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Laffare COLESTEROLO

Ovvero: un po di sana informazione non guasta!


Pubblicato il ! marzo "# Quello che trovate qui tratto da vai siti internet (Wikipedia ed altri) In rosso trovate i miei commenti, anche le sottolineature sono mie Per ogni suggerimento o integrazione potete mandare una mail a centrotagete@fast e!net"it Cos$ il colesterolo Il colesterolo uno steroide, cio una molecola lipidica. di colore bianco ed ha una consistenza simile a quella della cera. L'uomo produce per biosintesi autonoma la maggior parte del colesterolo necessario, negli adulti tra 1 e 2 grammi al giorno. Solo una piccola parte (in media ,1 !ino ,", massimo ,# grammi$ %iene assunta con l'alimentazione& la maggior parte del metabolismo del colesterolo a%%iene nel !egato. Il contenuto di colesterolo nell'organismo umano di circa 1# grammi. 'utte le cellule dell'organismo umano sono capaci di sintetizzare colesterolo a partire dall'acetilcoenzima (, ma la maggior parte %iene prodotto nei dalle cellule epatiche che lo tras!eriscono al sangue per il trasporto in tutto l'organismo. La biosintesi del colesterolo regolata dalla concentrazione intracellulare di colesterolo e degli ormoni insulina e glucagone, per cui %iene sintetizzato solo in caso di necessit), per non sprecare energia. In!atti un'ele%ata concentrazione di colesterolo intracellulare e degli ormoni insulina e glucagone inibisce l'enzima *+,-.o( riduttasi bloccando la biosintesi del colesterolo. /er questo la quantit) di colesterolo sintetizzato in%ersamente proporzionale alla quantit) di colesterolo assunto con la dieta. +a se la sua produzione si autoregola in base alle esigenze dell0organismo, !orse che il corpo ha bisogno esattamente del colesterolo che produce1 2n errore comune perci3 credere che il colesterolo pro%enga pre%alentemente dai cibi. In realt) al massimo solo il 2 4 del colesterolo pro%iene dall'alimentazione, mentre l'5 4 di origine endogena (cio creato dall'organismo$. Inoltre gran parte del colesterolo in eccesso %iene eliminata dal !egato con la bile. /erci3 i cibi 6senza colesterolo7 sono inutili per il suo controllo, solo un a!!are commerciale. % cosa serve Il colesterolo !ondamentale per il nostro organismo, in!atti& Il colesterolo un ingrediente essenziale della membrana cellulare di tutte le cellule& inter%iene nella formazione e nella riparazione delle membrane cellulari . (umenta la stabilit) meccanica e la !lessibilit) delle cellule. .os8 !acendo per3 diminuisce la permeabilit) a piccole cellule idrosolubili. (ssieme con molecole proteiche il colesterolo regola lo scambio di sostanze messaggere tramite la membrana cellulare.

.rescita e di%isione cellulare non sono possibili senza colesterolo. Il colesterolo la sostanza base per la sintesi degli ormoni steroidei& di 'uelli sessuali e della vitamina ()

Il colesterolo essenziale per lo sviluppo embrionale& le mal!ormazioni di neonati dopo la somministrazione di .ontergan alle madri erano causate da un disturbo nella biosintesi di colesterolo. Il colesterolo prodotto nel !egato %iene impiegato in buona parte per la produzione di bile ( il precursore dei sali biliari$, secreta nel duodeno che ser%e a emulsionare i lipidi alimentari per renderli assorbibili dall'intestino tenue. 9a tutto questo si deduce che abbassare il colesterolo con !armaci crea ine%itabilmente, sul lungo periodo, un de!icit a li%ello cellulare, ormonale e digesti%o. :%%ero l0organismo si indebolisce e l0in%ecchiamento arri%a prima. :ttimo sistema per creare un mercato per i !armaci 6antin%ecchiamento7 e !acilitare la di!!usione di disturbi cronici negli anziani.

