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PRINCIPI DI

DIRITTO DOGANALE
Prof. Nicola FORTUNATO
AGENZIA DELLE DOGANE

nicola.fortunato@uniroma1.it
Uffici Centrali

Direzioni Regionali

Laboratori Chimici
Uffici Unici

Prof. Nicola FORTUNATO


Numero dipendenti

nicola.fortunato@uniroma1.it
• 14.000
Agenzia Dipendenti
delle

100000
0
Dogane

• 70.000
g
N…
Agenzie Dipendenti
Fiscali

Guardia di
Fianaza
• 67.000
Dipendenti e…
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Contesto Internazionale

Trattato GATT (General Agreement on Tariffs and

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Trade) di Ginevra del 1947.
• Lo strumento giuridico, di volta in volta, utilizzato è consistito nel
negoziato commerciale multilaterale (o Round) di durata anche
pluriennale.
OMC (Organizzazione Mondiale del Commercio)
costituita a Marrakesh nel 1994. Si tratta di
un’istituzione permanente con un proprio segretario.
• Il GATT era solo un accordo privo di base istituzionale. L’OMC, invece,
si propone di liberalizzare non solo i beni, ma anche i servizi. Viene
istituito un nuovo sistema di risoluzione delle controversie tra Stati. Le
decisioni devono essere rispettate a pena di ritorsioni.
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Fonti del diritto doganale
(Fonti di diritto comunitario primario)

Libera circolazione delle merci sul territorio

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comunitario (art. 25 ss. TCE) sia merci originarie che
immesse in libera pratica

Divieto tra Stati membri di restrizioni quantitative


all’importazione o all’esportazione nonché di qualsiasi
misura di effetto equivalente (art. 28 e 29 TCE)

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Fonti del diritto doganale
(Fonti di diritto comunitario derivato)
Reg. CE 2913/1993 (Codice Doganale
Comunitario);

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Reg. CE 2454/1993 (Reg. di attuazione);

Codice doganale aggiornato


REGOLAMENTO CE 23 aprile 2008, n. 450/2008

Reg. Cee 23 luglio 1987 n. 2658 e successive


modificazioni, concernente la fissazione della
tariffa comune (Taric);

Sentenze della Corte di Giustizia.


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Fonti del diritto doganale
(Fonti nazionali)

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Tuld – D.P.R. 43/1973;

D.Lgs. n. 374 del 8 novembre 1990, in materia


di accertamento e riscossione dei diritti
doganali.

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Possibilità di coesione

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Zona di libero Unione
scambio doganale

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Il Territorio dell’Unione Doganale,
Art. 3 CDC

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I territori dei Paesi Membri con acque territoriali
e spazio aereo;

La territorialità è il campo di applicazione degli


Istituti doganali e dei dazi nelle transazioni
commerciali tra i Paesi Membri e quelli terzi

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I QUATTRO elementi dell’imposizione
doganale

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Quantità Valore Qualità Origine

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Segue: I QUATTRO elementi
dell’imposizione doganale

• Valore
Base

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• Quantità
Imponibile

• Qualità
Aliquota (classificazione)
• Origine

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La Tariffa Doganale

La Tariffa Doganale:

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È una codificazione numerica
universalmente comprensibile delle L’esatta qualificazione della voce
merci a cui corrisponde un
determinato regime daziario e di doganale e dell’origine merce è
una responsabilità del
politica commerciale e che dichiarante, da cui dipendono
consente di individuare un poi i diritti concretamente
prodotto in campo internazionale applicabili.
indipendentemente della
denominazione commerciale;

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Importazione

Art. 201 CDC, Fatto Generatore:

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• Presentazione della dichiarazione scritta ai fini della:
• Immissione in libera pratica;
• Ammissione temporanea con esonero parziale dei dazi.

La Nascita:
• Accettazione della dichiarazione doganale relativa all’operazione in questione.

Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione doganale:


Soggetto Passivo
• Il dichiarante (art. 4, p.18 CDC);
• Il rappresentante, nei casi di rappresentanza indiretta;
• Le persone che hanno fornito i dati necessari alla stesura della dichiarazione, e/o che
avrebbero dovuto essere a conoscenza della loro erroneità, quando i dati da loro
forniti abbiano prodotto una mancata riscossione in tutto o in parte dei dazi dovuti per
legge. Prof. Nicola FORTUNATO
Segue: Importazione

Art. 202 CDC, Fatto Generatore:

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• Irregolare introduzione nel territorio doganale comunitario di merci soggette a dazi
all’importazione;
• Irregolare introduzione nel territorio doganale comunitario di merce collocata in zona
franca o in deposito franco.

La Nascita:
• Introduzione irregolare delle merci.

Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione doganale:


Soggetto Passivo
• La persona che ha proceduto all’introduzione irregolare;
• Tutte le altre persone, a titolo solidale (art. 213), che vi hanno partecipato
consapevolmente;
• Coloro che pur sapendo abbiano acquistato o detenuto merce introdotta
irregolarmente. Prof. Nicola FORTUNATO
Segue: Importazione
Art. 203 CDC, Fatto Generatore:

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• Sottrazione irregolare di merce soggetta ai dazi all’importazione, quando le merci
stesse siano già state poste sotto il controllo doganale; si pensi ai casi di merce
detenuta in custodia temporanea o vincolata ad un regime doganale quale: il transito, il
regime di perfezionamento, il deposito doganale,ecc.;
• Altre forme di sottrazione rientranti in quelle previste dall’art. 865 DAC.

La Nascita:
• Sottrazione irregolare.

Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione doganale:


Soggetto Passivo
• L’autore della sottrazione;
• Tutte le altre persone, a titolo solidale (art. 213), che vi hanno partecipato
consapevolmente;
• Coloro che pur sapendo hanno acquistato o detenuto merce sottratta al controllo
doganale. Prof. Nicola FORTUNATO
Segue: Importazione
Art. 204 CDC, Fatto Generatore:

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• Inadempimento degli obblighi;
• Inosservanza delle condizioni, dettate dalla normativa doganale comunitaria, per le
merci vincolate ad un regime doganale o detenute in “temporanea custodia”.
• Eccezioni: non fanno nascere l’obbligazione tributaria le fattispecie elencate nell’art.
859 DAC, fatta salva però la possibilità di applicare le disposizioni repressive in
vigore.

La Nascita:
• L’inadempienza fa sorgere l’obbligazione doganale;
• Quando, a posteriori, si constati che la merce dichiarata per un determinato vincolo
doganale non aveva le condizioni stabilite dal vincolo o per la concessione di
particolari benefici: si pensi alla concessione di un dazio ridotto o nullo.
Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione doganale:
Soggetto Passivo
Prof. Nicola
• La persona tenuta all’adempimento degliFORTUNATO
obblighi previsti.
Segue: Importazione

Art. 205 CDC, Fatto Generatore:

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• Violazione delle disposizioni relative al consumo ed utilizzazione, nonché alla
scomparsa non soddisfacentemente giustificata, di merce posta in depositi franchi o
in zone franche.

La Nascita:
• Consumo o utilizzo per la prima volta in violazione delle condizioni previste dalla
normativa in vigore.
Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione doganale:
Soggetto Passivo
• La persona responsabile del consumo o dell’utilizzazione irregolare;
• Tutte le altre persone (art.213) che hanno consapevolmente o ragionevolmente
partecipato alla violazione commessa;
• A titolo sussidiario, cioè in caso di mancata identificazione del/i responsabile/i,
Prof.
l’ultimo possessore delle Nicola FORTUNATO
merci.
Esportazione

Art. 209 CDC, Fatto Generatore:

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• Presentazione, all’autorità doganale, di una dichiarazione scritta ai
fini della:
• Esportazione, di merce soggetta ai dazi all’esportazione.

La Nascita:
• Accettazione della dichiarazione doganale relativa all’operazione in
questione.
Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione
doganale: Soggetto Passivo
• Il dichiarante (art.4, p.18, CDC);
• Il rappresentante,Prof. Nicola
nei casi FORTUNATO
di rappresentanza indiretta.
Segue: Esportazione

Art. 210 CDC, Fatto Generatore:

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• Uscita del territorio doganale comunitario di merce soggetta a dazi
all’esportazione, mancata presentazione della dichiarazione in Dogana.

