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Enrico il vasaio* e la pietra schifosofale [*traduzione letterale di Harry Potter ]

Una nube pesante e giallastra usc dal crogiolo. Ecco, questo lultimo residuo di Zolfo che si consuma, purificando la nostra Miscela Schifosofale, disse lalchimista allaiutante, tra i colpi di tosse e le lacrime. Poi gett nel composto un pugno di polvere grigia, cui segu unesalazione ancor pi densa e tossica della prima. Dissolta la nebbia, lalchimista, il vecchio Enrico il vasaio, si avvicino con cautela, ed aggrott le folte sopracciglia bianche per meglio osservare il recipiente in mezzo al fuoco. Un sorriso di approvazione attravers il suo volto rugoso. Il momento tanto atteso era finalmente giunto. Mantice, sbrigati! Trovami uno stampo! Dobbiamo versare il contenuto del crogiolo, e separarlo dalle scorie Lassistente non trov di meglio che una piccola formella di rame a forma di ochetta, di quelle impiegate per fare il budino. Dopo un po, raffreddata la colata, il vecchio pot mostrare allassistente il risultato del loro lavoro. La pietra era color rosso rubino, e il suo aspetto era simile a quello dellambra. Ecco, caro Mantice, disse trionfante, il coronamento di tanti anni di fatiche! La pietra filosofale? Ma sei proprio tonto! Quante volte te lo devo ripetere? Troppo banale produrre loro col piombo o con gli altri metalli, come fanno gli alchimisti alla moda. molto pi intrigante la nostra sfida, che quella di trasformare la vilissima cacca nel nobile oro! E adesso sbrigati! Mi serve della materia prima per lesperimento! Ma dove come, disse lassistente, impacciato. Non minteressa dove ti procuri la roba, ma fai presto. La Filosofia e la Scienza stanno aspettando Mantice si gratt perplesso la testa. Poi gli cadde locchio nellangolino accanto al fuoco dove riposava Atanr, il vecchio gatto grigio dellalchimista. L vicino cera anche la sua cassettina dove faceva i bisogni. Mantice raccolse una bella palettata di materiale, e la porse allalchimista. Benissimo, disse questi. Prese in mano la pietra schifosofale, e con essa tocc la cacca del gatto. In pochi istanti lo stupefatto Mantice si ritrov sulla paletta almeno venti once di oro zecchino. Mi raccomando, non dirlo a nessuno. C al mondo troppa cupidigia, e troppa gente farebbe follie se venisse a saperlo. Per noi, invece, questoro ha un valore esclusivamente mistico e simbolico Certo, certo , disse lassistente, con gli occhi che gli brillavano. E cosa ne facciamo di questoro?

Domani andrai in paese, e comprerai del materiale per nuovi esperimenti. E andrai dal mastro vetraio per farti fare degli alambicchi nuovi. Il mattino dopo Mantice, pensieroso, si avvi verso il paese. In breve i passi lo portarono dritto davanti alla Taverna alle tre querce. Una sorta di irresistibile attrazione magnetica lo trascin allinterno del locale quasi senza che se ne accorgesse. Chi si vede! Il vecchio Mantice!, esclam la padrona dietro il banco. Le fecero eco anche alcuni avventori seduti attorno a un tavolo. Solito calice di vino con lacqua? No, voglio due litri del vino migliore e una porzione di arrosto con patate. Dimenticavo, anche del pasticcio. E unabbondante porzione del dolce della casa. La donna squadr da capo a piedi luomo come guardasse un pezzente. Tutto quello che vuoi, purch paghi in anticipo Mantice estrasse di tasca le cacche di gatto trasmutate in oro e le fece tintinnare sul tavolo. La padrona fiss il bancone stupefatta. Si alzarono anche gli avventori, incuriositi. La donna prese in mano una piccola cacchetta, la soppes, ed infine la morse. Mi basta questa! Ma dimmi un po, dove hai trovato questo ben di Dio? Mantice rimise in tasca loro restante, poi raccont che gli era appena morto un vecchio zio un po eccentrico, che aveva trasformato tutti i suoi risparmi in cacchette doro zecchino. Amava cos tanto i gatti, termin il racconto, alzando gli occhi al cielo, mentre stava finendo di scolarsi tutto il vino. Ed ora, una bella bevuta per tutti!, esclam Mantice, che ormai aveva completamente dimenticato gli alambicchi e le spese da fare per il vecchio alchimista. Al mio vecchio zio!, esclam Mantice, alzando il bicchiere. Alla salute del nostro Mantice, risposero gli altri. Dopo un po di giri, cacchetta dopo cacchetta, Mantice inizi a svuotare le sue tasche e a svelare il suo segreto. Si risvegli il giorno seguente, in mezzo alla strada, ancora in mezzo ai fumi della sbornia. Si avvi mestamente verso il laboratorio, lambiccandosi il cervello in cerca di cosa raccontare al suo maestro alchimista. Trov la sua piccola casa assediata da una folla di persone. Erano accorsi tutti gli abitanti del paese, chi con secchi, chi con barattoli, pentole o altri recipienti, pieni fino allorlo di odorosissimo letame. La gente bussava e urlava a gran voce. Aiutateci, per favore, non siate egoisti! Il vecchio alchimista fece capolino alla finestra. Andate via, non c niente per voi! Oro! Vogliamo loro!, urlava la folla. Fortunosamente Mantice riusc a rientrare nel laboratorio. Che mi hai combinato?, rugg incavolato lalchimista.

