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IL PROCEDIMENTO

DOGANALE
RAPPORTO GIURIDICO DOGANALE

• Nel momento in cui le


merci attraversano la linea determina • Obbligazioni ex
doganale lege in capo ai
Soggetti attivi e
• tra il detentore delle merci
passivi
e l’Autorità Doganale • un RAPPORTO
GIURIDICO AUTORITA
DOGANALE DOGANALE
si instaura
SOGGETTO
ATTIVO

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OBBLIGHI DEL SOGGETTO ATTIVO

l’Autorità Doganale SOGGETTO ATTIVO ha l’obbligo di vigilanza


delle merci, con poteri di restrizione e divieti, dal momento
in cui esse entrano nel territorio doganale unionale.
Vigila al fine di garantire gli interessi della Unione Europea per:
 motivi di moralità pubblica, ordine pubblico, pubblica sicurezza,
 tutela della salute e della vita delle persone e degli animali o
preservazione dei vegetali
 tutela dell'ambiente
 protezione del patrimonio artistico, storico o archeologico
nazionale
 tutela della proprietà industriale o commerciale.

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OBBLIGHI DEL SOGGETTO ATTIVO

Art. 127 CDU


◦ l'ufficio doganale di prima entrata entro un dato termine
prima che le merci siano introdotte nel territorio
doganale dell'Unione, assicura, a fini di sicurezza, che sia
effettuata un'analisi dei rischi sulla base della
dichiarazione sommaria di entrata (ENS- Art. 127 para.1)
e prende le misure necessarie in funzione dei risultati di
tale analisi.

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VIGILANZA DOGANALE

 art. 134 CDU, n. 1 - le merci introdotte nel territorio


doganale dell'Unione sono soggette, sin dal momento della loro
introduzione, a vigilanza doganale e possono subire controlli
doganali.
 La vigilanza doganale è funzionale alla verifica del rispetto da
parte dell’operatore di tutti quegli obblighi e restrizioni che la
legge impone affinchè la merce possa essere sottoposta ai
controlli doganali.
 Le merci restano soggette a vigilanza doganale per tutto il
tempo necessario a determinare la loro posizione doganale

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VIGILANZA DOGANALE

 Per le merci dichiarate all’importazione o alla libera pratica la


vigilanza doganale termina nel momento in cui viene accettata la
dichiarazione doganale di importazione o immissione in libera pratica.
 Le merci unionali dichiarate per l'esportazione, il transito all'interno
dell'Unione o il perfezionamento passivo, sono soggette a vigilanza
doganale
dal momento dell'accettazione della dichiarazione
fino al momento in cui escono dal territorio doganale
dell'Unione o siano abbandonate allo Stato o distrutte o fino a
quando la dichiarazione in dogana sia invalidata
(Art. 158, n. 3 CDU)

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VIGILANZA DOGANALE

le merci pos-
le merci sono essere
presentate in scarIcate o
In dogana non trasbordate dal
le merci non possono essere mezzo di
quanto possono essere rimosse dal trasporto sul
soggette rimosse senza luogo in cui quale si trovano
a l'autorizzazione sono state solo con l’au-
vigilanza delle autorità presentate sen- torizzazione
doganali. (art. za l'autorizza- delle autorità
134 n. 1 CDU zione delle au- doganali e
torità doganali unicamente nei
(art. 139, n. 7 luoghi designati
CDU) (art. 140, n. 1
CDU)

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OBBLIGHI DEL SOGGETTO PASSIVO

il detentore
delle merci
SOGGETTO
PASSIVO
può agire l’operatore economico ha La presentazione della ENS
attraverso un l’obbligo di presentare ha solo l’effetto di
una dichiarazione permettere alla Dogana
rappresentante
sommaria di entrata l’individuazione della
diretto o (ENS), prima che le merci merce attraverso la
indiretto siano introdotte nel descrizione dei beni e
ENS è atto territorio doganale l’indicazione del luogo di
(Art. 127 CDU, n. 1) provenienza
informativo e
anticipatorio
della entrata
delle merci

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OBBLIGHI DEL SOGGETTO PASSIVO
il detentore delle merci SOGGETTO PASSIVO ha i seguenti obblighi
Art. 135 CDU, n. 1 - La persona che introduce le merci nel territorio
doganale le trasporta senza indugio all'ufficio doganale o in qualsiasi
altro luogo designato dalle Autorità Doganali o in una zona franca.
Art. 5, n. 33 CDU - l’operatore deve notificare l’avvenuto arrivo delle
merci all’ufficio doganale o in altro luogo designato e la disponibilità di
tali merci ai fini dei controlli. La persona che presenta le merci fa
riferimento alla dichiarazione sommaria di entrata (ENS), tranne
quando questo sia oggetto di esonero.
Art. 140 CDU - OBBLIGO DI DICHIARAZIONE DI CUSTODIA
TEMPORANEA: dal momento in cui sono presentate in dogana, le
merci non unionali sono in custodia temporanea.

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LA CUSTODIA TEMPORANEA

La custodia temporanea è il mantenimento delle merci sotto


vigilanza doganale nel periodo intercorrente tra la loro
presentazione in dogana ed il loro vincolo ad un regime doganale
o alla riesportazione, per consentire che la Dogana possa
effettuare I propri adempimenti

Qualora non già assoggettate ad un regime doganale (mediante


la presentazione di una dichiarazione prima dell’arrivo in
dogana), le merci sono costituite in CUSTODIA TEMPORANEA,
mediante una dichiarazione di custodia temporanea

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LA CUSTODIA TEMPORANEA

Art. 147 CDU Possono essere


Art. 150 CDU le
oggetto soltanto di
le merci in custodia merci non unionali
manipolazioni
temporanea sono in custodia
destinate a garantirne
immagazzinate solo in temporanea sono
la conservazione nello
strutture di deposito per vincolate a un
stato originario, senza
la custodia temporanea regime doganale o
modificarne la
ai sensi dell'articolo 148 riesportate entro
presentazione o le
o in altri luoghi designati 90 giorni
caratteristiche tecniche
dalle autorità doganali.

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DICHIARAZIONE DOGANALE

ART. 158 CDU - OBBLIGO DI PRESENTAZIONE DELLA DICHIARAZIONE


DOGANALE - Tutte le merci destinate a essere vincolate a un regime
doganale, a eccezione del regime di zona franca, sono oggetto di una
dichiarazione in dogana appropriata al regime in questione.
 L’operatore dovrà presentare la dichiarazione in dogana rispettando le
norme previste per il particolare regime a cui destinare la merce.
 La trasmissione in via telematica della dichiarazione, è inserita nel
Sistema AIDA di gestione dei rischi, che effettua l’accertamento
selezionando le operazioni da sottoporre a controllo.
Ove il Sistema non preveda l’esecuzione di alcun controllo (semaforo
verde), viene confermata la liquidazione dei diritti e la dichiarazione
viene accettata, con la conclusione dell’accertamento.

