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Domande esame diritto dell'unione europea

Diritto dell'Unione Europea (Università degli Studi di Padova)

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DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA


1) COMPETENZA ESCLUSIVA, CONCORRENTE, PARALLELA

L’unione europea ha diversi tipo di competenza:


- competenza esclusiva
- competenza concorrente
- competenza del terzo tipo

COMPETENZA ESCLUSIVA
L’art.2 par2 TFUE prevede che nelle materie in cui l’unione ha competenza esclusiva solo lei può
legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti per quel settore, gli stati posso solo su
autorizzazione dell’Unione o per dare attuazione gli atti emanati dall’Unione.
Le competenze esclusive dell’unione europea sono elencate tassativamente dall’art3 TUE e sono

1) unione doganale
2) politica monetaria nei paesi che adottano l’euro
3) definizione delle regole di concorrenza necessarie al funzionamento del mercato interno
4) politica economica comune

COMPETENZA CONCORRENTE
L’art2 par 2 TFUE prevede che quando i trattati attribuiscono all’unione una competenza
concorrente con quella degli stati membri in un determinato settore, l’Unione e gli stati membri
possono legiferare e adottare atti giuridicamente vincolanti in tale settore. Gli stati membri
esercitano la loro competenza nella misura in cui l’unione non ha esercitato la propria. Gli stati
membri esercitano nuovamente la loro competenza nella misura in cui l’unione ha deciso di
cessare di esercitare la propria.
Le caratteristiche per cui sono:
- coesistenza del potere di adottare atti legislativi vincolanti in genere in capo sia all’unione sia
agli stati Membri
- pienezza del potere di azione degli stati membri finché l’Unione resta inerte
- progressiva perdita del potere di azione degli stati membri nella misura in cui l’unione decide di
cessare di esercitare la propria competenza

L’articolo 4 prevede un elenco ma a differenza degli articoli 3 e 6 non è tassativo, perciò la


competenza concorrente vale in tutte le materie che non sono contenute negli articoli 3 e 6 TFUE

COMPETENZA PARALLELA
L’ultimo tipo di concorrenza dell’Unione europea è la concorrenza c.d. del terzo tipo (competenza
di sostegno, coordinamento e completamento). L’art.2 par.5 TFUE prevede che in taluni settori e
secondo quanto previsto dai trattati l’unione europea può svolgere un’azione di sostegno,
coordinamento o completamento dell’azione degli stati membri, senza tuttavia senza sostituirsi alla
loro competenza in tali settori.
Le caratteristiche perciò sono:
- la competenza dell’Unione è esercitata in parallelo con la competenza degli stati membri
- l’esercizio della competenza dell’unione non si può mai sostituire a quella degli stati membri

Come nel caso delle competenze esclusive, l’art. 6 riporta un elenco tassativo dei settori soggetti a
competenza di terzo tipo

1) tutela e miglioramento della salute umana


2) industria
3) turismo
4) cultura
5) istruzione, formazione professionale e gioventù

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6) protezione civile
7) cooperazione amministrativa

2) GIUDIZI ULTIMA ISTANZA OBBLIGO

3) PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’

Le competenze dell’unione europea si fondano su 4 diversi principi

1) principio DI ATTRIBUZIONE
2) principio del parallelismo delle competenze interne ed esterne
3) principio di sussidiarietà
4) principio di proporzionalità

L’art.5 prevede che la delimitazione delle competenze dell’unione si fonda sul principio di
ATTRIBUZIONE mentre l’esercizio di tali competenze si fonda sui principi di sussidiarietà e
proporzionalità.
In virtù del principio di sussidiarietà, nelle materie che non sono di competenza esclusiva
dell’Unione questa può intervenire solamente gli obiettivi dei trattati non possono essere
sufficientemente soddisfatti dai paesi membri, né a livello centrale né a livello periferico o locale
ma per la portata delle azioni questi possono essere raggiunti dall’unione europea che si appropria
della materia.
Questo principio vale solo nei settori che non sono di competenza esclusiva dell’Unione. Per la sua
complessa applicazione sono previste alcune regole nel protocollo n°2.

Protocollo n. 2: riguardo l'applicazione dei principi

• art. 6: ognuno dei parlamenti o camera Nazionale membri può inviare alla Commissione, entro 8
settimane, un parere se l'adozione di un atto rispetti o meno il principio di sussidiarietà.
• art. 7: se si raggiunge almeno un terzo del parlamento nazionale, l'atto deve essere esaminato
ed alla fine si può decidere di mantenerlo, modificarlo o ritirarlo.
• art. 8: la Corte di Giustizia ha la competenza di pronunciarsi sui ricorsi di violazione del principio
di sussidiarietà di un atto non ancora adottato o già in vigore ed eventualmente annullarlo -lo
Stato membro può presentare un ricorso diretto - il soggetto individuale deve aver già un
processo aperto e quindi bloccarlo e richiedere che il tribunale si fermi, facendo poi ricorso alla
Corte di Giustizia.

4) RINVIO PREGIUDIZIALE

5) MOTIVI DEL RICORDO DI ANNULLAMENTO

I motivi del ricordo di annullamento possono essere vizi dell’atto emanato dalle istituzioni.
Un atto può essere impugnato per:

- incombenze
- violazione della forma sostanziale
- violazione dei trattati o delle norme che li applicano
- sviamento del potere

Le incombenze possono essere interne quando un’istituzione emana un atto non avendo la
competenza perché è di un’altra istituzione, o esterne quando un’istituzione emana un atto ma la
competenza è dei paesi membri
Per quanto riguarda la violazione della forma sostanziale deve essere tale da pregiudicare l’atto ad
esempio vizi nella procedura per l’adozione dell’atto

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Lo sviamento di potere si ha quando una istituzione ha la competenza di emanare un atto ma gli


scopi che persegue sono diversi da quelli per i quali il potere le è stato attribuito.