Come viene trasportato: le lipoproteine) ;isto che il colesterolo, come tutti i grassi, non solubile nel sangue, per il trasporto ematico de%e essere <imballato< in complessi aggregati di trasporto (lipoproteine$. =uando in medicina si parla di <colesterolo<, non si intende perci3 il colesterolo chimico (si tratta di un'ambiguit) sempli!icatoria$, ma si parla in e!!etti di una qualche classe di lipoproteine (chilomicroni, aggregati di trasporto$ che circolano nel sangue& la relati%a concentrazione si chiama colesterolemia. Secondo la loro composizione in colesterolo, !os!olipidi, proteine, trigliceridi e acidi grassi, questi aggregati %engono ulteriormente distinti in di%erse classi (classi!icabilit) di laboratorio secondo il loro peso speci!ico tra .>5 e 1.1? g@cm"$& ;L9L, I9L, L9L, *9L2 e *9L". (i cosa $ accusato Secondo l0approccio attualmente dominante la produzione non controllata di colesterolo pu3 pro%ocare malattie molto gra%i come l'aterosclerosi, in quanto il colesterolo (lipoproteine$ in eccesso si accumula nei %asi sanguigni, portando alla !ormazione di placche aterosclerotiche che potrebbero pro%ocare l'occlusione dei %asi e dunque la morte del paziente nel caso i %asi occlusi siano !ondamentali per la sopra%%i%enza (es. arterie coronarie$. /erci3, su raccomandazioni dell':rganizzazione mondiale della sanit) (:+S$, da alcuni anni nelle analisi del colesterolo si distingue& 1. colesterolemia totale, che de%e essere in!eriore a 2 . ,entile concessione alle lobbA !armaceuticheB 2. rapporto colesterolo totale@*9L, non superiore a # per gli uomini e a C,# per le donne. Dortunata concessione ai medici che hanno reale interesse per i propri pazientiB. :%%ero un colpo al cerchio e uno alla botteE (bbiamo %isto per3 che il colesterolo non libero nel sangue, ma legato a particolari proteine !ormando strutture complesse dette lipoproteineF il colesterolo totale si di%ide perci3 in colesterolo ;L9L (a bassissima densit)$, L9L (a bassa densit)$ e *9L (ad alta densit)$. Le lipoproteine a bassa densit) (L9L$ %eicolano tra il G 4 e l'5 4 del colesterolo sierico. /resentando molta a!!init) con le cellule dell'endotelio delle arterie, liberano il colesterolo sulla parete dei %asi (costituisce la placca ateromatosa nell'aterosclerosi, anche se non ancora chiaro se rappresenti il !attore eziologico o%%ero causale della malattia$F %ice%ersa le lipoproteine ad alta densit) (*9L$ s%olgono la !unzione opposta, rimuo%endo il colesterolo dalle arterie e riportandolo al !egato. Incerto in%ece il signi!icato del colesterolo presente nelle lipoproteine ;L9L. Hei laboratori il colesterolo L9L rica%ato da altri %alori con la !ormula di DriedeIald&

#$# % colesterolo totale & ('$# ( )*+ trigliceridi)" =uindi non sappiamo in realt) quanto ne abbiamo, un dato desunto in maniera indiretta. J poi cos8 il risultato non include anche il ;L9L1 /eraltro quando il %alore dei trigliceridi supera C mg@dl (un %alore decisamente preoccupanteB$, la !ormula di DriedeIald non attendibile ed necessario eseguire la determinazione del colesterolo L9L con metodiche di ultracentri!ugazione. Darlo sempre magari1 'anto per essere sicuri del datoB J0 quindi abbastanza semplice capire che un valore di colesterolo totale nel sangue *colesterolemia+ superiore alla norma non $ di per s, preoccupante& soprattutto se non esistono altri fattori di risc-io cardiovascolare (le lipoproteine L9L pro%ocano comunque una proli!erazione cellulare che pu3 restringere il lume delle arterie$, occorrendo distinguere !ra colesterolo cattivo (legato alle lipoproteine L9L$ e colesterolo buono (legato alle *9L$. La %ecchia interpretazione considera%a %alori ottimali quelli in!eriori a 2C mg@dl di colesterolo totale (a 2 mg@dl o addirittura a 1G mg@dl se sono presenti !attori di rischio cardio%ascolare o gi) in atto una coronaropatia$ e in!eriori a 1G mg@dl di colesterolo L9L (rispetti%amente 1" mg@dl e 1 mg@dl nel caso di !attori di rischio o di coronaropatia$. La %ecchia interpretazione considera%a solo il colesterolo totale anche perchK nella popolazione sedentaria (e spesso con catti%a alimentazione$ il colesterolo buono molto basso. .on il di!!ondersi di concetti salutistici (atti%it) !isica e alimentazione piL sana$ ci3 non piL %ero e l'incremento del colesterolo buono spesso porta il totale oltre i %ecchi %alori di attenzione. :ggi, per una %alutazione migliore della situazione, si considera in!atti l'indice di risc-io cardiovascolare, cio il rapporto !ra colesterolo totale e colesterolo buono *9LF tale indice per un soggetto sano deve essere inferiore a . per l/uomo e a 0&. per la donna. 2n soggetto con colesterolo totale a 2# e colesterolo buono a 5# ha un indice di rischio a 2,>C ed in una condizione decisamente migliore di chi ha il colesterolo totale a 2 e quello buono a C , do%e l'indice di rischio %ale #. L'importante capire che il valore del colesterolo totale ha scarsa rilevanza e che ci, che conta l-indice di rischio" (l di l) di in!ormazioni troppo sommarie (come l'a!!ermazione scienti!icamente errata <si de%e a%ere il colesterolo totale sotto al %alore di 2 mg@dl per essere al sicuro da rischi7$, considerate l'indice di rischio cardio%ascolare. /er esempio osser%ate questa tabella (soggetto maschile$. Colesterolo totale 1> 22 2# "4. 7. " "0. 21 Colesterolo 1(L " C C# 5# .# C# 8. "# 2ndice di risc-io G,"" #,# #,## 4&4! 4&7 G,G? "&88 G 3alutazione /reoccupante /reoccupante /reoccupante O6 O6 /reoccupante O6 /reoccupante