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CONTROLLI CASUALI
Al di là del controllo automatico della dichiarazione tramite il
Sistema di gestione dei rischi, rimane comunque la facoltà della
dogana di procedere a controlli casuali.
ART. 188 CDU - la dogana può verificare l'esattezza delle
indicazioni contenute in una dichiarazione in dogana attraverso:
a) esame della dichiarazione e dei documenti di
accompagnamento;
b) richiesta al dichiarante di fornire altri documenti;
c) visita delle merci;
d) prelievo di campioni per analisi o per controllo approfondito
delle merci.

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LA DICHIARAZIONE DOGANALE

ART. 158 CDU L’operatore al fine di destinare


tutte le merci destinate a essere le merci ad un determinato
vincolate a un regime doganale, a regime doganale dovrà
eccezione del regime di zona presentare una dichiarazione in
franca, sono oggetto di una dogana rispettando le norme
dichiarazione in dogana previste per il particolare
appropriata al regime in regime a cui destinare la merce.
questione.

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LA DICHIARAZIONE DOGANALE

La dichiarazione do-
ganale è un atto - all’accertamento, inteso come
raffronto tra la fattispecie dichiarata
giuridico redatto da un e quella reale
operatore, con riflessi
pubblicistici, in quanto - alla liquidazione dei diritti dovuti
determina l’avvio di un - alla riscossione dei medesimi.
procedimento am-
ministrativo doganale • L’accettazione della dichia-
finalizzato a: razione comporta il sorgere
della obbligazione doganale

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L’ACCETTAZIONE DELLA
DICHIARAZIONE
ART. 172 CDU le dichiarazioni in dogana sono accettate
immediatamente dalle autorità doganali e la dogana, ai fini
dell’accettazione, si limita a verificare che siano state rispettate le
condizioni previste dalla normativa doganale per quel determinato
regime (CONTROLLO FORMALE)
Al momento dell’accettazione non si procede ad un CONTROLLO
SOSTANZIALE verifica della veridicità o della esattezza delle
informazioni fornite dal dichiarante.
 l’accettazione della dichiarazione non priva l’autorità doganale della
possibilità di verifica in un momento successivo, anche dopo lo
svincolo delle merci, mediante la revisione dell’accertamento.
 Il CDU prevede due modalità di presentazione della dichiarazione
doganale che deve essere trasmessa esclusivamente in modalità
telematica

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LA DICHIARAZIONE NORMALE

ART. 162 CDU - le dichiarazioni normali devono


contenere tutte le indicazioni necessarie per
l'applicazione del regime doganale per il quale sono
dichiarate le merci.

ART. 163 CDU - l’operatore economico non è obbligato


alla consegna in dogana della documentazione. La
dovrà trasmettere attraverso l’utilizzo del fascicolo
elettronico solo se richiesto in caso di controlli.

i documenti di accompagnamento richiesti, sono in


possesso del dichiarante e a disposizione delle autorità
doganali nel momento in cui viene presentata la
dichiarazione in dogana.

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LA PRESENTAZIONE DELLA
DICHIARAZIONE

 La dichiarazione deve essere presentata in dogana al


momento della presentazione della merce e non prima.
ART. 171 CDU - La dichiarazione in dogana può essere
presentata anche prima della presentazione delle merci in
dogana. In tale ipotesi, se le merci non sono presentate
entro 30 giorni, si considera che detta dichiarazione non
sia stata presentata.

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LA PROCEDURA DI
PRE-CLEARING
 laprocedura di pre-clearing (sdoganamento anticipato in mare)
permette di anticipare la presentazione della dichiarazione
doganale rispetto all’arrivo della nave in porto.
 Nota dell’Agenzia delle Dogane n. 121784 del 25 Ottobre 2013

La procedura di pre-clearing è stata rivista per:


 consentire la presentazione/accettazione della dichiarazione
doganale con maggiore anticipo e quindi anticipare l’analisi dei
rischi (cosiddetto sdoganamento in mare);
 estenderla anche alle merci che richiedono certificazioni di
competenza di altre Amministrazioni per le quali è attiva
l’interoperabilità nell’ambito dello Sportello Unico Doganale.

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LA PROCEDURA DI
PRE-CLEARING
La procedura di sdoganamento in mare permette di trasmettere
la dichiarazione di importazione quando le merci:
si trovano ancora a bordo delle navi provenienti da paesi
extracomunitari e sono in viaggio verso i porti nazionali.

la dogana e le altre amministrazioni coinvolte nello sportello


doganale, possono anticipare l’analisi dei rischi e svincolare la
merce prima che la nave arrivi in porto, almeno per i beni per i
quali il Sistema dei rischi non richiede verifica.
Ciò consente una notevole velocizzazione dei traffici ed una
notevole riduzone dello stazionamento delle merci in porto.

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IL PRE-CLEARING
la Capitaneria di Porto, sulla base delle
attivazione dello Sportello Unico risultanze dei propri sistemi informativi,
Doganale presso l’Ufficio delle Dogane comunica alle Dogane eventuali
competente sull’area portuale; messaggi di allerta per le conseguenti
valutazioni ed iniziative da
intraprendere.

Condizioni
la navigazione deve essere monitorata
dai sistemi delle Capitanerie di Porto che utilizzo delle Procedure telematiche
segnalano alla Dogana eventuali per la gestione della Temporanea
comportamenti anomali della nave o Custodia da parte dei terminal che
deviazioni non previste al fine di evitare curano le operazioni di sbarco e la
che le merci possano essere sottratte al movimentazione dei container.
controllo doganale.

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LO SDOGANAMENTO IN MARE
All’atto dello sbarco:
 le merci svincolate possono essere indirizzate all’uscita degli
spazi doganali con gli opportuni trasferimenti intermodali;
 le merci non svincolate possono essere indirizzate alle
opportune aree in attesa degli esiti degli ulteriori controlli
richiesti.
 in caso di messaggi di allerta da parte della Capitaneria di
Porto, dopo lo sdoganamento in mare, l’Ufficio delle Dogane
sottopone a eventuale revisione di accertamento le
dichiarazioni selezionate a CA (Controllo Automatizzato), ai fini
di sicurezza e ai fini fiscali, e degli altri controlli extratributari di
competenza della dogana.

