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DIRITTO NELLE TRANSAZIONI COMMERCIALI TRANSFRONTALIERE

- ORIGINE DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE


- IL GATT (Accordo Generale sulle Tariffe Doganali e sul Commercio) E LA SUA
EVOLUZIONE
Come cambia il commercio con la scoperta dell’America?
L’Italia che prima stava al centro dell’unico mare, con la scoperta dell’America tutti gli altri paesi si spostano
verso il nuovo continente. Vanno lì, inglesi, portoghesi, spagnoli. Il commercio crolla, cosa resta alle
Repubbliche marinare (Genova, Venezia, Pisa e Amalfi)? Le repubbliche diventarono dei porti franchi dove
non c’erano più dazi, eliminarono le imposte doganali per cercare di recuperare qualcosa, anche se con
nessun miglioramento arrivando al fallimento.
La svolta decisiva si ha dopo la Seconda guerra mondiale. Nel 1947 in Svizzera 23 stati si riuniscono per
capire come sanare questa situazione. L’intuizione fu quella di mettere le mani su una politica doganale più
equa per facilitare il commercio, riducendo barriere e promuovendo la liberalizzazione economica. Diedero
vita al GATT: accordo che però aveva delle falle. Aveva una natura provvisoria, che prevedeva l’istituzione
di un ente sovranazionale che si sarebbe dovuto chiamare ITO (International Trade Organization) e che
avrebbe dovuto controllare la corretta attuazione degli accordi.
Il GATT non andò a buon fine perché gli Stati Uniti che attuavano il diritto di veto, si ritirarono indietro e si
opposero.
Nonostante ciò, il GATT ha portato grandi risultati: nel 1994, 123 stati a Marracash hanno danno vita al
secondo GATT, chiamato WTO (Organizzazione mondiale del commercio). E’ un'organizzazione
internazionale creata allo scopo di supervisionare i numerosi accordi commerciali tra gli Stati membri.

- L’ORGANIZZAZIONE EUROPEA PER LA COOPERAZIONE ECONOMICA (OECE)


- UNIONE EUROPEA
- UNIONE DOGANALE EUROPEA – ZONA DI LIBERO SCAMBIO
Prima ancora della CECA c’era l’OECE (Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica), la quale
aveva due scopi principali:
1. Gestire il piano Marshall per ricostruire l’Europa dopo la Seconda guerra mondiale;
2. Individuare delle regole economiche per risollevare la situazione.
L'OECE facilitò la collaborazione economica tra i suoi membri, promuovendo la liberalizzazione degli scambi
e la cooperazione nel campo della produzione e distribuzione di beni.
Poi si costituì la CECA (Italia, Francia, Germania dell’ovest, Lussemburgo, Belgio e Olanda) che prevedeva
una zona di libero scambio, dove due o più stati decidono di scambiare liberamente uno o più beni, senza
dazi né imposte.
Lo step successivo fu l’EURATOM, ovvero una zona di libero scambio che prevedeva l’aggiunta dell’energia
atomica oltre che carbone e acciaio.
Il terzo step fu la CEE, ovvero Comunità Economica Europea.
Tra gli anni ’60 e ’70 si costituisce l’Unione Doganale Europea: le autorità doganali di tutti i paesi dell'UE
collaborano come se fossero un'unica entità: gli Stati membri dell'UDE aboliscono le tariffe doganali tra di
loro, permettendo la libera circolazione di merci all'interno dell'area senza dazi doganali. L’UDE stabilisce
una tariffa esterna comune, in modo che tutti i membri applichino la stessa tariffa doganale ai paesi non
appartenenti all'Unione.
Differenza tra libero scambio e unione doganale?
Con il libero scambio gli Stati mirano a ridurre le barriere commerciali ma ogni Stato mantiene la propria
autonomia.
Con la costituzione dell’Unione Doganale Europea gli Stati hanno perso ogni prerogativa, vi è una politica
doganale unica che spetta all’UE. Un'unione doganale implica anche la creazione di tariffe esterne comuni
nei confronti dei paesi non membri.
Quali territori sono compresi e quali non sono compresi nel territorio doganale dell'Unione
Europea?
Il territorio doganale della Comunità non coincide esattamente con la somma dei territori che fanno parte
del territorio geofisico della Comunità. Infatti, alcune zone rientranti nei diversi territori nazionali sono
escluse dal territorio doganale comunitario, mentre altri territori che non fanno parte del territorio
geofisico della Comunità sono considerati all'interno del territorio doganale comunitario.
In particolare, si possono quindi distinguere:
 Territorio doganale comunitario: costituito dal territorio geofisico dei 27 paesi aderenti all'Unione
Europea;
 Territori facenti parte del territorio geofisico della Comunità ma non rientranti nel territorio doganale
comunitario.
Da un punto di vista doganale ci sono espressioni simili all’Unione Europea? Nel mondo esistono
altre zone di libero scambio ed unioni doganali? Si. L’Unione Doganale più antica è quella del Sud
Africa (o meglio la zona dell’africa meridionale). L’Africa meridionale è la prima area che ha dato vita ad una
unione doganale, nata nel 1910 (oltre 50 anni prima dell’Unione Doganale Europea). Costituita da:
Sudafrica, Botswana, Lesotho, Namibia e Eswatini. Prevedeva l’abbattimento delle frontiere, l’assenza di
dazi tra di loro. I nostri dazi vanno direttamente all’UE, mentre nel loro caso i dazi venivano ridistribuiti fra
di loro in maniera proporzionale. Problema di questa unione: il sud Africa che ha sempre avuto una
posizione egemone spesso ha disatteso dagli accordi, imponeva dazi o si discostava dagli accordi fatti.

