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CAPITOLO 4:

Reddito d’esercizio e capitale


di funzionamento: il modello
dei cicli conclusi

1
….Oltre l’analisi delle variazioni
 L’analisi delle variazioni fornisce informazioni sulle implicazioni
economiche e finanziarie associate alle singole operazioni;
 Gli stakeholders hanno tuttavia l’esigenza di disporre di indicatori o
misure sintetiche in grado di rappresentare la complessiva ricchezza
creata/distrutta;

 Nelle aziende-imprese, contrariamente a quanto accade per le altre


tipologie di azienda, le utilità consumate e create trovano nei prezzi
praticati nei mercati (di approvvigionamento e collocamento) dei validi
strumenti di misurazione;

 Dalla contrapposizione tra i complessivi ricavi e costi di circoscritti


periodi, si ottiene la misura del reddito.

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Il reddito quale misura sintetica della
ricchezza creata/distrutta da un’impresa

Il reddito

Rappresenta il flusso di ricchezza che,


in un definito arco temporale,
per effetto della gestione

incrementa il valore del capitale conferito dalla proprietà


(reddito positivo o utile)

 diminuisce il valore del capitale conferito dalla proprietà


(reddito negativo o perdita)
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La misurazione dei risultati nelle imprese
Schema di sintesi
L’impresa crea ricchezza se:
R > C = Reddito positivo o Utile
dove
R = ricavi (prezzi conseguiti nei mercato di collocamento,
misura delle utilità create)
C = costi (prezzi corrisposti nei mercati di
approvvigionamento misura delle utilità consumate)

L’impresa distrugge ricchezza se:


R < C = Reddito negativo o Perdita

L’impresa non crea né distrugge ricchezza se:


R=C

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La misurazione dei risultati nelle imprese

È bene comunque precisare sin da ora che


il reddito è una misura imperfetta
del rendimento del capitale poiché omette di considerare il
costo del capitale di proprietà

Tale costo, in quanto non realmente sostenuto, viene


denominato costo figurativo o costo opportunità

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Tipi di reddito

Reddito
Reddito
Totale
di
o
periodo
d’impresa

Come si mostrerà in seguito, il reddito totale o d’impresa


rappresenta un puro esercizio didattico.
Esso, difatti, non possiede alcuna utilità informativa ma si rivela
comunque utile per la comprensione del processo di calcolo
del reddito di periodo

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Il reddito totale o d’impresa

È l’incremento o il decremento
che il capitale della proprietà subisce
per effetto della gestione
nel corso dell’intera vita dell’impresa

Viene calcolato al termine della vita dell’impresa


quando essa non è più operante
e ha concluso tutti i cicli produttivi
(acquisto, trasformazione e vendita)
e non intende avviarne altri

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Il reddito totale o d’impresa
Più precisamente, la sua determinazione richiede la
presenza congiunta delle seguenti condizioni:
 I fattori produttivi sono stati completamente utilizzati o ceduti per
stralcio;

 Tutti i prodotti sono stati venduti;

 I finanziamenti concessi e quelli attinti sono stati interamente


rimborsati;

 Non esistono debiti o crediti di funzionamento ancora da regolare;

 Assenza di rischi in corso che potrebbero determinare costi o


perdite future (in caso contrario i cicli non possono ritenersi
conclusi).
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Il reddito totale o d’impresa
Tre metodologie di determinazione

REDDITUALE PATRIMONIALE FINANZIARIA

differenza
tra tutti i costi differenza
tra il capitale differenza
sostenuti
iniziale conferito al tra tutte le uscite
e tutti i ricavi
tempo t0 e tutte le entrate
conseguiti
di danaro
nell’intero arco e il capitale
di vita restituito al tempo tz
dell’impresa
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Il reddito totale o d’impresa
 La metodologia reddituale giunge al reddito totale attraverso la
differenza tra tutti i costi e tutti i ricavi misurati finanziariamente nel
corso dell’intera vita dell’impresa;

 I costi esprimono i valori delle utilità consumate mentre i ricavi i


valori delle utilità create.
In formula:

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Il reddito totale o d’impresa
La metodologia patrimoniale deriva il reddito totale dal raffronto
tra i valori di due stati del capitale (iniziale e finale)

RT = Ctz - Ct0
dove:
RT = reddito totale
Ctz = valore del capitale al termine della vita dell’impresa
Ct0 = valore del capitale all’inizio della vita dell’impresa

Per evitare che la misura così ottenuta possa essere influenzata da valori non
rappresentativi delle utilità consumate e create dallo svolgimento della gestione,
occorre escludere dai calcoli:
 i valori degli ulteriori conferimenti effettuati dai soci in momenti successivi a quello
di costituzione dell’azienda;
 i valori dei prelievi di capitale e di reddito disposti a favore degli stessi soci nel
corso della sua intera vita.
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Il reddito totale o d’impresa
La metodologia finanziaria deriva il reddito totale dalla differenza tra tutte
le entrate e uscite monetarie intervenute nell’arco temporale di vita
dell’impresa
tz tz
RT =  Et -  U t
t=t0 t=t0
dove:
RT = reddito totale
Et = entrate di denaro (con esclusione di quelle dovute ai
conferimenti iniziali e/o successivi)
Ut = uscite di denaro (con esclusione di quelle relative ai rimborsi di
capitale e/o ai prelievi di utili)

Per fare in modo che il risultato coincida con il differenziale di ricchezza


creata/distrutta nell’arco temporale di vita dell’impresa, si devono considerare ai fini
del calcolo le sole risorse monetarie affluite e defluite dall’impresa attraverso i
disinvestimenti e gli investimenti, cioè le entrate e le uscite finanziarie misuratrici di
ricavi e costi
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Il reddito totale o d’impresa - Esemplificazione
Al tempo t0 è stata costituita l’azienda Alfa con un conferimento iniziale pari a 500. Nel periodo t 0 -
tz l’attività aziendale si è svolta con il susseguirsi dei cicli acquisti-vendite riportati nella seguente
tabella:
Acquisti di fattori produttivi Vendita prodotti
Quantità Prezzi Quantità Prezzi
1 300 40 10
60 3,5 20 11
100 3,5 50 12
200 4 80 12
150 4 60 13

