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TERMOREGOLAZIONE

una funzione omeostatica dell'organismo e in


quanto tale descritta come un sistema di
controllo o servomeccanismo.
Non riguarda tutte le specie animali ma solo
quelle omeoterme a sangue caldo, che riescono a
mantenere costante la temperatura corporea.
Sistema di controllo omeostatico:
servomeccanismo.
Schema generale: centro integratore che riceve
segnali circa una variabile da controllare
misurata. L'informazione raggiunge il centro
integratore a cui giunge anche l'informazione
circa il valore set-point e se i due valori
coincidono non c' risposta. Altrimenti, si genera
un segnale di errore che attraverso un segnale di
controllo incide sulla variabile da controllare.
Componenti del sistema
centro integratore l'ipotalamo.
variabile : temperatura corporea.
neuroni set-point a livello ipotalamici che
definiscono il valore desiderato della
temperatura corporea e che sono bersaglio dei
pirogeni che hanno lo stesso effetto dei pirogeni
liberati dal sistema immunitario durante
l'infiammazione variano il set-point con
attivazione dei meccanismi omeostatici per
l'aumento della temperatura e il raggiungimento
del nuovo set-point.
Temperatura misurata con afferenze periferiche e
centrali e confrontata con il valore set-point. Se
differiscono c' la risposta del sistema di
controllo: la temperature ripristinata attraverso
due meccanismi: termoproduzione e
termodispersione, espressione dell'attivit del
sistema nervoso, ormonale ma anche risposte di
tipo comportamentale.

temperatura del nucleo e non quella


superficiale.
Sistema termo regolatorio:
core agisce con afferenze a feedback su
ipotalamo, in particolare l'area preottica la zona
pi importante: la temperatura del core rilevata
da termocettori centrali localizzati nel cervello,
nel midollo spinale e nei visceri; questi
termocettori, quindi, se la temperatura centrale
diminuisce rilevata dai termocettori centrali
-->ipotalamo risponde con produzione di calore .
Termocezione periferica
recettori in cute, mucose cavi orale e nasale;
sono pi sensibili alla variazione termiche
ambientali ( NON DEL NUCLEO )
la temperatura periferica rappresenta un
sistema ANTICIPATORIO; invia segnali
al sistema integratore ma prima che ci
siano effettivamente delle variazione
della temperatura interna e quindi del
core e serve anche per evitare delle
variazioni di temperatura a livello
centrale.
Termocezione Periferica cutanea ha anche
un'altra funzione: generare la sensazione termica,
quindi responsabile delle reazioni di tipo
comportamentale che ne seguono
(allontanamento dal caldo e dal freddo).
Pi facile riscaldare che raffreddare per questo si
tollerano meglio temperature pi basse di 37 di
temperature superiori a 37

Effettori
il Sistema efferente dall'ipotalamo
sostanzialmente il nervoso somatico (/che
innerva muscoli scheletrici generando la
Temperatura corporea : dobbiamo distinguere
termogenesi da brivido ) ma anche risposte dal
due zone :
simpatico che regola il grado di vasocostrizione
nucleo omeotermico o core: la cui T
o vasodilatazione con scambi termici tra core e
mantenuta rigorosamente costante a valore 37C involucro e agisce anche sul tessuto adiposo
e subisce minime oscillazioni; parti profonde del bruno.
collo e del capo e tronco.(valori di riferimento
36,5-37.2)
Esaminiamo la periferica
involucro: parti superficiali del corpo
dovuta alla presenza di termocettori
corrispondenti; subisce oscillazioni senza
1 problema: esistono recettori separati per caldo
problemi da 25 ai 40 senza problemi.
e freddo, oppure sono unici?
quando ci riferiamo alla variabile e parliamo di Secondo l' ipotesi codice di frequenza: bassa
temperatura corporea, parliamo della
frequenza di scarica per il freddo, e viceversa