- SPAZI DOGANALI
TERRITORIO DOGANALE: porzione geofisica entro il quale opera la norma doganale, che nel nostro caso di
specie è una norma europea (di fatto i regolamenti europei dettano le regole doganali);
SPAZIO DOGANALE: spazio dove oggettivamente opera l’amministrazione doganale (frontiere);
CIRCUITO DOGANALE: spazio che all’aeroporto sta tra l’uscita e la porta “nulla da dichiarare”. Dove i
funzionari operano per fare i dovuti controlli.
Differenza tra spazio doganale e circuito doganale? La differenza tra spazio doganale e circuito
doganale sta nella natura dello spazio stesso:
- lo spazio doganale è proprio l’ufficio delle dogane
- gli spazi promiscui fanno parte del circuito doganale
Ai fini doganali, quale tipologia di merce si rileva? La merce materiale.
Gli acquisti di beni immateriali, a fini doganali valgono o no? No.
Ai fini doganali, abbiamo visto che gli stati hanno ceduto tutto all’Unione Europea, ma hanno
mantenuto dei poteri, quali? Un potere legato alle sanzioni (ogni Stato ha le proprie sanzioni) ed un
potere legato all’amministrazione doganale.

- MARCATURA CE
Il marchio CE attesta che il prodotto è stato valutato dal produttore e che si ritiene rispetti i requisiti previsti
dall’UE in materia di sicurezza, salute e tutela dell’ambiente. La marcatura CE si applica a una vasta gamma
di prodotti, tra cui apparecchiature elettriche ed elettroniche, giocattoli, macchinari industriali, dispositivi
medici e molti altri. Il produttore del prodotto è responsabile di eseguire una valutazione di conformità e di
apporre la marcatura CE prima di commercializzare il prodotto nell'UE.

- INTRODUZIONI DI MERCI NEL TERRITORIO DOGANALE


Rappresenta il processo attraverso il quale le merci provenienti da un paese estero entrano legalmente nel
territorio di un altro paese. Questo processo è soggetto a regolamentazioni doganali e può coinvolgere il
pagamento di dazi, tasse e l'adempimento di altre formalità doganali.

- DICHIARAZIONE DOGANALE
I dettagli completi delle merci, inclusi la loro natura, quantità, valore e provenienza, devono essere
dichiarati al momento dell'attraversamento dei confini.
- ACCERTAMENTO DOGANALE
Le dogane possono attuare degli accertamenti. Le tipologie di accertamento sono di 3 tipi:
- Documentale: le autorità doganali esaminano la documentazione fornita dall'importatore per verificare la
correttezza e la completezza delle informazioni relative alle merci
- Con scanner: modalità di verifica delle merci attraverso l'utilizzo di tecnologie di imaging avanzate, come
gli scanner a raggi x e altri dispositivi di screening.
- Vista merce: metodo di verifica fisica delle merci
Chi da l’imput degli accertamenti?
Le dogane svolgono attività accertative con una certa periodicità. A campione prendono la merce di
riferimento, sulla base di quegli accertamenti, loro sviluppano una sorta di profanazione e sviluppano
l’indice di rischio.
Che succede quando la merce non è conforme?
Bisogna comprendere se la non conformità comporta un rischio per la popolazione, o se si commette un
reato, eventualmente:
 si rispedisce al mittente
 viene indicato un altro indirizzo fuori UE
 vengono distrutte

