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….Oltre l’analisi delle variazioni
L’analisi delle variazioni fornisce informazioni sulle implicazioni
economiche e finanziarie associate alle singole operazioni;
Gli stakeholders hanno tuttavia l’esigenza di disporre di indicatori o
misure sintetiche in grado di rappresentare la complessiva ricchezza
creata/distrutta;
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Il reddito quale misura sintetica della
ricchezza creata/distrutta da un’impresa
Il reddito
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La misurazione dei risultati nelle imprese
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Tipi di reddito
Reddito
Reddito
Totale
di
o
periodo
d’impresa
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Il reddito totale o d’impresa
È l’incremento o il decremento
che il capitale della proprietà subisce
per effetto della gestione
nel corso dell’intera vita dell’impresa
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Il reddito totale o d’impresa
Più precisamente, la sua determinazione richiede la
presenza congiunta delle seguenti condizioni:
I fattori produttivi sono stati completamente utilizzati o ceduti per
stralcio;
differenza
tra tutti i costi differenza
tra il capitale differenza
sostenuti
iniziale conferito al tra tutte le uscite
e tutti i ricavi
tempo t0 e tutte le entrate
conseguiti
di danaro
nell’intero arco e il capitale
di vita restituito al tempo tz
dell’impresa
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Il reddito totale o d’impresa
La metodologia reddituale giunge al reddito totale attraverso la
differenza tra tutti i costi e tutti i ricavi misurati finanziariamente nel
corso dell’intera vita dell’impresa;
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Il reddito totale o d’impresa
La metodologia patrimoniale deriva il reddito totale dal raffronto
tra i valori di due stati del capitale (iniziale e finale)
RT = Ctz - Ct0
dove:
RT = reddito totale
Ctz = valore del capitale al termine della vita dell’impresa
Ct0 = valore del capitale all’inizio della vita dell’impresa
Per evitare che la misura così ottenuta possa essere influenzata da valori non
rappresentativi delle utilità consumate e create dallo svolgimento della gestione,
occorre escludere dai calcoli:
i valori degli ulteriori conferimenti effettuati dai soci in momenti successivi a quello
di costituzione dell’azienda;
i valori dei prelievi di capitale e di reddito disposti a favore degli stessi soci nel
corso della sua intera vita.
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Il reddito totale o d’impresa
La metodologia finanziaria deriva il reddito totale dalla differenza tra tutte
le entrate e uscite monetarie intervenute nell’arco temporale di vita
dell’impresa
tz tz
RT = Et - U t
t=t0 t=t0
dove:
RT = reddito totale
Et = entrate di denaro (con esclusione di quelle dovute ai
conferimenti iniziali e/o successivi)
Ut = uscite di denaro (con esclusione di quelle relative ai rimborsi di
capitale e/o ai prelievi di utili)
Con Metodo Patrimoniale RT= Capitale Finale (1.200) – Capitale iniziale (500) = 700
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Il reddito di periodo
Il reddito totale o d’impresa non possiede alcuna utilità informativa
Banche e
Manager
Proprietà altri
Finanziatori
Reddito di Pubblica
Comunità Amm.
un circoscritto
periodo
Personale Fornitori
Clienti
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Il reddito di periodo
La determinazione del reddito di periodo, contrariamente a
quanto visto per il reddito totale, si presenta
particolarmente complessa
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Le gestione aziendale al tempo t1 e t2
Cicli produttivi conclusi
e
Cicli produttivi in corso di svolgimento
to t1 t2
tn
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Il reddito di periodo
Modello dei
Modello dei
cicli in corso di
cicli conclusi
svolgimento
Il modello dei cicli conclusi è, tra i due, il più diffuso anche se negli ultimi anni il
modello dei cicli in corso di volgimento sta trovando una larga diffusione
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Il modello dei Cicli Conclusi
Il reddito si palesa al momento della conclusione di un ciclo produttivo;
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Il modello dei Cicli Conclusi
Principio di Principio di
realizzazione dei ricavi inerenza dei costi
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Il contributo della Teoria funzionale
Nell’ambito della unitaria gestione aziendale non sempre è agevole individuare:
tra i molteplici ricavi, quelli effettivamente conseguiti dalla cessione dei beni;
tra i molteplici costi, quelli sostenuti per i fattori produttivi impiegati per ottenere
i beni scambiati.
