O
CH3
N N H
N
H
LSD 39
LSD
40
Meccanismo di azione
N
H
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Serotonina
-Carboline
Le beta carboline rappresentano una classe di agenti riferita agli alcaloidi dellarmala.
Gli alcaloidi armalinici furono inizialmente ritrovati nei semi della ruta siriaca
(Peganum harmala), dove l'armalina tipicamente l'alcaloide pi abbondante, con
concentrazioni variabili di armina e solo quantit in tracce di THH (Holmstedt, 1982).
Le preparazioni di origine vegetale sono generalmente miscele contenenti la DMT o la
5-OMe-DMT. Alcune -carboline possiedono attivit anti MAO. Lattivit MAO-
inibitoria pu potenziare leffetto degli allucinogeni a struttura dopaminergica. Le tre -
carboline pi conosciute sono larmina, la armalina e la tetraidroarmina.
N N
H3CO N H3CO N
CH3 CH3
H H
Armina Armalina
NH
H3CO N CH3
H
Tetraidroarmina 42
Fenilalchilammine
Le feniletilammine e le fenilisoproilammine rappresentano il gruppo pi numeroso
degli allucinogeni classici. Le fenietilammine sono -desmetil derivati delle
fenilisopropilammine La presenza del gruppo metilico in aumenta la lipofilia del
composto e riduce la sua sensibilit metabolica alle MAO. Come conseguenza le
feniletilammine producono effetti quantitativamente simili alle
fenilisopropilammine pur essendo meno attive. Il composto pi conosciuto tra le
feniletilammine la mescalina.
La mescalina (3,4,5-trimetossi--fenetilammina) un alcaloide contenuto
principalmente nel peyote (Lophophora Williamsii), pianta succulenta appartenente
alla famiglia delle cactacee, originaria del deserto del Messico e usata per scopi
stupefacenti in riti sciamanici dai nativi americani.
La mescalina, il principale agente allucinogeno della pianta, viene isolata nel 1897
dal chimico tedesco Arthur Heffter e sintetizzata nel 1919 da Ernst Spath.
H3CO NH2
H3CO
OCH3
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mescalina
Le modificazioni strutturali della mescalina e delle sostanze ad essa correlate
ottenute introducendo un gruppo metilico in ed eliminando i gruppi metossilici o
cambiandone posizione danno luogo ad una serie di composti conosciuti come
fenilisopropilammine.
Alcuni esempi sono i seguenti:
CH3
H3CO
PMA
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