- REVISIONE DELL’ACCERTAMENTO
- DIRITTI DEL CONTRIBUENTE CONTRO L’OPERATO DELLE DOGANE:
- può rivolgersi al funzionario delle dogane che contesta l’operato;
- può chiedere al direttore di pronunciarsi sulla questione;
- interpellare un perito (è un parere obbligatorio una volta nominato, ma allo stesso tempo non vincolante);
Come fa a difendersi il contribuente? Può il contribuente stare in difesa da solo?
Il contribuente può difendersi avvalendosi di un avvocato. Il contribuente può stare in giudizio da solo per
cause inferiori a 3.000 euro.
Chi può ricoprire il ruolo della difesa tecnica, difendere il ruolo del contribuente?
Possono ricoprire il ruolo di difesa tecnica: avvocati (se abilitato anche in Cassazione), commercialisti (in
primo e secondo appello), spedizionieri doganali (solo ciò che ha a che vedere con le dogane).

- INDICAZIONI DI PROVENIENZA E MADE IN


Sono elementi importanti nell'ambito del commercio internazionale e delle normative di etichettatura e
forniscono informazioni sul paese di origine di un prodotto.
L'indicazione di provenienza indica il paese in cui un prodotto è stato fabbricato, assemblato o ha subito
una fase significativa del suo processo di produzione.
Molte nazioni richiedono che i prodotti espongano il logo "Made in" seguito dal nome del paese di origine.
Questo logo può essere obbligatorio o volontario, a seconda delle leggi locali. Il suo scopo è consentire ai
consumatori di identificare rapidamente l'origine del prodotto.

- ORIGINE PREFERENZIALE E NON PREFERENZIALE


Sono importanti nel contesto degli accordi commerciali internazionali e delle tariffe doganali. Esse
definiscono se un prodotto gode di vantaggi tariffari ridotti o esenti da dazi in base alla sua provenienza.
ORIGINE PREFERENZIALE: un prodotto gode di origine preferenziale quando è fabbricato all'interno di un
paese che partecipa a un accordo commerciale preferenziale. I prodotti con origine preferenziale possono
beneficiare di dazi ridotti o esenti all'interno dell'area dell'accordo commerciale.
ORIGINE NON PREFERENZIALE: un prodotto è considerato di origine non preferenziale quando la sua
produzione o trasformazione non soddisfa i requisiti specificati negli accordi commerciali preferenziali. I
prodotti con origine non preferenziale sono soggetti alle tariffe doganali standard del paese importatore.
- MERCI IN DOGANA
Sono beni che sono in attesa di essere importati o esportati attraverso i confini di un paese e sono soggette
al controllo doganale.

- VALORE IN DOGANA
Il valore in dogana rappresenta il prezzo effettivamente pagato o da pagare per le merci al momento
dell'importazione. Il valore in dogana include il prezzo di vendita, le spese di trasporto e assicurazione fino
al porto o all'aeroporto di destinazione, e tutte le altre spese dirette o indirette correlate alle merci.
Il metodo di valutazione preferito è il valore transazionale, che si basa sul prezzo effettivamente pagato o
da pagare per le merci. Questo metodo è utilizzato quando le merci sono vendute per esportazione a un
acquirente nell'importatore, e il prezzo è il principale elemento di valore. Se non è possibile utilizzare il
valore transazionale, si possono applicare metodi alternativi, come il valore di transazione di merci
identiche o simili, il metodo deduttivo o il metodo del costo di produzione.
Quando le dogane capiscono che c’è un rapporto di subordinazione, quali sono i metodi presi in
esame per fare controlli?
Vedere le altre transazioni, se non c’è un bene identico si guarda il bene simile.
E se sto importando un bene nuovo?
La dogana ricalcola prendendo in esame i costi di produzione ecc.
I beni immateriali valgono ai fini doganali?
No, ma nell’ipotesi in cui sia necessario ricalcolare il bene in dogana, la dogana ricalcola tutto e prende in
considerazione anche i beni immateriali.