.ome si %ede, il colesterolo totale non un indice attendibile. +olti medici lo usano perchK danno per scontato (S9%:L2%;(O!$ che tutti abbiano il colesterolo buono basso. <a da dove nasce 'uesto errore= Il termine <ipercolesterolemia< %iene spesso usato ambiguamente per indicare un %alore di colesterolo aumentato. /artendo dalla discutibile deduzione <colesterolo MN aterogenesi MN in!arto coronarico< %iene !atta la deduzione in%ersa <pre%enzione in!arto coronarico MN pre%enzione dell'aterogenesi MN cura della colesterolemia ele%ata< (scienti!icamente un peccato mortale$. Oisulta un comportamento (non lege artis medicae$ che si concentra esclusi%amente sulla colesterolemia e non a!!ronta piL il discorso dell'aterogenesi e dei tanti !attori di rischio implicati. 2na meta-analisi e!!ettuata su 15 studi epidemiologici e risalente al 1>>2 ha mostrato che la mortalit) totale minima per %alori di colesterolemia totale compresi tra 1G e 2 mg@dl per gli uomini e tra 2 e 2C per le donne (le tabelle di rischio cardio%ascolare !ornite dal +inistero della Salute ai medici di !amiglia italiani tengono conto di tale di!!erenza legata al sesso$. In sintesi& ;alori troppo bassi sono correlati ad un aumentato rischio di morte causata da alcuni tumori, ictus cerebrali e polmonari, alcune malattie in!etti%e, incidenti, suicidi e malattie degenerati%e, mentre %alori troppo alti sono correlati ad un aumentato rischio d'in!arto del miocardio. Hella pratica medica si parla solo dei rischi connessi a %alori ele%ati, ma quasi mai di quelli deri%anti da %alori troppo bassi, in quanto la relazione causale tra bassa colesterolemia ed e%enti a%%ersi comunque estremamente dubbia. Studi del genere e relati%e meta-analisi sono certamente di grande %alore. Honostante tali studi epidemiologici non consentano conclusioni sui rapporti causa-e!!etto tra i !enomeni esaminati, tutta%ia si tratta di correlazioni statistiche signi!icati%e, che mostrano come& %alori ele%ati di colesterolemia sono correlati con l'aumento della mortalit) do%uta a certe malattie, in particolare quelle cardio%ascolari su base aterosclerotica (pre%alentemente in!arto del miocardio ed ictus ischemico$ %alori ridotti di colesterolemia, sotto una certa soglia, sono correlati con una piL ele%ata mortalit) per cause accidentali (es. suicidi$ e per altre malattie (es. cancro polmonare, ictus emorragico$F come detto sopra la natura di tale relazione !ortemente discussa la colesterolemia con la minima mortalit) !ra donne (2 -2C $ piL alta che !ra uomini (1G -2 mg@dl$ (lcune domande restano per3 senza risposta (tra le altre$& la colesterolemia pu3 concorrere allo s%iluppo di altre malattie, oltre a quelle cardio%ascolari su base ischemica1 per quali moti%i (oltre al ruolo protetti%o degli estrogeni$ nelle donne il rischio coronarico correlato con %alori di colesterolemia totale piL alti che negli uomini1 .ome parametro metabolico la colesterolemia connessa con migliaia di processi metabolici che si in!luenzano a %icenda. ;alutando tutto questo, non nK sensato nK scienti!ico tirare, sulla base dei soli studi epidemiologici osser%azionali, una conclusione ridutti%a del tipo& <basta abbassare la colesterolemia per pre%enire l'in!arto cardiaco<, anche se questa sembra essere al momento l'opinione piL di!!usa nel grande pubblico. 2na tesi del genere non pu3 in nessun caso essere sostenuta attra%erso uno studio epidemiologico osser%azionale. Il !atto che dagli studi epidemiologici osser%azionali risulti che una colesterolemia bassa associata a una bassa mortalit) coronarica, non comporta automaticamente che abbassando una colesterolemia alta si riduca la mortalit). /er poter giungere a una simile conclusione sono necessari studi prospettici di

