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Invettiva contro Firenze (Inferno, VI) Dante incontra Ciacco Descrizione della situazione specifica della citt legata allesperienza personale di Dante. Profezia di Ciacco su Firenze contenente il primo accenno sdegnoso a Bonifacio VIII : cacciata dei Neri e ritorno del Papa. 2.Invettiva contro lItalia (Purgatorio, VI) Dante incontra Sordello da Mantua. LItalia non pi signora di province ma luogo di vizi ; afferma inoltre linutilit delle leggi di Giustiniano. Giudizio negativo su Alberto I dAustria, il cui abbandono dellItalia causa i contrasti allinterno delle citt. Avvenuta maturazione del pensiero di Dante : allargamento degli orizzonti storici. 3.Invettiva contro lImpero (Paradiso, VI) Dante incontra Giustiniano Guelfi e Ghibellini lacerano il grande tessuto unitario della vita morale e sociale, e pretendono di farsi interpreti della Chiesa e dellImpero, ma nel momento in cui si contrappongono li fanno decadere nella loro funzione che universalistica. Giustiniano il simbolo dellautorit che interviene con le leggi a conservare la comunit degli uomini.
Canto 6 Inferno: il Poeta parla insieme a Ciacco della corruzione e della svergognatezza che dilagano a Firenze la quale, essendo una citt, costituisce a livello spaziale un nucleo piuttosto ristretto; Canto 6 Purgatorio: la prospettiva di Dante si amplia ed egli discute con Sordello di come l'Italia sia stata del tutto abbandonata sia dal potere spirituale che da quello temporale (Alberto dAsburgo). Canto 6 Paradiso: argomento principale la riflessione sul potere imperiale e lambito si allarga a tutto il mondo fino allora conosciuto. Dante aveva gi affrontato questo tema nel De Monarchia, quando valutava il potere politico in funzione di quello imperiale e considerava la necessit di concepire una monarchia universale, poich era convinto che solo in questo modo potesse risolversi la pace.
Infatti, poich le guerre nascono dallinvidia e dallavidit meschina, con la monarchia nessuno potrebbe ambire alla posizione dellaltro e volerne la rimozione (vengono meno, quindi, i presupposti della guerra). In realt, il progetto di Dante si rivela unautentica utopia, ma analizzato in chiave italiana, tenta di risolvere le controversie, ormai insanabili, tra guelfi e ghibellini che anzich trovare un accordo pacifico tendono a confrontarsi in modo violento e sterile. Infatti, come sostiene Dante nel II libro del De Monarchia, non ci dovrebbe essere alcuna contesa poich il papa e limperatore esistono come due soli cio autonomi lun laltro ed entrambi interpreti della volont divina.