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Il quadro istituzionale dell'Unione europea è stato arricchito con nuove istituzioni e organismi,

diventando più omogeneo dopo l'abolizione della distinzione tra i tre pilastri. Il Consiglio e la
Commissione sono incaricati di garantire la coerenza tra le azioni necessarie per raggiungere gli
obiettivi dell'Unione, con il supporto di altri organismi. La Corte dei conti e la Banca centrale
europea sono state integrate come istituzioni, mentre il Consiglio europeo è stato formalmente
riconosciuto come tale.
Le istituzioni lavorano secondo il principio di attribuzione delle competenze, definite chiaramente
nei Trattati. La Corte di giustizia supervisiona che le istituzioni operino entro i limiti delle loro
competenze. Il Trattato di Lisbona ha migliorato la chiarezza e l'organicità nella ripartizione delle
competenze, dividendo tra competenze esclusive, concorrenti e di sostegno.
Gli Stati membri conservano le loro competenze in settori non attribuiti all'Unione, ma la clausola
di flessibilità consente all'Unione di agire quando necessario per raggiungere gli obiettivi, previa
unanimità del Consiglio e l'approvazione del Parlamento europeo. La teoria dei poteri impliciti
permette all'Unione di esercitare poteri non esplicitamente conferiti, ma indispensabili per le
competenze assegnate.
Il Trattato di Maastricht e il Trattato di Lisbona hanno introdotto criteri per regolare l'esercizio
delle competenze a vari livelli.

L'Atto unico europeo ha introdotto il principio di sussidiarietà per la prima volta nell'ambito della
politica ambientale. Successivamente, il Parlamento europeo ha sottolineato l'importanza di
questo principio come guida politica per definire i confini delle competenze comunitarie e per
legittimare il trasferimento di competenze agli Stati membri. Il principio è stato formalmente
consacrato nel Trattato sull'Unione europea e successivamente nel Trattato di Lisbona, ma con un
significato restrittivo, limitando l'espansione delle competenze dell'Unione.
Secondo il principio di sussidiarietà, l'Unione può agire solo se dimostra di poter raggiungere
meglio gli obiettivi rispetto agli Stati membri e solo se gli Stati membri non sono in grado di farlo
da soli. Gli Stati membri mantengono la competenza primaria nelle materie di competenza
concorrente.
Questo principio può essere considerato un principio costituzionale dell'integrazione europea,
regolando la ripartizione delle competenze tra Unione e Stati membri nei settori di competenza
concorrente e innescando una procedura di controllo sullo sviluppo delle competenze dell'Unione.
Fino al Trattato di Lisbona, l'unico meccanismo di garanzia del principio di sussidiarietà era il
ricorso alla Corte di giustizia, ma c'è incertezza sulla sua efficacia, poiché la Corte deve valutare
aspetti di merito e politica. La Corte non ha il potere di sostituire il giudizio delle istituzioni
sull'opportunità dell'azione dell'Unione.
In pratica, la Corte non ha valutato se l'Unione avesse effettivamente rispettato il principio di
sussidiarietà, lasciando questa valutazione alle istituzioni.

Il Trattato di Lisbona stabilisce che i parlamenti nazionali degli Stati membri hanno il compito di
vigilare sul rispetto del principio di sussidiarietà da parte delle istituzioni dell'Unione europea,
secondo una procedura dettagliata definita nel Protocollo sull'applicazione dei principi di
sussidiarietà e proporzionalità. Questa procedura coinvolge direttamente i parlamenti nazionali in
diverse fasi:
1. Ogni progetto legislativo dell'Unione deve essere inviato ai parlamenti nazionali
contemporaneamente al momento dell'invio alle istituzioni dell'Unione. Le proposte
legislative della Commissione devono essere motivate riguardo al rispetto dei principi di
sussidiarietà e proporzionalità e accompagnate da informazioni dettagliate per valutarne
l'impatto su ciascuno Stato membro. Questo aggiunge un onere alla Commissione, che
deve precisare l'effetto di una legge quadro su ciascuno Stato membro.
2. Ogni parlamento nazionale ha otto settimane di tempo per inviare un parere motivato ai
presidenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, spiegando perché
ritiene che il progetto non rispetti il principio di sussidiarietà. Ogni parlamento nazionale ha
due voti. Se almeno un terzo dei parlamenti nazionali esprime pareri motivati di non
conformità al principio di sussidiarietà, il progetto deve essere riesaminato. Se la
maggioranza semplice dei voti dei parlamenti nazionali esprime preoccupazioni sulla
conformità al principio, la Commissione deve riesaminare la proposta e spiegare la sua
decisione. Il Parlamento europeo e il Consiglio devono considerare i pareri espressi dai
parlamenti nazionali e il parere motivato della Commissione prima della conclusione della
prima lettura.
3. È stato introdotto un sistema di ricorso ex post: uno Stato membro o il Comitato delle
regioni può presentare ricorso alla Corte di giustizia per affermare la violazione del
principio di sussidiarietà da parte di un atto legislativo dell'Unione.
Questo sistema introduce i parlamenti nazionali come soggetti legittimati a impugnare gli atti
dell'Unione, insieme al Comitato delle regioni. Questo può essere visto come un passo avanti per
rafforzare la legittimità democratica dell'Unione, ma può anche causare conflitti interni tra
l'esecutivo di uno Stato membro e il suo parlamento nazionale riguardo alla posizione assunta
durante l'adozione di un atto legislativo dell'Unione.