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LA DICHIARAZIONE
SEMPLIFICATA

ART. 166 CDU ART. 167 CDU


- una dichiarazione semplificata - in caso di dichiarazione semplificata il
può omettere talune dichiarante presenta una dichiarazione
indicazioni di cui all'art. 162 complementare con le indicazioni
(obbligatorie nella necessarie per il regime doganale.
“dichiarazione normale”), o i - I documenti di accompagnamento
documenti di devono essere in possesso del
accompagnamento menzionati dichiarante e a disposizione delle
all'art. 163. autorità doganali entro un termine
specifico.
-Il ricorso a una dichiarazione - La dichiarazione semplificata, di cui
semplificata è soggetto alla all'articolo 166, e la dichiarazione
autorizza-zione delle autorità complementare, di cui all’art. 167,
doganali. costituiscono uno strumento unico ed
indivisibile
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MODIFICA DELLA DICHIARAZIONE IN DOGANA

1. Su sua richiesta, il dichiarante è autorizzato a modificare una o più


indicazioni della dichiarazione in dogana dopo l'accettazione da parte
delle autorità doganali. La modifica non può far diventare oggetto della
dichiarazione merci diverse da quelle che ne costituivano l'oggetto
iniziale.
2. le rettifiche non possono essere autorizzate se la richiesta è fatta
dopo che le autorità doganali:
a) hanno informato il dichiarante che intendono procedere alla visita delle
merci;
b) hanno stabilito che le indicazioni della dichiarazione in dogana sono
inesatte;
c) hanno svincolato le merci.

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I CONTROLLI E
L’ACCERTAMENTO DOGANALE
NEL CDU
I controlli doganali assumono una rilevanza
centrale nel perseguimento degli obiettivi
dell’UE.
L’ART. 3, lettera d - CDU attribuisce alle
Autorità Doganali il compito di “mantenere
un equilibrio adeguato fra i controlli
doganali e l'agevolazione degli scambi
legittimi”.
La necessità di velocizzare i trasporti e
agevolare i traffici legittimi ha determinato
una modifica dei controlli in Dogana che
sono previsti per i soli casi meritevoli di
attenzione cd. CONTROLLI MIRATI

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I CONTROLLI DOGANALI
Al fine di rispettare la regola stabilita dall’art. 3 CDU, per tutte le
operazioni doganali lo svincolo della merce avviene senza che
all’atto della immissione in libera pratica si proceda a controllo,
fermo restando il potere della Dogana di procedere a posteriori
ad accertamenti o verifiche (D.Lgsn. 370/1990).

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I CONTROLLI DOGANALI

ART. 5 n. 3 CDU – I "controlli doganali" sono atti specifici


espletati dall’Autorità Doganale al fine di garantire che
 l' entrata nel territorio doganale
 l’uscita da esso delle merci provenienti dai paesi non UE
 il transito
 la circolazione
 il deposito e l'uso finale
 la presenza e la circolazione nel territorio doganale
dell'Unione delle merci non unionali
avvengano nel rispetto della normativa doganale e delle
altre norme di settore.

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I CONTROLLI DOGANALI
verifica delle
informazioni nella
Visita delle merci prelievo di campioni
dichiarazione
doganale

CONTROLLI
Controllo autenticità DOGANALI esame della
e validità di POSSONO contabilità e di altre
documenti presentati CONSISTERE IN scritture
(ART. 46 CDU)

controllo bagaglio e
svolgimento di
controllo dei mezzi di altre merci che le
indagini ufficiali e altri
trasporto persone portano con
atti simili
sé o su di sé

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I CONTROLLI DOGANALI

FACILITAZIONE DEL COMMERCIO


&
EFFICACIA DEI CONTROLLI DOGANALI

uso tecnologie ICT Quadro


70/2008/CE comune di
“Considerando 17 Garantiti
gestione del
CDU” Applicazione controlli
rischio +
armonizzata CASUALI
Ambiente privo di sistema
dei Controlli elettronico per Considerando
supporti cartacei 28 CDU
per le dogane e il la sua
commercio attuazione

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I CONTROLLI DOGANALI

ART. 172 CDU le dichiarazioni in dogana rispondenti alle


condizioni stabilite sono accettate immediatamente dalle autorità
doganali se le merci sono state presentate.
l’accettazione avviene sulla base dei dati della dichiarazione e la
dogana si limita al CONTROLLO FORMALE verifica del
rispetto delle condizioni previste dalla normativa doganale per quel
determinato regime.
Non si procede ad un CONTROLLO SOSTANZIALE verifica
della veridicità o della esattezza delle informazioni fornite dal
dichiarante.
L’accertamento è diventato un evento infrequente al momento
dell’immissione in libera pratica e reso necessario solo dal Sistema di
analisi dei rischi.

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IL CONTROLLO SOSTANZIALE

La necessità di velocizzazione dei traffici e quindi di svincolare


subito la merce in dogana, ha determinato lo spostamento dei
controlli casuali, ad iniziativa dell’ufficio, ad un momento
successivo alla accettazione della dichiarazione. CONTROLLI
MIRATI

ART. 188 CDU per verificare l'esattezza delle indicazioni


contenute in una dichiarazione in dogana che è stata accettata, le
autorità doganali possono:
a) esaminare la dichiarazione e i documenti di accompagnamento;
b) chiedere al dichiarante di fornire altri documenti.

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IL CONTROLLO SOSTANZIALE
Considerando n. 28 del CDU

Il sistema dei CONTROLLI MIRATI non dovrebbe impedire di effettuare


controlli casuali delle merci.
 ART. 46 CDU Il CONTROLLO SOSTANZIALE della
dichiarazione può
avvenire al momento della presentazione
della dichiarazione e prima dello svincolo della merce
mediante i cd. CONTROLLI CASUALI.