caldo.
Tuttavia evidenze sperimentali hanno dimostrato
che sono diversi
zone cutanee diverse generano sensazioni
diverse ma la stessa se stimolata con
caldo e freddo non d entrambe le
percezioni;
delle fibre afferenti cutanee, alcune
rispondono alla diminuzione e altre
all'aumento CON AUMENTO DELLA
FREQUENZA DI SCARICA;
ATTIVAZIONE DI OGNI
TERMOCETTORE SI ACCOMPAGNA
SOLO A SENSAZIONI DI CALDO O
SOLO SENSAZIONI DI FREDDO.
Caratteristiche isto-funzionali dei recettori:
FREDDO: sono terminazioni libere mieliniche
A, sia per dimensioni (diametro di 1-4 m) che
velocit di conduzione (5 -25m/s)
CALDO: bassa velocit di conduzione e
diametro minore; sono comunque terminazioni
libere.
I termocettori sono caratterizzato da alta
adattabilit: La scarica si osserva all'inizio
della stimolazione e quando essa termina
(rapido adattamento).
La frequenza di scarica aumenta con il variare
del gradiente termico, per poi assestarsi nel
tempo. Raggiunto per un picco di temperatura,
la frequenza di scarica si riduce.
Esperimento - sx frequenza di scarica di una
fibra afferente primaria {registrata da un nervo
periferico} aumenta quando una piastra
metallica raffreddata a varie temperature viene
avvicinata alla cute; la scarica quando
avvicinata alla cute - IN MODO DIVERSIO IN
DUE CASI: contatto O solo avvicinamento alla
cute: se c' contatto la frequenza di scarica
aumenta parecchio.

Diversi tipi di recettori scaricano in maniera


ottimale a specifiche temperature.
Range cutaneo 25 35
Altra caratteristica: frequenza di scarica, con
gradiente costante e velocit di applicazione di
questo gradiente termico costante, in funzione
della variazione cutanea basale:
maggiore quest'ultima (la variazione cutanea
basale), maggiore la risposta di termocettori.
sistemi di allarme sono pi efficienti se la
temperatura basale pi alta.
Soglia percettiva dipende dalla temperatura
basale della cellula. diminuisce
all'aumentare della temperatura, di conseguenza
si pi sensibili a variazioni di temperatura se la
temperatura cutanea alta. Ci lo si deve al fatto
che pi alta la temperatura di base, pi
rapidamente bisogna attivare i meccanismi di
termoregolazione necessari al mantenimento
dell'omeostasi termica. Inoltre, se una variazione
termica viene applicata rapidamente, la soglia
percettiva si riduce: essa cio viene avvertita
maggiormente rispetto ad un gradiente di
temperatura applicato pi lentamente.
La velocit di variazione della temperatura
modifica la soglia percettiva per la temperatura
se scende al di sotto di 0,1C/s. Se la velocit
bassa bisogna applicare stimoli pi intensi.
Due tipi di recettori per il caldo operano nel
campo fisiologico e poi alcuni con scarica
ottimale a 42 gradi ; esistono altri nocicettori che
scaricano per temperature maggiori di 45 gradi.
Tra questi :
alcuni recettori per il freddo che scaricano fino a
37 gradi e poi scaricano per t > 45 gradi in
maniera paradossa.

Psicofisiche della sensazione termica


ci affidiamo alla descrizione del soggetto ci sono due fattori che influenzano quindi queste
percezione :
1. temperatura della cute al momento dello
stimolo;
Nel secondo grafico l'aumento messo in
2. velocit di variazione della temperatura
relazione al gradiente termico (le piastre messe a
codifica la soglia percettiva
contatto sono mano mano pi fredde (la piastra
soglie
percettive:
attraverso un grafico analizzo
pi fredda); l'aumento subito decade e quindi i
gradiente minimo di variazione percepito in
recettori termici hanno alta adattabilit.
funzione della velocit con cui applico la
Si capisce che si attivano quando c' una
variazione di temperatura.
variazione della temperatura cutanea ma non
se la variazione di velocit molto lenta, il
rilevano esattamente la temperatura .
gradiente deve essere molto alto perch la

variazione di temperatura sia percepita.