La Nascita:
• Uscita irregolare delle merci dal territorio doganale comunitario.

Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione


doganale: Soggetto Passivo
• La persona che ha effettuato l’atto di uscita;
• In via solidale (art. 213), tutte le altre persone, che hanno partecipato
consapevolmente.
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Segue: Esportazione

Art. 211 CDC, Fatto Generatore:

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• Inosservanza delle condizioni che hanno permesso l’uscita delle merci dal
territorio doganale comunitario, in esonero totale o parziale da dazi.

La Nascita:
• Momento in cui la merce ha ricevuto la destinazione diversa da quella
prevista;
• Alla scadenza dal termine assegnato per fornire la prova che sono state
soddisfatte le condizioni previste per aver diritto all’esonero dal pagamento
dei dazi all’esportazione.
Persona tenuta all’adempimento dell’obbligazione doganale:
Soggetto Passivo
• Il dichiarante;
Prof.
• Il rappresentante, nei Nicola
casi di FORTUNATO
rappresentanza indiretta (srt. 211, comma 3).
Il Sistema Armonizzato (SA)
• Il Reg.Cee n. 2858/87 ha sostituito la
nomenclatura della Tariffa doganale per

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adeguarla alla Convenzione Internazionale
del SA

• Il SA cui aderisce la maggior parte dei


Paesi del Mondo classifica le merci con un
codice numerico.

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Tariffa Doganale

La Tariffa Doganale si compone

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di 2 parti:
1. Nomenclatura: 2. Fiscalità:
Codificazione numerica di a) Dazi Autonomi: da Accordi
settori merceologici che Bilaterali o accordi SPG;
deriva dal SA che ha b) Dazi Convenzionali:
uniformato per tutti i Paesi la negoziati in ambito OMC;
classificazione merceologica.
c) Dazi Antidumping:
Iva ed Accise.

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Il Ruling Doganale

L’informazione tariffaria non

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vincolante;

L’informazione vincolante in
materia di origine (IVO);

L’informazione tariffaria
vincolante (ITV);
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Obiettivi dell’Unione doganale

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Obiettivi
Extratributari
Obiettivi
Tributari

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Obiettivi Tributari

€ 30,000,000,000.00

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€ 25,000,000,000.00
Anno 2004
Dogane: € 20,000,000,000.00
13.825.000.000 € Dogane
di cui: € 15,000,000,000.00 Iva
83% Iva Antidumping
all’importazione, € 10,000,000,000.00 Accise
11% Dazi
Antidumping. € 5,000,000,000.00

€-
2002 2003 2004
Prof. Nicola FORTUNATO
I Dazi doganali

I dazi sono imposte indirette di consumo

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che vengono traslate sul consumatore

Analizzeremo le differenze con:


• Contingenti;
• Licenze;
• Dazi antidumping.

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I contingenti e le licenze

• prevedono restrizioni quantitative.


• Determinano la quantità massima

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I contingenti: importabile o esportabile a livello
europeo (il procedimento di
registrazione è informatizzato).

Le licenze di • comportano una generale


proibizione all’importazione o
importazione all’esportazione, a cui sono
o accompagnate deroghe con una
specifica autorizzazione nazionale
esportazione: centralizzata.

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Esempio di contingente

Reg. CE 1151/05 del 15/7/2005:

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Motori a benzina a quattro tempi di
250 cm cubi, destinati alla
fabbricazione di tosatrici da prato.

Limite massimo introducibile in


libera pratica: 750.000 unità

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I Dazi Antidumping

Il dumping si verifica quando il prezzo di

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vendita è più basso del costo di produzione.
Al fine dell’applicabilità dell’antidumping, è
necessario:
1. un danno all’industria;
I dazi antidumping sono diritti doganali 2. un nesso causale tra importazioni e danno
addizionali, che hanno natura tributaria, ma all’industria.
funzione sanzionatoria. Si fa riferimento, in 3. All’interno dell’Ue non è vietato il dumping,
particolare, al prezzo comparabile del ma se comporta particolari danni, può essere
prodotto, praticato nel mercato nazionale del sanzionabile come concorrenza sleale.
paese esportatore. 4. In caso di dumping, possono presentare
ricorso i produttori che rappresentino almeno il
25% del totale della produzione comunitaria. E’
possibile, tuttavia, anche una procedura d’ufficio
da parte della Commissione Ue.