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IL CONTROLLO SOSTANZIALE
Visita merci – prelievo ART. 46 CDU - le dogane possono effettuare
campioni qualsiasi controllo che ritengono necessario

esistenza, autenticità
CONTROLLI CASUALI al momento della
presentazione della dichiarazione e prima
e validità documenti dello svincolo della merce
controllo dei mezzi di CONTROLLI A POSTERIORI
trasporto
ART. 48 CDU - le autorità doganali possono
veridicità informazioni verificare le informazioni fornite in una
fornite
dichiarazione in dogana dopo aver
svincolato le merci
controllo bagaglio e ART. 188 CDU - la Dogana può verificare
altre merci l'esattezza delle indicazioni contenute in
una dichiarazione in dogana anche dopo
esame della che la stessa è stata accettata
contabilità

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L’ANALISI DEL RISCHIO
CONTROLLI MIRATI
ART. 5 , n.7 CDU
probabilità che si verifichi
un evento che

Art. 46 CDU
- impedisce l’applicazione di I controlli doganali
misure unionali o nazionali diversi dai controlli
casuali si basano
- compromette gli interessi principalmente
finanziari dell'Unione sull'analisi dei rischi
effettuata mediante
- costituisce una minaccia per procedimenti
sicurezza, salute, ambiente informatici.
consumatori

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LA GESTIONE DEL RISCHIO

 determinazione di criteri e norme comuni per


l’individuazione e la valutazione del rischio
 scambio di informazioni tra amministrazioni doganali su
rischi e risultati dell'analisi dei rischi (art. 46 CDU)
Art. 16 CDU Sistema elettronico denominato
“Sistema doganale di gestione dei rischi” che consente:
1. lo scambio di informazioni tra le autorità doganali e la
Commissione;
2. archiviazione di tali informazioni.

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LA GESTIONE DEL RISCHIO

ART. 47 CDU Le autorità doganali e altre autorità


competenti, attraverso il Sistema doganale di gestione
del rischio, possono scambiarsi tra loro e con la
Commissione:
 i dati ottenuti nel contesto dell'entrata, uscita, transito,
circolazione, deposito e uso finale di merci anche non
unionali in circolazione nel territorio doganale dell'Unione
 i risultati dei controlli effettuati
al fine di minimizzare i rischi e di lottare contro le frodi

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LA GESTIONE DEL RISCHIO
Il Sistema doganale di gestione del rischio, è inoltre
utilizzato per la comunicazione:

1. dei criteri comuni per l’individuazione del rischio,


2. dei settori di controllo comuni,
3. dei risultati dell’analisi del rischio
4. dell’esito dei controlli

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LA GESTIONE DEL RISCHIO

Nel quadro della


gestione dei rischi,
regimi percorsi
l’art. 46 CDU doganali
tipi di
delle merci
prevede che i rischi merci
particolari provenienza
vengano collegati
ad alcuni
operatori
indicatori economici origine modi di
con delle merci trasporto
precedenti

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ART. 47 CDU: IL
COORDINAMENTO DEI
CONTROLLI
CONTROLLI
DIVERSI PER
LE STESSE
MERCI

le autorità doganali si impegnano, in


stretta collaborazione con le altre autorità
(sanitarie, ambientali, veterinarie ecc.) a
far effettuare tali controlli
CONTEMPORANEAMENTE E NELLO
STESSO LUOGO in cui si effettuano i
controlli doganali

38
IL COORDINAMENTO DEI
CONTROLLI
Considerando n. 20 CDU

“….è opportuno che le informazioni fornite dagli


operatori economici siano scambiate tra le autorità
che intervengono in tale controllo”
 L'operatore economico deve fornire le
informazioni una volta sola e le merci siano
controllate da tali autorità allo stesso momento e
nello stesso posto.
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AIDA
IL SISTEMA INFORMATIVO
DELL’AGENZIA DELLE DOGANE
 OFFRE UN SERVIZIO DI
UN SISTEMA INTERATTIVO CHE SDOGANAMENTO ON-LINE
COLLEGA OPERATORI ED ENTI DELLE MERCI, IN CUI SONO
INTEGRATI I CONTROLLI
Dogane – Accise –
Lab.chimici – Direzioni  DIALOGA CON ORGANISMI
Regionali
NAZIONALI E COMUNITARI,
OPERATORI ECONOMICI E
IMPRESE
 RENDE DISPONIBILI
AIDA - INFORMAZIONI DESUNTE DAI
Automazione PROCESSI DOGANALI
integrata  INTEGRA LA BANCA DATI
dogane e MULTIMEDIALE DEL PROGETTO
accise P.A. –
FALSTAFF DI LOTTA ALLE
Operatori CONTRAFFAZIONI
Governo –
– Ditte - Dogane EU
Utenti – Altri Enti

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AIDA
IL SISTEMA INFORMATIVO
DELL’AGENZIA DELLE DOGANE
 Il Nuovo Sistema Informativo Doganale AIDA (Automazione
Integrata delle Dogane e delle Accise) utilizza una metodologia
basata sull'analisi dei processi e dei flussi informativi, sfruttando le
opportunità offerte dalle nuove tecnologie.
nell’ambito del Sistema AIDA il SISTEMA FALSTAFF tutela il mercato
dalle contraffazioni:
 contrasta la circolazione di merci contraffatte, attraverso la banca
dati resa disponibile dai titolari dei diritti di proprietà intellettuale
 consente di confrontare i prodotti sospettati di contraffazione con
i prodotti originali

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LO SPORTELLO UNICO
DOGANALE
Nell’ambito del Sistema AIDA è stato sviluppato un Sistema di
coordinamento (interoperabilità) tra Agenzia delle Dogane e gli altri
enti, al fine di concedere permessi, autorizzazioni, effettuare controlli.
lo SPORTELLO DOGANALE UNICO consente all’operatore di:
 convogliare in un’unica piattaforma informatica di raccolta, gestita
dalla dogana, tutte le istanze e documentazioni per il rilascio di
autorizzazioni, anche da parte di amministrazioni diverse, indispensabili ai
fini dello sdoganamento delle merci da importare (cd. Single Window);
 conoscere tramite la piattaforma telematica lo stato del
procedimento di sdoganamento e coordinare eventuali
interventi di controllo sulle merci in modo che avvengano una
sola volta nello stesso posto
(cd. One stop shop)
42
LO SPORTELLO UNICO
DOGANALE

VANTAGGI PER GLI OPERATORI

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IL SISTEMA FALSTAFF
nell’ambito del Sistema AIDA

il SISTEMA FALSTAFF finalizzato a tutelare il mercato dalle


contraffazioni e contrastare la circolazione di merci contraffatte.
Il Sistema:
 raccoglie tutte le informazioni rese disponibili dai titolari dei
diritti di proprietà intellettuale e
 consente agli operatori della Dogana di confrontare i prodotti
sospettati di contraffazione con i prodotti originali.

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L’ACCERTAMENTO A
POSTERIORI
ART. 188 CDU - Per verificare l'esattezza delle
indicazioni contenute in una dichiarazione in
dogana che è stata accettata, le autorità
doganali possono:

a) esaminare la dichiarazione
e i documenti di
accompagnamento

b) chiedere al dichiarante di
fornire altri documenti.

L’accertamento a posteriori è regolato dal CDU


e molti aspetti vengono demandati alla
disciplina nazionale che regola I poteri e le
regole per l’attività di accertamento.

