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Termoregolazione

Meccanismo fisiologico che tende a mantenere


costante la temperatura interna dell’organismo adattando
i processi di produzione e di
dispersione del calore alle
variazioni della temperatura ambientale
TEMPERATURA E ORGANISMI

Danni da Temperatura interna a valori elevati


1. Inattivazione degli enzimi
2. Squilibrio metabolico
3. Squilibrio tra assorbimento di acqua e traspirazione

Danni da Temperatura interna a valori bassi


1. Formazione di ghiaccio (danni meccanici, disidratazione)
2. Rallentamento del metabolismo
Generalità
Animali

Omeotermi Pecilotermi

Indipendenti Si adeguano
dall’ambiente all’ambiente
esterno esterno

Lotta contro il caldo Meccanismi fisiologici /


o contro il freddo comportamentali

Colonizzazione di
qualunque ambiente
Il calore del corpo
• Nel corpo umano, la distribuzione di calore non
è uguale in tutte le sue parti:
• nei punti in cui c’è possibilità di trasferimento di
calore, la temperatura sarà minore rispetto a
quella delle parti più interne, dove si ha la
produzione endogena di calore
• il corpo si divide in un guscio interno e in un
guscio esterno

Nel guscio interno, o nucleo centrale o core, si


trovano tutti gli organi vitali, che devono essere
mantenuti intorno ai 37°- 37,5°C

Lo spessore del guscio esterno non è regolato


entro limiti ristretti: dipende, infatti,
dall’ambiente e dalla necessità del corpo di
conservare il caldo
Il nucleo centrale aumenta di estensione durante
l’esposizione al caldo per vasodilatazione periferica,
poiché il sangue è un trasportatore di calore

Se invece il corpo è esposto al freddo, il nucleo


centrale riduce ampiamente la propria estensione,
limitandola alla sola parte addominale per
vasocostrizione periferica

La T interna deve mantenersi costante anche quando


la T ambientale varia ampiamente

bilancio termico

Dispersione termica Produzione termica


conduzione, convezione, (termogenesi)
evaporazione, Attività metabolica dei
irraggiamento, tessuti
OMEOSTASI TERMICA
ADATTAMENTO
Centro
termoregolatore

+ - + -

Ormoni tiroidei Termorecettori Circolo cutaneo


Tono muscolare Secrez. sudore

+ - + -
- Temperatura +
Dispersione
TERMOGENESI corporea termica
+ -
CALDO + - FREDDO
Centri nervosi della termoregolazione
Nucleo anteriore Nucleo ventrale posteriore
(area preottica)

Aumento della T Abbassamento della T


ipotalamo

Scarica neuronale Scarica neuronale


Tronco encefalico
e midollo spinale
Dispersione termica Termogenesi

Termocettori periferici

Numerosi nella cute

Recettori del caldo Recettori del freddo (più numerosi)


(corpuscoli di Ruffini) (corpuscoli di Krause)
FORESTA PLUVIALE EQUATORIALE E
TROPICALE

TERRE ARIDE O DESERTI

SAVANA

C’è caldo e caldo …


Regolazione della dispersione termica
(adattamento biologico: fisiologico)
 perdita di calore

Aumento dell’irraggiamento (43%)


Aumento della conduzione
fisica della massa corporea (2%)

Aumento della convezione circolatoria Sudorazione (diaforesi)


(vasodilatazione) (25%) (1 ml di sudore che evapora
fa perdere 580 Kcal/g)
Evaporazione della pelle (18%)
Evaporazione respiratoria (12%)
Eliminazione della CO2 dai polmoni
Urine e feci
Vasodilatazione
Efficace fino a temperature esterne di 32°C
o in caso di lieve attività fisica

Dilatazione dei capillari


Dispersione del calore corporeo
sottocutanei

Rubor (rossore) e calor (calore superficiale)

Sotto il controllo
dell’ortosimpatico

• fitta rete di capillari sotto l’epitelio cutaneo


• estesa rete venosa plessiforme alimentata da
arteriole (ampia vasomotilità) nel derma
Sudorazione
(il cui successo è condizionato dal grado di umidità)
Inizia a 25°C negli individui a riposo
moderatamente vestiti; a 32°C se nudi
Inutile in caso di elevata umidità
Possibile squilibrio idrico-salino
Osmocettori periferici (nucleo sopraottico e
paraventricolare dell’ipotalamo)
Ormone antidiuretico (vasopressina o ADH,
ipotalamo) e aldosterone (corticale del surrene)
Recettori della sete (comportamento dipsico)