Al termine dell’attività aziendale, pertanto, il reddito totale risulta:

Con Metodo Reddituale RT= Ricavi (400+220+600+960+780) – Costi (300+210+350+800+600) = 700

Con Metodo Patrimoniale RT= Capitale Finale (1.200) – Capitale iniziale (500) = 700

Con Metodo Finanziario RT= Entrate (400+220+600+960+780) – Uscite (300+210+350+800+600) = 700

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Il reddito di periodo
 Il reddito totale o d’impresa non possiede alcuna utilità informativa

 Gli stakeholder sono interessati a conoscere la misura di reddito


periodicamente prodotta da un’impresa quando è ancora in funzionamento

 Per tutti questi soggetti la conoscenza del reddito è funzionale


all’assunzione di corrette decisioni economiche

Banche e
Manager
Proprietà altri
Finanziatori

Reddito di Pubblica
Comunità Amm.
un circoscritto
periodo

Personale Fornitori
Clienti
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Il reddito di periodo
La determinazione del reddito di periodo, contrariamente a
quanto visto per il reddito totale, si presenta
particolarmente complessa

 Essa, a ben vedere, richiede di interrompere artificiosamente, in


precisi istanti temporali, la gestione aziendale, che invece fluisce nel
tempo senza soluzione di continuità;

 Nel momento in cui si interrompe la gestione alcuni cicli produttivi


non saranno ancora giunti al termine;

 L’impresa si trova quindi nella situazione di aver sostenuto


(conseguito) dei costi (ricavi) senza aver ancora realizzato
(sostenuto) i ricavi (costi).

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Le gestione aziendale al tempo t1 e t2
Cicli produttivi conclusi
e
Cicli produttivi in corso di svolgimento

to t1 t2
tn

Investimenti Investimenti Recuperi Recuperi Investimenti Investimenti Recuperi Recuperi Recuperi


(costi) (costi) (ricavi) (ricavi) (costi) (costi) (ricavi) (ricavi) (ricavi)

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Il reddito di periodo

 Si avverte l’esigenza di comprendere il trattamento da riservare ai costi


già finanziariamente sostenuti (o ai ricavi già conseguiti) per i cicli non
ancora conclusi;

 Questi vanno considerati nel calcolo del reddito di periodo?

 In caso di risposta affermativa, a questi bisogna aggiungere, dopo averli


stimati, anche i costi che deriveranno dalle fasi di lavorazioni ancora da
compiere e i ricavi delle vendite ancora da realizzare?

 O è opportuno che i costi/ricavi sostenuti/conseguiti in via “anticipata”


vadano rinviati agli esercizi futuri?

Si entra in ogni caso Principio di


nella sfera della Competenza Economica
soggettività
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Il principio di Competenza Economica

 Il principio di competenza economica fornisce indicazioni sui costi e


ricavi da considerare ai fini del calcolo del reddito di periodo;

 La nozione di competenza economica non si presenta univoca, ma è


strettamente dipendente dalle differenti esigenze conoscitive manifestate
nei riguardi dell’impresa dalle diverse categorie d’interessati;
Principali logiche ispiratrici

Modello dei
Modello dei
cicli in corso di
cicli conclusi
svolgimento
Il modello dei cicli conclusi è, tra i due, il più diffuso anche se negli ultimi anni il
modello dei cicli in corso di volgimento sta trovando una larga diffusione
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Il modello dei Cicli Conclusi
 Il reddito si palesa al momento della conclusione di un ciclo produttivo;

 A quale momento o evento ricondurre la conclusione di un ciclo o la


creazione di ricchezza (cioè il riconoscimento dei ricavi e dei correlati
costi)?
Critical Event

Lo scambio dell’output nel mercato legittima


il riconoscimento dei ricavi

Al medesimo periodo vanno attribuiti i costi che


hanno concorso all’ottenimento dei ricavi

Prof. Gino Zappa 19


Il reddito si determina solo nello scambio e per lo scambio
Il modello dei Cicli Conclusi
 L’ipotesi assunta a base del modello dei cicli conclusi offre una
rappresentazione semplificata del processo di
formazione/distruzione della ricchezza;

 La ricchezza si forma/distrugge nel continuo, mano a mano che si


volgono le singole operazioni, e non soltanto all’atto degli scambi

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Il modello dei Cicli Conclusi
Principio di Principio di
realizzazione dei ricavi inerenza dei costi

sono di competenza del periodo, sono di competenza del periodo,


i ricavi: i costi inerenti ai cicli conclusi con la
a) finanziariamente conseguiti realizzazione dei ricavi
b) per i quali è intervenuto lo
scambio dei beni o la prestazione
del servizio

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Il contributo della Teoria funzionale
Nell’ambito della unitaria gestione aziendale non sempre è agevole individuare:
 tra i molteplici ricavi, quelli effettivamente conseguiti dalla cessione dei beni;
 tra i molteplici costi, quelli sostenuti per i fattori produttivi impiegati per ottenere
i beni scambiati.

Per tal fine può rivelarsi utile l’impiego della teoria funzionale, secondo la quale
Costi e ricavi vengono visti come valori relativi a ideali serbatoi di servizi

i ricavi rappresentano i costi rappresentano


il valore dei servizi il valore dei servizi
contenuti nei prodotti contenuti nei fattori
da cedere sul mercato da impiegare nella produzione

La competenza economica si manifesta nella contrapposizione tra


servizi ceduti ai clienti e servizi utilizzati per la produzione di quei servizi

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Costi e Ricavi “da sottrarre”
 Nel modello dei cicli conclusi, solo i ricavi e i costi che soddisfano i principi di
realizzazione e di inerenza sono di competenza dell’esercizio;

 Gli altri ricavi e costi, nonostante abbiano ricevuto misurazione finanziaria,


vanno sottratti dalle complessive masse di ricavi/costi e rinviati agli
esercizi futuri.

