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SBOBINA FISIOPATOLOGIA GENERALE - 7-9/2/2022 (REGISTRAZIONE A.A.

2020-2021)

INFIAMMAZIONE

De nizione: un insieme di modi cazioni che si susseguono una determinata zona, distretto, del
nostro organismo, che è stato colpito da un danno. Si può usare anche il termine FLOGOSI

Risposta in ammatoria locale: avviene in un determinato punto del nostro organismo

Il danno può essere provocato da diversi fattori:

- agenti sici: radiazioni, traumi, calore, etc.

- Agenti chimici: acidi e basi forti, composti tossici

- Agenti biologici: batteri, virus, parassiti

Quando c’è un processo su base in ammatoria viene aggiunto il su sso - ite al nome dell’organo
interessato (es. polmonITE, artrite, encefalite, epatite, nefrite, etc.)

L’in ammazione è una risposta generalmente locale

Nella maggior parte dei casi avviene come risposta protettiva, viene innescata allo scopo di
eliminare la causa che ha determinato il danno (soprattutto per gli agenti biologici, cioè
microrganismi)

Oppure una risposta che viene attuata per eliminare il tessuto danneggiato, ossia che è andato
incontro a necrosi (l’apoptosi non scatena mai una risposta in ammatoria, a di erenza della
necrosi che dà sempre una risposta in ammatoria, per eliminare le cellule morte)

Questa risposta in ammatoria coinvolge le cellule che non sono state danneggiate, cioè le cellule
sane. Ha come scopo principale quello di eliminare gli agenti dannosi e il tessuto necrotico al ne
di arrivare alla guarigione.

Durante la guarigione il tessuto viene sostituito.

Si possono avere vari tipi di guarigione:

- per rigenerazione: le cellule sane incominciano a proliferare, quindi si ha una sostituzione delle
cellule andate incontro a necrosi —> questo è possibile per le cellule cosiddette labili (es. della
cute, del sangue), cioè quelle cellule che hanno un continuo turnover, cioè una capacità
replicata molto elevata -> quando, ad es., le cellule del sangue arrivano al loro termine - come
nel caso dei GR, dopo 120gg - vengono eliminate per apoptosi ma, da subito, vengono
prodotte nuove cellule

- Nel caso, invece, il danno riguardi cellule perenni o stabili, oppure anche cellule labili ma con un
danno marcato, cospicuo, (es. ferita profonda) io posso avere una guarigione per riparazione,
ovvero si avrà la formazione di una cicatrice, quindi di tessuto broso, cicatriziale. -> questo
tessuto broso viene rilasciato dai broblasti (che sono le cellule che sono responsabili della
produzione della sintesi e del rilascio dei componenti della matrice extracellulare; una volta
attivati, tali broblasti incominciano a depositare tessuto broso, e si viene a formare la
cicatrice (formata soprattutto da collagene)

—> in alcune situazioni possiamo avere entrambi i processi, cioè sia rigenerazione sia riparazione,
ossia quando il danno colpisce tessuti con cellule labili o stabili

-> un es.classico è il fegato: formato da cellule stabili, quindi nel caso di danno acuto le cellule
sane prolifereranno ma, in caso di danno cornico, si avrà anche la guarigione per riparazione con
formazione di tessuto broso (tipico della cirrosi epatica)

—> se l’agente lesivo persiste, l’in ammazione acuta può evolvere in in ammazione cronica,
dopo la quale NON avrò una guarigione per rigenerazione ma solo una per RIPARAZIONE ( ma sei
io avrò una cicatrice, l’organo interessato avrà perso parte della sua capacità funzionale e
morfologica, perché quella parte di tessuto interessato dal danno viene sostituito da una cicatrice

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L’in ammazione e la conseguente riparazione possono essere anche processi dannosi : pensiamo
ad esempio alle risposte in ammatorie date da malattie croniche, come l’artrite reumatoide, una
brosi polmonare, oppure anche una bronchite cronica, anche aterosclerosi, che è una riposta
in ammatoria cronica a carico della parete delle arterie;

—>il processo dannoso può instaurarsi anche grazie a sostanze tossiche, a punture di insetti =
reazioni di ipersensibilità ovvero io mi posso anche ipersensibilizzare nei confronti di un certo
antigene (es. ipersensibilità nei confronti di farmaci, di veleni da puntura di calabroni, oppure
tossine: in questo caso la risposta in ammatoria non sarà di tipo protettivo ma avrà un signi cato
dannoso

-> per es. in caso di allergia —> produzione di IgE—> vengo esposto per la seconda volta
all’antigene -> mi ipersensibilizzo nei confronti di tale antigene ( può essere un farmaco, come un
antibiotico, o il veleno di un calabrone o di una vespa) = grande produzione di IgE, granulociti
baso li e mast cells, che degranulano e e rilasciano grandi quantità di istamina (v. Immunologia)

—> talvolta anche la riparazione, ossia la formazione di una cicatrice, può avere un esito
dannoso, soprattutto quando si formano cicatrici con grande quantità di sostanza brosa, che
quindi formerà cicatrici in rilievo, ovvero deturpanti (dette anche cheloidi)

-> ci sono persone che geneticamente sono portate a cicatrizzare in maniera eccessiva

-> altre volte ci potrà essere addirittura la formazione di BANDE di tessuto broso, il che porterà
ad alterazioni funzionali, ad es. ostruzioni intestinali, limitazioni mobilità articolazioni, a livello
polmonare, insomma il tessuto broso diminuirà sensibilmente l’elasticità dell’organo etc.)