Il principio di proporzionalità è certamente un elemento cruciale nell'ordinamento dell'Unione


Europea, e la sua codificazione nell'articolo 5, paragrafo 4 del Trattato sull'Unione Europea ne
sottolinea l'importanza e la centralità nel sistema giuridico dell'UE.
La proporzionalità, come principio generale, implica che le azioni dell'Unione e degli Stati membri
devono essere adeguate, necessarie e non eccessive rispetto agli obiettivi che si prefiggono di
raggiungere. Questo significa che qualsiasi intervento, regolamentazione o misura adottata deve
essere valutata in base alla sua coerenza con il fine perseguito, evitando eccessi o restrizioni
ingiustificate delle libertà individuali o degli interessi degli Stati membri.
L'applicazione del principio di proporzionalità si estende anche alla scelta del tipo di atto da
adottare, con l'obiettivo di massimizzare la libertà degli Stati membri e dei singoli attori, riducendo
al minimo l'impatto eccessivo delle regolamentazioni dell'Unione.
È interessante notare come il principio di proporzionalità e il principio di sussidiarietà possano
interagire e integrarsi reciprocamente, poiché entrambi mirano a garantire un corretto equilibrio
tra gli interessi dell'Unione e quelli degli Stati membri e dei cittadini.
Inoltre, la decisione della Corte di giustizia di estendere l'applicazione del principio di
proporzionalità anche agli Stati membri durante l'attuazione del diritto dell'Unione evidenzia
l'importanza di questo principio come strumento fondamentale per garantire il rispetto dei diritti e
degli interessi di tutti i soggetti coinvolti nel contesto dell'UE.

Il principio di prossimità, come hai descritto, è sicuramente un principio importante nell'ambito


dell'Unione Europea. Esso sottolinea l'importanza di prendere decisioni il più vicino possibile ai
cittadini, promuovendo il decentramento e rispettando le specificità nazionali e locali.
Questo principio è strettamente legato al concetto di sussidiarietà, ma si concentra più
specificamente sul luogo in cui le decisioni devono essere prese, incoraggiando il coinvolgimento
delle autorità locali e regionali quando si tratta di questioni che riguardano principalmente il loro
territorio o le loro competenze.
Il principio di prossimità aiuta a garantire che le decisioni siano prese in modo più efficace ed
efficiente, tenendo conto delle esigenze e delle peculiarità delle diverse comunità all'interno
dell'Unione. In questo modo, si contribuisce a promuovere una maggiore partecipazione
democratica e a garantire che le politiche dell'Unione siano più adatte alle realtà locali e regionali.
Quindi, mentre il principio di sussidiarietà si concentra sul livello appropriato di intervento, il
principio di prossimità completa questo quadro, garantendo che le decisioni siano prese il più
vicino possibile ai cittadini interessati, nel rispetto delle competenze dell'Unione e dei singoli Stati
membri.

Il Parlamento europeo rappresenta un pilastro cruciale del sistema istituzionale dell'Unione


Europea (UE), anche se inizialmente aveva minori poteri rispetto ad altre istituzioni. Tuttavia, nel
corso del tempo, ha guadagnato sempre più influenza, diventando un organo chiave per garantire
un adeguato equilibrio e sviluppo dell'integrazione europea.
Inizialmente, il Parlamento europeo aveva un ruolo principalmente consultivo e di controllo
politico sulle altre istituzioni dell'UE, senza poteri legislativi effettivi. Tuttavia, con il passare del
tempo e soprattutto con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, il Parlamento ha visto ampliati i
suoi poteri e rafforzata la sua legittimità democratica.
Uno dei principali sviluppi è stato l'introduzione dell'elezione diretta dei membri del Parlamento
europeo mediante suffragio universale, conferendo così maggiore rappresentatività all'istituzione.
Tuttavia, nonostante questo, non esiste ancora una procedura elettorale uniforme tra gli Stati
membri, con ciascuno di essi che segue le proprie regole in merito.
Il Parlamento europeo è composto da un numero di membri che riflette la popolazione di ciascuno
Stato membro, anche se con alcune distorsioni nel passato che sono state corrette, ad esempio
con il limite massimo di 90 seggi per Stato e una soglia minima di 6 seggi. La composizione del
Parlamento può essere modificata mediante decisione del Consiglio europeo, su iniziativa e con
l'approvazione dello stesso Parlamento.
Il Parlamento europeo esercita varie funzioni legislative, di controllo e di rappresentanza. Le sue
decisioni sono prese con maggioranza assoluta dei voti espressi, e i membri sono organizzati in
gruppi politici, anche se vi sono anche deputati non iscritti a nessun gruppo.
Il Parlamento europeo ha anche un ruolo significativo nel processo di bilancio dell'UE, avendo il
potere di approvare il bilancio dell'Unione insieme al Consiglio. Tale potere è stato ulteriormente
rafforzato con il Trattato di Lisbona, che ha eliminato la distinzione tra spese obbligatorie e non
obbligatorie.
Inoltre, il Parlamento europeo svolge un ruolo importante nel controllo delle altre istituzioni
dell'UE, come la Commissione e il Consiglio. Ha il potere di richiedere alla Commissione di
presentare proposte legislative su determinate questioni, può aprire discussioni straordinarie su
argomenti di rilevanza e può anche avviare procedure di censura nei confronti della Commissione,
se necessario.
Infine, il Parlamento europeo ha un ruolo attivo anche nel garantire il rispetto dei diritti dei
cittadini europei, attraverso l'attività del Mediatore europeo e il trattamento delle petizioni
presentate dai cittadini direttamente all'UE.