Diverranno di competenza di quegli esercizi in cui soddisferanno


i principi di realizzazione dei ricavi e di inerenza dei costi

Esempio
Se l’impresa Alfa ha conseguito nell’anno x un certo importo per beni non ancora
ceduti ma da scambiare nell’esercizio x + 1, il relativo ricavo sarà sottratto dai
ricavi dell’esercizio x, per essere considerato ai fini del calcolo del reddito del
periodo X + 1. Analogo comportamento si dovrà osservare per i costi sostenuti,
sempre nell’esercizio x, per l’acquisto dei fattori produttivi impiegati per la
produzione di quei beni, che quindi risulteranno di competenza dell’esercizio
X+1
23
Costi e Ricavi “da sottrarre”

I costi/ricavi da rinviare (o sospesi) corrispondono a costi/ricavi che hanno


avuto manifestazione anticipata rispetto al periodo di competenza

Corrispondono ai valori di parti incompiute di gestione,


o di stock di servizi che saranno impiegati/ceduti in successivi periodi

Sono denominati anche Rimanenze.


In funzione della loro funzione nella gestione futura, sono distinte in
Rimanenze Attive e Rimanenze Passive

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Costi e Ricavi “da sottrarre”

Le Rimanenze Passive
Le Rimanenze Attive
rappresentano ricavi già conseguiti
rappresentano costi già sostenuti
(quindi anticipati o sospesi)
(quindi anticipati o sospesi)
per servizi che l’impresa
per servizi che l’impresa
cederà al cliente in futuri esercizi
ha impiegato o impiegherà
dopo aver sostenuto i costi per
per la realizzazione di futuri ricavi
l’ottenimento dell’output

Rim. di Fattori fecondità semplice


Rim. di Fattori a fecondità ripetuta Ricavi Anticipati
Rim. di Prodotti finiti Risconti Passivi
Risconti Attivi

25
segue: il caso particolare dei risconti

 I risconti sono quote di costi/ricavi, già sostenuti/conseguiti


finanziariamente, di competenza di successivi esercizi;

 I costi/ricavi da cui traggono origine i risconti, una volta misurati da


uscite/entrate monetarie, dotano l’impresa o il cliente di uno stock di
servizi da utilizzare/cedere in un prestabilito arco temporale;

 La parte dei servizi che in chiusura di anno non è ancora stata


utilizzata/ceduta, opportunamente valorizzata in funzione del
tempo, dà luogo al risconto.

26
segue: il caso particolare dei risconti

 Sono Risconti Attivi le rimanenze di servizi già pagati ma


ancora da utilizzare. Tali servizi saranno utilizzati in futuro
senza che ciò comporti alcuna uscita finanziaria;

 Sono Risconti Passivi le rimanenze di servizi ancora da


cedere per i quali si è già incassato il corrispettivo. In questo
caso l’azienda dovrà cedere servizi in futuro senza che ciò
porti a ottenere alcuna entrata finanziaria.

27
segue: il caso particolare dei risconti - Esempio
Si ipotizzi che in data 01/07/2011 l’azienda Alfa sottoscriva un contratto di locazione, di
durata annuale, avente ad oggetto uno stabilimento produttivo. Il contratto impone
all’Alfa di corrispondere in pari data l’intero importo di euro 12.000.

01/01/2011 01/07/2011 31/12/2011 30/06/2012

Costo di Costo da rinviare al futuro


Uscita finanziaria
competenza (Risconto Attivo)
€ 12.000
€ 6.000 (6/12) € 6.000 (6/12)

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Costi e Ricavi “da integrare”
I costi/ricavi da integrare corrispondono a fattori (servizi) utilizzati o beni
(servizi) ceduti che non hanno ancora determinato uscite/entrate
finanziarie

È necessario, per competenza, integrare le quote di costi e di ricavi


relativi a tali servizi per assegnarli al periodo in chiusura

I componenti economici da integrare saranno temporaneamente misurati


da debiti e crediti di funzionamento, che si annulleranno al momento di
manifestazione delle uscite/entrate monetarie

La mancata integrazione dei costi e ricavi all’esercizio di propria pertinenza avrebbe


l’effetto di non offrire un’adeguata rappresentazione degli andamenti economici del
periodo, ciò in quanto:
 si sarebbero omessi costi che hanno concorso ad ottenere i ricavi;
 si sarebbe tralasciati ricavi che hanno determinato i costi. 29
segue: il caso particolare dei ratei
 I ratei misurano quote di costi/ricavi relative a servizi utilizzati/ceduti
nell’esercizio che non hanno ancora comportato un’uscita/entrata finanziaria;

 Essi trovano la loro origine in servizi da prestare in un prefissato arco temporale


compreso tra due o più esercizi, per i quali le parti hanno concordato che il
pagamento abbia luogo, per l’intero importo, in via posticipata rispetto ai
momenti del loro effettivo utilizzo/cessione;

 La parte dei servizi che in chiusura di anno è stata utilizzata/ceduta,


opportunamente valorizzata in funzione del tempo, deve essere integrata nei
valori aziendali attraverso un un valore di natura finanziaria (rateo), che
rappresenta il debito/credito che l’azienda ha maturato fino a quella data nei
confronti del fornitore/cliente.

30
segue: il caso particolare dei ratei

Sono Ratei Attivi le quote di crediti


corrispondenti a servizi già ceduti
per i quali non si è ancora manifestata l’entrata finanziaria;

Sono Ratei Passivi le quote di debiti


corrispondenti a servizi già utilizzati
per i quali non si è ancora manifestata l’uscita finanziaria.

31
segue: il caso particolare dei ratei - Esempio
Si ipotizzi che in data 01/07/2011 l’azienda Alfa sottoscriva un contratto di locazione, di
durata annuale, avente ad oggetto uno stabilimento produttivo. Il contratto impone
all’Alfa di corrispondere in data 30/06/2012, al termine del contratto di locazione,
l’intero importo di euro 12.000.