L’in ammazione coinvolge tutta una serie di cellule, sia circolanti che componenti intra ed extra
cellulari, quali ad es componenti del tessuto connettivo.

Sono coinvolte in primo piano tutte le cellule ematiche, sia gli eritrociti sia i leucociti; inoltre sono
coinvolti i granulociti baso li, neutro li, eosino li, le piastrine, dei monoliti e dei linfociti.

Sono coinvolti anche gli endoteliociti.

Coinvolte sono anche le cellule del t.connettivo, quali sono i broblasti, che producono i
componenti della matrice EC ( bre elastiche, collagene, i proteoglicani), ossia le cellule
responsabili della cicatrizzazione e della formazione del tessuto broso.

In ne mastociti, macrofagi, etc.

Si possono distinguere 2 forme di in ammazione o ogosi:

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- l’in ammazione acuta : viene innescata bruscamente e può durare da pochi minuti, a qualche
giorno e al massimo qualche settimana ; si arriva poi alla guarigione o per rigenerazione o per
riparazione -> ha un tempo limitato ; viene detta anche angio ogosi , perché è caratterizzata
da fenomeni vascolo-ematici; detta anche essudatizia , perché si forma questo essudato,
questo edema in ammatorio a livelli interstiziale —> migrazione di granulociti neutro li
- L’in ammazione cronica : dura per un tempo decisamente più lungo, mesi, anni, anche per
tutta la vita. Viene anche detta isto ogosi , perché c’è un minore interessamento del
microcircolo , mentre c’è un interessamento soprattutto del tessuto, quindi si parla di fenomeni
tissutali —> nell’i.cronica : migrazione di monociti (chiamati così quando sono in circolo,
mentre a livello tessutale sono chiamati macrofagi )

—> l’i.cronica è caratterizzata anche dalla presenza di linfociti, plasmacellule, di mastociti e di


eosino li —> denominata anche in ammazione produttiva o interstiziale (l’edema generalmente
NON è presente, può essere al massimo presente all’inizio )

—> si parla di in ammazione CRONICA quando l’in ammazione stessa perdura per PIÙ DI 6
MESI

—> l’i.cronica può insorgere cronica già da subito (come ad es nel caso dell’aterosclerosi); questo
è un genere di in ammazioni molto subdole, all’inizio posso anche non avere sintomi, li percepirò
più avanti

—> l’i.cronica, come già detto, può invece evolvere da una forma acuta quando non si è eliminato
l’agente lesivo nel periodo massimo di 6 mesi

I SINTOMI PIÙ IMPORTANTI DELLA FLOGOSI

Sono stati descritti con termini latini

Valevoli più che altro per l’in ammazione acuta

- calor : aumento della temperatura locale, ovvero se io ho una distorsione, se metto una mano
sopra la zona interessata sentirò che è caldo ; il calore è dovuto al fatto che in quella zona
aumenta il usso ematico nel microcircolo

- rubor : arrossamento, dovuto sempre alla maggior quantità di sangue che viene perfuso nella
zona interessata, il che è dovuto a sua volta al persistere della vasodilatazione

- tumor : gon ore (o tugor ), si forma a causa dell’essudato, ovvero dell’edema in ammatorio ,
che è liquido uscito dai vasi e accumulato nel liquido interstiziale (fuoriuscita della parte
acquosa del sangue, e anche di cellule ematiche - leucociti, proteine plasmatiche etc.)

- dolor : indolenzimento, è un parametro soggettivo, ognuno ne ha una percezione soggettiva

INFIAMMAZIONE ACUTA (o ANGIOFLOGOSI)

Risposta immediata, cioè che insorge subito, in seguito ad uno stimolo lesivo o ogogeno,
indipendentemente dal tipo di agente (trauma, ustione, microrganismi).

Questa risposta è detta angio ogosi perché coinvolge il micorcircolo.

—> modi cazioni vascolari:

- aumento del calibro dei vasi del microcircolo =VASODILATAZIONE, che favorirà l’arrivo di una
maggior quantità di sangue

- AUMENTO DELLA PERMEABILITÀ VASCOLARE, dell’endotelio: questo permetterà la


fuoriuscita della componente liquida del sangue, ma anche delle proteine plasmatiche

- Eventi cellulari: grazie all’aumento della permeabilità anche i LEUCOCITI incominceranno a


MIGRARE DAL CIRCOLO —> nell’essudato oltre alla componente acquosa del sangue avrò
anche leucociti e altre cellule ematiche

MODIFICAZIONI del MICROCIRCOLO ed EVENTI CELLULARI:

—> tutte le modi che del microcircolo avvengono grazie alle cellule ematiche e tessutali che
rilasciano delle sostanze, che sono indicate come MEDIATORI CHIMICI DELL’INFIAMMAZIONE