Per tal fine può rivelarsi utile l’impiego della teoria funzionale, secondo la quale
Costi e ricavi vengono visti come valori relativi a ideali serbatoi di servizi
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Costi e Ricavi “da sottrarre”
Nel modello dei cicli conclusi, solo i ricavi e i costi che soddisfano i principi di
realizzazione e di inerenza sono di competenza dell’esercizio;
Esempio
Se l’impresa Alfa ha conseguito nell’anno x un certo importo per beni non ancora
ceduti ma da scambiare nell’esercizio x + 1, il relativo ricavo sarà sottratto dai
ricavi dell’esercizio x, per essere considerato ai fini del calcolo del reddito del
periodo X + 1. Analogo comportamento si dovrà osservare per i costi sostenuti,
sempre nell’esercizio x, per l’acquisto dei fattori produttivi impiegati per la
produzione di quei beni, che quindi risulteranno di competenza dell’esercizio
X+1
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Costi e Ricavi “da sottrarre”
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Costi e Ricavi “da sottrarre”
Le Rimanenze Passive
Le Rimanenze Attive
rappresentano ricavi già conseguiti
rappresentano costi già sostenuti
(quindi anticipati o sospesi)
(quindi anticipati o sospesi)
per servizi che l’impresa
per servizi che l’impresa
cederà al cliente in futuri esercizi
ha impiegato o impiegherà
dopo aver sostenuto i costi per
per la realizzazione di futuri ricavi
l’ottenimento dell’output
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segue: il caso particolare dei risconti
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segue: il caso particolare dei risconti
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segue: il caso particolare dei risconti - Esempio
Si ipotizzi che in data 01/07/2011 l’azienda Alfa sottoscriva un contratto di locazione, di
durata annuale, avente ad oggetto uno stabilimento produttivo. Il contratto impone
all’Alfa di corrispondere in pari data l’intero importo di euro 12.000.
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Costi e Ricavi “da integrare”
I costi/ricavi da integrare corrispondono a fattori (servizi) utilizzati o beni
(servizi) ceduti che non hanno ancora determinato uscite/entrate
finanziarie
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segue: il caso particolare dei ratei
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segue: il caso particolare dei ratei - Esempio
Si ipotizzi che in data 01/07/2011 l’azienda Alfa sottoscriva un contratto di locazione, di
durata annuale, avente ad oggetto uno stabilimento produttivo. Il contratto impone
all’Alfa di corrispondere in data 30/06/2012, al termine del contratto di locazione,
l’intero importo di euro 12.000.
Costo di competenza da
Uscita finanziaria
integrare con un rateo passivo
€ 12.000
€ 6.000 (6/12)
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segue: il caso particolare degli accantonamenti
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segue: il caso particolare degli accantonamenti
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segue: il caso particolare degli accantonamenti
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Il prospetto del reddito
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Il prospetto del reddito del periodo t0 – t1
Il prospetto del reddito del primo periodo di vita dell’impresa si presenta idealmente
composto, sia dal lato dei componenti negativi che dal lato dei componenti positivi,
da tre categorie di valori.
In senso discendente
Componenti negativi Componenti positivi
Costi sostenuti Ricavi conseguiti
nell’esercizio nell’esercizio
Ricavi da rinviare al futuro Costi da rinviare al futuro
UTILE PERDITA
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Le tre categorie di valori della
sezione dei componenti negativi
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Le tre categorie di valori della
sezione dei componenti positivi
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Prime nozioni sulle perdite di valore degli investimenti
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Il capitale al tempo t1
Si compone
Il capitale, difatti,
Costi e ricavi si compone:
sospesi, ossia dei
valori della gestione incompiuta Valori finanziari positivi e negativi
(rimanenze finali attive e passive)
Sono i valori di cui alle categorie b)
delle sezioni dei componenti negativi
e positivi del prospetto del reddito
La composizione del capitale al tempo t1
Costi sospesi: rappresentano investimenti (attività) che attendono di essere recuperati
mediante i ricavi futuri: una volta che avranno incontrato i correlativi ricavi, non
saranno più elementi del capitale ma costi di competenza.