Per quanto riguarda le vie centrali i termocettori


sono le terminazioni periferiche dei neuroni a T
CANALI TRP nella termocezione
la cui branca centrale entra nelle corna posteriori
canali coinvolti nella termocezione sono TRP
del midollo spinale, terminando nelle varie
(alcuni anche coinvolti nella nocicezione) canali lamine; le vie termocettive e nocicettive sono le
a potenziale recettoriale transitorio stesse e diverse da quelle della
famiglia di canali che condividono omologia
meccanocezione.
strutturale; caratterizzati dall'essere canali
cationici aspecifici con correnti cationiche
FIBRE C Lamine I e II
miste. Sono coinvolti anche nel gusto,
FIBRE A Lamine I e V
nell'olfatto e sono presenti anche in cellule non
eccitabili senza ruolo specifico nella trasduzione A questo livello esistono neuroni diversi per le
ma con funzioni variabili.
varie modalit, cio troviamo neuroni di
domini conservati:
secondo ordine di tipo nocicettivo, vari neuroni
6 domini trasmembrana
ad ampio spettro sui quali vengono convogliate
regione poro tra S5 E S6
informazione anche di tipo meccanocettivo,
dominio TRP a funzione sconosciuta
neuroni per il caldo e neuroni per il freddo.
TRPV in cui 1 anche nocicezione e stimoli
chimici capsaicina (peperoncino sensazione di
I fasci coinvolti decussano sulla linea mediana
calore ) TRPM E TRPA sono principalmente
nelle fibra ascendenti che vanno a formare il
coinvolti nella termocezione.
tratto anterolaterale cio spinotalamico che
Ciascuno di questi canali si apre per range di
temperature determinati mediante esperimenti su
animali k.o. (es.topi k.o. per V1 non danno
riposte anche protettive all'aumento della
temperatura quindi non sono in grado di
percepire temperature fino a 43 fino a 50 dove
intervengo i V2 DANNO RISPOSTE DI TIPO
COMPORTAMENTALE SOLO QUANDO LA
TEMPERATURA SUPERA I 53C, con k.o. di
V2, V3 e V4 siamo riusciti a definire il range).
per il caldo V1 V2 (TEMPERATURE ELEVATE
CHE PRODUCONO DISAGIO FISICO) V3 V4
per il freddo DUE CANALI M8 E A1.

TRPV1 scarica a T > 43C


TRPV2 scarica a T > 52C
TRPV3 scarica a 30C < T < 39C
espressi prevalentemente in cellule
epiteliali rispetto ai neuroni sensoriali
TRPV4 scarica a 25C < T < 34C
TRPM8 e TRPA1 sensibili al freddo (il
primo attivato anche da mentolo e
sostanze simili)

Sono sensibili anche a stimoli chimici, come ad


esempio TRPV1 attivato dalla capsaicina. Sono
espressi anche nei cheratinociti, cellule non
eccitabili. Si presume che essi medino il rilascio
di ATP che a sua volta regolerebbe canali ionici
ATP-dipendenti.

raggiunge il talamo a livello del nucleo ventro


postero laterale (tronco arti e capo) e mediale
(territorio facciale), i quali inviano fibre afferenti
all'area sensitiva primaria (SI).
La via che opera la funzione termoregolatoria
in realt distinta da questa via, che
sostanzialmente determina la percezione termica.
Ci stato provato da esperimenti di lesione in
animali, in cui si visto che lesioni dell'area
talamica coinvolta nella percezione termica,
annulla la percezione ma non le risposte
termoregolatorie; sono quindi distinte.
La via somatosensoriale che media le risposte
anticipatorie mediata da neuroni identificati nel
nucleo parabrachiale che proiettano all'area
preottica ipotalamica.
Sono state individuate due regioni del nucleo
parabrachiale:
regione laterale esterna neuroni di
proiezione all'area preottica attivati dal freddo.
regione dorsale neuroni di proiezione
ALCOA******attivati dal caldo.
Meccanismi di termodispersione e
termoproduzione
importante la costanza della temperatura
corporea; esistono degli intervalli di temperatura
in cui la regolazione pu ancora avvenire e

temperature limite 24 freddo e 40 caldo.