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L’ACCERTAMENTO
A POSTERIORI
il CDU detta principi generali per l’accertamento a posteriori,
validi per tutti gli Stati, quali:
 l’applicazione uniforme dei controlli doganali;
• regole comuni per l’analisi dei rischi e le verifiche;
 il diritto al contraddittorio preventivo;
 La telematizzazione delle procedure;
 il Sistema dello sportello unico doganale.
La disciplina unionale della revisione dell’accertamento,
contenuta nell’art. 188 CDU è sostanzialmente uniforme a
quella prevista per la fase di accertamento al momento
dell’introduzione di merce

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LA PROCEDURA DI CONTROLLO

Nel nostro Stato la procedura dei controlli è stata disciplinata attraverso la


Circolare della Agenzia delle Dogane n. 74/D del 18.12.2003.
 Contiene istruzioni per l’attuazione della nuova procedura per la
selezione automatica delle dichiarazioni doganali da sottoporre a
controllo, all’atto dello sdoganamento.
 Adegua la procedura dei controlli a quella studiata a livello europeo e
basata sull’analisi dei rischi, con l’intento di coniugare le esigenze di
tutela degli interessi finanziari (comunitari e nazionali) con quelle di
velocizzazione dei traffici commerciali.
La gestione operativa viene svolta dall’Ufficio Analisi dei rischi
dell’Ufficio Antifrode, mentre le problematiche normative e di
implementazione ricadono nell’attività dell’Area Verifiche e Controlli
Tributi Doganali Accise – Laboratori Chimici.

47
LA PROCEDURA DI CONTROLL0

Obiettivo della procedura di controllo basata sul Sistema del rischio è


quello di indirizzare automaticamente le dichiarazioni per:
1. il controllo integrale, documentale e fisico della merce;
2. il controllo mediante apparecchiature scanner del mezzo di trasporto e
dei containers;
3. il solo controllo documentale;
4. l’accettazione con svincolo immediato delle merci, senza alcun controllo
da parte della Dogana
Risultato atteso
Maggiore efficienza ed efficacia dei controlli
selezione delle verifiche su un limitato numero di dichiarazioni e/o partite
di merce, idoneamente prescelte
diminuzione del carico di lavoro
miglioramento della qualità dei controlli effettuati

48
CONTROLLI E GRIGLIA DI
RISCHIO
I controlli si suddividono in:
MIRATI – identificano le operazioni da controllare sulla base
dell’analisi dei rischi
OBBLIGATI – identificano particolari operazioni che vanno controllate
in base a precise disposizioni normative comunitarie e nazionali

Per l’analisi dei rischi viene elaborata la cd. “GRIGLIA DI RISCHIO” per
l’individuazione di fattispecie sintomatiche di profili di rischio
La griglia di rischio è il risultato dell’incrocio delle informazioni
relative ai risultati dei controlli eseguiti ed acquisiti nel sistema
informatico mediante la procedura di “registrazione esito”.
:

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INDICATORI DI RISCHIO
Fattori che possono far sospettare il rischio di frode

INDICATORI OGGETTIVI INDICATORI SOGGETTIVI


a) voce doganale della merce; a) attività commerciale
dell’importatore o esportatore;
b) origine;
b) dichiarante;
c) trattamento preferenziale;
c) eventuali frodi e/o infrazioni
d) provenienza; accertate, (a carico
e) tipo contenitore; dell’importatore/esportatore/dich
iarante, in passato.)
f) mezzo di trasporto ed itinerario
seguito;
g) nazionalità mezzo di trasporto

50
CONTROLLI E GRIGLIA DI RISCHIO
sulla base della griglia dei rischi sono stati evidenziati
rischi di frode connessi alle seguenti fattispecie

ELEMENTI OGGETTIVI ELEMENTI SOGGETTIVI

 dazio antidumping  la struttura dell’impresa


 preferenze generalizzate  le rapide variazioni dei volumi
di affari
 alta imposizione fiscale
 il cambiamento nella scelta dei
 divieti economici e restrizioni Paesi fornitori
 limiti quantitativi  eventuali infrazioni alla
 problematiche extratributarie normativa doganale
 spostamenti da una posizione
tariffaria ad un’altra

51
PROCEDURA DI SELEZIONE
Il metodo di selezione fondato sull’analisi dei rischi si avvale del sistema
informatico per il raffronto degli elementi indicati nel DAU con i profili di
rischio catalogati.
All’esito la dichiarazione doganale viene indirizzata in diversi canali :

 canale verde: controllo automatico (NC).L’ufficio non deve procedere a


nessun controllo. La dichiarazione è accettata con il contestuale “svincolo”
delle merci
 canale giallo: (CD) la dogana procede al controllo dei documenti allegati
alla dichiarazione
 canale arancione: (CS) controllo mediante scanner per verificare la
compatibilità dell’immagine ottenuta con I documenti di trasporto e la
dichiarazione doganale;
 canale rosso: (VM) oltre al controllo documentale la dogana dovrà
procedere al controllo fisico delle merci.

52
ATTIVITÀ DI CONTROLLO
le dichiarazioni selezionate NC dal Sistema, non subiranno ulteriori
controlli e per esse l’accertamento è definitivo. Con il rilascio
dell’esemplare “figlia” della dichiarazione e assolte le operazioni di cassa,
le merci devono intendersi svincolate.
Le dichiarazioni selezionate VM e CD subiranno i controlli, indicati dalle
motivazioni della selezione associate dal sistema.
Le dichiarazioni selezionate CS saranno inviate all’unità scanner per i
controlli di competenza. Se il controllo e l’analisi delle immagini da
scansione sarà compatibile con la documentazione esibita, verrà
effettuata la registrazione a sistema dell’esito del controllo. In caso
contrario, si procederà alla esecuzione del controllo fisico.
Per le dichiarazioni selezionate dal sistema con la sigla “CD”, “CS” e “VM”,
verrà eseguito il controllo della liquidazione dei diritti predisposta dal
dichiarante.

53
IL CONTROLLO AUTONOMO

 Il Controllo autonomo è qualsiasi controllo d’iniziativa effettuato in


difformità con quanto selezionato dal sistema informatico.
Tali controlli sono possibili solo qualora vi siano precise condizioni, ovvero
un fondato sospetto e/o una segnalazione di frode, comunque pervenuta.
Le motivazioni dovranno risultare evidenziate nel campo “note” della
procedura di “registrazione esito”.
 Un controllo autonomo su una dichiarazione selezionata a canale verde
(“NC”), anche se con merce ancora presente negli spazi doganali, si
configura come revisione d’accertamento ad iniziativa dell’ufficio (art. 78,
punto 1, Reg. CEE 2913/92).
 L’avvenuto assolvimento dell’obbligo di visita, di controllo scanner o di
controllo documentale, sarà registrato nel sistema informatico, mediante
la procedura di “registrazione esito” da eseguire immediatamente e
obbligatoriamente dopo il controllo.