1) vasocostrizione , dura pochi secondi; le arteriole tendono a ridurre il lume, a volte addirittura
nel danno cutaneo avrò pallore cutaneo

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2) Vasodilatazione: persiste per un tempo molto più lungo, perdura per tutta la risposta
in ammatoria —> essa è data dal rilasciamento delle brocellule muscolari lisce, presenti nella
parte muscolare delle arteriole (tonaca media)

3) Iperemia attiva: arriva un maggior usso di sangue nel microcircolo, il che è responsabile dei
sintomi del calore e dell’arrossamento; l’iperemia è dovuta a :

a) a) vasodilatazione

b) b) Cedimento s nteri precapillari

4) Iperemia passiva:
a questo punto IL SANGUE RESTA LÌ, MA NON ARRIVA PIÙ IN MANIERA ATTIVA, VELOCE, c’è
una STASI = rallentamento velocità del sangue nel microcircolo

—> contemporaneamente vi è un AUMENTO della PERMEABILITÀ VASCOLARE = fuoriuscita dal


circolo della parte liquida del sangue e delle proteine plasmatiche (principalmente neutro li, ma
anche monociti macrofagi)

—> AUMENTO DELLA VISCOSITÀ DEL SANGUE, dovuto ad un’aggregazione dei GR

5) MIGRAZIONE (DIAPEDESI) dei LEUCOCITI, dal circolo verso l’area dove è avvenuto il danno;
ciò avviene grazie al rilascio, da parte delle cellule dell’in ammazione (leucociti, mastociti,
macrofagi, etc.), di CITOCHINE speci che dette CHEMOCHINE o CHEMIOCHINE , che
RICHIAMANO PER CHEMIOTASSI i LEUCOCITI dal circolo all’area danneggiata

6) FORMAZIONE DELL’ESSUDATO o EDEMA INFIAMMATORIO= raccolta di liquido e di proteine


plasmatiche e cellule tissutali nel punto del danno (TUTTO CIÒ AVVIENE SEMPRE GRAZIE
ALL’AUMENTO DELLA PERMEABILITÀ VASCOLARE). L’edema ci darà il GONFIORE (uno degli
altri sintomi dell’in ammazione summenzionati)

—> perché le cellule migrano dal circolo verso il tessuto danneggiato??

———> perché queste cellule (NEUTROFILI, MACROFAGI etc.) devono ELIMINARE i detriti
cellulari, ma anche microrganismi (batteri , parassiti, etc.)

7) FAGOCITOSI: i fagociti inglobano dunque tutti i detriti derivanti dalla necrosi e, con essi, i vari
microrganismi -> una volta che saranno stati fagocitati tutti i detriti cellulari e tutti i microrganismi
coinvolti nell’area danneggiata potrà iniziare il processo di:

GUARIGIONE, che potrà avvenire o per risoluzione (=rigenerazione), cioè c’è un ripristino sia
funzionale che morfologico dell’area, oppure per riparazione con formazione di una cicatrice
(=perdita degli aspetti morfologico e funzionale dell’area)

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In che modo l’endotelio diviene permeabile durante l’in ammazione??

Aumento della permeabilità

L’endotelio è assolutamente IMPERMEABILE, non fa passare nulla dal circolo verso i tessuti, è
proprio una barriera; inoltre ha l’importante compito di NON FAR AVVICINARE le CELLULE
EMATICHE TRA LORO, che in condizioni normali viaggiano tutte più o meno nella parte centrale
del sangue, cioè non viaggiano vicino all’endotelio.

—> quando c’è un processo in ammatorio, c’è una disfunzione dell’endotelio, che incomincia a
diventare permeabile. Riguardo a ciò sono stati proposti diversi meccanismi (gli eventi che
seguono avvengono SEMPRE in seguito al RILASCIO dei MEDIATORI chimici
dell’INFIAMMAZIONE):

a) quello più frequente è quello che riguarda la CONTRAZIONE delle CELLULE ENDOTELIALI:
riguarda soprattutto le VENULE, che si contraggono appunto in seguito al rilascio di ISTAMINA
(più leucotrieni, etc. ->v. in seguito)—> contraendosi gli endoteliociti si aprono gli SPAZI
GIUNZIONALI -> in questo modo la parte liquida del sangue e le cellule di cui sopra possono
uscire dal circolo e andare a FORMARE L’ESSUDATO

b) Altro meccanismo il cui risultato è sempre lo stesso di quello al punto a è quello della
RETRAZIONE ENDOTELIALE; questa retrazione avviene soprattutto in condizioni di IPOSSIA ;
ci sarà sempre una RIORGANIZZAZIONE DEL CITOSCHELETRO e il passaggio del liquido,
delle proteine e delle cellule (v.sopra)

c) Danno endoteliale DIRETTO: l’endoteliocita viene distrutto, per cui si formano dei pori
attraverso cui avviene il passaggio del solito materiale —> avviene di solito in seguito a
INFEZIONI BATTERICHE

d) Lesione MEDIATA dai LEUCOCITI: sono i leucociti stessi che attaccano e danneggiano
l’endotelio

e) Aumento della transcitosi: più raro, NON c’è l’apertura degli spazi giunzionali, cioè si APRONO
DEI CANALI DI VESCICOLE nel citoplasma dell’endoteliocita