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Il Caso CINA

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I Dazi antidumping sulle biciclette

Procedimento iniziato il 29/4/2004


con la denuncia del 35% dei
produttori europei di biciclette.

Dazi antidumping del 34,8% per il


Vietname e del 48,5% per la Cina

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Il Valore
• In linea di principio il valore è calcolato sulla base del prezzo determinato
dalle parti nel corso di una transazione internazionale (Reg. CEE n.
1224/1980 del Consiglio del 28 maggio 1980, poi trasfuso nell’art. 29

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del CDC).

• La rettifica del valore è possibile in presenza di legami tra compratore e


venditore che ne influenzino il prezzo (transazione infra gruppo).
L’operatore può tuttavia giustificare le differenze di prezzo in relazione a
motivi diversi dall’interdipendenza delle parti.

• La determinazione del valore in dogana ha una finalità specifica e non


obbliga le amministrazioni fiscali diverse da quelle doganali (Corte di
Giustizia C-65/79 René Chatain).

• Metodi alternativi di determinazione (art. 30 CDC) nell’ordine: merci


identiche, merci similari, prezzo unitario, costo+utili.

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Origine e Provenienza

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L’origine della merce ai fini doganali
è concetto distinto dalla provenienza. Ad esempio: una merce proveniente
La provenienza, infatti, indica dall’Italia in senso geografico può
semplicemente il luogo da cui arriva non essere di origine italiana se, in
un determinato prodotto, la cui base alla disciplina vigente, non ne
origine può coincidere o meno con il ha acquisito l’origine.
Paese di provenienza.

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Determinazione dell’Origine

Le principali regole internazionali in base alle


quali gli Stati determinano l’origine della merce

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sono:
c) quella del “criterio
percentuale” o del “valore
b) quelle della aggiunto”, in virtù della
a) quella del “prodotto “trasformazione quale la merce consegue
interamente ottenuto”, per sostanziale” o della l’origine dello Stato se le
i prodotti del suolo o “trasformazione operazioni di
estratti dal suolo o dal completa”, concernenti i trasformazione subite
mare prodotti industriali costruiti abbiano comportato un
con l’apporto di più Paesi incremento del suo valore
economico superiore ad
una certa percentuale

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Origine preferenziale e non
preferenziale

Il Codice doganale distingue l’origine,

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ai fini tributari ed extratributari, in:
ORIGINE NON PREFERENZIALE ORIGINE PREFERENZIALE
1. è l’origine da un Paese con cui 2. è l’origine da un Paese cui la
la Comunità non ha stipulato Comunità ha concesso un
accordi determinanti un trattamento di favore in tema di
trattamento di favore per stabilire determinazione dell’origine. Ne
l’origine, le merci aventi origine deriva anche un regime tariffario
non preferenziale sono sempre di favore le merci ivi originarie.
soggette al dazio pieno previsto
dalla tariffa doganale comune.

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L’Origine nel Codice Doganale,
l’Origine non Preferenziale

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• la regola fondamentale per la determinazione dell’origine non preferenziale si
rinviene nell’art. 23 del cdc. Tale norma considera “originarie di un paese le

1
merci interamente ottenute in tale paese”;

• i prodotti industriali, risultanti dalla combinazione di materiale di diversa


provenienza. conseguono l’origine del Paese in cui è avvenuta l’ultima
trasformazione o lavorazione sostanziale che sia conclusa con la
fabbricazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante

2
del processo di lavorazione, purché l’operazione sia economicamente
giustificata ed effettuata da un’impresa attrezzata a tale scopo (la regola
subisce deroghe nei Paesi considerati).

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Segue: L’origine nel codice doganale,
l’origine non preferenziale
Che cos’è l’ultima trasformazione sostanziale?