inter%ento terapeutico, randomizzati, in doppio cieco e placebo controllati, che %alutino come obietti%o !inale principale (endpoint primario$ l'e!!etto di una terapia (!armacologica o di altro tipo$ a lungo termine sulla mortalit) totale e cardio%ascolare e sugli e%enti cardio%ascolari. +agari l0:+S potrebbe s%ilupparli, o no1 Honostante la stretta correlazione tra colesterolemia totale e mortalit) per .*9 emersa dagli studi longitudinali, i %alori di colesterolo totale, a li%ello indi%iduale, non rappresentano un indice particolarmente speci!ico per indi%iduare i soggetti a rischio di malattia coronarica. In!atti, dallo studio di Framingham emerso che le cur%e di distribuzione della colesterolemia, rispetti%amente per gli uomini che s%iluppano coronaropatia nel corso dei primi 1G anni dello studio e per quelli che ne rimangono esenti, mostrano una note%ole so%rapposizione nell'ambito dei li%elli di colesterolo totale compresi tra 1# e " mg@dl. Inoltre circa la met) degli e%enti coronarici si sono mani!estati nei soggetti con colesterolemia minore di 2C mg@dl& soltanto il C14 degli e%enti .*9 negli uomini e il G14 nelle donne di et) "#-GC erano associati a %alori pari o superiori a 2C mg@dl. In pratica la stessa percentuale di 6testa o croce7B.mooolto 6scienti!ico7E Stress e colesterolemia .ome 'imio dimostr3 in un suo !amoso studio, esiste una !orte correlazione tra stress e colesterolemia. Dosse che lo stress danneggia le cellule e richiede piL colesterolo1 La colesterolemia aumenta con l'aumentare dei tipici ormoni da stress& adrenalina, noradrenalina e cortisolo. Dosse che il colesterolo ser%e a produrre ormoni1 Inoltre il cortisone promuo%e la lipolisi (il che aumenta la trigliceridemia$ e nel medesimo tempo inibisca l'elaborazione di L9L da parte del !egato (il che !a aumentare la colesterolemia e peggiora la relazione *9L@L9L$. J quindi le cure prolungate a base di cortisonici andrebbero e%itate perchK peggiorano la situazione anche (ma non solo$ da questo punto di %ista. Il cortisone, come gli antibiotici, rimane esclusi%amente un eccellente !armaco di emergenza. I dati !urono ripetutamente con!ermati da altri autori, tra i quali il cardiologo Oosenman. In questa ottica messa in dubbio la cura !atta con medicamenti ipolipidemizzanti. Dorse la correlazione tra stress e colesterolemia spiega anche perch l'e!!etto di tali medicamenti sulla mortalit) scarsa. 2n altro approccio che crea molti dubbi, ed a cui abbiamo gi) accennato, il consiglio di una modi!ica della dieta& secondo molti studi a!!idabili non ha alcun e!!etto sulla colesterolemia, e inoltre antiterapeutico, perchK un cambiamento dietetico di solito parecchio stressante (come ogni modi!ica di abitudini$. ;ediamolo nel dettaglio. %limentazione e colesterolemia /opoli che si nutrono pre%alentemente di prodotti animali come gli Inuit delle regioni polari o i +asai delle steppe a!ricane hanno delle colesterolemie minori di Juropei o Statunitensi. Saranno meno stressati1 Il +inistero della Salute 'edesco ha %oluto conoscere con precisione questo dato per il proprio paese. Lo studio ;JO( del 1>>", ha dimostrato che non esiste alcuna correlazione tra consumo di colesterolo (latte, panna, uo%a, burro, grassi animali ecc.$ e colesterolemia. Il rapporto smentirebbe un'opinione di!!usa secondo la quale la causa primaria del colesterolo alto sta nel consumo di alimenti contenenti colesterolo. (llora lo sannoEEE Le statine (assumibili peraltro anche in maniera naturale con il Oiso Oosso Dermentato$, inibiscono la produzione di ulteriore colesterolo nel !egato che a%%iene durante la digestione dei cibi grassi, riportando il tasso complessi%o a li%elli normali. =uesto approccio tradizionale criticato perchK agirebbe sui sintomi, e non sulla causa della malattia, in!atti i cibi grassi introdotti con la dieta sarebbero metabolizzati in altro modo. I grassi saturi, in particolar modo l'acido miristico, aumentano il li%ello di L9L, mentre i trans-saturi inibiscono l'assorbimento degli omega ", i quali