FORMAZIONE DELL’ESSUDATO O EDEMA INFIAMMATORIO

La formazione dell’edema si ha non solo grazie all’aumento della permeabilità capillare, che di per
sé non sarebbe su ciente, ma anche alla fuoriuscita dal circolo del liquido insieme alle solite
proteine e cellule tissutali; tale fuoriuscita avviene grazie allo SQUILIBRIO tra DUE PRESSIONI del
circolo sanguigno: la PRESSIONE IDROSTATICA, determinata dalla componente acquosa del
sangue, e la pressione COLLOIDO-OSMOTICA o ONCOTICA, determinata dalle proteine
plasmatiche (ALBUMINA, GLOBULINE, FIBRINOGENO, etc.). Importante inoltre è anche il
DRENAGGIO LINFATICO.

—> QUINDI la pressione IDROSTATICA AUMENTA perché in seguito all’iperemia arriva una
maggiore quantità di sangue nella zona del microcircolo interessata; quindi AUMENTANDO IL
VOLUME EMATICO aumenterà anche la COMPONENTE ACQUOSA

—> contemporaneamente avremo una RIDUZIONE della PRESSIONE COLLOIDO-OSMOTICA


perché, grazie all’AUMENTO DELLA PERMEABILITÀ CAPILLARE le PROTEINE ESCONO DAL
CIRCOLO

—> inoltre avremo un RIDOTTO DRENAGGIO LINFATICO

In condizioni normali c’è un equilibrio tra queste due pressioni; la P IDROSTATICA è


decisamente più elevata rispetto alla P COLLOIDO-OSMOTICA a livello del CAPO
ARTERIOSO -> a questo livello, infatti, la P idrostatica ha un valore di 32 mmHg, mentre a
livello del capo venoso del capillare ha un valore inferiore alla pressione oncotica, pari a 12
mmHg, mentre la P oncotica ha sempre lo stesso valore di 25 mmHg sia a livello del capo
arterioso sia a livello del capo venoso

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—> cosa succede in condizioni siologiche? -> a livello del capo arterioso, a causa di un aumento
della P idrostatica, il liquido tenderebbe ad uscire, mentre a livello del capo venoso tenderebbe a
rientrare perché aumenta la P oncotica, quindi il risultato è 0= NON ESCE liquido a livello capillare

—> in caso di INFIAMMAZIONE ACUTA, a causa dell’aumento a usso di sangue, la pressione


IDROSTATICA resta ELEVATA -> aumenta intorno ai 50 mmHg e quindi sempre nettamente
SUPERIORE alla pressione COLLOIDO-OSMOTICA (che risulta addirittura DIMINUITA) sia ai capi
arterioso e venoso sia a livello del FILTRO CAPILLARE —>= FUORIUSCITA DI LIQUIDO DAL
CIRCOLO VERSO I TESSUTI

CARATTERISTICHE DELL’ESSUDATO

- ha pH ACIDO per la presenza di acido lattico -> se si forma in cavità organi più interni, la
presenza di acido lattico - che favorisce l’azione degli enzimi proteolitici - fa sì che l’essudato
degradi la matrice e fuoriesca all’esterno; quindi quando l’essudato forma un tragitto tramite il
quale passa da una zona più interna a una più esterna si parlerà di FISTOLA (la stola è proprio
il tragitto stesso)

- Ha una parte liquida di origine plasmatica, che contiene diverse proteine plasmatiche (ci
possono essere anche altre sostanze che derivano dalle cellule danneggiate etc.) —> la % di
proteine plasmatiche nell’essudato è molto elevata, addirittura no alla METÀ DELLA
QUANTITÀ DELLE PROTEINE PLASMATICHE IN CIRCOLO (da questo capiamo come ha fatto
la P oncotica a scendere drasticamente)

- È costituito da una parte cellulare, inizialmente neutro li, ma poi anche le altre tipologie cellulari
(sempre per aumento della permeabilità)—> come fanno queste cellule a uscire? -> come già
detto, in condizioni normali l’endotelio è impermeabile e non permette alle cellule di avvicinarsi;
a causa dell’iperemia passiva (stasi) e dell’aumento della permeabilità le cellule cominciano a
rotolare, si avvicinano all’endotelio, si aggregano e riescono a passare proprio grazie
all’aumento della permeabilità -> tutte queste azioni avvengono perché c’è un rilascio di tutta
una serie di sostanze (NON da imparare per questo esame) : molecole di adesione,
chemochine, etc. , rilasciate dalle cellule dell’in ammazione, che fanno sì che vi sia la
migrazione delle cellule dal microcircolo verso l’area danneggiata

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IN BASE AL DANNO, possiamo distinguere diversi TIPI di essudato:

- sieroso: tipico ad esempio delle vesciche (bolla o ittene), per es da ustioni, molto chiaro e
molto liquido

- Se c’è la presenza di qualche GR per rottura di capillari può diventare siero-emorragico

- Se c’è brina (deriva dal brinogeno, proteina circolante) che polimerizza avremo un essudato
siero- brinoso