01/01/2011 01/07/2011 31/12/2011 30/06/2012

Costo di competenza da
Uscita finanziaria
integrare con un rateo passivo
€ 12.000
€ 6.000 (6/12)

32
segue: il caso particolare degli accantonamenti

 Sono oggetto di integrazione, oltre ai costi e i ricavi misurati da ratei


e da altri valori finanziari, anche i costi dovuti agli accantonamenti;

 Gli accantonamenti, che sono misurati da valori finanziari


presunti (o passività presunte), si riferiscono a eventi (o ad
accadimenti), legati al periodo in chiusura, dai quali è ragionevole
ritenere che deriveranno esborsi futuri.

Accantonamenti per rischi futuri


Accantonamenti per spese future
Accolgono oneri incerti, oltre che
Accolgono oneri che sono incerti
nell’ammontare e nella data di
nell'ammontare e/o nella data di
verificazione, anche nell'evento
verificazione
da cui traggono origine

33
segue: il caso particolare degli accantonamenti

34
segue: il caso particolare degli accantonamenti

35
Il prospetto del reddito

 È un prospetto, da redigere in chiusura d’esercizio, che accoglie i


costi e i ricavi finanziariamente sostenuti e conseguiti dall’impresa,
opportunamente integrati e rettificati mediante il principio di
realizzazione e quello di inerenza;

 Si compone di due opposte sezioni («prospetto a sezioni


contrapposte»), una intitolata ai componenti negativi, l’altra ai
componenti positivi del reddito;

 Mostra il risultato economico (utile o perdita) dell’arco temporale


considerato e le sue determinanti qualitative;

 Assume una diversa composizione a seconda che si riferisca al


primo periodo o a un periodo intermedio di vita dell’impresa.

36
Il prospetto del reddito del periodo t0 – t1

 Il prospetto del reddito del primo periodo di vita dell’impresa si presenta idealmente
composto, sia dal lato dei componenti negativi che dal lato dei componenti positivi,
da tre categorie di valori.

In senso discendente
Componenti negativi Componenti positivi
Costi sostenuti Ricavi conseguiti
nell’esercizio nell’esercizio
Ricavi da rinviare al futuro Costi da rinviare al futuro

Costi integrati Ricavi integrati

UTILE PERDITA

37
Le tre categorie di valori della
sezione dei componenti negativi

Categoria a) Comprende i costi che hanno avuto misurazione finanziaria nel


corso del primo anno di vita dell’impresa;

Categoria b) Comprende i valori delle rettifiche di ricavi (ricavi anticipati o


non realizzati e, per tale motivo, da rinviare al futuro, cioè le cosiddette rimanenze
passive);

Categoria c) Include i valori degli accantonamenti per rischi futuri e per


spese future, oltre ai costi misurati dai ratei passivi.

I costi di competenza del periodo si ottengono sottraendo dalla somma


dei valori di cui alle categorie a) e c), le rettifiche di costi (o costi
anticipati) incluse nell’opposta sezione dei componenti positivi (vedi slide
successiva)

38
Le tre categorie di valori della
sezione dei componenti positivi

Categoria a) Comprende i valori dei ricavi finanziariamente conseguiti


dall’azienda nel corso dell’esercizio a seguito dello scambio dei beni o prima di tale
evento;

Categoria b) Accoglie i valori delle rettifiche di costi (costi anticipati o non


inerenti e, per tale motivo, da rinviare al futuro, cioè le cosiddette rimanenze
attive);

Categoria c) Include i valori dei ricavi integrati alla conclusione


dell’esercizio, relativi a produzioni già scambiate nell’esercizio, oltre ai ricavi
misurati da ratei attivi.

I ricavi di competenza del periodo i ottengono sottraendo dalla somma dei


valori di cui alle categorie a) e c), le rettifiche di ricavi (o ricavi anticipati) incluse
nella categoria b) dell’opposta sezione dei componenti negativi.

39
Prime nozioni sulle perdite di valore degli investimenti

 Considerato che l’attività aziendale si svolge in condizioni di incertezza può


verificarsi che alcuni degli investimenti effettuati, che abbiano comportato
il sostenimento di costi, non possano essere integralmente recuperati dai
ricavi della gestione futura.

 Verificandosi tale evenienza si rivela necessario, in chiusura di esercizio,


rinviare i suddetti costi al futuro – previa loro iscrizione nella categoria b)
della sezione dei componenti positivi del prospetto del reddito – per gli
importi che potranno essere presumibilmente recuperati e non per quelli
originariamente sostenuti (o calcolati, nel caso degli FFR).

 In tal modo si anticipa all’esercizio in cui se ne ha conoscenza una


«perdita» che, di fatto, si originerà dai futuri scambi.

40
Il capitale al tempo t1

 Il capitale aziendale, secondo la visione redditualista,


rappresenta una grandezza subordinata a quella del reddito;

 Ad essa si giunge per via indiretta, dopo che si è proceduto alla


determinazione del reddito

Si compone

Il capitale, difatti,
Costi e ricavi si compone:
sospesi, ossia dei
valori della gestione incompiuta Valori finanziari positivi e negativi
(rimanenze finali attive e passive)
Sono i valori di cui alle categorie b)
delle sezioni dei componenti negativi
e positivi del prospetto del reddito
La composizione del capitale al tempo t1
 Costi sospesi: rappresentano investimenti (attività) che attendono di essere recuperati
mediante i ricavi futuri: una volta che avranno incontrato i correlativi ricavi, non
saranno più elementi del capitale ma costi di competenza.

 Ricavi sospesi: rappresentano fonti (passività) dalle quali si attendono costi futuri: una
volta che saranno stati prodotti (e ceduti) i beni/servizi, non saranno più elementi del
capitale ma ricavi di competenza.