Ricavi sospesi: rappresentano fonti (passività) dalle quali si attendono costi futuri: una
volta che saranno stati prodotti (e ceduti) i beni/servizi, non saranno più elementi del
capitale ma ricavi di competenza.
Attenzione:
i costi e i ricavi che in un periodo non sono «reddito» ma
«capitale», sono destinati a diventarlo negli esercizi successivi
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Il prospetto del capitale al tempo t1
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La “lettura finanziaria” del capitale al tempo t1
La sezione delle attività mostra gli investimenti che sono stati resi
possibili grazie ai finanziamenti attinti dai terzi (Passività) e dai soci
(Capitale di proprietà) che occupano la sezione delle passività
In formula
A = P + C
dove:
A = Attività;
P = Passività;
C = Capitale di proprietà.
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Capitale lordo di funzionamento
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Il Capitale Netto di Funzionamento
C = A - P
dove:
C = Capitale Netto di Funzionamento
A = Attività o Capitale Lordo di Funzionamento
P = Passività o Capitale di Terzi
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Il reddito del periodo tn-1 – tn
Utile Perdita
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I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
Periodo n
Periodo n
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I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
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I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
Periodo n+1
53
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
Periodo n+1
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La valutazione delle operazioni in corso
Eppure, nella valutazione delle rimanenze l’operatore dovrebbe avere
come unico riferimento l’obiettivo della
Salvaguardia dell’integrità
che richiama Principio di ragionevolezza
del capitale
Rimanenze Rimanenze
attive passive
Come riuscire nella stima dei ricavi e dei costi futuri dai quali dedurre i valori da
attribuire, in chiusura di periodo, rispettivamente alle rimanenze attive e passive
(per le attività/passività finanziarie, alle entrate/uscite future)?
Misure di «collaudo»
Attività Passività
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I valori di realizzo diretto ed indiretto
60
I dati per il calcolo dei
valori di realizzo diretto ed indiretto
C.R.
V .R. R.T .
C.T . 61
I tipi di valore di realizzo delle ATTIVITA’
A seconda della funzione che la rimanenza
svolge nell’economia dell’impresa (e della modalità
con cui contribuisce alla realizzazione dei ricavi)
VALORE DI REALIZZO
DIRETTO INDIRETTO
Prodotti finiti Prodotti in corso di lavorazione
Merci Semilavorati non vendibili
Altri beni FFR
(semilavorati) FFS (non merci)
Crediti
La complementarità che lega tra loro tutte le operazioni aziendali
rende impossibile qualsiasi legame diretto tra costi e ricavi
Il valore di presumibile realizzo diretto: un esempio
Costo Totale 80
Prezzo presunto di vendita: 100
X : 100 = 60 : 80
X = 75
Il valore di presumibile realizzo indiretto: un esempio
X = 40
I valori di realizzo diretto ed indiretto
Valore di presumibile
Costo
realizzo diretto o indiretto
(valore minimo)
(valore massimo)
Fascia di valori
ragionevoli
Nel valutare l’attività, più ci si porta verso il valore di presumibile realizzo, maggiore sarà la
porzione del margine positivo (utile) anticipata all’esercizio che precede quello in cui interverrà lo
scambio
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Le fasce di valori ragionevoli delle attività
Qualora il costo coincida con il valore di presumibile realizzo diretto o indiretto, non
vi è alcuna fascia di valori ragionevoli: il valore da attribuire alle attività diviene unico
Una fascia di valori si forma invece nei casi in cui il valore di presumibile realizzo
diretto o indiretto si presenta inferiore al costo, anche se in tale circostanza la scelta
del valore più basso è l’unica praticabile