- Catarrale o mucoso

- Mucopurulento (batteri, virus) [la tabella alla slide n 17 NON è da sapere]

- purulento: il classico pus, che si raccoglie in cavità di neoformazione, indicate col termine di
ASCESSO (classici sono gli ascessi a un dente, o quello polmonare) —> il pus è determinato
dalla presenza di microrganismi, sopratutto di batteri piogeni (es streptococco e sta lococco,
v.microbiologia), e anche dalla presenza di detriti cellulari —> insieme questi componenti danno
un colore denso giallastro al pus

FAGOCITOSI

Avviene in 3 fasi:

a) riconoscimento e adesione al materiale da eliminare

b) Ingestione di questo materiale, con la formazione di speci ci vacùoli di fagocitosi, detti


fagosomi o fagolisosomi

c) Uccisione e degradazione del materiale ingerito

Esistono:

- i fagociti professionali (neutro li, eosino li e i macrofagi)

- I fagociti facoltativi ( broblasti, mastociti, endoteliociti etc. ma proprio solo in casi estremi

—> come avviene la fagocitosi??

->— fagocitosi senza esocitosi — il fagocita “vede” il detrito cellulare o il batterio che deve essere
eliminato, lo capta e viene inglobato, si forma il FAGOSOMA che poi si FONDE con il LISOSOMA
(i lisosomi contengono gli enzimi lisosomiali, che hanno la capacità di digerire il materiale
biologico) =-> formazione del FAGOLISOSOMA, che permette di eliminare il materiale
dell’in ammazione PRIMA di arrivare alla GUARIGIONE

->— rigurgito durante il pasto — se c’è necessità di fagocitare in fretta questo materiale da
eliminare, può succedere che questi fagolisosomi siano troppo vicini alla membrana cellulare,
quindi avviene un RIGURGITO del materiale ingerito all’esterno della cellula (esocitosi)

-> —fagocitosi frustrata— l’agente da eliminare è troppo grande per essere inglobato all’interno
della cellula, allora i lisosomi si avvicinano alla membrana e la digestione avviene all’ESTERNO
della CELLULA

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I MEDIATORI CHIMICI DELLA FLOGOSI

[la prof.ssa dice che non chiederà nel dettaglio questa parte, eccetto il discorso sull’istamina e un
tipo di prostaglandina (v.in seguito), in quanto coinvolte in una serie di patologie]

Si suddividono in:

1) mediatori di origine cellulare, secreti dalle cellule, a loro volta possono essere:

- preformati: già presenti nel citoplasma delle cellule dell’in ammazione, rilasciati nel momento in
cui c’è uno stimolo in ammatorio

- Di nuova sintesi: vengono sintetizzate solo in risposta ad uno stimolo ogistico

Cellule coinvolte: piastrine, neutro li, monociti/macrofagi, mastociti, cellule muscolari lisce,
endoteliociti, broblasti, etc.

2) mediatori di origine plasmatica o di fase uida

MEDIATORI CHIMICI CELLULARI PREFORMATI

a) AMINE VASOATTIVE

ISTAMINA: presente in quasi tutti i tessuti dell’uomo, si trova soprattutto sotto forma di granuli nei
mastociti tissutali, nei granulociti baso li e nelle piastrine circolanti ; quando c’è uno stimolo
in ammatorio, c’è una DEGRANULAZIONE, cioè un’esplosione di questi granuli all’esterno.

L’istamina si lega a dei recettori speci ci presenti sull’endotelio—> questa interazione (recettore
H) determina quella contrazione degli endoteliociti suddetta, con il risultato dell’apertura degli
spazi giunzionali e quindi dell’AUMENTO DELLA PERMEABILITÀ

—> inoltre l’istamina è responsabile anche della VASODILATAZIONE (->iperemia)

—> IMP! : a livello delle arteriole l’istamina causa un aumento della vasodilatazione tramite
rilassamento degli s nteri precapillari, mentre soprattutto a livello delle VENULE aumenta la
PERMEABILITÀ (-> essudato) / INVECE a livello dei GROSSI VASI (grandi arterie) l’istamina può
causare una VASOCOSTRIZIONE , perché va ad agire sulla MUSCOLATURA LISCIA

—> il rilascio di istamina può avere un e etto locale e uno sistemico

- LOCALE: vasodilatazione e aumento permeabilità capillare, con formazione di edema ed


essudato—> PRURITO e ERITEMA a livello cutaneo (ad es dopo puntura di zanzara, allergie
stagionali con prurito agli occhi, al naso) / SUI BRONCHI: BRONCOCOSTRIZIONE , agisce
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sulle cellule muscolari bronchiali. Infatti chi so re di bronchite asmatica e soprattutto chi so re
di allergie primaverili, o allergie a peli di gatto, agli acari, può sviluppare CRISI ASMATICHE, con
incapacità di rilasciare aria dai polmoni.