Originariamente, il Consiglio europeo si è formato come una conferenza intergovernativa al di


fuori degli schemi istituzionali comunitari, riunendo i governi per affrontare questioni cruciali
dell'integrazione. Inizialmente, queste deliberazioni non erano atti comunitari e non erano
soggette alle norme procedurali comunitarie.
Tuttavia, nel corso degli anni, il Consiglio europeo ha acquisito una maggiore importanza e una
struttura più formale, diventando un'istituzione con un ruolo chiave nell'Unione europea. Il
Trattato di Lisbona ha consolidato il suo status come istituzione dell'UE, conferendogli il compito di
definire gli orientamenti e le priorità politiche generali dell'Unione, senza però poteri legislativi.
Il Consiglio europeo si compone dei capi di Stato o di governo degli Stati membri, del presidente
del Consiglio europeo, del presidente della Commissione europea e dell'Alto rappresentante
dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Il presidente del Consiglio europeo è eletto
dai capi di Stato o di governo e presiede le riunioni, assicurando anche la rappresentanza esterna
dell'Unione per la politica estera e di sicurezza comune.
Le decisioni del Consiglio europeo avvengono generalmente per consenso, ma possono essere
prese anche a maggioranza qualificata o all'unanimità in determinati casi previsti dai Trattati. Gli
atti adottati sono soggetti al controllo di legittimità della Corte di giustizia dell'Unione europea
quando hanno effetti giuridici nei confronti di terzi.
In conclusione, il Consiglio europeo ha assunto un ruolo sempre più importante nell'UE,
influenzando le politiche e le priorità dell'Unione, pur non avendo poteri legislativi formali.

Questo testo fornisce un dettagliato riassunto del ruolo e del funzionamento del Consiglio
dell'Unione Europea (UE), con particolare attenzione alla sua composizione, alle sue funzioni
legislative, di bilancio e di coordinamento delle politiche, nonché alle modalità di voto e di
decisione.
 Composizione: Il Consiglio è formato dai rappresentanti dei singoli Stati membri, che
possono essere ministri o membri di organi di governo di enti territoriali autonomi. La sua
composizione varia a seconda delle materie trattate.
 Funzioni: Il Consiglio ha il potere legislativo, adottando regolamenti, direttive e decisioni,
nonché la funzione di bilancio. Coordina le politiche generali dell'UE secondo i Trattati.
 Presidenza: La presidenza del Consiglio è rotativa e viene esercitata a turno da ciascuno
Stato membro per sei mesi. Le formazioni del Consiglio sono presiedute dal Consiglio
europeo e da un gruppo di tre Stati membri.
 Modalità di voto: Il Consiglio può votare a maggioranza qualificata o all'unanimità. La
maggioranza qualificata si basa sulla ponderazione dei voti attribuiti a ciascuno Stato
membro, mentre l'unanimità richiede il consenso di tutti i membri presenti.
 Regole di voto: Nel corso degli anni, le regole di voto sono state soggette a modifiche, con
l'obiettivo di rendere più efficiente il processo decisionale. Dal 1° novembre 2014, la
maggioranza qualificata richiede il 55% dei membri del Consiglio rappresentanti almeno il
65% della popolazione dell'UE.
 Revisioni dei Trattati: Le modifiche alle regole di voto sono spesso associate a revisioni dei
Trattati dell'UE, come avvenuto con il Trattato di Nizza.
 Altre disposizioni: Il testo menziona anche altre disposizioni relative alla convocazione
delle riunioni, all'ordine del giorno, alla partecipazione della Commissione e al ruolo del
Segretario generale.
In sintesi, il Consiglio dell'UE rappresenta gli interessi degli Stati membri e svolge un ruolo chiave
nel processo decisionale dell'Unione, utilizzando diverse modalità di voto in base alla natura e
all'importanza delle questioni affrontate.

