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Il privilegio del Sale

Sempre a proposito del Patranico, denominazione ormai desueta e sostituita dal pi sbrigativo Strada del Sale, voglio parlare del ritrovamento che anni or sono feci nel polveroso archivio di Casa Doria Pamphily a Roma. Mi venne fra le mani datato Novembre 1739 un tal Quadernetto de Sali bianchi delli partiti spediti da Recco al Magazzino di Torriglia. Pi sotto una postilla precisa: sono Sali staccati dai magazzini della Foce e di Recco (della Repubblica) per il Magazeno del Castello di Torriglia e allinterno riga per riga una puntigliosa trascrizione dei carichi di Sali bianchi e Sali rossi o da mazza espressi in rubbi (antica unit di misura genovese di circa Kg.8.) man mano che venivano presi in consegna dai mulattieri lombardi per portarli a destino. Sono 226 spedizioni per un totale di 9207 Rubbi di sale rosso di valore .1838.12.0 e 9151 Rubbi di sale bianco valore .12.811.8.0 effettuate nel mese di novembre. i vetturali lombardi trovano lesito delle granaglie a Recco e Chiavari da dove, per non tornar vuoti caricano Sali Si intravede unattivit frenetica di carico e scarico e lunghe stagioni di vita sui crinali, ove alle carovane di muli e mulattieri si univano pedoni, mercanti e pellegrini, tutti quanti assieme per far gruppo, pi forti contro i banditi sempre presenti. Sisola con Garbagna, Cabella con Zavattarello, Pregola con Donetta, o Nibbiano con Bagnara, le destinazioni si susseguono disordinate, a volte illeggibili. Appare per chiaro che il commercio dalla Riviera di Levante, su oltre Torriglia raggiungeva la Val Pentemina, Vobbia, Borbera, Grue, Curone, Staffora, Tidone, Tidoncello fino alla Val Versa. Conferma che il Monte Antola era la chiave di volta, una sorta di passaggio obbligato, ce la d il ritrovamento, su unaltura, importante propaggine del Monte Prela, sopra al borgo di Donetta, a ben 1160 metri s.l.m., degli importanti resti di una grossa fortezza

che a partire dal XI sec fino al XIV sec.dominava la valle e controllava tutte le carovane da e per la Lombardia. Commercio cospicuo, concesso in quel momento alla Famiglia Doria che con propri funzionari monopolizzava tutte le forniture del sale diretto a quel vasto territorio.

1748 F.C.C. Andrea Costa mulattiere di Casella dice: venendo io dal luogo di Recco conducendo le mie mule carriche di sale a questa Mazone di Torriglia, gionto che son stato in un bosco detto Gaietta ho incontrato Gerolamo DeNegri tornato da questo magazzeno. 1750 Supplica al Capitano di Recco dai rappresentanti della Comunit di Testana: essendosi da qualche anno a questa parte resa impraticabile la strada che dal luogo di Recco conduce al monte di Cornua per la villa di Testana a causa delle rotture fatte in essa dallacqua, per il che li condottieri del sale per il luogo di Torriglia sono impossibilitati a passare per detta strada 1751 Il Matteo Vinzoni, Cartografo della Repubblica di Genova ricorda di aver incontrato nei territori del Principe Doria: tre condotte di muli carichi di sale, una di trenta,la seconda di circa sessanta, la terza di quarantadue1

Il privilegio del sale era concesso a suon di ducati dalla Repubblica di Genova e autorizzava la gestione in monopolio dei sali provenienti dalle saline di Hyres e Formentera fino alle nostre valli.
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Antologia di Storie Recchesi- Sandro Pellegrini pg.45 e 52.

Nel sec.XV ricchi commercianti Torrigliesi acquistano importanti partite di sale o addirittura ottengono la concessione della gabella.

1427 - ASG - Arch.Segreto N235. Domenico de Bozolo q.Francisci de Turrilia ottiene la concessione della gabella salis. 1445 - ASG - Not.Andrea de Lanzo F/78c. Tommaso de Turrilia tratta una venditio di duemila ollis salis libera da essere mercanteggiata da bordo nave.

Prima della congiura era gestito dalla famiglia Fiesca, tracce documentali ricordano i mulattieri di Varzi che inerpicandosi sul crinale urlavano: gatto, gattosimbolo dei Fieschi. Un flusso di persone e merci cos importante fa pensare ad hosterie, ospitali, osti e maniscalchi, banditi e sbirri, castelli e bastite, pedaggi e pedagieri. E tutto da scoprire, a partire dalla miriade di magazzini del sale disseminati un po ovunque. Le destinazioni delle caricate raggruppate per valli, cos numerose e sparse nel territorio, confermano limportanza del fenomeno che ha interessato per secoli il crinale:

Val Scrivia: Torriglia, Marzano, Bromia, Montoggio,Casella, Busalla, Borgo Fornari,Cassano. Alta Val Trebbia: Bavastri, Propata, Rondanina, Fontanarossa, Alpe. Val Brevenna: Carsi, Cerviasca, Senarega, Pareto, Porcile. Val Vobbia: Crocefieschi, Vallenzona,Semega.

Val Borbera: Cabella, Agneto, Vergagni, Sisola, Pagliaro,Vigo, Albera, Rocchetta, Cantalupo, Borghetto. Val Grue: Garbagna. Val Spinti: Grondona. Val Curone: Fabbrica, Gremiasco, S.Sebastiano, Bruggi, Giarolo. Val Staffora: Menconico, Giarola, S.Margherita, Cegni, Pregola, Bagnaria,Varzi. Val Tidone: Verde, Zavatorello, Bregni, Casale, Caminata, Nibbiano, Pecoraia. Val Versa: Golferenzo, Volpara. E poi altre, poco chiare o toponimi scomparsi: Lago, Segno, Romagli, Sarata, Sanguineto, Prelolo, Obia, Chiappa, Roverassa, Cravero, Caroso.

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