54
IL PROCEDIMENTO
AMMINISTRATIVO DOGANALE
L . n. 374/1990 disciplina il procedimento amministrativo
doganale consistente nella liquidazione, accertamento e riscossione dei dazi
doganali ed introduce l’istituto della revisione dell’accertamento doganale

 ART. 3 del D.Lgs 374/1990 i dazi, i prelievi e le altre imposizioni


all'importazione ed all'esportazione previsti dai regolamenti comunitari sono
accertati, liquidati e riscossi
◦ secondo le disposizioni dei regolamenti comunitari
ovvero, ove si rinvia alla disciplina dei singoli Stati membri o comunque non
provvedano,
◦ secondo le norme del testo unico delle disposizioni legislative in
materia doganale, approvato con DPR 23 gennaio 1973, n. 43 e delle
altre leggi in materia doganale.

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LA LIQUIDAZIONE
DELL’OBBLIGAZIONE DOGANALE
È la prima fase del procedimento amministrativo doganale

Inizia con la presentazione della dichiarazione doganale che deve


contenere tutti gli elementi richiesti dalla legge per
 permettere alle autorità doganali di fare i dovuti controlli
 verificare la correttezza della liquidazione dei tributi doganali
effettuata dall’operatore e contenuta nella dichiarazione.

Art. 4, D. Lgs n. 374/1990 disciplina forma e contenuto della


dichiarazione ed i casi di nullita'. La dichiarazione deve essere
redatta e sottoscritta dal dichiarante, su stampati conformi a
modelli approvati con decreto del Ministro delle finanze (MODELLO
DAU).

56
LA FORMA E IL CONTENUTO
DELLA DICHIARAZIONE
La dichiarazione redatta su modello DAU (Documento Amministrativo Unico) deve
contenere le seguenti indicazioni:
- l'identità e domicilio fiscale del proprietario delle merci, e l'eventuale suo
rappresentante;
- regime doganale da applicare
- la qualità della merce,(descrizione) necessaria per la classificazione merceologica
del prodotto nella tariffa doganale (TARIC)
- la quantità della merce,(marche, numeri pesi dei colli, peso lordo e netto)
necessaria per l'individuazione e il controllo della merce
- il valore della merce per la quantificazione dei diritti dovuti mediante l'applicazione
dell'aliquota dei diritti doganali sul valore medesimo
- l'origine della merce necessaria per le preferenze tariffarie accordate dall'UE se la
merce sia originaria di Stati beneficiari
- l'individuazione dell' aliquota daziaria e altre fiscalità (Iva), l'importo dei singoli
tributi e l'ammontare complessivo della somma da pagare o garantire.
- Elenco documenti allegati (certificati, documenti di trasporto, autorizzazioni ecc.)

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LA FORMA E IL CONTENUTO
DELLA DICHIARAZIONE
Il D.Lgs. n. 370/1990, in adempimento alla normativa comunitaria che mira
ad agevolare i traffici e renderli sempre più spediti, prevede la possibilità
della presentazione di una dichiarazione incompleta.
 ART. 5 D.Lgs. n. 370/1990 - puo'essere presentata una dichiarazione priva
di alcune delle indicazioni o documenti di cui all'art. 4, semprechè
siano possibili la identificazione del dichiarante, delle merci e la
quantificazione dei tributi gravanti.
Entro un determinato termine il dichiarante dovra' comunicare le
indicazioni omesse e presentare i documenti mancanti.
 ART. 6 D.Lgs. n. 370/1990 - la dichiarazione non puo' essere presentata fino
a quando le merci non sono arrivate negli spazi doganali o in altro
luogo autorizzato per l'espletamento delle operazioni doganali.

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L’ACCERTAMENTO DOGANALE
L’ACCERTAMENTO È
DISCIPLINATO DA
Merce  D.Lgs. N. 374/1990
presente
in dogana  Circolari Agenzia Dogane
dichiarazione
79/D/2000 ( recupero
presentata
diritti doganali e
telematicame
nte revisione accertamento).
74/D/2003 (circuito di
Sistema AIDA controllo)
CONTROLLO di
regolarità  Manuali procedurali per
FORMALE attività di controllo
Possibile verifica
Analisi Rischi

59
L’ACCERTAMENTO DOGANALE

L’accertamento doganale è il procedimento amministrativo con cui la Dogana :


 Appura il rispetto delle norme per l’importazione e l’esportazione della merce,
 verifica ed accerta il corretto adempimento dell’operatore economico alla
propria obbligazione tributaria doganale collegata al regime per il quale ha
dichiarato la merce.
L’accertamento doganale è finalizzato a:
 Verificare gli elementi, presenti nella dichiarazione, che definiscono l’an ed il
quantum dell’obbligazione doganale, ovvero quantità, qualità, origine e valore
della merce, al fine di accertare la correttezza della liquidazione daziaria
operata dal dichiarante;
 Accertare l’adempimento degli obblighi previsti dalle norme sia tributarie (es.
In materia di IVA all’importazione) che extratributarie, la cui applicazione è
demandata alle dogane

60
LA DEFINIZIONE
DELL’ACCERTAMENTO DOGANALE
ART. 9 D. Lgs. n. 374 - Se dai controlli effettuati non emergono
difformita’ o contestazioni, l'ufficio appone sulla bolletta apposita
annotazione, firmata e datata e provvede alla liquidazione dei diritti
doganali confermandone o rettificando l'ammontare indicato dal
dichiarante.
La data dell'annotazione è la data in cui l'accertamento e’ divenuto
defintivo.

ART. 8 D. Lgs. 374 la dichiarazione presentata all’AdD viene


 accettata ed iscritta nel registro corrispondente alla destinazione
doganale richiesta, munendola del numero e della data di registrazione
 tale registrazione dà al documento valore di bolletta doganale.

Sulla base degli elementi dichiarati l'ufficio provvede alla riscossione dei
diritti ovvero all'assunzione delle relative cauzioni.