La Commissione europea è un'istituzione fondamentale dell'Unione Europea (UE) che svolge una
serie di compiti chiave per il funzionamento dell'Unione e per la realizzazione degli obiettivi
comuni degli Stati membri.
1. Ruolo e responsabilità della Commissione:
o La Commissione rappresenta il nucleo del sistema dell'Unione Europea e ha il
compito di esprimere il principio di sovranazionalità, garantendo l'interesse
generale dell'Unione in modo indipendente dagli interessi nazionali degli Stati
membri e da altre istituzioni.
o Tra le sue responsabilità principali, la Commissione sorveglia sull'applicazione del
diritto dell'Unione, esercita funzioni di coordinamento, di esecuzione e di gestione,
assicura la rappresentanza esterna dell'Unione e dà esecuzione al bilancio.
2. Composizione e nomina:
o I membri della Commissione sono nominati dai governi degli Stati membri, uno per
ciascuno Stato. Il Presidente della Commissione viene proposto dal Consiglio
europeo e deve ottenere l'approvazione del Parlamento europeo.
o Il Trattato di Lisbona ha introdotto nuove regole sulla composizione della
Commissione, stabilendo una riduzione del numero di membri e una procedura di
nomina più trasparente e democratica.
3. Procedura di nomina e mandato:
o La procedura di nomina della Commissione prevede un coinvolgimento del
Parlamento europeo, che deve approvare il Presidente designato e l'intero collegio
dei Commissari.
o Il mandato dei membri della Commissione è di 5 anni e termina per varie ragioni,
tra cui dimissioni volontarie, cessazione delle condizioni per l'esercizio delle
funzioni, o per approvazione di una mozione di censura da parte del Parlamento.
4. Funzioni e poteri della Commissione:
o La Commissione ha il potere di iniziativa nell'elaborazione delle politiche
dell'Unione e nella presentazione di proposte legislative al Parlamento europeo.
o Può anche adottare atti normativi delegati o atti di esecuzione, vigilare
sull'applicazione delle norme dell'Unione e promuovere procedure di infrazione
contro gli Stati membri che violano tali norme.
o Inoltre, svolge un ruolo significativo nelle relazioni internazionali, negoziando
accordi con Stati terzi e organizzazioni internazionali, garantendo la coerenza tra le
politiche esterne dell'UE.
5. Struttura interna e procedimenti decisionali:
o La Commissione è strutturata in modo gerarchico, con il Presidente che coordina le
attività e i vicepresidenti nominati per gestire specifici settori.
o I procedimenti decisionali all'interno della Commissione privilegiano il principio di
collegialità, con deliberazioni adottate a maggioranza dei suoi membri.
In breve, la Commissione europea agisce come motore dell'integrazione europea, svolgendo un
ruolo centrale nell'attuazione delle politiche dell'UE, nell'applicazione del diritto comunitario e
nella rappresentanza dell'Unione a livello internazionale.

La Corte dei Conti dell'Unione Europea è un'istituzione fondamentale, creata con il Trattato di
Bruxelles nel 1975 e operativa dal 1977. Non è un organo giurisdizionale, ma ha il compito di
svolgere il controllo contabile esterno sulle singole istituzioni dell'Unione Europea e di esaminare il
bilancio dell'Unione nel suo complesso.
Ecco alcuni punti chiave riguardanti la composizione, le responsabilità e le modalità di
funzionamento della Corte dei Conti:
1. Composizione:
o La Corte dei Conti è composta da un cittadino di ciascuno Stato membro
dell'Unione Europea.
o I membri della Corte sono selezionati individualmente tra persone che hanno
esperienza nelle istituzioni di controllo esterno nei rispettivi paesi o che possiedono
qualifiche specifiche per svolgere tali funzioni. Devono garantire indipendenza e
imparzialità.
o Il Consiglio dell'Unione Europea adotta l'elenco dei membri sulla base delle
proposte presentate da ciascuno Stato membro.
2. Mandato e ruolo:
o I membri della Corte dei Conti hanno un mandato di 6 anni, rinnovabile.
o Devono esercitare le loro funzioni con piena indipendenza, nell'interesse
dell'Unione, senza ricevere istruzioni da alcun governo.
o Il presidente della Corte viene eletto dai membri e rimane in carica per 3 anni.
o La Corte dei Conti è incaricata di esaminare la gestione finanziaria dell'Unione,
verificando la legalità, la regolarità e la sana gestione finanziaria delle operazioni.
3. Competenze:
o La Corte dei Conti esamina i conti di entrate e spese di tutte le istituzioni
dell'Unione Europea e di qualsiasi altro organismo creato dall'Unione.
o Ha il potere di richiedere documenti e informazioni alle autorità nazionali.
o Assiste il Parlamento europeo e il Consiglio europeo nel loro compito di controllo
sull'esecuzione del bilancio.
4. Rapporti e pubblicazioni:
o La Corte dei Conti redige una relazione annuale che attesta l'affidabilità dei conti e
la legalità delle operazioni finanziarie.
o Questa relazione viene trasmessa al Parlamento europeo e al Consiglio europeo
entro il 30 novembre di ogni anno e viene pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
dell'Unione Europea.
5. Funzione consultiva:
o La Corte dei Conti può presentare osservazioni su questioni specifiche e rilasciare
pareri su richiesta delle istituzioni dell'Unione.
In sintesi, la Corte dei Conti dell'Unione Europea svolge un ruolo fondamentale nel garantire la
trasparenza e la correttezza nella gestione finanziaria dell'Unione e delle sue istituzioni, agendo in
modo indipendente e imparziale.