Il ruolo della circolazione negli scambi termici
tra nucleo ed involucro importante ai fini
regolativi, infatti gli scambi tra nucleo ed
involucro variano in base alla
vasodilatazione/vasocostrizione .
Risposta al freddo: vasocostrizione serve a
preservare la temperatura del core;
Risposta al caldo: vasodilatazione facilita gli
scambi favorendo la dispersione di calore.

La conduzione invece necessita di diretto


contatto tra lorganismo (cute) e un solido, un
liquido o un gas a differente temperatura: il
corpo pi caldo cede calore e la quantit di
calore dipende dallarea di cute interessata.
Laria avendo una scarsa conducibilit termica
non cede o acquista calore con facilt (inoltre
con lutilizzo do indumenti laria a contatto con
la pelle viene trattenuta e si ha minor dispersione
di calore tramite conduzione attraverso laria),
mentre lacqua ha un calore specifico (4186
Neutralit termca: valore di temperatura
Joule/Kg Kelvin, cio la quantit di calore
ambientale per la quale la temperatura del corpo necessaria per innalzare la temperatura di una
mantenuta costante solo dal calore sviluppato
unit di massa di 1k) e conducibilit termica pi
dal metabolismo basale. Il 70% del calore
elevati.
prodotto dal nostro organismo, cio quella parte La convezione strettamente correlata alla
che mantiene costante la temperature del core, conduzione ed caratterizzata da moti convettivi
dovuta al solo metabolismo basale.
del fluido (in genere aria) che riscaldandosi a
Vi un intervallo di temperatura, zona di
contatto con il corpo tende a un movimento
neutralit termica, nel quale l'organismo non
ascendente e induce quindi larrivo di nuova aria
disperde altra energia per mantenere costante la favorendo dispersione di altro calore. Lutilizzo
propria temperatura.
di vestiti blocca tali moti convettivi, mentre il
Fuori da questa zona, sia per temperature pi
movimento li favorisce.
elevate che pi basse, necessario spendere
Levaporazione il meccanismo
energia per attivare processi che mantengono la termodispersivo di maggiore efficacia che
termoregolazione.
valido anche a temperature superiori a quella del
*Analisi grafico con IN BLU curva del
corpo (a tali temperature gli altri meccanismi
metabolismo energetico in base alla temperatura funzionano al contrario, cio il corpo assume
ambientale; IN ROSSO metabolismo energetico; calore con gli altri meccanismi): consiste
Zona elettrica neutra compresa tra LCT (low
nellevaporazione di acqua dalla cute e dalle
critical temperature) E UCT; in questo tratto la t mucose delle vie respiratorie (circa mezzo
corporea mantenuta costante solo a spese del
litro/die). Cani e gatti tramite la polipnea termica
metabolismo energetico SENZA ULTERIORE possono disperdere calore in modo regolato dalle
SPESA ENERGETICA RISPETTO A
mucose respiratorie luomo no. La quantit
QUELLO CHE IL NORMALE
dacqau pu essere aumentata dalla secrezione di
METABOLISMO BASALE; fuori da questo
sudore.
range la temperatura mantenuta con dispendio Per far evaporare un litro dacqua servono 580
energetico attraverso processi di
Kcal che sono sottratte dalla cute e mucose.
termoproduzione e termodispersione.
Levaporazione dipende soprattutto dallumidit
dellaria: se questa alta verr ostacolata, al
Bilancio termico: equilibrio tra termogenesi e
contrario in caso di aria secca levaporazione
termodispersione.
favorita ( importante quindi questo gradiente
La termodispersione si basa principalmente su di vapore cit. Pizzuti) La termogenesi si basa su
meccanismi fisici (irraggiamento, conduzione,
processi chimici (metabolismo basale, attivit
convezione, evaporazione).
muscolari, ADS ormoni, condizioni ambientali).
Lirraggiamento lemissione di calore sotto
regolazione del flusso ematico cutaneo
forma di onde elettromagnetiche (infrarossi) e
Nel distretto cutaneo arteriole e venule formano
dipende dalla differenza di temperatura dei due
principalmente due plessi (molto variabili) :
corpi (anche senza entrare in diretto contatto); ai uno superficiale, il plesso subpapillare (tra strato
raggi solari ci si riscalda con questo
papillare e reticolare del derma) che emette
meccanismo, mentre il corpo umano cede calore perpendicolarmente arcate che vanno verso la
cos se lambiente circostante pi freddo.
superficie; poi c un plesso pi profondo, il