 Valori finanziari positivi: potenzialità positive (attività) in grado di alimentare, a varie


scadenze, i circuiti aziendali (es.: crediti di funzionamento, crediti di finanziamento,
etc.).

 Valori finanziari negativi: potenzialità negative (passività), in grado di determinare, in


un futuro più o meno prossimo, l’assorbimento di risorse che avrebbero potuto
altrimenti generare flussi di ricavi (debiti di funzionamento, debiti di finanziamento,
etc.).

Attenzione:
i costi e i ricavi che in un periodo non sono «reddito» ma
«capitale», sono destinati a diventarlo negli esercizi successivi
42
Il prospetto del capitale al tempo t1

43
La “lettura finanziaria” del capitale al tempo t1

 La sezione delle attività mostra gli investimenti che sono stati resi
possibili grazie ai finanziamenti attinti dai terzi (Passività) e dai soci
(Capitale di proprietà) che occupano la sezione delle passività

In formula
A = P + C

dove:

A = Attività;
P = Passività;
C = Capitale di proprietà.

44
Capitale lordo di funzionamento

Attività sono gli investimenti in essere


che contribuiranno in futuro
alla realizzazione
dei ricavi aziendali

Componenti negativi del capitale


Passività
sono costituiti
dalle obbligazioni assunte verso terzi

45
Il Capitale Netto di Funzionamento

Sottraendo al Capitale Lordo di Funzionamento le Passività,


si ottiene il Capitale Netto di Funzionamento

La formula precedente può essere riespressa come:

C = A - P

dove:
C = Capitale Netto di Funzionamento
A = Attività o Capitale Lordo di Funzionamento
P = Passività o Capitale di Terzi

46
Il reddito del periodo tn-1 – tn

 La composizione del reddito di un periodo ennesimo (tn-1 – tn )


di vita dell’impresa si differenzia da quella del primo periodo, per i
legami che presenta con gli archi temporali di gestione che lo hanno
preceduto;

 Nel calcolare il reddito di una qualsiasi frazione intermedia, si


devono considerare i valori delle parti incompiute di gestione
(rettifiche di costi o rimanenze attive e rettifiche di ricavi o
rimanenze passive) ereditati dai passati esercizi;

 Tali rimanenze o componenti economici, da elementi del capitale


che erano al termine del periodo tn-1, diventano, nell’esercizio
ennesimo, componenti negativi e positivi del reddito,
assumendo la qualifica di costi e ricavi provenienti dal passato.
47
Il prospetto del reddito del periodo tn-1 – tn

 Rispetto al prospetto del reddito del periodo T1, si rende necessario


aggiungere, nelle sezioni dei componenti negativi e positivi, un’ulteriore
categoria di valori
Componenti negativi Componenti positivi
Costi provenienti dal passato Ricavi provenienti dal passato

Costi sostenuti nell’esercizio Ricavi conseguiti nell’esercizio

Ricavi da rinviare al futuro Costi da rinviare al futuro

Costi integrati Ricavi integrati

Utile Perdita

48
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Periodo n

Al 1.4.n viene costituita l’azienda Alfa mediante conferimento in denaro


di 500. Il susseguirsi degli atti di gestione fino al 31.12.n evidenzia il
compimento delle seguenti operazioni:
- in data 01.04 si stipula un contratto di fitto annuale per un capannone
da utilizzare per l’attività produttiva. Canone annuo € 600 con
pagamento in un’unica rata al 31.03.n+1;
- in data 30.04 si procede all’acquisto di macchinari per € 300;
- in pari data, si ottiene un finanziamento per l’acquisto dei macchinari
per l’importo dovuto al fornitore, da restituire in unica soluzione a tre
anni con il pagamento di interessi annuali anticipati del 12%;
- in data 30.04 si procede all’acquisto di materie prime per € 210;
- Il 30.06 si vendono 40 unità di prodotto al prezzo unitario di € 10;
- in data 30.11 si vendono 30 unità di prodotto al prezzo unitario di € 11.
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Periodo n

Al termine del periodo, per calcolare in maniera corretta il risultato


economico, occorre, inoltre, considerare che:
- risultano presenti in magazzino materie prime non ancora utilizzate
nei circuiti produttivi per € 90 e prodotti finiti non ancora venduti per
€ 70;
- l’utilità residua attribuita ai macchinari al termine del periodo viene
quantificata in € 200;
- al 31.12 risulta maturata ma non ancora pagata una quota pari a
9/12 del canone di fitto del capannone;
- l’operazione di finanziamento ha comportato l’esborso di interessi a
copertura di un periodo di un anno mentre a fine periodo si è
utilizzato denaro di terzi per soli otto mesi.
50
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Componenti negativi (tn) Componenti positivi (tn)


Costi sostenuti nell’esercizio Ricavi conseguiti
Materie prime; 210 nell’esercizio
Macchinari; 300 Vendite 730
Interessi Passivi 36
Ricavi da rinviare al futuro Costi da rinviare al futuro
Risconti Attivi su interessi passivi 12
Materie prime 90
Prodotti 70
Macchinari 200
Costi integrati Ricavi integrati
Fitto capannone 450

TOTALE Componenti negativi 996 TOTALE Componenti positivi 1.102


UTILE DEL PERIODO 106

51
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Attività Passività e Capitale di proprietà


(Investimenti) (tn) (Fonti) (tn)
Componenti finanziari Componenti finanziari
Banca c/c 984 Deb. Finanziamento 300
Ratei passivi 450
Componenti economici Componenti economici
Risconti Attivi su interessi passivi 12
Materie prime 90
Prodotti finiti 70
Macchinari 200
Capitale di proprietà
Capitale conferito 500
Reddito generato dalla gestione
nel periodo n 106
TOTALE Passività e Capitale di
TOTALE Attività 1.356 proprietà 1.356

52
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
Periodo n+1

Nel secondo anno di attività l’azienda Alfa compie i seguenti atti di


gestione:
- in data 15.01 procede all’acquisto di materie prime per € 350;
- in data 31.03 procede al pagamento del canone di fitto del
capannone per € 600 e si rinnova il contratto di fitto per l’anno
successivo alle medesime condizioni;
- in data 30.04 si pagano gli interessi per il finanziamento ottenuto
nell’anno n per € 36;
- in data 30.04 si vendono in contanti prodotti per € 800;
- in data 30.09 si acquistano materie prime per € 400;
- in data 30.11 si vendono prodotti per € 1.200, con regolamento per
metà in contanti e per metà con dilazione a 120 giorni.