Non importa, ormai fatta, disse Mantice, senza tentare nemmeno di scusarsi. Aiutiamo piuttosto quei poveretti! Il vecchio Enrico disse con fare deciso: No, mai! La pietra schifosofale serve per curare lanima, e non le tasche della gente! Che si arrangino! Ma li guardi bene! Abbiate piet. Il vecchio alchimista scrut pensieroso dalla finestra la gente raccolta l sotto. Abiti laceri, bambini scalzi e sporchi, volti magri e consunti. E va bene, disse sospirando. Ma solo per questa volta! Uno ad uno se ne tornarono indietro, curvi per il peso delloro, e ringraziando il Cielo di quelloccasione inaspettata. In breve tempo il villaggio venne ricostruito e rimodernato, venne costruita una scuola, un ospedale, delle strade nuove. Nessuno soffriva pi la fame. Naturalmente la voce si sparse tutto attorno, e sempre pi gente andava e veniva al laboratorio del vecchio Enrico il Vasaio. Addio pace!, mugugnava. Ed il peggio ha appena da venire! Un giorno giunse al villaggio il re in persona. Si diresse subito alla casa dellalchimista. Le sue guardie dispersero la folla in malo modo. Il sovrano scese da cavallo. Che si fa qua? Si infrange la legge? Si complotta a mia insaputa? Aiutiamo solo un po di povera gente, disse Mantice. E perch non aiutate anche un po me? Ditemi, dunque, dove prendete tutto questo oro? Fu cos che al re fu consegnata la pietra schifosofale. Dopo aver giocherellato un po con la pietra richiuse la mano, dicendo: Molto bene, mentre un lampo dorato di cupidigia attraversava le sue pupille adesso mia! E con tutto il suo seguito cavalc via, lasciando la gente, letteralmente, con un pugno di mosche. Lindomani un editto fu proclamato in tutta la regione. Da oggi in poi tutti i rifiuti organici umani ed animali saranno di propriet del re e dovranno essere consegnati negli appositi centri di raccolta. Per i contravventori prevista la pena di morte Nei giorni seguenti furono apposti dei sigilli di ceralacca a tutti i gabinetti e i letamai del regno. I vasai vennero precettati per fabbricare migliaia di vasi da notte con coperchio, che una volta pieni dovevano essere consegnati agli addetti. Anche il nostro vecchio alchimista, che non per niente era chiamato Enrico il vasaio, dovette tornare alle origini, e cucinare nel suo forno non pi i suoi intrugli magici, bens dei molto prosaici vasi da notte. Il piccolo regno, che fino a quel momento era uno dei pi poveri del circondario, inizi ad importare una grande quantit di merci e di materiali, per ricostruire e riammodernare tutto.

