IPERTERMIA FEBBRILE
TERMOREGOLAZIONE
- poichilotermi (animali inferiori, pesci, an bi e rettili): NON hanno questa capacità , quindi la loro
temperatura corporea cambia con la temperatura esterna
—> che cos’è che ci permette di mantenere la nostra temperatura a valori costanti??
- FORMAZIONE RETICOLARE
- MIDOLLO SPINALE
- GANGLI SIMPATICI
Termogenesi e termodispersione
Produzione calore <—> DEGRADARE le sostanze Per CONVEZIONE= trasferimento calore attraverso
che producono CALORIE = ENERGIA
l’aria tra due corpi
- 1 g di lipidi= 9 calorie
- 1 g di glicidi= 4 calorie
- respirazione
- Perspiratio insensibilis
- Sudorazione , il meccanismo più e cace in
condizioni normali (estate anche a riposo /
inverno con attività sica), e cace se non c’è
umidità nell’aria , che blocca l’evaporazione ;
usata dal nostro organismo anche nella febbre
(farmaco Tachipirina stimola la sudorazione,
quindi è scorretto coprire i pzi con febbre alta,
perché più li copro più blocco l’evaporazione)
Nell’uomo i valori normali sono tra i 36,5-37 °C (c’è chi dice che non si ha febbre se non si
superano i 37,5)
—> tali valori cambiano a seconda delle fasi della giornata: un po’ più bassa al mattino, rialzo
verso sera
—> nei neonati talvolta la T corporea è più alta (per super cie del corpo ridotta)
—> negli anziani: invecchiamento centri di termoregolazione, possono funzionare di meno o di più
—> variazioni a seconda delle fasi del ciclo mestruale / durante la digestione
IPERTERMIA
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Ipertermie NON FEBBRILI, a causa di:
- Minore termodispersione
- Cause ESOGENE: colpo di sole, colpo di calore (esposizione ad alte temperature in aree ad alta
umidità, v.prossima lezione)
È dunque una reazione che talvolta deve insorgere, per es in caso di infezioni , usata come arma
per combattere i microrganismi patogeni -> è anche un meccanismo di difesa
Come succede??
-> come già detto, grazie ai centri termoregolatori la nostra temperatura rimane costante, però
quando c’è ipertermia febbrile, i neuroni presenti principalmente nell’ipotalamo vengono
temporaneamente alterati => “RISETTAGGIO”, rialzo della TEMPERATURA corporea DI
RIFERIMENTO —> = valori MAGGIORI di 37 °C
Questo rialzo del valore di riferimento è indotto dal rilascio dei cosiddetti PIROGENI , che
possono essere:
- ESOGENI : prodotti esternamente al nostro organismo, quali: prodotti dei batteri (GRAM +/-),
ad es endotossine, tossine batteriche degli sta lococchi; proteine eterologhe del latte, etc.
2 TEORIE (citochine agiscono direttamente sui centri termoregolatori O utilizzano la PGE2 come
mediatore)
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- la TERMOCONSERVAZIONE—> riduco dispersione del calore con VASOCOSTRIZIONE
PERIFERICA SUPERFICIALE (l’ipo si rilascia fattori che causano questa vasocostrizione)->
infatti prima dell’insorgenza della febbre il pz presenta pallore
—> la sudorazione avviene per vasodilatazione periferica, qui invece parliamo del contrario —
>pallore, cute inizialmente fredda-> il sangue viene portato tutto verso gli organi interni, dove c’è
invece vasodilatazione = il calore del corpo viene conservato
—> per produrre più calore (per arrivare ad es a 38 e oltre)—> ORMONI (ipo si->TSH/ACTH—>
aumento metabolismo basale =utilizzo carboidrati e lipidi = aumento consumo di O2 e produzione
di ATP con stimolazione lipolisi )
1) RIALZO TERMICO, detta anche FASE PRODROMICA, in cui non ci dovrà essere perdita di
calore, cioè termodispersione, bensì TERMOCONSERVAZIONE= VASOCOSTRIZIONE
PERIFERICA => pallore, cute fredda —> necessario produrre calore-> termogenesi —>
aumento T corporea —> AUMENTO FREQUENZA CARDIACA (per ogni grado di temperatura
in più c’è un aumento di 8 pulsazioni/minuto)
-> Febbre bassa (aumento 1°C), media (aumento 1-2°C), alta (aumento 2-3°C), altissima o
iperpiressia (oltre 41.5°C).
3) FASE DELLA DEFERVESCENZA: pian piano c’è la scomparsa della febbre. Caratterizzata da
TERMODISPERSIONE da VASODILATAZIONE PERIFERICA e SUDORAZIONE. CUTE CALDA e
sudata —> questa fase può avvenire bruscamente, in poche ore, allora si parlerà di
defervescenza PER CRISI, oppure in maniera più graduale (alcuni giorni), allora si parlerà di
defervescenza PER LISI
L’andamento della febbre può variare a seconda della causa, dell’agente che l’ha scatenata
- febbre CONTINUA: prima fase di rialzo, poi equilibrio e in ne di defervescenza. Tipica delle
varie forme in uenzali , della polmonite pneumococcica, etc.
- Febbre INTERMITTENTE: ampie oscillazioni con remissione della febbre. Nell’arco della stessa
giornata può non esserci al mattino e poi aumentare rapidamente verso sera (TBC); poi
abbiamo la TERZANA e la QUARTANA, tipiche della MALARIA: la terzana, cioè rialzo termico al
1o e 3o giorno, 2o giorno apiressia, è tipica della malaria da Plasmodium vivax e ovale, ma
anche della spirochetosi; la quartana, con febbre il primo giorno, due giorni di apiressia e poi
febbre al 4o giorno, è invece tipica del Plasmodium malariae e falciparum (esiste anche la
quintana, per altre infezioni)
- Febbre ONDULANTE: ampie variazioni giornaliere alternate a diversi giorni di apiressia. Tipica
di linfomi e altri tumori, brucellosi
- Febbre RICORRENTE o PERIODICA: febbre per qualche giorno alternata a periodi di apiressia
con passaggio brusco tra i periodi. Tipica di infezioni (borreliosi) causate da pidocchi, acari,
alcuni treponemi.
Nel caso di febbri molto alte, soprattutto per polmoniti, c’è sempre un aumento della GLICEMIA
A. Digerente: anoressia, alterazioni degli epatociti e degli enterociti ; rallentamento motilità GI,
nausea, vomito, diarrea
Sistema nervoso: la febbre molto alta può dare delirio (soprattutto bambini), torpore, agitazione,
etc.
FINE
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