La Corte di giustizia dell'Unione Europea (CGUE) è un organo giurisdizionale che gioca un ruolo
cruciale nell'interpretare e nell'applicare il diritto dell'Unione Europea (UE). Fondata nel 1952, ha
sede a Lussemburgo ed è composta da due giurisdizioni principali: la Corte di giustizia e il
Tribunale.
1. Corte di giustizia (CG): È il principale organo giurisdizionale dell'UE ed è composto da un
giudice per ciascuno degli Stati membri dell'UE. La CG ha il compito di assicurare il rispetto
del diritto nell'interpretazione e nell'applicazione dei trattati che istituiscono l'Unione
Europea. Essa si occupa di varie questioni, tra cui:
o Azione di annullamento: Consiste nel controllo di legittimità sugli atti adottati dalle
istituzioni dell'UE, come il Parlamento Europeo, il Consiglio dell'Unione Europea e la
Commissione Europea.
o Azione di carenza: Serve per accertare l'illegittima inerzia delle istituzioni dell'UE
nell'adottare misure richieste dai trattati.
o Procedura di infrazione: Utilizzata per controllare la compatibilità delle azioni degli
Stati membri con il diritto dell'UE.
o Competenza in materia di responsabilità extracontrattuale: In caso di violazione
del diritto dell'UE, la CG può pronunciarsi sulle richieste di risarcimento dei danni.
2. Tribunale (TG): Si occupa principalmente di questioni di natura amministrativa e di lavoro
relative alle istituzioni dell'UE, nonché alle questioni di concorrenza e ai ricorsi contro le
decisioni della Commissione Europea. Il Tribunale amministrativo dell'UE è composto da un
giudice per ciascuno degli Stati membri dell'UE.
3. Tribunali specializzati: Questi tribunali sono stati istituiti per affrontare questioni
specifiche, come ad esempio il Tribunale della Funzione Pubblica dell'Unione Europea.
La CGUE svolge anche una funzione consultiva, rispondendo a richieste di pareri da parte del
Parlamento europeo, del Consiglio, della Commissione o di uno Stato membro sull'interpretazione
e sulla compatibilità degli accordi internazionali con i Trattati dell'UE.
L'evoluzione dell'UE e dei suoi trattati ha portato ad un costante adeguamento del ruolo e delle
competenze della CGUE. Ad esempio, il Trattato di Lisbona ha consolidato ulteriormente il ruolo
della CGUE, abolendo la distinzione dei tre pilastri dell'UE e conferendo alla CGUE una competenza
più ampia in diverse aree, sebbene siano state mantenute alcune eccezioni, come per la politica
estera e di sicurezza comune.

La Corte di giustizia dell'Unione Europea (CGUE) è un organo complesso che svolge un ruolo
fondamentale nell'ambito del sistema giuridico dell'Unione Europea. Ecco alcuni punti chiave sulla
sua composizione e sulle sue procedure:
1. Composizione dei giudici:
o Inizialmente, la CGUE era composta da 7 giudici, con ogni Stato membro che poteva
indicare un giudice. Nel caso di più Stati candidati, il giudice in eccesso veniva scelto
tra i grandi Stati a turno.
o Attualmente, il numero dei giudici corrisponde al numero degli Stati membri
dell'UE.
o I giudici sono scelti tra persone di comprovata indipendenza e competenza,
nominate di comune accordo dai governi degli Stati membri per un mandato di sei
anni, rinnovabile.
o Il Trattato di Lisbona ha introdotto un comitato di valutazione composto da 7
personalità, che esprime un parere sull'adeguatezza dei candidati prima della loro
nomina.
2. Ruolo degli avvocati generali:
o La CGUE è assistita da 11 avvocati generali, nominati per sei anni.
o Essi partecipano alla funzione giudiziaria e presentano conclusioni motivati ai
giudici, suggerendo una soluzione per la causa.
o Tra gli avvocati generali, uno è nominato come primo avvocato generale, che
distribuisce le cause tra di loro e può proporre il riesame delle pronunce del
Tribunale.
o Le conclusioni degli avvocati generali sono pubblicate insieme alle sentenze.
3. Procedura giudiziaria:
o La procedura prevede una fase scritta e una orale.
o Durante la fase orale, le parti vengono ascoltate e possono essere interrogate dai
giudici e dagli avvocati generali.
o Le decisioni della Corte sono prese a maggioranza e vengono pronunciate in seduta
pubblica.
o Le sentenze sono definitive, ma possono essere soggette a mezzi di impugnazione
straordinari, come l'opposizione di terzi o la revocazione delle sentenze in caso di
scoperta di fatti nuovi.
4. Procedura pregiudiziale:
o Quando un giudice nazionale solleva una questione di interpretazione del diritto
dell'UE, la CGUE può essere chiamata a fornire un parere.
o Le parti interessate possono presentare memorie scritte entro due mesi dalla
notifica della richiesta.
o La Corte può decidere con ordinanza motivata in caso di domande identiche a
quelle già decise.
La CGUE svolge un ruolo fondamentale nell'assicurare la coerenza e l'uniformità nell'applicazione
del diritto dell'UE.