61
LA RISCOSSIONE DEI DIRITTI
DOGANALI
ART 81 T.U.L.D. del 23/01/1973 n. 43
qualora dopo otto giorni dalla registrazione della bolletta non siano stati
pagati i diritti liquidati, la dogana procede alla riscossione coattiva dei
diritti stessi. Nello stesso modo la dogana procede per la riscossione dei
diritti doganali maturati successivamente all'effettuata liquidazione.
La Circolare del Ministero delle Finanze (CIR) n. 79 /D del 19 aprile 2000
disciplina le azioni di recupero dei diritti doganali.
D.Lgs n. 46 del 26.2.1999 (riordino della riscossione mediante ruolo) ha
introdotto (ART. 17) il principio della generalizzazione della riscossione
coattiva mediante ruolo di tutte le entrate pubbliche, ed ha previsto
(ART.21) che per le entrate che abbiano causa in rapporti di diritto
pubblico non è necessaria, per l’iscrizione a ruolo, l’esistenza di un titolo
esecutivo.

62
IL RECUPERO DEI DIRITTI DOGANALI

La riscossione coattiva di diritti doganali accertati non avviene


tramite ingiunzione di pagamento
 le Dogane provvedono a notificare al debitore apposito “Avviso
di accertamento suppletivo e di rettifica” contenente l’avvertenza
che, in caso di mancato pagamento nel termine indicato nel
predetto “Avviso”, si procederà al recupero coattivo mediante
iscrizione a ruolo ai sensi del D.Lgs n.46/1999.
 l’iscrizione a ruolo avverrà direttamente sulla base della bolletta
doganale, previa notizia al debitore delle iniziative che stanno per
essere intraprese nei suoi riguardi.
A decorrere dalla entrata in vigore del D.Lgs n.46 del 26.2.1999,
avvenuta in data 1.7.1999, per l’iscrizione a ruolo dei diritti
doganali non va più emessa ingiunzione di pagamento ex art.82
T.U.L.D, ma è sufficiente un qualsiasi specifico atto di accertamento
del tributo.

63
IL RILASCIO DELLA MERCE
Art. 9, comma 3 D.Lgs. 374/1990

la bolletta e' consegnata al dichiarante soltanto dopo che l'ufficio


abbia provveduto:
 alla riscossione dei diritti liquidati nella bolletta stessa,
 ovvero all'assunzione delle prescritte cauzioni e
 dopo che il dichiarante abbia adempiuto alle altre condizioni e
formalita‘ previste in relazione alla destinazione doganale data alla
merce.
La consegna della bolletta consente il rilascio della merce per la
destinazione doganale richiesta.

64
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
L’ART. 48 CDU prevede che le autorità doganali possono
verificare l'esattezza e la completezza delle informazioni
Viene fornite in una dichiarazione in dogana, dopo averle
effettuata svincolate
attraverso
CONTROLLI l’art. 188 CDU prevede che la Dogana può verificare
A l'esattezza delle indicazioni contenute in una
POSTERIORI dichiarazione in dogana anche dopo che la stessa è stata
accettata
dopo lo
svincolo
della merce. Art. 11 D.Lgs. n. 374/1990 – la dogana puo' procedere
alla revisione dell'accertamento divenuto definitivo,
ancorche' le merci siano state lasciate alla
disponibilita' dell'operatore o siano gia' uscite dal
territorio doganale

65
LA REVISIONE DELL’ACCERTAMENTO

ART. 11. Comma 1 D.Lgs. 374/1990 La revisione è eseguita d'ufficio


oppure su istanza presentata dall’interessato, entro il termine di tre anni
dall'accertamento divenuto definitivo, allo scopo di riesaminare la dichiarazione
La revisione si basa sugli elementi dichiarati che incidono nella determinazione
della obbligazione tributaria, ossia sull’an e sul quantum della stessa.
 elementi soggettivi riferiti all’intestatario dell’operazione o al dichiarante (cod.
EORI/partita IVA, denominazione e sede dell’operatore, status di esportatore
abituale).
 elementi oggettivi riferiti alle merci oggetto della dichiarazione, quali:
• la quantità (massa netta/lorda, n° colli)
• la qualità (classificazione tariffaria e denominazione commerciale)
• il valore
• l’origine (es. se preferenziale determina l’applicazione di trattamenti preferenziali
o di imposte con aliquote agevolate)

66
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
La REVISIONE D’UFFICIO può essere instaurata a seguito:
 dell’analisi dei rischi centralizzata svolta dal circuito doganale di controllo che
determina la selezione delle operazioni da sottoporre a revisione (c.d. canale
blu);
 dell’analisi dei rischi locale svolta sulla base di elementi di rischio segnalati
da altri uffici delle dogane o da altri o sulla base di indagini amministrative o
penali.
ART. 11 comma 2 D.Lgs. n. 374/1990 l'ufficio doganale, ai fini
della revisione dell'accertamento, puo':
 invitare gli operatori a comparire di persona o a mezzo di rappresentante,
ovvero a fornire notizie e documenti inerenti le merci che hanno formato
oggetto di operazioni doganali.
 Richiedere notizie e documenti anche ad altri soggetti pubblici o privati che
risultano essere intervenuti nell'operazione commerciale.

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LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
ART. 35, COMMA 35 D.L. 04.07.2006, conv. in L. 4.8.2006, n. 248
l'Agenzia delle dogane ha facolta' di procedere all'acquisizione dei dati e dei
documenti relativi ai costi che formano il valore dichiarato per l'importazione,
l'esportazione, l'introduzione in deposito doganale o IVA ed il transito delle merci.

 la richiesta di informazioni e di documenti puo' essere rivolta dall'Agenzia delle


Dogane a:
importatori, esportatori, societa' di servizi aeroportuali, compagnie di navigazione,
societa' e persone fisiche esercenti le attivita' di movimentazione, deposito,
trasporto e rappresentanza in dogana delle merci.

 In caso di inottemperanza agli inviti a comparire ed alle richieste di informazioni


l'Agenzia delle dogane procede all'applicazione della sanzione amministrativa
pecuniaria da un minimo di 5.000 euro ad un massimo di 10.000 euro, ovvero a
misure di sospensione e revoca delle autorizzazioni e delle facolta' concesse agli
operatori inadempienti.

68
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO

ALTRI STRUMENTI E POTERI NELL’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ DI


ACCERTAMENTO E CONTROLLO
Art. 11, comma 3 D Lgs. n.374/1990

i funzionari doganali possono accedere, muniti di apposita


autorizzazione del capo dell'ufficio, nei luoghi adibiti
all'esercizio di attivita' produttive e commerciali e negli altri luoghi
ove devono essere custodite le scritture e la documentazione
inerenti le merci oggetto di operazioni doganali, al fine di
procedere alla eventuale ispezione di tali merci ed alla verifica della
relativa documentazione.