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Gli effetti sul reddito e sul capitale della valutazione delle merci: un
esempio
Prospetto del REDDITO I anno Prospetto del CAPITALE
Merce acquistata 60
FFS 60 FFS 60
Capitale 60
Risultato
di periodo 0 Totale attività 60Totale passività 60
Capitale 60
Risultato Utile 15
di periodo 15 Totale attività 75Totale passività 75
(Segue): gli effetti sul reddito e sul capitale della valutazione delle
merci: un esempio
Prospetto del REDDITO I anno Prospetto del CAPITALE
Merce acquistata 60
FFS 75 FFS 75
Capitale 60
Risultato Utile 15
di periodo 15 Totale attività 75Totale passività 75
Capitale 75
Risultato Utile 0
di periodo 0 Totale attività 75Totale passività 75
Il valore di presumibile estinzione delle passività
Passività
Valori finanziari negativi
Ricavi conseguiti in via anticipata
(debiti di
rispetto agli scambi
funzionamento/finanziamento e
(rimanenze passive)
debiti presunti)
70
Il valore di presumibile estinzione delle passività
Nel caso in cui si sia stimato il pagamento di importi inferiori rispetto a
quelli di cui aveva iniziale conoscenza
Fascia di valori ragionevoli
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Ragionevolezza e prudenza nel modello dei cicli conclusi
I valori da attribuire alle attività
e passività devono essere
ragionevoli
Modello dei
cicli conclusi … e presentare la massima
probabilità di
verificazione
Principio della
prudenza
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Il valore di presunto realizzo indiretto - Esempio
Nel patrimonio aziendale è presente un macchinario con valore residuo di € 300 e vita utile residua pari
a tre anni. Si procede a verificare la recuperabilità dell’investimento residuo (300) tenendo conto che per
le future combinazioni produttive si prevede:
- il sostenimento di costi annuali pari a € 50 (più il costo dell’ammortamento di € 100);
- un valore complessivo annuale di ricavi, che si otterranno dalle vendite degli output approntati anche
grazie al contributo dello FFR, pari a € 180.
Il costo complessivo della combinazione produttiva per i tre anni di vita utile residua del FFR è pari a € 450
(50 + 50 + 50 + 100 + 100 + 100).
Si determinano poi i ricavi complessivi ottenibili dalla vendita degli output nei medesimi tre anni di vita
utile residua del FFR. Tali ricavi ammontano a € 540 (180 * 3).
Il valore di presumibile realizzo indiretto dell’attività in rimanenza è pari a:
300 : 450 = x : 540 x = € 360
Si rideterminano poi i ricavi complessivi ottenibili dalla vendita degli output nei successivi due anni di vita
utile residua del FFR. Tali ricavi ammontano a € 180 (90 * 2).
Il valore di presumibile realizzo indiretto dell’attività in rimanenza è pari a:
200 : 300 = x : 180 x = € 120
In questo caso il valore di realizzo indiretto è inferiore al costo, per cui all’FFR in rimanenza sarà
assegnato un valore (costo da rinviare al futuro) pari a 120, con
Imputazione indirettamente di una PFP pari a 80
PFP
80
Valore
di realizzo 120
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Dispositivo dell’art. 2423 Codice Civile
Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero
e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico di esercizio.
Note: (1) Il presente articolo ha così sostituito l'originario art. 2423, in virtù dell'art. 1, D.Lgs. 17.01.2003, n. 6, con decorrenza
dal 01.01.2004. Si riporta di seguito il testo previgente: "Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito
dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa”.
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Dispositivo dell’art. 2423 bis Codice Civile 1/2
Note: (1) Numero inserito dall'art. 6 comma 3 òett. b) d. lg. 18 agosto 2015 n. 139
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Dispositivo dell’art. 2423 bis Codice Civile 2/2
5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati
separatamente;
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I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
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