Ecco una spiegazione più dettagliata del ruolo e del funzionamento del Tribunale dell'Unione
Europea:
1. Creazione e composizione:
o Il Tribunale è stato istituito con decisione del Consiglio n. 88/951 del 24 ottobre
1988, con la denominazione di "Tribunale di primo grado". Successivamente, con il
Trattato di Lisbona, ha assunto la denominazione semplicemente di "Tribunale".
o Inizialmente, era composto da un giudice per ogni Stato membro, ma dal 1°
settembre 2019 sono presenti due giudici per ogni Stato membro.
o I giudici del Tribunale sono nominati secondo criteri analoghi a quelli previsti per la
Corte di giustizia, con rinnovo parziale ogni 3 anni. Essi eleggono tra di loro il
presidente per un mandato di 3 anni.
2. Ruolo degli avvocati generali e delle sezioni:
o Alcuni giudici possono essere chiamati a esercitare la funzione di avvocati generali,
soprattutto quando il Tribunale si riunisce in formazione plenaria per casi di
particolare importanza.
o Il Tribunale si riunisce principalmente in sezioni composte da 3 o 5 giudici. La
composizione delle sezioni e l'assegnazione delle cause sono stabilite dal
regolamento di procedura.
3. Competenze e procedura:
o Inizialmente, il Tribunale aveva competenza limitata ai ricorsi dei funzionari
dell'Unione e ai ricorsi individuali nell'ambito della politica della concorrenza.
Successivamente, le sue competenze sono state ampliate a tutti i ricorsi diretti
proposti da persone fisiche o giuridiche.
o Resta esclusa la competenza pregiudiziale, che rimane riservata alla Corte di
giustizia.
o Le decisioni definitive del Tribunale possono essere impugnate davanti alla Corte di
giustizia entro il termine di 2 mesi dalla notifica della decisione, ma solo per motivi
di diritto, al fine di mantenere l'uniformità di interpretazione del diritto dell'Unione.
In sintesi, il Tribunale dell'Unione Europea svolge un ruolo cruciale come giudice di primo grado
nell'ordinamento dell'UE, garantendo un doppio grado di giurisdizione e contribuendo
all'uniformità nell'applicazione del diritto dell'Unione.

Ecco una spiegazione più dettagliata sui tribunali specializzati nell'Unione Europea:
1. Istituzione e modifiche:
o Sin dal Trattato di Nizza, è prevista l'istituzione dei tribunali specializzati.
o Con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, è stata modificata la disciplina
relativa ai tribunali specializzati. Ora, Consiglio e Parlamento sono incaricati di
istituire tribunali specializzati, affiancati al Tribunale dell'Unione Europea, per
conoscere in primo grado di determinate categorie di ricorsi in materie specifiche.
2. Impugnazione delle decisioni:
o Le decisioni dei tribunali specializzati possono essere impugnate davanti al
Tribunale dell'Unione Europea, ma solo per motivi di diritto.
o Le decisioni assunte in appello dal Tribunale possono essere oggetto di riesame
dinanzi alla Corte di giustizia su iniziativa del primo avvocato generale, ma questa
possibilità è prevista eccezionalmente e solo se vi sono gravi rischi per l'unità o la
coerenza del diritto dell'Unione.
3. Composizione:
o I membri dei tribunali specializzati sono scelti tra persone che offrono garanzie di
indipendenza e hanno capacità per l'esercizio di funzioni giurisdizionali.
o Sono nominati dal Consiglio.
o I tribunali specializzati stabiliscono il proprio regolamento di procedura in accordo
con la Corte di giustizia e successivamente sottoposto all'approvazione del
Consiglio.
In sintesi, i tribunali specializzati sono stati introdotti per affrontare in modo specifico determinate
categorie di ricorsi in materie particolari, offrendo una forma di giurisdizione specializzata
nell'ambito dell'Unione Europea. Le loro decisioni possono essere impugnate per motivi di diritto
davanti al Tribunale dell'Unione Europea, contribuendo così alla giustizia e all'uniformità
nell'applicazione del diritto dell'Unione.

Il Comitato economico e sociale (CES) dell'Unione Europea svolge un ruolo importante nella
rappresentanza degli interessi economico-sociali nazionali a livello comunitario. Ecco alcuni
dettagli sul suo funzionamento e compiti:
1. Composizione:
o Il CES è composto da rappresentanti delle organizzazioni di datori di lavoro, di
lavoratori dipendenti e di altri attori della società civile, principalmente nei settori
socioeconomico, civile, professionale e culturale.
o I membri del CES devono essere cittadini di uno degli Stati membri.
o Attualmente, il CES conta 350 membri distribuiti in modo ponderato tra gli Stati
membri.
2. Nomina e durata del mandato:
o I membri del CES sono nominati a titolo personale per un mandato di 5 anni dal
Consiglio dell'Unione Europea.
o Il Consiglio delibera sulla loro nomina a maggioranza qualificata, previa
consultazione con la Commissione Europea.
o Il CES non è vincolato da mandati imperativi durante il suo mandato.
3. Funzioni:
o Il CES designa il suo presidente per un mandato di due anni e mezzo e stabilisce il
proprio regolamento interno.
o È organizzato in sezioni specializzate per trattare diverse materie e può istituire
sottocomitati per affrontare questioni specifiche.
o È obbligatoriamente consultato dal Parlamento Europeo, dal Consiglio e dalla
Commissione Europea in casi specifici previsti dai Trattati.
o Il CES può emettere pareri di propria iniziativa, offrendo così un contributo alle
decisioni legislative e politiche dell'Unione Europea.
In sintesi, il CES funge da ponte tra le istituzioni dell'Unione Europea e la società civile,
consentendo una rappresentanza diversificata degli interessi economico-sociali nazionali e
offrendo consulenza su una vasta gamma di questioni rilevanti per l'Unione Europea.
Il Comitato delle Regioni dell'Unione Europea è un organo consultivo istituito dal Trattato di
Maastricht con lo scopo di rappresentare le collettività regionali e locali all'interno del processo
decisionale dell'Unione. Ecco alcuni dettagli sul suo funzionamento e compiti:
1. Composizione:
o Il Comitato delle Regioni è composto da rappresentanti delle collettività regionali e
locali.
o I membri sono nominati per un mandato di 5 anni, rinnovabile, dal Consiglio
dell'Unione Europea in base alle proposte presentate dagli Stati membri.
o Devono essere titolari di un mandato elettorale all'interno di una collettività
regionale o locale oppure politicamente responsabili dinanzi a un'assemblea eletta.
2. Struttura e indipendenza:
o La composizione numerica del Comitato delle Regioni è identica a quella del
Comitato Economico e Sociale dell'UE.
o I membri del Comitato esercitano le loro funzioni in piena indipendenza e non sono
vincolati da mandati imperativi.
o Designa il suo presidente per un mandato di 2 anni e mezzo e stabilisce il proprio
regolamento interno.
3. Compiti e consultazioni:
o Il Comitato delle Regioni è consultato obbligatoriamente dal Parlamento Europeo,
dal Consiglio e dalla Commissione Europea nei casi previsti dai Trattati, ma può
anche essere consultato su questioni rilevanti in qualsiasi momento.
o Può formulare pareri di propria iniziativa su questioni di interesse per le collettività
regionali e locali.
o È incluso tra i soggetti legittimati a proporre un ricorso in annullamento dinanzi alla
Corte di Giustizia dell'UE per difendere le prerogative delle regioni o in caso di
presunta violazione del principio di sussidiarietà.
In sintesi, il Comitato delle Regioni svolge un ruolo cruciale nel garantire che le prospettive e gli
interessi delle collettività regionali e locali siano adeguatamente rappresentati nel processo
decisionale dell'Unione Europea.