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• Tendenzialmente coincide con il salto di tariffa (ATTRIBUZIONE
DI UNA DIVERSA VOCE DOGANALE NELLA TARIFFA).
Ma:
• Riferimento ad una distinzione oggettiva tra prodotto di base e
trasformato (cfr. specifiche qualità materiali);
• Il prodotto deve essere caratterizzato da proprietà o funzioni
proprie;
• Si tratta di caratteristiche e proprietà di utilizzazione che il
compratore valuta in relazione all’acquisto del prodotto;
• Operazioni di assemblaggio: è necessario verificare se si ha un
aumento sensibile del valore aggiunto dei prodotti (sentenza
Bother).
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Segue: L’origine nel codice doganale,
l’origine non preferenziale

L’origin shopping (art. 25 CDC)

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• Una trasformazione o una lavorazione che sia stata
effettuata per eludere le disposizioni applicabili
nella Comunità alle merci di determinati paesi, non
può conferire l’origine del paese in cui è stata
effettuata.
Il caso Bother Causa 26/88 Corte di
Giustizia
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L’Origine Preferenziale

Il riconoscimento dell’origine preferenziale si basa invece su regole


meno rigide. I criteri della trasformazione sostanziale o completa

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lasciano il posto a quello della lavorazione o trasformazione
sufficiente.

Si considerano sufficientemente lavorati o trasformati i prodotti che


in un determinato Paese subiscano le lavorazioni indicate
nell’allegato 15 del DAC (art. 67, lett. b, art. 69, art. 100 DAC).
• Per esempio capitolo 83, lavori diversi dai metalli comuni esclusi: altre guarnizioni,
ferramenta ed oggetti simili per edifici e congegni di chiusura automatica per porte.
• Per tali prodotti è necessaria la fabbricazione a partire da materiali di qualsiasi
voce, esclusi quelli della stessa voce del prodotto.
• Tuttavia, gli altri materiali della voce 8302 possono essere utilizzati a condizione
che il loro valore totale non ecceda il 20% del prezzo franco fabbrica del
prodotto (Allegato 15 del DAC).
Prof. Nicola FORTUNATO
Segue: L’Origine Preferenziale

Art. 70 e 101 DAC

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• Sono insufficienti a conferire il carattere originario:

• le semplici operazioni di spolveratura, vaglio o cernita, selezione


classificazione, assortimento, verniciatura, riduzione in pezzi;

• il cambiamento di imballaggi, la scomposizione e composizione in


confezioni, le operazioni di inserimento in scatole;

• l’apposizione di marchi, etichette o altri segni distintivi sui prodotti o sui


loro imballaggi;

• il semplice imballaggio di parti allo scopo di fornire un prodotto completo;

• -ecc.
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Le Prove dell’Origine

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I certificati Organi abilitati
hanno la I certificati al rilascio sono
Si tratta di funzione di devono essere le dogane e le
documenti che comprovare conformi ai Camere di
accompagnano l’origine modelli previsti Commercio
la dichiarazione dichiarata dall’allegato 12 competenti in
doganale dall’importatore relazione al
(art. 47 lett. c del DAC (art. 48
del DAC) luogo di
del DAC, Reg. produzione.
CEE 2454/1993)

Prof. Nicola FORTUNATO


Segue: Le Prove dell’Origine

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A cosa In casi particolari
Provano l’origine possono attestare la
servono i comunitaria della provenienza da uno
certificati di merce; Stato particolare
(art. 47 e segg. del
origine? DAC)

Prof. Nicola FORTUNATO


Segue: Le Prove dell’Origine

Quali sono le conseguenze della falsa certificazione

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di origine?

Si tratta di conseguenze:
Tributarie all’importazione (recupero del credito tributario)
Penali all’esportazione (perché non esistono dazi
all’esportazione)

Una falsa dichiarazione è punibile ai sensi dell’articolo 483


del Codice penale (falsità ideologica commessa dal privato
in atto pubblico punibile con la reclusione fino a due anni).

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Segue: Le Prove dell’Origine

L’ufficio doganale come può venire a


conoscenza della falsa dichiarazione di

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origine?
1) In seguito alla richiesta di 2) L’esatta indicazione nella
cooperazione amministrativa dichiarazione doganale
inoltrata dalle autorità doganali dell’origine delle merci.
estere tesa a verificare
l’effettiva origine della merce
inizialmente dichiarata in
esportazione. Nella prassi tale
tipologia di controllo è
abbastanza frequente.