53
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio
Periodo n+1

Al termine del periodo, per calcolare in maniera corretta il risultato


economico, occorre, inoltre, considerare che:
- risultano presenti in magazzino materie prime non ancora
utilizzate nei circuiti produttivi per € 40 e prodotti finiti non ancora
venduti per € 60;
- l’utilità residua attribuita ai macchinari al termine del periodo viene
quantificata in € 100.
- al 31.12 risulta maturata ma non ancora pagata una quota pari a
9/12 del canone di fitto del capannone per l’anno n+1 mentre il
canone pagato in data 31.03 risulta per 3/12 riferito all’esercizio;
- gli interessi pagati al 30.04 si riferiscono per 8/12 all’esercizio in
chiusura.
- l’utile dell’anno precedente non è stato prelevato.
54
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Componenti negativi (tn+1) Componenti positivi (tn+1)


Costi provenienti dal passato Ricavi provenienti dal passato
Risconti attivi su interessi passivi 12
Materie prime 90
Prodotti 70
Macchinari 200
Costi sostenuti nell’esercizio Ricavi di vendita dei prodotti finiti
Materie prime 750 Vendite 2.000
Fitto Capannone 150
Interessi Passivi 36
Ricavi da rinviare al futuro Costi da rinviare al futuro
Risconti Attivi su interessi pass. 12
Materie prime 40
Prodotti 60
Macchinari 100
Costi integrati Ricavi integrati
Fitto capannone 450

TOTALE Componenti negativi 1.758 TOTALE Componenti positivi 2.212


UTILE DEL PERIODO 454
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Attività Passività e Capitale di proprietà


(Investimenti) (tn+1) (Fonti) (tn+1)
Componenti finanziari Componenti finanziari
Banca c/c 998 Debiti di finanziamento 300
Crediti v/clienti 600 Ratei passivi 450
Componenti economici Componenti economici
Risconti Attivi su interessi passivi 12
Materie prime 40
Prodotti finiti 60
Macchinari 100
Capitale di proprietà
Capitale conferito 500
Reddito generato dalla gestione
nel periodo n 106
Reddito generato dalla gestione
del periodo n+1 454
TOTALE Passività e Capitale di
TOTALE Attività 1.810 proprietà 1.810
56
La valutazione delle operazioni in corso

 Nel modello dei cicli conclusi la valutazione delle rimanenze attive e


passive avviene, con le dovute eccezioni, ai valori originariamente
sostenuti/conseguiti;

 In tal modo si raggiunge l’effetto di neutralizzare dal computo del


reddito di periodo i costi/ricavi dei cicli che, al termine dell’esercizio,
non sono ancora conclusi;

 La ricchezza formata/distrutta per effetto dello svolgimento della


gestione, viene a palesarsi soltanto quando i processi sono conclusi
(e, quindi, i relativi output ceduti), e mai prima.

57
La valutazione delle operazioni in corso
 Eppure, nella valutazione delle rimanenze l’operatore dovrebbe avere
come unico riferimento l’obiettivo della

Salvaguardia dell’integrità
che richiama Principio di ragionevolezza
del capitale

Rimanenze Rimanenze
attive passive

I valori delle rimanenze attive I valori delle rimanenze


devono essere pienamente passive devono riflettere
recuperabili dai relativi ricavi i costi che dovranno
sostenersi in futuro per
Attività e passività l’acquisto o la produzione
del bene da consegnare
finanziarie al cliente

I valori attribuiti devono esprimere le entrate e


uscite monetarie che si avranno in futuro
58
La valutazione delle operazioni in corso

 Come riuscire nella stima dei ricavi e dei costi futuri dai quali dedurre i valori da
attribuire, in chiusura di periodo, rispettivamente alle rimanenze attive e passive
(per le attività/passività finanziarie, alle entrate/uscite future)?

Misure di «collaudo»

Attività Passività

Valori di realizzo Valore di presumibile


diretto ed indiretto estinzione

59
I valori di realizzo diretto ed indiretto

Coincidono con le porzioni di ricavi futuri


che le rimanenze attive genereranno al
momento dello scambio
Tali porzioni vanno determinate
Avendo riguardo alla % di incidenza del
costo di acquisto o di produzione del
bene in rimanenza rispetto al
costo totale della combinazione produttiva

(costi di produzione, commerciali e costi dei


servizi amministrativi, finanziari, fiscali, etc.)

60
I dati per il calcolo dei
valori di realizzo diretto ed indiretto

1. Stima dei ricavi futuri;


2. Stima del costo totale della combinazione
produttiva (parte dell’informazione è già
disponibile); In formula
3. Calcolo della % di incidenza del costo del
bene acquistato o prodotto sul costo
totale della combinazione produttiva;
4. Applicazione della % sui ricavi futuri.

