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Analisi del testo

Purgatorio canto VI vv. 58-151

Comprensione

1) Chi è Sordello e come viene presentato da Dante? Qual è la reazione di Dante-poeta al


ricordo dell'abbraccio fra Sordello e Virgilio?

Sordello da Goito fu uno dei più noti poeti in lingua provenzale dell’Italia Settentrionale. Egli
trascorse la propria vita presso varie corti, come quella di Verona e Ferrara, e dopo aver viaggiato
in Spagna e Portogallo si stabilì in Provenza. Dante presenta la figura di Sordello come un uomo
solitario di animo altero e disdegnoso ma dignitoso e austero nel muovere gli occhi. Sordello,
infatti, è descritto come un uomo silenzioso e paragonato dal Poeta ad un leone mentre riposa.
Dante inserisce all’interno della Divina Commedia Sordello per la sua opera “Compianto in morte
di ser Blacatz” dove quest’ultimo assume il ruolo di personaggio esemplare che giudica i potenti
del suo tempo e che guarda al passato e ai suoi valori con nostalgia. L’abbraccio tra Virgilio e
Sordello provoca in Dante un fastidio che genera una violenta invettiva contro l’Italia, ormai serva,
perché priva di una guida politica; tanto nota è infatti la sua invettiva: “Ahi serva Italia, di dolore
ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta”, dice appunto. Inoltre, Sordello si mostra radioso
dopo essersi reso conto di stare incontrando un Mantovano come egli stesso, Virgilio. L’abbraccio
tra i due mostra quel sentimento di fratellanza cittadina e solidarietà morale che rinvigorisce le
anime dei due compaesani

2) Dell'invettiva all'Italia, Dante precisa le cause della decadenza morale e civile del Paese. Chi
è il maggior responsabile? Quali sono le conseguenze del degrado?
Nell’inventiva, la causa è rinvenuta essenzialmente nella mancanza di una guida imperiale che sia
in grado di assumersi la responsabilità e di riportare il paese all’antico splendore. (“Canto VI
Purgatorio Divina Commedia - StuDocu”) Si schiera innanzitutto contro l’imperatore Alberto I
d’Austria, mai sceso in Italia, preferendo di lasciarla in completo e totale abbandono. Inoltre,
rivolge le proprie critiche nei confronti dell’Italia, che definisce “donna di bordello”, con l’intento di
mettere in luce la bassezza morale e spirituale e le molte guerre civili che la dilaniano, vanificando
l’operazione legislativa dell’imperatore Giustiniano e del suo “Corpus Iuris Civilis”. Dante poi
denuncia Firenze per la corruzione, l’inconsistenza e la falsa partecipazione civile e politica dei
cittadini, interessati solo ai propri interessi, lasciando presagire quale conclusione avrebbe
attraversato la città se avesse continuato a condurre questo stile di vita. Si rivolge infine alla
religione, interpellando Cristo stesso, chiedendogli se per caso il suo sguardo non sia rivolto altrove
o forse, in tutti questi mali è nascosto il seme di un futuro bene che però ancora non è
comprensibile. (“Purgatorio - Canto sesto - Wikipedia”)

3) Quale forma di governo è, secondo Dante, più idonea per riportare la pace sociale e politica
in Italia?

La forma di governo che secondo Dante sarebbe più idoneo per riportare la pace sociale e politica
in Italia è il modello della società feudale, che culminerebbe con un’intesa armonica tra il potere
temporale dell’impero e il potere spirituale della Chiesa. Il suo pensiero inoltre matura il rifiuto
della frammentazione dei Comuni e rilancia il modello universalistico. (“Alighieri, Dante - Pensiero -
Skuola.net”) Nel panorama politico dell’Italia tra il Duecento e il Trecento si nota una netta
bipartizione tra il Centro-Nord della penisola e il Sud. (“Origini Letteratura Ita | PDF - Scribd”)
Nell’area settentrionale si era affermata una fitta rete di città politicamente autonome, che si
reggevano con ordinamenti di tipo repubblicano, i Comuni appunto. (“La civilta' urbana tra
duecento e trecento - riassuntini.com”) L’Italia meridionale invece era stata stabilmente retta da
forme monarchiche come il regno normanno, quello degli Svevi, infine la dinastia angioina che si
era installata a Napoli e, dal 1283, quella aragonese che era venuta in possesso della Sicilia.
"Mentre nel Nord l’affermarsi delle città aveva progressivamente indebolito ed emarginato il
sistema feudale, nel Sud esso era rimasto forte e diffuso." (“Situazione politica nell'Italia del
Duecento-Trecento - Skuola.net”)