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I Regimi Doganali
(disciplina: CDC e DAC)
Immissione in libera pratica (importazione);

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Esportazione;

Deposito doganale;

Perfezionamento attivo;

Perfezionamento passivo.
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IL PROCEDIMENTO DOGANALE
Presentazione della dichiarazione doganale (DAU-Documento
Amministrativo Unico);

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Registrazione della dichiarazione doganale;

Selezione automatica secondo un procedimento informatico di analisi dei


rischi: confronto tra i dati riportati sul DAU e i dati presenti nel sistema;

NB: L’utilizzo della selezione informatica consente di limitare la visita


fisica delle merci a circa il 10% delle operazioni doganali.
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IL CONTROLLO DOGANALE:
Strategie di Controllo
• Impossibilità di controllo “a tappeto” su tutte la merci;
a

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• Applicazione costante dell’analisi dei rischi e taratura dinamica del
b circuito doganale di controllo;

• Uso dell’Intelligenze per la selezione delle merci e degli operatori da


c sottoporre a controllo;

• Applicazione costante dell’analisi dei rischi e taratura dinamica del


d circuito doganale di controllo;

• Il sistema informatizzato è in grado di memorizzare ed elaborare le


e criticità riscontrate;

• L’analisi dei rischi è dinamica nel senso che viene sfruttato il follow-up
f del risultato dei controlli effettuati.
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IL CONTROLLO DOGANALE:
Modalità di Controllo
CA

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• Controllo automatico del sistema, nessuna verifica della merce.
• (DAC ,art. 247 4 c): canale verde
CD
• verifica solo documentale.
• (art. 68 ,lett.a CDC) : canale giallo
VM
• verifica fisica (art. 68 ,lett.b CDC): canale rosso

CS
• Controllo Scanner: canale arancione
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La Determinazione del Tributo

1. • La base imponibile è determinata in base al


valore di transazione della merce;

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2. • L’aliquota del dazio dipende dall’origine e dalla
qualità (classificazione doganale) della merce;

3. • La liquidazione del dazio si effettua applicando


alla base imponibile l’aliquota d’imposta vigente
alla data di immissione in consumo;

4. • L’Iva all’importazione è corrisposta sulla base


imponibile del dazio + il dazio cui si applica
l’aliquota prevista dalla normativa nazionale.

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Definizione di obbligazione
doganale

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L’obbligazione si instaura tra
Obbligo di una persona, fisica o Amministrazione Doganale e chi
giuridica, di corrispondere l’importo detiene le merci, quando questi
dei dazi all’importazione (o ponga in essere una determinata
all’esportazione, Art. 201 e ss. Codice operazione doganale e/o una
Dog. Comunitario). determinata azione o omissione, cui
la normativa riconduce la nascita
della pretesa tributaria.

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L’obbligazione doganale:
Il luogo in cui sorge
Art. 215

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Codice
Doganale
Comunita
rio

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La nascita dell’obbligazione doganale:
L’ipotesi “fisiologica” (Art. 201 CdC)

L’immissione in libera pratica (attribuzione

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della posizione doganale di merce comunitaria
ad una merce estera).

Il Codice suddivide l’importazione in due fasi che


possono anche essere contestuali:
• a) IMMISSIONE IN LIBERA PRATICA, cioè assolvimento delle
formalità doganali e dei dazi;
• b) IMMISSIONE IN CONSUMO, cioè assolvimento della
fiscalità nazionale (IVA, accise).
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La nascita dell’obbligazione doganale:
Le ipotesi “patologiche”
Si tratta di fattispecie la cui equiparazione a quella principale dipende dal
verificarsi di eventi che rendono impossibile l’ulteriore attribuzione di una
destinazione particolare e quindi giustificano, per motivi di cautela fiscale, la

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presunzione legale dell’immissione in consumo.