- SISTEMICO: shock ana lattico e shock settico (v.in seguito)—> esplosione a livello sistemico
dell’istamina con vasodilatazione e aumento permeabilità sistemici = abbassamento drastico
della pressione arteriosa —> collasso cardiocircolatorio (x aumento letto vascolare non
compensato)

SEROTONINA : rilasciata soprattutto quando c’è un’aggregazione piastrinica ; può intervenire nel favorire la
vasodilatazione e l’aumento della permeabilità, ma ha un ruolo secondario

b) ENZIMI LISOSOMIALI: presenti in forma attiva in granuli nel citoplasma delle cellule
dell’in ammazione; hanno un ruolo importante durante la fagocitosi

I MACROFAGI contengono questi enzimi

MEDIATORI DI NUOVA SINTESI

c) METABOLITI DELL’ACIDO ARACHIDONICO

L’acido arachidonico è un componente dei fosfolipidi di membrana, e viene liberato dalle


membrane cellulari durante l’in ammazione. L’ a.arachidonico viene subito metabolizzato ad
opera di 2 sistemi enzimatici

- viene scisso attraverso le CICLO-OSSIGENASI e le LIPOSSIGENASI ; se viene degradato dalle


lipossigenasi si ottengono i leucotrieni (ricordare solo questo termine), che stimolano la
migrazione delle cellule dal circolo, perché hanno azione chemiotattica (intervengono anche
nella vasocostrizione e nella permeabilità, nei bronchi : broncospasmo.

Se intervengono le ciclo-ossigenasi avremo come prodotti nali: prostaglandine, da cui si avranno


le prostacicline (vasodilatazione, inibizione aggregazione piastrinica) o i trombossani
(vasocostrizione, promozione dell’aggregazione piastrinica )

—> IMP sono le PROSTAGLANDINE, perché intervengono nella vasodilatazione e nell’aumento


della permeabilità (quindi favoriscono la formazione dell’essudato), ma soprattutto è da ricordare
la PROSTAGLANDINA PGE2, perché ha un ruolo fondamentale nella FEBBRE

d) CITOCHINE: sono tantissime, vengono liberate in maniera esplosiva in seguito a ogosi.


Rilasciate da tutte le cellule coinvolte nella risposta in ammatoria. Sono suddivise in:

- citochine di tipo I o CHEMOCHINE (TNF, IFN gamma) -> stimolano la migrazione delle cellule
dal circolo verso l’area danneggiata ; sono coinvolte anche nell’ipersensibilità ritardata

- Citochine di tipo II : INTERLEUCHINE (v.immunologia)—> ruolo nella risposta in ammatoria


anticorpo mediata, soprattutto IgE mediata (allergie) ; -> sono coinvolte anche nella risposta
immune di tipo umorale

[la prof.ssa ribadisce che sta andando veloce su questa parte perché dobbiamo solo avere
un’idea in generale]

e) fattore attivante le piastrine (PAF) : agisce quando è necessaria la formazione di un coagulo e del tappo
piastrinico (ha anche azione di vasocostrizione e broncocostrizione)

f) metaboliti dell’ossigeno: radicali liberi dell’ossigeno (ROS), rilasciati dai leucociti

g) ossido di azoto o ossido nitrico (NO): molecola gassosa, i suoi e etti si avranno attorno al sito in cui
viene liberato (perché è una molecola gassosa di usibile)—> ha azione di rilassamento sulla muscolatura
liscia per favorire la vasodilatazione

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MEDIATORI CHIMICI DI FASE FLUIDA O MEDIATORI PLASMATICI

Sono mediatori che troviamo presenti in circolo, cioè NON vengono rilasciati dalle cellule.

Sono presenti come PRECURSORI, devono quindi essere ATTIVATI

PRINCIPALE FATTORE DI ATTIVAZIONE: FATTORE XIIa o DI HAGEMAN

Tale fattore XII è lo STARTER (“a” come pedice per indicare “attivato”); quando viene attivato ( DA
esposizione alla membrana basale, contatto con collagene, presenza di piastrine attivate)

—> quando è attivato INNESCA diverse CASCATE:

- quella della COAGULAZIONE, importante quando c’è un’EMORRAGIA —> no ad attivare la


PROTROMBINA -> TROMBINA-> FIBRINOGENO-> FIBRINA, che polimerizza e forma il coagulo

- Cascata delle CHININE ( i chininogeni - precursori delle chinina - sono presenti sempre in forma inattiva
nel sangue, sono peptidi che hanno origine da alcune alfa-globuline plasmatiche)

—> abbiamo il RILASCIO di BRADICHININA grazie a un altro precursore che abbiamo in circolo: LA
PRECALLICREINA - attivata anch’essa dal fattore XIIa - che ATTIVA i CHININOGENI a CHININE e può
anche ATTIVARE IL FATTORE XII; in ne stimola anche il SISTEMA FIBRINOLITICO

-> perché? -> se c’è fuoriuscita di sangue viene innescata l’EMOSTASI —> coagulo ; alla ne, una volta
avvenuta la riparazione dell’endotelio, il coagulo deve essere disintegrato, dissolto , AD OPERA DELLA
PLASMINA, che digerisce la FIBRINA

-> CALLICREINA [ATT! Qui dice callicreina, NON PREcall.] ATTIVA IL PLASMINOGENO A PLASMINA , che
SCINDERÀ IL COAGULO

-> la plasmina è anche fondamentale per l’attivazione della

- CASCATA DEL COMPLEMENTO, ruolo sia nell’immunità innata che in quella acquisita (da approfondire in
immunologia, v.schema pag.seguente)

! Slide n. 39 solo da leggere, NON a memoria !

