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L'invenzione della ruota Regolarmente, quando viene inventato qualcosa di nuovo, si scopre che la natura ci ha preceduti di molti milioni

di anni. Leve, giunti cardanici, valvole e ogni sorta di diavolerie meccaniche e idrauliche sono state utilizzate da sempre per realizzare i nostri corpi e quelli degli altri esseri viventi. Invenzioni come la telecamera, il microfono, i cavi elettrici sono impiegate con successo rispettivamente nell'occhio, nell'orecchio e nel sistema nervoso. Animali come il pipistrello utilizzano il sonar, le vespe costruiscono nidi di cartone, varie piante utilizzano il principio del velcro per diffondere i loro frutti uncinati, ci sono perfino pesci che producono scariche elettriche. In mezzo a tanta tecnologia naturale troviamo per un grande assente: la ruota. Come tutti sappiamo il cerchio e la sfera sono fra le forme preferite dalla natura, a causa della loro semplicit ed efficienza nello sfruttare lo spazio. Ma normalmente tale rotondit non viene usata per la deambulazione. Al massimo alcuni organismi possono approfittare della loro circolarit per rotolare quando vengono sospinti dal vento o dalle correnti marine. Fra i pochi animali che sfruttano il principio della ruota troviamo lo scarabeo stercorario, coleottero sacro agli antichi egizi e presente in varie specie in tutto il mondo. Gli stercorari, come noto, se ne vanno in giro in cerca di deiezioni di altri animali (i gusti sono gusti...) e lavorando con le zampe ne fanno Immagine al microscopio elettronico di Escherichia coli, delle palline, che poi rotolano uno dei batteri pi comuni. nei loro rifugi come scorta di cibo o utilizzano come incubatrici per deporvi le uova. soltanto una diceria quella dei serpenti che per fuggire o per attaccare si morderebbero la coda e rotolerebbero cos sul terreno. Esiste invece per davvero una specie di ragno, il Golden Wheel Spider (Carparachne aureoflava), che vive nel deserto della Namibia e che per fuggire ai predatori ha imparato a fare la ruota come gli acrobati, riuscendo cos a rotolare a folle velocit lungo le dune di sabbia e far perdere le sue tracce. Si tratta dell'unico caso di questo tipo nel mondo animale. Per quanto riguarda la deambulazione l'evoluzione (o chi per essa) ha saputo escogitare mille e mille trovate: quattro, sei e otto zampe, ventose, tentacoli, ali, pinne, animali che si muovono a reazione, che strisciano o che saltano come molle, centopiedi e millepiedi... C' persino una buffa specie di primate che cammina a stazione eretta e su un paio di scarpe. La ruota in realt sarebbe poco efficiente per gli spostamenti sul terreno, che di norma accidentato, pieno di buche, fangoso e scivoloso. Non per niente per i nostri mezzi di trasporto abbiamo dovuto realizzare appositamente milioni di chilometri di strade e autostrade. Oltre a impantanarsi facilmente un animale provvisto di ruote avrebbe serie difficolt a raddrizzarsi se capovolto, soprattutto in mancanza di carro attrezzi.

Al riguardo impossibile non citare un'assurda storia apparsa diversi anni fa sul fumetto Martin Mystre, nella quale si immaginava una stirpe di alieni che per la loro particolare storia evolutiva avevano sviluppato ruote, motore a scoppio, eccetera, diventando in pratica delle automobili intelligenti. Noi umani saremmo stati indotti a inventare l'automobile e costruire autostrade e parcheggi affinch un giorno questi alieni a benzina potessero prendere possesso del nostro pianeta. Tornando con i piedi (o con le ruote) per terra, c' da dire che la realizzazione di un animale con le ruote presenterebbe non pochi problemi di tipo biomeccanico. Le ruote infatti devono essere indipendenti rispetto al resto della struttura. Sarebbe difficile immaginare come vasi sanguigni, nervi e quant'altro potrebbero innestarsi su un arto dotato di movimento rotatorio. Questo, pi o meno, chiude il discorso sul mondo animale. Se per allarghiamo la nostra ricerca al vivente in generale, ci attendono sorprese. Nel mondo dell'estremamente piccolo infatti molti dei limiti che affliggono gli esseri macroscopici vanno a cadere. Parliamo di batteri, ad esempio, Schema del motore che permette il movimento di e in particolare dell'Escherichia vari microrganismi. LEscherichia coli ne possiede una coli. Tale microrganismo decina, che ruotano a 6000 giri al minuto, permettenuno degli esseri pi diffusi del dogli di muoversi circa 20 volte la lunghezza del suo pianeta, al punto che miliardi corpo ogni secondo. di esemplari ce li portiamo a spasso nei nostri intestini. Sulla superficie dell'Escherichia si trovano vari filamenti, denominati flagelli, utilizzati per il movimento. I flagelli non vengono semplicemente agitati come fossero dei tentacoli (in tal caso si chiamerebbero ciglia), bens ruotano. Il loro meccanismo di rotazione qualcosa di mirabile, per la sua perfezione, efficienza e complessit, nonostante le dimensioni microscopiche, al punto che viene spesso citato dagli anti-evoluzionisti a sostegno della tesi del disegno intelligente. difficile, in effetti, immaginare come una struttura del genere possa essersi evoluta in senso darwiniano un pezzettino alla volta. ancora pi stupefacente se pensiamo che la natura non ha utilizzato cuscinetti a sfere, meccanismi di trasmissione, cinghie e altre trovate della tecnologia umana. Il motore degli Escherichia coli e di altri batteri utilizza come carburante un flusso di protoni (sembra fantascienza...), ed il pi piccolo meccanismo propulsivo che si conosca. Il problema delle vene e dei nervi viene saltato a pi pari, dato che viene sfruttato il meccanismo fisico della

diffusione, per cui le molecole necessarie alla crescita (i flagelli sono tra l'altro a sviluppo continuo) e al rifornimento di energia filtrano da sole attraverso la giunzione tra il flagello e il corpo del batterio. Il meccanismo cos efficiente da ruotare varie migliaia di giri al minuto, e in un solo quarto di giro il batterio in grado di invertire il moto del flagello per cambiare la sua direzione di spostamento. Anche la coda degli spermatozoi rotante, costituendo di fatto un'elica, adatta per muoversi in un ambiente liquido. Ecco che quindi in un colpo solo degli esseri di pochi micron hanno inventato la ruota, il motore e perfino l'elica. Josef Ressel, che brevett l'elica nel 1827, stato cos battuto da cellule spermatiche e batteri intestinali. Speriamo che dopo quest'articolo vengano aggiornati i libri di storia e le targhe commemorative. Particolare di un flagello batterico. NellEscherichia Coli il suo spessore Professor Bizzarro, settembre 2011 di circa 20 nanometri mentre la www.bazardelbizzarro.net lunghezza di circa 15000 nanometri. Per intendersi, un nanometro equivale a un miliardesimo di metro.

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