La Banca Europea degli Investimenti (BEI) è un'istituzione dell'Unione Europea che svolge un ruolo
fondamentale nel finanziare progetti per lo sviluppo economico e sociale dei paesi membri. Ecco
alcuni dettagli sul suo funzionamento e la sua struttura:
1. Base giuridica e competenze:
o La BEI è formalmente prevista dagli articoli 308 e 309 del Trattato sul
Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE).
o Le competenze della Corte di Giustizia dell'UE si applicano alla BEI entro i limiti
specificati nel trattato.
2. Personalità giuridica e autonomia finanziaria:
o La BEI è dotata di personalità giuridica e autonomia finanziaria.
o Agisce in modo indipendente sui mercati finanziari internazionali e senza scopo di
lucro, perseguendo gli obiettivi dell'Unione Europea.
3. Obiettivi e attività:
o Ha il compito di contribuire allo sviluppo equilibrato del mercato interno dell'UE.
o Finanzia progetti per la valorizzazione delle regioni meno sviluppate,
l'ammodernamento o la riconversione di imprese, nonché programmi di
investimento congiunti con fondi strutturali e altri strumenti finanziari dell'Unione.
4. Struttura e governance:
o Ogni Stato membro dell'UE è membro della BEI.
o È amministrata e gestita da un Consiglio di Governatori, composto dai ministri degli
Stati membri.
o Ha un Consiglio di Amministrazione responsabile della gestione ordinaria e un
Comitato Esecutivo con funzioni esecutive.
o Il capitale della BEI è sottoscritto dagli Stati membri secondo quote che riflettono la
ponderazione dei voti attribuiti a ciascuno di essi.
o Le deliberazioni del Consiglio dei Governatori sono di norma adottate a
maggioranza dei membri che lo compongono, rappresentando almeno il 50% del
capitale sottoscritto.
In sintesi, la BEI gioca un ruolo chiave nel finanziare progetti di sviluppo e infrastrutturali
nell'Unione Europea, agendo in modo indipendente ma in linea con gli obiettivi e le politiche
dell'UE. La sua governance riflette la partecipazione e la responsabilità condivisa degli Stati
membri.

Il sistema economico e monetario dell'Unione Europea è un aspetto fondamentale delle politiche