aumentano l'*9L. /erci3 una seria pre%enzione do%rebbe semplicemente ridurre l0utilizzo di tali grassi nell0industria alimentare. Sar) che industria alimentare e industria !armaceutica siano legate in un complesso intreccio 6criminale71 >uanto costa la ?prevenzione@= L'ipotesi di un nesso tra colesterolemia e malattie aterogene (arteriosclerosi, in!arti cardiaci$ e la susseguente deduzione in%ersa hanno portato a una campagna di pre%enzione che non ha paragone nella medicina umana delle nazioni industrializzate. 9opo tanti anni si pu3 per3 ormai !are un bilancio, ed deludente& una s%entata morte cardio%ascolare per terapia anticolesterolica costa (in S%izzera$ circa 2 . SDr. Le statistiche parlano chiaro& sono state osser%ate 1. persone con colesterolemia alta tra i # e G anni per 1 anni (secondo criteri clinici$& met) era trattata con le solite statine, che abbassano la colesterolemia a %alori ritenuti normali, l'altra met) non era trattata. I risultati sono i seguenti& *anno subito una malattia cardio%ascolare& 'ra i medicati& 5 per mille 'ra i non medicati& 11C per mille +alattie e%itate& "C per mille in 1 anni I costi tra %isite mediche, controlli e trattamenti sono stati circa di ?. . di !ranchi s%izzeri (?. pro capite$. Oipartito su "C scampate malattie, il costo stato di circa 2 . SDr. per a%%enimento impedito. /er paragone, il trattamento di un in!arto cardiaco (e%ento non impedito$ costa da 2 . a" . SDr. In sostanza emerge che& il %alore del colesterolo totale un parametro inutile. Inoltre, dato che le L9L sono 6calcolate7 e non 6misurate7 e non si sa qual il contributo delle ;L9L, potrebbe anche essere errato. /er capire a li%ello biochimico la reale situazione andrebbe misurato il rapporto tra le lipoproteine beta (quelle L9L$ e le lipoproteine al!a (quelle *9L$, ma questo esame non lo richiede praticamente piL nessuno. L0indice di rischio cardio%ascolare (colesterolo totale@*9L$ in%ece il parametro da utilizzare in prima battuta, ma spesso non preso in considerazione. Il colesterolo aumenta nelle !asi di stress ed una risposta 6biologica e sensata7 (per dirla alla *amer$ dell0organismo che se ridotta o bloccata porta necessariamente danni sul lungo periodo (danni cellulari, riduzione della risposta allo stress, in%ecchiamento precoce$. L0alimentazione non incide sul colesterolo. (nche se, ma solo in presenza di altri !attori di rischio, il colesterolo do%esse essere tenuto sottocontrollo per pre%enire in!arti o ictus, le terapie utilizzate non ser%ono praticamente a nulla. .he la 6pre%enzione7 di massa solo un grosso a!!are per industria !armaceutica e centri di analisi cliniche (aumento del 1 4 dei costi sanitari speci!ici$ .he l0industria alimentare sostiene 6indirettamente7 questo mercato con l0utilizzo massiccio di grassi saturi e trans-saturi, che pro%ocano rispetti%amente un aumento delle L9L e una diminuzione indiretta delle *9L. =uesto soprattutto se si assumono statine (cura anticolesterolo$E In%ece ci propone inutici cibi 6senza colesteroloE +( (OOJS'(OLI '2''I J P2''(OJ L( .*I(;J111

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