sottocutaneo. Anastomosi artero-venose


contribuiscono a regolare il flusso.
pu variare da 200 a 400ml/min fino a
3000 ml/min;
la regolazione diversa se consideriamo
le regioni estreme del corpo dita,
orecchi, naso, dette regioni acrali, dove
abbiamo un meccanismo di
DILATAZIONE PASSIVA dovuta a
riduzione di scarica fibre simpatiche
noradrenergiche vasocostrittrici che
agiscono tonicamente producendo
appunto un tono di base;
regioni non acrali del tronco:
VASODILATAZIONE ATTIVA; la
scarica tonica gi bassa e non si ottiene
una vasodilatazione significativa
riducendo la scarica vasocostrittrice; la
vasodilatazione dovuta a sostanze
rilasciate anche con la sudorazione per
fibre simpatiche colinergiche su
ghiandole sudoripare.

dovuto a sudore(liquido iposmotico con NaCl) perspiratio sensibilis;


con secrezione modesta riassorbimento di ioni e
acqua duttulare imponente 20 mOsm se
secrezione aumenta(fino a 3 l/h) meno
riassorbimento perci 100mOsm.
sudore: calore innervazione simpatica di tipo
colinergico della ghiandola(importante
nellesercizio fisico)
Ghiandola sudoripare tubulare contorta
Umidit ostacola sudorazione acqua non esce
perci si usano ventilatori
Termogenesi chimica grazie a reazioni di tipo
chimico;

termogenesi da brivido(T<35.5): innescata da


un centro ipotalamico detto centro del brivido,
che prende contatto attraverso delle formazioni
dei nuclei encefalici e direttamente con
motoneuroni che vanno a innervare il muscolo
scheletrico, producendo un aumento tono
muscolare e poi delle contrazioni di tipo
oscillatorio dovuti alla grossa attivazione dei fusi
Effetti diretti sulla temperatura cutanea sui vasi
neuromuscolari dal centro del brivido, che non
riscaldamento produce vasodilatazione;
producono lavoro (il muscolo non si accorcia),
raffredda produce vasocostrizione.
e riguardano la contrazione simultanea di
Mediato da una diversa sensibilit alle
muscoli antagonisti perci non c movimento,
catecolammine.
con finale produzione di calore; questi
RAFFREDDAMENTO ECCESSIVO:
meccanismi sono regolati dal SN somatico,
VASODILATAZIONE PER EVITARE IL
CONGELAMENTO NELLE PARTI ESPOSTE; poich diretto alla muscolatura striata.
arrossamento delle estremit.
Termogenesi non da brivido(T<36.8)
SCAMBIO TERMICO CONTROCORRENTE
reazioni cellulari che portano alla produzione di
Importante in animali sottoposti a temperature
calore;
estreme, tuttavia un meccanismo che
aumento delle reazioni ossidative
ritroviamo anche nell'uomo.
cellulari
Le vene profonde sono vicine alla arterie e in
incremento di utilizzo di ATP in cicli che
caso di temperature molto basse insieme al
non producono lavoro
processo di vasocostrizione con ridotto apporto
ematico alla periferia, favorito anche il ritorno
stimolazione della catena respiratoria
venoso dalle vene profonde; raffreddano il
riduzione dell'efficienza della
sangue arterioso riducendo ulteriormente la
fosforilazione ossidativa
dispersione di calore, facendo arrivare in
per la termogenesi non da brivido ci sono due
periferia sangue pi freddo
meccanismi:
In caso di caldo il sangue viene riportato con le
1) ormonale: intervento di ormoni tiroidei e
vene superficiali; non avviene lo scambio
catecolammine
controcorrente quindi il sangue arterioso non
2) tessuto adiposo bruno: elevato numero di
viene raffreddato e il calore viene ceduto
citocromi; localizzato in punti strategici nel
allesterno trovandosi le vene nel distretto
neonato; tende a scomparire; continua ad essere
cutaneo.
presente e pu generarsi a partire da adipociti
bianchi per effetto di stimolazione del sistema
Perdita di calore mediante evaporazione
nervoso simpatico su recettori 3 (che regola i