69
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
Art. 11, comma 4 D.Lgs. 374/1990
DIRITTI DELL’OPERATORE CONTRIBUENTE
 in caso di revisione eseguita in ufficio, o nel caso di accessi, ispezioni e
verifiche, l’ufficio doganale competente è tenuto al rilascio del verbale delle
operazioni compiute, nel quale devono essere indicati i presupposti di fatto e
le ragioni giuridiche posti a base delle irregolarità o degli errori relativi agli
elementi dell'accertamento riscontrati nel corso del controllo
 l'operatore interessato può comunicare osservazioni e richieste, nel
termine di 30 giorni decorrenti dalla data di consegna o di avvenuta
ricezione del verbale, che sono valutate dall'Ufficio doganale prima della
notifica dell'avviso di revisione dell’accertamento.

 Si fa divieto agli Uffici Doganali di emanare l’eventuale avviso di


accertamento prima della scadenza del predetto termine, salvo casi di
particolare e motivata urgenza.

70
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
SU ISTANZA DI PARTE
Art. 11, comma 1 D.Lgs. N.374/1990
La revisione dell’accertamento può essere attivata anche dall'operatore
interessato che ne fa richiesta con istanza presentata, a pena di
decadenza, entro il termine di tre anni dalla data in cui l'accertamento
è divenuto definitivo.
L’operatore precede alla richiesta della revisione:
 per una nuova liquidazione dei diritti a lui più favorevole;
 per ottenere l’inapplicabilità delle sanzioni amministrative (art. 20
della Legge n. 449/1997) e degli interessi di mora nel caso in cui
a seguito della revisione richiesta potrebbero essere determinati
maggiori diritti eventualmente dovuti

l’istanza di revisione in tal caso deve essere presentata entro 90


giorni dalla data in cui l’accertamento è divenuto definitivo.

71
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
SU ISTANZA DI PARTE
L’istanza deve essere corredata dai seguenti documenti, da allegare in
originale:
 esemplare della bolletta doganale;
 documentazione commerciale e di trasporto elencata nella casella 44
del DAU;
 modulo di dichiarazione integrativa, che funge da rettifica della
dichiarazione originaria, redatta su un modello DAU, da cui risultino gli
elementi dell’accertamento corretti;
 ulteriore documentazione che comprovi la variazione degli elementi
per i qualisi chiede la revisione

note di credito, fatture integrative, certificati di origine preferenziale,


documenti di trasporto, contratti, ordini , distinte di carico,
documentazione bancaria comprovante pagamenti o accrediti, ecc

72
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
SU ISTANZA DI PARTE
 Art. 11, comma 6 D.Lgs. 374/1990
L'istanza di revisione presentata dall'operatore si intende respinta se
entro il novantesimo giorno successivo a quello di presentazione non
e' stato notificato il relativo avviso di rettifica.

Il provvedimento di diniego o il silenzio-rigetto possono essere


impugnati attraverso ricorso innanzi alla Commissione Tributaria
Provinciale entro 60 giorni dalla notifica

Art. 11 comma 8 D.Lgs. 374/1990


decorso il termine di 60gg per l’impugnazione dell’atto innanzi alla
Commissione Tributaria Provinciale, divenuta definitiva la rettifica,
l'ufficio procede al recupero dei maggiori diritti dovuti dall'operatore

73
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
ART. 11, comma 5 D.Lgs. 374/1990
AVVISO DI RETTIFICA
Quando dalla revisione, eseguita sia d'ufficio che su istanza di parte,
emergono inesattezze, omissioni, errori relativi agli elementi presi a
base dell'accertamento

l'ufficio procede alla relativa rettifica e ne da' comunicazione


all'operatore interessato, notificando apposito avviso.
Nel caso di rettifica conseguente a revisione eseguita d'ufficio, l'avviso
deve essere notificato, a pena di decadenza, entro il termine di tre anni
dalla data in cui l'accertamento e' divenuto definitivo.
Avverso l’avviso di rettifica è ammesso ricorso alla Commissione
Tributaria Provinciale, entro 60 gg. dalla sua notifica
(D. Lgs n. 546/1992)

74
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO

 L’avviso di rettifica può essere emesso dall’ufficio preposto all’atto


dello sdoganamento e comunque entro il termine di prescrizione di 3
anni decorrenti dalla data di accettazione della dichiarazione doganale.
 ART. 11, comma 5 bis D.Lgs. 374/1990
L’avviso di rettifica deve recare:
o La MOTIVAZIONE DELL’ATTO che deve indicare i presupposti di fatto e
le ragioni giuridiche che lo hanno determinato.
Se nella motivazione si fa riferimento ad un altro atto, questo deve essere
allegato all'atto che lo richiama. L'accertamento è nullo se l'avviso non
reca la motivazione.
o La SCADENZA entro cui dovranno essere corrisposti i maggiori diritti
accertati, che deve essere di 10 gg dalla notifica dell’avviso.

75
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
Circolare del Ministero delle Finanze (CIR) n. 79 /D del 19 aprile 2000

Anche in caso di rettifica dell’accertamento potrà esperirsi la controversia


doganale prevista dagli artt. 65 e ss. del TULD.
 Le casistiche in cui viene emesso avviso di accertamento in rettifica
erronea applicazione di una franchigia, esenzione, aliquota daziaria o IVA o
tasso di cambio;
errori di calcolo: errori che determinano un diverso calcolo dell’ammontare dei
diritti doganali
indebito utilizzo di certificati di origine preferenziale (FORM- A o EUR 1)
perché falsi o falsificati
indebito utilizzo di plafond IVA (falsa lettera di intento, erronea costituzione
del plafond).

76
LA REVISIONE
DELL’ACCERTAMENTO
Circolare del Ministero delle Finanze (CIR) n. 79 /D del 19 aprile 2000
È disposto l'obbligo di procedere al recupero a posteriori dei dazi e
degli altri diritti doganali, mediante ricorso alla procedura di rettifica
dell'accertamento nei seguenti casi:
 Qualora, a seguito di controlli in materia di plafond IVA, venga
constatata una violazione alla relativa normativa;
 Quando risulti che un operatore ha presentato certificati di origine
falsi, falsificati, o non validi per la concessione del trattamento
tariffario preferenziale.
Se nel termine indicato nell’ “Avviso di accertamento suppletivo e di
rettifica” l’operatore non provvede al pagamento dei maggiori diritti
liquidati, la Dogana procede al recupero coattivo mediante iscrizione
a ruolo dell’avviso ai sensi del D.Lgs n.46/1999.

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