V.R. = valore di realizzo


R.T. = ricavi totali attesi dalle combinazioni cui il fattore partecipa
C.R. = costo residuo dell’attività
C.T. = costo totale delle combinazioni cui la risorsa partecipa

C.R.
V .R.   R.T .
C.T . 61
I tipi di valore di realizzo delle ATTIVITA’
A seconda della funzione che la rimanenza
svolge nell’economia dell’impresa (e della modalità
con cui contribuisce alla realizzazione dei ricavi)
VALORE DI REALIZZO

DIRETTO INDIRETTO
Prodotti finiti Prodotti in corso di lavorazione
Merci Semilavorati non vendibili
Altri beni FFR
(semilavorati) FFS (non merci)
Crediti
La complementarità che lega tra loro tutte le operazioni aziendali
rende impossibile qualsiasi legame diretto tra costi e ricavi
Il valore di presumibile realizzo diretto: un esempio

Costo di acquisto merce A 60


Costi necessari per vendere la merce:
Trasporti/Assicurazioni 5
Provvigioni 5
Servizi vari 10

Costo Totale 80
Prezzo presunto di vendita: 100

Valore di presumibile realizzo diretto della merce A

X : 100 = 60 : 80
X = 75
Il valore di presumibile realizzo indiretto: un esempio

Costo di acquisto materia A 50


Costo di acquisto materia B 40
Costo lavoro 25
Costo energia 25
Costi vari 10

Costo Totale 150

Valore di presumibile realizzo indiretto della materia A

Prezzo presunto di vendita è 120


X : 120 = 50 : 150

X = 40
I valori di realizzo diretto ed indiretto

Rappresentano le misure massime che possono


attribuirsi in chiusura d’esercizio alle attività
(rimanenze attive ed entrate finanziarie)

Assumendo valori maggiori si


entra nella sfera dell’irragionevolezza

Si presentano valori di reddito e capitale “gonfiati”,


portando la proprietà ad attribuirsi quote di
ricchezza che non potranno mai conseguirsi

Compromettendo l’integrità del capitale e


il funzionamento dell’azienda
65
Le fasce di valori ragionevoli delle attività
Supposta una gestione aziendale remunerativa (ricavi > costi)

Valore di presumibile
Costo
realizzo diretto o indiretto
(valore minimo)
(valore massimo)
Fascia di valori
ragionevoli

Nel valutare l’attività, più ci si porta verso il valore di presumibile realizzo, maggiore sarà la
porzione del margine positivo (utile) anticipata all’esercizio che precede quello in cui interverrà lo
scambio
66
Le fasce di valori ragionevoli delle attività
 Qualora il costo coincida con il valore di presumibile realizzo diretto o indiretto, non
vi è alcuna fascia di valori ragionevoli: il valore da attribuire alle attività diviene unico

 Una fascia di valori si forma invece nei casi in cui il valore di presumibile realizzo
diretto o indiretto si presenta inferiore al costo, anche se in tale circostanza la scelta
del valore più basso è l’unica praticabile

67
Gli effetti sul reddito e sul capitale della valutazione delle merci: un
esempio
Prospetto del REDDITO I anno Prospetto del CAPITALE

Merce acquistata 60
FFS 60 FFS 60
Capitale 60
Risultato
di periodo 0 Totale attività 60Totale passività 60

Prospetto del REDDITO II anno Prospetto del CAPITALE


FFS 60 Cassa 75
Ricavo 75

Capitale 60
Risultato Utile 15
di periodo 15 Totale attività 75Totale passività 75
(Segue): gli effetti sul reddito e sul capitale della valutazione delle
merci: un esempio
Prospetto del REDDITO I anno Prospetto del CAPITALE

Merce acquistata 60
FFS 75 FFS 75
Capitale 60
Risultato Utile 15
di periodo 15 Totale attività 75Totale passività 75

Prospetto del REDDITO II anno Prospetto del CAPITALE


FFS 75 Cassa 75
Ricavo 75

Capitale 75
Risultato Utile 0
di periodo 0 Totale attività 75Totale passività 75
Il valore di presumibile estinzione delle passività

Passività
Valori finanziari negativi
Ricavi conseguiti in via anticipata
(debiti di
rispetto agli scambi
funzionamento/finanziamento e
(rimanenze passive)
debiti presunti)

 La valutazione deve effettuarsi al valore di presumibile estinzione, cioè


all’importo che occorre versare alla scadenza per adempiere all’obbligo assunto
(nel caso dei ricavi anticipati, l’obbligo si riferisce alla produzione/approntamento
dei beni da rilasciare al cliente);

 Il valore di presumibile estinzione di norma coincide con il valore originario


(nominale) o stimato.

70
Il valore di presumibile estinzione delle passività
Nel caso in cui si sia stimato il pagamento di importi inferiori rispetto a
quelli di cui aveva iniziale conoscenza
Fascia di valori ragionevoli

Se alle passività si attribuissero i valori compresi nella fascia di valori


ragionevoli, si anticiperebbero all’esercizio utili non ancora conseguiti
ma soltanto «sperati». 71
(Segue): il valore di presumibile estinzione delle
passività

 Nei casi in cui il valore di presumibile estinzione si presentasse maggiore


di quello originario o stimato, non vi è alcuno spazio di valori ragionevoli, in
quanto il valore di presumibile estinzione diviene l’unico impiegabile ai fini della
valutazione

In caso contrario si comprometterebbe


l’integrità del capitale

72
Ragionevolezza e prudenza nel modello dei cicli conclusi
I valori da attribuire alle attività
e passività devono essere
ragionevoli
Modello dei
cicli conclusi … e presentare la massima
probabilità di
verificazione

Il costo, per le attività


Unici valori ammessi
I valori originari (nominali),
per le passività
Reddito realizzato
Gli unici casi in cui è consentito disattendere il costo e i valori originari (nominali)
sono quelli in cui la gestione futura si rivelasse incapace di recuperare,
integralmente e/o parzialmente, gli investimenti effettuati, ovvero richiedesse il
pagamento di importi superiori agli originari per l’estinzione delle obbligazioni.
73
(Segue): ragionevolezza e prudenza nel modello dei cicli conclusi

Principio della
prudenza

Le attività si devono valutare al costo (acquisto Le passività si devono valutare al valore


o produzione) o al valore di presumibile originario o al valore di presumibile estinzione,
realizzo diretto o indiretto, se inferiore al costo se superiore a quello originario
(Convenzione del minor valore per le attività) (Convenzione del maggior valore per le passività)