- TARIC
La TARIC (tariffa integrata comunitaria) è uno strumento d'informazione per gli operatori e gli uffici
interessati agli scambi commerciali internazionali, contenente la raccolta delle disposizioni, degli obblighi e
delle fiscalità, cui sono assoggettate le merci all'introduzione sul territorio doganale della Comunità.

- TARIFFA DOGANALE UNICA


La tariffa doganale (codice numerico) è una raccolta di posizioni contraddistinte da un codice (voce
doganale) e da una relativa descrizione (designazione), corrispondente alle merci oggetto degli scambi
internazionali. La tariffa doganale è indispensabile per individuare il dazio che dovrà essere corrisposto alle
autorità competenti per lo sdoganamento della merce.

- TARIFFA DOGANALE COMUNITARIA


È la tariffa esterna applicata ai prodotti importati nell'Unione.

- DAZI
Il DAZIO DOGANALE (dazio ordinario) è una tassa o un'imposta che un governo impone sulle merci che
vengono importate o esportate attraverso i suoi confini. I dazi doganali servono a diversi scopi, tra cui la
generazione di entrate per il governo, la protezione dell'industria nazionale da concorrenza estera e la
regolamentazione del commercio internazionale.
I DAZI ORDINARI hanno una natura tributaria, fanno si che l’erario possa avere un tornaconto:
 dazi ad valorem: si basano sul valore;
 dazi specifici: non prendono in considerazione il valore della merce ma alcune peculiarità.
I DAZI PUNITIVI servono per punire condotte particolari:
 dazio anti-dumping. I dazi antidumping sono tariffe imposte su beni importati che sono ritenuti
essere venduti a un prezzo inferiore al loro valore di mercato, una pratica nota come "dumping". Il
dumping si verifica quando un produttore esportatore vende merci all'estero a un prezzo inferiore
rispetto al prezzo al quale vende lo stesso prodotto nel suo mercato domestico.
 dazio compensativo. I dazi compensativi sono tariffe o tasse imposte dai governi su determinati beni
importati al fine di compensare eventuali danni o distorsioni causati da pratiche commerciali sleali
o sovvenzioni concesse dal paese esportatore. Questi dazi sono spesso applicati quando un paese
ritiene che le importazioni di determinati prodotti ricevano un vantaggio ingiusto a causa di sussidi
o pratiche commerciali scorrette da parte del paese di origine.

- GLI INCOTERMS (clausole international commercial terms)


Definiscono le responsabilità e gli obblighi del venditore e dell'acquirente nei contratti di compravendita
internazionale. Gli Incoterms definiscono vari aspetti della transazione commerciale, inclusi i costi, i rischi e
le responsabilità, e sono regolarmente aggiornati per riflettere le dinamiche del commercio internazionale.
Le parti coinvolte sono compratore venditore logistica (spedizioniere o vettore) e dogana.
Il VETTORE è il corriere, colui che materialmente consegna la merce.
Lo SPEDIZIONIERE si occupa della logistica, struttura e pianifica il trasferimento merci affidato al vettore.
Occorre in un contratto cristallizzare il più possibile posizioni, volontà e obblighi delle parti.

- IL CONTRATTO
È un accordo di due o più parti per costituire regolare o estinguere un rapporto giuridico patrimoniale.
Quali sono le forme di un contratto?
 Forma espressa
 Forma tacita
 Forma scritta
 Forma orale
Tipi di contratti?
 CONTRATTI TIPICI: contratto disciplinato espressamente dalla legge dove la legge cerca di descrivere
maggiormente le caratteristiche di questo contatto individuandone i punti salienti.
 CONTRATTO ATIPICO: non previsto dalla legge, le parti si possono accordare andando anche oltre i
canoni tipici della norma stessa.
Quali sono le caratteristiche tipiche del contratto? Quali sono gli elementi fondamentali?
Sono descritti nell’art.1325 c.c.. I REQUISITI DEL CONTRATTO sono:
 Accordo tra le parti;
 Causa: la funzione economico-sociale, gli effetti essenziali, godimento di un bene;
 Oggetto: bene e/o servizio che si cristallizza nell’atto;
 Forma: quando risulta che è prescritta dalla legge.
L’art.1346 parla dell’OGGETTO DEL CONTRATTO. L’oggetto del contratto deve essere:
 Possibile: deve essere concreto;
 Lecito: non va contro la legge;
 Determinato o determinabile: qualcosa di certo.
Quali sono gli elementi accidentali?
Gli ELEMENTI ACCIDENTALI sono componenti aggiuntive e opzionali che se dovessero mancare il contratto
non cambia:
1. Condizioni: clausola che subordina gli effetti del contratto ad un evento futuro ed incerto;
2. Termini: clausola che indica il periodo temporale entro il quale si collocano gli effetti del contratto. A
differenza della condizione, il termine è un elemento futuro e certo;
3. Modo/Onere: particolare elemento che caratterizza solo taluni contratti. Crea un obbligo a carico del
beneficiario della prestazione.