4) Perché Firenze è paragonata ad Atene e Sparta? Qual è, secondo Dante, il comportamento


degli uomini politici fiorentini?

Con un richiamo ai classici, Dante paragona Firenze ad Atene e Sparta, dove nelle ultime due città
citate le leggi venivano applicate e rispettate e le virtù onorate, cosa che assolutamente non
accadeva Firenze dove gli uomini politici pensavano solamente ai propri interessi disinteressandosi
del bene comune. I politici, infatti, si erano divisi in fazioni che lottavano reciprocamente per
ottenere il potere, provocando un mutamento delle leggi, della moneta e degli incarichi pubblici,
mettendo in luce la forte corruzione presente nella città.

Lingua e stile

5) L'invettiva consiste nel rivolgersi in modo improvviso e vivace ad un interlocutore, presente o


assente, con un tono di accusa o di rimprovero. Ai vv.76-78 è presente l'invettiva all'Italia, una delle
più famose della Commedia, caratterizzata da un linguaggio colorito e popolare, tipico dello stile
comico. Spiega il significato delle seguenti espressioni:

-di dolore ostello

Dante riconosce l’Italia come luogo di dolore per le numerose guerre intestine che hanno cosparso
di sangue di italiani il territorio italiano, e per il dramma politico e sociale che stava attraversando.

- nave sanza nocchiere in gran tempesta

Dante è consapevole del fatto che l’allora attuale situazione politica e sociale era dovuta
soprattutto alla mancanza di una guida, di un nocchiere appunto che riuscisse a guidare la propria
nave in tempesta verso una meta sicura.

- non donna di provincie ma bordello

Dante rimpiange la vecchia Italia conquistatrice, dominatrice di popoli e in grado di imporre la


propria supremazia politica e culturale, potendo solamente osservare un’Italia fatta di corruzione,
di disagi, di confusione.

Tracce di lavoro
L’abbraccio fra Virgilio e Sordello (vv.67-75) sottopone alla tua attenzione il tema della
solidarietà fra concittadini. Ritieni che tale sentimento sia presente nella società
contemporanea e nel presente difficile che stiamo vivendo?

La malvagità dell’uomo non cesserà mai di esistere. Però, in momenti attuali di crisi sanitaria,
politica ed economica, non dobbiamo continuare a mantenere questa opinione. Anzi, nonostante i
pochi e negativi esempi di corruzione, menefreghismo e sciacallaggio, sono sorpreso, perché non
vedevo un Italia e i cittadini italiani così uniti dalla vittoria dei mondiali del 2006; uniti come se
dovessimo vincere un’altra finale dei mondiali, questa volta però contro un avversario più tosto,
ma non imbattibile. Potrebbe sembrare una metafora un po’ azzardata, ma la sto vivendo così,
stretti tutti sotto la stessa motivazione e spirito d’animo che spero possano condurci verso la
vittoria di questa partita. La solidarietà. In questi casi, questa è fondamentale perché chi non può
riceve aiuto. Proprio come in una squadra di calcio ogni giocatore aiuta il proprio compagno di
squadra, perché se anche un solo compagno non gioca come dovrebbe la partita potrebbe andare
perduta, vanificando il duro lavoro e impegno degli altri compagni. Di conseguenza credo che in un
modo o nell’altro riusciremo ad uscire da questa situazione, ma non ci saranno pochi eroi, perché
lo saremo tutti allo stesso modo e misura!

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