6) CHI SONO I LEGITTIMANTI A CHIEDERE IL RICORSO DI ANNULLAMENTO

Ricorrenti privilegiati
Ricorrenti intermedi
Ricorretti non privilegiati

7) IN CHE ALTRO MODO POSSO FAR VALERE L’ILLEGITTIMITÀ DELL’ATTO ALLA CORTE?

8) PRINCIPIO DEL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO CON SENTENZE

Sentenza costa c. Enel

Sentenza Simmental

L’ordinamento dell’unione non soltanto prevede la prevalenza della norma di questo ordinamento
sulla norma interna compatibile, ma determina altresì le modalità attraverso cui tale prevalenza
deve trovare applicazione e in particolare l’organo competente a farla valere. vedi pagina 319

9) DIRETTIVE

L’articolo 288 prevede un elenco degli atti maggiormente adottati dall’ordinamento europeo:
- regolamento
- direttiva
- decisione
- parere
- raccomandazione

Pareri e raccomandazioni non sono giuridicamente vincolanti perciò non possono essere fonti
primarie di diritto mentre regolamenti, direttive e decisioni sono giuridicamente vincolanti.

Le direttive sono definite all’art288 terzo comma ‘Le decisioni vincolano lo stato membro a cui sono
indirizzate per quanto riguarda il risultato da raggiungere, senza però prevedere la forma o il
mezzo con il quale raggiungerle,

Caratteristiche:
- portata individuale
- obbligatorietà integrale però è un obbligo di risultato
- efficacia diretta solo dopo il termine per conformare l’atto (sentenza Van Duyn)
- obbligo di attuazione
- comunicare le misure di attuazione
- scelta delle forme

10) PROCEDIMENTO LEGISLATIVO ORDINARIO

Per gli atti legislativi il TFUE prevede delle procedure decisionali che per l’appunto sono chiamate
procedure legislative e si distinguono in

- procedure legislative ordinarie: sono di carattere generale e prevedono l’adozione congiunta di


regolamenti, direttive e decisioni da parte del consiglio e del PE su proposta della commissione.
Art.294 e art.289. poi parla del procedimento
- procedure legislative straordinarie

11) SE MANCA LA BASE GIURIDICA SI PUO’ ADOTTARE UN ATTO?

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No. Parla di base giuridica e della norma 352 TFUE e caso erasmus.

12) PRINCIPIO DI ATTRIBUZIONE

Le competenze dell’unione europea si fondano su 4 diversi principi

1) principio d’esecuzione
2) principio del parallelismo delle competenze interne ed esterne
3) principio di sussidiarietà
4) principio di proporzionalità

L’art.5 prevede che la delimitazione delle competenze dell’unione si fonda sul principio di
attribuzione.
In virtù del principio di attribuzione l’unione agisce esclusivamente nei limiti delle competenze che
le sono attribuite dagli stati membri nei trattati per realizzare gli obiettivi da questi stabiliti.
Qualsiasi competenza attribuita all’unione dai trattati appartiene agli stati membri.
Il principio di attribuzione esige che per ciascun atto venga indicata la base giuridica

13) PRINCIPIO DI PROPORZIONALITA’

In virtù del principio di proporzionalità, il contenuto e la forma dell’azione dell’unione si limitano a


quanto necessario per il conseguimento degli obiettivi dei trattati. Evitare l’adozione di atti di
portata ingiustificatamente ampia.

14) TRA REGOLAMENTO E DIRETTIVA QUALE E’ PREFERIBILE? La direttiva perché lascia


libertà su come attuarla

15) DIFFERENZA TRA CONSIGLIO E CONSIGLIO EUROPEO

16) REGOLAMENTI

17) RICORSO PER INFRAZIONE

18) EFFICACIA INDIRETTA

Esistono numerosi motivi che escludono l’efficacia diretta di una norma dell’Unione. La norma
potrebbe mancare delle caratteristiche della sufficiente precisione e della incondizionatezza.
Qualora la norma sia contenuta in una direttiva inattuata, essa potrebbe inoltre non essere
invocabile perché il soggetto che ne trarrebbe vantaggio è un privato. In ipotesi del genere, occorre
domandarsi se la norma dell’Unione possa assumere valore normativo indiretto nell’ordinamento
degli stati membri e debba essere perciò presa in considerazione dal giudice nel risolvere la
controversia.
Una forma di efficacia diretta consiste nell’obbligo di interpretazione conforme: quando i giudici
sono chiamati ad applicare norme interne p294

19) PARLAMENTO EUROPEO

20) DIFFERENZA TRA TUE E TFUE CON ESEMPI

21)DOVE SI TROVA LA PESC?

22) COMPETENZE

23)RICORSO DI ANNULLAMENTO

24) ELEMENTI FONDAMENTALI DEL RINVIO PREGIUDIZIALE

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25) COOPERAZIONE RAFFORZATA

30) SENTENZA CASIS DE LISCIAN

32) MOTIVI DEL RINVIO PREGIUDIZIALE

33) SENTENZA MICHIELETTI

36) SENTENZA GAMBERI

39) SENTENZA VAN DUYN

40) EFFICACIA DIRETTA VERTICALE O ORIZZONTALE

43) SENTENZA FRANCOVICH

47) GIUDIZIO DI ULTIMA ISTANZA E’ OBBLIGATORIO

49) SENTENZA SULLE CLEMENTINE (PLAUMANN)

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