NUCLEO SOPRAOTTICO:
Ghiandole esocrine presenti su tutta la pelle sede degli osmorecettori

localmente  grandi ghiandole apocrine che


negli adulti secernono anche molecole
odorose (ghiandole di Moll: ascelle, Uomo  ca. 3 milioni sparse
circumanale, circumgenitale, capezzoli, sulla superficie cutanea: la
meato uditivo) massima concentrazione è
altre specie  solo in alcune zone (maiale, raggiunta sulla pianta dei piedi,
capre e bue solo sul muso; cane, gatto e sul palmo delle mani, nelle
scimmia sulle zampe) ascelle e intorno ai genitali
Sudorazione
(il cui successo è condizionato dal grado di umidità)
Il sudore è composto da acqua al 70% e
per il rimanente da zuccheri e sali minerali

Varie funzioni (termoregolatorie,


emozionali, comunicative, ecc.)

La quantità di sudore prodotta da un adulto in


un giorno varia da 0,5 lt fino a 10 lt (in funzione
del lavoro fisico e delle condizioni ambientali)
NUCLEO SOPRAOTTICO:
sede degli osmorecettori
1° giorno dopo 14 giorni
SUDORE (ml/h) 1084 1253
Na (mEq/l) 120-138 50-70
K (mEq/l) 9-14 3-6
Cl (mEq/l) 125-135 50-70
Ormone antidiuretico (vasopressina o ADH)
e aldosterone (corteccia del surrene)
Riduzione della termogenesi

diminuzione del MB

Inibizione della secrezione Popolazioni che vivono in clima caldo


endocrina della tiroide hanno valori di MB inferiori a quelle
dei climi temperati o freddi

Inibizione della secrezione di


Azione Dinamica Specifica degli
catecolamine
alimenti (ADS) o Termogenesi Indotta
dalla Dieta (T.I.D.): proteine (10-30%),
alcol (10-30%), carboidrati (5-10%),
lipidi (2-5%)
Diminuzione del costo Rendimento ridotto in molte
energetico del lavoro attività fisiche
Adattamento al freddo
Vento, temperatura, umidità Ipotalamo

Recettori cutanei Recettori ipotalamici

Corteccia cerebrale

ADATTAMENTI CULTURALI
Abbigliamento
Abitazioni
Dieta
Esercizio fisico

ADATTAMENTI FISIOLOGICI
Vasocostrizione
Vasodilatazione
Aumento BMR
Ormoni
Brivido
Isolamento
Adattamento fisiologico al freddo

Isolamento fisico AUMENTO DELLA


PRODUZIONE DI CALORE

RIDUZIONE DELLA
PERDITA DI CALORE Aumento
attività fisica
Termogenesi  Termogenesi
senza brivido da brivido

Vasocostrizione Scambio di calore in


periferica controcorrente
metabolismo
chimico
Inibizione della sudorazione

Metabolismo contrazione muscolare

Come produciamo comportamento stimolo della fame


e manteniamo il
genetica
calore? adattamento

Diminuzione della superficie di scambio acclimatizzazione


La termogenesi metabolica (obbligatoria)
Molte delle reazioni biochimiche che avvengono nei processi
metabolici cellulari liberano energia in forma di calore

La termogenesi avviene in tutti i tessuti


La quantità totale di calore prodotto dipende dal livello di attività dei tessuti

Fegato  sede di un’intensa termogenesi, in esso si svolgono


numerosi e intensi processi metabolici esotermici

Muscolatura scheletrica (e cardiaca) 


produzione termica elevata durante la contrazione

(circa i 2/3 dell’energia derivante dalla trasformazione di ATP in ADP


che sostiene la contrazione delle fibre muscolari si trasforma in calore)

rapidamente variata modificando l’intensità e la durata della loro contrazione


Termogenesi facoltativa (o regolatoria)
La produzione termica deve essere aumentata contrazione basale,
 costantemente presente in
aumento del tono muscolare tutti i muscoli scheletrici

si accompagna a produzione di calore, che


cresce rapidamente con la sua intensità

Se la termogenesi muscolare deve essere


aumentata, intervengono particolari tipi di
contrazione muscolare, a carico della muscolatura di
tutto il corpo, che si manifestano con
il tremore muscolare e i brividi (termogenesi da brivido)

non hanno alcuna finalità motoria,


fino al 300% del ma solo quella di accrescere la
valore basale ! produzione termica
Il brivido