meccanismi di formazione di calore in questo


tessuto) gioca un ruolo importante
l'adattamento al freddo basse temperature
costanti aumenterebbero il numero di queste
cellule.
Ormoni: stimolazione dell'ipotalamo per il
freddo fa rilasciare il fattore di rilascio del TSH
produzione di TSH, che agisce sulla tiroide,
stimolando ormoni tiroidei T3 e T4 ma
ultimamente anche un T2 con ruolo
nell'attivazione del metabolismo cellulare.
Gli ormoni tiroidei, insieme a noradrenalina ed
adrenalina agiscono sia su muscoli scheletrici
che sugli altri tessuti, aumentando il
metabolismo cellulare e la produzione di calore.
T3 e T4 pi lente della noradrenalina perci
coinvolte di pi nellacclimatamento che nella
risposta al freddo
Tessuto adiposo bruno
Innervato da fibre simpatiche e numerosi
mitocondri che danno la colorazione scura :
presente nei roditori e animali ibernanti;
localizzato in regioni particolari: periaortica
interscapolare, intercostale, vicino alle grosse
arterie in modo che il calore giunga alle subito
alle arterie centrali e quindi al core termico del
corpo.
Meccanismo alla base della produzione di
calore: TERMOGENINA O PROTEINA
DISACCOPPIANTE UCP-1, forma un canale
per ioni H+ nella membrana mitocondriale
interna; il canale protonico fa si che il gradiente
generato dalla catena di trasporto degli elettroni
venga dissipato da questo passaggio con
produzione di calore. In assenza di UCP, l' ATPsintetasi utilizza H+ per la produzione di ATP.
Esperimenti che hanno dimostrato il ruolo di
UCP: sono stati ottenuti adipociti bruni senza
UCP, sono stati stimolate queste cellule con
noradrenalina la stimolazione diretta con
questo neurotrasmettitore determina un aumento
del consumo di ossigeno, quindi aumento
metabolismo cellulare, nei topi normali; questo
effetto non c'era nei topi privi di UCP .
Lo stesso esperimento stato fatto stimolando le
cellule con OLEATO (acido grasso); anche in
questo caso stimola il consumo di ossigeno
cellulare e anche questo meccanismo richiede la

presenza di termogenina per funzionare.


L'esperimento fornisce due informazioni
riguardo l'azione della noradrenalina sulla
produzione di calore del tessuto bruno: la
stimolazione di UCP-1 proprio della
noradrenalina ed il coinvolgimento degli acidi
grassi in questo meccanismo poich mimano
l'effetto delle noradrenalina.
Meccanismo d'azione della noradrenalina (o
epinefrina):
epinefrina recettore 3 via del cAMP con
produzione di PKA che agisce sulle goccioline
lipidiche:
Attivando LOS (lipasi ormone sensibile)
Fosforilando la perilipina che cos si stacca dai
trigliceridi, favorendo l'attivit della lipasi.
Ne segue liberazione di acidi grassi (FFA), che
entrano in beta-ossidazione; essi possono anche agire
sull'UCP-1: questa si trova nella matrice
mitocondriale, legata ad una molecola di GDP che
blocca il canale; gli acidi grassi liberi stimolano il
distacco del GDP dal canale inducendone l'apertura,
l'effetto disaccoppiante e la liberazione di calore.
Ergo: NORADRENALINA
LIPOLISI DEI
TRIGLICERIDI
CONTENUTI NEGLI
ADIPOCITI
La norepinefrina non modula solo l'attivit di
UCP-1, ma ne induce anche la trascrizione. Un altro
effetto della PKA quella di fosforilare il fattore di
trascrizione CREB, che entrando nel nucleo
favorisce l'espressione del gene dell'UCP.

