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Il Percorso

Ricostruire unantico percorso e riscriverne la storia azzardato, provo a farlo dopo lunghi tempi di riflessione e di annotazioni spesso di flebili tracce. Il primo punto da considerare quale partenza del percorso quello dellantico insediamento di liguri nelle piane alluvionali attorno alla foce dellEntella. Da l il percorso dei monti saliva in quota sul crinale del Monte Anchetta e poi parallelo al mare ed alla Fontanabuona si stendeva in quel tratto ove il controllo di Genova si materializz con la costruzione di castelli a controllo della viabilit quali il Castrum Rapallinum, il Monte Rosa, il Castrum Lasaniae, Manico del Lume, Castrum Tugii, poi sempre verso occidente sino a raggiungere quellimportante nodo viario di monte Becco ove arrivavano i Piacentini che frequentavano il porto di Nervi,1 i mulattieri del sale da Recco e Sori verso il Nord, i Genovesi del Levante verso la Fontanabuona, i frati dellospitale di Monte Possuolo e dove iniziava il vero Chamino de Lombardia poi la Croce dei F, gi sino a S.Oberto e poi ancora antiche tracce, lOspedale, Borgonovo,Tollara, i dazi della Repubblica, fino alla colla di Boasi, il Castelluzzo della Scoffera, armato, ultimo presidio prima dei Feudi Imperiali. La costiera di Rossi e su inerpicato fino al Lavagnola, altro punto focale, ove l alla piega di Lavagnolala strada si divideva una su verso Torriglia, laltra dal Montaldo al Portello, alla Bocca della Corsica, Barbagelata, Cardenosa, Fregarolo, Gifalco, Roccabruna, Montarlone,Dego, Orezzoli, Cariseto,Cerignale, Ponte Organasco, (ove il guado del Trebbia era lincognita fino alla costruzione del ponte) poi Brallo di Pregola.
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Il Porticciolo di Nervi era importante, i Piacentini lo preferivano perch non pagavano alcuna dogana essendo fuori dal Porto di Genova, avevano dei magazzini, quando avevano bisogno di partire, es per il Medio Oriente, imbarcavano la merce su Leudi e la portavano a Genova dove pagavano. Nervi pertanto si poteva considerare un Porto Franco. Tratto da: Archeologia ed architettura delle grandi vie di comunicazione. Tesi di laurea (Cannoni, Bellingeri,Varaldo Grottin, Volpato).

Quella diretta per il Nord costeggiava la Valle di Torriglia incrociando laltro antico percorso per il Piacentino: la Strada della Trebbia o Caminus Januae, con collegamenti con il Borgo di Torriglia ed il suo Castello, dopo lincrocio la mole imponente del Monte Prela con la Fortezza Medievale di Donetta, armata ed imprendibile, con balestre da tibia e da muro, alte torri e capienti cisterne, vera porta di Lombardia. Da Donetta la mulattiera si inerpica in quota verso LAntola, nostrano Olimpo, altro nodo viario verso la Val Brevenna, le Mansiones Cistercensi di S.Clemente o di Magioncalda in Val Borbera, le Capanne di Romano con tracce di insediamenti monastici, Capanne di Carrega, la Torre ed il bivio per la Val Borbera. Ecco lass il Monte Carmo, potente e terribile, lo costeggiamo e sulla destra i villaggi di Alpe con rovine di antico Castello, poi la Val Boreca, la pi selvaggia, ora quasi disabitata, eppure su un crinale accanto a Bogli tracce di una fortezza o di un convento forse Mons Alpheriumda cui un antica campanella conservata nella Parrocchiale.2 Alla fine di questo Montelungo ecco Capanne di Cosola, luogo di passaggio che forse collegava le citt romane di Libarna a Velleia, Capannette di Pey, antico posto di dogana dello Stato di Milano. Siamo sul passo del Giov, attuale zona sciistica ove si ricordano le vestigia del Convento di S.Giacomo alle sorgenti dello Staffora, poco pi sotto, nella chiesa di Casale se ne conserva una campanella dargento ed un trittico raffigurante la Vergine, S.Lorenzo, e S.Giacomo. Punto strategico questo, qui, attorno al Monte Chiappo, il percorso si scompone, uno verso lEbro ed il Giarolo verso la Val Curone e poi
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et ascendendo continuasi per lAlpe detta Monte Ebro sopra la Cabella passando per le Capanne di Pei allAlpe di Carrega et il Monte Calmo, coss detto che vi fu il principio dei Convento dei Frati del Calmo; poi continuando verso mezzogiorno viene alla somit del monte et Alpe detta Antola, monte cosidetto da la copia di essa herba antidoto del napello.(da Arch.Doria Pamphily di Roma, manoscritto del 1575 dal titolo Della citt e Vescovato di Tortona e dei luoghi soggetti a detto Vescovatopubblicato nel 2001 da Sergio Pagano in Cronaca di Tortona). Notizia passatami dallamico De Battisti Fiorenzo.

Tortona, laltro lungo il Monte Boglelio raggiunge la Val Staffora e Varzi, laltro passa sotto al Monte Lesima e scende al passo del Brallo. Brallo di Pregola sede di antichissimo feudo con Castello Malaspina, qui arrivava la strada del Gifalco altro itinerario storico, poi gi verso Varzi, la Staffora e Voghera. Ancora su per crinale, poco prima del Penice, rovine del Convento dei Gerolimini, forse eredi del Tempio, poi il passo e gi Bobbio regina del mondo medievale. Ancora a Nord, fra la Trebbia ed il Tidone fino al Monte Pietra di Corvo, con gli accessi a Romagnese, Nibbiano e Caminata. Da qui i percorsi storici sono meno delineati, per certo il crinale tra la Val di Versa ed il Tidone, fino a raggiungere a seconda del momento storico o della destinazione i traghetti di PortAlbera, Arena Po, o Parpanese. Sono queste zone ricche di storia, di strate, di castelli, ospitali e meritano pi accurate ricerche anche per ridisegnare le correnti di traffico.

Figura 1 - Donetta - Pian della torre o brichetto.

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