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EVOLUZIONE ED ESITI DELL’INFIAMMAZIONE ACUTA

—> si ricorda che la risposta in ammatoria viene scatenata dalla necrosi, quindi dalla morte di cellule

- guarigione per risoluzione completa oppure per riparazione (v.sopra)

- CRONICIZZAZIONE: avviene quando non è stato eliminato l’agente ogogeno (ad es una gastrite acuta
può evolvere in una gastrite cronica, o una bronchite, dove per esempio il fumo può favorire una forma
acuta e una bronchite cronica)

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INFIAMMAZIONE CRONICA O ISTOFLOGOSI

Qui non abbiamo tutti gli eventi del microcircolo propri dell’i.acuta

—> può derivare dalla cronicizzazione di una forma acuta oppure iniziare come cronica sin dal primo
momento

—> frequentemente l’in ammazione cronica può portare alla formazione di FIBROSI e/o SCLEROSI, perché
questo perenne stato in ammatorio fa sì che i FIBROBLASTI, responsabili della secrezione dei componenti
della matrice EC, vengano sollecitati da citochine, TGF beta, etc. A SINTETIZZARE TALI COMPONENTI, ma
soprattutto FIBRE COLLAGENE (FIBROGENESI) / SCLEROSI= perdita di rigidità del tessuto

—> si instaura nei seguenti casi:

- infezioni persistenti causati da certi microrganismi

- Esposizione prolungata a sostanze tossiche

- Malattie su base autoimmune

Dal punto di vista clinico, le in ammazioni croniche possono essere suddivise in 2 grossi gruppi:

1) NON GRANULOMATOSE: la stragrande maggioranza-> caratterizzate da un INFILTRATO LINFO-


MONOCITARIO (linfociti, plasmacellule e macrofagi) [N.B.: nell’i.acuta le cellule prevalenti sono i
neutro li). Sono anche dette in ammazioni aspeci che

2) GRANULOMATOSE : chiamate così per la presenza di un GRANULOMA INFIAMMATORIO

-> ad es granuloma tubercolare: struttura che può


apparire rotondeggiante, è formata da un insieme di
macrofagi che migrano dal circolo all’area infetta allo
scopo di eliminare l’agente ogogeno; alcuni dei
macrofagi stessi si fondono tra loro, formando
un’unica cellula gigante con tanti nuclei (c. Gigante di
Langhans); più esternamente abbiamo linfociti; ancora
più esternamente avremo broblasti, che iniziano a
secernere matrice EC che formerà una capsula di
tessuto broso attorno al granuloma —> molto
spesso i granulomi presentano, nell’area centrale,
un’AREA di NECROSI CASEOSA , perché NON sono
IRRORATI, quindi le cellule della parte centrale vanno
incontro a morte

->perché si formano questi granulomi?-> lo scopo


dei macrofagi è quello di eliminare l’agente ogogeno;
ma quando i macrofagi non sono in grado di eliminare
questi agenti ogogeni (ad.es. i batteri responsabili
della tubercolosi e della si lide sopravvivono
all’interno del fagolisosoma), si forma il granuloma
in ammatorio come reazione a questi agenti che non
vengono digeriti, eliminati ;

OPPURE perché i fagociti sono in grado di digerire solamente materiale biologico (solo microrganismi e
detriti cellulari, non altro [??]; in ne ci possono essere malattie ereditarie che rendono inattivi, ine caci i
fagociti

—> talvolta il materiale necrotico centrale del granuloma può essere

riassorbito e sostituito con del tessuto broso, con cicatrizzazione +

—> si può avere un’acidi cazione del materiale necrotico + = CAVERNE TUBERCOLARI

—> si può anche avere uno svuotamento di quest’area centrale

CAUSE DI FORMAZIONE DEI GRANULOMI

- il materiale inorganico non riesce ad essere digerito => GRANULOMI DA CORPO ESTRANEO, cioè che si
formano per materiali che entrano nel nostro corpo per via transcutanea o per inalazione (schegge di
legno, spine di vegetali, schegge di vetro o di proiettili, bre tessili, silicone, metalli

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- PNEUMOCONIOSI: malattie polmonari causate dall’inalazione di alcuni materiali che non possono essere
digeriti dagli enzimi lisosomiali, ad es: erano molto esposti i lavoratori delle miniere, antracosi da carbone;
la silicosi, causata dall’inalazione della silice; la berilliosi; l’asbestosi: da amianto o asbesto (N.B.: sia
silice, sia carbone, sia l’amianto sono CANCEROGENI, e le lesioni che causano sono PRECANCEROSE
da insulto in ammatorio cronico, con mutazioni a livello del genoma) , causa spesso mesotelioma o
carcinoma polmonari

- Granulomi di tipo IMMUNOLOGICO: si formano perché i microrganismi sopravvivono all’interno del


fagolisosoma, dunque i macrofagi non riescono a eliminare gli agenti ogogeni

—> tipici del mycobacterium tuberculosis (v.sopra)-> anche in caso di guarigione si avrà comunque una
cicatrizzazione e spesso anche una calci cazione

—> altro esempio è rappresentato dal granuloma della si lide, nella fase terziaria (la si lide è causato dal
treponema pallidum ) -> in questo caso la necrosi ha un aspetto lante, gommoso, e viene quindi detta
necrosi gommosa

—> in ne il mycobacterium leprae , agente eziologico della LEBBRA —> granulomi detti LEPROMI

MANIFESTAZIONI SISTEMICHE DELLA FLOGOSI acuta e cronica

1) LEUCOCITOSI (aumento leucociti circolanti). La concentrazione normale è di 4000-10000/mm3.