Meccanismi centrali della termoregolazione


Le aree coinvolte nella termoregolazione sono
principalmente due:
1) Area preottica (centro di dissipazione del
calore) stimolandola si ottiene
vasodilatazione e sudorazione / se lesa si ha
ipertermia
2) Area posteriore (centro di conservazione del
calore) stimolandola si ha comparsa di
brividi, vasocostrizione // se lesa genera
ipotermia.
L'ipotalamo caratterizzato da un set-point di
temperatura (37.1 C) con il quale viene
paragonato il valore medio di temperatura
registrato dalle integrazioni dei vari termocettori.

Con la febbre (indotta da sostanze pirogene) il


set-point viene ricalibrato per valori superiori e
la temperatura mantenuta su tali valori.
Inoltre l'ipotalamo, attraverso il centro del
brivido, agisce anche sui muscoli scheletrici
producendo calore attraverso il brivido di freddo.
Da impulsi eccitatori a formazioni del
troncoencefalico facilitatorie per motoneuroni
spinali.
I termocettori centrali si trovano sia a livello dei
visceri, sia del midollo, sia soprattutto a livello
dell'area preottica (prevalentemente recettori per
il caldo).

Risposte comportamentali:
al caldo: variazione dell'abbigliamento, ricerca
dell'ombra, riduzione del lavoro muscolare
aumento della termodispersione
al freddo: riduzione della termodispersione,
aumento della termogenesi, tono muscolare e
brivido, movimenti volti alla generazione di
calore (battere i piedi, etc.).
Meccanismi periferici e locali

Agiscono in base ai recettori periferici che di


solito sono meno importanti di quelli centrali
tuttavia la soglia del brivido e della sudorazione
L'esistenza dei recettori centrali si dimostra cos: viene regolata in base ad afferenze di recettori
se si immerge il braccio in acqua calda si ottiene periferici che indicano la T cutanea:Es brivido se
sudorazione sia al braccio immerso, sia al
la T cutanea alta la soglia del brivido viene
braccio non immerso; questo fenomeno
spostata a valori del nucleo omeotermico minori
mediato sia dai termocettori cutanei, sia dal
Quindi i recettori periferici hanno una funzione
riscaldamento del nucleo termico: dal braccio
di modulazione della risposta caldo/freddo
riscaldato il sangue circola fino alla periferia
regolandola in base alla T esterna in modo che
termica, riscaldandola.
non sia eccesiva.
I termocettori periferici conservano un ruolo di
tipo regolatorio; i recettori periferici pi
importanti sono quelli per il freddo, che inviano
stimoli alla regione ipotalamica posteriore (che
riceve informazioni dall'ipotalamo preottico, con
integrazione...)
Esistono almeno 4 tipi diversi di neuroni
ipotalamici sensibili alla temperatura;
Recettori primari per il caldo: aumentano la
frequenza di scarica in modo direttamente
proporzionale all'aumento della temperatura
Recettori primari per il freddo: hanno
frequenza di scarica inversamente proporzionale
all'aumento di temperatura
pare che sia quelli per il caldo che quelli per il
freddo mantengano un livello di attivit costante
a temperature neutre
Interneuroni dotati di set-point:
sono interneuroni correlati al caldo e al freddo,
sono silenti fino ad una certa Temperatura e poi
iniziano la scarica. Probabilmente sono coinvolti
nella genesi del set point e sono sensibili alle
sostanze pirogene non sono recettori primari, il
loro comportamento deriva da contatti sinaptici e
circuiti neuronali.

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