- LIBERTA’ CONTRATTUALE
Le parti nello stipulare un contratto hanno piena libertà? Possiamo stringere qualsiasi accordo?
Cos’è la libertà contrattuale?
È un principio fondamentale del diritto contrattuale che sottolinea la capacità delle parti di negoziare e
stipulare contratti secondo le proprie volontà e preferenze. Questo principio si basa sull'idea che le persone
e le entità commerciali abbiano la libertà di definire gli accordi contrattuali come meglio credono, nei limiti
stabiliti dalla legge.
L’art. 1321 definisce il contratto, mentre in altre norme si parla di negozio giuridico. Perché il
legislatore usa due parole differenti?
Il contratto indica la presenza di un accordo. Mentre il negozio giuridico può nascere anche dalla sola
“dichiarazione”, è lo strumento grazie al quale i privati manifestano gli scopi che vogliono realizzare. È una
manifestazione di volontà.
Una persona che non è nata può ereditare?
Sì, teoricamente la persona non nata ma è in grembo può ereditare in quanto è un suo diritto.
Cos’è il contratto franchising?
Nel contratto franchising le parti sono due: casa madre/affiliante e affiliato. È un contratto a prestazioni
corrispettive: La casa madre mette a disposizione dell'affiliato i propri prodotti e il proprio marchio; il
rivenditore, invece, dovrà versare periodicamente una percentuale di fatturato al franchisor.

- LE CLAUSOLE SUL FORO COMPETENTE


Sono disposizioni presenti nei contratti che stabiliscono il tribunale o il luogo in cui eventuali controversie
derivanti dal contratto devono essere risolte. Queste clausole sono progettate per fornire chiarezza e
prevenire dispute su quale giurisdizione sarà competente per risolvere eventuali controversie legali.

- L’ARBITRATO INTERNAZIONALE
È un mezzo alternativo di risoluzione delle controversie che può essere utilizzato per affrontare dispute
commerciali internazionali.
L'arbitrato internazionale è simile al contenzioso giudiziario nazionale, ma invece di aver luogo davanti a un
tribunale nazionale, si svolge davanti ai giudici privati noti come arbitri.
Le parti coinvolte possono scegliere le leggi e le regole procedurali che saranno applicate nell'arbitrato.
Questa flessibilità è spesso considerata un vantaggio rispetto ai tribunali giurisdizionali, che sono vincolati
alle leggi e alle procedure locali.
In genere, l'arbitrato internazionale può essere più rapido rispetto ai procedimenti giudiziari tradizionali,
offrendo alle parti un mezzo più efficiente per risolvere le dispute.

TASSE
Prestazione in denaro, contributo obbligatorio dovuto dai cittadini allo Stato ed agli altri Enti pubblici.
IMPOSTE
Prelievo coattivo di ricchezza effettuato dallo Stato per sostenere la spesa pubblica:
 Imposte dirette: pressione sul reddito
 Imposte indirette: iva
o Soggetto attivo —> debitore (Stato)
o Soggetto passivo —> contribuente (cittadini)
ALIQUOTA
Percentuale IVA%
DUE CRITERI DI TASSAZIONE
- Criterio di residenza fiscale: i residenti dovranno pagare le imposte per tutti i redditi prodotti sia in Italia
che all’estero
- Criterio di territorialità: tutti coloro che producono reddito devono pagare le imposte riguardo a quel
reddito in Italia
CREDITO DI IMPOSTA
Per l’imposta versata all’estero mi vedo riconoscere un credito di imposta che posso portare in
compensazione (quello che pago all’estero non lo pago in Italia).
PARADISO FISCALE:
- imposta pari quasi a zero
- segreto bancario
- amministrazione fiscale del posto non collabora con le altre amministrazioni fiscali.

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