Trattamento asimmetrico degli


utili sperati e delle perdite temute

Utili sperati no, Perdite temute sì

74
Il valore di presunto realizzo indiretto - Esempio
Nel patrimonio aziendale è presente un macchinario con valore residuo di € 300 e vita utile residua pari
a tre anni. Si procede a verificare la recuperabilità dell’investimento residuo (300) tenendo conto che per
le future combinazioni produttive si prevede:
- il sostenimento di costi annuali pari a € 50 (più il costo dell’ammortamento di € 100);
- un valore complessivo annuale di ricavi, che si otterranno dalle vendite degli output approntati anche
grazie al contributo dello FFR, pari a € 180.
Il costo complessivo della combinazione produttiva per i tre anni di vita utile residua del FFR è pari a € 450
(50 + 50 + 50 + 100 + 100 + 100).
Si determinano poi i ricavi complessivi ottenibili dalla vendita degli output nei medesimi tre anni di vita
utile residua del FFR. Tali ricavi ammontano a € 540 (180 * 3).
Il valore di presumibile realizzo indiretto dell’attività in rimanenza è pari a:
300 : 450 = x : 540 x = € 360

Al medesimo valore si giunge impostando la proporzione con i dati annuali, e cioè:


100 : 50 = x : 180 x = € 120
Il risultato costituisce il valore di presumibile realizzo indiretto annuale dell’attività in rimanenza.
Considerando che la vita utile residua del macchinario è di 3 anni, il suo complessivo valore di presunto
realizzo indiretto risulta quindi pari, al 31.12.n, a:
120 * 3 = € 360

Accounting for Managers, 2nd edition 75


© 2006 John Wiley & Sons Ltd
Il valore di presunto realizzo indiretto - Esempio
L’anno successivo, il macchinario ha valore residuo di € 200 e vita utile residua pari a due anni. Fermo
restando le caratteristiche delle future combinazioni produttive, si prevede che per l’introduzione di
innovazioni sul mercato il prezzo di vendita dei prodotti calerà garantendo ricavi annui pari a 90. Per cui,
i nuovi elementi da prendere in considerazione saranno:
- costi annuali pari a € 50 (più il costo dell’ammortamento di € 100);
- un valore complessivo annuale dei ricavi, pari a € 90.

Si rideterminano poi i ricavi complessivi ottenibili dalla vendita degli output nei successivi due anni di vita
utile residua del FFR. Tali ricavi ammontano a € 180 (90 * 2).
Il valore di presumibile realizzo indiretto dell’attività in rimanenza è pari a:
200 : 300 = x : 180 x = € 120

Al medesimo valore si giunge impostando la proporzione con i dati annuali, e cioè:


100 : 50 = x : 90 x = € 60

In questo caso il valore di realizzo indiretto è inferiore al costo, per cui all’FFR in rimanenza sarà
assegnato un valore (costo da rinviare al futuro) pari a 120, con
Imputazione indirettamente di una PFP pari a 80

Accounting for Managers, 2nd edition 76


© 2006 John Wiley & Sons Ltd
Valore di presumibile realizzo < Costo
Costo 200

PFP
80
Valore
di realizzo 120

unico valore ragionevole


Prospetto del reddito Prospetto del capitale
FFR 300

FFR 120 FFR 120

77
Dispositivo dell’art. 2423 Codice Civile

Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato


patrimoniale [2424], dal conto economico [2425], dal rendiconto finanziario e
dalla nota integrativa [2427].

Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero
e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato
economico di esercizio.

Se le informazioni richieste da specifiche disposizioni di legge non sono sufficienti a


dare una rappresentazione veritiera e corretta, si devono fornire le informazioni
complementari necessarie allo scopo.

Note: (1) Il presente articolo ha così sostituito l'originario art. 2423, in virtù dell'art. 1, D.Lgs. 17.01.2003, n. 6, con decorrenza
dal 01.01.2004. Si riporta di seguito il testo previgente: "Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito
dallo stato patrimoniale, dal conto economico e dalla nota integrativa”.

78
Dispositivo dell’art. 2423 bis Codice Civile 1/2

Nella redazione del bilancio devono essere osservati i seguenti principi:

1) la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella


prospettiva della continuazione dell'attività, nonché tenendo conto della
funzione economica dell'elemento dell'attivo o del passivo considerato;

1-bis) la rilevazione e la presentazione delle voci è effettuata tenendo conto


della sostanza dell'operazione o del contratto (1);

2) si possono indicare esclusivamente gli utili realizzati alla data di chiusura


dell'esercizio;

3) si deve tener conto dei proventi e degli oneri di competenza dell'esercizio,


indipendentemente dalla data dell'incasso o del pagamento;

Note: (1) Numero inserito dall'art. 6 comma 3 òett. b) d. lg. 18 agosto 2015 n. 139

79
Dispositivo dell’art. 2423 bis Codice Civile 2/2

4) si deve tener conto dei rischi e delle perdite di competenza dell'esercizio,


anche se conosciuti dopo la chiusura di questo;

5) gli elementi eterogenei ricompresi nelle singole voci devono essere valutati
separatamente;

6) i criteri di valutazione non possono essere modificati da un esercizio all'altro.

Deroghe al principio enunciato nel numero 6) del comma precedente sono


consentite in casi eccezionali. La nota integrativa deve motivare la deroga e
indicarne l'influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale e
finanziaria e del risultato economico.

80
I prospetti del reddito e del capitale - Esempio

Attività Passività e Capitale di proprietà


(Investimenti) (tn+1) (Fonti) (tn+1)
Componenti finanziari Componenti finanziari
Crediti di Funzionamento 600 Deb. Finanziamento 300
Banca c/c 998 Ratei passivi 450
Componenti economici Componenti economici
Risconti Attivi su interessi pass. 12
Rimanenze Materie prime 40
Rimanenze Prodotti 60
Macchinari 100
Capitale di proprietà
Capitale di conferimento 500
Capitale di risparmio
Reddito non prelevato 106
Reddito generato dalla gestione nel
periodo 1.1.n+1 – 31.12.n+1 454
TOTALE Passività e Capitale di
TOTALE Attività 1.810 proprietà 1.810

81

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