•La termogenesi da brivido è un meccanismo dovuto


a muscoli antagonisti e i primi a essere stimolati sono
i muscoli del collo (sbattimento dei denti)
•Coinvolge massimamente i muscoli del collo, ma
poco quelli scheletrici estensori e flessori degli arti
•Questo meccanismo viene poi interrotto perché
• E’ molto efficace
interviene la via ormonale
perché aumenta di 2-3
•Processo involontario e regolato dai centri nervosi volte la produzione di
dell’ipotalamo calore e contribuisce
all’aumento di circa il 60%
del calore prodotto
(idrolisi dell’ATP)
• Manca nel neonato
Regolazione della termogenesi: meccanismi ormonali

liberazione delle catecolamine


liberazione degli ormoni tiroidei
(adrenalina e noradrenalina)
(tiroxina e triiodotironina)
da parte della midollare del surrene

Queste sostanze, accanto alle specifiche e diversificate funzioni che


svolgono nell’organismo, agiscono nelle cellule stimolando i processi
metabolici ossidativi e quindi la produzione termica
(termogenesi non da brivido)
•Maggior tempo richiesto dal meccanismo
neuro-ormonale con controlla la funzione
tiroidea
•agiscono molto prontamente •Azione più lenta degli ormoni tiroidei a livello
•integrano il meccanismo cellulare
muscolare nel conferire •Efficaci solo nell’adattamento a cambiamenti
rapidità alla risposta al freddo duraturi della T ambientale
•risposte molto più tardive
•intervengono con una latenza di giorni o
settimane al persistere dello stimolo
termico ambientale
IL GRASSO BRUNO Termogenesi non da brivido

In tutti gli animali omeotermi

Particolare tessuto adiposo

Altamente vascolarizzato e innervato

Cellule ricche di mitocondri che


svolgono un’intensa termogenesi

Uomo  nei primi mesi (o anni) di vita nella regione dorsale


(periscapolare)
Ruolo nell’aumento della resistenza al freddo nel neonato
Adulto  zone circostanti il surrene e i grossi vasi
Regolazione della dispersione termica cutanea
Dipende dalla differenza di T tra la Controllo  segnali portati dalle fibre
cute e l’ambiente stessoregolata nervose ortosimpatiche vasomotorie: la
variando la T cutanea loro attivazione determina vasocostrizione,
raffreddamento della cute e diminuzione
della dispersione termica

Piloerezione
Fascetto muscolare
liscio innervato
dall’ortosimpatico
Uomo pelle d’oca
Regolazione della dispersione termica cutanea
Dipende dalla differenza di T tra la Cambiamenti di postura
cute e l’ambiente stessoregolata 
variando la T cutanea TERMOREGOLAZIONE
COMPORTAMENTALE
flusso sanguigno nel distretto cutaneo

Scambio di calore in controcorrente


• in prossimità degli arti, vene (fredde)
e arterie (calde) corrono parallelamente
• calore non si disperde all’esterno
attraverso le parti prive di materiale
isolante
• pinne del delfino, naso di alcuni
animali, arti umani

Pannicolo adiposo sotto la bassa conduttività Isolante


rete vascolare del derma termica
REGOLA di BERGMAN: LEGGI ECOGEOGRAFICHE o VARIAZIONE
ALTE temperature = ridotta massa corporea CLINALE DEL FENOTIPO
BASSE temperature = consistente massa corporea
Gli animali di dimensioni maggiori hanno un rapporto superficie/volume minore rispetto agli animali di piccole
dimensioni, per cui disperdono il calore interno più lentamente e sono avvantaggiati nei climi freddi; al contrario, gli
animali di piccole dimensioni sono meglio adattati nei climi caldi e secchi, perché disperdono meglio il calore del
corpo.
REGOLA di ALLEN:
La lunghezza degli arti e delle appendici (naso, orecchie, ecc) aumenta all’aumentare della temperatura.
Adattamento genetico al caldo

•Relativa riduzione della massa corporea rispetto alla


superficie (regole ecogeografiche di Bergman & Allen)
•Proporzioni corporee tendenzialmente snelle
•Statura piuttosto elevata (aumenta il rapporto
superficie/volume per favorire il raffreddamento)
•Arti superiori e inferiori piuttosto lunghi e magri (per
minimizzare la presenza di grasso, che limita la dispersione
del calore dal centro verso la periferia)
•Diminuzione della massa grassa ….
•… specie del pannicolo adiposo degli arti
•Elevata pigmentazione cutanea

Regola di GLOGER: il colore della pelle (o del pelo) è più scuro nelle zone
equatoriali e tropicali rispetto a quello delle zone delle latitudini elevate
Adattamento genetico al freddo

CARATTERISTICHE SOMATICHE
 statura bassa
 torace ampio
 arti inferiori e superiori corti
 faccia appiattita con pannicolo adiposo
 naso alto e stretto (leptorrino)
 generale aumento del grasso corporeo
 colore della pelle relativamente scuro
 presenza della plica mongolica
 elevato metabolismo (?)
 ghiandole sudoripare localizzate
principalmente sul volto

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