I reami attorno erano stupiti per la fortuna improvvisa di quel paese, ma come si sa, di fronte alloro nessuno storce il naso. Non olet, come avrebbero detto i romani. Finch, un brutto giorno, entr a corte trafelato il funzionario addetto alluso della pietra schifosofale. La pietra, la pietra!, disse disperato. Non funziona pi! Com possibile?, domand il re, sobbalzando sul trono. Guardi lei stesso, disse il funzionario, porgendo al re un pezzo di metallo marrone. Era freddo, pesante, in tutto e per tutto si sarebbe detto oro, se non fosse stato per il colore poco convincente. Lalchimista fu convocato immediatamente a corte, trascinato dalle guardie. Cosa mi sai dire di questo?, lo interrog il re. Laltro rigir pensieroso il pezzetto di metallo tra le mani. molto semplice. La pietra stata sottoposta a sforzo eccessivo, ed ora non ce la fa pi. Bisognerebbe farla riposare qualche mese, dopo forse tornerebbe come prima Qualche mese? Ormai abbiamo debiti per milioni di ducati, e fermare un solo giorno la produzione di oro ci ridurrebbe sul lastrico! Non so cosa dire, rispose lalchimista, allargando le braccia. Fai allora unaltra pietra, sugger il re. Impossibile. Per fare questa mi ci sono voluti sessantanni. Senza contare che le condizioni astronomiche ed astrologiche favorevoli ritorneranno solo fra ventottomila anni, tre giorni e quattordici minuti. Il re si accasci sul trono. Studieremo una soluzione, disse. Alla fine fu deciso di vendere loro a met prezzo. Agli acquirenti fu detto che il colore insolito delloro era dovuto al fatto che era stato estratto a grandi profondit, e quindi aveva ricevuto meno luce solare nel corso dei secoli. I compratori accettarono, e fecero tra laltro un grande affare, perch gli stilisti dellepoca lanciarono la moda delloro marrone, e tutte le dame pi in sfoggiavano enormi gioielli fabbricati con quel metallo particolare. Per far quadrare i conti come prima, i sudditi furono incitati a produrre materiale con maggior sollecitudine, e venivano raccolte anche le deiezioni dei topi, degli uccelli e degli animali selvatici. Tempo dopo il funzionario addetto alla pietra entr nuovamente al cospetto del re. Aveva laria disperata. Che altro succede? Questo, disse il funzionario, circondato da un nugolo di mosche. Il re si ritrov con un pezzo doro in mano. Ebbene? So gi che loro marrone. Non una novit. Ma poi fu sopraffatto dallodore pestilenziale emanato da quel materiale.

Troveremo una soluzione anche per questo, disse, turandosi il naso. Agli acquirenti fu spiegato che a causa dellumidit delle miniere loro era un po andato a male, ma del resto andava benissimo. Ed in quanto alle mosche, bastava strofinarlo ogni tanto con dellinsetticida. Le due parti si accordarono per un decimo del prezzo originale. Le finanze del regno stavano barcollando. I debiti aumentavano sempre pi, ed ormai che era stato avviato, il meccanismo perverso del progresso non si poteva arrestare. Per compensare il mancato guadagno il re indisse una grande distribuzione di cibo supplementare per tutti i sudditi, nonch lauti banchetti quotidiani per i poveri, e non certo per generosit. Alla fine, infatti, dovevano prendere tutti delle purghe. Anche mucche, cavalli ed altro bestiame furono spinti a mangiare sempre di pi, per produrre sempre di pi. Finch un giorno, per la terza volta, entr il funzionario nella sala del trono. Piangeva sommessamente, e portava con s un grande secchio sigillato. Cos successo ancora alloro? Per risposta luomo non fece altro che sollevare il coperchio. Proprio quel giorno era atteso il rappresentante di un paese straniero per riscuotere un grosso pagamento. Il re stesso decise di venire personalmente allappuntamento, per porgere le proprie scuse e disdire tutti gli ordini. Laddetto alla riscossione entr a palazzo, tra miriadi di mosche ed un inconfondibile odore di stalla. questo loro?, chiese, additando uno dei tanti vasi sistemati in file ordinate sul pavimento. S, disse il re, tenendo la testa bassa. Impassibile luomo sollev il coperchio, ne osserv il contenuto, poi ne immerse un dito e lassaggi. Un ottimo concime. Ottimo davvero! Posso darvi mezzo ducato al quintale. Facciamo uno ed tutto suo, azzard il re. Non avrebbe mai pensato di avere una faccia cos tosta merda a un ducato al quintale! Affare fatto, disse laltro, con gran sorpresa dei presenti. Si scopr in breve che, grazie alla pietra schifosofale, quel letame era diventato un concime prodigioso. Il suo valore si alz, dato che molti dei reami circostanti ne richiesero ingenti quantit. Lalchimista assicur che la pietra aveva raggiunto il suo livello di minima energia, e che quindi i suoi poteri non sarebbero ulteriormente calati.

Ovviamente il re ridimension le sue manie di grandezza. Fece smantellare i fastosi palazzi che aveva fatto costruire, ridusse le esagerazioni del progresso, e tornarono tutti ad una tranquilla e sana vita campagnola, producendo la frutta e gli ortaggi migliori del mondo. Cos, se vedete qualcuno che fischietta felice, e chiestogli come va?, questi vi risponde solita vita di merda, capirete da che paese proviene.

Professor Bizzarro (b)bizzarryght Professor Bizzarro bizzarro@bazardelbizzarro.net www.bazardelbizzarro.net

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