1) L’introduzione irregolare (Art. 201 CdC):

• vale a dire, l’introduzione nel territorio comunitario di una merce soggetta a dazi
all’importazione, effettuata senza il rispetto degli adempimenti preliminari, o delle formalità
doganali (ad esempio: contrabbando)

2) La sottrazione al controllo doganale (Art. 203 CdC):

• Si realizza se prima dello svincolo doganale della merce (che consente al dichiarante di
ritirare la merce) la merce vieneNicola
Prof. ugualmente ritirata senza autorizzazione della Autorità
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Doganale.
Segue: Le ipotesi “patologiche” (Art. 203 CdC)

2) La sottrazione al controllo doganale (Art.

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203 CdC):
• Su tale punto Sent. Corte Giust. CEE C-66/99
dell’1.2.2001 Wandel: “Se l’esame di una merce disposto
dall’autorità doganale al fine della verifica di una
dichiarazione accettata non ha potuto essere effettuato
per il fatto che questa merce è stata ritirata, senza
l’autorizzazione dell’autorità doganale competente, dal
luogo di custodia temporanea, l’obbligazione doganale
all’importazione sorge sulla base dell’art. 203, n. 1, del
regolamento CEE del Consiglio 12 ottobre 1992, n.
2913, che istituisce un codice doganale comunitario”.
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Segue: Le ipotesi “patologiche”
(Art. 202 CdC)
2) La sottrazione al controllo doganale è
considerata una sorta di responsabilità

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oggettiva:
• Su tale punto Sent. Corte Giust. CEE C-371/99 dell’11.7.2002
Liberexim “Dev’essere considerato come sottrazione alla
sorveglianza doganale qualsiasi atto od omissione che abbia
come risultato d’impedire, anche solo momentaneamente,
all’autorità doganale competente di accedere ad una merce sotto
sorveglianza doganale e di effettuare i controlli previsti dalla
normativa doganale comunitaria. Una simile sottrazione non
richiede l’esistenza di un elemento intenzionale, ma presuppone
unicamente che siano soddisfatte le condizioni di natura
oggettiva”.

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Segue: Le ipotesi “patologiche”
(Art. 204 e 205 CdC)

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3) Inadempienze di obblighi e
inosservanza di condizioni

4) Consumo o utilizzazione e
scomparsa non giustificata di merce
posta in deposito franco o zone franche

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La nascita dell’obbligazione
doganale

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ESPORTAZIONE – Art. 209 e ss. CdC
• Le norme del Codice, tuttavia, non sono applicabili
in quanto attualmente non sono previsti dazi
all’esportazione.

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La tutela giurisdizionale
Dal giudice ordinario
alle Commissioni

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tributarie (Art.12,
comma 2, L. 28
dicembre 2001, n.
448).

Solo attraverso gli


atti dell’art. 19 D.Lgs
546/92.

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Le operazioni intracomunitarie

Ai sensi del D.L.


331/93, l’Iva si paga

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nel paese di
destinazione.

Attribuzione alle
Dogane dei poteri di
verifica sulle operazioni
intracomunitarie.
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Le Accise

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Sono imposte indirette sul consumo,
l’utilizzazione o la fabbricazione di certi
prodotti.

Diversamente dall’Iva si tratta di


imposte specifiche, espresse per
importi monetari in rapporto alla
quantità del prodotto.
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La Normativa

Diversamente dalle disposizioni doganali

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(norme regolamentari direttamente applicabili):

Testo unico accise


D. Lgs 26 ottobre
Direttiva CE
1995 n. 504
96/2003
(modificato con il
D. Lgs 26/2007)

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Tipologie di accise:
Le accise armonizzate

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Le accise armonizzate (applicate in tutti i Paesi dell’UE):

• Bevande alcoliche;
• Tabacchi lavorati;
• Prodotti energetici (carburanti e combustibili, petrolio, elettricità, gas
naturale, ecc.)

Tale legislazione è stata adottata in seguito alla


formazione del mercato interno del 1 gennaio 1993 che
richiedeva la soppressione dei controlli fiscali alle frontiere
interne degli stati membri.
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Tipologie di accise:
Le accise non armonizzate

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Fiammiferi;

Oli lubrificanti e bitumi di


petrolio.

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Meccanismo del tributo

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Accisa sopportata dal
contribuente finale (soggetto
passivo dell’imposta)
Ma versata dal fabbricante (sostituto
d’imposta)

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