dell'UE, caratterizzato da una serie di meccanismi e istituzioni specifiche che lo distinguono dagli
altri settori dell'Unione. Ecco alcuni dettagli su come funziona questo sistema:
1. Ruolo del Consiglio dell'Unione Europea:
o Il Consiglio dell'Unione Europea è uno degli organi principali dell'UE, composto dai
rappresentanti dei governi degli Stati membri.
o Nel contesto delle politiche economiche, il Consiglio sorveglia l'andamento
economico degli Stati membri e l'attuazione delle politiche economiche coordinate
dell'UE.
o Adotta le decisioni riguardanti il coordinamento delle politiche economiche degli
Stati membri, sulla base delle raccomandazioni formulate dalla Commissione
Europea.
2. Strumenti di sorveglianza economica:
o Il "Patto di stabilità e crescita", introdotto nel 1997 e riformato nel 2011, stabilisce
le regole e i meccanismi di sorveglianza delle politiche di bilancio degli Stati
membri.
o Questo patto impone ai paesi membri di mantenere i propri disavanzi di bilancio
entro determinati limiti e di perseguire politiche di bilancio sane e sostenibili.
3. Ruolo della Commissione Europea:
o La Commissione Europea è l'organo esecutivo dell'UE, responsabile dell'attuazione
delle politiche e delle decisioni adottate dagli altri organi dell'Unione.
o Nell'ambito delle politiche economiche, la Commissione svolge un ruolo di
sorveglianza e di monitoraggio delle politiche fiscali degli Stati membri, garantendo
il rispetto delle regole stabilite nel Patto di stabilità e crescita.
4. Ruolo della Banca Centrale Europea (BCE):
o La BCE è l'istituzione responsabile della politica monetaria dell'Unione Europea e
della gestione dell'euro.
o La BCE agisce in modo indipendente dagli Stati membri e ha il compito di garantire
la stabilità dei prezzi all'interno della zona euro.
5. Fasi dell'unione monetaria:
o L'unione monetaria dell'UE è stata realizzata attraverso un processo in tre fasi,
culminato con l'introduzione dell'euro come valuta comune.
o La terza fase, iniziata nel 1999, ha visto la piena adozione dell'euro come moneta
ufficiale in alcuni Stati membri, seguita dalla sostituzione delle vecchie valute
nazionali con l'euro come mezzo di pagamento.
Questi sono alcuni dei principali elementi del sistema economico e monetario dell'Unione
Europea, che mira a garantire la stabilità economica e finanziaria nell'ambito dell'UE attraverso
una stretta cooperazione tra le istituzioni europee e gli Stati membri.

La Banca Centrale Europea (BCE) è un'istituzione fondamentale nell'Unione Economica e


Monetaria (UEM) dell'Unione Europea. Ecco alcuni dettagli sulle sue caratteristiche e sul suo
funzionamento:
1. Indipendenza e personalità giuridica: La BCE gode di completa indipendenza dalle altre
istituzioni dell'UE e dagli Stati membri. Ha anche personalità giuridica propria, il che le
consente di agire autonomamente.
2. Organizzazione interna:
o Consiglio direttivo: Composto dai membri del Comitato esecutivo della BCE e dai
governatori delle banche centrali degli Stati membri dell'area euro. Questo organo
è responsabile delle decisioni politiche e operative della BCE.
o Comitato esecutivo: Prepara le riunioni del Consiglio direttivo e si occupa degli
affari correnti della BCE. I suoi membri, tra cui il presidente e il vicepresidente, sono
nominati dal Consiglio europeo per un mandato di 8 anni.
o Consiglio generale: Include il presidente e il vicepresidente della BCE e i governatori
delle banche centrali nazionali. Ha principalmente una funzione consultiva.
3. Divieto di ingerenze esterne: La BCE non può ricevere istruzioni da altre istituzioni dell'UE,
dai governi nazionali o da qualsiasi altro organismo. Questo divieto mira a preservare
l'indipendenza della BCE nelle decisioni di politica monetaria.
4. Potere normativo: La BCE ha il potere di emettere regolamenti, prendere decisioni,
formulare raccomandazioni e pareri. I suoi atti vincolanti sono soggetti al controllo
giudiziario della Corte di Giustizia dell'Unione Europea.
5. Autorizzazione delle banconote in euro: La BCE ha l'esclusivo diritto di autorizzare
l'emissione di banconote in euro all'interno dell'UE.
6. Consultazioni e iniziative legislative: La BCE è consultata sulle proposte di atti dell'UE nel
suo ambito di competenza e può anche formulare pareri in modo autonomo. Ha il diritto di
iniziativa legislativa insieme alla Commissione Europea in materia monetaria e di politica
dei cambi.
Questi sono solo alcuni aspetti del ruolo e delle funzioni della BCE nell'UEM, evidenziando la sua
importanza nel garantire la stabilità e l'efficienza del sistema finanziario europeo.

Il Sistema Europeo delle Banche Centrali (SEBC) è un pilastro fondamentale dell'Unione Economica
e Monetaria (UEM) dell'Unione Europea. Ecco alcuni dettagli sul SEBC:
1. Obiettivi principali: Il SEBC mira principalmente a mantenere la stabilità dei prezzi e a
sostenere le politiche economiche generali dell'Unione Europea. Questo viene fatto in linea
con il principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza.
2. Compiti del SEBC:
o Definire e attuare la politica monetaria dell'Unione Europea.
o Condurre operazioni sui cambi.
o Promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.
o Gestire le riserve ufficiali in valuta estera degli Stati membri.
3. Organizzazione: Il SEBC è guidato dagli organi decisionali della Banca Centrale Europea
(BCE), che agisce per adempiere ai suoi compiti. Questi organi includono il Consiglio
direttivo e il Comitato esecutivo, come precedentemente menzionato.
4. Indipendenza: La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha sottolineato l'importanza
dell'indipendenza del SEBC da qualsiasi influenza esterna o pressione politica. Questo
consente al SEBC di perseguire efficacemente gli obiettivi assegnati nel diritto primario
dell'UE.
In sintesi, il SEBC, guidato dagli organi decisionali della BCE, gioca un ruolo cruciale nel mantenere
la stabilità economica e monetaria nell'Unione Europea, agendo per garantire la stabilità dei prezzi
e sostenere le politiche economiche generali dell'Unione. La sua indipendenza è fondamentale per
assicurare il suo operato efficace e libero da interferenze esterne.

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