A seconda se aumenta o il granulocita neutro lo, o i linfociti, o i monociti, posso già avere un’idea del tipo
di in ammazione cui sono di fronte. Se aumentano:

- i polimorfonucleati (PMN) neutro li (neutro lia), ci sarà un’in ammazione di tipo acuto

- I PMN eosino li, avrò una reazione allergica o un’infezione da parassiti (eosino lia); raramente avrò anche
una baso lia

- I monociti (monocitosi): mononucleosi, tubercolosi, si lide, brucellosi, etc. -> quindi generalmente
associata a un’in ammazione CRONICA

- I linfociti (linfocitosi): in ammazioni CRONICHE

2) AUMENTO DELLA VES (velocità di eritrosedimentazione, cioè quanto velocemente i GR si “impaccano”


sul fondo della provetta)—> questo aumento della VES è determinato dall’INCREMENTO delle PROTEINE
di FASE ACUTA IN CIRCOLO (sintetizzate e secrete dal fegato); infatti durante la ogosi ho un incremento
anche della sintesi delle proteine plasmatiche, ma soprattutto di FIBRINOGENO e GLOBULINE

3) FEBBRE (v.prossime sbobine), determinata dalle citochine pirogene

4) PROCESSO DI GUARIGIONE (per risoluzione o riparazione)

GUARIGIONE

La guarigione dipende dal tipo cellulare coinvolto: le cc.labili sono attivamente proliferanti (epiteli, organi
linfoidi, cc.midollo osseo); le cc.stabili (epatociti, renali, cc.muscolari lisce, osseo, collagene, etc.)
normalmente non proliferano ma, se c’è un danno, le cc. NON lese prolifereranno ; le cc.perenni (m.striato
cardiaco, cristallino)

—> per ottenere una RISOLUZIONE COMPLETA - SENZA CICATRICE - si dovrà avere:

- Un danno non esteso

- Lo stroma di sostegno intatto

- Cellule del tessuto colpito in grado di replicarsi (cc.labili/stabili)

—> SE invece il danno è molto più esteso oppure il tessuto danneggiato è formato da cc.stabili o, meglio,
da cellule perenni, si avrà una guarigione per RIPARAZIONE o ORGANIZZAZIONE , nella quale avremo:

- rimozione dei detriti da parte dei macrofagi

- Formazione di un tessuto di GRANULAZIONE VASCOLARE: si formano delle GEMME CAPILLARI e,


tramite ANGIOGENESI, grazie al rilascio di FATTORI ANGIOGENETICI si ha la formazione di NUOVI
CAPILLARI , i quali vanno ad invadere l’area danneggiata (ad es se ci togliessimo una crosta a livello
cutaneo prima che questa cada spontaneamente , vedremo tanti puntini rossi, che sono questo tessuto
di granulazione vascolare, perché appaiono come granuli rossi

- Formazione di tessuto DI GRANULAZIONE FIBROVASCOLARE: i neutro li e i macrofagi vengono


eliminati per apoptosi, arrivano i broblasti che cominciano a formare del TESSUTO FIBROSO, no alla
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formazione della CICATRICE ; gli endoteliociti vengono eliminati anch’essi per apoptosi e c’è quindi una
RIORGANIZZAZIONE DEL CIRCOLO di quell’area

LA SIRS (systemic in ammatory response syndrome)

Tipica dello SHOCK ANAFILATTICO e dello SHOCK SETTICO

Se io ho una risposta in ammatoria sistemica, in seguito ad una reazione di tipo allergico (es ipersensibilità
nei confronti di farmaci, veleni, alcuni cibi, etc.), posso avere una risposta in ammatoria A LIVELLO
SISTEMICO = shock ANAFILATTICO ( lo shock è in generale una delle principali cause di morte)

Perché si arriva alla morte?? -> perché la permeabilità e la vasodilatazione sono sistemiche —> CROLLO
PRESSIONE ARTERIOSA = INSUFFICIENTE PERFUSIONE DI TUTTI I TESSUTI, soprattutto degli organi
importanti; in più potrò avere EDEMI DIFFUSI

Nello shock SETTICO l’in ammazione è causata da un’infezione sistemica (SEPSI o SETTICEMIA) = (come
sopra) IPOTENSIONE e IPOPERFUSIONE INCOMPATIBILI CON LA VITA

IN ENTRAMBI I CASI HO UN COLLASSO CIRCOLATORIO

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